IL SECOLO XIX genova MERCOLEDÌ 15 MAGGIO 2013 17 MENTRE L’UNIVERSITÀ INCASSA PARERI DI LEGITTIMITÀ PER IL TRASFERIMENTO DI INGEGNERIA SULLA COLLINA DELL’HI-TECH Esselunga-Coop, ultima sfida a Sestri Sentenza in arrivo sul ricorso del gruppo lombardo. Ricadute sul piano Esaote per Erzelli IL CASO DANIELE GRILLO LE AREE Progetto Esselunga su area ex Cognetex Area Ericsson destinazione da definire via M arsig lia PERCAPIREchil’avràvinta,traEsselunga e Coop, ora tutti parlano di giugno.LapartitaèquelladiSestri:sudue aree distanti poche centinaia di metri via l’una dall’altra, nel 2010 furono preMa Progetto nar sentatedaiduecolossidellagrandedia Coop Liguria stribuzioneduedifferentiideeprogetsu area Esaote tuali. Quella di Esselunga sull’ex area Cognetex di via Albareto venne bocciata da Tursi. Che poi, però, non troppo tempo dopo giudicò compatibile via A lbare col futuro dell’urbanistica del luogo il to disegno di Coop sulle aree di Esaote, pedina fondamentale perché l’azienda del biomedicale riesca a emigrare a 1,7 km sulla collina di Erzelli. Conseguenza: Coopsette, Unieuro, ex fonderie ricorso al Tar del colosso lombardo e Toys Center Multedo una lunga attesa per la sentenza. Che, appunto, pare imminente, meno di un GRAFICI IL SECOLO XIX mese.Ilpronunciamentoinquestione hauncarattereadirpocodirompente: Nel nuovo distretto direzional-commerciale tra via Albareto e via Siffredi, dopo l’apertura di un albergo, di uffici e di alcuni negozi, sono previsti due se il Tar darà ragione a Esselunga, il progetti di sbarco di nuovi insediamenti della grande distribuzione. Il piano regolatore non permetterebbe la concomitante apertura dei due presidi Comune dovrà ammettere la costruzione di un supermercato dell’azienda CONFERMATO ANCHE PER QUEST’ANNO L’INVESTIMENTO DI 121 MILA EURO di Bernardo Caprotti. E non potrà più ammettere il progetto di Esaote e Talea, braccio immobiliare di Coop. Un argomento che preoccupa non poco anche chi sta lavorando all’attrazione di nuove aziende sulla piana del parco scientifico tecnologico. EdirecheilTechnologyVillagepare vicino al vero decollo, e cioè alla firma dell’accordo che prevede il trasferimento della facoltà di Ingegneria sulla CENTOVENTUN mila euro per un alcollina tra Sestri e Cornigliano. Il rettro anno di cura delle aiuole di Cortore dell’Università di Genova Giacoso Italia. Si è impegnata a sborsarli mo Deferrari si dice per l’ennesima Esselunga, che con questa presenza volta «ottimista». Però questa volta - con tanto di targhette pubblicital’ottimismo è supportato da carte, dorie - continua a manifestare l’intecumenti di “garanzia” firmati da enti o resse per lo sbarco a Genova di un professionisti esterni rispetto alla viproprio punto vendita. Oltre all’area cenda e ai suoi attori. In particolare di Sestri, infatti, da tempo esiste adesso l’Ateneo sarebbe in possesso un’opzione di insediamento in via del parere di legittimità di Valerio Piave, ad Albaro. Ne è prova il fatto Onida, al quale sono stati sottoposti che l’azienda continua ad accollarsi tutti i contratti riguardanti comprail costo dell’affitto degli storici locali vendita degli immobili e la costruziodei concessionari di via Piave. Altra ne della nuova sede della facoltà. Coprova è la conferma della cura del me ulteriore rassicurazione, la Regioverde dello spartitraffico centrale nehachiestoeottenutounparerepredel vialone fronte-mare. Sul fronte ventivo da parte della Corte dei Conti di Albaro la battaglia ha premuto della Liguria, interpellata in merito al sulla presentazione di osservazioni percorso relativo alle alienazioni preal Puc che ancora devono ottenere viste dall’Università per far cassa e risposta da parte della giunta. spostareIngegneriadaAlbaroaErzeli ed iffr S via IL GRUPPO CAPROTTI ANCORA SPONSOR DEL VERDE IL PRESIDENTE PITRUZZELLA: INDEBITI OSTACOLI ALL’APERTURA. GUCCINELLI: RISPETTATE LE NORME COMMERCIO, ANTITRUST CONTRO LA REGIONE «DISCRIMINATA LA GRANDE DISTRIBUZIONE» LA LEGGE REGIONALE sul commercio nel mirino dell’Antitrust, che ipotizza «ingiustificate discriminazioni» nel settore della grande distribuzione. Secondo l’Autorità garante della concorrenza e del mercato, la Regione avrebbe posto indebiti “ostacoli” all’apertura di nuovi centri commerciali: quelli con superficie superiore ai 1.500 metri quadrati. In una lettera indirizzata al presidente del consiglio regionale, Rosario Monteleone, il presidentedell’Antitrust,Giovanni Pitruzzella, contesta i requisiti imposti dall’Ente - al paragrafo 5 della deliberazione numero 31 votata dal consiglio regionale il 17 dicembre 2012 - «per l’apertura di nuove strutture di vendita di grandi dimensioni». Cogliendofiordafiore,Pitruzzella cita una serie di “paletti”, tesi a limitare l’impatto ambientale dei nuovi insediamenti ma che, a suo dire, produrrebbero alla fine una distorsione della libera concorrenza. Ovvero un indebito vantaggio XnLYJLdlFuNUuWLYSgkI0J9wYX7iffRNfgJtXL86/E0= per gli operatori già presenti sul mercato della grande distribuzione alimentare che, in Liguria, è quasi tutta targata Coop. Non a caso, i bene informati sussurrano che la reprimenda dell’Authority nei confronti della Regione sia stata ispirata dalle proteste di Federdistribuzione che raccoglie i maggiori (e più agguerriti) concorrenti del mondo delle cooperative: da Esselunga a Carrefour a Auchan. Il primo requisito che l’Antitrust chiede alla Regione di «riesamina- 13 i requisiti imposti dalla Regione per l’apertura di nuovi centri commerciali re», e possibilmente di rimuovere, riguarda l’obbligatoria dotazione per i nuovi poli commerciali oltre i 1.500 metri quadrati - di una vasca per la raccolta delle acque piovane, da riutilizzare per «l’innaffiatura e illavaggiodelleareeoaltriimpieghi senza acqua potabile». I nuovi progetti devono, ancora, prevederepuntidiricaricaperiveicoli a trazione elettrica, “barriere” di piante e alberi come protezione contro l’inquinamento da polveri e altri dispositivi per l’abbattimento del rumore. Sin qui gli esempi portatidaPitruzzella.Inrealtà,ladisciplina prevista dalla giunta Burlando e avallata dal consiglio «in materia di commercio al dettaglio in sede fissa», è ancora più stringente. E spazia dall’installazione di «fonti rinnovabili per la produzione di energia elettrica» all’attivazione «di specifici programmi» per ridurre la produzione di rifiuti e imballaggi. Tutte norme che l’Antitrust bolla come «asimmetriche, poiché rappresentano adempimenti posti solo a carico dei nuovi entranti e nonapplicabiliallesuperficidivendita esistenti, in tal modo ingenerando ingiustificate discriminazioni a danno della concorrenza». Ingiusto, per il Garante, che gli ultimi arrivati sopportino investimenti e costi maggiori dei “vecchi” operatori per rispettare vincoli che dovrebberovalerepertutteleimprese indistintamente «nella tutela dell’interesse generale». «Quella dell’Authority - replica l’assessore regionale al Commercio, Renzo Guccinelli - è una semplice raccomandazione: vedremo, col consiglio, quali modifiche eventualmente apportare. Riteniamo, tuttavia, di aver agito nel pieno rispetto della norme nazionali e nelle nostre prerogative. Oltretutto, l’ultima parola sulla possibilità di aprire nuovi centri commerciali spetta ai Comuni. E dunque, se anche accogliessimotutteleprescrizionidel Garante, all’atto pratico non cambierebbe nulla». V. G. li. La Corte si è riunita venerdì e, secondo indiscrezioni per ora non confermate, avrebbe prodotto un documento positivo sull’iniziativa e le procedure individuate. Carte buone per convincere gli organi dell’Ateneo a mutareilpropriopronunciamentosul trasferimento, per ora ancora fermo sul no. In attesa dell’Università, non senza qualche difficoltà economica a Erzelli si continua a lavorare per attrarre aziende, lavoro e ricerca. Il secondo edificio, dopo quello inaugurato nel 2012 e occupato da Ericsson, è quasi terminato, pronto a ospitare gli uffici diSiemens.Ilterzopresidioindustrialeinattesadiprogettareilproprioedificio è Esaote. Esselunga permettendo,però.Inquestopuntosiinseriscela battagliadeisupermarket.SuSestrida diverso tempo è in corso una battaglia giudiziaria al Tar. Dopo il no della Regione sul progetto di via Piave, Esselunga nell’agosto 2010 si affidò alla società Levante Immobiliare per reperire un altro spazio utile ad aprire un grande supermercato da 2.600 metri quadratiaGenova.Ilprogettoottenne il sì degli uffici della viabilità, ma soltanto pochi mesi dopo spuntò un altro progetto, quello studiato da Talea, immobiliarediCoopLiguria,sulleareedi proprietà dell’azienda di Esaote. Esattamente un anno fa la società decise di presentare un maxi-ricorso al Tar della Liguria. Il pronunciamento rispetto aquestaopposizionedeveancoraarrivare, ma pare davvero imminente. In casoEsselungaottenesseragione,non si tratterebbe di una prima volta. Il primo supermercato ligure aperto dall’aziendadiPioltellonellospezzino seguì proprio questo percorso, ottenendo il sì all'insediamento soltanto dopo una sentenza del tribunale amministrativo. Se così fosse, le prospettive di Esaote di riuscire a trasferirsi si ridurrebbero. Nelle aree che l’azienda di Carlo Castellano lascerebbe è stato previsto un insediamento con funzioni residenziali, alberghiere e commerciali,el’aperturadiunanuovaCoop-o meglio lo spostamento del supermercato di via Merano - costituirebbe l’elementoprincipaledell’operazione. Senzaquesta“benzina”,laprospettiva del trasferimento potrebbe bloccarsi. In questo caso, Castellano l’ha sempre detto,Esaotepotrebbespostareuomini e produzione a Firenze. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA PARTE DEI DIPENDENTI ASSORBITI DALLE AZIENDE DI TURSI E REGIONE Fiera, il piano salva-esuberi assunti in 21 dai soci della Spa I DETTAGLI verranno comunicati ai sindacati domani, ma sul percorso di salvaguardia dei posti di lavoro dei 31 dipendenti dichiarati in esubero da Fiera di Genova ora esiste un progetto. Al termine di un lungo ragionamento, fatto di pareri di legittimità e di analisi dei profili professionali da ricollocare, i soci di Fiera (Comune di Genova con il 32%, seguito da Regione Liguria-Filse con il 27%, Provincia di Genova con il 22%, Camera di Commercio con il 17% e Autorità Portuale con l’2%) hanno individuato le possibili destinazioni dei lavoratori coinvolti dalla partita. In base a questo progetto, il Comune di Genova si è impegnato ad assorbire un terzo della forza lavoro in esubero, e cioè 10 dei dipendenti a rischio del posto di lavoro. Non diventeranno dipendenti diretti del Comune, ma troveranno posto in Aster, Genova Parcheggi, Amiu e in altre società della galassia comunale. Altri 6 dipendenti di Fiera lavoreranno alla gestione della Darsena nautica, grazie all’impegno manifestato dall’Autorità portuale a rimandare per i prossimi tre anni l’intenzione di lanciare la gara pubblica di affidamento. Altri 5 lavoratori troveranno posto nelle società partecipate della Regione Liguria, ad esempio Filse, Datasiel, Infrastrutture Liguria e altre. Il resto degli esuberi verrebbe assorbito da altre azioni, e cioè da percorsi di accompagnamento alla pensione per i meno giovani e dalla rivisitazione del numero complessivo dei lavoratori considerati “di troppo”. Significa che rispetto ai 31 licenziamenti annunciati, Fiera potrebbe ridurre i tagli in favore di una soluzione in grado di non sacrificare neppure un posto di lavoro. A giorni si attende anche la definizione degli altri pezzi di futuro di Fiera, primo fra tutti il discorso relativo alla scissione della società in due diverse realtà che si occuperanno degli eventi e della gestione del patrimonio. Fare presto è importante, perché la Confindustria della nautica Ucina chiede a gran voce rassicurazioni sugli spazi e l’organizzazione della prossima edizione del Salone Nautico, in forte ritardo di programmazione. D. GRI.