Gennaio 2010 Anno VI - N° 1 - Mensile di informazione tecnico-professionale per l’Agricoltura del Consorzio Agrario Provinciale di Reggio Emilia Direzione e Redazione: Reggio Emilia via F.lli Manfredi,5 - tel. 0522 510268 - fax 0522 230091· e-mail: [email protected] Dir. responsabile: Rag. Angelo Nazzari - Autorizzazione Trib. di Reggio E. n° 1126 del 03.09.2004 - Stampa Nuova Futurgraf - RE Annata agraria 2009 Bilancio del settore agricolo e prime stime per il 2010 L’annata agraria 2009 conferma sostanzialmente le difficoltà complessive dell’intero settore agricolo e il Consorzio Agrario ha fatto il primo bilancio produttivo ed economico dell’agricoltura provinciale. L’andamento negativo accomuna i quattro settori portanti dell’agricoltura: (Parmigiano Reggiano, vino, suini e cereali) e la frammentarietà delle strategie in essere accentuano le debolezze contrattuali della fase produttiva. Gli alti costi di produzione che gli agricoltori continuano a sostenere, aggravati dal peso della burocrazia, ed i bassi prezzi di mercato stanno creando una situazione di grossa difficoltà per le aziende agricole. Il 2009 - rileva Angelo Nazzari, Direttore Generale del Consorzio Agrario - è stata un’annata anomala dal punto di vista climatico. Il perdurare delle piogge nel periodo primaverile hanno protratto le semine del mais, del pomodoro e delle bietole, ed il lungo periodo di forte caldo e di siccità nei mesi di giugno, luglio ed agosto, ha provocato un grave “stress idrico” alle piante, con conseguente forte calo delle produzioni, non solo dei cereali e dei foraggi, ma anche della produzione del latte stimata del 10/15%. PRODUZIONE LORDA VENDIBILE Il Consorzio Agrario, avvalendosi del proprio “ staff tecnico-economico “, ha previsto una produzione agricola provinciale di € 560 milioni, con un calo di € 65 milioni (-12,5%), e nella Comunità Montana un calo di € 81 milioni, - 12 milioni di euro (-15%); il valore aggiunto Il Presidente Simone Nasi con il Direttore Angelo Nazzari provinciale di € 230 milioni, con un calo provinciale di € 42 milioni (-18%), e nella Comunità Montana è di € 30 milioni, 7,5 milioni di € (-20%). ANALISI DEI PRINCIPALI SETTORI · SETTORE LATTIERO CASEARIO Il settore lattiero caseario con 1.258 stalle, 5,3 milioni di quintali di latte e 110 caseifici, di cui 80 sociali, 16 aziendali e 14 artigianali, ha prodotto 904.000 forme di Parmigiano Reggiano, -2,69%, con un valore di 225 milioni di euro, pari al 40% della produzione agricola provinciale. I prezzi medi del 2009 in riferimento alla produzione del 2008 sono pari a 7,50 euro al chilogrammo, con un calo di oltre il 6% rispetto al 2008. A seguito del prezzo non remunerativo, dell’invecchiamento (solo una stalla su dodici ha addetti inferiori a 30 anni) e, del forte indebitamento di diverse aziende zootecniche, lo staff tecnico-economico del Consorzio Agrario prevede la chiusura di oltre 200 stalle, pari al 15 % di quelle in produzione. La chiusura più pesante - precisa il Direttore Nazzari - si avrà nella Comunità Montana, con la conseguente chiusura di caseifici e lo spopolamento ed il degrado economico ed ambientale di diverse aree della montagna. Nonostante la situazione del comparto sia complessivamente negativa in chiusura d’anno però i produttori si sono un po’ sollevati per un relativo aumento del prezzo che ha raggiunto, nel mese scorso, gli 8 euro al chilo, e si prevede un leggero miglioramento economico per il lattiero caseario. Per uscire dalla crisi è importante – secondo il Presidente del CAP Nasi –investire sulla qualità assoluta del prodotto, superando le produzioni non eccellenti, come il rigato e lo sbiancato, e puntare su alti standard qualitativi. · SETTORE VITIVINICOLO In provincia di Reggio Emilia ci sono 8.300 ettari di vigneti, oltre 6.200 produttori, 13 cantine sociali che ritirano il 90% della produzione delle uve e 16 cantine private. La vendemmia 2009, anche grazie alle piogge pre-vendemmia, ha concluso un’importante campagna con 1 milione e 500mila quintali, con un aumento della produzione di oltre il 20 per cento, rispetto al 2008, annata che era stata pesantemente colpita dalla peronospora, il grado zuccherino medio è stato di 17 gradi, uno in meno rispetto al 2008, ma con uve di ottima qualità. Le uve del 2008 vengono liquidate, precisa il Presidente del Consorzio Agrario Nasi Simone, con un prezzo di mercato calato del 22%, e le prime Continua a pag 5 1 IL MODELLO DINAMICO: LA MODERNA EVOLUZIONE NUTRIZIONALE DELLA BOVINA DA LATTE, NEL RISPETTO DEI FABBISOGNI E NELLA TUTELA DELL’ AMBIENTE. Le attuali mission dell’alimentazione in zootecnia sono: coprire fabbisogni produttivi, sempre più esasperati, limitando al minimo inquinamento e impatto ambientale. Un lavoro difficile ma irrinunciabile. La storia della nutrizione scientifica per animali da reddito, ha origini secolari se pensiamo, ad esempio, che nei cartellini dei mangimi europei viene dichiarata, ancora oggi, la Fibra Greggia determinata con il metodo Weende, che risale al 1865. In Italia, pioniere di tale materia fu il Prof. Filippo Usuelli che, nella metà del 900, attraverso lo studio della biochimica e della fisiologia degli animali da reddito, pose le basi della zootecnia moderna nel nostro paese. Nel frattempo, in Europa e negli USA si andavano affinando diversi metodi di valutazione del valore nutritivo degli alimenti. I nutrizionisti italiani hanno, per buona parte del secolo scorso, utilizzato il sistema scandinavo delle Unità Foraggere, fondato sul semplice concetto di equivalenze fra i vari alimenti, riferiti alla “capacità energetica” di 1 kg d’orzo o di 2,5 kg di un buon fieno di prato polifita. Successivamente fu preso a riferimento il sistema francese delle UFL, divulgato dall’INRA nel 1978, che introduceva anche il concetto delle Proteine Digeribili Intestinali. Faceva da controaltare negli USA, il sistema NRC, con i suoi continui aggiornamenti, iniziati nel 1950 fino al 2001. Caposaldi di tale “filosofia della nutrizione animale” erano il frazionamento di Proteine e Carboidrati, in funzione di velocità di transito e degradazione ruminale. IL MODERNO METODO DINAMICO CORNELL Il primo Modello Cornell, denominato CNCPS, nasce nel 1992 presso la Cornell University nello stato di New York, dal lavoro dei prof. Chase e Fox, 2 sostenuti da finanziamenti pubblici elargiti per ridurre le emissioni di azoto e fosforo nell’ambiente da parte delle stalle di bovine. Argomento questo già precedentemente affrontato dal fondamentale “Nutritional ecology of ruminant” di Peter Van Soest.Tornando al modello Cornell, senza entrare nel dettaglio, si può ben dire che in biologia non sempre 1 più 1 fa 2. Infatti non esistono le classiche tabelle con i dati analitici di ogni materia prima,come ci avevano abituato tutti i precedenti modelli di razionamento. Sono le combinazioni dei diversi alimenti, che permettono l’espressione delle caratteristiche nutrizionali, le quali lette appunto in modo dinamico, danno delle coperture dei fabbisogni diversi. IL METODO DINAMICO IN EMILCAP I primi approcci con la “filosofia” CNCPS si sono concretizzati, dopo un proficuo periodo di addestramento tenuto da alcuni nutrizionisti Emilcap (tra cui il sottoscritto), alla facoltà di Veterinaria di Teramo. Illustri i relatori: il prof. Andrea Formigoni (allora Preside della Facoltà) e il prof. Sniffen (capofila della evoluzione dinamica della nutrizione presso la Cornell University). Ad oggi, con un accordo con Fabermatica, tutta la tecnostruttura Emilcap formula razioni bilanciate con il programma dinamico denominato DINAMILK. L’obbiettivo è quello di creare razioni, per bovine ad alta produzione, che minimizzino gli spechi, economiche e che valorizzino al meglio i foraggi aziendali: in due parole, altamente performanti. Tutto il lavoro del gruppo, viene quindi discusso in seminari periodici che vedono come supervisori i prof. Formigoni, Sniffen e Fantini. Evidentemente il lavoro svolto diventa particolarmente complesso, viste le caratteristiche uniche e peculiari ( non potrebbe essere diversamente), delle metodiche alimentari del nostro comprensorio: quello per intenderci del Re dei Formaggi. I problemi, quindi, sono relativi alle modalità di somministrazione degli alimenti nell’arco delle 24 ore e, in particolare, alla possibilità di poter contare su analisi tipo “Cornell” sia per i foraggi che per gli ingredienti dei mangimi. Il tutto è stato risolto attraverso importanti investimenti, messi in atto dai Consorzi Agrari partner in Emilcap, che hanno portato ad avere laboratori di riferimento interni ( Reggio Emilia e Parma), in stretto rapporto con il laboratorio del CRPA: questo team rappresenta ad oggi, una realtà unica non solo a livello nazionale ma anche europeo. In questo modo, i nutrizionisti Emilcap sono in grado di calcolare razioni partendo dai dati “reali” in uso in quel momento e in quella azienda. Obbiettivo: massima resa al minor impatto ambientale. Torri dr Maurizio Nutrizionista Emilcap Consorzio Agrario Reggio Emilia INTEGRATORI DEL CONSORZIO AGRARIO “PER IL FEGATO DELLA VACCA C’È VITEPAT “ VITEPAT è un integratore che ha dimostrato la sua efficacia nel mantenere una buona funzionalità epatica della bovina. La sua azione risulta particolarmente importante nel periodo in cui la vacca è maggiormente esposta ai rischi di danneggiamento del fegato : in special modo nel periodo di transizione e di inizio lattazione. Subito dopo il parto la vacca può trovarsi in deficit energetico e per soddisfare il suo accresciuto fabbisogno di energia , fa ricorso alle riserve corporee , che vengono riversate nel circolo ematico sotto forma di acidi grassi non esterificati (Nefa ) , formando in parte corpi chetonici che a loro volta tendono a deprimere ulteriormente l’appetito dell’animale e aggravare il deficit energetico. Il VITEPAT , ripristina la funzionalità epatica avendo tra i suoi componenti il lievito di birra irradiato , le vitamine del gruppo B , la vitamina PP , la colina e la metionina. L’epatoprotettore Vitepat , comprende tutte le sostanze sopra descritte nel giusto equilibrio, aiutando a mantenere una buona efficienza dell’attività del fegato , nei cambi di alimentazione , quando non si hanno a disposizione foraggi di buona qualità e in qualsiasi periodo di stress. PREZZO PROMOZIONALE GENNAIO - MARZO 2010 EURO 3,55 X KG. Film-Utile Caratteristiche Filmante ad immersione per la protezione dei capezzoli dopo la mungitura • Efficace miscela sanitizzante complessa a base di un derivato dell’acido lattico • Tensioattivi biodegradabili e cosmetici • Elevato potere emolliente • Conferisce alla pelle dei capezzoli morbidezza ed elasticità • Repellente per gli insetti Caratteristiche chimico-fisiche • Aspetto: liquido arancione (buona visibilità sulle mammelle) • pH : da 4,0 a 4,3 (leggermente acido) • Buona viscosità • Contiene un colorante approvato per l’industria alimentare e cosmetica, di uso consolidato Vantaggi • Non è tossico • E’ efficace a basso dosaggio • Non inquina • E’ pronto all’uso e di facile utilizzo • Non gocciola Metodo di applicazione Utilizzare Film-Utile immediatamente dopo la mungitura: immergere le mammelle nella soluzione pronta all’uso, utilizzando l’apposito “applicatore antimastite”, Prima della successiva mungitura pulire i capezzoli per eliminare tutte le tracce di sporco che potrebbero ricadere nel latte. A questo scopo consigliamo di utilizzare la schiuma attiva Oxy Foam o le salviettine impregnate P3-vetra soft. Confezione: Canestro da 20 kg PRODOTTO IN VENDITA ESCLUSIVAMENTE PRESSO LE AGENZIE DEL CONSORZIO AGRARIO DI REGGIO EMILIA PREZZO PROMOZIONALE GENNAIO\ MARZO 2010 b 60 X FUSTINO DA KG. 20 h s a l F OGM: L’ASSESSORE RABBONI HA CHIESTO IL RINVIO DEL PROVVEDIMENTO SULLA “COESISTENZA“ Su proposta dell’Assessore Regionale all’Agricoltura Tiberio Rabboni, è stato ritirato il documento di indirizzi sulla coesistenza tra ogm e colture tradizionali. L’Assessore Rabboni come rappresentante di una regione ogm free ha chiesto che prima di procedere all’esame del documento di indirizzi venga avviata una grande consultazione con i rappresentanti del mondo agricolo italiano, dei produttori biologici, degli ambientalisti e dei consumatori, solo dopo questo confronto le regioni decideranno il da farsi in sintonia con l’opinione pubblica italiana. LATTE: IN LOMBARDIA, PER IL 1° SEMESTRE 2010, ACCORDO A 33,156 CENTESIMI DI EURO + IVA Dopo una lunga e difficile trattativa, tra industriali ed agricoltori, si è chiuso in Lombardia a 33,156 centesimi di euro + iva il prezzo al q.le del latte per il primo semestre 2010. L’aumento, rispetto alla base di partenza di 31 centesimi, è di 2,156 centesimi (circa 40 delle vecchie lire). Un risultato, precisa Nazzari, che non è entusiasmante, ma soddisfacente, ed è un “concreto passo avanti”, e rappresenta anche una prospettiva concreta anche per i prossimi sei mesi. La Lombardia, grazie alla sua elevata capacità produttiva, pari al 40,7% della produzione nazionale di latte, è da sempre un concreto punto di riferimento per le altre Regioni; quindi l’accordo della Lombardia ha una positiva valenza nazionale. L’inadeguatezza del meccanismo di formazione del prezzo del latte, fa rilevare Nazzari, deve però porre come “obiettivo” per il mondo agricolo quello di fare un adeguato “sistema di indicizzazione” del prezzo. IL CONSUMO DEI FERTILIZZANTI AGRICOLI SONO CALATI DEL 9,8% Nel 2009 i fertilizzanti distribuiti per uso agricolo, secondi i dati ISTAT, sono diminuiti di 5,3 milioni di quintali (-9,8%) rispetto all’anno precedente, in particolare la quantità distribuita di concimi si è ridotta di 6,5 milioni di quintali (-15,8%), mentre è aumentata quella dei correttivi (0,6 milioni di quintali, +50,6%), degli ammendanti (0,5 milioni di quintali, +4,5%) e dei fertilizzanti consentiti in agricoltura biologica (11,1 milioni di quintali, +13,7%). L’analisi territoriale evidenzia che il 60,6% della distribuzione dei fertilizzanti si concentra al nord, il 15,5% al centro, ed il restante 23,9% nel mezzogiorno. Nel 2009 a livello provinciale si è registrato un calo del 10% dei concimi azotati, un calo del 30% dei concimi fosfatici, e del 40% dei concimi complessi. La diminuzione è dovuta al forte aumento dei prezzi nel primo semestre del 2009 delle materie prime, mentre nel secondo semestre 2009 i prezzi sono diminuiti del 40/50%. Il CAP, tenuto conto dei bassi prezzi, ha fatto a fine 2009, una vendita pre-stagionale di oltre 30.000 q.li di concimi azotati, e gli agricoltori che hanno aderito alla campagna pre–stagionale del Consorzio Agrario hanno risparmiato un 20/25% rispetto ai prezzi attuali di mercato. Nel 2009 la quota di mercato del Consorzio Agrario dei fertilizzanti è stata del 67%. PREZZI AGRICOLI ALLA PRODUZIONE IN PIENA “DEFLAZIONE” RICORDA LA COLDIRETTI I prezzi dei prodotti agricoli alla produzione sono in piena “deflazione” con un calo del 5,2%. E’ quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sulla base dei dati ISMEA. Le quotazioni alla produzione sono calate, sottolinea la Coldiretti, dell’11% per i cereali, del 15% per la frutta, del 16% per il vino, dell’8% per la carne suina e del 5% per i lattiero caseari. Una situazione che, sottolinea la Coldiretti, sta mettendo a rischio il futuro delle aziende agricole, e con esso quello delle coltivazioni e degli allevamenti made in Italy. La riduzione del valore aggiunto agricolo è stata del 5,2%, con una perdita complessiva per il mondo agricolo di 1,5 miliardi nel 2009. 3 LETIZIA: la medica per tutte le “stagioni” Oggi sono iscritte al Registro Nazionale ben 162 varietà di erba medica, sicuramente si tratta della specie leguminosa foraggera con il maggior numero di varietà e non a caso è definita la “regina delle foraggere”. La costituzione varietale in erba medica, a grandi linee, afferisce a due filoni, la selezione entro ecotipi e la selezione entro popolazioni sintetiche ottenute da programmi di incrocio intervarietale. Nel primo caso si ottengono varietà con un’ampia variabilità, definite a “larga base genetica”, che hanno consentito di non perdere molta della preziosa variabilità presente dentro le popolazioni locali e la gran parte delle varietà iscritte al registro risponde a questa tipologia. Nel secondo caso i programmi di miglioramento sono più complessi. In entrambi i casi il risultato è una nuova varietà, omogenea, distinguibile e di valore agronomico superiore rispetto a quelle già presenti sul mercato. LETIZIA è stata iscritta al registro nel 1998 e la responsabilità della selezione conservatrice è di CGS Sementi, che ne è anche l’esclusivista commerciale. La varietà deriva da un programma di selezione nell’ambito di una popolazione ottenuta da libera impollinazione fra 3 costituenti varietali: 70% ecotipo romagnolo, 20% ecotipo polesano e 10% una varietà francese. È sicuramente una varietà a larga base genetica, con prevalenza di “sangue” romagnolo. Presenta un’ampia adattabilità nei diversi ambienti di coltivazione, anche negli areali del sud Italia e ha un’ottima stabilità produttiva negli anni. È fra le prime 5 varietà coltivate in Italia, secondo quanto emerge dai dati di certificazione forniti dall’Ense. produttività rispetto alla media di campo (indici superiori a 100) e il confronto positivo con le altre due varietà. Da prove condotte da CGS sulla qualità del foraggio, Letizia presenta interessanti valori di 115 110 105 100 95 90 85 80 75 70 65 60 55 50 proteina grezza (22,5-24,5% ss), NDF (fibra grezza al detergente neutro, 36,0-38,0% ss) e ADF (fibra al detergente acido, 31,0-33,0% ss), confrontabili con le altre varietà presenti sul mercato. 113 109 105 102 110 103 106 103 104 105 104 107 LETIZIA SUPERBA PROSEMENTI PARMA FORMIGINE STELLA DI CASINA RAVENNA INDICE PRODUTTIVO MEDIO (su media campo = 100) PRODUZIONE SS (t/ha) IN UN QUADRIENNIO Aspetti agronomici · Epoca di semina: sia autunnale (purché la pianta abbia tempo e modo di affrancarsi prima delle basse temperature invernali) sia primaverile; · semina a nudo e semina in baulatura (diffusa in Centro Italia); · dose di seme: 25-35 kg/ha in relazione all’epoca di semina, alle condizioni del letto di semina, alla disponibilità idrica nel terreno; se le colture sono destinate alla produzione di seme, sono consigliati gli investimenti più bassi; · taglio non oltre il 10% di fioritura (per migliorare la qualità del foraggio); · tagli frequenti (grazie alla rapidità del ricaccio non si perde in potenziale produttivo). Caratteristiche varietali - pianta medio-alta, a portamento eretto, - elevato rapporto foglie/stelo (è uno dei parametri più importanti per la qualità del foraggio), - ciclo produttivo medio-precoce, - dormiente durante l’inverno, - ottima sopravvivenza invernale, - elevata capacità di ricaccio dopo lo sfalcio, - ottima tolleranza ai tagli frequenti, - adatta alla produzione sia di foraggio fresco che disidratato, - idonea anche ai miscugli per prati polifiti e erbai da insilato, - buona produzione di seme. Le caratteristiche di cui sopra sono confermate da oltre un decennio di coltivazione della varietà in tutta Italia e dalle numerose prove sperimentali condotte dal CRPA (Centro Ricerche Produzioni Animali) di Reggio Emilia (http://www.crpa.it), che annualmente, fino al 2007, ha pubblicato - sulla base dei risultati sperimentali - la Lista varietale in cui sono incluse le varietà consigliate per produttività e stabilità (Lista A), adattabilità a particolari ambienti (lista B) e le 4 varietà di recente costituzione che hanno fornito risultati positivi, ma da confermare negli anni (Lista emergenti). Letizia è rimasta, per tutta la durata della suddetta sperimentazione, in Lista A. Nel grafico seguente sono riportati i risultati della produzione di sostanza secca delle prove CRPA condotte in un quadriennio in 4 località del Nord, dove Letizia è stata confrontata con Superba e Prosementi. Gli indici rilevano in tutte le località una maggiore rivenditore autorizzato CONSORZIO AGRARIO PROVINCIALE DI REGGIO EMILIA SCRL CAP REGGIO EMILIA - Settore prodotti petroliferi Tel. 0522 510248 - 0522 510252 - Fax 0522 230091 - [email protected] ASSICURAZIONE “ FATA - CAP “ GLOBALE AGRICOLTURA Polizza multirischi aziendale Gli importanti mutamenti economici che influenzano sempre più le aziende agricole, i nuovi equilibri dell’industria agroalimentare e della distribuzione, dove il comparto agricolo è il settore più debole dell’intera filiera, hanno spinto FATA Assicurazioni a presentare un nuovo prodotto che si differenzia dalle polizze multirischi classiche. Dedicato al comparto della filiera alimentare è in grado di offrire coperture integrate per l’azienda, durante tutte le fasi della produzione: dalla semina alla raccolta, dalla trasformazione alla distribuzione del prodotto finito, e per ogni indirizzo produttivo. POLIZZA GRANDINE Campagna primavera / estate Dal 1927, Fata Assicurazioni leader nel mercato del ramo grandine, tutela il lavoro di chi opera nel settore agricolo contro le conseguenze di eventuali accadimenti atmosferici che possano pregiudicare il buon andamento e la crescita di un’azienda agricola, includendo in misura ridotta, anche il gelo, la brina, il vento forte e altre avversità atmosferiche . FATA mette a disposizione del mondo agricolo la sua esperienza e la sua competenza nel settore. Il Consorzio Agrario, agente generale FATA, è presente attraverso le sue 23 agenzie su tutto il territorio provinciale, oltre alla sede centrale di Via F.lli Manfredi nr. 5 a Reggio Emilia ( tel. 0522 – 510250 / 510263 ), pronto a rispondere alle esigenze delle aziende agricole. Annata agraria 2009 Bilancio per il settore agricolo e prime stime per il 2010 Continua da pag 1 vendite della produzione 2009 registrano un’ulteriore flessione di prezzo del 10-12%, anche a seguito delle forti giacenze 2008, soprattutto del rossissimo. La produzione lorda vendibile 2009 si attesta a 36 milioni di euro, con un calo di 5,5 milioni di euro (-15%), e non si intravedono miglioramenti futuri. · SETTORE SUINICOLO In provincia di Reggio Emilia ci sono 380.000 capi allevati, con una produzione di 39.000 tonnellate di carne suina, con un calo di 7.000 tonnellate (-17%). La produzione lorda vendibile è di € 42 milioni, con un calo di 16 milioni di euro (-38%); il settore suinicolo rimane comunque il secondo settore portante dell’economia provinciale. Il crollo dei prezzi, soprattut- to nei primi otto mesi dell’anno - fa rilevare Nazzari -, ha fatto registrare pesanti perdite ai suinicoltori, anche se c’è stata una riduzione del 30/35% del prezzo dei mangimi, che rappresentano il 65% del costo dell’allevamento dei suini, oltre ad un forte calo del prezzo del gasolio, dell’energia elettrica e degli interessi. · SETTORE CEREALICOLO In provincia di Reggio Emilia nel 2009 sono stati investiti 12.500 ettari in frumento ed orzo e 9.500 ettari in mais, ed oltre 1.200 ettari in sorgo e soia, ed il valore complessivo dei cereali è di 23,5 milioni di euro, 8,5 milioni di euro (-28%). A penalizzare il settore sono state le scarse rese del frumento che sono state di 50/60 q.li/ Ha, rispetto ai 65/70 q.li/Ha del 2008, e del mais che sono state di 80/90 q.li/Ha rispetto ai 110/120 q.li/Ha del 2008. Il prezzo medio del frumento dall’inizio raccolta 2009 è stato di 155 €/T, mentre nel 2008 è stato di 215 €/T, con un calo del 28%, mentre per il mais è stato di 124 €/T, rispetto ai 160 del 2008, con un calo del 23%. Il Consorzio Agrario – fa presente Simone Nasi - per evitare che i produttori non svendano il mais, e contemporaneamente possano avere la liquidità necessaria per far fronte alle spese di produzione, ha fatto un piano finanziario di € 1,5 milioni per erogare ai produttori di mais acconti di 100 €/T + iva senza interessi. · LA HOLDING DEI CONSORZI AGRARI Per accrescere il peso degli agricoltori, per concentrare l’offerta e la commercializzazione delle produzioni, per migliorare la presenza diretta degli agricoltori e rafforzare la rete distributiva - fa presente Nasi Simone - è nata l’ holding degli agricoltori italiani, che ha come protagonista il sistema dei Consorzi Agrari. I Consorzi Agrari aderenti alla Holding hanno sviluppato un fatturato di 3 miliardi di euro su 1.300 punti di vendita, ai quali fanno riferimento 800.000 imprese agricole, ed un numero crescente di cittadini interessati all’acquisto di prodotti alimentari genuini della filiera agricola italiana. Alla holding partecipano 23 Consorzi Agrari, tra cui il Consorzio Agrario di Reggio Emilia, che ha un capitale sociale di 4 milioni di euro. E’ un gruppo attivo “dal campo alla tavola”, attraverso il quale, precisa Nazzari, passa un chicco di grano italiano su cinque, destinati a finire come pane o pasta sulle tavole dei consumatori, vende un trattore sui quattro al lavoro nelle campagne italiane ed è aperto ad alleanze, innanzitutto con la cooperazione, ma anche con l’industria e la grande distribuzione. 5 CEREALI La concimazione è una tecnica agronomica che contempla l’apporto di elementi nutritivi al fine di modificare le caratteristiche chimico-fisiche del terreno aumentando la dotazione di elementi nutritivi e garantire l’idoneo apporto nutrizionale alle piante agrarie. La concimazione azotata di copertura risulta una pratica indispensabile per i cereali autunno vernini, in quanto garantisce l’idoneo apporto di azoto, elemento plastico con azione stimolante sulla crescita della pianta, nella fase di maggiore assorbimento, garantendo il migliore sviluppo e accestimento e sviluppando una intrinseca CONCIMAZIONE AZOTATA DI COPERTURA, UNA TECNICA IMPORTANTE resistenza ai patogeni, il tutto garantendo una elevata produttività. L’ufficio tecnico del Consorzio Agrario di Reggio Emilia, dalle diverse prove svolte, presenta tre diversi concimi azotati nel pieno rispetto dell’ambiente: Entec, concime a lenta cessione caratterizzato da una avanzata tecnologia per migliorare l’efficienza dell’azoto nel più completo rispetto dell’ambiente. I concimi Entec presentano un alto titolo di azoto ammoniacale stabilizzato da un inibitore della nitrificazione 3,4 DMPP in questo modo l’azoto è reso così disponibile gradualmente per un periodo di 8-12 settimane. Il suo dosaggio per un opportuno apporto azotato nel rispetto dell’ambiente è di 500 Kg per Ettaro. La linea Avantage Super Azotek Unimer con titolo Azotato 32% è un concime organo minerale granulare che grazie ad un inedito sistema di produzio- ne unisce diversi tipi di azoto di sintesi e organico adattando la propria cessione ai ritmi dell’assorbimento radicale sostenendo la pianta fino dall’inizio della le- vata. Il dosaggio si attesta a 300 Kg per Ettaro. Idea 20, concime minerale sem- plice a lenta cessione con urea da formaldeide, caratterizzato da sali misti azotati con alto titolo di Azoto (44%) con 37% di Azoto Ureico, il cui dosaggio ha una forbice tra i 200-250 Kg per Ettaro. La nota tecnica fondamentale è l’epoca di concimazione che deve essere il più possibile anticipata o comunque prima della fase di accestimento, per garantire l’idoneo apporto azotato nelle successive fasi di crescita fenologica di maggior fabbisogno per la pianta. SICUREZZA & SALUTE Questa rubrica “sicurezza e salute” si pone l’obiettivo di portare all’attenzione degli agricoltori l’importanza della sicurezza nella conservazione e nell’utilizzo degli agrofarmaci e di tutti gli altri mezzi tecnici e di ricordare i comportamenti più idonei per operare nel totale rispetto per la salute e per l’ambiente. (In ogni numero di punto verde cap metteremo in evidenza alcuni aspetti che riteniamo di particolare interesse per dare un’informazione adeguata e completa) 6 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE Con D.P.I, Dispositivi di Protezione Individuale, si intende qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo (art. 74, comma 1 del D.Lgs 2008, n°81). I principali dispositivi di protezione individuale sono rappresentati da: Guanti. Questi devono presentare le seguenti caratteristiche: resistenti, elastici, confortevoli, in materiale impermeabile per evitare di impregnarsi di prodotti liquidi, traspiranti, devono proteggere adeguatamente le mani ed essere ben indossati. Tuta. La tuta di protezione deve essere integrale e in materiale impermeabilizzato o Gore Tex, deve garantire un idoneo comfort termico e deve essere integra; le tute devono sempre essere lavate dopo l’uso, ma separatamente dagli altri indumenti personali, devono essere riposte in un locale pulito, asciutto e ben areato rigorosamente separate dagli altri indumenti per non contaminarli. Maschere e caschi di protezione Questi hanno lo scopo di proteggere il capo e il volto dell’operatore nonché delle vie aeree grazie alla presenza di un apparato filtrante, le maschere devono essere dotate di cappucci impermeabili e dotate di un sistema filtrante costituito da un pre-filtro, filtro a carboni attivi e deumidificatore. Le maschere sono classificate in tre classi di protezione secondo l’efficienza filtrante crescente. CLASSE EFFICIENZA FILTRANTE TOTALE MINIMA FFP1/P1 78% FFP2/P2 92% FFP3/P3 98% Importante è che tutti i D.P.I presentino il marchio di omologazione Europeo e che siano indossati in modo corretto e che non vengano modificati per variarne le caratteristiche. Si raccomanda di usare i Dispositivi di Protezione Individuale ( DPI ), anche nelle giornate calde e umide! IL TECNICO CONSIGLIA* ( A cura del SERVIZIO AGROFARMACI) GRANO E ORZO Diserbo di post-emergenza problematica Epoca intervento Solo graminacee Graminacee (compreso lolium) Inizio accestimento 3^foglia/fine levata del grano Infestazioni miste Gramin.+ dicotiled. No bromo, equiseto, convolvolo Prodotto commerciale Azienda produttrice Dose l/k per ha note AXIAL+ADIGOR Syngenta crop p. 0,450+1,500 Per grano e orzo TOPIK 240 EC Syngenta crop p. 0,250 + bagnante Non impiegare su orzo 3^foglia/accesti. per le infestanti gram. 2^/4^foglia dicotiled. PUMA GOLD Bayer cropSciences 1,250 + bagnante (BIOPOWER) Bagnare bene;ugelli a ventaglio;meglio trattamenti precoci Non impiegare su orzo Solo dicotiledoni annuali 3^ foglia/inizio levata grano tenero,duro,orzo GRANSTAR 50 SX MAROX DF Du pont Siapa Solo dicotiledoni comprese le “difficili” Accestimento/secondo nodo di grano e orzo KICKER Sipcam 20/30 gr. + bagnante Miscibili con Topik per il 30/50 gr. + bagnante controllo delle graminacee 1,5/1,8 Bagnare bene le infestanti Difesa (possibilità di abbinare al trattamento erbicida) problematica Epoca intervento Mal del piede(fusariosi e/o cercosporella) Fine accestimento/inizio levata Oidio / ruggini levata Prodotto commerciale Azienda produttrice Dose l/k per ha BUMPER P Siapa 1,25 OPERA AGORA Basf Bayer cropSciences 1 0,600/1,00 note Indispensabile con alta umidità,temperature basse; ristoppi; semine su sodo. Ampio spettro d’azione Utilizzare 100/400 lt di acqua per ha BARBABIETOLA DA ZUCCHERO Difesa problematica Epoca intervento Insetti terricoli Alla semina, localizzati con microgranulatore Prodotto commerciale Azienda produttrice Dose l/k per ha note FORCE MICRONOL T5 Syngenta crop. p Siapa 12/15 12/15 Consigliati anche con seme conciato per potenziare l’azione contro elateridi TEFLUSTAR Chimiberg 30/40 Azione insetticida e stimolante della germinazione (effetto starter) Diserbo problematica Epoca intervento Pulizia letto di semina Pre-semina Pre-emergenza ROUNDUP 450 PLUS BASTA Monsanto Bayer Cropsciences 1,5/2 3/5 Dicotiledoni e graminacee Pre-emergenza GOLTIX STAR + BETOZON DF Makhteshim Agan Sipcam 3+ 2 Da preferire in terreni argillosi VOLCAN + BETOZON DF Sipcam 3+ 2 Per terreni di medio impasto o più sciolti Syngenta crop.p 0,400/0,500 Graminacee annuali Prodotto commerciale Azienda produttrice + DUAL GOLD Dose l/k per ha note Utilizzare massimo 200/250 litri di acqua per Ha. Per potenziare l’azione graminicida delle miscele precedenti * Tutti i consigli sono puramente indicativi - Seguire attentamente le modalità e le avvertenze riportate nelle etichette dei singoli Agrofarmaci utilizzati. 7 legna da ardere sale antighiaccio stufe a mais pellets 100% faggio tronchetti certificati turbina da neve focaccia 60 varietà di vini in DAMIGIANA provenienti dalle maggiori regioni vinicole italiane oltre 100 varietà di vini in bottiglia tutte le attrezzature per l'imbottigliamento 800 801 836 8