Quinta Lezione Espansione in momenti di dipolo, Metodo delle immagini, definizione e calcolo capacità Riassunto della lezione precedente Circuitazione del campo elettrico Gabbia di Faraday Potenziale di un guscio/conduttore carico il generatore di Kelvin effetto delle punte e parafulmine calcolo del potenziale per alcune distribuzioni L’approssimazione di dipolo per distribuzione arbitraria di cariche Distribuzione arbitraria di cariche: il potenziale in P in prima approssimazione, a grande distanza: V (r ) qi 4 0 i ri 1 1 4 0 r qi i ri Q 4 0 r r di Ma se ci sono cariche positive e negative in ugual quantità? L’approssimazione è chiaramente insufficiente P r’ L’approssimazione di dipolo per distribuzione arbitraria di cariche Approssimiamo meglio ri ri r d i cos r di u r 1 1 d i u r 1 ri 1 ri r r P ri r di Per cui il potenziale diventa V (r ) Q qi 4 0 r i 1 di u r r2 ... r’ L’approssimazione di dipolo per distribuzione arbitraria di cariche Se definiamo momento di dipolo per una distribuzione di cariche p qi d i i Vediamo che il secondo termine dell’espansione è 1 4 0 p ur r2 Cioè esattamente il potenziale di dipolo calcolato nella scorsa lezione Questo è importante in quanto stabilisce che qualunque distribuzione di cariche, globalmente neutra, ad una certa distanza ha un potenziale (e quindi un campo) che dipende dal momento di dipolo Esempio: approssimazioni a grande distanza Supponiamo di avere una distribuzione di cariche piuttosto complicata: Q1= 1nC in R1 (0.01,0.01,0.02)m Q3= 12nC in R3 (0.01,0.03,0.02)m Q2= 3nC in R2 (0.02,0.02,0.02)m Q4= 8nC in R4 (0.03,0.03,0.02)m Qual è il potenziale in P (3,0,4) m? P Esempio: approssimazioni a grande distanza Le cariche sono tutte vicine all’origine, da cui P dista circa 5m Sappiamo quindi che il risultato sarà con buona approssimazione V 1 4 0 R qi i Q 4 0 R 4 8.854 10 12 5 43 .14V Se avessimo fatto il conto in modo esatto avremmo ottenuto 1 qi V 4 0 4 0 i ri 1 24 10 9 i qi 43 .37V Ri R ….la distanza in questo caso non è poi così grande... Esempio2: approssimazioni a grande distanza Modifichiamo lievemente i dati (le cariche) del problema precedente: Q1= 1nC in R1 (0.01,0.01,0.02)m Q3= -4nC in R3 (0.01,0.03,0.02)m Q2= 5nC in R2 (0.02,0.02,0.02)m Q4= -2nC in R4 (0.03,0.03,0.02)m Qual è il potenziale in P(3,0,4) m? P Esempio 2: approssimazioni a grande distanza Le cariche sono ancora tutte vicine all’origine, da cui P dista circa 5m Però se calcoliamo come prima V 1 4 0 R qi i Q 4 0 R 0 Ovvero l’approssimazione è insufficiente: conta il contributo di dipolo (che sappiamo decrescere come r2) Calcoliamo il termine di dipolo: p qi d i 1011,7 1011,0 Cm i 1 pR 1 p ur 1 Vdip 12 3 2 4 8 . 854 10 4 4 0 r 0 r 3 10 11 0 0 2.157 10 3V (5) 3 Esempio 2: approssimazioni a grande distanza Se avessimo calcolato in modo “rigoroso” avremmo ottenuto qi V 2.298 10 3V 4 0 i ri 1 Metodo delle Immagini Se sostituiamo una superficie equipotenziale con una superficie conduttrice (o un conduttore pieno) avente il corretto potenziale, il campo rimane identico! IDEA: studiare i campi di distribuzioni di cariche in prossimità di conduttori rimpiazzando i conduttori con distribuzioni di carica appropriate, o viceversa, a seconda della difficoltà del problema Metodo delle Immagini Tale procedura, ovvero sostituire ad un problema, un problema equivalente più semplice, è molto generale Ovviamente il problema è equivalente per tutto quanto è al di fuori del conduttore equivalente Il caso più semplice: un conduttore piano a potenziale zero (massa) in prossimità di una carica. Basta sostituire con un dipolo. Carica in prossimità di un piano conduttore Il campo dovuto alla carica sola è E 4 0 r 2 r Sul piano, il campo è tutto ortogonale, con direzione -x, e la componente di r lungo x di r è -a, ovvero E q r q 4 0 r 3 au x q 4 0 3 a2 r 2 2 au x -P r - r -a - Aggiungiamo l’effetto della carica immagine raddoppiando il campo 2q ETOT 4 0 3 a2 r 2 2 au x Carica in prossimità di un piano conduttore La densità di carica indotta (Gauss) è 2q ( r ) 0 E( r ) 4 a 2 3 r2 2 a Notate che, se integriamo su tutto il piano (nota: (r,) individuano un punto in coordinate polari) 2 2 0 0 0 q d q 2 ( r ) rd r d -P r - r a - Come deve essere. La forza che subisce la carica è ovviamente (forza tra due cariche uguali e opposte…) Lo stesso risultato poteva essere ottenuto q2 F u integrando i contributi di forza dovuti a 2 x 4 0 2a (molto più laborioso!!) ATTENZIONE L’equivalenza è valida solo per la regione al di fuori del conduttore equivalente: es. appello luglio 2007 Flusso attraverso la sfera? NON E’ ZERO come potreste immaginare mettendo la carica immagine Usiamo il teorema della immagini per calcolare la carica sul piano a Integrata nel cerchio di 1 m 4 a 2 r 1nC 10cm 2q (r ) 2 R Q2 3 2 2 ( r ) rdrd q 0 0 R=1m Quindi per Gauss: a2 R2 a a R 2 2 0.9nC ( E ) Qtot / 0 11.238 Vm Capacità di un conduttore Per una sfera conduttrice isolata caricata con carica Q, i punti della superficie sono equipotenziali Q 1 Q V 4 R Q 4 R C V Definiamo tale quantità Capacità [F]=[C]/[V] Se il conduttore non è sferico, nelle stesse condizioni il rapporto resta invariante R Capacità di un sistema di conduttori Vc1 Se i conduttori sono più di uno, ricordando che V (r ) r dV ' 40 r r ' Vc3 Vc2 r dV ' r dV ' r dV ' .. Vc1 4 0 r r ' Vc 2 4 0 r r ' Vcn 4 0 r r ' V Avremo in generale V1 V (r1 ) p11Q1 p12Q 2 ... p1n Q n ..... Vn V (rn ) p n1Q1 p n 2 Q 2 ... p nn Q n Dove pij si definiscono coefficienti di potenziale Capacità di un sistema di conduttori Quindi, un legame lineare (matrice) lega anche nel caso di più conduttori potenziali e cariche. Possiamo invertire tale matrice Q1 c11V1 c12V2 c1NVN Q2 c21V1 c22V2 c2 NVN Q N c N 1V1 c N 2V2 c NN VN I coefficienti sono scritti in minuscolo perché, per convenzione, non sono ancora le capacità, ma coefficienti di capacità. Per definire le capacità conviene valutare quali siano i coefficienti che legano le cariche alle differenze di potenziale tra i conduttori (vedremo poi perché) Sistema di conduttori Riscrivendo i coefficienti in modo da far comparire differenze di potenziale tra i conduttori, si ha Q1 C11V1 C12 (V1 V2 ) C1 N (V1 V N ) Q2 C 21 (V2 V1 ) C 22V2 C 2 N (V2 V N ) Q N C N 1 (V N V1 ) C N 2 (V N V2 ) C NN V N in pratica una matrice capacità, in cui i coefficienti sulla diagonale si definisco autocapacità e gli altri coefficienti, mutue capacità Sistema di 2 conduttori consideriamo il caso di 2 conduttori V1 p11 q1 p12 q2 q1 q V2 p21 q1 p22 q2 q2 q q V2 V1 C V1 ( p11 p12 ) q V2 ( p 21 p 22 ) q tale sistema prende il nome di condensatore +q -q Condensatore piano Calcoliamo la capacità per il caso di due lamine affacciate, di area S e distanziate d Applicando il Teorema di Gauss: Ex Q S V V E x d d Q S C V d + + + + + + + d x Capacità tra due sfere metalliche concentriche V (r) Sb Q Sa 4r Q 1 1 Q b a V (a ) V (b) 4 a b 4 ab Q 4 Q d d ab 4a 2 4b 2 S a Sb Q C V d a d b Capacità di un tratto di cavo coassiale Consideriamo un tratto di coassiale di lunghezza l Avevamo calcolato (lezione 2) che b V ( a ) V ( b) ln 2 a Considerando che Q=l otteniamo Q 2 l C V ( a ) V (b) b ln a l a b Note e notazioni Di qui in poi userò delle frecce per indicare differenze di potenziale tali frecce ovviamente non servono ora ad indicare dei vettori userò frecce, che vanno da un punto (potenziale di riferimento) ad un altro punto (potenziale) per evidenziare qual è il potenziale di riferimento Per esempio: V indica il V potenziale del conduttore 2 rispetto al conduttore 1 Conduttore 1 Conduttore 2 Legge di Kirchhoff alle maglie Tale notazione consente di riscrivere la conservatività del campo elettrostatico in una forma molto utile che prende il nome di Seconda legge di Kirchhoff: Prendiamo una serie di punti, o una serie di conduttori, immersi in un campo Avevamo definito la ddp tra due punti come: V21 E d l 2 1 1 1 2 2 V32 V13 Se quindi calcoliamo 3 1 E d l E d l E d l E d l 0 2 V21 3 V21 V32 V13 0 3 Ovvero: la somma algebrica delle differenze (o cadute) di potenziale lungo una maglia è nulla Note La scelta della “maglia” è arbitraria Anche la scelta dei versi delle tensioni è arbitraria purché si adotti la stessa scelta per tutto il tempo (percorrere tutta la maglia nello stesso verso) Consente di legare le tensioni tra loro, ovvero ricavare una in funzione delle altre: per es C B A VBA VCB VAC 0 VBA VCB VCA 0 VBA VCB VCA Connessione condensatori: Serie +++++++++ --------------V1 V2 +q -q +q -q VTOT V=V1+V2 ----------------- La carica totale non cambia Le differenze di potenziale si sommano Q Q V1 V2 C1 C2 CTOT Q VTOT +++++++++ 1 CTOT Il sistema si comporta come un unico condensatore con capacità 1 1 C1 C2 1 CTOT i 1 Ci Connessione condensatori: Parallelo +q1 +q2 -q1 -q2 La carica totale è la somma delle cariche La differenza di potenziale è la stessa Vtot Q q1 q2 C1VTOT C 2VTOT CTOT C1 C 2 CTOT Ci i Esercizio a Due elettrodi sferici come da figura. d c b L’elettrodo più interno è rivestito di dielettrico. Capacità? Possiamo pensare alla struttura come composta da due condensatori in serie: aggiungere un guscio metallico lungo la superficie di separazione non cambierebbe nulla (superficie equipotenziale) 4 0 r abc 1 ac C C ac 4 1 1 ( b c ) a ( c a )b ca r C ac C cb cb Ccb C cb 4 0 bc Cac Esercizio Una sfera di raggio R1= 1m e carica Q= 1nC viene collegata con un filo conduttore ad una sfera, lontana dalla prima, di raggio R2=0.3 m e inizialmente scarica. Quali cariche possiedono le due sfere a collegamento avvenuto? Esercizio (cont.) Conosciamo le capacità delle sfere C1 40 R1 C 2 40 R2 Al collegamento la carica si ridistribuisce ed i conduttori finiranno per assumere lo stesso potenziale q1 q2 V C1 C2 Ma la carica totale resta la stessa (principio di conservazione della carica) q1 q2 Q q1 0.77 nC Dal sistema troviamo le quantità richieste q2 0.23nC Energia di carica di un condensatore Caricando un condensatore compiamo un lavoro: il campo contro cui compiamo il lavoro crescerà con il crescere della carica sul conduttore q dL V dq dq C +dq Q q 1 Q2 1 1 L dq QV CV 2 C 2 C 2 2 0 q(V) L V +q V