Il Messico, premessa Dopo la scoperta delle Americhe cominciarono i viaggi di conquista. La prima di queste spedizioni sbarcò in Messico nel 1519 guidata da Fernando Cortès alla testa di 400 soldati e 16 cavalieri. Nel 1522 Cortès fu nominato dal suo re Carlo V, imperatore della Nuova Spagna. In America centro meridionale c’erano le civiltà Azteche, Inca e Maya. Queste popolazioni furono attaccate da condottieri senza scrupoli che arrivavano dall’Europa in cerca di guadagni. A Cortès seguirono Pissarro e Diego de Almagro che misero a ferro e fuoco interi paesi, le popolazioni furono sterminate o marchiate a fuoco in segno di schiavitù. Alcune migliaia di uomini sconfissero e sottomisero milioni di altri uomini, poiché essi avevano una notevole superiorità militare: disponevano di armi da fuoco, spade e altre armi. Avevano i cavalli, animali sconosciuti e per questo molto temuti e cani feroci addestrati al combattimento. La Conquista mise in moto un processo di destrutturazione:ossia lo smantellamento di una intera società: il sistema produttivo, la cultura, i modi di vivere Il risultato fu un crollo demografico pauroso. In 150 anni la popolazione del Messico passò da 25 milioni a 2 milioni. Due modi diversi di fare la guerra Gli spagnoli: Avevano armature, armi da fuoco cavalli, cani addestrati Guerrieri aztechi, combattevano con armi tradizionali: frecce, fionde. 1920, nasce il Muralismo messicano Orozco Rivera Siqueiros Sono i principali protagtonisti I tre grandi esponenti del muralismo messicano: Rivera, Orozco e Siqueiros, credevano in un’arte collettiva che potesse essere goduta da larghi strati di società. Occorreva pertanto realizzare le opere in luoghi molto frequentati. I temi principali riguardano la narrazione del mondo precolombiano e delle sue tradizioni, che non bisognava dimenticare e il periodo che va dalla conquista spagnola fino all’avvio dell’epoca moderna. Ogni artista ha delle sue caratteristiche specifiche. Le tecniche utilizzate dai muralisti messicani erano inizialmente quelle antiche dell’affresco e dell’encausto. Gli artisti presero coscienza di poter creare un’arte nuova sulla base di un’identità propria. Cominciarono così ad osservare il mondo circostante, la natura tropicale, la cultura precolombiana, la storia della conquista spagnola e della rivoluzione. Questi murales furono tutti autorizzati. Rivera, come tutti i muralisti,aveva l’idea di un’arte collettiva alla portata di tutti, che trovasse la sua sede naturale all’esterno degli edifici, sulle strade e nelle piazze. Il primo murale eseguito da Rivera : la creazione Il mercato Desnudo con alcatraces El curandero La molendera El cargator de flores Vendedora de alcatraces girasole il mais En el vinedo La sandias Vendedora de pinole Il mais La terra feconda Allegoria della California San Francisco 1931 44 mq La donna è una famosa tennista, simbolo di successo; a lei si relazionano le figure sottostanti ,simbolo della riuscita economica e del ruolo egemonico della California. In genere questi murales sono pieni di figure e di simbolismi. Sono immagini che raccontano, descrittive. (Nota della prof: guardate come la figura femminile, in diverse culture e circostanze, è utilizzata in maniera simbolica. Questa tennista è diventata una specie di Cerere che tiene in una mano i frutti della terra). Murali per il cortile principale e le scale d’ingresso del Palazzo Nazionale di Città del Messico, che sorge dove un tempo era il palazzo del Re degli Aztechi. Rivera ha eseguito un’imponente allegoria della storia del Messico. Sbarco degli Spagnoli a Veracruz, 1951 Affresco che rappresenta la costruzione di una città, 1931, San Francisco Al centro l’uomo, controllore dell’universo, tiene una leva nella mano destra, mentre nella sinistra manovra alcuni pulsanti. Sotto di lui una mano stringe un meccanismo: le macchine sono il frutto dell’intelligenza umana e ad essa devono essere sottoposte. Le due grandi forme ellittiche che si incrociano rappresentano il microcosmo,formato da particelle inifnitesimali a sinistra e da organi interni a destra e il macrocosmo, evidenziato dai corpi celesti. La presenza, ai lati dell’operaio, del microscopio spiega come l’uomo abbia concepito delle macchine in grado di penetrare delle realtà altrimenti irraggiungibili e come l’intelligenza e l’intuizione possano superare i limiti della fisicità, ponendo l’essere umano in diretto rapporto con l’universo L’uomo controllore dell’universo Città del Messico, 1934 Piantagione di canna da Zucchero a Morelos Cuernacava, palazzo Cortès 1929-30 Battaglia fra spagnoli e aztechi Cuernavaca, palazzo Cortès 1930 Cuernavaca, Loggia del Palazzo Cortès La conquista Il campesino oppresso Il banchetto di Wall street La cena del capitalista El agitador Orozco affresca la scuola preparatoria con scene che rappresentano la storia messicana, la rivoluzione, la fusione tra spagnoli e indigeni e l’evangelizzazione del continente. Orozco, diversamente da Siqueiros e Rivera, che vedono la conquista come un avvenimento del tutto negativo in quanto distruttore delle culture preispaniche, assume un atteggiamento ambivalente. Egli ritiene che le implicazioni e le conseguenze della conquista sono state troppe per poter giudicare solo negativamente un evento di questa portata. Orozco è cosciente del fatto che la conquista cruenta ha dato il via al mondo moderno annientando quello primitivo. Segna, cioè, il passaggio dall’epoca mitica a quella storica. Scuola preparatoria di Città del Messico 1922-1927 Gli affreschi della scuola preparatoria segnano l’inizio della feconda stagioine del muralismo. Vi lavorarono anche Rivera e Siqueiros. Il tema sviluppato è quello della storia messicana. Ritratto della borghesia, 1939 Siqueiros sperimentò nuovi sistemi di colorazione, usando vernici e strumenti industriali. Cominciò così a utilizzare la pistola a spruzzo e l’aerografo con vernice per auto e resine sintetiche per rapida essiccazione, resistenti agli agenti atmosferici, ideali quindi per murales esterni. Nuova democrazia 1945, particolare – Città del Messico, Palazzo delle belle arti L’enfatica figura femminile, che si protende verso l’alto spezzando le catene, rappresenta la democrazia liberata da anni di assoggettamento. E’ chiara l’allusione alla fine della seconda guerra mondiale e al crollo del nazifascismo, eventi che davano grande speranza per il futuro.