L'importanza di una corretta carteggiatura
La preparazione delle superfici, ed in particolare la carteggiatura, concorrono al risultato finale del
trattamento di pitturazione, giocando un ruolo fondamentale sia dal punto di vista della durata del
trattamento, che da quello puramente cosmetico.
La durata nel tempo del ciclo di pitturazione è legata sia all'adesione della prima mano con il
supporto, sia alla forza di adesione che si instaura tra una mano e l'altra: i solchi creati nella
superficie con l'operazione di carteggiatura offrono una maggiore superficie di contatto alla
successiva mano di pittura, incrementandone proporzionalmente la capacità di adesione; non solo,
ma l'operazione di carteggiatura rifinisce progressivamente la superficie, eliminando via via i difetti
che verrebbero evidenziati dalla mano di finitura.
E' sicuramente conveniente impiegare la massima cura in un processo così importante e
dispendioso in termini di tempo e di fatica.
Procedimenti
I solchi prodotti dalla carteggiatura dovranno essere colmati perfettamente dalla mano di pittura o di
stucco che vi sarà applicata; ogni prodotto ha specifiche proprietà "riempitive" legate al suo
contenuto di volumi solidi, quindi la grana della carta sarà scelta in base al tipo di prodotto che si
sta per applicare.
Il supporto sarà sempre preparato con carte di grana grossa, creando graffi profondi che assicurino
una buona adesione di tutto il ciclo di pitturazione
Quindi, le mani successive verranno carteggiate con grane sempre più fini, sino ad ottenere
il grado di finitura desiderato, che sarà privo di qualsiasi traccia delle carteggiature
precedenti
Non è vero che i segni lasciati da grane grosse possano essere eliminati con passaggi di carte fini:
la sequenza delle grane deve essere invece molto graduale, addirittura si raccomanda di non
superare mai un intervallo di 100 tra le grane dei passaggi successivi.
Probabilmente la stessa mano di pittura o di stucco dovrà essere carteggiata più volte con grane
diverse.
Complessivamente, in un ciclo di finitura per l'opera morta, si passerà dalla preparazione del
supporto con una grana 40, alla carteggiatura finale con grana 400 per l'applicazione dello smalto.
(nelle tavole 1-3 sono riportate le indicazioni sulle carte da usare secondo il supporto).
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Tavole sui passaggi di carteggiatura
Nota: Le tabelle che seguono riportano i passaggi di carteggiatura raccomandati per ogni ciclo di
pitturazione, ma non riportano necessariamente l'effettivo numero di mani da applicare: ad
esempio, durante alcune applicazioni a spruzzo, potrebbero doversi applicare due mani dello
stesso prodotto senza carteggiatura alcuna, mentre ogni mano applicata a rullo o pennello
dovrebbe sempre essere carteggiata prima della mano successiva.
Tavola 1 – trattamenti comprensivi di stucchi, e fondi e sottosmalti poliuretanici
Supporto
P40
NB non è richiesta carteggiatura se il
supporto è stato sabbiato
Epoxy GP Coating o IP 820
Non carteggiare
Epoxy LG Filler o IF830
Midcoat Flat HS o IP820
Tra le mani: P40
Finale: P60
Tra le mani: P120
Finale: P180
P280
UC Gloss o PU Basecoat
P360
Epoxy Finishing Filler o IF 833
st
1 mano di finitura, "mano sacrificale"
Finishing coats
P400
Non carteggiare
Tavola 2 – trattamenti con stucchi, fondi, sottosmalti epossidici
Supporto
NB non è richiesta carteggiatura se il supporto
è stato sabbiato
Epoxy GP Coating o IP 820
LG Filler o IF830
P40
Non carteggiare
Interprime 880
Tra le mani: P40
Finale: P60
Tra le mani: P120
Finale: P180
P280
Interprime 880
P360
Perfection, “mano sacrificale”
Perfection, finitura
P400
Non carteggiare
Finishing Filler o IF 833
Tavola 3 – trattamenti senza stucco, su legno o VTR in buone condizioni.
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Supporto (se non pitturato)
Supporto (se pitturato e in
buone condizioni)
Primer
(se
applicato
direttamente su VTR)
P180
P320
Sottosmalto
P360
1a mano di finitura, “mano
sacrificale”
Finitura
P400
P280
Non carteggiare
Se il trattamento ha il solo scopo di rinfrescare una precedente finitura, potrebbero non essere
necessari tutti i passaggi indicati sopra, ma solo una carteggiatura con grana P400 della finitura
esistente, se in buone condizioni.
Caratteristiche delle carte abrasive
Nel mondo esistono diversi standard di classificazione delle carte; le due scale principalmente
impiegate sono:
• CAMI (Nord America), pubblicata dalla Coated Abrasives Manufacturing Institute, che attribuisce
una determinata numerazione proporzionale alle dimensioni dell'abrasivo
•
FEPA (Europa),Federation of European Producers Association, pubblica la scala "P", di cui la
tabella seguente riporta le corrispondenti dimensioni dell'abrasivo:
FEPA
(scala "P")
1200
1000
800
600
500
400
360
320
280
240
220
180
150
120
100
80
60
50
40
36
Diametro medio
(ds 50µm)
15.3 +/- 1.0
18.3 +/- 1.0
21.8 +/- 1.0
25.8 +/- 1.0
30.2 +/- 1.5
35.0 +/- 1.5
40.5 +/- 1.5
46.2 +/- 1.5
52.2 +/- 2.0
58.5 +/- 2.0
68
82
100
125
162
201
269
336
425
538
I diametri delle granulometrie più grosse (P220 –
P36) sono puramente indicativi, e sono riportati
unicamente a scopo informativo: lo standard "P"
della FEPA definisce per queste grane un intervallo
di valori, piuttosto che un singolo valore di
riferimento.
informazioni tratte da:
www.fepa-abrasives.org
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Consigli
• Ove il supporto venga esposto durante la carteggiatura, le zone così "scoperte" dovranno essere
trattate nuovamente con il primer, per mantenere intatta la protezione del supporto.
• Per ragioni legate alla Salute e Sicurezza, si raccomanda agli operatori di indossare sempre
un'idonea maschera per polveri: consultare le schede di sicurezza pubblicate dal produttore della
pittura.
• La costante asportazione delle polveri dalla carta è necessaria per rendere più efficace la
carteggiatura, prolungare l'efficienza della carta abrasiva, ed evitare che l'impasto delle polveri
produca dei segni sulla superficie
• Può essere opportuno carteggiare difetti del film di pittura (colature) utilizzando carte sia ad
umido che a secco.
• Ricordare sempre che un'eccessiva carteggiatura, sebbene eseguita per migliorare la
levigatezza della superficie, ridurrà inevitabilmente lo spessore del trattamento applicato (s.f.a. =
spessore film asciutto), riducendo così il livello di protezione conferito dal ciclo di pitturazione. Lo
spessore del film di pittura è un elemento fondamentale del ciclo di pitturazione, ed è quindi
necessario che non venga ridotto oltre il valore indicato in specifica.
Vantaggi della carteggiatura a secco
Possono essere così riassunti:
•
•
•
•
•
Maggiore velocità di esecuzione, grazie al diretto contatto tra superficie e abrasivo
Consente di identificare facilmente le aree già carteggiate
Si evita di dover asciugare la superficie dopo il necessario lavaggio
Non si corre il rischio di applicare i prodotti su una superficie ancora umida, con accidentale
intrappolamento di umidità
Non si corre il rischio di depositare acqua in interstizi da cui poi verrebbe sollevata durante la
spruzzatura.
Carteggiatura meccanica
Tipi di levigatrici - Esistono tre tipi fondamentali di levigatrice:
•
•
•
rotativa
vibrante
eccentrica
Tutti possono essere azionati da elettricità o aria compressa:
Levigatrici elettriche: Rispetto agli equivalenti modelli ad aria, sono meno soggette al
rallentamento causato dalla pressione esercitata. Per contro, la possibilità di esercitare eccessiva
pressione sulla macchina può portare a rimuovere troppo materiale dal supporto carteggiato.
Verificare che la macchina sia elettricamente isolata e idonea ad operare nell'ambiente di lavoro
(rischio di scintille).
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Levigatrici ad aria compressa: Sono più leggere delle macchine elettriche, e non generano rischi
di esplosione. Sono tuttavia più rumorose di quelle elettriche, e possono essere rallentate dalla
pressione esercitata dall'operatore. La macchina ad aria deve essere lubrificata regolarmente per
evitare il consumo delle parti mobili, e quindi si dovrà porre molta attenzione alle possibili
contaminazioni oleose della superficie.
Levigatrici rotative: Montano dischi abrasivi a cui viene impressa una rapida rotazione: le versioni
con platorello rigido sono indicate per la preparazione delle saldature, per la rimozione
dell'ossidazione e la preparazione meccanica dei metalli. Vengono impiegate raramente sui
supporti pitturati.
Levigatrici vibranti: In linea di principio qualsiasi levigatrice costruita con appoggio piatto può
rientrare in questa categoria. La vibrazione viene trasmessa al platorello tramite un meccanismo a
eccentrico contenuto nella macchina. Per ottenere la massima efficacia da una levigatrice vibrante,
il platorello dovrà essere premuto sulla superficie perfettamente in appoggio "di piatto". Questo tipo
di levigatrice è idonea per la maggior parte dei lavori di carteggiatura.
Levigatrici rotoeccentriche: In queste levigatrici vengono combinati i movimenti di rotazione e di
vibrazione, ottenendo così una grande efficacia. Questo tipo di levigatrice è in grado di produrre
una carteggiatura più fine, generando meno calore rispetto ad una macchina rotante, ed è idonea
per la maggior parte dei supporti.
Suggerimenti per l'impiego delle levigatrici
•
•
•
•
•
Muovere la macchina compiendo movimenti ampi a "8", in modo da evitare di produrre solchi
che diventeranno visibili nelle successive fasi della finitura.
Non esercitare sulla levigatrice un'eccessiva pressione che ne rallenterebbe il movimento e
rischierebbe di intasare la carta abrasiva.
Inoltre la levigatrice, se sottoposta ad un'eccessiva pressione, genererà un surriscaldamento
che potrà ammorbidire il film di pittura e danneggiare la carta abrasiva
Un'eccessiva pressione può bruciare le levigatrici elettriche
Le levigatrici dovrebbero essere impiegate appoggiando tutto il platorello sulla superficie. Se
usate "di taglio" possono produrre un'eccessiva incisione della superficie
Il lavoro di carteggiatura è duro e faticoso ma tutto il tempo che investirete nella preparazione,
scegliendo la carta abrasiva della grana corretta, seguendo le regole sui passaggi di carta verso le
grane più fini e contenendo i passaggi entro intervalli di 100, vi farà guadagnare strada verso la
finitura perfetta.
Questa guida fornisce indicazioni di carattere generale. Le condizioni lavorative e quelle
atmosferiche possono avere molta influenza sul risultato finale del lavoro di finitura. Inoltre, il
risultato richiesto viene raggiunto attraverso i singoli operatori, ognuno dei quali lavora in un modo
personale e in condizioni diverse. Agli applicatori spetta la responsabiltà di trovare il migliore
compromesso tra i vari fattori, inclusi quelli menzionati, che consenta di ottenere il risultato estetico
desiderato.
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Le informazioni presenti in questa scheda sono solo consultive. Chiunque utilizzi il prodotto senza prima
richiedere per iscritto se il prodotto è adatto per l’impiego richiesto lo fa a suo rischio, non assumiamo
alcuna responsabilità per qualsiasi danno o perdita derivante dall’uso o dalle prestazioni dei prodotti.
L’Informazioni contenuta in questa scheda potrebbe essere soggetta a modifiche periodiche alla luce
della nostra esperienza e della nostra politica di continuo sviluppo del prodotto.
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