Filosofia teoretica I, Corso 2007-2008 06/03/2008 4° Il trompe l’oeil e la storia antica di Zeusi e Parrasio La spirale di Frazer: un esempio di illusione percettiva Quodlibet: qualche esempio (Carpaccio, Gijsbrechts, La Motte) In uno dei suoi libri, Régis Debray racconta la storia di un imperatore cinese che fece cancellare un affresco che raffigurava una cascata perché diceva che il rumore dell’acqua disturbava il suo sonno. Jan van der Vaart, Violino appeso a una porta (c.a 1764) Il trompe-l’oeil ci invita a un gioco che deve svolgersi e concludersi, pena il venir meno del senso dell’immagine: nella vicenda ricettiva di un trompe-l’oeil il tempo non è solo la forma accidentale in cui un contenuto indifferente al tempo si manifesta, ma è quel ritmo di arsi e di tesi che sorregge il mutare dell’atteggiamento soggettivo rispetto alla scena percepita. Ora vediamo un violino appeso alla parete e, se stiamo al gioco, dobbiamo per un attimo tacitare ciò che sappiamo e lasciare che lo sguardo indugi su ciò che potrebbe illuderlo e si stupisca di ciò che ha di fronte; dapprima, dunque, assecondiamo le pretese dell’immagine e il suo tentativo di prenderci nella rete dell’illusione, ma il gioco ci spinge poi a vagliare ciò che la percezione ci offre e ci costringe a scoprire quanto siano inadeguate le immagini quando si cerca di commisurarle al criterio della realtà. Così alla fine di questo gioco vi è davanti a noi soltanto un’immagine e il nesso che lega la vicenda ricettiva del trompe-l’oeil al senso che gli compete è tutto in questo avverbio: l’immagine si qualifica come qualcosa che è soltanto un’immagine proprio perché è colta come esito di un processo che ha origine nella nostra disponibilità a lasciare che lo sguardo accetti di assecondare una pretesa di realtà che sappiamo fin da principio infondata, per poi sondarne la resistenza sul terreno percettivo e giungere così alla sua esplicita negazione e alla consapevolezza del nostro avere a che fare con una scena soltanto dipinta. Se ciò che dici è platealmente falso, ma ciò nonostante credo che tu intenda ottemperare al principio di cooperazione dialogica, allora debbo pensare che la tua affermazione sia ironica ─ ed è questo che accade quando sorridiamo della pretesa realtà delle immagini (GRICE). Così, se accetta il dialogo che l’immagine propone, lo spettatore è costretto a dar vita ad un’implicatura conversazionale che potremmo liberamente formulare in questo modo: se un trompe-l’oeil cerca di contrabbandare per reale ciò che è solo raffigurato è perché chi l’ha dipinto vuole che lo spettatore vada al di là di ciò che è enunciato ─ la presunta realtà della scena dipinta ─ per cogliere nelle forme dell’ironia quanto vana sia la pretesa di realtà delle immagini Elias Megel, Trompe-l’oeil Elementi per una classificazione fenomenologica dei trompe-l’oeil Elementi comuni (1). Trompe-l’oeil cercano di rendere impercettibile il carattere di manufatto dei dipinti. Il pittore deve cancellare il proprio lavoro e deve rendere impercettibili le pennellate. Samuel van Hoogstraten, Still life 1655 Elementi per una classificazione fenomenologica dei trompe-l’oeil Elementi comuni 2. Tutti i trompe l’oeil hanno una struttura prospettica. Andrea Pozzo, Cupola in trompe l’oeil Elementi per una classificazione fenomenologica dei trompel’oeil Elementi comuni. 3. I Trompe-l’oeil devono offrirci imitazioni fedeli degli oggetti che rappresentano. Peter Claesz (1597-1691), Still life A. La natura spaziale dei trompe-l’oeil I trompe l’oeil retrocedenti: Santa Maria presso san Satiro – Bramante I trompe-l’oeil di questo tipo hanno natura architettonica: fingono uno spazio fittizio, situato a una sufficiente distanza dallo spettatore in modo da neutralizzare gli effetti binoculare di parallasse. A. La natura spaziale dei trompe-l’oeil trompe-l’oeil parzialmente aggettanti Ai trompe-l’oeil retrocedenti si debbono affiancare i trompe-l’oeil parzialmente aggettanti che per raccordare lo spazio figurativo allo spazio reale si avvalgono di una cornice dipinta che uno o più oggetti raffigurati oltrepassano, sporgendosi dallo spazio dell’immagine verso lo spazio dello spettatore. A. La natura spaziale del trompe l’oeil I trompe-l’oeil pienamente aggettanti Ai trompe-l’oeil retrocedenti si debbono affiancare i trompe-l’oeil parzialmente aggettanti che per raccordare lo spazio figurativo allo spazio reale si avvalgono di una cornice dipinta che uno o più oggetti raffigurati oltrepassano, sporgendosi dallo spazio dell’immagine verso lo spazio dello spettatore La natura temporale dei trompe-l’oeil A. L’elemento della sorpresa Paolo Veronese, Villa Barbaro, 1560 ca La natura temporale dei trompe-l’oeil A. La sopresa Samuel van Hoogstraten Testa di vecchio (1653) La natura temporale dei trompe-l’oeil A. L’elemento della sopresa J. D. Hillberry, The man behind the artwork (1992 ?) La natura temporale dei trompe-l’oeil A. L’elemento della sorpesa Pere Borrell del Caso, Escaping Criticism, 1874 La natura temporale dei trompe-l’oeil B. La scena rimane immobile, come qualcosa di abbandonato e dimenticato L. L. Boilly, Trattato di pace tra la Francia e la Spagna, 1801 Valorizzazioni espressive del trompe l’oeil Gli occhiali come forma di annotazione ironica sulla debolezza della vista L.Muraro, Trompe-l’oeil, 1714 L’ironia come riflessione sulla debolezza della vista D. Doncré, Quodlibet, 1785 Elias Megel, Trompe-l’oeil, ca 1710 Valorizzazioni espressive del trompe l’oeil Il tema della Vanitas e i sui segni: la candela, il teschio, la clessidra, gli strumenti musicali spezzati. Valorizzazioni espressive del trompe l’oeil La funzione del trompe-l’oeil J.B.S. Chardin, Autumn (false basrelief 1770 Valorizzazioni espressive del trompe l’oeil La funzione meta-figurativa del trompel’oeil C. Gijsbrechts, Trompe-l’oeil with skull,1672; C. Gijsbrechts, Trompe-l’oeil with violin,1674 Valorizzazioni espressive del trompe l’oeil La funzione metafigurativa del trompel’oeil C. Gijsbrechts, Trompe-l’oeil, 1672