Gennaio 2010
Anno VI - N° 1 - Mensile di informazione tecnico-professionale per l’Agricoltura del Consorzio Agrario Provinciale di Reggio Emilia
Direzione e Redazione: Reggio Emilia via F.lli Manfredi,5 - tel. 0522 510268 - fax 0522 230091· e-mail: [email protected]
Dir. responsabile: Rag. Angelo Nazzari - Autorizzazione Trib. di Reggio E. n° 1126 del 03.09.2004 - Stampa Nuova Futurgraf - RE
Annata agraria 2009
Bilancio del settore agricolo e prime stime per il 2010
L’annata agraria 2009 conferma sostanzialmente le difficoltà complessive dell’intero settore agricolo e il Consorzio
Agrario ha fatto il primo bilancio produttivo ed economico dell’agricoltura provinciale.
L’andamento negativo accomuna i quattro settori portanti
dell’agricoltura: (Parmigiano
Reggiano, vino, suini e cereali) e la frammentarietà delle
strategie in essere accentuano
le debolezze contrattuali della
fase produttiva.
Gli alti costi di produzione
che gli agricoltori continuano a
sostenere, aggravati dal peso
della burocrazia, ed i bassi
prezzi di mercato stanno creando una situazione di grossa
difficoltà per le aziende agricole.
Il 2009 - rileva Angelo Nazzari, Direttore Generale del Consorzio Agrario - è stata un’annata anomala dal punto di vista
climatico. Il perdurare delle
piogge nel periodo primaverile hanno protratto le semine del mais, del pomodoro e delle bietole, ed il lungo periodo
di forte caldo e di siccità nei
mesi di giugno, luglio ed agosto,
ha provocato un grave “stress
idrico” alle piante, con conseguente forte calo delle produzioni, non solo dei cereali
e dei foraggi, ma anche della
produzione del latte stimata del 10/15%.
PRODUZIONE
LORDA VENDIBILE
Il Consorzio Agrario, avvalendosi del proprio “ staff tecnico-economico “, ha previsto
una produzione agricola
provinciale di € 560 milioni,
con un calo di € 65 milioni
(-12,5%), e nella Comunità Montana un calo di € 81
milioni, - 12 milioni di euro
(-15%); il valore aggiunto
Il Presidente Simone Nasi con il Direttore Angelo Nazzari
provinciale di € 230 milioni,
con un calo provinciale di € 42
milioni (-18%), e nella Comunità Montana è di € 30 milioni, 7,5 milioni di € (-20%).
ANALISI DEI
PRINCIPALI SETTORI
· SETTORE
LATTIERO CASEARIO
Il settore lattiero caseario con
1.258 stalle, 5,3 milioni di
quintali di latte e 110 caseifici,
di cui 80 sociali, 16 aziendali
e 14 artigianali, ha prodotto
904.000 forme di Parmigiano
Reggiano, -2,69%, con un valore di 225 milioni di euro, pari
al 40% della produzione agricola provinciale.
I prezzi medi del 2009 in riferimento alla produzione del 2008
sono pari a 7,50 euro al chilogrammo, con un calo di oltre
il 6% rispetto al 2008.
A seguito del prezzo non remunerativo, dell’invecchiamento
(solo una stalla su dodici ha
addetti inferiori a 30 anni) e,
del forte indebitamento di diverse aziende zootecniche, lo staff
tecnico-economico del Consorzio Agrario prevede la chiusura
di oltre 200 stalle, pari al 15
% di quelle in produzione.
La chiusura più pesante - precisa il Direttore Nazzari - si avrà
nella Comunità Montana, con
la conseguente chiusura di
caseifici e lo spopolamento
ed il degrado economico ed
ambientale di diverse aree
della montagna.
Nonostante la situazione del
comparto sia complessivamente negativa in chiusura d’anno
però i produttori si sono un po’
sollevati per un relativo aumento del prezzo che ha raggiunto,
nel mese scorso, gli 8 euro al
chilo, e si prevede un leggero
miglioramento economico per il
lattiero caseario.
Per uscire dalla crisi è importante – secondo il Presidente
del CAP Nasi –investire sulla
qualità assoluta del prodotto, superando le produzioni non
eccellenti, come il rigato e lo
sbiancato, e puntare su alti
standard qualitativi.
· SETTORE
VITIVINICOLO
In provincia di Reggio Emilia ci
sono 8.300 ettari di vigneti, oltre 6.200 produttori, 13 cantine sociali che ritirano il 90%
della produzione delle uve e 16
cantine private.
La vendemmia 2009, anche
grazie alle piogge pre-vendemmia, ha concluso un’importante campagna con 1 milione
e 500mila quintali, con un
aumento della produzione di
oltre il 20 per cento, rispetto
al 2008, annata che era stata
pesantemente colpita dalla peronospora, il grado zuccherino
medio è stato di 17 gradi, uno
in meno rispetto al 2008, ma
con uve di ottima qualità.
Le uve del 2008 vengono liquidate, precisa il Presidente del
Consorzio Agrario Nasi Simone, con un prezzo di mercato
calato del 22%, e le prime
Continua a pag 5
1
IL MODELLO DINAMICO:
LA MODERNA EVOLUZIONE NUTRIZIONALE DELLA BOVINA DA LATTE,
NEL RISPETTO DEI FABBISOGNI E NELLA TUTELA DELL’ AMBIENTE.
Le attuali mission dell’alimentazione in zootecnia sono: coprire fabbisogni produttivi, sempre
più esasperati, limitando al minimo inquinamento e impatto
ambientale. Un lavoro difficile
ma irrinunciabile.
La storia della nutrizione scientifica per animali da reddito,
ha origini secolari se pensiamo,
ad esempio, che nei cartellini dei
mangimi europei viene dichiarata, ancora oggi, la Fibra Greggia
determinata con il metodo Weende, che risale al 1865.
In Italia, pioniere di tale materia
fu il Prof. Filippo Usuelli che,
nella metà del 900, attraverso
lo studio della biochimica e della
fisiologia degli animali da reddito, pose le basi della zootecnia
moderna nel nostro paese.
Nel frattempo, in Europa e negli USA si andavano affinando
diversi metodi di valutazione del
valore nutritivo degli alimenti.
I nutrizionisti italiani hanno, per
buona parte del secolo scorso,
utilizzato il sistema scandinavo delle Unità Foraggere,
fondato sul semplice concetto
di equivalenze fra i vari alimenti,
riferiti alla “capacità energetica” di 1 kg d’orzo o di 2,5 kg di
un buon fieno di prato polifita.
Successivamente fu preso a riferimento il sistema francese
delle UFL, divulgato dall’INRA
nel 1978, che introduceva anche il concetto delle Proteine
Digeribili Intestinali. Faceva da
controaltare negli USA, il sistema NRC, con i suoi continui
aggiornamenti, iniziati nel 1950
fino al 2001. Caposaldi di tale
“filosofia della nutrizione animale” erano il frazionamento di
Proteine e Carboidrati, in funzione di velocità di transito e degradazione ruminale.
IL MODERNO METODO
DINAMICO CORNELL
Il primo Modello Cornell,
denominato CNCPS, nasce nel
1992 presso la Cornell University nello stato di New York, dal
lavoro dei prof. Chase e Fox,
2
sostenuti da finanziamenti pubblici elargiti per ridurre le emissioni di azoto e fosforo nell’ambiente da parte delle stalle di
bovine. Argomento questo già
precedentemente
affrontato
dal fondamentale “Nutritional
ecology of ruminant” di Peter
Van Soest.Tornando al modello
Cornell, senza entrare nel dettaglio, si può ben dire che in biologia non sempre 1 più 1 fa 2.
Infatti non esistono le classiche
tabelle con i dati analitici di ogni
materia prima,come ci avevano
abituato tutti i precedenti modelli di razionamento. Sono le
combinazioni dei diversi alimenti, che permettono l’espressione
delle caratteristiche nutrizionali,
le quali lette appunto in modo
dinamico, danno delle coperture
dei fabbisogni diversi.
IL METODO DINAMICO
IN EMILCAP
I primi approcci con la “filosofia” CNCPS si sono concretizzati, dopo un proficuo periodo di
addestramento tenuto da alcuni
nutrizionisti Emilcap (tra cui il
sottoscritto), alla facoltà di Veterinaria di Teramo. Illustri i relatori: il prof. Andrea Formigoni
(allora Preside della Facoltà)
e il prof. Sniffen (capofila della
evoluzione dinamica della nutrizione presso la Cornell University). Ad oggi, con un accordo con
Fabermatica, tutta la tecnostruttura Emilcap formula razioni bilanciate con il programma dinamico denominato DINAMILK.
L’obbiettivo è quello di creare razioni, per bovine ad
alta produzione, che minimizzino gli spechi, economiche e che valorizzino al
meglio i foraggi aziendali:
in due parole, altamente
performanti.
Tutto il lavoro del gruppo, viene quindi discusso in seminari
periodici che vedono come supervisori i prof. Formigoni,
Sniffen e Fantini. Evidentemente il lavoro svolto diventa
particolarmente
complesso,
viste le caratteristiche uniche e
peculiari ( non potrebbe essere
diversamente), delle metodiche
alimentari del nostro comprensorio: quello per intenderci del
Re dei Formaggi. I problemi,
quindi, sono relativi alle modalità di somministrazione degli
alimenti nell’arco delle 24 ore
e, in particolare, alla possibilità
di poter contare su analisi tipo
“Cornell” sia per i foraggi che
per gli ingredienti dei mangimi.
Il tutto è stato risolto attraverso importanti investimenti, messi in atto dai
Consorzi Agrari partner in
Emilcap, che hanno portato
ad avere laboratori di riferimento interni ( Reggio Emilia e Parma), in stretto rapporto con il laboratorio del
CRPA: questo team rappresenta ad oggi, una realtà
unica non solo a livello nazionale ma anche europeo.
In questo modo, i nutrizionisti
Emilcap sono in grado di calcolare razioni partendo dai dati
“reali” in uso in quel momento
e in quella azienda. Obbiettivo:
massima resa al minor impatto
ambientale.
Torri dr Maurizio
Nutrizionista Emilcap
Consorzio Agrario Reggio Emilia
INTEGRATORI DEL CONSORZIO AGRARIO
“PER IL FEGATO DELLA VACCA C’È VITEPAT “
VITEPAT è un integratore che ha dimostrato la sua efficacia nel
mantenere una buona funzionalità epatica della bovina. La sua
azione risulta particolarmente importante nel periodo in cui la
vacca è maggiormente esposta ai rischi di danneggiamento del
fegato : in special modo nel periodo di transizione e di inizio lattazione.
Subito dopo il parto la vacca può trovarsi in deficit energetico e
per soddisfare il suo accresciuto fabbisogno di energia , fa ricorso
alle riserve corporee , che vengono riversate nel circolo ematico
sotto forma di acidi grassi non esterificati (Nefa ) , formando in
parte corpi chetonici che a loro volta tendono a deprimere ulteriormente l’appetito dell’animale e aggravare il deficit energetico.
Il VITEPAT , ripristina la funzionalità epatica avendo tra i suoi
componenti il lievito di birra irradiato , le vitamine del gruppo
B , la vitamina PP , la colina e la metionina. L’epatoprotettore
Vitepat , comprende tutte le sostanze sopra descritte nel giusto
equilibrio, aiutando a mantenere una buona efficienza dell’attività del fegato , nei cambi di alimentazione , quando non si hanno
a disposizione foraggi di buona qualità e in qualsiasi periodo di
stress.
PREZZO PROMOZIONALE GENNAIO - MARZO 2010
EURO 3,55 X KG.
Film-Utile
Caratteristiche
Filmante ad immersione
per la protezione
dei capezzoli dopo la mungitura
• Efficace miscela sanitizzante
complessa a base di un derivato
dell’acido lattico
• Tensioattivi biodegradabili
e cosmetici
• Elevato potere emolliente
• Conferisce alla pelle dei capezzoli
morbidezza ed elasticità
• Repellente per gli insetti
Caratteristiche chimico-fisiche
• Aspetto: liquido arancione (buona visibilità sulle mammelle)
• pH : da 4,0 a 4,3 (leggermente acido)
• Buona viscosità
• Contiene un colorante approvato per l’industria alimentare
e cosmetica, di uso consolidato
Vantaggi
• Non è tossico
• E’ efficace a basso dosaggio
• Non inquina
• E’ pronto all’uso e di facile utilizzo
• Non gocciola
Metodo di applicazione
Utilizzare Film-Utile immediatamente dopo la mungitura:
immergere le mammelle nella soluzione pronta all’uso,
utilizzando l’apposito “applicatore antimastite”,
Prima della successiva mungitura pulire i capezzoli per eliminare tutte le
tracce di sporco che potrebbero ricadere nel latte.
A questo scopo consigliamo di utilizzare la schiuma attiva Oxy Foam o le
salviettine impregnate P3-vetra soft.
Confezione: Canestro da 20 kg
PRODOTTO IN VENDITA ESCLUSIVAMENTE PRESSO LE
AGENZIE DEL CONSORZIO AGRARIO DI REGGIO EMILIA
PREZZO PROMOZIONALE
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h
s
a
l
F
OGM: L’ASSESSORE RABBONI HA CHIESTO IL RINVIO DEL
PROVVEDIMENTO SULLA “COESISTENZA“
Su proposta dell’Assessore Regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, è
stato ritirato il documento di indirizzi sulla coesistenza tra ogm e colture
tradizionali. L’Assessore Rabboni come rappresentante di una regione
ogm free ha chiesto che prima di procedere all’esame del documento
di indirizzi venga avviata una grande consultazione con i rappresentanti
del mondo agricolo italiano, dei produttori biologici, degli ambientalisti
e dei consumatori, solo dopo questo confronto le regioni decideranno il
da farsi in sintonia con l’opinione pubblica italiana.
LATTE: IN LOMBARDIA, PER IL 1° SEMESTRE 2010, ACCORDO
A 33,156 CENTESIMI DI EURO + IVA
Dopo una lunga e difficile trattativa, tra industriali ed agricoltori, si è
chiuso in Lombardia a 33,156 centesimi di euro + iva il prezzo al q.le del
latte per il primo semestre 2010. L’aumento, rispetto alla base di partenza di 31 centesimi, è di 2,156 centesimi (circa 40 delle vecchie lire).
Un risultato, precisa Nazzari, che non è entusiasmante, ma soddisfacente, ed è un “concreto passo avanti”, e rappresenta anche una prospettiva concreta anche per i prossimi sei mesi.
La Lombardia, grazie alla sua elevata capacità produttiva, pari al 40,7%
della produzione nazionale di latte, è da sempre un concreto punto di
riferimento per le altre Regioni; quindi l’accordo della Lombardia ha una
positiva valenza nazionale.
L’inadeguatezza del meccanismo di formazione del prezzo del latte, fa
rilevare Nazzari, deve però porre come “obiettivo” per il mondo agricolo
quello di fare un adeguato “sistema di indicizzazione” del prezzo.
IL CONSUMO DEI FERTILIZZANTI AGRICOLI SONO CALATI DEL 9,8%
Nel 2009 i fertilizzanti distribuiti per uso agricolo, secondi i dati ISTAT,
sono diminuiti di 5,3 milioni di quintali (-9,8%) rispetto all’anno precedente, in particolare la quantità distribuita di concimi si è ridotta di 6,5
milioni di quintali (-15,8%), mentre è aumentata quella dei correttivi
(0,6 milioni di quintali, +50,6%), degli ammendanti (0,5 milioni di quintali, +4,5%) e dei fertilizzanti consentiti in agricoltura biologica (11,1
milioni di quintali, +13,7%).
L’analisi territoriale evidenzia che il 60,6% della distribuzione dei fertilizzanti si concentra al nord, il 15,5% al centro, ed il restante 23,9% nel
mezzogiorno.
Nel 2009 a livello provinciale si è registrato un calo del 10% dei concimi
azotati, un calo del 30% dei concimi fosfatici, e del 40% dei concimi
complessi.
La diminuzione è dovuta al forte aumento dei prezzi nel primo semestre
del 2009 delle materie prime, mentre nel secondo semestre 2009 i prezzi
sono diminuiti del 40/50%.
Il CAP, tenuto conto dei bassi prezzi, ha fatto a fine 2009, una vendita
pre-stagionale di oltre 30.000 q.li di concimi azotati, e gli agricoltori che
hanno aderito alla campagna
pre–stagionale del Consorzio
Agrario hanno risparmiato un 20/25% rispetto ai prezzi attuali di mercato.
Nel 2009 la quota di mercato del Consorzio Agrario dei fertilizzanti è
stata del 67%.
PREZZI AGRICOLI ALLA PRODUZIONE IN PIENA “DEFLAZIONE” RICORDA LA COLDIRETTI
I prezzi dei prodotti agricoli alla produzione sono in piena “deflazione”
con un calo del 5,2%. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti
sulla base dei dati ISMEA.
Le quotazioni alla produzione sono calate, sottolinea la Coldiretti,
dell’11% per i cereali, del 15% per la frutta, del 16% per il vino, dell’8%
per la carne suina e del 5% per i lattiero caseari. Una situazione che, sottolinea la Coldiretti, sta mettendo a rischio il futuro delle aziende agricole, e con esso quello delle coltivazioni e degli allevamenti made in Italy.
La riduzione del valore aggiunto agricolo è stata del 5,2%, con una perdita complessiva per il mondo agricolo di 1,5 miliardi nel 2009.
3
LETIZIA: la medica per tutte le “stagioni”
Oggi sono iscritte al Registro
Nazionale ben 162 varietà di
erba medica, sicuramente si
tratta della specie leguminosa
foraggera con il maggior numero di varietà e non a caso è
definita la “regina delle foraggere”. La costituzione varietale
in erba medica, a grandi linee,
afferisce a due filoni, la selezione entro ecotipi e la selezione
entro popolazioni sintetiche ottenute da programmi di incrocio
intervarietale. Nel primo caso si
ottengono varietà con un’ampia
variabilità, definite a “larga base
genetica”, che hanno consentito di non perdere molta della
preziosa variabilità presente
dentro le popolazioni locali e la
gran parte delle varietà iscritte
al registro risponde a questa
tipologia. Nel secondo caso i
programmi di miglioramento
sono più complessi. In entrambi
i casi il risultato è una nuova varietà, omogenea, distinguibile e
di valore agronomico superiore
rispetto a quelle già presenti sul
mercato.
LETIZIA è stata iscritta al registro nel 1998 e la responsabilità
della selezione conservatrice è
di CGS Sementi, che ne è anche
l’esclusivista commerciale. La
varietà deriva da un programma
di selezione nell’ambito di una
popolazione ottenuta da libera
impollinazione fra 3 costituenti
varietali: 70% ecotipo romagnolo, 20% ecotipo polesano
e 10% una varietà francese. È
sicuramente una varietà a larga
base genetica, con prevalenza di
“sangue” romagnolo. Presenta
un’ampia adattabilità nei diversi
ambienti di coltivazione, anche
negli areali del sud Italia e ha
un’ottima stabilità produttiva
negli anni. È fra le prime 5 varietà coltivate in Italia, secondo
quanto emerge dai dati di certificazione forniti dall’Ense.
produttività rispetto alla media
di campo (indici superiori a 100)
e il confronto positivo con le altre due varietà.
Da prove condotte da CGS sulla qualità del foraggio, Letizia
presenta interessanti valori di
115
110
105
100
95
90
85
80
75
70
65
60
55
50
proteina grezza (22,5-24,5%
ss), NDF (fibra grezza al detergente neutro, 36,0-38,0% ss) e
ADF (fibra al detergente acido,
31,0-33,0% ss), confrontabili
con le altre varietà presenti sul
mercato.
113
109
105
102
110
103
106
103 104
105 104
107
LETIZIA
SUPERBA
PROSEMENTI
PARMA
FORMIGINE
STELLA DI
CASINA
RAVENNA
INDICE PRODUTTIVO MEDIO (su media campo = 100)
PRODUZIONE SS (t/ha) IN UN QUADRIENNIO
Aspetti agronomici
· Epoca di semina: sia autunnale (purché la pianta abbia tempo e modo
di affrancarsi prima delle basse temperature invernali) sia primaverile;
· semina a nudo e semina in baulatura (diffusa in Centro Italia);
· dose di seme: 25-35 kg/ha in relazione all’epoca di semina, alle condizioni
del letto di semina, alla disponibilità idrica nel terreno; se le colture sono
destinate alla produzione di seme, sono consigliati gli investimenti più bassi;
· taglio non oltre il 10% di fioritura (per migliorare la qualità del foraggio);
· tagli frequenti (grazie alla rapidità del ricaccio non si perde in
potenziale produttivo).
Caratteristiche varietali
- pianta medio-alta, a portamento eretto,
- elevato rapporto foglie/stelo
(è uno dei parametri più importanti per la qualità del foraggio),
- ciclo produttivo medio-precoce,
- dormiente durante l’inverno,
- ottima sopravvivenza invernale,
- elevata capacità di ricaccio dopo lo sfalcio,
- ottima tolleranza ai tagli frequenti,
- adatta alla produzione sia di foraggio fresco che disidratato,
- idonea anche ai miscugli per prati polifiti e erbai da insilato,
- buona produzione di seme.
Le caratteristiche di cui sopra
sono confermate da oltre un
decennio di coltivazione della
varietà in tutta Italia e dalle numerose prove sperimentali condotte dal CRPA (Centro Ricerche
Produzioni Animali) di Reggio
Emilia (http://www.crpa.it), che
annualmente, fino al 2007, ha
pubblicato - sulla base dei risultati sperimentali - la Lista varietale in cui sono incluse le varietà
consigliate per produttività e
stabilità (Lista A), adattabilità a
particolari ambienti (lista B) e le
4
varietà di recente costituzione
che hanno fornito risultati positivi, ma da confermare negli
anni (Lista emergenti).
Letizia è rimasta, per tutta la
durata della suddetta sperimentazione, in Lista A. Nel grafico
seguente sono riportati i risultati
della produzione di sostanza
secca delle prove CRPA condotte in un quadriennio in 4
località del Nord, dove Letizia è
stata confrontata con Superba
e Prosementi. Gli indici rilevano
in tutte le località una maggiore
rivenditore autorizzato
CONSORZIO AGRARIO PROVINCIALE
DI REGGIO EMILIA SCRL
CAP REGGIO EMILIA - Settore prodotti petroliferi
Tel. 0522 510248 - 0522 510252 - Fax 0522 230091 - [email protected]
ASSICURAZIONE “ FATA - CAP “
GLOBALE AGRICOLTURA Polizza multirischi aziendale
Gli importanti mutamenti economici che influenzano sempre più le aziende agricole, i nuovi equilibri
dell’industria agroalimentare e della distribuzione, dove il comparto agricolo è il settore più debole dell’intera filiera, hanno spinto FATA Assicurazioni a presentare un nuovo prodotto che si differenzia dalle polizze multirischi classiche.
Dedicato al comparto della filiera alimentare è in grado di offrire coperture integrate per l’azienda, durante tutte le fasi della produzione: dalla semina alla raccolta, dalla trasformazione alla distribuzione del
prodotto finito, e per ogni indirizzo produttivo.
POLIZZA GRANDINE Campagna primavera / estate
Dal 1927, Fata Assicurazioni leader nel mercato del ramo grandine, tutela il lavoro di chi opera nel settore
agricolo contro le conseguenze di eventuali accadimenti atmosferici che possano pregiudicare il buon andamento e la crescita di un’azienda agricola, includendo in misura ridotta, anche il gelo, la brina, il vento
forte e altre avversità atmosferiche .
FATA mette a disposizione del mondo agricolo la sua esperienza e la sua competenza nel settore.
Il Consorzio Agrario, agente generale FATA, è presente attraverso le sue 23 agenzie su tutto il territorio
provinciale, oltre alla sede centrale di Via F.lli Manfredi nr. 5 a Reggio Emilia ( tel. 0522 – 510250
/ 510263 ), pronto a rispondere alle esigenze delle aziende agricole.
Annata agraria 2009
Bilancio per il settore agricolo e prime stime per il 2010
Continua da pag 1
vendite della produzione 2009
registrano un’ulteriore flessione di prezzo del 10-12%,
anche a seguito delle forti giacenze 2008, soprattutto del
rossissimo.
La produzione lorda vendibile
2009 si attesta a 36 milioni di
euro, con un calo di 5,5 milioni di euro (-15%), e non si intravedono miglioramenti futuri.
·
SETTORE SUINICOLO
In provincia di Reggio Emilia ci
sono 380.000 capi allevati,
con una produzione di 39.000
tonnellate di carne suina, con
un calo di 7.000 tonnellate
(-17%).
La produzione lorda vendibile è
di € 42 milioni, con un calo di
16 milioni di euro (-38%); il
settore suinicolo rimane comunque il secondo settore portante
dell’economia provinciale.
Il crollo dei prezzi, soprattut-
to nei primi otto mesi dell’anno
- fa rilevare Nazzari -, ha fatto
registrare pesanti perdite ai
suinicoltori, anche se c’è stata una riduzione del 30/35%
del prezzo dei mangimi, che
rappresentano il 65% del costo
dell’allevamento dei suini, oltre
ad un forte calo del prezzo del
gasolio, dell’energia elettrica e
degli interessi.
· SETTORE
CEREALICOLO
In provincia di Reggio Emilia nel
2009 sono stati investiti 12.500
ettari in frumento ed orzo e
9.500 ettari in mais, ed oltre
1.200 ettari in sorgo e soia, ed
il valore complessivo dei cereali
è di 23,5 milioni di euro, 8,5 milioni di euro (-28%).
A penalizzare il settore sono state le scarse rese del frumento
che sono state di 50/60 q.li/
Ha, rispetto ai 65/70 q.li/Ha del
2008, e del mais che sono state di 80/90 q.li/Ha rispetto ai
110/120 q.li/Ha del 2008.
Il prezzo medio del frumento
dall’inizio raccolta 2009 è stato
di 155 €/T, mentre nel 2008 è
stato di 215 €/T, con un calo
del 28%, mentre per il mais è
stato di 124 €/T, rispetto ai 160
del 2008, con un calo del 23%.
Il Consorzio Agrario – fa presente Simone Nasi - per evitare
che i produttori non svendano il mais, e contemporaneamente possano avere la
liquidità necessaria per far
fronte alle spese di produzione,
ha fatto un piano finanziario
di € 1,5 milioni per erogare ai
produttori di mais acconti di 100
€/T + iva senza interessi.
· LA HOLDING DEI
CONSORZI AGRARI
Per accrescere il peso degli agricoltori, per concentrare l’offerta
e la commercializzazione delle
produzioni, per migliorare la
presenza diretta degli agricoltori
e rafforzare la rete distributiva
- fa presente Nasi Simone - è
nata l’ holding degli agricoltori italiani, che ha come
protagonista il sistema dei
Consorzi Agrari.
I Consorzi Agrari aderenti alla
Holding hanno sviluppato un
fatturato di 3 miliardi di
euro su 1.300 punti di vendita, ai quali fanno riferimento
800.000 imprese agricole, ed
un numero crescente di cittadini interessati all’acquisto di
prodotti alimentari genuini della
filiera agricola italiana.
Alla holding partecipano 23
Consorzi Agrari, tra cui il
Consorzio Agrario di Reggio
Emilia, che ha un capitale sociale di 4 milioni di euro.
E’ un gruppo attivo “dal campo alla tavola”, attraverso il
quale, precisa Nazzari, passa un
chicco di grano italiano su
cinque, destinati a finire come
pane o pasta sulle tavole dei
consumatori, vende un trattore sui quattro al lavoro nelle
campagne italiane ed è aperto
ad alleanze, innanzitutto con
la cooperazione, ma anche
con l’industria e la grande distribuzione.
5
CEREALI
La concimazione è una tecnica agronomica che contempla
l’apporto di elementi nutritivi
al fine di modificare le caratteristiche chimico-fisiche del terreno aumentando la dotazione
di elementi nutritivi e garantire
l’idoneo apporto nutrizionale
alle piante agrarie.
La concimazione azotata di
copertura risulta una pratica
indispensabile per i cereali autunno vernini, in quanto garantisce l’idoneo apporto di azoto,
elemento plastico con azione
stimolante sulla crescita della
pianta, nella fase di maggiore
assorbimento, garantendo il
migliore sviluppo e accestimento e sviluppando una intrinseca
CONCIMAZIONE AZOTATA DI COPERTURA,
UNA TECNICA IMPORTANTE
resistenza ai patogeni, il tutto
garantendo una elevata produttività.
L’ufficio tecnico del Consorzio
Agrario di Reggio Emilia, dalle
diverse prove svolte, presenta
tre diversi concimi azotati nel
pieno rispetto dell’ambiente:
Entec, concime a lenta cessione
caratterizzato da una avanzata
tecnologia per migliorare l’efficienza dell’azoto nel più completo rispetto dell’ambiente.
I concimi Entec presentano un
alto titolo di azoto ammoniacale stabilizzato da un inibitore
della nitrificazione 3,4 DMPP in
questo modo l’azoto è reso così
disponibile gradualmente per un
periodo di 8-12 settimane.
Il suo dosaggio per un opportuno apporto azotato nel rispetto
dell’ambiente è di 500 Kg per
Ettaro.
La linea Avantage Super Azotek Unimer con titolo Azotato
32% è un concime organo minerale granulare che grazie ad
un inedito sistema di produzio-
ne unisce diversi tipi di azoto di
sintesi e organico adattando la
propria cessione ai ritmi dell’assorbimento radicale sostenendo
la pianta fino dall’inizio della le-
vata. Il dosaggio si attesta a 300
Kg per Ettaro.
Idea 20, concime minerale sem-
plice a lenta cessione con urea
da formaldeide, caratterizzato
da sali misti azotati con alto
titolo di Azoto (44%) con 37%
di Azoto Ureico, il cui dosaggio
ha una forbice tra i 200-250
Kg per Ettaro. La nota tecnica
fondamentale è l’epoca di concimazione che deve essere il più
possibile anticipata o comunque
prima della fase di accestimento, per garantire l’idoneo apporto azotato nelle successive fasi
di crescita fenologica di maggior
fabbisogno per la pianta.
SICUREZZA & SALUTE
Questa rubrica “sicurezza e
salute” si pone l’obiettivo di
portare all’attenzione degli
agricoltori l’importanza della
sicurezza nella conservazione e
nell’utilizzo degli agrofarmaci
e di tutti gli altri mezzi tecnici
e di ricordare i comportamenti
più idonei per operare nel totale rispetto per la salute e per
l’ambiente. (In ogni numero di
punto verde cap metteremo
in evidenza alcuni aspetti che
riteniamo di particolare interesse per dare un’informazione
adeguata e completa)
6
DISPOSITIVI DI
PROTEZIONE INDIVIDUALE
Con D.P.I, Dispositivi di Protezione Individuale, si intende
qualsiasi attrezzatura destinata
ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di
proteggerlo contro uno o più
rischi suscettibili di minacciarne
la sicurezza o la salute durante
il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a
tale scopo (art. 74, comma 1 del
D.Lgs 2008, n°81).
I principali dispositivi di protezione individuale sono rappresentati da:
Guanti.
Questi devono presentare le seguenti caratteristiche: resistenti,
elastici, confortevoli, in materiale impermeabile per evitare di
impregnarsi di prodotti liquidi,
traspiranti, devono proteggere
adeguatamente le mani ed essere ben indossati.
Tuta.
La tuta di protezione deve essere integrale e in materiale impermeabilizzato o Gore Tex, deve
garantire un idoneo comfort
termico e deve essere integra;
le tute devono sempre essere
lavate dopo l’uso, ma separatamente dagli altri indumenti personali, devono essere riposte in
un locale pulito, asciutto e ben
areato rigorosamente separate
dagli altri indumenti per non
contaminarli.
Maschere e caschi
di protezione
Questi hanno lo scopo di proteggere il capo e il volto dell’operatore nonché delle vie aeree
grazie alla presenza di un apparato filtrante, le maschere devono essere dotate di cappucci
impermeabili e dotate di un sistema filtrante costituito da un
pre-filtro, filtro a carboni attivi e
deumidificatore.
Le maschere sono classificate in
tre classi di protezione secondo
l’efficienza filtrante crescente.
CLASSE EFFICIENZA
FILTRANTE
TOTALE MINIMA
FFP1/P1 78%
FFP2/P2 92%
FFP3/P3 98%
Importante è che tutti i D.P.I
presentino il marchio di omologazione Europeo e che siano
indossati in modo corretto e che
non vengano modificati per variarne le caratteristiche.
Si raccomanda di usare i Dispositivi di Protezione Individuale (
DPI ), anche nelle giornate calde
e umide!
IL TECNICO CONSIGLIA*
( A cura del SERVIZIO AGROFARMACI)
GRANO E ORZO
Diserbo di post-emergenza
problematica
Epoca intervento
Solo graminacee
Graminacee
(compreso lolium)
Inizio accestimento
3^foglia/fine levata
del grano
Infestazioni miste
Gramin.+ dicotiled.
No bromo, equiseto,
convolvolo
Prodotto commerciale Azienda produttrice
Dose l/k per ha
note
AXIAL+ADIGOR
Syngenta crop p.
0,450+1,500
Per grano e orzo
TOPIK 240 EC
Syngenta crop p.
0,250 + bagnante
Non impiegare su orzo
3^foglia/accesti.
per le infestanti gram.
2^/4^foglia dicotiled.
PUMA GOLD
Bayer cropSciences
1,250 + bagnante
(BIOPOWER)
Bagnare bene;ugelli a
ventaglio;meglio trattamenti precoci
Non impiegare su orzo
Solo dicotiledoni annuali
3^ foglia/inizio levata
grano tenero,duro,orzo
GRANSTAR 50 SX
MAROX DF
Du pont
Siapa
Solo dicotiledoni comprese le
“difficili”
Accestimento/secondo
nodo di grano e orzo
KICKER
Sipcam
20/30 gr. + bagnante Miscibili con Topik per il
30/50 gr. + bagnante controllo delle graminacee
1,5/1,8
Bagnare bene le infestanti
Difesa (possibilità di abbinare al trattamento erbicida)
problematica
Epoca intervento
Mal del piede(fusariosi e/o
cercosporella)
Fine accestimento/inizio
levata
Oidio / ruggini
levata
Prodotto commerciale Azienda produttrice
Dose l/k per ha
BUMPER P
Siapa
1,25
OPERA
AGORA
Basf
Bayer
cropSciences
1
0,600/1,00
note
Indispensabile con alta
umidità,temperature basse;
ristoppi; semine su sodo.
Ampio spettro d’azione
Utilizzare 100/400 lt di
acqua per ha
BARBABIETOLA DA ZUCCHERO
Difesa
problematica
Epoca intervento
Insetti terricoli
Alla semina, localizzati
con microgranulatore
Prodotto commerciale Azienda produttrice
Dose l/k per ha
note
FORCE
MICRONOL T5
Syngenta crop. p
Siapa
12/15
12/15
Consigliati anche con seme
conciato per potenziare
l’azione contro elateridi
TEFLUSTAR
Chimiberg
30/40
Azione insetticida e stimolante della germinazione
(effetto starter)
Diserbo
problematica
Epoca intervento
Pulizia letto di semina
Pre-semina
Pre-emergenza
ROUNDUP 450 PLUS
BASTA
Monsanto
Bayer Cropsciences
1,5/2
3/5
Dicotiledoni e graminacee
Pre-emergenza
GOLTIX STAR
+ BETOZON DF
Makhteshim Agan
Sipcam
3+
2
Da preferire
in terreni argillosi
VOLCAN +
BETOZON DF
Sipcam
3+
2
Per terreni di medio
impasto o più sciolti
Syngenta crop.p
0,400/0,500
Graminacee annuali
Prodotto commerciale Azienda produttrice
+
DUAL GOLD
Dose l/k per ha
note
Utilizzare massimo
200/250 litri di acqua
per Ha.
Per potenziare l’azione
graminicida delle miscele
precedenti
* Tutti i consigli sono puramente indicativi - Seguire attentamente le modalità e le avvertenze riportate nelle etichette dei singoli Agrofarmaci utilizzati.
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