Gli impianti per l’irrigazione del vigneto ing. Maines Fernando Fondazione E.Mach – C.I.F. Indice 1. 2. 3. 4. 5. 6. Premesse agronomiche; Irrigazione per aspersione; Microirrigazione; Fertirrigazione; Subirrigazione; La progettazione di un impianto di irrigazione. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 2 Acqua e agricoltura • L’agricoltura è il settore che consuma maggiormente la disponibilità idrica: o o o • fino all’85% nelle zone aride; anche in zone umide la siccità è un rischio reale e può avere conseguenze disastrose; l’agricoltore deve quindi adottare buone pratiche agricole per risparmiare acqua: • 0,3 % è il quantitativo di acqua disponibile; l’irrigazione consente di aumentare e di stabilizzare le rese e la qualità della maggior parte delle colture: o 70 % è la superficie utilizzabile: • 26/10/2009 della superficie agricola totale nel mondo: – 260 Mha sono attualmente irrigati: – 3 Mha sono irrigati a goccia: » » il 16% della superficie agricola mondiale soddisfa il 40% della domanda alimentare. pari allo 0’18% della superficie agricola mondiale. ing. Maines Fernando meccanica viticola 3 Sviluppo sostenibile (1) • Un terzo dei coltivatori del mondo sono impegnati nella lotta per la sopravvivenza: o • bisogna passare da un’agricoltura si sussistenza ad un’agricoltura sviluppata … o • il 10% della popolazione vive con lo 0,5% del reddito mondiale. … ma rispettosa dell’ambiente (agricoltura di tipo conservativo). sviluppo sostenibile necessita: o o o una gestione efficiente e razionale dei fattori della produzione; divulgazione delle nuove tecnologie.; evoluzione dei sistemi produttivi e dei canali commerciali: • • orizzontale - graduale eliminazione delle aziende di modeste dimensioni. verticale - la grande distribuzione controlla il settore primario. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 4 Sviluppo sostenibile (2) • L’irrigazione ambientale è una delle risposte: o anche in agricoltura si deve aumentare la consapevolezza ambientale, per contrastare: • • • • 26/10/2009 eccessivo sfruttamento delle risorse; contaminazione delle sorgenti; cattiva gestione dell’irrigazione; aumento della salinità delle acque. ing. Maines Fernando meccanica viticola 5 Irrigazione ambientale • Possibili strategie: o sostituire l’irrigazione per scorrimento e a pioggia con la microirrigazione: • • si irriga la pianta non il suolo; consente una gestione precisa, economica ed automatizzata dell’irrigazione: – o o erogatori autocompensanti per i terreni in pendenza. • permette di adottare la fertirrigazione. • • si evitano le perdite per evaporazione; si favoriscela meccanizzazione delle operazioni colturali. subirrigazione: utilizzo delle acque reflue: • mediante subirrigazione. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 6 Premesse agronomiche (1) • La pratica dell’irrigazione viene svolta per diversi motivi: o apportare acqua al terreno (funzione umettante), per: • • o o o – intervenire solo quando le colture non trovano nel terreno l’acqua sufficiente a coprire il fabbisogno idrico necessario per sviluppare una produzione economicamente soddisfacente. scopo fertilizzante: • l’acqua diviene il veicolo per la distribuzione di nutrienti. • l’acqua veicola presidi sanitari per prevenire o combattere attacchi di insetti o di funghi. antiparassitaria: antigelo: • o mantenere nel terreno un contenuto ottimale di umidità; migliorarne l’attitudine alla produzione vegetale interventi sopra chioma a bassa intensità o sotto chioma mediante microirrigazione a spruzzo. climatizzante: • 26/10/2009 in condizioni di temperature molto elevate si interviene con irrigazioni ad elevata polverizzazione. ing. Maines Fernando meccanica viticola 7 Premesse agronomiche (2) • In viticoltura l’irrigazione non è una pratica consigliabile dal punto di vista della qualità delle uve ottenute: o la vite è una pianta che: • • si adatta bene ai terreni ciottolosi ed aridi; si caratterizza per la capacità di ridurre il livello di evapotraspirazione annuo: – in condizioni di aridità si riduce al 60 %. o non abbisogna di un regime idrico molto alto: o L’eccesso di acqua inoltre può favorire: • • • • 26/10/2009 da 200 ai 1000 m3/ha per anno (corrispondenti a 20 ÷ 100 mm di pioggia. fenomeni di spacco dei frutti; marciumi; aumento dell’incidenza di peronospora e di muffa grigia. ing. Maines Fernando meccanica viticola 8 Premesse agronomiche (3) • In viticoltura l’irrigazione viene intesa come intervento di soccorso: • per favorire l’attecchimento delle barbatelle e per supportare il loro sviluppo uniforme nei 2 ÷ 3 anni successivi. • situazioni particolari: 1. 2. • • • 3. • 4. • 26/10/2009 terreni aridi: l’irrigazione è indispensabile; ripetuta varie volte all’anno (come nel caso dei terreni salsi). terreni con disseccamento è precoce: l’irrigazione da effettuarsi nel periodo che precede l’invaiatura. terreni con disseccamento diverse settimane dopo la fioritura: l’irrigazione non è necessaria, terreni collinari: interventi irrigui fino all’invaiatura. ing. Maines Fernando meccanica viticola 9 Premesse agronomiche (3) • La scelta del metodo irriguo: o o o o o elementi fisico-pedologici e orografici; forma di allevamento e sesti di impianto; indice di meccanizzazione delle operazioni colturali e di raccolta; disponibilità di risorse idriche; qualità della manodopera disponibile e la necessità di soddisfare esigenze speciali (irrigazione polivalente, antibrina, ...). • attenta valutazione: o • • economica; agronomica. • risultati possono variare molto in funzione di: verificare che i costi di impianto e di gestione non risultino superiori al beneficio economico indotto dall’aumento produttivo (in termini di quantità e/o di qualità): 26/10/2009 – – – indirizzi produttivi (uve da tavola, uva per la produzione di vini pregiati, ...); caratteristiche climatiche locali; …. ing. Maines Fernando meccanica viticola 10 Analisi e progettazione • Per assicurare efficienza all’ impianto è necessario uno studio preventivo molto accurato di diversi aspetti: 1. 2. 3. 4. 5. • 6. analisi delle fonti di approvvigionamento (cisterna o bacino, fiume o consorzio, pozzo, ...); determinazione della qualità dell’acqua; scelta dei trattamenti a cui sottoporre l’acqua; analisi delle caratteristiche del terreno e delle relazioni acqua– terreno; analisi dei fabbisogni idrici e dei fabbisogni di nutrienti; analisi delle pratiche colturali ed agronomici; studio delle caratteristiche di impianto; 1. 2. 3. 4. 26/10/2009 analisi delle caratteristiche ambientali locali; studio dell’andamento plano-altimetrico e rappresentazione topografica; analisi della manodopera, degli aspetti energetici; scelta dei materiali di impianto e delle metodologie di esecuzione. ing. Maines Fernando meccanica viticola 11 1. Fonti di approvvigionamento • Fonti di approvvigionamento o o o o acquedotto in grado di garantire la necessaria portata e pressione,; prelievo in falda, bacino o da corso superficiale; impianto di trattamento di acque reflue: • valutare i rischi igienico-sanitari, i rischi ambientali ed i rischi tecnologici connessi alla possibile presenza di elementi solidi (abrasione e corrosioni di giranti delle pompe o delle condutture, occlusione degli erogatori, …) • corrette modalità di approvvigionamento: o o valori di pressione e portata necessari per soddisfare i fabbisogni idrici; variazione nel tempo (andamento stagionale) di portata e pressione • o in caso di apporti di portata ridotta: – costi. necessaria la predisposizione di opere per la raccolta e lo stoccaggio. • acque di qualità marginale (come nel caso di reflui di depurazione) si devono attentamente. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 12 2. Qualità dell’acqua (1) • Conoscenza della qualità dell’acqua. o o • assicurare la salvaguardia della fertilità fisico-chimica ed agronomica del suolo.; l’analisi preventiva consente di valutare l’idoneità all’impiego in microirrigazione: • si valuta il rischio di occlusione degli erogatori. analisi dei seguenti aspetti fisici e chimici: o o temperatura: • non deve essere troppo alta, ma nemmeno più bassa di 4 °C di quella dell’aria; solidi in sospensione: • • particelle di suolo di dimensioni variabili; organismi viventi in funzione della provenienza (pozzo, reflui, acque superficiali, acquedotto, …). o pH: o minerali disciolti: o contenuto in sostanza organica: • • • • o per acque normali assume un valore compreso fra 6,5 e 8,5; concentrazione in sali; composizione dei sali presenti. – – COD (domanda chimica di ossigeno) BOD5 (domanda biochimica di ossigeno). quantità di ossigeno, misurato in mg, necessario per ossidare chimicamente o biologicamente (in 5 giorni) la sostanza organica presente in un litro di liquido; residui di prodotti fitosanitari o di composti organici di sintesi. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 13 2. Qualità dell’acqua (2) 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 14 3. Trattamenti dell’acqua • Trattamenti chimici: o mediante iniezione di cloro o di acidi: • • eliminano materiali in soluzione, microrganismi; effettuano la pulizia dell’impianto. • trattamenti fisici: o o sedimentazione in vasche; filtrazione: 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 15 4. Caratteristiche del terreno (1) • Caratteristiche del terreno e relazione acqua – terreno: o o o o o o o tessitura; tipologia; salinità; ph; movimenti laterali e verticali dell’acqua; ritenzione idrica; permeabilità. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 16 4. Caratteristiche del terreno (2) • Comportamento dell’acqua nel terreno varia in relazione alle caratteristiche fisiche del terreno. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 17 5. Fabbisogni idrici (1) • Fabbisogni idrici: o o o o o o o o o evapotraspirazione potenziale (ETP); fattore colturale (Kc); fabbisogni di protezione dal gelo; resistenza alla siccità; fabbisogni di lisciviazione (frequenza e volumi); tolleranza alla salinità; fabbisogni in fase di trapianto; diametro e profondità dell’apparato radicale. fabbisogno di nutrienti: • • • 26/10/2009 tipo di fertilizzanti; metodo di applicazione; frequenza di applicazione. ing. Maines Fernando meccanica viticola 18 5. Fabbisogni idrici (2) • Il calcolo si esegue mediante uno dei seguenti metodi: o o o determinazione del bilancio idrico del suolo; combinazione del bilancio energetico e della diffusione del vapore acqueo dalla superficie evaporante all’atmosfera circostante; correlazioni empiriche tra evaporazione ed uno o più fattori climatici che possono influenzare l’evapotraspirazione. • determinare il momento dell’intervento irriguo: o o o metodiche fisiologiche basate sulla misura dello stato idrico della pianta; tecniche di valutazione dell’acqua nel suolo (metodo gravimetrico, tensiometrico, misura della resistività, ...); indicatori meteorologici basati sul bilancio idrico e sulle perdite per evapotraspirazione (calcolo di ETo con il metodo evaporimetrico di classe A). 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 19 5. Fabbisogni idrici (3) • Bilancio idrico e calcolo di Eto con il metodo evaporimetrico di classe A. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 20 5. Fabbisogni idrici (4) • Coefficiente colturale per le principali colture arboree 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 21 5. Fabbisogni idrici (5) • Strumenti per la misurazione dell’umidità del terreno: o o tensiometro; TDR. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 22 6. Elementi colturali ed agronomici • Pratiche colturali: o o o o tipo di trapianto ed attrezzature utilizzate; tipo di gestione dell’interfilare; tipo di raccolta e attrezzature utilizzate; pratiche colturali specifiche. • caratteristiche di impianto: o o o o o vitigno e portaiinesto; sesto d’impianto; orientamento delle file; lunghezza delle file; …. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 23 Aspetti impiantistici (1) • Caratteristiche ambientali locali: o o o o o elevazione (quote); temperatura; umidità relativa media nelle varie stagioni; piovosità e distribuzione delle precipitazioni; gelate e necessità di protezioni. • andamento plano-altimetrico e rappresentazione topografica: o o o o o o scala; curve di livello; posizionamento della fonte idrica; posizionamento della fonte di energia disponibile; strade esistenti, tubazioni esistenti, ecc; ostacoli e servitù. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 24 Aspetti impiantistici (2) • Manodopera: o o • o aspetti energetici: o o o • o disponibilità; costo; parametri di fornitura (voltaggio/potenza disponibili); frequenza. materiali di impianto: o o o • disponibilità; costo; qualità. o tubi, raccordi, collanti, ecc; disponibilità e costi; fonti di ricambio disponibili; fertilizzanti disponibili, ecc. esecuzione: o o o tipo di scavi previsti e costi; sovraintendente ai lavori disponibilità e costo; andamento della temperatura durante la giornata. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 25 Metodi irrigui • In viticoltura i metodi irrigui utilizzati sono sostanzialmente due: • • o aspersione a pioggia: microirrigazione. entrambi del tipo “in pressione”: • • 26/10/2009 fronte di maggiori costi d’impianto e di spesa energetica (richiedono infatti la presenza di macchinari e di attrezzature specifiche): assicurano una migliore efficienza ed uniformità. ing. Maines Fernando meccanica viticola 26 Aspersione: definizione • L’irrigazione per aspersione prevede che l’acqua giunga alle colture sottoforma di pioggia: o caratteri predominanti dell’impianto sono: o in viticoltura: • • • • volumi medio-alti di acqua distribuita; tempidi adacquamento contenuti; lunghi intervalli tra una irrigazione e l’altra; pressione dell’acqua medio-alta. • • si utilizza l’aspersione sempre più raramente; si utilizzano impianti fissi: • si hanno gli impianti mobili (tutti gli elementi dell’impianto devono essere spostati): 26/10/2009 – – – – con comando manuale o automatico; rete idraulica interrata; comportano un elevato costo di impianto; possono essere usati per la difesa antigelo e antibrina. – solo in caso di limitate superfici. ing. Maines Fernando meccanica viticola 27 Aspersione: funzioni • L’acqua cade sul terreno e sulle colture sotto forma di piccole goccioline (irrigazione a pioggia): o svolge diverse funzioni: • umettante: • • • • • fertilizzante; dilavante; termica; antiparassitaria; sussidiaria. 26/10/2009 – – – totalitaria (per tutto il ciclo di coltivazione); ausiliaria (una tantum dopo trapianto); di soccorso solo in caso di andamento stagionale avverso. ing. Maines Fernando meccanica viticola 28 Aspersione: vantaggi e limiti • Vantaggi: o o o o o • o limiti: o o o o o 26/10/2009 risparmio d’acqua rispetto ai sistemi di scorrimento; possibilità di irrigare terreni non livellati o anche in pendenza; si evita la percolazione e il dilavamento dell’acqua e delle sostanze fertilizzanti; si limita l’erosione e il peggioramento della struttura del suolo; agevolmente automatizzabile; possibilità di irrigare grandi superfici in poco tempo. alti costi di impianto e di gestione (energetici); alta sensibilità al vento; elevato indice di manutenzione; compattamento per effetto battente sul suolo; bagnatura della parte epigea delle piante. ing. Maines Fernando meccanica viticola 29 Microirrigazione: introduzione • La microirrigazione: o o o somministrazione mirata dell’acqua alla pianta attraverso una fitta rete di tubazioni provviste di numerosi punti di erogazione: • sistema decisamente preferito in viticoltura. • mantenere nel terreno un livello ottimale di umidità: • ridurre i consumi idrici ed i consumi energetici: • • massimizzare la possibilità di automazione; elevata uniformità di distribuzione ed un’alta efficienza irrigua. consente di raggiungere quattro fondamentali obiettivi: – – – – piccoli volumi d’acqua; lunghi tempi di adacquamento; intervalli frequenti; bassa pressione dell’acqua. – – utilizza portate e pressioni ridotte; risultano ridotte al minimi le perdite per evapotraspirazione e per traspirazione delle piante infestanti. elevati costi di impianto che possono variare da 2200 a 6500 €/ha (prezzi 2009). 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 30 Microirrigazione: tipologie • diverse tipologie di impianto: o o a goccia: le portate sono generalmente comprese fra 2 e 16 L/h; a spruzzo: • • • • o o portate maggiori, generalmente 40 ÷ 80 litri/h; pressione di esercizio di circa 2 bar; minori tempi di adacquamento; area bagnata risulta maggiore: – adatta ai terreni sciolti. a manichette: • • tubi in materiale plastico (PE o PP) forato o poroso; normalmente floscio assume la sezione piena solo in fase di erogazione : • portate :10 ÷ 100 L/h per metro di manichetta. • l’acqua viene distribuita mediante tubazioni interrate ad una profondità di 30 ÷ 50 cm munite di fori, tagli, fessure o settori porosi. – acqua in pressione (0,4 ÷1,0 bar). a subirrigazione capillare: 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 31 Microirrigazione: vantaggi (1) • Risparmio di acqua (fino 50 %) e di energia: o o o • • • o tempi d’adacquamento prolungato; turni frequenti (ogni 1 ÷ 3 giorni). o profondità di bagnatura costante e corretta. uniformità di erogazione: assenza di azione erosiva: o • • caratterizza l’irrigazione per scorrimento o per aspersione nel caso di terreni in pendenza assenza di rischio di asfissia radicali per appezzamenti in piano; consentito l’entrata in campo delle macchine: o • consente di sfruttare anche fonti di approvvigionamento minori. contenuto d’umidità ottimale con continuità: o • modeste portate (inferiori ai 10 L/h); basse pressioni d’esercizio (tra 1 e 2 bar); ridotta massa di terreno da inumidire; durante e subito dopo l’irrigazione, in particolare nel caso di ali interrate. contenimento della crescita delle erbe infestanti; 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 32 Risparmio d’acqua • Per ogni 100 m3 di fabbisogno irriguo netto di una coltura: o o con efficienza del 70% il volume lordo necessario e’ di (100/0,7) = 142,9 m3; con efficienza del 90% il volume lordo necessario e’ di (100/0,9) = 111,1 m3; • il risparmio e’ di 142,9 - 111,1= 31,8 m3: – – 26/10/2009 pari al 22,25%; con l’acqua risparmiata si può irrigare il 28,60% di superficie in più. ing. Maines Fernando meccanica viticola 33 Uniformità di bagnatura •Profondità di •bagnatura 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 34 Microirrigazione: vantaggi (2) • • • • Maggiori produzioni per ceppo ed un peso medio del grappolo, associato ad una migliore concentrazione zuccherina; possibilità di irrigare in presenza di vento: o possibilità di utilizzare acque fredde anche nelle ore più calde della giornata; possibilità di utilizzare acqua con salinità anche elevata : o • • • • senza subire perdite per evaporazione o disuniformità di erogazione; si evita il contatto diretto con le foglie e viene mantenuta costantemente una umidità elevata del terreno ed evitare così che i sali si concentrino nella soluzione circolante; possibilità di associare all’irrigazione la fertirrigazione; applicabilità anche in appezzamenti a forte pendenza; risparmio di manodopera grazie alla semplicità di automazione; costi di impianto e di gestioni minori: o minori consumi energetici rispetto impianti ad aspersione per le minori pressioni di esercizio necessarie. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 35 Microirrigazione: svantaggi • Rischio di occlusione degli erogatori: o o o o • • • • annullare del tutto la portata degli erogatori; progressivamente diminuisce l’uniformità di distribuzione; • • • • solidi in sospensione (sabbia, limo, argille) ; agenti biologici (semi, alghe, batteri; depositi di ferro o zolfo a causa della presenza di ferrobatteri o solfobatteri; precipitazione di bicarbonato di calcio e di magnesio; • • • sottoporre l’acqua ad analisi di laboratorio; trattamento fisico di filtraggio; trattamento chimico: aggiunta di cloro o di acido all’interno delle tubazioni. causa: dipende dai volumi erogati, dai turni e dalla durata dell’irrigazione; gocciolatori ad orifizio più vulnerabili mentre i più protetti sono i gocciolatori a labirinto con sezione di passaggio di almeno 1,4 mm (anche se interrati). decisamente convenente operare per prevenire il fenomeno.: danni prodotti da insetti (grillotalpa, coleotteri, ...); non consente di: o o distribuire antiparassitari sulla parte aerea delle colture; ricorrere, nel caso degli irrigatori a goccia, all’irrigazione antigelo o all’irrigazione climatizzante. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 36 Componenti di impianto (1) 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 37 Componenti di impianto (2) • • • • Opera di presa: acquedotto in pressione, bacino di raccolta in quota, gruppo pompante che preleva l’acqua da un pozzo, da un bacino di raccolta o da un corpo idrico naturale; condotta adduttrice: nel caso di impianti di grandi dimensioni collega l’opera di presa con gli appezzamenti; condotte principali: nel caso di impianti di grandi dimensioni collega fra loro i diversi appezzamenti o i diversi settori; testata di comando: o • • • • • gruppo di filtraggio (solo per impianti di microirrigazione); sistemi per la fertirrigazioni: dispositivi per il dosaggio, la distribuzione e la miscelazione del fertilizzante (solo per impianti di microirrigazione); condotta collettrice: distribuisce l’acqua alle diverse ali erogatrici; valvole e filtri di settore; ali distributrici per l’alimentazione degli erogatori: o • con saracinesca generale, contatore, valvola di non ritorno e regolatore di pressione, sviati dell’aria, flussometri, manometro, centraline elettroniche di controllo e comando, ...; o ali piovane, ali gocciolanti o ali disperdenti; valvola per escludere la linea o per regolare la distribuzione di acqua; erogatori. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 38 Pompe 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 39 Gruppo motore-pompa • Gruppo motore-pompa: o o posto a monte dell’impianto, deve portare alla pressione adatta l’acqua per irrigare; costituito da: • • • motore a combustione interna (fisso o mobile) o elettrico; pompa. la pompa e una macchina idraulica operatrice: o serve per comunicare ad un fluido l’energia meccanica trasmessale dal motore : • o o per sollevarlo, convogliarlo, metterlo in pressione, per imprimergli una certa velocità, ecc. può essere del tipo: • • centrifugo: ad asse orizzontale o ad asse verticale; a stantuffo. • • in superficie; sommersa. in funzione della collocazione: 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 40 Classificazione generale • Le pompe sono classificate in funzione: o dell’impiego: o della pressione che forniscono; del loro principio di funzionamento: o • • • pompe di sollevamento; pompe di spinta; pompe di circolazione. • a stantuffo, centrifughe, ad ingranaggi, … . • le pompe utilizzate in agricoltura per l’irrigazione sono quelle centrifughe: o vantaggi: • • • • 26/10/2009 costi di impianto e di esercizio moderati; poco peso e spazio; possibilità di comando diretto da motori veloci, di strozzare completamente la mandata; trattare acque molto sporche. ing. Maines Fernando meccanica viticola 41 Classificazioni (2) • in funzione della posizione della pompa rispetto al pelo libero: – pompe in aspirazione (aspirazione e spinta): » autoaddescanti, che aspirano anche se sono vuote; » non autoaddescanti, che aspirano solo se sono piene; – pompe sottobattenti (solo operazione di spinta). 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 42 Potenza • La potenza assorbita di una pompa è data dalla seguente formula: o dove: • • • • • γ *Q * Ht P= 1000 *η P = potenza assorbita (kW); g = peso specifico fluido (N/m3); Q= portata (m3/h); Ht= prevalenza (m); h = rendimento (numero puro). • nel caso di fluidi con massa volumica unitaria la formula diventa: Q*H P= 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola t 102 *η 43 Potenza e rendimento • La potenza assorbita è maggiore della potenza utile (quest’ultima del tutto necessaria per operare): o definiscono il rendimento: • rapporto fra la potenza utile e quella assorbita”: η = • p assorbita valore sempre inferiore a 1: – – o p utile in qualsiasi macchina si ha putile < passorbita; presenza di attriti e perdite di potenza. la potenza assorbita viene aumentata di circa il 30% per assicurare una certa flessibilità di funzionamento. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 44 Prevalenza (1) “è l’energia per unità di peso che la pompa deve fornire al fluido perché svolga il compito previsto: superare un dislivello, acquisizione da parte del fluido di una certa velocità e/o una certa pressione”. ⎡ v2 P⎤ Ht = Hg + ⎢ + ⎥ + ∑Y ⎣ 2g γ ⎦ 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 45 Prevalenza (2) • Hg = prevalenza geodedica, ovvero energia potenziale necessaria per superare il dislivello; si ha: • Ha = prevalenza geodedica di aspirazione (solo per pompe in aspirazione). – • corrisponde alla distanza fra il pelo libero del primo fluido al baricentro della pompa (6 o 7 m massimi); Hm = prevalenza geodedica di mandata: – 26/10/2009 corrisponde alla distanza dal baricentro della pompa fino al pelo libero finale. ing. Maines Fernando meccanica viticola 46 Prevalenza (3) • Altre componenti della prevalenza necessarie per contrastare tutto quello che impedisce od ostacola il travaso. : o o o ⎡ v2 ⎤ altezza cinetica, per fornire al fluido più velocità di ⎢ ⎥ efflusso; ⎣2g⎦ pressione di efflusso, quando si opera in sovrappressione; P γ perdite di carico avvenute durante il percorso. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola ∑y 47 Perdite di carico distribuite • Dette anche perdite continue: • • • sono attriti tubo-fluido e fluido-fluido; si misurano in mm di colonna di fluido per m di tubazione (o m/km) e rispecchia la seguente equazione: C * P * L *V 2 Y= dove: – – – – – 26/10/2009 S C = coefficiente di scabrezza che tiene conto del materiale e della rifinitura di esso (considerando anche che le condizioni di questo peggiorano col tempo; P = diametro bagnato del tubo; L = lunghezza della tubazione; V = velocità del fluido trasferito (se v raddoppia , le perdite quadruplicano); S = sezione normale della corrente. ing. Maines Fernando meccanica viticola 48 Perdite di carico localizzate: • Dette anche perdite concentrate: • 26/10/2009 sono dovute a variazioni di sezione non graduali e raccordate (bruschi restringimenti e/o allargamenti dovute a tubi e pezzi speciali durante il percorso); ing. Maines Fernando meccanica viticola 49 Perdite di carico localizzate • Possono essere quantificate con la seguente espressione: V2 Y =k* 2g • dove k tiene conto dei cambi di sezione, direzione ecc... • in genere devono essere quantificate pezzo per pezzo: • • o valori calcolati sperimentalmente dai produttori riportati su apposite tabelle e diagrammi, ed espressi in lunghezza di tubazione equivalente (in m) per valutarne l’entità nelle perdite distribuite. per una valutazione in prima approssimazione si possono quantificare pari al 10 % delle perdite distribuite. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 50 Grandezze caratteristiche (1) • Le grandezze caratteristiche della pompa sono: o portata: • o quantità di liquido che attraversa la pompa nell’unità di tempo; prevalenza: • energia necessaria ad un kg di liquido per essere sollevato ad una certa altezza considerando di dover vincere: – o o o le resistenze, le perdite di carico e le perdite di potenza della pompa stessa. potenza idraulica; rendimento; NPSHR: • carico all’aspirazione indicato dal costruttore. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 51 Grandezze caratteristiche (2) • Portata, pressione e potenza sono strettamente legate tra loro: • • o la portata è proporzionale al numero di giri compiuti, ovvero raddoppiando i giri raddoppia la portata. la pressione raddoppiando il numero di giri diventa quattro volte più grande. vengono rappresentate nelle curve caratteristiche: • 26/10/2009 in funzione del numero di giri. ing. Maines Fernando meccanica viticola 52 Curve caratteristiche • “rappresentano, per una specifica categoria di pompe l’andamento di prevalenza, potenza assorbita e rendimento in funzione della portata”: o 26/10/2009 consentono di scegliere, in base alla portata e alla prevalenza, i modelli che assicurano il rendimento massimo. Castellani Matteo ing. Maines e Gasperinatti FernandoMattia classe III^ S a.sc. meccanica 2008/2009 viticola 53 Organi fondamentali 1. 2. 3. 4. Girante; distributore; diffusore; collettore. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 54 Elementi costitutivi (1) • Girante: ruota munita di pale: o o trasmettere al liquido l’energia fornita dal motore accoppiato alla pompa; può essere costituita in: • • • • ghisa; policarbonato; resina termoplastica; bronzo (per acque contenenti particelle sabbiose). • distributore: o è formato da elementi fissi … ; • • … ricevono il liquido dal tubo di aspirazione; lo guidano con velocità e direzione opportuna verso l’imboccatura della girante. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 55 Elementi costitutivi (2) • Diffusore: o trasforma parte dell’energia cinetica impartita al liquido dalla girante, in energia di pressione. • collettore: o ha il compito di raccogliere il liquido all’uscita dalla girante o dal diffusore: • lo guida verso il tubo di mandata, di sezione tale da diminuire ulteriormente la velocità del liquido e quindi aumentarne la pressione. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 56 Principio di funzionamento • La girante ruota all’interno di una camera chiusa (corpo o cassa): o o determina per forza centrifuga una depressione al centro dove è collocata l’aspirazione. l’acqua viene spinta verso la parte periferica: • o diffusore a sezione crescente converte parte della velocità in pressione. l’acqua raggiunge il collettore e il tubo di mandata verso le condutture di irrigazione. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 57 Classificazione pompe centrifughe • In funzione al numero di giranti: o o pompe monostadio (o unicellulari): • una sola girante; • più giranti sullo stesso albero. multistadio (o pluristadio o multicellulari): • in funzione all’architettura: o o o radiali; assiali; semiassiali; • in funzione del motore di alimentazione o o elettropompa; motopompa. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 58 Pompe radiali ad asse orizzontale • Pompa centrifuga ad asse orizzontale: o è una pompa ad una o più giranti: • • • o o o motore è montato sull’asse; aspirazione assiale; mandata radiale verso l’alto. non autoadescanti; riescono ad operare con prevalenze negative che non devono superare i 6 m; il corpo della pompa è collegato tramite uno speciale raccordo al motore creando un unico complesso monoblocco. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 59 Pompe radiali ad asse verticale (1) • Costituite da: o o un robusto corpo pompa; una colonna fissata alla piastra di staffaggio: • • o • sopra è assicurata la lanterna che costituisce l'elemento di fissaggio del motore elettrico; sotto, supportato da un cuscinetto radiale, è fissata la girante aperta. il motore è montato in presa diretta tramite un giunto elastico sull'albero della pompa. la forma costruttiva consente lo smontaggio del motore anche senza disinstallare la pompa stessa dall'impianto. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 60 Pompe radiali ad asse verticale (2) • La girante: o o • • solidale all'albero ed al motore elettrico, montato in presa diretta; messa in rotazione ad una velocità prestabilita creando, per effetto centrifugo, un'aspirazione sul condotto centrale e una mandata sul condotto periferico. devono essere esclusivamente installate con l'asse disposto in verticale con la pompa immersa in vasca; necessari opportuni dispositivi per disabilitare il funzionamento a secco e/o la formazione di vortici ed eventuale aspirazione di aria: o o queste pompe devono funzionare esclusivamente a pompa invasata; il funzionamento a secco o in presenza di bolle d'aria, può causare il danneggiamento della boccola interna. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 61 Pompe assiali • Mandata e aspirazione sono poste sullo stesso asse. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 62 Pompe sommergibili • Caratteristiche: o o o piccole pompe; modeste portate; prevalenze utilizzabili in piccoli impianti per il prelievo di acque da cisterna. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 63 Pompe sommerse (1) • Costruita in un unico blocco in asse verticale: o o pompa a più giranti; un motore elettrico ad immersione posto nella parte inferiore: • • 26/10/2009 griglia d’aspirazione nella parte centrale; valvola di sostegno nella parte superiore. ing. Maines Fernando meccanica viticola 64 Pompe sommerse (2) • Pompe indicata per il prelievo da pozzi trivellati: o caratterizzati da: • • o sono sensibili alla sabbia, spesso presente nei pozzi: • 26/10/2009 una notevole profondità (oltre 6 m); diametro limitato (10 cm). può usurare le giranti che necessitano di rapido ricambio. ing. Maines Fernando meccanica viticola 65 Pompe sommerse (2) • Il moto è trasmesso alla pompa da: o o un motore elettrico (elettropompe); un motore endotermico o dalla p.d.p del trattore mediante un lungo asse (moto pompe). 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 66 Elettropompe • Tipologia di macchine costituite da un lungo asse a tenuta stagna: o trasmette il moto alla pompa che si trova immersa, anche a profondità notevoli (250 m). • sono costituite da: o o o corpo pompa; linea d’assi; gruppo di comando. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 67 Motopompe • moto pompe. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 68 Sistemi di filtrazione 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 69 Premessa (1) • L’efficienza del sistema di filtraggio è decisiva per l’impianto microirriguo: o garantire l’assenza di ostruzioni causate da: • • • • particelle inorganiche; concrezioni calcaree; composti ferrici e fosforici; materiale organico: agenti biologici (batteri, mucillagini, alghe, funghi, ...) o prodotti del loro metabolismo. • le tipologie principali di filtri utilizzati sono: o o o filtri idrocicloni; filtri a rete, a sabbia, a dischi lamellari filtri a graniglia. • la scelta dipende da: o o o il tipo di erogatore; la portata da filtrare fonte idrica di prelievo 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 70 Premessa (2) 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 71 Idrociclone: principio di funzionamento • Acqua entra tangenzialmente: o azione della forza centrifuga generata dalla particolare conformazioni delle pareti del filtro: • o o convoglia le impurità grossolane lungo le pareti stesse, le rallenta e le fa cadere nel recipiente di raccolta. l’acqua pulita viene sospinta in alto verso l’uscita. il lavaggio del recipiente di raccolta viene eseguito aprendo la saracinesca del contenitore. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 72 Idrociclone: struttura 1. 2. 3. 4. 5. 6. • Entrata acqua; movimento a vortice; risalita dell’acqua; risalita dell’acqua; uscita dell’acqua; recipiente di raccolta. viene impiegato per rimuovere sabbia, scorie e altre particelle più pesanti dell’acqua; • il filtro è in acciaio zincato, internamente ricoperto con materiale epossidico (resina antilogorante). 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 73 Filtro a rete (1) • È costituito da un contenitore in acciaio zincato o in plastica, di forma cilindrica chiuso da un coperchio ermetico. • sono presenti una rete con maglia a fori larghi e una rete con fori più piccoli: o o funzionanti in contemporanea; l’acqua entra attraverso la cartuccia che porta le reti e trattiene le impurità. • può essere impiegato: o o da solo, in presenza di acque non provenienti da fonti a cielo aperto; accoppiato a un filtro a graniglia o idrociclone. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 74 Filtri a rete (2) • Diverse tipologie: o filtri in linea: • • • • • o dimensioni: dal 3/4” al 3” cartuccia: in metallo, polyestere o dischi portate: da 5 a 50 mc/h pressione massima di funzionamento: 8 bar. possono essere dotati di valvola di scarico. filtri a Tee: • • • • diametri: da 2” a 3” rete in inox o materiale plastico mesh: da 20 a 450 (da 800 a 22 μm) possono essere dotati di valvola di scarico. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 75 Filtri a dischi (1) • • È costituito da un corpo in plastica molto resistente; l’elemento filtrante è costituito da lamelle circolari con superficie scabra: o o • • per meglio trattenere le impurità dell’acqua. le lamelle sono di diversi colori, e ad ogni colore corrisponde un grado di filtrazione diverso. utilizzato sia per separare sabbie sia per il trattamento di acque superficiali, ricche di alghe e sostanze colloidali. per il lavaggio del filtro: o o si svita il coperchio e si rimuove la molla o il bullone che comprimono i dischi. sistema di controlavaggio automatico: • 26/10/2009 getti tangenziali generano una rotazione dei dischi che unita alla forza centrifuga generata da un deflessero elicoidale liberano la cartuccia dalle impurità. ing. Maines Fernando meccanica viticola 76 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola •STAZIONE DI FILTRAGGIO AUTOMATICA A DISCHI 77 Filtri a dischi (2) 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 78 Filtro a graniglia • Viene impiegato per l’acqua proveniente da dighe, canali, fiumi, fossi: o oppone all’acqua sporca un ostacolo selettivo: • • l’acqua penetra nel serbatoio contenente la graniglia da un’apertura situata sulla sommità: o o o • ghiaietto spaccato o elementi di quarzo, di pezzatura compresa tra 1,5 e 5 mm. si distribuisce in maniera omogenea sulla superficie della graniglia; attraversandone gli strati, viene purificata da alghe, terra ed altre particelle grossolane; le impurità si accumulano nello strato di graniglia e per rimuoverle è necessario invertire il flusso dell’acqua. il filtro ha forma cilindrica: o o interamente in acciaio zincato; internamente deve presentare un rivestimento anticorrosivo, per contenere l’abrasione della graniglia mossa dall’acqua. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 79 Filtro a graniglia: funzionamento 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 80 Filtro a sabbia • Ha le stesse caratteristiche costruttive del filtro a graniglia: o o o l’elemento filtrante è costituito da sabbia di più efficace potere filtrante. usato quando l’aspirazione dell’acqua avviene da fonti a cielo aperto. ai filtri a sabbia vanno necessariamente collegati dei filtri a rete per impedire alla sabbia di penetrare nell’impianto. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 81 Filtri autopulenti ed automatizzati • L’automazione riguarda: o o o o tempi di irrigazione; chiusura e apertura valvole; avviamento pompa; lavaggio automatico filtro: • • • comporta un incremento dei costi di circa il 10-20% (in funzione del grado di automazione di tutto l’impianto): per i filtri che richiedono maggiore pulizia; è presente un pressostato: – – – 26/10/2009 rileva la differenza di pressione tra entrata ed uscita dell’acqua; innesca la pulizia del filtro che avviene con degli ugelli che aspirano le impurità e le scaricano all’esterno; gli ugelli vengono messi in comunicazione con l’esterno del filtro: » differenza di pressione esistente tra esterno (pressione atmosferica) ed interno (pressione dell’acqua nel filtro) costituisce il motore dell’aspirazione delle impurità. ing. Maines Fernando meccanica viticola 82 •Problemi di origine chimica e biologica Trattamento chimico dell ’acqua (1) • Per contrastare lo sviluppo di alghe e di fanghiglia batterica nella rete idrica e nell’impianto: o clorazione (ipoclorito di calcio, ipoclorito di sodio, gas di cloro): • • • o trattamento continuo per impedire la crescita di alghe o batteri: 1 - 2 mg/litro; trattamento intermittente per abbattere sviluppi eccessivi di alghe e batteri: 10 - 20 mg/litro; superclorazione per disciogliere materiale organico che blocca gli erogatori: 500 mg/litro per 24 ore. solfato di rame (per i serbatoi): • da 0,05 a 2,0 mg/litro secondo le specie di alghe coinvolte e considerando i primi 2 metri di profondità. • sviluppo di precipitati solidi come carbonati e ferro: o o o ossigenazione e sedimentazione; precipitazione con cloro; controllo del pH. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 83 •Problemi di origine chimica e biologica Trattamento chimico dell ’acqua (2) • Iniezione di acido: o o si effettuano per ridurre il ph e impedire la precipitazione di solidi in soluzione come carbonati e ferro; composti consigliati: • • • • o acido ortofosforico; acido idrocloridrico o muriatico; acido solforico; acido nitrico. attenzione: aggiungere sempre l’acido all’acqua e non aggiungere mai l’acqua all’acido. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 84 Le centraline di controllo e di automazione • L’automazione può riguardare: o o o o o l’avviamento e l’arresto delle stazioni pompanti; la filtrazione, la regolazione della pressione, il controllo delle portate; l’intervento delle valvole di accesso ai diversi settori, controllo ed interventi in caso di anomalie. • Le centraline rendere più efficiente il controllo dell’impianto grazie al collegamento con: o o o o o 26/10/2009 regolatori di pressione ; filtri e iniettori per la fertirrigazione; manometri; contatori volumetrici; valvole a comando automatico. ing. Maines Fernando meccanica viticola 85 Le condotte 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 86 Condotte interrate • Sono quelle sottoposte alle pressioni maggiori: o con pressioni nominali di esercizio fino a 16 atm ad una temperatura media dell’acqua di 20 °C. • si classificano in base alla funzione ed al diametro (progressivamente decrescente): o o o condotta adduttrice con il compito di portare l’acqua dall’opera di presa agli appezzamenti; la condotta principale per collegare i vari appezzamenti; le condotte collettrici (o secondarie o di testata); • vasta gamma di diametri; • percorsi da adottare per la stesura delle condotte: o o o andamento plano-altimetrico; presenza di ostacoli; caratteristiche meccaniche del terreno, … . • in appezzamenti in forte pendenza è necessario installare: o o valvole per lo svuotamento delle ali; sfiati nelle parti più alte delle tubazioni per evitare depressioni. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 87 Materiali • • • • Acciaio trattato (zincato o bituminato per protezione contro l’aggressione di acqua e/o correnti vaganti); alluminio; polivinilcloruro (PVC): sempre meno usato; polietilene alta densità (PEAD): o o • • sempre più diffuso grazie a: • • • • • elevata resistenza agli aggressivi chimici, flessibilità; costi ridotti e facilità di posa in opera, elevata durata; leggerezza e conseguente facilità di trasporto; il grado di rifinitura delle pareti interne; l’elasticità del materiale permette di assorbire in parte i repentini aumenti di pressione; nella composizione vi è l’aggiunta di carbonblack (nerofumo): • • in percentuali non superiori al 2-3%; migliora le caratteristiche di resistenza agli agenti atmosferici. viene fornito in rotoli con lunghezze da 50 a 500 m; nelle tubazioni ad alta densità è maggiore la resistenza alla trazione, la durezza superficiale, la resistenza ai solventi e l’impermeabilità a gas e vapori. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 88 Condotte distributrici • Tubazioni che distribuiscono l’acqua agli irrigatori: o o ali piovane degli impianti ad aspersione; ali gocciolanti negli impianti di microirrigazione: • o • sospese lungo i filari ad uno dei fili di sostegno della struttura portante ganci sagomati per favorire la formazione delle gocce. spruzzatori sottochioma si possono adottare microtubi da ¼” in materiali plastici a ridotta rigidità collegati ad una tubazione sospesa o interrata. generalmente in PE a bassa densità: o o o diametri da 16 a 315 mm; pressioni nominali molto diverse (PN2,5 PN4 - PN6 - PN10 - PN16 - PN20 - PN25 PN32), rotoli con lunghezze da 50 a 500 m. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 89 Tubazioni in PEad e PEbd 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 90 Tubazioni in lay flat • Sono tubazioni flosce realizzate in PVC monostrato: o resistono a pressioni elevate (da 10 a 17 bar). 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 91 Danni provocati da insetti • • • • Ferretti o elateridi; piralide; coleotteri; ... 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 92 Erogatori ed irrigatori 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 93 Irrigatori: definizione • Sono gli organi distributori dell’acqua sotto forma di pioggia artificiale e determinano: o aspetti quantitativi: • o • altezza, intensità di precipitazione e portata (in funzione della pressione) caratteristiche qualitative: • • dimensione delle gocce; gittata. • rendendo minima l’azione battente delle gocce sul terreno o sulle colture . hanno il compito di spruzzare l’acqua in modo uniforme: 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 94 Irrigatori: classificazione (1) • Esistono vari tipi di irrigatori: o in viticoltura si utilizzano irrigatori: • soprachioma: – – a reazione esterna a braccio oscillante; rotativi, con movimento discontinuo: » – – • con un giro completo o a settore regolabile. ad uno o due getti; con rompigetto oscillante a bassa o media pressione (getto intemittente). sottochioma: – 26/10/2009 fissi o dinamici. ing. Maines Fernando meccanica viticola 95 Irrigatori: classificazione (1) • Con riferimento all’intensità di pioggia (rapporto tra portata dell’irrigatore ( l/h) e area utile bagnata (m^2): o o o • o o o o • • • • • lentissima (circa 3 mm/h); lenta (5 mm/h); media (5-10 mm/h); alta (oltre 10 mm/h). con riferimento alla pressione di funzionamento (p): o • con riferimento alla gittata (R): o a bassissima pressione: • p < 1,5 kg/cm2; • p da 1,5 a 2,5 kg/ cm2; • p da 2,5 a 5 kg/ cm2 ; • p > 5 kg/ cm2. a bassa pressione: d alta pressione: 26/10/2009 irrigatori a corta gittata producono un adacquamento più polverizzato rispetto a quelli a lunga e lunghissima gittata; • a media pressione: ing. Maines Fernando meccanica viticola cortissima gittata R < 12 m; corta gittata R da 12 a 20 m; media gittata R da 20 a 35 m; lunga gittata R da 35 a 50 m; lunghissima gittata R > 50 m ("gettoni" o "cannoni") ; il valore della pressione può modificare questa caratteristica qualitativa. 96 Disposizione degli irrigatori • Esistono delle disposizioni tipiche: o o a quadrato, a rettangolo e a triangolo. in ogni caso si rende necessario sovrapporre il getto degli irrigatori: • o per migiorare l’uniformità di precipitazione. le distanze tra irrigatori e ali piovane devono risultare multipli di sei metri: • 26/10/2009 tubazioni piovane in materiale metallico sono costituite da singole tratte di sei metri. ing. Maines Fernando meccanica viticola 97 Disposizione a quadrato 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 98 Disposizione a triangolo • L’intensità di pioggia è inferiore; • l’orario di adacquamento è più lungo: o l’intensità oraria di pioggia è inferiore. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 99 Irrigatori polivalenti • Sono irrigatori: o o soprachioma; a “pioggia lenta”: • • o che possono essere usati anche per: • • • 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola intensità oraria inferiore ai 5 mm/ora; pressione superiore ai 2,5 bar. la difesa antigelo e antibrina; distribuire fertilizzanti, anticrittogamici ed antiparassitari; interventi climatizzanti. 100 Erogatori microirrigazione: classificazione • Gli erogatori degli impianti di microirrigazione: o dissipano la pressione interna alla tubazione; scaricano all’esterno piccole portate orarie. o puntiforme (superficiale o sottosuperficiale): o • si classificano in base al metodo di erogazione: o • lineare mediante gocciolatori posti ad una interdistanza ravvicinata (inferiore ad 1 m) su apposite tubazioni costituite da: • • • o si utilizzano gocciolatori posti su ali distributrici ad interdistanze costanti (generalmente maggiori di 1m); tubi forati ad una camera; tubi forati a camera doppia; tubi porosi. ad aspersione sotto chioma mediante spruzzatori che operano la bagnatura di aree circolari (o di settori di cerchio) con una ampiezza che varia da 1 a 10 m2. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 101 Gocciolatori (1) • La tipologia più utilizzata è certamente quella puntiforme con gocciolatori: o o o con portate da 2 a 20 L/h; diametri del foro erogante di 0,4 ÷ 1,2 mm; pressione di esercizio di 1 ÷ 3 bar. • In base al meccanismo di dissipazione del carico si distinguono in: o o gocciolatori a lungo percorso tortuoso (a spirale o a labirinto); gocciolatori ad orifizio: • 26/10/2009 l’acqua fuoriesce attraverso uno o più fori di piccolissime dimensioni. ing. Maines Fernando meccanica viticola 102 Gocciolatori (2) • Possono essere: o o “on line” quando montati in derivazione; “in line” quando costituiscono una continuità della tubazione. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 103 On line • Sono installati in derivazione direttamente sulle tubazioni in materiale plastico: o con diametri di 16 o 20 mm. • si caratterizzano per: o o o o o o economicità; facilità di installazione; affidabilità; buone prestazioni: • con pressioni fra 0,5 e 8 bar. • si riduconoi rischi di sedimentazioni ed occlusioni. sono a flusso turbolento: importante la presenza di regolatori di pressione: • • per mantenere la pressione costante, evitare così danni o più semplicemente indesiderate variazioni della portata. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 104 In line (1) • Sono integrati all’interno della tubazione a distanze prefissate nell’ordine dei 20 ÷ 100 cm; • si distinguono due tipologie: o o quelli che occupano l’intera sezione del tubo; quelli che occupano una sola porzione (ali gocciolanti integrali con erogatori saldati all’interno dei tubi). • coprono il 75 % del mercato: o con l’unica eccezione degli impianti per frutteti a ritocchino dove, per motivi pratici, si preferiscono ancora i gocciolatori on line. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 105 In line (2) • Le versioni compatte presentano una lunghezza di 3,5 cm; o le bassissime perdite di carico localizzate permettono, linee più lunghe ed alte uniformità di erogazione. • versioni con sei fori per il tandem: o diminuiscono le perdite per percolazione profonda e aumentano l’area bagnata 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 106 Ali gocciolanti (1) • Sono costituite da tubazioni in polietilene nelle quali i gocciolatori sono in line: o a seconda del materiale con cui sono costruite possono essere: • • • – – – manichette forate semplici; le manichette a doppia camera; ali munite di gocciolatori comuni posti al loro interno. gocciolatori sono inseriti nel tubo durante la fase di estrusione dello stesso: o gocciolatori coestrusi: • • rigide flosce: a flusso turbolento con labirinto autopulente e filtro incorporato. gocciolatori a più fori per diminuire le perdite per percolazione profonda e aumentano l’area bagnata. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 107 Ali gocciolanti rigide (1) • La famiglia delle ali rigide comprende due categorie in funzione delle modalità di montaggio dei microerogatori: o o ali gocciolanti “in line”, in cui i microerogatori sono inseriti tra tratti di tubo a distanze prefissate ed occupano l’intera sezione del tubo; ali gocciolanti “integrali”, in cui gli erogatori sono saldati all’interno del tubo, ed occupano una porzione della sezione del tubo: • sono molto versatili: – – 26/10/2009 possibilità di poterle stendere sul suolo lungo il filare; è possibile adattare al meglio l’impianto irriguo alle più diversificate forme di allevamento e densità di piante. ing. Maines Fernando meccanica viticola 108 Ali gocciolanti rigide (2) • Sospese all’ala erogatrice con tanti ganci quanto sono gli erogatori: o gancio svolge il ruolo di rompitratta: • 26/10/2009 per evitare che le gocce aderiscano alla condotta e scivolino lungo la sua superficie esterna basta. ing. Maines Fernando meccanica viticola 109 Gocciolatori autocompensanti (1) • Assicurano la stessa portata al variare della pressione: o grazie alla presenza di una membrana al silicone incorporata nel gocciolatore: • mantiene costante il flusso (in un intervallo di pressioni da 5 a 40 m.c.a.). • da utilizzarsi quando si può verificare una variazione significativa di pressione di funzionamento tra il primo e l’ultimo gocciolatore: o o o per impianti di grandi dimensioni; su linee molto lunghe; su terreni con una certa pendenza. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 110 Gocciolatori autocompensanti (2) • Generalmente si tratta di gocciolatore a flusso turbolento con labirinto autopulente e filtro incorporato; • tutti i gocciolatori contemporaneamente: o o cessano l’erogazione quando la pressione nella tubazione è pari a 0,3; torneranno in funzione quando la pressione di esercizio sarà pari a 0,4 bar 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 111 Manichette forate • Condutture piatte (come dei nastri) stese e allacciate all’alimentazione : o se alimentate si gonfiano facendo fuoriuscire l’acqua da una serie di forellini : • o con diametro da 0,4 a 4 mm ricavati a distanze prestabilite (da 10 a 50 cm). diverse tipologie. • • a parete singola, sulla quale la riduzione di pressione deve esser garantita da fori di diametro molto contenuto; a doppia parete (o a doppia camera). – – o o o o o a perdita di pressione si verifica nei fori fra la camera di erogazione e quella di alimentazione; fori di diametro superiore con minori problemi di intasamentio. bassa pressione di funzionamento (0,3 ÷ 0,5 bar), possibile presenza di un filtro interno e di un dispositivo per la creazione di flusso turbolento. alta qualità del labirinto, ottima resistenza all’occlusione; alta uniformità anche in ali molto lunghe; nessuna intrusione radicale. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 112 Microgetti a spruzzo (1) • • • Di solito vengono impiegati per la microirrigazione e fertirrigazione di serre, orti e vivai, ma possono essere utilizzati anche per frutteti e vigneti; richiedono pressioni da 1 a 3 bar e accusano minori problemi di intasamento: o fori compresi tra 0,5 e 4,5 mm e portate di 20 ÷ 100L/h. Si dividono in statici: o o sprayer a getto fisso); dinamici (sprinklers a getto rotante): • • ruotano mossi dalla deviazione del getto. sono collegati all'ala piovana (esterna o interrata): • alcuni modelli sono concepiti per funzionare in posizione capovolta. – 26/10/2009 tramite tubicini di polietilene sui 6 mm di diametro, o con un'asticella rigida cava, o direttamente sul tubo. ing. Maines Fernando meccanica viticola 113 Confronto goccia- spruzzo 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 114 Microgetti a spruzzo (2) • Possono bagnare su settori circolari (di raggio compreso fra 0,5 e 2,5 m) o su settori parziali (90°, 180°, 2x140°): o il raggio di bagnatura variada un minimo di 1 m e un massimo di 5 m. • danno origine a goccioline fini e hanno una buona uniformità di copertura: o bassa intensità di pioggia con turni molto lunghi e bassa probabilità di ruscellamento. • le ali che alimentano gli spruzzatori possono essere: o fuori terra sospese ai fili della struttura portante: • o in tal caso gli erogatori sono raccordati mediante tubicini di piccolo diametro (8 ÷ 16 mm). interrate. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 115 Prestazioni dei gocciolatori • Si possono valutare mediante: o o o o o relazione portata-pressione; variabilità costruttiva mediante il coefficiente di variazione tecnologica (Cvt) espresso in %. relazione portata-temperatura: sensibilità all’occlusione: • • • molto sensibile per diametri minori di 0,7 mm; mediamente sensibile per diametri compresi fra 0,7 e 1,5; poco sensibile per diametri maggiori di 1,5. • sono maggiori nel caso di erogatori in linea al punto che le perdite localizzate possono superare le perdite continue nella tubazione. perdite di carico localizzate. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 116 Dimensionamento • Per assicurare ad ogni pianta la giusta quantità d’acqua in base all’effettivo fabbisogno idrico, si devono determinare: o o o numero e posizione dei punti di erogazione; distanze fra gocciolatori in funzione. dimensionamento viene fatto in funzione di: • • • al tipo di terreno (granulometria, …); del clima e del terreno; delle necessità specifiche della coltura. • si possono utilizzare apposite tabelle ed abachi riportanti i dati per il dimensionamento corretto. o ricavare la spaziatura ideale in funzione delle portate e delle pressioni. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 117 Tabelle gocciolatori non autocompensanti (1) • Gocciolatori: o o o non autocompensanti; ø 16 mm; lunghezze consigliate delle linee in metri: • in funzione dell’uniformità di emissione (E.U.%), con una pressione di esercizio di 1 bar. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 118 Tabelle gocciolatori non autocompensanti (2) • Tabella relativa alle portate alle differenti pressioni di esercizio: o ottenute con la seguente equazione di flusso: • Q=KHX – dove: » » » 26/10/2009 Q = Portata (l/h); H = Pressione di esercizio (mc.a.); KeX= constanti. ing. Maines Fernando meccanica viticola 119 Tabelle gocciolatori autocompensanti (1) • Gocciolatori: o o o o autocompensanti; ø 16 mm; lunghezze consigliate delle linee in metri: in funzione dell’uniformità di emissione (E.U.%), con una pressione di esercizio di 1 bar 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 120 Tabelle gocciolatori autocompensanti (2) • Tabella relativa alle diverse portate alle differenti pressioni di esercizio: o ottenute con la seguente equazione di flusso: • Q=KHX – dove: » » » 26/10/2009 Q = Portata (l/h); H = Pressione di esercizio (mc.a.); K e X = constanti. ing. Maines Fernando meccanica viticola 121 Pezzi speciali 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 122 Elementi generali • Necessari per: o o garantire la continuità delle linee di distribuzione e di erogazione; per rendere efficiente il controllo (manuale o automatico) e la manutenzione dell’intero sistema. • sono generalmente in metallo o in materiali plastici ad elevata resistenza meccanica e resistenza al deterioramento atmosferico. • principali tipologie: o raccordi filettati o a compressione: • • o o o o o per tubazioni di adduzione; per ali gocciolanti. giunti rapidi con ghiera di fissaggio; prese a staffa; valvole e saracinesche a comando manuale o elettrico , elettropneumatico, ...; pozzetti di controllo; ... . 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 123 Tipologie (1) • Giunti rapidi: o la ghiera di fissaggio garantisce ottime prestazioni di funzionamento anche con tubazioni fuori norma. • raccordi per ala gocciolante o tre differenti sistemi di connessione: • • • 26/10/2009 con ghiera di fissaggio; con anello di sicurezza; barbati. ing. Maines Fernando meccanica viticola 124 Tipologie (2) • Raccordi a compressione; • giunti rapidi: o la ghiera di fissaggio garantisce ottime prestazioni di funzionamento anche con tubazioni fuori norma. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 125 Tipologie (3) • Raccordi per tape; • prese a staffa o o o o adatte per PE e PVC; dimensioni del foro per assicurare le minime perdite di carico; anello di rinforzo in acciaio; guarnizione NBR. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 126 Tipologie (4) • Valvole a cilindro o o o due guarnizioni; valvola bidirezionale; massima pressione di funzionamento: 6 bar; • pozzetto di controllo valvole: o o o alta resistenza meccanica; coperchio resistente ai raggi UV; chiusura con bulloni; 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 127 La subirrigazione 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 128 Definizione • Per subirrigazione si intende la pratica microirrigua in cui l’acqua viene somministrata alle colture mediante un impianto a goccia in pressione posizionato ad una profondità variabile dal piano campagna. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 129 Premesse agronomiche: vantaggi (1) • I principali vantaggi sono: 1. • 2. 3. 4. 5. elevata efficienza dell’acqua irrigua e conseguente risparmio di acqua: il volume di terreno bagnato intorno al punto di erogazione assume una forma sferica con un aumento di circa il 45%, a parità di acqua erogata, rispetto all’irrigazione a goccia tradizionale; minore probabilità di diffusione di malattie fungine e minore crescita delle erbe infestanti dato che la superficie del terreno rimane asciutta; minori perdite per evaporazione; minori costi di manutenzione; rischio quasi nullo di danneggiamento causato dalle macchine o per atti di vandalismo. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 130 Premesse agronomiche: vantaggi (2) 6. consente la completa meccanizzazione delle operazioni colturali eliminando gli ostacoli costituiti dalle tubazioni in superficie; 7. riduzione della richiesta di manodopera; 8. maggiore efficacia (in termini di precisione e di tempestività) della fertirrigazione in quanto la soluzione nutritiva viene localizzata nella zona colonizzata dagli apparati radicali; 9. minore competitività idrica da parte del cotico erboso che può così essere mantenuto al fine di contenere i fenomeni di erosione; 10. transitabilità totale dell’appezzamento durante le irrigazioni; 11. maggior durata dell’impianto; 12. possibile utilizzo di acque reflue. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 131 Premesse agronomiche: svantaggi • I principali svantaggi sono: o o costi di impianto elevati; difficoltà recupero materiali: • il recupero delle ali è ancora un problema aperto a molte ipotesi operative: – o o o attenzione nelle lavorazioni del terreno; filtraggi più spinti; occlusioni dei fori di uscita dell’acqua da parte degli apparati radicali: • diverse soluzioni: – – o bisogna sottolineare che il polietilene è un materiale inquinante e quindi costituisce un problema a livello normativo. metodi meccanici (ad esempio l’adozione di fori di uscita fessurati che si aprono per effetto della pressione dell’acqua); » scarsi risultati. metodi chimici: lenta cessione di erbicidi nell’immediata vicinanza del foro. terreno quasi perfettamente pianeggiante. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 132 Metodi chimici (1) • Miscelazione del Trifluralin in fase di estrusione al polipropilene del gocciolatore: o o è poco tossico, con una bassa solubilità in acqua, non è sistemico, non si accumula nel terreno e non si muove nel terreno, si utilizza in piccola quantità per ettaro; cessione lenta, controllata e continua di erbicida nel tempo in dosi uniformi: • • • 26/10/2009 concentrazione sufficiente ad impedire la crescita delle radici nel terreno circostante il gocciolatore; il tempo di cessione varia con la temperatura: – – a 80°C, il gocciolatore cede l’80% in peso di principio attivo in 100 h; a 23°C la stessa cessione avviene in 34 anni. i residui nel terreno nei campioni delle sezioni di terreno prelevate nei 10 cm immediatamente sopra e sotto il livello di posa del gocciolatore, non hanno mai raggiunto il livello minimo quantificabile (10 microgrammi/kg). ing. Maines Fernando meccanica viticola 133 Metodi chimici (2) • l’esperienza sul campo ha confermato i risultati degli istituti di ricerca circa la totale assenza di intrusioni di radici • Gocciolatore protetto dopo 7 anni di irrigazione. 26/10/2009 •LA PROTEZIONE ing. Maines Fernando meccanica viticola 134 Ali gocciolanti (1) • Sono in materiale plastico (PE): o o o atto ad operare a bassa pressione (minore di 1 bar); prodotte appositamente per questo scopo; vengono posate (ad ala singola o a doppia fila per ciascun filare): • • per ottenere un’ottimale uniformità è indispensabile creare una rete sotterranea con spaziature e portate dei gocciolatori adeguate; ad una profondità di circa 15 ÷ 25 cm: – dipende dalle caratteristiche del terreno e dalle caratteristiche del portainnesto: » – o l’acqua e gli eventuali fertilizzanti devono giungere direttamente alle radici. si tiene conto che l’apparato radicale della vite raggiunge una profondità di circa 100 ÷ 200 cm, con un massimo di capacità di estrazione fino alla profondità di 80 cm. sono da 16 o 20 mm con spessori di 1 ÷ 1,5 mm mentre le portate vanno da 1,5 a 15 L/h. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 135 Gocciolatori • Si utilizzano gocciolatori: o coestrusi a flusso turbolento con labirinto autopulente e filtro incorporato.: • o la presenza di più fori diminuisce le perdite per percolazione profonda e aumentano l’area bagnata. su appezzamenti in collina o con lunghezza superiore ai 250 m è indispensabile l’impiego di ali gocciolanti autocompensanti: • assicurano una portata uniforme in un intervallo di pressioni da 5 a 40 m.c.a.. • vengono utilizzate anche ali leggere: o o con gocciolatore piatto coestruso a flusso turbolento con labirinto autopulente e filtro incorporato; le dimensioni ridotte del gocciolatore garantiscono basse perdite di carico. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 136 Aspetti progettuali • Per stabilire esattamente la profondità e l’interasse di posa dei sistemi gocciolanti: o tali da soddisfare il fabbisogno idrico colturale tramite l’umettamento dell’orizzonte di terreno esplorato dagli apparati radicali: • • • • modelli di diffusione dell’acqua in un substrato di terreno asciutto; analisi della capacità di estrazione della massima quantità di acqua da parte dell’apparato radicale delle piante. di solito questi sistemi gocciolanti, vengono interrati ad una profondità di circa 10-15 cm. la lunghezza degli appezzamenti ed il dislivello influiscono in maniera diretta sulle scelte dei materiali da impiegare. o su appezzamenti in collina o con lunghezza superiore ai 250 m è indispensabile l’impiego di ali gocciolanti autocompensanti. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 137 Capacità di estrazione 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 138 Diverse modalità di posa delle al gocciolanti 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 139 Macchina posa tubi (1) • Le attrezzature trainate (anche macchine semoventi per controterzisti): o trattore appositamente equipaggiato con: • telaio, fissato ai tre punti del trattore che sorregge il ripuntatore guida: – elemento che opera il taglio del terreno (apparato discissore); e posa tubo » » • • 26/10/2009 i bordi di contatto tra il ripuntatore guida e il tubo gocciolante devono essere privi di asperità per agevolare sia l’entrata che lo scorrimento del tubo; la posizione può essere regolata per l’ottenimento di diverse profondità di posa e/o effettuare l’interramento contemporaneo di più linee alla volta. porta bobina con speciale meccanismo che consente lo srotolamento del tubo; una frizione che assicura una certa tensione al tubo stesso durante la posa. ing. Maines Fernando meccanica viticola 140 Macchina posa tubi (2) 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 141 Operatività (1) • Immagazzinare l’ala erogatrice al riparo dai raggi solari; • assemblare e regolare l’interratore secondo le esigenze; • interramento delle ali gocciolanti dopo verifica dei primi metri; • preparazione degli scavi per l’alloggiamento delle tubazioni; • collegamento dei laterali alla testata e al collettore di scarico; • installazione dei gruppi di manovra, degli sfiati d’aria e delle valvole di spurgo; • lavaggio dell’impianto con scarichi aperti; • messa in pressione del settore irriguo. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 142 Operatività (2) • Durante le operazioni è bene osservare alcune accortezze: o o o o o lasciare 1 m di tubo fuori terra all’inizio per poter effettuare i collegamenti alla linea di alimentazione; fermarlo alla estremità di partenza per evitare il trascinamento; controllare la giusta profondità di posa durante l’avanzamento; installare nei punti più a monte dei settori irrigui degli sfiati d’aria per prevenire pericolose aspirazioni di terreno dai fori dei gocciolatori lasciare circa 1 m di tubo fuori terra nel punto più a valle per potervi collegare le valvole di spurgo; • lo stesso vale anche per i punti più a valle dei settori costruiti ad anello. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 143 La fertirrigazione 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 144 Indice • • • • • Premesse agronomiche; Struttura dell’impianto; Centraline per l’irrigazione; Centraline per la fertirrigazione; Banchi di fertirrigazione. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 145 Definizione • La fertirrigazione è una tecnica d’avanguardia mediante la quale si incorporano i fertilizzanti nell'acqua somministrandoli tramite l'impianto di irrigazione: o o o consente di gestire con accuratezza l’alimentazione idrico-minerale; le coltivazioni esprimono al meglio le proprie potenzialità grazie ai seguenti vantaggi: • • • • • localizzazione degli elementi nutritivi in prossimità dei peli radicali; possibilità di intervenire in modo tempestivo e mirato; miglioramento nel controllo di eventi parassitari; utilizzo del sistema per distribuire alcuni fitofarmaci; assenza di danni al sistema fogliare. • • • risparmio del consumo dei fertilizzanti; raggiungimento della massima espressione della potenzialità produttiva; riduzione generalizzata dei costi gestionali della coltura. si raggiungono i seguenti obiettivi: 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 146 Premesse agronomiche • • • • E’ applicabile sia a pieno campo che per le colture protette; i migliori risultati si hanno in terreni facilmente dilavabili, in cui per effetto della stessa irrigazione viene alterata la naturale fertilità; questa tecnica è stata resa possibile dalla diffusione della microirrigazione in risposta alla sempre maggior scarsità idrica. è possibile il raggiungimento di diversi obiettivi: o • o risparmio economico e di manodopera; maggiore efficienza agronomica. la fertirrigazione eseguita con un sistema di sub-irrigazione permette: o l’apporto degli elementi nutritivi poco mobili nel terreno (per es., fosforo e potassio) proprio in prossimità della parte assorbente dell’apparato radicale. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 147 Premesse agronomiche • La maggiore efficienza agronomica è data da: o o efficienza di distribuzione: • • • – i quantitativi di fertilizzante vengono controllati allo stesso modo di come viene distribuita l’acqua tramite irrigazione a goccia. efficienza nella nutrizione: • • o uniformità di distribuzione; localizzazione precisa; volume controllato: soddisfazione degli effettivi fabbisogni della pianta in ciascuna fase fenologica con concimazioni dinamiche. miglioramento dell’assorbimento grazie alla somministrazione intervallata. rispetto dell’ambiente: • la localizzazione evita dispersione: • maggiore efficienza consente di ridurre le quantità di fertilizzante ad ettaro. 26/10/2009 – si riduce il rischio di contaminare falde e altre fonti idriche. ing. Maines Fernando meccanica viticola 148 Incompatibilità chimica • E’ particolarmente importante verificare l’eventuale incompatibilità fra diversi prodotti nel caso si utilizzassero contemporaneamente più fertilizzanti. CONCIME CO(NH2)2 NH4NO3 Urea SI Nitrato ammonico SI Solfato ammonico SI SI Nitrato di calcio SI SI Acido fosforico SI SI Fosfato mono-ammonico - MAP SI SI Fostato monopotassico SI SI Nitrato di potassio SI SI Nitrato di magnesio SI SI Solfato di magnesio SI SI Solfato di potassio SI SI SI = MISCIBILE (COMPATIBILE) 26/10/2009 (NH 4)2SO4 Ca(NO3)2 H3PO4 SI SI SI SI SI SI ML SI ML NO SI NO SI NO SI SI NO SI ML SI SI SI SI NO SI SI NO SI ML SI ML = MISCIBILITA' (COMPATIBILITA') LIMITATA ing. Maines Fernando meccanica viticola NH4H2PO4 KH2PO4 KNO3 Mg(NO3)2 MgSO4 K2SO4 SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI SI ML SI SI SI NO NO SI SI SI ML SI SI SI NO NO SI SI SI NO NO SI SI SI NO NO SI SI SI SI ML SI NO NO SI SI SI NO NO ML SI SI SI SI SI SI SI NO = NON MISCIBILE (COMPATIBILE) 149 Sistemi di distribuzione • Un sistema per la fertirrigazione è costituito dai seguanti elementi: o filtro primario: • o o o riduttore e stabilizzatore di pressione per rallentare il flusso dell’acqua; contenitori per le soluzioni dei fertilizzanti ed uno per la soluzione dell’acido; dispositivi di dosaggio (iniettore) delle soluzioni in linea o in vaso di miscelazione: • o o o o si utilizzano principalmente filtri a quarzite ed a rete gestiti da una centralina elettronica che aziona la loro pulizia automaticamente in quanto è necessario assicurare un’elevata efficienza di filtrazione; le apparecchiature si dividono in due gruppi: – – attrezzature che sfruttano l’energia dell’acqua; attrezzature che sfruttano fonti di energia esterna. dispositivo di dosaggio dell’acido; filtro per aiutare il mescolamento ed eliminare gli eventuali precipitati; sonde per il monitoraggio del pH e della conducibilità elettrica (EC); programmatore ed altri eventuali sistemi di automazione dell’intervento irriguo. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 150 Valvole (1) • Valvola di non ritorno: o o o evitano il riflusso all’indietro dei fertilizzanti nella sorgente d'acqua; installate a monte del punto di iniezione; sempre raccomandata, obbligatoria per taluni regolamenti. • valvola di rilascio del vuoto (sull'iniezione): o impedisce la formazione di depressione nelle tubature a impianto fermo per deflusso dell’acqua dagli ugelli; • o depressione potrebbe richiamare fertilizzante con erogazione di una soluzione ad elevata concentrazione alla successiva accensione dell’impianto. da installarsi più in alto del livello della soluzione fertilizzante nel serbatoio. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 151 Valvole (2) • Valvola di rilascio del vuoto e dell'aria (sull’impianto di irrigazione): o la presenza dei volumi incontrollati di aria all'interno dell'impianto di irrigazione può avere serie ripercussioni sulle prestazioni del sistema: • • • o collasso delle pareti delle tubazioni; corrosioni come conseguenza della cavitazione; ridotta accuratezza delle portate di acqua per diminuzione dei calibri. installazione lungo l'impianto di irrigazione. • altri dispositivi di controllo: o o o o valvole di regolazione; manometri; contatori per il controllo dei volumi erogati; centraline di comando per l’automazione dell’impianto 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 152 Serbatoi • Devono essere posizionati all’interno di una struttura che sia in grado di proteggerli dai rischi di rovesciamento; • costruiti in polietilene, in vetroresina o in acciaio inossidabile; • la valvola di uscita deve essere installata a 4 - 8 centimetri dal fondo del serbatoio: o o eventuali residui o materiali depositati non vengono risucchiati nel flusso dell’irrigazione; una valvola di scarico sul fondo sarà utile nel caso sia necessario lo svuotamento completo del serbatoio. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 153 I sistemi d’iniezione e dosaggio • Sono dispositivi più o meno complessi che: o o aspirano e dosano la soluzione nutritiva concentrata da una vasca; operano una diluizione per iniettarla nel flusso dell’acqua d’irrigazione che arriverà alle colture. • l’immissione dei fertilizzanti in linea può avvenire: o o con sistemi tradizionali di iniezione: • • • serbatoio fertirrigatore con by-pass; dispositivi di aspirazione Venturi; pompe ad iniezione con diversi gradi di automazione: – – pompe idrauliche; pompe elettriche. sistemi tecnologicamente evoluti: • 26/10/2009 sistemi completamente preassemblati (banchi di fertirrigazione): – permettono il controllo dell’impianto attraverso il monitoraggio dei valori di portata, del pH e/o della conducibilità elettrica. ing. Maines Fernando meccanica viticola 154 Sistemi tradizionali per il dosaggio • Si possono classificare in base: o all’energia utilizzata: • • o energia meccanica ricavata dalla pressione dell’acqua; energia elettrica; in base al modo di controllare il dosaggio: • • 26/10/2009 controllo volumetrico; controllo proporzionale ad un valore di pH o di conducibilità elettrica preimpostato. ing. Maines Fernando meccanica viticola 155 Serbatoio fertirrigatore con by-pass • Adottati nelle prime applicazioni di fertirrigazione erano: o o contenitore di fertilizzante; una valvola collegata alla linea di irrigazione: • • l’apertura della valvola permette all’acqua di entrare e attraversare il serbatoio, sciogliendo e trasportando il fertilizzante con l’acqua di irrigazione. valvola di uscita collegata ad una seconda tubazione di ugual diametro di quella d’entrata: – o immette la soluzione nella linea principale. svantaggio fondamentale: • concentrazione della soluzione non uniforme. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 156 Sistemi che sfruttano l’energia dell’acqua (1) • Il sistema più semplice è il tubo di Venturi che sfruttano il principio fisico del tubo di venturi: o o o l’improvviso passaggio dell’acqua da una sezione più piccola ad una più grande provoca una depressione che viene sfruttata per aspirare una soluzione esterna attraverso un tubicino più sottile; viene montato su un bypass della linea principale; al foro di aspirazione viene attaccato un pescante con un rubinetto che funge da regolatore di flusso del fertilizzante. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 157 Sistemi che sfruttano l’energia dell’acqua (2) • Sistema si caratterizza per: o o o o il basso costo: • • la semplicità di installazione e di utilizzo; la ridotta manutenzione e l’indipendenza da qualunque fonte energetica; il rapporto di diluizione non risulta costante ma dipende dalla portata: • • la costruzione del dispositivo è semplice; non è necessaria energia elettrica ma richiede energia idraulica. con conseguente variazione di pH e di EC della soluzione risultante. è molto sensibile alle variazioni di pressione: o deve essere impiegato solo nelle situazioni in cui le condizioni di funzionamento dell’impianto sono conosciute e stabili. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 158 Pompe meccaniche • Le pompe proporzionali: o o si basano su di un sistema meccanicoidraulico che non necessita di energia sistema è controllato da un PLC (programmable logic controller): • le pompe meccaniche a dosaggio volumetrico: o di tipo a stantuffo che sfrutta la pressione dell’acqua di passaggio: • • • aziona un sistema di aspirazione dal serbatoio del fertilizzante operante in modo proporzionale alla portata passante per lo strumento. possono essere montate in linea o in bypass, hanno portate di esercizio che variano da 0,5 a 40 m3/h ed un rapporti di dosaggio da 0,2 a 2 %. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 159 Pompe elettriche • Le pompe elettriche a dosaggio volumetrico: o o o o • a membrana o a pistoni controllate da un conta litri meccanico o elettronico atto ad inviare un segnale proporzionale al flusso idrico, da cui dipende la velocità di pompaggio; un sistema abbastanza economico, facilmente automatizzabile; non molto preciso (richiede un continuo monitoraggio e continui aggiustamenti). le pompe elettriche a dosaggio proporzionale: o comandate da una scheda elettronica che imposta la velocità: • in base alla differenza del valore di pH o più comunemente di EC, fra il valore prefissato con la centralina di controllo e il valore misurato dalla sonda. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 160 Piaccametro e conduttivimetro • Misurano pH (pHmetro) e la conducibilità elettrica: o devono essere collocati abbastanza lontani dal punto di iniezione per operare la misurazione su un flusso ormai ben miscelato: • o necessaria la presenza, prima delle sonde, di un filtro a dischi che svolge anche il compito di diffusore. la precisione delle misure viene aumentata ponendo le sonde su di una deviazione di by-pass sulla linea principale: • 26/10/2009 la precisione è inversamente proporzionale alla pressione idrica. ing. Maines Fernando meccanica viticola 161 Centraline • Sono dispositivi di gestione e controllo computerizzati della fertirrigazione: o o o consentono di gestire l’impianto con maggior precisione: • soprattutto su impianti di microirrigazione. • aumenta l’efficienza e la capacità di soddisfare diverse esigenze. consentono molte opzioni: operano in funzione di parametri ambientali, e/o colturali: • l’umidità del substrato e la % del drenaggio, fase fenologica delle piante, … . • vi sono due tipi di centraline: o o programmatori; banchi di fertirrigazione. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 162 Centraline (2) • Svolgono le seguenti attività: o o o o o o o o o ricevono ed organizzano gli input dei sensori; organizzano i turni irrigui (durata, periodicità e ciclicità); monitorizzano il sistema ed avvertono con allarmi; organizzano la fertirrigazione; gestiscono la pulizia dei filtri; effettuano l’iniezione percentuale da uno a diversi fertilizzanti e di un acido; controllano in tempo reale del pH e EC; interagiscono con sensori esterni; gestiscono il controlavaggio dei filtri. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 163 Centraline (3) • Consentono di irrigare a settori: o o o dispongono fino a 100 uscite per comandare in maniera autonoma le diverse valvole; la suddivisione in settori consente di utilizzare pompe di dimensioni ridotte. per ogni settore si può: • • • • o impostare svariati programmi; escluderne alcuni; aumentare la durata del turno d’irrigazione nelle zone più sciolte o più esposte; farli partire in serie dal primo all’ultimo ad orari preimpostati. consentono di operare concimazioni dinamiche, apportando quindi la quantità di fertilizzante necessaria per ciascuna fase fenologica. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 164 Centraline (4) • Possibilità di memorizzare i cicli irrigui effettuati e la quantità di fertilizzanti usati; • capacità di monitorare la portata dell’acqua mediante contalitri ad impulsi; • possono comandare fino a sei pompe dosatrici: o o collegate ad un numero uguale di serbatoicontenenti il fertilizzante concentrato; una o due serbatoi per il dosaggio dell’acido: • usato per abbassare il ph dell’acqua di irrigazione evitando cosi l’occlusione dei gocciolatori dovuta alla formazione di sali derivati dai fertilizzanti. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 165 Centraline (5) • Sono dotate di sistemi per il controllo del ph: o regolano l’eventuale immissione di acido se questo si alza troppo; • viene monitorata la conducibilità elettrica: o valuta la concentrazione di fertilizzante. • prevede l’interruzione dell’immissione di fertilizzante prima di passare alla zona successiva o al turno successivo. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 166 Schema di un impianto completo. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 167 Banchi di fertirrigazione • Sul mercato sono presenti stazioni di fertirrigazione complete: o vanno solo inserite sulla linea principale che collega la fonte idrica ai vari settori. • sono complete di: o o o o o centralina; quadro elettrico. serbatoio suddiviso per i diversi fertilizzanti e l’acido; elettrovalvole dosatrici; elettropompa. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 168 Optional • Le centraline sono dotate di vari optional per migliorarne ulteriormente l’efficienza: o o il sensore di pioggia o di umidità che bloccano o avviano i programmi automaticamente solo quando si rende necessario. il collegamento al pc o ad una stampante: • • o possibile impostare le variabili della centralina e i turni di irrigazione e fertilizzazione utilizzando software specifici e di facile utilizzo; si possono stampare i dati memorizzati dalla centralina per avere un resoconto sulle analisi e sui turni effettuati. sistema gsm: • avvisa tramite sms l’agricoltore nel caso vi siano malfunzionamenti o necessità di manutenzione come il riempimento del serbatoio. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 169 Manutenzione dell’impianto (1) • Serbatoi: o o risciacquo per eliminare i residui alla fine di ogni ciclo di fertirrigazione e quando si cambia tipo di fertilizzante. quando non vengono usati, di devono mantenere puliti ed asciutti: • o le valvole: controllate e mantenute pulite: • • filtri: o o o o se di metallo lasciati riempiti di acqua pulita, per evitare l'ossidazione ed impedire la corrosione. nel caso di perdite o di corrosione, bisogna intervenire tempestivamente. si deve evitare l’eccessivo accumulo di sporco (può portare al bloccaggio dell'impianto di irrigazione o influenzare negativamente l'uniformità di distribuzione dell'acqua); pulizia periodica mediante lavaggio con un flusso inverso di acqua pulita; dove esiste la valvola di deflusso manuale: • questa dovrebbe essere aperta periodicamente per vuotare lo sporco; • la pulizia del filtro dovrebbe essere controllata manualmente di tanto in tanto. nel caso di lavaggio automatico: 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 170 Manutenzione dell’impianto (2) • • Lavaggio delle tubazioni: o lo sporco si accumula solitamente all'estremità delle linee di irrigazione: o almeno due lavaggi: • • per sedimentazione dovuta alla diminuzione della velocità del flusso e la precipitazione dei residui. una volta durante stagione irrigua ed una volta alla fine; seguendo il senso del flusso: – – cominciando dalla testata ed filtri dell’impianto; seguiti dalle estremità aperte della linea principale, le linee secondarie ,e infine, le prese laterali (non più di 5 linee simultaneamente, per mantenere elevata la velocità del flusso). Trattamento (iniezione) con acido: o o o • • per eliminare le incrostazioni saline al livello degli ugelli; ad una concentrazione specifica e per un periodo di tempo specifico per ciascun impianto; efficace solo all'inizio del processo di incrostazione, quando gli ugelli sono soltanto parzialmente bloccati (inutile se gli erogatori sono completamente o quasi completamente bloccati. verifica dei sistemi di misurazione della pressione, della portata. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 171 La progettazione di un impianto di irrigazione 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 172 Analisi preliminari • Necessario studio preliminare che richiede: o o competenze di ambiti diversi: geologico, morfologico, podologico, climatico, agronomico, tecnologico, ... ; conoscenze specifiche a discipline quali l’agronomia, la geologia o l’ingegneria. • le principali fasi di progettazione sono: o o o o o o raccolta dei dati; progettazione preliminare; scelta dello schema di impianto; progettazione idraulica; scelta e dimensionamento dell’eventuale impianto di pompaggio; preparazione degli schemi e delle istruzioni per la gestione dell’impianto. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 173 Raccolta dati • Necessari per definire correttamente e completamente l’ambito colturale in cui si dovrà operare e tutte le condizioni più significative: 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 26/10/2009 ubicazione e clima; analisi delle fonti di approvvigionamento; qualità dell’acqua; caratteristiche del terreno e relazioni acqua – terreno (elementi che partecipano a definire il profilo umido del terreno); caratteristiche dimensionali del vigneto; pratiche colturali; caratteristiche fisiologiche del vitigno e fabbisogni idrici; fabbisogno di nutrienti; caratteristiche aziendali; aspetti energetici; disponibilità in loco di imprese specializzate nella realizzazione e nella manutenzione degli impianti di irrigazione e dei materiali per la loro realizzazione. ing. Maines Fernando meccanica viticola 174 Dati significativi (1) • Ubicazione e clima: o o o o o o o o latitudine; altitudine; andamento delle temperature; andamento dell’umidità relativa media nelle varie stagioni; radiazione solare; piovosità e distribuzione delle precipitazioni; rischio di gelate e necessità di protezioni; andamento plano-altimetrico espresso mediante una rappresentazione cartografica in scala opportuna, comprendente le curve di livello. E’ importante, inoltre, che la rappresentazione evidenzi anche la viabilità esistente, le tubazioni presenti, gli ostacoli e le eventuali servitù, il posizionamento della fonte idrica e della fonte di energia disponibile. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 175 Dati significativi (2) • Analisi delle fonti di approvvigionamento: o o o o o o tipologia (cisterna, pozzo, sorgente, laghetto collinare, fiume o acquedotto consortile, impianto di depurazione, ...); portata e pressione disponibili alla fonte; limiti di portata, di volume (turni e orari di rifornimento) o di tempo; pressioni e livelli idrici stagionali; livello dinamico del pozzo nelle varie stagioni; costi. • qualità dell’acqua: o o o o o materiali solidi in sospensione (ppm); minerali disciolti (sono necessarie le relative analisi di laboratorio per la determinazione di salinità, contenuto in Na, Ca, ...); pH; variazioni qualitative periodiche; temperatura dell’acqua. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 176 Dati significativi (3) • Caratteristiche del terreno e relazioni acqua – terreno (elementi che partecipano a definire il profilo umido del terreno): o o o o o o o tipologia; tessitura; salinità; pH; permeabilità (l’acqua si muove nel terreno per percolazione e per capillarità); movimenti laterali e verticali dell’acqua; ritenzione idrica. • caratteristiche dimensionali del vigneto: o o o superficie vitata; forma di allevamento e sesto di impianto; orientamento e lunghezza delle file. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 177 Dati significativi (4) • Pratiche colturali: o o o o tecnica di trapianto ed attrezzature utilizzate; metodologia di gestione dell’interfilare; pratiche colturali specifiche; tipo di raccolta e attrezzature utilizzate. • caratteristiche fisiologiche del vitigno e fabbisogni idrici: o o o o o o o o o o vitigno, portainnesto; estensione e profondità dell’apparato radicale; resistenza alla siccità; tolleranza alla salinità; evapotraspirazione potenziale (ETP); fattori colturali (Kc); piogge efficaci; fabbisogni in fase di trapianto; fabbisogni di lisciviazione (frequenza e volumi); fabbisogni di protezione dal gelo. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 178 Dati significativi (5) • Fabbisogno di nutrienti: o o o tipo di fertilizzanti; metodo di somministrazione; epoche e frequenza di applicazione. • caratteristiche aziendali: o o o o o o tipo di conduzione; disponibilità della manodopera e relativi costi; qualità della manodopera; disponibilità finanziaria; esperienza nella gestione delle tecniche di irrigazione; capacità gestionali del responsabile e propensione all’innovazione. • aspetti energetici: o o o disponibilità ed affidabilità; costo; parametri di fornitura (frequenza, voltaggio e potenza disponibile). • disponibilità in loco di imprese specializzate. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 179 Pianificazione • Per definire: o o o quando irrigare e quanta acqua somministrare; determinare i fabbisogni; definire i turni: • o l’introduzione dei sistemi di automazione consente di adottare turni molto brevi come previsto dai sistemi di irrigazione ad altissima frequenza. calcolare il volume di adacquamento da cui dipende la durata di erogazione e la portata oraria di punta. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 180 Fabbisogno irriguo (1) • Quantità di acqua da somministrare con l’irrigazione in una determinata unità di tempo: • dipende da diversi fattori fra i quali spicca l’evapotraspirazione.: o o misurata mediante attrezzature complesse e l’intervento di personale specializzato; stimata mediante : • • • • il metodo del bilancio energetico, i metodi microclimatici; il bilancio dell’acqua nel suolo; la stima attraverso dati climatici oppure mediante misure evaporimetriche.: – – metodo viene preferito per la semplicità e la capacità di fornire buoni risultati soprattutto come valor medio di periodi di almeno 10 giorni, il valore ottenuto in campo (generalmente si utilizza l’evaporimetro di Classe A) deve essere corretto mediante un coefficiente colturale KC che dipende dal tipo di coltura, dalle caratteristiche climatiche (umidità e ventosità), dal grado di copertura del terreno e dalla fase vegetativa: » 26/10/2009 nel caso della vite da vino i valori da adottare sono 0,30 (fino ad un grado di copertura del 10%), 0,70 (per una copertura dal 10 % fino alla piena copertura) e 0,45 dalla maturazione al raccolto. ing. Maines Fernando meccanica viticola 181 Fabbisogno irriguo (2) • Individuato il valore corretto dell’evapotraspirazione, è possibile stimare il fabbisogno irriguo in funzione di: o capacità di campo (quantità di acqua che un terreno ben drenato trattiene in contrasto con la forza di gravità) da cui dipende: • • o • l’acqua disponibile totale; l’acqua facilmente disponibile (l’acqua che la pianta può assorbire senza stress); il coefficiente di stress. • • • • • • l’evapotraspirazione colturale; la pioggia totale; la risalita capillare dalla falda superficiale; il deflusso superficiale; la percolazione profonda; la variazione del contenuto idrico del suolo. il metodo più utilizzato è quello del bilancio idrico del suolo, nella cui equazione rientrano: 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 182 Volume di adacquamento • • E’ la quantità di acqua che viene somministrata in un adacquamento espressa in m3/ha o in mm di acqua (altezza di adacquamento) che bisogna somministrare al terreno per portare l’umidità in condizioni ottimali per un prefissato spessore di terreno, in modo da evitare stress alle piante senza che il contenuto idrico del terreno superi la capacità di campo (cosa che comporterebbe perdite per percolazione profonda); dipende da: o o o o • o le caratteristiche climatiche del luogo; le caratteristiche del terreno; lo sviluppo vegetativo del vigneto; l’andamento climatico stagionale; il sistema di irrigazione; le condizioni di umidità prima dell’intervento. il volume può essere somministrato frazionandolo in più parti secondo il criterio dell’irrigazione ad alta frequenza: o si deve evitare il raggiungimento del punto di appassimento che rappresenta il contenuto idrico del terreno quando l’assorbimento è uguale a zero. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 183 Il turno • • Intervallo di tempo (in giorni o in ore) tra l’inizio di due adacquamento consecutivi. la programmazione degli interventi irrigui può seguire diverse modalità: o o o • per una corretta determinazione del momento in cui irrigare è fondamentale. o o o • turno e volume fisso: questo criterio, di facile strutturazione, si caratterizza per la bassa efficienza fisiologica e idrologica; turno fisso e volume variabile; turno e volume variabile: la programmazione può basarsi sul livello idrico del suolo, calcolato in funzione delle varie fasi del ciclo vegetativo utilizzando modelli ideologici che possono essere integrati con tecnologie di elevato livello (GIS, GPSR; ...). o il continuo monitoraggio della pianta, il controllo dell’umidità o della tensione dell’acqua nel terreno; un continuo aggiornamento del bilancio idrologico. una accurata conoscenza dei fabbisogni idrici del vigneto in viticoltura è possibile contribuire a migliorare la qualità delle produzioni adottando metodologie di irrigazione in condizione di stress controllato: o prevede la somministrazione di volumi irrigui corrispondenti al 50% circa del valore ottenuto con la stima dell’evapotraspirazione colturale: • • 26/10/2009 è possibile ottenere l’equilibrio ottimale tra sviluppo vegetativo di chioma e radici; una crescita dei frutti e differenziazione a fiore delle gemme. ing. Maines Fernando meccanica viticola 184 Efficienza • Tutto il processo di analisi e di progettazione deve basarsi su principi di: o efficienza idrologica espressa in percento sul volume o in altezza di colonna d’acqua, in riferimento alle diverse destinazioni che avrà l’acqua somministrata: • • o evaporazione, traspirazione, infiltrazione, percolazione profonda, deflusso superficiale, …); l’efficienza potenziale (per ricordare che tali valori in realtà assumono valori minori a causa di elementi legati a problemi gestionali) varia : – per gli impianti fissi a media-bassa intensità di pioggia: – per gli impianti di microirrigazione: » » dal 60% per ambienti aridi e in presenza di vento, all’85% per climi freddi e basse velocità di vento; 90% per gli impianti a goccia e l’85% per quelli a spruzzo. uniformità di distribuzione: • 26/10/2009 il rapporto tra l’altezza d’acqua infiltrata nella zona del campo che ne riceve meno e quella media. ing. Maines Fernando meccanica viticola 185 Scelta del metodo irriguo • La scelta del metodo irriguo e del tipo di impianto da adottare può essere fatta in 5 fasi: o o o o o identificazione degli obiettivi, generalmente rappresentati dal massimo rapporto benefici/costi; individuazione di tutti i possibili vincoli economici, ambientali ed amministrativi, in base alle caratteristiche del sito di realizzazione analizzate nella precedente fase di raccolta di dati; preselezione di uno o più tipo di impianto con caratteristiche idonee; progettazione ed analisi economica degli impianti individuati; confronto dei risultati per la scelta della soluzione meglio rispondente agli obiettivi. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 186 Progettazione preliminare (1) • Determinazione delle principali variabili di progetto: o o altezza di adacquamento lorda; portata di punta: • o si richiede la scelta della durata giornaliera massima di funzionamento dell’impianto, il turno in giorni e dipende dalla superficie da irrigare e dall’altezza di adacquamento; intensità di pioggia ideale (valore minimo si può assumere, in condizioni climatiche favorevoli una intensità di 2 ÷ 3 mm/h) dipende: • • • 26/10/2009 dal tipo di terreno; dalla pendenza; dalle condizioni climatiche (temperatura, presenza di vento, ...). ing. Maines Fernando meccanica viticola 187 Progettazione preliminare (2) • Scelta del tipo di impianto e di irrigatore: o si deve assicurare l’intensità di pioggia ed il grado di uniformità prefissati in base ai seguenti parametri: • diagramma del piovuto: – – caratteristico per ciascun irrigatore; da esso dipende l’uniformità di distribuzione: – dipende dalla pressione in quanto determina la dimensione delle gocce. » migliorabile con un certo grado di sovrapposizione. • portata di progetto determinata in funzione di. • gittata (da sovradimensionare di un 10 % per tener conto dell’eventuale presenza di vento) dipende: – intensità di pioggia e della postazione (distanza sulle ali e distanza fra le ali). – dall’altezza dell’asta portairrigatore (la cui lunghezza minima si determina in base alla portata); dall’angolo di gittata: – • » nell’irrigazione sotto chioma deve essere basso (4° ÷ 7°) mentre negli impianti soprachioma si adottano angoli di 25° fino ad un massimo di 32°. uniformità ed efficienza di progetto espressa attraverso: – – – – – 26/10/2009 caratteristiche dell’irrigatore; dalla pressione di funzionamento; dalla portata, dalla distanza fra gli irrigatori e fra le file; dallo schema di avanzamento; dalle caratteristiche ambientali (vento, ...) e dall’eventuale interferenza della chioma. ing. Maines Fernando meccanica viticola 188 Schema dell’impianto (1) • Scelta dello schema di impianto e della sequenza di alimentazione: o suddivisione in settori: • • o scelta risulta obbligatoria qualora la portata disponibile risulta inferiore a quella prevista per un funzionamento generalizzato di tutti gli erogatori; scelta che consente di ridurre il diametro delle condotte. dimensionamento ideale prevede settori di forma rettangolare e di uguale superficie: • il loro numero, la dimensione e la forma reale dipendono da moltissimi fattori: – – – – – – – – 26/10/2009 forma, dimensioni e giacitura degli apprezzamenti da irrigare; presenza di manufatti o di ostacoli naturali; forma di allevamento e sesto di impianto; portata, orari di consegna e turnazione della dotazione idrica; portata, gittata e diagramma del piovuto degli irrigatori; tracciato delle tubazioni di adduzione; tempestività di irrigazione richiesta; grado di automazione. ing. Maines Fernando meccanica viticola 189 Schema dell’impianto (2) • Necessario assicurare a tutti i settori la stessa pressione iniziale: o • o accurata progettazione e installazione di idonei regolatori di pressione; lo schema ottimale è quello di minor costo. principale criterio di dimensionamento: o differenze massime di portata, tra gli erogatori funzionanti contemporaneamente, del 10% circa della portata media: • • a cui corrispondono differenze di carico del 20% del carico medio di funzionamento degli irrigatori. in relazione alle condizioni topografiche si deve individuare la migliore combinazione di diametro, lunghezza e posizione delle ali che garantisca il raggiungimento di tali obiettivi: o strategie consigliate: • • nei terreni pianeggianti alimentare le ali dal centro; nei terreni in pendenza disporre le ali lungo le curve di livello; – – • 26/10/2009 se la pendenza non è eccessiva si possono disporre le ali in discesa alimentandole dall’alto e disponendo regolatori di pressione dove serve; le ali in salita possono essere adottate solo se i dislivelli sono inferiori alla massima differenza di carico ammissibile. nei terreni terrazzati le ali devono correre lungo le terrazze. ing. Maines Fernando meccanica viticola 190 Schema dell’impianto (3) • Posizionare (se possibile) la fonte di approvvigionamento in modo da ridurre al minimo lo sviluppo della condotta principale; • le ali erogatrici, rispetto alle condotte di testata possono essere: o o o o “a pettine”: “a doppio pettine”: • • • nei terreni pianeggianti: i due lati hanno la stessa lunghezza; nei terreni declivi è più spostata verso monte; consente di adottare diametri minori. • • la posizione centrale per terreni pianeggianti; da un estremo o da un punto intermedio spostato a monte per i terreni declivi. per la scelta del punto di alimentazione del settore si deve preferire: il gruppo di comando può essere posizionato sulla condotta di testata stessa o su una condotta secondaria. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 191 Progettazione idraulica (1) • Determinazione delle perdite di carico; o perdite di carico localizzate: • dovute alla presenza di variazioni di velocità per brusche variazioni di diametro della condotta o della direzione del flusso (innesti degli irrigatori sulle condotte, gomiti, curve, saracinesche, valvole, filtri, ...): – – o perdite di carico continue: • dovute agli attriti lungo le pareti della tubazione ed agli attriti interni al flusso d’acqua stesso: – – o negli impianti di aspersione le perdite di carico lungo le ali irrigue e nelle condutture di testata sono trascurabili; per la condotta principale si possono stimare pari ad una percentuale del 10 ÷ 20% delle perdite di carico continue. proporzionali alla lunghezza della condotta; possono essere calcolate: » » mediante formule sperimentali; mediante apposite tabelle o abachi predisposti dai produttori delle condotte in funzione del materiale utilizzato, del diametro e della velocità dell’acqua. nel calcolo delle perdite di carico bisogna tener conto della presenza lungo la condotta di eventuali sbocchi intermedi. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 192 Progettazione idraulica (2) • Criteri di progettazione: o condotte distributrici: • o nel caso di più ali (alimentate da una condotta di testata del settore) sottoposte a carico iniziale non regolato (assenza di regolatori di pressione), i diametri dell’ala e della condotta di testata devono essere scelti in modo che le differenze di portata fra gli irrigatori siano minime e comunque inferiori al 10% della portata media; condotte adduttrici: • il dimensionamento segue un criterio economico: – – alimentazione per gravità: il diametro da adottare è quello in grado di dissipare interamente il carico disponibile. con impianto di sollevamento: si deve adottare il diametro che presenta il costo minore, dato dalla somma dei costi fissi di acquisto della condotta e della pompa e dei costi di esercizio dell’impianto di sollevamento. • si può passare a: o o dimensionamento e verifica delle condotte di distribuzione (settore); dimensionamento e verifica della condotta principale. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 193 Progettazione idraulica (3) • Dimensionamento e verifica delle condotte secondarie: o il diametro della condotta della condotta di testata deve essere tale che: • • la differenza massima di carico nel settore non superi il 20 % del carico medio di funzionamento degli irrigatori; verifica con: – – – procedimenti semplificati che fanno uso di semplici equazioni per l’individuazione dei soli irrigatori sottoposti alla pressione minima, media e massima rispetto alle quali vengono scelti i diametri che rispondono al criterio del 20%: » nell’ipotesi che tutti gli irrigatori abbiano una portata costante e pari a quella media. » sono in grado di determinare la pressione di funzionamento e la portata di ciascun irrigatore. appositi modelli di simulazione del funzionamento idraulico attraverso procedimenti iterativi: (i risultati ottenuti con le due metodologie non si discostano in maniera significativa). • N.B.: si considera un impianto irriguo per aspersione idraulicamente equilibrato se le differenze tra l’irrigatore più favorito e quello più svantaggiato è inferiore al 20 % del valore della pressione di esercizio. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 194 Progettazione impianti di microirrigazione (1) • Necessaria una diversa impostazione per la modalità di erogazione caratterizzata dalla frequenza e dalla localizzazione della distribuzione: o • o sia nel caso di erogazione puntiforme che in quello di erogazione lineare; l’uniformità di erogazione dipende esclusivamente dall’uniformità di portata degli erogatori. determinazione delle variabili di progetto: o o o o o o superficie bagnata: nei climi umidi e per terreni con tessitura da media a fine il valore minimo è del 20 ÷ 30% mentre per i climi semi-aridi si va da un minimo del 33% ad un massimo del 67%; fabbisogno irriguo netto: nel calcolo di ETc si deve tener conto che le perdite per evaporazione dal terreno non bagnato sono ridotte al minimo per effetto della localizzazione; fabbisogno irriguo lordo; altezza di adacquamento; turno; scelta dell’erogatore e numero di erogatori per pianta: dipende da molti fattori (fra loro contrastanti): • • • • • o • la qualità dell’erogatore espressa mediante il coefficiente di variazione tecnologica; le perdite di carico dovute all’innesto sull’ala; la sensibilità all’occlusione; il costo; la durata e la stabilità delle caratteristiche funzionali nel tempo. portata dell’impianto e suddivisione in settori: il risultato dipende dal valore della portata di punta necessaria per il funzionamento contemporaneo di tutti gli erogatori, da confrontare con la portata disponibile. valutazione di campo delle prestazioni dell’impianto mediante prove di portata degli erogatori da effettuarsi all’inizio ed alla metà della stagione irrigua, utilizzando 16 erogatori (scelti in modo appropriato) per ciascun settore. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 195 Progettazione impianti di microirrigazione (2) • Criteri di progettazione idraulica: o per il dimensionamento e la verifica delle condotte principali e di quelle secondarie e per la determinazione delle perdite di carico: • o vedi impianti ad aspersione; dimensionamento e verifica delle condotte di distribuzione: • determinazione delle variazioni di carico ammissibile nel settore sulla base di un prefissato valore di uniformità oppure di una prefissata variazione massima di portata (generalmente si opera in base al principio che sono accettabili variazioni di portata fino ad un massimo del 10% della portata media); • ripartizione della variazioni di carico ammissibile nel settore tra ala e condotta di testata; • determinazione della perdita di carico ammissibile nell’ala, noto l’andamento altimetrico; • determinazione del diametro interno teorico dell’ala; • scelta del diametro commerciale dell’ala; • determinazione delle perdite di carico complessive nell’ala di diametro uguale a quello commerciale scelto; • determinazione della differenza di carico ammissibile nella condotta di testata; • determinazione della perdita di carico ammissibile nella condotta di testata, noto l’andamento altimetrico; • determinazione del diametro interno teorico nella condotta di testata; • scelta del diametro commerciale nella condotta di testata; • determinazione delle perdite di carico complessive nella condotta di testata di diametro uguale a quello commerciale scelto; • determinazione dei carichi iniziale e minimo del settore, ed eventualmente di quelli medio e massimo; • determinazione della portata dell’erogatore del settore funzionate sotto il carico minimo, ed eventualmente medio e massimo; • verifica del coefficiente di uniformità di progetto; • se il valore di verifica è inferiore a quello prefissato, si ricomincia dalla scelta del diametro commerciale dell’ala, adeguando opportunamente i diametri commerciali. 26/10/2009 ing. Maines Fernando 196 meccanica viticola Capitolato • Le voci di capitolato per la realizzazione di un impianto irriguo possono essere le seguenti: o o o o o o o o o o installazione e spianto cantiere per la realizzazione di pozzo a percussione; perforazione pozzo a percussione; posa di tubazione di rivestimento in PVC con giunti filettati; installazione di filtro in PVC con giunti filettati; allestimento e smontaggio del sistema di spurgo e per l’effettuazione delle prove di portata; realizzazione di avampozzo interrato in CLS; esecuzione scavi e reinterri per la rete di distribuzione fornitura e posa di fili di ferro tripla zincatura per posa ala gocciolante; fornitura e posa di ala gocciolante; fornitura e posa in opera di scarichi completi di pozzetti. 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 197 Schema 26/10/2009 ing. Maines Fernando meccanica viticola 198