Il contesto politico scolastico:
Cittadinanza e Costituzione,
‘Calendario civile’, ‘strategia di
Lisbona’, ‘riforma Gelmini’
Maurizio Gusso
(Milano, 25 febbraio 2010)
Indice della relazione (I)
1. La normativa italiana ed europea su Educazione alla cittadinanza e Storia: luci e ombre
2. La necessità/utilità di valorizzare le risorse della ricerca didattica. Un esempio: la solidarietà reciproca fra ‘educazioni’ e discipline e in particolare fra educazione alla cittadinanza e Storia
Indice della relazione (II)
3. L’educazione alla cittadinanza interculturale e la
Rete ELLIS
4. Solidarietà reciproca fra Storia ed educazione
alla cittadinanza
5. Un approccio sensato al ‘Calendario civile scolastico’ italiano, europeo e internazionale
6. Riferimenti bibliografici
7. Sitografia essenziale
1. La normativa italiana ed europea
su Cittadinanza e Storia
1.1 La normativa europea
1.2 La normativa italiana
1.1 La normativa europea
1.1.1 La ‘strategia di Lisbona’
1.1.2 Le otto competenze chiave per l’apprendimento permanente previste dalla Raccomandazione del Parlamento
europeo e del Consiglio del 18 dicembre 2006
1.1.3 Programmi e siti europei di Educazione alla cittadinanza democratica/attiva
1.1.4 Le raccomandazioni del Consiglio d’Europa a proposito dell’insegnamento della Storia
1.1.5 Alcune ricorrenze europee o promosse dall’Europa
1.1.1 La ‘strategia di Lisbona’
La ‘strategia di Lisbona’ (o ‘agenda di Lisbona’ o ‘processo di Lisbona’) prende il nome
dal programma di riforme (rivolte a rendere l’economia dell’Unione Europea la più competitiva al mondo e a raggiungere la piena occupazione attorno al 2020)) approvato dai
Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea nella riunione straordinaria del Consiglio
europeo, svoltasi a Lisbona nel marzo 2000. Fra le priorità, quelle della conoscenza,
della ricerca, dell’innovazione, della riforma del Welfare State, dell’inclusione sociale,
della riqualificazione del lavoro, del coordinamento europeo delle politiche dell’istruzione,
dell’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, delle pari opportunità, della lotta contro
xenofobia e razzismo.
Il processo di attuazione di tale programma è stato ostacolato e rallentato da vari fattori
(resistenze e ritardi nazionali, accresciuta concorrenza internazionale, crisi economica
mondiale ecc.), ma è stato rilanciato, seppur con obiettivi in parte ridimensionati, nel
2004-2005, e dal Trattato di Lisbona del dicembre 2007.
Le sue priorità sono ancora valide, sebbene alcuni aspetti restino da approfondire.
Cfr. Ian Davies, L’educazione e la cittadinanza europea. Un progetto educativo per la
strategia di Lisbona, in Paolo Bernardi – Saura Rabuiti (a c. di), Le scienze sociali per la
cittadinanza europea. Storia – Geografia – Educazione al patrimonio, “I Quaderni di Clio
’92”, 2009, n.9, pp.9-33.
1.1.2 Le 8 competenze chiave
per l’apprendimento permanente (I)
Raccomandazione del Parlamento europeo e del Consiglio
del 18 dicembre 2006 relativa a competenze chiave per
l’apprendimento permanente: 8 competenze chiave:
1. comunicazione nella madrelingua;
2. comunicazione nelle lingue straniere;
3. competenza matematica e competenze di base in
scienza e tecnologia;
4. competenza digitale;
5. imparare a imparare;
6. competenze sociali e civiche;
7. spirito di iniziativa e imprenditorialità;
8. consapevolezza ed espressione culturale.
1.1.2 Le 8 competenze chiave per
l’apprendimento permanente (II)
Osservazioni critiche: sono competenze eterogenee:
a) solo la competenza n. 5 (“imparare a imparare”) è effettivamente trasversale rispetto a tutte le discipline;
b) le altre competenze rappresentano la proiezione trasversale di competenze proprie di singole discipline o aree disciplinari: linguistiche (nn.1-2), matematiche (n.3), scientifiche (n.3), tecnologico-digitali (nn.3-4), sociali e civico-giuridiche (n.6), economiche (n.7) e artistico-culturali (n.8).
Mancano, però, completamente competenze spaziali (o
geografiche) e temporali (o storiche).
1.1.3 Programmi e siti europei di
Educazione alla cittadinanza
A) Sul 2005 Anno europeo della cittadinanza attraverso l'educazione cfr. il sito tematico in italiano
www.coe.int/T/I/Com/Dossier/Tematiche/Cittadinanzaeducazione del sito www.coe.int del Consiglio d’Europa.
B) Cfr. i siti tematici del Consiglio d’Europa
- Education for Democratic Citizenship and Human Rights
(in inglese)
www.coe.int/t/dg4/education/edc/default_EN.asp?;
- Éducation à la Citoyenneté Démocratique at aux Droits de
l’Homme (in francese)
www.coe.int/t/dg4/education/edc/default_FR.asp?.
1.1.4 Le raccomandazioni del Consiglio d’Europa a proposito di Storia
A) Consiglio d’Europa, Recommendation 1283 (1996) on
history and the learning of history in Europe:
www.coe.int/t/dg4/education/historyteaching/Source/Result
s/AdoptedTexts/Rec1283_en.pdf.
B) Consiglio d’Europa, Recommendation Rec(2001)15 on
history teaching in twenty-first-century Europe:
www.coe.int/t/dg4/education/historyteaching/Source/Result
s/AdoptedTexts/Rec(2001)15_en.pdf.
Cfr. V.Micocci, L’insegnamento della storia nei programmi
del Consiglio d’Europa, “Società e storia”, 2004, n.103, pp.
127-136.
1.1.5 Alcune ricorrenze europee
o promosse dall’Europa
A) Il Giorno europeo o Festa dell’Europa (9 maggio).
B) Altre ricorrenze: es.:
- la Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia (17 maggio), ricorrenza internazionale promossa dall’Europa;
- la Giornata europea delle lingue (26 settembre).
A parte vanno considerati gli “Anni Europei” (per esempio:
il 2005 Anno europeo della cittadinanza attraverso l'educazione: cfr. il sito tematico del Consiglio d’Europa
www.coe.int/T/I/Com/Dossier/Tematiche/CittadinanzaEducazione).
1.2 La normativa italiana
1.2.1 Mancanza di una normativa organica,
coesa e unitaria
1.2.2 La ‘riforma Fioroni’
1.2.3 La ‘riforma Gelmini’
1.2.4 Il ‘Calendario civile scolastico’
1.2.1 Mancanza di una normativa
organica, coesa e unitaria
La normativa vigente è la risultante eterogenea di scelte legislative e normative di ispirazioni pedagogiche e politicoscolastiche contrastanti:
a) la ‘riforma Moratti’, contrapposta al precedente tentativo
più organico di ‘riordino dei cicli Berlinguer/De Mauro’;
b) la ‘riforma Fioroni’;
c) la ‘riforma Gelmini’ (di fatto ‘riforma Gelmini-Tremonti’).
Manca, perciò, una normativa organica, coesa e unitaria
(anche nel senso della coerenza del curricolo ‘verticale’).
1.2.2 La ‘riforma Fioroni’
1.2.2.1 Le 8 competenze chiave
di cittadinanza previste alla fine
del nuovo biennio obbligatorio
1.2.2.2 Pregi e limiti della ‘riforma Fioroni’
1.2.2.1 8 competenze chiave di
cittadinanza previste a fine biennio
DM 22.8.2007 (Ministero Fioroni): 8 “competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine dell’istruzione obbligatoria”:
1. imparare ad imparare;
2. progettare;
3. comunicare;
4. collaborare e partecipare;
5. agire in modo autonomo e responsabile;
6. risolvere problemi;
7. individuare collegamenti e relazioni;
8. acquisire ed interpretare l’informazione;
da declinare in 4 “assi culturali”:
I)
dei linguaggi;
II)
matematico;
III)
scientifico-tecnologico;
IV)
storico-sociale.
1.2.2.2 Pregi e limiti della ‘riforma
Fioroni’
1.2.2.2.1 Pregi e limiti del tentativo (DM 22.8.2007) di reinterpretare criticamente le otto “competenze chiave per l’apprendimento permanente” europee, trasformandole in otto
“competenze chiave di cittadinanza da acquisire al termine
dell’istruzione obbligatoria”, da applicare a quattro “Assi
culturali”, fra cui quello “storico-sociale”.
1.2.2.2.2 Pregi e limiti delle Indicazioni per il curricolo per
la scuola dell’infanzia e per il primo ciclo d’istruzione allegate al DM 31.7.2007.
1.2.2.2.1 Pregi e limiti delle 8 competenze chiave di cittadinanza (I)
A) Pregi: tutte e 8 le competenze sono effettivamente trasversali e vanno applicate ai 4 “Assi culturali”, fra cui quello
storico-sociale.
B) Limiti: le 3 competenze specifiche dell’asse storico-sociale non sono competenze ‘sistemiche’ fondative dell’asse
ed epistemicamente e formativamente aggiornate, ma una
sommatoria di ‘macrocompetenze’ (una geostorica, generica, troppo aggregata e scritta male; una civico-giuridica; una economica, piuttosto riduttiva); non è chiaro il loro nesso
con le 8 competenze trasversali; chi le ha scritte non ha tenuto conto della ricerca didattica nell’area geo-storico-sociale.
1.2.2.2.1 Pregi e limiti delle 8 competenze chiave di cittadinanza (II)
Competenze specifiche dell’asse storico-sociale (nuovo biennio obbligatorio):
I) “Comprendere il cambiamento e la diversità dei tempi storici in una dimensione diacronica attraverso il confronto fra epoche e in una dimensione sincronica attraverso il confronto fra aree geografiche e culturali”.
1.2.2.2.1 Pregi e limiti delle 8 competenze chiave di cittadinanza (III)
II) “Collocare l’esperienza personale in un sistema di regole fondato sul reciproco riconoscimento dei diritti garantiti dalla Costituzione, a tutela della persona, della collettività e
dell’ambiente”.
1.2.2.2.1 Pregi e limiti delle 8 competenze chiave di cittadinanza (IV)
III) “Riconoscere le caratteristiche essenziali
del sistema socio economico per orientarsi
nel tessuto produttivo del proprio territorio”.
1.2.2.2.2 Pregi e limiti delle
Indicazioni per il primo ciclo
A) Pregi: sono state scritte in modo unitario da sottocommissioni formate da esperti di didattica della
Storia e della Geografia, che hanno tenuto conto
delle ricerche didattiche disciplinari integrandole.
B) Limiti: non sono state adeguatamente supportate da un piano di formazione dei docenti, né prese
in debita considerazione dagli estensori delle Indicazioni per il secondo ciclo.
1.2.3 La ‘riforma Gelmini’
1.2.3.1 Limiti nel metodo
1.2.3.2 Limiti nel merito
(comuni in larga parte alla ‘riforma Moratti’ e
alla ‘riforma Gelmini’ e molto più vistosi di
quelli delle ‘riforme’ Berlinguer-De Mauro e
Fioroni)
1.2.3.3 “Cittadinanza e Costituzione”
1.2.3.1 Limiti nel metodo
A) Mancato coinvolgimento delle forze sociali e
professionali (es.: associazioni disciplinari della
scuola) nella formulazione dei Regolamenti e delle
Indicazioni nazionali per gli obiettivi specifici di apprendimento.
B) ‘Riforma’ imposta a Parlamento, Paese e case
editrici senza rispetto dei tempi di formalizzazione
e di attuazione.
1.2.3.2 Limiti nel merito
A) Limiti di carattere generale: es.:
- riduzione dei finanziamenti alla scuola pubblica;
- svuotamento del nuovo obbligo di istruzione, spendibile anche nell’istruzione
e formazione professionale regionale e nell’apprendistato;
- maggiore arretratezza delle scelte per i Licei (scarso rilievo dato ad abilità,
competenze e laboratori) rispetto a quelle per gli Istituti tecnici e professionali.
B) Limiti riguardanti specificamente Storia e Geografia: es.:
- Geografia è prevista nell’area di istruzione solo nei bienni dei Licei;
- riduzione dell’orario di Storia e Geografia nei bienni dei Licei;
- Storia nel nuovo biennio obbligatorio termina con l’Alto Medio Evo, anziché
con l’età contemporanea, anche negli Istituti professionali e nei corsi serali (ex
Progetto Sirio), in cui prima era previsto un insegnamento di storia contemporanea.
1.2.3.3 “Cittadinanza e
Costituzione”
A) Legge 169/2008, art.1: “Cittadinanza e Costituzione“ (C&C) entro il
monte ore dell’area storico-geografica / storico-sociale: sperimentazione nazionale e azioni di sensibilizzazione/ formazione del personale
della scuola.
B) Documento d’indirizzo MIUR per la sperimentazione di C&C (4.3.
2009)
C) Bando di concorso per la sperimentazione di C&C (Decreto 114 del
27.5.2009 dell’ANSAS ex INDIRE)
D) Sito ANSAS ex INDIRE www.indire.it/cittadinanzaecostituzione.
Il Ministro è stato costretto a fare marcia indietro: C&C non è una materia con monte ore e voto autonomi, ma un insegnamento in parte
trasversale, ancorché appoggiato a Storia (con o senza Geografia) o a
Diritto ed Economia.
1.2.4 Il ‘Calendario civile scolastico’
(I)
Con un’espressione un po’ gergale viene
chiamato ‘Calendario civile scolastico’ un insieme di feste e ricorrenze civili in vari modi
riconosciute dal calendario scolastico ufficiale o valorizzate sul piano didattico dal Ministero dell’Istruzione e/o dagli Istituti scolastici e/o dai docenti di un determinato Paese.
1.2.4 Il ‘Calendario civile scolastico’
(II)
La legislazione e la normativa italiane prevedono,
accanto alle feste religiose nazionali e locali, una
serie di festività civili.
A) Festività nazionali (riconosciute anche come
giorni di vacanza) significative anche da un punto
di vista formativo-didattico:
• la Festa/Anniversario della Liberazione (25 aprile);
• la Festa del lavoro/dei lavoratori (primo maggio);
• la Festa della Repubblica italiana (2 giugno).
1.2.4 Il ‘Calendario civile scolastico’
(III)
B) Festività mobili nazionali (non riconosciute come giorni di vacanza) significative anche da un punto di vista formativo-didattico: la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate (prima domenica di novembre).
C) Solennità e ricorrenze civili nazionali (non riconosciute come giorni di vacanza) significative anche da un punto di vista formativo-didattico:
- il Giorno della Memoria (27 gennaio);
- il Giorno del Ricordo (10 febbraio);
- il Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo interno e internazionale e delle stragi di tale matrice (9 maggio).
Occorre, poi, aggiungere la Giornata Nazionale della Bandiera (7 gennaio), festeggiata principalmente a Roma e a Reggio Emilia, e la Giornata nazionale
del Braille (21 febbraio).
A parte vanno considerate le ricorrenze civili europee (cfr. punto 1.1.5) e internazionali (es.: la Giornata internazionale della donna: 8 marzo; la Giornata internazionale della pace: 21 settembre; la Giornata Mondiale dei Diritti Umani:
10 dicembre).
2. Necessità/utilità di valorizzare le
risorse della ricerca didattica
2.1 Necessità/utilità di non limitarsi alle fonti
normative, ma di valorizzare le risorse delle
‘sensate esperienze’ della ricerca educativa
e didattica
2.2 Solidarietà reciproca fra ‘educazioni’ e
discipline e in particolare fra educazione alla
cittadinanza e discipline geo-storico-sociali
2.1 Necessità di valorizzare le
risorse della ricerca didattica (I)
Dati i limiti delle normative scolastiche e migratorie europee
e italiane, si rende necessaria una sorta di ‘rivoluzione copernicana’:
a) assumere le ‘sensate esperienze’ della ricerca didattica, le Carte internazionali dei diritti umani e i processi partecipativi democratici come ‘stella polare’/’bussola’ dell’educazione alla cittadinanza;
b) assumere le normative scolastiche e migratorie europee
e italiane come ‘linee di costa’ per una navigazione non
solo costiera (cittadinanza locale e nazionale), ma transoceanica (cittadinanza interculturale e planetaria).
2.1 Necessità di valorizzare le
risorse della ricerca didattica (II)
Conviene riallacciarsi criticamente alle ipotesi di
curricolo verticale positivamente continuo/discontinuo di Storia, Geografia, Studi sociali/Scienze sociali, Economia e Diritto, sperimentate negli ultimi
anni in Italia e in altri Paesi e/o proposte dalle associazioni disciplinari di Storia, Geografia, Economia e Diritto e Scienze sociali con cui il MIUR ha
protocolli d’intesa e/o convenzioni (es.: Clio ’92,
INSMLI, LANDIS; AIIG; AEEE – Italia; Passaggi).
2.2. Solidarietà reciproca fra Storia
ed Educazione alla cittadinanza
2.2.1 ‘Educazioni’ e discipline: una solidarietà reciproca
2.2.2 Solidarietà reciproca fra ‘nuove educazioni e
discipline: il caso Storia
2.2.3 La solidarietà reciproca fra Storia ed Educazione alla cittadinanza come caso particolare della
solidarietà reciproca fra discipline e ‘nuove educazioni’
2.2.1 ‘Educazioni’ e discipline:
una solidarietà reciproca
2.2.1.1 Le ‘educazioni di prima generazione’
2.2.1.2 Le ‘educazioni di seconda generazione’ (‘nuove educazioni’)
2.2.1.3 Solidarietà reciproca fra ‘nuove
educazioni’ e discipline/’aree’ disciplinari
2.2.1.1 Le ‘educazioni di prima
generazione’
‘Educazioni di prima generazione’: educazioni…
•
linguistico-comunicativa/letteraria;
•
estetica/artistica/all’immagine;
•
musicale;
•
psicomotoria;
•
scientifica;
•
tecnologica;
•
informatica e matematica;
•
filosofica;
•
spaziale/geografica;
•
temporale/storica.
2.2.1.2 Le ‘educazioni di seconda
generazione’ (‘nuove educazioni’)
‘Nuove educazioni’: educazioni…
• alla cittadinanza democratica e ai diritti umani;
• interculturale;
• alle pari opportunità/pedagogia della differenza;
• alla pace;
• al patrimonio;
• ai media;
• allo sviluppo sostenibile;
• alla salute.
2.2.1.3 Solidarietà reciproca fra
‘nuove educazioni e discipline
2.2.1.3.1 ‘Educazioni’ e discipline: una
solidarietà reciproca
2.2.1.3.2 Alcuni esempi lombardi di intrecci fra ‘nuove educazioni’ e discipline
2.2.1.3.3 Quattro terreni su cui praticare forme sostenibili di interdisciplinarità
2.2.1.3.1 ‘Educazioni’ e discipline:
una solidarietà reciproca (I)
Per armonizzare le due ‘anime’ di ogni insegnante
(generalista/globale e specialista/disciplinare) occorre compiere andirivieni/viaggi di andata e ritorno fra ‘educazioni’ e discipline.
A) Quando si parte dalla singola ‘educazione’,
occorre declinarne le finalità/competenze trasversali in obiettivi/competenze disciplinari scrostando
le incrostazioni autoreferenziali delle materie d’insegnamento per individuare i nuclei fondanti delle
discipline di ricerca sottostanti.
2.2.1.3.1 ‘Educazioni’ e discipline:
una solidarietà reciproca (II)
B) Quando si parte dalla singola materia d’insegnamento, rispetto ad essa le educazioni possono essere
considerate come dei blocchi o filoni ricorrenti di
• finalità/obiettivi;
• contenuti (temi/problemi);
• strategie didattiche (metodi, tecniche, strumenti ecc.);
fra loro coerenti, alla cui luce rileggere ogni insegnamento
disciplinare, usando la singola educazione come un selettore/organizzatore trasversale di contenuti disciplinari.
2.2.1.3.2 Alcuni esempi lombardi di
intrecci fra ‘educazioni’ e discipline
A) Progetto interistituzionale Portare il mondo a scuola (1995-1999): 10
ONG / Organizzazioni non governative lombarde e Provveditorati di Milano e Como.
B) Iniziative (2004-…) del gruppo Portare il mondo a scuola: una decina di ONG lombarde.
C) Iniziative (2006-…) della Rete lombarda ELLIS (Educazioni, letterature e musiche, lingue, scienze storiche e geografiche): 7 associazioni
disciplinari, 6 ONG, Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia, ANSAS – NTL (Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica – Nucleo Territoriale Lombardia) ex IRRE Lombardia, Uffici Scolastici di varie province lombarde, reti di scuole…
D) Pubblicazioni dell’IRRSAE/IRRE Lombardia sul curricolo verticale di
area geo-storico-sociale.
2.2.1.3.3 Quattro terreni per forme
sostenibili di interdisciplinarità
A) Da una parte, si tratta di rivedere i curricoli disciplinari alla luce delle finalità delle ‘nuove educazioni’.
B) Dall’altra, è possibile costruire forme di interdisciplinarità più fine su 4 terreni:
• finalità/obiettivi;
• contenuti tematizzati/problematizzati;
• metodi di ricerca;
• strategie didattiche (metodologie didattiche,
tecniche, strumenti ecc.).
2.2.2 Solidarietà reciproca ‘educazioni’/discipline: il caso Storia
Solidarietà reciproca fra Storia ed Educazioni…
1. alla cittadinanza democratica e ai diritti umani;
2. interculturale;
3. alle pari opportunità / pedagogia della differenza;
4. alla pace;
5. al patrimonio;
6. ai media;
7. allo sviluppo sostenibile;
8. alla salute.
2.2.3 Solidarietà reciproca fra Storia ed educazione alla cittadinanza
La solidarietà reciproca fra Storia ed educazione alla cittadinanza è un caso particolare della solidarietà reciproca fra discipline e
‘nuove educazioni’.
Approfondiremo tale solidarietà reciproca
nel punto 4.
3. L’educazione alla cittadinanza
interculturale e la Rete ELLIS
3.1 La Rete lombarda ELLIS
3.2 L’educazione alla cittadinanza interculturale
(ECI) come sintesi fra educazione alla cittadinanza
ed educazione interculturale
3.3 L’educazione alla cittadinanza democratica e
ai diritti umani
3.4 L’educazione interculturale: una ridefinizione
necessaria
3.5 Piste di lavoro per l’ECI
3.1 La Rete lombarda ELLIS
3.1.1 Che cos’è la Rete lombarda ELLIS e
da chi è composta?
3.1.2 Principale valore aggiunto della Rete
ELLIS
3.1.1 Che cos’è la Rete lombarda
ELLIS e da chi è composta? (I)
La Rete lombarda ELLIS (Educazioni, Letterature e musiche, LIngue,Scienze storiche e geografiche) è formata da
- 7 associazioni disciplinari (ADI-SD, AIIG, Clio ’92, GISCEL, IRIS, LEND e SIEM);
- 6 ONG (ASPEm, CeLIM, Fratelli dell’Uomo, ICEI, Mani
Tese - CRES e Save the Children Italia);
- ANSAS - NTL (ex IRRE Lombardia) e US (Ufficio Scolastico) Regionale per la Lombardia;
- équipe provinciali (reti di scuole, US provinciali, altre associazioni e ONG ecc.).
3.1.1 Che cos’è la Rete lombarda
ELLIS e da chi è composta? (II)
7 associazioni disciplinari aderenti:
- ADI-SD (Associazione degli Italianisti italiani – Sezione
didattica);
- AIIG (Associazione Italiana Insegnanti Geografia);
- Clio ’92 – Associazione di insegnanti e ricercatori sulla
didattica della storia;
- GISCEL (Gruppo di intervento e studio nel campo dell’educazione linguistica, costituitosi nell’ambito della Società di linguistica italiana);
- IRIS (Insegnamento e ricerca interdisciplinare di storia);
- LEND (Lingua e Nuova Didattica);
- SIEM (Società Italiana per l’Educazione Musicale).
3.1.1 Che cos’è la Rete lombarda
ELLIS e da chi è composta? (III)
6 ONG (Organizzazioni non governative) aderenti:
- ASPEm (Associazione Solidarietà Paesi Emergenti);
- CeLIM (Centro Laici Italiani per le Missioni);
- Fratelli dell’Uomo;
- ICEI (Istituto Cooperazione Economica Internazionale);
- Mani Tese – CRES (Centro ricerca educazione
allo sviluppo);
- Save the Children Italia.
3.1.2 Principale valore aggiunto
della Rete ELLIS
- Armonizzazione della domanda e dell’offerta di formazione, all’incrocio fra ‘educazioni’ e discipline, nei sistemi formali (scuole di ogni ordine/grado), non formali e informali
di istruzione/educazione.
- Dialogo interculturale e rete fra una pluralità di soggetti:
ONG, associazioni disciplinari e culturali, reti di scuole, istituzioni scolastiche, università/istituti di ricerca, Beni culturali, enti locali ecc..
- Solidarietà reciproca fra ‘educazioni’ e discipline.
- Sito www.reteellis.it.
3.2 Cittadinanza interculturale: sintesi di cittadinanza ed intercultura I
Da tempo nella produzione scientifica si parla di
- Multicultural Citizenship: es.: W.Kymlicka, Multicultural Citizenship. A Liberal Theory of Minority Rights, Oxford University Press, Oxford, 1995 (tr.it.: La cittadinanza multiculturale, Il Mulino, Bologna, 1999);
- Cittadinanza interculturale: es.: M.Tarozzi, Cittadinanza
interculturale. Esperienza educativa come agire politico, La
Nuova Italia, Firenze, 2005.
Più recentemente si è iniziato a parlare di “educazione interculturale alla cittadinanza”: cfr. A.Portera – P.Dusi – B.
Guidetti (a c. di), L’educazione interculturale alla cittadinanza. La scuola come laboratorio, Carocci, Roma, 2010.
3.2 Cittadinanza interculturale: sintesi di cittadinanza ed intercultura II
La Rete ELLIS ha utilizzato l’espressione “educazione alla cittadinanza interculturale” (ECI) per un
approccio integrato
- all’educazione alla cittadinanza e
- all’educazione interculturale,
che tenga conto del carattere ‘inclusivo’, ‘pluriscalare’/’ad albero’ e ‘duale’/‘plurale’ della cittadinanza
(v. punto 3.3.1).
3.3 L’educazione alla cittadinanza
democratica e ai diritti umani
3.3.1 Rinnovamento del concetto di cittadinanza
3.3.2 Costituzioni italiana/europea e Carte
internazionali dei diritti
3.3.3 La dimensione europea dell’educazione alla cittadinanza
3.3.1 Rinnovamento del concetto
di cittadinanza
Ridefinizione necessaria della cittadinanza come
a) democratica/inclusiva;
b) attiva/partecipata;
c) consapevole/intenzionale, responsabile e sostenibile;
d) globale/pluridimensionale;
e) ‘pluriscalare’/’ad albero’ (dal tronco della cittadinanza
planetaria e dei diritti umani ai rami e alle fronde della cittadinanza europea, nazionale e locale, anziché dal tronco
della cittadinanza nazionale verso i rami e le fronde della
cittadinanza locale, europea e planetaria; cfr. il saggio di
Antonio Papisca cit. al punto 6.2);
f) ‘duale’ (di ‘genere’) / ‘plurale’.
3.3.2 Costituzioni italiana/europea
e Carte internazionali dei diritti
La Costituzione italiana (analogamente a quella europea e
alle Carte internazionali dei diritti) come nodo
a) storico e storiografico, da contestualizzare nella storia
d’Italia e nel dibattito storiografico, come prodotto storico e
processo aperto e non irreversibile;
b) sociopolitico-istituzionale, come Legge fondamentale
dello Stato, come patto sociale plurale e oggetto di dibattito
giuridico e politico;
c) etico-civile;
d) formativo-didattico.
3.3.3 La dimensione europea
dell’educazione alla cittadinanza
Nell’ottica di un approccio interculturale all’educazione alla cittadinanza
in dimensione europea, ma non eurocentrica, l’identità/integrazione
europea può essere intesa come
a) una delle dimensioni dell’identità personale/sociale/culturale con cui
s’intreccia;
b) la risultante globale di tante identità/integrazioni settoriali (culturale,
sociale, economica, politica ecc.);
c) un processo storico aperto, con contraddizioni fra
- diverse Europe (settentrionale/meridionale, orientale/occidentale; diverse lingue e culture);
- Europa originaria, Europe extraeuropee d’oltremare e immigrati;
- europeismo, piccole patrie, nazionalismi ecc.;
- elementi di unitarietà e differenziazione;
d) il prodotto degli sguardi europei e non europei sull’Europa.
3.4 L’educazione interculturale:
una ridefinizione necessaria
3.4.1 Dalla presa d’atto del carattere multiculturale proprio di ogni identità personale/società/cultura a un’approssimazione graduale alle varie forme di alterità e al dialogo interculturale (cfr. Franco Cassano, op.cit. al punto 6.3).
3.4.2 Necessaria revisione di ogni forma di essenzializzazione dei concetti di
Cultura e di Identità (cfr. i testi di Aime, Fabietti e Remotti cit. al punto 6.3).
3.4.2.1 Oltre una concezione astorica, statica, unidimensionale e assolutizzante delle ‘Culture’: una concezione storica, dinamica, multidimensionale, relativistica/contestuale, conflittuale e relazionale della pluralità delle culture come
‘pluralità relazionale’ (cfr. il testo di Pietro Rossi cit. al punto 6.3).
3.4.2.2 Oltre lo pseudouniversalismo riduzionista e assimilazionista e il ‘relativismo filosofico assoluto’: il ‘relativismo relativo’ o ‘metodologico’ (Pietro Rossi).
3.4.2.3 L’identità personale come combinatoria di vari tratti identitari (individuali, di specie, genere/sesso, età, generazione, ruolo, geoambientali, socioeconomici, politici, culturali ecc.).
3.4.2.4 L’’antropologia reciproca’ (cfr. il testo a c. di Alain Le Pichon e Letizia
Caronia cit. al punto 6.3): gli uni visti dagli altri e gli altri visti dagli uni.
3.5 Piste di lavoro per l’Educazione alla cittadinanza interculturale
A) Pratiche di democrazia/ cittadinanza nella vita quotidiana scolastica/
extrascolastica.
B) Revisione dei curricoli disciplinari/di area alla luce dell’educazione
alla cittadinanza interculturale: esempi:
- conoscenza e storicizzazione delle Carte internazionali dei diritti e
della Costituzione italiana;
- approccio comparato ai diversi sistemi costituzionali, politici e giuridici;
- conoscenza e storicizzazione di specifici diritti e processi di democratizzazione;
- conoscenza delle principali teorie giuridiche/politiche, contestualizzate
nei processi storici dei loro tentativi di attuazione.
4. Solidarietà reciproca fra Storia
ed educazione alla cittadinanza
4.1 Come rivedere la storia alla luce dell’educazione alla cittadinanza interculturale
(ECI)
4.2 Apporti specifici della storia all’ECI
4.1 Come rivedere la storia alla
luce dell’ECI
L’ECI, come le altre ‘Educazioni’, può essere assunta come un complesso di finalità educative, di analizzatori e selettori problematizzanti, alla cui luce rileggere curricoli, programmi, piani di lavoro, manuali ecc..
L’ECI stimola la sostituzione del canone storiografico-scolastico tradizionale, troppo etnocentrico (italocentrico, eurocentrico e occidentaleggiante) e sessocentrico, con un canone storiografico-formativo interculturale e a geometria
variabile, attento alle distinzioni e agli intrecci fra le dimensioni locale, regionale, nazionale, continentale e planetaria
degli spazi e delle identità personali.
4.2 Apporti specifici della storia
all’ECI
4.2.1 Il ‘passaggio dalla Storia alle storie’,
fra storiografia e didattica della storia
4.2.2 Contributi specifici della dimensione
storica all’ECI
4.2.1 Il ‘passaggio dalla Storia alle
storie’, fra storiografia e didattica
I processi storici di mondializzazione e ‘glocalizzazione’, la
‘inversione della corrente migratoria’ e l’avvento della società ‘post-industriale’ portano all’emergere di ‘nuovi soggetti’ storici e alla crisi della ‘Storia universale’.
La World History, la storia di ‘genere’ e gli studi postcoloniali rimettono in discussione i tradizionali etnocentrismi e
sessocentrismi della ‘Storia universale’, imponendo un approccio interculturale e comparativo e una pluralità di soggetti, soggettività, generi, tempi e scale spaziali.
4.2.2 Contributi specifici della
dimensione storica all’ECI
La storiografia, come ogni disciplina, offre all’ECI importanti
risorse: paradigmi, modelli e categorie interpretativi, procedure, metodi, tecniche, strumenti, linguaggi ecc..
In particolare, un approccio plurale, comparato, globale,
pluriscalare e interculturale alla cittadinanza comporta il ricorso a una storia plurale, comparata, globale, pluriscalare
e interculturale e un approccio storico, interculturale e comparato ai differenti ‘quadri di civiltà’ e ai diversi processi di
democratizzazione e di negazione, limitazione, attuazione
ed estensione dei diritti.
5. Un approccio sensato al
‘Calendario civile scolastico’
5.1 Necessità di un approccio sistemico alla progettazione
curricolare e alla programmazione collegiale come antidoto
alla sua frantumazione conseguente alla proliferazione delle commemorazioni.
5.2 Necessità di un approccio critico ai complessi rapporti
fra memoria/oblio, storia, storiografia, loro usi sociali e abusi.
5.3 La storicizzazione dei contesti/processi storici in cui si
inseriscono gli eventi del ‘Calendario civile scolastico’ come antidoto alla loro rimozione o monumentalizzazione retorica.
6. Riferimenti bibliografici
6.1 ‘Educazioni’ e discipline geo-storico-sociali
6.2 Revisione critica dei concetti di “cittadinanza” e di “diritti
umani”
6.3 Revisione critica dei concetti di ”cultura”, “identità” e
“alterità”
6.4 Educazione civica ed Educazione alla cittadinanza
6.5 Dall’Educazione civica a “Cittadinanza e Costituzione”
6.6 Educazione alla cittadinanza europea
6.7 Educazione interculturale
6.8 Educazione alla cittadinanza interculturale
6.9 Educazione civica / alla cittadinanza e storia
6.10 Educazione interculturale e storia
6.1 ‘Educazioni’ e discipline
geo-storico-sociali
- Aa.Vv., Per un curricolo continuo di formazione geostorico-sociale nella scuola di base,
IRRSAE Lombardia, Milano, 1994, voll.2 (in particolare cfr. M.Gusso, Per un curricolo innovativo di formazione geostorico-sociale e Filoni ricorrenti e unità didattiche strategiche,
vol.I, pp.129-155 e 157-164)
- Aa.Vv., Scienze geostorico-sociali per un curricolo verticale. Dalla Ricerca-Azione alla
Sperimentazione Assistita, ivi, 1998 (in particolare cfr. M.Gusso, Educazioni e area geostorico-sociale: una solidarietà reciproca, pp.29-38)
- S.Citterio – M.Salvarezza (a c. di), L’area geostorico-sociale. Dalla ricerca ai curricoli,
Angeli, Milano, 2004 (in particolare cfr. M.Gusso, L’approccio all’area: problemi di metodo
e proposte, Il contributo della storia e Ipotesi per un curricolo continuo di area, pp.48-55,
97-108 e 154-176)
- M.Gusso – M.Medi, Area geo-storico-sociale, in C.Fiorentini – E.Testa (a c. di), Istruzione professionale. Idee per il curricolo del biennio, Regione Toscana / Assessorato Istruzione Formazione Lavoro - CIDI, Firenze - Roma, 2010, pp.115-156
- M.Medi, Per un curricolo verticale di storia nel quadro dell’area geo-storico-sociale,
2009, scaricabile da www.storieinrete.org/storie_wp/?p=621
- ONG Lombarde – IRRSAE Lombardia – Provveditorato agli Studi di Milano (a c. di),
Portare il mondo a scuola, CRES – Edizioni Lavoro, Roma, 1999
6.2 Revisione critica dei concetti di
“cittadinanza” e di “diritti umani”
- A.Cassese, I diritti umani nel mondo contemporaneo, Laterza, RomaBari, 2004 (X ed.; I ed.: ivi, 1988)
- A.Cassese, I diritti umani oggi, ivi, 2010 (II ed.; I ed.: ivi, 2005)
- P.Costa, Cittadinanza, ivi, 2009 (II ed.; I ed.: ivi, 2005)
- M.Flores (dir.), Diritti Umani. Cultura dei diritti e dignità della persona
nell’epoca della globalizzazione, UTET, Torino, 2006, voll.6, più un kit
con due DVD video (Viaggio nei diritti umani) e un CD ROM (L’ipertesto
dell’opera)
- G.Moro, Manuale di cittadinanza attiva, Carocci, Roma, 1998
- A.Papisca, Cittadinanza e cittadinanze, ad omnes includendos: la via
dei diritti umani, in M.Mascia (a c. di), Dialogo interculturale, diritti umani e cittadinanza plurale, Marsilio, Venezia, 2007, pp.25-50
- D.Zolo (a c. di), La cittadinanza. Appartenenza, identità, diritti, Laterza, Roma-Bari, 1999 (II ed.; I ed.: ivi, 1994)
6.3 Revisione critica dei concetti di
“cultura”, “identità” e “alterità”
- M.Aime, Eccessi di culture, Einaudi, Torino, 2004
- F.Cassano, Approssimazione. Esercizi di esperienza dell’altro, Il Mulino, Bologna, 2003 (nuova ed.; I ed.: ivi, 1989)
- U.Fabietti, L’identità etnica. Storia e critica di un concetto
equivoco, Carocci, Roma, 2010 (II ed.; I ed.: La Nuova Italia Scientifica, Roma, 1995)
- A.Le Pichon – L.Caronia (a c. di), Sguardi venuti da lontano. Un’indagine di Transcultura, Bompiani, Milano, 1991
- F.Remotti, Contro l’identità, Laterza, Roma-Bari, 2009 (V
ed.; I ed.: ivi,1996)
- F.Remotti, L’ossessione identitaria, ivi, 2010
- P.Rossi, Cultura e antropologia, Einaudi, Torino, 1983
6.4 Educazione civica ed
Educazione alla cittadinanza
- F.Audigier, Concetti di base e competenze chiave per l’Educazione
alla Cittadinanza Democratica, “Scuola e città”, 2002, n.1, pp.156-183
- A.Cavalli – G.Deiana, Educare alla cittadinanza democratica. Etica
civile e giovani nella scuola dell’autonomia, Carocci, Roma,1999
- M.Corda Costa (a c. di), Formare il cittadino. Laboratorio di educazione civica per la scuola secondaria, La Nuova Italia, Firenze, 1997
- D.Invernizzi, Cittadini under 18, EMI, Bologna, 2004
- B.Losito (a c. di), Educazione civica e scuola. La seconda indagine
IEA sull’educazione civica: studio di caso nazionale, Angeli, Milano,
1999
- L.Luatti (a c. di), Educare alla cittadinanza attiva. Luoghi, metodi, discipline, Carocci, Roma, 2009
- M.Santerini, Educare alla cittadinanza. La pedagogia e le sfide della
globalizzazione, ivi, 2001 e 2008
- M.Santerini, La scuola della cittadinanza, Laterza, Roma-Bari, 2010
6.5 Dall’Educazione civica a
“Cittadinanza e Costituzione”
- M.Ambel – C.Schirru (a c. di), Per una cittadinanza intenzionale, “Dossier di Insegnare”, 2009, n.2
- L.Corradini (a c. di), Cittadinanza e Costituzione. Disciplinarità e trasversalità alla prova della sperimentazione nazionale. Una guida teorico-pratica per docenti, Tecnodid,
Napoli, 2009
- L.Corradini – G.Refrigeri (a c. di), Educazione civica e
cultura costituzionale. La via italiana alla cittadinanza europea, Il Mulino, Bologna, 1999
6.6 Educazione alla cittadinanza
europea
- F.Audigier, Per un approccio comparativo dell’educazione alla cittadinanza in
alcuni curricula europei, Ibis, Como-Pavia, 2007 (con il CD-ROM L’éducation à
la citoyenneté. The citizenship education. L’educazione alla cittadinanza)
- S.Baggiani – A.Turchi (coord.), L’educazione alla cittadinanza nelle scuole in
Europa, INDIRE / Unità italiana di Eurydice, Firenze, 2005
- I.Davies, L’educazione e la cittadinanza europea. Un progetto educativo per
la strategia di Lisbona, in P.Bernardi – S.Rabuiti (a c. di), Le scienze sociali per
la cittadinanza europea. Storia – Geografia – Educazione al patrimonio, “I Quaderni di Clio ’92”, 2009, n.9, pp.9-33
- G.Deiana (a c. di), Educare all’Europa. Una sfida per la scuola, Unicopli, Milano, 2007
- F.Marostica, Cittadinanza/cittadinanze e educazione/istruzione, in R.M.Ávila –
B.Borghi – I.Mattozzi (a c. di), L’educazione alla cittadinanza europea e la formazione degli insegnanti. Un progetto educativo per la “strategia di Lisbona” /
La educación de la ciudadanía y la formación del profesorado. Un proyecto educativo para la “estrategia de Lisboa”, Pàtron, Bologna, 2009, pp.117-127
6.7 Educazione interculturale
Cfr. M.Gusso, Bibliografia, in E.Perillo (a c. di), Storie plurali. Insegnare la storia in prospettiva interculturale, Angeli, Milano, 2010, pp.181-190.
Più in particolare, cfr.
- Consiglio d’Europa, Libro bianco sul dialogo interculturale “Vivere insieme in pari dignità”, Consiglio d’Europa, Strasburgo, 2008, scaricabile da
www.coe.int/t/dg4/intercultural/Source/Pub_White_Paper/WhitePaper_ID_ItalianVersion.
pdf
- D.Demetrio – G.Favaro, Didattica interculturale. Nuovi sguardi, competenze, percorsi,
Angeli, Milano, 2004 (II ed.; I ed.: ivi, 2002)
- G. Favaro – L.Luatti (a c. di), L’intercultura dalla A alla Z, ivi, 2004
- E.Nigris (a c. di), Educazione interculturale, Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori, Milano, 1996
- Osservatorio nazionale per l’integrazione degli alunni stranieri e per l’educazione interculturale, La via italiana per la scuola interculturale e l’integrazione degli alunni stranieri,
Ministero della Pubblica Istruzione, Roma, 2007, scaricabile da
http://archivio.pubblica.istruzione.it/news/2007/allegati/pubblicazione_intercultura.pdf
- F.Pinto Minerva, L’intercultura, Laterza, Roma-Bari, 2008 (VI ed.; I ed.: ivi, 2002)
- M.Santerini, Intercultura, La Scuola, Brescia, 2003
6.8 Educazione alla
cittadinanza interculturale
- W.Kymlicka, La cittadinanza multiculturale, Il Mulino, Bologna, 1999 (ed.or.: Multicultural Citizenship. A Liberal
Theory of Minority Rights, Oxford University Press, Oxford,
1995)
- A.Portera – P.Dusi – B.Guidetti (a c. di), L’educazione interculturale alla cittadinanza. La scuola come laboratorio,
Carocci, Roma, 2010
- M.Simeoni, La cittadinanza interculturale. Consenso e
confronto, Armando, Roma, 2005
- M.Tarozzi, Cittadinanza interculturale. Esperienza educativa come agire politico, La Nuova Italia, Firenze, 2005
6.9 Educazione civica /
alla cittadinanza e storia
- A.Brusa – F.Fiore, Educazione civica e storia, in L.Luatti (a c. di), op.cit., pp.
198-209
- A.Delmonaco, Verso una cittadinanza europea? Il contesto italiano, in R.M.Ávila e altri (a c. di), op.cit., pp.471-482
- R.Dondarini, Alla cittadinanza attraverso la storia. Luci ed ombre in movimento nel panorama italiano, ivi, pp.241-257
- M.Gusso, Educazione civica e storia: una solidarietà reciproca, in Aa.Vv., Atti
del Convegno Regionale Educazione civica e cultura costituzionale: un nuovo
orizzonte culturale dell’Educazione scolastica, Sovrintendenza Scolastica Regionale per la Lombardia, Milano, 1999, pp.91-101
- M.Gusso, La trasversalità della dimensione storica e i suoi apporti all’educazione alla cittadinanza interculturale, 17 ottobre 2009, scaricabile da
www.storieinrete.org/storie_wp/?p=899 cliccando su testo integrale
- F.Pingel, Può Clio insegnarci a diventare cittadini europei?, in R.M.Ávila e altri
(a c. di), op.cit., pp.225-240; riprodotto in P.Bernardi – S.Rabuiti (a c. di), op.
cit., pp.35-56
6.10 Educazione interculturale
e storia
- A.Brusa – A.Brusa – M.Cecalupo, La terra abitata dagli uomini, Progedit, Bari, 2003 (II
ed.; I ed.: ivi, 2000)
- A.Brusa – L.Cajani (a c. di), La storia è di tutti, Carocci, Roma, 2008
- M.Ceccanti – W.Rinaldi (a c. di), L’incontro con l’altro. Educazione Interculturale e Storia, Emmedi, Lucca, 2000
- M.Gusso, Dimensione planetaria della storia ed educazione interculturale, in S.Presa (a
c. di), Che storia insegno quest’anno. I nuovi orizzonti della storia e il suo insegnamento,
Regione Autonoma Valle d’Aosta / Assessorato all’Istruzione e Cultura – Direzione delle
Politiche Educative – Ufficio Ispettivo Tecnico, Aosta, 2004, pp.93-113, scaricabile da
www.storieinrete.org/storie_wp/?p=1655
- L.Landi (a c. di), Di chi è questa storia? Proposte didattiche per le classi multiculturali,
Carocci Faber, Roma, 2010
- I.Mattozzi, Un sapere storico universale è possibile nella scuola primaria? L’insegnamento della storia con i “quadri di civiltà” , “I Quaderni di Clio ’92”, 2007, n.7
- M.Medi, Il curricolo di storia, in M.Clementi (a c. di), La scuola e il dialogo interculturale,
Fondazione ISMU, Milano, 2008, pp.87-97
- E.Perillo (a c. di), op.cit.
- P.Todeschini, Insegnare con i concetti la storia in prospettiva interculturale, Angeli, Milano, 2009
7. Sitografia essenziale
- http://storiairreer.it: Insegnare/apprendere storia. Didattica della storia e delle scienze
sociali, sito dell’ANSAS ex IRRE Emilia-Romagna
- www.clio92.it: sito di Clio ’92, socio di Euroclio e membro della Rete ELLIS
- www.coe.int/t/dg4/education/edc/default_EN.asp?: Education for Democratic Citizenship and Human Rights, sito del Consiglio d’Europa sull’Educazione alla cittadinanza
- www.coe.int/t/dg4/education/historyteaching/default_EN.asp: History Teaching, sito del
Consiglio d’Europa sull’insegnamento della storia
- www.euroclio.eu: sito in inglese di Euroclio (European Association of History Educators)
- www.italia-liberazione.it: portale dell’INSMLI (Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia)
- www.landis-online.it: sito del LANDIS (Laboratorio nazionale per la didattica della storia), socio dell’INSMLI e di Euroclio
- www.manitese.it/cosa-facciamo/educazione-allo-sviluppo: sottosito del CRES (Centro
ricerca educazione allo sviluppo) del sito di Mani Tese www.manitese.it
- www.portareilmondoascuola.it: sito di Portare il mondo a scuola
- www.reteellis.it: sito della Rete ELLIS
- www.storieinrete.org: sito di IRIS (Insegnamento e ricerca interdisciplinare di storia), socio di Clio ’92 e del LANDIS e membro della Rete ELLIS
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