La cognizione sociale: Come pensiamo il mondo
• Circondati da troppe informazioni
• I sensi sono capace di gestire 11.201.000 bits a secondo
• Consapevolmente 77 bits a secondo
– strutture cognitive che organizzano le info su
determinati temi o argomenti = SCHEMI
– influenzano le informazioni che registriamo,
che ricordiamo e che influenzano il nostro
comportamento
Gli schemi
Gli SCHEMI facilitano l'elaborazione:
contrapposta a:
top-down
(schema-driven)
bottom-up
(data-driven)
Tipi di schemi
• Schemi di persona (teorie implicite di personalità)
Es: Lo schema dell’estroverso
• Schemi di sé
• Schemi di ruolo: attributi e comportamenti di una persona,
attesi in relazione alla particolare posizione che questa
persona occupa nella struttura sociale
• Ruoli acquisiti (es. psicologo)
• Ruoli ascritti (es. uomo/donna, giovane/vecchio)
• Schemi di eventi (script): le sequenze comportamentali
appropriate in uno specifico contesto sociale
• Stereotipi : attributi, comportamenti, ruoli, … che vengono
associati ad un gruppo sociale
Payne (2001)
• Agenti di polizia e arresto di neri e
bianchi: alto rischio per persone di
colore negli USA (caso di Amadou
Diallo, 1999)
• Difficile compito dell’agente: identificare
in tempi brevissimi se persona è armata
• Ipotesi di partenza:
– Schema che associa neri-armi-violenza
Payne (2001): Esperimento 1
• Campione: 31 studenti bianchi (USA)
• Procedura:
Fotografia
faccia N o B
Arma (pistola)
o attrezzo (tenaglia)
200ms
200ms
• Istruzioni:
– ignorare il segnale (che sarà sempre una
faccia)
– rispondere solo al oggetto (arma o
attrezzo)
• “devi rispondere più velocemente e più
accuratamente possibile”
Risultati:
Neri
Bianchi
455
450
445
440
435
430
425
420
415
410
405
Arma
Attrezzo
• TR nel
riconoscimento di
armi e attrezzi in
funzione della
faccia N o B
presentata prima
• Probabile: Errata identificazione di oggetto
irrilevante come arma, maggiore per N che
per B
• E’ stata confermata da Correll et al. (2002) in
un esperimento basato su un video-gioco
(shoot - no shoot paradigma).
• = Processo automatico (dovevano rispondere
entro 500 ms)
Risultati: “Shooter bias”
Numero di errori ogni 20 prove
disarmato
armato
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
0
persona biancha
persona nera
Gli schemi
• Perché esistono ?
– Quando non abbiamo schemi che cosa succede?
(sindrome di Korsakov)
– Riducono ambiguità in situazione nuove
Esperimento di Kelley (1950)
professore sostituito
VI: piuttosto fredda / molto affabile
VD: giudizio di divertimento e partecipazione alla
lezione
I risultati confermavano gli schemi dato da Kelley
molto affabile > piuttosto fredda
Gli schemi
 Gli schemi come guide della memoria:
Maggior attenzione per quello che è
convergente con lo schema (Cohen (1981),
cameriera vs. bibliotecaria)
aggiungiamo informazioni per farlo in linea con
lo schema
La memoria umana è ricostruttiva
Cultura è una fonte fondamentale dei nostri
schemi
Quale schema applichiamo: accessibilità dell’
informazione
• Accessibilità dell’info: immediatezza con cui i
pensieri, le idee e i tratti si presentano alla nostra
mente
• Cronicamente accessibili: esperienze precedenti
• Priming: le azioni o i pensieri più casuali in cui
eravamo occupati prima di imbatterci in un evento
possono attivare (prime) un tratto, rendendolo più
accessibile.
• Esp. Higgins, Rholes e Jones (1977)
• Due ricerche non collegate
– Prima parte: studio sulla percezione memorizzare un elenco
di tratti
– Seconda formazione di impressione (Donald)
• VI: memorizzare tratti positivi (sicuro di sé, avventuroso,
persistente) /
memorizzare tratti negativi (vanitoso, incosciente, testardo)
• VD: formazione di impressione positiva - negativa (+5
- 5)
Higgins, Rholes e Jones (1977)
70
percentuale di persone
60
50
40
Positivo
Negativo
Misto
30
20
10
0
Positivi
Negativi
Gli schemi
• Come realizzare i nostri schemi ?
– Schemi sono difficili da rivedere: effetto di persistenza
– Esp. di Ross, Lepper e Hubbard (1975)
falsificare messaggi di suicidi
VI: feedback successo / feedback fallimento
feedback era falso
VD: numero di messaggi falsificati giustamente
L’effetto persistenza
(Ross, Lepper e Hubbard, 1975)
17
numero di messaggi falsificati
correttamente
16
15
14
successo
fallimento
13
12
11
10
compito appena
svolto
prossimo compito
Come realizzare i nostri schemi: quando le
nostre aspettative diventano realtà
• Non di rado creiamo le prove che sostengono i nostri
schemi ---> Profezia che si autoadempie
(= self-fullfilling prophecy)
• Studio di Rosenhan, 1973
Una serie di pseudopazienti si presenta a 12 differenti cliniche
psichiatriche denunciando di sentire delle voci.
Una volta ospedalizzati, manifestano un comportamento
normale
Risultati: nessuno è stato scoperto dal personale medico. In
media rimangono ospedalizzati per 19 giorni e vengono infine
dimessi con una diagnosi di schizofrenia in fase di remissione
Un esempio tratto da Rosenham (1973).
Rapporto intenso con la madre nell’infanzia, mentre il
padre era poco presente. Successivamente
nell’adolescenza il rapporto con il padre migliora e
diventa sempre più stretto mentre viene ad appannarsi
quello con la madre. Ora lo pseudopaziente dichiara di
avere un rapporto gratificante con la moglie. Salvo
qualche occasionale attrito le cose in famiglia
funzionavano bene; anche con i figli accadeva
raramente che si arrivasse a qualche sculaccione.
Dalla cartella clinica: Questo soggetto maschio di 39 anni
manifesta una lunga storia di ambivalenza affettiva
nelle relazioni intime che comincia ancora nella prima
infanzia. Una stretta relazione con la madre diventa
fredda nell’adolescenza . Una condizione di distanza
affettiva con il padre diventa invece particolarmente
intensa. E’ assente la stabilità emotiva. I tentativi che
egli fa di mostrarsi controllato emozionalmente con
la propria moglie e con i figli sono punteggiati da
scatti d’ira e, nel caso dei bambini, dall’uso di sistemi di
correzione corporale. Anche se l’interessato dichiara di
avere un certo numero di buoni amici, non si può fare a
meno di individuare anche in queste relazioni una
componente pronunciata di ambivalenza ….
Quando le aspettative diventano realtà
Rosenthal e Jacobson (1968)
• Inizio anno: QI degli alunni di una scuola elementare .
• Agli insegnati dissero: Marco, Giovanni …. Hanno delle
potenzialità, in altri termini sono delle PROMESSE, gli
altri NO.
• NB: Le “promesse” erano scelte a caso. L’unica
differenza tra le promesse e gli altri allievi era in quello
che era stato detto agli insegnanti (aspettative degli
insegnanti)
• Alla fine dell’anno: QI degli allievi.
Numero bambini
Esp. di Rosenthal e Jacobson (1968)
promesse
altri
10 punti
20 punti
30 punti
Aumento nel QI
Risultati: vi fu un maggiore aumento nel QI per gli
alunni etichettati come “promesse” rispetto agli altri
alunni.
La profezia che si autoadempie
• Una persona (A) ha delle aspettative su un’altra persona (B) ed
agisce in modo tale che il comportamento della persona (B)
confermi l’aspettativa.
• La conferma può essere:
• a livello percettivo (ad es., Rosenham, 1970)
• nel comportamento della persona(ad es. Rosenthal e Jacosbon)
• NB:
• (A) non è sempre consapevole di agire in modo tale da far in modo
che il comportamento di (B) confermi le sue aspettative.
• Le aspettative hanno un effetto anche quando (A) non è
consapevole di averle.
Rosenthal e Jacobson (1968): gli insegnanti dissero di non aver
fatto nessuna differenza tra le PROMESSE e gli altri alunni.
Ricerche successive hanno dimostrato un diverso trattamento
tra le Promesse e gli altri alunni.
Gli insegnanti nei confronti delle PROMESSE :
• più incoraggiamento, attenzione e sostegno individuale
• materiale più difficile da studiare
• maggiore feedback al loro lavoro
• più opportunità e tempo per le risposte
Esp. di Word, Zanna e Cooper, 1974
Studio 1: Intervistatore
Studio 2: Intervistato
VI: persona da intervistare
VI: intervistatore (complice
bianco vs. afroamericano
(complici sperimentali)
sperimentale) si comportava
come se stesse intervistando un
bianco oppure un afroamericano.
VD:1. distanza all’intervistato
2. tempo che l’intervistatore
lasciava all’intervistato per
rispondere.
Risultati: quando l’intervistato
era afroamericano, invece che
bianco, maggiore distanza fisica e
minor tempo per le risposte
VD: 1. giudizi oggettivi sulla
distanza all’intervistatore e
sull’abilità dell’intervistato
2. giudizi soggettivi
Risultati: partecipanti trattati
come “afroamericani” avevano
una performance peggiore
all’intervista e più distanza fisica
Scorciatoie mentali
• Quando formuliamo un giudizio, facciamo delle scelte o
prendiamo delle decisioni non prendiamo in
considerazione ogni possibilità
• I giudizi, scelte, decisioni si basano su strategie di
pensiero o scorciatoie mentali
• EURISTICHE DEL GIUDIZIO
Euristiche del giudizio
• Euristiche di giudizio: Strategie di pensiero che
permettono di formulare dei giudizi mediante l’uso di
regole pratiche che richiedono pochi sforzi cognitivi e
consentono, nella maggior parte, dei casi di arrivare a
risultati validi.
• Kanheman e Tversky
Euristica della disponibilità
• Marco è una persona capace d’imporsi ?
• Se non abbiamo mai dovuto rispondere a questa
domanda, cominciamo a pensare al comportamento di
Marco in varie situazioni.
• Il giudizio (sì Marco è una persona capace di imporsi)(
No, Marco non è una persona capace di imporsi) dipende
dalla disponibilità nella nostra mente di esempi di Marco
come persona capace d’imporsi o meno.
• EURISTICA DELLA DISPONIBILITA’: i nostri giudizi si
basano sulla disponibilità dell’informazione in memoria, la
facilità con cui rievochiamo alla mente degli esempi.
Euristica della disponibilità
• Non solo giudizi su persone
• Ogni volta che viene chiesto di stimare la frequenza o la
probabilità di un evento, comportamento, etc.
• Stima delle probabilità di morte:
• Eventi eccezionali (omicidi, tornado, …)  sovrastima
• Eventi più banali (asma, diabete, …) sottostima
• Stime contributo attività domestiche da parte di coppie
• uomo + donna > 100%
• Falso consenso:
• tendenza a sovrastimare quanto gli altri condividono i nostri
atteggiamenti, credenze, etc.
Euristica della disponibilità
• I nostri giudizi si basano sulla disponibilità
dell’informazione in memoria, la facilità con cui
recuperiamo dalla memoria degli esempi. Maggiore è la
disponibilità in memoria maggiore è la frequenza stimata.
• Giudizio corretto se:
Disponibilità in memoria = frequenza reale
• Frequenza di rievocazione dipende:
• Esperienza
• Salienzafacilità di memorizzazione  facilità di recupero
• Percezione di facilità
Ruolo della facilità di rievocazione nell’euristica della
disponibilità
(Esp. Schwarz e colleghi, 1991)
Ipotesi: la facilità con cui viene rievocato un esempio
influenza il nostro giudizio.
6,5
6
6 esempi
12 esempi
5,5
5
Atti in cui ci si è
imposti
Atti in cui non ci si
è imposti
EURISTICA DELLA DISPONIBILITA’: i nostri giudizi si
basano sulla facilità con cui rievochiamo alla mente degli
esempi.
Il ragionamento controfattuale
• Ragionamento controfattuale: ragionare su cosa
sarebbe potuto succedere se le cose fossero andate
diversamente
• Se solo …
• Impatto sulle spiegazioni del passato e sulle
emozioni ad esso collegate
• Più è facile annullare mentalmente un esito, più forte
la reazione emotiva ad esso
• La morte imprevista
• Percezione della fortuna (Affari tuoi)
Euristica della rappresentatività
• Quando: Giudizio di probabilità che un evento, persona,
etc. appartenga ad un data categoria.
• La probabilità che un evento, una persona, etc.
appartenga ad una data categoria è stimata sulla sua
rappresentatività e tipicità, ignorando le probabilità di base.
• Esempio:
• Marco è molto intelligente, anche se non
proprio creativo. Ha un forte bisogno di
ordine e di chiarezza e di sistemi chiari in
cui ogni cosa ha il suo posto. Scrive in
modo abbastanza meccanico, preciso, ma
poco fantasioso. Ha un forte bisogno di
emergere e di sentirsi competente. Non
sembra avere gran simpatia per altre
persone e non sembra godere la loro
compagnia. E’ abbastanza centrato su se
stesso, anche se ha un sviluppato senso
morale. Legge regolarmente alcuni giornali
(in particolare Sole 24 ore).
Che cosa studia Marco?
Prob.
Frequ. Rappr.
Marco
(n.) (tipico)
= stud
•
•
•
•
•
•
Psicologia
Medicina
Economia
Lettere/Filosofia
Scienze Polit.
Agraria
Euristica dell’ancoraggio e dell’accomodamento
• Quando: nel fornire una stima, le persone si basano (i
giudizi vegnono ancorati) su stime iniziali anche quando
non sono per niente pertinenti per la stima che devono
fornire.
• Esp. Wilson e colleghi (1995)
• VI: riscrivere dei numeri (tot. 4500) vs. delle parole
• VD: numero di studenti che avranno un cancro nei
prossimi anni.
• Risultato:
Numeri
Parole
3.145
1.645
Euristica dell’ancoraggio e dell’accomodamento
• Giudizi sociali: nel fornire un giudizio, ad es. su una
categoria di persone, le persone si basano sulle proprie
esperienze anche quando sanno che esse sono atipiche e
poco frequenti.
• Esp. Hamill, Wilson e Nisbett (1980)
• Storia di Carmen Santana, beneficiaria dell’assistenza
pubblica, per alcuni versi negativa.
• VI: caso frequente vs. infrequente vs. nessuna storia
• VD: atteggiamento nei confronti delle persone beneficiarie
dell’assistenza pubblica.
Euristica dell’ancoraggio e dell’accomodamento
Atte ggiam e nto pos itivo
Esp. Hamill, Wilson e Nisbett (1980)
24
23
22
21
20
19
18
c o n tr o llo ( n e s s u n a
c a s o f r e q u e n te
c a s o in f r e q u e n te
caso)
Risultati: i giudizi sul gruppo si basavano sui giudizi del caso
raccontato, indipendentemente dalla sua frequenza.
(Campionamento tendenzioso)
L’essere umano cerca di dare un senso e prevedere la
realtà
(SCIENZIATO INGENUO)
Troppe informazioni ci costringono a strutturare la
realtà in schemi per affrontare situazione nuove e le
euristiche ci permettono di formulare giudizi e scelte
in un modo efficace e veloce (automatico).
Base di partenza: ECONOMIZZATORI DI RISORSE
COGNITIVE (cognitive misers)
I nostri giudizi, comportamenti, etc. dipendono dalla
motivazione e dalle risorse cognitive disponibili per
l’elaborazione
TATTICI MOTIVATI (= Motivated tacticians)
Quando siamo motivati o per decisioni importanti
pensatori flessibili senza scorciatoie mentali
Elaborazione dell’informazione
Automatica
Controllata
veloce
lenta
incosapevole
consapevole
L’elaborazione controllata impedisce e riequilibra quella
automatica:
Credere automaticamente e non credere controllato:
Spinoza: quando le persone guardano, ascoltano o
apprendono qualche cosa per la prima volta, l’assumono
per il suo valore apparente e ipotizzano che sia vera.
Solo dopo avere accettato la veridicità di un fatto, le
persone risalgono indietro nella loro mente e decidono
sulla sua eventuale falsità.
Elaborazione
automatica
Accettazione iniziale delle informazioni
Giudizio della veridicità delle credenze accettate
Non accettare se necessario
Gilbert (1991) sulla credenza automatica
Elaborazione automatico verso controllato
Gilbert ed altri (1993)
• suggerire possibile pene per gli autori di crimini
commessi. Alcune affermazioni erano false (scritte in
rosso)
• VI: false attenuanti / false aggravanti
senza carico cognitivo / con carico cognitivo
• VD: anni di prigione suggeriti
• Inizialmente i partecipanti credono nelle affermazioni
false, ma rapidamente non le accettarono solo però
quando hanno le capacità cognitive
Gilbert, Tafarodi e Malone, 1993
12
Anni di prigione suggeriti
10
8
6
False attenuanti
False aggravanti
4
2
0
no carico cognitivo
carico cognitivo
Soppressione del pensiero
• Altra elaborazione controllata è la soppressione del
pensiero: il tentativo di evitare di pensare a qualcosa
• Due processi coinvolte:
– Processo di monitoraggio (= automatico)
– Processo operativo (= controllato)
• Quando siamo cognitivamente impegnati processo di
monitoraggio continua a rinvenire il pensiero
indesiderato senza potere essere frenato dal sistema
controllato
iperaccessibilità del pensiero
indesiderato
Soppressione del pensiero
Wegner, Bowman e Erber (1995)
• Compito: non utilizzare tratti della discriminazione
sessuale mentre completi delle frasi assegnate
• VI: tempo abbastanza per rispondere / rispondere
immediatamente
• VD: numero di risposte discriminanti
• Risultati: rispondere immediatamente > tempo
abbastanza
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