Fonti dell’ebraismo • Le fonti: • La Torah [“legge”, “insegnamento”, “direttiva”] La Legge TA I Profeti NA Gli Scritti (agiografi) Ke • Il Talmud [studio] La Mishnah [ripetizione, interpretazione] II sec. d. C. Ghemara [studio, completamento] VI sec. d. C. • palestinese • babilonese Storia della critica biblica • Pentateuco: i 5 libri di Mosé [ma i libri parlano di lui in terza persona e alcuni passi si riferiscono a Canaan] • Nessun testo della Torah è precedente all’insediamento in Canaan (anche se ci sono tradizioni orali precedenti) Il Pentateuco, tra mito e storia • Il Pentateuco descrive la storia dalla creazione del mondo fino all’ingresso degli Ebrei in Canaan • Molti miti cosmogonici, antropogonici, istituzionali relativi agli antenati mitici del popolo: – Racconto della creazione del mondo e della prima coppia umana – Diluvio • Un unico ordine cronologico, scandito dalle generazioni • Un unico scopo: ‘fondare’ l’ingresso delle tribù di Israele nella ‘terra promessa’: cioè le origini storiche del popolo ebraico una lettura teologica della storia • Nel racconto della Genesi, Giuseppe, uno dei 12 figli di Giacobbe, venduto dai fratelli, arriva in Egitto e lì prepara un posto per loro. • Il cuore del racconto è l’Esodo cioè il ritorno del popolo schiavo dall’Egitto, sotto la guida di Mosé. • E’ durante l’Esodo, sul monte Sinai, che si sancisce un’alleanza con Dio, che dà la legge al popolo. In realtà: • Nessun popolo formato da 12 tribù discende da 12 fratelli • Sia l’analisi dei testi (che dei reperti archeologici), sia le analogie con altre situazioni storiche, portano a pensare che i fatti si siano svolti diversamente… Intorno alle civiltà agrarie del Vicino Oriente gravitavano gruppi di nomadi allevatori di bestiame di piccolo taglio Qualcuno si era stanziato in Egitto e successivamente lo aveva lasciato, riportando memoria di quest’esodo. Il ricordo dell’alleanza del Sinai forse apparteneva ad altri gruppi. Le dodici tribù furono unificate soltanto nel X secolo d.C. al momento del Regno (Davide - Salomone). E’ a questo punto che si è affermata anche l’unità religiosa. Come è nata e si è affermata la religione ebraica? • Un religione monoteistica in forte polemica con il politeismo dei popoli circostanti • I popoli primitivi pastori nomadi sono spesso caratterizzati nella fede in un essere supremo celeste. • Il dio di Israele è onniveggente, dimora nel cielo, si manifesta attraverso fenomeni meteorologici (fulmini) • A differenza dell’essere supremo non è fonte indistinta del bene e del male, ma giudica i meriti e i peccati del popolo (anche se talvolta è al di là del bene e del male: cfr. Is. 45, 6-ss.: « perché sappiano dall'oriente fino all'occidente che non esiste dio fuori di me. Io sono il Signore e non v`è alcun altro. Io formo la luce e creo le tenebre, faccio il bene e provoco la sciagura; io, il Signore, compio tutto questo.) Io sarò il tuo dio e tu sarai il mio popolo • Un monoteismo vero e proprio non appare esplicitametne, nell’AT prima del Deutero Isaia – “non vi è altro dio” fuori di Yahwe (44,8; 45,5) • Ger 7,23: « Ascoltate la mia voce! Allora io sarò il vostro Dio e voi sarete il mio popolo. » • In realtà Israele non è interessato ad approfondire una speculazione teologica, quanto ad affermare lo straordianrio legame che unisce Yahwe al suo popolo (al centro, i precetti). • Dio è impegnato per il destino di Israele e per questo è personale, geloso, talvolta iroso, terribile. • Il passaggio dal nomadismo alla vita sedentaria ha dei riflessi nella vita sociale e religiosa di Israele: • la monarchia Il re come “unto del Signore” • il culto nel tempio, che diviene il ‘trono’ di Yahwe (con riti sacrificali, feste e canti) Il secondo esodo • In realtà al centro della riflessione religiosa di Israele vi è un secondo esodo: • nel 586 a.C. Gerusalemme venne conquistata dai Babilonesi, il tempio distrutto, il re e il popolo portato in esilio • Essi portarono con loro alcuni scritti profetici, dei salmi, e qualcosa della tradizione mosaica: reliquie della vita nazionale • A Babilonia nacquero le prime Sinagoghe (Beth Hakenéseth = casa di assemblea) in cui studiavano i Sopherim = gli scribi Il secondo Mosé • Ezra (VI sec.): ritorno dall’esilio babilonese. Riceve per la seconda volta la Torah «Allora tutto il popolo si radunò come un solo uomo sulla piazza davanti alla porta delle Acque e disse ad Esdra lo scriba di portare il libro della legge di Mosè che il Signore aveva dato a Israele. Il primo giorno del settimo mese, il sacerdote Esdra portò la legge davanti all`assemblea degli uomini, delle donne e di quanti erano capaci di intendere. Lesse il libro sulla piazza davanti alla porta delle Acque, dallo spuntar della luce fino a mezzogiorno, in presenza degli uomini, delle donne e di quelli che erano capaci di intendere; tutto il popolo porgeva l`orecchio a sentire il libro della legge. ./.. Esdra aprì il libro in presenza di tutto il popolo, poiché stava più in alto di tutto il popolo; come ebbe aperto il libro, tutto il popolo si alzò in piedi. Esdra benedisse il Signore Dio grande e tutto il popolo rispose: «Amen, amen», alzando le mani; si inginocchiarono e si prostrarono con la faccia a terra dinanzi al Signore…Essi leggevano nel libro della legge di Dio a brani distinti e con spiegazioni del senso e così facevano comprendere la lettura. Neemia, che era il governatore, Esdra sacerdote e scriba e i leviti che ammaestravano il popolo dissero a tutto il popolo: «Questo giorno è consacrato al Signore vostro Dio; non fate lutto e non piangete!». Perché tutto il popolo piangeva, mentre ascoltava le parole della legge. Poi Neemia disse loro: «Andate, mangiate carni grasse e bevete vini dolci e mandate porzioni a quelli che nulla hanno di preparato, perché questo giorno è consacrato al Signore nostro; non vi rattristate, perché la gioia del Signore è la vostra forza». Neemia 8,2-10