COR R I ER ECONOM I A 33 LUNEDÌ 14 APRILE 2014 Focus Affari La classifica delle prime 88 cantine italiane: fatturano complessivamente 4,7 miliardi, quasi la metà del totale Made in Italy In vino veritas (e business) Tre coop in testa alla graduatoria. Giro d’affari cresciuto del 6,6%, l’ export del 7% a quota 5 miliardi P iù di 380 mila aziende, oltre un milione di addetti (compreso l’indotto), un giro d’affari stimato di 10 miliardi, più di 5 miliardi di export: sono i numeri del mercato italiano del vino. E lo sfondo nel quale competono le 88 maggiori imprese vitivinicole protagoniste della classifica 2013 pubblicata in queste pagine. Una graduatoria basata sui bilanci delle cantine, che fotografa questa speciale industria attraverso il lavoro e i risultati gestionali dei suoi più importanti operatori. Si Il settore resta frammentato: per competere all’estero la dimensione conta tratta di un campione significativo: le 88 imprese sono titolari di un giro d’affari di 4,7 miliardi, cresciuto del 6,6% sul 2012; percentuale che supera l’8% nelle esportazioni e rimane positiva (+4,3%) anche sul più difficile mercato domestico. Complessivamente rappresentano il 47,2% del fatturato globale del settore e più del 50% dell’export totale. Cosa rivela questa classifica? Prima di tutto che il mercato del vino tiene botta, attira capitali, difende lavoro e occupazione, impegna tanti Azienda vitivinicola 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 Cantine Riunite & Civ (consolidato) di cui: Gruppo Italiano Vini Cantine Riunite & Civ Caviro Gruppo Mezzacorona Gruppo Marchesi Antinori Fratelli Martini Casa Vinicola Zonin Cavit Gruppo Campari Wine Casa Vinicola Botter Carlo & C. Enoitalia Gruppo Cevico Cantina di Soave Santa Margherita Giordano Vini Marchesi de’Frescobaldi Gruppo La Vis Collis Veneto Wine Group Ruffino Masi Agricola Banfi Mgm Mondo del Vino Casa Vinicola Caldirola La Gioiosa Cantine Settesoli La Marca Vini e Spumanti Gestioni Piccini Ferrari Fratelli Lunelli Cantina Tollo Fontanafredda Viticoltori Ponte giovani e tante donne (mai come ora) e, a braccetto con la moda, è sempre più il simbolo prezioso del made in Italy nel mondo. Due velocità E’ un mercato a due facce, però. Quella preoccupata per il difficile lavoro in casa, dove «la competizione è fortissima e il crollo dei volumi di vino ha raggiunto livelli parossistici», come sostiene Sergio Dagnino, direttore della Caviro, maggiore produttore d’uva d’Italia. E quella soddisfatta dai buoni risultati all’export cresciuto del 7,3% sul 2012 (dati Istat elaborati da Vinitaly-Assoenologi), consolidando il primato del vino nella bilancia alimentare del Bel Paese. «Il lavoro all’estero è la valvola di sicurezza per gli imprenditori del settore — afferma Ettore Nicoletto, amministratore delegato del gruppo Santa Margherita, tra i più importanti del comparto —. Il vino italiano ha grande appeal e uno stile ben definito, l’offerta è variegata e accessibile, i nostri prodotti sono ormai più interessanti di quelli francesi e negli ultimi anni hanno anche recuperato in valore». In pratica due mondi. Anche dal punto di vista operativo: le aziende di taglio più industriale, che lavorano soprattutto vino quotidiano, sono sotto pressione, come pure i vignaioli dell’ultima ora che hanno poca esperienza e nessuna capacità di sopportare le ciclicità del mercaFatturato (milioni euro) to. Mentre le boutique del vino e le cantine di lungo corso, che producono in molti casi etichette griffate, combattono con risultati nel complesso positivi. I BIG FIVE I primi cinque produttori per fatturato Corrado Casoli, presidente Cantine riunite & Civ e del controllato Giv Luca Rigotti, presidente Mezzacorona 2° 1° Concentrazioni 3° «E’ finito il tempo dei produttori della domenica — scandisce il banchiere vignaiolo Gianni Zonin, proprietario della Casa vinicola che porta il suo nome —. Fare vino è un lavoro affascinante che trascina, che fa spendere quattrini, che ha attirato professionisti e vari imprenditori. Ma sono arrivate le disillusioni e oggi sul mercato ci sono tante aziende in vendita, in tutte le tipologie di vino». Zonin non ha dubbi: se gli ultimi 12 mesi sono stati molto difficili, il 2014 non sarà meno impegnativo. «Gli operatori più in crisi sono quelli che possiedono dai 10 ai 50 ettari di vigneto, mentre se la cava chi ha dai 50 ettari in sù ed è ben strutturato», precisa Zonin, sottolineando quello che considera «il grande male del mercato: ovvero la polverizzazione della proprietà». Conferma Cesare Cecchi, proprietario con il fratello Andrea, dell’omonimo gruppo toscano: «Chi vuole fare business ha bisogno di massa critica: è quindi naturale che un mercato, così frammentato, vada verso un processo di concentrazioni. Nei prossimi anni sarà ridisegnata la struttura di questo mondo». Insomma, i risultati ci sono, ma Sergio Dagnino, direttore generale Caviro S. Avaltroni DI ANNA DI MARTINO 5° 4° Gianni Martini, proprietario Fratelli Martini Piero Antinori con le figlie (da sinistra) Albiera, Allegra, Alessia Tutti in fila Nelle tabella di questa pagina e nelle due pagine successive la graduatoria delle 88 maggiori imprese vitivinicole italiane con più di 10 milioni di fatturato 2013 (da bilancio civilistico, consolidato o aggregato). L’Ebitda, margine operativo lordo, è in cifra assoluta e in percentuale sul fatturato. L’Ebit è l’utile operativo netto, prima di imposte e oneri finanziari. Per le coop i valori dell’Ebitda e dell’ Ebit hanno un modesto significato data la loro finalità: pagare al meglio il costo delle uve conferite dai soci. Nella colonna Pfn è indicata la posizione finanziaria netta: vale a dire l’indebitamento netto o la liquidità dell’azienda. Nel caso delle coop gli ettari vitati sono di proprietà dei soci. Variazione % 2013/2012 Export Ebitda Ebit PFN Numero bottiglie Ettari vitati Dipendenti proprietà affitto unità 4.580 687 3.893 31.844 3.500 2.617 285 1.980 5.700 651 0 0 6.700 5.500 138 0 1.200 1.200 6.700 2 608 890 0 0 60 5.476 7.000 150 120 3.000 72 2.000 1.147 832 315 321 394 438 115 282 191 150 98 67 199 165 213 449 520 179 100 142 110 332 111 60 62 166 41 46 124 79 135 61 2013 2012 Italia estero totale milioni % migliaia % migliaia migliaia milioni 533,6 348,0 202,3 224,3 163,1 160,0 159,2 154,0 152,9 149,2 136,0 128,0 117,0 103,0 102,1 101,1 84,5 84,0 78,0 73,8 69,2 68,5 66,5 64,5 58,0 56,5 54,2 49,0 48,7 46,0 44,9 43,9 512,3 372,0 177,8 199,1 160,3 150,0 158,4 140,0 153,1 139,0 105,0 113,0 95,8 108,0 95,3 109,9 85,0 92,0 76,0 64,6 70,0 63,8 64,0 69,9 56,0 55,0 42,3 44,0 51,2 37,0 41,3 37,3 3,5 -24,0 15,8 7,2 0,0 2,1 0,6 5,0 -7,3 nd 2,5 12,8 18,5 -9,2 3,0 -8,6 6,1 nd 0,0 0,0 0,0 14,8 4,1 -6,8 4,1 1,4 20,7 -0,4 -6,0 19,5 6,9 9,0 4,6 2,7 10,9 34,4 1,7 9,2 0,5 11,0 2,1 nd 27,0 13,4 37,4 0,5 9,8 -5,8 1,0 nd 22,0 16,0 1,0 2,8 3,6 -6,7 3,2 4,2 34,7 17,9 5,0 8,7 10,0 -0,6 4,2 -6,5 13,8 12,7 1,7 7,0 0,5 10,0 -0,1 7,4 29,5 13,3 22,1 -4,5 7,1 -8,0 -0,6 -8,6 2,6 14,0 -1,0 7,4 3,9 -5,4 3,6 2,8 28,2 11,1 -5,0 26,1 8,0 17,7 333,6 252,0 81,1 54,00 133,6 97,9 143,3 117,0 119,3 114,3 130,0 97,0 24,6 52,0 62,8 50,1 51,8 65,0 12,0 67,8 64,2 40,5 44,3 16,9 32,5 28,3 37,3 43,3 7,0 8,0 17,2 14,0 62,5 72,0 40,0 24,1 82,0 65,0 90,0 76,0 78,0 76,6 95,5 76,0 21,0 50,0 61,5 49,6 61,3 77,4 15,0 92,0 92,0 59,1 66,7 26,2 56,0 50,2 69,0 88,3 14,0 17,0 38,4 31,9 34.246 23.969 10.277 9.226 16.919 64.300 11.800 9.406 1.570 nd 12.078 8.013 1.726 6.371 29.479 10.100 24.000 6.000 4.754 16.183 19.300 8.937 3.187 2.075 2.500 nd 1.399 6.500 14.500 nd 5.870 2.245 6,4 6,9 4,8 4,1 10,4 39,0 7,4 6,1 1,0 nd 8,9 6,2 1,5 6,2 28,4 10,0 28,4 7,14 6,0 22,0 28,0 13,0 5,0 3,5 4,3 nd 2,6 13,3 30,0 nd 13,1 5,1 14.549 11.888 2.661 3.643 3.404 45.300 8.300 7.359 5.753 nd 10.795 6.510 -500 1.546 22.137 5.200 14.500 2.184 1.424 12.394 14.800 3.168 1.402 1.152 1.500 nd 399 5.825 nd nd 3.543 565 -183.029 -119.500 -63.529 -21.000 -134.505 116.000 -24.800 -39.257 -6.578 nd -9.668 -17.566 18.746 1.633 -47.089 -66.872 -24.600 -75.000 -10.558 -8.574 -24.000 -15.207 -28.087 nd -8.500 -11.564 -7.641 nd 8.000 nd nd -14.724 216,1 92,0 124,1 191,8 48,0 22,7 50,0 42,0 70,0 39,3 65,0 83,0 68,0 33,0 17,3 24,0 10,0 nd 0,0 20,0 12,0 15,3 36,1 45,0 21,8 24,9 20,0 13,1 4,0 12,5 8,7 13,0 653 653 0 0 0 40 0 0 0 0 0 0 0 0 166 0 100 0 0 500 600 17 0 0 1.200 0 0 450 0 no 33 0 la fatica è tanta.«La società è cambiata. Il vino non è più un alimento, ma un piacere parte del nostro stile di vita — dice Corrado Casoli, presidente delle Cantine riunite e della controllata Giv, leader del mercato —. Il calo dei consumi è un fatto con cui dobbiamo confrontarci, cercando di resistere alla pressione delle catene della grande distribuzione che hanno l’esigenza di dare al consumatore prodotti convenienti. Resto però ottimista: l’importante è che non si blocchi la crescita qualitativa dei prodotti avvenuta negli ultimi anni». Positività a casa della Marchesi I big esportano in media il 57%. Soffre chi è molto esposto sul mercato di casa Antinori: «E’ vero: la competizione in Italia è feroce e i costi di distribuzione molti alti — dice Renzo Cotarella, amministratore delegato del maggiore gruppo privato d’Italia —. Ma è anche vero che il mercato cresce e i risultati ci sono, a patto però che si continui a investire sulla gamma di prodotti, sulla struttura commerciale, sulla qualità degli uomini, sulla comunicazione. Guai ai pessimisti!». www.annadimartino.it © RIPRODUZIONE RISERVATA I CAMPIONI DI ETICHETTA Le prime 88 cantine italiane 1 Cantine riunite & Civ: consolidato 2013 stimato. Alcuni dati emergono dalla somma del bilancio civilistico Cantine riunite & Civ (chiuso al 31/7/ 2013) e il bilancio consolidato del controllato gruppo Giv (chiuso al 31/12/2013). La flessione del fatturato del Giv è dovuta alla cessione alla capogruppo della divisione Coltiva che opera solo sul mercato italiano. A parità di Giv registra un incremento del fatturato del 3% - 2 Caviro: dati gestionali relativi alla sola divisione vino. Il consolidato, che comprende anche attività nella distilleria e nell’energia, chiude con un fatturato di 326,6 milioni. Il gruppo è primo produttore di uve: 623,9 tonnellate, pari al 10,1% della produzione nazionale totale. Il totale del vino confezionato è stato tutto espresso in bottiglie 3 Mezzacorona: il gruppo comprende Nosio, Prestige wine imports, Villa Albius, Bavaria e partecipa al Castello di Querceto. Bilancio al 31/8/2013 4 Marchesi Antinori: il gruppo comprende anche le aziende Prunotto (Piemonte) e Tormaresca in Puglia. Il prospetto descrive il fatturato consolidato del corebusiness. Il valore preconsuntivo del fatturato consolidato di tutto il gruppo supera 165 milioni - 5 Fratelli Martini: i 280 ettari vitati sono di proprietà della famiglia Martini - 6 Zonin: dati consolidati. Ebit, ebitda e pfn non definitivi. Consolidate: Casa vinicola Zonin, Zonin Usa inc., Zonin Uk ltd, Barboursville winery in Virginia, Prinzo Japan - 8 Gruppo Campari: i dati del polo vini Campari sono estrapolati dal consolidato della multinazionale del beverage. L’area vino comprende i brand: Sella & Mosca, Enrico Serafino, Teruzzi & Puthod, Lamargue, Riccadonna, Mondoro, Cinzano Spumanti, Odessa Sparkling wines. Inoltre la distribuzione vini di Icario, Le Fracce, Kupelwieser, Tenuta di Capraia, Fazi Battaglia, Urciuolo, Mouton Cadet, Volpe Pasini - 9 Casa vinicola Botter Carlo & C: è proprietaria delle tenute Botter, Fossalta di Piave, Agricola Là di Motte, Agricola Annia - 11 Cevico: riunisce la coop agricola Cevico e le controllate consolidate Due tigli, Tenuta Masselina agricola, Rocche malatestiane, Sprint distillery - 13 Santa Margherita: controllate Ca’ del Bosco, Tenute Santa Margherita, SM Tenimenti Pile e Lamole e San Disdagio, SM Usa - 15 Marchesi de’ Frescobaldi. L’incidenza dell’export sul totale sale al 68,1% se calcolata sulle sole vendite commerciali di vino. Il gruppo comprende: Compagnia de’ Frescobaldi, Marchesi de’ Frescobaldi soc. agricola, Conti Attems, Ornellaia e Masseto, Vigneti di Nugola, Tenute di Toscana, Tenute di Castelgiocondo e Luce della vite, Toscana distribuzione, Riguardo, Frescobaldi retail e restaurant - 16 Gruppo La-Vis: comprende la capogruppo La Vis sca, Cesarini Sforza spumanti, Basilica Cafaggio, Poggio Morino, Casa Girelli - 17 Collis Vento wine group: bilancio consolidato. Cooperativa di secondo grado, rappresenta il 15% della produzione vitivinicola veneta - 18 Ruffino: I vigneti in conduzione che appartengono alla famiglia degli ex proprietari Folonari, sono curati dalla controllata Tenimenti Ruffino. L’indebitamento è nei confronti della controllante Constellation - 19 Masi Agricola: preconsuntivo consolidato. Oltre alla capogruppo, comprende le controllate: Possessioni e Vigneti Serego Alighieri, Cantine Conti Bossi Fedrigotti, Terre e vigne, Agr. Stra del Milione, Ca’ Nova, Masi Tupungato vigneti La Arboleda in Argentina. E le collegate e partecipate Agr. Vigneti del Campofiorin e Premium wine selection Fonte: elaborazione Anna Di Martino (www.annadimartino.it) per CorrierEconomia su dati aziendali. La riproduzione dei dati deve essere autorizzata 34 CO RRI E RECONO M I A LUNEDÌ 14 APRILE 2014 Focus Mercati & affari Sono 14 le aziende con più di 100 milioni di fatturato. Sono 14 anche i gruppi della graduatoria che esportano Produzione Le magnifiche 88 italiane che Cantine riunite & Civ prima per fatturato, Marchesi Antinori è in testa alla classifica per redditività ed Azienda vitivinicola Ed eccoci, con 160 milioni, alla Marchesi Antinori. La più grande azienda privata, celebre griffe del vino, è da 9 secoli di proprietà dell’omonima famiglia fiorentina di Piero Antinori, con le sue figlie Albiera, Allegra e Alessia, 26ma generazione in campo. Cantine del calibro di Tignanello, Castello della Sala, Pian delle vigne o Antinori nel Chianti classico (realizza- Gli altri nomi tra i superbig I CAMPIONI DI REDDITIVITÀ Le 12 aziende vitivinicole con un rapporto tra Ebitda e fatturato maggiore del 20%, nel 2013 Marchesi Antinori 39,0% 2. Cusumano 33,0% 3. Ferrari Fratelli Lunelli 30,0% 4. Santa Margherita 28,4% 5. Marchesi de' Frescobaldi 28,4% 6. Masi Agricola 28,0% 7. Azienda vinicola Falesco 26,5% 8. Ruffino 22,0% 9. Guido Berlucchi 22,0% 10. Umberto Cesari 21,7% 11. Barone Ricasoli 21,0% 12. Donnafugata 20,9% Variazione % 2013/2012 (milioni euro) Di nuovo una coop di peso: è la Cavit di Gravina (Trento), che archivia un anno con il segno meno in Italia. Guidata da Enrico Zanoni, sta potenziando l’area spumanti e continua a investire in ricerca e sviluppo. Occupa l’ottavo posto il gruppo Campari con il suo polo vini guidato da Andrea Montorfano. Al nono c’è la Casa della famiglia Botter: tra i maggiori imbottigliatori e commercianti, ha guadagnato tre posti in classifica con un incremento che sfiora il 30%. Scende invece di un gradino, a quota 10, Enoitalia della famiglia Pizzolo (opera con marchi propri e per conto di clienti). Si fa largo all’undicesimo posto il consorzio romagnolo Cevico, presieduto da Ruenza Santandrea: grazie a un incremento di oltre il 22%, ha superato i 100 milioni. Dopo la corsa del 2012, un esercizio difficile per la Cantina di Soave, grande operatore della Valpolicella. Mentre al comando di Ettore Nicoletto cresce il gruppo Santa Margherita, entrando nella rosa dei super big con 102 Marcello, Matteo, Camilla, Alessandro Lunelli, proprietari delle Cantine Ferrari 1. Fatturato Export Ebitda Sandro Boscaini, proprietario Masi Agricola 1. Luigi Sgarzi 2. Casa Vinicola Botter Carlo & C. 3. Barone Montalto 4. Ruffino 5. Masi Agricola 6. Fratelli Martini 7. Allegrini 8. Gestioni Piccini 9. Umberto Cesari 10. Gerardo Cesari 11. Farnese Vini 12. Barone Ricasoli 13. Gruppo Mezzacorona 14. Pasqua Vigneti e Cantine Territori & etichette Alle spalle dei più grandi, si susseguono tante cantine, più o meno note. Appaiono piccole rispetto ai big, ma pesano nel Antinori, Martini e Zonin le prime tre dinastie vinicole che reggono il confronto con le coop Ebit PFN Numero bottiglie Ettari vitati 2012 Italia estero totale milioni % migliaia % migliaia migliaia milioni proprietà 38,0 43,9 37,3 27,7 44,4 36,7 36,4 34,8 35,2 15,0 -3,0 13,2 18,1 5,6 21,8 100,0 -9,0 12,0 20,0 21,9 3,3 4,2 6,3 27,0 1,9 60,0 -1,9 8,0 -4,1 12,4 51,2 -6,0 7,0 6,0 10,1 7,5 5,4 9,8 4,0 -2,7 24,0 1,4 7,0 nd 6.371 3.485 1.964 2.850 nd 3.800 4.403 8.400 nd -6,7 5,9 49,7 7,0 3,0 -6,0 -0,9 7,7 6,6 16,0 1,0 -9,0 40,0 3,3 9,0 7,8 9,8 18,5 1,7 32,0 17,7 19,4 31,8 1,5 nd nd 2.741 423 1.948 nd 3.000 4.253 5.810 nd nd -3.817 -4.006 -6.250 nd nd 8.917 459 27,0 12,0 11,7 2,5 15,0 25,5 29,0 12,8 4,0 no 120 0 3.241 25 nd 2.000 0 85 no 35 160 0 2.800 nd 0 200 400 -8,6 -4,3 0,0 nd 37,0 -17,4 -1,0 44,5 6,0 -5,2 nd 2,0 nd 5,0 25,0 21,4 -3,0 nd 18,0 123,9 -1,0 -35,1 10,8 -5,0 nd 16,6 nd -1,7 -1,6 15,9 -3,0 nd 22,0 42,5 -1,0 12,3 8,5 -10,2 -1,0 5,9 nd 3,3 3,900 3.197 2.425 nd nd 3.030 1.994 1.108 1.472 nd 419 nd 503 nd 720 287 1.697 nd 596 2.000 -3.201 0 -24,2 nd -2.368 2.461 6.870 -15.660 nd -1.685 nd -4.907 nd -17.182 2.103 2.435 nd -12.394 7,8 21,8 2,7 13,8 7,7 6,8 8,9 10,2 11,6 6,3 1,8 9,0 17,1 4,1 15,5 18 12,6 8,5 4,0 298 8,5 260 89 630 70 40 766 0 60 0 2.400 0 202 1.575 6.000 98 17 185 71 0 160 50 0 20 60 0 0 0 0 0 0 55 95 0 175 92 16 nd nd 6,0 -6.850 8,0 3,8 1.450 200 0 10 Casa Vinicola Natale Verga Duca di Salaparuta Valdo Spumanti ViVo Cantine Casa Vinicola Sartori Chiarli Cielo e Terra Vini 43,0 42,1 41,9 41,8 41,8 39,2 38,5 Farnese Vini Guido Berlucchi 38,3 37,9 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 Cecchi Toso Terra Moretti Pasqua Vigneti e Cantine Cantina Valpolicella Negrar Zenato Azienda Vinicola Astoria Vini Cantina Prod. Valdobbiadene Cantine Riondo Luigi Sgarzi Cantina di Carpi e Sorbara Cantina due Palme 35,2 35,2 34,3 34,0 34,0 33,7 32,3 31,8 31,1 29,0 28,6 28,0 27,6 27,0 25,7 26,7 24,4 23,5 23,0 22,0 21,8 33,4 32,1 33,0 35,0 27,5 33,2 30,2 32,3 26,9 30,0 nd 23,0 19,4 27,5 22,8 23,3 27,2 24,4 21,7 22,0 21,1 17,4 23,6 6,1 27,5 22,1 25,6 12,4 8,4 24,7 28,0 2,6 19,0 18,4 24,0 6,0 13,4 12,0 19,7 7,0 1,2 11,5 23,4 44,1 4,0 78,0 45,0 50,0 83,0 4,0 49,5 67,0 18,0 80,7 65,0 76,0 38,4 26,6 79,4 98,0 9,0 70,0 66,7 89,0 23,4 53,0 51,0 84,0 30,2 5,4 53,0 4,800 3.261 5.812 nd nd 3.465 2.751 2.330 3.079 nd nd nd 1.213 5.070 1.205 1.707 3.998 nd 1.262 nd 2.180 15,1 8,3 4,7 7,0 nd 10,0 11,5 22,0 13,6 9,3 19,0 nd nd 10,3 8,6 7,3 9,9 nd nd nd 4,4 19,0 4,7 6,8 16,4 nd 5,5 nd 10,0 98,0% 95,5% 92,2% 92,0% 92,0% 90,0% 89,0% 88,3% 86,0% 84,0% 83,0% 83,0% 82,0% 80,7% milioni. Ancora un anno duro per la piemontese Giordano vini: unica impresa che opera nella vendita diretta, controllata dal fondo Private equity partners, sta contrastando le difficoltà del mercato interno con una crescita all’estero. «L’export rappresenta il 49,6% del nostro fatturato, con un incremento di 2 punti sul 2012», dice l’amministratore delegato SimonPietro Felice. Cominciata in Francia con risultati inattesi, l’espansione è proseguita in Belgio e Usa ed è ora partita la campagna in Norvegia, Svezia e Finlandia, mercati in crescita. Complessivamente il pool di aziende over 100 milioni rappresenta poco più di 2 miliardi di fatturato, pari al 20,5% del mercato totale e al 45,5% del campione in classifica. 2013 31 32 33 34 35 36 37 38 39 Casa Vinicola Bosco Malera Corte Giara - Allegrini Cantina Vini La Delizia Citra Vini Terre Cortesi Moncaro Gerardo Cesari Fantinel 59 Gotto d'Oro 60 Rocca delle Macie I primi tre privati Le 14 aziende vitivinicole con una quota export superiore all'80% del fatturato 2013 Fonte: elaborazione CorrierEconomia La fotografia delle 14 aziende con più di 100 milioni di fatturato, sancisce il dominio del mondo cooperativo. Il podio è occupato da tre coop, a cominciare dalle Cantine riunite Civ (Reggio Emilia) che con un giro d’affari di oltre 500 milioni, stacca tutti i competitor. Al colosso emiliano presieduto da Corrado Casoli fanno capo 2mila soci viticoltori, una ventina di cantine sociali e anche la spa Giv che fattura più della capogruppo ed è il maggiore singolo protagonista del mercato, controllando a sua volta una quindicina di storiche cantine. Cantine riunite Civ è leader nella produzione di Lambrusco, Prosecco e vini frizzanti: Cavicchioli e Maschio sono i due marchi più familiari, e marcia bene anche Righi, brand del Pignoletto (50% del venduto totale). Prossime mosse? «Consolidamento della rete distributiva e dei mercati esteri, specie Canada, Inghilterra e Giappone», afferma Casoli. Damigella d’onore, con 224 milioni, è la Caviro di Faenza (Ravenna) che rappresenta da sola il 10% della produzione nazionale di uva e ha in portafoglio il popolare Tavernello, marchio italiano più diffuso al mondo. Guidata dal direttore generale Sergio Dagnino, la Caviro è un big nell’area dei cosiddetti vini quotidiani, e dallo scorso anno ha potenziato il suo raggio di azione con prodotti di pregio, come il Brunello di Montalcino (con Delle Vigne ha i marchi Leonardo da Vinci e Cantina di Montalcino) e l’Amarone (è fresco l’acquisto della veneta Gerardo Cesari). Ma non solo. Caviro ha appena avviato una joint venture commerciale con Torresella, cantina pugliese, sull’altopiano delle Murge super premiata per le sua produzione di Nero di Troia. E le ambizioni del Consorzio romagnolo e i suoi obiettivi di potenziamento all’estero, lasciano immaginare che lo shopping Caviro non sia fi- CHI ESPORTA DI PIÙ S. A. Tre coop al comando zione unica in Europa) compongono una realtà che punta sulla valorizzazione delle sue fattorie, anche meno famose, capaci di alimentare risultati superiori alla media e in assoluto più significativi in fatto di redditività: Marchesi Antinori guida, infatti, la graduatoria delle aziende più redditizie del mercato. Ha caratteristiche completamente diverse la piemontese Fratelli Martini di Cossano Belbo (Cuneo), al quinto posto con 159,2 milioni. Gianni Martini opera soprattutto all’estero (è il primo italiano in Inghilterra) lavorando le uve di 1.820 famiglie conferitrici del Piemonte. La flessione in graduatoria si deve a un anno di consolidamento rispetto al 2012 che si era chiuso con un +8%. Al sesto posto, sale ancora la Casa vinicola del banchiere-vignaiolo Gianni Zonin e dei suoi figli Domenico, Francesco e Michele: azienda di famiglia squisitamente produttrice, presente nelle regioni più vocate d’Italia, è cresciuta più della media in questi ultimi anni. Le prossime mosse? «Non puntiamo su un ampliamento fine a se stesso — spiega Gianni Zonin —. Guardiamo invece a vini che hanno una grande immagine e che mancano nel nostro portafoglio, come il Prosecco dell’area Docg o il Brunello di Montalcino. Anche il Verdicchio, nelle Marche, ha tanta potenzialità». Fonte: elaborazione CorrierEconomia C antine a proprietà familiare, cooperative, imbottigliatori, imprese di taglio commerciale e altre che comprano uve e vino, ma possiedono anche fattorie con le quali producono direttamente: le 88 aziende in classifica sono lo specchio delle tipologie operative in cui si articola il mercato italiano del vino. Come hanno lavorato nel 2013? E quali le novità hanno in arrivo? nito qui. «Siamo l’unica azienda che dispone di una gamma completa di prodotti per regione e per fasce di prezzo — dice Dagnino —. L’obiettivo è di realizzare questa stessa potenza sui mercati esteri, con nuovi investimenti». Terzo posto, terza coop: l’en plein sul podio è merito della trentina Mezzacorona che scala una posizione, scalzando la Fratelli Martini. Presieduta da Luca Rigotti, Mezzacorona lavora in tutta la filiera produttiva, dall’uva allo scaffale (tra le sue marche più note lo spumante Rotari e i vini siciliani Feudo arancio). «Il controllo diretto della materia prima è un vantaggio che vogliamo potenziare», spiega Rigotti rivendicando la capacità di sostenere il reddito dei soci anche in questa difficile congiuntura: «La remunerazione media al quintale nella campagna 20122013 è stata di 100 euro al quintale». S. A. DI ANNA DI MARTINO affitto Dipendenti unità 33 110 51 51 50 56 60 21 69 92 46 200 70 34 41 47 41 25 16 32 70 30 82 58 54 65 30 31 31 90 loro territorio e, in tanti casi, vantano etichette che fanno l’immagine del nostro vino nel mondo. Alcuni esempi? La piemontese Marchesi di Barolo della famiglia Abbona (11,5 milioni) cresce a due cifre all’estero, tiene in Italia e potenzia la superficie vitata nelle zone più vocate della regione. La maison campana di Piero Mastroberardino (12,6 milioni), è un faro nella viticoltura regionale e attraversa imperturbabile cicli e moda. Toso in Piemonte (35,2 milioni), non solo va forte in Italia ma, mosca bianca sul mercato, si toglie anche lo sfizio di fare affari in Francia, mercato che assorbe il 30% del suo fatturato. Ancora in Piemonte c’è Fontanafredda (44,9 milioni): lo storico marchio di Oscar Farinetti, è in progresso su tutta la linea, e ha segnato l’ingresso del patron di Eataly sul mercato del vino. In Veneto la Zenato (33,6 milioni) è la solida azienda di Nadia e Alberto Zenato, con la madre Carla, produttori di Amarone e Lugana. Sempre in Veneto la Bertani Domains (19,7 milioni): è il brand della neonata divisione vini del gruppo farmaceutico Angelini, sotto il comando di Emilio Pedron. Ancora: la Valdo spumanti (41,91 milioni), presieduta da Pierluigi Bolla, è l’azienda veneta leader assoluto del Prosecco, il vino fenomeno del mercato, quello che ha trainato l’export nazionale, che conta tra i suoi protagonisti marchi come Carpené Malvolti (numero uno nella Docg), Viticoltori Ponte (43,9 milioni) Cantina produttori di Valdobbiadene (31,8 milioni), La Gioiosa (58 milioni), braccio nella grande distrubuzione organizzata di Giancarlo Moretti Polegato, anche proprietario della cantina boutique Villa Sandi. Ancora Prosecco in primo piano per la friulana Fantinel (23 milioni), mentre Duca di Salaparuta, con i marchi Corvo e Florio, è il polo vino dell’Illva di Saronno e la toscana Marchesi Mazzei, con il Castello di Fonterutoli, rappresenta una delle firme storiche del Gallo nero. E’ una rosa incompleta che non comprende, volutamente, le cantine titolari di alcuni primati. Quali? Ecco i più significativi. I campioni di redditività La graduatoria qui a fianco indica le aziende che hanno guadagnato di più, e cioè con un rapporto tra il margine operativo lordo (Ebitda) e fatturato superiore al 20%. «The winner is» Marchese Antinori, con un indice del 39%. Qual è il segreto I CAMPIONI DI ETICHETTA Le prime 88 cantine italiane 20 Banfi bilancio aggregato. Da dicembre 2013 la Banfi distribuzione è diventata Banfi srl assorbendo tutte le partecipate, mentre da gennaio 2013 le attività agricole sono confluite in Banfi società agricola - 24 Cantine Settesoli: i dati includono il fatturato consolidato realizzato all’estero con il partner inglese Enotria winecellars. Bottiglie: il totale dei litri confezionati commercializzati è stato espresso in bottiglie da 0.75 . I risultati cambiano tra vino sfuso, le cui vendite registrano un decremento del 7,9%, e vino confezionato: questo è cresciuto del 7,5% e rappresenta il 72,2% del fatturato totale. Il numero di dipendenti comprende anche gli stagionali - 26 Gestione Piccini: fanno parte del gruppo le aziende agricole Società agricola Valiano e Moraia - 27 Ferrari Fratelli Lunelli: dati prechiusura. I dati riguardano solo le Cantine Ferrari che sono parte di Lunelli spa. Il fatturato consolidato non è ancora disponibile. ll gruppo comprende: Cantine Ferrari, Acqua minerale Surgiva, Distilleria Segnana, Azienda Agricola Lunelli, Tenuta Podernovo e Tenuta Castelbuono. Il 20% delle uve proviene da vigneti di proprietà delle aziende agricole Lunelli di proprietà della famiglia, il resto da conferenti scelti della zona Trentodoc seguiti dagli agronomi del gruppo 32 Duca di Salaparuta: bozza di bilancio. L’azienda che fa capo all’Illva di Saronno, opera anche con i marchi Corvo e Florio e ha avviato partnership commerciali con la Caparzo (Montalcino) che comprende anche il Chianti classico Borgo Scopeto e il Morellino di Scanzano Doga delle Clavule e con la cantina abruzzese Barone di Valforte - 34 ViVo cantine nell’esercizio 2012-2013 si è fusa per incorporazione con la società Gruvit ,Gruppo viticoltori del Veneto orientale. Bilancio al 31/8/2013. Vivo controlla la Casa vinicola Bosco Malera. - 37 Cielo e Terra: fa parte del Gruppo Cantine Colli Berici partner fondatore del Consorzio Collis Veneto Wine Group - 39 Guido Berlucchi La maggiore realtà della Franciacorta ha stipulato contratti pluriennali di acquisto uve con controllo diretto sulla tenuta dei vigneti. L’approvvigionamento di uva avviene per il 17% da vigneti di proprietà e per l’83% dai fornitori - 40 Cecchi: fatturato aggregato con le aziende agrarie di famiglia. Il gruppo comprende Villa Cerna, Castello Montauto, Val delle rose e Tenuta Alzatura - 42 Terra Moretti gruppo vino: comprende Bellavista, Contadi Castaldi, Petra e Tenuta la Badiola - 46 Astoria vini. Primo vinificatore privato nell’area del Prosecco docg con oltre 35 mila quintali di uva 47 Cantina Produttori Valdobbiadene: bilancio consolidato al 30/6/2013. Controllata: Val d'oca. Pur in presenza di una lieve contrazione del fatturato il valore della produzione (35,10 milioni) è in incremento - 50 Cantina di Carpi e Sorbara : la cooperativa emiliana, è il frutto della fusione tra le due ex coop di Carpi e di Sorbara. 1300 soci, produce un terzo del Lambrusco dop e igp in commercio - 53 Corte Giara Allegrini: fatturato aggregato del gruppo che comprende i brand Allegrini, Corte Giara, San Polo, Poggio al tesoro COR R I ER ECONOM I A 35 LUNEDÌ 14 APRILE 2014 Focus Protagonisti più dell’80% del loro vino. E sei di queste superano anche il 90%. È così che si arriva alla quota record di 5 miliardi 1 imbottigliano l’oro in cantina Continua la carica delle cooperative è la prima azienda familiare. Continua il boom del Prosecco nell’export GLI SPRINTER DEL FATTURATO ViVo Cantine Cantina Vini La Delizia Valpolicella Negrar Cantina di Rauscedo Cantina due Palme La Marca Vini e Spumanti Azienda vinicola Falesco Cantina Tollo Gruppo Cevico Argiolas Toso Cantine Riunite & Civ Casa Vinicola Natale Verga Banfi Enoitalia Barone Ricasoli 49,65% 44,45% 40,00% 39,80% 37,00% 20,70% 20,00% 19,52% 18,50% 17,86% 16,00% 15,80% 15,00% 14,75% 12,84% 11,60% Azienda vitivinicola 61 Carlo Pellegrino & C. 62 Feudi di San Gregorio S. A. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. Fonte: elaborazione CorrierEconomia Le 16 aziende vitivinicole con gli incrementi di fattura- Valentina Argiolas, proprieto superiori al 10%, taria con la sua famiglia della omonima cantina sarda nel 2013 in Italia Variazione % 2013/2012 Fatturato (milioni euro) 2013 2012 21,4 21,5 20,1 19,7 Le 17 famiglie che possiedono più di 200 ettari di vigneti, nel 2013 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. totale 1,2 -1,8 -0,1 2,0 3,0 2,0 Domenico, Michele, Gianni, Francesco Zonin, proprietari della Casa Vinicola Zonin 2.617 1.980 1.200 890 608 490 375 370 298 270 260 250 230 209 202 200 200 Marchesi Antinori Casa Vinicola Zonin Marchesi de' Frescobaldi Banfi Masi Agricola Cusumano Conte Tasca d'Almerita Planeta Cecchi Feudi di San Gregorio Terra Moretti Gruppo Lungarotti Argiolas Barone Ricasoli Allegrini Rocca delle Macie Umani Ronchi Le vigne più grandi bio sui principali mercati di sbocco. L’azienda è tra quelle che hanno investito di più nel 2013: ha comprato, tra l’altro, la Tenuta Ca’ nova nell’area del Bardolino e ha potenziato la proprietà in Argentina. Al settimo posto una new entry della classifica 2013 che si mette subito in mostra per la sua profittabilità: è l’Azienda vinicola Falesco, ben piazzata sul mercato romano e laziale, di proprietà della famiglia di Renzo e Riccardo Cotarella. Altro campione: Ruffino, unico marchio in questa mini classifica che non sia in mano a una famiglia. L’azienda toscana guidata dall’amministratore delegato Sandro Sartor, è infatti di proprietà dell’americana Constellation brands, che vuole ora potenziare la sua presenza in Italia, nell’area Chianti e Chianti classico. Il miglioramento più consistente del margine (22%,+3 punti) è della Guido Berlucchi, la maggiore azienda della Franciacorta, di proprietà della famiglia Ziliani: giro d’affari in progresso sia in Italia La siciliana Cusumano e la trentina Ferrari sul podio delle attività con il miglior ritorno sugli investimenti Quali sono le cantine che possiedono la maggiore estensione di vigneti? Escluse le coop che operano con le vigne dei soci, la graduatoria fotografa sul podio ancora una volta Antinori, in compagnia di Zonin e Frescobaldi, con oltre mille ettari ciascuno. Segue Banfi, la maggiore azienda di Montalcino, di proprietà della famiglia americana Mariani. Seguono altre belle maison: in Sicilia Tasca d’Almerita e Planeta, in Toscana Cecchi e Rocca delle Macie, in Campania Feudi di San Gregorio, in Lombardia Terra Moretti, in Umbria Lungarotti, nelle Marche Umani Ronchi della famiglia Bernetti, in Sardegna Argiolas, in Veneto Allegrini, primo marchio del costituendo polo del lusso creato da A J Gallo winery, la più grande azienda privata di produzione e distribuzione del mondo. A tutto export Sono 14 le cantine della graduatoria che esportano più dell’80% del loro vino. E 6 di queste superano anche il 90%. Luigi Sgarzi, Botter e la piccola Barone Montalto guidano la graduatoria. Nel gruppo anche la toscana Gestione Piccini, la veneta Gerardo Cesari, l’abruzzese Farnese vini, creata da Valentino Sciotti e controllata dalla 21 Investimenti. O ancora le cantine Pasqua di proprietà dell’omonima famiglia veneta che ha proiettato l’azienda sui mercati esteri, in particolare in Usa, dove vanta una presenza diretta, anche con originali iniziative di marketing, come il lancio del vino intitolato a Romeo e Giulietta. www.annadimartino.it Ebitda Ebit PFN Numero bottiglie migliaia migliaia milioni proprietà affitto Ettari vitati Dipendenti % migliaia % 7,4 34,7 1.800 10,9 890 3.699 6,5 157 40 53 5,0 24,9 3.700 18,4 1.800 -20.500 3,6 270 90 100 milioni unità 19,7 18,5 -1,0 6,0 5,7 12,2 62,0 nd nd nd nd 2,3 320 0 64 19,6 17,1 -3,0 18,0 14,5 16,9 86,0 4.260 21,7 nd 2.876 3,5 170 180 39 65 Carpenè Malvolti 66 Bisol 19,3 18,3 -3,2 16,5 6,0 9,8 50,4 1.256 6,5 682 -6.255 5,4 nd nd 34 17,8 15,3 nd nd 16, nd nd nd nd nd nd 2,7 40 137 70 67 Barone Ricasoli 68 Emilia Wine 17,8 18,0 11,6 -3,9 -1,6 14,7 83,0 3.650 21,0 1.650 -17.523 5,0 209 19 140 17,0 16,3 4,5 nd 4,5 0,6 3,5 nd nd nd nd 0,6 1.870 nd 28 69 Cusumano 70 Cantina Prod. S. Michele Appiano 16,0 15,1 4,0 8,0 5,6 9,0 56,0 5.283 33,0 3.000 nd 2,9 490 0 14 15,7 16,1 -5,0 5,0 -2,5 2,5 16,0 nd nd 250 0 2,0 380 0 40 71 Conte Tasca d'Almerita 72 Barone Montalto 15,5 16,0 -2,0 8,7 -3,0 7,7 52,8 2.799 18,5 2.106 -18.506 3,1 375 48 63 15,2 15,0 -14,4 4,1 2,4 14,0 92,2 283 2,0 224 -2.981 9,2 0 27 15 73 Alois Lageder 74 Argiolas 15,2 15,2 -8,0 2,7 -0,9 9,0 59,0 1.597 nd 838 nd 2,6 50 120 45 14,3 14,3 17,9 -2,4 0,0 5,0 35,0 2.627 18,4 902 -16.924 2,5 230 0 38 10,2 39,8 52,1 4,1 28,7 1.143 8,0 53 -17.455 0,2 1.194 0 30 63 Bertani Domains 64 Umberto Cesari 75 Cantina di Rauscedo 76 Cantina Castelnuovo del Garda 14,3 14,0 14,0 -5,0 28,0 0,4 3,0 21,0 635 4,5 192 -2.768 2,0 0 0 29 77 Planeta 78 Donnafugata 13,9 13,1 1,0 10,0 5,7 7,93 57,0 2.500 18,0 1.350 1.600 2,3 370 8 92 13,7 13,6 -1,5 9,0 1,0 4,27 31,0 2.860 20,9 1.275 -11.062 2,1 160 178 72 79 Mastroberardino 80 Umani Ronchi 12,7 12,5 0,5 2,5 1,2 2,6 20,5 2.150 17,0 750 -5.500 2,0 190 150 45 11,8 11,2 4,0 5,0 5,0 8,7 74,0 2.150 18,0 900 700 3,0 200 50 25 11,8 12,0 -3,2 2,7 -2,0 2,8 24,0 991 8,5 161 -6.170 2,2 300 0 36 11,5 10,6 0,0 14,2 8,5 6,9 60,1 1.509 13,0 1.212 -1.030 1,7 65 115 35 -5,0 0,0 3,6 32,0 nd nd nd nd 3,1 661 0 33 81 Cantina Produttori Colterenzio 82 Marchesi di Barolo 40, 83 Tenute Genagricola 84 Gruppo Lungarotti 11,3 11,1 10,7 2,0 8,0 3,6 4,1 40,0 964 9,3 nd nd 2,4 250 0 36 85 Marchesi Mazzei 86 Michele Chiarlo 10,6 10,7 -6,7 1,6 -1,7 6,4 60,7 1.252 11,9 455 nd 1,2 172 0 37 9,8 10,0 2,0 -2,0 -2,0 7,7 79,0 1.600 16,0 1.000 -5.000 1,2 60 45 28 87 Azienda vinicola Falesco 88 Cantina Sociale di Vicobarone 9,6 9,1 20,0 5,0 5,5 3,8 39,7 2.534 26,5 1.679 894 2,6 110 40 54 9,1 8,6 2,3 100,0 6,7 0,4 4,2 486 5,0 99 -1.457 3,6 700 0 23 4.756,7 4.462,9 4,4 8,0 6,6 2.730,5 57,4 449.325 17,7 253.948 - 1.647, 120.786 9.405 9.501 Totali 2013 11,9 -5,0 S ono 390. Sono grandi e piccine. Producono 20 milioni di ettolitri di vino, quasi la metà dell’intera produzione nazionale. E hanno un fatturato aggregato di oltre 2,8 miliardi di cui 1,2 miliardi dalle esportazioni. Ecco a voi le cooperative vitivinicole, socie di Fedagri Confcooperative. Occupano l’intero podio, ma anche al di sotto delle più grandi, l’ambizione è tanta e la voglia anche. La prova del nove? Basta vedere la dinamica Settesoli, la più grande realtà vinicola siciliana in progresso costante, o la giovane veneta ViVo cantine, che ha messo a segno, con la controllata Casa vinicola Bosco Malera, aumenti di fatturato a due cifre, anche in Italia, dove domina la classifica dei maggiori incrementi. Una graduatoria, quest’ultima che è infarcita di coop: al secondo posto c’è la Cantina friulana La Delizia che ha appena varato il restyling dei suoi vini e al terzo Valpolicella Negrar. Seguono la friulana Rauscedo, la Cantina due Palme, portabandiera del fermento che attraversa il vigneto pugliese, La Marca vini e spumanti in Veneto, la cantina Tollo protagonista in Abruzzo. Entrano per la prima volta nella classifica generale 2013 Citra vini, grande consorzio abruzzese, Carpi e Sorbara, Emilia wine, e la Cantina produttori Colterenzio, vignaioli cult dell’Alto Adige come la Cantina San Michele Appiano. Quest’ultima sempre puntuale in classifica come la marchigiana Terre Cortesi Moncaro, la laziale Gotto d’oro, la veneta Viticoltori Ponte, il Collis Veneto wine group: una delle organizzazioni più articolate, con presidi sul territorio, come Sartori, guidata dall’omonima famiglia, Cielo e Terra (Luca Cielo, è stato tra i primi a puntare sull’integrazione tra produzione e commercializzazione) e Riondo guidata da Graziano Aldegheri (altra new entry). La crescita del mondo cooperativo deve molto al processo di aggregazioni di questi ultimi anni, che ha coinvolto soprattutto i cooperatori del Nord. «Dopo il comparto ortofrutticolo, quello del vino è il settore che si sta aggregando di più, e questo modello di crescita sta ora coinvolgendo anche il sud, in particolare zone come il Salento e la Sicilia», spiega Giorgio Mercuri, presidente di Fedagri. La spinta è forte: «L’unione di piccole cantine, ciascuna con proprie caratteristiche, dà vita a una filiera che ottimizza i costi ed evita ulteriori investimenti, creando le condizioni per affrontare meglio i mercati esteri», spiega Mercuri. A. D. M © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Export estero Italia I SIGNORI DEI VIGNETI Fonte: elaborazione CorrierEconomia so sui mercati esteri, utile per la rimonta del loro fatturato in flessione, con un export ancora marginale. Tra gli habituè di questo circolo privilegiato, Santa Margherita sale al quarto posto migliorando di un punto il suo Ebitda, per la soddisfazione del suo presidente e azionista Gaetano Marzotto, proprietario con i fratelli Luca, Stefano e Niccolò della holding Zignago cui fa capo la divisione vini Santa Margherita. Un business e una passione che ha spinto i Marzotto a investire 80 milioni di euro in 10 anni su questo tavolo. Risultato? Il gruppo Santa Margherita sfoggia una performance invidiabile nel rapporto tra ricavi e redditività. Il varo nel 2013 di una newco di commercializzazione diretta dei propri marchi negli Usa, ne potenzia la forza nel mercato di riferimento, dove è presente con due prodotti simbolo dell’Italia: Pinot grigio e Prosecco. Al quinto posto la griffe Marchesi de’ Frescobaldi. Da 31 generazioni la famiglia fiorentina è impegnata nel mondo del vino con una presenza articolata di aziende che comprende etichette cult come Ornellaia e Masseto, i due vini italiani più venduti nelle aste. Guidata dall’amministratore delegato Giovanni Geddes e presieduta da Lamberto Frescobaldi, primo esponente dell’ultima generazione al vertice, l’azienda opera in due segmenti: quello dei vini di fascia medio-alta che stanno soffrendo in questi ultimi anni e quello dei vini dalle quotazioni altissime che guardano la crisi dall’alto in basso, come tutto il mercato del lusso. Nel 2013 Frescobaldi ha registrato una battuta di arresto del fatturato dovuta principalmente alla scadenza della concessione dei tre punti vendita all’aeroporto di Fiumicino. E’ stata però vivace la crescita sul mercato italiano «grazie alla forza dei brand e all’efficienza di un’organizzazione commerciale capillare e costosa, che è riuscita a realizzare una buona penetrazione», dice Geddes che non esclude la possibilità di crescere per linee esterne: «Potremmo analizzare opportunità nell’area del Chianti classico, anche se sono pochi i marchi con una buona immagine e credibilità». A un pelo da Frescobaldi, ecco Masi agricola della famiglia Boscaini, una bandiera dei vini veneti nel mondo. Tra i maggiori esportatori Masi, presenta parametri invidiabili e spiega il segno meno davanti al fatturato con i problemi di cam- S. A. di questa maison? «Siamo un’azienda di produzione, che controlla tutta la filiera, condizione irrinunciabile per una famiglia che guarda il futuro — dice Renzo Cotarella, amministratore delegato della maison —. Antinori investe nelle sue cantine e nei suoi vigneti, non crescerà a due cifre, ma manterrà inalterato il livello di produzione e lavorerà per produrre vini indiscutibili per qualità e aspettativa del mercato». Exploit della siciliana Cusumano che balza al secondo posto (33%): proprietà dei fratelli Cusumano, poco più di 15 milioni di fatturato, è un’azienda giovane, orientata al marketing. Al terzo posto, con un indice del 30%, si confermano le Cantine Ferrari guidate dai cugini Lunelli. La famosa casa trentina di bollicine ha appena rilevato il 50% della Bisol, una delle cantine più a la page nella produzione di Prosecco.«E’ un marchio in linea con i requisiti di tradizione, qualità e legame con il territorio che rappresentano i tre ingredienti sui quali è cresciuto il successo del brand Ferrari», dice Matteo Lunelli, presidente della maison. Matrimonio d’interesse per entrambi gli sposi. Bisol dei fratelli Gianluca e Desiderio diventa parte di un gruppo di grande solidità e indiscutibile capacità gestionale. Le Cantine Ferrari conquistano con Bisol un brand prezio- che all’estero. Si va in Romagna con Umberto Cesari: la cantina continua a crescere a tassi vivaci pur operando in un territorio che non ha tradizione di vini costosi e che non paga gli operatori, soprattutto sul mercato italiano. Da qui il maggiore impegno all’estero (+18%) ma ha intenzione «di dedicare i prossimi anni allo sviluppo sul mercato interno», come promette Gianmaria Cesari, alla guida dell’azienda familiare. Ed eccoci al castello di Brolio, in Toscana, Qui Francesco Ricasoli conduce un’azienda di grandi tradizioni, che quest’anno ha registrato una battuta di arresto sui mercati esteri, ma è cresciuta a due cifre in Italia. Chiude una cantina gioiello del vigneto siciliano: Donnafugata. Di proprietà della famiglia Rallo, Giacomo e Gabriella con i figli Antonio e Josè, ha tenuto fermo il valore dei suoi vini quando altri giocavano di sconti e nel 2013 ha compensato il lieve calo sul mercato interno con un incremento delle vendite all’estero. I CAMPIONI DI ETICHETTA Le prime 88 cantine italiane 57 Gerardo Cesari. A gennaio 2014 la Caviro ha acquisito, attraverso la controllata Dalle vigne, il 70% del capitale della cantina veneta. Il restante 30% è delle famiglie Corvi e Materossi che restano nell’azienda - 60 Rocca delle Macie: fatturato aggregato con l’azienda agricola Rocca delle Macie 62 Feudi di San Gregorio: bilancio provvisorio. Il fatturato non comprende le recenti acquisizioni delle aziende Basilisco in Basilicata e Cefalicchio, in Puglia, mentre i dati di indebitamento e gli investimenti risentono di queste operazioni. Feudi possiede anche l’azienda Ognissole in Puglia e ha una partecipazione nella Sirch in Friuli - 63 Bertani Domains è la divisione vini che fa capo al gruppo farmaceutico Angelini. E nata con la recente incorporazione in Bertani (storico marchio di Amarone) della Tenimenti Angelini, titolare di attività agricole nelle Marche e in Toscana (marchi Val di suga, Trerose, San Leonino, Collepaglia, Puiatti). I dati economici non sono ancora quantificabili - 66 Bisol: boutique del Prosecco, è in fase di profonda ristrutturazione. Nel 2013 la cantina ha fatto fronte a un profondo processo di ristrutturazione aziendale sfociato con l'ingresso nel capitale, con una quota del 50% delle Cantine Ferrari. Accordo siglato ad aprile 2014 67 Barone Ricasoli. La flessione del fatturato export si deve alle minori vendite di vino rosso igt in bag in box nei paesi scandinavi. Ebit ed Ebitda stimati - 68 Emilia wine: neonata società cooperativa agricola. Unisce le storiche cantine sociali di Reggio Emilia: Orceto, Prato e La nuova Correggio. E’ specializzata nella produzione di Lambrusco - 73 Alois Lageder: gli ettari in affitto sono di viticoltori di fiducia con cui l’azienda collabora da decenni e con i quali concorda criteri di coltivazione e qualità, nel rispetto dell’ambiente perseguito dalla cantina - 75 Cantina di Rauscedo: vende quasi esclusivamente vino sfuso in cisterna. L’indebitamento è legato alla operazione di fusione per incorporazione della cantina di Codroipo 77 Planeta: i dati economici sono stimati - 79 Mastroberardino: fatturato aggregato - 83 Tenute Genagricola: dati della sola area vino estrapolati dal bilancio della holding agricola del gruppo Assicurazioni Generali. Comprende le tenute Borgo Magredo, Bricco dei Guazzi, Gregorina, Poggiobello, Solonio, Tenuta S.Anna, Torre Rosazza, Vineyards V8+ - 84 Gruppo Lungarotti: fatturato aggregato della cantina con le aziende agrarie e Le Tre Vaselle 86 Michele Chiarlo: ebit ed ebitda stimati. La maison piemontese è scesa sotto i 10 milioni fatturati lo scorso anno a causa di una battuta d’arresto del fatturato, già in ripresa - 87 e 88 Azienda vinicola Falesco e Cantina sociale di Vicobarone (la più antica coop della Val Tidone aderisce al progetto Viva promosso dal Ministero dell’ambiente): sono due new entry della graduatoria nonostante il loro fatturato sia sotto i 10 milioni, perché già in queste prime battute dell’anno il traguardo risulta raggiunto. Fonte: elaborazione Anna Di Martino (www.annadimartino.it) per CorrierEconomia su dati aziendali. La riproduzione dei dati deve essere autorizzata