Sicurezza & E-commerce Marco Mazzoleni ( [email protected] ) Massimo Valle ( [email protected] ) Bergamo, 23 maggio 2001 Sommario Sommario Nuovi business e business esistenti Modelli di ecommerce B2C B2B B2C: e-shop B2C: e-mall B2C: buyer aggregator B2C: english auction B2C: dutch auction B2C: sealed auction Scenario quantitativo B2C E-distribution E-procurement Virtual marketplace Scenario quantitativo B2B Portali B2C & e-hub B2B Principi di e-security Crittografia:la base per la sicurezza Cos’è Firma digitale SSL VPN L’e-security è sicura? La riservatezza L’integrità Autenticazione Non ripudio Vulnerabilità Case Studies (egghead.com, patchwork…) Esempi pratici L’utilizzo di Internet Sviluppare nuovi modelli di business Ristrutturare la catena del valore attuale Penetrare nuovi segmenti/ mercati Ottimizzare il modello di business attuale • Ridurre i costi • Migliorare il livello di servizio al cliente • Incrementare il numero di canali e raggiungere nuovi clienti • Mercato elettronico • Infomediari • Comunità virtuale • Disintermediare i canali • Creare nuovi intermediari • Trasformare value delivery Fonte: McKinsey L’utilizzo di Internet e la e-strategy Corporate E-strategy Tecnologia Organizzazione Progetti Sviluppo di nuovi business Supporto ai business esistenti Nuovi business e business esistenti B2E B2B B2C Nuovi business Quantomipagano Joborienta Click4talent Cliccalavoro … E-steel Bravo-build Mondus Acquanet … Amazon MP3 CHL Vitaminic … Business esistenti Italcementi Pirelli Cisco Nokia … Sainsbury’s Fast-buyer Cisco Mitsubishi … BarnesandNoble Dell Carpoint KBKids … BtoC: chl.it BtoB: bravobuild.com BtoE: quantomipagano.it Supporto ai business esistenti B2C B2B Rapporti con il personale / Processi interni Funzioni amministrative Vendita Logistica Approvigionamento materiali Progettazione Produzione B2E Marketing Business to Consumer Business to Business Modelli B2C E-shop: versione virtuale di un negozio E-mall: equivalente su Internet di un mall o shopping center Buyer aggregator: aggrega ordini provenienti da diversi clienti al fine di ottenere una riduzione del prezzo di acquisto dei prodotti E-auction: consente a privati o imprese di mettere e/o comprare all’asta prodotti/servizi English auction: ogni partecipante all’asta “rilancia” con un’offerta maggiore rispetto a quella corrente Dutch auction: il prezzo del prodotto messo all’asta scende gradualmente finché un partecipante non dichiara l’intenzione di acquistare Sealed auction: ogni partecipante dichiara segretamente il prezzo che è disposto a pagare per il prodotto messo all’asta; l’offerta migliore vince, e il vincitore non sempre viene reso pubblico B2C: e-shop www.dmail.it B2C: e-shop www.peck.it B2C: e-shop www.oliocarli.it B2C: e-shop www.esperya.it B2C: e-mall www.casarossi.it B2C: buyer aggregator www.letsbuyit.com B2C: english auction www.qxl.it Prodotto all’asta Offerta corrente Nuova offerta Chiusura dell’asta B2C: dutch auction www.klik-klok.com Prezzo corrente Acquisto del prodotto al prezzo corrente B2C: sealed auction www.oldhouse.com Scenario quantitativo B2C Utenti Internet in Italia Web shoppers in Italia Previsioni vendite Italia B2C Settori merceologici Italia (B2C) Multichannel vs pure play Penetrazione vendite online USA (B2C) Penetrazione vendite online (B2C) Utenti Internet in Italia 35 28,7 Milioni di utenti 30 24,6 25 19,7 20 14,1 15 10 5 8,2 3,09 0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Fonte: IDC, 2000 Web shoppers in Italia 10000 9500 9000 Migliaia di utenti 8000 6600 7000 6000 5000 3900 4000 3000 2100 2000 1000 928 354 0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Fonte: IDC, 2000 Previsioni vendite Italia B2C Fatturato 2000 7 6,4 Fonte Shoplab.it (novembre 2000) (da siti italiani) 820 mld £ 6 5 3,8 4 3 2,1 2 0,96 1 0,07 0,33 Fonte: IDC, 2000 0 1998 1999 2000 2001 2002 2003 Settori merceologici Italia (B2C) 8% Altro Abbigliamento ed accessori * Musica & Audiovisivi Editoria Alimentare * Pluriprodotto 11% Turismo * 25% HW e SW 17% 41% 2% 2% 4% 5% 12% 5% 8% 14% 5% 5% 2% 8% N. Aziende Fonte: Shoplab 2001 Settori “made in Italy”: 26% Servizi Finanziari * Ricavi - 41% dei siti - 20% del fatturato (arredamento, turismo, oggetti artigianali ed artistici, abbigliamento ed accessori, alimentare) Penetrazione vendite online USA Fatturato online/fatturato online + offline (‘99) Giocattoli 0,2% Health and beauty 0,2% Elettronica di consumo 0,2% Video 1,3% Event tickets 1,3% Musica 2,0% Gifts Alimentari 1,8% 0,1% Software Abbigliamento ed accessori 8,7% 0,4% Libri 4,1% Hardware Viaggi 8,9% 2,9% Fonte: Forrester Research Inc. and Merrill Lynch Internet research, 2000 Penetrazione vendite online (B2C) Fatturato online/fatturato online + offline USA (2002) Giocattoli Health and beauty Elettronica di consumo 2,0% 2,6% 1,8% Video 5,9% 7,0% Event tickets Musica 9,2% Gifts Alimentari 4,5% 0,7% Software Abbigliamento ed accessori 35,3% 1,6% Libri 11,3% Hardware Viaggi 13,3% 7,4% Fonte: Forrester Research Inc. and Merrill Lynch Internet research, 2000 Multichannel vs pure play Nel 2000 i Multichannel sono prevalenti sui Pure Play Multichannel 10% 39% 53% 90% Pure Play 61% 47% 1998 1999 2000 Fonte: Shoplab 2001 business models B2B E-distribution (Extranet transazionale a valle) E-procurement (Extranet transazionale a monte) Virtual marketplace Internet Exchange Catalog aggregator Auction Request for quote/proposal B2B: e-distribution B2B: e-procurement Volvo Fiat Enel Lucent …………. B2B: virtual marketplace Virtual marketplace vs Extranet “Frammentazione” (potere negoziale) Alta (potere negoziale di filiera distribuita) ? Virtual Marketplace ? Bassa (alto potere negoziale di una delle due controparti) Extranet Bassa Alta Rilevanza della personalizzazione (complessità, specificità) Standardizzazione di: Benefici applicazioni SW (standard tecnologici) codifiche (standard semantici) B2B: virtual marketplace Percentuale e-commerce B2B gestito dai vmarketplace Europa 14,00% 12,70% 12,00% B2B % of GDP (through intermediaries) 10,00% B2B% of GDP (directly) 7,90% 8,00% 6,00% 4,00% 2,00% 0,00% 4,10% 3,90% 1,70% 0,50% 0,90% 0,80% 0,20% 0,07% 0,05% 0,10% 1998 1999 Fonte: Durlacher, 2000 2000 2001 2002 2,00% 2003 2004 B2B: virtual marketplace Modelli transazionali Auction Tempistica Fissazione del prezzo Applicazioni Scambi poco frequenti Elevata variabilità a seconda dei bidders Rimanenze, usati, pezzi unici, merce nuova ma obsoleta, articoli deprezzati (articoli il cui prezzo dipende fortemente dall’acquirente) Internet exchange Tempo reale Volatile scambi frequenti Commodities Acquisti spot Alti volumi Catalog order Ordini ricorrenti Prezzi standard o negoziati (personalizzati) Prodotti standard Larga scelta Prezzo basso Request For Proposal Tempi lunghi per transazione Quotazione ad hoc Prodotti e servizi complessi e personalizzati Lavori project-based Fonte modificata: Morgan Stanley Dean Witter, 2000 B2B: virtual marketplace Auction www.e-wood.com Scope Attori & relazione Impresa $ B2B: virtual marketplace Internet exchange www.chemconnect.com Scope Attori & relazione Impresa $ B2B: virtual marketplace Catalog order www.chemdex.com B2B: virtual marketplace Request for proposal www.onemediaplace.com Scope Attori & relazione Impresa $ Commerce-based B2B: virtual marketplace Operating imputs Systematic sourcing Spot sourcing Ariba W.W Grainger MRO.com BizBuyer.com Employease Adauction.com Capacityweb.com Manufacturing imputs Sciquest.com Plasticsnet.com E-Steel PaperExchange.com Altra Energy IMX Exchange Commerce-based B2B: virtual marketplace Verticale Orizzontale Neutrali Chemconnect.com e-steel.com proxchange.com buyer centric Covisint.com Freemarkets.com supplier centric Globalfoodexchange.com Gofish.com Tradeout.com Grainger.com Scenario quantitativo B2B Previsioni vendite Italia B2B Penetrazione vendite online USA (2000) Penetrazione vendite online USA (2003) Previsioni vendite Italia B2B 50 46,9 45 40 35 30 25 25 20 15 12,1 10 5 4,9 0,26 1,4 1998 1999 0 2000 2001 2002 2003 Fonte: IDC, 2000 Penetrazione vendite online USA (B2B) Fatturato online/fatturato online + offline (2000) Informatica ed elettronica Altro 17,5% 0,6% Utilities Industria automobilistica 5,7% 2,0% Industria petrolchimica 2,0% Spedizioni ed immagazzinamento 2,0% Agricoltura/alimentari Prodotti per l'ufficio 0,4% 0,7% Fonte: Forrester Research Inc. and Merrill Lynch Internet research, 2000 Penetrazione vendite online USA (B2B) Fatturato online/fatturato online + offline (2003) Informatica ed elettronica Altro 39,3% 3,0% Utilities 25,8% Industria automobilistica 14,7% Industria petrolchimica 16,1% Spedizioni ed immagazzinamento Agricoltura/alimentari Prodotti per l'ufficio 17,2% 3,0% 5,6% Fonte: Forrester Research Inc. and Merrill Lynch Internet research, 2000 Portali B2C & e-hub B2B Portali B2C generalisti verticali E-hub B2B generalisti verticali Portale generalista B2C: www.iol.it Service Context Commerce Community Content Portale generalista B2C: www.yahoo.com Service Context Commerce Community Content Portale verticale B2C: www.ivillage.com Service Context Commerce Community Content E-hub generalista B2B: www.madeinItaly.com Service Context Commerce Community Content E-hub verticale B2B: www.mecmarket.com Service Context Commerce Community Content Conclusioni “… We are at the first two minutes of the game...” [A. Tjan] “E is best” “dot.com” diminuzione dello share Diffusione IPO Europa 1999 Disillusione degli investitori IPO USA 97/98 Fallimento della comunicazione Inizio “dot.com” Ottimizzazione dell’e-business “Vera”crescita dell’ e-business Disillusione dell’e-business Web Esplosione Picco di aspettative della tecnologia non realistiche 1990-1996 1997 1998 Aziende Post-Net Fallimento di molte “dot.com” 1999 2000 2001 Curva della disillusione 2002 2003 2004 2005 Chiarezza 2006 2007 Linea della redditività 2008 2009 2010 Principi di e-security Riservatezza. certezza che la comunicazione inviata sia letta solo dal destinatario e non intercettabile da terzi Internet consente a chiunque, in qualsiasi parte del mondo, di comunicare con qualcun altro, senza tuttavia garantire alcuna protezione. Riservatezza Internet Principi di e-security Riservatezza. certezza che la comunicazione inviata sia letta solo dal destinatario e non intercettabile da terzi Internet consente a chiunque, in qualsiasi parte del mondo, di comunicare con qualcun altro, senza tuttavia garantire alcuna protezione. Integrità piena conformità della comunicazione trasmessa rispetto all'originale ovvero la certezza che la comunicazione non sia stata in alcun modo modificata da terzi. Integrità Internet € 1000 a Luca € 1000 a Gianni Principi di e-security Riservatezza. certezza che la comunicazione inviata sia letta solo dal destinatario e non intercettabile da terzi Internet consente a chiunque, in qualsiasi parte del mondo, di comunicare con qualcun altro, senza tuttavia garantire alcuna protezione. Integrità piena conformità della comunicazione trasmessa rispetto all'originale ovvero la certezza che la comunicazione non sia stata in alcun modo modificata da terzi. Autenticazione certezza dell'effettiva provenienza della comunicazione da colui che afferma di essere il mittente delle stessa. Autenticazione € 1000 a Luca Internet € 1000 a Luca Principi di e-security Riservatezza. certezza che la comunicazione inviata sia letta solo dal destinatario e non intercettabile da terzi Internet consente a chiunque, in qualsiasi parte del mondo, di comunicare con qualcun altro, senza tuttavia garantire alcuna protezione. Integrità piena conformità della comunicazione trasmessa rispetto all'originale ovvero la certezza che la comunicazione non sia stata in alcun modo modificata da terzi. Autenticazione certezza dell'effettiva provenienza della comunicazione da colui che afferma di essere il mittente delle stessa Non ripudio il mittente non deve poter negare l’invio dell’informazione. Fornitori e acquirenti esigono la certezza che una volta stipulato un contratto, nessuna delle due parti sia più in grado di recedere. Crittografia - la base dell’e-security La crittografia è una tecnologia fondamentale per il commercio elettronico, le reti Intranet ed Extranet e per altre applicazioni Web. Il suo scopo è quello di codificare i dati in modo tale che siano intellegibili solo per specifici destinatari. Dal punto di vista aziendale, le funzioni di sicurezza fornite dalla crittografia sono: autenticazione, riservatezza, integrità. Dal punto di vista tecnico, la crittografia è la scienza che si occupa di proteggere i dati trasformandoli matematicamente in un formato non leggibile. Crittografia – la base dell’e-security Dati crittografati ^&$Bqwx#FUHO(klpT?"ca<L Internet Dati originali in chiaro Dati ricostruiti in chiaro Prego trasferire 1.000 € Prego trasferire 1.000 € Crittografia – medodi: chiave simmetrica Crittografia a chiave simmetrica: una chiave Si basa sull'utilizzo di una singola chiave posseduta sia dal mittente che dal destinatario. Questa chiave, utilizzata sia per la crittografia che per la decrittazione, è denominata chiave segreta. La perdita o la compromissione della chiave segreta rende vulnerabili i dati crittografati. Crittografia – medodi: chiave pubblica Crittografia a chiave pubblica: due chiavi Si basa sull’utilizzo di due chiavi, una chiave pubblica e una chiave privata. La chiave pubblica può essere scambiata apertamente tra le parti o pubblicata in un repository pubblico, ma la chiave privata correlata rimane tale. Queste chiavi sono complementari, in quanto gli oggetti crittografati con la chiave pubblica possono essere decrittografati solo con la corrispondente chiave privata e viceversa. Crittografia – metodi: chiave pubblica Ogni chiave può essere usata sia per criptare (firmare) che per decifrare un messaggio, ma non per entrambe le cose. Se io cripto con la mia chiave privata, il messaggio può essere decifrato solo usando la mia chiave pubblica e viceversa. In questo senso le chiavi sono dette asimmetriche. “Addebitare tutto su carta di credito 4222 4222 4222 4222” Crittografia Il mittente utilizza la chiave pubblica del destinatario per crittografare il messaggio “^&$Bqwx#FU HO(klpT?"ca<L” “Addebitare tutto su carta di credito 4222 4222 4222 4222” Decrittazione Solo il destinatario possiede la chiave privata, utilizzata per decrittare il messaggio Chiave Pubblica Chiave Privata Crittografia – metodi: chiave pubblica Utilizzando la crittografia a chiave pubblica siamo in grado quindi di garantire la riservatezza e l’integrità dei dati. Per qualsiasi società, soprattutto nelle logiche di B2B, è importante essere certi al 100% dell’identità dei propri acquirenti/fornitori. Questo permette di poter stipulare accordi vincolanti e legalmente validi anche tramite Internet. Firma Digitale (Autenticazione e Non-ripudiabilità) Crittografia – Firma Digitale (legge) "Per firma digitale s'intende il risultato della procedura informatica (validazione) basata su un sistema di chiavi asimmetriche a coppia, una pubblica e una privata, che consente al sottoscrittore tramite la chiave privata e al destinatario tramite la chiave pubblica, rispettivamente, di rendere manifesta e di verificare la provenienza e l'integrità di un documento informatico o di un insieme di documenti informatici." dpr n.513 del 10 novembre 1997. Crittografia – Firma Digitale (applicazioni) Alcune applicazioni possibili grazie all’utilizzo della firma digitale: comunicazioni ufficiali con le amministrazioni pubbliche risposte a bandi e gare pubbliche moduli di richiesta di vario genere dichiarazioni fiscali e di altro tipo trasmissione di documenti legali rapporti contrattuali su reti aperte (Internet) fornitura elettronica di beni e servizi transazioni finanziarie identificazione e/o autorizzazione gestione di attività in gruppi/sistemi chiusi o a partecipazione controllata gruppi di lavoro e di ricerca transazioni personali Crittografia – Firma Digitale (elementi) Elementi chiave: Coppia di chiavi asimmetriche Autorità di certificazione: un Ente pubblico o privato autorizzato dallo Stato Italiano in base alla legislazione vigente, la cui funzione è di "certificare" il legame tra una chiave pubblica e l'utente della chiave stessa Certificato digitale: l'associazione tra i dati che identificano una persona e la sua chiave pubblica Crittografia – Firma Digitale Cosa deve fare l'Utente che desidera ottenere un certificato digitale? generare una chiave pubblica ed una privata, inviare la chiave pubblica all’Autorità di Certificazione tramite la procedura di sottoscrizione, identificarsi in uno dei modi previsti dal Manuale Operativo (insieme di regole) dell’Autorità di Certificazione. Dopo l'identificazione certa e la verifica di validità della chiave pubblica, l’Autorità di Certificazione invia un certificato digitale all'utente e pubblica la chiave pubblica. Crittografia – Firma Digitale (passi) Passi da seguire per la costituzione di una firma digitale Partiamo dal documento da firmare. Applicare al testo una funzione di hash (=rimescolamento) in modo tale da ottenere l’impronta del documento. Si crea cosi una corrispondenza univoca tra documento ed impronta (1048 tentativi per ottenere un’impronta identica con documento diverso); L’impronta viene firmata crittografandola con la propria chiave privata (che si trova ad es. su una smart card) Il destinatario del testo firmato, confronta l’impronta con ciò che ottiene applicando alla firma la chiave pubblica del mittente (deducibile dal certificato digitale del mittente o dal registro pubblico) Crittografia – Firma Digitale (passi) Come si verifica una firma digitale? 1. chi riceve il messaggio firmato si procura il certificato del mittente (spesso è in allegato al messaggio stesso) e, dopo averne controllato la validità, ne estrae la chiave pubblica che è contenuta. 2. con questa chiave pubblica il ricevente può decriptare la firma digitale ed estrarre il digest che il mittente aveva calcolato per il messaggio. 3. a questo punto il ricevente calcola un suo digest per lo stesso messaggio, avendo cura di usare lo stesso sistema del mittente; 4. il ricevente confronta i due digest, quello che ha appena calcolato e quello estratto dalla firma digitale: se sono uguali significa che il messaggio non è stato in alcun modo alterato durante la spedizione. 5. il fatto poi che l'operazione di crittografia per estrarre il digest sia riuscita significa che esso era stato criptato, al momento della spedizione, con l'unica chiave privata corrispondente a quella pubblica contenuta nel certificato. Questo garantisce anche l'identità del mittente. Crittografia – Firma Digitale (es.) Es. Ammettiamo che io voglia inviare un documento ufficiale firmato elettronicamente al comune di Bergamo 1. Io dovrò semplicemente dire al programma di firmarlo, con un click del mouse sull'icona della firma digitale. Il programma, dopo aver eventualmente verificato con richiesta di password che l'utente che firma è lo stesso che ha generato la chiave privata, cripta il messaggio, e lo fa due volte. 2. Per prima cosa cripta il messaggio utilizzando la chiave privata del mittente (la mia chiave privata). Questa è la firma vera e propria, sufficiente nel caso di un documento pubblico (tutti sono autorizzati a leggerlo). Chiunque lo legga saprebbe con certezza che il documento è mio, in quanto si può leggerlo decifrandolo con la mia chiave pubblica. Crittografia – Firma Digitale (es.) 3. Ma se il documento è riservato ad uno specifico destinatario il programma fa anche una seconda importante criptazione. Utilizza la chiave pubblica del destinatario (nell' esempio la chiave pubblica del Comune Bergamo), prendendola dal proprio archivio, alimentato per via telematica (Internet) da un server che funge da registro delle chiavi pubbliche. Alla chiave pubblica del comune è associato il relativo certificato, rilasciato dall'autorità di registrazione, che attesta che quella è proprio la chiave pubblica del comune di Bergamo. 4. Invio infine il documento, che arriva al comune di Bergamo Crittografia – Firma Digitale (es.) 5. Ora il mio documento può essere decifrato, e quindi letto solo se: a. ad esso viene applicata la chiave privata del Comune di Bergamo, essenziale per la decifrazione, in quanto per la criptazione si è usata la relativa chiave pubblica. Quindi nessun altro può leggerlo. E' garantita la riservatezza. b. ad esso viene applicata la mia chiave pubblica (in quanto si è usata per la criptazione la mia chiave privata), che il comune recupera, insieme al certificato che attesta che è mia, da un pubblico registro. E' garantita l'autenticazione e il non ripudio del documento. Solo io posso aver apposto la mia chiave privata Crittografia – Firma Digitale (es.) c. Non è stata apportata nessuna modifica al documento dopo la criptazione (la mia firma). Se ciò fosse avvenuto, il documento non sarebbe decifrabile in alcun modo. E' garantita l'integrità del documento. Ciò che contiene è ciò che io ho scritto e firmato. 6. In questo quadro, la condizione essenziale per evitare falsificazioni di firma è che il titolare della coppia di chiavi mantenga riservata la propria chiave privata. Crittografia – Firma Digitale (es.) 7. A tal proposito, le norme tecniche prescrivono (art. 8): 1. Le chiavi private sono conservate e custodite all’interno di un dispositivo di firma. È possibile utilizzare lo stesso dispositivo per conservare più chiavi. 2. È vietata la duplicazione della chiave privata o dei dispositivi che la contengono. 3. Per fini particolari di sicurezza, è consentita la suddivisione della chiave privata su più dispositivi di firma. Crittografia – Firma Digitale (es.) 4. Il titolare delle chiavi deve: a. conservare con la massima diligenza la chiave privata e il dispositivo che la contiene al fine di garantirne l’integrità e la massima riservatezza; b. conservare le informazioni di abilitazione all’uso della chiave privata in luogo diverso dal dispositivo contenente la chiave; c. richiedere immediatamente la revoca delle certificazioni relative alle chiavi contenute in dispositivi di firma di cui abbia perduto il possesso o difettosi." SSL – VPN SSL – Secure Socket layer Sicurezza a livello di applicazione. Utilizzato per condividere informazioni sicure a livello di Internet – Intranet - Extranet VPN – Virtual Private Network Sicurezza a livello di rete. Utilizzata per condividere informazioni sicure a livello di Extranet VPN Concetti chiave: Sostituiscono di fatto le connessioni CDN le applicazioni risultano indipendenti dall'infrastruttura di protezione sottostante. I dati sono protetti indipendentemente dalle applicazioni che li hanno generati. Protezione end to end. Solo il mittente e il destinatario devono essere consapevoli dei dettagli relativi alla sicurezza Per consentire la comunicazione tramite IPSec tra due host, è prima necessario stabilire le direttive generali per la sessione, ad esempio il metodo di autenticazione e l'algoritmo di crittografia Tramite IPSec i dati vengono protetti tra host, router di rete o firewall SSL – 1° passo verso la sicurezza SSL fondamentalmente permette di utilizzare la crittografia nelle sessioni Web, utilizzando i Certificati Digitali. Meccanismo tramite il quale possiamo accuratamente identificare qualcosa (ad es. un individuo o un web server), in un mondo completamente aperto come Internet. SSL – come funziona 1 Il protocollo SSL deve essere installato sia sul lato client sia sul lato server. I due principali browser in commercio (Netscape ed Explorer) incorporano già il protocollo SSL. E’ costituito da sue sotto-protocolli: SSL record – definisce il formato utilizzato per trasmettere materialmente i dati SSL handshake – si occupa della fase di autenticazione tra un client e un server. SSL – come funziona 2 Client Server Il Client inizia una connessione Il Client verifica il Server e se richiesto gli invia la propria identità.Terminata l’autenticazione il Client invia al Server una chiave A criptata con la chiave pubblica B del server. Il Server risponde inviando il proprio ID ed eventualmente richiedendone uno per verificare il Client B Una volta stabilta la connessione si instaura lo scambio commerciale sicuro tra Server e Client con la chiave di sessione A. A SSL – quanto è sicuro? SSL – quanto è sicuro? L’utilizzo del protocollo SSL da solo non garantisce la sicurezza delle transazione via web: SSL assicura che la connessione tra noi ed il server remoto è sicura L’integrità dell’organizzazione a cui sto inviando i miei dati è assicurata dalla combinazione SSL+ Certificato Digitale Attacco forza bruta, l’uomo in mezzo, bug software, negligenza… SSL – attacco “forza bruta” Forza Bruta: attacco che ha come scopo la decifrazione di messaggi criptati pur non conoscendo le regole note alle persone autorizzate. *secondo la legge di Moore tali tempi si dimezzano ogni circa 18 mesi. SSL – l’uomo in mezzo E’ possibile che il server che io sto contattando non sia quello che io ho richiesto! L’hacker crea una copia in locale un sito dove vengono richiesti i numeri delle carte di credito Viene cosi allestito un Sito web vero e proprio che eroga i contenuti appena copiati. Chiaramente le form di inserimento dei dati puntano localmente, al nuovo sito gemello. Vengono alterate le cache dei DNS di qualche provider, in modo tale che gli utenti che utilizzano tale provider vengano instradati verso il clone del sito. SSL – l’uomo in mezzo Diventa fondamentale seguire alcune avvertenze: Prima di premere il pulsante invio, con il quale si sta trasmettendo il modulo con i propri dati, verificare che l’indirizzo visualizzato in quel momento sia https:// e non http:// Verificare che nel codice sorgente della pagina il form esegua un “POST” e non un “GET” Verificare il Certificato digitale controllando che non sia scaduto, di prova, legittimo…(es. Fineco, Finital) SSL – bug software 17 Maggio 2001: nuove vulnerabilità sono state scoperte in IE 5.01 e 5.5. Quando viene abilitata l’opzione del controllo della lista dei certificati revocati, IE può smettere di eseguire tre importanti verifiche: 1.verifica che il certificato non sia scaduto; 2.verifica che il nome del server coincida con quello del certificato; 3.verifica che il certificato provenga da un utente fidato. SSL – negligenze Usare le carte di credito per acquistare online è pericoloso ma non perché i numeri sono intercettati durante le transazioni dai pirati "cattivi", ma perché le aziende che fanno commercio elettronico non sono adeguatamente sensibili al problema della sicurezza; I rischi maggiori non si corrono inviando i propri dati online, ma una volta che il merchant li ha memorizzati sui propri server; Gli ultimi eventi dimostrano che la sicurezza non è solo un problema di solidità della piattaforma utilizzata, ma dipende anche e soprattutto da una corretta amministrazione. SSL – negligenze Alcuni dati: Il 56% delle 3.746 violazioni di siti Web segnalate nel 1999 sono state causate dalla mancata applicazione da parte degli amministratori delle patch disponibili. Nei 5.823 casi segnalati nel 2000 la percentuale sale al 99%! Un nuovo server collegato ad Internet senza tutte le patch di sicurezza disponibili ha meno del 20% di probabilità di superare le tre settimane di vita senza essere stato attaccato e violato in qualche modo. Case Studies – PatchWork Case Studies – PatchWork Nel corso del 2000 più di 40 siti di e-commerce e di e-banking, in più di venti stati americani, sono stati attaccati da gruppi di hacker. Più di un milione di numeri di carte di credito sono state rubati Tutti i server attacati erano basati sul SO Windows NT In base alle informazioni raccolte dall’FBI sulle vulnerabilità dei sistemi NT e sulle tecniche di hacking sfruttate nel corso di questo attacco è stato creato “PatchWork” Case Studies – PatchWork Si tratta di un piccolo programma di appena 30Kbyte distribuito gratuitamente dal Center for Internet Security (http://www.cisecurity/patchwork.html). Verifica se sul sistema sono installate le patch di sicurezza rilasciate da Microsoft per eliminare queste vulnerabilità e se sul sistema sono presenti particolari file, utilizzati dagli hacker per violare i sistemi. Non è un sistema di protezione dagli attacchi !! Case Studies – Egghead.com 22 Dicembre 2000 Egghead.com, uno dei più famosi siti di commercio elettronico dichiara che i 3,7 milioni di numeri di carte di credito memorizzate sui loro server sono in pericolo. Un hacker è penetrato nei loro sistemi ma non si riesce a capire se è riuscito o meno ad impossessarsi dei dati. Le banche e le compagnie delle Carte di Credito si muovono subito spendendo milioni di dollari per cancellare i numeri delle carte di credito in pericolo. Case Studies – Egghead.com 9 Gennaio 2001 Dopo settimane di indagini, si scopre che i dati delle carte di credito non sono stati rubati. L’hacker è penetrato e anche se i dati sono stati rubati o meno, il danno è risultato in ogni caso molto pesante. Se la società avesse avuto un buon sistema di sicurezza e di log, sarebbe stata in grado di risalire nel giro di pochi giorni all’esito dell’intrusione, salvando cosi milioni di dollari e la perdità di credibilità. Links utili Microsoft Security(http://www.microsoft.com/security/default.asp) Windows IT Security(http://www.windowsitsecurity.com/) Verisign(http://www.verisign.it) AIPA(http://www.aipa.it) SecurityFocus.com(http://www.securityfocus.com) ShieldsUp!(https://grc.com/x/ne.dll?bh0bkyd2) CERT(http://www.cert.org/)