CREMONA DURANTE DE' IL DOMINIO VENEZIANI ( 1499-1309) D GUIDO I PICENARDI SOMjMI MILANO, TIPOGRAFIA ALBERTARI FRANCESCO Pasquirolo,Num. 14. DI Via 1866 Proprietà letteraria So -^^c ALLA CARA MEiMORIA DI MIO PADRE 54B21? referam Qme videri forsitan parca nescius non levia et in Nobis sum. memoratu ardo et , lab ingloriosus or, Tacitus, L nii storia della considerare le alla amore portò Cremona a nel della tempo Ann. IV, 32. città dove cose accadute in soggezione ai sua nacqui principatiitaliani^e particolarmente negli anni scorsi nei la lega di la città fra quali Lessi pago dei storici breviswsimi non e vaghe e io Lancetti,del fu credo, il Robolotti in il fui rin- loro dizioni: gravi contrad- proposito Bordigallo^pochissim Campi, errori degli in come ci narri inesattissime di ziani. Vene- non ma che avvidi quindi cose da' tenuta cremonesi, racconti m' dirò quella di Cambrai, e nostra facilmente venni, e poche gli Blois delF cipale, prin- causa Arisi del , e degli altri, i quali, VI più che il Bordigallo, seguironoil Campi questianni almeno, scrisse poco di Or dunque ho della storia^e nostra male. e empireuna delle na lacu- io vi sia riuscito come A questidirò leggerà. consideri chi col sussidio di cercato che, come opposte narrazioni stesse dei preziosi documenti e deglialtri, che blico, pub- scritto io abbia composto il presentelibro, veridico. semplicementema Ho , que'fatti che avvenuti in essere di quelliaccaduti fu indubitabili prove per Cremona, fuor di necessario. Mi anche sono dalle considerazioni astenuto mi in quanto non possibilmente sui venimenti, seguitiav- perchè il leggitore può per il se, perchè e è non delle azioni giudicare tempo che Dei documenti è farle da troppo agevolcosa d'allora colle idee del corre. e (^)^ migliori (1) Mi tava risul- parlando non se città, narrato caro r illustre cav. storia veneziana ricerca di molti se ho in dovere Guglielmo ) per le scelto in questie il gli inediti e i qualche nota qui pubbUearPiCnte ringraziare Berchet cure fra i documenti ( tanto assidue che che ornano benemerito della si è preso nella questo volume. VH ho convenienti, eh' ignoto era documento Sia talora pubblicarlo 1^). adulterarlo sincero ricordanza e qualche cui preferito lavoro verità storica alla mio ciò parlo di in correggendo, il dunque Non alcuno ho ma ; che, fedelmente, ha di o sintassi della e ne notizia dar rio, deside- pel conosciuto. poco ve ^ affatto manca o ortografìa deir poi di mosso, lavoro questo a leggitore il perdoni lo fui onde limiti i ecxeduto forse omaggio a Cremona , di di dieci que' quella anni trascorsi gloriosa il sotto Adriatico dell' Regina reggimento ai , padri e nostri invidia ed esempio, a noi pietà desiderio. (1) È sono inutile sempre avvertire secondo che Io le date siile dei veneto. documenti neziani ve- CAPITOLO PRIMO SOMMARIO (1486-1499) Luigi Lodovico XII. il Moro. La Repubblica di nezia. Ve- — — di Lega Blois. Prime armi de' Francesi in — — Caduta Italia. di Alessandria. del Fuga —- Moro in — Condizione Tirolo. di Cremona nel secolo XV. — — ed Renato Orlar^do Trivulzio, Erasmo Pallavicino, ultimi Esercito Girolamo Gian sforzeschi governatori veneziano nel ed Visconti in Cremonese. mona. Cre- sciatori Amba- — — della di questi. di Reggenza Cremona si Milano ai alla rendo =- dei Ingresso Veneziani in Cremonesi e Repubblica risposta di Cremona. nezia. Ve- mento Giura- — — della città, Elezione ^ alla Documenti. Repubblica. dì dodici ambasciatori d^ bedienza ob- V, enuto e salito il sul Luigi trono della duca di alla mente che e sul vantare tolto vedeva addensarsi, spedì ambasciatori, congratulazioni modo a (1) L'8 trono, guadagnarne aprile il nuovo 1499, per gli tristo che di Francia A l'amicizia. tener repente quel a specie auspicato valessero gli aveva indugio V sentimento pre- cui di sotto di affacciossi ragioni. che (itoli quelli in re senza che, sconti Via' paese procella una al il quel infondate non lontana avvenimento Napoli, s' avvicinava ora quale quindi monarca di il Moro armi colle usurpato, potea r Valentina d'Angiò, re (*), orleanese, aggiunti Lodovico di verrebbe di e Francia duca di aveva Milano di già casa antecessori suoi XII, discendente erede ed Vili Carlo re siccome quale, de' morte a in Accolse dì di cargli re- lui alcun beni- - 4 - gnamentc il re V imbasciata e, parolenon simulanti mal animo, deliberatamente rispose intendeva rinunziare a que' diritti che noa che per retaggio sul ducato di Milano-, avea ma sarebbesi accomodato lo tranquillamente a con che stato e il Moro lo desse go- godessero i anche di lui, col patto che a titolo di figli compenso glifossero subito sborsati dugento mila ducati d'oro,mentre, da partesua, obblia rinunziare alle proprie gavasi ragioni, quando venisse a morire senza figliuoli. Ritornati glioratori a Lodovico,ed espo« ste s ffatte dichiarazioni nel privato consiglio di li/^ Antonio Landriano,che allor teneva la carica di tesoriere dello stato, non dair opporre che oltremodo si trattenne ruinosa dovea simile condizione, una condo dacché,seriguardarsi tanto danaro v'era da far guerra con lui, al re cristianissimo. Udì vorevolm faper dugcnt'anni il Moro le avventate paroledel tesoriere, e, colla mira di meglio prepararsi agliavvenimenti futuri,deliberò di abbandonare in Tirolo famiglia tarne Massimiliano, presso V imperatore per sollecigliajuti(1). il paese e recarsi colla (1) Grumello, Cronaca,Milano, 1856. Verri, Storia Milano. di o — Quando Luigi seppe ricusate dal duca le sue proposte,si disposea far valere i propridiritti sul Milanese,stringendopace colP imperatore Spagna (') gandosi colled'Inghilterra, duca di Savoja e trattando a Filiberto affinchè o glidessero coglialtri stati d'Italia, coi € di re Tra lui ed il Moro 0 soccorso, e si rimanessero neutrali. di Venezia intanto Girolamo Nel senato Zorzi caldamente giovanisenatori aveano peroratoperchè a' danni delF odiato Lodovico la Signorias' unisse al re di Francia (2) e a lui s'offerisseroarmi e danaro,a patto però che altri €d , (ì) Nell'Archivio Generale lettera di esiste una Corrisp.) scritla da Siena il 12 agosto Emanuele si di Milano tale un 1499, in cui si legge che Maestro suo benefitio (del Moro), cum de credito (2) lo L' Ambasciatore ci fu dato sapere 1499 il sembrasse che de Alemania , estere — il del vero nome luijun podio a perchè ) ( Venezia scrive al , e che di cui nelle non duca^ il 25 maggio molto parlarne con quell'anno si Moro essa magnificava assai quelP impresa, e di Francia re dinari^ di quali havendo Episcopus Glandatensis che 11 Zorzi , { Anna Hispania (sic)in fare qualche bone fructo per inhonesto appetitode francesi, lettere si sottoscrive asseriva li de Re ha credentia contro vra. aver di St. Francesco portugalesefrateconuentuale li serenissimi offersetrasferirsi a ex. {Governo ducaleAgostinode Becharia non vorrà sì anchora per Bretagna ). Archivio Corrisp.dipi. — sarebbe venuto, ueder corno essere inamorato Gen. Venezia calore,benché passarano di Milano. 1499. 5'* de — per le non cose la reina Potenze 6 - - si desse il Cremonese allaRepubblica d' Adda , in guisa che e la Gerra i confini veneziani si stabilissero quaranta braccia lontani dalla riva sinistra del fiume ^ il ambedue quale rimarrebbe con le sponde e col castello di Lecco al re cristianissimo. Spedironsi glioratori a Luigi il quale,riccamente donatili (^), accettò le proposte riservando peròal pontefice condizioni, Alessandro VI ('^)la facoltà di accedere alla lega,che fu poi conchiusa in Blois il quindici aprile1499 (^ì. Si disposedunque Luigialle armi, e per le Alpi inviò a piccole che squadre V esercito, poi dovea riunirsi in ilsti sotto il comando di Gian Jacopo Trivulzio, uomo agliItaliani nemico del d' infausta memoria e personale Moro. La nuova Italia fu recata della venuta de' Francesi Veneta alla Repubblica oratori inviati dal re al senato in da due per ratificarela leggesi glandateiise (1)Nella citata lettera del vescovo che gli ambasciatori ebbero donativi per la ualuta de 500 ducati per cadauno, et a Messer Hjeronymo ( Zorzi) de più da caccia de porci de argento,quale li dono el re uno fipeto essendo suso (2)Son la caza. troppo noti,perchè noi li ricordiamo ancora, gliintenti del papa, tutto inteso a far più grande la sua V. il Burcardo, il Guicciardini,il Gordon, ecc. famiglia. (3)Vedi questo trattato nel Dumont, Corps dlplom. i fatta con solenne venne iega^la qual cosa come fu licenziato l'ambasciator giuramentosuglievangeli, Cremona milanese^e verso spedito Signoriat'^).Intanto il Tri vulgeneraliLigny ed Aubigny prende r esercito della zio coi , 5 Tanaro, Valenza, Voghera, Tor» sul Arazzo difesa da Galeazzo Alessandria, Severino,capitanodel Moro l^). Mentre Gian Jacopo penetrandolo Sforza richiamò assediati, assediava dal F Adda così mostrando ai ad di ed il Po degli soccorso si stò arre- signored^ essere suo Spedì allora il Moro Jacopo da Castellazzo, coir inimico. Alessandria Gian tradimento perchè del al fratello la fortezza e (i) Romanìn, (2)Marito morta degli conte alla Stella il conte Ma , d' accordo il Cremonese porto delia Stella e volasse in Alessandrini. Alessandria, la cattiva condizione Gajazzo i^), perchètransitasse al San^ ed tona e Gajazzo desse a viso av- ad abbandonare lo esorlasse recarsi a del Milano per mettersi Storia di Venezia. di Bianca del Maria, figlianaturale Moro, nel 1497. (3)Questi fu ricolmato è Roberto dal Moro Sanseverino, fratello di Galeazzo; di ricchezze e d' onori , e a lui che insegne di Francia, presso le porte di Milano. Ricotti,Storia delle Compagnie di Ventura; inalberò fnfffriva, tomo in faccia le III, pag. 326. 8 — — in salvo (^). Partito il Sanseverino tempo, in ch'era avvertito alcuno non di notte de' suoi, T esercito vedutosi Alessandria, il senza suo in Milano capo, si diede a' Francesi (^)^ mentre Simone Rigoni,udita la disfatta degli uccideva Sforzeschi, Antonio Landriano,per patriaera caduta in rovina (^). Il duca Lodovico,che ad arte parca cercare il contro ogni mezzo per meglio perdersi, severino, del fratelloAscanio e del genero Sanconsiglio cui la volendo la ròcca di Porta e a Cci'te, lo stato,affidò abbandonare Giovia W a il ducato governare istituìuna da genza reg- rolamo Trivulzio , da Gi- composta da Antonio da Landriano, Bernardino Jacopo Castiglione Gian (i) Galeazzo segui il duca in Tirolo insieme confiscali i beni dal re altri,acquali vennero 1499. ( Archi v. Gen. di Milano. il 10 novembre 1487-1499 ). e concessioni pochi con di Francia Lettere — — (?) Il giorno stesso in Cremona da al un d'Alessandria resa forte terremoto, accompagnato pioggia dirottissima. 1525, della presso Crem. Cronaca il chiar. cav. da d'anonimo Robololli,e da accadde lampi e dal 1494 lui cortesemente mostratami. (3) Grumello, Cronaca, (4) Qui corte erano Verri,Storia l'archivie ducale e di Milano. i ricchi mobili della cinquantamiladucati,duemila ottocento nizioni e muottocento vettovaglie pezzi d'artiglieria, valutati cento fanti,mille da guerra in abbondanza. Verri,Storia di Milano. 10 — mentre Provincie, ducali gentomila mila vezze del secolo guerre sforzeschi e le distruzioni d' da mutata da che tanto parono spesso occui guasti i furti, ogni genere, vulzi assai aveano* ormai tempo la città, sforzesco, rappresentatovi ultimi e commissari, luogotenenti furono le gra- quellad' un del governo stanca XV, glieserciti francesi, il territorio cremonese, e di du- pelprezzo vendevansi ranta qua(*). di fustagno crescenti, sempre veneziani Venezia annualmente pezze le ultime Ma a — Gian , Visconti Girolamo quali de' Tri- ambedue ed Erasmo Renato dei ed Orlando , Pallavicino. Ebbe M lieta dai Cremonesi, accoglienza il giornodel suo ai ingressoavvenuto prato gennajo1486 (-).nel qualeanno avea comRenato da Bartolomeo Guarna Salerno il feudo di che Formigara,ov' ebbe sontuoso palagio, di Bernardino Campi, fu ornato dalle pitture ('^). Pare scomparse poiper l'incuria depposteli (1)Roboiotli,Dei documenti lettera a F. storici Odorici. Cremona mona^ letiemrjdi Cre- e 1857. (2)In quesranno eglifu elettocittadino cremonese. Arisi Prcetor. CremonWy series chronologica. Crem. (3) Bernardino 1S41 da Renato Campi fu chiamato a di Francesco Trivulzio,figlio Vedi 1731. Formigara nel e nipoted^ 11 — - o reggimentodi Renato per cessore, antedebolezza di lui o per colpa del suo mona Bernardino d'Arezzo,le cose in Crepoiché troppo bene non procedessero, scriveva a Bartolomeo nel giugno del 1489 da sedici anni come Calco, ducal segretario, si facessero più i conti dalla comunità non malamente si amministrasse il pubblico e come il che,durante , , , denaro: e pregava che il duca con timazio in- severe ponesseviordine ^^) Qual fosse il ci è provvedimentopreso dal principenon noto^ solo sappiamoche nel settembre di quel. Panno decurione Picenardi, Damiano e tolto dalla cancelleria del venne posto luogo suo a un ne comu- fino dal 1475 Caccino , de' pure Picenardi. Erasmo valcabò marito Trivulzio, di Giovanni, e figlia fino dal città nel I486, 1496 venne (2). Nulla a Veronica cittadino nese cremo- al governo ci è noto Ga- della del' suo Edificò ed ornò strutto quivi l'oratorio di S. Renalo, dinel 1777, e nel palazzodipinsele storie di Minerva, navale e l'assedio d^una una battaglia fortezza; opere tutte perduteper colpadel marchese Archetti, che,nel rimodernare lasciò che quei dipintisi ricoprissero ii palazzo, di calce. suddetto. V. Alessandro Lamo (1)Y. Docura, e il Litta. I. (2) Cosi il Litta: ilLancetli invece afferma che venis5« 12 — se reggimento, nel 4 si recherebbe ^ notizia che Lodovico Cremona a decretare perchèF ordine provvidea qualchedisla vendita dei grani e per avuta 498, che non avvenuto — , avanti anno avea dal gli fece regalodi un il Moro mille pubblico forse ducati, da lui ricevuto il di Castcldidone. feudo Finì il suo Gian nel governo 44985 cesse gli suc- e il quale fu (^), all'ufficio di consigliere Visconti Girolamo poco dopo innalzato avendo ducale. Ma non il Visconti ed tanta il Moro esperienzaquanta del 1499 esigesse, nell'agosto torità au- pareva gli fu dato a nel governo Orlando Pallavicino, compagno detto il Gobbo, marchese di Cortemaggiore, ducale del duca (^).Ma creatura e consigliere insieme,perchè ai primi del poco durarono settembre il Visconti lasciò Cremona a guardiadel al governo Robololti ( Schede l'Arisi sarebbe stato confermato il series chronolog,) Cremona 1497, e sarsbbevi venuto a nel governatore nel 1498. sembrerebbe essere li cavalier {Prcelor.Crem. n. (2) V. Docum. (5) Ciò rilevasi dai che autografepresso ). (1) Secondo Visconti (^). Castello di Trezzo nel 1497 recossi e essersi Documenti ingannato stato posto alla custodia fratello di Gian Girolamo. veduti dal Litta ; il Corio di Trezzo ove Lodovico dal asserisce ti, Viscon- 13 — il governo Frattanto vicina la contegno dei cittadini all'estremo: devasi notte in di ombra, da provocare la e presentia sul sorveglianza sulle ino de' ;se fino d'un pazzo salito di che maggioreerasi posto a avvenimento lettere dello stesso suonar sul serio preso tanto duca ordini acciò il Torrazzo e fosse avesse I una licenza speciale in questo secolo territorio Cremonese W. e fatte scorrerie sul minacciata la città. il quest'anno poi la Repubblicaallargava In sicure speranze; e l'oratore milanese Venezia scriveva al duca come cinasse colà si bu- cuore a che senza venete si darebbe Cremona alla Signoria zesco resistere, perchèstanca del governo sforatterrita dagli di forze che le e apparati innanzi sul Po (2)^ navi le spiegherebbero (1) Archivio luglio1499, pag. la non latare Veneziani,da lungo tempo intenti a diin Lombardia il loro dominio, aveano più volte a verissimi se- glio me- a chi guardatoe proibitone l'ingresso n' neziani Ve- questiultimi tempi rigorosa tutto temevasi,di tutto pren- sulla torre le campane^ sforzesco caduta, e sua era - di Gen. 253 e Milano,Libro di lettevi ducali,i8 segg. che costoro (i soldati veneti)[arano (2)Sono certificato tenendo per fermo corno se apros» impresa de Cremona , 14 - — . e e pur si dicesse che verrebbero alla Trezzo come i Milanesi il Lodi,Pìzzighettone Repubblica, poiché lungo sopportar non saprebbero a giogo di (^).Veramente, oltre ai Francia di Blois, questesperanze fondavansi sopra patti che il reggimentodel duca avea il disgusto nei patrizj, e posto nel popolo di Cremona alle simarano mura le debiano otener de voluntade ....... de farano fundamento sul maltratamento che dicono farliVex. t?., et per finire più,prestose rasona assaij et per questo fano scaricare li de fare armata per et pò li citadini , grossida vino che stavano quasicontinuamente fermi quasiper farlisuso galioniet altre cose al bisogno et per publicacrida hano inhibito che altri burchi de quale loco et però trovandosi molti burchi grossi se jtartino^ se sia, no burchi , , del dominio de Vra. solo caricarano no no per nare che Ex. anche ma , valersine loro , restati per caricar sale, erano dubito almanco o no poterano ritor* Vra. Ex. per no se ne (Exlractusziphreep.Glandateasis). possiseraré ("Arch. dipi, Venezia Corrisp. gen. di Milano; Potenze estere— 1499, sotto il giorno 26 di luglio ). .... — de li boni ragionandofra (i)Heri alcuni gentilhuomeni loro, domandarno era Pizigatone li anco Trezo, se era a de qua de Cremona et intendendo hebe poca le facilità uno che consideration averia che ha , praticadel paese, prima se dicto de sì, corno Ada, et essendogli li domandarno poi de Lode et no lassate,ma pche no possendoMilanesi tempo , verno de tion : poi che V. , ne francesi, per necessità cum qsto lo so io da chi ha udito ( Extractus de za nel tractato pnte in la expultionde la Ex, mane de sono se el cum se Ada, dixeno che no se Re,pchecum averiano havresieno de ad altro altri star sotto el go^ el tempo verano en loro fare questa interoga^ zyphre ep. Gland. ) dalla aveano qualineglianni passati della cittadiil privilegio nanza Signoriaottenuto i Boccardi, i Malombra, e fra questi veneziana, i Guazzoni,i Pallavicini, gliZucchelli, alcuni de' i Sommi gliSfondrati e veneziano in cito eser- Cremonese, che glia Belliseto, cinquemi- t'^) Erano di Cremona fuor lega,V Brignano e Treviglio, e, preso S. Martino a il verso mosse far suo^ fé sosta nella che fu convenuto Secondo dovea (*). alla testa sua . d'Alviano Bartolomeo d'animo (5), condo, irainvitto, impetuoso,idolatrato da' suoi soldati, Niccolò degliOrsini,conte di Pitigliano, e facoltoso uom valorosissimo e che sì vantava (1) Privilegiodi cittadinanza veneziana dal 1374 al 1425. Antonio de Malombris Monibus — — de Bocardis Cabrino — Giacomo Nicola de Sainis Niccolò Niccolò — de Zuchelìs Fonduto Arcidiacono dal 1494 presso il cavaliere Robolotti a , e Tomasio de Gua- Sfondrati (Pescil) NkcoVo — de Chizoli — cremonese de Piza Cristoforode — Simone Raffaelede Pugnoli di Venezia lib. f. privileg. ) (2) Cronaca de Marchese — — Gerardo — Opicino — Gabrino — Pelavicino Madalberti Cristofanode Tribalis — Cremonesi a de Tomasis — mo Som— ( Ardi, gener. — al 1825 d' anonimo, da.lui gentilmentedatami vedere, (3) Che autori. non fu mai Leggasi quanto Alviano d^ Orvieto). un Orsini , in come propositoscrive scrisser oraolti il Lilla { Fa». di -le- le armi che vantaggio d'Italia (0. Accompagnavano Fesercito^ come Marco Antonio Morosini e Melchior provveditori. il quale non è a scambiarsi, Trevisano, i^) e al accadde al Campi, al Bordigallo come Robolotti (5), Francesco Foscari che,per con usate aver non quanto si sa, fu mai non ufficio di costoro Era a a Cremona il concordare (^). le operazioni dei alla volontà del Senato e capitani (^):cattivo sistema alla necessità delle provincie dalla gelosiadella Repubblica, il mantenuto quale fu che molte causa vittorie si mutassero in isconfitte. Il giornodopo fuggì di il Moro che lano, Mi- prima di lasciare lo stato inviò a Cremona Leonino istituita, egliaveva Bilia,Gaspare Calmi, Gaspare Del Conte e suoi ambasciatori. ConFrancesco siderando Quartieri, la reggenza le mosse che dell'esercito veneziano nel (1) Lilla, famigliaOrsini patr. Crem. chronica a principio (2) Dominici Burdigalli 1576. Questo preziosocodice è inedito e ad annum mundi si nella biblioteca della nob. conserva casa Pallavicino in Cremona. (3) Dei (4) Vedi documenti 1844. e di Cremona. letterari Litla,famigliaFoscari. Storia (5)Ricotti, Torino storici delle compagnie ài ventura in Italia. -18 Alvise il conte spedironsi e Avogadro,bresciano, Benzoni cremonese W^ alla città per alla porta S. Luca la resa. Ma giunti Soccino chiederne e con non — potendovi penetrare,forse perchèeran inviarono in Creloro cinquecento mona soldati, un questiebbe chiesto che il consiglio riunissi arrendesse, generale araldo. Come la città si frettolosamente dei e incaricò quattro cittadini, conosciamo qualinon il nome, del Benzoni. al cospettodelFAvogadro e portarsi Ma udito costoro di desse la città chie- come , tempo ad arrendersi , perchèprima di no giurataattendeva il ritoril Moro de' suoi legati a Milano,risposero Cremona tutto perduto^ e la Gerra aver d'Adda, dopel trattato conchiuso eoi re di Francia,versi alla Signoria^ finalmente disposti essere alla fede mancare : a prendered' s'arrendeva. Le assalto la città, ad a vedere come atterrisserol'animo ottenere una tosto piroleperòdeglioratori che diedero non se non monesi, cre- siffatteminacce loro,riuscirono tregua fino al ritorno in Cre- al veneta come nello colonservigiodella repubblica di cavalleria, il e fu meroso primo che, alla testa di un nulano, corpo di cavalleggeri entrasse nello stato di Miinvadendo la Gerra d'Adda e occupando Lodi. A lui (1)Era , fu consegnalo nel 1500 cetti, Biografiacremonese^ il card. Ascanio tomo ili. Sforza. V. Lau- --19 — degliambasciatori mona a Milano spediti essi stati colà mandati Erano il promesso speranza di ottenere nella fiducia di trovarvi ancora forse W. nella ajuto,certo la reggenza contrar v' inma prima di fuggire: entrato in Milano invece il TrivulziOj giorno 6 di settembre^dal qualeseppero istituita dal duca il la che sorte destinata a Cremona era annunziata FAvogadro e ilBenzoni. Ritornati dunque alla patria basciatori, questiamconosciute le paroledel Trila città, vulzio e la caduta del governo ducale,stabilì di arrendersi tranquillamente a Venezia^ e, ai provveditori carta nella quj^le una presentata alla nuova chiedevansi alcuni privilegi signoria^ che que' capitoli bero sarebottenuta e promessa fu dichiarate ('^). la resa osservati, incontrati dal popolo, 1 Veneti quindi, dal in città e s'avviaclero e dai nobili, entrarono rono qualeTaveano dal in belP ordine alla gloriosovessillo di Cronaca (1) Burdigalli, (2) Compendio universale memorabili sua Ms. cit. historico della città di Cremona creazione d' cattedrale, preceduti S. Marco, che poco in colonia dei Romani degliavvenimenti et altri del a piti, mondo, dalla tutto il secolo XVII. mona ignoto autore, presso la nob. casa Manara di Credal suo proprietario. mostratomi 6 gentilmente — dopo, 20 — d'un per opera popolano ^ sventolare sulF alto del Torrazzo fu veduto O. Ciò venne av- il 40 S. Niccolò a settembre, giornosacro Tolentino,nella chiesa del quale fu da poi dalla Repubblicafatta festa finche una il intanto Il Senato la città rimase sotto (2). dominio suo celebrare annualmente scriveva ai provveditori conveniente il sollevare la città ed il esser dalla moltitudine di Cremona contado che la Signoriavi di soldati speditocolPAlcordo e colFOrsini. Ordinava quindiche,d'accoi veneti capitani, i provveditori cipiass prinlicenziare le fanterie, tenendo solo a viano aveva soldati che richiedevasi per la custodia del castello e della città^ e che, di quel numero nel Bergamasco quellenel Bresciano, spedita» e nel Cremasco, rimarrebbero loro di e assegnati non (1) s' intimasse ai soldati che neglialloggiamenti tadini altrove,affinchè ai cit- abitare non sì desse soverchia molestia (^). portare el stendardo Feceno de S. Marcho innanti infino allapiazza.et ghe fo uno chel porto in cima del Torazo, dove della poma, et ghe fo donati ducati dece, secondo fa dicto. Cronaca crem. (2)Compendio (3) Doc. V. cit. storico cit. 21 — - de' provveditori ingresso Alessandro Oldovino,arcivescovo di in città; del card. Ascanio Sforza Cesarea e suffraganeo di Cremona),cantò messa vescovo lenne so(allora nel nostro duomo, e quivisuglievangeli Antonio Morosini, di Marco alla presenza e fedeltà alla Repubblica fu giurata provveditore, dal Consigliodel comune da centovenlisette e e scritto un cittadini, pubblicoe solenne istroV dopo giorni Due notarile mento fino ai dì nostri conservato , nell'Archivio Comunale (0, NelF istesso furono Cremonesi scelti dodici oratori rì!' obbedienza cavalieri tre , tre la dei quali Signoria, alla dottori tre cittadini ad uno que' giorniesser Docum. un altro governo turbata era parve andò VI. mattina, essendo levato di in la chiesa su uno casa da messa solenne,poi sendo fu dato il giuramento a cittadini, esso proveditori tutti licittadini del messal; quali furono tuttipresi in electi dodici cittadini per oratori alla 3 kavalieri, 3 dottori, 5 cittadini e 3 Diarii. Codd. molti come cattedraledove il suffraganeovicario del card. Ascanio cantò aWaltar a alcuni disordini da (2)Marco Antonio Morosìni kav. provveditorescrive in questa tre e , colla qualeCremona tranquillità passata da (1) V. inviarsi da (2), mercadanti Ma giorno voi. II, pag. Marciarli, tembre 1499 ). nota: et consejo furono Signorianostra, cioè mercanti. ( Sanudo 944, sotto il 12 set - -22- in del onta di stesso mese passato reggimento fu contemporaneo dire al settembre, posto perocché : cronista d'un sacco a nel e fuoco a ^ il Giovanni fatto Allegri, Fu brusada; parte pelle qsto Vera et 'messo acusator qllo. Cronaca a el del sacJiomano staseva al sale partigiano tempo cremori, e la de S. del e spia la Zorzo, duca cit. de casa et ghe Lodovico di casa del Moro, W. indignazione pubblica della segno {{) in magazzino pubblico Alegro Zoan fo facto a far et questo pagar 23 - — DOCUMENTI {DallaCollezione Magnifico Bartholomeo; Le m. che li conti soi in modo chi che stracia ne in remaneno li sia intreomesso me siano : ellecti a impossibiledeuefiire facto di seria più bene la M. V. contento Illmo. dimostrando termi con far ad la veder fra uno li conti de la per di mai quello facti sono altra; una e anchor farli fare da bene: effecto Milano). questa cita confusione: e ex:*»» farsene seria Ira. del caso dato idonea prefata Com,*» nro. et comet- di tal facto: habia habino et perche qualche ordine: una : nondimeno alcuno: scrivermi soa doglianze che volte metterli facesse lassarli partirefin che de gran questo trei homini è eli parte chi una più in desordine circa sedici anni essendo sono: cosse magior in poteriano essere non io di Mss. del Cav. D. Muoni et nò caucione et concluderli torie ponendogli quellepiù gagliardeminaparlano alla p.*aM. V. che saria di universal satisfacione a q.tacita: Cremonae a quella recoman. Jiunij i489. xiiij.^ mese ; M. V. Trivultius. Renatus Magnifico et Dno generoso militi tamq. Bart.o Chalcho patrihonoran. ducali Secretario Mediolani Cito. 24 - — II. di Milano (Arch.gen. D. Rolan. Vi habiamo in voi et per di tia che el comissario la a Et mettere Pero et attenre cita,et voi che le per la fede cose del la subito advertito de le genti che hano la Cita a nra de qle habiamo et experien- pnte, acciò habiate stato no jurisditionde patente vra trasferirvi diligentiaal omne star ben di mandamo haveti cum agosto). auctoritate gli e in la mane ve qui alligate rete. de major de et gouerno cura gouerno Cremonese esser 13 - Polipo Co.ii Cons.no deputato al et del Cremona 1499 — pche le comò a gouerno biate ha- cause. veda- Cremona di quella li andamenti per intender qlleconfine et chi qlloportano intorno^ et Yenetiani quellacita et al stato nro castitrovando alcuna pregiuditiale cosa garetichi trovareti in culpa et ce avisareti de tutte qle cose qlleve parirano degne de notitia nra, no voi qli remedij che per voi se li potrano mancando far intendendovi ben inseme M. Jo. Hierony. Vecon va et vene sconte in in nostro comissario corno siamo pero certi che farete. IIL ( Archiv. gen. di Milano ). GasparisCajmi Biliae, Francisci Quarterij. Instructio Leonini ris de Cernite et Mediolani Li successi de perditade 3 et Caspa- septembris1499. le cose Alexandria et de questo Stato doppo la quelloche se tracta per noi 26 - suo, questo stato cum gli sarà — farlicerti che per noi cum totis viribus mancato potremo per la sublevatione Satisfacto transferireti anchora al Cottino et liberatione loro. quanto e^ dicto a facto alli tereti et ad non non la modo et dj cosa per observantia lo confor- parte de la fidelità verso loro constanti stare che efficatiada nostra omne lassarse sedure da predictenel del debito mancare questo Stato,et in cum ed lettere creden- presidentide la Comunità pregarete ve Santa Croce sotto nostre tiali narratoglile occurrentie harete quellaComunità cuiu al Castellano de medesimamente sussidjche tutti li de non galiarda animo dei mondo devotione in prevaricare depso possendosepersuadere de questa nota et infamia gli saria quando seguissealtramente de quellaforteza et alla devotione de questo Stato, Certifia preservarla condoli che et haranno solamente non anchora ma guarda depso castello, et benefitiati de remunerati soi. Et che de da li nemici invasi essere Et mancare. presidioet altre adiuto questo a verso continuare haranno cose ad dareti aviso a trovate li castellano et se secondo Cremona cum quanto sarà et accada qualche di de questa voi faciate la via de presidentide Lodi quellaComunità loro faciate medesimo de sopra. Questa nostra instructione comunicareti ve de tutto fareti. In questo andare che volemo cum bisogno et li gli è per non quando bisognassedimorarve tanto essere li quando stato alla loro per per stabilire le cose de la cita et cosi etiam castello ad quello effecto che ve mandamo demorareti , , ce stro vo- et ve et el officio coma contene Messer Orlando quella città,et comissario Pelavicino et governatorede Marchese ad Messer richedendoli alli Mag." Zohan Hieronjmo Vesconte loperaet adiuto suo sotto le 27 — ad questo havemo credentiali, qualeve lettere nostre — facto dare efifecto sopradicto. Comunitatis Presidentibus Cremonse. fratres nostri tanquam Magnificiet spectabiles Mandiamo de domino nostri ambassadori presenti ad Leonino li spectabili Bilia caspare , et Francesco del Conte Cajmo, Gaspare voi rissimi. ca- de Quarteri del fraterno espressioni le Magnificenti amore nostro e et spectabilitate cum ad dovergli et pregamo vostre però le confortamo altramente credere non che se noi proprj de boca le parlassimo. declararvi per alcune cose per , Castellano arcis Sancte Similiter ' et Cottine Crucis Cotte. IV. {Arth.gen. di Milano ). Magnificie prestantissimi patres honorandi. recevessimo che leV. S. sono Re di littere de medesmo tetriplicate 3 del presente,per le qualice significati per acceptareper suo Signoreel ChristiaPranza cum animo de capitulare de la in- tegrationedel dominio vostre amorevole persuadetiad dello Stato de parole,per star contenti ad alcune vestri sera le vostre nore, date die nissimo Heri (1);de ne Milano, cum le qual ne molte conforteti la fede solita et persuasionene cominatione non et tendere at- de inimici le qual amorevole parole certo ne ringraciamo le prefateS.V. ne procedemo (sic) judicareche procedano se non da uno cordiaìamore, che quella per sua humanità (1)Prima portano della a noj et le cose nostre. Al che parola vestri trovasi nel!' originalela parola nostri cancellata. 28 — existimamo sij stata la sempre molti fede dato. et animo cum alcuna. nostri in crediamo che et numeroso altre le porte et havemo de in chi cita questi cittadini continuo che sarda , tal debba sono ritrova per la cosa essere questa città infino presso artelarie qual et fosse le et tuti li cori siamo dubitamo e le rasone arme munitione de cosa de governato; altre ne le mure complanate ha la unione non in mancare perei passato ne se perseverare in dissimo gran- cognosciamo impossibilepoter persisteremolto il contato predicte,et tempo per de questa cita perso et maxime in trovarsi Sonzino, cessario preda. Sicché sarria neprovedere et presto ali bisogni nostri, et de presidioche li cori nostri ben dispostise potesseno ogni altra nostra cosa la aflfectione et portate questi sempre Cremone è in in la solita fede et conservare per de non de affanno, et questi periculi per tuto hano debilissime, mure essa ne se necessarie negligentia de et extremità desfornita munitione tempora per la via deli oratori de Venetiani essere quello di qualche et caso a intendemo virile,et per demonstrate per V. et demum el campo per bavere et et prefate S. integritànostra, quale li celi cosi constante Ben ale noto Et persuadervi quale sempre principato che et concesso per et experimenti havemo signo et necessario essere non — a nostri havemo die bisogni in 4. quale reverentia Illustre quella Quare integrità. summa et Gita et V. S. parso havemo significarli casi, le quale S. extremi reverentia Septembris corno padri.Datum 1499. Gubernatores et ale sempre ce universi Magnifico Comunitatis populi Cremonensis. V. 29 - ~ V. di (Archiv.Gerì, Venezia.) Die V. Octobris Provisoribus pervenuta per divina Essendoci Cremona MccccLxxxxviiij. nostris generalibiis. in potestànostra, grazia espeditadel et la Città di tutto quel- simi rimpresa,ne par ben conveniente esaudir quei fedelismiei (sic) Cremonesi et alleviar quel territorio de tanto nostro si ritrovano: nostra de e quellealtre fortezze praticae prudenza la veramente generale con , d'Ada, e cosi lascierete a oggi sua che stesso debbano essere delle e na necessarjalla buoil simile in tutte come nella si confidiamo. Circa diciamo vi alla Rocca Piazza gierrad'Ada^ Ilus. Sig. che dobiate Governator quale consigliereteche nostro di numero lasciare sul Cremonese e , sarete dello isteso su consiglio, suo gente, facendoglidar i suoi allo- essa Tordine della allogiandonegli li pagar tarlo. Lo molto siccome destinati saranno vadi il secondo tutti che vostra si debba arme giamenti di V nostro della nostre con il Senato però prima facendo sua, gente d'arme insieme gorra lasciare , regenza con licenziati che dichiate'sono quellifanti gente d' primi Cremona, alla Guardia custodia essere i quellefantarie tutte Porte che quanto al presente vi vogliamo et per tanto comandiamo ve de gente numero e suoi le Tasse il che del comandando non altrove allogiar siamo , veramente e allogiamentiche gli ad vadino non Bancha, cendo fa- per sopor- governator che el se ne pagnia agli suoi primi allogiamenti,e la Commandarete ad allogiar in Bressana più unita dì potete, il resto della gente d'arme manderete ad tra Bressana,Bergamasca,e Cremasca,facendo allogiar 30 — — allogiarle Compagnie più unite d'armi a tutti gli uomini proprjallogiamenticome sopra intenzione di vi nuovo , che stiano aglisuoi per essere cosi fermissima volontà nostra. A e diciamo che potete,e comandiamo e comandiamo voi veramente che ordine nostro, in Dei soprafatto dobbiate in Cremona, ed eserciterete TUfficio per voi mandatovi. Voi Sig. Marc" Antonio starete et in S. Domenico Cremona per sino logìera il Nobil Uomo Trevisan Kavaliere, Taltro Providitor nostro eletto, quale questa futura prossimasettimana infalantemente deve partire, e farete rUfficio di esso Sig.Domenico, il quale giunto che sarà verete alla presenza della Signorianostra. visan Et ordiniamo che il Nobil Uomo Sig.Domenico Treavrete il speditoche trar nomine, en- Kavalier eletto Proveditor obbligatopartirsientro ed a questa medessima e Castelano parte de non in Cremona sia prossimafutura settimana, conditione siano li Camerlengi la di Cremona De nostro eletti. nuovamente 152 .... 2 Non synceri 0 .... VI. (Archiv.della Città di In Christi nomine. dem millesimo Amen. Anno Cremona ). ab Incarnatione ejus- quadringentesimononagesimo nono, indictione secunda,die jovisduodecimo mensis septembris. In civitate Cremonae, ante altare majus Beate Mariae Virginis positoin Ecclesia majori diete civitatis. PraesentibusMagnificis Dominis Jacobo Sicho de Cara- 31 — — Jacobo de Marlinengho dicto de vagio milite,Domino Calino de Bergamo, Jola Motella de Brixia,Domino de Gandino, omnihanne dò Sfondratis,et Johanne bus vocatis et testibus notis et idoneis ad infrascripta rogatis. Noverint universi prsesens Instrumentum publicum Magnifici et in prsesentia quod constituti coram inspecturi Marciantonii et generosi equitisaurati Domini Mauriceni Venetiarum nobilis civis ad praesens provisoris pridiededita quadam tatis Cremonse. minibus et et generali tatis et universitatis fatum eis prius et Dominum visorem Venetorum dictum ante Altare in- cives cividescripti qui prò majori parte et diete civitatis Cremonae habitatores civitatis Cremonae propriis ac Delato Dominio quilibeteorum Consilio incolae et Catedra intra nominati omnes frascripti de Ducali Serenissimo sedentis super sunt in hac inclita civitate Cremona Gubernatoris seu nomine civitatis et cuilibet Marcum et Gubernatorem vice et totius suis no- Comuni- populi Cremonensis. eorum Antonium sacramento per pre- Mauricenum ut supra et ab eis et pro- quolibet factis corporaliter prsestito scripturis super quodam Missali aperto quod ibidem ante ipsum erat ibi ubi ab una parte erat imago Jesu Christi Crucifixi pietà,ab alia erant scriptaArchana per verba quae secreto proferuntur in consecratione per Sacerdotes Eucharistiae quando Missam celebrant,juraverunt ad Sancta Dei evangeliagenibus flexis tactis dictis Scripturis ambabus manibus cum et ita quilibet eorum jueorum ravit in hunc ice et alta tonium rium de modum voce Alia per hec verba ibi et claram eis pubi prolataet vulgarizataper me Annotarium collegiatumet Canzella- comunitatisCremone prsefatae plenam coram ad eorum omnium Quod ipsiomnes intelligentiam. in- 32 — ferius nominati versitas et et ipsaComunitas et unidescripti liomines universitatis ipsiusGomunitatis ac et populi dictaì dierna deles civitatis Cremonse die in antea et — et reverentes perpetuo ac de obedientiam Ducale Dominium eamque Venetorum representantes nominabunt et et et et ab ho- obedientes,fl- erunt fidelitatem praestabuntSerenissimce lioni Venetiarum, cetero reverentiam Ducali et Domina- ipsum Serenissimum seu ipsum Dominium recognoscent in veros versitatis singulareset precipuosdictae Civitatis uniet populi Cremonae ejusquetotius territorii^ districtus et dioecesis.Et quod namquam scienter erunt in aliquoConsilio,confederatione, conspiratione,tractata,opere, verbo vel facto quomodocumque vel quoDominatio vis modo per quod dieta Ducalis Venetorum vel aliquisejus officio vel Magistratusipsam Ducalem in ejus officio represeiitans Tesionem, Dominationem vel quod amittat vel injuriam vel contumeliara recìpiat vitam vel aliquodmembrum, nec aliquid amittere possit aliud quod ipsiofficialivel magistratusdebite spectavel persona in avere ret vel pertineret ipsorum officialium vel magistratuum. Et vel etiam quod ipsa Ducalis Dominatio ofilciales vel Magiet seu ipsieorum stratus damnum praejuditiumprealiquem honorem vel quam nunc rogativam vel praeheminentiamquem habet seu habent seu ipsosvel ipsum Dominium quomodolibet in futurum habere contigerit patieturvel directe vel inamittat vel lesionem aliquam recipiat directe tacite vel expresse palam vel occulte. Et quod si sciverint vel audiverint de aliquoseu aliquibus personisqui vel quae aliquamlesionem,injuriamvel Dominos , contumeliam verbo, facto vel opere facere vel ptare voluerit batum Dominium et voluerint vel vel vellent aliquam personam contra prò eo attem- praeliagen- 34 — subditorum tam nitatis honorum praesentium Reverendus : futurorum. et sedis episcopalis de Fidelibus Raldessar Vicarius Cremonensis episcopalis Magnificusdominus Gambara. Dominus Gabriel chus. Dom. — Botta. de Meliis. de Oldoynus suffraganeus de Franciscus Ponzonus. Jacobus Dom. — Brumano. Dom. — de Cavalcabobus. Dominus — Persico. Doctor: Johannes de dominus generalis dictOB sedis Johannes Franciscus Raynaldus mes Comes Gosmas Dom. — et Decretorum Dominus — Quorum ; Reverendus Cremonensis hypo- et Consilia- Alexander dominus gratiaArchiepiscopusCesariensis Dei sub et dicttB comu- suorum omnium Civium quidem infrascriptorum riorum nomina videlicet: sunt lisec, Primo formam fidelitatiset etiam obligationeomnium et et secundum suos veteris qnam nova3 theca Dominos erga — — Trec- Leonardus Co Dom. — Thomas de Ray Dom. Pa Baptistade Stanghis. Pelrus Martir Ferarius Dom. ganinus de Ugolano. Dom. Dom. Nicola de Dovaria. Baptistade Mus mondis. Dom. — — — — — sis. Franciscus Benzonus. Marianus. de Petrus Zuchis. Porris. mianus de Burgo. Tadeus de Pischarolo. Alexander Dom. de Barbobus. Dom. — Plaza. Dom. — Nicolaus Beseghinus de Oldoynis. — lis. Dom. — de danis. — Dalmianus Strata. Dom. — de Dom. Franzosius Dom Ga- Dom. — Raimondis. de la Fossa. Petrus Dom. — de — De — Franciscus Johannes Dom. — Franciscus Dom. — Piasiis. de Heliseus Dom. -— de Mussis. Johannes Dom. — Heliseus Dom. — spar Benzonus. Dom. Franciscus Johannes Dom. — — Marcus Dom. — Ponzonus. — de DalDom. BaptistaMalumbra.— Antonius Dom. Petrus de Ferrariis. Dom. Johannes Dom. — Andreas de Aribertis. Dom. de Fondu- Marcus Picenardis. — — nius Anto- de AmiDom. Ra- 38 — Cavuciis. phael de renzonus. Serapervivus Sfondratus. — Cavitellis. Oliverius de Dom. de Podris. Persichello. de nus Johannes Dom. Petrus Dom. Frigerius de Oldoynus. Valvassoribus. Philippusde Dom. Pisce. Cambiate, Petrus Dom. — Antonius de Persichello. Franciscus — de Cambiate. Dom. — Galerate. Dom. —- de Amadeus Mar. ^- (sic)Ponzonus. Dom. Sebastianus la Rocha. Franciscus — Dom. Crezona. Dom. de Baptistade — Comes stophorus de Bellottus. Zucchis. Dom. Ferandus de Alphonsus de — Dom. Don hannes Jo- Joannes Brumano. de Dom. — de Rubeis. Michael Dom. — de Benedinus Antonius — Petro* Dom. Dom. — Panevinus. de Persicho. Rastellis. Paulus Hermenzonus. Dom. — Bolderezio. Comes Dom. — Thomas Dom. — Faerno. Luchinus Antonius Franciscus Dom. — de Panevinis. Dom. — de Dom. — Sancto Dom. Malfiastris. de Benvenutus — de — de Dom. — Dom. Cavitellis. Piasiis. Martignonus. — Galeaz Bartholomeus Dom. — Piasinus Peliciis. de Galarate. de Dom. — Joannes Franciscus Johannes Thomas de Richavo. Dom. — hannes Jo- Dom. — Carolus Cambiate. de Baptistade Dom. — Dom. Dom. — Bernardinus — Franciscus Dom. Guischardus. de Dom. — Cremoninus Dom. — — Slanghis. — Foliata. de Strata. Raphael Lupus. de Tinctis. de Dom. Cambiate. Maria Lugaris.— — — Tholominus Jacobus Dom. — — Antonius Dom. de Petrus — chio Mar- Dom. BaptistaPonzonus. Dom. Eusebius Oldoynus. Dom. — de Dom. — Dom. — Golferamis. Brumano. Georgius Dom. — — Lombardi- Dom. — Nicolinus Dom. — Foliata. Dom. de Bordolano. de Antoniiis Johannes Sfondratus. Ludovicus Dom. — Johannes Dom. — Dom. — Follala. Tliomas Dom. Regazola. de Bernardinus Francisciis Ca- Johannes Dora. — Dom. — - Persicho. Dom. Don de — Chri- de Christophorus 36 - Carcelanis. Dominus — — biate. Cam- de Antonius Johannes Juravit in forma dummodo suprascripta CapitulaComuVenetos: nitatis serventur per ipsosDominos Baldassar de Ugolanis. Dom. Cavuciis. de Franciscus Raphaelde lintendis. Trebaliis. Bernardinus — Dom. Tebaldis, — de dinus Pinzonibus. dis Antonius centius de de Burgo. Don Jacobus de Camon- — de Bonis. — de de — Gadio. Padernis. Boverius. — Oschasalus Joannes de — ut supra Gavazolus. Petrus Oschasalibus. Bartholomeus — et Gubernator Laurentius — Et Dom. Georgius Manaria. Mandans próefatusDominus visor Franciscus — Dom. — Ficia. — Joannes boldis. de — de Mafeus Nicolaus de Be- Guspertis. Dom. Venturinus de Jacobus Petrus de RaimonLupus. de Fraganescho. Bernardinus Don Lombardinus Summo. portinarius. Clemens — Dom. Dom. — Angelus Don — Jacobus — Manayni. Joannes — — Dom. — Don Raymondis. Paulus Dom. — Alenis. de Dom. — Dom. de Piasiis. Nicholaus de Fadino. Petrus — — Dom. — Dom. — Rapliaelis. Cella,domini de la Jacobus Dom. Don Domini Fossa, de Belhonoribus. Andreas — la de Cavuclnus Ceriolis. de Antoniolus Dom. — Dom. — de Maleo. Marinus GariInno- — Dom. — Lugaris. Antonius Marcus michi de de Antonio unum infrascripto quod de prsedictis publicasi opus fuerit conficiam et conficere notarlo prode Alia et plura debeam Instrumenta. Ego Antonius de Alia civis Cremonae periali publicusImauctoritate Notarius et de CollegioDominorum civitatis Cremonae, ac CanzeilaNotariorum praedictae interet dictator Comunitatis mus Gremonae, praedictis fui,et hanc cartam rogatus tractavi et imbreviavi, 37 - — ipsamque ac dicto Collegio praemissorum Ego blicus me Philippus Imperiali Notariorum complendum Mari^ Philippe infrascripto de finiendum, dedi et commisi, et etiam Ansoldi.s de et scribendiim in Notario testimonium subscripsi. Maria Ansoldis de auctoritate ejusdem civis Notarius ac hanc civitatis, Cremonae de pu- Collegio cartam rogatam , tractatam et Antonium de xi, de imbreviatam Alia ejiis commissione finivi, compievi praemissorum per etiam civem voluntate et me scripsi, Dominum suprascriptum notarium et prò et imbreviatiiris et in subscripsi. fidem ut supra extra- et nium testimo- CAPITOLO SECONDO SOMMARIO (1499-1500) della Palli Cremona. di resa Dedizione dei Castello — di S. Pietro Croce. Antonio Battaglia. Oratori — cremonesi a — Venezia. Governo dei nelle Veneziani -— Provincie. podestà Capitano, castellano. e nico Dome- •— — Trevisan e Foscarini. Niccolò Privilegi a' monesi. Cre- — Rendile Città. della Breve — duca del ritorno — Lodovico Sforza in Milano. Paolo Barbo e — Bollani. cacciati Cremonesi in esilio. dacia Au- — — dei fratelli Morte Grumello. — Barbarigo. Documenti. del doge menico Do- Agostino 42 - dere eserciterebbero le armi: Cremonesi la — mercatura con liberamente i ogni paese, e i cereali in ritorio ogni parte del tersi permetterebbe della Repubblica: a oltre il Po V Oglio que'cittadini possidenti senza e l'Adda,di condurre impedimentole biade in città il notariato ed ogni altro ufficio venderebbero , , : civico esclusivamente sarebbe ai dato Cremonesi,eccettuate però le cariche di podestà e di capitano da pagarsicol denaro dei della Signoria gli statuti dei dottori medici e dei notai sarebbero conservali, e la le comunità si dipartirebbe da quelli: non verrebbero trattate secondo le leggicrecause monesi e in Cremona^ e quellegià slate giudicate non meno potrebberoessere rivedute, il caso di straordinaria iniquità W: ì diritti sulle acque delP Oglio,del Serio, e i privilegi del Naviglio e dell'Adda, d'ognialtro canale, sarebbero rispettati: si richiamerebbero i cittadini fuori di città ne potrebbersi relegati cettuato ecbando,senza nuova ragione, porre a nuoro (^) se però sempre Giovanni Allegri , : ^ , : della città fu suggeritaal Consiglio (1) Questa domanda dal giureconsulto Gian Galeazzo Mainardi, V. Arisi, Crem. Ut. lom. I. (2) Questi è lo slesso individuo già ricordalo. 43 - - Repubblicadovesse in seguitomandare in i suoi beni non esiglioqualche delinquente, potrebbeconfiscare né richiamarlo in patria gnoria se non prima riconciliato colF offeso: la Sisiastico che ogni beneficio eccleprocurerebbe dovesse dei ed ogni luogo pio esser si darebbe il Vescovado eccettuato cittadini, la , : licenza ai Cremonesi esercitare V arte inviolabilmente e città qualsiasi in loro dominio: Veneto di laurearsi ovunque, di del i beni confiscati resterebbero che li avessero coloro a potrebberoi Cremonesi tener stati: acquiin Venezia: casa si risarcirebbero i cittadini dei danni recati loro dalle soldatesche questa finalmente difesa di Cremona settemila Repubblica: alla si obbligherebbe a tenere tremila schioppi, cento garde, spin- lance ed della altre armi colle cessarie ne- munizioni. I che che concessero provveditori quasi lutto ciò fu domandato, eccettuati alcuni capitoli per la sicurezza deir erario del dominio erano poteansiapprovare era poiché impossibile non accolte le monche (1) V. Documento d'alta e per teresse l'in- importanzae che dal Senato la resistenza W. Ma furono , dei provveditori risposte ^ IT, 44 — — nella speranza che il MaggiorConsiglio avrebbe quanto si chiedeva. poi conceduto Rimanea agli Sforzeschi il castello di S. Croce (0^ rócca a quei tempi fortissima: ma i Veneti pensarono piuttosto d'averla colForo, corrompendo il castellano, che di affrontare le lunghe ed incerte fatiche d' un assedio. Si rivolsero perciò a Francesco stato poco Quartieri che prima incaricato dalla Reggenza di Milano di confortare quel castellano a resistere si prestòfacilmente a però , tuttora , ^ far tutto il contrario. Comandava la ròcca Pietro Antonio detto Baltaglione^ i^), Battaglia lui il padre ed il fratello, ed erano con prannominat soAlle proposizioni del Battaglino, il padre, come Quartieririspose negativamente quegliche era antico sforzesco (^)^ma all'opinione fu contrario il figliuolo, sua più tenera delle ricchezze onde la Signoria avrebbe pagato il suo tradimento che della fede al suo principe. otBen presto adunque i provveditori (1) Edificalo nel 1570 dell'antica Chiesa di S. da Barnabò Croce, da cui Visconti trasse sulle rovine il nome. erroneamente (2)L'Argelalie il Lancellì lo chiamano dimento. Girolamo,e il secondo ha la semplicitàdi scusarlo del tra- Di questo Girolamo Biografiacremonese (3) Grumello, tratta del Lanceili. Cronaca. un articolo della dotta. 45 - il castello e intento, V tennero — Pietro dallo stesso fu loro a Battaglia^ patto ceduto si cedesse con- : Il veneto patriziato discendenti: fratelli e di terre sue lui,per per certi ove Castelleone, a lui fosse di Gajazzo,insieme data padre, privilegi per le suo altresì voleva che del possessione una S. Giovanni a in conte Croce, Martignana Gussola,e venticinquemila , Battaglinoducati cinque mila Per uomini d' arme^ zio,i nipoti i , da e quanta cin- altre rendite per lo Le i parenti. cognati, del castello sarebbero bocca e cati. du- ziona munirimaste la quale Repubblica, in Brescia avrebbe dovuto comprargli casa una ducati. Finalment del valore di duemila e cinquecento al altre alla le Battaglia, soldati della fortezza ai distribuiti tre ducati Dalla enormità di a sarebbero testa (*). si può queste pretensioni giudicaredi quanta importanza fosse allora il nostro accolsero castello. I provveditori (1) lì Compendio universale che i provvedilorlpromisero historico al citalo,soggiunge Ballagliadugencinquanla libbre d'oro, la cittadinanza in Venezia, veneziana, casa e un podere nel Veronese. Noi abbiamo seguito i Capitoli originali,cbe leggonsi nei preziosiDiraii di Marin Sauudo. V. Docum. III. 46 - tutte dei - del le domande soltanto che Battaglia, cimila ne venlicinquemila ducati, pagarono dodie cinquecentoall'atto della resa, ed il alla fine dell' anno. restante eccessive al Senato Parvero le e Battaglia troppo facili i concedere, e con lettera 22 ordinò che dovesse : in non tutto a questa lettera ma del pretensioni nel provveditori settembre costui accordar essendo non 4500 si giunta che quanto i potèessere impedito venisse accordato W. concederono provveditori andò Intanto il Battaglia se a Castelleone ne buon e numero rie, d'artiglieprese stanza, con nel palazzodi quel podestà,Alvise Mi- tempo, non chiel. Come il Senato di Venezia seppe il fatto, scrisse ai governatori di Cremona subitamente che questa fortemente Signoria, eh' seco recate erano nel dava cosa grave dubitando molestia alla che le rie artiglie- dal fossero quelle Battaglia Castello di S. Croce, le quali state cedute pattistretti con lui erano lecitame sole ordinò che si spedisse Repubblica: per i alla al Senato le erano la lista di quelleche affinchè si popervenutecol Castello, tesse conoscere (1) V. Docum, se IV, il Battagliaavesse o no 47 - — fu conDi quest'ordine la Signoria. temporaneame ingannata avvertito il Michiel, podestà di cui a Castelleone, glierie delle artisegretezza, nota, colla massima che d' onde avviso la cosa il di prender intimato venne avea Battaglia seco, d'informarsi di dare in proposito al Senato (0. Non sappiamo poi come tima avesse termine,perchè è questa l'ule pervenivano notizia che abbiamo di trovata Pietro il quale,inscritto pel primo Battaglia, ebbe in Venezia onorati al veneto patriziato, (^) che fra questiquel patrizio e discendenti, assistè agliultimi aneliti tanto con onor suo della infelice sua patria^tradita e venduta. Così questa famigliaentrata in quelF aristocrazia intrecciò il suo nome tradimento, per un cogliultimi casi della Repubblica. innanzi fu detto,il giorno4 2 settemCome bre si stabilì dal consiglio della Comunità che Antonio si manderebbero per fare atto dodici oratori alla di sudditanza ed Signoria ottenere dal , Senato la confermazione qualila (1) V. città si Docum. (2) Francesco era resa V. Battaglia. di a coi quei capitoli, Venezia. La scelta 48 - cadde -- Giambattista sopra (*) Malombra Gia- , Treccili (2)^Alfonso Persico,Francesco Benzoni i^\Pietro Martire Ferrari, GianfranMariani W^ Tommaso detto Benecesco Gallarati, Gabriele Mainoldi, Affaitatil^), Niccolò eomo Eliseo Raimondi 1^) Dovara Lodovico e Sion- , ai drati come quali s' aggiunse, 5 Ciria ^7). Il Sebastiano 1470, cavaliere nel Maria Sforza, ed novembre oratore 1519, e fu per sepoltoin nel RepubblicaVeneta S. Giovanni e collegiode' giureconsulti diploma di Gian Galeazzo S. Domenico. cui 1314,il (2) Fu il Treccbi, al dir dell'Arisi, Ulmtris. magnitudineet vitae dignitate (4) Scrisse (5) Secondo avrebbe (6) arbitrum ambasciatore d' alcune autore sui Scrisse et opere Era suo e di tenato an- tore consul- sepolcroè in bagni alla Repubblicadi nel 1323. sul morbo gallico. e , questi nostri documenti un' opera gestarum rerum Mori legali. il Lancelti parlalo:i il 29 Mori YI. di Venezia. Paolo (3) Decurione, otto- al Alessandro ad di 43 Malombra, conte, cavaliere quel Riccardo della giorno famiglia,ricevuto (1) D'illustre segretario, non e , provano intitolata: De va, Geno- il Malombra , il contrario. inter dlfferentiis arbitramentarium, et de compromisso. imperocché (7)Adempi il Ciria lodevolmente a questo incarico; damente calgli oratori suoi compagni lo raccomandarono adatto a esercitare I^'ufalla Signoria come uomo La Signoria di Cremona. della Camera ficio di segretario incarico a quell' promise che il Ciria sarebbe stato nominato , e la parola fu CapitoloIII. mantenuta. Vedi il Documento l. al 50 — - dalla Interrogataquindi in proposito to. W. comunità Repubblicala di Cremona di diciotto braccia di broccato altri di diciotto braccia di facessero alcuni regalaronsi glioratori r assenso, ne veste una d'oro testa, a affinchè cremisi, raso talare,secondo Fuso quei tempi(2).Furono quindicreati (^),eccettuati però due,perchè,dice nudo, erano mercanti (^)^ ragionedi poco di in Cremona avendo non della mercatura tolto mai V onesto Questi doni questionori e lieri cava- il Samento, mo- zio eserci- la quale nobiltà, la parte dai traffichiebbe le sue in gran tone avu- e , ze. ricchez- furono con- (\) In questo dì,ultimo ottobre 1499, fu presa parte che doman in chiesa S. Marco quelli per el prencipe nostro che vorranno oratori Cremonesi accettar sian fatti kavalieriy ai qualifossedonato una essi oraveste d'oro cadauno; ma tori do volsero perchè prima demandarono altre cose dicennon che €t Cremonesi (2) Onorevolmente fattikavalieri broccato W con d'oro per ciascuno velluto cremesi ad (Sanudo Diarii ). furono ricevuti e uso fattifar kavalieri che si hanno alle loro comissioni. atteso non diranno dalla medesima e generosità regalatidi gnoria Si- braccia 20 aglialtri braccia versale (Compendìo uni- de' principalie di vesta talare, hislorico,cit. ). (3) Con decreto (4) Furono Iteri,e due Diarii ). poi col permesso no, per 1499. 19 dicembre essere V, di Cremona mercanti Doc. Vili. eletti 10 kava^ nel decembre. ( Sanudo 51 — — concittadini nel feriti ai dodici nostri di mese di Venezia^ dopo ciò essi partirono però presso il Senato Nicolò Do- dicembre: rimanendo vara^ Eliseo Raimondi Ciria. segretario Sfondrati col Lodovico e questiil 15 00 febbrajo fu dato il Privile gium MagnificcBComunita*is dei capitoli Cremonce^ ossia la confermazione ai provveditori dalla Comunità nelpresentati Tatto della In Cremona, ognialtra città soggetta in come Leone, si Governatori 10 W. resa al veneto Fu no dal Senato tennero col titolo di ad alcuni Podestà,l'altro vili giureconsulti, giudicavale cause ciil secondo criminali^ sopraintendeva le e della città alle entrate dazj , alle porte, alle truppe rarissimo) ( benché copia nella cav. nei documenti: bella raccolta che Robolotti. Esso e delle è del della e provincia, alle opere di alle stampe, noi (1) Questo privilegioessendo il due quello di Capitano.11 primo, unitamente con ai A resto cose mo riportia- conservasene cremonesi una ha quasi concorde fatto colle infine al presente capitolo Responsionesad capitulaeìc, riportate decisione del Seinvece una nato (Doc. II).Pubblichiamo che in riguarda appunto essa deglistatuti testamento lire è curioso di Cremona, alla questo quanto che Doc. IX. si riferisce vieta al marito propriamoglie V. imperiali. alla privilegio una somma a città stra: no- quel capìtolo di lasciare per maggiore di 25 52 - inoltre difesa. Eravi i tributi che e — Camerlengoche un i soldati pagava comandava , la ròcca , le munizioni. e un scuotev ri- stellano Ca- le armi e il tener Spettavaai provveditori di tutti gliuomini che in ogni villaggio sia come fossero atti a servire, armigeri^sia cioè coi carri e coi cavalli. come guastatori^ volta al mese una Questa gente rassegnavasi e nota in e di guerra, veniva posta sotto le armi caso pagata dai comuni, in ragionedi venti lire ogni per uomo di Chi abitava in carro. contado era o mancava altri immune però non chi e dalle non centocinque per ogni città e possedevanel dal servire personalmente, impostedelle paglie^e si faceva rappresentareda multa. Teneansi in punito d' una due giovani affinchè ammaestrassero ogni villaggio glialtri neir uso dell' archibugio istituivasi nel capoluogo volta air anno una la patria del vincitore era per e un bersaglio, queirannoesente dai tributi (*). Il podestàed il capitanoduravano ralmente geneera , • in carica sedici mesi ^ anni che Cremona (i) Bembo, fu e nei dieci soggetta alla Repub- Storia di Venezia, 53 - blica ebbe podestà(0 otto decisione Con si dessero primi tenessero, cavalli otto il podestà doveva dello stato persone 5 il e (i) Podestà 1499. Domenico 1500. Paolo 1502. però spese collaterali ed un capitano, cancelliere ma- altre e due Cremona: a 1501. Paolo a Inoltre giudicedei un , due cancelliere, un lefizi, ^se, n coir mantenere, vicario un , al servi il secondo. due e , d'oro mona Cre- obbligoche i carico,dieci servi ed loro a il veneto 1499^ ducati cento (2). capitani di governatori ai due al castellano quaranta ^ e sette e settembre 25 stabilì che Senato - Trevisan, kav. Barbo qm. Girolamo già podestà a Antonio* y kav. Pisani Padova, Luca qm. Donato Zaccaria. gm. Antonio kav. qm. , già podestà Brescia. a 1504. Bartolomeo 1505. Lorenzo 1506. Paolo 1508. Alvise ( Libro Minio Priuli qm. Antonio Mula dei Pietro. Miani qm. Marco. qm. qm. Giacomo. Francesco. Reggimenti,Museo Correr, Cod. 43 ). (2) Capitani a Cremona: 1499. Nicolò 1500. Domenico 1502. Paolo 1503. Pietro 1505. Foscarini Bolani Pisani Francesco. qm. qm. Duodo Alvise. qm, qm. Luca. Luca. Mocenigo qm. Pietro. Cappello qm. Vettor. Giovanni 1506. Paolo 1507. Zaccaria Contarini qm. Francesco. ( Libro suddetto,Cod. 43 ). ' U Cappellaridice Àndrta. collaterali (0. Due che custodirono Marco e soli furono i gentiluomini Paolo Dandolo castello^ il nostro (2). Loredano I due e primi capitani podestàmandati fra dalla Signoriafurono Niccolò Foscarini e noi Domenico l^) ricevuti in cittàtrionfalmente. , Trevisano il Fu Trevisano,al dire del Bordigallo placidus sapiens clemens^benignus^ liberaliSy integerrimo e magistrato, religioso 5 5 veduto ben dal quale die della del Doc. gimentiyCod. 43. Y. (4) Burdig. pellarinel mori re re al cit. Ecco Cron. ai Reg^ il 14 Cremona primi scrive cosa d'oltobre. di lui il a Papa Innocentio Massimiliano nel 1491 ; nel 1493 Francia, a et pupilloAstorre stesso Febo; qm. al ambasciatore Vili, poi nel 1485 suo ambasciatore ambasciatore l'anno Cap- ( Mss. della Marciana): amplissimo, fu prima Romani; alla tutela del in dei Ms. capitoloI. Imperatore, et di Foscarini 80. il Trevisani Cremona senatore de' quantitàdi di Zaccaria Trevisan, figliuolo al Sultano iw Dandolo Campidoglio Veneto. suo e Federico V Paolo — di Milano, indi duca spese gran Di Niccolò Correr, Libro Domenico kavaliere sue Diarii, Museo a Docum. » a gli anni oltrepassati 1509 (3) Giunse a bella sua X. (2) Sanudo, 1485 generosità, prova, quando nel maggio bisognosiW. (1) V. Vedi la per comprò i500, sopravvenuta la carestia^ ai pane marzo popolo distribuì e ^ ronato cofigliuolo nopoli in Costanti- in Fiorenza mandato a lo Car- in Faenza Manfredi, signore di quella alla biam lamentare Cremona fu ambasciatore al re di dob- egli sia com' no intor- ma 5 ai stato alla Repubblica dal defunto città,raccomandato nel 1497 in dimora sua però notizie potuto rinvenire abbiamo non padre; suo nel 1498 (') andò Spagna; podestà a Cremona speditoambasciatore conquistaladall'armi Venete; nel iSOO legrarsi a Luigi XII, re di Francia, per raldi Napoli; delP acquistopei* esso fatto del regno fu podestà di Padova; nel 1505 ambasciatore a 1501 nel Giulio II, nella di lui elettione al Papato; dell'anno 1505 stesso inusitato honore con , di S. Marco, della Procurativa luogo alcuno; nel 1505 Francia, nel 1509 disporloalla fa la con pace in in e promottione al Papato; che II, per , in Roma; Io Egitto, che a Leone stesso colse ac- X, mandato si fosse salvato dalla Vicenza; nel 1514, appresso di cui nel IdII anco l'anno et Luigi re Giulio distinte;nel 1515 ambasciatore sua vacante città di Genova; a poi di al Soldano forme ricevuta Roma Bologna, rallegrarsicol generale Alviano rotta al ricuperarela con ratore Procu- de-*ultra, non Repubblica, a sua li 3 agosto creato ambasciatore ambasciatore fu ambasciatore nel 1512 a passò ambasciatore pure nella ritornò in Italia per venuto et Savio essendo del Consiglio fu eletto Revisore e Provveditore dell' esersorte eito;nel 1515 deputato ad aggiustarealcune differenze in, fra' comandanti veneti , al re et 1' anno di passando l'anno Francia; nel 1521 medesimo eletto , et r armata con dei Turchi amico de i vecchio Vigna li 28 , in decembre del Gran Errore età di 50 apprese la seguente con nel Salone (*) studj, che in eia di 70 et , Rudi. combattevano 1556. al concorse di Si basciatore am- pato Princi- generalissimo del spedito alla custodia che stesso mare, Gandia, per timore legge che fu così anni si diedf^ ad rarli impa- le lettere greche; mori assa Sepoltoin S. Francesco memoria; vedevasi Consiglio: chiarissimo;intendasi ihOO. il suo della ritratto «6 - - nostri storici occasione di grave Campi il e Foscnri^ e l'Arisi lo fanno ^ il Robolotti ; (^) Foscarini Francesco Il Francesco in luogo di provveditore Trevisano Plurib. chiamano lo Bordigallo W. errore e re Melchior- (^) scrive che // in Italia,Gallia, Legationibiis Hispania, Germania, Trevisan. Eq, Procur. Costantinopoliet Egipto. F. Dominic, Divi Marci Venrtce Imp. Classis, invici, animi Senator, in Deuni charitatem, in siimmis pielateminPatriam innocentiss.d.cessit memorabile ' Reip.negai, posterisexemplum^ii.D.wxwi, Decemb. xxvin luogo In del Trevisan, V Arisi dice fosse nominato Crem. series chronol. ), e che M. 1500. Nella gran A, che erroneamente Morosini, già Provveditore venisse solo nel Cremona a (Praet. pinto, diMunicipiovedeasi ancora del Trevisano. a' tempi dell'Arisi, lo stemma gentilizio Nicolò Foscarini,kavalliero,nel 1483 fu (1) 1483 duca di Lorena generale speditoad incontrare Renato » sala del nostro — , della sue Repubblica, che passava nel 148'!^andò armi; ambasciatore in Francia di Federico d'Austria, figliuolo 1495 delKesercito fu Provveditore Francesi,et contro fu eletto di mandato nuovo fu pure similiano Mas- dia, di Lombar- Milano; nel 1497 Provveditore generale; et nel 1498 (*) fu Capitano Venete; dove di a Imperatore; nel nelle guerre il Duca contro delle in Italia al comando in nel 1500 Cremona, fu acquistata dalle Provveditore rispedilo dell' esercilo all' rieletto Provveditore ; nel armi 1503 impresa di tore andò ambasciaConsigliero della a Papa Giulio II, nella di lui promotione al trono miliano Chiesa;nel 1507 esortò il Senato ad unirsi in legacon Massila Francia. Gappellari, contro Imperatore, Camp. Yen. (2) Prcetor. Cremon. Series Chron, Faenza, Fanno e (3)Dei C) Cioè stesso documenti nell'anno essendo stor, seguente. e letter. di Cremona, lettera,ecc. o8 ~ domandato^non facile più ricca - lasciarsi fuggire questo volendo di rendersi mezzo la devota parte piùpotentedella sua nuova provincia (0. D' altri privilegi fu largoil Senato verso teneaove Cremona,ma il manoscritto prezioso fu tolto agliarchivi di Venezia, memoria sene e e portato in quellodi Vienna,per lo che riuscì della In aver notizia del numero, della n-^tura di quelleconcessioni importanza s' arrese quest'anno ci non ai Veneziani e (2). il stello ca- di della Caravaggio( principalissimo Gerra pubblica d'Adda),perchè appartenentealla Redella lega di Blois. giustai capitoli Nei dieci anni che rimase ai Veneti,otto podestà si succedettero nel governo di questa popolosaborgata(5). (1) V. Docam. (2)Codice GLX, di Corte : Pacta XI. N. 6521 in Vienna: Cremonce, già (3) Provveditore de' Mss. chivio Foscariniani,nell'Ar- lato intitolà sta pure volume un esistente nell'Archivio de' Frari. Caravaggio: loOO- Alessandro Malipierodi Francesco. Podestà a Caravaggio: 4501. 15 giugno. Antonio Sanudo, a 1502. Andrea 1503. Gaspare Corner 1505. Gio, Francesco 1506. 1506. Niccolò Barbar Memmo Girolamo 1508. Bernardin igo. d^Andrea. Marcello. di Lodovico, Lion^ Tajapiera. ( Museo Correr ). o9 — Sanudo nel di preziosememorie dalle Appare — di le entrate come di Marin fossero Cremona della dominazione veneziana primo anno circa centoquarantamila ad ducati 1^)5 come venissero levati popolo cremonese alcuni dazj della rendita di settemilacentosettantadue ducati;e come ritorio nella città e nel teristanza del si annualmente consumassero Il dazio (2). di grano stara detto dei così 5 minuti^ colpiva più povere della le persone particolarmente lo tolsero città. I provveditori in Cremona; deliberazione con misura centomila quattro- il senato successivamente e settembre 12 vati arri- appena approvòquesta affinchè la città cominciasse a 5 la dolcezza del munificenza la primi del 4500 giunto al sommo pel governo dei intendendo la ^ essere d esse a opera non e in Milano Francesi richiamare e , il duca Signoria lo tento scon- come si Lodovico , le pensò a disporre ; dominio (^). veneziano A' e tire sen- nascesse il Senato (1) V. Docum. (2) ¥• Doc. XII. XIII. (3) V. Doc. XIV. cose in modo che ne' Cremonesi gnore desiderio delP antico siscritto al suo residente in co — che Milano ogni — suddito si veneto guardasse W al Moro colà in atteso presentarsi le soldatesche que' giorni fé' più numerose che presidiavano Cremona 1^),e più rigorosa la sorveglianza sul contegno dei cittadini. dal ^ , in Stavano città nostra quel tempo Paolo Barbo al ^^) della governo secondo il , pellariW (1) V- ragguardevole per ^ Doc. Crem. cit. Gavitelli lo dice erroneamente un Balbi. quanto si legge riguardo al Barbo (4) Ecco della XV. (2) Cronaca (3)n V altezza Cap- nel pidoglio Cam- Veneto: «1491. Paolo di Andrea, Barbo, figliuolo Senatore pientissimo sa- Repubblica;nel destà 1491 fu Luogotenente d^dine et del Friuli;nel 1497 Podi Padova, et nel 1501 (*) di Cremona, città in quel del dalla Repubblica, poi li 22 gennaro tempo possessa e 1502 creato di gran credito Procuratore di nella S. Marco sua della Procuratia de contingenze del 1507 consigliavail Senato ad l'armi dalin lega con T Imperatore, et nel 1509 essendo entrare la Repubblica sconde' Collegati inCambrai contro fìtto il di lei esercito in Ghiara d'Adda, e perciòglianimi de' Senatori sommamente costernati da questiet dal fu sposto, indiDoge, pregato a portarsiin senato, dove, per essere andava non più, a fin di sentire il suo saggio parere; scorso facondo onde fattovisi portare, con e magnanimo dianimò tutti alla costanza, persuadendo il riamassamento d'un altro esercito, come segui; morì poieglil'anno sopra. Nelle , stesso 1509 (') L'anno in età dì prima* più di 80 anni. 61 - mente e dire nobiltà la per -- delle opere ^ al ma, del perbo suBordigallo nomo arrogante di molta e ignoranza^ e Domenico Cronista chiama O, che il nostro , BoUani homo diabolicus crudelis ^ lege.Questi fece (^) e Ferrante Borgo feranii e Paolo Persico, fonso Al- ed Gian fratello, Sommi Mauro sine Angelo tolomeo BarSemprevivoSfondrati, il e partialiset ^ arbitrariamente arrestare Luca C^), Ponzoni , ed Pietro Gol- alcuni altri della , sua famiglia Gaspare Mariani Pietro Bresciani, , Marchino Zucchi Borso , Ferrari il e , Vincenzo fratello, Marni, Ilario Carbone,Gian Francesco Marco Visconti, Era disegnodel Malcorpo. fossero nel appiccati volle fortuna il cavalier al Barbo scritto subitamente senatore 1490. « Domenico Bollani che costoro ma appunto succedesse Pisani Paolo il , al Senato ingiusta condanna,ottenne (1) Leonardo e castello di S. Croce ^ allora che Muzio per che a quale, impediresì tutti la pena di Francesco, Bollani, figliuolo gravissimo giace sepoltonella di S. Domenico Chiesa , di Castello Francesco; fu (2) Già (5) Una a , con Cremona». ambasciatore Cronaca di Parma iscrittione , affissale dal Veti. Camp, Cappellari, alla Repubblica nel Cremonese, che sì aggiunge a questi un figliuolo 4499. conserva Cosimo nella libreria Ponzoni. 62 — fosse capitale - quelladell'esilio in in mutata potendo per altro impedireche il valoroso Malcorpo^indebitamente accusato da Venturino Sommi, fosse appeso in Venezia. da Paolo Della iniqua amministrazione tenuta Candia non , credè Barbo il popolo avere un fulmine nel fatto che un al , di lui consumò due celeste segno tempo del reggimento leoni colle bilance 5 della Giustizia orologiodel È della e del J500. Noi del rovina sua diremo mostra l' del- (^). Torrazzo il racconto noto Moro sulla dipinti breve avvenuta solamente ritorno del nell'aprile come, pena ap- torno Pizzighettones' ebbe notizia del ridi lui,quattro fratellidi casa GrumelI05 che v' abitavano,abbandonata la famiglia e gliaveri,valicarono l'Adda e si portarono a Gerra a Pizzighettone) (villaggio dirimpetto e, cacciato da quella rocchetta il castellano le insegne sciando francese v' alzarono del Moro, laal presidio Antonio Marco Grumello (2).Un simile atto di singolare audacia che di fronte non garbò punto alla Signoria, in , citata. Cronaca (1) Biirdig., (2) Dubita Cronista XVI Antonio ). il Mùller che Grumello. questi possa essere Io slesso (Prefazione alla Cronaca, pagina 63 — alla rócca sua amico - lo sforzesco ma il Francese vedeva più non nemico e un uomo , 5 caldissimo partigiano il Grumello. del valoroso e duca, perchè confiscati i beni di lui e de' suoi Iratellij inviò a Gerra un messOj offerendo la restituzione dei beni, ramente purché la rocchetta fosse ceduta 5 ma eglifiepiuttostoche risposeche la morte qual era Il ^ r infiimia di traditore avrebbe sopportato.La o per Repubblicaallora si disposealPassedio, dir meglio alla distruzione della rocchetta i^\ quando nel migliorpunto, considerando cosa qual grave pericolo poteasi per sì piccola dalle sue soldatesche, donare decise di abbancorrere tornarsene e tranquillamente l'impresa^ C^). a Pizzighettone Se i primi mesi di quest'annosembrarono della Repubprocellosi blica per la dominazione , caduta la del Moro e y in Francesi Milano il ritorno assai. rassicurarono la dei , quindirichiamati Furono (1) V. Docuni. documenlo che città di Piacenza siccome vi si ì Docum. non tocca il nostro , un tro al- racconto) pure, dei rinforzi mandati parla anche non XVin. (2) Grumello, Cronaca questo a risgiiardiparticolarmentela sebbene in questa circostanza ( V. patriai cittadini Aggiungiamo XVI ) il che in cit. è estraneo a tone Pizzighet- all' argomento 61 — che n' queir stati erano (H banditi ed • carestia la venuta anno - in essendo tener a quilla tran- , la popolazione, la Repubblica noi di guardar a' governatori al popolo anzi fra venisse non carità che la che veramente Trevisani die che dallo fossero bella due per quelle a occasione questa il ducati trecento in fine questo a meno che il bilì sta- e si spendessero stato mesi, tendo avver- sol persone miserabili podestà che bene grano, della prova ordinò si facesse i'^K Fu Domenico sua sità genero- (3). In doge questo essendo tempo Agostino Barbarigo in compose, elogio di Venezia (1) W, Crem. Cronaca (2) Vedi Documento (3) Vedi più (4) Arisi. cit. XVIII. sopra. Crem. Ut. di Sigismondo vita il Borgo , lui, un' eloquente latina, la quale poi in uscito venne data alle ne orazio- stampe 66 — prosinlbis qui cliliones etiam venditionem babeant non Et dato subvenerunt Cremonen- hocquod cum qiiod exempti quibus crediTantum inteliganturipso dictis additionibus a ses — sint toribus satisfaclis prò sorte. Jure sublacte diete additiones. 3. Item quod datium tatis prò satisfaciendo quod 4. Item et eorum Item o. ut quod et Cremone habitatores salva. sint Terre omnes sit 'diete comuni- supra. cives omnes et bona rex padi aque et castra diocesi Ville et supponendeae Serenissimo suppositae Yenetorum redintegrenturCivitati eique et Cremonensis Dominio officialibus civitatis in cunctis obediant obslante non vel aliquaseparationevel ìnmunitate denda detemptoribus quoniam amotis niens est novis quod membra quod debita concessa conce- conve- Illud Capitideserviant. quod sequantur. 6. Item civibus vel civitate cum factam Serenissimam ditoribus im usque solvantur per pre- cremonense Dominationem presentem diem Venetorum eredita quod pariteromnia et Mediolani per duces contracta sint et esse cre- ducalis re came- debeant pre- fate Serenissimse Dominaticnis. 7. Item possilullo vel alia Dominatio non quod prefata Serenissima Taleas decimas tempore imponere colleotas, civitati vel Diocesi onera secularibus nec velie edificia reparare nensi et quod quod tempore exercere milites non tam in ecelesiasticis tionem domina- ac muros possintponi cremo- cogatur invitus nemo terra vel nova civitate vel diocesi belli in nec contingereteam refieere erigere seu velerà militiam si et maxime et in quam in Tralares aqua civium et in civitate. 8. Item quod cives Civitatis Cremone gerere debe- 67 - ~ et vicariatus castrorum terrarum potestarias et subiecti et subiciendi et quod villariim agri Creinone alia officio et qiiecumque notane palacijet mercatorum Civitatis excepto officio potestarieet capitaneatus ant officialibus cum debeant suis debitis comunitatis concessionibus quibus Cremone se es- obstantibus non sallaria quod et : sint et et neccessaris ali- prefactorum capitaneiet potestatiscum officialibus suis persolvanDominationem. issimam tur per prefatam S cren 9. Item quod statuta diete civitatis et doctorum menotariorum aliorum et dicorum praticorum servenmone Creet quod comunitas tur cum potestatereformandi regatur et gubernetur justa ordines suos. 10. Item quod omnes tam cause principales quam et appellationum Civitatis et diocesis cremonensis comittantur ordinarie et termitam delegate quam secundum nentur Statuta per ipsam civitatem et quod sint extra et diocesim civitatem factos et et ordines extrahi cause fiendos non pos- Cremonensem quo- vis modo. 11. Item quod Cremonenses partibus libere mundi conducere loca subiecta et subicienda suas tam per terram per vendere ipsisvenetis trata et exitu et quod possint libere extra dominium cantias monam ad venetias aquam et forensibus rationem unius venetorum a prò alia loca solvendo dictis mercaturis non ut in- prò centenario persona quacumque tum: tan- etiam mer- Cre- conducere et supra solvatur Cremone nisi res libere Venetijs et emere cuiuscumque generis easque et ad et easque solvendo alia ad et mercaturas venetorum quam c^mibus possint ab quod de datium gabelle predicte. 12. Item quod omnia biada fructus reditus et proventus et quecumque possintlibere fruges conduci de 68 - civitate et districtum Cremone ad Ill.n" Domini] Venetorum tam - — diim modo tione el rum ad quod prefata Serenissima districtus cremononsis tam , solu- partes inimicodebeat Dominatio cives et incole quod quicumque procurare sine non quam conducantur non loca quecuraqne civitatis et ecclesiastici quam secula- et habituri liabentes ultra padum abpossessiones et olium duam possinlet valeant libere conducere fruges ut supra: Alias serventui idemquascumque more. ptidem contra habentes possessionesin teritorio Creres i3. Item. quod loco exquocumque extrhai flumine ex aquse prò olij abdue serij et undecumque possint sortilicio et civitatis et usu et districtus et quod in flumine et jura imperialiacivitati concessa privilegia oleo et abdua manuteneantur ipsi Civitati. 14. Item quod banniti bine retro per prefatamSere- nissimamDominationem Venetorum loco et aqua et fuissent quam Borsius nus, sine cives bano eximantur prò banniti et maxime Talea cum de Cremone Testa, Ceriolis el de nuUus civis vel incola presentinon Joannes Angelus tonius nisi terra a tis et incole civitainde si ac D. Franciscus nun- Cella- Zuchus, Philippus Luzago^ Marchinus Ferrais,Polidorus de de dominio crimine: de Stradivertis civitatis et bannitus Antonius Diocesis possitrelegariseu de Sala,Anet quod cremone confinari quod perlldusJoannes Alenec gaudere beneflpossitrepatriare nunquam grus civitatis. cio dictorum capitolorumnec aliquo comodo 15. Ilem quod bona alicujusmalefactoris conflscari non possintet quod banniti et baniendi a teritorio cremonense non possinthabitare in aliquacivitate vel terra propinqua limitibus Teritorijcremonensis per milliaria quindecim. ex novo et 69 - quod 16. Item el quociimque ta pace banniti - cremonenses alio deliclo eximantur de fide data offensis aut cum homiciclio ex banno jussione habi- de non olfendendo. effectu cum et Dominatio quod prefataill.^a 17. Item loca quecumque omnia quod beneficia civitatis et pia dignctui procurare Ecclesiastica diocesis Cremo- dignitatesint civium excepta episcopali nensis tatis civi- Cremone. 18. Item libere studerò eis ut et libuerit doctorati quam Venetorum doctorari doctorandi quod cremonensibus in quocumque doctores quod et studio tam cremonenses possintper Dominium totum monete omnes adulterine tam non expendi possint libere in civitate et diocesi nensi prò pretioquod valent. 20. Item quod cremonenses et incole cremone solvere teneant 21. Item montis ac bulletas in toto dominio quod possessionescastri juvare valeat : quoniam quasi quod si redditus predictinon imponere 22. Item prò et etiam nentur opere tam rerum et et favorem et facto nihil habet ut se in bonis et sufficerent prò necessi- Dominatio erigereet in comuni. dignetur prestare verbis et literis non solum prò recuperationejurium privatarum que te- publicarum quam usurpantur vi abdue Cremone necessitatibus quod prefatalU.'»» auxilium sed satisfaciendo non buco aliquoddatium cremone Cremo- Venetorum. novi comuni collari remaneant tatibus comunitatis prò officia. exercere 19. Item sit civibus licitum quod metu et indebite in diocesi cremonensi. 23. Item tulo oneroso quod bona alias confiscata per venditionem et alienata libera remaneant ti- empto- ribus sino alia lite inviolabiliter et inconcusse. si. vo- — Kem quod Cremone nulenere racinas das 7000, 100^ et ill.^^a Dominatio prefata miinitione prò balislas 5000, 7000 lanceas teneatnr civitatis tntelle sclopetos cuna alijs illata civibus maco- spingar- 3000, munitionibus ne- cessariis. Kem 25. armigeras geutes per falam damna quod Seren.^am 26. Item possint resarciantur venetorum per pre- decise tam Dominationem, quod omnes principes per cremonensibus [erminate cause preteritosque amplius consiliarios eorum nisi revideri et de appareant non notoria iniquitate. 27. de Item quod jure et facto. 28. Item Venetiis 29. quod Item quolibet ad rationem libra onziarum in datia extincta 30. Seren.um Item etiam sint et quod habent alie salis 12 sit prefate sex sai quod diocesi et Taxe domum civitates. Ser."n« imperiali prò manuteneatur cremonensi penitus equorum Do- reliqua sublata intelligantur. esse presentia Dominium habere denariorum civitate et possint ut prò Gabella quod cyprianum autem rremonenses hospitando suo miiiationis et de terminentur compromissa capitula confirmentur per Venetorum. Jo: Sfondratus Magnifice Comunitatis Cancellarius Cremone, etc. 71 — - li. Marciana (BibL di Venezia voi. Oratores ad Capitulaporecta Comunitatis Cremonse in Castris Ad primum Sanndo, II, pag. 933). Responsiones per Diarii — per provisores Venetorum. in nomine respondetur quod Spiritus Sancii et gloriosissimi Evangel isteSancii Marci animo ad fidelem 2 M comoditatem ad fiat ut capitulofit lìlM camere accepimiis. eorum habentes Respondetur qnod gratam ipsorum fideiissimorum 3.»* Quod in qua oblationern petituret mentio 4.1» Quod ad 5.in fiat ut exactio per auctoritate Seren.ma Dominio loca qua ultra sibi videbunt civitate Gremone nobiles sibi videbuntur ut prò petitur. finita satisfatione de fiat in petitur. petiturreservata fiat ut Quod fiat ut omnem beneficio nostri. Domini] ad alacri tamem ad mittendi nostro officiaies venetos sem- mittendos a illis locis qua ia in teritorio bri- observatur xiensi. ad 6.01 Non ad 7.1» videtur Quod natio personarum tione menium beratio ut facere. aliud ecclesiasticarum sive arbitrio nomi- presenticapituloamoveatur in vero fortifica- civitatis remitatur murorum ili m» circa Dominij nostri in deli- reliquisfiat petitur. ad quod 8.m Quod fiat altra rectores ut petiturcum mitli per ac camerari] et castellanij alibi prò ut sibi ili^ declaratione Dominium: comestabilis placueritet reservata tamen possint portarum etiam ccnces- et 72 — sione facta fidelissimo d,^ de Martinengo trivoli. Vicariatus ad cornili Viclori Quod lìat ut pelilurdummodo sint ali- non ill.n^oDominio. quid piejudiliale ad Quod 10.™ observantur Padue ad Verone ll.m Quod ill.nùDnij tam de intelligatur non quod idem scilicet ac vetitis et rebus prò ut faciunt consueta leri ce- ill.ini Dnij. Quod 12.«n illud Brixie. et dacia debita subditi ad observetur in aliis c'vilatibus quam solvantur in hoc ubi dicitur non conducantur ad par- inimicorum subjungantur alienas et non subjectas. ad 13.ni Quod remitatur ill.^ìDnij. ad 14.ni Quod quantum spectatad jam bannitos et tes nominatos in erant quam anteqram devotionem ut capitulosint ad eadem conditionem civitas Ciremone et obedientiam ili.»»!Dnij in deveniret ad ad fiat reliquis petilur. ad 15.n^ Quod ad 16.^ Quod ad 18.m fiat ut petitur exceptisrebellibus. petiturhabentibus cis aut prestantibus fide jussionem de non ad 17.m Quod fiat ut petitur. Quod fiat ut remitatur cartam paoffendendo. arbitrio ill.naìDnij quantum fiat profeclionemad alia gimnasiain reliquis petitur. ad 19.m Quod fiat ut petiturprò personis et equis ad ut tantum. ad 20.™ ad 21.™ Quod remitatur arbitrio iU.™^ Dnij nostri. petituret bona que recuperabuntur restituantur quibus de jure spectabunt. ad 22.™ Quod fiat ut petitur. ad 23.™ Quod fiat ut petitur. ad 24.™ Quod remitatur arbitrio ili™" Dnij nostri. ad 25.™ Quod ad hoc non videtur aliud respondere. Quod fiat ut 74 - che 2.0 Item sia confermata la et possessionede sua data exempta da ogni cosa, — a lui et che per Castel liom la lU.i»» ninno li possa Signoria dare coman- la glia prefataSerenis.ma Signoria la qual vode farli haver uno dreto de usar ogni diligentia qual de presente gode Alex.^ acqua che va in casso lo volesse de Orpheo et quando ditto Alex.^ non der: ven- salvo che mai noi possa alienare se non al sopra scrito magnifico Battaglia. 3.0 Item che la possessionedela corte de Castel Lion con et droto qual de presenti ogni sua razone golde al Conte de Cajazo sia del prefatodno Battaglia mandar exempta de ogni cosa, et che nissuno non possa coali so homeni dno Batagliaet se non epso quando ditta possessione fusse restituita al prefato Conte de Cajazo overo ad altra persona che epsa prefata lU.n^a Signoria tante altre possessioniovero beni alla intrada de ditta possessione, stabeli che assenda et quando non se potesse goder tale possessione quod deus avertat che la prefatalU.i»» Signoria debia darli altra tanta intrada overo provisionein perpetuo a lui dno Batagliasoi erhedi e successori. 111.™* 4.^ Item chel prefatodno Batagliaper prefata in Croce TAnSignoria li sia dato Sancto Giovanni le sue tutte et rasone gusola et la Martignana con dependentie salvo quello e comprato per el Conte Zuan Piero Bergamino. dimando ha 5.^ Item per lui ducati venticinque milia quali siano dati et consignatia Milano in mano de Roberto De Quartieride presente. sia dato a Bataglinosuo fratello 6.0 Item dimanda quanta d'arme homeni 50, nel qual numero possi tenir cinBalestieri per homo et che d'arme seriv andò strieri, do bale- la lU.^iiaSignoria li dia ducati 5000 al 75 — anno in vita 5000 debia che la mostra anno d'arme scriver obligato a et armato uno epsi ducati Bataglinocon essi homeni pagar sia non lui et che sua - et balestieri no far do a V altro et fiate lo disarmato condo se- l'ordine. 7.^ Item che domanda dno a Zuan Cristophorecudato per prefata gnato del prefatodno Batagliali sia Ill.niaSignoria soldo de cavalli fratello liabbia beneficio et Ill.ma 9.0 dove Item Item siano ala cita de de ducati beni che suo Item 14.0 Item cambio 15.^ dno de bando de ghi et luo- terre de terre prefata del dno robe nasseranno le ditte su alcuno. pagamento senza andar Battagliapossa mangiative che sono prefatodno Battagliaexcepto de legname in le stello camo- siano de prefata reparo Signoria. dimanda li sia comprata dentro caxa una prefatalU.^^ Signoria de per valuta 2500. parentide de della le robe Brexa 12.0 Item de le artellarie et 11.0 [tem 13.° habitera tutte Serenissima Guarda al Signoria. possessioneet nitione 600 in lo dominio simplice dele bando de et far condur 10.^ doy cavar possa uno ducati suo Signoria. Serenissima 8.^ Item l'altro et de entrate primi beneficijvacanti deli anno de 100, dimanda che el Bataglia capitanodella parente habia in vita ducali dimanda epso al tre Bataglia castelan sia flato a Stefano benefici]de ducati ducati soa 6 de al 200 mese. per quatro mexe in Ihoro fio al vita. Zuan anno Antonio nel nio domi- prefata111."»^Signoria, Item sia dato Bataglia soldo 16.0 Item a per sia dato una Zuan Fermo nepote de epso cavalli 50. paga a tutti li fanti si tre- 76 — in epsa verano cadauno forteza a - de ducati tre per alla porta ne habia raxom excepto lo Batagliasta quindexe. Et lutti li Moroxini capitoli sopraditti per el cavalier Provedidor di Cremona 25 milia fue confirmati qual fu di Brexa Zeneral et Governator in confirmato a Antonio Marco excepto quellodi duchati darli ducati 12 milia et 300 camera s. questo modo de presentiet videlicet resto ala questo nadal proximo. IV. ( Archiv, gen, di Venezia). datse in tempore. Mccccc.nio, Die xij septembrls, non p. Domenico de Prioli no p. Consiliarius Bollani^ Andreas — Gabriel Costantinus ^ Leonardus — Laureda- Petrus Balbi. — Consiglij. Sapientes Petrus Duodo El non facci per — è necessario altramente onore del Stato nostro Pisanie q. esplicare quanto el et similmente per li qualiper il tempo che tutti quelli venire si ritrovassero a tal conditione,il dar esempiodi buon ha Capello Paulus T. firme. Sapientes Petrus — a tandem a D. expeditione Petro Antonio olim Battaglia Castellanodel Castell nostro de S. + di Cremona, essendo glio ultimamente noto a qualunquedi questo Consiacciò di continuo eglinon stiiattorno questescale Sua : Et di tante ( come el fa ) aspetandola spedizione sue dimando et promesse fateli, che il numero sono 77 - excessive cadano come , - lection di la per quelle ha potuto intendere: Resolversi in quella onesta modo dello Stato come condecente, et sia che ben contento Iho attesta corretion in cosse: li S. cosa sia data Severino la autorità tutti li dimandar questo ) le infrascritte : Sicché per possi: non prima di queir lU.i^o Sig. Roberto casa posta nella Contrada come pertinentie, s^ia sione Capii et promis- S. Vido de Città pervenuta alla Signoria Nostra^ habentie di ogni Battaglia li ducati che ha avuto alcuna far de voler fatte et al pnte lecto state sono Dignità di chiamare causa Petro- Antonio recompensation de quellepiù Le per et Signoria Nostra, CollegioNostro quella. detto D. ( oltre li 12300 abbia forma alla convenga quale parte che 1' andera Consiglio, al date nel se sodisfatto della et voler de et Perchè la nostro, per conveniente et con in da quella tutte le sue detto Sig.Ruberto. Item li sia data tutta la possession di Montorio, quale el fu del prefatoSig. Roberto et è della Signoria le Nostra, con tutte sue habentie e pertinentie,come possedevadetto Signore. la Sua Possessione, Item le sia data et Confermata De Castellione, quale a circa anni venti continui posseduta la teneva et possedeva. et goduta, come sua che Item gli era de e Cremona^ de entrate all'anno modo a delli et che quella,li siano lui, suoi eredi veramente de Castellion sia posta nella Camera promessa, rimanghi a alienar,o dar 11 resto della Corte la Possession stata aveva primi dati Ducati et alcuno di dette nostra del tratto delle mille e duecento session successori, la qual Pos- tale effetto ad danari che ne ipotecata, per alcun si possi. entrate, rimangano alla 78 - - sare SignoriaNostra,el tratto della quale si debba dispennelli pagamenti dei soldati del Castello nostro di altro si possano buire Cremona: nessun spender ne distridette entrate sotto Itera che li sia data Itera che lui el pena furanti. di Cavali duecento. Conducta et loro padre et fratelli^ discendenti nostri et del nostro siano creati Zentilhomini legitimi, maggior Consiglio,con questa conditione che il primo sarà preso dal Capitolonon s'intendi preso, se non nostro maggior Consiglio. Itera che lui e la sua famigliadi persone da otto sino a per tutti i dieci ad abbia suraum luoghi della licentia di portar arme Signoria nostra, per rezza sicu- sua. De parte 105 .... ( Archiv. gen- di Venezia ). Die vij Octobris. MccccLxxxxviiij SapientesConsilìj. SapientesT. Sig.Marco firme. Antonio Mauroceno ora lettere del Nobil nro equitiprovvisori Generali ac Gubernatori Cremone, et Nicolao Fuscareno provisori. In questa Michiel mandiamo per podestà de Castell,la Copia in queste per vostra la quale informazione stati certificatiessere giunto di la fu Castellan di Bataglia Sig.Marco Antonio^ e Cremona aver de Alvise Uomo D. Petro vi siamo Antonio per comissionc di voi voluto allogiarein parte 79 - del di pala/^zo fatto condur ed discaricare il artiglierie, altre e nostre, devano ne comodo ad dei intenzione vi mandar grande copia di tutto ritrovato in questa prometeste di far intendere , Bataglia che in la Signorianostra tanto e sottoscritti quanto prima di cadauno sigillati. e col Senato e dobbiate ne monitione sicome per fortezza, e benefìcio, suo è, vogliamo che levate dal e , delusa voi nostra comandiamo, la D. con Capitoli, per tolte state detto essere avvantaggio e Pertanto a queste per viene la form rotta che data luoghi e fortezze de alcuno di artiglierie altre essere Cremona di questo modo ci invero voglia,salvo quella della Signoria nostra, credere che aver perchè sì deve certamente Castello voi ci ha che esser queste artiglierie, nostro spingarde,archibussi si esser sì pure e molte molestia, sì perch.^ne amirazione chi Podestà,nel qual luogo egli aveva detto e — vostra che perciò vogliamo per parte facciate conveniente esser non prefatoD. Bataglia, Podestà lui allogi insieme il nostro con e molto el deche lenghi in casa sisti e che sua artiglierie, al , meno di una e notizia;se di esecuzione Taltra cosa, ed tutte le dette voi data per ci darete imediatamente della come particolarità, col presente Ordine e damento Coman- nostro. Preterea scribatur Q. Subito mitat Artellarias exntes tat eas extrahi et potestatiCaslris ad Dominum Leonis: in nota nostrum apud D. Bataliam asportariextra et q. non omnes permit- locum lUum Castri Leonis. De de 128 parte 1 non Non S. AloysioMichiel synceri 2 Potestati Castri Leonis. Inteso per le lettere vostre del dì iiijdel instante 80 - quanto scrivete circa D. ne la ad una aliogiare - Petro Antonio parte del palazzo vostro^ come ecc. posto in quelloArligiierie, aver agliProveditori la mente nostri condotte artiglierie qualitàe sorte del tutto^ tissima state veramente destrezza con dal D. che sono, dandoci intender tolte dette che in Bataglia e di e imediatamente per via certissima bito su- tutte le nota , , da scritto commetemo prender detto forzandovi e Abbiamo Generali,e dichlaritogli a questi nostra, a voi dobiate nuto Batagliave- che notizia e secre- possibelfosse d' onde sieno il che similmente ci signiartiglierie, ficherete se che non lasciate Sopra che vi commettemo fuori di questo loco nostro trasportardette Artiglierie de Castellion,se prima non avrete sopra ciò nostro Ordine e Mandato. Dat. die 7 Octobre 1499. VI. (B ibi Marciana di Venezia -- voi. in, pag. Lettera presentalaalla Diarii Sanudo 21). Veneta Signoria dai dodici Oratori di Cremona. Princepset Ex.me Dne deliberavimus jam facta civitatis hujus deditione iuVestra Seren.»»» dudum mittere qui Venetiarum dominatione oratores nostros illa vestre cum ras nostras huiusque communitatis Sereniss.naa dominatione do mocomponerent et omni reverentiam fidera devotionem et obedientiam pollicerentur prestarent et exiberent sed supervenienSeren.roe . 82 - libentissime Iradilam dulcis caritatis ardore in cunctis occurrentibus et dilligere studio placeat prefatioratores cum mo , hijs que — Seren.^n* Dominationis ceteruca bene tractare ut esl mandatari] et vestre complectere nomine sum- omnibus in prefale exponent nostri nostro petieritet requiretcredentie plenam et omni-modam tìdem ceu nobis adhibere dignentur quibus hanc civitatem Data hunc totumque Cremone dominationis populum comendamus. sedulo die V. Octobris 1499. Seren.*»» et Ex.«»e fidelissimi servitores et subditi vestre siliarij consilijgeneralis civitatis Cremone reccomandationem. populus ejusdem cum Seren.Jno Principiet Ex.™ Dno. dno. Barbadico Dei Gratia Venetiarum Duci. con- totus et Angustino Dno. nostro singularissimo. VII. ( Archiv. yen. di Venezia memoriali dal 1495 Obedientia — RegistroXVIII. dei Comal 1504, pag. 152/ Cremonensium. Serenissimus Dominus D. princeps et Exmus. tiarum Augustinus Barbadico Dei gratia inclytusDux VeneIllustrissimo Collegiosuo Constitutus etc. cum novi palati] Inesset In solio maioris atrijSuperioris Dum dutus mensis se ad clamide et vestibus aureis octobris MCGCCLXXXXVIIIJ.mo conspectum Suae verentiam bavaro,Die XIIJ Contulerunt Cel.nìs viri M.cì Civitatis Cremonae, Infrascripti eisdem cum et se Oratores XII post exhibitam re- redditis literis Insignis ReipublicaeIllius ut crederetur,Splis.Jurium doctor et eques D. 83 - Baptista Malumbra gantem, qna liam perpetuo Servaturos. suam Successoresque mi. Legati bus Sericis, aureis, et honoriflce amplexus, respondit, et protectionem cuique suavi versis et libere Jugum, dilectissimi oratores tempus monensis hilari Sed sunt, Serenissimus amena potiri possint In habendi ipsi post sint, patribus, et prestitere, explicanda ad Reipublicae. sub et tractandi, actiones Fidei et tanque et perpetuo nulla commoditatem uni- servitatis Filij successive Innumeras non aequa reddendum bonisque non adijcientes salutem, Ubi Jus eam tutellam, qua fruì, Cum atque gratiarum Civitatis sunt Devenerint: libertatem graviter afflrmans, discrimine : ornati fronte^ post- Illum, Deinceps pace monilibus Debere consecuti vesti- et coramendans, esse habito ornatissi- princeps populum (?) principi Jusiurandum excepti for- et apparatu, et perpetuam nullo Illustrissi- torquibusque rivenisse erga univversum, magno Certos universae. libertatem omnes Verbis dispositionem eorum illius lUum que oscula et in ut et obedien- et Dominium et ipsi quod autem advenerant lance Devotionem commendando plurimus omnis tunas que principis, Cremonenses populum, Venetum que Fidem est lauderò in ele- , sub.*«™ mum miiltis praemissis habuit orationem eis ex unus poUicitus patrum - nissimo Sereservando in aliud Cre- 84 -= - Vili. ( Arcliiv, gen. Die ultimo Venezia di Octobris ). MccccLxxxxviiij. Sapientes Consilij. 5apientes T. Quantum maiores lentie fient erga Communitatis positum Cremone nostre S.mo p. lliis milites Et 18 braohia dono ipsis S. Marci militibus insigne 18 Cancellario veluti restagni veluti dicatur de creari dictornm voluerint in echlesia sic creatis prò veste una prò quolib. milites, donari prò veste una et , Oratorum eorum. debeant ut donentur supra. chia bra- nigri. 138 parte Superius q. ubi Marci cremesini, autem De Vult S. aureura noluerint qui vero 18 a , , brachia de- accipiendam militiam ad mane cras solemnia. post Missae unum nienti conve- nsti. invitari dny. Oratoribus, qui acceptare dictis ex creari debeant dentur verbis et pro- pars: predictinomine vesperi ad magis nro. iili Et vadit fldelissime bono omni ex , et benevo- et erit tantum nostrarum Q. Oratores "hoc carissime SpJes Oratores rerum honoris demonstrationes respectu. Idcirco beant firme. Raso fit mentio cremisino etc. de Voluto etc. De parte 25 de non 14 Non cremesino synceri 1 • . . 83 — - IX. Archiv, gen. di Die Federicus Paulns X Costanlinus — Marcus — Petrus — FebruarijMccccLxxxxviiij. Cornarius Barbo Venezia), Trevisano de Priolis — lino Aloysiusde Mo- — Balbi. SapientesConsilij Leonardus Grimani Laurentius — SapientesT* Nicolaus Necesse Mocenilo est — et bene , firmo Mauroceno. Dom. ad propositum respectu present. occorentiura Comunitatis Cremone^ tuor res parvi momenti Justinianus. et ultimare hic apud pluribusmensibus redire possintomnique cura nos nrarura. Ill.me petitiones sint tres cum aut Oratores eques , rerum , degunt in qua- qui jam patriam adhibenda (?). Ut bene contenti et satisfacti de bis paucis Capitulotores rum relequijsdiscedant : et propterea cum prefatiOraeis post ultimas responsionesper hoc Consilium Instanter flagitaveantedicte Comunitatis factas nomine Concessionem rint a Domino nostro infrascriptorum suarum petitionum,que pròmajori parte sunt prò deConcess. Ideo vadit claratione verb. jam Comunitat. repars que ìpsispetitionibus et singulis eorum spondeaturut cum , diari est , 5 que et opra ut infra. Et fuerit ralione Cremonam nensis, licei quatuor ai terrarum primo: concessum Ad partem Ubi Magn.ce Comunitati petunt na Cremo- possit Cremoin judic. Quilibet territori] rectum sensum comphendaiur quilibet contractor. factorum separatarum Cum Cremone sint et semper 86 - — fuerint Cremonensis at maiorem tamen territorij exdubium toUendum in futurum pressionem,et ad omne Declaret et expritnaturin ipso Caplt.et comprehendi quilibetdictarum terrarum separal:.rum ex ipsiset quolibetipsarum trahi et possintin judiciumCremoterrarum nam quilibetdictarum separatarum ratio.... fient factorum et mercat. contract. ne Cremone, loca essent Ut et fieri antea separata ab hic observatur venetor. et que solebat quum Cremone Com. ipsa contractibus prò futurum in supra utque ich factis Respondeatur^que fiat ut petitur. Item quod de Capit.scarlati et aliorum Panorum et de omnibus Capit. Pani auri et syrici,que prò usu tantum, et conducatur Cremona De quibus at mercanturam non , Venet. tamen soluta datia consueta erunl solvatur Datium netiarum, nullum Cremone^ quod in CivitateVe- ingressuCivitatis quod elapsum fieri Consuerunt sub DuciResponderuntquod fiat ut petitur. panis,etc. ut bus Mli. de Item in hac in Civitate cum mariti in ultimis Cremone sit hoc voluntatibus non Decretum , possintper relinquereuxoribus suis ultra libras vigintiquinqueimp. W. Addatur Decreto et corrigatur quod maritus ultra dictas libras imper. possitlegare ad quartam partem Usufructum bonorum uxori usque testamentum suorum victu et tamen prò Sicuti tempore Comitis Dui. aut ad (1) Rubrica Item slatutu gobardus aut herede sive , Francisci Respondeatur que judeos,quos conducere erat. statum Quantum alimento quantum e. , i"lituere de tunc fiat ut sua tum, tan- Cremone petitur. intendit , Mca. posset relinquìuxori: q. nullus romauiis in vita civitatis vel districtus Cremonat possit aliquo mo. bonis vel igeiiiouxori sìve lum- relinquere: brar, liipsius ultra quantitale.vigintiquiq. ip. e te. ( Statuta Cremonce ) 87 — Comunitas Crenione prò fenerando breos condacant men vatur in esse confirmandis nostrum alijsterris Dici- ipos heinitis, prius ta- contentus^ Capitalissecum cum Dominium per in Cremona , ,et respondemus: Hos mus — ut ul obser- nostris. De parte de non 166 7 sinceri Non 1 .... X. gen. di Venezia ( Archiv. SeptembrisMccccLxxxxviiij. Die XXV. P. Fantinus Lucas C ). D Lucas — Antonius — Pisani Valerio — — Paulus^Barbo Andreas Gabriel^ — consiiiarij. AloysiusD Dominicus Marino Dominicus PhilippusTron Trevisano eques, sapientesConsiliij. Duodo— Joannes Petrus — Benedicto — Franciscus T Cremone Dei Abdue bedientiam nostri gubernatione eorum benignitatemCiviterritorio et alijsterris et clementiam universo cum locis Giare manuteneantur — T. Firme. Postquam per las — et ad obDevenerunt acquisitis Dominij : Necessarium est taliter de et providere que conserventur sub nuper obedientia nostra propterea. gloriosissime Virginis Matris Sue, gloriosiqueApostoliet nostri fieri de Evangeliste Sancti Marci protectoris bine Consilij electio presentidebeat per scrutinium Vadit pars. Quod In nomine Jesu Christi et 88 — diiorum - solernniiim Provisoruai accipide nostronim qui possint loco et offitiodeputandorum per omni unum inone: in Civitate Creproximum absqiiealiqua contumatia Quorum dnorum: qui habuerit plures ballotas Alter vero exerceat munus mopotestatis. Capit.cum dis consuetis. Habeat quilibetipsorum prò suis expensis ducatos centurn viginti auri,ad soldos centura viginti De et ragione mensis: quatuor prò ducatos in mense, Creoione. De quibus non Camere debeant estendere pecunijs ducant nostro : Et computum aliquodDominio duodecim suis expensis famulos secum et equos octo nostri Domini prò quolibet.Et ulterius qui munus ducere ad expensas nostri pottisegerit:teneatur secum viCremone unum dominij de pecunijsipsiusCamere sufBLientem Judicem ^carium unum malefitiorum^unum Comestaet unum Cancellarium^duos commilitones bilem baroeriorum quibus provideaturper Collegium videbide expensis suis prout ei conveniens nostrum tur. qui vero munus Capitaneiexercuerit teneattir si^ militer cellarium ut ducere secum et duos : supra familiam suam, Can- unum nij comilitones^expensis nostri domi- expensis Collegium nostrum quorum prò simililiter eis ultra deputet Id quod sibi conveniens vi- deatur. Eligaturpretereaper electionum manus suum gere habere unus , debet prò electionem banche: Consilijet quilibetpossiteliCamerarius Civitatis qui eiusdem huius suis expensis, ut ut supra in mense ginta auri aliquod computum estendere expensis famulos tres. , Eodem modo in Castro quibus sunt et per duas fiat et unus de supra ducatos quibus non et secum tri- habeat ducere teneatur qui Castellanus, stare beat de- clausus.cum illismet conditionibus cum alijcastellani nostri clausi^et habeat si- 90 — - XI. (Archiv.gen. di Venezia dal 1497 al zia et interesse più in 115 Terra 147;- e 1499. questa zentilhomeni terra cum Cremonesi gran spesa Religiosi , de prìvilegij , de per li de i la confirmatione etc. per haver le lor cosse mesi molti 1500, pag. 13 Februari Die Sono RegistroXIII,Senato — Cremona, Cremonese suo et Giara dada cesseli con- SignoriPassati et sia conveniente ad et ben nostre per le cossa propositode le cosse occurrentie presente confirmar tal loro privilegi]' aziò se non trovjno a pezor condition sotto la Signoria de Milan, et sotto al Duca nostra de quel che j erano contenti et ben edificati sua possino ritornar a casa la Signorianostra. verso L' anderà parte: che tutti privilegi] hanno i predicti nese zentilhomeni,et altri de le cosse de Cremona^ Cremoet Giarra dadda a lor concessi per i Signorisuoi^ in possesso per auctorità di queet de i qual j erano sto Conseglio^ siano approbatiet confirmati prò ut jacent: si che j siano in quel vigor et robor, come et seriano stati sotto el Duca de Milan, da esser erano, tendendo però visti et expeditiper el Collegionostro. Non inel Battaglia in questialcun privilegio avesse cesco Franolim Castellan de Cremona, Bataglìnsuo fradello, del dar del castello de Cremona, di Quarterimezan connexion et dependentia et altri che havesse suo , da i dicti. De parte De non Non . synceri . é . 165 5 2 ... oie -gi- 29 zio li A Septembris1500. di privilegi cremonexi deliberar dir si possano che ad expe- restano quellamaturità con che re- cercha la loro importantia; de Cremonexi parte che detti privilegi] L'anderà se possano ration de debbano salvo che expedir questo ConsegUo. ne De parte De non Non delibe- per , non 173 11 . 1 synceri XIL di Venezia ( BibL Marciana voi. Diarii Sanudo, — II, pag. 1008). Intrate di Cremona terretorio per e anno uno. 1499. Dazio del vino della città al menuto » della macina, levato » delle gabellegrosse, levato T" delle entrate e per porte il » del torazo, levato » delle bestie vive » della dei confectaria, » della drapperia » delle bollette » della » della scannadura » del . » . » 13000 » 29120 la dedizione . per 1^5 id . 5/00 . .... curami » 17405 I 5924 » 4382 . molini cioè beccheria pignolae bombagia 3446 » 660 » 600 • 5682 • . . 4349 » .... dei palificatura 2960 2750 Dazio del membro delle conze » 336 » 428 .... » del travaso » del pesce » 1090 » della merceria » 200 » della » 99 » del panno » 204 » del membro » 360 » del retagio dei pignola » 252 » delle betole del vino pataria di lino del lino pella pelezzaria » La banca delle notarle danti,levale . de . Lo e convenzione di del delo imbota Li dazi di Castel leon dicto convention loco onze Le 12 Et per li dition di lo con Le li è capitoli Bergamo e che scodevano tratte a delle biave altrove pagavano alla conditione Signoria. » 18000 Crema 880 » 630 » 7000 » 5000 » 3500 100 » 5220 moneta è di per cavallo con- questa 12. once date la a 8, 20 picolide per stera la lira. — vendi si che 56 a cavalli 1800 8, 40 » ...» questa concesso a' soldati e , e questo 8,60. se g. 16 che . . 26500 stera a fu cresciuto quinto quinto è di 25 del Cremonese parte le el quinto loco dell'imbola a dinari 15 di al peso tasse anno a . . V imbola per lo con Il dazio del sale rendeva da 4000 e loco di Fontanella Li dazi di Soncino moneta Quinto con Casalmagior compreso de » cremonese Quinto con La La del fieno del dazi di Pezegaton unito Li dazi merca- Casalmazor, Soncino, Castelion Pezeghetone La palazzo e , imbottato del vino reservato Li 228 ......*» . . 84 » . sono cavavano per soma per , ora bergamasca sono e ridotte nelle altre città e terre della 93 — - XIII. Diadi Marciana, (Bibl. Sanudo, Settembre Nota delli di Dazio dazi di Cremona del istanzia del va del 840 vino, riservato . el . ,^ vino 229 transito per „ merceria 200 „ „ della pateria 5, del del 99 „ di panno „ lino 204 ....... di membro lino 360 „ ,, del del retagio 5, del membro del pignola 252 „ 1500 pignola bombagio 5, „ delle songe „ 336 ^, bettole delle 84 „ „ della „ popolo di Venetia. Signoria ma . travaso della ad il transito reservato 5, che 11^ p. 1009). 1499. levati la 111 per pesce del minuti voi. 228 peliccieria „ , della cioè scannadura beccheria la metà 2841 „ „ Summano 7172 „ ?3 Dichiarando per dei soprascripta moneta in ragion di 8,91 ducato. Nota ogni la che anno nostri la 100 400 terra mille mille. di Cremona moggia e di territorio frumento, che consuma è stara 94 - — XIV. di ( Archiv. gen. Die XIII. il desiderio quel fedelissimo di Cremonese nostro lettere del XI le vostre dichiarato hanno equitiprovisorigenerali gubernatoriCremone. et Ne SeptembrisMccccLxxxxviiij. Mauroceno Antonio Marco Venezia). circa e el levar del presente carissimo el Datio popolo de i , li poveri quale par li gravi molto e massime danno dei quali si dice esso Datio eccedere. Laudandovi e speassai della dolce rispostafactali, ranza gli avete dato che saranno compiaciutida noi, minuti, il a vi siete discostato poiché non mente e perchè nostri sudditi del popolo, 1 è slato sempre di gratificare nostro mo dei qualiabbiafedelissimi nel numero volontà nostra costume è di che tutto quel popolo Cremonese cuore nostro, e sopra tutto contenti ogni usar poi deliberato dobbiate umanità contenti rimettiamo che il detto Questo lo abbiamo allegramentea Dominio, e queste e e lo facciamo De non svnceri et li do estinguen- volontieri ed e al vostro cominci a del nostro Collega. 208 ... . ,- nostra nostra farete note parte rimetter sia pagato. non munificenza cose popolo nostro dei minuti quella città De Non più fatto ciò tutta sentire la dolceza così comandiamo e compiacenza sua Abbiamo beneficenza. prefattofedelissimo in nel centro gli poverisiamo verso nostro el sopraposto Datio e quello, esso gratificar collocato e il Senato con dichiarir al che siamo adderito alla avete e . • • . 5 0 1 93 — — XV. ( Archiv. gerì,di Mxìano AugustÌDUS Barbarico Joannes. Dei prohibere debeant ut nras. accedere ad rectoribus Maodavimus diae eflBcacissimo Jus"u etc. noslris LombarIras. triplicata per quis De nostris ex prout tibi ootitiam Ludovicum, D. Venetiarum. gratiaDux Etsi cunctis — Corri?p.ducale,1499 ). — audeat dedi- quod scribis per tuas dici xxviij hoc mane acceptistibi dixisse Illr. D. Jo. Jacobom scripsimusdenuo rectoribus nris Bgomi. in forma iDtellecto lamen mus, efficacissima. Haec turos, ne Dal In dict. eo dubitamus aliquisaccedat nro. ducali eos suptum palatio die D. nava- Ludovicum. ultimo Januarij:in- iij,M. ccccjc. viro Circumspectoet sapienti simo operam omoe Joanni Dultio fidelis- Mediolani. secretarlo nostro Cito. XVI. {Archiv. gen. Die p. Dominic. XV. di \enezia). FebruarijMccccLxxxxviiij. Marino — Pietro Balbi — Aloysiusde Molino. SapientesConsilii. SapientesT. firme. Provisori et Castellano nost. Oggi abbiamo ricevuto presente, ed abbiamo Pizaleonis. lettere vestre inteso la novità del XII del fatta per quelli 96 — della si che Rocchetta che muro, desiderate voi la detta della fortezza, di diciamo^ che sicurezza per demolir Pizigiton tal ostacolo sima. sicuris- resteria mo comandia- vi luogo quel rovinar tutto e di circa nostra nostro beneficio e voi poiché E mente quella Senato il avendo alche rimosso che Pizigaton, con e la sia quale considerando nostra terra Vi de intender nizione mu- fabbricar lodiamo. vi molto nostra di in come principiato, provvisto^ terra cariche nostre Cremona, a avevamo sufficientemente quella de Borchielle andavano che quel alincontro due le tenute son — dobbiate nostro le con , Artigliere più che si non sia quella omnino in questo in grande nostre. Per Abbiamo per vi nostri quanto debbano l'effetto scritto di Proveditori ai Cremona che vi sopra abbiamo subito Generali a detto e , mandare. De De Non parte non 149 ... 3 .... synceri 1 ... ogni voi senza alle danno darete nosti rechino demolizion moversi E far ci veramente tal tornar cercano mani, interponerete et nostre. cose quella quando nelle venire via dover in che veramente riunirete quelli che tutti di per delle comodo contro altra per alcun tempo abitare, ne sì Rocchetta, infallanter et rispetto Rri. stare possa Rocchetta questa la detta avete che cose avviso. et agli socorso subito 98 - ~ biarno deliberato scrivere ai detti nostri Proveditori di Cremona ed imponergli,che iterutn ricercati da voi questo bisogno essendo in debba mandar subito, subito degli cavalli legierìdegli esistenti,e provisionati e per tanto officio vostra 200, subito ed infalantemente, 100 sarà,e cosi il Senato con nostro vi comandiamo che dover essere in tempo, e con parendoviquesto socorso sicurezza di quellegenti nostre dobiate scriver a detti li soprascritti Proveditori vi mandino cento cavalli leinsieme con gli gierie fanti 200, quali farete armare di detta terra mandati per voi a Pizigatonin socorso della prefattaMta. di Piacenza in nome non nendo interpo, in la questo tempo, ne dilazione alcuna per quanto vedemo cosa celerità in per condur prontezza e e le tere prudentissimeragioninelle vostre letben a propositopotete e salvo che toccate, non che sminuirlo, nostro quell'esercito reintegrareed aumentar sì per maggior sicurezza di quello, come per alle cose della Signorianostra. Sapiate dar riputazion perchè per noi deliberato aver di là 100 per che subito subito si trasferiscano cavalli degli esistenti nel Veronese^ legieri il che il signor Carlo Vesino immantinente el cavalchi la compagnia sua là in campo con e speremo avanti del ricever della presente saranno giunti di , che là i statioti per voi statuito mandarvi i buoni provisionati ogni con donde sono supra, non rum ve studio diremo per mandati soprafatti la fatta città di non voi ut per presente altro,salvo che ite- replicheremoche possedendotale e abbiamo Ulteriormente presentiducati 1500 per altri 500 e sufficienti, qualivi sforzerete fare diligenzaper poter suplirnei luoghi stati tolti i in tempo vostra e mandati. dobbiate di restare Piacenza,Governando la soccorso la ajiitare cosa con dar an- pre- la usata contando prudenza,vigilanzae solecitudine, et 99 — lutto queir Illmo. Signor con Quanto consultando de il con idonea persona però da Cremona el e prefattoSignor la Eccellenza con mandar in tutte ora gente, volemmo di detta dobbiate Governator cose. mandato esser vi comandiamo Governator proveder levando sufficiente,non e et , dobbiate sua neral, Ge- nostro le spetta al Capo da veramente governo essere fatto fin avete come a — MagnifJ^ Capitano delle nostro Fanterie,quale vogliamo che stia adesso in quellacittà per ogni rispetto. De parte De non Non 175 . . . 5 .... synceri . • 0 . XVIII. ( Anh. Die XHJ di Venezia. gen. ) FebbruarijMccccLxxxxviiij. SapientesConsigli]. SapientesT. Provisoribus Per continuate abbiamo veduto mento e con sua noi con deliberazione per far il studio pure nostra il Senato circa a e e contentezza ricevute questigiorni, diligenzaper il e due città nostro ad summum, ogni ciò vi dico e voi avuta popolo ubertoso onde sodisfazione, questo effetto di ubertà fedelissima nostra 0 nostris Cremone. lettere vostre quellacittà tener Firme. e e uno diamo tal de in for- vi lodiamo pensiero libertà che abbondanza a quella popolo possiateper un mese secondo vi pareràbisogno e 100 — dar quali' altro che persone Signoria nel richiedete come e alla danno de — modo giudicherete miserabili ricordato più beneficio questo ducati nostra e comodità effetto al voi per avendo espediente, tal per 300 si si facci mese o per tenza avver- al moviamo popolo a far , tal circa provvisione il si che rendemo certi , circospetti ed occulati. De 177 parte .... De Non 6 non 5 synceri ... sarete CAPITOLO TEBZO SOMMARIO ( 1500-1507 è Cremona afflitta Pisani, Paolo carestia da e ) Relazione sua febbri da e di petecchiali. Cremona al — Senato — Girolamo Ambasciatori Donato. Cremonesi al — Loredano. Leonardo Doge Equivoco — cremonesi su Minio e Dodici — dei della Giovanni Città al tristo lor della governo di contagio. reggimento. Repubblica. Lorenzo senato. carestia. — muojono — Documenti. Bartolomeo Duodo, Straordinaria Mocenigo. e pel Pietro scrittori degli — giureconsulti governatori Cremonesi fatto. questo nuovo Avarizia — Scontento de' — Ambasciatori — Paolo Priuli. — pello. Cap- D alla rinvenute abbiamo Da nostra. del Moro caduta al 1503, poche città la risguardanti preziosacaria una tizie no- cui di più , parleremo,apprendiamo che nell'anno ordinò che anBarbo il podestà Paolo nualmente dal Comune sì dovessero eleggere avanti 4 500 alla provvisione cinque presidenti frumentaria, e in questi dovessero che adunarsi settimana de' Barbo granì^ e che Domenico e restrizioni provvedere alle V anno regaliede' connestabili rinvenimmo (e forse Non del Barbo che de faccen- seguente lo imposero gli statuti contro giorni della e Bollani ^ certe certi della certo tasse e città a , delle è stesso porte (*). perduta)le ei fece al lazione resuo , ritorno Che in Venezia,il quale accadde nel iòOl. questa relazione fu scritta è certo,poiché (1) V. Doc. VII. 104 -- il senato scrisse Barbo di un con lettera sua gennajo 4502 H inteso dalla relazione del che, avendo che ~ la Camera di Cremona nominava cancelliere, a abbisognava bastian quesfuftìcioSe- Ciria col soldo di ottanta air anno ^^\ La cronaca Cremonese, ricordata,scrive voleasi dare d'un da sacco ducati d'oro noi più volte che nel 1501 da granaid'alcuni gentiluomini di popolani^ alcun de' qualifu per mano una e ciò accadde questa ragioneappiccato^ per lo a' straordinario prezzo a cui vendeansi i reali ce- ^^K come preziosocodice racconta del 4 503 per le abbondanti piognel febbrajo ge letto e, prodottauna il Po uscisse dal suo ritornasse ne' suoi straordinaria piena non confini che alla prima settimana d'aprile, dopo monese, creaver guasta la casa d'un Ugolani,patrizio formato a Solarolo Paganino uno e del paese chiamato òostagno, nel linguaggio fosse scarso^ il raccolto de'campi e come drio:^ malattia la in Cremona una e sopravvenisse Lo stesso , (1)V; s. Doc. I, (2) La biava, cioè lo formento si vendeva s. 45, la fornii monese 52, la fava s. 2U, lo miglio s. 20 el staro. Cronaca Crecitala. 106 - Domenico Trevisani successero Paolo A rini lani. Cessato e — nel Barbo Domenico del di podestàe il cavaliere Paolo Pisani questiin fu lo stesso e FoscaBolBarbo stenne quellodel Bollani,so- cariche di le due Niccolò a il governo 4 50I successivo nell'anno e capitano ^^). 11 governo di temperato e saggio non amico,certo,al nome Bordigallo, Cremona e , loda il Pisani come dotto uomo veneziano, egregioed amatissimo dai Cremonesi,i quali , nello stendardo vollero recato diremo come più , stemmi della città andesse Paolo (1) » 1585. dignitàdi Cavaliere,et del il Generalato nel 1505 a fu essendo Luigi re Ambasciatore con la in andò Grimani di Francia, Bergamo. (*) Nel 4502 Cappello. in non al similiano Masre di censurarono tore Ambascia- mandato Italia;nel 1506 possessa (*) dalla Roma, per disporloalla pace mori Panno scrisse il 1510, come essendo nel a et nel 1501) dell'Esercito, in anche stato " e al 1505 quel tempo Cappellari. Camp. « la sciatore passò Ambapromotione al Papato; in venuto Proveditore al Pontefice Bembo, lui funebre, in morte Ambasciatore ; nel II, nella di lui Repubblica,dove Cardinale quellodi fu Ambasciatore Capitano di Padova, anco agli speditoAmbasciatore 1491 Capitano di Cremona, Città Repubblica; fu che degliAvogadori,che uno di Antonio Giulio a 4 503 , recitò Foration Imperatore; nel 1492 Francia; nel 1500 fu innanzi unito nel 1485 fu Barbarigo;nel Doge Marco nel di Lucca, hebbe Pisani, figliuolo d'Austria;nel 1485 Duca Venezia a 1506,in cui a nel 1498 Podestà Ven. Cremona era capitanoPaolo 107 — Donato collegaGirolamo , dottrina e di grande esperienza quello del € suo di gr^n «omo nelle di cose Stato ^^^ di (1) » 1490. Girolamo di difesa nelle lettere della greche nei 1502 e latine al re di Ambasciatore Podestà di Cremona fatta dalle di Francia re del armi nel di obedienza nel ; 1505 fu mandato fu Podestà 1490 Massimiliano a per , sue dilettò;nel 1485 Portogallo; nel 1500 Luigi XII, della Musica, , si di Imperatore; Ambasciatore a della conquista rallegrarsi Napoli; nel 1505 di regno Giulio II, nella di lui a si figliuolo teologo peritissimo intendentissimo et guire ese- kavaliere e in filosofìa e quale altamente Ambasciatore Ravenna; Donato, dottore che poiché vi , fu dottissimo K. ^^^ il Pisani facesse wS. Croce qualche opera 4ì Antonio zione un'iscri- da Appare codice Picenardiano nel notata alla ròcca — basciatore Am- promotìone al Papato ; nel 1508 duca in Gandia ; nel 1509 Oratore al predetto Giulio, et mediatore della pace fra lo stesso, e la sua Repubblica, morì finalmente 1512; sepolto nella Chiesa Tanno di male in Roma di S. Marcello De Principatu Romane ^ittà;scrisse, e compose: processione SpiritusSancii,conlra Grecos; De Epistolarum,et lib. 2. orationum Tradusse — di fianco di quella Sedis; De Terremotu: anco sandro Ales- Afrodiseo, e fece altre opere greche e latine,tra le Francesi lodata e slimata da quali un' apologia contro teratura di profonda Letdotti; a lui Girolamo Rannusio, huomo , dedicò due libri: De Nexu nel salone del Gran habito d'oro Camp. Yen. con Consigliosi bella e della non è molto vedeva che il suo al collo. ricca colanna (2) Questo prezioso codice scorsi,ma utriusque Philosophie;et si credè ritratto,ia »Gappellari, perduto neglianni si rinvenne, riordinando famìgliadalla quale s' intitola. chivio l'ar- 103 - legge il unito nome suo — a quello del Boi» lani (1). Abbiamo da del Pisani Marin rincontrare i la cittàsotto che vita, vataci conser- affermato fosser lieti del governo i fanciulli per come me co- della le vie al- governatorigridassero Marco, « questa relazione che "•, apprendiamoda Marco a Evvi Sanudo. i Cremonesi e Repubblica^ relazione una dominio ilveneto risorse da morte si rifabbricarono le case, che le ricchezze divise v'eran che la poca la miseria, delle più fedeli divenire una cittàinfme pareva e alla Repubblica. Undici soltanto il Pisani persone vi fece uccidere per e Cremona delitti^ ne quarantamila,e ottantamila il contado. contava Rilevasi altresì da istanze facevansi fm in che quellarelazione calde perchèsi provvedesse modo neggiasse danche il Po più oltre non ^^\ Casalmaggiore (1) Paulo d'allora proetoreet Dominico Pisano Balano proefeeta. M, D. IL Cod, Plcenardiano , Nell'elenco ( Lettera che sua dà il Robolotli alP Odorici questo Codice, ricordato dal e Vajrani.Esso Sommi-Picenardi Doc. III. ) , consta XVI dei non dai spesso scritte nel secolo (2) V. 135. pag. e so dimenticò come nostri , in Cremona. e singolarmente tacee, pagine car- autori di circa 400 XVII, nesi Cremo- documenti si e conserva l'Archivio nel- 109 - collegadel Fu lui,il Pisani un Cavaliere Girolamo facundus 2;a sero Donato Cremona, mala i cittadini andesalle capo la scala piante^^^ . Pretorio del del fatto ^^\ pridem addictas Sors e popolo per per Findulgen- vi fu collocata questa iscrizione e memoria Jam dal ristaurare Egli fece a dal ^ via armati per degno di facetus^ ^"^"^^ uomo ^^\ amato gentilis della sua indole giovialità colla quale tollerava che la in — Rectoribus Urbis in Caiiponae verterat aedes faciem. neglecta,sita prope jam collapsaruebant Atria sub tenebris squallidaperpeiuis. Sic Donatus Praetor Pulchrior ut sub lasciò Egli 4504.5 un instauravit et auxil: cuncta se pulchra Cremona foret. di Cremona il governo dopo anno che n' era nel partitoil Pisani. Sembra che andesse a asserì il Pisani lo stesso stra anno Comunità (1) Giunse a il governo veramente gnoria della Si- genio dei Cremonesi, come nella sua relazione ^ perocché lasciò Cremona, la ch'edi spedìalla Repubblicaun' Cremona il 6 genn, 1505,secondo (2) Bardig. Cron. (5)Burdig. Cron. (4) Arisi, Praetor. Crem. Series Chron. no- ono- l'Arisi, no — revole ambascerìa — mini composta di dieci gentiluo- delPavvenimento di Leorallegrarsi nardo Loredano al seggioducale. Erano Botta questi Leonardo già legato per : a Sisto IV^ , di buone adorno Ala ^ Giacomo Andrea ^^ mato Battista Mussi, chialettere^ àdXQroììì summae Brumani Francesco Ponzoni virum (*^^, amplitudìnis Giambattista ^ Melio ^ Rinaldo Persico doctoreni equitem bullatum comitem innocentissimum^ generosissimum(^^^ sco Francee SigismondoBorghi,giureconsulto^ , Faimondi prilefurono , (^l II giorno di lunedì A- 2 4 ricevuti in Venezia solennemente nardo Consigliodal doge Leocato Era Loredano. questivestito di brocmentre d'oro,e circondato dai senatori, nella sala del Gran i nove Cremonesi indossavano velluto cremisino aveano il capo velluto nero, d' oro. e foderato coperto a da tre pelledi vajo , un inenticato dal (2)Crolli per Jo. Jacobum di berretto collane per tre^ ed avanti (1) Flebllis quindecimjureconsultorumcremonensiiim etc, ploratio, di manto di splendente il collo Muovevano di un Crottum. Battista Mussi a deè di^ Campi. orazione citata. , (3) Cinque di questi oratori,il Brumani, il Persico, il per contagio Borghi, il Mussi e il Raimondi, morirono del 1505, ili — loro venivano i servi ornati essi pure maniche sulle gantivestinienta^ ricami: - scritto era Quoniam cognovisti eum^ di eie* e sul a petto splendevail santo protettore della Repubblica al quale si riferiva lica quella scritta. Dapprima recaronsi nella basidi S. Marco, e quindi arrivati nella gran sala del ducal palagio eh' era piena di ragguardevo personaggi, presentarono le lettere di Cremona al serenissimo principe. 11 giorno gismond 4 Maggio poi, nella stessa aula,il nostro Siorazione Borghi recitò una elegante nella quale dette le lodi della gente latina, Loredana, parlòdella fede e della contentezza dei Cremonesi pel governo della Signoria,e della giojache aveano provata per reiezione di Leonardo al Dogado ^ e che era appunta dalla parte del cuore , , , stata la gara dei Cremonesi di questo congratularsi a che a nome Presentarono avea ritardato della venire fausto a nezia Ve- mento avveni- sceria, l'arrivo dell' amba- quale parlavail Borghi (*), magnificostendardo posciaun (1)Quest'orazione fu stampala titolo : per Panegyricns Leonardo a Venezia, e porta questo Lauretano opiimo humanissU principi Venet. dictiisanno a salutiferaDei incarnatione i505, XII Kal. Maj. Venetiis per Bernardinum Ve- moque — netum de Vitalibus eodem anno. (Arisi) 112 — di seta carico d' oro, e rossa — città di Cremona la del- collo stemma un' iscrizione che diceva: e me fideii^^o: piùin basso Tarnato del Pisani i^) e del Donato i^\ il primo torallora di capitano e il secondo ancor podestàdi Cremona. Il vessillo fu lo stesso mente giorno sul far della sera collocato onorevolcivitasCremonoe vere , dove Marco, in S. si vedeva ancor ai tempi del Campi^adesso più non esiste,sparito coi tanti anch'esso,per cura dei barbari, altri di cui È era strano considerarsi quanta a tutti gli storici delle due ambascerie nel Il 1503. e l'anno fusione qualecon- nostri abbiano Venezia nel fatta e Campi parladell'ambasceria del 14 a siccome ma dell'altra^ r ha sotto e 1499 tacendo 1503, la chiesa ^^K adorna nella storia collocata sua 99, così vertitamen inav- ha in errori tratto quelliche dopo di lui ne scritto.Benché gismond l'Arisi, parlandodi Si- in contradizioni hanno Borghi,si accorgesse (1) E non scrivono come fidelis, Cremona dell'errore del il Campi metà azzurro gli allri. (2) L'arma e metà bianco Pisani è posto sopra (5) Lo stemma (4) V. Doc. IV. Leone un Donato uno rampante scudo consta di colori di due opposti. fasce e tre rose. e 114 — convertito nel pagamento Ludovico duca Venuto morte a boise si recò d' Alessandro papa il VI neK il Cardinale in Roma a dei debiti che contratti colla città (^), avca Fagostodel ISOS^ dinaie — Aragona Giorgiod'Anicompagniadel Car-^ d' Ascanio e Sforza nella ma (2); speranza di salire al trono pontificio essendo invece stato eletto al pontificato cesco Fran- III , che prese il nome di Pio Piccolomini, FAmboise sui primi del dicembre torno fé'riin Francia. Fu in quest' occasione che il senato di Venezia Cremona che scrisse a' suoi rettori di avrebbe eletto di loro uno a contrare in- ed accompagnare lendogli quel cardinale,vofar palesein qual conto la Repubblica lui tenesse il e molto era quest'atto dei tempi. Non due comando, compagnia Commissario, conveniente ci è noto alle più che ze occorren- e et nel 1497 se mandalo e Proveditore di Pisa; indi generalein terraferma;nel Proveditore dell'Esercito con nel 1509 fu eletto nella guerra di speditoProveditore a Brescia, e poi a Trevigi, indi fu Provedìtore a Padova^ passò con 700. Soldati; Podestà. nel 1512 fu anco Cam]^. Veneto. Gappellari, Cambra!, dove \ molto di Baleslieri alla guerra 1507 fu Proveditore dove re quale dei adempissequest'ufficio, governatori pel levalo dal una suo et » (1)V. Doc. V. (2) Roscoe, Storia dì Leone X. US — - quale la Signoriafissava dugento ducati venti cavalli^ pena suo mese una tante rappresen- seguitodi il e multa, se grave to l'elet- questo incarico si rifiutasse d'andare a In questitempivennero i Cremonesi che 4 504^ avverte di nei mesi e nel di persone maligne5 cronista raneo contempo- febbrajoe di marzo dell'anno e nelFaprile marzo successivo in Cremona febbri e un (^). alflitti nuovamente carestie da imperocchéci del al al nel e contado suo gran di (^^ Fu petecchie di questa inft^rmità che perironoi quindici dei qualipiansela morte Gian giureconsulti numero Giacomo Grotti in morì dalFArisi. Furono Niccolò Giovanni costoro: Lugaro Foliata Cristoforo Sfondrati, Francesco Buclarino,Battista Aimi, PaganinoUgolani, Schiari Brumani medesimo la campagna Battista Mussi , cremonese , (2) Cronaca Crem. (3)Y. Arisi, Crem, cil. Ut. e giugno dell' anno gragnuola VI. Rinaldo , (S).Nel Francesco Doc. Raimondi , Buclarino,Valerio Persico,SigismondoBorgo (1) Vedi rado, Federico Cor- , Antonio terribil data ricor- Troilo , da orazione quellasua e fu stata deva- il raccolto fu - di scarso tobre nva che sì era che, al dire caro cronista, vendevasi quarantacinque fra il popolo ebbcvi alcuno allo stajo, e nìorì di fame ^"^\ E ancor ria più grande mise1*infelice nostra oppresse 4 anno di fieno per siccità ^'^^ ncirot- poi il frunienlo del nostro lire e 110- città nel seguente 505, nel qualealla malattia petecchiale (che altro non era quella che FArisi chiama s^aggiunsela carestia generale. Ogni peslilentia) favolosi5 in città non genere vendevasi a prez:"i trovavasi quasipiù ne frumento ne farina,e fu costretto il Comune in piazza,chiudendo a il pane far vendere i venditori entro cati, stec- affmchè salvar si potessero dal furioso irrompere popoloaffamato ^^\della misera A far più infelice la condizione a questimali le Cremona, aggiungeansi che i Veneti governatori gravitrasgressioni coi quali faceano aglistatuti di lei ed ai patti del nel 1499 la città erasi fu sempre alle non resa a nerissimo Venezia. Te- ne' padri nostri F amore state dettate dai loro avi^ leggieh' erano dignazio è quindi a maravigliarsi con quanta insi vedessero trasgrediti glistatuti (1) Gron. Crem. cit. (ì) Gron. Crem. cit. (5) Gron. Crem. cit. 117 — — mai stali come in quei qualinon erano patrii, sti mercio tempi(1505)in tanto disordine ^^\ Il comricchezza principale de' grani, del Cremonese, impeditoo soggetto a tasse eccessive i capitoli del 1499^ limitato ed arbitrarie, contro il numero de' fornai-^ zioni corrue arbitrj nei pesi,nelle misure,nei dazj, nelF amministrazione in una della giustizia^ parola, ogni cosa piùsacra posta in non cale,il tutto dei deir Avarizia dei governatori a e profitto loro officiali^^K Queste odio contro cose nel popolo accesero munità e la CoRepubblica, prete interdi Cremona, fattasi giustamente della pubblicascontentezza,inviò i nobili pione giureconsulti Paganino Ugolani ^^^ e Scimolto ^^"^suoi Ermenzoni (1) V. DOC. VII. (2) V. Doc. VII. la oratori a Venezia. (3) Figliodi Niccolò, ascritto al collegiodei giurecousulli il 2 febb. 1491 Yedevasi nel il palazzo pag. suo e decurione. ritratto fra di Niccolò Mori quellidegli Raimondi. contagio nei 1505. di illustri Cremonesi (Arisi,Crem. Ut, I, tom. 593 ) (4) Figlio di Bartolomeo, entrò nel collegiodei giureconsulti il 5 giugno 1493; fu cavaliere di per privilegio Francesco I di Francia e scrisse : De jure /ideilib, 2. De lib. 2. magistratibiis De fìirthpuniendiset de testìbus examinandis il 29 settembre 1319 — De (Arisi). poena arbll randa lib. 2. tractatus. — — Mori 118 - Neir archivio F conserva porla la data de' 23 è è scritta fa molto nobile che voluto avesse a' onore franca e una fierezza fosse sempre generosa debbo o more stala imitata è unico; Pala pietà, se non so ringraziare la ignoranza de' miei maggioriche sia arrivato fino r ambasciata che con municipalisti tale dignità dai loro successori! Questo documento e giugno una la maniera e : d'allora. Dio e Comunità dignitosa protestadivisa che sono quasiundici capi capitoli^ accusa cui e (^\ Essa in undici d' dì questo libro si delF autore istruzione della originale a' suoi oratori 4 505 - a Lungo tempo credei me. non mai avesse avuto luogo ^^^ rUgolanilo tramandasse a' suoi nipoti perchèvedessero le sofferenze e la lealtà degli mi fu dato avi ; ma ora, dopo molte indagini, e che che i nostri oratori furono conoscere a Venezia. Perocché il 4 6 realmente settembre J505 la vanni al dire del Sanudo, Gioincaricò, repubblica Vendramin, Zaccaria Dolfm,Paolo Cappello, Paolo Barbo, Donato, Pietro (1) y. Dog. rolamo Trevisan,GiDuodo, Paolo Pisani, Domenico vii. Ugolani,come (2) La fatììiglia per eredità nella P archivio famigliadell'autore. suo, pervenna 119 ~ - Battista Cappello,Alvise Malipiero, Girolamo Morosini e Orio di venire Francesco consulta a da darsi aglioratori cremonesi risposta fattichiamare TUgo^^\ Il Doge quindi^ lani e TErmenzoni, lor disse che potevano la Repubscrivere alla Comunità di Cremona blica ferma nel volere che i promessi essere e capitoli glistatuti fossero osservati. Ma' gli oratori avendo parlatofortemente contro l'ayarizia e il malgoverno di Bartolomeo Minio, che venisse a Cremona ottennero un Avogador intorno alla (1) A dì \^ settembre loOo li oratori udienza, massime biade me — Domenico do ohm Trevisan Qrio , timo di — consultar Polo li la siglio capi del Con- rispostaZuanne Polo Barbo Cappello — Donado e — Piero Duo- Polo Pisani et etiam Alvise — ronimo Hie- — factiquindichiamar principedisse : Come osservar capitoli, perchèvoglionodelle Hieronimo — aver Malipiero Baptista Morosini provveditorialle biade. — Et — più volte instado , Signoria con a Dotfin de Cremona Cappello Francesco fattovenir Zaccaria rectori , la far quello li par, Vendramin qui sono li suoi zerca dei Dieci ha — che cremonesi Questa mattina, havendo — detti li oratori era la cremonesi e il serenis- Signoria di volere fermOy capitoli et che scrivessero al loro Consilio , in buona Etiam forma, questioratori instarono di Cremona dei soi per massime officiali , fu soi mali commessa la I cremonesi el contro trattamenti e Minio podestà per mangerie giudicedel male/ìcio et , a Pietro Duodo inquisition richiesero vadi (Sanudo, Diarii,Codd. Bortolo lì un perciò capitano. avogador de Comun» Marciarli,Yol. YI, p. 150) 120 — — dei che portamentidel Minio riferisse al Senato il Capitano Pietro Duodo. Non sappiamo la cosa avesse termine,non avendo poi come trovato notizia di questo fatto, si nessuna se eccettui un del Sanudo, che riferisce cenno a' 4 5 dicembre Antonio Giustiniani 4 505 €ome nezia Avogador speditoa Cremona, ritornasse a Vee dicendo che innocente tutto Al Duodo Minio Bartolomeo al era ^^\ d'ogni colpa appostagli al Donato,de' qualiragionammo Giovanni Mocenigo ^^^ e più sopra, successero Bartolomeo neamente Minio, che l'Arisi chiamò erroe Emilio ^^K 11 primo fra venne noi capitanonel 1505, e il secondo con quellodi podestàl'anno prima.11 Minio^ senatore ^^'\ fu, secondo il nostro Bordigallo, col grado di (\) A di ì^ Die, 1S05. Comun da venuto Bortolo Minio (2)t 1491 avogador de riferi quellirectori videlicet aver colpa alcuna, et nulla Codd, Diarii tro con- Marciaìii , 173.) Mocenico capitano di et nel 1508 , Glustinìan ( Sanudo, trovato. Giovanni fu Cremona podestà,non di lui haver voi. VI, pag. Antonio Vicenza ; Nel 149S di Padova. quondam Lazaro; nel di Pietro nel 1502 lo era lo fu di Verona stalo di , Bergamo.» Cappellari, Camp. Yen. (5) Praetor. (4) Fu Crem, series chron» poi podestà di Camp. Veneto.) Padova nel 1507 (V. Cappellari^ ^-122 loro - il ^^^ Paolo Cappello capitano e il podestàLorenzo ricordato più sopra. Friuli, successe , (1) 149o « Paolo - dì Vettore; nel 1495 Capellofigliuolo fu eletto Proveditore co' dell' esercito Veneto quali segui il sanguinoso conflitto Deputati,che de lino li medesimi Ira assistevano Francesi in occasione della famosa et , fu Senatori, che de quale non solo lo stesso contrasse nel Ducato lega di , della amico rese lega Milano di in Roma passarono , et per dell'esercito Chiesa, onde proveditoredell'esercito ricusò quella Cambrai impedito da altri Magistrati,et nel 1510 essere 'con fu Republica haveva carica per , et della pastipulalione ce Ferdinando di re Napoli dopo per Patria; rieletto poscia nel 1509 Il Taro, preso l'armi,ma poco dell'aria caduto infermo, ritornò alla l'intemperie in favore uno al fiume alla , di cui la Francesi, contro la ma Giulio anco , Sforza casa ricuperare alcuni questo a Papa Republica rimettere per a beni fine ammassato , della fu ne dimostrò tanta egli detto Proveditore,et in detto Comando di lui tutte che da consigli prudenza virtù e costanza vore le direttioni prendevano le mosse ; acquistòdunque in fadi detto Pontefice randola, Sassuolo,la Concordia, et la Mi- che, e per ^eccellenza del con entrò in gratiadi che amato , , , Giulio et di tutti li suoi nobile ingegno, lui fu cosi fervidamente da , , suo più ripostiarcani lo rendeva consapevole;fu poscia Proveditore dell'esercito della Republica, de' fuggitivi mancati et a Vicenza racolse le reliquie alla rotta di Brescia; l'anno poi 1515 fu uno sciatori, degli Ambamandali ^1 Papato, et fu creato del a Papa Leone Ambasciatore anco Cavaliere ; nel 1521 e Consiglio, nella di lui assuntione X, concorse finalmenie fatto Procuratore Francia,dove in al Dogado, li 6 ottobre venne indi fu Savio del 1524 tatamente meri- della Procuratia di S. Marco , de Ultra; mori l'anno 1532. Vedevasi de quadridel Senatori Salone del gran illustri.• il suo in ritratto, nella Consiglio, serie Cappellari,Carnap,Yen. uno tri degl'al- 123 - Scrive - lotti ^^^ che il Robo il cav. nel 1507 Cappello prese Casalinaggiorein compagnia del Gonzaga. Benché,come lu detto in principio , di questo scritto di parlare che non Cremona sia nostro delle Casalmaggiorevenisse come nel tempo della ciò fino dal caduta noi a alla del Repubblica Oltre vi Cremona ad di uso fabbricato avea , e pubbliciuffìcj, iscrizione quest' errore che €iscus Duodo sul riferita dal Lodi edifizio un quale ^^^ con , emendiamo: facilmente Justitiae slava un Fran- = specimen a capitano allor , di ^'^^ consta Moro. il Duodo 4 5 05 in avvenute cose che osserveremo , proposito , Praelor , integerrìrnusdecor nostri Senalus nosLr aeque ^ Comniuniiati ^^\ 4 506 che haec edifizio fu Suir = di là tolto 5 pila deir ^^". Non (1) Doc. sior. (2) V. il Doc. (3) Ettore (4) E non II del presente , Conte i475, E. sostenere per quindi so un leone la nella chiesa di San astenermi dal Capitolo. Gloria di Casalmaggiore Cavagna Sangiuliani. , come scrisse il Lodi errore. (o) Lodi posto An. leu. Crem. e Lodi nostro poi benedetta acqua Leonardo l'amico servì , dicavit. cuncta Storia di Casal, cit. con Mss. presso gravissimo 124 — — dubbio muover ti che meno a sulP asserzione non del abbia egli Robolot- volato dire , che ne colà per politica. corse avventura il Cappello turbato rimettere a da qualche Tordi- causa 125 ~ — DOCUMERTI 1. Vene^Àh.) di {Jrchii\ (jen. 'nntji; Die Mcccccj.mo Barbo Paulus Lauredano Avendo inleso nobil firme. lettere scritte de nobil Bollani di compagnia del collega suo, el bisogno de et avendone e fede dalla dichiarato fatto,e a Ciria tutta cittadin delle che ben proveder e fatiche confirmato etiam al viver perciò cosi questo Consiglio in vita scrivan li fu promesso per supplicazionedei la Oratori tener un gravezza, suo in atidrà parte detto Non camera: in cio, offi- esso premio delle che rità auto- Sebastiano per Ciria sia quella Camera, ^condo ad istanza Signoria.Nostra prestare obbedienza, e airanno^ in ragione di d'ogni stessa telligent in- di di quella città siagli destinato a netti praticoed proposito confirmarlo e sue, di a sufficienza,lealtà uomo spettantialla cose Signoria nostra, questo officio Sebastian cremonese, , è salvo della fa ora stra no- il libro ordinario quanta con Domenico uomo quella Camera tenere a le altre Camere in tutte come abbia scrivano uno destà Po- venuto per avanti per molte Cremona, ed similmente di la relazion per ultimamente Barbo Paolo uomo sapientesconsilij. Signoria Nostra la briel Ga- Andreas — eques, Georgio, sapien. T. Marcus data3 in lempore. non Marino Andreas — Antonius — del xj.Januarij anno con libro ordinario ducati espressa venuti di ottanta e qui salario cVoro^ obbligazione di cosi della entrata come della 126 — uscita di Camera essa far tutte e , — appartenentia quella,mandando altre scritture le di mese in il mese air Officio dei Provedi^ e destinato particolare, tori nostri sopVa la Camere, ed in capo dell'anno gli fanno tutti Esemplari del Libro Ordinario,così come gli altri scrivani delle Camere nostre di terra ferma^ e perchè per riscuotere conti e scritture di essa mera Ca- conto Tè etiam lamento necessario coadotore uno che abbia in che anni due per compagnia so- faci sua Noi vogliamo che sia preso questo detta questo effetto, scrivano se è possibileda numero dei Auditori, che sia sufficiente debba due e anni venti gravezza, d* oro a ciò cosi i conti quelli Rettori, il quale star cati prossimi e intanto col salario di duda ogni all'anno, netti similmente egli possi coadiuvare ed agiustare grato a le scritture come e principalde il libro quellaCamera. Da parte M. Bernardo Andr. Zane 78 ... 86 ... Mauroceno, consiliarius. Costantinus — Faustinu.^ Georgio— Barbo. Benedicto Sanuto — Malipetro,sapientesT. lo Voliint che nostro Stato,e e de Signoria Nostra nostri terre , e come Cremona, l'elezione sotto si ha città nostre sopra sufficente persona che lirme. scrivano elletto dalla Camera Aloysiuf^ Hyeron. Cappello — e scritto deve che sii buon benemerita dino cittadi questo sia fatta dalla Serenissima la forma delle leggi et fatto in altri scrivani di terra essere ferma, il ordini delle quale altre sia con 127 - le ordinazioni di ducati ragione a d'oro 80 di scritte sopra — di netti il medesimo con e ogni salaria all'annone gravezza anno. 79 . . 9 II. (Archii\gen, Die XV Februarij MccccLxxxxviiij. nostris Marino Petrus — generalibus. Balbi Aloysius de — SapientesConsilij. — Laurentius Justiniano nedictis Justiniano tes Venezia). Provisoribus Dominicus Molino di — • Leonardus Hieron. — Leon, Grimani eques — Be- Sapien- — T. firme. Essendo questi Certificati dalli proveditori nostri la E.^ì» del Sig. Governador neral Genostro di Cremona deliberato aver soccorrer el Castello de suo alli delti Lodi , et aver scritto Pro.ri nostri et mandato cbe li 5 de numero gente che la detta richiesta contento. del detto Onde se uno uomo vogliono proveder li fosse hanno de quel più possibile,quali sopra offerto considerando Castello,et intesa tal ne è stato de grande noi l'importanza che ora deliberatione, per graziadi Dio sono assicurate le cose nostre di indicata molto necessaria et ben Cremona, la abbiamo proveduta, sopra la grande prudenza et praticadella per la US — Ex.'^a Sua, con tal (in et di gente, numero avrà nella Essendo noi Mantova voler la acciò et più per facesse et far assalto alle el detto cose cessarie ne- Marchese di Brescia di a , . tori scritto ai ret- . .^ .. to subicurtà la si- mancherete. non 139 de'non' •....'.'. Non subito Casalmaggior per . . invasion che che questo Ecc.*» di 'sì fatto presidio, incauta di Cremona e de di Casal- Pref.^a» abbiamo et provedino a detta terra sua però etiam voi parte terra ogni preterea. gente, vi dicemo alla essa si il Marchese nostre terre dobbiate , De che prestezza in unir usar la resti sicura da nostri esperienzasua vie avvisati possiprovedere a che altre mente fortezza,che sicurissima- prudenza questo dichiarare che levata essere potulo far l' effetto sopradetto,sicome confidiamo maggior, quella ora vetuagiie,et detta sostener per - 22 svnceri 0 HI. {BibL iVarciana Venezia, di voi. D-arii _ Sanudo, V, pag. 662.) Relazione di Paolo Pisani . Kav. venuto di Podestà e Capitano di Cremona. podptàet polloPixanl el cavalier venuto et con vestito doro gran poi capitaniodi Cremona stà compagnia et referì molte cosse: prima esser sta podejustala Eletion sua; laudo quellaterra poi capit^anio Vene s. : , 130 — di inmezo raolte,poi in refrnraentaria 3 per per anni fermento loro fa 3 di nostri milia andar don quel dil re di qua vien la solo esser e di la Avogaro 9 braza fo castelan vene qual a mal li s. usate. di Piero che con il e uno- lo avisa Cremona. il castello non in E la fa- e cati spexa di duAlvixe conte le item quella e cresciuto da torre; e di quelle piene sarà la calzina item larti larie e messo gnore quando il si- ci- il contrario, aquietoil Bataion cognosceva non disse Et non hano Francesi capitaniodi fortissimo spexa Jacopo secho etc. item a camera al contenti dicono,etc. come la rota mal e fo li disse si voria far certa Alviano li fo monstra opera re quella e faticha per ma tadella, fazi missier dil vien con- di la di Po si bon non e et vai el le trate. E ma dar Venexia a el fermento presto e e impie certi busi, etc. la certi legnami a coverto Bortolo vien crudeltà bisogna basar 4 a assa Signoria e porta gran a e marcha, fata miraculose 800 alanno . convien cremonese Titoli,item laudo .... bricha altro habino mior assà dentro il quando fo già data la mansion con e per le gran bona di rocha assai quellisubditi Signoria nostra Francesi odio e modo e , il bisogno Ihoro et 7 stera di perchè dove fato dar doni mal su Bergamo a . , bisogna stera un milion 210 più d'un miglioUjCrgoe bon; e sopra questo si extese el viver "\ li e podeno vender e — di Duodo pagi la lintrada viene il castello,item parte e che soa dita per ricomando in capitanio suo si la locho e sta più spexa altratanto, exemption perche il signoreLodovico ha- ducati intrada far tante via dintra ducati 23.™ E di la 100.n^ item la possession corte qual si ha fata lire X.«» e più de imperialia quel capitaniodil devedo per ani X perchè trovo certe seriture, questa a assa e una di privilegi] bellissima aque cossa fo di Maria Biancha etc, item li beni di ribellisi 131 - ducati afita zercha menti neta. scuoder bon e perche li fitti e afita a che uno la fita bella Ponzone e il item , 4300. ducati altri a inslru- assa era le vender non vescovado, la Signoria,scuode faticha per gran la faculta di Cosma dote, ma e ebeno che e Sfondra quel Lucha di li beni 1400, - el forse e El quale ha. vescovo dintrada, laudo la eletion dil Borgoitem la spesa di di quellicitadini, contento via ducati 6000 gno e con ad astra il conte e granda,laudo usque provisionati fecit no$ et Alvise Avogaro poi disse in fine Dominus non ipsinos. Fo dal principelaudato assai. 2o0 IV. (DibL ìlarciana A Adi Aprile1S03. dì 24 24 Aprilede luni fo la reduto il Principe con matina li Gran Consolo terra tutti vestiti cremexin fodra ladine doro avanti ben al Marco nel San Marco prima nuove a un di vari vestita con modo e zoe restagno doro poi domino culentissima di zente a dil sala dil per di veludo e negro tre eia a et un la divisa etc; cuore Et co- famiglia divisa eletere sula cognovistieum poi venero moltitudine tre di- venuti manti con a sagijala dala banda in Chiesa in Colegio di veludo barete Quouiam erra il oratori Cremonesi peto richamato, calze vestito di visita di San Marco collo,venivano rechamade nega erra Diarii Sanudo, voL 7, pacj. 12.j — masan Elqual questiandono al audientia. El et zonti in Sala dato la letera di principe con dissima gran- Cremona, Sigismondo Burgi fece una oratione lula qual fo stampata,perho non scriverò la 132 — sustantia, che et ma Principe far tal eletione un gran di Comunità e fidei rectori; ditto Chiesa cussi e dove oratori qui fo la a Leonardo Jacomo Francesco Melli Dno — Francesco di fonno Bembo da San di la Chiesa Marco oratori kavalier— — Chiesa deli ditti ozi spero ave- le con rimonie ce- capitano va Molim fo qual Dno dal Rimondi. Cremonexi. Dno Baptista — Renaldo Borgo Andrea Dno - kavalier Bruman Sigismondo Hierolamo s li sono Ponzom kavalier in andò vizilia mezo et fo cessa lonome stava dardo sten- Brexa. Bota da E in anotada compagno Questi Dno cussi qual spada. suo Capitano Dno E questo la apichato sotto Principe porto eliam fu senti pre- dicendo so esser ma Tar- Ihoro et per per Cremona parole meteria Marco: al presente. il Brexa San e con Civitas buone si azione cre- poi presentado Pixana e uso et avespero questa e con a di stendardo fino e li dila dorado dice Donado Principe ozi ditto Marco che letere etc, venir tanto; cremexin allegramente acceptava in el e voleano tutti cenda Ihoro acongratularsi indusiato Tarma di soto e venir a sta erra la fede commemoro perche stendardo dila li assai sta erano del vere tutto sopra — dotor Drio di Mussi Zuan Dalpersego et Alli de kavalier — — Dno Batista Conte — di — Dno 133 — ~ V. ( Archiv. gen. di Venezia, primo septembrisMccccciij. Die Cremone. Rectoribus Lucas Zeno ) M. Ant. Mauroceno — Sapienles eques, Consilij. Petrus Capello Hieronyinus Quirino,Sapientes T. firme* ChristophorusMauro Marcello — Ogni giorno et che cura è ne Petrus — manifesto più alle metete del di passato; del et comendatione: laude dicemo ve nel nostro et dn iiijlire che questa certamente il studio mente particolarmera, Ca- nostra le vostre ne meritate per rispondere a dette stato che essere per stre, vo- sentenza dichiarilo a tutti li Datiari che hanno li Imbotati havuto Et grato definitiva abbiate che et dichiarano ne particolarmente del 14 et persuaso nostre cose per benefizio et aumento come — nuta tempo che questa Città è diveritenuto dn iij Dominio, et se avevano dal nelle avevano man dini pretesto che li citta- sotto detti comprato dal sign. Lodovico li pagavano che li cittadini. Se debbano sopra el 3^ et 5^ et che li datiari saldino li Imbotati,non pagar at Dati] et che quasi tutti abbiano principiato pagar, et piacene, che da tutta la terra questo sia suoi stato laudato quanto a questa cita che tutti pagati come sogiungeteesser nostra in 1499,nel sono sig.Lodovico secondo creditori per et nel territorio Cremonese noi concesso Vostro capitolo causa de danari assegnation tanti abisì Cremonesi, come che sopra li Datii de questa città visto et inteso poi stato per ne quelliche al scrivete: Abbiamo avevano se debbano 3^ et o^ del Datio della Gabella grossa come pagar in del quello 134 — particolarmente che scrivete ne cession vien già assegnato era appar Cremonese, la qual vedemo Capitolo Et alle perchè della cose Allegati;con et annuiamo in Comunità et vigor a aver sodisfar grossa giusta questa Comunità et di cosi a danosa la forma fatta alla avviso. De De Non parte non 124 . . . 3 .... synceri 0 ... gli Gabella concesso si fa sopra Della tutti sig.Lodovico noi da più cento per a osserverete successori. de 5 della il 5^ quanto Inviolatamente memoria dati al o abbia non come Capitolo di voi revochiamo delle suo il 3^ nostra voi la futurum del per impetrata danari sopra condo se- inegualità, nostro Romanengo per Ro- del essere come in de pendentemente el pagamento ma ad contiene e Senato Romanengo devano debbano osservare Nostra gne città. parte di questa concession detta Comunità altri che se nostra le viene , nel territorio questa veritate. Sicché tanta alcun COSI di abitanti a del in qual fatta alla Città inconvenienti autorità el in contrario Signoria molti produce 5,° predeti et diritto scrivete Ro- ordinario de concesso come 3,^ Capitolo concession esser de questo pagamento el et con- sig. Lodovico al el Datio che tutti sopra a tutti i Cremonesi comprende manengo c.o sopra per el secondo per la pago quel stata alla Comunità concesso fato mentione Imbola, nulla come et 5 inleso et la sopra poi iij«iDucati la sia pagata delle dell' da dopo nostro delli che manengo che per Abbiamo contien: se - e a tione: men- farete ricevuta tene da- 135 - - Yl. Archiv, ( Die Dominicus Tronus gen. di Venezia Mccccciij. (lecembris xj Marino Bollani Marcus — Antonius — Aloysius de Molino, sapientesConsilij. Zacharias Justinianiis— Petrus Capello — Laurentius — Contarenus sapientesT. firme. partirse immediato eq., Essendo per avvanti alle che dei occorrenze Cardinal Ro- ™"" aboccarsi la Ces. con Francia, e ben in ritornarse già vel fortasse e1 R partitofin questo giorno da Roma thomagense(*),per conferirsi ed Maestà ). tempi presentie veniente con- ogni per la Rev.nia de onorar ufficio, rispettousar al medesimo Sign.aSua, che altre volte in simil caso e stato fatto: mandando ad accompagnarlo da persona onorevole et at^a la X.ma verso e fargliben a intendere M.'à de Rettori nostro, si la Rev.»»^ persona verso sua L^anderà parte, patissedilatione, presentisiano ballotati in questo consiglioli nostri de Cremona e quello che avrà più perché il tempo che come animo il buon non , Balle a non lire 12^ ricusanti: ricusar per ducato^ e sua veramente pre"so el Cavai aver spese non sia tenuto debba a intende De parte de non (*)Giorgio di Rouen d' sua, ragione di render Non e sarà alcun synceri mese conto quando deliberata. con e parte de della in camino metterse se di due. mille d'oro pena oltre le pene della persona sia tenuto 33onne sotto quella Commissione da come possa La cavali XX.*» miglia fa- com- e per le stafleri, due Ducati alla 200 de' quali Signorianostra. 140 10 .... 0 Amboise; cardinale arcivescovo {Rhotomagus.) e di Nar- 136 - - VII. {Jrchiv.SommiItistriictione della Cremona) Magnifica Comunilà declori agliSpectabili ScifioneHermenzone, Signorianostra de Domini Picenar (li in Oratores. domino de Cremona Paganino Ugolano et oratori destinali ala Serenissima Venelia. Gionti che sarete vi Venetia a presentarete al conspecto del Serenissimo Excellentissima cum et debita reverentia la fidelissima Cita litere credentiale le sotto quale da Primo soa che de è per lene et amore et justicia, della Cita confirmati et soa ad ditti statuti et debia che che la fedelissima mente sii che siamo le e Co- fermo governati lege statuti etordeni bavere et unquem alterati et reducti ne che soa approbatiper la Celsitudine di gliCapitoliconcessi per gratiaet humanità quella siine che et domandare le infrascritte cose. per indubitato: propositodela Celsitudine soa cum exponere premettarete che questa munita ricomandarete le Cremona, presentandogli degli Magnifici Rectori et nostre, le caus(^ parte nostra glisignificarete soa de landata vostra ala Serenità ala Signoria nostra humiltà omne Principeet quale primo loca observati. Et che omne volta transgressi, violati, extortione e mangiane. Quella Capitulisono in grandissimo despiacereet provedere sijno restituiti ala observantia soa. Et pertanto al capitulo cominciarete particolarità dele biade quale è de grandissima importancia. del Capitulo Exponendogli Che per disposicione venendo alla , numero XII concesso per la Sublimita sua è lecito ad 138 - - libera deli Ciladini dessa Cita de e le biade comperare suo, ad alla omne piaza corno chuno la derìtro soe libito, senza suo disponeree solari agli,, cita alcbuna e e vendere distretto sì proibitione dal- limitazione senza precio. Circba questo, farete intendere,che ad caduno proiì)ito publica Grida stato per questo è anno re vende- de agli solari alcbuna quantità de biade comperare sì nella Gita, quanto de fuora, senza licentia,Quale e licentia concedeva se al arbitrio prefatomagnifico domino Podestà a seculo tlinari^qual prohibitione , del Cancellerò del extorsion de cum fuit non delle altre carestie quantuache sijno state gli tempi passati. auditum, grande per Soa ala Celsitudine questa parte supplicherete In degni provedere, che prima liberta del vendere se de come altre omne cose. comperare, Gride facte per lo Podestà omne cosa avanti Et che remisso lo del regimento sì dele biade, sij levate tale prohibi- Et cione, et qualunche e la Gita nela sij restituita e , nela prefatomesser liberta che era presente magnifico Podestà. sijno facte più tale prohibicione,e che tutto quello fosse extorto per contrafactione de tale prohibitionesij restituito integralmente. per Tadvenire in. Item gli exponerete, licito sempre Calmerie a cadauno corrente. numero dessi manche de che non corno far pane Ne maj è stato similmente al peso venale foe ristretto e del limitato el paneteri et quando se è trovato pane peso, per gli Deputatidela Comunità, ad , specta tal officio de pesare mandare ordeni , se è solito cosi disponentigli agli presonerj, nec altra condemnacione questa Cita,senza tal pane de el pane punicione. 139 — - Girella questo, direte ala Sublimita che soa, slati restretti ad sono paneteri questo anno Licet poi lo magnifico Podestà disse re et in effectu non vera el centia €t e che grande caso e de trovandolo mancho benché in minima Ihanno convertito quantità ala più e farglila ab omni messi in ceppo, non che chi de pane Et ulterius gli hanno se Redondo cita e Spelta o le altre terre ut suo. pane fo supra tre e est et cum distretto, havere pan negro vicine gli è facto che , in questo stato tolto et tolti dinari in gran Qual prohibitione de soprascritte comò facta, saria smaltita desta facle per tolto dinari Cancella- over trovati alchuni de o povertà è stata conducta dela alchuna deterius quo della bancha e manifestamente deli la remola po' comprehendere perche altri che e darglialtra deffesa, senza Imo più, essendo de pane gli hanno carcerati e altro novo lassandoglisenza gamento pa- non al arbitrio sorte loro ducato, a chi doi, a chi et incarcerati summa el pane pesar , tempo de questa carestia extrema^ e\ pane magnifico dicevano come ero alienum prohibitoin era dinari, Cavai mandarne uso, un presone è volte ad , perare com- comperato, senza suo condemnacione. dela del in humanitate ria. Ma peso al albitrio suo, meno, ne a de quantità,gli toglievano el presone. videlicet più e Ma stati extorti dinari gli sono più tento, con- voleva, qual li- se gli direre anchorachel altri dela famiglia desso andati sono era E summa. mero. nu- licentia de trovati havere son certo pane. excessiva exactione cum per Contestabile chi a non se vendere e faceva ne se licentia,et venduto Podestà e faceva se senza in frumento, molti a potesse fare ognhomo che dicti nella cita in e se paneterie distretto nela grandissima quantitàfuora licentia desso il cancellerò fuora magnificoPo- del dominio dela 140 — — prefataSerenissima Signoria nostra quello che era prohibitoa nostri cittadini e contadini,e gli è statoche le Anchora soldi doi imperialiper staro scosso le quale remole dacio alchuno remole non pagano ala povertà de haveriano dato grande soccorso pur , ^ questa citade. a Soa Celsitudine questa parte supplicarete In venale pane degli statuti ne gli denari mi. el solito secundo et ordeni et pane nostri Item exponerete che per et per il consueto, la necessita deli de le districtuali, chi è stato tolto. ad tuti, degli stadisposicione per il passata è accaduto quando biade cavar disposicio* sij restituita la che e , la valuta over , secundo e far ciaschuno sii licito ad degni provedere che se che gno cita por biso- dèla fuora tale biade licentie de specta- farse per gli notarijdel officio dele vitualie,qual officio per vigore deli capituli nostri et de dieta Comunita, e non se può tuore per diete licentie se non no doij dinari staro, salvo per circa dieta notarla de dinari condictione mità Podestà che quello officio desso tia licentia de a computo della de biada et alchuna In questa ha Comunità, tutto apropriarse el Cancelero facto tale licenper tal scosso e volta dinari tre per , tal officio secundo soa gli è staro staro. mezo Serenità sij restituito che più del prefato dinari tre per ciaschuno parte supplicarete che degni provedere che ala Comunità, Cita. E nondimancho E la se potes- se non dessa et cum , havesse dicto Cancelero Magnifico Podestà el notarlo senza questo absorbere et emolumento. trovare per ri- incantata Podestà ordeni contentar voleva del vet sono Celsitudine soa benché prejudiciodeli fece per foe de Cancelero emolumento, fare in se victualie benefìcio chel desso presto in doij anni che e vato conser- stato concesso se 141 - Celsitudine la per €ver Cancelero sno Bressa mancho delle dice essere se il stato tal tolto più et Cremonese, in questo persone ale fraude accusati et non stati quali sono quantitàde ducati. et far lofflcio suo de tutte biade, Nondi- littere dela de dine Celsitu- sij stato proceduto et anno per Francesco et fragranticrimine commettere virtute cavai chate debiano transcorrere obviare per lo allo- cum le per biade, quali volendo per emanate tutto soa Barisello in Cremona per fine che ad ponno che pare condennate fare per ritrovare ponno che soa per le confine e contrabandi le fraude de la Sublimita cavallo a da Platyna a el Cremonese facilmente trenta le spexe e discorso,debe da Podestà impazar quello è tutto BaptistaThoro balestreri cum e habia se exponerete, che havendo deputato Johanne giamento deinceps magnifico sij restituito integralmente. indebitamente Item dicto ne , proveda, che e anche officio, V. soa — fraude de biade che , ritrovati in condennati mine, fragranti criin bona composti et se in questa parte che soa Celsitudine se Supplicarete degni ordinare, che non obstante le littere soprascritte, non se proceda, se non centra quelli per tal causa che serano ritrovati in fragrantecrimine,come è disposicionede rasone e è universale come comune, observancia in tutto quellofelicissimo dominio, et dandogli le debite delFexe, perche attendendossi solum al dicto de accusatori, in facultate de casarà sempre duno tristo accusatore de mettere chi gli parira in , discrimen VI. Item de la vita exponerete deli statuti nostri Comunità pono iniervenimento con fare dela robba. e a soa Sublimita firmati ut dalchuno Cavalero deie ò per vigore gli Coreri dela supra execucione che licentie Conestabile senza dela 142 - - famiglia desso MagnificoPodestà stati moderali gli pagamenti cum ali qualiCorerl novi ordeni sono facti auctorità deli MagnificiRectori passuperinde cum sati Messer Hieronymo Donato, et messer Paulo Pisani in honesta e bona taxa assaj mazore che non se di-^ sponne per gii Statuti. Circha questo gli direte,che e facto inhibicione a tutti gli corerj de far alchuna execucione de licencie, se prima non sono bollate del bollo del Signor Marcho al officio del Podestà qual bollo se scuode per lo mancho che è una uno insolita mangiaria grosso e centra gli ordeni nostri e se non gliintervene uno degli Cavaleri o Conestabile da prefato magnifica Podestà, aut havesse licentia da essi. Quali Cavaleri veleno observare gli ordeni predicti e conestabili non circha glipagamenti desse execucione et hanno introducto una corruptelainaudita et insupportabiledeexcessiva e fuori de ogni bone* scuodere una summa state postpositi e neglectigli ordenj predicti. Ir questa parte supplicarete Sublimita che a sua vegli provedere che gli ordeni predictisijno obsere che sijfacto la restivati,e non sijnotransgressi, , , , , tucione ciò che de saria facto constare essere tolta indebitamente. VII. Item gli exponerete, che per ordeni facti per questa Comunità, confirmati per glimagnificiSijndici Sublimita de! a che Corte che de sono del hanno se soa, sono hanno ad prefato domino a fare per moderati et limitati fare al Vicario Podestà maleficio e per gli pagamenti e Judici dela le cavalchate per demonstracione per vigore deli ordeni dela Comunità fare agli limitati gli pagamenti che se debono loci. Et item notarjdel maleficio,et per altri statuti se dispone che loro officio sengli Judici e Officialidebiano exercere 143 — za pagamento se debia ad defensam. premio alchuno. Item copia degliJudicijad e dar la nisi sanguinis si ex queste che actis delieto prò quo cose non detenta niuno possa ingeraturpena non fideiubere. direte ala fanno exatione se se che scripta e velit idonee per le Cavalchate summa cadauno niuno che detenuto Circha dispone che se tura possi essere posto ala torpiena procedentibuslegittimisindicijs,vel semi- E probacionein essere — Sublimita soa in assaj mazor dicti ordeni dispone per comò in duplum più. Et item lo Judice e notari del toglionopagamenti inhonestissimi,comò ala fiata et constituto caduno ad altri ducato da deffensam etiam il Judice dele Cavalchate ferito alchuno el visum et a e per nio testimo- sej , extorsione e negli inaudite puncto la tavoletta deli pagamenti servando non ordinati. Et per fin processie testimonj fanno et extranee essere ducato uno caduno et per uno ficio male- del maleficio se fa pagare deli casi fortuiti et accadendo vo1e civitate, in repertum ducato uno el ditto Judice luj e per lo tano no- unaltro. gli direte anchora, che non copia deli Judicij,ma etiam se subditi e gli mette in presone solum E accade non et pena mettano se de sangue, ala tortura destene volendo la le persone e delieti dove gli per denega se loro dare segurta, legittimis precedentibus non indicijs. In che in questa parte supplicarete la soa et ordeni Sublimita se ad condemnare alchuno observati unguem e che stato tolto indebitamente. erete statuti nostri Potestà ne se queste co- degni ordinare, che gli statuti predictisiino sij restituito quanto è Vili. Item gli expon tutte in che alchuno mazor vigore per non pena pò che se deli prefati aggravare contenga i4i — negli prefaiistatuti. Et - item che subito facte le con- deranacione,el quinternettodesse le debe dare e condella prefataCosignare agli Rasonati dela Camera se nuire munita^ perche non gli possa agiongere ne diminiente post publicacionem. questo direte alla Sublimita Circha magnificoPodestà fa le condemnazione giore, bora doppo che summa la In al ordinario et che tutte siano excessive ma- re, fa- doverebbe non condemna- lo retene a in tuti, sta- chi quinternetto vote,ne le lassa suo. che questo supplicarete ordini ut supra bora suo publicacionedela cione, luj over el suo Judice tanto quanto el vole,et scuode andare disposicionedessi al arbitrio in minore et item la attesa non chel prefato soa reducte ad observi se gli statuti che quellecondamne debit'a sono juxta summa et for- statutorum. mam Villi. statuti nelle catisa cause degli damni cause civile,preterquam domandare e cumque gli exponerete, che Item Judice civile. E in dati,et vigore in sive ordinario se sapientiscoram sive delegatoper non se dessi altra omne execucionibus, consilium nondimancho per pò pellare apquo- essere vole admettere le de e consilijde savj in tale cause appellacione civile. damnidati, et ala fiata nele altre cause Gli domandarete che tale ut supra, che sijprovisto appellacioneet consilijsiano admissi in diete cause, negli casi che per virtute dessi statuti se debeno admittere. IX. Item exponerete alla Soa Sublimita gore per viduj officiali corno deglistatuti ut supra nostri specta a dele victualie, uno deputatoper lo magnifico domino Podestà,l'altroper la Comunità, cerchare le fraude che se commettono circha pondus numerum et mensuram 146 — che madversione gli parira, siano XL Item cosa che gli Conestabili legne, vino, tuor conduce se cavalli sotto certa del Benché poi Tanno domino Paulo in et dele Celsitudine la in tanto La dicti è unaltro in desordene la qual alchuna che e ofTicio suo, perche se se la solum non fermati con- è cosa se non et tassa adeo che se^ el ordinario. desistere de tuore soa^ cosa gli magnifici Rectori deli statuti Et nostri limitacione del littere et taxa Nondimanco non regalie de Statuti grossamente, debiano observantia fanno certe tunc supplicareteala Celsitudine cosa dicti Conestabili che dieta manche non BoUani limitacione che 1500^ Magnifica execucione deli Celsitudine. deli termini dacie Circha confirmati esso et taxarno qual statuti,ma fuora excede ne- carré anno Domenico la forma soa del che , servano altra ne le forno Barbo messer porte, soa. centra per reducta ordeni Paulo cita limitarno essa puote far se gore vi- per feno,prede sequente pare Barbo agli Conestabili dela or- porte dela Cita, dele uve, Quali pena. che soa la cita sopra entro domino Magnifico rectori et patente deli MagnificiSijndicifin al tempo littere per gli statuti exponerete ala Sublimita deli Statuti pono et che observati. deni non - mille sotto extorsione. il serenissimo quella Comunità ala glistrenzano sotto pena dela privacionedel cesse, pretexto de ditte regaliecon- Principe nostro mai ha fatto ve interogasse querela dele cose magnifico domino de alchuna desse al o suprascritte gnifica Podestà, gli responderete chel è vero che per la maComunità gli è stato facto querela de alchuni deli soprascritti anCapituli,et per multi particulari chora se è facto molti gravamenti de molti denari 147 - tal extorti,benché magnìfico esso querella e gravamenti dicti perchè , — particularinon Podestà se questo rispettomolti et per far vavano gio- reportavano rebuffi non niente da et tumeliose parole con- sono restati de gli gravamenti, perche mente indifferente- prefatomagnifico Podestà usava centra omne grado de qualunche homini ctori, cavaleri gentilhomeni mercadanti tali termini a comparere el , donne che , in et alieni Signoria Vostra chora e fedelissima sei Et in dire è dolceza soa , plebei tutto nienti inconve- e sima prefataSerenis- piena de Justicia e de verso gli subditi et pue preci- fedelissima correspondentiala non soa che in dela intencione dala questa verso termini erano vero Humanita Amore sa , preti, do- , Gita,et termini fede e servitù vera an- des- Cita. Principe se risolvesse mandara gii Sjndici soi in prefato Serenissimo che al tempo questa Cita per suo questa et altra causa et che loro in ^ quel tempo toglieranole informacione sopra diete querelle gli responderete che la qualitàdeli desordeni occorenti non patisse indusiar tanto tempo, perche el male è de tal sorte chel non può expectare più tardo remedio. E quando più ultra se tolerasse^ che non , credemo de se debia fare seria , centra la expectacione quello suo fidelissimo 'populo. E perche gli sono molte altre contrafactione de ordeni et statuti, et corruptelein questa Cita,corno pete, sale quale saria longo descrivere vi commettemo che ultra le predictecose facciate in nomine nostro de tutte altre trangressionequerellaala Serenità soa, che comò è manifesto et'è judicio universale de tutta la Cita, gli statuti,ordeni, et capitulidessa non forno maj dal ricordar degli homini in qua in tanto desortutto 148 - dene de è quanto presenti displicenlia zor — mala e in consequentia in et de contenteza tutta ma- questa Cita. expedienti exponere, che sarà nela Et de vi demo et le exequati, quanto particular Datum ad et tractati viso per Cremone, Antonius Johannes expediati vuj per lettere de ala faculta quello proposito patria. volemo quelle, unitamente, giornata ne vostre. XXIIII. die de Regazola Sfondratus. Junij. de confldamo ne la verso parira tutto nel essere caduna et et corno amore et cose agitato sarà parira vi dove replicare Comunità, questa tutte et vi vostra qual altre, commissione ampia necessario de et cose respondere prudentia le tutte dire, beneficio e che quale le Girella 1505. et darete I CAPITOLO QUARTO SOMMARIO 1507 ( La ropa. Paolo — ispira Veneta Repubblica 1509 ) - diffidenza Miani, Antonio Nobili Alvise Mula Da fortificano Zaccaria e cremonesi liati. esi- cremonesi cremonesi ostaggi senz' Cremona dello I — armi Galeazzo I si di ritirano Pallavicino Francia. Assassinio cremonesi rende di fuggono ai francesi. Gian da di Luigi Venezia. Il — di Cremona Castello S. a ai XII Mussi. Francesco d'Agna- Castello in in veneti Battaglia nel entra Lettera — governatori — — re terre Quarantacinque — denaro. senza governatori Alcune Signoria. — e — Orsini. Venezia. a Gambrai. ?— alla ribellano si di Lega Niccolò e neziani Ve- I — Cremona. d'Alviano Bartolomeo Documenti. d^Eu- Contarini. — si stati — — del altri agli ce, Cronome si.— Cremone- Gli — di ostaggi Cremona L [a della fortuna Credendosi si curò cominciarono e aver sempre di rovinare sua pre: importuno, il vento in poppa, ognuno (1), inimicarle a la al Machiavello ed impetuoso Marco Non dire faceano potenza^ che San Repubblica e fieramente i pali princi- potentati d'Europa^e siccome vedeasi forte padrona di ampio stato,si fece in lei più vivo il desiderio di nuovi mantenere per i anzi acquisti, già fatti. Quindi il che la cura reggimento Provinciefu spesso confidato ad uomini più avari che saggi,più intenti a spolpareche i paesi commessi ad amministrare al loro governo, nulli. Fra questipuò, sulla 0 ad uomini delle fede del Antonio Bordigallo,essere del Miani(2", (1) Capitolo dell'Asino (2) Che il cui annoverato Paolo reggimentoinCremona d'oro. Bordigallo chiama Milio. 132 — altra memoria di a non che In sollazzi, peiquali non dubitò nel 1506 Cremona ciò se considerevoli (0. Eglivenne spenderesomme col e vi rimase fino al i508 Il governo veneto comingrado di podestà. dunque così ad attirarsi Podio delle popolazioni*^ in Cremona e forse da alcuni della pochi restavano che segno fatto che pure e popolo dorato Veneziani credè , contro cadde che sprito ina- avevano che cremonese fulmine il Leone volgo^istigato le malattie dell'ira celeste un il minazion della domormorava patrizj, alla quale fra noi Repubblica, omai fedeli.A questo aggiungasi la fame il un ci è rimasta non dei amantissimo — la nel Signoria sul torrazzo vi si aver era e strusse di- posto dai di notte tempo, e nell'altro che (^), furiosa procella, la cittàfu scossa durante una (^).Nò mancò pure la piena da un terremoto cosicché del Po (^) ad aggiungersi a tanti mali, il povero popolo, infermo,oppresso, affamato, di quei facileorecchio prestava alle suggestioni nobili nemici alla Repubblica. Ma questa,conoscendo finalmente come in qualchemodo fosse Cren. (i) Bordìgalio, Campi. (-2) (3) Cron. crem. (4) Compendio cit. ecc. cit. - 154 - di vìveri il castello e si tolsero provvedere le decime agli ecclesiastici.W La parte dei bastioni principalmente fortificata fu quella di porta di S. Luca va e perchè di là s'attendeil nemico e perchèeravi presso il castello. Queste opere diresse Fra Giocondo,ingegnere della Repubblica, al servigio al presidio mentre di Cremona Lattanzio da Bergamo,Alvise stavano Avogadro e Vincenzo di Naldo (^K per - Queste Cambrai cose accadevano si preparava contro nel mentre Venezia che a mosa quellafa- ratore, legafra Luigi XU, iMassimiliano impeFerdinando il Cattolico, Giulio II,Carlo d'Este e Francesco duca di Savoja,Alfonso di ciascuno, Gonzaga.Qualifossero le pretensioni la dell'odio loro contro quali i pretesti Repubblicanon diremo noi,essendoché tutti gli storici hanno parlatodi questa famosissima la lega(^) Solo diremo che la città nostra Gerra d'Adda, Brescia, Bergamo e Crema reclamate di Francia,siccome dal re erano lano. di Miterritorio già appartenenteal ducato Il più alto segreto dovea tenersi sopra i preparativi deglialleati questo trattato^ma , . (i) Gron. (2) Vedi crem. Docum. I. Romanin, (3) V. Guicciardini, ecc. 00 e Fu i Veneziani. insospettirono pubblicavoce la — quindiordinato ad Antonio Condulmer, basciatore am- della Repubblicapresso la Maestà di chiedere spiegazioni in proCristianissima, lui bugiara damente posito;ma Giorgiod'Amboise rebbe osserverisposeche il suo monarca la lega di Blois, e con ogni religione che nulla si fatto era a che Cambrai potesse alla Repubblica:menzogna, scrive il Bembo medesimo W^ ripetutaal però non temendo quelleparole e dal Condulmer prestandofede a il grave pericolo , provvideroalla difesa,nel tempo con in questo Fu F animo gratificarsi cremonese, appartenente a pronepote di che sotto avea lui , l'odio nato, tempo che il se- di Formigara,sul Renato Trivulzio, godesse quelle esenzioni il governo quale concessione cando cer- del maresciallo Tri- che il feudo concesse vulziOjj stesso offerte di disarmare generose nemici. decloro a quanto a re. Veneziani 1 nuocer del Moro il maresciallo avea : della piùvolte la RepubblicaC^). Tutto tentò la supplicata si volse a chieder soccorso, ma no, invaSignoria^ al re d'Inghilterra II: ond' è e a Bajazette (1) Storia dì Venezia. (2) V, Docum. II. lofi - che a animo con a in Cremona il danni. che dicendo si andava in città passandoil Po verrebbero altre siuiili voci Monticelli ;, ed quando preparò sola la terribile sfida di tutta a' suoi Europa collegata i Francesi si grande veramente ricevere da Intanto - correano , in francese governo Milano per mine pubblicagrida fece noto a tutti come in terdi tre giorniogni suddito della blica Repub- dovesse uscire dallo sotto stato pena , d'esser fatto del re do l'aralA metà d'aprile prigione. di Francia passò per Cremona e , di qui, toccando per dichiarare in del nome Mantova, si recò al esercito un ne degliOrsini soverchiamente uom l'Orsini, fortificare la terra e e a Niccolò ma , fra freddo numeroso entrambi valorosi discordanti tanto in- il comando d' Alviano uomini , più confidarono Bartolomeo guerra Veneziani signore(^). I suo e poterono (-), conte Venezia quellaRepubblicala a adunarono che a loro. gliava Consi- di circospetto, fesa di tenersi alla di- ferma , le forze raccogliendo la Serio,e d'abbandonare (1) V. Docum. (2) Secondo di 60 mila. tra V Oglioed Gerra d'Adda uomini, secondo il al I. alcuni di 40 mila altri io7 — difendendo nemico fra 5 L'Alviano,al ferma. — fiumi la terra que'due contrario caldissimo , e opinavadi portar la guerra nel Milanese. Ma la Signoria danti tenne, fra sì discorvia di mezzo una opinioni, e, provvedendo de' luoghi fortificati, alla sicurezza di non ordinò a' suoi capitani passar FAdda. Non appena la Repubblicaebbe preso il suo partitoche LuigiXII, alla testa di numeroso in Italia, sano, Casa sceso esercito, passa FAdda Rivolta e altre terre prende Treviglio, delFOral sopraggiungere e saccheggiandole^ sini ripassail fiume e abbandona Treviglio lasciandovi un presidio(^). Mentre accadevano queste cose sulFAdda,CaS. Giovanni in Croce,Galsalmaggiore, Spineta, ardimentoso 5 vatone.Castelletto deTonzoni si danno in Cremona ed altre terre al nemico. Frattanto essendo poche e monesi cre- sche le soldate- poco il denaro, inviarono a Brescia il camarprovveditori lengo Sebastian Malipiero perchè a quel provveditore Gritti chiedesse soccorso, quando Andrea Ala (^^ caldissimo partigianode' Veneziani, offerìai governatori tremila ducati (^). i , (1) V. Verri, Gi'umello,ecc. (2) Fu (o) Y. ambasciatore Docum. l. alla Repubblicanel 1503. lo8 - — durante Signoriaelesse provveditore La Giovanni questa guerra conferendo dano e titolo di Castellano sessanta con , in città essendo Ma Signoriagiuntaal Lore- Marco quest' ultimo a 5 mese(M. Diedo anche il ducati al l'avversione alla massimo grado ^ i provveditori stabilirono di prendere fra i cittadini 1^) ostaggi, che furono sotto la quarantacinque custodia del Brisighella po, prima condotti al campoi a Brescia,indi a Verona e finalmente Venezia "^). Erano a questi:Corradolo,Gian Clemenle Gian e sico, Stanga,GiorgioPerSfondrati,Giacomazzo Martire Pietro Antonio Salerno,Gian W Battista Mìglio,Ferrante Eliseo Raimondi Pietro Martire Ferrari , , (^),Stefano Sfondrati,Giacomo Visconti Girolamo Salerno Rocca, Gian Docum. stati 35. Il Dovara, la Cronaca più crem. Bordigailoe gli altri imprigionaù ingiustamente non j rono presi come ostaggi. (3) V. Docum. (4) Esiliato nel (o) Oratore Anton , Antonio li) Gal- IIL (2) Secondo dicono Battista Fodri Melchiorre Alberto Muzio, V. Gian , , Maria Marco e Ponzoni, Graziadio Ripari,Benedetto Antonio della sico Per- a I. ISOO. Venezia nel 1499. volte citata bero sareb- storici cremonesi ih che fa* avvertendo lo9 - Ottolino laratij — Cauzi Alessandro Guazzoni^ rino SemprevivoSfondrati (0, Antonio Tinti,GuerCelano Ilario Carbone (^^\Niccolò Gallarati Francesco Ziicchi,Gian Andrea Mai^ , 5 Gian nardi De Bartolomineo Girolamo Ho j , Mariani Mondinari, Gaspero (5),Alessio Borgo, Giovanni neboni, Ottaviano Antonio Erraenzone Battista Barbò, Antonio determinazione il numero già poco, era Intanto rinforzi di i fé' divenire pochissimo. attendevano invano provveditori esausta : (6).La Zaccaria cese prendere tanti ostaggiacla Repubblicaun odio maggiore, de' suoi partigiani, che fra noi contro e Baldassarre e i^)^ sandro Stanga, AlesGian Ariberti, Glussiano,FilippoMaria Pietro Golferami Casale, Mainardi Galeazzo l^), Gian da Za- dalla lor quasinessuno la cassa, aveano parte nessuno o i Cremonesi. tra (1) Esiliato nel 1500. (2) Idem. (5) Idem. (4) Giureconsulto di (5) Scrisse un'opera (6) V. Docum. conserva nella eccetto Niccolò di Casale e aggiungono IV. — Parmense, qualche fama, intitolata: De Nella sono Galiarati, Gio. Alessandro Giovanni e homicidio cronaca Benedetto Arìsi, voluntario, che si questiindividui, de Bartolommeo invece 1522. cremonese notati tutti Guazzoni: nel morto di Ho, Gio, questivi si ICO --- Scrivcano di chi dunque Venezia che non sapeano cendosi più che,di- più fidarsi ormai, molto che la Repubblica era generalmente nessuno rovinare, tempo a - Acquancgra ed Agnadello ;,e sto, Se- cremonesi altre terre insegnedi le h' Orsini fede in lei.In questo aveva la sconfitta d' avvenne per Francia nalzaro in- i^). intanto assediò Treviglio difesa ostinazione dai Francesi, nalment ficon e penetrativi i soldati di lui,passarono fil di a crudeltà che si spada il nemico,commettendo dissero straordinarie. Mentre esegaivansi queste tre ponti barbarie^il re Luigia Cassano gittò sulPAdda, che passò senza ostacolo,e tosto , avviò Tesercito francese late: ma, strada fra Mirabello e qui e avviene Rimasero verso Pandino e Vai- facendo,il 4 4 maggioincontra Agnadellole truppe veneziane, la famosa sul campo da sconfitta di queste. quindicia ventimila persone^ 0 secondo alcuni diecimila (^): TAlviano rimase ferito e prigioniero, le armi, le bandiere, di persone caddero grandissimonumero del nemico,il quale,per quanto narra mano Grumcllo,ebbe (1) Y. Docum. (2) Vedi la vittoria anche I. Verri,Roscoe, Grumei'o. in il peltradimento i62 — ^ i cittadini, creati dodici fra loro a goStello^ la città (0^ aprironole porte di Cre.vernare mona Galeazzo a Pallavicino de' marchesi al servizio di Busseto, condottiero che e aveva gnadello(-). Entrò LuigiXII d'A-battaglia parte alla preso di il Pallavicino in Cremona del re di giorno 24 (5) di maggio a nome Francia e seguitodalla sua compagnia(^). Il giorno successivo Luigi XII, che trova- il vasi in Brescia^scrisse ai Cremonesi tera let- una li di essersi dati ringraziava lui spontaneamente: e perchè soggiungeva, a necessarissimo era provvederedi vettovaglie nella quale , r esercito francese che andava a Peschiera , ordinava ai Cremonesi che sero questo spedis- a quella maggior quantità di pane che avessero quindi e metteva potuto; li ringraziava prosarebbe che re (^).Così il governo vasi fra noi Doc. (\) V, (2) Lilla (5) E (4)V. mentre fam. Doc. tav. XXI. , I. come V. scrisse il Questo fallo parlano i ne nuove Pallavicino il 25, Doc. Francia buon inauguraimposte,le quali au- , non di un i. Cremonesi. (5) V. con per loro stato nostri non Sanudo. diligenlissinio viene accennalo documenti e tulli dal Lilla, gli scrittori 163 — meritando sì bene (^). Giunse inlimò rendessero a i Veneziani la città colle artiglierie della del re simo cristianis- fortezza trucidati (3)^ sarebbero o si acclamavano , l'Araldo quei Spagna. e Francia intimorivano castello e di si alzavano insegne di le dal povertà e di miseria (descritt (^) che toccò il dal Robolotti) in Cremona Mentre tempo sì fiorente^ un l'infausto governo sotto doveano di quellostato colmo in anno^ anno la città nostra, condurre a di sempre - ma che si li quel- continuando a gitrisposeronegativamente, tare proiettiinnumerevoli sopra Cremona il primo de' quali come scrive minutamente il Bordigallo cadde di Martire nella casa di Giacomo Sommi ed altri in casa Trecchi, in quelladello stesso nella Canonica, Bordigallo. nella chiesa di S. Ilario^ nel Battistero^ in quelladi S. Paolo e altrove, arrecando vissimo graalle persone danno (4). e agliedifìcj la contro Questo fatto inasprìla popolazione a cercare repubblicatalché il popolo corse di lei che ancora avanquei pochi partigiani , , ^ 5 , (i) Roboloui, Cremona (2) V. Doc. 1. (3) V. Doc. L (4)Bordig. Cron/cil. e il suo territorio, ìm - coli' animo zavano — deliberato di fra ucciderli^ questiAndrea Ala,che non fu trovato,e Gian bondo, Francesco Mussi,die, preso dal popolo furifu tagliato a pezzi(0. Frattanto i quarantacinqueostaggi nesi cremoVenezia chiesero al doge che erano a in patria affinchè le lor donne di tornare e i loro averi non cesi ingiuriadai Franpatissero *'^) i qualianche in Milano avevano tato irrila popolazione teria per la eccessiva loro galanvizio o virtù che tornò fatale a quella (^', 11 nazione anche in (empi a noi piùvicini 1^^). ma doge diede buone speranze ai supplicanti, il senato zione risposenegativamentecon delibera2 9 maggio ("^^Però,essendo gliostaggi custoditi varj fra loro poco accuratamente Giovanni Corradolo Stanga. e fra questi fuggirono, , , , In della mano Repubblicanon ne che sedici,e gli altri tornarono alcuni passandopel Ferrarese dove giunti racconta il , , ducato mezzo a rimasero alla patria, cenza, Vi- altri per dero die- Sanudo , tale affinchè un an- ? (1) Y. Doc. (2) Y. Doc. L , I. (5) Yerri, Storia di Milano. i4) Y, Doc. I. (5) Y. Doc. YJ. . ^ . 165 - desse gli occhi cavare a Marco loro e - portasse ne ^ di effigie un' a la calcina su San cui (^K dipinti eran Finalmente altri il 16 il di 20 dello giugno stesso dice si , memoria trovammo non invece pare luogo avessero che Campi lo delle quali documenti dai condizioni queste stri nonon del castello poiché le artiglierie inchiodate i governatori e , si trovarono veneziani : castello Il condizioni certe sotto reso ai Francesi. rese , i^)^il mese 5 di Cremona secondo o , (^) prima in prigione C^) e di là in Francia,ove Milano nel 1513 morì Zaccaria e nel 15 09 Contarini, capitano, Alvise da Mula, podestà'^). Era nella anco ròcca Marco sciamo conoLoredano, del quale non furono condotti la sorte, il scritto, nel comando già morto (i) (2) V. (3) Doc. Doc. 14 esso, (^^,suo come sore predeces- il quale fortezza, marzo di vammo tro- era quest'anno1'). I. I. I. (4) Compendio nniv., ecc. (5)Museo (6) Ciò con Dandolo della fin dal V. Doc. non ma Correr erroneamente (7) V, Doc. I. di clt. Venezia, Libro de'Reggimenti,Cod. 45. si afferma nel citalo Compendio,ecc. 166 ^ - DOCUMENTI I. ( Bibl Marciana, passim Diarii Sauudo, voi. vili. all'anno 1509 ) 8 Marzo Di Cremona li bastioni di qnal bergamo il cap.°Zeneral come si et fra va Marzo. di la morte di pollo dandolo s. castelan passava anni 80 raal condizionato item il Vescovo aver 200 20 Di da Cremona conto conte de Alvise di rectori a viadana morto di febre marchese dava man- ut in literis. etc. Marzo. dì 20 avisi de li nulla, per ho li il conte provision fanno Avogaro chel di Mantoa cavalli francesi di latantio li etc. ut in literis. jocondoinsegner e dì 14 Cremona li,e laudato fazendo;et dil Zonzer 14 Di è slato D. Vicenzo di naldo bernardin el con 1000 fanti. sera Zonte, dil 21 Marzo. Di fo letere dì 21 in Cremona di zonzer s. Antonio fraza venuto per lodovico,et a pò, partìa nobeli che studiavano lui do Di Condolmer Cremona tuor literis D. m.'ì s. leonardo di 50 vien di 17 a Venier da di nostro turino,erra con mafio liom q. s. di S. Moisè. menarlo sia fentione. orator pariss. cavalli venuti Gaspar Stanga e credino questa la note a Soresina di la di ada ut in 167 — 1 Di cavalli fon 10 €home queli veneno et Soresina a di la di Ada et lo conduseno inovesta; queste di ozi letere et erano Gasparo Stanga.Erra Domino tuor a Aprile. continue Cremona — si tien sia sta li ala cesi di fransua far altra senza etc. intelligenza soa sessione pos- in ut literis. Aprile(?). Di di et di Crema Cremona crida fata la una in Bergamo domenega Milan a tutti li subditi dil Venetiani come vadi di la re et cussi nostri subditi Vadino consonanza ali confini et parte dil gran Maystro in termine da che et di tre zorni pasatisarano e quellivoleno in termine di zorni tati tra- andar di la tre aliter sarano tratati ut supra. 9 Di di 9 Cremona item il 5eno letere ali re fo fato €t dil Aprile. come partiriaadi capi di X.cì Malipieroin X.^» Cremona vidi letere di re di franza adì 10 poslo cussi un ale altre terre a per far pan le biave non la se 10 come di partiria tajom condition sua, item formento andrea 2500, scris- materia tratano Loredan in loco Aprile. Di sta e s. ilem Italia, certa per fanti li consier. 10 il erano di lion per 10 vicecapodi Piasenza a a liom piasenza di hanno per per Italia et ducati dil stato di Milano piasenzahanno per la zente incharissa ma prepara 15 certo ser es- milia secondo stara la 5000 bita fransese,adeo si duhanno guardia di piasenzae bisogno di fanti 270 et 250 spelta,item a lanze aspetano 50 lanze di la compagnia dil si- et ne 168 — Galeazzo gnor franza di San boche 36 Severim, item di artilarie 15 12 Di Cremona lesso — dì 12 conduto sta e colobrine. et 18 canoni di Aprile. dil Zonzer li di S. Jacomo mano- pizigatone instruto andava verso pizigatom hanno provistodi fanti etc. item hanno il re di franza vien di longo in italia et francesi di la di Adda fanno grandissimimali maxime guasconi adeo li letera auta dil item mandoe una popoli sono desperati, conte Alvise Avogaro e a pizigaton. il sumario over lacletera sarà qui sotto, item dil zonzer li di domino tantio di Bergamo per intrar in castello et li bordini star. dati per li proveditori a zercha li fanti hanno va prov. a 13 dì 13 Cremona Di lista di la zente la Et di 14 araldo uno a Venexia a questo mantoa alcuni sumarj apar et come una franzese. bore 2 di note a sera ''»^^ Aprile. borre, 18 dil di re come mona etiam letere di Cre- vene borre a Franza turin zorno a poi di la a zonto erra cavalli 5 con notificar la guerra per 16 et dice vien qual il re esser fato acompagnar, Tanno li va a Venexia. Aprile (?). Item per uno fornito et uno ponte e su 8 cobie castelli e letere di dì 15 s. Adda di e per andar 200 a lodi 11 scbiopetieri propinquia pizigaton. 15 Letera di piasenza che li si prepara burchij e diman sarà passato 800 cavalli di qua et ai castelli di bocha qual da ozi venuto di bore alvixe bom Aprile. 10 quellanotte ebeno podestà di caxal mazor come dotor in 170 - 13 Adì Aprii in Descreptionede A Como: se letere di Cremona le Zente se - francesi che questo di a ritrovano in Italia. ritrova la compagnia di Monsignor de terenaja A La A A Lecho: compagnia vixini A A Lanze di monsig. cuiandene Trezo. La compagnia del Baron de Bornia Cassano. La compagnia di mons. de Pois Item A con . . parie delT arcieri di Galeazzo . . Melzo: la de Pois compagnia di mons. Lodi: La compagnia di Zuan Jac. Triulzi Item la compagnia di mons. Montasora Item la compagnia di mons. de Libret Item la compagnia di D. Tbeodoro Triulzi Piasenza: la compagni a di D. Galeazo Pa- lavixino Item la compag. che A la Item la Item la compag. Item la Parma: de compagnia La mons. de la compagnia Item la compagnia de tagliala Item de d 100 » 50 ^ 50 » 50 50 la Peseta » 50 Zatelar ^ 50 de • . » 50 » 50 » 50 » 50 » 50 » 100 » 50 Rochon mons. ,. . . . la la compag. 80 • Ambrocurt compagnia de mons. Item la compagnia dil Marchexe Monfera In Mantoana la compagnia di quel Marchexe Item » Bren di la Paliza mons. 50 50 ? Item D ^ Madama Alegra 50 M. di delanda Madama compagnia de » 50 de de 50 * Madona Mons. » 50 fu di d. Ant. compagnia de compagnia de SO « Sansererin Item » Pala- , De 50 dit Marchexe di Saluzo 17J — — Fantarie. fanti A Trezo A Gassano A Lodi A Piasenza dai monti in la a da campo €ampo di Mazor 17 Cremona et dovean Cameran e 18 , andar Choxe il Castelzeto et dati otenuto dim de li ha promesso item la note Dubita tutta 500 darli 3000 la terra e di Lalantio (item le porte ha sua compagnia et do 200 date ducati per sta in Lista de le fantarie Domino de 3 primo la terra al conte Strenuo servono la Naldo da Maram. alli citali bisogni) 4000 persone non in la rocha et bernardin con signorianostra le terre ne Lactanlio da Bergamo Francesco apresso Marzo . forteze. 500 » . » . et provisionati1000 . . Domino altri alvixe avogaro. stipendiateper li conestabeli Vicentio ni arme e provisionatiper al conte Adì primo ponzoni Andrea (item Domino etc, solicita si li mandi non di francesi siche fin 5 mia a hano spineda calvaton piadena zoe la terra et come supra Gaxal auto letere di Cremona soto locheti si hano la ut fato che pizicatom et hanno fregosindi fregoso stij dentro pizigaton.Et che alcuni Zuane essersi 23 horre a loghi di San 6000 . . Aprila fransezi come 6000 N. . . di Mantoa do matina prima » Aprile 20 20 4000 di questo aviso. solum Ietera breve Adi fanti ietera di XV. il Marchexe 14 * andar per in Mantoana. et Cremona horre 2000 » 15 a » » Parma Di 1000 » In via di qua a N. . 300 172 — 23 Di Cremona 3 di nolte zi/im che Marzo di rectori di axola hanno molini Castion loco di inimici. a . et hanno Et proveditorGeneral nemici alguni molinari preso a farli intender ritornarano non hanno li manderano alcuni credemo item se in che essi doman vegnirà et rectori a zorni di do termine sacomano ponte trombeta uno signoria nostra et Za a barche far el di la metter et per mandato la ubidientia a a che pizi^atoracapo a brusaclo alcuni borre di 23 proved. Gritti et li ballestrierisonno come erano — resto venuti erano apar per come con polizaqui soto notada. Exepto Casal maxor le ville di quel territorio dove e una bestia chiamato 100 fanti Comandati e li fa con monsignor dominon grandissima Extorsione de danni et altro item per uno degno di fede hano che ogi passava a viadana gran di Vasconi li quallisi drizzavano marcarla numero a el raarcbexe per passar oio a quel ponte et unirse con una de Mantoa dicono al 4000 num. che credeno. non Maggio. E da licentia le pelche la terra zorni mandoe uno Ihoro prima chome dice di la terra 25 venere di franza e e con haveano e questa in liberta acio venendo caxe cesi fran- non li 12 citadini eleti ha quali stevano introno certo cussi la terra item in sonno patischanoil principeli si vederla di expedirlior questi el qual eri ritorna messo a Cremona donne sue disse fin do e Cremonesi parte del principepregandololi fosse data fonno terra li citadini saper dentro di numero per palazoitem palavesiniper si le data manda in E fanti levono Ihoro al governo e nome homeni che adi d'I re darme le insegne dil re^ guastadoriaciò il castello non 173 - ruioasse le itein subito dicendo el caxe Marco si rendesseno et che fatta ali Franco primo pezzi fuora Crenoionesi et ditto citadin di AUi et furia Etiam li centra et loro darsi a con soia li Cremonesi, per andarli di la terra citadin certa per li disseno hessendo andono questi non da di Mussi foraustiti che el Ihoro Andrea a pezzi tajati D. Zuan serar amazono al castelo soto aliter sariano tutti terra, tenir per San venivano unde andò et re trar ala a risposenovolersi parenti di volevano comenza nostri li staio tajato a erra et qual havrà laraldo dil zonse impicatiet et — Pranza al corseno palazo fo ditto zercheno mino Do- lo trovono. non Maggio. Cremona Di le strade rote di rectori non erano ma Ihoro in rocha letere esser per fevano ogni vision. pro- Maggio. posto per i savj dar licentia ali Cremonesi Fu vadino qui gadi a volendo non contradeta niun per est unum fo persa, ita che certa ei fo gran Cremona haveano no non fo manda non tion in pre- mormora modo sonno si la fosse so la parte licentia che o la vero la tenivano di haver. Maggio. Cremonesi havendo in erano altra custodia questa fuziteno Qotario Stanga, Domino Zuam dicitur zonti visto mezo zeno Ducato a a Vicenza andasse uno quella calzina e la bona terra tra i a San et Marco cavarli li portono con ala volta di ferara siche resto el qual Curandolo un parte qui prothoaltri et detono occhi]et llioro non tol- teno (partefuzi- numero 16. 174 - — Giugno. Item fo confirmato sabato resola adì 16 robe sue borre fato tre zorni za di Cremona che di di sior Marco per il loredan a di in feste di sia in cota altri disse vero li passar si preparava alozamenti zercha di 2 dito lanze 500 100 de tante Camilla Contarini Zacaria cosse questa septimana (?). et cav. sancta e Aprile. per 2 dice haver pon- biasmo senza non haveano primo Apriicome piacenza a parma lanze 600 Letera a scriverò,sapendo Letera di a visto aver Pasqua 1509. 1 zonto mona Cre- partiadì 17 dopeschieraet non si diceva venuti parti luni adi 20 s. venute erano partide proved.che volea far quellaso cugnà Maria di lettere cap. di Cremona dice , fante di alcuni un per quellosarà or tutte con le artelarie contestabele tutti tien parlarfato Sumario e Valtrompiaerra la verità tamen che si teniva ancora cari di robe levigocon da re si dice altri questo, item jacomin dil li fanti qual Zuam tamen dil campo menega retenuti qui haversi proved. e castelano si bave nova Cremona salvo presoni et inchiodate, questa cremonesi 12 di rectori le persone e altri dice hanno sta il castello di ritrovato come in fanti et visto per Tala una et nova et certa esser fanti 4000 et fanti. altri 4000 Aprile. per diversi a lochi per da pinarol camino da compagnie di gnor compagnia de monsi- mortara vindelicet la quella dil venuto uno marchexe do di monfera item 175 — dice haver ducea cha havia a Milan lanze la fanti a sue se di dieci a si dice cavali, item et re butar 3 terzo sora adda , referito burchieli insieme doe a zoe pò item per burchi] e li per et si diceva li Cambrai a cobia pavia Erra dal parlava di di venuto di 40 num. il pavia numero gran visto hanno si item borgoforteet a burchier ligate li soi travi et solari per con le uno uno a ne che item e derli conce- per , sopra come e- benefici]Ecclesiastici jacomo Triulzi esser zonto honorato, sta ponti do ha qual molto esser spexe li sopra signor Zuau el itena che sue fati ponteficehavia Zurato li capitoli scopertosiin favor dil re di franza et erra decima di offerto servir chel una con» al Re spexe, hanno si quei Du- dar di cavalli numero erra che concluso zenthilomeni certo con oferta menor 2000 et 60 zercha il ditto Re stati et ire tenuto 100 franza grossi clic cavalli milan, item in Turin verso mano 80 zercha veduto - quale dise haver veduto far un sta cargato da 25 in 30 boche di fuogo et molte grosse item ponte sopra qualche si con inteso hanno alvixe conte per altra via che fransesi conduseno de compagnie, le avogaro artelarie de chareta la sorte secondo da haveano passato pò Castiom mia apresso questa nova non che di 3 dito rigor ne e Castel lion loco o senza letere dil 2000 come venir doveano habbia Milano e lozar a a nostro, tamen alcun effetto e dite robe fata sta fati per avanti del prefatoterritorio Venitian anderano chantie per Aprile. a come tutti li salvi conduti alcun item menore reusite. 3 Letera et mazore pizigaton hanno Vasconi tre esser se non sieno persona con crida una robe di alguna o mer- siano confiscate et le persone 176 - fati nitian Ihoro Grassis de item pavia dacordo Signoria et altri berna 40 zorni il in di re sgui- romani, andar omnino questo apuntamento di in di franza re danari Domino che bologna dia a certa per far li 3000 trovar a si dice che il star a che via per confìrma sta poi dea campagna ala guerra romper li prima che conte Alvixe Collegatirompine). 4 Letera di 4 Avogaro venuto come prima molti se veduto le e arme nostra, item grossa e et 26 milam fin 30 chij incadenati compagno che de li Domino da per pezi molti ha veduto maistri tiberio Minio la torre che la de et gono ven- signoria artelaria dil castelo di Milano trata pavia et la zente li aleva re ha messo in ordine ben uon 14 menore doij E a fanti veduto a ditto item far in italia re , di la ferareza ha dil venuta incharite sono pavia fata condur schale, ilem aspetar la fin 2000 la trata a 100 qualche difflcultàa milia promessi al ditti danari loOO dil messo era li ducati voleano a per uno di milam pagasseno li da Aprile. per compartitode perche suo zorni tre a dar principiato e andava pavia (?)(item cambrai li anderia il cardinal hanno come , milan zari per il papa che di presente serano non piasenza hanno e parma a item sue le fanterie. Da El ritrova al se in termine partiraltramente a le robe et Achiles a Signoria rano seguriet senesi fatti presoniitutta volta che tutti quelli CremoCremaschi brexani et bergamaschi se di Geradada retirar nele terre dil re di franza siano seguri vorano a del territorio Ve- alcuna persona di franza dil Re habbino che se di la subdiio e nel dominio se che presoniet - che 18 de bar- lavoravano di S. Luca venivano et il di barbaria 178 — 8 di 8 Letera verso li parma di done dentro ditto Et e caxa la bruso di XV dono Ihoro et il conte Alvixe faticha etc. e inimici Ihoro che del ozi Ano et si havesano che ninno solum Aprile1509. i auto francese et in Cremona de sonno 500 pur li con hariano le con pagnie com- il fiol gran scaramuzono con con provisionati Victoria auto provisionati500 e man- et andono 22 dil passar come Bernardin quali borre haveano non avisano come conte Avogaro tutto erano Mantoa. 3 di note Videlicet le con Aprile. quelli3 conduttieri fuora ne et usando quellifanti che pò le Zente quella matina in donzele di levarse borre 3 di note borre nesta diso- e altra villa una modo a vanno iindeci contadino con casa 15 Letera in un tene patron di XV Lettra di caxa ditte fanterie e item Erano insolentie , in Vasconi via menato piasentina alozati alcuni disonesta de numero gram quallifanno grande villa de una erano Aprile. tutti crida hanno e de come - di et Domino Latantio di Naldo li soi Vicenzo con perchè Domino fanti erra zenerali et partitodi bordine di proveditori in la andato a Bergamo i qual 500 provisionati erano li volseno mandar terra non fnara per bon rispetoE niuno et che hanno li francesi pasnon romagnir senza sati 150 sono fin 3000 Contan danno fanti hanno di darme 4 boche quella terra alcuno ma homeni ben ale nostre al boro et non Zente 200 cavali di artelaria erra lizieri 2500 zerca sta fatto Scaramuzono per nostri li fono mia 4. per nimico ne ali vali ca- tolti do cavalli 179 — presoniet fato do et inimici ozi li et sejo Zeneral si morti et alozono a in campo questo subito provedeno do - ali nostri ritornano in Cremona morasco Scrisseno di proveditoriZenerali Cremona a : feno congregar che el con- quasi tutta là terra ali quali li feno in execubona persuasioneche volesseno metter una tion le promesse fate li superior zorni certificandoli havriano la gratiaE remuneratione de la ill.»»a Signoria con grandissimosuo contento li risposenoesser prompti di fare tutto quello li sarano e promesse ma possibile ben imo le armi voriano di Domino fonno Domenico sperar diman Bolani di haver la terra tutta 500 de cap. perchèsieno compiti et in bordine in Castello al messe a scriveno lavorar sta chiama e fanti li item tempo a stioni li ba- le visinanze li quali farano aiuno riportodi Venturin meglio potranoj item manda V araldo Monzoglia a Mantoa. stato acompagnar e messo Riporto di Venturin quale e andato Gavezoni Monsoglio Eraldo pagnar con del di franza re a con- di fuora Cremona. Dice li a chel Verona quello Iha che va poi el Venecia fino a inteso Zoe chi aricorda testa et li de da a re tien la via di Mantoa et Vicenza se li dimando el gè de e si Ihera parte alcuno restituir terre di e vero a necia ve- li sia taia la questa similitudine se el fusse di di franza de la ill."^*Signoria cessa una dato man- qualche uno a ricordasse che el fusse ben fato a dargelase quel tale haveva penna alcuna al quale li risposeche luì non et li dimando sapea simel cose et che dove eiiam non per U erra risposea brexa verso et de ma che sorte Ihera al che lui uno suo trombeta milanese 180 — - lui li diceva el tutto, dice che el che erra con si assaissimi zenthilomeni con el duca che dice etiam vini dice etiam di parisa che Dice lanze ben in italia al et do le a factione alcuna per etiam zenthilomeni milanesi de campo venitiani hanno attender hanno vin biava pan et habuto una per questo chi per di franza dia li non male gram il che el papa imperator re a venitiani che zar questo foche el quale con lui de zonzer molto a se che gnori tempo si- breve in domandato et nove. terre di auxilio al etiam el papa ingaltera Ferara li e Mantoa voi tolgonoqualche afaticheria per amor- serieno esser presto a erra apresso dar a adviso Venexia aluna parte videlicet che fin 8 zorni el saria qui bone quando grando et che el porta laqua per estuarlo,item che el re di franza et poi subito a Milan il che erra a turim propositoper li mesazi zoe che vogliono restituire et perchè sempre forteza. In fine dice chel dovea salata dice Etiam di spagna e 4 mantognir el a posedono ha che item , provedesse presto a Bologna esser cavalli offerto la di tutta la italia et che re ditte artelarie a le a carne mai terra limperador bon rispeto limperador. ritroveria3000 se fioli adoptivi de romani sonno la chiexia cha de deputati 6000 Guastatori hanno li qualinon a far bocha se scovo ve- et 200 boche provisionati deputati2000 quale sonno per dil Re zonzer salvo che erra alemagna quallesono bombardieri alcuno conto 30 milia in hordine di artilarie in el 100. «» scudi et 500 lanze, faceva non più poter haveva più di 4000 mandato ha re di cavali altri Duca tre con questo che el faceva et che et che chel limperadorcon fanti pare et 6000 di barbon mena hordine, di biave e in italia per el campo si^ha offerto condnre cai di bestiame ben in et molto grandissimaquantitàdi item re perche et et laltra porterà 181 - altri vene .... el vesti se trombeta uno dil doxe suso e fede araldo tutti fonno cazati el qual , il re mandava questa signoriache li vegniva contra accio doro: Et stando in zij che disse per prete inter- la guerra a li se al Doxe dir a di di lau- di credenza re el dirla che il trombeta li con re soso fo in lanticamara et letera dil una dil intrato in laudientia et quanto a lo la zorneda con Signoria et U la colegiocon caxa avanti piedi presento desse il visto,et chorae fusse dientia per qiialvene el franza non rediUo disnar Dapoi — e come usurpatoridi terre di altri e detanto!Ì di le tere dil de limperatordil Stato di railan di ferara e di papa il principeli risposeche questa Stato erra etc. mantoa iabandonava di sorte che idio mai non dava perche si anrealmente dir manda e mantegnierlila fede ne a , questo che haveria che li eterno si havessimo terra in voluto italia: confidandosi idio che chi mai cussi fo licentiato Andriani Secretarlo sejo di abandona non in corbole di X.«» cap. Nicolò et coraesso Letere di dil che re non da saria di franza Verzo e et ancor lo ne cap. di con- in bordine fo mandato a parlarli fino ninno. guerra, (?) 1509. se ingrossavanoet conto adi 19 però re suo Maggio Francesi come non anno 18. e in tra Ihoro homini ducati che la barcha Cremona, reguagii di 16 di 16 a lassasse non 16. 17. Letera Sagredo fino non mente justaet realBaptisladi va Zuam con hieronimo et X,«» fo acompagnato dil conscio E el dir al dovesse risponderemo gaiardamente et ano chel et la fede romper se danar. li have- posto repcnlGjo100 che Cremona provedi danari saria e zente 182 - 16 Letera da di 16 borre railan hanno et 2000 ma guastadorivenuti per il campo noa per 4. di franza sono Savoiae a el fantarie assai a che ducati fato promoter dito 17 di Adda di far asalto ze- in e che ilem a zente brazello dicno . ser es- lo cbe autor stato e gelo An- un item di fradello, suo ancor causa a li 100 tino San- uno fede ferma ducati me co- re paga et chel le fantarie a imeperialial di restituirli ali dacieri di mexe per cati du- visionato pro- Maggio. . Come per molti chel ponte riportato alcune fantarie perche a Guardia a portatoli per monsignor exboisado 4. videlicet f. 18 de bocha arma videlicet a uno stato e borre. se juliano item don capo Cremona di 17 e , lanno passado Et che Letera lodi a mar: ultramontane fu morto laceptadoli 100 parismilanesi hanno di franza marangoni di provenza item de imperador se Cartarello, re suo uno gatiequale dieno larmada e di francesi caxalmazor lo venire li in Ihoro chel et final item quale alias che e expeta in alto zenti cavalli 1000 venier 2000 grosse et 8 nave li et le lanze per parsta deputatili pistrini per far el nel porto di Gaeta ancora chome milan a et Exercito zenoesi bordine lodi di note zonte esser pan andar Maggio 3 piasenzaerano e — a mandati li sta ancora in con Veleno cemaran pizigatomet perbo essi rectori hanno fato retenir el fregosetoalpidito da loco,item cbe la bandi sotto tutti'quellicasteli Como e piadena calvatom Spineda San Zuam in croce el Castelletto di ponzoni et altri fino 5 mia di la terra sono cesi^ reg:io franitem domino [Andrea Dialli cittadino deli hanno uno promesso a ducati 3000 item vorìano danari e zente ets. 183 — la terra scrive chome pericolain la terra tio di Bergamo gnan Genoese Maggio. 14 dil mandar eie. et bisogna presto proveder. Maggio. 17 Come referito che rali hanno la di pò li ha e Domino artilarie,e li e a nicolo da doe chel certa cessa assai di balestrier vennto suo dia venir di Adda sta in Cocha uno dito per 4.zorni chel campo forzo di zente non 18 di 18 horre di mal dubitano il Letera S. Seba- Brexa a proved. gritia soliicitar al si di /ente fanti... compagnia di 18 mandi socorso il greco Zusti- e restatoli. e Malipierocamerlengo stian 200, item per far la non... in gran sonno di Latanprovisionati 800 solam Venuto Letera di 18 horre Stala et arme et in rocha compita si non ma e in e - non et Cremona a passera gran un questo fine rochabertin intratien li el ponte ne ha dito hanno in quella in super che certamente intelligentia de esto El qual li Cita e poco avanti e venuto uno han a dito che di forcha penna sesto e aqua li hanno e se più e hanno H mandato a si hano restituire uno di mala sorte salvo per farse da dire a a dato a che la villa di francesi bestiame prisoniet quella de la Crota e tolti che cavallo che li fo tolto dome- tutti li soi homeni et robe perchè questi tali non gratiquellicitadini che fanno hanno che sto queauto Ihoro. 18 Maggio. Letera di 18 horre 4 di notte ozi li come publicecride fazi danno non perchè negra restituiranno cosa danno algum ha fato far fato restituir tutti li li fanno nega rouhabertim D. Galeazo palavixime a e der sta fato inten- torchiara et chel 184 — dia vegnirsopra altro pasazo concepto in zoe la stra re veniva pò et che fra doi cremonese re da pie e milan a di con zorni farano di Cremona franza la debbi che erano la riva de su fretta gran uno si fa mal haver da cavalo tutte romea che e chel le zente tutte — che : alozate erano pra so- chel Adda che di la tutte le e di la Signoriase tenivano perse del tutto; item li francesi che haveano per letere di pizigaton come di 10. et ingrossetifino al numero preso trevi sonno cosse dieno venir Cremona. a 19 Cremona Di da Vincenza Maggio. di 19 borre et 16 esalto cge si et si se a tuttavia li di sopra fino venir bona risonava pessime parole a hanno perchè non che croce una ne e far novità quellaterra quanto li he speranza mar in campagna si il modo cussi Et non che zeba fazi di borra E se per arme ogni cerchare dire sempre cor; e : tutti dala aju- che la si afatichano darli gran e ha exercito uno in borra non vedeno avisano al suplichanochel provedi ogni via e modo e possibile^ lo pregano che non da forza de anche spalea quellaterra possitenir. proved.Griti e di quante zente sii e in abandonata e li le ville modo ne rectori farli bon in possibile e pono forze Signorianostra et più che non ha tarla che e quelleparolesi soleno cita veleno non che rese sono cui fidarse sino , la radice tutte la terra biancha croce essi rectori de sanno dicono a far a compagnia fuogo et ferro,item che do miglia a la cita se levato la hanno et non banda tificati cer- questa cominazione li farano plano erano expecterano la prima botta di bombarda meterano tutte de saranno et fenno venuto uno veleno inimici quella terra per di Adda altro di boeha uno che fra dois zorni uno come e 186 — — II. di {Archiv, gen, Mcccccviij Die p. Andreas Venerius Leonardus — Mocenico v Venezia). Janjxuarjì. Doraenicus — Trivisanus eqs. Grilli. Andreas — SapientesConsilij. Paulus Emo Hyeron. Quirinus gius AloysiusPisani. SapientesT. firme. Marinus — — Geor- — più volte rillns.^o Sig. Gio Giacomo Triuldal tempo della adoptionenostra della Città di Cremona, in qua fatto supplicare alla Signoria nostra, e nuncio con parte di un suo grande istanza supplicando Avvendo cio per ; et avendo Triulcio et esente de suo fratello 1486 anno M.^o 16 D. Renato comprato alcune Possessioni libere dal S. Bartolom. Formigaja nel e V da Salerno Cremonese territorio nostro saputa dello lUus.mo Tunc poste nel luogo Duca de Mikmo con cenza li- come dairistromento di detta Compra appare, la qualecome detta esenzione sempre senza quieta et pacifica alterazione ha goduto fino aquisto:La a Signoria nostra M.co D. Renato tempo si del degna alcuna felice prefatto confiroiare al nipotedetta esenzione a ciò non si ritrovi in condizione pegio che al tempo della Signoria nostra di quello che era al tempo del Signor Lodovico; di questa cosa scritto molte volte alla Signoria 6t avendo di grandissimo desiderio di dimostrazione nostra con tal confiimazione, per onor suo^ noi ne avendo più volte in Campo, e nostri generali parlatoe con proveditori il Secretarlo nostro a milano sopra di ciò,si fa la con rio e sodisfarlo a tal desideSignorianostra a gratificarlo proprio. , suo 187 — L'anderà glio, pertanto che per autorità di questo Consi- sia preso che del — in specialee precipuagratificazione Triulcio sia scritto prefattoIII.*^^Sig.Gio. Giacomo ai Rettori nostri di Cremona al serbar predetto M.co la esenzione anteditta si De parte de non Renato fatturi che debbino Triultio della Possessione sua al come D. presentie tempo de Duchi nipote suo de formigaia di Milano era servato. os- 128 30 Non synceri 1 IH. {Archiv.gen. M. ?^ p. Andreas eqs. Venezia), D. viijDie Tertio Venerius Leon. — di Antonius — Mocenic. Februarij. Tron — Dom Geor. Cor. eqs. — Andreas — Griti,Sap. Cons. Hyer. Quirinus Antonius Justin. — Aloys Sap. T. — Geor. Mar. F. Il Castolo della Città nostra di Cremona è della importanza principalmenteai presentitempi, ben intende e perciò. e schedun L'anderà parte: che de presentiper questo Consiglioeleger di debba Castello nostro di Cremona, e con quella Commission nostro. Abbia esso che Proveditor uno possi esser cia- Scrutinio tolto da loco et officio: sia tenuto partirein termine otto — di de nel ogni giorni legio che li sarà data per el Col- Proveditore Ducati sessanta 188 - al mese conto con lui sotto Castello, pena alcuno. uscir di spese dei quali non sue per — Meni sia tenuto famigliquattro. ci fosse abbiano chi in futturo obbedienza di possi Castello, esso debbino e ramente ve- ad stare Proveditore. esso De parte de non 167 1 Non Electus Non della vita: A Castellan et altri esistenti in contestabile, e render D. Marcus synceri . 0 . q. D. Lauredano Antonijeq. IV. (Bibl. Marciana di Venezia voi. Vili, pag. Letera e lista de netia,scritta Di tarie sier el de li per D. Zaan Sabastian qual andò et rectori fin 8 borre a 24 mandati a Ve- far la nota proveditordi Malipierocamerlengo aver bordine la stato juxta i mandati quellidoveano li le fandi Cremona questo effecto. Et a essendo di notte di zonto Diedo in campo cussi hessendo come levar li ostasi fenzendo vediori zenerali di X.cì 134). Cremonesi di tre borre di campo con Sanudo, li 3 xMazo 1509. Cremona venuto citadini Diarii — vene di pro- note essi dil Con» mandar et cussi quellamattina levono 45 Cittadini come apar in la Venier lista qui sottoscritta i qualiinsieme con Domino di brixidi la cassetta e da tute le compagnie di quelli gellesono sta mandati in campo li qualiostasi vano e in li fanti li aviano drieto a man a mano E cussi a borre 189 — i dieci li aviono partirli ^ano messene venir feceno camino, a Veniexia a quali li - li proveditori li e palazo e a .per la via di brexa bona con senza mande- custodia el Conseio (E poi quel Zorno da poi disnar chiamono Zeneral et parloesso questo apto di capo, et justifico levar et feno che ogniuno mostrarono di remanir ben Tamen contento 1509 molti a stato e molesto. assa Mazo, Lista de Citadini Cremonesi adi 3 dati man- Venetia. a t'Antonio. Stanga comissario di Sanclemente Stanga cavalier. Dom.^ Zuan Dom.^ Zuan Conte BaptistaStanga Doctor et cav. Zorzi del persico. del persico. Conte Ferando D. Piero martir ferer D. heliseo raymondo cavaliere. Revdo Corandolo Dom.^ — — — — — — et Dott. cav. D. Jacomo — Marc' Antonio Zuan Ponzon. Melchiorre — D. Piero D.Zuan da mazo Sfondra. Antonio Mejo Salerno. (o Rocca). D. rer de Celan D, Nicolò Gallerati. Zuan Andrea da E (Ho). Mariam. — — Barbo. Giosan — D. D. Zuam D. Zuan — Cav.r Zanebon D/ — D. Zuan Golferam. (o Glossiano). — — — Ds D. D. Zuan — D. D. Gue- — — — D. Gasper D. Octavian Stanga. Antonio Gava- D. Baldassar — zio). Mu- Bartholomeo Mondaner. da Casal Cav.^p Pietro Zucho D. Zuan — o Hilario Carbon. D. — Hironimo D. Alexio dei Tinti. D. Francesco — Maynardo — Borgo. ? ). ( Guerino rocha Alessandro D. — D. Antonio — Dom. (Muzo dal Mazo Gallerate. Antonio Salerno.— da Zuambaptista dela Maria Antonio (o Guazzoni). zon — D. — Dot. D. Jaco- (Del Miglio). D. Benedetto — (Ripari). D. — J)S — Sfondra. Sfondra D. Stefano — D. — Dovara. Da Semprevivo D. — Martir Gratiadio River — (Cauzio). Dom. — Vesconte. Alberto D. — Cav. Dot. D. Zironimo — di fodri. D. Ottolino caviazo — Ponzon Da caria. Zac- sta Bapti- dre D. Alexan- FilippoMaria de Ro- 190 — D. D.Roberto (Ariberti). verli — Maynardo. Galeazo — di Roberti (Ariberti). Hermenico ( Er- D. Antonio — — menzoni). mandati fonno qui li Provveditori questiper Et adi et de li Verona a custodia con giunsero et Mazo. . ... Brexa a Zenerali V. (Archiviodella Ludovicus città di Francorum Ali beneamati Rex siati offerti et et gratissimo, voi seti siamo et ancora noi havemo continuati bona auemo provedere chel sia bene bona cosi care vi la boni noi haute corno cogno- di farve sentire animo bono subditi con Re et S. Resta che dispositione et perche che in magiore studio et diligentia ad Pescherà nostro exercito quale inviamo abundante de victualie et principalmente vostra de pane, essendo e verso per farve cognoscere: che cosi duno non de fede spontaneamente dati. Havemo li effecti et tractamenti nela stati advisati dimostratione dispostia fare loffìciodi sciati che hora di Cremona. et fideli nostri. Siamo quanta affectione ne Mediolani etc. Dux et fideli nostri Presidenti dela cita nostra Ben eamati Cremona) ^ nela advertiti che cita vostra piacereet quantitàdi grano et farina havemo ad volere subito fare fabricaricamo at stringerne magiore quantitàdi pane inviarlo alo exercito nostro honesto et bono precio.Il midesmo potretiet dove ne nente in conti- lo vendereti ad piaceràfaciati 191 — de vino victualie et biade del pane più e Poteti in vostra da cavallo necessario vi sforziatide servirne al — cosi ma magiormente exercito di nro de significatione potria essere questa non noi, ma Expectaremo dagati adviso al bendilecto che di Normandia de le bone provisione reti facte. Brixie xxv May MDVIIIJ, ad core tità. quan- la affectione più grata. nro Generale ^ circa ciò Loblet LOIS e magiore molte fare ne la quel- corno ave- (?) VI. (Archiv. gen. di Venezia) Die xxviiijMaij. Mcccccviiij p. Andrea rius — Ant. Condìilmarus eqs., . . Aloys.Vene- — . già molti che cose alle case Aloys. de Priolis — SapientesT, eqs. all'ora e loro, non in fanno essendo qui; L'anderà pertanto che chiamati in Collegioe Aloysius questa Città da Procuratori occorrevono ne — firme. giorni che mandati prestato obbedienza restar . — alcuni Cremonesi per le Tronus -^ Paulus Pisanus GregoriusEmus SapientesConsilij. Mocenicus Sono Venerius per il S. , et nostri perchè istanza di di alcun domani nostra quali hanno nare poter ritor- propositoil mattina Principesieno sieno licen- 192 — — ziati saprà con la usar possibile buone quelle si Sig. partano De de non sua^ dalla parte non synceri e a parole accomodate ciò Patria meglio disposti nostra. 35 ili 1 che che ben sia SOMMARIO (1499-io09) Ragguagli al della 1509. questo — celebrate Documenti. e in questa città di ed Cremona artefici Condizione tempo. Ingresso della lelterati Scienziati, — in Chiesa della — di Luigi in XII dal cremonesi pittura Cremona. Conclusione. — riti fio- nese. cremo- — circostanza. 1499 Feste N.ei dieci anni Repubblicadi ciotto della Maria Ravere il dominio sotto ebbe Venezia A Scanio vescovi: scorsi la città nostra Sforza^Galeotto Girolamo e di Ascanio,quintofigliuolo e del fratello , di vescovo al I486 dove da Pavia,di 4505, vita è discorrerne che non quel e fu innalzato troppo in nota la alla sua quale fra in gii allri il Litta, fam. del La abbia solo scritto^ tenne Sforza. di fu Roma^ monumento. sede di dal di S. Maria Oldovini^ patrizionostro, auditor (\) V. e di Cremona *^'), perchMo questo breve quasimai amministrare un Sforza 1455^ morì anno Fran- castello marzo Giulio II nella chiesa Popolo gli fu sua nel Francesco nel Novara tre Trevisano. nacque il 23 in Cremona S. Croce ad Moro della a dirò Cremona, Alessandro di Ruota e 196 — nel 14 97 suffraganeonel Franciotto che durò e (^/^ 1501 anni,essendo gennaio 1500 della venuta non li,fino al vescovo Galeotto Da 1507. vevìeto in data intatte affinchè nò Repubblicaordi- La fossero servissero il vescovado. la chiesa ed doveano e a a In un canonico cremonese della Cattedrale. deliberazione s' impone quellastessa che tre cittadino eletto dalla Comunità un la terza ai sequestrate tutte le rendite vengano ecclesiastiche del cardinale Sanseverino insieme con fi) Morì di Cremona. (2)Y. quelledel l'Oldovirii nel 15!4 V. sti Que- la chiavi, la governatori, tenersi sotto prima delle qualiaffidata seconda vate conser- abLisognan- , denari 21 ad amministrare quindi che quellerendite ornare del prima (2)^apprendiamo come il cardinale Sforza delPOldovini, le rendite del vescovato. do, a berazione deli- una , incaricato alcuno avesse 1505, solo due cremonese nel del Senato rica, ca- ( nipotedel Papa), vescovato morto di suo a durò in questa nostro a della Rovere nel lo elesse da Giulio eletto venne Ascanio VI. confermatovi in cui per concessione di Cesarea vescovo Alessandro papa — l'Arisi il Documento vescovado. e fu sepoUo in {Praetor.Crem. a e messe S. Vincenzo series chron.} questo capitolo. 197 — A Galeotto Trevisano nel 1507 successe patrizioveneto j fra Girolamo al dire del Visch fama cense. cister- monaco e in carica fino al 1523, ed Questi durò ebbe — di filosofo , ^ e giurisperito preclaroO. veneziano finire del dominio Sul Cattedrale ed prelatizii eh' canonici, otto dignitari otto contava cremonese (1509)la dovevano esser dodici mansionari e famiglia, cantori e due protonotari. A S. Agata vi erano canonici e un otto rati, proposto. Cinque i priocioè S. Margherita,S. Vito, S. Vittore, S. Silvestro e S. Croce ^ sei abbazie, S. Lorenzo, S. Antonio, S. Tomaso, S. Paolo, tutti di nobile S. Pietro al Po Abbondio S. e parrocchie:S. Cristina,S. S. : undici Michel le vecchio, cia, S. LuLeonardo, S. Jacopo^ S. Apollinare, tonino S. Ambrogio, S. Giorgio,S. Luca, S. Ani S. Egidio e Omobono ventuno e : monasteri,di monache^ una vano cappe cui di otto frati e tredici di che vestiDisciplini, verdi,e un' altra di preti(2), società di nere e (1) Arisi, Crem.. Ut. f2) Disignum, descrìptioet territorii totius Cremonae memura geometricaurbis castris, villis,locis cum et fiumi' rdbuSy 1509. Questo è codice inedito del Bordlgaiìo,che in conserva Robolotti che , e Pallavicino casa ne diede un letterari di Cremona, a sunto Cremona e fu et citato si dal , nei suoi Monumenti raci sfo- 198- — dei in città allora quali era in numero un finito(i). in Era che secondo più popolosa sia attualmente; imperciocché, non la relazione di Paolo ("^) il 5 numero Sei la città nostra questitempi la erano Mosia , , S. Michel Pisani al to sena- degliabitanti saliva a quarantamila le porte:quelladi S. Luca S. Pietro Vecchio Pulusella al Po ^ ^ Ognissanti. Popolatissialcuni quartieri erano mi, dice il Bordigallo, a' dì nostri fatti deserti, e in quello fra il Duomo di S. Domenico chiesa la e e delle postribolo campanili, per dishoneste i^). Cinquantaquattro donne le torri cai in a il era città, contando non i si chiamò ragioneCremona turrita. 11 che Bordigallo, come settanta fossero trentotto i notai di dieci i maestri (1) Quorum scriveva nel di 509, lettere: umane Relazione numerus. conta rac- giureconsulti i medici^ trentotto collegio, est infinitus (2) Vedi questa i 4 fra le fa- e Burdig. nei Documenti al capit.III. (3) In questo secolo corrottissimo,ia cui il vizio ebbe a €ampioni il ponteficeAlessandro VI e la sua famiglia(per rotte. cordelle città meno tacere fu Cremona degli altri) non In un'antica slampa deglistatuti nostri, all'articolo: De poena sodomite: sodomite igne concrementur, leggoscritto , di mano del tempo: Hoc stahitum vacai, ne tota gens pereat. 199 - mìglienobili presso virtù e buona le in numero grandissimo quali fioriva allora ogni erano eranvi due marchesi venti , ^ conti il eh' , - sedici cavalieri.I cittadini componenti e trenta centogeneraledella città erano Consiglio e questi eleggevanododici 'presidenti 5 della città che duravano al governo un V mese. del Duomo al sei erano al Torrazzo ^ in carica alla prefetti e fabbrica al Battistero Naviglioed agliacquedotticivici ufficio del Decoro e delle sei all' , Strade tre ^ r estimo delle sei ^ case sei alla sanità e per sei alle , V'erano inoltre sedici cittadini alla vettovaglie. dello SpedaleMaggiore e al Monte reggenza di Pietàj sedici a quellodi S. Alessio, altrettanti a quello degliOrfani^tre a S. Corona Serafica dei nobili fanciulli tre al Collegio sei agli altrettanti a proteggere i carcerati militari ^ e otto notai collegiali devano attenalloggi agliesami delle cause. , , , Rilevasi da molti fatti che i Veneziani vassero tro- presso di noi fiorente ogni maniera di letstudi. Le pubblichescuole di scienze e tere sebbene decadute dall' antico splendore, di bella fama in Cremona, poierano ancora ché molti giovaniappartenenti qui accorrevano alle più illustri famiglie chiarissimi e d'Italia, 5 200 — — maestri v' insegnavano. Le scienze e le buone arti furono i Cremonesi , e sempre le lettere , onorate presso rono questo tempo si eleva- verso la maggiorgrido: la giurisprudenza la retorica, la medicina ed ognialtra filosofia, illustre disciplina, esclusa l'astrologia non ^0^ ebbero fra noi in questi dieci anni valenti cultori. Ricorderemo fra loro Antonio Manna^ Stefano Sfondrati Niccolò Lugaro Antonio Valerio Schizzi, Picenardi, PaganinoUgolani^ Pietro Martire Ferrari, GianAntonio Trecchi, a , , , pietroSchinchinelli notati dal nostro Ne e Tommaso Raimondi , Arisi fra i , fra i letteratisono a giureconsulti. dimenticarsi lamo Giro- più illustre di tutti benché assai giovinetto nel tempo di cui ragioniamo ; Guido de Zoppisoratore e poeta,Stefano DoU Bernardino cino Bolognini Pietro Offredi Daniele Gaetano (^), Bernardino Licinio, poeti latino. Agscrissero generalmente e retori che che compose Giulio Superti, a questi giungansi il Vida , , , , (1) V. Arisi,Crem. Ut., lom. ^ T, pag. 403. sto (2) Nella Quiriniana di Brescia esiste un codice con queContitolo: Compendium rhetoricae d. Mathei CamarioH stantinopolitanif scriptumfuitper me Dan. Cajetanum A. salario aureorum cendum 1497 Utini publiceprofitebatur doc. let. ecc., pag. Ili.) tura (Robolotli, , - a - .silenzioi nomi sotto passar 202 Botta Borghi,di Leonardo del Moro Stanga segretario ^ in che , altri con nome nelle corti italiane onore Sigismondo di Marchesino e il concittadini mantennero lo!0 di nese cremo- nelle e niere. stra- poisembra che pittrraparticolarmente il veneto dominio §otlo un nuovo prendesse indirizzo: imperocchéBoccaccio Boccaccino, il più grande a parer nostro^ fra i pittori offendere P originalità, cremonesi che^ senza di Giovanni Belerasi giovatodel fare severo lino La ^ 5 del e di Pietro Vannucci soave in questo {'^\cominciò in maniera da in del nostro è fatto non d'essersi neziani i Ve- Il feliceinnesto grandissimoonore. di dipingere antico modo con quello, da alcuno avvertito, ch'io mi sappia, , francese (-'.Prova nella lavorare bisantino, già presso scrittore italiano è la gran a chiaramente mostrar servito del modo tempo da Perugia ma solo da un di quanto asseriamo nel figuradel Cristo dipinta quale non è derno mo- sproporzionefra 4 506, la gran- li) L'anno avanti che i Veneziani venissero a Cremona (1498)il Perugino dipinsela sua Madonna per Fallare Ronora cadelli, Manna, in S. Agostino. (2) De Vari chrétien, par A. J. Rio. Paris 1855. 203 — - grandezzadel pensiero d' alta importanza che r ispirò ^ monumento come nella storia dell'arte cremonese quello signe che segna una nuova sua fase^dipintod' indelle forme dezza la e , che formò maestà Pammirazione di tuttii di Boccaccio al dai contemporanei riguardanti, ori cremonesi Fra i piti Sabatelli e air Appiani. anche fioritiin questidieci anni ricorderemo Campi, Altobello Mellone, Bonifacio no Bernardie Genesio Zelati, Bembo, Bartolomeo Lattanzio Cremonese,Alessandro Araldi, Ricco, Paolo Antonio Francesco ni TaccoScazzoli, tri. (^),e frate Antonio Tormoli,pittoredi veNe taceremo fra gliarchitetti e gliingegneri il cavaliere Eliseo Raimondi, Girolamo Bonetti,Tommaso Zezzano, Lazzaro Pozzali, Francesco Gian Lurano da Castellone, Bigallo, ('^) Ne Donato Calvi e Agaccio da Cremona fra gliintagliatori cesellatori vanno dimene Galeazzo . (1) Dipìnse a nell'anno di S. Marco il suo nel corridore Venezia 1490; che nome, or più dell'organo geva questa pittura si leg- sotto non sinistra a ci si vede, forse perchè coperto dalla cornice, (2) Dobbiamo , artista all'amico dotto lavoro su mio talché deve cav. scoperta di questo Damiano Muoni. Bìnasco, nel quale dimostra di Leonardo miglioralo le la io credo , la nostre Vedi come pittura già fosse insigne in reputarsiaver scuole. Leonardo non nostro il alla suo nuta ve- dia, Lombar- fondato ma , 204 — — ticati Tommaso Fodri, Andrea da Gasparo Pedoni (^^ Gian Giovanni ed Imerio Paolo,Tommaso sarà inutile avvertire Cremona come e come l-^)^ tipografica ^ Maria Platina, Sacchi 1^).Né in principio avesse dominio prima del poco Cremona dalle officine cremonesi Conti uscissero le Bibbie di Antonio Parte veneto ebraiche migliori opere dell'antichitàlatina.Verso nero venquelPepocamolti libri corali del Duomo ornati di caratteri e di figureminiate con isquisita eleganza. Fra ricordati con questiminiatori vanno Lorenzo Fodri che scrisse e dipinse il onore libro processionale^ Giorgiodalla Rocca autore di un di messale dipintoper commissione e le (1)É che il bel camino sua opera porta il busto SPAR-EVPEDON del Trivulzio del IHfl. terpetra 1503, il Grasselli 1J02; molto 1511? governo parlò mai memoria nelParchivio i Sacchi autori si d'Asti,dove Hymerio film (5) Ebbe la in hoc opus non Picenardi P in- pretarla meglio inter- sarebbe quest' anno fra noi era il questi tre Sommi Sacha artisti : io ne Picenardi di Cremona. sedili del coro regente domno Cremonensis fecitMCCCCLXXXXVI trovo Sono alla Certosa BartholoPaulo cum XX et :.^t, nel 1485^ in Cremona principio tipografica risi.V. Histoire de Vari de rimprimerie di J.^ Parte P A di degliintaglide' legge: Prioratum Thomas de Murra secondo che parola il di Francia. (2) Nessuno meo più Cremona l'iscrizione IHOES-GA- e L'ultima Municipiodi Parigi 1689. Calile, 203 — Schizzi Giovanni fiorini — pel prezzo d'orOj Giovanni di circa sessanta fratelliGadi, Pietro e autori di quattro bellissimi e parantifonarii\ ticolarme Antonio Cicognara che dipinse i maravigliosi corali della Cattedrale^ e alcuni pel cardinale A Scanio Sforza e per nelle Agostiniane ^ue sorelle di lui,monache da giuoco di Milano. Queste magnifiche carte ma doveano cosa esser straordinaria^ poichéè fache venissero pagate mille e cinquecento Tarocchi d'oro W. monete (1) Dalle interessantissime lettere antografedi Leopoldo nell'archivio Sommi Picenardi Cicognara che si conservano di Cremona togliamo questi squarci che si riferiscono al nostro Antonio Cicognara: Venezia, 18 Maggio 1827. la « « 4 di cui ella mi libro ben ringrazioanche di bisognerebbetrovarmi regalanotizie,ma autentico di questo quel miniatore distinto Antonio « perduto un'opportunità singolare,ed è "! quislareun « ranco « riosto,che figuravauna « era di età « « e di stile (Cicognara).Io ho quelladi ac- stata Tura, pittorerarissimo a Mantegna, bella tanto Vergine contempo- lodato dalFA- in trono sotto cui scritto: t « bel Cosimo un Chi altro ? Antonio Cicognara,o Vergin Dipinger fece questa sa che non tua fosse questo pura, figura. Antonio miniatore od 206 - — a San giorno 2Ji di giugno 1509, sacro Giov^anni Battista, un mese precisamente dopo crasi data ai Francesi, che Cremona ebbe hiogo il solenne ingressodi Luigi XTL Erano con Il li 3 Venezia t « . . . • . di « a quel mio « tà? « ai bravi « minor « V « lar destino suo paese tengo in serbo. Ma pagina,un una di autentico nome nel di Fiandra, possibileche in alcune la cedevano non i nostri senonchè fecero la Francia Vi è Cicognaraminiatore,che non cognizionedi quell'Antonio so qual relazione aver possa con quelP Antonio il quale età faceva dipingere a Cosimo nella stessa Tura bellissimo un « « che deve essere carte « né t ce sa che sono di neppure a Venezia quel passo mandato « che « mazzi « reverende monache. esprimono di carte come da ha e conosco, veneta col o di D. è in Bordìgalloe Antonio tarocchi Senato. rendo Busca casa forse cremonese, Le ... Altro é Si vede che Sua era , , in- quello grazieper aver di G. G. Torresino Cicognara abbia per di mazzo Mantegna padovana. Attendo del privilegio non un di sono Il bellissimo signe d^'autor milanese, se Visconli Gonzaga. in casa « . 1829. scuola .... . persona? (Gian Giacomo) qualche dettaglio ed é fatto sia la slessa se . Costabili,o nella galle- né tarocchi,né sono non il conte Gennajo Trivulzio * quadro in Ferrara, che presso chi li 29 « € o ria di Berlino: Venezia t" la manda . « e singo- un Ella mi del mondo! cose una antichiquellarispettabile della riforma prima Inghilterra le abbia , quelliempirono di lavori, e numero quan- libercolello Quei nostri antichi miniatori italiani miniatori una (Antonio Cicognara) non riuscire di trovarmi reliquiacol ^ sviscerato antenato « € Ella ha . 1827. tilà di belle notizie che « « Giugno Eminenza mollo in miniato e uso per le il giuo- 207 — - di Ferrara lui il duca il marchese di Man-- , tova^ quellodi Monferrato,il marchese luzzo,il nunzio di Sa- l'ambasciatore Pontificio, di Spagna e sette cardinali. Fu incontrato che vestivano abiti di alquantigentiluomini turchina Francia ricamata nelle residenze co « che, e « Monsignore è non il dri et « so « sente « sto mi « se « figliodi quel » 1829. 22 sua sbaraglino. a mi gennajo'anno corrente dette de Tarocchi de carte alV ili. et rev. il cardinale da veduto me Mons'g. Ascanio disse ella essere scrive di e « che « capire come cevere con morisse nel 1475 nacque il detto avo, Archivio autografe segue. Picenardi Sommi in d"*illustri personaggi — Cremona seconda era conse- il soli anni (*) due allora fosse e per siccome e spento nel 1477, cosi il presente del mazzo, quel viene in età di soli 9 anni il ragazzo che il Moro Visconti, figlia Bianca di FilippoMaria Visconti, ne illegittima guenzache Filippoera avo di Ascanio: « Bordigailo.Ma fratello di Lodovico Sforza fece-gre- et ne Sforza, ecc. Que- M. il testo del cronista Ascanio Francesco dinaie Ascanio « di scrivesse proposito di Antonio Gicognara: 1454 in quest'anni nostro Antonio Cicognara excellente pittorede quabravo miniatore, miniò et dipinseun magnifico m.az- « « delie Mona- conventi il Tassoni erano ella in no « i beneflcii Con ...... « nei e di che: 15 Settembre Bologna « Vescovili ta se- onore passar dovea ove meravigliache Giuocava « d'oro,in gigli le strade (^)^e t a da non car- prima posso potesse ri- Monsignore, ( Lettere -— serie -=- 1757 — ìN. 141, 142, 152, 155 ) 184...., (1) Compendio, (*) Ascanio non ecc. nacque castello di Cremona^ e Grumello, Cron. nel i475 nel 1484 , ma fu creato bentì il 23 cardinale. Marzo i455 nel 208 — di ornate — , di archi trionfali. Questi e tappeti vi si leggevanoiscrizioni allusive che ci furono conservate ligente dicircostanza, sei,e erano alla dal Bordigallo. di S. Agata erano scrittiquesti due SulFarco distici: FIDES SOLA IN DRUS MUNDO, TERRIS FLORET CAESAR IN SCIPIO; RES LUDOVICUS .... EGIPTO POMPEIUM FRANCUS in vicinanza di S. Elena TUTUS FRANCORUM ET JUSTITIA HUNG Sull'arco a PIA LIBERTATIS ET FLOS LILIUM quelloa LUCIFER SACRAQUE ANTE IN (?):ALMA DOMINO. S. Leonardo: PIENTISSIMO, POPULIS IN MAXIMO VIRTUTIBUS GLORIA, ET HONOR QUEVIT DILIGITE LIBÉRALISSIMO, CIVIBUS REGIS POTEST. RONO INVICTISSIMO, LUDOVICO In REGI CIVES quelloa In ESSE QUILIR. AMOR MAJESTAS TECMINE SUB POPULI AFROS ET VENETOS. ITALIA quello innalzato questialtri: FELICES S. Marta: ET lUSTIGIA PAGIS PATER. PAX AMICA ? S. Silvestro: DIEM MAJESTAS ALTER AMANS. VINXIT, In VIVITE ET REGNAI UNDIQUE TERRAM REGIS ILLUMINAI UBIQUE VALET. ORTU 2ì0 — indi tone Crema a Milano Lodi a , 5 — fmaliDente e e raccogliendo applausi 5 a donativi per la via ^*), tutta fine in Cremona ebbe Così Veneziani dei principioquello degli stranieri.. e però il Duole il dominio considerare quanto odio i con nostri antenati cacciassero il governo di quella che pur fu detta buona madre Repubblica, de' sudditi duole il veder glistorici nostri diffondersi neglielogidi principi forestieri nelle descrizioni de' loro ingressi nella città che, mascherata a festa^applaudivaa' nuovi simile al saltimbanco che ha il risa tiranni, nel cuore. Anche il gosul volto e l'angoscia verno : ^. Ì509. 3 Antonio, Lodovico e ebbe (conf. dei Trecchis. Luglio.Pro noi fra di S. Marco Girolamo le pur priv.a sue. favore dt fratelli Trecchi),pag. 151, tergo. 1509. iol pag. 1o09. Tinctis. Luglio. Pro 11 (conf.priv. per Luigi Tinti), tergo. Ponzonibus. lo Die. Pro Antonio canonici 1509. Pro canonicìs e S. Petri in Pado ( a favore di Galeazzo concessi Maria Pietro,Angelo)pag. 153. di S. Pietro al Po) pag. Manariis da a lui da Ludovico (1) Grumello, Cron. cil. il , , , Luglio. Pro Gio. Francesco Vincenzo Giovanni , Luigi, Paolo, Giacomo, 1509. 5 co Cosimo, Mar( conf. privi!. Bianca (abbate e- 157, tergo. Manara Maria, da per vilegi pri- Galeazzo Moro), pag. 166, tergo. 2ii - feste,le alta, pompe sue venerata e italiana. noi d onta lei: e giusta (^), si aprirono le esultanze e iinire, i nostri nostri sui errori caramente storia dalla e e o core, la tua Fammirazione è Leone^ "duci gemiti da sarà per XII, Gallor. Duomo e è lontano tutta Rege di stre no- ultima f afferma. Ma pianti,perchè il giorno fa che il tuo la terra. Inviciiss. bello Venetis Cremona.) duta. ven- pagati divorata,e te expulsis profligatisquejusto imperanli. (Nel discordie la nostra ^ Ma con e abbiamo fu duto ve- confusero d'Europa non ruggito echeggerà (1) Ludovico abbiam tradita gli se , ga, lun- delf/^quilagrifagna^ma stanco nemica noi generosamente laguna partono il Leone che ^ non straniera straniero. noi sulle , quella di sventure dominatrice antica mare affer- che era gemiti si ritorneremo Non vittoria un^ crudele, sanguinosa, quelli deir di festeggiòlo ria glo- repubblica quasi modo la e fu possiamo quasi posteri memoria per suonò gloria:^e la noi, in fra ai rimanesse detta veneziano nome temuta Eppure distrutto non del ogni vestigiodi questa che fu ^ — et Mediolani urbi feliciter O f .Ti ta 1 — — "«" BOCUMEMTO ( Archiv. Die di Venezia (jeìi. ). xxj Januarj MccccLxxxxviiij. Provisoribus nostri Creinone. SapienlesConsilij Franciscus Fuscarenus. SapientesT. Volendo che è noi le Intrade deir lll.mo ogni per ma siano et quei Vescovado Monsignor Ascanio de xMinistro del Vescovo nate, bon firme. scosse, ne conveniente de non respecto Cremona, quale siano per alcun administrate,guber- intacte con«^ervate,acciò da bisognand quelleab- possimettere in beneficio et ornamento el no. della Chiesa et del Vescovado, volemo et cum che tutte le stro Consigliode pregadi, e comandemo intrade del Vescovado predeUo, et tutte altre intrade gnor Monsiche possedesse su quel territorio nostro esso Ascanio de altri benefici scuoder e sequestrar dobiate perfino altro ne sarà imposto et comandato intacle per sino che altro sarà et acciò quelle restano deliberato,intention nostra è e cosi ne comandemo si debino sotto tre chiave da esser che quelle metter di la seconda tenute una per Vuj Rectori per uno stra quellicittadini,che per quella fedelissima Città nosarà deputato,la terza per il principal Canonico Item di quellaChiesa Cattedral che sia cremonese: se , , , siano et scosse et sequestrate le intrade dell' Abazia 213 ~ del lll.mo territorio da Cardinal nostro, esser et consegnate - s. Severin de tutti altri come e FINE. che possiede benefici nel modo su che quel de possie- sopradetto. INDICE Capilolo primo 1 pag. ..•••. Documenti " 23 ........ Capitolo secondo » Documenti Capitolo » terzo •....;•» » quarto » Documenti 125 149 166 ..••..•.» Capitolo 65 loi Documenti Capitolo 39 quinto » Documento » • • . 193 212