CREMONA
DURANTE
DE'
IL
DOMINIO
VENEZIANI
( 1499-1309)
D
GUIDO
I
PICENARDI
SOMjMI
MILANO,
TIPOGRAFIA
ALBERTARI
FRANCESCO
Pasquirolo,Num.
14.
DI
Via
1866
Proprietà
letteraria
So -^^c
ALLA
CARA
MEiMORIA
DI
MIO
PADRE
54B21?
referam
Qme
videri
forsitan
parca
nescius
non
levia
et
in
Nobis
sum.
memoratu
ardo
et
,
lab
ingloriosus
or,
Tacitus,
L
nii
storia
della
considerare
le
alla
amore
portò
Cremona
a
nel
della
tempo
Ann.
IV,
32.
città
dove
cose
accadute
in
soggezione
ai
sua
nacqui
principatiitaliani^e particolarmente negli anni
scorsi
nei
la
lega di
la
città
fra
quali
Lessi
pago
dei
storici
breviswsimi
non
e
vaghe
e
io
Lancetti,del
fu
credo,
il
Robolotti
in
il
fui
rin-
loro
dizioni:
gravi contrad-
proposito
Bordigallo^pochissim
Campi,
errori
degli
in
come
ci narri
inesattissime
di
ziani.
Vene-
non
ma
che
avvidi
quindi
cose
da'
tenuta
cremonesi,
racconti
m'
dirò
quella di Cambrai,
e
nostra
facilmente
venni, e
poche
gli
Blois
delF
cipale,
prin-
causa
Arisi
del
,
e
degli altri,
i
quali,
VI
più che
il Bordigallo,
seguironoil Campi
questianni almeno, scrisse poco
di
Or
dunque ho
della
storia^e
nostra
male.
e
empireuna
delle
na
lacu-
io vi sia riuscito
come
A questidirò
leggerà.
consideri chi
col sussidio
di
cercato
che,
come
opposte narrazioni
stesse
dei preziosi
documenti
e
deglialtri,
che
blico,
pub-
scritto
io abbia composto il presentelibro,
veridico.
semplicementema
Ho
,
que'fatti che
avvenuti in
essere
di
quelliaccaduti
fu
indubitabili prove
per
Cremona,
fuor di
necessario. Mi
anche
sono
dalle considerazioni
astenuto
mi
in quanto
non
possibilmente
sui
venimenti,
seguitiav-
perchè il leggitore
può
per
il
se,
perchè
e
è
non
delle azioni
giudicare
tempo che
Dei
documenti
è
farle da
troppo agevolcosa
d'allora colle idee del
corre.
e
(^)^
migliori
(1) Mi
tava
risul-
parlando
non
se
città,
narrato
caro
r illustre cav.
storia veneziana
ricerca di molti
se
ho
in
dovere
Guglielmo
) per le
scelto
in
questie
il
gli inediti
e
i
qualche nota
qui pubbUearPiCnte
ringraziare
Berchet
cure
fra i documenti
(
tanto
assidue
che
che
ornano
benemerito
della
si è preso nella
questo volume.
VH
ho
convenienti,
eh'
ignoto
era
documento
Sia
talora
pubblicarlo
1^).
adulterarlo
sincero
ricordanza
e
qualche
cui
preferito
lavoro
verità
storica
alla
mio
ciò
parlo
di
in
correggendo,
il
dunque
Non
alcuno
ho
ma
;
che,
fedelmente,
ha
di
o
sintassi
della
e
ne
notizia
dar
rio,
deside-
pel
conosciuto.
poco
ve
^
affatto
manca
o
ortografìa
deir
poi
di
mosso,
lavoro
questo
a
leggitore
il
perdoni
lo
fui
onde
limiti
i
ecxeduto
forse
omaggio
a
Cremona
,
di
di
dieci
que'
quella
anni
trascorsi
gloriosa
il
sotto
Adriatico
dell'
Regina
reggimento
ai
,
padri
e
nostri
invidia
ed
esempio,
a
noi
pietà
desiderio.
(1)
È
sono
inutile
sempre
avvertire
secondo
che
Io
le
date
siile
dei
veneto.
documenti
neziani
ve-
CAPITOLO
PRIMO
SOMMARIO
(1486-1499)
Luigi
Lodovico
XII.
il
Moro.
La
Repubblica
di
nezia.
Ve-
—
—
di
Lega
Blois.
Prime
armi
de'
Francesi
in
—
—
Caduta
Italia.
di
Alessandria.
del
Fuga
—-
Moro
in
—
Condizione
Tirolo.
di
Cremona
nel
secolo
XV.
—
—
ed
Renato
Orlar^do
Trivulzio,
Erasmo
Pallavicino,
ultimi
Esercito
Girolamo
Gian
sforzeschi
governatori
veneziano
nel
ed
Visconti
in
Cremonese.
mona.
Cre-
sciatori
Amba-
—
—
della
di
questi.
di
Reggenza
Cremona
si
Milano
ai
alla
rendo
=-
dei
Ingresso
Veneziani
in
Cremonesi
e
Repubblica
risposta
di
Cremona.
nezia.
Ve-
mento
Giura-
—
—
della
città,
Elezione
^
alla
Documenti.
Repubblica.
dì
dodici
ambasciatori
d^
bedienza
ob-
V,
enuto
e
salito
il
sul
Luigi
trono
della
duca
di
alla
mente
che
e
sul
vantare
tolto
vedeva
addensarsi,
spedì
ambasciatori,
congratulazioni
modo
a
(1)
L'8
trono,
guadagnarne
aprile
il
nuovo
1499,
per
gli
tristo
che
di
Francia
A
l'amicizia.
tener
repente
quel
a
specie
auspicato
valessero
gli
aveva
indugio
V
sentimento
pre-
cui
di
sotto
di
affacciossi
ragioni.
che
(itoli
quelli
in
re
senza
che,
sconti
Via'
paese
procella
una
al
il
quel
infondate
non
lontana
avvenimento
Napoli,
s' avvicinava
ora
quale
quindi
monarca
di
il Moro
armi
colle
usurpato,
potea
r
Valentina
d'Angiò,
re
(*),
orleanese,
aggiunti
Lodovico
di
verrebbe
di
e
Francia
duca
di
aveva
Milano
di
già
casa
antecessori
suoi
XII,
discendente
erede
ed
Vili
Carlo
re
siccome
quale,
de'
morte
a
in
Accolse
dì
di
cargli
re-
lui
alcun
beni-
-
4
-
gnamentc il re V imbasciata e,
parolenon
simulanti mal animo, deliberatamente rispose
intendeva rinunziare a que' diritti
che noa
che per retaggio
sul ducato di Milano-,
avea
ma
sarebbesi
accomodato
lo
tranquillamente
a
con
che
stato
e
il Moro
lo
desse
go-
godessero
i
anche
di lui,
col patto che a titolo di
figli
compenso glifossero subito sborsati dugento
mila ducati d'oro,mentre, da partesua, obblia rinunziare alle proprie
gavasi
ragioni,
quando
venisse a morire senza
figliuoli.
Ritornati glioratori a Lodovico,ed espo«
ste s ffatte dichiarazioni nel privato
consiglio
di li/^ Antonio Landriano,che allor teneva la
carica di tesoriere dello
stato, non
dair opporre che oltremodo
si trattenne
ruinosa dovea
simile condizione,
una
condo
dacché,seriguardarsi
tanto danaro v'era da far guerra
con
lui,
al re cristianissimo. Udì
vorevolm
faper dugcnt'anni
il Moro
le avventate
paroledel
tesoriere, e, colla mira di meglio prepararsi
agliavvenimenti futuri,deliberò
di abbandonare
in Tirolo
famiglia
tarne
Massimiliano,
presso V imperatore
per sollecigliajuti(1).
il paese
e
recarsi colla
(1) Grumello, Cronaca,Milano, 1856. Verri, Storia
Milano.
di
o
—
Quando Luigi seppe ricusate
dal duca
le
sue
proposte,si disposea far valere i propridiritti
sul Milanese,stringendopace colP imperatore
Spagna (')
gandosi
colled'Inghilterra,
duca di Savoja e trattando
a Filiberto
affinchè o glidessero
coglialtri stati d'Italia,
coi
€
di
re
Tra lui ed il Moro
0
soccorso,
e
si rimanessero
neutrali.
di Venezia intanto Girolamo
Nel senato
Zorzi
caldamente
giovanisenatori aveano
peroratoperchè a' danni delF odiato Lodovico
la Signorias' unisse al re di Francia (2) e a
lui s'offerisseroarmi e danaro,a patto però che
altri
€d
,
(ì) Nell'Archivio Generale
lettera di
esiste una
Corrisp.)
scritla da Siena il 12 agosto
Emanuele
si
di Milano
tale
un
1499, in cui si legge che Maestro
suo
benefitio
(del Moro), cum
de credito
(2)
lo
L' Ambasciatore
ci fu dato
sapere
1499
il
sembrasse
che
de Alemania
,
estere
—
il
del
vero
nome
luijun podio
a
perchè
)
(
Venezia
scrive al
,
e
che
di cui
nelle
non
duca^ il 25 maggio
molto
parlarne con
quell'anno
si
Moro
essa
magnificava assai quelP impresa, e
di Francia
re
dinari^
di
quali havendo
Episcopus Glandatensis
che 11 Zorzi
,
{ Anna
Hispania (sic)in
fare qualche bone fructo per
inhonesto appetitode francesi,
lettere si sottoscrive
asseriva
li
de
Re
ha credentia
contro
vra.
aver
di St. Francesco
portugalesefrateconuentuale
li serenissimi
offersetrasferirsi
a
ex.
{Governo ducaleAgostinode Becharia
non
vorrà
sì anchora
per
Bretagna ). Archivio
Corrisp.dipi.
—
sarebbe
venuto,
ueder
corno
essere
inamorato
Gen.
Venezia
calore,benché
passarano
di Milano.
1499.
5'*
de
—
per
le
non
cose
la reina
Potenze
6
-
-
si desse il Cremonese
allaRepubblica
d' Adda
,
in
guisa che
e
la Gerra
i confini veneziani
si
stabilissero quaranta braccia lontani dalla riva
sinistra del fiume ^ il
ambedue
quale rimarrebbe
con
le
sponde e col castello di Lecco al
re cristianissimo. Spedironsi
glioratori a Luigi
il quale,riccamente donatili (^),
accettò le proposte
riservando peròal pontefice
condizioni,
Alessandro
VI
('^)la facoltà di
accedere
alla
lega,che fu poi conchiusa in Blois il quindici
aprile1499 (^ì.
Si disposedunque Luigialle armi, e per
le Alpi inviò a piccole
che
squadre V esercito,
poi dovea riunirsi in ilsti sotto il comando
di Gian Jacopo Trivulzio,
uomo
agliItaliani
nemico
del
d' infausta memoria
e
personale
Moro.
La
nuova
Italia fu recata
della venuta
de' Francesi
Veneta
alla Repubblica
oratori inviati dal
re
al senato
in
da due
per ratificarela
leggesi
glandateiise
(1)Nella citata lettera del vescovo
che gli ambasciatori ebbero donativi per la ualuta de 500
ducati per cadauno, et a Messer Hjeronymo ( Zorzi) de più
da caccia de porci de argento,quale li dono el re
uno
fipeto
essendo
suso
(2)Son
la
caza.
troppo noti,perchè noi li ricordiamo
ancora,
gliintenti del papa, tutto inteso a far più grande la sua
V. il Burcardo, il Guicciardini,il Gordon, ecc.
famiglia.
(3)Vedi questo
trattato nel
Dumont,
Corps dlplom.
i
fatta con solenne
venne
iega^la qual cosa come
fu licenziato l'ambasciator
giuramentosuglievangeli,
Cremona
milanese^e verso
spedito
Signoriat'^).Intanto il Tri vulgeneraliLigny ed Aubigny prende
r esercito della
zio
coi
,
5
Tanaro, Valenza, Voghera, Tor»
sul
Arazzo
difesa da Galeazzo
Alessandria,
Severino,capitanodel Moro l^).
Mentre
Gian
Jacopo
penetrandolo Sforza
richiamò
assediati,
assediava
dal
F Adda
così
mostrando
ai
ad
di
ed
il Po
degli
soccorso
si
stò
arre-
signored^ essere
suo
Spedì allora il Moro
Jacopo da Castellazzo,
coir inimico.
Alessandria
Gian
tradimento
perchè del
al fratello
la fortezza
e
(i) Romanìn,
(2)Marito
morta
degli
conte
alla Stella il conte
Ma
,
d' accordo
il
Cremonese
porto delia Stella e volasse in
Alessandrini.
Alessandria,
la cattiva condizione
Gajazzo i^),
perchètransitasse
al
San^
ed
tona
e
Gajazzo desse
a
viso
av-
ad abbandonare
lo esorlasse
recarsi
a
del
Milano
per mettersi
Storia di Venezia.
di Bianca
del
Maria, figlianaturale
Moro,
nel 1497.
(3)Questi
fu ricolmato
è Roberto
dal Moro
Sanseverino, fratello di Galeazzo;
di ricchezze
e
d' onori
,
e
a
lui che
insegne di Francia, presso le
porte di Milano. Ricotti,Storia delle Compagnie di Ventura;
inalberò
fnfffriva,
tomo
in faccia le
III, pag. 326.
8
—
—
in salvo (^). Partito il Sanseverino
tempo,
in
ch'era
avvertito alcuno
non
di notte
de' suoi,
T esercito
vedutosi
Alessandria,
il
senza
suo
in Milano
capo, si diede a' Francesi (^)^ mentre
Simone
Rigoni,udita la disfatta degli
uccideva
Sforzeschi,
Antonio
Landriano,per
patriaera caduta in rovina (^).
Il duca Lodovico,che ad arte parca cercare
il
contro
ogni mezzo
per meglio perdersi,
severino,
del fratelloAscanio e del genero Sanconsiglio
cui la
volendo
la ròcca
di Porta
e
a
Cci'te,
lo stato,affidò
abbandonare
Giovia W
a
il ducato
governare
istituìuna
da
genza
reg-
rolamo
Trivulzio , da Gi-
composta da Antonio
da
Landriano,
Bernardino
Jacopo Castiglione
Gian
(i) Galeazzo segui il duca in Tirolo insieme
confiscali i beni dal re
altri,acquali vennero
1499. ( Archi v. Gen. di Milano.
il 10 novembre
1487-1499 ).
e concessioni
pochi
con
di Francia
Lettere
—
—
(?) Il giorno stesso
in Cremona
da
al
un
d'Alessandria
resa
forte terremoto, accompagnato
pioggia dirottissima.
1525,
della
presso
Crem.
Cronaca
il chiar.
cav.
da
d'anonimo
Robololli,e
da
accadde
lampi
e
dal 1494
lui cortesemente
mostratami.
(3) Grumello, Cronaca,
(4) Qui
corte
erano
Verri,Storia
l'archivie ducale
e
di Milano.
i ricchi mobili della
cinquantamiladucati,duemila ottocento
nizioni
e muottocento
vettovaglie
pezzi d'artiglieria,
valutati cento
fanti,mille
da
guerra
in abbondanza.
Verri,Storia
di Milano.
10
—
mentre
Provincie,
ducali
gentomila
mila
vezze
del secolo
guerre
sforzeschi
e
le distruzioni d'
da
mutata
da
che
tanto
parono
spesso occui guasti
i furti,
ogni genere,
vulzi
assai
aveano*
ormai
tempo la città,
sforzesco,
rappresentatovi
ultimi
e commissari,
luogotenenti
furono
le gra-
quellad' un
del governo
stanca
XV,
glieserciti francesi,
il territorio cremonese,
e
di du-
pelprezzo
vendevansi ranta
qua(*).
di fustagno
crescenti,
sempre
veneziani
Venezia
annualmente
pezze
le ultime
Ma
a
—
Gian
,
Visconti
Girolamo
quali
de' Tri-
ambedue
ed Erasmo
Renato
dei
ed Orlando
,
Pallavicino.
Ebbe
M
lieta
dai Cremonesi,
accoglienza
il giornodel suo
ai
ingressoavvenuto
prato
gennajo1486 (-).nel qualeanno avea comRenato
da Bartolomeo
Guarna
Salerno
il feudo
di
che
Formigara,ov' ebbe sontuoso palagio,
di Bernardino Campi,
fu ornato
dalle pitture
('^).
Pare
scomparse poiper l'incuria depposteli
(1)Roboiotli,Dei documenti
lettera
a
F.
storici
Odorici. Cremona
mona^
letiemrjdi Cre-
e
1857.
(2)In quesranno eglifu elettocittadino cremonese.
Arisi Prcetor. CremonWy series chronologica.
Crem.
(3) Bernardino
1S41 da Renato
Campi
fu
chiamato
a
di Francesco
Trivulzio,figlio
Vedi
1731.
Formigara nel
e
nipoted^
11
—
-
o
reggimentodi Renato
per
cessore,
antedebolezza di lui o per colpa del suo
mona
Bernardino
d'Arezzo,le cose in Crepoiché
troppo bene non procedessero,
scriveva a Bartolomeo
nel giugno del 1489
da sedici anni
come
Calco, ducal segretario,
si facessero più i conti dalla comunità
non
malamente si amministrasse il pubblico
e come
il
che,durante
,
,
,
denaro:
e
pregava
che
il duca
con
timazio
in-
severe
ponesseviordine ^^) Qual fosse il
ci è
provvedimentopreso dal principenon
noto^ solo sappiamoche nel settembre di quel.
Panno
decurione
Picenardi,
Damiano
e
tolto dalla cancelleria del
venne
posto
luogo
suo
a
un
ne
comu-
fino dal 1475
Caccino
,
de'
pure
Picenardi.
Erasmo
valcabò
marito
Trivulzio,
di Giovanni,
e
figlia
fino dal
città nel
I486,
1496
venne
(2). Nulla
a
Veronica
cittadino
nese
cremo-
al governo
ci è noto
Ga-
della
del'
suo
Edificò ed ornò
strutto
quivi l'oratorio di S. Renalo, dinel 1777, e nel palazzodipinsele storie di Minerva,
navale e l'assedio d^una
una
battaglia
fortezza;
opere tutte
perduteper colpadel marchese Archetti,
che,nel rimodernare
lasciò che quei dipintisi ricoprissero
ii palazzo,
di calce.
suddetto.
V.
Alessandro
Lamo
(1)Y. Docura,
e
il Litta.
I.
(2) Cosi il Litta: ilLancetli invece afferma
che venis5«
12
—
se
reggimento,
nel
4
si recherebbe
^
notizia che Lodovico
Cremona
a
decretare
perchèF
ordine
provvidea qualchedisla vendita dei grani e
per
avuta
498,
che
non
avvenuto
—
,
avanti
anno
avea
dal
gli fece
regalodi
un
il Moro
mille
pubblico
forse
ducati,
da lui ricevuto il
di Castcldidone.
feudo
Finì il
suo
Gian
nel
governo
44985
cesse
gli suc-
e
il quale fu
(^),
all'ufficio di consigliere
Visconti
Girolamo
poco dopo innalzato
avendo
ducale. Ma
non
il Visconti
ed
tanta
il Moro
esperienzaquanta
del 1499
esigesse,
nell'agosto
torità
au-
pareva
gli fu dato a
nel governo
Orlando
Pallavicino,
compagno
detto il Gobbo, marchese
di Cortemaggiore,
ducale
del duca (^).Ma
creatura
e
consigliere
insieme,perchè ai primi del
poco durarono
settembre il Visconti lasciò Cremona
a
guardiadel
al governo
Robololti
( Schede
l'Arisi
sarebbe
stato confermato
il
series chronolog,)
Cremona
1497, e sarsbbevi
venuto
a
nel
governatore nel 1498.
sembrerebbe
essere
li cavalier
{Prcelor.Crem.
n.
(2) V. Docum.
(5) Ciò rilevasi dai
che
autografepresso
).
(1) Secondo
Visconti
(^).
Castello di Trezzo
nel 1497
recossi
e
essersi
Documenti
ingannato
stato posto alla custodia
fratello di Gian
Girolamo.
veduti
dal Litta ;
il Corio
di Trezzo
ove
Lodovico
dal
asserisce
ti,
Viscon-
13
—
il governo
Frattanto
vicina la
contegno dei cittadini
all'estremo:
devasi
notte
in
di
ombra,
da provocare
la
e
presentia
sul
sorveglianza
sulle
ino
de'
;se
fino d'un
pazzo
salito di
che
maggioreerasi posto a
avvenimento
lettere dello stesso
suonar
sul serio
preso tanto
duca
ordini acciò il Torrazzo
e
fosse
avesse
I
una
licenza
speciale
in questo secolo
territorio Cremonese
W.
e
fatte scorrerie sul
minacciata
la
città.
il
quest'anno poi la Repubblicaallargava
In
sicure speranze; e l'oratore milanese
Venezia scriveva al duca come
cinasse
colà si bu-
cuore
a
che
senza
venete
si darebbe
Cremona
alla
Signoria
zesco
resistere,
perchèstanca del governo sforatterrita dagli
di forze che le
e
apparati
innanzi sul Po (2)^
navi le spiegherebbero
(1) Archivio
luglio1499, pag.
la
non
latare
Veneziani,da lungo tempo intenti a diin Lombardia
il loro dominio, aveano
più volte
a
verissimi
se-
glio
me-
a chi
guardatoe proibitone
l'ingresso
n'
neziani
Ve-
questiultimi tempi rigorosa
tutto
temevasi,di tutto pren-
sulla torre
le campane^
sforzesco
caduta, e
sua
era
-
di
Gen.
253
e
Milano,Libro
di lettevi ducali,i8
segg.
che costoro (i soldati veneti)[arano
(2)Sono certificato
tenendo per fermo corno se apros»
impresa de Cremona
,
14
-
—
.
e
e
pur si dicesse che
verrebbero alla
Trezzo
come
i Milanesi
il
Lodi,Pìzzighettone
Repubblica,
poiché
lungo sopportar non saprebbero
a
giogo di
(^).Veramente, oltre ai
Francia
di Blois,
questesperanze fondavansi sopra
patti
che il reggimentodel duca avea
il disgusto
nei patrizj,
e
posto nel popolo di Cremona
alle
simarano
mura
le debiano otener de voluntade
.......
de
farano fundamento sul maltratamento che
dicono farliVex. t?., et per finire
più,prestose rasona assaij
et per questo fano scaricare li
de fare armata
per et pò
li citadini
,
grossida vino che stavano quasicontinuamente fermi
quasiper farlisuso galioniet altre cose al bisogno et per
publicacrida hano inhibito che altri burchi de quale loco
et però trovandosi molti burchi grossi
se jtartino^
se sia, no
burchi
,
,
del dominio
de Vra.
solo
caricarano
no
no
per
nare
che
Ex.
anche
ma
,
valersine loro ,
restati per caricar sale,
erano
dubito
almanco
o
no
poterano ritor*
Vra. Ex.
per
no
se
ne
(Exlractusziphreep.Glandateasis).
possiseraré
("Arch.
dipi, Venezia
Corrisp.
gen. di Milano; Potenze estere—
1499, sotto il giorno 26 di luglio
).
....
—
de li boni ragionandofra
(i)Heri alcuni gentilhuomeni
loro, domandarno
era
Pizigatone
li
anco
Trezo,
se
era
a
de qua de
Cremona
et intendendo
hebe poca
le
facilità
uno
che
consideration
averia
che ha
,
praticadel paese, prima se
dicto de sì, corno
Ada, et essendogli
li domandarno
poi de Lode et
no
lassate,ma
pche no possendoMilanesi
tempo
,
verno
de
tion
:
poi che
V.
,
ne
francesi,
per necessità cum
qsto lo
so
io da chi ha udito
( Extractus
de
za
nel tractato
pnte in la expultionde la Ex,
mane
de
sono
se
el
cum
se
Ada, dixeno che
no
se
Re,pchecum
averiano
havresieno
de
ad altro
altri star sotto el go^
el
tempo
verano
en
loro
fare questa interoga^
zyphre ep. Gland. )
dalla
aveano
qualineglianni passati
della cittadiil privilegio
nanza
Signoriaottenuto
i Boccardi,
i Malombra,
e fra questi
veneziana,
i Guazzoni,i Pallavicini,
gliZucchelli,
alcuni de'
i Sommi
gliSfondrati
e
veneziano
in
cito
eser-
Cremonese, che
glia
Belliseto,
cinquemi-
t'^) Erano
di Cremona
fuor
lega,V
Brignano e Treviglio,
e, preso
S. Martino
a
il
verso
mosse
far suo^
fé sosta
nella
che fu convenuto
Secondo
dovea
(*).
alla
testa
sua
.
d'Alviano
Bartolomeo
d'animo
(5),
condo,
irainvitto,
impetuoso,idolatrato da' suoi soldati,
Niccolò
degliOrsini,conte di Pitigliano,
e
facoltoso
uom
valorosissimo
e
che
sì vantava
(1) Privilegiodi cittadinanza veneziana
dal 1374
al 1425.
Antonio
de
Malombris
Monibus
—
—
de Bocardis
Cabrino
—
Giacomo
Nicola de Sainis
Niccolò
Niccolò
—
de Zuchelìs
Fonduto
Arcidiacono
dal 1494
presso il cavaliere Robolotti
a
,
e
Tomasio
de
Gua-
Sfondrati
(Pescil)
NkcoVo
—
de Chizoli
—
cremonese
de Piza
Cristoforode
—
Simone
Raffaelede Pugnoli
di Venezia lib. f. privileg.
)
(2) Cronaca
de
Marchese
—
—
Gerardo
—
Opicino
—
Gabrino
—
Pelavicino
Madalberti
Cristofanode Tribalis
—
Cremonesi
a
de
Tomasis
—
mo
Som—
( Ardi, gener.
—
al 1825
d' anonimo,
da.lui gentilmentedatami
vedere,
(3) Che
autori.
non
fu mai
Leggasi quanto
Alviano d^ Orvieto).
un
Orsini
,
in
come
propositoscrive
scrisser oraolti
il Lilla
{ Fa».
di
-le-
le armi
che
vantaggio
d'Italia (0. Accompagnavano Fesercito^
come
Marco
Antonio Morosini e Melchior
provveditori.
il quale non
è a scambiarsi,
Trevisano,
i^) e al
accadde al Campi, al Bordigallo
come
Robolotti (5),
Francesco Foscari che,per
con
usate
aver
non
quanto si sa,
fu mai
non
ufficio di costoro
Era
a
a
Cremona
il concordare
(^).
le operazioni
dei
alla volontà del Senato e
capitani
(^):cattivo sistema
alla necessità delle provincie
dalla gelosiadella Repubblica,
il
mantenuto
quale fu
che molte
causa
vittorie si mutassero
in isconfitte.
Il
giornodopo
fuggì di
il Moro
che
lano,
Mi-
prima di lasciare lo stato
inviò a Cremona
Leonino
istituita,
egliaveva
Bilia,Gaspare Calmi, Gaspare Del Conte e
suoi ambasciatori. ConFrancesco
siderando
Quartieri,
la reggenza
le
mosse
che
dell'esercito veneziano
nel
(1) Lilla, famigliaOrsini
patr. Crem. chronica a principio
(2) Dominici Burdigalli
1576. Questo preziosocodice è inedito e
ad annum
mundi
si
nella biblioteca della nob.
conserva
casa
Pallavicino in
Cremona.
(3) Dei
(4) Vedi
documenti
1844.
e
di Cremona.
letterari
Litla,famigliaFoscari.
Storia
(5)Ricotti,
Torino
storici
delle
compagnie ài
ventura
in Italia.
-18
Alvise
il conte
spedironsi
e
Avogadro,bresciano,
Benzoni cremonese
W^ alla città per
alla porta S. Luca
la resa. Ma giunti
Soccino
chiederne
e
con
non
—
potendovi
penetrare,forse perchèeran
inviarono in Creloro cinquecento
mona
soldati,
un
questiebbe chiesto che
il consiglio
riunissi
arrendesse,
generale
araldo. Come
la città si
frettolosamente
dei
e
incaricò quattro cittadini,
conosciamo
qualinon
il nome,
del Benzoni.
al cospettodelFAvogadro e
portarsi
Ma
udito
costoro
di
desse
la città chie-
come
,
tempo ad arrendersi , perchèprima di
no
giurataattendeva il ritoril Moro
de' suoi legati
a Milano,risposero
Cremona
tutto perduto^
e la Gerra
aver
d'Adda,
dopel trattato conchiuso eoi re di Francia,versi
alla Signoria^
finalmente disposti
essere
alla fede
mancare
:
a
prendered'
s'arrendeva. Le
assalto la città,
ad
a
vedere
come
atterrisserol'animo
ottenere
una
tosto
piroleperòdeglioratori
che diedero
non
se
non
monesi,
cre-
siffatteminacce
loro,riuscirono
tregua fino al ritorno in Cre-
al
veneta come
nello
colonservigiodella repubblica
di cavalleria,
il
e fu
meroso
primo che, alla testa di un nulano,
corpo di cavalleggeri entrasse nello stato di Miinvadendo la Gerra d'Adda
e occupando Lodi. A lui
(1)Era
,
fu consegnalo
nel 1500
cetti,
Biografiacremonese^
il card. Ascanio
tomo
ili.
Sforza.
V. Lau-
--19
—
degliambasciatori
mona
a Milano
spediti
essi stati colà mandati
Erano
il promesso
speranza di ottenere
nella fiducia di trovarvi ancora
forse
W.
nella
ajuto,certo
la reggenza
contrar
v' inma
prima di fuggire:
entrato
in Milano
invece il TrivulziOj
giorno 6 di settembre^dal qualeseppero
istituita dal duca
il
la
che
sorte
destinata
a
Cremona
era
annunziata
FAvogadro e ilBenzoni. Ritornati dunque alla patria
basciatori,
questiamconosciute le paroledel Trila città,
vulzio e la caduta del governo ducale,stabilì
di arrendersi tranquillamente
a
Venezia^ e,
ai provveditori
carta nella quj^le
una
presentata
alla nuova
chiedevansi alcuni privilegi
signoria^
che que' capitoli
bero
sarebottenuta
e
promessa
fu dichiarate ('^).
la resa
osservati,
incontrati dal popolo,
1 Veneti quindi,
dal
in città e s'avviaclero e dai nobili,
entrarono
rono
qualeTaveano
dal
in belP ordine
alla
gloriosovessillo
di
Cronaca
(1) Burdigalli,
(2) Compendio universale
memorabili
sua
Ms.
cit.
historico
della città di Cremona
creazione
d'
cattedrale,
preceduti
S. Marco, che poco
in colonia dei Romani
degliavvenimenti
et altri del
a
piti,
mondo, dalla
tutto il secolo XVII.
mona
ignoto autore, presso la nob. casa Manara di Credal suo proprietario.
mostratomi
6 gentilmente
—
dopo,
20
—
d'un
per opera
popolano
^
sventolare sulF alto del Torrazzo
fu veduto
O.
Ciò
venne
av-
il 40
S. Niccolò
a
settembre,
giornosacro
Tolentino,nella chiesa del quale fu
da
poi dalla Repubblicafatta
festa finche
una
il
intanto
Il Senato
la città rimase
sotto
(2).
dominio
suo
celebrare annualmente
scriveva ai
provveditori
conveniente il sollevare la città ed il
esser
dalla moltitudine
di Cremona
contado
che
la
Signoriavi
di soldati
speditocolPAlcordo
e colFOrsini. Ordinava
quindiche,d'accoi veneti capitani,
i provveditori
cipiass
prinlicenziare le fanterie,
tenendo solo
a
viano
aveva
soldati che richiedevasi per
la custodia del castello e della città^ e che,
di
quel numero
nel Bergamasco
quellenel Bresciano,
spedita»
e
nel
Cremasco,
rimarrebbero
loro
di
e
assegnati
non
(1)
s' intimasse
ai soldati che
neglialloggiamenti
tadini
altrove,affinchè ai cit-
abitare
non
sì desse soverchia molestia (^).
portare el stendardo
Feceno
de
S. Marcho
innanti
infino
allapiazza.et
ghe fo uno chel porto in cima del Torazo,
dove della poma,
et ghe fo donati ducati dece, secondo fa
dicto. Cronaca
crem.
(2)Compendio
(3) Doc. V.
cit.
storico cit.
21
—
-
de' provveditori
ingresso
Alessandro Oldovino,arcivescovo di
in città;
del card. Ascanio Sforza
Cesarea e suffraganeo
di Cremona),cantò messa
vescovo
lenne
so(allora
nel nostro
duomo, e quivisuglievangeli
Antonio Morosini,
di Marco
alla presenza
e
fedeltà alla Repubblica
fu giurata
provveditore,
dal Consigliodel comune
da centovenlisette
e
e scritto un
cittadini,
pubblicoe solenne istroV
dopo
giorni
Due
notarile
mento
fino ai dì nostri
conservato
,
nell'Archivio Comunale
(0, NelF istesso
furono
Cremonesi
scelti dodici
oratori
rì!'
obbedienza
cavalieri tre
,
tre
la
dei quali
Signoria,
alla
dottori
tre
cittadini
ad
uno
que' giorniesser
Docum.
un
altro governo
turbata
era
parve
andò
VI.
mattina, essendo levato di
in la chiesa
su
uno
casa
da
messa
solenne,poi sendo
fu dato il giuramento
a
cittadini,
esso
proveditori
tutti licittadini del
messal; quali furono tuttipresi in
electi dodici cittadini
per oratori alla
3 kavalieri,
3 dottori,
5 cittadini e 3
Diarii. Codd.
molti
come
cattedraledove il suffraganeovicario del
card. Ascanio cantò
aWaltar
a
alcuni disordini
da
(2)Marco Antonio Morosìni kav. provveditorescrive
in questa
tre
e
,
colla qualeCremona
tranquillità
passata da
(1) V.
inviarsi
da
(2),
mercadanti
Ma
giorno
voi. II, pag.
Marciarli,
tembre 1499 ).
nota:
et
consejo
furono
Signorianostra, cioè
mercanti.
( Sanudo
944, sotto il 12 set
-
-22-
in
del
onta
di
stesso
mese
passato
reggimento
fu
contemporaneo
dire
al
settembre,
posto
perocché
:
cronista
d'un
sacco
a
nel
e
fuoco
a
^
il
Giovanni
fatto
Allegri,
Fu
brusada;
parte
pelle
qsto
Vera
et
'messo
acusator
qllo.
Cronaca
a
el
del
sacJiomano
staseva
al
sale
partigiano
tempo
cremori,
e
la
de
S.
del
e
spia
la
Zorzo,
duca
cit.
de
casa
et
ghe
Lodovico
di
casa
del
Moro,
W.
indignazione
pubblica
della
segno
{{)
in
magazzino
pubblico
Alegro
Zoan
fo facto
a
far
et
questo
pagar
23
-
—
DOCUMENTI
{DallaCollezione
Magnifico
Bartholomeo; Le
m.
che
li conti
soi
in modo
chi
che
stracia
ne
in
remaneno
li sia intreomesso
me
siano
:
ellecti
a
impossibiledeuefiire
facto di
seria più bene
la M. V.
contento
Illmo. dimostrando
termi
con
far
ad
la
veder
fra
uno
li conti
de
la
per
di
mai
quello
facti
sono
altra;
una
e
anchor
farli fare
da bene:
effecto
Milano).
questa cita
confusione:
e
ex:*»» farsene
seria
Ira. del
caso
dato
idonea
prefata Com,*»
nro.
et comet-
di tal facto: habia
habino
et
perche
qualche ordine:
una
:
nondimeno
alcuno:
scrivermi
soa
doglianze
che
volte
metterli
facesse
lassarli partirefin che
de
gran
questo trei homini
è
eli
parte chi
una
più
in
desordine
circa sedici anni
essendo
sono:
cosse
magior
in
poteriano essere
non
io
di Mss. del Cav. D. Muoni
et
nò
caucione
et concluderli
torie
ponendogli quellepiù gagliardeminaparlano alla p.*aM. V. che saria di universal
satisfacione a q.tacita:
Cremonae
a
quella recoman.
Jiunij i489.
xiiij.^
mese
;
M.
V.
Trivultius.
Renatus
Magnifico et
Dno
generoso
militi tamq.
Bart.o Chalcho
patrihonoran.
ducali Secretario
Mediolani
Cito.
24
-
—
II.
di Milano
(Arch.gen.
D. Rolan.
Vi habiamo
in
voi et per
di
tia che el comissario
la
a
Et
mettere
Pero
et attenre
cita,et
voi
che
le
per
la fede
cose
del
la
subito
advertito
de le genti che hano
la Cita
a
nra
de
qle habiamo
et
experien-
pnte, acciò habiate
stato
no
jurisditionde
patente vra
trasferirvi
diligentiaal
omne
star ben
di
mandamo
haveti
cum
agosto).
auctoritate
gli e
in la
mane
ve
qui alligate
rete.
de
major
de
et gouerno
cura
gouerno
Cremonese
esser
13
-
Polipo Co.ii Cons.no
deputato al
et del
Cremona
1499
—
pche
le
comò
a
gouerno
biate
ha-
cause.
veda-
Cremona
di
quella
li andamenti
per intender
qlleconfine et chi
qlloportano intorno^ et
Yenetiani
quellacita et
al stato nro
castitrovando
alcuna pregiuditiale
cosa
garetichi trovareti in culpa et ce avisareti de tutte
qle cose qlleve parirano degne de notitia nra, no
voi qli remedij che per voi se li potrano
mancando
far intendendovi ben inseme
M. Jo. Hierony. Vecon
va
et
vene
sconte
in
in
nostro
comissario
corno
siamo
pero
certi che
farete.
IIL
( Archiv.
gen. di Milano
).
GasparisCajmi
Biliae,
Francisci Quarterij.
Instructio Leonini
ris de Cernite et
Mediolani
Li successi de
perditade
3
et
Caspa-
septembris1499.
le
cose
Alexandria
et
de
questo Stato doppo la
quelloche
se
tracta per noi
26
-
suo,
questo stato
cum
gli sarà
—
farlicerti che per noi
cum
totis viribus
mancato
potremo per la sublevatione
Satisfacto
transferireti anchora
al Cottino
et liberatione loro.
quanto e^ dicto
a
facto alli
tereti et
ad
non
non
la
modo
et dj
cosa
per
observantia
lo confor-
parte
de la fidelità verso
loro
constanti
stare
che
efficatiada nostra
omne
lassarse sedure
da
predictenel
del debito
mancare
questo Stato,et
in
cum
ed
lettere creden-
presidentide la Comunità
pregarete
ve
Santa Croce
sotto nostre
tiali narratoglile occurrentie
harete
quellaComunità
cuiu
al Castellano de
medesimamente
sussidjche
tutti li
de
non
galiarda
animo
dei mondo
devotione
in prevaricare
depso
possendosepersuadere de questa nota et infamia gli
saria quando seguissealtramente de quellaforteza et
alla devotione de questo Stato, Certifia preservarla
condoli
che
et
haranno
solamente
non
anchora
ma
guarda depso castello,
et benefitiati de
remunerati
soi. Et
che
de
da li nemici
invasi
essere
Et
mancare.
presidioet
altre
adiuto
questo
a
verso
continuare
haranno
cose
ad
dareti aviso
a
trovate
li
castellano et
se
secondo
Cremona
cum
quanto
sarà
et
accada
qualche di
de questa
voi
faciate la via de
presidentide
Lodi
quellaComunità
loro faciate medesimo
de sopra.
Questa nostra instructione comunicareti
ve
de tutto
fareti. In questo andare
che
volemo
cum
bisogno
et li
gli è per
non
quando bisognassedimorarve
tanto
essere
li
quando
stato
alla
loro
per
per stabilire le cose de la cita et cosi etiam
castello ad quello effecto che ve
mandamo
demorareti
,
,
ce
stro
vo-
et
ve
et el
officio coma
contene
Messer
Orlando
quella città,et
comissario
Pelavicino et governatorede
Marchese
ad Messer
richedendoli
alli Mag."
Zohan
Hieronjmo Vesconte
loperaet adiuto
suo
sotto le
27
—
ad
questo
havemo
credentiali,
qualeve
lettere
nostre
—
facto dare
efifecto sopradicto.
Comunitatis
Presidentibus
Cremonse.
fratres nostri
tanquam
Magnificiet spectabiles
Mandiamo
de
domino
nostri
ambassadori
presenti ad
Leonino
li
spectabili
Bilia
caspare
,
et Francesco
del Conte
Cajmo, Gaspare
voi
rissimi.
ca-
de
Quarteri
del fraterno
espressioni
le Magnificenti
amore
nostro
e et spectabilitate
cum
ad dovergli
et pregamo
vostre
però le confortamo
altramente
credere non
che se noi proprj de boca le
parlassimo.
declararvi
per
alcune
cose
per
,
Castellano arcis Sancte
Similiter
'
et Cottine
Crucis
Cotte.
IV.
{Arth.gen.
di Milano
).
Magnificie prestantissimi
patres honorandi.
recevessimo
che leV. S. sono
Re di
littere de medesmo
tetriplicate
3 del presente,per le qualice significati
per acceptareper suo Signoreel ChristiaPranza cum
animo de capitulare
de la in-
tegrationedel dominio
vostre
amorevole
persuadetiad
dello Stato de
parole,per
star contenti
ad alcune
vestri
sera
le vostre
nore, date die
nissimo
Heri
(1);de
ne
Milano, cum
le qual
ne
molte
conforteti
la fede solita et
persuasionene cominatione
non
et
tendere
at-
de inimici
le
qual amorevole parole certo ne ringraciamo le prefateS.V. ne procedemo (sic)
judicareche
procedano se non da uno cordiaìamore, che quella per
sua
humanità
(1)Prima
portano
della
a
noj
et le cose
nostre.
Al
che
parola vestri trovasi nel!' originalela
parola nostri cancellata.
28
—
existimamo
sij stata la
sempre
molti
fede
dato.
et
animo
cum
alcuna.
nostri
in
crediamo
che
et
numeroso
altre
le porte et
havemo
de
in
chi
cita
questi cittadini
continuo
che
sarda
,
tal
debba
sono
ritrova
per
la
cosa
essere
questa città
infino presso
artelarie
qual
et
fosse
le
et
tuti li cori
siamo
dubitamo
e
le rasone
arme
munitione
de
cosa
de
governato;
altre
ne
le mure
complanate
ha
la unione
non
in
mancare
perei passato ne
se
perseverare
in
dissimo
gran-
cognosciamo
impossibilepoter persisteremolto
il contato
predicte,et
tempo
per
de questa cita perso et maxime
in
trovarsi
Sonzino,
cessario
preda. Sicché sarria neprovedere et presto ali bisogni nostri, et de
presidioche li cori nostri ben dispostise potesseno
ogni altra
nostra
cosa
la aflfectione et
portate
questi
sempre
Cremone
è in
in la solita fede et
conservare
per
de
non
de
affanno, et
questi periculi per
tuto
hano
debilissime,
mure
essa
ne
se
necessarie
negligentia de
et
extremità
desfornita
munitione
tempora
per la via deli oratori
de Venetiani
essere
quello
di
qualche
et
caso
a
intendemo
virile,et
per
demonstrate
per
V. et demum
el campo
per bavere
et
et
prefate S.
integritànostra, quale
li celi
cosi
constante
Ben
ale
noto
Et
persuadervi quale
sempre
principato che
et
concesso
per
et
experimenti havemo
signo
et
necessario
essere
non
—
a
nostri
havemo
die
bisogni
in
4.
quale
reverentia
Illustre
quella
Quare
integrità.
summa
et
Gita
et
V. S.
parso
havemo
significarli
casi, le quale S.
extremi
reverentia
Septembris
corno
padri.Datum
1499.
Gubernatores
et
ale
sempre
ce
universi
Magnifico Comunitatis
populi
Cremonensis.
V.
29
-
~
V.
di
(Archiv.Gerì,
Venezia.)
Die V. Octobris
Provisoribus
pervenuta per divina
Essendoci
Cremona
MccccLxxxxviiij.
nostris generalibiis.
in
potestànostra,
grazia
espeditadel
et
la Città di
tutto
quel-
simi
rimpresa,ne par ben conveniente esaudir quei fedelismiei (sic)
Cremonesi
et alleviar quel territorio
de tanto
nostro
si ritrovano:
nostra
de
e
quellealtre fortezze
praticae prudenza
la
veramente
generale
con
,
d'Ada, e
cosi lascierete
a
oggi
sua
che
stesso
debbano
essere
delle
e
na
necessarjalla buoil simile
in tutte
come
nella
si confidiamo.
Circa
diciamo
vi
alla Rocca
Piazza
gierrad'Ada^
Ilus.
Sig.
che
dobiate
Governator
quale consigliereteche
nostro
di
numero
lasciare sul Cremonese
e
,
sarete dello isteso
su
consiglio,
suo
gente, facendoglidar i suoi allo-
essa
Tordine
della
allogiandonegli
li pagar
tarlo. Lo
molto
siccome
destinati
saranno
vadi
il
secondo
tutti che
vostra
si debba
arme
giamenti
di
V
nostro
della
nostre
con
il Senato
però prima
facendo
sua,
gente d'arme
insieme
gorra
lasciare
,
regenza
con
licenziati
che dichiate'sono
quellifanti
gente d'
primi
Cremona, alla Guardia
custodia
essere
i
quellefantarie
tutte
Porte
che
quanto al presente vi
vogliamo et
per tanto
comandiamo
ve
de gente
numero
e
suoi
le Tasse
il che
del
comandando
non
altrove
allogiar
siamo
,
veramente
e
allogiamentiche gli
ad
vadino
non
Bancha,
cendo
fa-
per sopor-
governator che
el
se
ne
pagnia
agli suoi primi allogiamenti,e la Commandarete
ad allogiar
in Bressana
più unita
dì
potete, il
resto
della gente d'arme
manderete
ad
tra Bressana,Bergamasca,e Cremasca,facendo
allogiar
30
—
—
allogiarle Compagnie più unite
d'armi
a tutti gli uomini
proprjallogiamenticome
sopra
intenzione
di
vi
nuovo
,
che
stiano
aglisuoi
per
essere
cosi fermissima
volontà nostra. A
e
diciamo
che potete,e comandiamo
e
comandiamo
voi veramente
che
ordine nostro, in Dei
soprafatto
dobbiate in Cremona, ed eserciterete TUfficio per
voi mandatovi.
Voi Sig. Marc" Antonio
starete et in
S. Domenico
Cremona
per sino logìera il Nobil Uomo
Trevisan Kavaliere, Taltro Providitor nostro eletto,
quale questa futura prossimasettimana infalantemente
deve partire,
e farete rUfficio di esso
Sig.Domenico,
il quale giunto che sarà verete alla presenza della
Signorianostra.
visan
Et ordiniamo
che il Nobil Uomo
Sig.Domenico Treavrete
il
speditoche
trar
nomine, en-
Kavalier
eletto Proveditor
obbligatopartirsientro
ed a questa medessima
e
Castelano
parte
de
non
in Cremona
sia
prossimafutura settimana,
conditione siano li Camerlengi
la
di Cremona
De
nostro
eletti.
nuovamente
152
....
2
Non
synceri
0
....
VI.
(Archiv.della Città di
In Christi nomine.
dem
millesimo
Amen.
Anno
Cremona
).
ab Incarnatione
ejus-
quadringentesimononagesimo nono,
indictione secunda,die jovisduodecimo mensis septembris. In civitate Cremonae, ante altare majus Beate
Mariae Virginis
positoin Ecclesia majori diete civitatis.
PraesentibusMagnificis
Dominis Jacobo Sicho de Cara-
31
—
—
Jacobo de Marlinengho dicto de
vagio milite,Domino
Calino de Bergamo, Jola Motella de Brixia,Domino
de Gandino, omnihanne
dò Sfondratis,et Johanne
bus
vocatis et
testibus notis et idoneis ad infrascripta
rogatis.
Noverint universi prsesens Instrumentum
publicum
Magnifici
et in prsesentia
quod constituti coram
inspecturi
Marciantonii
et generosi equitisaurati Domini
Mauriceni
Venetiarum
nobilis civis ad praesens provisoris
pridiededita
quadam
tatis Cremonse.
minibus
et
et
generali
tatis et universitatis
fatum
eis
prius et
Dominum
visorem
Venetorum
dictum
ante
Altare in-
cives cividescripti
qui prò majori parte
et
diete
civitatis Cremonae
habitatores civitatis Cremonae
propriis ac
Delato
Dominio
quilibeteorum
Consilio
incolae
et
Catedra
intra nominati
omnes
frascripti
de
Ducali
Serenissimo
sedentis super
sunt
in hac inclita civitate Cremona
Gubernatoris
seu
nomine
civitatis et
cuilibet
Marcum
et Gubernatorem
vice
et
totius
suis
no-
Comuni-
populi Cremonensis.
eorum
Antonium
sacramento
per pre-
Mauricenum
ut supra et ab
eis et
pro-
quolibet
factis
corporaliter
prsestito
scripturis
super quodam
Missali aperto quod ibidem ante ipsum erat ibi
ubi ab una
parte erat imago Jesu Christi Crucifixi
pietà,ab alia erant scriptaArchana per verba quae
secreto
proferuntur in consecratione
per Sacerdotes
Eucharistiae quando Missam
celebrant,juraverunt ad
Sancta Dei evangeliagenibus flexis tactis dictis Scripturis
ambabus
manibus
cum
et ita quilibet
eorum
jueorum
ravit in hunc
ice et alta
tonium
rium
de
modum
voce
Alia
per
hec verba ibi
et claram
eis pubi
prolataet vulgarizataper me Annotarium
collegiatumet Canzella-
comunitatisCremone
prsefatae
plenam
coram
ad
eorum
omnium
Quod ipsiomnes
intelligentiam.
in-
32
—
ferius nominati
versitas
et
et ipsaComunitas
et unidescripti
liomines
universitatis
ipsiusGomunitatis
ac
et
populi dictaì
dierna
deles
civitatis Cremonse
die in antea
et
—
et
reverentes
perpetuo
ac
de
obedientiam
Ducale
Dominium
eamque
Venetorum
representantes nominabunt
et
et
et
et ab ho-
obedientes,fl-
erunt
fidelitatem praestabuntSerenissimce
lioni Venetiarum,
cetero
reverentiam
Ducali
et
Domina-
ipsum Serenissimum
seu
ipsum Dominium
recognoscent in
veros
versitatis
singulareset precipuosdictae Civitatis uniet populi Cremonae
ejusquetotius territorii^
districtus et dioecesis.Et quod namquam
scienter erunt
in aliquoConsilio,confederatione,
conspiratione,tractata,opere, verbo vel facto quomodocumque vel quoDominatio
vis modo per quod dieta Ducalis Venetorum
vel aliquisejus officio vel Magistratusipsam Ducalem
in ejus officio represeiitans Tesionem,
Dominationem
vel quod amittat vel
injuriam vel contumeliara recìpiat
vitam vel aliquodmembrum, nec aliquid
amittere possit
aliud quod ipsiofficialivel magistratusdebite spectavel persona
in avere
ret vel pertineret
ipsorum officialium vel magistratuum. Et vel etiam quod ipsa Ducalis
Dominatio
ofilciales vel Magiet seu
ipsieorum
stratus
damnum
praejuditiumprealiquem honorem
vel quam
nunc
rogativam vel praeheminentiamquem
habet seu habent seu ipsosvel ipsum Dominium
quomodolibet in futurum
habere contigerit
patieturvel
directe vel inamittat vel lesionem aliquam recipiat
directe tacite vel expresse palam vel occulte. Et quod
si sciverint vel audiverint de aliquoseu
aliquibus
personisqui vel quae aliquamlesionem,injuriamvel
Dominos
,
contumeliam
verbo, facto vel opere facere vel
ptare voluerit
batum
Dominium
et voluerint
vel
vel vellent
aliquam personam
contra
prò
eo
attem-
praeliagen-
34
—
subditorum
tam
nitatis honorum
praesentium
Reverendus
:
futurorum.
et
sedis
episcopalis
de Fidelibus
Raldessar
Vicarius
Cremonensis
episcopalis
Magnificusdominus
Gambara.
Dominus
Gabriel
chus.
Dom.
—
Botta.
de Meliis.
de
Oldoynus
suffraganeus
de
Franciscus
Ponzonus.
Jacobus
Dom.
—
Brumano.
Dom.
—
de
Cavalcabobus.
Dominus
—
Persico.
Doctor:
Johannes
de
dominus
generalis dictOB sedis
Johannes
Franciscus
Raynaldus
mes
Comes
Gosmas
Dom.
—
et
Decretorum
Dominus
—
Quorum
; Reverendus
Cremonensis
hypo-
et Consilia-
Alexander
dominus
gratiaArchiepiscopusCesariensis
Dei
sub
et dicttB comu-
suorum
omnium
Civium
quidem infrascriptorum
riorum
nomina
videlicet:
sunt lisec,
Primo
formam
fidelitatiset etiam
obligationeomnium
et
et secundum
suos
veteris
qnam
nova3
theca
Dominos
erga
—
—
Trec-
Leonardus
Co
Dom.
—
Thomas
de
Ray
Dom.
Pa
Baptistade Stanghis.
Pelrus Martir Ferarius
Dom.
ganinus de Ugolano.
Dom.
Dom. Nicola de Dovaria.
Baptistade Mus
mondis.
Dom.
—
—
—
—
—
sis.
Franciscus
Benzonus.
Marianus.
de
Petrus
Zuchis.
Porris.
mianus
de
Burgo.
Tadeus
de
Pischarolo.
Alexander
Dom.
de Barbobus.
Dom.
—
Plaza.
Dom.
—
Nicolaus
Beseghinus de Oldoynis.
—
lis.
Dom.
—
de
danis.
—
Dalmianus
Strata.
Dom.
—
de
Dom.
Franzosius
Dom
Ga-
Dom.
—
Raimondis.
de
la Fossa.
Petrus
Dom.
—
de
—
De
—
Franciscus
Johannes
Dom.
—
Franciscus
Dom.
—
Piasiis.
de
Heliseus
Dom.
-—
de Mussis.
Johannes
Dom.
—
Heliseus
Dom.
—
spar Benzonus.
Dom.
Franciscus
Johannes
Dom.
—
—
Marcus
Dom.
—
Ponzonus.
—
de
DalDom.
BaptistaMalumbra.—
Antonius
Dom.
Petrus
de
Ferrariis.
Dom.
Johannes
Dom.
—
Andreas
de Aribertis.
Dom.
de Fondu-
Marcus
Picenardis.
—
—
nius
Anto-
de AmiDom.
Ra-
38
—
Cavuciis.
phael de
renzonus.
Serapervivus Sfondratus.
—
Cavitellis.
Oliverius de
Dom.
de Podris.
Persichello.
de
nus
Johannes
Dom.
Petrus
Dom.
Frigerius de
Oldoynus.
Valvassoribus.
Philippusde
Dom.
Pisce.
Cambiate,
Petrus
Dom.
—
Antonius
de
Persichello.
Franciscus
—
de
Cambiate.
Dom.
—
Galerate.
Dom.
—-
de
Amadeus
Mar.
^-
(sic)Ponzonus.
Dom.
Sebastianus
la Rocha.
Franciscus
—
Dom.
Crezona.
Dom.
de
Baptistade
—
Comes
stophorus de
Bellottus.
Zucchis.
Dom.
Ferandus
de
Alphonsus de
—
Dom.
Don
hannes
Jo-
Joannes
Brumano.
de
Dom.
—
de
Rubeis.
Michael
Dom.
—
de
Benedinus
Antonius
—
Petro*
Dom.
Dom.
—
Panevinus.
de Persicho.
Rastellis.
Paulus
Hermenzonus.
Dom.
—
Bolderezio.
Comes
Dom.
—
Thomas
Dom.
—
Faerno.
Luchinus
Antonius
Franciscus
Dom.
—
de
Panevinis.
Dom.
—
de
Dom.
—
Sancto
Dom.
Malfiastris.
de
Benvenutus
—
de
—
de
Dom.
—
Dom.
Cavitellis.
Piasiis.
Martignonus.
—
Galeaz
Bartholomeus
Dom.
—
Piasinus
Peliciis.
de
Galarate.
de
Dom.
—
Joannes
Franciscus
Johannes
Thomas
de Richavo.
Dom.
—
hannes
Jo-
Dom.
—
Carolus
Cambiate.
de
Baptistade
Dom.
—
Dom.
Dom.
—
Bernardinus
—
Franciscus
Dom.
Guischardus.
de
Dom.
—
Cremoninus
Dom.
—
—
Slanghis.
—
Foliata.
de Strata.
Raphael
Lupus.
de Tinctis.
de
Dom.
Cambiate.
Maria
Lugaris.—
—
—
Tholominus
Jacobus
Dom.
—
—
Antonius
Dom.
de
Petrus
—
chio
Mar-
Dom.
BaptistaPonzonus.
Dom. Eusebius
Oldoynus.
Dom.
—
de
Dom.
—
Dom.
—
Golferamis.
Brumano.
Georgius
Dom.
—
—
Lombardi-
Dom.
—
Nicolinus
Dom.
—
Foliata.
Dom.
de
Bordolano.
de
Antoniiis
Johannes
Sfondratus.
Ludovicus
Dom.
—
Johannes
Dom.
—
Dom.
—
Follala.
Tliomas
Dom.
Regazola.
de
Bernardinus
Francisciis Ca-
Johannes
Dora.
—
Dom.
—
-
Persicho.
Dom.
Don
de
—
Chri-
de
Christophorus
36
-
Carcelanis.
Dominus
—
—
biate.
Cam-
de
Antonius
Johannes
Juravit in
forma dummodo
suprascripta
CapitulaComuVenetos:
nitatis serventur
per ipsosDominos
Baldassar de Ugolanis.
Dom.
Cavuciis.
de
Franciscus
Raphaelde
lintendis.
Trebaliis.
Bernardinus
—
Dom.
Tebaldis,
—
de
dinus
Pinzonibus.
dis
Antonius
centius
de
de
Burgo.
Don
Jacobus
de
Camon-
—
de Bonis.
—
de
de
—
Gadio.
Padernis.
Boverius.
—
Oschasalus
Joannes
de
—
ut
supra
Gavazolus.
Petrus
Oschasalibus.
Bartholomeus
—
et Gubernator
Laurentius
—
Et Dom.
Georgius Manaria.
Mandans
próefatusDominus
visor
Franciscus
—
Dom.
—
Ficia.
—
Joannes
boldis.
de
—
de
Mafeus
Nicolaus
de Be-
Guspertis. Dom. Venturinus de
Jacobus
Petrus de RaimonLupus.
de Fraganescho.
Bernardinus
Don
Lombardinus
Summo.
portinarius.
Clemens
—
Dom.
Dom.
—
Angelus
Don
—
Jacobus
—
Manayni.
Joannes
—
—
Dom.
—
Don
Raymondis.
Paulus
Dom.
—
Alenis.
de
Dom.
—
Dom.
de Piasiis.
Nicholaus
de Fadino.
Petrus
—
—
Dom.
—
Dom.
—
Rapliaelis.
Cella,domini
de la
Jacobus
Dom.
Don
Domini
Fossa,
de Belhonoribus.
Andreas
—
la
de
Cavuclnus
Ceriolis.
de
Antoniolus
Dom.
—
Dom.
—
de Maleo.
Marinus
GariInno-
—
Dom.
—
Lugaris.
Antonius
Marcus
michi
de
de
Antonio
unum
infrascripto
quod de prsedictis
publicasi opus fuerit conficiam et conficere
notarlo
prode Alia
et
plura
debeam
Instrumenta.
Ego Antonius
de Alia civis Cremonae
periali
publicusImauctoritate Notarius et de CollegioDominorum
civitatis Cremonae, ac CanzeilaNotariorum praedictae
interet dictator Comunitatis
mus
Gremonae, praedictis
fui,et hanc cartam rogatus tractavi et imbreviavi,
37
-
—
ipsamque
ac
dicto
Collegio
praemissorum
Ego
blicus
me
Philippus
Imperiali
Notariorum
complendum
Mari^
Philippe
infrascripto
de
finiendum,
dedi
et
commisi,
et
etiam
Ansoldi.s
de
et
scribendiim
in
Notario
testimonium
subscripsi.
Maria
Ansoldis
de
auctoritate
ejusdem
civis
Notarius
ac
hanc
civitatis,
Cremonae
de
pu-
Collegio
cartam
rogatam
,
tractatam
et
Antonium
de
xi,
de
imbreviatam
Alia
ejiis commissione
finivi,
compievi
praemissorum
per
etiam
civem
voluntate
et
me
scripsi,
Dominum
suprascriptum
notarium
et
prò
et
imbreviatiiris
et
in
subscripsi.
fidem
ut
supra
extra-
et
nium
testimo-
CAPITOLO
SECONDO
SOMMARIO
(1499-1500)
della
Palli
Cremona.
di
resa
Dedizione
dei
Castello
—
di
S.
Pietro
Croce.
Antonio
Battaglia.
Oratori
—
cremonesi
a
—
Venezia.
Governo
dei
nelle
Veneziani
-—
Provincie.
podestà
Capitano,
castellano.
e
nico
Dome-
•—
—
Trevisan
e
Foscarini.
Niccolò
Privilegi
a'
monesi.
Cre-
—
Rendile
Città.
della
Breve
—
duca
del
ritorno
—
Lodovico
Sforza
in
Milano.
Paolo
Barbo
e
—
Bollani.
cacciati
Cremonesi
in
esilio.
dacia
Au-
—
—
dei
fratelli
Morte
Grumello.
—
Barbarigo.
Documenti.
del
doge
menico
Do-
Agostino
42
-
dere
eserciterebbero
le armi:
Cremonesi
la
—
mercatura
con
liberamente
i
ogni paese,
e
i cereali in
ritorio
ogni parte del tersi permetterebbe
della Repubblica:
a
oltre il Po
V Oglio
que'cittadini
possidenti
senza
e l'Adda,di condurre
impedimentole
biade in città il notariato ed ogni altro ufficio
venderebbero
,
,
:
civico
esclusivamente
sarebbe
ai
dato
Cremonesi,eccettuate però le cariche di podestà
e di capitano da
pagarsicol denaro
dei
della Signoria gli statuti dei dottori
medici e dei notai sarebbero conservali,
e la
le
comunità
si dipartirebbe
da quelli:
non
verrebbero trattate secondo le leggicrecause
monesi
e in Cremona^ e
quellegià slate giudicate
non
meno
potrebberoessere rivedute,
il caso
di straordinaria iniquità
W: ì diritti
sulle acque delP Oglio,del Serio,
e i privilegi
del Naviglio
e
dell'Adda,
d'ognialtro canale,
sarebbero rispettati:
si richiamerebbero i cittadini
fuori di città ne potrebbersi
relegati
cettuato
ecbando,senza nuova
ragione,
porre a nuoro
(^) se
però sempre Giovanni Allegri
,
:
^
,
:
della città
fu suggeritaal Consiglio
(1) Questa domanda
dal giureconsulto
Gian Galeazzo Mainardi, V. Arisi, Crem.
Ut. lom.
I.
(2) Questi è
lo slesso
individuo
già ricordalo.
43
-
-
Repubblicadovesse in seguitomandare in
i suoi beni non
esiglioqualche delinquente,
potrebbeconfiscare né richiamarlo in patria
gnoria
se
non
prima riconciliato colF offeso: la Sisiastico
che ogni beneficio eccleprocurerebbe
dovesse dei
ed ogni luogo pio esser
si darebbe
il Vescovado
eccettuato
cittadini,
la
,
:
licenza ai Cremonesi
esercitare V arte
inviolabilmente
e
città
qualsiasi
in
loro
dominio:
Veneto
di laurearsi ovunque,
di
del
i beni confiscati resterebbero
che li avessero
coloro
a
potrebberoi Cremonesi
tener
stati:
acquiin Venezia:
casa
si risarcirebbero i cittadini dei danni
recati loro
dalle soldatesche
questa finalmente
difesa di Cremona
settemila
Repubblica:
alla
si obbligherebbe
a tenere
tremila schioppi,
cento
garde,
spin-
lance
ed
della
altre armi
colle
cessarie
ne-
munizioni.
I
che
che
concessero
provveditori
quasi lutto ciò
fu domandato, eccettuati alcuni capitoli
per
la sicurezza
deir erario
del dominio
erano
poteansiapprovare
era
poiché impossibile
non
accolte
le monche
(1) V. Documento
d'alta
e
per
teresse
l'in-
importanzae
che dal Senato
la resistenza
W.
Ma
furono
,
dei provveditori
risposte
^
IT,
44
—
—
nella speranza che il MaggiorConsiglio
avrebbe
quanto si chiedeva.
poi conceduto
Rimanea
agli Sforzeschi il
castello di S. Croce (0^ rócca a quei tempi
fortissima: ma
i Veneti pensarono
piuttosto
d'averla colForo, corrompendo il castellano,
che di affrontare le lunghe ed incerte fatiche
d' un
assedio. Si rivolsero perciò
a Francesco
stato poco
Quartieri che
prima incaricato
dalla Reggenza di Milano di confortare quel
castellano a resistere si prestòfacilmente a
però
,
tuttora
,
^
far
tutto
il contrario.
Comandava
la
ròcca
Pietro Antonio
detto Baltaglione^
i^),
Battaglia
lui il padre ed il fratello,
ed erano
con
prannominat
soAlle proposizioni
del
Battaglino,
il padre,
come
Quartieririspose
negativamente
quegliche era antico sforzesco (^)^ma all'opinione
fu contrario il figliuolo,
sua
più tenera
delle ricchezze onde la Signoria
avrebbe pagato
il suo
tradimento che della fede al suo principe.
otBen
presto adunque i provveditori
(1) Edificalo
nel 1570
dell'antica Chiesa
di S.
da
Barnabò
Croce, da
cui
Visconti
trasse
sulle rovine
il
nome.
erroneamente
(2)L'Argelalie il Lancellì lo chiamano
dimento.
Girolamo,e il secondo ha la semplicitàdi scusarlo del tra-
Di questo Girolamo
Biografiacremonese
(3) Grumello,
tratta
del Lanceili.
Cronaca.
un
articolo della dotta.
45
-
il castello
e
intento,
V
tennero
—
Pietro
dallo stesso
fu loro
a
Battaglia^
patto
ceduto
si
cedesse
con-
:
Il
veneto
patriziato
discendenti:
fratelli e
di
terre
sue
lui,per
per
certi
ove
Castelleone,
a
lui fosse
di
Gajazzo,insieme
data
padre,
privilegi
per le
suo
altresì voleva che
del
possessione
una
S. Giovanni
a
in
conte
Croce,
Martignana Gussola,e venticinquemila
,
Battaglinoducati cinque mila
Per
uomini
d' arme^
zio,i nipoti
i
,
da
e
quanta
cin-
altre rendite per lo
Le
i parenti.
cognati,
del castello sarebbero
bocca
e
cati.
du-
ziona
munirimaste
la quale
Repubblica,
in Brescia
avrebbe dovuto comprargli
casa
una
ducati. Finalment
del valore di duemila
e cinquecento
al
altre alla
le
Battaglia,
soldati della fortezza
ai
distribuiti
tre
ducati
Dalla enormità
di
a
sarebbero
testa (*).
si può
queste pretensioni
giudicaredi quanta importanza fosse allora
il nostro
accolsero
castello. I provveditori
(1) lì Compendio universale
che
i
provvedilorlpromisero
historico
al
citalo,soggiunge
Ballagliadugencinquanla
libbre d'oro, la cittadinanza
in Venezia,
veneziana, casa
e un
podere nel Veronese. Noi abbiamo
seguito i Capitoli
originali,cbe leggonsi nei preziosiDiraii di Marin Sauudo. V. Docum.
III.
46
-
tutte
dei
-
del
le domande
soltanto che
Battaglia,
cimila
ne
venlicinquemila
ducati,
pagarono dodie
cinquecentoall'atto della resa, ed il
alla fine dell' anno.
restante
eccessive al Senato
Parvero
le
e
Battaglia
troppo facili i
concedere, e con lettera 22
ordinò
che
dovesse
:
in
non
tutto
a
questa lettera
ma
del
pretensioni
nel
provveditori
settembre
costui
accordar
essendo
non
4500
si
giunta
che quanto i
potèessere impedito
venisse accordato W.
concederono
provveditori
andò
Intanto il Battaglia
se
a Castelleone
ne
buon
e
numero
rie,
d'artiglieprese stanza, con
nel palazzodi quel podestà,Alvise Mi-
tempo, non
chiel. Come
il Senato di Venezia
seppe il fatto,
scrisse ai governatori
di Cremona
subitamente
che
questa
fortemente
Signoria,
eh'
seco
recate
erano
nel
dava
cosa
grave
dubitando
molestia alla
che
le
rie
artiglie-
dal
fossero quelle
Battaglia
Castello di S. Croce, le quali
state cedute
pattistretti con lui erano
lecitame
sole ordinò che si spedisse
Repubblica:
per i
alla
al Senato
le
erano
la lista di
quelleche
affinchè si popervenutecol Castello,
tesse
conoscere
(1) V. Docum,
se
IV,
il
Battagliaavesse
o
no
47
-
—
fu conDi quest'ordine
la Signoria.
temporaneame
ingannata
avvertito il Michiel,
podestà
di
cui
a
Castelleone,
glierie
delle artisegretezza,
nota, colla massima
che
d' onde
avviso
la
cosa
il
di prender
intimato
venne
avea
Battaglia
seco, d'informarsi
di dare
in
proposito
al Senato (0. Non
sappiamo poi come
tima
avesse
termine,perchè è questa l'ule
pervenivano
notizia che
abbiamo
di
trovata
Pietro
il quale,inscritto pel primo
Battaglia,
ebbe in Venezia onorati
al veneto
patriziato,
(^) che
fra questiquel patrizio
e
discendenti,
assistè agliultimi aneliti
tanto
con
onor
suo
della infelice sua
patria^tradita e venduta.
Così questa famigliaentrata
in quelF aristocrazia
intrecciò il suo nome
tradimento,
per un
cogliultimi casi della Repubblica.
innanzi fu detto,il giorno4 2 settemCome
bre
si stabilì dal consiglio
della Comunità
che
Antonio
si manderebbero
per
fare
atto
dodici oratori alla
di sudditanza
ed
Signoria
ottenere
dal
,
Senato
la confermazione
qualila
(1) V.
città si
Docum.
(2) Francesco
era
resa
V.
Battaglia.
di
a
coi
quei capitoli,
Venezia.
La
scelta
48
-
cadde
--
Giambattista
sopra
(*)
Malombra
Gia-
,
Treccili
(2)^Alfonso Persico,Francesco
Benzoni i^\Pietro Martire Ferrari,
GianfranMariani W^ Tommaso
detto
Benecesco
Gallarati,
Gabriele Mainoldi,
Affaitatil^),
Niccolò
eomo
Eliseo Raimondi
1^)
Dovara
Lodovico
e
Sion-
,
ai
drati
come
quali s' aggiunse,
5
Ciria ^7). Il
Sebastiano
1470, cavaliere
nel
Maria
Sforza, ed
novembre
oratore
1519, e
fu
per
sepoltoin
nel
RepubblicaVeneta
S. Giovanni
e
collegiode' giureconsulti
diploma di Gian Galeazzo
S. Domenico.
cui
1314,il
(2) Fu il Treccbi, al dir dell'Arisi,
Ulmtris.
magnitudineet vitae dignitate
(4) Scrisse
(5) Secondo
avrebbe
(6)
arbitrum
ambasciatore
d' alcune
autore
sui
Scrisse
et
opere
Era
suo
e
di
tenato
an-
tore
consul-
sepolcroè
in
bagni
alla
Repubblicadi
nel 1323.
sul morbo
gallico.
e
,
questi
nostri documenti
un' opera
gestarum
rerum
Mori
legali.
il Lancelti
parlalo:i
il 29
Mori
YI.
di Venezia.
Paolo
(3) Decurione,
otto-
al
Alessandro
ad
di
43
Malombra, conte, cavaliere
quel Riccardo
della
giorno
famiglia,ricevuto
(1) D'illustre
segretario,
non
e
,
provano
intitolata: De
va,
Geno-
il Malombra
,
il contrario.
inter
dlfferentiis
arbitramentarium, et de compromisso.
imperocché
(7)Adempi il Ciria lodevolmente a questo incarico;
damente
calgli oratori suoi compagni lo raccomandarono
adatto a esercitare I^'ufalla Signoria come
uomo
La Signoria
di Cremona.
della Camera
ficio di segretario
incarico
a quell'
promise che il Ciria sarebbe stato nominato
,
e
la
parola fu
CapitoloIII.
mantenuta.
Vedi
il Documento
l. al
50
—
-
dalla
Interrogataquindi in proposito
to. W.
comunità
Repubblicala
di Cremona
di diciotto braccia
di broccato
altri di diciotto braccia di
facessero
alcuni
regalaronsi
glioratori
r assenso,
ne
veste
una
d'oro
testa,
a
affinchè
cremisi,
raso
talare,secondo
Fuso
quei tempi(2).Furono
quindicreati
(^),eccettuati però due,perchè,dice
nudo, erano mercanti (^)^
ragionedi poco
di
in Cremona
avendo
non
della mercatura
tolto mai
V onesto
Questi doni
questionori
e
lieri
cava-
il Samento,
mo-
zio
eserci-
la quale
nobiltà,
la
parte dai traffichiebbe le sue
in gran
tone
avu-
e
,
ze.
ricchez-
furono
con-
(\) In questo dì,ultimo ottobre 1499, fu presa parte che
doman
in chiesa S. Marco
quelli
per el prencipe nostro
che vorranno
oratori Cremonesi
accettar sian fatti
kavalieriy
ai qualifossedonato una
essi oraveste d'oro cadauno; ma
tori
do
volsero perchè prima demandarono
altre cose dicennon
che
€t
Cremonesi
(2) Onorevolmente
fattikavalieri
broccato
W
con
d'oro per ciascuno
velluto cremesi
ad
(Sanudo Diarii ).
furono ricevuti
e
uso
fattifar kavalieri
che si hanno
alle loro comissioni.
atteso
non
diranno
dalla medesima
e
generosità
regalatidi
gnoria
Si-
braccia 20
aglialtri braccia
versale
(Compendìo uni-
de' principalie
di vesta talare,
hislorico,cit. ).
(3) Con
decreto
(4) Furono
Iteri,e due
Diarii
).
poi col permesso
no, per
1499.
19 dicembre
essere
V,
di Cremona
mercanti
Doc.
Vili.
eletti 10 kava^
nel decembre.
( Sanudo
51
—
—
concittadini nel
feriti ai dodici nostri
di
mese
di Venezia^
dopo ciò essi partirono
però presso il Senato Nicolò Do-
dicembre:
rimanendo
vara^ Eliseo Raimondi
Ciria.
segretario
Sfondrati col
Lodovico
e
questiil
15 00
febbrajo
fu dato il Privile gium MagnificcBComunita*is
dei capitoli
Cremonce^ ossia la confermazione
ai provveditori
dalla Comunità
nelpresentati
Tatto
della
In
Cremona,
ognialtra città soggetta
in
come
Leone, si
Governatori
10
W.
resa
al veneto
Fu
no
dal Senato
tennero
col titolo di
ad alcuni
Podestà,l'altro
vili
giureconsulti,
giudicavale cause ciil secondo
criminali^
sopraintendeva
le
e
della città
alle entrate
dazj
,
alle
porte, alle truppe
rarissimo)
( benché
copia nella
cav.
nei documenti:
bella raccolta che
Robolotti.
Esso
e
delle
è del
della
e
provincia,
alle opere di
alle stampe, noi
(1) Questo privilegioessendo
il
due
quello di Capitano.11 primo, unitamente
con
ai
A
resto
cose
mo
riportia-
conservasene
cremonesi
una
ha
quasi concorde
fatto
colle
infine al presente capitolo
Responsionesad capitulaeìc,
riportate
decisione del Seinvece una
nato
(Doc. II).Pubblichiamo
che
in
riguarda appunto
essa
deglistatuti
testamento
lire
è curioso
di Cremona,
alla
questo
quanto
che
Doc.
IX.
si riferisce
vieta al marito
propriamoglie
V.
imperiali.
alla
privilegio
una
somma
a
città
stra:
no-
quel capìtolo
di lasciare per
maggiore di
25
52
-
inoltre
difesa. Eravi
i tributi
che
e
—
Camerlengoche
un
i soldati
pagava
comandava
,
la ròcca
,
le munizioni.
e
un
scuotev
ri-
stellano
Ca-
le armi
e
il tener
Spettavaai provveditori
di tutti
gliuomini che in ogni villaggio
sia come
fossero atti a servire,
armigeri^sia
cioè coi carri e coi cavalli.
come
guastatori^
volta al mese
una
Questa gente rassegnavasi
e
nota
in
e
di guerra, veniva posta sotto le armi
caso
pagata dai comuni, in ragionedi venti lire
ogni
per
uomo
di
Chi abitava in
carro.
contado
era
o
mancava
altri
immune
però
non
chi
e
dalle
non
centocinque
per ogni
città e possedevanel
dal servire personalmente,
impostedelle paglie^e
si faceva rappresentareda
multa.
Teneansi in
punito d' una
due giovani affinchè ammaestrassero
ogni villaggio
glialtri neir uso dell' archibugio
istituivasi nel capoluogo
volta air anno
una
la patria
del vincitore era per
e
un
bersaglio,
queirannoesente dai tributi (*).
Il podestàed il capitanoduravano
ralmente
geneera
,
•
in carica sedici mesi ^
anni
che
Cremona
(i) Bembo,
fu
e
nei
dieci
soggetta alla Repub-
Storia di Venezia,
53
-
blica ebbe
podestà(0
otto
decisione
Con
si dessero
primi tenessero,
cavalli
otto
il
podestà doveva
dello
stato
persone 5
il
e
(i) Podestà
1499.
Domenico
1500.
Paolo
1502.
però
spese
collaterali ed
un
capitano,
cancelliere
ma-
altre
e
due
Cremona:
a
1501. Paolo
a
Inoltre
giudicedei
un
,
due
cancelliere,
un
lefizi,
^se,
n
coir
mantenere,
vicario
un
,
al
servi il secondo.
due
e
,
d'oro
mona
Cre-
obbligoche i
carico,dieci servi ed
loro
a
il veneto
1499^
ducati
cento
(2).
capitani
di
governatori
ai due
al castellano quaranta ^
e
sette
e
settembre
25
stabilì che
Senato
-
Trevisan, kav.
Barbo
qm.
Girolamo
già podestà a
Antonio*
y
kav.
Pisani
Padova,
Luca
qm.
Donato
Zaccaria.
gm.
Antonio
kav. qm.
,
già podestà
Brescia.
a
1504.
Bartolomeo
1505.
Lorenzo
1506.
Paolo
1508.
Alvise
( Libro
Minio
Priuli qm.
Antonio
Mula
dei
Pietro.
Miani
qm.
Marco.
qm.
qm.
Giacomo.
Francesco.
Reggimenti,Museo
Correr, Cod.
43
).
(2) Capitani a Cremona:
1499.
Nicolò
1500.
Domenico
1502.
Paolo
1503. Pietro
1505.
Foscarini
Bolani
Pisani
Francesco.
qm.
qm.
Duodo
Alvise.
qm,
qm.
Luca.
Luca.
Mocenigo qm. Pietro.
Cappello qm. Vettor.
Giovanni
1506.
Paolo
1507.
Zaccaria
Contarini
qm.
Francesco.
( Libro suddetto,Cod. 43 ).
'
U
Cappellaridice
Àndrta.
collaterali (0. Due
che custodirono
Marco
e
soli furono
i
gentiluomini
Paolo Dandolo
castello^
il nostro
(2).
Loredano
I due
e
primi capitani
podestàmandati fra
dalla Signoriafurono
Niccolò Foscarini e
noi
Domenico
l^) ricevuti in cittàtrionfalmente.
,
Trevisano
il
Fu
Trevisano,al dire del Bordigallo placidus sapiens clemens^benignus^
liberaliSy
integerrimo
e
magistrato,
religioso
5
5
veduto
ben
dal
quale die
della
del
Doc.
gimentiyCod.
43.
Y.
(4) Burdig.
pellarinel
mori
re
re
al
cit. Ecco
Cron.
ai
Reg^
il 14
Cremona
primi
scrive
cosa
d'oltobre.
di lui il
a
Papa Innocentio
Massimiliano
nel 1491
; nel 1493
Francia,
a
et
pupilloAstorre
stesso
Febo;
qm.
al
ambasciatore
Vili, poi nel 1485
suo
ambasciatore
ambasciatore
l'anno
Cap-
( Mss. della Marciana):
amplissimo, fu prima
Romani;
alla tutela del
in
dei
Ms.
capitoloI.
Imperatore, et
di
Foscarini
80.
il Trevisani
Cremona
senatore
de'
quantitàdi
di Zaccaria
Trevisan, figliuolo
al Sultano
iw
Dandolo
Campidoglio Veneto.
suo
e
Federico
V
Paolo
—
di Milano, indi
duca
spese gran
Di Niccolò
Correr, Libro
Domenico
kavaliere
sue
Diarii, Museo
a
Docum.
»
a
gli anni
oltrepassati
1509
(3) Giunse
a
bella
sua
X.
(2) Sanudo,
1485
generosità,
prova, quando nel maggio
bisognosiW.
(1) V.
Vedi
la
per
comprò
i500, sopravvenuta la carestia^
ai
pane
marzo
popolo
distribuì
e
^
ronato
cofigliuolo
nopoli
in Costanti-
in Fiorenza
mandato
a
lo
Car-
in Faenza
Manfredi, signore di quella
alla
biam
lamentare
Cremona
fu ambasciatore
al
re
di
dob-
egli sia
com'
no
intor-
ma
5
ai
stato
alla Repubblica dal defunto
città,raccomandato
nel 1497
in
dimora
sua
però
notizie
potuto rinvenire
abbiamo
non
padre;
suo
nel 1498 (') andò
Spagna;
podestà a Cremona
speditoambasciatore
conquistaladall'armi Venete; nel iSOO
legrarsi
a
Luigi XII, re di Francia, per raldi Napoli;
delP acquistopei* esso
fatto del regno
fu podestà di Padova; nel 1505
ambasciatore
a
1501
nel
Giulio
II, nella di lui elettione al Papato;
dell'anno
1505
stesso
inusitato honore
con
,
di S. Marco, della Procurativa
luogo alcuno; nel 1505
Francia,
nel 1509
disporloalla
fa
la
con
pace
in
in
e
promottione al Papato;
che
II, per
,
in
Roma;
Io
Egitto, che
a
Leone
stesso
colse
ac-
X,
mandato
si fosse salvato dalla
Vicenza; nel 1514,
appresso
di
cui nel IdII
anco
l'anno
et
Luigi
re
Giulio
distinte;nel 1515 ambasciatore
sua
vacante
città di Genova;
a
poi
di
al Soldano
forme
ricevuta
Roma
Bologna,
rallegrarsicol generale Alviano
rotta
al
ricuperarela
con
ratore
Procu-
de-*ultra, non
Repubblica, a
sua
li 3 agosto
creato
ambasciatore
ambasciatore
fu ambasciatore
nel 1512
a
passò
ambasciatore
pure
nella
ritornò
in Italia per
venuto
et
Savio
essendo
del
Consiglio fu eletto Revisore e Provveditore dell' esersorte
eito;nel 1515 deputato ad aggiustarealcune differenze in,
fra' comandanti
veneti
,
al
re
et 1' anno
di
passando l'anno
Francia; nel 1521
medesimo
eletto
,
et
r armata
con
dei Turchi
amico
de
i
vecchio
Vigna
li 28
,
in
decembre
del Gran
Errore
età di 50
apprese
la seguente
con
nel Salone
(*)
studj, che
in eia di 70
et
,
Rudi.
combattevano
1556.
al
concorse
di
Si
basciatore
am-
pato
Princi-
generalissimo del
spedito alla custodia
che
stesso
mare,
Gandia, per timore
legge che fu così
anni
si diedf^ ad
rarli
impa-
le lettere
greche; mori
assa
Sepoltoin
S. Francesco
memoria;
vedevasi
Consiglio:
chiarissimo;intendasi
ihOO.
il
suo
della
ritratto
«6
-
-
nostri storici occasione di grave
Campi
il
e
Foscnri^ e l'Arisi
lo fanno
^
il Robolotti
;
(^)
Foscarini
Francesco
Il
Francesco
in luogo di
provveditore
Trevisano
Plurib.
chiamano
lo
Bordigallo
W.
errore
e
re
Melchior-
(^) scrive
che
//
in Italia,Gallia,
Legationibiis
Hispania, Germania,
Trevisan. Eq, Procur.
Costantinopoliet Egipto. F. Dominic,
Divi Marci
Venrtce Imp. Classis, invici, animi
Senator, in
Deuni
charitatem, in siimmis
pielateminPatriam
innocentiss.d.cessit memorabile
'
Reip.negai,
posterisexemplum^ii.D.wxwi,
Decemb.
xxvin
luogo
In
del
Trevisan, V Arisi dice
fosse
nominato
Crem.
series chronol. ), e che
M.
1500. Nella gran
A,
che
erroneamente
Morosini, già Provveditore
venisse
solo nel
Cremona
a
(Praet.
pinto,
diMunicipiovedeasi ancora
del Trevisano.
a' tempi dell'Arisi,
lo stemma
gentilizio
Nicolò Foscarini,kavalliero,nel 1483 fu
(1) 1483
duca
di Lorena
generale
speditoad incontrare Renato
»
sala del nostro
—
,
della
sue
Repubblica, che
passava
nel 148'!^andò
armi;
ambasciatore
in Francia
di Federico
d'Austria, figliuolo
1495
delKesercito
fu Provveditore
Francesi,et
contro
fu eletto di
mandato
nuovo
fu pure
similiano
Mas-
dia,
di Lombar-
Milano; nel
1497
Provveditore generale; et nel 1498 (*) fu
Capitano
Venete; dove
di
a
Imperatore; nel
nelle guerre
il Duca
contro
delle
in Italia al comando
in
nel 1500
Cremona,
fu
acquistata dalle
Provveditore
rispedilo
dell' esercilo all'
rieletto Provveditore
; nel
armi
1503
impresa di
tore
andò ambasciaConsigliero
della
a Papa Giulio II, nella di lui promotione al trono
miliano
Chiesa;nel 1507 esortò il Senato ad unirsi in legacon Massila Francia. Gappellari,
contro
Imperatore,
Camp. Yen.
(2) Prcetor. Cremon. Series Chron,
Faenza,
Fanno
e
(3)Dei
C)
Cioè
stesso
documenti
nell'anno
essendo
stor,
seguente.
e
letter. di
Cremona, lettera,ecc.
o8
~
domandato^non
facile
più ricca
-
lasciarsi fuggire
questo
volendo
di rendersi
mezzo
la
devota
parte
piùpotentedella sua nuova provincia
(0. D' altri privilegi
fu largoil Senato verso
teneaove
Cremona,ma il manoscritto prezioso
fu tolto agliarchivi di Venezia,
memoria
sene
e
e
portato in quellodi Vienna,per lo che
riuscì
della
In
aver
notizia del numero,
della n-^tura
di quelleconcessioni
importanza
s' arrese
quest'anno
ci
non
ai Veneziani
e
(2).
il
stello
ca-
di
della
Caravaggio( principalissimo
Gerra
pubblica
d'Adda),perchè appartenentealla Redella lega di Blois.
giustai capitoli
Nei dieci anni che rimase ai Veneti,otto podestà
si succedettero
nel
governo
di questa
popolosaborgata(5).
(1) V.
Docam.
(2)Codice
GLX,
di Corte
:
Pacta
XI.
N. 6521
in Vienna:
Cremonce, già
(3) Provveditore
de' Mss.
chivio
Foscariniani,nell'Ar-
lato
intitolà sta pure
volume
un
esistente nell'Archivio de' Frari.
Caravaggio:
loOO- Alessandro Malipierodi Francesco.
Podestà a Caravaggio:
4501. 15 giugno. Antonio
Sanudo,
a
1502.
Andrea
1503.
Gaspare Corner
1505.
Gio, Francesco
1506.
1506.
Niccolò
Barbar
Memmo
Girolamo
1508. Bernardin
igo.
d^Andrea.
Marcello.
di Lodovico,
Lion^
Tajapiera.
( Museo
Correr
).
o9
—
Sanudo
nel
di
preziosememorie
dalle
Appare
—
di
le entrate
come
di
Marin
fossero
Cremona
della dominazione
veneziana
primo anno
circa centoquarantamila
ad
ducati 1^)5
come
venissero levati
popolo cremonese
alcuni dazj della rendita di settemilacentosettantadue ducati;e come
ritorio
nella città e nel teristanza
del
si
annualmente
consumassero
Il dazio
(2).
di grano
stara
detto dei
così
5
minuti^ colpiva
più povere della
le persone
particolarmente
lo tolsero
città. I provveditori
in
Cremona;
deliberazione
con
misura
centomila
quattro-
il senato
successivamente
e
settembre
12
vati
arri-
appena
approvòquesta
affinchè la città cominciasse
a
5
la dolcezza
del
munificenza
la
primi del 4500
giunto al sommo
pel governo dei
intendendo
la
^
essere
d
esse
a
opera
non
e
in Milano
Francesi
richiamare
e
,
il duca
Signoria
lo
tento
scon-
come
si
Lodovico
,
le
pensò a disporre
;
dominio
(^).
veneziano
A'
e
tire
sen-
nascesse
il Senato
(1) V.
Docum.
(2) ¥•
Doc.
XII.
XIII.
(3) V. Doc. XIV.
cose
in modo
che ne' Cremonesi
gnore
desiderio delP antico siscritto al
suo
residente in
co
—
che
Milano
ogni
—
suddito
si
veneto
guardasse
W
al Moro
colà in
atteso
presentarsi
le soldatesche
que' giorni fé' più numerose
che presidiavano
Cremona
1^),e più rigorosa
la sorveglianza
sul contegno dei cittadini.
dal
^
,
in
Stavano
città nostra
quel tempo
Paolo
Barbo
al
^^)
della
governo
secondo
il
,
pellariW
(1) V-
ragguardevole
per
^
Doc.
Crem.
cit.
Gavitelli lo dice erroneamente
un
Balbi.
quanto si legge riguardo al Barbo
(4) Ecco
della
XV.
(2) Cronaca
(3)n
V altezza
Cap-
nel
pidoglio
Cam-
Veneto:
«1491.
Paolo
di Andrea,
Barbo, figliuolo
Senatore
pientissimo
sa-
Repubblica;nel
destà
1491 fu Luogotenente d^dine et del Friuli;nel 1497 Podi Padova, et nel 1501 (*) di Cremona, città in quel
del
dalla Repubblica, poi li 22 gennaro
tempo possessa
e
1502
creato
di gran
credito
Procuratore
di
nella
S. Marco
sua
della Procuratia
de
contingenze del 1507 consigliavail Senato ad
l'armi
dalin lega con
T Imperatore, et nel 1509 essendo
entrare
la Repubblica sconde' Collegati
inCambrai
contro
fìtto
il di lei esercito in Ghiara d'Adda, e perciòglianimi
de' Senatori sommamente
costernati
da questiet dal
fu
sposto,
indiDoge, pregato a portarsiin senato, dove, per essere
andava
non
più, a fin di sentire il suo saggio parere;
scorso
facondo
onde fattovisi portare, con
e
magnanimo dianimò
tutti alla costanza, persuadendo il riamassamento
d'un altro esercito,
come
segui; morì poieglil'anno
sopra.
Nelle
,
stesso
1509
(') L'anno
in età dì
prima*
più di
80
anni.
61
-
mente
e
dire
nobiltà
la
per
--
delle
opere
^
al
ma,
del
perbo
suBordigallo nomo
arrogante
di molta
e
ignoranza^ e Domenico
Cronista chiama
O, che il nostro
,
BoUani
homo
diabolicus
crudelis
^
lege.Questi fece
(^) e
Ferrante
Borgo
feranii
e
Paolo
Persico,
fonso
Al-
ed
Gian
fratello,
Sommi
Mauro
sine
Angelo
tolomeo
BarSemprevivoSfondrati,
il
e
partialiset
^
arbitrariamente
arrestare
Luca
C^),
Ponzoni
,
ed
Pietro Gol-
alcuni
altri della
,
sua
famiglia Gaspare Mariani
Pietro Bresciani,
,
Marchino
Zucchi
Borso
,
Ferrari
il
e
,
Vincenzo
fratello,
Marni, Ilario Carbone,Gian
Francesco
Marco
Visconti,
Era disegnodel
Malcorpo.
fossero
nel
appiccati
volle fortuna
il cavalier
al Barbo
scritto subitamente
senatore
1490.
«
Domenico
Bollani che
costoro
ma
appunto succedesse
Pisani
Paolo
il
,
al Senato
ingiusta
condanna,ottenne
(1)
Leonardo
e
castello di S. Croce ^
allora
che
Muzio
per
che
a
quale,
impediresì
tutti la pena
di Francesco,
Bollani, figliuolo
gravissimo giace sepoltonella
di S. Domenico
Chiesa
,
di
Castello
Francesco; fu
(2) Già
(5) Una
a
,
con
Cremona».
ambasciatore
Cronaca
di Parma
iscrittione
,
affissale dal
Veti.
Camp,
Cappellari,
alla
Repubblica nel
Cremonese, che sì
aggiunge
a
questi un
figliuolo
4499.
conserva
Cosimo
nella libreria
Ponzoni.
62
—
fosse
capitale
-
quelladell'esilio in
in
mutata
potendo per altro impedireche
il valoroso Malcorpo^indebitamente
accusato
da Venturino Sommi, fosse appeso in Venezia.
da Paolo
Della iniqua amministrazione
tenuta
Candia
non
,
credè
Barbo
il
popolo avere
un
fulmine
nel fatto che
un
al
,
di lui
consumò
due
celeste
segno
tempo del reggimento
leoni colle bilance
5
della Giustizia
orologiodel
È
della
e
del J500.
Noi
del
rovina
sua
diremo
mostra
l'
del-
(^).
Torrazzo
il racconto
noto
Moro
sulla
dipinti
breve
avvenuta
solamente
ritorno del
nell'aprile
come,
pena
ap-
torno
Pizzighettones' ebbe notizia del ridi lui,quattro fratellidi casa GrumelI05 che v' abitavano,abbandonata la famiglia
e
gliaveri,valicarono l'Adda e si portarono
a Gerra
a Pizzighettone)
(villaggio
dirimpetto
e, cacciato da quella rocchetta il castellano
le insegne
sciando
francese
v' alzarono
del Moro, laal presidio
Antonio
Marco
Grumello (2).Un
simile atto di singolare
audacia
che di fronte
non
garbò punto alla Signoria,
in
,
citata.
Cronaca
(1) Biirdig.,
(2) Dubita
Cronista
XVI
Antonio
).
il Mùller
che
Grumello.
questi possa
essere
Io slesso
(Prefazione alla Cronaca, pagina
63
—
alla
rócca
sua
amico
-
lo sforzesco
ma
il Francese
vedeva
più
non
nemico
e
un
uomo
,
5
caldissimo
partigiano
il Grumello.
del
valoroso
e
duca,
perchè confiscati
i beni di lui e de' suoi Iratellij
inviò a Gerra
un
messOj offerendo la restituzione dei beni,
ramente
purché la rocchetta fosse ceduta 5 ma eglifiepiuttostoche
risposeche la morte
qual era
Il
^
r infiimia di traditore
avrebbe
sopportato.La
o per
Repubblicaallora si disposealPassedio,
dir meglio alla distruzione della rocchetta
i^\ quando nel migliorpunto, considerando
cosa
qual grave pericolo
poteasi
per sì piccola
dalle sue soldatesche,
donare
decise di abbancorrere
tornarsene
e
tranquillamente
l'impresa^
C^).
a
Pizzighettone
Se i primi mesi di quest'annosembrarono
della Repubprocellosi
blica
per la dominazione
,
caduta
la
del Moro
e
y
in
Francesi
Milano
il ritorno
assai.
rassicurarono
la
dei
,
quindirichiamati
Furono
(1) V.
Docuni.
documenlo
che
città di Piacenza
siccome
vi si
ì
Docum.
non
tocca
il nostro
,
un
tro
al-
racconto) pure,
dei rinforzi mandati
parla anche
non
XVin.
(2) Grumello, Cronaca
questo
a
risgiiardiparticolarmentela
sebbene
in questa circostanza
( V.
patriai cittadini
Aggiungiamo
XVI
) il che
in
cit.
è estraneo
a
tone
Pizzighet-
all' argomento
61
—
che
n'
queir
stati
erano
(H
banditi
ed
•
carestia
la
venuta
anno
-
in
essendo
tener
a
quilla
tran-
,
la
popolazione,
la
Repubblica
noi
di
guardar
a'
governatori
al
popolo
anzi
fra
venisse
non
carità
che
la
che
veramente
Trevisani
die
che
dallo
fossero
bella
due
per
quelle
a
occasione
questa
il
ducati
trecento
in
fine
questo
a
meno
che
il
bilì
sta-
e
si spendessero
stato
mesi,
tendo
avver-
sol
persone
miserabili
podestà
che
bene
grano,
della
prova
ordinò
si facesse
i'^K Fu
Domenico
sua
sità
genero-
(3).
In
doge
questo
essendo
tempo
Agostino Barbarigo
in
compose,
elogio
di
Venezia
(1)
W,
Crem.
Cronaca
(2) Vedi
Documento
(3) Vedi
più
(4)
Arisi.
cit.
XVIII.
sopra.
Crem.
Ut.
di
Sigismondo
vita
il
Borgo
,
lui, un' eloquente
latina, la quale poi
in
uscito
venne
data
alle
ne
orazio-
stampe
66
—
prosinlbis qui
cliliones etiam
venditionem
babeant
non
Et
dato
subvenerunt
Cremonen-
hocquod
cum
qiiod
exempti quibus crediTantum
inteliganturipso
dictis additionibus
a
ses
—
sint
toribus satisfaclis prò sorte.
Jure sublacte diete additiones.
3. Item
quod
datium
tatis prò satisfaciendo
quod
4. Item
et
eorum
Item
o.
ut
quod
et
Cremone
habitatores
salva.
sint
Terre
omnes
sit 'diete comuni-
supra.
cives
omnes
et bona
rex
padi
aque
et
castra
diocesi
Ville
et supponendeae Serenissimo
suppositae
Yenetorum
redintegrenturCivitati eique et
Cremonensis
Dominio
officialibus civitatis in cunctis
obediant
obslante
non
vel
aliquaseparationevel
ìnmunitate
denda
detemptoribus quoniam
amotis
niens
est
novis
quod
membra
quod
debita
concessa
conce-
conve-
Illud
Capitideserviant.
quod
sequantur.
6. Item
civibus vel civitate
cum
factam
Serenissimam
ditoribus
im
usque
solvantur per pre-
cremonense
Dominationem
presentem diem
Venetorum
eredita
quod pariteromnia
et
Mediolani
per duces
contracta
sint et
esse
cre-
ducalis
re
came-
debeant
pre-
fate Serenissimse Dominaticnis.
7. Item
possilullo
vel alia
Dominatio
non
quod prefata Serenissima
Taleas decimas
tempore imponere colleotas,
civitati vel Diocesi
onera
secularibus
nec
velie
edificia reparare
nensi
et
quod
quod tempore
exercere
milites
non
tam
in
ecelesiasticis
tionem
domina-
ac
muros
possintponi
cremo-
cogatur invitus
nemo
terra
vel
nova
civitate vel diocesi
belli
in
nec
contingereteam
refieere
erigere seu
velerà
militiam
si
et maxime
et
in
quam
in Tralares
aqua
civium
et
in
civitate.
8. Item
quod
cives
Civitatis Cremone
gerere
debe-
67
-
~
et vicariatus castrorum
terrarum
potestarias
et
subiecti et subiciendi et quod
villariim agri Creinone
alia officio
et qiiecumque
notane
palacijet mercatorum
Civitatis excepto officio potestarieet capitaneatus
ant
officialibus
cum
debeant
suis debitis
comunitatis
concessionibus
quibus
Cremone
se
es-
obstantibus
non
sallaria
quod
et
:
sint et
et neccessaris
ali-
prefactorum
capitaneiet potestatiscum officialibus suis persolvanDominationem.
issimam
tur per prefatam S cren
9. Item quod statuta diete civitatis et doctorum
menotariorum
aliorum
et
dicorum
praticorum servenmone
Creet quod comunitas
tur cum
potestatereformandi
regatur et gubernetur justa ordines suos.
10. Item quod omnes
tam
cause
principales
quam
et
appellationum Civitatis et diocesis cremonensis
comittantur
ordinarie
et termitam
delegate quam
secundum
nentur
Statuta
per ipsam civitatem
et
quod
sint extra
et
diocesim
civitatem
factos et
et ordines
extrahi
cause
fiendos
non
pos-
Cremonensem
quo-
vis modo.
11.
Item
quod
Cremonenses
partibus libere
mundi
conducere
loca subiecta et subicienda
suas
tam
per
terram
per
vendere
ipsisvenetis
trata
et
exitu
et
quod possint libere
extra
dominium
cantias
monam
ad
venetias
aquam
et forensibus
rationem
unius
venetorum
a
prò
alia loca solvendo
dictis mercaturis
non
ut
in-
prò
centenario
persona
quacumque
tum:
tan-
etiam
mer-
Cre-
conducere
et
supra
solvatur Cremone
nisi
res
libere
Venetijs et
emere
cuiuscumque generis easque
et ad
et
easque
solvendo
alia
ad
et
mercaturas
venetorum
quam
c^mibus
possint ab
quod
de
datium
gabelle predicte.
12. Item
quod
omnia
biada
fructus reditus et proventus
et
quecumque
possintlibere
fruges
conduci
de
68
-
civitate et districtum
Cremone
ad
Ill.n" Domini] Venetorum
tam
-
—
diim modo
tione
el
rum
ad
quod prefata Serenissima
districtus cremononsis
tam
,
solu-
partes inimicodebeat
Dominatio
cives et incole
quod quicumque
procurare
sine
non
quam
conducantur
non
loca
quecuraqne
civitatis et
ecclesiastici quam
secula-
et habituri
liabentes
ultra padum abpossessiones
et olium
duam
possinlet valeant libere conducere
fruges ut supra: Alias serventui idemquascumque
more.
ptidem contra habentes possessionesin teritorio Creres
i3. Item.
quod
loco
exquocumque
extrhai
flumine
ex
aquse prò
olij abdue
serij et
undecumque possint
sortilicio et
civitatis et
usu
et
districtus et quod
in flumine
et jura imperialiacivitati concessa
privilegia
oleo et abdua
manuteneantur
ipsi Civitati.
14. Item quod banniti bine retro per prefatamSere-
nissimamDominationem
Venetorum
loco et aqua
et
fuissent
quam
Borsius
nus,
sine
cives
bano
eximantur
prò
banniti
et maxime
Talea
cum
de
Cremone
Testa,
Ceriolis
el
de
nuUus
civis vel incola
presentinon
Joannes
Angelus
tonius
nisi
terra
a
tis
et incole civitainde
si
ac
D. Franciscus
nun-
Cella-
Zuchus, Philippus Luzago^ Marchinus
Ferrais,Polidorus
de
de dominio
crimine:
de Stradivertis
civitatis et
bannitus
Antonius
Diocesis
possitrelegariseu
de
Sala,Anet
quod
cremone
confinari
quod perlldusJoannes Alenec
gaudere beneflpossitrepatriare
nunquam
grus
civitatis.
cio dictorum
capitolorumnec aliquo comodo
15. Ilem quod bona alicujusmalefactoris conflscari
non
possintet quod banniti et baniendi a teritorio cremonense
non
possinthabitare in aliquacivitate vel
terra
propinqua limitibus Teritorijcremonensis
per
milliaria quindecim.
ex
novo
et
69
-
quod
16. Item
el
quociimque
ta
pace
banniti
-
cremonenses
alio deliclo eximantur
de
fide
data
offensis aut
cum
homiciclio
ex
banno
jussione
habi-
de
non
olfendendo.
effectu
cum
et
Dominatio
quod prefataill.^a
17. Item
loca
quecumque
omnia
quod
beneficia
civitatis et
pia
dignctui procurare
Ecclesiastica
diocesis
Cremo-
dignitatesint civium
excepta episcopali
nensis
tatis
civi-
Cremone.
18. Item
libere
studerò
eis
ut
et
libuerit
doctorati quam
Venetorum
doctorari
doctorandi
quod
cremonensibus
in quocumque
doctores
quod
et
studio
tam
cremonenses
possintper
Dominium
totum
monete
omnes
adulterine
tam
non
expendi possint libere in civitate et diocesi
nensi prò pretioquod valent.
20. Item quod cremonenses
et incole cremone
solvere
teneant
21. Item
montis
ac
bulletas
in toto dominio
quod possessionescastri
juvare valeat : quoniam quasi
quod si redditus predictinon
imponere
22. Item
prò
et
etiam
nentur
opere
tam
rerum
et
et favorem
et
facto
nihil habet
ut
se
in bonis
et
sufficerent prò necessi-
Dominatio
erigereet
in comuni.
dignetur prestare
verbis
et literis
non
solum
prò
recuperationejurium
privatarum que te-
publicarum quam
usurpantur vi
abdue
Cremone
necessitatibus
quod prefatalU.'»»
auxilium
sed
satisfaciendo
non
buco
aliquoddatium
cremone
Cremo-
Venetorum.
novi
comuni
collari remaneant
tatibus comunitatis
prò
officia.
exercere
19. Item
sit civibus
licitum
quod
metu
et indebite
in diocesi
cremonensi.
23. Item
tulo
oneroso
quod
bona
alias confiscata
per venditionem
et alienata
libera remaneant
ti-
empto-
ribus sino alia lite inviolabiliter et inconcusse.
si.
vo-
—
Kem
quod
Cremone
nulenere
racinas
das
7000,
100^
et
ill.^^a Dominatio
prefata
miinitione
prò
balislas
5000,
7000
lanceas
teneatnr
civitatis
tntelle
sclopetos
cuna
alijs
illata
civibus
maco-
spingar-
3000,
munitionibus
ne-
cessariis.
Kem
25.
armigeras
geutes
per
falam
damna
quod
Seren.^am
26.
Item
possint
resarciantur
venetorum
per
pre-
decise
tam
Dominationem,
quod
omnes
principes
per
cremonensibus
[erminate
cause
preteritosque
amplius
consiliarios
eorum
nisi
revideri
et
de
appareant
non
notoria
iniquitate.
27.
de
Item
quod
jure
et
facto.
28.
Item
Venetiis
29.
quod
Item
quolibet
ad
rationem
libra
onziarum
in
datia
extincta
30.
Seren.um
Item
etiam
sint
et
quod
habent
alie
salis
12
sit
prefate
sex
sai
quod
diocesi
et
Taxe
domum
civitates.
Ser."n«
imperiali prò
manuteneatur
cremonensi
penitus
equorum
Do-
reliqua
sublata
intelligantur.
esse
presentia
Dominium
habere
denariorum
civitate
et
possint
ut
prò
Gabella
quod
cyprianum
autem
rremonenses
hospitando
suo
miiiationis
et
de
terminentur
compromissa
capitula
confirmentur
per
Venetorum.
Jo:
Sfondratus
Magnifice
Comunitatis
Cancellarius
Cremone,
etc.
71
—
-
li.
Marciana
(BibL
di Venezia
voi.
Oratores
ad
Capitulaporecta
Comunitatis
Cremonse
in Castris
Ad
primum
Sanndo,
II, pag. 933).
Responsiones
per
Diarii
—
per
provisores
Venetorum.
in nomine
respondetur quod
Spiritus
Sancii et gloriosissimi
Evangel isteSancii Marci
animo
ad
fidelem
2
M
comoditatem
ad
fiat ut
capitulofit
lìlM
camere
accepimiis.
eorum
habentes
Respondetur qnod gratam
ipsorum fideiissimorum
3.»* Quod
in
qua
oblationern
petituret
mentio
4.1» Quod
ad
5.in
fiat ut
exactio
per auctoritate Seren.ma
Dominio
loca qua
ultra
sibi
videbunt
civitate Gremone
nobiles
sibi videbuntur
ut
prò
petitur.
finita satisfatione de
fiat in
petitur.
petiturreservata
fiat ut
Quod
fiat ut
omnem
beneficio
nostri.
Domini]
ad
alacri
tamem
ad
mittendi
nostro
officiaies
venetos
sem-
mittendos
a
illis locis qua
ia
in teritorio bri-
observatur
xiensi.
ad
6.01 Non
ad
7.1»
videtur
Quod
natio
personarum
tione
menium
beratio
ut
facere.
aliud
ecclesiasticarum
sive
arbitrio
nomi-
presenticapituloamoveatur
in
vero
fortifica-
civitatis remitatur
murorum
ili m»
circa
Dominij
nostri
in
deli-
reliquisfiat
petitur.
ad
quod
8.m
Quod fiat
altra rectores
ut
petiturcum
mitli per
ac
camerari] et castellanij
alibi prò
ut
sibi
ili^
declaratione
Dominium:
comestabilis
placueritet
reservata
tamen
possint
portarum
etiam
ccnces-
et
72
—
sione facta fidelissimo
d,^
de
Martinengo
trivoli.
Vicariatus
ad
cornili Viclori
Quod
lìat ut
pelilurdummodo
sint ali-
non
ill.n^oDominio.
quid piejudiliale
ad
Quod
10.™
observantur
Padue
ad
Verone
ll.m
Quod
ill.nùDnij tam
de
intelligatur
non
quod
idem
scilicet
ac
vetitis et
rebus
prò ut faciunt
consueta
leri
ce-
ill.ini
Dnij.
Quod
12.«n
illud
Brixie.
et
dacia debita
subditi
ad
observetur
in aliis c'vilatibus
quam
solvantur
in hoc
ubi
dicitur
non
conducantur
ad par-
inimicorum
subjungantur alienas et non subjectas.
ad 13.ni Quod remitatur
ill.^ìDnij.
ad 14.ni Quod quantum
spectatad jam bannitos et
tes
nominatos
in
erant
quam
anteqram
devotionem
ut
capitulosint
ad
eadem
conditionem
civitas Ciremone
et obedientiam
ili.»»!Dnij in
deveniret
ad
ad
fiat
reliquis
petilur.
ad
15.n^
Quod
ad
16.^
Quod
ad
18.m
fiat ut
petitur exceptisrebellibus.
petiturhabentibus
cis aut prestantibus
fide jussionem de non
ad 17.m Quod fiat ut petitur.
Quod
fiat ut
remitatur
cartam
paoffendendo.
arbitrio ill.naìDnij quantum
fiat
profeclionemad alia gimnasiain reliquis
petitur.
ad 19.m Quod fiat ut petiturprò personis et equis
ad
ut
tantum.
ad
20.™
ad
21.™
Quod
remitatur
arbitrio iU.™^ Dnij nostri.
petituret bona que recuperabuntur restituantur quibus de jure spectabunt.
ad 22.™ Quod fiat ut petitur.
ad 23.™ Quod fiat ut petitur.
ad 24.™ Quod remitatur
arbitrio ili™" Dnij nostri.
ad 25.™ Quod ad hoc non
videtur aliud respondere.
Quod
fiat ut
74
-
che
2.0 Item
sia confermata
la
et
possessionede
sua
data
exempta da ogni cosa,
—
a
lui
et che
per
Castel liom
la lU.i»»
ninno
li possa
Signoria
dare
coman-
la
glia
prefataSerenis.ma Signoria la qual vode farli haver uno
dreto de
usar
ogni diligentia
qual de presente gode Alex.^
acqua che va in casso
lo volesse
de Orpheo et quando ditto Alex.^ non
der:
ven-
salvo
che
mai
noi possa
alienare
se
non
al sopra scrito
magnifico Battaglia.
3.0 Item
che
la
possessionedela corte de Castel
Lion con
et droto qual de presenti
ogni sua razone
golde al Conte de Cajazo sia del prefatodno Battaglia
mandar
exempta de ogni cosa, et che nissuno non
possa coali so homeni
dno Batagliaet
se
non
epso
quando ditta possessione fusse restituita al prefato
Conte de Cajazo overo
ad altra persona
che epsa prefata
lU.n^a Signoria tante altre possessioniovero
beni
alla intrada de ditta possessione,
stabeli che assenda
et quando non
se potesse goder tale possessione
quod
deus avertat che la prefatalU.i»» Signoria debia darli
altra tanta intrada overo
provisionein perpetuo a lui
dno Batagliasoi erhedi e successori.
111.™*
4.^ Item chel prefatodno Batagliaper prefata
in Croce TAnSignoria li sia dato Sancto Giovanni
le sue
tutte
et
rasone
gusola et la Martignana con
dependentie salvo quello e comprato per el Conte
Zuan Piero Bergamino.
dimando
ha
5.^ Item
per lui ducati venticinque
milia quali siano dati et consignatia Milano in mano
de Roberto De Quartieride presente.
sia dato a Bataglinosuo fratello
6.0 Item dimanda
quanta
d'arme
homeni
50, nel qual numero
possi tenir cinBalestieri per homo
et che
d'arme
seriv andò
strieri,
do bale-
la lU.^iiaSignoria li dia ducati 5000
al
75
—
anno
in vita
5000
debia
che
la mostra
anno
d'arme
scriver
obligato a
et
armato
uno
epsi ducati
Bataglinocon
essi homeni
pagar
sia
non
lui
et che
sua
-
et balestieri
no
far do
a
V altro
et
fiate lo
disarmato
condo
se-
l'ordine.
7.^ Item
che
domanda
dno
a
Zuan
Cristophorecudato per prefata
gnato del prefatodno Batagliali sia
Ill.niaSignoria soldo
de
cavalli
fratello liabbia beneficio
et
Ill.ma
9.0
dove
Item
Item
siano
ala cita de
de ducati
beni
che
suo
Item
14.0 Item
cambio
15.^
dno
de bando
de
ghi
et luo-
terre
de
terre
prefata
del
dno
robe
nasseranno
le ditte
su
alcuno.
pagamento
senza
andar
Battagliapossa
mangiative che sono
prefatodno Battagliaexcepto
de
legname
in
le
stello
camo-
siano de prefata
reparo
Signoria.
dimanda
li sia
comprata
dentro
caxa
una
prefatalU.^^ Signoria de
per
valuta
2500.
parentide
de
della
le robe
Brexa
12.0 Item
de
le
artellarie et
11.0 [tem
13.°
habitera
tutte
Serenissima
Guarda
al
Signoria.
possessioneet
nitione
600
in lo dominio
simplice dele
bando
de
et far condur
10.^
doy
cavar
possa
uno
ducati
suo
Signoria.
Serenissima
8.^ Item
l'altro
et
de
entrate
primi beneficijvacanti
deli
anno
de
100,
dimanda
che
el
Bataglia capitanodella
parente habia in vita
ducali
dimanda
epso
al
tre
Bataglia castelan
sia flato
a
Stefano
benefici]de ducati
ducati
soa
6
de
al
200
mese.
per quatro
mexe
in Ihoro
fio
al
vita.
Zuan
anno
Antonio
nel
nio
domi-
prefata111."»^Signoria,
Item
sia
dato
Bataglia soldo
16.0 Item
a
per
sia dato
una
Zuan
Fermo
nepote
de
epso
cavalli 50.
paga
a
tutti li fanti si tre-
76
—
in epsa
verano
cadauno
forteza
a
-
de
ducati tre per
alla porta ne habia
raxom
excepto lo Batagliasta
quindexe.
Et lutti li
Moroxini
capitoli
sopraditti
per
el cavalier Provedidor
di Cremona
25 milia
fue confirmati
qual fu
di Brexa
Zeneral et Governator
in
confirmato
a
Antonio
Marco
excepto quellodi duchati
darli ducati 12 milia et 300
camera
s.
questo modo
de
presentiet
videlicet
resto
ala
questo nadal proximo.
IV.
( Archiv, gen,
di
Venezia).
datse in tempore.
Mccccc.nio,
Die xij septembrls,
non
p. Domenico
de Prioli
no
p.
Consiliarius
Bollani^
Andreas
—
Gabriel
Costantinus
^
Leonardus
—
Laureda-
Petrus Balbi.
—
Consiglij.
Sapientes
Petrus Duodo
El
non
facci per
—
è necessario altramente
onore
del
Stato nostro
Pisanie q.
esplicare
quanto el
et
similmente
per
li qualiper il tempo che
tutti quelli
venire si ritrovassero a tal conditione,il dar
esempiodi
buon
ha
Capello Paulus
T. firme.
Sapientes
Petrus
—
a
tandem
a D.
expeditione
Petro Antonio
olim
Battaglia
Castellanodel Castell nostro de S. + di Cremona, essendo
glio
ultimamente noto a qualunquedi questo Consiacciò di continuo eglinon stiiattorno questescale
Sua : Et di tante
( come el fa ) aspetandola spedizione
sue
dimando
et promesse
fateli,
che
il
numero
sono
77
-
excessive
cadano
come
,
-
lection di
la
per
quelle ha
potuto intendere:
Resolversi in quella onesta
modo
dello Stato
come
condecente, et
sia
che
ben
contento
Iho
attesta
corretion
in
cosse:
li
S.
cosa
sia data
Severino
la
autorità
tutti li
dimandar
questo
) le infrascritte
:
Sicché
per
possi:
non
prima
di queir lU.i^o Sig. Roberto
casa
posta nella Contrada
come
pertinentie,
s^ia
sione
Capii et promis-
S. Vido
de
Città pervenuta alla Signoria Nostra^
habentie
di
ogni
Battaglia li
ducati che ha avuto
alcuna
far de
voler
fatte et al pnte lecto
state
sono
Dignità
di chiamare
causa
Petro- Antonio
recompensation de
quellepiù
Le
per
et
Signoria Nostra,
CollegioNostro
quella.
detto D.
( oltre li 12300
abbia
forma
alla
convenga
quale
parte che
1' andera
Consiglio, al
date
nel
se
sodisfatto della
et
voler de
et
Perchè
la
nostro, per
conveniente
et
con
in
da
quella
tutte le
sue
detto
Sig.Ruberto.
Item
li sia data tutta
la possession di Montorio,
quale el fu del prefatoSig. Roberto et è della Signoria
le
Nostra, con tutte sue habentie e pertinentie,come
possedevadetto Signore.
la Sua Possessione,
Item le sia data et Confermata
De Castellione,
quale a circa anni venti continui posseduta
la teneva
et possedeva.
et goduta, come
sua
che
Item
gli era
de
e
Cremona^
de
entrate
all'anno
modo
a
delli
et che
quella,li
siano
lui, suoi eredi
veramente
de Castellion
sia posta nella Camera
promessa,
rimanghi a
alienar,o dar
11 resto
della Corte
la Possession
stata
aveva
primi
dati Ducati
et
alcuno
di dette
nostra
del tratto delle
mille
e
duecento
session
successori, la qual Pos-
tale effetto
ad
danari
che
ne
ipotecata,
per
alcun
si
possi.
entrate, rimangano
alla
78
-
-
sare
SignoriaNostra,el tratto della quale si debba dispennelli pagamenti dei soldati del Castello nostro di
altro si possano
buire
Cremona:
nessun
spender ne distridette entrate
sotto
Itera che
li sia data
Itera che
lui el
pena
furanti.
di Cavali duecento.
Conducta
et loro
padre et fratelli^
discendenti
nostri et del nostro
siano creati Zentilhomini
legitimi,
maggior Consiglio,con questa conditione che il primo
sarà preso dal
Capitolonon s'intendi preso, se non
nostro
maggior Consiglio.
Itera che lui e la sua
famigliadi persone da otto
sino
a
per
tutti i
dieci ad
abbia
suraum
luoghi
della
licentia di
portar arme
Signoria nostra,
per
rezza
sicu-
sua.
De
parte
105
....
( Archiv. gen- di Venezia ).
Die vij Octobris.
MccccLxxxxviiij
SapientesConsilìj.
SapientesT.
Sig.Marco
firme.
Antonio
Mauroceno
ora
lettere del Nobil
nro
equitiprovvisori
Generali ac Gubernatori Cremone, et Nicolao Fuscareno
provisori.
In questa
Michiel
mandiamo
per
podestà de Castell,la Copia
in
queste per
vostra
la
quale
informazione
stati certificatiessere
giunto di la
fu Castellan di
Bataglia
Sig.Marco Antonio^ e
Cremona
aver
de
Alvise
Uomo
D. Petro
vi
siamo
Antonio
per comissionc di voi
voluto allogiarein parte
79
-
del
di
pala/^zo
fatto condur
ed
discaricare
il
artiglierie,
altre
e
nostre,
devano
ne
comodo
ad
dei
intenzione
vi
mandar
grande
copia
di tutto
ritrovato in questa
prometeste di far
intendere
,
Bataglia che in
la Signorianostra
tanto
e
sottoscritti
quanto prima
di
cadauno
sigillati.
e
col Senato
e
dobbiate
ne
monitione
sicome per
fortezza,
e
benefìcio,
suo
è, vogliamo
che
levate dal
e
,
delusa
voi
nostra
comandiamo,
la
D.
con
Capitoli,
per
tolte
state
detto
essere
avvantaggio
e
Pertanto
a
queste
per
viene
la form
rotta
che
data
luoghi e fortezze
de alcuno di
artiglierie
altre
essere
Cremona
di
questo modo
ci
invero
voglia,salvo quella della Signoria nostra,
credere
che
aver
perchè sì deve certamente
Castello
voi
ci ha
che
esser
queste artiglierie,
nostro
spingarde,archibussi
si
esser
sì pure
e
molte
molestia, sì perch.^ne
amirazione
chi
Podestà,nel qual luogo egli aveva
detto
e
—
vostra
che
perciò vogliamo
per
parte
facciate
conveniente
esser
non
prefatoD. Bataglia,
Podestà
lui allogi insieme
il nostro
con
e molto
el deche lenghi in casa
sisti
e che
sua
artiglierie,
al
,
meno
di
una
e
notizia;se di
esecuzione
Taltra cosa, ed
tutte
le dette
voi data
per
ci darete
imediatamente
della
come
particolarità,
col presente Ordine
e
damento
Coman-
nostro.
Preterea
scribatur
Q. Subito
mitat
Artellarias exntes
tat
eas
extrahi
et
potestatiCaslris
ad Dominum
Leonis:
in nota
nostrum
apud D. Bataliam
asportariextra
et
q.
non
omnes
permit-
locum
lUum
Castri
Leonis.
De
de
128
parte
1
non
Non
S.
AloysioMichiel
synceri
2
Potestati Castri Leonis.
Inteso per le lettere vostre del dì
iiijdel
instante
80
-
quanto
scrivete circa D.
ne
la ad
una
aliogiare
-
Petro Antonio
parte del palazzo vostro^ come
ecc.
posto in quelloArligiierie,
aver
agliProveditori
la mente
nostri
condotte
artiglierie
qualitàe
sorte
del tutto^
tissima
state
veramente
destrezza
con
dal
D.
che sono, dandoci
intender
tolte dette
che
in
Bataglia
e
di
e
imediatamente
per via
certissima
bito
su-
tutte le
nota
,
,
da
scritto
commetemo
prender
detto
forzandovi
e
Abbiamo
Generali,e dichlaritogli
a questi
nostra, a voi
dobiate
nuto
Batagliave-
che
notizia
e
secre-
possibelfosse d' onde sieno
il che similmente
ci signiartiglierie,
ficherete
se
che non
lasciate
Sopra che vi commettemo
fuori di questo loco nostro
trasportardette Artiglierie
de Castellion,se prima non
avrete sopra ciò nostro Ordine
e
Mandato.
Dat. die 7 Octobre
1499.
VI.
(B ibi
Marciana
di Venezia
--
voi. in, pag.
Lettera
presentalaalla
Diarii Sanudo
21).
Veneta
Signoria
dai dodici Oratori di Cremona.
Princepset Ex.me Dne deliberavimus jam
facta civitatis hujus deditione iuVestra Seren.»»»
dudum
mittere qui
Venetiarum
dominatione
oratores nostros
illa
vestre
cum
ras nostras
huiusque communitatis
Sereniss.naa dominatione
do
mocomponerent et omni
reverentiam fidera devotionem
et obedientiam
pollicerentur prestarent et exiberent sed supervenienSeren.roe
.
82
-
libentissime Iradilam
dulcis caritatis ardore
in cunctis occurrentibus
et
dilligere
studio
placeat
prefatioratores
cum
mo
,
hijs que
—
Seren.^n* Dominationis
ceteruca
bene tractare
ut
esl
mandatari]
et
vestre
complectere
nomine
sum-
omnibus
in
prefale
exponent
nostri
nostro
petieritet requiretcredentie plenam et omni-modam
tìdem ceu
nobis adhibere
dignentur quibus hanc civitatem
Data
hunc
totumque
Cremone
dominationis
populum
comendamus.
sedulo
die V. Octobris 1499.
Seren.*»» et Ex.«»e
fidelissimi servitores et subditi
vestre
siliarij
consilijgeneralis civitatis Cremone
reccomandationem.
populus ejusdem cum
Seren.Jno Principiet Ex.™ Dno.
dno.
Barbadico
Dei
Gratia
Venetiarum
Duci.
con-
totus
et
Angustino
Dno.
nostro
singularissimo.
VII.
( Archiv.
yen. di Venezia
memoriali dal 1495
Obedientia
—
RegistroXVIII. dei Comal 1504, pag. 152/
Cremonensium.
Serenissimus
Dominus
D.
princeps et Exmus.
tiarum
Augustinus Barbadico Dei gratia inclytusDux VeneIllustrissimo Collegiosuo
Constitutus
etc. cum
novi palati]
Inesset In solio maioris atrijSuperioris
Dum
dutus
mensis
se
ad
clamide
et
vestibus
aureis
octobris MCGCCLXXXXVIIIJ.mo
conspectum
Suae
verentiam
bavaro,Die XIIJ
Contulerunt
Cel.nìs viri M.cì
Civitatis Cremonae,
Infrascripti
eisdem
cum
et
se
Oratores XII
post exhibitam
re-
redditis literis Insignis
ReipublicaeIllius ut
crederetur,Splis.Jurium
doctor
et
eques D.
83
-
Baptista
Malumbra
gantem,
qna
liam
perpetuo
Servaturos.
suam
Successoresque
mi.
Legati
bus
Sericis,
aureis,
et
honoriflce
amplexus,
respondit,
et
protectionem
cuique
suavi
versis
et
libere
Jugum,
dilectissimi
oratores
tempus
monensis
hilari
Sed
sunt,
Serenissimus
amena
potiri possint
In
habendi
ipsi post
sint,
patribus,
et
prestitere,
explicanda
ad
Reipublicae.
sub
et
tractandi,
actiones
Fidei
et
tanque
et
perpetuo
nulla
commoditatem
uni-
servitatis
Filij
successive
Innumeras
non
aequa
reddendum
bonisque
non
adijcientes
salutem,
Ubi
Jus
eam
tutellam,
qua
fruì,
Cum
atque
gratiarum
Civitatis
sunt
Devenerint:
libertatem
graviter
afflrmans,
discrimine
:
ornati
fronte^ post-
Illum,
Deinceps
pace
monilibus
Debere
consecuti
vesti-
et
coramendans,
esse
habito
ornatissi-
princeps
populum
(?)
principi
Jusiurandum
excepti
for-
et
apparatu,
et
perpetuam
nullo
Illustrissi-
torquibusque
rivenisse
erga
univversum,
magno
Certos
universae.
libertatem
omnes
Verbis
dispositionem
eorum
illius
lUum
que
oscula
et
in
ut
et
obedien-
et
Dominium
et
ipsi quod
autem
advenerant
lance
Devotionem
commendando
plurimus
omnis
tunas
que
principis,
Cremonenses
populum,
Venetum
que
Fidem
est
lauderò
in
ele-
,
sub.*«™
mum
miiltis
praemissis
habuit
orationem
eis
ex
unus
poUicitus
patrum
-
nissimo
Sereservando
in
aliud
Cre-
84
-=
-
Vili.
( Arcliiv, gen.
Die
ultimo
Venezia
di
Octobris
).
MccccLxxxxviiij.
Sapientes Consilij.
5apientes T.
Quantum
maiores
lentie fient erga
Communitatis
positum
Cremone
nostre
S.mo
p.
lliis
milites
Et
18
braohia
dono
ipsis
S. Marci
militibus
insigne
18
Cancellario
veluti
restagni
veluti
dicatur
de
creari
dictornm
voluerint
in
echlesia
sic creatis
prò
veste
una
prò
quolib.
milites, donari
prò
veste
una
et
,
Oratorum
eorum.
debeant
ut
donentur
supra.
chia
bra-
nigri.
138
parte
Superius
q. ubi
Marci
cremesini,
autem
De
Vult
S.
aureura
noluerint
qui
vero
18
a
,
,
brachia
de-
accipiendam militiam
ad
mane
cras
solemnia.
post Missae
unum
nienti
conve-
nsti. invitari
dny.
Oratoribus, qui acceptare
dictis
ex
creari debeant
dentur
verbis
et
pro-
pars:
predictinomine
vesperi
ad
magis
nro.
iili
Et
vadit
fldelissime
bono
omni
ex
,
et benevo-
et
erit
tantum
nostrarum
Q. Oratores
"hoc
carissime
SpJes Oratores
rerum
honoris
demonstrationes
respectu. Idcirco
beant
firme.
Raso
fit mentio
cremisino
etc.
de Voluto
etc.
De
parte
25
de
non
14
Non
cremesino
synceri
1
•
.
.
83
—
-
IX.
Archiv, gen. di
Die
Federicus
Paulns
X
Costanlinus
—
Marcus
—
Petrus
—
FebruarijMccccLxxxxviiij.
Cornarius
Barbo
Venezia),
Trevisano
de
Priolis
—
lino
Aloysiusde Mo-
—
Balbi.
SapientesConsilij
Leonardus
Grimani
Laurentius
—
SapientesT*
Nicolaus
Necesse
Mocenilo
est
—
et bene
,
firmo
Mauroceno.
Dom.
ad
propositum
respectu present. occorentiura
Comunitatis
Cremone^
tuor
res
parvi momenti
Justinianus.
et
ultimare
hic apud
pluribusmensibus
redire possintomnique cura
nos
nrarura.
Ill.me
petitiones
sint tres
cum
aut
Oratores
eques
,
rerum
,
degunt
in
qua-
qui jam
patriam
adhibenda
(?).
Ut bene contenti et satisfacti de bis paucis Capitulotores
rum
relequijsdiscedant : et propterea cum
prefatiOraeis
post ultimas responsionesper hoc Consilium
Instanter flagitaveantedicte Comunitatis
factas nomine
Concessionem
rint a Domino
nostro
infrascriptorum
suarum
petitionum,que pròmajori parte sunt prò deConcess. Ideo vadit
claratione verb. jam Comunitat.
repars
que ìpsispetitionibus et singulis eorum
spondeaturut
cum
,
diari
est
,
5
que
et opra
ut
infra. Et
fuerit
ralione
Cremonam
nensis, licei
quatuor
ai
terrarum
primo:
concessum
Ad
partem Ubi
Magn.ce Comunitati
petunt
na
Cremo-
possit
Cremoin judic. Quilibet territori]
rectum
sensum
comphendaiur quilibet
contractor.
factorum
separatarum Cum
Cremone
sint
et
semper
86
-
—
fuerint
Cremonensis
at maiorem
tamen
territorij
exdubium
toUendum
in futurum
pressionem,et ad omne
Declaret et expritnaturin ipso Caplt.et comprehendi
quilibetdictarum terrarum
separal:.rum ex
ipsiset
quolibetipsarum trahi et
possintin judiciumCremoterrarum
nam
quilibetdictarum
separatarum ratio....
fient
factorum
et mercat.
contract.
ne
Cremone,
loca essent
Ut
et fieri
antea
separata ab
hic
observatur
venetor.
et que
solebat
quum
Cremone
Com.
ipsa
contractibus
prò
futurum
in
supra
utque
ich
factis
Respondeatur^que fiat ut petitur. Item quod
de Capit.scarlati et aliorum Panorum
et de omnibus
Capit. Pani auri et syrici,que prò usu tantum, et
conducatur
Cremona
De quibus
at mercanturam
non
,
Venet.
tamen
soluta datia consueta
erunl
solvatur Datium
netiarum, nullum
Cremone^
quod
in
CivitateVe-
ingressuCivitatis
quod elapsum fieri Consuerunt sub DuciResponderuntquod fiat ut petitur.
panis,etc.
ut
bus Mli. de
Item
in hac
in Civitate
cum
mariti in
ultimis
Cremone
sit hoc
voluntatibus
non
Decretum
,
possintper
relinquereuxoribus suis ultra libras vigintiquinqueimp. W. Addatur Decreto et corrigatur
quod maritus ultra dictas libras imper. possitlegare
ad quartam partem Usufructum
bonorum
uxori usque
testamentum
suorum
victu et
tamen
prò
Sicuti tempore Comitis
Dui.
aut ad
(1) Rubrica
Item
slatutu
gobardus
aut
herede
sive
,
Francisci
Respondeatur que
judeos,quos conducere
erat.
statum
Quantum
alimento
quantum
e.
,
i"lituere de
tunc
fiat ut
sua
tum,
tan-
Cremone
petitur.
intendit
,
Mca.
posset relinquìuxori:
q. nullus
romauiis
in vita
civitatis vel districtus Cremonat
possit aliquo mo.
bonis
vel igeiiiouxori
sìve lum-
relinquere:
brar,
liipsius ultra quantitale.vigintiquiq.
ip. e te.
( Statuta Cremonce )
87
—
Comunitas
Crenione
prò
fenerando
breos condacant
men
vatur
in
esse
confirmandis
nostrum
alijsterris
Dici-
ipos heinitis,
prius ta-
contentus^
Capitalissecum
cum
Dominium
per
in Cremona
,
,et respondemus: Hos
mus
—
ut
ul
obser-
nostris.
De
parte
de
non
166
7
sinceri
Non
1
....
X.
gen. di Venezia
( Archiv.
SeptembrisMccccLxxxxviiij.
Die XXV.
P. Fantinus
Lucas
C
).
D
Lucas
—
Antonius
—
Pisani
Valerio
—
—
Paulus^Barbo
Andreas
Gabriel^
—
consiiiarij.
AloysiusD
Dominicus
Marino
Dominicus
PhilippusTron
Trevisano eques, sapientesConsiliij.
Duodo—
Joannes
Petrus
—
Benedicto
—
Franciscus
T
Cremone
Dei
Abdue
bedientiam
nostri
gubernatione eorum
benignitatemCiviterritorio et alijsterris et
clementiam
universo
cum
locis Giare
manuteneantur
—
T. Firme.
Postquam per
las
—
et
ad obDevenerunt
acquisitis
Dominij : Necessarium est taliter de
et
providere que conserventur
sub
nuper
obedientia
nostra
propterea.
gloriosissime
Virginis Matris Sue, gloriosiqueApostoliet
nostri fieri de
Evangeliste Sancti Marci protectoris
bine
Consilij electio
presentidebeat per scrutinium
Vadit
pars. Quod
In nomine
Jesu
Christi et
88
—
diiorum
-
solernniiim Provisoruai
accipide
nostronim
qui possint
loco et offitiodeputandorum per
omni
unum
inone:
in Civitate Creproximum absqiiealiqua contumatia
Quorum dnorum:
qui habuerit plures ballotas
Alter vero
exerceat
munus
mopotestatis.
Capit.cum
dis consuetis. Habeat
quilibetipsorum prò suis expensis ducatos centurn viginti
auri,ad soldos centura viginti
De
et ragione mensis:
quatuor prò ducatos in mense,
Creoione. De quibus non
Camere
debeant estendere
pecunijs
ducant
nostro : Et
computum aliquodDominio
duodecim
suis expensis famulos
secum
et equos octo
nostri Domini
prò quolibet.Et ulterius qui munus
ducere ad expensas
nostri
pottisegerit:teneatur secum
viCremone
unum
dominij de pecunijsipsiusCamere
sufBLientem
Judicem
^carium
unum
malefitiorum^unum
Comestaet unum
Cancellarium^duos commilitones
bilem baroeriorum
quibus provideaturper Collegium
videbide expensis suis prout ei conveniens
nostrum
tur. qui vero
munus
Capitaneiexercuerit teneattir si^
militer
cellarium
ut
ducere
secum
et duos
:
supra
familiam
suam,
Can-
unum
nij
comilitones^expensis nostri domi-
expensis Collegium nostrum
quorum
prò
simililiter eis
ultra
deputet
Id
quod
sibi
conveniens
vi-
deatur.
Eligaturpretereaper
electionum
manus
suum
gere
habere
unus
,
debet
prò
electionem banche:
Consilijet quilibetpossiteliCamerarius
Civitatis qui
eiusdem
huius
suis
expensis, ut
ut supra in mense
ginta auri
aliquod computum estendere
expensis famulos tres.
,
Eodem
modo
in Castro
quibus sunt
et per duas
fiat et
unus
de
supra
ducatos
quibus non
et secum
tri-
habeat
ducere teneatur
qui
Castellanus,
stare
beat
de-
clausus.cum illismet conditionibus cum
alijcastellani nostri clausi^et habeat si-
90
—
-
XI.
(Archiv.gen.
di Venezia
dal 1497
al
zia
et interesse
più
in
115
Terra
147;-
e
1499.
questa
zentilhomeni
terra
cum
Cremonesi
gran
spesa
Religiosi
,
de
prìvilegij
,
de
per li
de i
la confirmatione
etc. per haver
le lor cosse
mesi
molti
1500, pag.
13 Februari
Die
Sono
RegistroXIII,Senato
—
Cremona, Cremonese
suo
et
Giara dada
cesseli
con-
SignoriPassati et sia conveniente
ad
et ben
nostre per le
cossa
propositode le cosse
occurrentie presente confirmar tal loro privilegi]'
aziò
se
non
trovjno a pezor condition sotto la Signoria
de Milan, et
sotto al Duca
nostra de quel che j erano
contenti et ben edificati
sua
possino ritornar a casa
la Signorianostra.
verso
L' anderà parte: che tutti privilegi]
hanno i predicti
nese
zentilhomeni,et altri de le cosse de Cremona^ Cremoet Giarra dadda a lor concessi per i Signorisuoi^
in possesso per auctorità di queet de i qual j erano
sto
Conseglio^ siano approbatiet confirmati prò ut
jacent: si che j siano in quel vigor et robor, come
et seriano stati sotto el Duca de Milan, da esser
erano,
tendendo
però visti et expeditiper el Collegionostro. Non inel Battaglia
in questialcun privilegio
avesse
cesco
Franolim Castellan de Cremona, Bataglìnsuo fradello,
del dar del castello de Cremona,
di Quarterimezan
connexion et dependentia
et altri che havesse
suo
,
da i dicti.
De
parte
De
non
Non
.
synceri
.
é
.
165
5
2
...
oie
-gi-
29
zio li
A
Septembris1500.
di
privilegi
cremonexi
deliberar
dir si possano
che
ad expe-
restano
quellamaturità
con
che
re-
cercha la loro importantia;
de Cremonexi
parte che detti privilegi]
L'anderà
se
possano
ration de
debbano
salvo che
expedir
questo ConsegUo.
ne
De
parte
De
non
Non
delibe-
per
,
non
173
11
.
1
synceri
XIL
di Venezia
( BibL Marciana
voi.
Diarii Sanudo,
—
II, pag. 1008).
Intrate di Cremona
terretorio per
e
anno
uno.
1499.
Dazio
del vino
della città
al menuto
»
della
macina, levato
»
delle
gabellegrosse, levato
T"
delle entrate
e
per
porte
il
»
del torazo, levato
»
delle bestie vive
»
della
dei
confectaria,
»
della
drapperia
»
delle bollette
»
della
»
della scannadura
»
del
.
»
.
»
13000
»
29120
la dedizione
.
per
1^5
id
.
5/00
.
....
curami
»
17405
I
5924
»
4382
.
molini
cioè beccheria
pignolae bombagia
3446
»
660
»
600
•
5682
•
.
.
4349
»
....
dei
palificatura
2960
2750
Dazio
del membro
delle
conze
»
336
»
428
....
»
del travaso
»
del
pesce
»
1090
»
della merceria
»
200
»
della
»
99
»
del
panno
»
204
»
del
membro
»
360
»
del
retagio dei pignola
»
252
»
delle betole
del vino
pataria
di lino
del lino
pella pelezzaria
»
La
banca
delle notarle
danti,levale
.
de
.
Lo
e
convenzione
di
del
delo
imbota
Li
dazi di Castel leon
dicto
convention
loco
onze
Le
12
Et
per
li
dition
di
lo
con
Le
li è
capitoli
Bergamo e
che
scodevano
tratte
a
delle biave
altrove pagavano
alla conditione
Signoria.
»
18000
Crema
880
»
630
»
7000
»
5000
»
3500
100
»
5220
moneta
è
di
per cavallo
con-
questa
12.
once
date
la
a
8, 20
picolide
per stera
la lira.
—
vendi
si
che
56
a
cavalli 1800
8, 40
»
...»
questa
concesso
a' soldati
e
,
e
questo
8,60.
se
g. 16
che
.
.
26500
stera
a
fu cresciuto
quinto
quinto
è di 25
del Cremonese
parte le
el quinto
loco dell'imbola
a
dinari 15 di
al peso
tasse
anno
a
.
.
V imbola
per
lo
con
Il dazio del sale rendeva
da
4000
e
loco
di Fontanella
Li dazi di Soncino
moneta
Quinto
con
Casalmagior compreso
de
»
cremonese
Quinto
con
La
La
del fieno del
dazi di Pezegaton unito
Li dazi
merca-
Casalmazor, Soncino, Castelion
Pezeghetone
La
palazzo e
,
imbottato del vino
reservato
Li
228
......*»
.
.
84
»
.
sono
cavavano
per
soma
per
,
ora
bergamasca
sono
e
ridotte
nelle altre città e terre della
93
—
-
XIII.
Diadi
Marciana,
(Bibl.
Sanudo,
Settembre
Nota
delli
di
Dazio
dazi
di
Cremona
del
istanzia
del
va
del
840
vino,
riservato
.
el
.
,^
vino
229
transito
per
„
merceria
200
„
„
della
pateria
5,
del
del
99
„
di
panno
„
lino
204
.......
di
membro
lino
360
„
,,
del
del
retagio
5,
del
membro
del
pignola
252
„
1500
pignola
bombagio
5,
„
delle songe
„
336
^,
bettole
delle
84
„
„
della
„
popolo
di Venetia.
Signoria
ma
.
travaso
della
ad
il transito
reservato
5,
che
11^ p. 1009).
1499.
levati
la 111
per
pesce
del
minuti
voi.
228
peliccieria
„
,
della
cioè
scannadura
beccheria
la metà
2841
„
„
Summano
7172
„
?3
Dichiarando
per
dei
soprascripta moneta
in
ragion
di
8,91
ducato.
Nota
ogni
la
che
anno
nostri
la
100
400
terra
mille
mille.
di
Cremona
moggia
e
di
territorio
frumento,
che
consuma
è
stara
94
-
—
XIV.
di
( Archiv. gen.
Die XIII.
il desiderio
quel fedelissimo
di
Cremonese
nostro
lettere del XI
le vostre
dichiarato
hanno
equitiprovisorigenerali
gubernatoriCremone.
et
Ne
SeptembrisMccccLxxxxviiij.
Mauroceno
Antonio
Marco
Venezia).
circa
e
el levar
del presente
carissimo
el Datio
popolo
de i
,
li poveri
quale par li gravi molto e massime
danno
dei quali si dice esso Datio eccedere.
Laudandovi
e speassai della dolce rispostafactali,
ranza
gli avete dato che saranno
compiaciutida noi,
minuti, il
a
vi siete discostato
poiché non
mente
e
perchè
nostri sudditi
del
popolo,
1
è slato sempre
di gratificare
nostro
mo
dei qualiabbiafedelissimi nel numero
volontà nostra
costume
è di
che
tutto
quel popolo Cremonese
cuore
nostro, e sopra tutto
contenti
ogni
usar
poi deliberato
dobbiate
umanità
contenti
rimettiamo
che
il detto
Questo lo abbiamo
allegramentea
Dominio,
e
queste
e
e
lo facciamo
De
non
svnceri
et li
do
estinguen-
volontieri ed
e
al vostro
cominci
a
del nostro
Collega.
208
...
.
,-
nostra
nostra
farete note
parte
rimetter
sia pagato.
non
munificenza
cose
popolo nostro
dei minuti
quella città
De
Non
più
fatto
ciò tutta
sentire la dolceza
così comandiamo
e
compiacenza
sua
Abbiamo
beneficenza.
prefattofedelissimo
in
nel centro
gli poverisiamo
verso
nostro
el sopraposto Datio
e
quello,
esso
gratificar
collocato
e
il Senato
con
dichiarir al
che siamo
adderito alla
avete
e
.
•
•
.
5
0
1
93
—
—
XV.
( Archiv. gerì,di Mxìano
AugustÌDUS Barbarico
Joannes.
Dei
prohibere debeant
ut
nras.
accedere
ad
rectoribus
Maodavimus
diae eflBcacissimo Jus"u
etc.
noslris LombarIras.
triplicata
per
quis
De
nostris
ex
prout tibi ootitiam
Ludovicum,
D.
Venetiarum.
gratiaDux
Etsi cunctis
—
Corri?p.ducale,1499 ).
—
audeat
dedi-
quod scribis per tuas dici
xxviij hoc mane
acceptistibi dixisse Illr. D. Jo. Jacobom
scripsimusdenuo rectoribus nris Bgomi. in forma
iDtellecto lamen
mus,
efficacissima. Haec
turos,
ne
Dal
In
dict.
eo
dubitamus
aliquisaccedat
nro.
ducali
eos
suptum
palatio die
D.
nava-
Ludovicum.
ultimo
Januarij:in-
iij,M. ccccjc.
viro
Circumspectoet sapienti
simo
operam
omoe
Joanni
Dultio
fidelis-
Mediolani.
secretarlo nostro
Cito.
XVI.
{Archiv. gen.
Die
p. Dominic.
XV.
di
\enezia).
FebruarijMccccLxxxxviiij.
Marino
—
Pietro
Balbi
—
Aloysiusde
Molino.
SapientesConsilii.
SapientesT.
firme.
Provisori et Castellano nost.
Oggi
abbiamo
ricevuto
presente, ed abbiamo
Pizaleonis.
lettere vestre
inteso la novità
del XII del
fatta per
quelli
96
—
della
si
che
Rocchetta
che
muro,
desiderate
voi
la
detta
della
fortezza,
di
diciamo^
che
sicurezza
per
demolir
Pizigiton
tal
ostacolo
sima.
sicuris-
resteria
mo
comandia-
vi
luogo
quel
rovinar
tutto
e
di
circa
nostra
nostro
beneficio
e
voi
poiché
E
mente
quella
Senato
il
avendo
alche
rimosso
che
Pizigaton,
con
e
la
sia
quale
considerando
nostra
terra
Vi
de
intender
nizione
mu-
fabbricar
lodiamo.
vi
molto
nostra
di
in
come
principiato,
provvisto^
terra
cariche
nostre
Cremona,
a
avevamo
sufficientemente
quella
de
Borchielle
andavano
che
quel
alincontro
due
le
tenute
son
—
dobbiate
nostro
le
con
,
Artigliere
più
che
si
non
sia
quella omnino
in
questo
in
grande
nostre.
Per
Abbiamo
per
vi
nostri
quanto
debbano
l'effetto
scritto
di
Proveditori
ai
Cremona
che
vi
sopra
abbiamo
subito
Generali
a
detto
e
,
mandare.
De
De
Non
parte
non
149
...
3
....
synceri
1
...
ogni
voi
senza
alle
danno
darete
nosti
rechino
demolizion
moversi
E
far
ci
veramente
tal
tornar
cercano
mani,
interponerete
et
nostre.
cose
quella
quando
nelle
venire
via
dover
in
che
veramente
riunirete
quelli che
tutti
di
per
delle
comodo
contro
altra
per
alcun
tempo
abitare,
ne
sì
Rocchetta,
infallanter
et
rispetto
Rri.
stare
possa
Rocchetta
questa
la detta
avete
che
cose
avviso.
et
agli
socorso
subito
98
-
~
biarno deliberato scrivere ai detti nostri Proveditori di
Cremona
ed
imponergli,che
iterutn ricercati da
voi
questo bisogno essendo
in
debba
mandar
subito, subito
degli cavalli legierìdegli esistenti,e provisionati
e per tanto officio vostra
200, subito ed infalantemente,
100
sarà,e
cosi
il Senato
con
nostro
vi comandiamo
che
dover essere
in tempo, e con
parendoviquesto socorso
sicurezza di quellegenti nostre dobiate scriver a detti
li soprascritti
Proveditori vi mandino
cento cavalli leinsieme con
gli
gierie fanti 200, quali farete armare
di detta terra
mandati per voi a Pizigatonin socorso
della prefattaMta.
di Piacenza in nome
non
nendo
interpo,
in
la
questo tempo, ne dilazione alcuna
per quanto vedemo
cosa
celerità
in
per condur
prontezza
e
e
le
tere
prudentissimeragioninelle vostre letben a propositopotete
e salvo che
toccate, non
che sminuirlo,
nostro
quell'esercito
reintegrareed aumentar
sì per maggior sicurezza di quello, come
per
alle cose
della Signorianostra. Sapiate
dar riputazion
perchè per
noi
deliberato
aver
di là 100
per
che
subito subito
si trasferiscano
cavalli
degli esistenti nel Veronese^
legieri
il che il signor Carlo Vesino immantinente
el cavalchi
la compagnia sua
là in campo
con
e
speremo
avanti del ricever della presente saranno
giunti di
,
che
là i statioti per
voi
statuito mandarvi
i
buoni
provisionati
ogni
con
donde
sono
supra,
non
rum
ve
studio
diremo
per
mandati
soprafatti
la
fatta città di
non
voi ut
per
presente altro,salvo che ite-
replicheremoche possedendotale
e
abbiamo
Ulteriormente
presentiducati 1500 per altri 500
e sufficienti,
qualivi sforzerete fare
diligenzaper poter suplirnei luoghi
stati tolti i
in tempo
vostra
e
mandati.
dobbiate
di
restare
Piacenza,Governando
la
soccorso
la
ajiitare
cosa
con
dar
an-
pre-
la usata
contando
prudenza,vigilanzae solecitudine,
et
99
—
lutto
queir Illmo. Signor
con
Quanto
consultando
de
il
con
idonea
persona
però da
Cremona
el
e
prefattoSignor
la Eccellenza
con
mandar
in tutte
ora
gente, volemmo
di detta
dobbiate
Governator
cose.
mandato
esser
vi comandiamo
Governator
proveder
levando
sufficiente,non
e
et
,
dobbiate
sua
neral,
Ge-
nostro
le
spetta al Capo da
veramente
governo
essere
fatto fin
avete
come
a
—
MagnifJ^ Capitano
delle
nostro
Fanterie,quale vogliamo che stia adesso in quellacittà
per ogni
rispetto.
De
parte
De
non
Non
175
.
.
.
5
....
synceri
.
•
0
.
XVIII.
( Anh.
Die XHJ
di Venezia.
gen.
)
FebbruarijMccccLxxxxviiij.
SapientesConsigli].
SapientesT.
Provisoribus
Per
continuate
abbiamo
veduto
mento
e
con
sua
noi
con
deliberazione
per
far
il studio
pure
nostra
il Senato
circa
a
e
e
contentezza
ricevute questigiorni,
diligenzaper
il
e
due
città
nostro
ad summum,
ogni
ciò vi dico
e
voi avuta
popolo ubertoso
onde
sodisfazione,
questo effetto di ubertà
fedelissima nostra
0
nostris Cremone.
lettere vostre
quellacittà
tener
Firme.
e
e
uno
diamo
tal
de
in
for-
vi lodiamo
pensiero
libertà che
abbondanza
a
quella
popolo possiateper un mese
secondo vi pareràbisogno
e
100
—
dar
quali'
altro
che
persone
Signoria
nel
richiedete
come
e
alla
danno
de
—
modo
giudicherete
miserabili
ricordato
più
beneficio
questo
ducati
nostra
e
comodità
effetto
al
voi
per
avendo
espediente,
tal
per
300
si
si
facci
mese
o
per
tenza
avver-
al
moviamo
popolo
a
far
,
tal
circa
provvisione
il
si
che
rendemo
certi
,
circospetti
ed
occulati.
De
177
parte
....
De
Non
6
non
5
synceri
...
sarete
CAPITOLO
TEBZO
SOMMARIO
( 1500-1507
è
Cremona
afflitta
Pisani,
Paolo
carestia
da
e
)
Relazione
sua
febbri
da
e
di
petecchiali.
Cremona
al
—
Senato
—
Girolamo
Ambasciatori
Donato.
Cremonesi
al
—
Loredano.
Leonardo
Doge
Equivoco
—
cremonesi
su
Minio
e
Dodici
—
dei
della
Giovanni
Città
al
tristo
lor
della
governo
di
contagio.
reggimento.
Repubblica.
Lorenzo
senato.
carestia.
—
muojono
—
Documenti.
Bartolomeo
Duodo,
Straordinaria
Mocenigo.
e
pel
Pietro
scrittori
degli
—
giureconsulti
governatori
Cremonesi
fatto.
questo
nuovo
Avarizia
—
Scontento
de'
—
Ambasciatori
—
Paolo
Priuli.
—
pello.
Cap-
D alla
rinvenute
abbiamo
Da
nostra.
del Moro
caduta
al
1503, poche
città
la
risguardanti
preziosacaria
una
tizie
no-
cui
di
più
,
parleremo,apprendiamo che nell'anno
ordinò
che anBarbo
il podestà Paolo
nualmente
dal Comune
sì dovessero
eleggere
avanti
4 500
alla provvisione
cinque presidenti
frumentaria,
e
in
questi dovessero
che
adunarsi
settimana
de'
Barbo
granì^ e
che
Domenico
e
restrizioni
provvedere alle
V
anno
regaliede'
connestabili
rinvenimmo
(e forse
Non
del Barbo
che
de
faccen-
seguente lo
imposero
gli statuti
contro
giorni della
e
Bollani
^
certe
certi
della
certo
tasse
e
città
a
,
delle
è
stesso
porte
(*).
perduta)le
ei fece al
lazione
resuo
,
ritorno
Che
in
Venezia,il quale accadde
nel
iòOl.
questa relazione fu scritta è certo,poiché
(1) V.
Doc.
VII.
104
--
il senato
scrisse
Barbo
di
un
con
lettera
sua
gennajo 4502
H
inteso dalla relazione del
che, avendo
che
~
la Camera
di Cremona
nominava
cancelliere,
a
abbisognava
bastian
quesfuftìcioSe-
Ciria col soldo di ottanta
air
anno
^^\
La
cronaca
Cremonese,
ricordata,scrive
voleasi dare
d'un
da
sacco
ducati d'oro
noi
più volte
che
nel
1501
da
granaid'alcuni gentiluomini
di popolani^
alcun de' qualifu per
mano
una
e ciò accadde
questa ragioneappiccato^
per
lo
a'
straordinario
prezzo
a
cui vendeansi
i
reali
ce-
^^K
come
preziosocodice racconta
del 4 503 per le abbondanti piognel febbrajo
ge
letto e, prodottauna
il Po uscisse dal suo
ritornasse ne' suoi
straordinaria piena non
confini che alla prima settimana d'aprile,
dopo
monese,
creaver
guasta la casa d'un Ugolani,patrizio
formato a Solarolo Paganino uno
e
del paese chiamato òostagno, nel linguaggio
fosse scarso^
il raccolto de'campi
e
come
drio:^
malattia la
in Cremona
una
e
sopravvenisse
Lo
stesso
,
(1)V;
s.
Doc.
I,
(2) La biava, cioè lo formento si vendeva s. 45, la fornii
monese
52, la fava s. 2U, lo miglio s. 20 el staro. Cronaca Crecitala.
106
-
Domenico
Trevisani
successero
Paolo
A
rini
lani. Cessato
e
—
nel
Barbo
Domenico
del
di
podestàe
il cavaliere Paolo
Pisani
questiin
fu
lo stesso
e
FoscaBolBarbo
stenne
quellodel Bollani,so-
cariche di
le due
Niccolò
a
il governo
4 50I
successivo
nell'anno
e
capitano
^^). 11 governo
di
temperato e saggio
non
amico,certo,al nome
Bordigallo,
Cremona
e
,
loda il Pisani come
dotto
uomo
veneziano,
egregioed amatissimo dai Cremonesi,i quali
,
nello stendardo
vollero
recato
diremo
come
più
,
stemmi
della città andesse
Paolo
(1) » 1585.
dignitàdi Cavaliere,et
del
il Generalato
nel 1505
a
fu
essendo
Luigi
re
Ambasciatore
con
la
in
andò
Grimani
di Francia,
Bergamo.
(*) Nel 4502
Cappello.
in
non
al
similiano
Masre
di
censurarono
tore
Ambascia-
mandato
Italia;nel 1506
possessa
(*)
dalla
Roma, per disporloalla pace
mori Panno
scrisse il
1510, come
essendo
nel
a
et nel 1501)
dell'Esercito,
in
anche
stato
"
e
al
1505
quel tempo
Cappellari. Camp.
«
la
sciatore
passò Ambapromotione al Papato;
in
venuto
Proveditore
al Pontefice
Bembo,
lui
funebre, in morte
Ambasciatore
; nel
II, nella di lui
Repubblica,dove
Cardinale
quellodi
fu Ambasciatore
Capitano di Padova,
anco
agli
speditoAmbasciatore
1491
Capitano di Cremona, Città
Repubblica; fu
che
degliAvogadori,che
uno
di Antonio
Giulio
a
4 503
,
recitò Foration
Imperatore; nel 1492
Francia; nel 1500 fu
innanzi
unito
nel 1485 fu
Barbarigo;nel
Doge Marco
nel
di Lucca, hebbe
Pisani, figliuolo
d'Austria;nel 1485
Duca
Venezia
a
1506,in
cui
a
nel
1498
Podestà
Ven.
Cremona
era
capitanoPaolo
107
—
Donato
collegaGirolamo
,
dottrina e di grande esperienza
quello del
€
suo
di gr^n
«omo
nelle
di
cose
Stato ^^^
di
(1) » 1490. Girolamo
di difesa
nelle lettere
della
greche
nei
1502
e
latine
al
re
di
Ambasciatore
Podestà
di Cremona
fatta dalle
di Francia
re
del
armi
nel
di obedienza
nel
;
1505
fu mandato
fu Podestà
1490
Massimiliano
a
per
,
sue
dilettò;nel 1485
Portogallo;
nel 1500
Luigi XII,
della Musica,
,
si
di
Imperatore;
Ambasciatore
a
della conquista
rallegrarsi
Napoli; nel 1505
di
regno
Giulio II, nella di lui
a
si
figliuolo
teologo peritissimo
intendentissimo
et
guire
ese-
kavaliere
e
in filosofìa e
quale altamente
Ambasciatore
Ravenna;
Donato, dottore
che
poiché vi
,
fu dottissimo
K.
^^^
il Pisani
facesse
wS. Croce
qualche opera
4ì Antonio
zione
un'iscri-
da
Appare
codice Picenardiano
nel
notata
alla ròcca
—
basciatore
Am-
promotìone
al
Papato ; nel 1508 duca in Gandia ; nel 1509 Oratore al
predetto Giulio, et mediatore della pace fra lo stesso, e la
sua
Repubblica, morì finalmente
1512; sepolto nella Chiesa
Tanno
di male
in Roma
di S. Marcello
De Principatu Romane
^ittà;scrisse, e compose:
processione SpiritusSancii,conlra
Grecos; De
Epistolarum,et
lib. 2.
orationum
Tradusse
—
di fianco
di
quella
Sedis; De
Terremotu:
anco
sandro
Ales-
Afrodiseo, e fece altre opere greche e latine,tra le
Francesi
lodata e slimata da
quali un' apologia contro
teratura
di profonda Letdotti; a lui Girolamo
Rannusio, huomo
,
dedicò due libri: De Nexu
nel salone
del Gran
habito
d'oro
Camp.
Yen.
con
Consigliosi
bella
e
della
non
è molto
vedeva
che
il
suo
al collo.
ricca colanna
(2) Questo prezioso codice
scorsi,ma
utriusque Philosophie;et
si credè
ritratto,ia
»Gappellari,
perduto neglianni
si rinvenne, riordinando
famìgliadalla quale
s' intitola.
chivio
l'ar-
103
-
legge il
unito
nome
suo
—
a
quello del
Boi»
lani (1).
Abbiamo
da
del Pisani
Marin
rincontrare
i
la cittàsotto
che
vita,
vataci
conser-
affermato
fosser lieti del governo
i fanciulli per
come
me
co-
della
le vie al-
governatorigridassero Marco,
«
questa relazione che
"•, apprendiamoda
Marco
a
Evvi
Sanudo.
i Cremonesi
e
Repubblica^
relazione
una
dominio
ilveneto
risorse da morte
si rifabbricarono le case, che le ricchezze
divise
v'eran
che la
poca la miseria,
delle più fedeli
divenire una
cittàinfme pareva
e
alla Repubblica.
Undici
soltanto il Pisani
persone
vi fece uccidere per
e Cremona
delitti^
ne
quarantamila,e ottantamila il contado.
contava
Rilevasi altresì da
istanze facevansi fm
in
che
quellarelazione
calde
perchèsi provvedesse
modo
neggiasse
danche il Po più oltre non
^^\
Casalmaggiore
(1) Paulo
d'allora
proetoreet Dominico
Pisano
Balano
proefeeta.
M, D. IL
Cod,
Plcenardiano
,
Nell'elenco
( Lettera
che
sua
dà
il Robolotli
alP Odorici
questo Codice, ricordato
dal
e
Vajrani.Esso
Sommi-Picenardi
Doc.
III.
)
,
consta
XVI
dei
non
dai
spesso
scritte nel secolo
(2) V.
135.
pag.
e
so
dimenticò
come
nostri
,
in Cremona.
e
singolarmente
tacee,
pagine car-
autori
di circa 400
XVII,
nesi
Cremo-
documenti
si
e
conserva
l'Archivio
nel-
109
-
collegadel
Fu
lui,il
Pisani
un
Cavaliere Girolamo
facundus
2;a
sero
Donato
Cremona,
mala
i cittadini andesalle
capo
la scala
piante^^^
.
Pretorio
del
del fatto ^^\
pridem addictas
Sors
e
popolo per
per Findulgen-
vi fu collocata questa iscrizione
e
memoria
Jam
dal
ristaurare
Egli fece
a
dal
^
via armati
per
degno di
facetus^
^"^"^^
uomo
^^\ amato
gentilis
della sua indole
giovialità
colla quale tollerava che
la
in
—
Rectoribus
Urbis
in
Caiiponae verterat
aedes
faciem.
neglecta,sita prope jam collapsaruebant
Atria sub tenebris squallidaperpeiuis.
Sic
Donatus
Praetor
Pulchrior
ut sub
lasciò
Egli
4504.5 un
instauravit et auxil:
cuncta
se
pulchra Cremona
foret.
di
Cremona
il governo
dopo
anno
che
n'
era
nel
partitoil
Pisani.
Sembra
che
andesse
a
asserì il Pisani
lo stesso
stra
anno
Comunità
(1) Giunse
a
il governo
veramente
gnoria
della Si-
genio dei Cremonesi, come
nella
sua
relazione ^
perocché
lasciò Cremona, la
ch'edi
spedìalla Repubblicaun'
Cremona
il 6 genn,
1505,secondo
(2) Bardig. Cron.
(5)Burdig. Cron.
(4) Arisi, Praetor. Crem.
Series Chron.
no-
ono-
l'Arisi,
no
—
revole ambascerìa
—
mini
composta di dieci gentiluo-
delPavvenimento
di Leorallegrarsi
nardo Loredano
al seggioducale.
Erano
Botta
questi Leonardo
già legato
per
:
a
Sisto
IV^
,
di buone
adorno
Ala ^ Giacomo
Andrea
^^
mato
Battista Mussi, chialettere^
àdXQroììì summae
Brumani
Francesco
Ponzoni
virum (*^^,
amplitudìnis
Giambattista
^
Melio ^ Rinaldo
Persico
doctoreni
equitem bullatum
comitem
innocentissimum^
generosissimum(^^^
sco
Francee
SigismondoBorghi,giureconsulto^
,
Faimondi
prilefurono
,
(^l II
giorno di
lunedì
A-
2 4
ricevuti in Venezia
solennemente
nardo
Consigliodal doge Leocato
Era
Loredano.
questivestito di brocmentre
d'oro,e circondato dai senatori,
nella sala del Gran
i
nove
Cremonesi indossavano
velluto cremisino
aveano
il capo
velluto nero,
d'
oro.
e
foderato
coperto
a
da
tre
pelledi vajo
,
un
inenticato
dal
(2)Crolli
per Jo. Jacobum
di
berretto
collane
per tre^ ed avanti
(1) Flebllis quindecimjureconsultorumcremonensiiim
etc,
ploratio,
di
manto
di
splendente
il collo
Muovevano
di
un
Crottum.
Battista Mussi
a
deè di^
Campi.
orazione
citata.
,
(3) Cinque di questi oratori,il Brumani, il Persico, il
per contagio
Borghi, il Mussi e il Raimondi, morirono
del 1505,
ili
—
loro
venivano
i servi ornati
essi pure
maniche
sulle
gantivestinienta^
ricami:
-
scritto
era
Quoniam cognovisti
eum^
di eie*
e
sul
a
petto
splendevail santo protettore
della Repubblica al quale si riferiva
lica
quella scritta. Dapprima recaronsi nella basidi S. Marco, e quindi arrivati nella gran
sala del ducal palagio eh' era
piena di ragguardevo
personaggi,
presentarono le lettere
di Cremona
al serenissimo principe.
11 giorno
gismond
4 Maggio poi, nella stessa
aula,il nostro Siorazione
Borghi recitò una elegante
nella quale dette le lodi della gente
latina,
Loredana, parlòdella fede e della contentezza
dei Cremonesi
pel governo della Signoria,e
della giojache aveano
provata per reiezione
di Leonardo
al Dogado ^ e che era
appunta
dalla
parte del
cuore
,
,
,
stata
la gara
dei Cremonesi
di questo
congratularsi
a
che
a
nome
Presentarono
avea
ritardato
della
venire
fausto
a
nezia
Ve-
mento
avveni-
sceria,
l'arrivo dell' amba-
quale parlavail Borghi (*),
magnificostendardo
posciaun
(1)Quest'orazione fu stampala
titolo :
per
Panegyricns Leonardo
a
Venezia, e porta questo
Lauretano
opiimo humanissU
principi Venet. dictiisanno
a salutiferaDei incarnatione i505, XII Kal. Maj.
Venetiis per Bernardinum
Ve-
moque
—
netum
de Vitalibus eodem
anno.
(Arisi)
112
—
di seta
carico d' oro,
e
rossa
—
città di Cremona
la
del-
collo stemma
un' iscrizione che diceva:
e
me
fideii^^o:
piùin basso Tarnato
del Pisani i^) e del Donato
i^\ il primo torallora di capitano e il secondo
ancor
podestàdi Cremona. Il vessillo fu lo stesso
mente
giorno sul far della sera collocato onorevolcivitasCremonoe
vere
,
dove
Marco,
in S.
si vedeva
ancor
ai
tempi del Campi^adesso più non esiste,sparito
coi tanti
anch'esso,per cura dei barbari,
altri di cui
È
era
strano
considerarsi quanta
a
tutti
gli storici
delle due
ambascerie
nel
Il
1503.
e
l'anno
fusione
qualecon-
nostri abbiano
Venezia
nel
fatta
e
Campi parladell'ambasceria
del
14
a
siccome
ma
dell'altra^
r ha
sotto
e
1499
tacendo
1503,
la chiesa ^^K
adorna
nella
storia collocata
sua
99, così
vertitamen
inav-
ha
in errori
tratto
quelliche dopo di lui ne
scritto.Benché
gismond
l'Arisi,
parlandodi Si-
in contradizioni
hanno
Borghi,si accorgesse
(1) E
non
scrivono
come
fidelis,
Cremona
dell'errore del
il
Campi
metà
azzurro
gli allri.
(2) L'arma
e
metà
bianco
Pisani
è
posto sopra
(5) Lo
stemma
(4) V.
Doc. IV.
Leone
un
Donato
uno
rampante
scudo
consta
di colori
di due
opposti.
fasce
e
tre
rose.
e
114
—
convertito
nel pagamento
Ludovico
duca
Venuto
morte
a
boise si recò
d'
Alessandro
papa
il
VI
neK
il Cardinale
in
Roma
a
dei debiti che
contratti colla città (^),
avca
Fagostodel ISOS^
dinaie
—
Aragona
Giorgiod'Anicompagniadel Car-^
d' Ascanio
e
Sforza nella
ma
(2);
speranza di salire al trono pontificio
essendo invece stato eletto al pontificato
cesco
Fran-
III
,
che prese il nome
di Pio
Piccolomini,
FAmboise
sui primi del dicembre
torno
fé'riin Francia. Fu in quest'
occasione che
il senato
di Venezia
Cremona
che
scrisse a' suoi rettori di
avrebbe
eletto
di loro
uno
a
contrare
in-
ed accompagnare
lendogli
quel cardinale,vofar palesein qual conto
la Repubblica
lui
tenesse
il
e
molto
era
quest'atto
dei tempi. Non
due
comando,
compagnia
Commissario,
conveniente
ci è noto
alle
più che
ze
occorren-
e
et nel 1497
se
mandalo
e
Proveditore
di
Pisa; indi
generalein terraferma;nel
Proveditore
dell'Esercito
con
nel
1509 fu eletto
nella guerra
di
speditoProveditore a Brescia, e poi a Trevigi,
indi fu Provedìtore a Padova^
passò con 700. Soldati;
Podestà.
nel 1512 fu anco
Cam]^. Veneto.
Gappellari,
Cambra!,
dove
\ molto
di Baleslieri alla guerra
1507 fu Proveditore
dove
re
quale dei
adempissequest'ufficio,
governatori
pel
levalo dal
una
suo
et
»
(1)V.
Doc. V.
(2) Roscoe, Storia
dì Leone
X.
US
—
-
quale la Signoriafissava
dugento ducati
venti
cavalli^
pena
suo
mese
una
tante
rappresen-
seguitodi
il
e
multa, se
grave
to
l'elet-
questo incarico si rifiutasse d'andare
a
In
questitempivennero
i Cremonesi
che
4
504^
avverte
di
nei mesi
e
nel
di persone
maligne5
cronista
raneo
contempo-
febbrajoe di marzo
dell'anno
e nelFaprile
marzo
successivo in Cremona
febbri
e
un
(^).
alflitti
nuovamente
carestie
da
imperocchéci
del
al
al
nel
e
contado
suo
gran
di
(^^ Fu
petecchie
di questa inft^rmità che perironoi quindici
dei qualipiansela morte
Gian
giureconsulti
numero
Giacomo
Grotti in
morì
dalFArisi. Furono
Niccolò
Giovanni
costoro:
Lugaro
Foliata
Cristoforo
Sfondrati,
Francesco
Buclarino,Battista
Aimi, PaganinoUgolani,
Schiari
Brumani
medesimo
la campagna
Battista Mussi
,
cremonese
,
(2) Cronaca
Crem.
(3)Y. Arisi, Crem,
cil.
Ut.
e
giugno dell' anno
gragnuola
VI.
Rinaldo
,
(S).Nel
Francesco
Doc.
Raimondi
,
Buclarino,Valerio
Persico,SigismondoBorgo
(1) Vedi
rado,
Federico Cor-
,
Antonio
terribil
data
ricor-
Troilo
,
da
orazione
quellasua
e
fu
stata
deva-
il raccolto
fu
-
di
scarso
tobre
nva
che
sì
era
che, al dire
caro
cronista, vendevasi
quarantacinque
fra il popolo ebbcvi alcuno
allo stajo,
e
nìorì di fame ^"^\
E ancor
ria
più grande mise1*infelice nostra
oppresse
4
anno
di fieno per siccità ^'^^
ncirot-
poi il frunienlo
del nostro
lire
e
110-
città nel seguente
505, nel qualealla malattia petecchiale
(che altro non era quella che FArisi chiama
s^aggiunsela carestia generale.
Ogni
peslilentia)
favolosi5 in città non
genere vendevasi a prez:"i
trovavasi quasipiù ne frumento
ne
farina,e
fu costretto
il Comune
in
piazza,chiudendo
a
il pane
far vendere
i venditori
entro
cati,
stec-
affmchè salvar si potessero dal furioso irrompere
popoloaffamato ^^\della misera
A far più infelice la condizione
a
questimali le
Cremona, aggiungeansi
che i Veneti
governatori
gravitrasgressioni
coi quali
faceano aglistatuti di lei ed ai patti
del
nel
1499
la città erasi
fu sempre
alle
non
resa
a
nerissimo
Venezia. Te-
ne' padri nostri
F
amore
state dettate dai loro avi^
leggieh' erano
dignazio
è quindi a maravigliarsi
con
quanta insi vedessero trasgrediti
glistatuti
(1) Gron.
Crem.
cit.
(ì) Gron.
Crem.
cit.
(5) Gron.
Crem.
cit.
117
—
—
mai stali come
in quei qualinon
erano
patrii,
sti
mercio
tempi(1505)in tanto disordine ^^\ Il comricchezza principale
de' grani,
del Cremonese,
impeditoo soggetto a tasse eccessive
i capitoli
del 1499^ limitato
ed arbitrarie,
contro
il numero
de' fornai-^
zioni
corrue
arbitrj
nei pesi,nelle misure,nei dazj,
nelF amministrazione
in una
della giustizia^
parola,
ogni cosa piùsacra
posta in non cale,il tutto
dei
deir Avarizia dei governatori
a
e
profitto
loro
officiali^^K Queste
odio contro
cose
nel popolo
accesero
munità
e la CoRepubblica,
prete
interdi Cremona, fattasi giustamente
della pubblicascontentezza,inviò i nobili
pione
giureconsulti
Paganino Ugolani ^^^ e Scimolto
^^"^suoi
Ermenzoni
(1) V.
DOC.
VII.
(2) V.
Doc.
VII.
la
oratori
a
Venezia.
(3) Figliodi Niccolò, ascritto al collegiodei giurecousulli il 2 febb. 1491
Yedevasi
nel
il
palazzo
pag.
suo
e
decurione.
ritratto fra
di Niccolò
Mori
quellidegli
Raimondi.
contagio nei 1505.
di
illustri Cremonesi
(Arisi,Crem.
Ut,
I,
tom.
593 )
(4) Figlio di Bartolomeo, entrò nel collegiodei giureconsulti
il 5 giugno 1493; fu cavaliere
di
per privilegio
Francesco
I di Francia
e
scrisse
:
De
jure /ideilib, 2.
De
lib. 2.
magistratibiis
De
fìirthpuniendiset de testìbus examinandis
il 29
settembre
1319
—
De
(Arisi).
poena
arbll randa
lib. 2.
tractatus.
—
—
Mori
118
-
Neir archivio
F
conserva
porla la data de' 23
è
è scritta fa molto
nobile
che
voluto
avesse
a'
onore
franca
e
una
fierezza fosse sempre
generosa
debbo
o
more
stala imitata
è
unico;
Pala pietà,
se
non
so
ringraziare
la ignoranza de' miei maggioriche
sia arrivato fino
r ambasciata
che
con
municipalisti
tale dignità
dai loro successori! Questo documento
e
giugno
una
la maniera
e
:
d'allora. Dio
e
Comunità
dignitosa
protestadivisa
che sono
quasiundici capi
capitoli^
accusa
cui
e
(^\ Essa
in undici
d'
dì questo libro si
delF autore
istruzione della
originale
a' suoi oratori
4 505
-
a
Lungo tempo credei
me.
non
mai
avesse
avuto
luogo
^^^
rUgolanilo tramandasse a' suoi nipoti
perchèvedessero le sofferenze e la lealtà degli
mi fu dato
avi ; ma
ora, dopo molte indagini,
e
che
che i nostri oratori furono
conoscere
a
Venezia.
Perocché
il
4 6
realmente
settembre
J505
la
vanni
al dire del Sanudo, Gioincaricò,
repubblica
Vendramin, Zaccaria Dolfm,Paolo Cappello,
Paolo
Barbo,
Donato, Pietro
(1) y.
Dog.
rolamo
Trevisan,GiDuodo, Paolo Pisani,
Domenico
vii.
Ugolani,come
(2) La fatììiglia
per
eredità nella
P archivio
famigliadell'autore.
suo, pervenna
119
~
-
Battista
Cappello,Alvise Malipiero,
Girolamo
Morosini
e
Orio di venire
Francesco
consulta
a
da darsi aglioratori cremonesi
risposta
fattichiamare TUgo^^\ Il Doge quindi^
lani e TErmenzoni, lor disse che potevano
la Repubscrivere alla Comunità di Cremona
blica
ferma nel volere che i promessi
essere
e
capitoli
glistatuti fossero osservati. Ma' gli
oratori avendo
parlatofortemente contro l'ayarizia e il malgoverno di Bartolomeo
Minio,
che venisse a Cremona
ottennero
un
Avogador
intorno
alla
(1) A dì \^ settembre loOo
li oratori
udienza, massime
biade
me
—
Domenico
do
ohm
Trevisan
Qrio
,
timo
di
—
consultar
Polo
li
la
siglio
capi del Con-
rispostaZuanne
Polo Barbo
Cappello
—
Donado
e
—
Piero Duo-
Polo Pisani
et etiam
Alvise
—
ronimo
Hie-
—
factiquindichiamar
principedisse : Come
osservar
capitoli,
perchèvoglionodelle
Hieronimo
—
aver
Malipiero
Baptista Morosini
provveditorialle biade.
—
Et
—
più volte
instado
,
Signoria con
a
Dotfin
de Cremona
Cappello
Francesco
fattovenir
Zaccaria
rectori
,
la
far quello li par,
Vendramin
qui
sono
li suoi
zerca
dei Dieci ha
—
che
cremonesi
Questa mattina, havendo
—
detti
li oratori
era
la
cremonesi
e
il serenis-
Signoria di volere fermOy
capitoli et che scrivessero al loro Consilio
,
in buona
Etiam
forma,
questioratori instarono
di Cremona
dei soi
per
massime
officiali
,
fu
soi mali
commessa
la
I cremonesi
el
contro
trattamenti
e
Minio podestà
per
mangerie
giudicedel male/ìcio
et
,
a Pietro Duodo
inquisition
richiesero vadi
(Sanudo, Diarii,Codd.
Bortolo
lì
un
perciò
capitano.
avogador de Comun»
Marciarli,Yol. YI, p. 150)
120
—
—
dei
che
portamentidel Minio riferisse al
Senato il Capitano
Pietro Duodo. Non sappiamo
la cosa
avesse
termine,non avendo
poi come
trovato
notizia di questo fatto,
si
nessuna
se
eccettui un
del Sanudo, che riferisce
cenno
a' 4 5 dicembre
Antonio Giustiniani
4 505
€ome
nezia
Avogador speditoa Cremona, ritornasse a Vee
dicendo
che
innocente
tutto
Al Duodo
Minio
Bartolomeo
al
era
^^\
d'ogni colpa appostagli
al
Donato,de' qualiragionammo
Giovanni Mocenigo ^^^ e
più sopra, successero
Bartolomeo
neamente
Minio, che l'Arisi chiamò erroe
Emilio
^^K 11
primo
fra
venne
noi
capitanonel 1505, e il secondo
con
quellodi podestàl'anno prima.11 Minio^
senatore
^^'\
fu, secondo il nostro Bordigallo,
col
grado
di
(\) A di ì^ Die, 1S05.
Comun
da
venuto
Bortolo
Minio
(2)t
1491
avogador
de
riferi quellirectori videlicet
aver
colpa alcuna, et nulla
Codd,
Diarii
tro
con-
Marciaìii
,
173.)
Mocenico
capitano di
et nel 1508
,
Glustinìan
( Sanudo,
trovato.
Giovanni
fu
Cremona
podestà,non
di lui haver
voi. VI, pag.
Antonio
Vicenza
;
Nel 149S
di Padova.
quondam Lazaro; nel
di Pietro
nel 1502
lo
era
lo fu di Verona
stalo di
,
Bergamo.»
Cappellari,
Camp. Yen.
(5) Praetor.
(4) Fu
Crem,
series chron»
poi podestà di
Camp. Veneto.)
Padova
nel
1507
(V. Cappellari^
^-122
loro
-
il
^^^
Paolo Cappello
capitano
e
il podestàLorenzo
ricordato più sopra.
Friuli,
successe
,
(1)
149o
«
Paolo
-
dì Vettore; nel 1495
Capellofigliuolo
fu eletto Proveditore
co'
dell' esercito Veneto
quali segui il sanguinoso conflitto
Deputati,che
de
lino
li medesimi
Ira
assistevano
Francesi
in occasione
della famosa
et
,
fu
Senatori, che
de
quale non
solo
lo stesso
contrasse
nel Ducato
lega di
,
della
amico
rese
lega
Milano
di
in Roma
passarono
,
et
per
dell'esercito
Chiesa, onde
proveditoredell'esercito
ricusò quella
Cambrai
impedito da altri Magistrati,et nel 1510
essere
'con
fu
Republica haveva
carica per
,
et
della pastipulalione
ce
Ferdinando
di
re
Napoli
dopo per
Patria; rieletto poscia nel 1509
Il
Taro,
preso l'armi,ma
poco
dell'aria caduto infermo, ritornò alla
l'intemperie
in favore
uno
al fiume
alla
,
di cui la
Francesi,
contro
la
ma
Giulio
anco
,
Sforza
casa
ricuperare alcuni
questo
a
Papa
Republica
rimettere
per
a
beni
fine ammassato
,
della
fu
ne
dimostrò tanta
egli detto Proveditore,et in detto Comando
di lui tutte
che da consigli
prudenza virtù e costanza
vore
le direttioni prendevano le mosse
; acquistòdunque in fadi detto Pontefice
randola,
Sassuolo,la Concordia, et la Mi-
che, e per ^eccellenza del
con
entrò
in
gratiadi
che
amato
,
,
,
Giulio
et
di tutti li suoi
nobile
ingegno,
lui fu cosi fervidamente
da
,
,
suo
più ripostiarcani
lo rendeva
consapevole;fu poscia Proveditore dell'esercito della Republica,
de' fuggitivi
mancati
et a Vicenza
racolse le reliquie
alla rotta di Brescia; l'anno poi 1515 fu uno
sciatori,
degli Ambamandali
^1
Papato, et fu
creato
del
a
Papa Leone
Ambasciatore
anco
Cavaliere ; nel 1521
e
Consiglio,
nella di lui assuntione
X,
concorse
finalmenie
fatto Procuratore
Francia,dove
in
al
Dogado,
li 6 ottobre
venne
indi fu Savio
del 1524
tatamente
meri-
della Procuratia
di S. Marco
,
de
Ultra; mori l'anno 1532. Vedevasi
de
quadridel
Senatori
Salone
del gran
illustri.•
il suo
in
ritratto,
nella
Consiglio,
serie
Cappellari,Carnap,Yen.
uno
tri
degl'al-
123
-
Scrive
-
lotti ^^^ che
il Robo
il cav.
nel 1507
Cappello prese Casalinaggiorein compagnia
del Gonzaga. Benché,come
lu detto in principio
,
di questo scritto
di
parlare che
non
Cremona
sia nostro
delle
Casalmaggiorevenisse
come
nel
tempo
della
ciò
fino dal
caduta
noi
a
alla
del
Repubblica
Oltre
vi
Cremona
ad
di
uso
fabbricato
avea
,
e
pubbliciuffìcj,
iscrizione
quest'
errore
che
€iscus
Duodo
sul
riferita dal Lodi
edifizio
un
quale
^^^
con
,
emendiamo:
facilmente
Justitiae
slava
un
Fran-
=
specimen
a
capitano
allor
,
di
^'^^
consta
Moro.
il Duodo
4 5 05
in
avvenute
cose
che
osserveremo
,
proposito
,
Praelor
,
integerrìrnusdecor
nostri
Senalus
nosLr aeque
^
Comniuniiati
^^\
4 506
che
haec
edifizio fu
Suir
=
di là tolto
5
pila deir
^^". Non
(1) Doc.
sior.
(2) V. il Doc.
(3) Ettore
(4) E
non
II del presente
,
Conte
i475,
E.
sostenere
per
quindi
so
un
leone
la
nella chiesa di San
astenermi
dal
Capitolo.
Gloria di
Casalmaggiore
Cavagna Sangiuliani.
,
come
scrisse il Lodi
errore.
(o) Lodi
posto
An.
leu. Crem.
e
Lodi
nostro
poi
benedetta
acqua
Leonardo
l'amico
servì
,
dicavit.
cuncta
Storia di Casal, cit.
con
Mss.
presso
gravissimo
124
—
—
dubbio
muover
ti
che
meno
a
sulP
asserzione
non
del
abbia
egli
Robolot-
volato
dire
,
che
ne
colà
per
politica.
corse
avventura
il
Cappello
turbato
rimettere
a
da
qualche
Tordi-
causa
125
~
—
DOCUMERTI
1.
Vene^Àh.)
di
{Jrchii\ (jen.
'nntji;
Die
Mcccccj.mo
Barbo
Paulus
Lauredano
Avendo
inleso
nobil
firme.
lettere scritte de
nobil
Bollani
di
compagnia del
collega suo, el bisogno
de
et avendone
e
fede
dalla
dichiarato
fatto,e
a
Ciria
tutta
cittadin
delle
che
ben
proveder
e
fatiche
confirmato
etiam
al viver
perciò cosi
questo Consiglio
in vita scrivan
li fu promesso
per
supplicazionedei
la
Oratori
tener
un
gravezza,
suo
in
atidrà parte
detto
Non
camera:
in
cio,
offi-
esso
premio
delle
che
rità
auto-
Sebastiano
per
Ciria
sia
quella Camera, ^condo
ad istanza
Signoria.Nostra
prestare obbedienza, e
airanno^ in ragione di
d'ogni
stessa
telligent
in-
di
di
quella città
siagli destinato
a
netti
praticoed
proposito confirmarlo
e
sue,
di
a
sufficienza,lealtà
uomo
spettantialla
cose
Signoria nostra,
questo officio Sebastian
cremonese,
,
è salvo
della
fa
ora
stra
no-
il libro ordinario
quanta
con
Domenico
uomo
quella Camera
tenere
a
le altre Camere
in tutte
come
abbia
scrivano
uno
destà
Po-
venuto
per avanti per molte
Cremona, ed similmente
di
la relazion
per
ultimamente
Barbo
Paolo
uomo
sapientesconsilij.
Signoria Nostra
la
briel
Ga-
Andreas
—
eques,
Georgio, sapien. T.
Marcus
data3 in lempore.
non
Marino
Andreas
—
Antonius
—
del
xj.Januarij
anno
con
libro ordinario
ducati
espressa
venuti
di
ottanta
e
qui
salario
cVoro^
obbligazione di
cosi della entrata
come
della
126
—
uscita di
Camera
essa
far tutte
e
,
—
appartenentia quella,mandando
altre scritture
le
di
mese
in
il
mese
air Officio dei Provedi^
e destinato
particolare,
tori nostri sopVa la Camere, ed in capo dell'anno gli
fanno tutti
Esemplari del Libro Ordinario,così come
gli altri scrivani delle Camere nostre di terra ferma^
e perchè per
riscuotere conti e scritture di essa
mera
Ca-
conto
Tè
etiam
lamento
necessario
coadotore
uno
che abbia
in
che
anni
due
per
compagnia
so-
faci
sua
Noi vogliamo che sia preso questo detta
questo effetto,
scrivano se è possibileda numero
dei Auditori, che
sia sufficiente
debba
due
e
anni
venti
gravezza,
d*
oro
a
ciò
cosi i conti
quelli Rettori, il quale star
cati
prossimi e intanto col salario di duda ogni
all'anno, netti similmente
egli possi coadiuvare ed agiustare
grato
a
le scritture
come
e
principalde
il libro
quellaCamera.
Da
parte
M.
Bernardo
Andr.
Zane
78
...
86
...
Mauroceno, consiliarius.
Costantinus
—
Faustinu.^
Georgio—
Barbo.
Benedicto
Sanuto
—
Malipetro,sapientesT.
lo
Voliint che
nostro
Stato,e
e
de
Signoria Nostra
nostri
terre
,
e
come
Cremona,
l'elezione
sotto
si ha
città nostre
sopra
sufficente
persona
che
lirme.
scrivano
elletto dalla Camera
Aloysiuf^
Hyeron. Cappello
—
e
scritto deve
che
sii buon
benemerita
dino
cittadi questo
sia fatta dalla Serenissima
la forma
delle
leggi et
fatto in altri scrivani
di terra
essere
ferma,
il
ordini
delle
quale
altre
sia
con
127
-
le ordinazioni
di ducati
ragione
a
d'oro
80
di
scritte
sopra
—
di
netti
il medesimo
con
e
ogni
salaria
all'annone
gravezza
anno.
79
.
.
9
II.
(Archii\gen,
Die
XV
Februarij MccccLxxxxviiij.
nostris
Marino
Petrus
—
generalibus.
Balbi
Aloysius de
—
SapientesConsilij.
—
Laurentius
Justiniano
nedictis Justiniano
tes
Venezia).
Provisoribus
Dominicus
Molino
di
—
•
Leonardus
Hieron.
—
Leon,
Grimani
eques
—
Be-
Sapien-
—
T. firme.
Essendo
questi Certificati dalli proveditori nostri
la E.^ì» del Sig. Governador
neral
Genostro
di Cremona
deliberato
aver
soccorrer
el Castello
de
suo
alli delti
Lodi
,
et
aver
scritto
Pro.ri nostri
et mandato
cbe
li
5
de
numero
gente che
la detta richiesta
contento.
del detto
Onde
se
uno
uomo
vogliono proveder
li fosse
hanno
de
quel più
possibile,quali sopra
offerto
considerando
Castello,et intesa tal
ne
è stato de grande
noi
l'importanza
che
ora
deliberatione,
per
graziadi Dio sono assicurate le cose nostre di
indicata molto necessaria et ben
Cremona, la abbiamo
proveduta, sopra la grande prudenza et praticadella
per
la
US
—
Ex.'^a Sua,
con
tal
(in
et
di gente,
numero
avrà
nella
Essendo
noi
Mantova
voler
la
acciò
et
più
per
facesse
et
far assalto alle
el detto
cose
cessarie
ne-
Marchese
di Brescia
di
a
,
.
tori
scritto ai ret-
.
.^
..
to
subicurtà
la si-
mancherete.
non
139
de'non' •....'.'.
Non
subito
Casalmaggior per
.
.
invasion che
che
questo
Ecc.*»
di 'sì fatto presidio,
incauta
di Cremona
e
de
di Casal-
Pref.^a»
abbiamo
et
provedino a detta terra
sua
però etiam voi
parte
terra
ogni
preterea.
gente, vi dicemo
alla
essa
si
il Marchese
nostre
terre
dobbiate
,
De
che
prestezza in unir
usar
la resti sicura da
nostri
esperienzasua
vie avvisati
possiprovedere a
che
altre
mente
fortezza,che sicurissima-
prudenza
questo dichiarare
che
levata
essere
potulo far l' effetto sopradetto,sicome
confidiamo
maggior,
quella
ora
vetuagiie,et
detta
sostener
per
-
22
svnceri
0
HI.
{BibL iVarciana
Venezia,
di
voi.
D-arii
_
Sanudo,
V, pag. 662.)
Relazione
di Paolo
Pisani
.
Kav.
venuto
di Podestà
e
Capitano
di Cremona.
podptàet
polloPixanl el cavalier venuto
et con
vestito doro
gran
poi capitaniodi Cremona
stà
compagnia et referì molte cosse: prima esser sta podejustala Eletion sua; laudo quellaterra
poi capit^anio
Vene
s.
:
,
130
—
di
inmezo
raolte,poi in refrnraentaria
3 per
per anni
fermento
loro fa 3 di nostri
milia
andar
don
quel dil
re
di qua
vien
la
solo
esser
e
di la
Avogaro
9 braza
fo castelan
vene
qual a
mal
li
s.
usate.
di
Piero
che
con
il
e
uno-
lo avisa
Cremona.
il castello
non
in
E
la fa-
e
cati
spexa di duAlvixe
conte
le
item
quella e cresciuto da
torre; e di quelle piene
sarà
la calzina item
larti larie
e
messo
gnore
quando il si-
ci-
il contrario,
aquietoil Bataion
cognosceva
non
disse
Et
non
hano
Francesi
capitaniodi
fortissimo
spexa
Jacopo secho
etc. item
a
camera
al
contenti
dicono,etc.
come
la rota
mal
e
fo li disse si voria far certa
Alviano
li fo monstra
opera
re
quella
e
faticha per
ma
tadella,
fazi missier
dil
vien
con-
di la di Po
si bon
non
e et
vai el
le trate. E
ma
dar
Venexia
a
el fermento
presto e
e
impie certi busi, etc. la
certi legnami
a coverto
Bortolo
vien
crudeltà
bisogna basar
4
a
assa
Signoria e
porta gran
a
e
marcha,
fata miraculose
800
alanno
.
convien
cremonese
Titoli,item laudo
....
bricha
altro
habino
mior
assà
dentro
il
quando fo
già data
la mansion
con
e
per le gran
bona
di rocha
assai
quellisubditi
Signoria nostra
Francesi
odio
e
modo
e
,
il bisogno Ihoro et 7 stera di
perchè dove
fato dar doni
mal
su
Bergamo
a
.
,
bisogna stera un milion 210
più d'un miglioUjCrgoe bon; e
sopra questo si extese
el viver
"\
li
e
podeno vender
e
—
di
Duodo
pagi
la
lintrada
viene
il
castello,item
parte
e
che
soa
dita
per
ricomando
in
capitanio
suo
si
la
locho
e sta
più spexa altratanto,
exemption perche il signoreLodovico ha-
ducati
intrada
far tante
via dintra ducati
23.™
E
di la
100.n^ item la possession
corte
qual si ha fata lire X.«» e più de imperialia quel capitaniodil devedo per ani X perchè trovo certe seriture, questa
a
assa
e
una
di
privilegi]
bellissima
aque
cossa
fo di Maria
Biancha
etc, item li beni di ribellisi
131
-
ducati
afita zercha
menti
neta.
scuoder
bon
e
perche
li fitti e
afita
a
che
uno
la fita
bella
Ponzone
e
il
item
,
4300.
ducati
altri
a
inslru-
assa
era
le vender
non
vescovado, la Signoria,scuode
faticha per
gran
la faculta di Cosma
dote, ma
e
ebeno
che
e
Sfondra
quel Lucha
di
li beni
1400,
-
el
forse
e
El
quale
ha.
vescovo
dintrada, laudo la eletion dil Borgoitem la spesa di
di quellicitadini,
contento
via ducati 6000
gno
e
con
ad astra il conte
e granda,laudo usque
provisionati
fecit no$
et
Alvise Avogaro poi disse in fine Dominus
non
ipsinos. Fo dal principelaudato assai.
2o0
IV.
(DibL ìlarciana
A
Adi
Aprile1S03.
dì 24
24
Aprilede luni fo la
reduto il Principe con
matina
li
Gran
Consolo
terra
tutti vestiti
cremexin
fodra
ladine
doro
avanti
ben
al
Marco
nel
San Marco
prima
nuove
a
un
di vari
vestita
con
modo
e
zoe
restagno doro
poi domino
culentissima
di zente
a
dil
sala dil
per
di veludo
e
negro
tre eia
a
et
un
la divisa etc;
cuore
Et
co-
famiglia
divisa eletere sula
cognovistieum
poi venero
moltitudine
tre
di-
venuti
manti
con
a
sagijala
dala banda
in Chiesa
in
Colegio
di veludo
barete
Quouiam
erra
il
oratori Cremonesi
peto richamato, calze
vestito di
visita di San Marco
collo,venivano
rechamade
nega
erra
Diarii Sanudo, voL 7, pacj. 12.j
—
masan
Elqual
questiandono
al audientia.
El
et zonti in Sala
dato la letera di
principe
con
dissima
gran-
Cremona,
Sigismondo Burgi fece una oratione lula qual fo stampata,perho non
scriverò la
132
—
sustantia,
che
et
ma
Principe
far
tal eletione
un
gran
di
Comunità
e
fidei
rectori;
ditto
Chiesa
cussi
e
dove
oratori
qui
fo
la
a
Leonardo
Jacomo
Francesco
Melli
Dno
—
Francesco
di
fonno
Bembo
da
San
di
la
Chiesa
Marco
oratori
kavalier—
—
Chiesa
deli
ditti
ozi
spero
ave-
le
con
rimonie
ce-
capitano
va
Molim
fo
qual
Dno
dal
Rimondi.
Cremonexi.
Dno
Baptista
—
Renaldo
Borgo
Andrea
Dno
-
kavalier
Bruman
Sigismondo
Hierolamo
s
li
sono
Ponzom
kavalier
in
andò
vizilia
mezo
et
fo
cessa
lonome
stava
dardo
sten-
Brexa.
Bota
da
E
in
anotada
compagno
Questi
Dno
cussi
qual
spada.
suo
Capitano
Dno
E
questo
la
apichato
sotto
Principe
porto
eliam
fu
senti
pre-
dicendo
so
esser
ma
Tar-
Ihoro
et
per
per
Cremona
parole
meteria
Marco:
al presente.
il
Brexa
San
e
con
Civitas
buone
si
azione
cre-
poi presentado
Pixana
e
uso
et
avespero
questa
e
con
a
di
stendardo
fino
e
li
dila
dorado
dice
Donado
Principe
ozi
ditto
Marco
che
letere
etc,
venir
tanto;
cremexin
allegramente
acceptava
in
el
e
voleano
tutti
cenda
Ihoro
acongratularsi
indusiato
Tarma
di soto
e
venir
a
sta
erra
la fede
commemoro
perche
stendardo
dila
li
assai
sta
erano
del
vere
tutto
sopra
—
dotor
Drio
di
Mussi
Zuan
Dalpersego
et
Alli
de
kavalier
—
—
Dno
Batista
Conte
—
di
—
Dno
133
—
~
V.
( Archiv. gen.
di Venezia,
primo septembrisMccccciij.
Die
Cremone.
Rectoribus
Lucas
Zeno
)
M. Ant. Mauroceno
—
Sapienles
eques,
Consilij.
Petrus
Capello
Hieronyinus Quirino,Sapientes T. firme*
ChristophorusMauro
Marcello
—
Ogni giorno
et
che
cura
è
ne
Petrus
—
manifesto
più
alle
metete
del
di
passato; del
et comendatione:
laude
dicemo
ve
nel nostro
et dn
iiijlire
che
questa
certamente
il studio
mente
particolarmera,
Ca-
nostra
le vostre
ne
meritate
per rispondere a dette
stato che
essere
per
stre,
vo-
sentenza
dichiarilo a tutti li Datiari che hanno
li Imbotati
havuto
Et
grato
definitiva abbiate
che
et
dichiarano
ne
particolarmente
del
14
et persuaso
nostre
cose
per benefizio et aumento
come
—
nuta
tempo che questa Città è diveritenuto dn iij
Dominio, et se avevano
dal
nelle
avevano
man
dini
pretesto che li citta-
sotto
detti
comprato dal sign. Lodovico
li pagavano
che li cittadini. Se debbano
sopra el 3^ et 5^ et che li datiari saldino li
Imbotati,non
pagar
at
Dati] et che quasi tutti abbiano principiato
pagar, et piacene, che da tutta la terra questo sia
suoi
stato laudato
quanto
a
questa cita
che
tutti
pagati
come
sogiungeteesser
nostra in 1499,nel
sono
sig.Lodovico
secondo
creditori per
et
nel territorio Cremonese
noi
concesso
Vostro
capitolo
causa
de danari
assegnation
tanti
abisì Cremonesi, come
che
sopra li Datii de questa città
visto et inteso
poi
stato per
ne
quelliche
al
scrivete: Abbiamo
avevano
se
debbano
3^ et o^ del Datio della Gabella grossa
come
pagar
in
del
quello
134
—
particolarmente
che
scrivete
ne
cession
vien
già
assegnato
era
appar
Cremonese,
la
qual
vedemo
Capitolo
Et
alle
perchè
della
cose
Allegati;con
et
annuiamo
in
Comunità
et
vigor
a
aver
sodisfar
grossa
giusta
questa
Comunità
et
di
cosi
a
danosa
la forma
fatta alla
avviso.
De
De
Non
parte
non
124
.
.
.
3
....
synceri
0
...
gli
Gabella
concesso
si fa
sopra
Della
tutti
sig.Lodovico
noi
da
più
cento
per
a
osserverete
successori.
de
5
della
il 5^
quanto
Inviolatamente
memoria
dati al
o
abbia
non
come
Capitolo
di
voi
revochiamo
delle
suo
il 3^
nostra
voi
la
futurum
del
per
impetrata
danari
sopra
condo
se-
inegualità,
nostro
Romanengo
per
Ro-
del
essere
come
in
de
pendentemente
el pagamento
ma
ad
contiene
e
Senato
Romanengo
devano
debbano
osservare
Nostra
gne
città.
parte di questa concession
detta Comunità
altri che
se
nostra
le viene
,
nel territorio
questa
veritate. Sicché
tanta
alcun
COSI
di
abitanti
a
del
in
qual
fatta alla Città
inconvenienti
autorità
el
in contrario
Signoria
molti
produce
5,° predeti
et
diritto
scrivete
Ro-
ordinario
de
concesso
come
3,^
Capitolo
concession
esser
de
questo pagamento
el
et
con-
sig. Lodovico
al
el Datio
che
tutti sopra
a
tutti i Cremonesi
comprende
manengo
c.o sopra
per
el secondo
per
la pago
quel
stata
alla Comunità
concesso
fato mentione
Imbola, nulla
come
et
5
inleso
et
la sopra
poi
iij«iDucati
la sia pagata delle
dell'
da
dopo
nostro
delli
che
manengo
che
per
Abbiamo
contien:
se
-
e
a
tione:
men-
farete
ricevuta
tene
da-
135
-
-
Yl.
Archiv,
(
Die
Dominicus
Tronus
gen.
di Venezia
Mccccciij.
(lecembris
xj
Marino
Bollani
Marcus
—
Antonius
—
Aloysius de Molino, sapientesConsilij.
Zacharias
Justinianiis—
Petrus Capello
—
Laurentius
—
Contarenus
sapientesT. firme.
partirse immediato
eq.,
Essendo
per
avvanti
alle
che
dei
occorrenze
Cardinal Ro-
™""
aboccarsi
la Ces.
con
Francia, e ben
in
ritornarse
già
vel fortasse
e1 R
partitofin questo giorno da Roma
thomagense(*),per conferirsi ed
Maestà
).
tempi presentie
veniente
con-
ogni
per
la Rev.nia
de onorar
ufficio,
rispettousar al medesimo
Sign.aSua, che altre volte in simil caso e stato fatto:
mandando
ad accompagnarlo da persona onorevole et
at^a
la X.ma
verso
e
fargliben
a
intendere
M.'à
de
Rettori
nostro, si
la Rev.»»^ persona
verso
sua
L^anderà parte,
patissedilatione,
presentisiano ballotati in questo consiglioli
nostri
de Cremona
e
quello che avrà più
perché il tempo
che
come
animo
il buon
non
,
Balle
a
non
lire 12^
ricusanti:
ricusar
per
ducato^
e
sua
veramente
pre"so el Cavai
aver
spese
non
sia tenuto
debba
a
intende
De
parte
de
non
(*)Giorgio
di Rouen
d'
sua,
ragione di
render
Non
e
sarà
alcun
synceri
mese
conto
quando
deliberata.
con
e
parte de
della
in camino
metterse
se
di due. mille d'oro
pena
oltre le pene
della persona
sia tenuto
33onne
sotto
quella Commissione
da
come
possa
La
cavali XX.*»
miglia
fa-
com-
e per le
stafleri,
due
Ducati
alla
200
de'
quali
Signorianostra.
140
10
....
0
Amboise; cardinale arcivescovo
{Rhotomagus.)
e
di Nar-
136
-
-
VII.
{Jrchiv.SommiItistriictione della
Cremona)
Magnifica Comunilà
declori
agliSpectabili
ScifioneHermenzone,
Signorianostra de
Domini
Picenar (li in
Oratores.
domino
de
Cremona
Paganino Ugolano
et
oratori destinali ala Serenissima
Venelia.
Gionti
che
sarete
vi
Venetia
a
presentarete al conspecto del Serenissimo
Excellentissima
cum
et debita reverentia
la fidelissima Cita
litere credentiale
le
sotto
quale da
Primo
soa
che
de
è per
lene
et
amore
et
justicia,
della Cita confirmati
et
soa
ad
ditti statuti et
debia
che
che
la
fedelissima
mente
sii che siamo
le
e
Co-
fermo
governati
lege statuti etordeni
bavere
et
unquem
alterati et reducti
ne
che
soa
approbatiper la Celsitudine
di
gliCapitoliconcessi per gratiaet humanità
quella siine
che
et domandare
le infrascritte cose.
per indubitato:
propositodela Celsitudine soa
cum
exponere
premettarete che questa
munita
ricomandarete
le
Cremona, presentandogli
degli Magnifici Rectori et nostre,
le caus(^
parte nostra glisignificarete
soa
de landata vostra
ala Serenità
ala
Signoria nostra
humiltà
omne
Principeet
quale primo loca
observati.
Et che
omne
volta
transgressi,
violati,
extortione e mangiane. Quella
Capitulisono
in
grandissimo despiacereet provedere
sijno restituiti ala observantia
soa.
Et
pertanto
al capitulo
cominciarete
particolarità
dele biade quale è de grandissima importancia.
del Capitulo
Exponendogli Che per disposicione
venendo
alla
,
numero
XII
concesso
per la Sublimita
sua
è lecito ad
138
-
-
libera deli Ciladini dessa Cita de
e
le biade
comperare
suo, ad
alla
omne
piaza corno
chuno
la
derìtro
soe
libito,
senza
suo
disponeree
solari
agli,,
cita
alcbuna
e
e
vendere
distretto
sì
proibitione
dal-
limitazione
senza
precio.
Circba questo, farete intendere,che
ad caduno
proiì)ito
publica Grida
stato per
questo
è
anno
re
vende-
de
agli solari alcbuna quantità de biade
comperare
sì nella Gita, quanto de fuora, senza
licentia,Quale
e
licentia
concedeva
se
al arbitrio
prefatomagnifico domino Podestà
a seculo
tlinari^qual prohibitione
,
del Cancellerò
del
extorsion
de
cum
fuit
non
delle altre carestie
quantuache sijno state
gli tempi passati.
auditum,
grande per
Soa
ala Celsitudine
questa parte supplicherete
In
degni provedere, che
prima liberta del vendere
se
de
come
altre
omne
cose.
comperare,
Gride
facte per lo
Podestà
omne
cosa
avanti
Et che
remisso
lo
del
regimento
sì dele
biade,
sij levate tale prohibi-
Et
cione, et qualunche
e
la Gita nela
sij restituita
e
,
nela
prefatomesser
liberta
che
era
presente magnifico Podestà.
sijno facte più tale prohibicione,e che tutto quello fosse extorto per contrafactione de tale prohibitionesij restituito integralmente.
per Tadvenire
in. Item
gli exponerete,
licito
sempre
Calmerie
a
cadauno
corrente.
numero
dessi
manche
de
che
non
corno
far pane
Ne
maj
è stato
similmente
al peso
venale
foe ristretto
e
del
limitato el
paneteri et quando se è trovato pane
peso, per gli Deputatidela Comunità, ad
,
specta tal officio de pesare
mandare
ordeni
,
se
è
solito
cosi disponentigli
agli presonerj,
nec
altra condemnacione
questa Cita,senza
tal pane
de
el pane
punicione.
139
—
-
Girella questo, direte ala Sublimita
che
soa,
slati restretti ad
sono
paneteri questo anno
Licet poi lo magnifico Podestà disse
re
et in effectu non
vera
el
centia
€t
e
che
grande
caso
e
de
trovandolo
mancho
benché
in minima
Ihanno
convertito
quantità ala
più
e
farglila
ab
omni
messi
in ceppo,
non
che
chi
de
pane
Et ulterius
gli hanno
se
Redondo
cita
e
Spelta o
le altre terre
ut
suo.
pane
fo
supra
tre
e
est
et
cum
distretto,
havere
pan
negro
vicine
gli
è
facto
che
,
in questo
stato
tolto
et tolti dinari in gran
Qual prohibitione de soprascritte
comò
facta,
saria smaltita
desta facle per
tolto dinari
Cancella-
over
trovati alchuni
de
o
povertà è stata conducta
dela
alchuna
deterius
quo
della bancha
e
manifestamente
deli
la remola
po' comprehendere perche
altri che
e
darglialtra deffesa,
senza
Imo
più, essendo
de
pane
gli hanno carcerati e
altro novo
lassandoglisenza
gamento
pa-
non
al arbitrio
sorte
loro
ducato, a chi doi, a chi
et incarcerati
summa
el pane
pesar
,
tempo de questa carestia extrema^
e\ pane
magnifico
dicevano
come
ero
alienum
prohibitoin
era
dinari,
Cavai
mandarne
uso,
un
presone
è
volte ad
,
perare
com-
comperato,
senza
suo
condemnacione.
dela
del
in
humanitate
ria. Ma
peso
al albitrio suo,
meno,
ne
a
de
quantità,gli toglievano el
presone.
videlicet
più
e
Ma
stati extorti dinari
gli sono
più
tento,
con-
voleva, qual li-
se
gli direre anchorachel
altri dela famiglia desso
andati
sono
era
E
summa.
mero.
nu-
licentia de
trovati havere
son
certo
pane.
excessiva
exactione
cum
per
Contestabile
chi
a
non
se
vendere
e
faceva
ne
se
licentia,et venduto
Podestà
e
faceva
se
senza
in
frumento,
molti
a
potesse fare
ognhomo
che
dicti
nella cita
in
e
se
paneterie
distretto
nela
grandissima quantitàfuora
licentia desso
il cancellerò
fuora
magnificoPo-
del dominio
dela
140
—
—
prefataSerenissima Signoria nostra quello che era
prohibitoa nostri cittadini e contadini,e gli è statoche le
Anchora
soldi doi imperialiper staro
scosso
le quale remole
dacio alchuno
remole non
pagano
ala povertà de
haveriano dato grande soccorso
pur
,
^
questa citade.
a Soa Celsitudine
questa parte supplicarete
In
venale
pane
degli statuti
ne
gli denari
mi.
el solito
secundo
et ordeni
et pane
nostri
Item exponerete che per
et per il consueto,
la necessita
deli
de
le
districtuali,
chi è stato tolto.
ad
tuti,
degli stadisposicione
per il passata
è accaduto
quando
biade
cavar
disposicio*
sij restituita
la
che
e
,
la valuta
over
,
secundo
e
far
ciaschuno
sii licito ad
degni provedere che
se
che
gno
cita por biso-
dèla
fuora
tale biade
licentie de
specta-
farse per
gli notarijdel officio dele vitualie,qual
officio per vigore deli capituli
nostri et de dieta Comunita, e non se può tuore per diete licentie se non
no
doij dinari
staro, salvo
per
circa dieta notarla de
dinari
condictione
mità
Podestà
che
quello officio
desso
tia
licentia
de
a
computo
della
de
biada et alchuna
In questa
ha
Comunità,
tutto
apropriarse
el Cancelero
facto tale licenper tal
scosso
e
volta dinari tre per
,
tal officio
secundo
soa
gli è
staro
staro.
mezo
Serenità
sij restituito
che
più
del prefato
dinari tre per ciaschuno
parte supplicarete che
degni provedere che
ala Comunità,
Cita. E
nondimancho
E
la
se
potes-
se
non
dessa
et
cum
,
havesse
dicto Cancelero
Magnifico Podestà
el notarlo
senza
questo
absorbere
et emolumento.
trovare
per ri-
incantata
Podestà
ordeni
contentar
voleva
del
vet
sono
Celsitudine
soa
benché
prejudiciodeli
fece per
foe
de
Cancelero
emolumento,
fare in
se
victualie
benefìcio
chel
desso
presto
in
doij anni
che
e
vato
conser-
stato concesso
se
141
-
Celsitudine
la
per
€ver
Cancelero
sno
Bressa
mancho
delle
dice
essere
se
il
stato
tal
tolto
più
et
Cremonese,
in
questo
persone
ale fraude
accusati
et
non
stati
quali sono
quantitàde ducati.
et
far lofflcio suo
de
tutte
biade, Nondi-
littere dela
de
dine
Celsitu-
sij stato proceduto et
anno
per
Francesco
et
fragranticrimine
commettere
virtute
cavai chate
debiano transcorrere
obviare
per
lo allo-
cum
le
per
biade, quali volendo
per
emanate
tutto
soa
Barisello in Cremona
per
fine che
ad
ponno
che
pare
condennate
fare per
ritrovare
ponno
che
soa
per
le confine
e
contrabandi
le fraude
de
la Sublimita
cavallo
a
da
Platyna
a
el Cremonese
facilmente
trenta
le spexe
e
discorso,debe
da
Podestà
impazar
quello è
tutto
BaptistaThoro
balestreri
cum
e
habia
se
exponerete, che havendo
deputato Johanne
giamento
deinceps
magnifico
sij restituito integralmente.
indebitamente
Item
dicto
ne
,
proveda, che
e anche
officio,
V.
soa
—
fraude
de
biade
che
,
ritrovati in
condennati
mine,
fragranti criin bona
composti
et
se
in questa parte che soa Celsitudine se
Supplicarete
degni ordinare, che non obstante le littere soprascritte,
non
se proceda, se
non
centra quelli
per tal causa
che serano
ritrovati in fragrantecrimine,come
è disposicionede rasone
e
è universale
come
comune,
observancia
in tutto quellofelicissimo dominio, et dandogli
le debite delFexe, perche attendendossi
solum
al dicto de accusatori,
in facultate de casarà
sempre
duno
tristo accusatore
de mettere
chi gli parira in
,
discrimen
VI.
Item
de
la vita
exponerete
deli statuti nostri
Comunità
pono
iniervenimento
con
fare
dela robba.
e
a
soa
Sublimita
firmati ut
dalchuno
Cavalero
deie
ò
per
vigore
gli Coreri dela
supra
execucione
che
licentie
Conestabile
senza
dela
142
-
-
famiglia desso MagnificoPodestà
stati moderali gli pagamenti cum
ali
qualiCorerl
novi
ordeni
sono
facti
auctorità deli MagnificiRectori passuperinde cum
sati
Messer Hieronymo Donato, et messer
Paulo Pisani
in honesta e bona taxa assaj mazore
che non
se di-^
sponne per gii Statuti.
Circha questo gli direte,che e facto inhibicione a
tutti gli corerj de far alchuna execucione
de licencie,
se
prima non sono bollate del bollo del Signor Marcho al officio del Podestà
qual bollo se scuode per
lo mancho
che è una
uno
insolita mangiaria
grosso
e centra
gli ordeni nostri e se non gliintervene uno
degli Cavaleri o Conestabile da prefato magnifica
Podestà, aut havesse licentia da essi. Quali Cavaleri
veleno observare gli ordeni predicti
e conestabili non
circha glipagamenti desse execucione et hanno introducto
una
corruptelainaudita et insupportabiledeexcessiva e fuori de ogni bone*
scuodere
una
summa
state postpositi
e neglectigli ordenj predicti.
Ir questa parte supplicarete
Sublimita che
a sua
vegli provedere che gli ordeni predictisijno obsere che
sijfacto la restivati,e non sijnotransgressi,
,
,
,
,
tucione
ciò che
de
saria
facto constare
essere
tolta
indebitamente.
VII. Item
gli exponerete,
che
per
ordeni
facti per
questa Comunità, confirmati per glimagnificiSijndici
Sublimita
de! a
che
Corte
che
de
sono
del
hanno
se
soa,
sono
hanno
ad
prefato domino
a
fare per
moderati
et limitati
fare al Vicario
Podestà
maleficio
e
per
gli pagamenti
e
Judici dela
le
cavalchate
per demonstracione
per vigore deli ordeni dela Comunità
fare agli
limitati gli pagamenti che se debono
loci. Et item
notarjdel maleficio,et per altri statuti se dispone che
loro officio sengli Judici e Officialidebiano exercere
143
—
za
pagamento
se
debia
ad
defensam.
premio alchuno. Item
copia degliJudicijad
e
dar la
nisi
sanguinis si
ex
queste
che
actis
delieto prò quo
cose
non
detenta
niuno
possa
ingeraturpena
non
fideiubere.
direte
ala
fanno
exatione
se
se
che
scripta e
velit idonee
per le Cavalchate
summa
cadauno
niuno
che
detenuto
Circha
dispone che
se
tura
possi essere posto ala torpiena
procedentibuslegittimisindicijs,vel semi-
E
probacionein
essere
—
Sublimita
soa
in
assaj mazor
dicti ordeni
dispone per
comò
in
duplum
più. Et item lo Judice e notari del
toglionopagamenti inhonestissimi,comò
ala fiata
et
constituto
caduno
ad
altri
ducato
da
deffensam
etiam
il Judice
dele Cavalchate
ferito alchuno
el visum
et
a
e
per
nio
testimo-
sej
,
extorsione
e
negli
inaudite
puncto la tavoletta deli pagamenti
servando
non
ordinati. Et
per
fin
processie testimonj fanno
et extranee
essere
ducato
uno
caduno
et per
uno
ficio
male-
del maleficio
se
fa pagare
deli casi fortuiti et accadendo
vo1e
civitate,
in
repertum
ducato
uno
el ditto Judice
luj e
per
lo
tano
no-
unaltro.
gli direte anchora, che non
copia deli Judicij,ma etiam se
subditi e gli mette
in presone
solum
E
accade
non
et
pena
mettano
se
de sangue,
ala tortura
destene
volendo
la
le persone
e
delieti dove
gli
per
denega
se
loro dare
segurta,
legittimis
precedentibus
non
indicijs.
In
che in
questa parte supplicarete
la
soa
et ordeni
Sublimita
se
ad
condemnare
alchuno
observati
unguem
e
che
stato tolto indebitamente.
erete
statuti nostri Potestà
ne
se
queste co-
degni ordinare, che gli statuti
predictisiino
sij restituito quanto è
Vili. Item gli expon
tutte
in
che
alchuno
mazor
vigore
per
non
pena
pò
che
se
deli prefati
aggravare
contenga
i4i
—
negli prefaiistatuti. Et
-
item
che
subito
facte le
con-
deranacione,el quinternettodesse le debe dare e condella prefataCosignare agli Rasonati dela Camera
se
nuire
munita^ perche non
gli possa agiongere ne diminiente post
publicacionem.
questo direte alla Sublimita
Circha
magnificoPodestà
fa le condemnazione
giore, bora
doppo
che
summa
la
In
al ordinario
et che tutte
siano
excessive
ma-
re,
fa-
doverebbe
non
condemna-
lo
retene
a
in
tuti,
sta-
chi
quinternetto
vote,ne le lassa
suo.
che
questo supplicarete
ordini ut supra
bora
suo
publicacionedela
cione, luj over el suo Judice
tanto quanto el vole,et scuode
andare
disposicionedessi
al arbitrio
in minore
et item
la
attesa
non
chel prefato
soa
reducte
ad
observi
se
gli statuti
che
quellecondamne
debit'a
sono
juxta
summa
et
for-
statutorum.
mam
Villi.
statuti nelle
catisa
cause
degli damni
cause
civile,preterquam
domandare
e
cumque
gli exponerete, che
Item
Judice
civile.
E
in
dati,et
vigore
in
sive ordinario
se
sapientiscoram
sive delegatoper
non
se
dessi
altra
omne
execucionibus,
consilium
nondimancho
per
pò
pellare
apquo-
essere
vole admettere
le
de
e consilijde
savj in tale cause
appellacione
civile.
damnidati, et ala fiata nele altre cause
Gli domandarete
che tale
ut supra, che sijprovisto
appellacioneet consilijsiano admissi in diete cause,
negli casi che per virtute dessi statuti se debeno
admittere.
IX. Item
exponerete alla Soa Sublimita
gore
per viduj officiali
corno
deglistatuti ut supra nostri specta a
dele victualie,
uno
deputatoper lo magnifico domino
Podestà,l'altroper la Comunità, cerchare le fraude che
se
commettono
circha
pondus numerum
et mensuram
146
—
che
madversione
gli parira,
siano
XL
Item
cosa
che
gli Conestabili
legne, vino,
tuor
conduce
se
cavalli sotto certa
del
Benché
poi Tanno
domino
Paulo
in
et
dele
Celsitudine
la
in
tanto
La
dicti
è unaltro
in
desordene
la
qual
alchuna
che
e
ofTicio suo,
perche
se
se
la
solum
non
fermati
con-
è
cosa
se
non
et tassa
adeo
che
se^
el
ordinario.
desistere
de
tuore
soa^
cosa
gli magnifici Rectori
deli statuti
Et
nostri
limitacione
del
littere
et taxa
Nondimanco
non
regalie
de
Statuti
grossamente,
debiano
observantia
fanno
certe
tunc
supplicareteala Celsitudine
cosa
dicti Conestabili
che
dieta
manche
non
BoUani
limitacione
che
1500^
Magnifica
execucione
deli
Celsitudine.
deli termini
dacie
Circha
confirmati
esso
et taxarno
qual
statuti,ma
fuora
excede
ne-
carré
anno
Domenico
la forma
soa
del
che
,
servano
altra
ne
le
forno
Barbo
messer
porte,
soa.
centra
per
reducta
ordeni
Paulo
cita limitarno
essa
puote far
se
gore
vi-
per
feno,prede
sequente pare
Barbo
agli Conestabili
dela
or-
porte dela Cita,
dele
uve,
Quali
pena.
che
soa
la cita sopra
entro
domino
Magnifico
rectori
et
patente deli MagnificiSijndicifin al tempo
littere
per
gli statuti
exponerete ala Sublimita
deli Statuti
pono
et che
observati.
deni
non
-
mille
sotto
extorsione.
il serenissimo
quella Comunità
ala
glistrenzano
sotto pena dela privacionedel
cesse,
pretexto de ditte regaliecon-
Principe nostro
mai
ha
fatto
ve
interogasse
querela dele cose
magnifico domino
de alchuna
desse al
o
suprascritte
gnifica
Podestà, gli responderete chel è vero che per la maComunità
gli è stato facto querela de alchuni
deli soprascritti
anCapituli,et per multi particulari
chora
se
è
facto molti
gravamenti
de
molti
denari
147
-
tal
extorti,benché
magnìfico
esso
querella e gravamenti
dicti
perchè
,
—
particularinon
Podestà
se
questo rispettomolti
et per
far
vavano
gio-
reportavano
rebuffi
non
niente
da
et
tumeliose
parole con-
sono
restati de
gli gravamenti, perche
mente
indifferente-
prefatomagnifico Podestà usava
centra
omne
grado de qualunche homini
ctori, cavaleri
gentilhomeni mercadanti
tali termini
a
comparere
el
,
donne
che
,
in
et alieni
Signoria
Vostra
chora
e
fedelissima
sei
Et
in dire
è
dolceza
soa
,
plebei
tutto
nienti
inconve-
e
sima
prefataSerenis-
piena de Justicia e de
verso
gli subditi et pue
preci-
fedelissima
correspondentiala
non
soa
che
in
dela
intencione
dala
questa
verso
termini
erano
vero
Humanita
Amore
sa
,
preti, do-
,
Gita,et termini
fede
e
servitù
vera
an-
des-
Cita.
Principe se risolvesse
mandara
gii Sjndici soi in
prefato Serenissimo
che
al tempo
questa Cita per
suo
questa
et
altra
causa
et che
loro
in
^
quel tempo toglieranole informacione
sopra diete querelle
gli responderete che la qualitàdeli desordeni
occorenti
non
patisse indusiar tanto tempo, perche el
male
è de tal sorte chel non
può expectare più tardo
remedio.
E quando più ultra se tolerasse^ che
non
,
credemo
de
se
debia
fare
seria
,
centra
la
expectacione
quello suo fidelissimo 'populo.
E perche gli sono
molte
altre contrafactione
de ordeni et statuti,
et corruptelein questa Cita,corno
pete,
sale quale saria longo descrivere
vi commettemo
che ultra le predictecose
facciate in nomine
nostro
de tutte altre trangressionequerellaala Serenità soa,
che comò
è manifesto
et'è judicio universale de tutta
la Cita, gli statuti,ordeni, et capitulidessa non
forno
maj dal ricordar degli homini in qua in tanto desortutto
148
-
dene
de
è
quanto
presenti
displicenlia
zor
—
mala
e
in
consequentia
in
et
de
contenteza
tutta
ma-
questa
Cita.
expedienti
exponere,
che
sarà
nela
Et
de
vi
demo
et
le
exequati,
quanto
particular
Datum
ad
et
tractati
viso
per
Cremone,
Antonius
Johannes
expediati
vuj
per
lettere
de
ala
faculta
quello
proposito
patria.
volemo
quelle,
unitamente,
giornata
ne
vostre.
XXIIII.
die
de
Regazola
Sfondratus.
Junij.
de
confldamo
ne
la
verso
parira
tutto
nel
essere
caduna
et
et
corno
amore
et
cose
agitato
sarà
parira
vi
dove
replicare
Comunità,
questa
tutte
et
vi
vostra
qual
altre,
commissione
ampia
necessario
de
et
cose
respondere
prudentia
le
tutte
dire,
beneficio
e
che
quale
le
Girella
1505.
et
darete
I
CAPITOLO
QUARTO
SOMMARIO
1507
(
La
ropa.
Paolo
—
ispira
Veneta
Repubblica
1509
)
-
diffidenza
Miani,
Antonio
Nobili
Alvise
Mula
Da
fortificano
Zaccaria
e
cremonesi
liati.
esi-
cremonesi
cremonesi
ostaggi
senz'
Cremona
dello
I
—
armi
Galeazzo
I
si
di
ritirano
Pallavicino
Francia.
Assassinio
cremonesi
rende
di
fuggono
ai
francesi.
Gian
da
di
Luigi
Venezia.
Il
—
di
Cremona
Castello
S.
a
ai
XII
Mussi.
Francesco
d'Agna-
Castello
in
in
veneti
Battaglia
nel
entra
Lettera
—
governatori
—
—
re
terre
Quarantacinque
—
denaro.
senza
governatori
Alcune
Signoria.
—
e
—
Orsini.
Venezia.
a
Gambrai.
?—
alla
ribellano
si
di
Lega
Niccolò
e
neziani
Ve-
I
—
Cremona.
d'Alviano
Bartolomeo
Documenti.
d^Eu-
Contarini.
—
si
stati
—
—
del
altri
agli
ce,
Cronome
si.—
Cremone-
Gli
—
di
ostaggi
Cremona
L
[a
della
fortuna
Credendosi
si curò
cominciarono
e
aver
sempre
di rovinare
sua
pre:
importuno,
il vento
in poppa,
ognuno
(1),
inimicarle
a
la
al Machiavello
ed
impetuoso
Marco
Non
dire
faceano
potenza^ che
San
Repubblica e
fieramente
i
pali
princi-
potentati
d'Europa^e siccome vedeasi forte
padrona di ampio stato,si fece in lei più vivo
il desiderio
di nuovi
mantenere
per
i
anzi
acquisti,
già fatti. Quindi
il
che
la
cura
reggimento
Provinciefu spesso confidato ad uomini
più avari che saggi,più intenti a spolpareche
i paesi commessi
ad amministrare
al loro governo,
nulli. Fra questipuò, sulla
0 ad uomini
delle
fede
del
Antonio
Bordigallo,essere
del
Miani(2",
(1) Capitolo dell'Asino
(2) Che
il
cui
annoverato
Paolo
reggimentoinCremona
d'oro.
Bordigallo chiama
Milio.
132
—
altra memoria
di
a
non
che In
sollazzi,
peiquali non
dubitò
nel 1506
Cremona
ciò
se
considerevoli (0. Eglivenne
spenderesomme
col
e
vi rimase fino al
i508
Il governo veneto
comingrado di podestà.
dunque così ad attirarsi Podio delle popolazioni*^
in Cremona
e
forse da
alcuni
della
pochi restavano
che
segno
fatto che
pure
e
popolo
dorato
Veneziani
credè
,
contro
cadde
che
sprito
ina-
avevano
che
cremonese
fulmine
il Leone
volgo^istigato
le malattie
dell'ira celeste
un
il
minazion
della domormorava
patrizj,
alla quale fra noi
Repubblica,
omai fedeli.A questo aggiungasi
la fame
il
un
ci è rimasta
non
dei
amantissimo
—
la
nel
Signoria
sul torrazzo
vi si
aver
era
e
strusse
di-
posto dai
di notte tempo,
e nell'altro che
(^),
furiosa procella,
la cittàfu scossa
durante una
(^).Nò mancò pure la piena
da un
terremoto
cosicché
del Po (^) ad aggiungersi
a tanti mali,
il povero popolo,
infermo,oppresso,
affamato,
di quei
facileorecchio prestava alle suggestioni
nobili nemici alla Repubblica.
Ma questa,conoscendo
finalmente come
in qualchemodo fosse
Cren.
(i) Bordìgalio,
Campi.
(-2)
(3) Cron.
crem.
(4) Compendio
cit.
ecc.
cit.
-
154
-
di vìveri il castello e si tolsero
provvedere
le decime
agli ecclesiastici.W La parte dei
bastioni principalmente
fortificata fu quella
di porta di S. Luca
va
e
perchè di là s'attendeil nemico
e
perchèeravi presso il castello.
Queste opere diresse Fra Giocondo,ingegnere
della Repubblica,
al servigio
al presidio
mentre
di Cremona
Lattanzio da Bergamo,Alvise
stavano
Avogadro e Vincenzo di Naldo (^K
per
-
Queste
Cambrai
cose
accadevano
si preparava
contro
nel
mentre
Venezia
che
a
mosa
quellafa-
ratore,
legafra Luigi XU, iMassimiliano impeFerdinando
il Cattolico,
Giulio II,Carlo
d'Este e Francesco
duca di Savoja,Alfonso
di ciascuno,
Gonzaga.Qualifossero le pretensioni
la
dell'odio loro contro
quali i pretesti
Repubblicanon diremo noi,essendoché tutti gli
storici hanno
parlatodi questa famosissima
la
lega(^) Solo diremo che la città nostra
Gerra
d'Adda, Brescia, Bergamo e Crema
reclamate
di Francia,siccome
dal re
erano
lano.
di Miterritorio già appartenenteal ducato
Il più alto segreto dovea tenersi sopra
i preparativi
deglialleati
questo trattato^ma
,
.
(i) Gron.
(2) Vedi
crem.
Docum.
I.
Romanin,
(3) V. Guicciardini,
ecc.
00
e
Fu
i Veneziani.
insospettirono
pubblicavoce
la
—
quindiordinato
ad Antonio
Condulmer,
basciatore
am-
della
Repubblicapresso la Maestà
di chiedere spiegazioni
in proCristianissima,
lui bugiara
damente
posito;ma Giorgiod'Amboise
rebbe
osserverisposeche il suo monarca
la lega di Blois, e
con
ogni religione
che
nulla
si
fatto
era
a
che
Cambrai
potesse alla Repubblica:menzogna,
scrive il Bembo
medesimo
W^ ripetutaal
però
non
temendo
quelleparole e
dal
Condulmer
prestandofede a
il grave pericolo
,
provvideroalla difesa,nel tempo
con
in questo
Fu
F animo
gratificarsi
cremonese,
appartenente a
pronepote
di
che
sotto
avea
lui
,
l'odio
nato,
tempo che il se-
di
Formigara,sul
Renato
Trivulzio,
godesse quelle esenzioni
il governo
quale concessione
cando
cer-
del maresciallo Tri-
che il feudo
concesse
vulziOjj
stesso
offerte di disarmare
generose
nemici.
decloro
a
quanto
a
re.
Veneziani
1
nuocer
del Moro
il maresciallo
avea
:
della
piùvolte
la RepubblicaC^). Tutto
tentò la
supplicata
si volse a chieder soccorso, ma
no,
invaSignoria^
al re d'Inghilterra
II: ond' è
e a Bajazette
(1) Storia
dì Venezia.
(2) V, Docum.
II.
lofi
-
che
a
animo
con
a
in Cremona
il
danni.
che
dicendo
si andava
in città passandoil Po
verrebbero
altre siuiili voci
Monticelli ;, ed
quando
preparò
sola la terribile sfida di tutta
a' suoi
Europa collegata
i Francesi
si
grande
veramente
ricevere da
Intanto
-
correano
,
in
francese
governo
Milano
per
mine
pubblicagrida fece noto a tutti come in terdi tre giorniogni suddito della blica
Repub-
dovesse
uscire
dallo
sotto
stato
pena
,
d'esser fatto
del
re
do
l'aralA metà d'aprile
prigione.
di Francia passò per Cremona
e
,
di
qui, toccando
per
dichiarare
in
del
nome
Mantova, si recò
al
esercito
un
ne
degliOrsini
soverchiamente
uom
l'Orsini,
fortificare la
terra
e
e
a
Niccolò
ma
,
fra
freddo
numeroso
entrambi
valorosi
discordanti
tanto
in-
il comando
d' Alviano
uomini
,
più
confidarono
Bartolomeo
guerra
Veneziani
signore(^). I
suo
e
poterono (-),
conte
Venezia
quellaRepubblicala
a
adunarono
che
a
loro.
gliava
Consi-
di
circospetto,
fesa
di tenersi alla di-
ferma
,
le forze
raccogliendo
la
Serio,e d'abbandonare
(1) V. Docum.
(2)
Secondo
di 60 mila.
tra
V
Oglioed
Gerra
d'Adda
uomini,
secondo
il
al
I.
alcuni
di 40
mila
altri
io7
—
difendendo
nemico
fra
5
L'Alviano,al
ferma.
—
fiumi la terra
que'due
contrario
caldissimo
,
e
opinavadi portar la guerra nel
Milanese. Ma la Signoria
danti
tenne, fra sì discorvia di mezzo
una
opinioni,
e, provvedendo
de' luoghi fortificati,
alla sicurezza
di non
ordinò a' suoi capitani
passar FAdda.
Non
appena la Repubblicaebbe preso il suo
partitoche LuigiXII, alla testa di numeroso
in Italia,
sano,
Casa
sceso
esercito,
passa FAdda
Rivolta e altre terre
prende Treviglio,
delFOral sopraggiungere
e
saccheggiandole^
sini ripassail fiume e abbandona
Treviglio
lasciandovi un
presidio(^).
Mentre accadevano
queste cose sulFAdda,CaS. Giovanni in Croce,Galsalmaggiore,
Spineta,
ardimentoso
5
vatone.Castelletto deTonzoni
si danno
in Cremona
ed altre terre
al nemico. Frattanto
essendo
poche e
monesi
cre-
sche
le soldate-
poco
il denaro,
inviarono a Brescia il camarprovveditori
lengo Sebastian Malipiero
perchè a quel provveditore
Gritti chiedesse soccorso, quando Andrea
Ala (^^ caldissimo partigianode' Veneziani,
offerìai governatori
tremila ducati (^).
i
,
(1) V. Verri, Gi'umello,ecc.
(2)
Fu
(o) Y.
ambasciatore
Docum.
l.
alla
Repubblicanel 1503.
lo8
-
—
durante
Signoriaelesse provveditore
La
Giovanni
questa guerra
conferendo
dano
e
titolo di Castellano
sessanta
con
,
in città essendo
Ma
Signoriagiuntaal
Lore-
Marco
quest' ultimo
a
5
mese(M.
Diedo
anche
il
ducati
al
l'avversione alla
massimo
grado ^
i provveditori
stabilirono di
prendere fra i cittadini
1^) ostaggi,
che furono sotto la
quarantacinque
custodia del Brisighella
po,
prima condotti al campoi a Brescia,indi a Verona e finalmente
Venezia "^). Erano
a
questi:Corradolo,Gian
Clemenle
Gian
e
sico,
Stanga,GiorgioPerSfondrati,Giacomazzo
Martire
Pietro
Antonio
Salerno,Gian
W
Battista
Mìglio,Ferrante
Eliseo Raimondi
Pietro Martire Ferrari
,
,
(^),Stefano Sfondrati,Giacomo
Visconti
Girolamo
Salerno
Rocca, Gian
Docum.
stati 35.
Il
Dovara,
la Cronaca
più
crem.
Bordigailoe gli altri
imprigionaù ingiustamente
non
j
rono
presi come
ostaggi.
(3) V. Docum.
(4) Esiliato nel
(o) Oratore
Anton
,
Antonio
li)
Gal-
IIL
(2) Secondo
dicono
Battista
Fodri
Melchiorre
Alberto
Muzio,
V.
Gian
,
,
Maria
Marco
e
Ponzoni, Graziadio Ripari,Benedetto
Antonio
della
sico
Per-
a
I.
ISOO.
Venezia
nel
1499.
volte citata
bero
sareb-
storici cremonesi
ih
che
fa*
avvertendo
lo9
-
Ottolino
laratij
—
Cauzi
Alessandro
Guazzoni^
rino
SemprevivoSfondrati (0, Antonio Tinti,GuerCelano
Ilario Carbone
(^^\Niccolò Gallarati Francesco
Ziicchi,Gian Andrea Mai^
,
5
Gian
nardi
De
Bartolomineo
Girolamo
Ho
j
,
Mariani
Mondinari, Gaspero
(5),Alessio
Borgo, Giovanni
neboni, Ottaviano
Antonio
Erraenzone
Battista
Barbò,
Antonio
determinazione
il
numero
già poco,
era
Intanto
rinforzi
di
i
fé' divenire
pochissimo.
attendevano invano
provveditori
esausta
:
(6).La
Zaccaria
cese
prendere tanti ostaggiacla Repubblicaun
odio maggiore,
de' suoi partigiani,
che fra noi
contro
e
Baldassarre
e
i^)^
sandro
Stanga, AlesGian
Ariberti,
Glussiano,FilippoMaria
Pietro Golferami
Casale,
Mainardi
Galeazzo
l^),
Gian
da
Za-
dalla lor
quasinessuno
la cassa,
aveano
parte
nessuno
o
i Cremonesi.
tra
(1) Esiliato nel 1500.
(2) Idem.
(5) Idem.
(4) Giureconsulto
di
(5) Scrisse un'opera
(6) V.
Docum.
conserva
nella
eccetto
Niccolò
di Casale
e
aggiungono
IV.
—
Parmense,
qualche fama,
intitolata: De
Nella
sono
Galiarati, Gio.
Alessandro
Giovanni
e
homicidio
cronaca
Benedetto
Arìsi,
voluntario,
che
si
questiindividui,
de
Bartolommeo
invece
1522.
cremonese
notati tutti
Guazzoni:
nel
morto
di
Ho,
Gio,
questivi
si
ICO
---
Scrivcano
di chi
dunque
Venezia
che
non
sapeano
cendosi
più che,di-
più fidarsi ormai, molto
che la Repubblica
era
generalmente
nessuno
rovinare,
tempo
a
-
Acquancgra ed
Agnadello
;,e
sto,
Se-
cremonesi
altre terre
insegnedi
le
h' Orsini
fede in lei.In questo
aveva
la sconfitta d'
avvenne
per
Francia
nalzaro
in-
i^).
intanto assediò
Treviglio difesa
ostinazione dai Francesi,
nalment
ficon
e
penetrativi
i soldati di lui,passarono
fil di
a
crudeltà che si
spada il nemico,commettendo
dissero straordinarie. Mentre esegaivansi
queste
tre ponti
barbarie^il re Luigia Cassano gittò
sulPAdda, che passò senza
ostacolo,e tosto
,
avviò Tesercito francese
late: ma,
strada
fra Mirabello
e
qui
e
avviene
Rimasero
verso
Pandino
e
Vai-
facendo,il 4 4 maggioincontra
Agnadellole truppe veneziane,
la famosa
sul campo
da
sconfitta di queste.
quindicia
ventimila
persone^ 0 secondo alcuni diecimila (^): TAlviano
rimase ferito e prigioniero,
le armi,
le bandiere,
di persone
caddero
grandissimonumero
del nemico,il quale,per quanto narra
mano
Grumcllo,ebbe
(1) Y. Docum.
(2) Vedi
la vittoria anche
I.
Verri,Roscoe,
Grumei'o.
in
il
peltradimento
i62
—
^
i cittadini,
creati dodici fra loro a goStello^
la città (0^ aprironole porte di Cre.vernare
mona
Galeazzo
a
Pallavicino de' marchesi
al servizio di
Busseto, condottiero
che
e
aveva
gnadello(-). Entrò
LuigiXII
d'A-battaglia
parte alla
preso
di
il Pallavicino
in Cremona
del re di
giorno 24 (5) di maggio a nome
Francia e seguitodalla sua
compagnia(^).
Il giorno successivo Luigi XII, che trova-
il
vasi in
Brescia^scrisse ai Cremonesi
tera
let-
una
li
di essersi dati
ringraziava
lui spontaneamente: e perchè soggiungeva,
a
necessarissimo
era
provvederedi vettovaglie
nella
quale
,
r esercito francese
che
andava
a
Peschiera
,
ordinava
ai Cremonesi
che
sero
questo spedis-
a
quella maggior quantità di pane che
avessero
quindi e metteva
potuto; li ringraziava
prosarebbe
che
re
(^).Così
il governo
vasi fra noi
Doc.
(\) V,
(2) Lilla
(5) E
(4)V.
mentre
fam.
Doc.
tav.
XXI.
,
I.
come
V.
scrisse il
Questo fallo
parlano i
ne
nuove
Pallavicino
il 25,
Doc.
Francia
buon
inauguraimposte,le quali au-
,
non
di
un
i.
Cremonesi.
(5) V.
con
per loro
stato
nostri
non
Sanudo.
diligenlissinio
viene accennalo
documenti
e
tulli
dal
Lilla,
gli scrittori
163
—
meritando
sì bene
(^). Giunse
inlimò
rendessero
a
i Veneziani
la città colle artiglierie
della
del
re
simo
cristianis-
fortezza
trucidati (3)^
sarebbero
o
si acclamavano
,
l'Araldo
quei
Spagna.
e
Francia
intimorivano
castello
e
di
si alzavano
insegne di
le
dal
povertà e di miseria (descritt
(^) che toccò il
dal Robolotti)
in Cremona
Mentre
tempo sì fiorente^
un
l'infausto governo
sotto
doveano
di
quellostato
colmo
in anno^
anno
la città nostra,
condurre
a
di
sempre
-
ma
che
si
li
quel-
continuando
a gitrisposeronegativamente,
tare
proiettiinnumerevoli
sopra Cremona
il primo de' quali come
scrive minutamente
il Bordigallo cadde
di Martire
nella casa
di Giacomo
Sommi
ed altri in casa
Trecchi,
in quelladello stesso
nella Canonica,
Bordigallo.
nella chiesa di S. Ilario^
nel Battistero^
in quelladi S. Paolo e altrove,
arrecando
vissimo
graalle persone
danno
(4).
e
agliedifìcj
la
contro
Questo fatto inasprìla popolazione
a
cercare
repubblicatalché il popolo corse
di lei che ancora
avanquei pochi partigiani
,
,
^
5
,
(i) Roboloui,
Cremona
(2) V.
Doc.
1.
(3) V.
Doc.
L
(4)Bordig. Cron/cil.
e
il
suo
territorio,
ìm
-
coli' animo
zavano
—
deliberato di
fra
ucciderli^
questiAndrea Ala,che non fu trovato,e Gian
bondo,
Francesco
Mussi,die, preso dal popolo furifu tagliato
a
pezzi(0.
Frattanto i quarantacinqueostaggi
nesi
cremoVenezia
chiesero al doge
che erano
a
in patria affinchè le lor donne
di tornare
e
i loro averi non
cesi
ingiuriadai Franpatissero
*'^) i qualianche in Milano avevano
tato
irrila popolazione
teria
per la eccessiva loro galanvizio o virtù che tornò fatale a quella
(^',
11
nazione anche in (empi a noi piùvicini 1^^).
ma
doge diede buone speranze ai supplicanti,
il senato
zione
risposenegativamentecon delibera2 9 maggio ("^^Però,essendo
gliostaggi
custoditi
varj fra loro
poco accuratamente
Giovanni Corradolo Stanga.
e fra questi
fuggirono,
,
,
,
In
della
mano
Repubblicanon
ne
che
sedici,e gli altri tornarono
alcuni passandopel Ferrarese
dove giunti racconta
il
,
,
ducato
mezzo
a
rimasero
alla
patria,
cenza,
Vi-
altri per
dero
die-
Sanudo
,
tale affinchè
un
an-
?
(1) Y.
Doc.
(2) Y.
Doc.
L
,
I.
(5) Yerri, Storia di Milano.
i4) Y,
Doc.
I.
(5) Y.
Doc.
YJ.
.
^
.
165
-
desse
gli occhi
cavare
a
Marco
loro
e
-
portasse
ne
^
di
effigie
un'
a
la calcina
su
San
cui
(^K
dipinti
eran
Finalmente
altri
il 16
il
di
20
dello
giugno
stesso
dice
si
,
memoria
trovammo
non
invece
pare
luogo
avessero
che
Campi lo
delle quali
documenti
dai
condizioni
queste
stri
nonon
del castello
poiché le artiglierie
inchiodate
i governatori
e
,
si trovarono
veneziani
:
castello
Il
condizioni
certe
sotto
reso
ai Francesi.
rese
,
i^)^il
mese
5
di Cremona
secondo
o
,
(^) prima in
prigione
C^) e di là in Francia,ove
Milano
nel 1513
morì
Zaccaria
e nel 15 09
Contarini,
capitano,
Alvise da Mula, podestà'^). Era
nella
anco
ròcca
Marco
sciamo
conoLoredano, del quale non
furono
condotti
la sorte,
il
scritto,
nel comando
già morto
(i)
(2) V.
(3)
Doc.
Doc.
14
esso,
(^^,suo
come
sore
predeces-
il quale
fortezza,
marzo
di
vammo
tro-
era
quest'anno1').
I.
I.
I.
(4) Compendio nniv., ecc.
(5)Museo
(6) Ciò
con
Dandolo
della
fin dal
V. Doc.
non
ma
Correr
erroneamente
(7) V, Doc.
I.
di
clt.
Venezia, Libro de'Reggimenti,Cod. 45.
si afferma
nel citalo
Compendio,ecc.
166
^
-
DOCUMENTI
I.
( Bibl Marciana,
passim
Diarii
Sauudo, voi. vili.
all'anno 1509
)
8 Marzo
Di Cremona
li bastioni
di
qnal
bergamo
il cap.°Zeneral
come
si
et fra
va
Marzo.
di la morte
di
pollo dandolo
s.
castelan passava anni 80 raal condizionato
item
il Vescovo
aver
200
20
Di
da
Cremona
conto
conte
de
Alvise
di rectori
a
viadana
morto
di febre
marchese
dava
man-
ut in literis.
etc.
Marzo.
dì 20 avisi de
li nulla,
per ho
li il conte
provision fanno
Avogaro
chel
di Mantoa
cavalli francesi
di latantio
li etc. ut in literis.
jocondoinsegner e
dì 14
Cremona
li,e laudato
fazendo;et dil Zonzer
14
Di
è slato
D. Vicenzo
di naldo
bernardin
el
con
1000 fanti.
sera
Zonte, dil
21 Marzo.
Di
fo letere dì 21 in
Cremona
di
zonzer
s.
Antonio
fraza venuto
per
lodovico,et
a
pò, partìa
nobeli che studiavano
lui do
Di
Condolmer
Cremona
tuor
literis
D.
m.'ì
s.
leonardo
di 50
vien
di 17
a
Venier
da
di
nostro
turino,erra
con
mafio liom q.
s.
di S. Moisè.
menarlo
sia fentione.
orator
pariss.
cavalli venuti
Gaspar Stanga e
credino
questa
la note
a
Soresina
di la di ada
ut
in
167
—
1
Di
cavalli fon
10
€home
queli veneno
et
Soresina
a
di la di Ada
et lo conduseno
inovesta;
queste di ozi
letere et
erano
Gasparo Stanga.Erra
Domino
tuor
a
Aprile.
continue
Cremona
—
si tien sia sta
li ala
cesi
di fransua
far altra
senza
etc.
intelligenza
soa
sessione
pos-
in
ut
literis.
Aprile(?).
Di
di
et di Crema
Cremona
crida fata la
una
in
Bergamo
domenega
Milan
a
tutti li subditi
dil
Venetiani
come
vadi di la
re
et cussi
nostri subditi Vadino
consonanza
ali confini
et
parte dil gran Maystro in termine
da
che
et
di tre zorni
pasatisarano
e
quellivoleno
in termine
di zorni
tati
tra-
andar
di la
tre aliter sarano
tratati ut supra.
9
Di
di 9
Cremona
item
il
5eno
letere ali
re
fo fato
€t
dil
Aprile.
come
partiriaadi
capi di X.cì
Malipieroin
X.^»
Cremona
vidi letere di
re
di franza
adì 10
poslo
cussi
un
ale altre terre
a
per far pan
le biave
non
la
se
10
come
di
partiria
tajom
condition sua, item
formento
andrea
2500,
scris-
materia
tratano
Loredan
in loco
Aprile.
Di
sta
e
s.
ilem
Italia,
certa
per
fanti
li consier.
10
il
erano
di lion per
10
vicecapodi
Piasenza
a
a
liom
piasenza
di
hanno
per
per
Italia et
ducati
dil stato di Milano
piasenzahanno
per
la zente
incharissa
ma
prepara
15
certo
ser
es-
milia
secondo
stara
la
5000
bita
fransese,adeo si duhanno
guardia di piasenzae
bisogno
di
fanti 270 et 250
spelta,item
a
lanze
aspetano 50 lanze di la compagnia dil si-
et
ne
168
—
Galeazzo
gnor
franza
di San
boche
36
Severim, item
di artilarie 15
12
Di Cremona
lesso
—
dì 12
conduto
sta
e
colobrine.
et 18
canoni
di
Aprile.
dil Zonzer
li di S. Jacomo
mano-
pizigatone instruto andava verso
pizigatom hanno provistodi fanti etc. item hanno il re
di franza vien di longo in italia et francesi di la di
Adda fanno grandissimimali maxime
guasconi adeo li
letera auta dil
item mandoe
una
popoli sono desperati,
conte Alvise Avogaro e a pizigaton. il sumario
over
lacletera sarà qui sotto, item dil zonzer
li di domino
tantio di Bergamo per intrar in castello et li bordini
star.
dati per li proveditori
a
zercha li fanti hanno
va
prov.
a
13
dì 13
Cremona
Di
lista di la zente
la
Et
di 14
araldo
uno
a
Venexia
a
questo
mantoa
alcuni
sumarj
apar et
come
una
franzese.
bore 2 di note
a
sera
''»^^
Aprile.
borre, 18
dil
di
re
come
mona
etiam letere di Cre-
vene
borre
a
Franza
turin
zorno
a
poi di
la
a
zonto
erra
cavalli 5
con
notificar la guerra
per
16
et dice
vien
qual
il
re
esser
fato acompagnar,
Tanno
li
va
a
Venexia.
Aprile (?).
Item
per
uno
fornito et
uno
ponte
e
su
8 cobie
castelli
e
letere di
dì 15
s.
Adda
di
e
per andar
200
a
lodi
11
scbiopetieri
propinquia pizigaton.
15
Letera
di
piasenza che li si prepara
burchij e diman sarà
passato 800 cavalli di qua
et ai castelli di bocha
qual
da
ozi
venuto
di bore
alvixe bom
Aprile.
10
quellanotte ebeno
podestà di caxal mazor
come
dotor
in
170
-
13
Adì
Aprii in
Descreptionede
A
Como:
se
letere di Cremona
le Zente
se
-
francesi che
questo di
a
ritrovano in Italia.
ritrova la
compagnia
di
Monsignor de
terenaja
A
La
A
A
Lecho:
compagnia
vixini
A
A
Lanze
di
monsig. cuiandene
Trezo. La compagnia del Baron de Bornia
Cassano. La compagnia di mons.
de Pois
Item
A
con
.
.
parie delT arcieri di Galeazzo
.
.
Melzo:
la
de Pois
compagnia di mons.
Lodi: La compagnia di Zuan
Jac. Triulzi
Item la compagnia di mons.
Montasora
Item la compagnia di mons.
de Libret
Item la compagnia di D. Tbeodoro
Triulzi
Piasenza: la compagni a di D. Galeazo Pa-
lavixino
Item
la compag.
che
A
la
Item
la
Item
la compag.
Item
la
Parma:
de
compagnia
La
mons.
de
la
compagnia
Item
la
compagnia de
tagliala
Item
de
d
100
»
50
^
50
»
50
50
la Peseta
»
50
Zatelar
^
50
de
•
.
»
50
»
50
»
50
»
50
»
50
»
100
»
50
Rochon
mons.
,.
.
.
.
la
la compag.
80
•
Ambrocurt
compagnia de mons.
Item la compagnia dil Marchexe
Monfera
In Mantoana
la compagnia di quel Marchexe
Item
»
Bren
di la Paliza
mons.
50
50
?
Item
D
^
Madama
Alegra
50
M. di
delanda
Madama
compagnia de
»
50
de
de
50
*
Madona
Mons.
»
50
fu di d. Ant.
compagnia de
compagnia de
SO
«
Sansererin
Item
»
Pala-
,
De
50
dit Marchexe
di Saluzo
17J
—
—
Fantarie.
fanti
A
Trezo
A
Gassano
A
Lodi
A
Piasenza
dai monti
in la
a
da
campo
€ampo
di
Mazor
17
Cremona
et
dovean
Cameran
e
18
,
andar
Choxe
il Castelzeto
et
dati
otenuto
dim
de
li ha
promesso
item
la note
Dubita
tutta
500
darli 3000
la terra
e
di Lalantio
(item le porte ha
sua
compagnia et do
200
date
ducati per
sta in
Lista de le fantarie
Domino
de
3
primo
la terra
al conte
Strenuo
servono
la
Naldo
da
Maram.
alli citali bisogni)
4000
persone
non
in la rocha
et
bernardin
con
signorianostra
le terre
ne
Lactanlio da Bergamo
Francesco
apresso
Marzo
.
forteze.
500
»
.
»
.
et
provisionati1000
.
.
Domino
altri
alvixe avogaro.
stipendiateper
li conestabeli
Vicentio
ni
arme
e
provisionatiper
al conte
Adì
primo
ponzoni
Andrea
(item Domino
etc, solicita si li mandi
non
di
francesi siche fin 5 mia
a
hano
spineda
calvaton
piadena
zoe
la terra
et
come
supra
Gaxal
auto
letere di
Cremona
soto
locheti si hano
la
ut
fato che
pizicatom et hanno
fregosindi
fregoso stij dentro pizigaton.Et che alcuni
Zuane
essersi
23
horre
a
loghi di
San
6000
.
.
Aprila
fransezi
come
6000
N.
.
.
di Mantoa
do
matina
prima
»
Aprile
20
20
4000
di questo aviso.
solum
Ietera breve
Adi
fanti
ietera di XV.
il Marchexe
14
*
andar
per
in Mantoana.
et
Cremona
horre
2000
»
15
a
»
»
Parma
Di
1000
»
In via di qua
a
N.
.
300
172
—
23
Di
Cremona
3 di nolte
zi/im
che
Marzo
di rectori
di axola
hanno
molini
Castion loco di inimici.
a
.
et
hanno
Et
proveditorGeneral
nemici
alguni molinari
preso
a
farli intender
ritornarano
non
hanno
li manderano
alcuni credemo
item
se
in
che
essi
doman
vegnirà et
rectori
a
zorni
di do
termine
sacomano
ponte
trombeta
uno
signoria nostra
et Za
a
barche
far el
di la
metter
et
per
mandato
la ubidientia
a
a
che
pizi^atoracapo
a
brusaclo alcuni
borre
di 23
proved. Gritti
et
li ballestrierisonno
come
erano
—
resto
venuti
erano
apar per
come
con
polizaqui soto notada. Exepto Casal maxor
le ville di quel territorio dove e una
bestia chiamato
100 fanti Comandati
e li fa
con
monsignor dominon
grandissima Extorsione de danni et altro item per uno
degno di fede hano che ogi passava a viadana gran
di Vasconi
li quallisi drizzavano
marcarla
numero
a
el raarcbexe
per passar oio a quel ponte et unirse con
una
de
Mantoa
dicono
al
4000
num.
che
credeno.
non
Maggio.
E
da
licentia
le
pelche
la terra
zorni
mandoe
uno
Ihoro
prima
chome
dice
di la terra
25
venere
di franza
e
e
con
haveano
e
questa
in liberta acio venendo
caxe
cesi
fran-
non
li 12 citadini eleti ha
quali stevano
introno
certo
cussi la terra
item
in
sonno
patischanoil principeli
si vederla
di expedirlior
questi
el qual eri ritorna
messo
a Cremona
donne
sue
disse fin do
e
Cremonesi
parte del principepregandololi fosse data
fonno
terra
li citadini
saper
dentro
di
numero
per
palazoitem
palavesiniper
si le data
manda
in
E
fanti
levono
Ihoro al governo
e
nome
homeni
che
adi
d'I
re
darme
le insegne dil re^
guastadoriaciò
il castello
non
173
-
ruioasse
le
itein subito
dicendo
el
caxe
Marco
si rendesseno
et
che
fatta ali
Franco
primo
pezzi
fuora
Crenoionesi
et
ditto citadin
di AUi
et
furia
Etiam
li
centra
et loro darsi a
con
soia
li Cremonesi,
per andarli
di la terra
citadin
certa
per
li disseno
hessendo
andono
questi non
da
di Mussi
foraustiti che
el Ihoro
Andrea
a pezzi
tajati
D. Zuan
serar
amazono
al castelo
soto
aliter sariano tutti
terra,
tenir per San
venivano
unde
andò
et
re
trar ala
a
risposenovolersi
parenti di
volevano
comenza
nostri li
staio tajato a
erra
et
qual havrà
laraldo dil
zonse
impicatiet
et
—
Pranza
al
corseno
palazo
fo ditto zercheno
mino
Do-
lo trovono.
non
Maggio.
Cremona
Di
le strade
rote
di
rectori
non
erano
ma
Ihoro
in
rocha
letere
esser
per
fevano
ogni
vision.
pro-
Maggio.
posto per i savj dar licentia ali Cremonesi
Fu
vadino
qui
gadi
a
volendo
non
contradeta
niun
per
est
unum
fo persa, ita che
certa
ei fo gran
Cremona
haveano
no
non
fo manda
non
tion in pre-
mormora
modo
sonno
si la fosse
so
la parte
licentia che
o
la
vero
la tenivano
di haver.
Maggio.
Cremonesi
havendo
in
erano
altra
custodia
questa
fuziteno
Qotario
Stanga, Domino
Zuam
dicitur
zonti
visto
mezo
zeno
Ducato
a
a
Vicenza
andasse
uno
quella calzina
e
la
bona
terra
tra
i
a
San
et
Marco
cavarli li
portono
con
ala volta di ferara siche resto
el
qual
Curandolo
un
parte
qui
prothoaltri et
detono
occhi]et
llioro
non
tol-
teno
(partefuzi-
numero
16.
174
-
—
Giugno.
Item
fo
confirmato
sabato
resola adì 16
robe
sue
borre
fato
tre zorni
za
di Cremona
che
di
di sior Marco
per il
loredan
a
di
in feste di
sia
in
cota
altri disse
vero
li passar
si preparava alozamenti
zercha
di 2 dito
lanze
500
100
de
tante
Camilla
Contarini
Zacaria
cosse
questa septimana
(?).
et cav.
sancta
e
Aprile.
per
2
dice haver
pon-
biasmo
senza
non
haveano
primo Apriicome
piacenza a parma lanze 600
Letera
a
scriverò,sapendo
Letera di
a
visto
aver
Pasqua 1509.
1
zonto
mona
Cre-
partiadì 17 dopeschieraet non si diceva
venuti
parti luni adi 20
s.
venute
erano
partide
proved.che volea far
quellaso cugnà Maria
di lettere
cap. di Cremona
dice
,
fante di alcuni
un
per
quellosarà
or
tutte
con
le artelarie
contestabele
tutti tien
parlarfato
Sumario
e
Valtrompiaerra
la verità tamen
che
si teniva
ancora
cari di robe
levigocon
da
re
si dice altri
questo, item
jacomin
dil
li fanti
qual
Zuam
tamen
dil campo
menega
retenuti
qui
haversi
proved. e castelano
si bave
nova
Cremona
salvo
presoni et
inchiodate,
questa
cremonesi
12
di rectori
le persone
e
altri dice hanno
sta
il castello di
ritrovato
come
in
fanti et visto
per
Tala
una
et
nova
et
certa esser
fanti 4000
et
fanti.
altri 4000
Aprile.
per
diversi
a
lochi
per
da
pinarol
camino
da
compagnie di
gnor
compagnia de monsi-
mortara
vindelicet la
quella dil
venuto
uno
marchexe
do
di monfera
item
175
—
dice haver
ducea
cha
havia
a
Milan
lanze
la
fanti
a
sue
se
di dieci
a
si dice
cavali, item
et
re
butar
3
terzo
sora
adda
,
referito
burchieli
insieme
doe
a
zoe
pò
item per
burchi] e
li
per
et
si diceva
li
Cambrai
a
cobia
pavia Erra
dal
parlava di
di
venuto
di
40
num.
il
pavia
numero
gran
visto
hanno
si
item
borgoforteet
a
burchier
ligate
li soi travi et solari per
con
le
uno
uno
a
ne
che
item
e
derli
conce-
per
,
sopra
come
e-
benefici]Ecclesiastici
jacomo Triulzi esser zonto
honorato,
sta
ponti do
ha
qual
molto
esser
spexe
li
sopra
signor Zuau
el
itena che
sue
fati
ponteficehavia Zurato li capitoli
scopertosiin favor dil re di franza et erra
decima
di
offerto servir
chel
una
con»
al Re
spexe,
hanno
si
quei Du-
dar
di cavalli
numero
erra
che
concluso
zenthilomeni
certo
con
oferta
menor
2000
et
60
zercha
il ditto Re
stati et
ire
tenuto
100
franza
grossi clic
cavalli
milan, item in Turin
verso
mano
80
zercha
veduto
-
quale
dise haver
veduto
far
un
sta
cargato da 25 in 30 boche di fuogo et molte grosse
item
ponte sopra
qualche
si
con
inteso
hanno
alvixe
conte
per altra via che fransesi conduseno
de
compagnie,
le
avogaro
artelarie
de
chareta
la sorte
secondo
da
haveano
passato pò
Castiom
mia
apresso
questa
nova
non
che
di 3 dito
rigor ne
e
Castel
lion loco
o
senza
letere dil
2000
come
venir
doveano
habbia
Milano
e
lozar
a
a
nostro, tamen
alcun effetto e
dite robe
fata
sta
fati per avanti
del prefatoterritorio Venitian anderano
chantie
per
Aprile.
a
come
tutti li salvi conduti
alcun
item
menore
reusite.
3
Letera
et
mazore
pizigaton hanno
Vasconi
tre
esser
se
non
sieno
persona
con
crida
una
robe
di
alguna
o
mer-
siano confiscate et le persone
176
-
fati
nitian
Ihoro
Grassis
de
item
pavia
dacordo
Signoria et
altri
berna
40
zorni
il
in
di
re
sgui-
romani,
andar
omnino
questo apuntamento di
in
di franza
re
danari
Domino
che
bologna dia
a
certa
per far li 3000
trovar
a
si dice che
il
star
a
che
via
per
confìrma
sta
poi
dea
campagna
ala
guerra
romper
li
prima
che
conte
Alvixe
Collegatirompine).
4
Letera
di 4
Avogaro
venuto
come
prima
molti
se
veduto
le
e
arme
nostra, item
grossa
e
et
26
milam
fin 30
chij incadenati
compagno
che
de
li
Domino
da
per
pezi
molti
ha
veduto
maistri
tiberio Minio
la torre
che
la
de
et
gono
ven-
signoria
artelaria
dil castelo di Milano
trata
pavia et
la zente
li aleva
re
ha
messo
in ordine
ben
uon
14
menore
doij E
a
fanti
veduto
a
ditto
item
far
in italia
re
,
di la ferareza
ha
dil
venuta
incharite
sono
pavia
fata condur
schale, ilem
aspetar la
fin 2000
la trata
a
100
qualche difflcultàa
milia promessi al
ditti danari
loOO
dil
messo
era
li ducati
voleano
a
per
uno
di milam
pagasseno
li da
Aprile.
per
compartitode
perche
suo
zorni
tre
a dar
principiato
e
andava
pavia (?)(item
cambrai
li
anderia
il cardinal
hanno
come
,
milan
zari per il papa
che
di
presente
serano
non
piasenza hanno
e
parma
a
item
sue
le fanterie. Da
El
ritrova al
se
in termine
partiraltramente
a
le robe
et
Achiles
a
Signoria
rano
seguriet senesi
fatti presoniitutta volta che tutti quelli CremoCremaschi
brexani
et bergamaschi se
di Geradada
retirar nele terre dil re di franza siano seguri
vorano
a
del territorio Ve-
alcuna
persona
di franza
dil Re
habbino
che
se
di la
subdiio
e
nel dominio
se
che
presoniet
-
che
18
de bar-
lavoravano
di S. Luca
venivano
et il
di barbaria
178
—
8
di 8
Letera
verso
li
parma
di
done
dentro
ditto
Et
e
caxa
la
bruso
di XV
dono
Ihoro
et il conte
Alvixe
faticha etc.
e
inimici
Ihoro
che
del
ozi Ano
et si havesano
che
ninno
solum
Aprile1509.
i
auto
francese et
in Cremona
de
sonno
500
pur
li con
hariano
le
con
pagnie
com-
il fiol
gran
scaramuzono
con
con
provisionati
Victoria
auto
provisionati500
e
man-
et
andono
22
dil passar
come
Bernardin
quali
borre
haveano
non
avisano
come
conte
Avogaro
tutto
erano
Mantoa.
3 di note
Videlicet
le
con
Aprile.
quelli3 conduttieri
fuora
ne
et usando
quellifanti che
pò le Zente
quella matina
in
donzele
di levarse
borre 3 di note
borre
nesta
diso-
e
altra villa
una
modo
a
vanno
iindeci
contadino
con
casa
15
Letera
in
un
tene
patron
di XV
Lettra
di
caxa
ditte fanterie
e
item
Erano
insolentie
,
in
Vasconi
via
menato
piasentina
alozati alcuni
disonesta
de
numero
gram
quallifanno grande
villa de
una
erano
Aprile.
tutti crida hanno
e
de
come
-
di
et
Domino
Latantio
di Naldo
li soi
Vicenzo
con
perchè Domino
fanti erra
zenerali et
partitodi bordine di proveditori
in la
andato a Bergamo i qual 500 provisionati
erano
li volseno mandar
terra non
fnara per bon
rispetoE
niuno et che hanno li francesi pasnon
romagnir senza
sati
150
sono
fin 3000
Contan
danno
fanti hanno
di
darme
4 boche
quella terra
alcuno
ma
homeni
ben
ale nostre
al boro
et
non
Zente
200
cavali
di artelaria
erra
lizieri 2500
zerca
sta fatto
Scaramuzono
per nostri li fono
mia
4.
per nimico
ne
ali
vali
ca-
tolti do cavalli
179
—
presoniet
fato do
et inimici
ozi li
et
sejo Zeneral
si
morti
et
alozono
a
in campo
questo subito
provedeno
do
-
ali
nostri ritornano in Cremona
morasco
Scrisseno di
proveditoriZenerali
Cremona
a
:
feno congregar
che
el
con-
quasi tutta là terra ali quali li feno
in execubona persuasioneche volesseno metter
una
tion le promesse
fate li superior zorni certificandoli
havriano la gratiaE remuneratione
de la ill.»»a
Signoria
con
grandissimosuo contento li risposenoesser prompti
di fare tutto quello li sarano
e promesse
ma
possibile
ben
imo
le armi
voriano
di Domino
fonno
Domenico
sperar diman
Bolani
di haver
la terra
tutta
500
de
cap.
perchèsieno compiti et
in bordine
in Castello al
messe
a
scriveno
lavorar
sta chiama
e
fanti
li item
tempo
a
stioni
li ba-
le visinanze
li
quali farano aiuno
riportodi Venturin
meglio potranoj item manda
V araldo Monzoglia a Mantoa.
stato acompagnar
e
messo
Riporto di
Venturin
quale e andato
Gavezoni
Monsoglio Eraldo
pagnar
con
del
di franza
re
a con-
di
fuora
Cremona.
Dice
li
a
chel
Verona
quello Iha
che
va
poi
el
Venecia
fino
a
inteso Zoe
chi aricorda
testa et li de
da
a
re
tien la via di Mantoa
et
Vicenza
se
li dimando
el gè
de
e
si Ihera
parte alcuno
restituir terre
di
e
vero
a
necia
ve-
li sia taia la
questa similitudine
se
el fusse di
di franza
de
la ill."^*Signoria
cessa
una
dato
man-
qualche uno a ricordasse che el fusse ben
fato a dargelase quel tale haveva penna alcuna al quale
li risposeche luì non
et li dimando
sapea simel cose
et
che
dove
eiiam
non
per
U
erra
risposea
brexa
verso
et de
ma
che sorte Ihera al che lui
uno
suo
trombeta
milanese
180
—
-
lui li diceva el tutto, dice che el
che
erra
con
si assaissimi zenthilomeni
con
el duca
che
dice etiam
vini
dice etiam
di parisa
che
Dice
lanze
ben
in italia al
et do
le
a
factione alcuna
per
etiam
zenthilomeni
milanesi
de
campo
venitiani
hanno
attender
hanno
vin biava
pan
et
habuto
una
per questo chi
per
di franza
dia
li
non
male
gram
il che
el papa
imperator re
a
venitiani
che
zar
questo foche el quale
con
lui de
zonzer
molto
a
se
che
gnori
tempo si-
breve
in
domandato
et
nove.
terre
di
auxilio
al
etiam
el papa
ingaltera
Ferara
li
e
Mantoa
voi
tolgonoqualche
afaticheria per
amor-
serieno
esser
presto
a
erra
apresso
dar
a
adviso
Venexia
aluna
parte videlicet che fin 8 zorni el saria qui
bone
quando
grando et che el porta
laqua per estuarlo,item che el re di franza
et poi subito a Milan il che erra
a turim
propositoper
li mesazi
zoe
che
vogliono restituire et
perchè sempre
forteza. In fine dice chel
dovea
salata dice Etiam
di spagna
e
4
mantognir el
a
posedono
ha
che
item
,
provedesse
presto a Bologna
esser
cavalli
offerto
la
di tutta la italia et che
re
ditte artelarie a le
a
carne
mai
terra
limperador
bon rispeto
limperador.
ritroveria3000
se
fioli adoptivi
de romani
sonno
la chiexia
cha
de
deputati 6000 Guastatori
hanno
li qualinon
a far
bocha
se
scovo
ve-
et 200 boche
provisionati
deputati2000
quale sonno
per
dil Re
zonzer
salvo che
erra
alemagna
quallesono
bombardieri
alcuno
conto
30 milia
in hordine
di artilarie
in
el
100. «» scudi et 500 lanze,
faceva
non
più poter
haveva
più di 4000
mandato
ha
re
di cavali
altri Duca
tre
con
questo che el faceva
et che
et che
chel
limperadorcon
fanti pare
et 6000
di barbon
mena
hordine,
di biave
e
in italia per el campo
si^ha offerto condnre
cai di bestiame
ben in
et molto
grandissimaquantitàdi
item
re
perche
et
et
laltra
porterà
181
-
altri
vene
....
el
vesti
se
trombeta
uno
dil doxe
suso
e
fede
araldo
tutti fonno
cazati
el
qual
,
il
re
mandava
questa signoriache li vegniva
contra
accio
doro:
Et
stando
in
zij
che
disse per
prete
inter-
la guerra
a
li
se
al Doxe
dir
a
di
di lau-
di credenza
re
el dirla
che
il trombeta
li
con
re
soso
fo in lanticamara
et
letera dil
una
dil
intrato in laudientia
et
quanto
a
lo
la zorneda
con
Signoria et U
la
colegiocon
caxa
avanti
piedi presento
desse
il
visto,et chorae
fusse
dientia
per
qiialvene
el
franza
non
rediUo
disnar
Dapoi
—
e
come
usurpatoridi terre di altri e detanto!Ì di le tere dil
de limperatordil Stato di railan di ferara e di
papa
il principeli risposeche questa Stato erra
etc.
mantoa
iabandonava
di sorte che idio mai non
dava
perche si anrealmente
dir
manda
e mantegnierlila fede ne
a
,
questo che
haveria
che
li
eterno
si havessimo
terra
in
voluto
italia:
confidandosi
idio che
chi
mai
cussi fo licentiato
Andriani
Secretarlo
sejo di
abandona
non
in corbole
di X.«» cap. Nicolò
et
coraesso
Letere
di
dil
che
re
non
da
saria
di franza
Verzo
e
et
ancor
lo
ne
cap. di
con-
in bordine
fo mandato
a
parlarli
fino
ninno.
guerra,
(?) 1509.
se
ingrossavanoet
conto
adi 19
però
re
suo
Maggio
Francesi
come
non
anno
18.
e
in tra Ihoro homini
ducati che
la barcha
Cremona, reguagii di
16
di 16
a
lassasse
non
16. 17.
Letera
Sagredo
fino
non
mente
justaet realBaptisladi
va
Zuam
con
hieronimo
et
X,«» fo acompagnato
dil conscio
E
el
dir al
dovesse
risponderemo gaiardamente
et
ano
chel
et
la fede
romper
se
danar.
li
have-
posto repcnlGjo100
che
Cremona
provedi
danari
saria
e
zente
182
-
16
Letera
da
di 16
borre
railan hanno
et 2000
ma
guastadorivenuti
per il campo
noa
per
4.
di franza
sono
Savoiae
a
el
fantarie assai
a
che
ducati
fato promoter
dito
17
di Adda
di
far
asalto
ze-
in
e
che
ilem
a
zente
brazello dicno
.
ser
es-
lo
cbe
autor
stato
e
gelo
An-
un
item di
fradello,
suo
ancor
causa
a
li 100
tino
San-
uno
fede
ferma
ducati
me
co-
re
paga
et chel
le fantarie
a
imeperialial
di
restituirli
ali dacieri di
mexe
per
cati
du-
visionato
pro-
Maggio.
.
Come
per
molti
chel ponte
riportato
alcune fantarie perche a
Guardia
a
portatoli
per monsignor
exboisado
4. videlicet f. 18 de
bocha
arma
videlicet
a
uno
stato
e
borre.
se
juliano item
don
capo
Cremona
di 17
e
,
lanno passado Et che
Letera
lodi
a
mar:
ultramontane
fu morto
laceptadoli 100
parismilanesi hanno
di franza
marangoni
di provenza
item de imperador se
Cartarello,
re
suo
uno
gatiequale dieno
larmada
e
di francesi
caxalmazor
lo venire li in
Ihoro chel
et final item
quale alias
che
e
expeta in alto
zenti cavalli 1000
venier
2000
grosse et 8
nave
li et
le lanze
per
parsta deputatili pistrini
per far el
nel porto di Gaeta
ancora
chome
milan
a
et Exercito
zenoesi
bordine
lodi
di note
zonte
esser
pan
andar
Maggio
3
piasenzaerano
e
—
a
mandati
li sta
ancora
in
con
Veleno
cemaran
pizigatomet perbo essi rectori hanno
fato retenir el fregosetoalpidito
da
loco,item cbe la bandi sotto tutti'quellicasteli Como
e piadena calvatom
Spineda San Zuam in croce el Castelletto di ponzoni et altri fino 5 mia di la terra sono
cesi^
reg:io franitem domino [Andrea Dialli cittadino deli hanno
uno
promesso
a
ducati
3000
item
vorìano
danari
e
zente
ets.
183
—
la terra
scrive chome
pericolain
la terra
tio di
Bergamo
gnan
Genoese
Maggio.
14
dil mandar
eie. et
bisogna presto proveder.
Maggio.
17
Come
referito che
rali hanno
la di pò
li ha
e
Domino
artilarie,e
li
e
a
nicolo da
doe
chel
certa
cessa
assai
di
balestrier vennto
suo
dia venir
di Adda
sta in Cocha
uno
dito per
4.zorni chel campo
forzo di zente
non
18
di 18 horre
di mal
dubitano
il
Letera
S. Seba-
Brexa
a
proved. gritia soliicitar
al
si
di /ente
fanti...
compagnia di
18
mandi
socorso
il greco Zusti-
e
restatoli.
e
Malipierocamerlengo
stian
200, item
per far la
non...
in gran
sonno
di Latanprovisionati
800
solam
Venuto
Letera di 18 horre
Stala et
arme
et in rocha
compita si
non
ma
e
in
e
-
non
et
Cremona
a
passera
gran
un
questo fine rochabertin
intratien li el
ponte
ne
ha dito
hanno
in quella
in super che certamente
intelligentia
de esto El qual li
Cita e poco avanti e venuto
uno
han
a
dito che
di forcha
penna
sesto
e
aqua
li hanno
e
se
più
e
hanno
H
mandato
a
si hano
restituire
uno
di mala
sorte
salvo per farse
da
dire
a
a
dato
a
che
la villa di
francesi
bestiame
prisoniet
quella de
la Crota
e
tolti
che
cavallo che li fo tolto dome-
tutti li soi homeni
et robe
perchè questi tali non
gratiquellicitadini
che
fanno
hanno
che
sto
queauto
Ihoro.
18
Maggio.
Letera di 18 horre 4 di notte ozi li
come
publicecride
fazi danno
non
perchè
negra
restituiranno
cosa
danno
algum
ha fato far
fato restituir tutti li
li fanno
nega
rouhabertim
D. Galeazo
palavixime
a
e
der
sta fato inten-
torchiara
et
chel
184
—
dia
vegnirsopra
altro pasazo
concepto
in
zoe
la stra
re
veniva
pò et che fra doi
cremonese
re
da
pie e
milan
a
di
con
zorni
farano
di Cremona
franza
la debbi
che
erano
la riva de
su
fretta
gran
uno
si fa mal
haver
da cavalo
tutte
romea
che
e
chel
le zente
tutte
—
che
:
alozate
erano
pra
so-
chel
Adda
che di la tutte le
e
di la
Signoriase tenivano perse del tutto; item
li francesi che haveano
per letere di pizigaton come
di 10. et
ingrossetifino al numero
preso trevi sonno
cosse
dieno
venir
Cremona.
a
19
Cremona
Di
da Vincenza
Maggio.
di 19 borre
et
16
esalto
cge si
et si
se
a
tuttavia
li di sopra
fino
venir
bona
risonava
pessime parole
a
hanno
perchè non
che
croce
una
ne
e
far novità
quellaterra
quanto
li he
speranza
mar
in campagna
si
il modo
cussi
Et
non
che
zeba
fazi
di borra
E
se
per
arme
ogni
cerchare
dire sempre
cor;
e
:
tutti
dala
aju-
che
la
si afatichano
darli gran
e
ha
exercito
uno
in borra
non
vedeno
avisano al
suplichanochel provedi
ogni via e modo e possibile^
lo pregano
che
non
da
forza de
anche
spalea quellaterra
possitenir.
proved.Griti e
di quante zente
sii
e
in
abandonata
e
li
le ville
modo
ne
rectori
farli bon
in
possibile
e
pono
forze
Signorianostra et più che non ha
tarla che e quelleparolesi soleno
cita veleno
non
che
rese
sono
cui fidarse sino
,
la radice
tutte
la terra
biancha
croce
essi rectori de
sanno
dicono
a
far
a
compagnia
fuogo et ferro,item che
do miglia a la cita se
levato la
hanno
et non
banda
tificati
cer-
questa cominazione
li farano
plano
erano
expecterano la prima botta di bombarda
meterano
tutte
de
saranno
et fenno
venuto
uno
veleno
inimici
quella terra
per
di Adda
altro di boeha
uno
che fra dois zorni
uno
come
e
186
—
—
II.
di
{Archiv,
gen,
Mcccccviij Die
p. Andreas
Venerius
Leonardus
—
Mocenico
v
Venezia).
Janjxuarjì.
Doraenicus
—
Trivisanus eqs.
Grilli.
Andreas
—
SapientesConsilij.
Paulus Emo
Hyeron. Quirinus
gius
AloysiusPisani.
SapientesT. firme.
Marinus
—
—
Geor-
—
più volte rillns.^o Sig. Gio Giacomo Triuldal tempo della adoptionenostra della Città di Cremona,
in qua fatto supplicare
alla Signoria nostra, e
nuncio
con
parte di un suo
grande istanza supplicando
Avvendo
cio
per
; et avendo
Triulcio
et esente
de
suo
fratello
1486
anno
M.^o
16
D.
Renato
comprato alcune Possessioni libere
dal S. Bartolom.
Formigaja nel
e
V
da
Salerno
Cremonese
territorio nostro
saputa dello lUus.mo Tunc
poste nel luogo
Duca
de Mikmo
con
cenza
li-
come
dairistromento di detta Compra appare, la qualecome
detta esenzione
sempre
senza
quieta et pacifica
alterazione ha goduto fino
aquisto:La
a
Signoria nostra
M.co D. Renato
tempo
si
del
degna
alcuna
felice
prefatto
confiroiare
al
nipotedetta esenzione a ciò non si
ritrovi in condizione pegio che al tempo della Signoria
nostra di quello che era al tempo del Signor Lodovico;
di questa cosa scritto molte volte alla Signoria
6t avendo
di grandissimo desiderio di
dimostrazione
nostra
con
tal confiimazione,
per onor suo^ noi ne avendo più volte
in Campo, e
nostri generali
parlatoe con proveditori
il Secretarlo nostro a milano sopra di ciò,si fa la
con
rio
e sodisfarlo a tal desideSignorianostra a gratificarlo
proprio.
,
suo
187
—
L'anderà
glio,
pertanto che per autorità di questo Consi-
sia preso che
del
—
in
specialee precipuagratificazione
Triulcio sia scritto
prefattoIII.*^^Sig.Gio. Giacomo
ai Rettori nostri di Cremona
al
serbar
predetto M.co
la esenzione
anteditta si
De
parte
de
non
Renato
fatturi che debbino
Triultio
della Possessione
sua
al
come
D.
presentie
tempo de Duchi
nipote
suo
de
formigaia
di Milano
era
servato.
os-
128
30
Non
synceri
1
IH.
{Archiv.gen.
M.
?^
p. Andreas
eqs.
Venezia),
D. viijDie Tertio
Venerius
Leon.
—
di
Antonius
—
Mocenic.
Februarij.
Tron
—
Dom
Geor. Cor. eqs.
—
Andreas
—
Griti,Sap. Cons.
Hyer. Quirinus
Antonius
Justin.
—
Aloys
Sap. T.
—
Geor.
Mar.
F.
Il Castolo della Città nostra
di Cremona
è della importanza
principalmenteai presentitempi,
ben intende e perciò.
e
schedun
L'anderà
parte: che
de
presentiper
questo Consiglioeleger di debba
Castello nostro
di
Cremona,
e
con
quella Commission
nostro.
Abbia
esso
che
Proveditor
uno
possi esser
cia-
Scrutinio
tolto da
loco et officio: sia tenuto partirein termine
otto
—
di
de
nel
ogni
giorni
legio
che li sarà data per el Col-
Proveditore
Ducati
sessanta
188
-
al
mese
conto
con
lui
sotto
Castello,
pena
alcuno.
uscir di
spese dei quali non
sue
per
—
Meni
sia tenuto
famigliquattro.
ci fosse abbiano
chi in futturo
obbedienza
di
possi
Castello,
esso
debbino
e
ramente
ve-
ad
stare
Proveditore.
esso
De
parte
de
non
167
1
Non
Electus
Non
della vita: A Castellan
et altri esistenti in
contestabile,
e
render
D. Marcus
synceri
.
0
.
q. D.
Lauredano
Antonijeq.
IV.
(Bibl. Marciana
di Venezia
voi. Vili, pag.
Letera
e
lista de
netia,scritta
Di
tarie
sier
el
de
li per
D. Zaan
Sabastian
qual andò
et
rectori fin 8 borre
a
24
mandati
a
Ve-
far la nota
proveditordi
Malipierocamerlengo
aver
bordine
la
stato
juxta
i mandati
quellidoveano
li
le fandi Cremona
questo effecto. Et
a
essendo
di notte
di
zonto
Diedo
in campo
cussi
hessendo
come
levar li ostasi fenzendo
vediori zenerali
di X.cì
134).
Cremonesi
di tre borre
di campo
con
Sanudo,
li 3 xMazo 1509.
Cremona
venuto
citadini
Diarii
—
vene
di pro-
note
essi
dil Con»
mandar
et cussi
quellamattina levono 45 Cittadini come
apar in la
Venier
lista qui sottoscritta i qualiinsieme con Domino
di brixidi la cassetta e da tute le compagnie di quelli
gellesono sta mandati in campo li qualiostasi vano e
in
li fanti li aviano
drieto
a
man
a
mano
E
cussi
a
borre
189
—
i
dieci li aviono
partirli
^ano
messene
venir
feceno
camino,
a
Veniexia
a
quali li
-
li
proveditori
li
e
palazo e
a
.per la via di brexa
bona
con
senza
mande-
custodia
el Conseio
(E poi quel Zorno da poi disnar chiamono
Zeneral et parloesso
questo apto di
capo, et justifico
levar et feno che ogniuno mostrarono
di remanir
ben
Tamen
contento
1509
molti
a
stato
e
molesto.
assa
Mazo, Lista de Citadini Cremonesi
adi 3
dati
man-
Venetia.
a
t'Antonio.
Stanga comissario di Sanclemente Stanga cavalier.
Dom.^
Zuan
Dom.^
Zuan
Conte
BaptistaStanga Doctor et cav.
Zorzi del persico.
del persico.
Conte Ferando
D. Piero martir ferer
D. heliseo raymondo cavaliere.
Revdo
Corandolo
Dom.^
—
—
—
—
—
—
et
Dott.
cav.
D. Jacomo
—
Marc' Antonio
Zuan
Ponzon.
Melchiorre
—
D. Piero
D.Zuan
da
mazo
Sfondra.
Antonio
Mejo
Salerno.
(o Rocca).
D.
rer
de
Celan
D, Nicolò
Gallerati.
Zuan
Andrea
da E
(Ho).
Mariam.
—
—
Barbo.
Giosan
—
D.
D. Zuam
D. Zuan
—
Cav.r
Zanebon
D/
—
D. Zuan
Golferam.
(o Glossiano).
—
—
—
Ds
D.
D. Zuan
—
D.
D. Gue-
—
—
—
D.
Gasper
D. Octavian
Stanga.
Antonio
Gava-
D. Baldassar
—
zio).
Mu-
Bartholomeo
Mondaner.
da Casal Cav.^p
Pietro
Zucho
D. Zuan
—
o
Hilario Carbon.
D.
—
Hironimo
D. Alexio
dei Tinti.
D. Francesco
—
Maynardo
—
Borgo.
? ).
( Guerino
rocha
Alessandro
D.
—
D. Antonio
—
Dom.
(Muzo
dal Mazo
Gallerate.
Antonio
Salerno.—
da
Zuambaptista dela
Maria
Antonio
(o Guazzoni).
zon
—
D.
—
Dot.
D. Jaco-
(Del Miglio).
D. Benedetto
—
(Ripari).
D.
—
J)S
—
Sfondra.
Sfondra
D. Stefano
—
D.
—
Dovara.
Da
Semprevivo
D.
—
Martir
Gratiadio River
—
(Cauzio).
Dom.
—
Vesconte.
Alberto
D.
—
Cav.
Dot.
D. Zironimo
—
di fodri.
D. Ottolino caviazo
—
Ponzon
Da
caria.
Zac-
sta
Bapti-
dre
D. Alexan-
FilippoMaria
de
Ro-
190
—
D.
D.Roberto
(Ariberti).
verli
—
Maynardo.
Galeazo
—
di Roberti
(Ariberti).
Hermenico
( Er-
D. Antonio
—
—
menzoni).
mandati
fonno
qui
li Provveditori
questiper
Et
adi
et de
li
Verona
a
custodia
con
giunsero
et
Mazo.
.
...
Brexa
a
Zenerali
V.
(Archiviodella
Ludovicus
città di
Francorum
Ali beneamati
Rex
siati offerti et
et
gratissimo,
voi seti
siamo
et
ancora
noi
havemo
continuati
bona
auemo
provedere chel
sia
bene
bona
cosi
care
vi
la
boni
noi
haute
corno
cogno-
di farve sentire
animo
bono
subditi
con
Re
et
S. Resta
che
dispositione et perche
che in
magiore studio et diligentia
ad Pescherà
nostro exercito quale inviamo
abundante
de victualie et principalmente
vostra
de pane, essendo
e
verso
per farve cognoscere: che cosi
duno
non
de fede
spontaneamente dati. Havemo
li effecti et tractamenti
nela
stati advisati
dimostratione
dispostia fare loffìciodi
sciati che
hora
di Cremona.
et fideli nostri. Siamo
quanta affectione
ne
Mediolani etc.
Dux
et fideli nostri Presidenti
dela cita nostra
Ben eamati
Cremona)
^
nela
advertiti che
cita vostra
piacereet
quantitàdi grano et farina havemo
ad volere subito fare fabricaricamo at stringerne
magiore quantitàdi
pane
inviarlo alo exercito nostro
honesto et bono
precio.Il
midesmo
potretiet
dove
ne
nente
in conti-
lo vendereti ad
piaceràfaciati
191
—
de vino victualie et biade
del pane
più
e
Poteti
in
vostra
da cavallo
necessario
vi sforziatide servirne al
—
cosi
ma
magiormente
exercito di
nro
de
significatione
potria essere
questa non
noi, ma
Expectaremo dagati adviso al bendilecto
che
di Normandia
de le bone provisione
reti facte. Brixie xxv
May MDVIIIJ,
ad
core
tità.
quan-
la affectione
più grata.
nro
Generale
^
circa ciò
Loblet
LOIS
e
magiore
molte
fare
ne
la
quel-
corno
ave-
(?)
VI.
(Archiv. gen. di Venezia)
Die xxviiijMaij.
Mcccccviiij
p. Andrea
rius
—
Ant.
Condìilmarus
eqs.,
.
.
Aloys.Vene-
—
.
già molti
che
cose
alle
case
Aloys. de Priolis
—
SapientesT,
eqs.
all'ora
e
loro, non
in
fanno
essendo
qui; L'anderà pertanto che
chiamati in
Collegioe
Aloysius
questa Città
da Procuratori
occorrevono
ne
—
firme.
giorni che
mandati
prestato obbedienza
restar
.
—
alcuni Cremonesi
per le
Tronus
-^
Paulus
Pisanus
GregoriusEmus
SapientesConsilij.
Mocenicus
Sono
Venerius
per il S.
,
et
nostri
perchè
istanza di
di alcun
domani
nostra
quali
hanno
nare
poter ritor-
propositoil
mattina
Principesieno
sieno
licen-
192
—
—
ziati
saprà
con
la
usar
possibile
buone
quelle
si
Sig.
partano
De
de
non
sua^
dalla
parte
non
synceri
e
a
parole
accomodate
ciò
Patria
meglio
disposti
nostra.
35
ili
1
che
che
ben
sia
SOMMARIO
(1499-io09)
Ragguagli
al
della
1509.
questo
—
celebrate
Documenti.
e
in
questa
città
di
ed
Cremona
artefici
Condizione
tempo.
Ingresso
della
lelterati
Scienziati,
—
in
Chiesa
della
—
di
Luigi
in
XII
dal
cremonesi
pittura
Cremona.
Conclusione.
—
riti
fio-
nese.
cremo-
—
circostanza.
1499
Feste
N.ei dieci anni
Repubblicadi
ciotto
della
Maria
Ravere
il dominio
sotto
ebbe
Venezia
A Scanio
vescovi:
scorsi
la città nostra
Sforza^Galeotto
Girolamo
e
di
Ascanio,quintofigliuolo
e
del
fratello
,
di
vescovo
al
I486
dove
da
Pavia,di
4505,
vita è
discorrerne
che
non
quel
e
fu
innalzato
troppo
in
nota
la
alla
sua
quale
fra
in
gii allri il Litta, fam.
del
La
abbia
solo
scritto^
tenne
Sforza.
di
fu
Roma^
monumento.
sede
di
dal
di S. Maria
Oldovini^ patrizionostro, auditor
(\) V.
e
di Cremona
*^'),
perchMo
questo breve
quasimai
amministrare
un
Sforza
1455^
morì
anno
Fran-
castello
marzo
Giulio II nella chiesa
Popolo gli fu
sua
nel
Francesco
nel
Novara
tre
Trevisano.
nacque
il 23
in Cremona
S. Croce
ad
Moro
della
a
dirò
Cremona,
Alessandro
di Ruota
e
196
—
nel 14 97
suffraganeonel
Franciotto
che
durò
e
(^/^
1501
anni,essendo
gennaio 1500
della venuta
non
li,fino
al
vescovo
Galeotto
Da
1507.
vevìeto
in data
intatte affinchè
nò
Repubblicaordi-
La
fossero
servissero
il vescovado.
la chiesa ed
doveano
e
a
a
In
un
canonico
cremonese
della Cattedrale.
deliberazione s' impone
quellastessa
che
tre
cittadino eletto dalla Comunità
un
la terza
ai
sequestrate tutte le rendite
vengano
ecclesiastiche del cardinale Sanseverino
insieme
con
fi) Morì
di Cremona.
(2)Y.
quelledel
l'Oldovirii nel 15!4
V.
sti
Que-
la
chiavi,
la
governatori,
tenersi sotto
prima delle qualiaffidata
seconda
vate
conser-
abLisognan-
,
denari
21
ad amministrare
quindi che quellerendite
ornare
del
prima
(2)^apprendiamo come
il cardinale Sforza
delPOldovini,
le rendite del vescovato.
do, a
berazione
deli-
una
,
incaricato alcuno
avesse
1505,
solo due
cremonese
nel
del Senato
rica,
ca-
( nipotedel Papa),
vescovato
morto
di
suo
a
durò in questa
nostro
a
della Rovere
nel
lo elesse
da Giulio
eletto
venne
Ascanio
VI.
confermatovi
in cui
per concessione
di Cesarea
vescovo
Alessandro
papa
—
l'Arisi
il Documento
vescovado.
e
fu
sepoUo in
{Praetor.Crem.
a
e messe
S. Vincenzo
series chron.}
questo capitolo.
197
—
A
Galeotto
Trevisano
nel 1507
successe
patrizioveneto
j
fra Girolamo
al dire del Visch
fama
cense.
cister-
monaco
e
in carica fino al 1523, ed
Questi durò
ebbe
—
di filosofo
,
^
e
giurisperito
preclaroO.
veneziano
finire del dominio
Sul
Cattedrale
ed
prelatizii
eh'
canonici,
otto
dignitari
otto
contava
cremonese
(1509)la
dovevano
esser
dodici mansionari
e
famiglia,
cantori e due protonotari.
A S. Agata vi erano
canonici e un
otto
rati,
proposto. Cinque i priocioè S. Margherita,S. Vito, S. Vittore,
S. Silvestro e S. Croce ^ sei abbazie, S. Lorenzo,
S. Antonio, S. Tomaso,
S. Paolo,
tutti di nobile
S.
Pietro
al Po
Abbondio
S.
e
parrocchie:S. Cristina,S.
S.
:
undici
Michel
le
vecchio,
cia,
S. LuLeonardo, S. Jacopo^ S. Apollinare,
tonino
S. Ambrogio, S. Giorgio,S. Luca, S. Ani
S. Egidio e Omobono
ventuno
e
:
monasteri,di
monache^ una
vano
cappe
cui
di
otto
frati
e
tredici di
che vestiDisciplini,
verdi,e un' altra di preti(2),
società di
nere
e
(1) Arisi, Crem..
Ut.
f2) Disignum, descrìptioet
territorii totius Cremonae
memura
geometricaurbis
castris, villis,locis
cum
et
fiumi'
rdbuSy 1509. Questo è codice inedito del Bordlgaiìo,che
in
conserva
Robolotti
che
,
e
Pallavicino
casa
ne
diede
un
letterari di Cremona,
a
sunto
Cremona
e
fu
et
citato
si
dal
,
nei suoi Monumenti
raci
sfo-
198-
—
dei
in città
allora
quali era
in
numero
un
finito(i).
in
Era
che
secondo
più popolosa
sia attualmente;
imperciocché,
non
la relazione di Paolo
("^) il
5
numero
Sei
la
città nostra
questitempi la
erano
Mosia
,
,
S. Michel
Pisani al
to
sena-
degliabitanti saliva a quarantamila
le porte:quelladi S. Luca
S. Pietro
Vecchio
Pulusella
al Po
^
^
Ognissanti.
Popolatissialcuni quartieri
erano
mi, dice il Bordigallo,
a' dì nostri fatti deserti, e
in quello fra il
Duomo
di S. Domenico
chiesa
la
e
e
delle
postribolo
campanili,
per
dishoneste i^). Cinquantaquattro
donne
le torri
cai
in
a
il
era
città,
contando
non
i
si chiamò
ragioneCremona
turrita.
11
che
Bordigallo,
come
settanta
fossero
trentotto
i notai di
dieci i maestri
(1) Quorum
scriveva nel
di
509,
lettere:
umane
Relazione
numerus.
conta
rac-
giureconsulti
i medici^
trentotto
collegio,
est
infinitus
(2) Vedi questa
i
4
fra le fa-
e
Burdig.
nei Documenti
al
capit.III.
(3) In questo secolo corrottissimo,ia cui il vizio ebbe a
€ampioni il ponteficeAlessandro VI e la sua famiglia(per
rotte.
cordelle città meno
tacere
fu Cremona
degli altri) non
In un'antica
slampa deglistatuti nostri, all'articolo:
De poena sodomite: sodomite igne concrementur, leggoscritto
,
di
mano
del tempo: Hoc
stahitum
vacai,
ne
tota gens
pereat.
199
-
mìglienobili
presso
virtù
e
buona
le
in
numero
grandissimo
quali fioriva allora ogni
erano
eranvi
due
marchesi
venti
,
^
conti
il
eh'
,
-
sedici cavalieri.I cittadini componenti
e
trenta
centogeneraledella città erano
Consiglio
e
questi eleggevanododici 'presidenti
5
della città che duravano
al governo
un
V
mese.
del Duomo
al
sei
erano
al Torrazzo
^
in carica
alla
prefetti
e
fabbrica
al Battistero
Naviglioed agliacquedotticivici
ufficio del Decoro
e
delle
sei all'
,
Strade
tre
^
r estimo
delle
sei
^
case
sei alla sanità
e
per
sei alle
,
V'erano inoltre sedici cittadini alla
vettovaglie.
dello SpedaleMaggiore e al Monte
reggenza
di Pietàj
sedici a quellodi S. Alessio,
altrettanti
a
quello degliOrfani^tre a S. Corona
Serafica
dei nobili fanciulli
tre al Collegio
sei agli
altrettanti a proteggere i carcerati
militari ^ e otto notai collegiali
devano
attenalloggi
agliesami delle cause.
,
,
,
Rilevasi da
molti fatti che
i Veneziani
vassero
tro-
presso di noi fiorente ogni maniera di
letstudi. Le pubblichescuole di scienze e tere
sebbene
decadute dall' antico
splendore,
di bella fama in Cremona, poierano
ancora
ché
molti giovaniappartenenti
qui accorrevano
alle più illustri famiglie
chiarissimi
e
d'Italia,
5
200
—
—
maestri v' insegnavano.
Le scienze
e
le buone
arti furono
i Cremonesi
,
e
sempre
le lettere
,
onorate
presso
rono
questo tempo si eleva-
verso
la
maggiorgrido: la giurisprudenza
la retorica,
la medicina
ed ognialtra
filosofia,
illustre disciplina,
esclusa l'astrologia
non
^0^
ebbero fra noi in questi dieci anni valenti
cultori. Ricorderemo
fra loro Antonio Manna^
Stefano Sfondrati
Niccolò Lugaro
Antonio
Valerio Schizzi,
Picenardi,
PaganinoUgolani^
Pietro Martire Ferrari,
GianAntonio Trecchi,
a
,
,
,
pietroSchinchinelli
notati dal nostro
Ne
e
Tommaso
Raimondi
,
Arisi
fra i
,
fra i letteratisono
a
giureconsulti.
dimenticarsi
lamo
Giro-
più illustre di tutti benché
assai giovinetto
nel tempo di cui ragioniamo
;
Guido
de Zoppisoratore e poeta,Stefano DoU
Bernardino
cino
Bolognini Pietro Offredi
Daniele Gaetano (^),
Bernardino Licinio,
poeti
latino. Agscrissero generalmente
e retori che
che compose
Giulio Superti,
a questi
giungansi
il
Vida
,
,
,
,
(1) V. Arisi,Crem.
Ut., lom.
^
T, pag. 403.
sto
(2) Nella Quiriniana di Brescia esiste un codice con queContitolo: Compendium rhetoricae d. Mathei CamarioH
stantinopolitanif
scriptumfuitper me Dan. Cajetanum A.
salario aureorum
cendum
1497
Utini publiceprofitebatur
doc. let. ecc., pag. Ili.)
tura (Robolotli,
,
-
a
-
.silenzioi nomi
sotto
passar
202
Botta
Borghi,di Leonardo
del Moro
Stanga segretario
^
in
che
,
altri
con
nome
nelle corti italiane
onore
Sigismondo
di Marchesino
e
il
concittadini mantennero
lo!0
di
nese
cremo-
nelle
e
niere.
stra-
poisembra che
pittrraparticolarmente
il veneto
dominio
§otlo
un
nuovo
prendesse
indirizzo: imperocchéBoccaccio Boccaccino,
il più grande a parer nostro^ fra i pittori
offendere P originalità,
cremonesi
che^ senza
di Giovanni Belerasi giovatodel fare severo
lino
La
^
5
del
e
di Pietro Vannucci
soave
in questo
{'^\cominciò
in maniera
da
in
del nostro
è fatto
non
d'essersi
neziani
i Ve-
Il feliceinnesto
grandissimoonore.
di dipingere
antico modo
con
quello,
da alcuno
avvertito, ch'io mi sappia,
,
francese (-'.Prova
nella
lavorare
bisantino,
già presso
scrittore italiano
è la gran
a
chiaramente
mostrar
servito del modo
tempo
da Perugia
ma
solo
da
un
di quanto asseriamo
nel
figuradel Cristo dipinta
quale non
è
derno
mo-
sproporzionefra
4
506,
la gran-
li) L'anno avanti che i Veneziani venissero a Cremona
(1498)il Perugino dipinsela sua Madonna
per Fallare Ronora
cadelli,
Manna, in S. Agostino.
(2) De
Vari
chrétien,
par
A. J. Rio. Paris 1855.
203
—
-
grandezzadel pensiero
d' alta importanza
che r ispirò
^ monumento
come
nella storia dell'arte cremonese
quello
signe
che segna una
nuova
sua
fase^dipintod' indelle forme
dezza
la
e
,
che formò
maestà
Pammirazione
di tuttii
di Boccaccio
al
dai contemporanei
riguardanti,
ori cremonesi
Fra i piti
Sabatelli e air Appiani.
anche
fioritiin questidieci anni ricorderemo
Campi, Altobello Mellone, Bonifacio
no
Bernardie Genesio Zelati,
Bembo, Bartolomeo
Lattanzio Cremonese,Alessandro Araldi,
Ricco,
Paolo Antonio
Francesco
ni
TaccoScazzoli,
tri.
(^),e frate Antonio Tormoli,pittoredi veNe taceremo
fra gliarchitetti e gliingegneri
il cavaliere Eliseo Raimondi, Girolamo
Bonetti,Tommaso
Zezzano, Lazzaro Pozzali,
Francesco
Gian
Lurano
da Castellone,
Bigallo,
('^) Ne
Donato
Calvi e Agaccio da Cremona
fra gliintagliatori
cesellatori vanno
dimene
Galeazzo
.
(1) Dipìnse a
nell'anno
di S. Marco
il
suo
nel corridore
Venezia
1490;
che
nome,
or
più
dell'organo
geva
questa pittura si leg-
sotto
non
sinistra
a
ci si
vede, forse perchè
coperto dalla cornice,
(2) Dobbiamo
,
artista all'amico
dotto
lavoro
su
mio
talché deve
cav.
scoperta di questo
Damiano
Muoni.
Bìnasco, nel quale dimostra
di Leonardo
miglioralo le
la
io credo
,
la
nostre
Vedi
come
pittura già fosse insigne in
reputarsiaver
scuole.
Leonardo
non
nostro
il
alla
suo
nuta
ve-
dia,
Lombar-
fondato
ma
,
204
—
—
ticati Tommaso
Fodri, Andrea da
Gasparo Pedoni (^^ Gian
Giovanni
ed Imerio
Paolo,Tommaso
sarà inutile avvertire
Cremona
come
e
come
l-^)^
tipografica
^
Maria Platina,
Sacchi 1^).Né
in
principio
avesse
dominio
prima del
poco
Cremona
dalle officine cremonesi
Conti uscissero le Bibbie
di Antonio
Parte
veneto
ebraiche
migliori
opere dell'antichitàlatina.Verso
nero
venquelPepocamolti libri corali del Duomo
ornati di caratteri e di figureminiate
con
isquisita
eleganza.
Fra
ricordati con
questiminiatori vanno
Lorenzo
Fodri che scrisse e dipinse
il
onore
libro processionale^
Giorgiodalla Rocca autore
di un
di
messale
dipintoper commissione
e
le
(1)É
che
il bel camino
sua
opera
porta il busto
SPAR-EVPEDON
del
Trivulzio
del
IHfl.
terpetra 1503, il Grasselli 1J02;
molto
1511?
governo
parlò mai
memoria
nelParchivio
i Sacchi
autori
si
d'Asti,dove
Hymerio film
(5) Ebbe
la
in
hoc opus
non
Picenardi
P in-
pretarla
meglio inter-
sarebbe
quest' anno
fra noi
era
il
questi tre
Sommi
Sacha
artisti : io
ne
Picenardi di Cremona.
sedili del
coro
regente domno
Cremonensis
fecitMCCCCLXXXXVI
trovo
Sono
alla Certosa
BartholoPaulo
cum
XX
et
:.^t,
nel 1485^
in Cremona
principio
tipografica
risi.V. Histoire de Vari de rimprimerie di J.^
Parte
P A
di
degliintaglide'
legge: Prioratum
Thomas
de Murra
secondo
che
parola il
di Francia.
(2) Nessuno
meo
più
Cremona
l'iscrizione IHOES-GA-
e
L'ultima
Municipiodi
Parigi 1689.
Calile,
203
—
Schizzi
Giovanni
fiorini
—
pel prezzo
d'orOj Giovanni
di circa sessanta
fratelliGadi,
Pietro
e
autori di quattro bellissimi
e parantifonarii\
ticolarme
Antonio
Cicognara che dipinse
i maravigliosi
corali della Cattedrale^
e
alcuni
pel cardinale A Scanio Sforza e per
nelle Agostiniane
^ue sorelle di lui,monache
da giuoco
di Milano. Queste magnifiche
carte
ma
doveano
cosa
esser
straordinaria^
poichéè fache venissero pagate mille e cinquecento
Tarocchi
d'oro W.
monete
(1) Dalle interessantissime lettere antografedi Leopoldo
nell'archivio Sommi
Picenardi
Cicognara che si conservano
di Cremona
togliamo questi squarci che si riferiscono al
nostro
Antonio
Cicognara:
Venezia, 18 Maggio 1827.
la
«
«
4
di cui ella mi
libro ben
ringrazioanche
di
bisognerebbetrovarmi
regalanotizie,ma
autentico
di questo
quel miniatore distinto
Antonio
«
perduto un'opportunità
singolare,ed è
"!
quislareun
«
ranco
«
riosto,che figuravauna
«
era
di età
«
«
e
di stile
(Cicognara).Io
ho
quelladi
ac-
stata
Tura, pittorerarissimo
a
Mantegna,
bella
tanto
Vergine
contempo-
lodato dalFA-
in trono
sotto cui
scritto:
t
«
bel Cosimo
un
Chi
altro ?
Antonio
Cicognara,o Vergin
Dipinger fece questa
sa
che
non
tua
fosse questo
pura,
figura.
Antonio
miniatore
od
206
-
—
a San
giorno 2Ji di giugno 1509, sacro
Giov^anni Battista,
un
mese
precisamente
dopo
crasi data ai Francesi,
che Cremona
ebbe hiogo
il solenne ingressodi Luigi XTL
Erano
con
Il
li 3
Venezia
t
«
.
.
.
•
.
di
«
a
quel
mio
«
tà?
«
ai bravi
«
minor
«
V
«
lar destino
suo
paese
tengo in serbo. Ma
pagina,un
una
di
autentico
nome
nel
di Fiandra,
possibileche
in alcune
la cedevano
non
i nostri
senonchè
fecero
la Francia
Vi
è
Cicognaraminiatore,che non
cognizionedi quell'Antonio
so
qual relazione aver possa con quelP Antonio il quale
età faceva dipingere a Cosimo
nella stessa
Tura
bellissimo
un
«
«
che
deve
essere
carte
«
né
t
ce
sa
che
sono
di
neppure
a
Venezia
quel passo
mandato
«
che
«
mazzi
«
reverende monache.
esprimono
di carte
come
da
ha
e
conosco,
veneta
col
o
di D.
è in
Bordìgalloe
Antonio
tarocchi
Senato.
rendo
Busca
casa
forse cremonese,
Le
...
Altro
é
Si vede che
Sua
era
,
,
in-
quello
grazieper
aver
di G. G. Torresino
Cicognara abbia
per
di
mazzo
Mantegna
padovana. Attendo
del
privilegio
non
un
di
sono
Il bellissimo
signe d^'autor milanese, se
Visconli Gonzaga.
in casa
«
.
1829.
scuola
....
.
persona?
(Gian Giacomo)
qualche dettaglio
ed é fatto
sia la slessa
se
.
Costabili,o nella galle-
né tarocchi,né
sono
non
il conte
Gennajo
Trivulzio
*
quadro in Ferrara, che
presso
chi
li 29
«
€
o
ria di Berlino:
Venezia
t"
la
manda
.
«
e
singo-
un
Ella mi
del mondo!
cose
una
antichiquellarispettabile
della riforma
prima
Inghilterra
le abbia
,
quelliempirono
di lavori, e
numero
quan-
libercolello
Quei nostri antichi miniatori italiani
miniatori
una
(Antonio Cicognara) non
riuscire di trovarmi
reliquiacol
^
sviscerato
antenato
«
€
Ella ha
.
1827.
tilà di belle notizie che
«
«
Giugno
Eminenza
mollo
in
miniato
e
uso
per le
il
giuo-
207
—
-
di Ferrara
lui il duca
il marchese
di Man--
,
tova^ quellodi Monferrato,il marchese
luzzo,il
nunzio
di Sa-
l'ambasciatore
Pontificio,
di
Spagna e sette cardinali. Fu incontrato
che vestivano abiti di
alquantigentiluomini
turchina
Francia
ricamata
nelle residenze
co
«
che, e
«
Monsignore
è
non
il
dri et
«
so
«
sente
«
sto mi
«
se
«
figliodi
quel
»
1829.
22
sua
sbaraglino.
a
mi
gennajo'anno corrente
dette de Tarocchi
de carte
alV
ili. et
rev.
il cardinale
da
veduto
me
Mons'g. Ascanio
disse ella essere
scrive
di
e
«
che
«
capire come
cevere
con
morisse
nel 1475
nacque
il detto avo,
Archivio
autografe
segue.
Picenardi
Sommi
in
d"*illustri personaggi
—
Cremona
seconda
era
conse-
il
soli anni
(*) due
allora fosse
e
per
siccome
e
spento nel 1477, cosi
il presente del mazzo,
quel
viene
in età di soli 9 anni
il ragazzo
che
il Moro
Visconti, figlia
Bianca
di FilippoMaria Visconti, ne
illegittima
guenzache Filippoera avo di Ascanio:
«
Bordigailo.Ma
fratello di Lodovico
Sforza
fece-gre-
et ne
Sforza, ecc. Que-
M.
il testo del cronista
Ascanio
Francesco
dinaie Ascanio
«
di
scrivesse
proposito di Antonio Gicognara: 1454 in quest'anni
nostro
Antonio
Cicognara excellente pittorede quabravo miniatore, miniò et dipinseun magnifico m.az-
«
«
delie Mona-
conventi
il Tassoni
erano
ella in
no
«
i beneflcii
Con
......
«
nei
e
di
che:
15 Settembre
Bologna
«
Vescovili
ta
se-
onore
passar dovea
ove
meravigliache
Giuocava
«
d'oro,in
gigli
le strade
(^)^e
t
a
da
non
car-
prima
posso
potesse ri-
Monsignore,
( Lettere
-—
serie
-=-
1757
—
ìN. 141, 142, 152, 155 )
184....,
(1) Compendio,
(*) Ascanio
non
ecc.
nacque
castello di Cremona^
e
Grumello, Cron.
nel i475
nel 1484
,
ma
fu creato
bentì
il 23
cardinale.
Marzo
i455
nel
208
—
di
ornate
—
,
di archi trionfali. Questi
e
tappeti
vi si
leggevanoiscrizioni allusive
che ci furono conservate
ligente
dicircostanza,
sei,e
erano
alla
dal
Bordigallo.
di S. Agata erano
scrittiquesti
due
SulFarco
distici:
FIDES
SOLA
IN
DRUS
MUNDO,
TERRIS
FLORET
CAESAR
IN
SCIPIO;
RES
LUDOVICUS
....
EGIPTO
POMPEIUM
FRANCUS
in vicinanza di S. Elena
TUTUS
FRANCORUM
ET
JUSTITIA
HUNG
Sull'arco
a
PIA
LIBERTATIS
ET
FLOS
LILIUM
quelloa
LUCIFER
SACRAQUE
ANTE
IN
(?):ALMA
DOMINO.
S. Leonardo:
PIENTISSIMO,
POPULIS
IN
MAXIMO
VIRTUTIBUS
GLORIA,
ET
HONOR
QUEVIT
DILIGITE
LIBÉRALISSIMO,
CIVIBUS
REGIS
POTEST.
RONO
INVICTISSIMO,
LUDOVICO
In
REGI
CIVES
quelloa
In
ESSE
QUILIR.
AMOR
MAJESTAS
TECMINE
SUB
POPULI
AFROS
ET
VENETOS.
ITALIA
quello innalzato
questialtri:
FELICES
S. Marta:
ET
lUSTIGIA
PAGIS
PATER.
PAX
AMICA
?
S. Silvestro:
DIEM
MAJESTAS
ALTER
AMANS.
VINXIT,
In
VIVITE
ET
REGNAI
UNDIQUE
TERRAM
REGIS
ILLUMINAI
UBIQUE
VALET.
ORTU
2ì0
—
indi
tone
Crema
a
Milano
Lodi
a
,
5
—
fmaliDente
e
e
raccogliendo
applausi
5
a
donativi per
la via ^*),
tutta
fine in Cremona
ebbe
Così
Veneziani
dei
principioquello degli stranieri..
e
però il
Duole
il dominio
considerare
quanto odio i
con
nostri antenati cacciassero il governo di quella
che pur
fu detta buona
madre
Repubblica,
de' sudditi
duole
il veder
glistorici nostri
diffondersi neglielogidi principi
forestieri
nelle descrizioni de' loro ingressi
nella città
che, mascherata a festa^applaudivaa' nuovi
simile al saltimbanco che ha il risa
tiranni,
nel cuore.
Anche il gosul volto e l'angoscia
verno
:
^.
Ì509.
3
Antonio, Lodovico
e
ebbe
(conf. dei
Trecchis.
Luglio.Pro
noi
fra
di S. Marco
Girolamo
le
pur
priv.a
sue.
favore
dt
fratelli Trecchi),pag.
151, tergo.
1509.
iol
pag.
1o09.
Tinctis.
Luglio. Pro
11
(conf.priv. per Luigi Tinti),
tergo.
Ponzonibus.
lo Die. Pro
Antonio
canonici
1509. Pro
canonicìs
e
S. Petri in Pado
( a favore di Galeazzo
concessi
Maria
Pietro,Angelo)pag. 153.
di S. Pietro al Po) pag.
Manariis
da
a
lui da
Ludovico
(1) Grumello, Cron.
cil.
il
,
,
,
Luglio. Pro
Gio.
Francesco
Vincenzo
Giovanni
,
Luigi, Paolo, Giacomo,
1509. 5
co
Cosimo, Mar( conf. privi!.
Bianca
(abbate
e-
157, tergo.
Manara
Maria, da
per
vilegi
pri-
Galeazzo
Moro), pag. 166, tergo.
2ii
-
feste,le
alta,
pompe
sue
venerata
e
italiana.
noi
d onta
lei:
e
giusta (^),
si
aprirono
le esultanze
e
iinire,
i nostri
nostri
sui
errori
caramente
storia
dalla
e
e
o
core,
la
tua
Fammirazione
è
Leone^
"duci
gemiti
da
sarà
per
XII, Gallor.
Duomo
e
è lontano
tutta
Rege
di
stre
no-
ultima
f afferma.
Ma
pianti,perchè
il
giorno
fa
che
il tuo
la terra.
Inviciiss.
bello Venetis
Cremona.)
duta.
ven-
pagati
divorata,e
te
expulsis profligatisquejusto
imperanli. (Nel
discordie
la nostra
^
Ma
con
e
abbiamo
fu
duto
ve-
confusero
d'Europa
non
ruggito echeggerà
(1) Ludovico
abbiam
tradita
gli
se
,
ga,
lun-
delf/^quilagrifagna^ma
stanco
nemica
noi
generosamente
laguna partono
il Leone
che
^
non
straniera
straniero.
noi sulle
,
quella
di sventure
dominatrice
antica
mare
affer-
che
era
gemiti si
ritorneremo
Non
vittoria
un^
crudele, sanguinosa,
quelli deir
di
festeggiòlo
ria
glo-
repubblica
quasi
modo
la
e
fu
possiamo quasi
posteri memoria
per
suonò
gloria:^e
la
noi, in
fra
ai
rimanesse
detta
veneziano
nome
temuta
Eppure
distrutto
non
del
ogni vestigiodi questa
che
fu
^
—
et
Mediolani
urbi
feliciter
O
f .Ti
ta
1
—
—
"«"
BOCUMEMTO
( Archiv.
Die
di Venezia
(jeìi.
).
xxj Januarj MccccLxxxxviiij.
Provisoribus
nostri Creinone.
SapienlesConsilij
Franciscus
Fuscarenus.
SapientesT.
Volendo
che
è
noi
le Intrade
deir lll.mo
ogni
per
ma
siano
et
quei Vescovado
Monsignor Ascanio
de
xMinistro del Vescovo
nate,
bon
firme.
scosse,
ne
conveniente
de
non
respecto
Cremona, quale
siano
per
alcun
administrate,guber-
intacte con«^ervate,acciò
da
bisognand
quelleab-
possimettere in beneficio et ornamento
el no.
della Chiesa et del Vescovado, volemo
et cum
che tutte le
stro Consigliode pregadi, e comandemo
intrade del Vescovado
predeUo, et tutte altre intrade
gnor
Monsiche possedesse su quel territorio nostro
esso
Ascanio de altri benefici scuoder
e
sequestrar
dobiate perfino altro ne sarà imposto et comandato
intacle per sino che altro sarà
et acciò quelle restano
deliberato,intention nostra è e cosi ne comandemo
si debino sotto tre chiave da esser
che quelle metter
di
la seconda
tenute
una
per Vuj Rectori
per uno
stra
quellicittadini,che per quella fedelissima Città nosarà deputato,la terza per il principal
Canonico
Item
di quellaChiesa Cattedral che sia cremonese:
se
,
,
,
siano et
scosse
et
sequestrate le intrade
dell' Abazia
213
~
del
lll.mo
territorio
da
Cardinal
nostro,
esser
et
consegnate
-
s.
Severin
de
tutti
altri
come
e
FINE.
che
possiede
benefici
nel
modo
su
che
quel
de
possie-
sopradetto.
INDICE
Capilolo
primo
1
pag.
..•••.
Documenti
"
23
........
Capitolo
secondo
»
Documenti
Capitolo
»
terzo
•....;•»
»
quarto
»
Documenti
125
149
166
..••..•.»
Capitolo
65
loi
Documenti
Capitolo
39
quinto
»
Documento
»
•
•
.
193
212
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