www.chiaiamagazine.it m a ga z i n e CHIAIA Anno II - N.11 novembre 2007 S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ Distribuzione gratuita il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo Edizioni Iuppiter Group finalmente! la vigilante s.r.l. ISTITUTO DI VIGILANZA dal 1946 LRC 180447 - 23/6/98 Direzione e Centro operativo: 80142 NAPOLI - Via Carlo di Tocco, 82/84 Tel. 081 734 04 24 - 081 734 98 22 - Pronto intervento 081 734 02 88 - Fax 081 734 98 18 Internet: http//www.la-vigilante.com - E-mail: [email protected] Part. IVA 03577570637 - Camera di Commercio n. 155962 - Iscritta al N 381 - R.I. Tribunale di Napoli SOS CHIAIA CHIAIA MAGAZINE Come migliorare la Municipalità 1? Scrivi a: IL DEGRADO DELLE RAMPE LAMOUNT YOUNG NUMERI UTILI EMERGENZE-SICUREZZA CARABINIERI 112 Stazione CC (via Orazio 73) Tel. 081.681122 Stazione CC (Ferrantina a Chiaia 1) Tel. 081.417486 POLIZIA 113 Comm. Posillipo (via Manzoni 249) Tel. 081.5983211 Comm. S. Ferdinando (Riv. di Chiaia 185) Tel. 081.5980311 POLIZIOTTI DI QUARTIERE De Amicis, la palestra fantasma LA PAROLA AI LETTORI. Progetti già esistenti, ma la struttura è inagibile da anni. Al via la campagna per risolvere il problema ECCO LA MAIL PER IL SOSTEGNO: [email protected] POLIZIA STRADALE Tel. 081.5954111 SOCCORSO STRADALE Tel. 081.803116 VIGILI URBANI Tel. 081.7513177 Unità oper. Riviera di Chiaia 105 Tel. 081.7619001 PRONTO SOCCORSO 118 AMMINISTRAZIONE MUNICIPALITÀ 1 Sede Consiglio Tel. 081.7644876 Anagrafe decentrata Tel. 081.7950501 SANITÀ PRONTO SOCCORSO LORETO-CRISPI Tel. 081.2547256 GUARDIA MEDICA LORETO-CRISPI Tel. 081.7613466 OSPEDALE PAUSILIPON Tel. 081.2205111 OSPEDALE FATEBENEFRATELLI Tel. 081.5981111 - 081.5757220 DISTR. SAN. 44 Assistenza Anziani Tel. 081.2547715 Assistenza Diabetologica Tel. 081.2542928 Assistenza Veterinaria Tel. 081.2547074 m a ga z i n e CHIAIA SA P E R V I V E R E L A C I T TÀ Anno II n. 11 - novembre 2007 Direttore Editoriale Nino De Nicola Direttore Responsabile Alvaro Mirabelli Art Director Massimiliano De Francesco Responsabile Saper Vivere Laura Cocozza Redazione Iuppiter Group via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Tel.: 081 19361500 - Fax: 081 2140666 [email protected] Società Editrice Iuppiter Group via dei Mille, 59 - 80121 Napoli Concessionaria pubblicitaria Gianluca Gallo via Vannella Gaetani, 12 - Napoli infoline: 081 0321244 / 347 3728132 [email protected] Quelli di Chiaia Magazine Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo, Antonella Carlo, Paolo D’Angelo, Rossella Galletti, Rita Giuseppone, Massimo Lo Iacono, Giancarlo Maresca, Renato Rocco, Francesco Ruggieri, Nicola Sellitti, Luca Spoldi, Salvatore Tartaglione, Fabio Tempesta, Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro. Stampa Arti grafiche Litho 2 Via Principe di Piemonte, 118 Casoria Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005 Gentile redazione, ormai da anni la palestra della scuola materna ed elementare De Amicis è inagibile. Le varie amministrazioni si sono rimpallate il problema senza pervenire ad alcuna soluzione. Addirittura qualche politico, considerando la De Amicis una scuola della cosiddetta «Napoli Bene», e in quanto tale privilegiata, ha sghignazzato classificando il problema come non importante! Sono arrivata alla conclusione che non intendo trascorrere i prossimi 5 anni ad aspettare che qualcuno si decida a muoversi al mio posto per cui invito tutti i genitori che condividono il mio desiderio di fare approvare in tempi brevi il finanziamento dei progetti (già esistenti!) per la riapertura della palestra della De Amicis a inviare una email di sostegno all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Queste email saranno consegnate al presidente della Prima Municipalità per inoltrarle agli assessori all’Educazione e al Bilancio del Comune. METTIAMO FINE AI BLACKOUT IN VIA CAVALLERIZZA Caro direttore, sono un commerciante di via Cavallerizza a Chiaia e sono indignata, come la gran parte dei miei colleghi, per le ripetute interruzioni di energia elettrica che si sono verificate nei mesi scorsi. Ancora una volta siamo noi, commercianti e residenti della zona, a pagare per le disattenzioni dell’Enel su un problema che si trascina ormai da tre lunghi anni. Sappiamo che la cabina che «copre» parte di questa strada non è più in grado di soddisfare le nostre esigenze. È necessario che si intervenga al più presto perché ogni volta che il blackout s’impossessa della zona sembra di tornare al Medioevo e i disagi per chi vive e lavora nel territorio sono innumerevoli (ascensori che si fermano, negozi di alimentari in tilt, sistemi di sicurezza bloccati etc.) Ci auguriamo vivamente che nel corso di quest’inverno il problema venga finalmente risolto, altrimenti con il ritorno del caldo e l’utilizzo dei condizionatori ci troveremo nuovamente, come la scorsa estate, ad affrontare giornate disastrose. Azzurra Avallone Antonella Pane la egnalazione EMERGENZA PARCHEGGI Cercasi strisce bianche di MASSIMO GALLOTTA Nodo parcheggi a Chiaia: di strisce bianche non se ne trovano praticamente più. Eppure dovrebbe essere obbligatoria una zona gratuita in prossimità di quelle soggette a pagamento. Le auto dove le mettiamo? La Cassazione ha stabilito che nei centri urbani - ad esclusione delle zone a traffico limitato - gli amministratori comunali hanno l’obbligo di realizzare, sempre, aree di sosta libera accanto ai posti auto a pagamento a PERCHÉ IL COMUNE NON PROTEGGE LA MOVIDA? Gentile redazione, che Napoli sia il paese dei paradossi lo sapevamo già. Basta vedere come viene trattata la questione movida. L’economia dell’intrattenimento nelle città di tutto il mondo viene sostenuta fortissimamente dalle amministrazioni. Questo non succede in questa città amministrata da assessori che, forse, non viaggiano e se viaggiano non recepiscono il senso della movida. Prendi Chiaia: negli ultimi anni c’è stato un incremento dei bar, dei locali notturni e dei ristoranti. Quindi, il Comune ha rilasciato più licenze. Invece di incentivare queste attività, però, l’amministrazione le calpesta non prevedendo le strutture adatte per sostenerle (parcheggi) e soprattutto non disponendo un adeguato controllo delle forze dell’ordine. Ovviamente i locali devono rispettare le leggi, ma devono essere innanzitutto messi nelle condizioni di lavorare. La movida è fondamentale per la vita di un quartiere ed è per questo motivo che va protetta. Fabio Esposito S GUARDIA DI FINANZA 117 [email protected] Non finiamo mai di ringraziare i nostri sempre più affezionati e numerosi lettori per le tante segnalazioni che ci inviano e che noi cerchiamo di trattare nel miglior modo possibile su Chiaia Magazine. La signora Raffaela Mustilli ha scritto: «Vorrei segnalarvi lo stato vergognoso in cui si trovano le rampe Lamount-Young. Ora la nuova segnaletica al Chiatamore indica il percorso pedonale! A prescindere dai faraonici e fantasiosi progetti che riguardano la riqualificazione generale della zona in questione, è possibile ottenere una ordinaria pulizia per permettere ai coraggiosi pedoni di districarsi tra spazzatura, carcasse di auto abbandonate, stenditoi e svariati recinti abusivi tipo balconcini?». Gireremo la domanda al Presidente e ai consiglieri della Prima Municipalità. Su via Chiatamone ha scritto anche Ciro Saggiomo, il quale denuncia: «L’altro giorno sono caduto dal motorino, e fortunatamente andavo piano, a causa di una buca killer che si trova a metà di via Chiatamone. Non riesco a capire perché ci si dimentica della normale manutenzione delle strade e dei marciapiedi che è, soprattutto oggi, tra le priorità più sentite dai cittadini». Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia) Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando) Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia) VIGILI DEL FUOCO 115 2 fascia oraria. Come mai a Napoli le strisce bianche sono impossibili da trovare? Il Comune dovrebbe realizzare «adeguate aree destinate al libero parcheggio», come previsto dal comma 8 dell’art. 7 del codice della strada». Nell’attesa dei benedetti parcheggi interrati, chi vuole parcheggiare a Chiaia è costretto o a pagare i garage privati o a girare, per ore e ore, nella speranza di trovare un posto nelle strisce blu. AI NOSTRI LETTORI «Sos Chiaia» è un contenitore di denunce e proteste contro disservizi, inciviltà ed emergenze urbane e non. La nostra intenzione è quella di affondare il bisturi nel degrado ambientale, segnalando tutto nero su bianco e richiamando chi di competenza alle proprie responsabilità. Invitiamo i nostri lettori a indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per rendere più vivibile la città. Contiamo su di voi. Le lettere, firmate con nome e cognome, vanno inviate a Chiaia Magazine Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli oppure alla e-mail [email protected] PRIMO PIANO CHIAIA MAGAZINE 3 Manifesto selvaggio, stop al flagello LA DENUNCIA. La gente: repressione per chi deturpa i muri di palazzi, chiese e monumenti. La legge c’è, ma è ignorata. Comune in ritardo: «Faremo di più» Alvaro Mirabelli ella città più inguaiata della penisola, quello di manifesto selvaggio sembra l'ultimo dei problemi. E invece è un reato e fa guasti gravi: dalla lesione d'immagine della metropoli al danno economico per privati e Comune. Il flagello, per la verità, è nazionale, ma a Napoli i vandali sono sfrenati. E le ragioni sono evidenti: impunità consolidata, repressione scarsa, rimozione inefficiente, senso civico sotto lo zero. Ed ecco servita la «monnezza a parete», arazzi chilometrici di carta straccia su ogni tipo di muro. Pubblicità fuorilegge alla faccia di chi si indigna, pubblicità-regresso dalla doppia paternità: quella del committente, che viola le regole per risparmiare, e quella dell'attacchino pirata. Un mattatoio degli scrupoli in cui si è infilato persino il legislatore. Fino al dicembre 2006, infatti, committente ed esecutore hanno imbrattato alla grande, anche grazie ad una norma da burla: la sanzione insomma scattava solo per l'attacchino beccato in flagrante. Una vergogna, però, cancellata dalla Finanziaria 2007 che ha introdotto la tolleranza zero in materia. Un passato da dimenticare. La nuova legge, intanto, mette a nudo i limiti di quella vecchia che, fino al dicembre 2006, ha reso di fatto invulnerabili tutti i colpevoli. Una norma indulgente, confezionata per salvare soprattutto alcuni furbastri: cioè quei politici abituati, sotto elezioni, a praticare senza rimorsi l'attacchinaggio brutale. L'«affissione canaglia», però, è stata ed è gettonatissima da chiunque voglia pubblicità a basso costo: partiti, circoli, organizzatori di eventi e quant'altro. Tutti con licenza di imbrattare, complice anche l'inerzia dell'Autorità comunale. N Via Nicotera Muro sfigurato dai manifesti fuorilegge La svolta. Dallo scorso gennaio, però, c'è una legge che parla chiaro: la n. 296 (vedi Finanziaria 2007: commi 157, 176, 177, 178) che finalmente castiga duramente l'affissione illegale. In sintesi, la flagranza di reato non serve più e le sanzioni pecuniarie (pesanti!) colpiscono anche i committenti, in passato intoccabili, mentre le spese di rimozione e pulizia degli spazi, sostenute dal Comune, vanno a carico di mandante e attacchino (ndr. A Napoli, però, le spese di rimozione sono già incluse nelle sanzioni pecuniarie previste). La nuova legge, dunque, assomiglia a un miracolo. Che fa giustizia 2 volte: la prima nel nome della città perché vengono puniti nel portafoglio gli strafottenti che lordano i muri di palazzi, chiese e monumenti, violando il codice penale (art. 663) ed evadendo la tassa di affissione, la seconda a tutela di chi, pagando, affigge secondo la legge. Un solo dubbio, ma grosso: il Comune, che ora non è più disarmato di fronte ai trasgressori, avrà la capacità di premere il grilletto della legalità? Già, perché lo scacco matto è in 4 semplici mosse: vigilare, multare, pulire e incassare pure un mare di soldi. Come succede a Roma dove 38 squadre comunali girano dalle 7 alle 20, per ripulire e monitorare senza pietà gli abusi. Risultato: da gennaio a luglio 45mila multe e un introito di 31 milioni di euro. Chiaia in prima linea. Un esempio, quello romano, che piace a Fabio Chiosi, presidente della Municipalità 1, quartiere martire degli scempi di carta e di colla: «Controllo e denuncia senza guardare in faccia a nessuno. Nell'immediato allerteremo i vigili urbani della 6° Unità Operativa, poi creeremo una task force su Chiaia». L'ultima parola, però, spetta a Elisabetta Gambardella, assessore comunale al Decoro e Arredo Urbano, ma competente anche per Pubblicità ed Affissioni: è lei infatti ad esercitare funzioni di controllo e di indirizzo nei confronti dei vigili urbani, preposti al monitoraggio dei manifesti illegali e alle relative sanzioni, e nei confronti della Elpis (la società attraverso la quale il Comune gestisce il servizio di pubblica affissione) cui spet- ta la rimozione dei manifesti illeciti e la pulitura delle superfici vandalizzate. Chiamato in causa, l'assessorato al Decoro e alla Pubblica Affissione replica: «Innanzitutto una precisazione: la vecchia legge salvafurbi non è mai stata accolta nei nostri regolamenti attuativi. In ogni caso: ben vengano le nuove norme repressive. Per sconfiggere il fenomeno, però, - spiegano i tecnici - puntiamo innanzitutto a prevenire. Il piano è in 4 punti: abbassare i prezzi di affissione per cinema e teatri e riservare ad essi spazi esclusivi, sfruttare per l'affissione anche le recinzioni dei cantieri, negare contributi e patrocinio agli organizzatori di eventi responsabili di attacchinaggio proibito, aumentare gli spazi di affissione medio-piccoli e diminuire i maxiformati». Critiche e repliche. Una strategia che a Chiosi non basta: «Il servizio di pubblica affissione, gestito dalla Elpis, - dice il presidente - resta carente: i risultati dell'opera di rimozione dei manifesti illegittimi, ad esempio, sono sotto gli occhi di tutti: vi sembra una città pulita? Insomma: prevenire va bene, ma occorre anche sanzionare chi sgarra e poi ripulire gli spazi». Che alla prevenzione occorra affiancare la repressione, però, lo pensa anche Elisabetta Gambardella: «E' una battaglia di civiltà. Su manifesto selvaggio occorre inasprire il contrasto. Anche verso chi invoca rigore e poi è il primo a sbagliare. E dunque: sul fronte del controllo e delle sanzioni, occorre più vigilanza della Polizia Municipale che mi impegno a coinvolgere. In secondo luogo, va anche attivato un più efficace intervento di pulizia: pertanto chiederò alla Elpis di fare sempre più e meglio il lavoro che gli compete». Già, ma che i tempi siano veloci. IL CORSIVO di MASSIMILIANO DE FRANCESCO LA «MATTA» DI CHIAIA L’unico modo per spiazzare - molto più rudemente «incatastare» - i governanti di «Napolirotta» era coglierli di sorpresa con la piazza. Non c’era altra via per stanarli, avvertirli, spaventarli. Era la piazza l’ultima carta che la società civile, accusata di pensare come un bradipo e agire come uno struzzo, doveva giocarsi. Così è stato. Quasi nessuno, però, credeva che la carta sbattuta da Chiaia in faccia al Comune fosse una formidabile «matta». Carta che, nel sette e mezzo, detta legge perché immarcabile, quindi vincente. Dieci novembre, dieci di denari. Quel giorno, il banco della sindaca e degli assessori è saltato. Un sabato da matta. A scrivere la poesia dell’imprevedibilità sono stati in tremila, ma soprattutto a pensarla e volerla sono stati in pochissimi. Un pugno di matti, per fortuna. E con un’idea chiarissima: nessun cappello politico sulla manifestazione. Prima di arrivare al ruggito di piazza dei Martiri, quel pugno di matti ha dovuto, giorno e notte, smantellare lo scetticismo, convincere attici e bassi della libertà del corteo da ogni spettro di partito e, soprattutto, ha dovuto tapparsi le orecchie per non sentire le imbattibili voci del pessimismo, del «non serve a niente», dei sottili distinguo, voci spesso di chi, in questa città, è abituato a fare le barricate con i mobili degli altri. Voci come quella del politologo Paolo Macry che intervistato dal Mattino prima della manifestazione, ha minimizzato il corteo non capendone forza e intenti e rifugiandosi, infine, nel solito refrain di Chiaia «isoletta» felice, con l’amministrazione che «tutto sommato ha protetto se non favorito questo pezzo di città». Ma dove vive Macry? Alla Riviera di Chiaia. Come ha vissuto Macry il fermento di Chiaia prima del ruggito? Non l’ha vissuto perché, leggiamo, stava da settimane a Pavia per lavoro. Politologi in trasferta a parte, il colpo inaspettato del dieci novembre, la «matta» di Chiaia non solo ha tramortito sindaca e assessori, ma ha confuso, e non sappiamo se risvegliato, un centrodestra mai fino in fondo opposizione. Nel suo «Dizionario del diavolo», lo scrittore americano Ambrose Bierce scrive: «Tagliandogli le gambe, l’opposizione impedisce al governo di correre verso la rovina». Crediamo che una parte cospicua dell’opposizione in questi anni sia stata bravissima a regalare al governo resistenti scarpe da corsa. LA COPERTINA CHIAIA MAGAZINE 4 CHIAIA IN PIAZZA E NAPOLI RISPONDE DIECI NOVEMBRE. Politici spiazzati: la società civile si riprende la città. In tremila per reclamare il diritto alla buona amministrazione. Delegazioni da tutti i quartieri Oscar Medina hiaia in piazza, in tremila per la legalità e la vivibilità: prove tecniche di una rivolta il cui senso è sfuggito a Rosa Russo Iervolino. «Incomprensibile», ha dichiarato laconica. Poi, a ruota, altri scampoli di disappunto: quelli degli assessori. Un mix di panico, dispetto e veleni. Gennaro Mola, assessore al Traffico, incredulo: «Perché andare in piazza? Non se ne poteva parlare?». Giulio Riccio, titolare alle Politiche Sociali, inviperito: «Lo striscione su Fabiola Di Capua, la ragazza uccisa un anno fa dal lampione, è un’indegna speculazione». E poi si è scoperto che lo striscione lo ha voluto la famiglia Di Capua. Giorgio Nugnes, assessore alla Manutenzione, smarrito: «Uno prudente come il cardinale Crescenzio Sepe che aderisce alla protesta della città opulenta…!?». Un festival della bile che la dice lunga sullo scollamento tra il Palazzo della politica e la città reale. Ma quel 10 novembre è ormai un punto e a capo: Comune infilato in contropiede dai cittadini del salotto «incazzato» di Napoli, la cosa è finita su giornali e televisioni di tutta Italia. L’autogol. Più di tutti, spiazzata la sindaca quando, incalzata dalle richieste dei 3mila di Chiaia (parcheggi, sicurezza, etc), si è fatta autogol, dichiarando: «I fondi sono pochi». Già, perché se i conti non tornano, la colpa è pure dell’imbarazzante sprecopoli di casa nostra. Gli spunti non mancano. Al Palazzo delle Arti di Napoli (il Pan di via dei Mille) la spesa è stata di 7 milioni di euro da marzo 2005 a ottobre 2006; e, dal dicembre 2006 ad agosto 2007, quattro eventi sono costati 865mila euro. La contropartita? Visitatori col contagocce, turisti zero. Ma Palazzo San Gia- C como scivola anche sulla questione dei viaggi degli assessori: il campione delle missioni all’estero è l’assessore alla cultura Nicola Oddati. In primavera, con tanto di staff, è andato in Cina per l’«Expo China»; a giugno è volato, lui e relativi accompagnatori, a Monterrey (Messico) per il «Forum delle culture 2007»; poco dopo è sbarcato a Barcellona per candidare Napoli al «Forum delle culture 2013»; infine a novembre è ripiombato a Monterrey, e non da solo, per l’ormai famigerato «Forum delle culture 2007». Gran cosa la cultura: ma quanto ci costa l’assessore con la valigia? E a proposito di assessori: la Procura della Repubblica sta indagando sulle auto blu del Comune, destinate agli assessori: 16 Alfa Romeo, con autista, che costano 800mila euro all’anno solo per manutenzione e assicurazione. Il sospetto è che qualcuno, con l’auto blu, ci sia andato in vacanza, che qualcun altro ci mandasse l’autista a fare la spesa, che alcuni, con l’Alfa Romeo pagata dai contribuenti, ci andassero a cena nei ristoranti del centro. Infine i consiglieri comunali: nel preventivo 2007 la cifra ad essi destinata è triplicata rispetto al 2006. Pazienza esaurita. E così, su un piatto della bilancia la gente di Chiaia ci ha messo i pessimi esempi di alcuni amministratori e lo scarso rendimento di altri: poi, sull’altro piatto, ha depositato il proprio avvilimento no limits. Quindi ha infilato in un unico conto monnezza, rapine, buche, bullismo, coltellate, vandalismi, commercio allo sfascio, traffico e questione morale. Infine ha scelto di alzare la voce, marciando per strada. Scavalcando coi risultati anche l’ironia di chi ha parlato di protesta griffata: sarcasmi a perdere, smentiti dalle diverse anime IL TRIUMVIRATO DELLA RISCOSSA Paolo Santanelli (Consulta Chiaia per Napoli): «La gente di Chiaia, gente che lavora e desidera il rilancio dell’intera città, ha aderito compatta alla manifestazione. La battaglia per il quartiere inizia ora. I nostri nemici sono i problemi di Napoli. Saremo noi, da ora in poi, a dettare i tempi all’amministrazione. Siamo stanchi di essere malgovernati». Giuseppe Marasco (Consulta Chiaia per Napoli): «Chiaia finalmente si ribella all’illegalità. L’amministrazione deve porre fine al politichese che non porta a nulla di costruttivo. Vogliamo i fatti e non intediamo più che le soluzioni vengano rimandate. Un ringraziamento particolare va al Cardinale Crescenzio Sepe che ha appoggiato con entusiasmo il corteo». Nino De Nicola (presidente Nuove Botteghe dei Mille): «Da Chiaia a Chiaiano: tutta la città si è ritrovata nel nostro quartiere per dire basta all’incapacità dei governanti e per sconfessare chi ancora s’inventa le battaglie tra quartieri ricchi e poveri. La società civile acquista un nuovo potere contrattuale, libero dal gioco dei partiti. Questa è la vera sfida contro il Palazzo». La vignetta di Malatesta Dopo la marcia del 10 novembre, immediatamente, la sera, sono scattati i blitz nei locali dell’intrattenimento. Ad alcuni è sembrata una reazione alla protesta di Chiaia. Malatesta, corsivista e vignettista del «Roma»,inizia con questo tema la sua collaborazione con Chiaia Magazine. di un corteo in cui i «borghesi» di via dei Mille si sono ritrovati a braccetto con i «compaesani» del Vasto e della Torretta, con i commercianti di mezza città, con le associazioni civiche di Secondigliano, di Bagnoli, dei Decumani, di Casoria, con le mamme coraggio di Chiaiano. «Tutti arcistufi e convinti che Napoli o si salva tutta o affonda per intero», hanno precisato Paolo Santanelli e Giuseppe Marasco, i due leader della «Consulta Chiaia per Napoli» che raggruppa più di 20 associazioni civiche, e Nino De Nicola, presidente delle «Nuove Botteghe dei Mille». Scesi in campo come organizzatori della manifestazione, ora i tre incassano un consenso strepitoso e imprevisto, e ribadiscono: «Nessuna rabbia di campanile in difesa degli interessi di quartiere, ma un fronte civile, spontaneo e autofinanziato che, partendo da Chiaia, inneschi una reazione a catena in tutta la città: durevole e senza sponsor partitici. I politici intervenuti lo hanno fatto a titolo personale». Passione. Il 10 novembre, intanto, il movimento ha anche imparato l’ABC della protesta di strada: la volontà e la passione. Come nel caso di Giuseppe Giuseppone, chiaiese doc, che ha allestito i cartelli del corteo, o di don Enzo, parroco dell’Ascensione, che oltre alla voce in prima fila, ci ha messo anche il megafono. Un entusiasmo che ha coinvolto anche gli istituti di vigilanza «La Leonessa», «La Vigilante» e «La Vittoria», che hanno fornito una scorta motorizzata ai manifestanti. Chiaia, intanto, dopo aver «sfiduciato» il governo della città, ora gli impone scadenze per le risposte. E nel frattempo si gode l’effetto domino: il Vomero ha già annunciato che scenderà in piazza a dicembre. chiaia magazine 10 novembre 2007 QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE 6 San Ferdinando, il riscatto nello sport INIZIATIVE. Da piazzetta Mondragone a largo Baracche pochi gli spazi per i ragazzi difficili. La scommessa di don Mario: «Il campetto di calcio c’è, ma servono fondi» Nicola Sellitti ispetto delle regole. Essere parte di un gruppo e quindi sviluppare una coscienza civile. Lo sport propone valori che formano l'essere umano prima che un futuro campione. Ma, quante sono le aree destinate ad attività ludico-sportive a Napoli? Montecalvario, San Ferdinando: quartieri e disagi confinanti. Qui, obiettivamente, strutture non ce ne sono. Lungo salita Cariati, due passi dalla funicolare di corso Vittorio Emanuele, per esempio, c'è un ex associazione culturale, divenuta poi palestra per volere di Massimiliano Vitiello, il titolare, che spiega: «Nei ragazzi del quartiere è sempre viva la rabbia per una realtà difficile che, qui, è incanalata nel duro allenamento fisico. Inoltre da noi vige un ferreo codice etico: ad esempio, negli spogliatoi non usiamo cassette di sicurezza, ma nessuno tocca la roba altrui». A pochi metri di distanza, presso il parco giochi di piazza Baracche, c'è solo un bambino che si arrampica sullo scivolo, tra l’altro rotto, tra giostre impolverate ed i panni dei “bassi”, messi lì ad asciugare, così, alla rinfusa. Insomma, scorci di desolazione in un esterno. Angolo vicolo Lungo di Mola: i ragazzini si divertono a dribblare, palla al piede, le auto in divieto di sosta su di un'area abbandonata, segmenti di ferro a braccetto con schegge di vetro, dominati da un'immensa effigie di Maradona, sui muri di un palazzo. «Ma cosa costa sistemare qui una rete di pallavolo oppure un tavolo da pingpong in pietra? I bambini devono fare sport, orgogliosi di vittorie e sconfitte, altro che la vita di strada»: Beppe Ai- R roldi, psicologo e presidente dell’associazione Ciao Africa, vive cronaca nera ed aneddoti di questi posti da più di trent'anni. La sua proposta è semplice: trasformare le (poche) zone disponibili del quartiere in campetti gratuiti di basket, pallavolo, ping pong. Le federazioni sportive, specie quelle minori, potrebbero fornire istruttori e materiale tecnico, in cambio di visibilità, assicurata dai media locali, oltre ad un nuovo, potenziale, serbatoio di talenti. “Iniziative Centro Storico” è la prima associazione laica del quartiere a garantire il proprio appoggio, mentre l'oratorio di piazza Concordia (nella foto a destra l’ingresso della chiesa), si propone per la gestione ordinaria d'attività sportive e per la manutenzione delle strutture. Il parroco, Mario Ziello, confida come «non sia semplice mettere in pratica il progetto. Difficoltà logistiche ed economiche ostacoleranno il nostro cammino, ma abbiamo l'obbligo morale di provarci». Già. Il prelato parla a ragion veduta. Il suo oratorio ha ottenuto, in comodato d'uso per 12 anni, un segmento di terra adiacente al Complesso Monumentale in piazzetta Mondragone, confine tra San Ferdinando e Montecalvario. Un fazzoletto di terra immobilizzato da annose polemiche fino alla svolta provvidenziale impressa da don Mario: cinquecento metri quadrati da destinare ad un campetto di calcio per i bambini della zona. «Non abbiamo avuto vita facile, ho registrato un forte disinteresse da parte di associazioni e parrocchia del posto», ammonisce padre Mario, impegnato in prima persona nella ricerca dei fondi, erogati in parte dall'Ippodromo di Agnano e in parte da una generosa elargizione dal Cardinale di Napoli, monsignor Crescenzio Sepe. Ma non basta. Purtroppo, l'ammasso d'erba (nella foto a sinistra) - due metri e mezzo in altezza - proliferato sull'area ed i conseguenti, elevatissimi costi per disboscamento e trasporto, hanno, di fatto, bloccato l'inizio dei lavori, previsti a fine ottobre. «Il Comune di Napoli sostiene che la gestione ordinaria spetta alla mia parrocchia, ma, in realtà è necessario un intervento straordinario», ribatte il parroco, sostenuto dall'assessore comunale allo Sport Alfredo Ponticelli e da Fabio Chiosi, presidente della Municipalità di Chiaia-Posillipo-San Ferdinando. QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE San Pasquale, la voragine da guinness LA DENUNCIA. Di fronte al Teatro Sancarluccio in tre metri di marciapiede sono riuniti tutti i mali della manutenzione urbana. Storia di una buca-killer da colmare Massimiliano De Francesco n prossimità delle scale di San Pasquale, precisamente di fronte al Teatro Sancarluccio, in tre metri di marciapiede sono racchiusi tutti i mali della manuntenzione urbana. Nel gennaio 2007, infatti, scovammo proprio lì quella che definimmo «la buca delle buche». Un cratere appartenente alla categoria delle voragini «ribelli»: seppur colmato da poco, si era riaperto, acquistandone in larghezza. Colmatura fatta male e, quindi, ripetuta il mese dopo. Risultato: marciapiede rattoppato, esteticamente inguardabile, ma almeno sicuro. Sempre in quei tre metri di marciapiede, a ottobre, a un piede dalla «buca delle buche», si è aperta una supervoragine che non azzanna le caviglie, ma che castiga mezza gamba. Questo incredibile spettacolo di degrado di notte diventa un trappolone per la poca illuminazione della zona. Fortuna che da una quindicina di giorni quei tre metri sotto il cielo sono stati transennati (vedi foto). Non capiamo come mai, però, non siano ancora stati colmati. Nell’attesa, Alberto Boccalatte, assessore alla Manutenzione Urbana della Municipalità 1, ha annunciato che a novembre verranno colmate le buche dei marciapiedi di via Filangieri (ridotta male) e di via dei Mille (ridotta malissimo). «Sarà un intervento - dichiara Boccalatte - di semplice eliminazione del pericolo perché i fondi a no- VIAGGIO NEGLI ISTITUTI DI VIGILANZA I La Leonessa: 270 agenti e tanta tecnologia stra disposizione non ci permettono altro. E comunque - aggiunge l’assessore - con la fine dei lavori di via Carducci (marzo 2008, ndr) le vie in questione saranno oggetto di una totale riqualificazione nell’ambito dello stesso progetto». La storia è sempre la stessa: i fondi per strade e marciapiedi non ci sono mai. Francesco de Giovanni, presidente della commissione Manu- tenzione Urbana della Municipalità 1, da anni instancabile cacciatore di buche, a gennaio 2007 dichiarò: «Per la manutenzione ordinaria dei 430mila euro previsti dal giugno 2006 al giugno 2008, la metà è già stata spesa. Di questo passo per l’estate 2007 non ci saranno più soldi». Oggi, De Giovanni rilancia: «L’emergenza strade a Chiaia è grave. Se fosse la Municipalità a gestire direttamente la cassa avremmo la possibilità di risolvere meglio i problemi della manuntezione del quartiere. Purtroppo, però, e non mi stancherò mai di dirlo, noi siamo dei “segnalatori”: rileviamo problemi e li comunichiamo al Servizio Manutenzione Urbana (ex STM), filiale dei Servizi tecnici comunali. E’ sempre il governo centrale della città che comanda e dispone gli interventi sul territorio». Appunto, così non va. FONDI PIT: ESCLUSE LE AZIENDE DI CHIAIA 15 i milioni di euro previsti dal «PIT (Progetto Integrato Territoriale) Napoli» per finanziare la riqualificazione (o la nascita) di piccole aziende commerciali o artigiane partenopee. Molti i microimprenditori che hanno partecipato al bando che, oltre al requisito della riqualificazione imprenditoriale, richiedeva anche quello del recupero urbano. La graduatoria degli ammessi al beneficio dei fondi (presi dal POR Campania) è stata pubblicata a fine ottobre. A godere delle agevolazioni saranno 226 piccole aziende. Il Comune ha privilegiato il tessuto imprenditoriale delle Municipalità 2, 3 e 4; ha ammesso in parte la Municipalità1 (fondi assegnati solo al quartiere S. Ferdinando); ed ha escluso le Municipalità 5, 6, 7, 8, 9 e 10. Giro di vite sulla sicurezza: se il fronte anticrimine punta su provvedimenti più restrittivi, il Sud degli onesti fa il tifo per la sterzata legalitaria. Ma, intanto, resta in trincea e si guarda le spalle. E' il caso di Napoli, metropoli sotto assedio, ring abituale dello scontro tra malavita e forze dell'ordine: poliziotti e carabinieri, però, non sono gli unici uomini in divisa a giocarsi ogni giorno per strada la rischiosa partita con la città illegale. La sicurezza è anche business di alto profilo per specialisti nella tutela del cittadino, gestita con efficienza aziendale. Lo sanno bene i responsabili de «La Leonessa», azienda (con sede in traversa Nuova Marina) che dal 1952 garantisce protezione ai beni, mobili e immobili, della clientela. Una credibilità, quella dell'istituto di vigilanza gestito dal gruppo Cicala, edificata intorno ad autentici «professionisti della sicurezza»: «E' il nostro slogan - ribadi- scono i responsabili - e riassume una missione che coniuga dedizione e tecnologia nell'approccio ad un mestiere difficile in una metropoli ad alta criticità». Non stupisce allora che, a suo tempo, persino un ex ministro degli Interni come Beppe Pisanu, e non solo lui, abbia ventilato l'ipotesi di un apporto degli agenti giurati all'opera delle forze dell'ordine: «Il rapporto coi corpi di polizia? Per noi è collaborativo da sempre - precisano alla «Leonessa» - e rientra del resto nelle competenze della licenza. E quindi: sì ad un eventuale salto di qualità giuridico del nostro ruolo, ma sempre nei limiti della vigilanza e della segnalazione». Futuro a parte, il presente dell'Istituto è tutto in un dato: oltre 3mila clienti a Napoli e provincia. Ronda, piantonamento e videocontrollo riguardano negozi, cantieri, abitazioni, banche, edifici pubblici, «e anche - puntualizzano i responsabili - realtà come l'Interporto, il Cis di Nola, il Consorzio Agroalimentare di Napoli, la Stazione Zoologica Dohrn o il primo Policlinico». E su questi scenari si vigila con 270 guardie giurate, 36 radiomobili, 30 motociclette, 3 unità cinofile motorizzate, 3 furgoni blindati per il trasporto valori. Poi una tecnologia di prim'ordine: ben 850 i i collegamenti in radioallarme con cui i clienti segnalano situazioni sospette alla centrale operativa che, in tempo reale, smista le segnalazioni alle ronde. «Il ricorso al radiocomando - spiegano i tecnici - è gettonatissimo, ad esempio, dalle grandi griffe della zona di Chiaia dove il taccheggio è un flagello: l’intervento della ronda scoraggia il malintenzionato». Capitolo videosorveglianza: circa 50 gli esercizi protetti da occhi elettronici che, in caso di allarme, rimandano alla sala operativa le immagini degli interni osservati durante gli orari di chiusura. Ma soprattutto il fattore umano: «L'addestramento del personale- dettagliano gli operatori - riguarda il rischio incendio, l'uso delle armi, il pronto soccorso (con defibrillatore in dotazione), la guida veloce e il know-how tecnologico». Tutte credenziali che alla «Leonessa» hanno fruttato la certificazione di qualità ISO 9002. 7 QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE 8 Sant’Anna di Palazzo, mercato-discarica L’INCHIESTA. La struttura è un crocevia di sbagli e disagi: concepita male, gestita peggio. Ora è covo per tossici e immondezzaio. Al palo le proposte di recupero Rita Giuseppone li abitanti del quartiere di San Ferdinando a Chiaia, ormai, non ci fanno più caso. Sono abituati a vederlo lì tutti i giorni davanti ai propri occhi, il miracolo architettonico progettato negli anni '80 dagli architetti Salvatore Bisogni e Anna Buonaiuto, che all'epoca, per il suo stile innovativo, si guadagnò la copertina della rivista di settore «Casabella», trasformato in un mostro di cemento dal degrado e dal disuso. Il mercato di Sant'Anna di Palazzo, per il quale durante i lunghissimi anni della sua realizzazione (fu inaugurato nel 2001) si dice siano stati spesi circa cinque miliardi delle vecchie lire, non ha mai svolto in questi sei anni l'attività alla quale era stato destinato e cioè il commercio. Facendo un giro al suo interno, non è difficile immaginare il perché. La struttura è comunque aperta al pubblico e al momento ospita solo un rivenditore di articoli igienici e casalinghi. Le scale, per niente funzionali, se si pensa che le clienti abituali dei mercati sono di solito donne non più giovanissime, conducono ad un corridoio a ferro di cavallo lungo il quale sono stati costruiti dei box (26, disposti su due livelli): i commercianti ambulanti della zona li avrebbero dovuto acquistare per esercitare la propria attività. Ogni box è pro- G Istantanee dal degrado: il mercatino abbandonato di Sant’Anna di Palazzo fondo poco più di 50 centimetri ed è impensabile per qualsiasi tipo di commerciante riporvi alcun tipo di merce. Nel corso degli anni la struttura, lasciata in uno stato di abbandono, è stata vittima di atti van- dalici e del degrado dilagante nella zona: al piano inferiore del mercato si accumulano rifiuti di varia natura, soprattutto siringhe e boccette di plastica usate dai tossicodipendenti che, sempre più nume- rosi, utilizzano Sant'Anna di Palazzo come una «stanza del buco». Questa emergenza è molto sentita da abitanti e commercianti del quartiere. Uno di loro, Domenico Pazzi, immagina già un futuro di recupero per questi giovani proprio a Sant'Anna di Palazzo: «Faccio parte di un'associazione onlus per il recupero dei tossicodipendenti e visto che questa struttura è effettivamente inutilizzabile per il commercio, sarebbe bello poterla riabilitare allo scopo di utilizzarla come comunità e come centro di accoglienza per i ragazzi della zona». Pazzi non è l'unico a desiderare un futuro diverso per questa struttura: molte donne, mamme, del quartiere hanno presentato diverse petizioni affinché questo mercato abbandonato potesse diventare un punto di ritrovo, un'oasi di svago per i ragazzi dopo la scuola, per sottrarli ai pericoli della vita in strada. «Chiacchiere ce ne sono state tante - spiega Umberto De Pasquale, responsabile dell’associazione «Punto Azzurro Chiaia» per l'area dei Quartieri - ma dei fatti e delle Istituzioni non si vede neanche l'ombra. Abbiamo tentato di far rimuovere le carcasse di alcune auto abbandonate davanti al mercato ma i vigili arrivano, stendono il verbale e ci dicono che, siccome sono auto sequestrate, non possono fare nulla». LA SCUOLA DEL GUSTO Tra le tante idee volte al recupero del mercato, mai utilizzato, di Sant'Anna di Palazzo, una in particolare brilla per originalità ed è stata già ampiamente trattata sul numero di Chiaia Magazine di settembre 2007. L’idea è di Giuseppe Airoldi, psicologo e fondatore dell'associazione «Ciao Africa», il cui progetto prevede di riqualificare e rilanciare la struttura in modo fattibile e senza ulteriori sprechi di denaro. “Pane, burro e zucchero” - questo il titolo del progetto - potrebbe essere una scuola del gusto, un mercatino per la vendita di prodotti tipici locali, magari anche etnici, vista la sempre maggiore influenza della cultura degli immigrati nel nostro paese, una vetrina permanente per commercianti e produttori campani, al fine di ritornare ad una cultura genuina del gusto e dei sapori della tradizione partenopea. Una volta realizzato, «Pane, burro e zucchero», se opportunamente promosso, potrebbe diventare anche un punto di riferimento per i tanti turisti che intendono avvicinarsi alla tradizione culinaria campana, completando così anche la missione di riqualificazione della storica zona di Sant'Anna di Palazzo. QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE 9 Carabinieri, operazione movida sicura IL PROVVEDIMENTO. Sulle notti dei weekend la vigilanza dell’Arma. Più controlli nelle zone «calde» dalle 20 alle 6 del mattino. Pattuglie in borghese e in divisa Pino Fermento allarme sicurezza in zona Chiaia, negli ultimi tempi, lo ha rilanciato la sinfonia di coltellate e atti vandalici consumatasi in piazza San Pasquale: sono solo, però, gli ultimi, clamorosi acuti, in ordine di tempo, con cui Malanapoli si è esibita sulla ribalta della Napoli bene. In realtà la contabilità criminale nel territorio della prima Municipalità offre da tempo dati allarmanti: le cifre, infatti, fotografano un'escalation malavitosa impegnata da qualche anno in una penetrazione lenta, ma inesorabile. Le statistiche più recenti, ad esempio, restituiscono l'immagine di un quartiere ad alta incidenza di rapine (il 33% dei reati consumati), di scippi (il 25%) e di furti (il 20%). Uno scenario che conferma, in zona, la prevalenza dei crimini contro l'incolumità e i beni delle persone. E tra gli spaccati più a rischio di Chiaia c'è quello della movida giovani- L’ Già da qualche settimana è tornata la stazione mobile a piazza dei Martiri le che, durante le notti dei week end, frequenta l'area ad alta vocazione di intrattenimento, circoscritta tra piazza dei Martiri, via Filangieri, via dei Mille, piazza Amedeo, via Martucci e Riviera di Chiaia. Il mix è altamente esplosivo: dai raid predatorii al bullismo, dal vandalismo al consumo di alcol e droghe. Inevitabile che, nell'imminenza delle festività, la richiesta di tutela dei residenti si sia fatta decisamente pressante. E sullo sfondo c'è anche l'appello di Nino De Nicola, presidente delle «Nuove Botteghe dei Mille», ad una mobilitazione più incisiva delle forze dell'ordine sul territorio. L'emergenza, però, era già nel mirino degli uomini della legge. Tra i più solleciti sul pia- no strategico i carabinieri, che hanno già organizzato la loro controffensiva nelle «aree calde»: replicare all'illegalità, nel cuore di Chiaia, tocca, ad esempio, alla Stazione Carabinieri «Napoli Chiaia» (Comandante: il maresciallo Antonio Covuccia), coordinata dalla Compagnia Carabinieri «Napoli Centro» (Comandante: il capitano Emanuele Gal- SPORTELLO ANTIUSURA ALLA CHIESA DI S.CATERINA PREFERENZIALI: PUGNO DI FERRO CON I FURBI La Municipalità 1 istituisce un punto di ascolto per le vittime dello strozzinaggio. Lo sportello antiusura è operativo presso la chiesa di Santa Caterina a Chiaia (nella foto), grazie alla disponibilità di padre Calogero Favata. L’assistenza è fornita, un giorno alla settimana, da volontari delle associazioni antiracket attive in città. I consulenti incontrano i soggetti che chiedono aiuto. Disponibile anche un numero telefonico. L’assessore comunale alla Mobilità, Gennaro Mola, accoglie le richieste dell’Ascom per un maggiore controllo sulle corsie preferenziali. Per quanto riguarda Chiaia, fino al 7 gennaio gli ausiliari della Anm presidieranno le preferenziali di via Arcoleo (nella foto), via G. Bruno e piazza Sannazzaro. Le Nuove Botteghe dei Mille, inoltre, hanno raggiunto un accordo con le compagnie dei taxi per facilitare l’accesso a Chiaia. IL MORSO DELLA TARANTA di PAOLO D’ANGELO UNA SOCIETÀ IN FRANTUMI Le due mani unite ed un colpo che parte in una giornata come tante, il dramma, la tragedia dietro l’angolo. Una famiglia distrutta, un ragazzo che non c’è più, un poliziotto che non sa più dove si trova se da qui o da lì della barricata, giovani di sport che lottano contro chi è lì per difenderci, è diventato veramente difficile capirci qualcosa. Di sicuro siamo al capolinea, tutta questa nostra società italiana è al capolinea e le colpe sono tutte di chi ha perso il controllo della cultura politica del nostro paese. La colpa è di chi ha perso il controllo senza mostrare alcun interesse per un reale cambiamento politico al passo con i tempi. Politici di destra e sinistra tutti responsabili, perché da anni arroccati con arroganza nel proprio piccolo regno ed interesse privato, bruciando tutto e tutti e spesso anche la legalità. Appunto «legalità» parola ai fatti di oggi senza senso. Negli ultimi anni dopo il miraggio di tangentopoli solo leggi e leggine di Tizio e Caio ma senza nessun reale cambiamento radicale dal dopoguerra ad oggi, solo leggi salvaPreviti, indulti etc. etc. e qualche aumento di stipendio o altro da campagna elettorale, che manco nessuno se ne accorto. Mi ricordo che quando avevo vent’anni lottavo per la fame nel mondo, per l’aborto, per il divorzio e quelle scene di Roma di guerriglia urbana avvenivano tra giovani di destra e giovani di sinistra intendiamoci sempre violenza da condannare era, ma almeno non per una partita di calcio da giocare. O no? Un ragazzo con un minimo di intelligenza può mai pensare che la polizia è lì allo stadio per fare violenza su chi vuole tifare per la propria squadra? Non credo e, quindi, la spiegazione è un’altra e cioè, quella della mancanza totale di valori per cui lottare. Questi valori solo una società di valore li può dare. Scusate il giro di parole ma a buon intenditore appunto poche parole. tieri. Vicecomndante: il capitano Antonio De Bari). Il primo segnale è stato il ripristino della stazione mobile in piazza dei Martiri dalle 10 alle 23. Un ritorno gradito. Solo l'antipasto, però, perché, proprio in questi giorni, è decollato il servizio di controllo (dalle ore 20 fino alle 6 del mattino, nei giorni del weekend) che l'Arma ha destinato al perimetro piazza dei Martiri, piazza Amedeo, piazza S. Pasquale: in azione pattuglie automontate e pattuglie motomontate in borghese (sia in postazioni fisse che itineranti), ed inoltre ronde appiedate in divisa. Il piano è in vigore a tempo indeterminato. Ma non basta. Perché, all'inizio di dicembre, si aggiungerà in zona anche l'impegno (tutti i giorni dalle 9 alle 20, fino a metà gennaio) di altre pattuglie (in auto, moto o a piedi): mobilitazione questa che però rientra nel più generale Piano di Prevenzione, allestito dall'Arma nei percorsi turistici della città. NUOVE BOTTEGHE DEI MILLE news • DOMENICHE DELLO SHOPPING Si comunica che i negozi saranno aperti tutte le domeniche dal 25 novembre al 23 dicembre. • ZTL: DAL 24 TUTTI I WEEKEND Per tutti i weekend, da sabato 24 novembre 2007 fino al 7 gennaio 2008, ritorna la Zona a Traffico Limitato. Il provvedimento interessa via Domenico Morelli, via Filangieri e via dei Mille. L’orario: dalle 10 alle 24. • UN GRAZIE «SPECIALE» Dalle «Nuove Botteghe dei Mille» un ringraziamento a tutti i commercianti che, in occasione del corteo di protesta del 10 novembre, hanno abbassato le serrande dei propri esercizi in segno di adesione alla manifestazione. QUARTIERISSIME CHIAIA MAGAZINE 10 Napoli potenziale: enigma da sciogliere IL CONVEGNO. Intellettuali e artisti si interrogano sulle possibilità RIFLESSIONI di riscatto della città. Fra tracce storiche, fotografiche e letterarie CUSTODI E NON PADRONI Adriano Padula er alcuni napoletani è un soP lido convincimento: la gestione del bello, della dignità, della fiducia perseverante è l'anticorpo contro il degrado urbano, morale e amministrativo, contro la parabola decadente di una società cialtrona, contro la barbarie benestante e accessoriata. Una premessa che «Caprienigma», associazione presieduta da Raffaele Aragona, ha trasformato in un patto di cultura e di azione per la capitale del Sud. Il convegno. Non calligrafia intellettuale, quindi, ma mobilitazione su parole d'ordine incisive, come, ad esempio, quella del convegno «Napolipotenziale»: 3 giorni di incontri, edificati sulla certezza che Napoli, malgrado secoli di devastazioni e dominazioni, presenti una costante vitalità, alimentata dalle sue potenzialità, spesso inespresse o oscurate. E allora, la domanda è: esistono ancora le condizioni perché queste risorse, ancorate al limbo del possibile, possano manifestarsi in città? Se lo chiedono, appunto, quanti rispondono all'appello di «Caprienigma» per ritrovarsi il 22 e il 23 novembre all'Istituto Grenoble, e il 24 novembre al cinema Filangieri. Incontri multipli e molteplici assi prospettici, da cui far emergere, attraverso riferimenti al passato e al presente, fra tracce storiche/fotografiche/letterarie, un utile dialogo sul futuro della città. Caprienigma, infatti, da sempre attenta a particolari forme letterarie/artistiche e già «al- Napoli. Foto di Luciano Ferrara lenata» ad investigare il «potenziale» sul versante della scrittura, stavolta mira a individuare e «leggere» i « potenziali» della città come strumenti di una rimonta fattibile. Singolare il manifesto del convegno: strofe evocative nella trama del calembour, autentici messaggi-apripista al dibattito: come, ad esempio, «Napoli, città di mare, di luce e di fuoco; città di mori, svevi, spagnoli e francesi; città d'umori viscerali; città d'emiri fasulli; città d'amari ricordi e forti radici; città d'amaro sapore di rabbia; città di more, di bionde, di femmine belle». L'agenda dei lavori. Il 22 al Grenoble: i saluti del console francese Cousin; «La città disturbata», mostra di Luciano Ferrara; Lamberto Lambertini e Sergio Sca- pagnini su «Napoli, città di Murat, le roi de Naples»; proiezione di «Fuoco su di me» di L. Lambertini. Il 23 al Grenoble: Cesare De Seta su «La Napoli dei Borbone»; Piero Craveri su «Napoli nel '900»; Ruggiero Guarini su «Napoli '44»; Paolo Macry su «Napoli oggi»; inoltre Marcel Bénabou, Hervé Le Tellier, Paolo Albani e Domenico D'Oria su «La letteratura potenziale». Il 24 al cinema Filangieri: «La città disturbata», mostra di Luciano Ferrara; Raffaele Aragona su «Il disarredo urbano»; Rossana Buono su «La città sobria»; Ugo Carughi su «La storia molesta»; Gerardo Mazziotti su «Stravaganze napoletane»; infine Aldo Masullo su «Napoli futura». Scenario composito di contributi in cui non mancano incursioni nell'estetica, palpitante e sfregiata, della città reale: è il caso della composta, ma accorata crociata di Raffaele Aragona contro i discutibili arredi urbani (vedi i tabelloni pubblicitari, sormontati dagli orologi disegnati da Mendini), trapiantati dal Comune su un «territorio che non merita intrusioni siffatte». L'evento comprende poi seminari di letteratura potenziale (la letteratura dell'Oulipo e dell'Oplepo) con letture/interventi di Paolo Albani, Raffaele Aragona, Marcel Bénabou, Domenico D'Oria, Brunella Eruli ed Hervé Le Tellier. 2 le date: il 22 (ore 10, all'Università Suor Orsola Benincasa) e il 23 (ore 9.30, presso l'Università L'Orientale in via Chiatamone; ore 15, presso il Grenoble). Raffaele Aragona, presidente di Caprienigma e organizzatore del convegno «Napolipotenziale», interviene sulla “mala estetica” napoletana: «Ogni volta che si interviene nell’arredo della città, càpita che il risultato sia criticabile e di fatto criticato. Allora, perchè non evitare completamente tale rischio? Cerchiamo di non aggiungere più nulla, di eliminare il superfluo, specialmente nei luoghi caratteristici della città. Altrimenti, tra panchine, fioriere, totem e lampioni, finiremo per non capire più in quale città siamo capitati. Napoli ne è già stracolma. Tempo addietro, mi capitò di manifestare la speranza che coloro i quali avrebbero dovuto decidere nel séguito, il sindaco, gli assessori, ascoltassero per tempo le tante voci dissenzienti, evitando ulteriori affronti al nostro modo d’essere e al senso di dignità di molti di noi. I nostri amministratori, ahimè, dovrebbero sempre ricordare di essere dei semplici custodi di una realtà urbana, evitando di agire come se ne fossero “padroni”. Continuavo a sperare che, quanto accaduto nel passato potesse indurre, nel futuro, a scelte più rispettose di quanti Napoli la vivono e la amano. Chissà perchè, invece, Napoli deve continuare a subire interventi che ne danneggiano il carattere originario e l’eleganza che nel passato ne hanno fatto una grande capitale». CIAO AFRICA di BEPPE AIROLDI C’ERAVAMO TANTO ARMATI PARCO GRIFEO ISOLATO DA UNA DELIBERA Via del Parco Grifeo: dal 2001 una delibera comunale la esclude dall’elenco ufficiale delle strade comunali. Risultato: residenti senza i servizi primari previsti per le vie incluse nello stradario ufficiale. Mancano, infatti, la pubblica illuminazione e la manutenzione stradale e dei sottoservizi (fogne e rete idrica). Così il disagio degli abitanti è stato sposato dalla Municipalità 1 che il 9 ottobre ha votato un ordine del giorno che chiede l'abolizione della delibera punitiva e il reinserimento del Parco nell'elenco delle strade comunali. Il promotore, Francesco de Giovanni, presidente della Commissione Manutenzione del governo di Chiaia, incalza: «La vecchia delibera è anche illegittima perché mai ratificata da un deliberato regionale». «L'uomo Del Monte ha detto si». Il meccanismo è di una semplicità disarmante: noi (nord del mondo) forniamo alle pseudorepubbliche africane (sono in effetti delle dittature militari) le armi leggere con le quali mantengono il proprio potere. In cambio importiamo le materie prime prodotte nei loro territori al prezzo fissato dalle nostre multinazionali (esempio la Del Monte). Per cui ci guadagnamo due volte: con la vendita delle armi (vi ricordate i 5 milioni di mine antiuomo prodotti dalla nostra Valsella?) e dall’acquisto sottocosto. Risultato: noi e l’esigua élite africana facciamo un sacco di soldi e gli africani crepano di fame o di piombo. Non prendo il porto d’armi perché ho paura di cedere alla tentazione (Oscar Wilde) di fare una strage quando uno dei centomila motorini, da cui sono circondato, mi fa girare del tutto i lanzichenecchi. In compenso un amico ben informato mi assicura che 6 ragazzi su 10 dei Quartieri Spagnoli sono armati. Mi sembra troppo. Senonché una sera un ragazzino perbene, mio vicino di casa, mi dà un passaggio in motorino (il C16 non passa mai). Gli chiedo conferma dell’affermazione di cui sopra e lui, mostrandomi il coltello, mi assicura che 10 ragazzi su 10 sono armati; 6 di pistola e quattro di coltello. «E le ragazze?» «Pure». «E pensare che eri piccola, piccola, piccola così!». DIARIO DELLA MUNICIPALITÀ 1 CHIAIA MAGAZINE 11 Santa Lucia, via le transenne-scandalo BUONE NOTIZIE. Recintato il Monte Echia: il marciapiede, che si era trasformato in una minidiscarica, ritorna ai pedoni. Costo dell’operazione: settemila euro re anni di sofferenze: poi la svolta. Scompaiono finalmente le transenne della vergogna sul vasto tratto di marciapiede che da Santa Lucia porta a via Chiatamone. Transenne lì collocate per il pericolo di caduta di pietre dal soprastante Monte Echia (nella foto): strutture che, pur salvaguardando i pedoni dall'essere investiti da eventuali frane, li obbligavano però a camminare sulla carreggiata, esponendoli al rischio di essere investiti dalle auto (e 2 incidenti, infatti, si sono verificati). La misura era provvisoria, poi è diventata definitiva: e sul marciapiede è sbocciata anche una minidiscarica. Ora lo scempio va finalmente in archivio: da T qualche settimana, per scongiurare il pericolo di frane, è stata installata una recinzione di pannelli del tipo «Orsogrill» sul muro di cinta che è alla base del monte. Non si tratta ovviamente del definitivo e mi- lionario progetto di messa in sicurezza del versante tufaceo con eliminazione dell'attuale barbacane (un vecchio progetto, persino finanziato, ma fermo sulla carta), ma solo di un utile e doveroso interventotampone che restituisce il marciapiede ai pedoni. Il lavoro, sollecitato dal governo di Chiaia, è stato eseguito dal Servizio Manutenzione Urbana di Chiaia-S.Ferdinando-Posillipo. Un intervento condotto in economia, circa 7mila euro di spesa, che testimonia un impiego virtuoso dei soldi pubblici. «L’attesa è stata lunga, - commenta Fabio Chiosi, presidente del parlamentino di Chiaia -, ma finalmente l'obiettivo è stato raggiunto». MANUTENZIONE URBANA: DA VIA DEI MILLE A COROGLIO Gli interventi programmati per dicembre Da Alberto Boccalatte, assessore mun. alla Manutenzione, il punto sulle opere programmate per Chiaia-S.Ferdinando-Posillipo. Gli interventi sono eseguiti dallo SMU di Chiaia (Servizio Manutenzione Urbana, ex STM). Interventi effettuati: sostituzione di alcune balaustre fatiscenti sul lungomare Caracciolo, consolidamento di alcuni muri pericolanti nelle Discese Gaiola e Coroglio. A novembre: colmatura con asfalto (di colore uniforme alla pavimentazione) delle buche lungo l'asse via Filangieri-via dei Mille (nella foto), per prevenire incidenti. A dicembre: messa in sicurezza del muro di via Petrarca, sostituzione di un lungo tratto di ringhiera in via Orazio (dall'incrocio con via Catullo e via Nevio) ed BREVI SCUOLE E FOTOVOLTAICO, IL FUTURO PULITO Energia pulita nelle scuole di Chiaia. Le commissioni Ambiente e Scuola della Mun. 1 hanno indicato al Comune un elenco di scuole comunali, idonee all'installazione di pannelli fotovoltaici. «L'iniziativa nasce - precisa il consigliereFlavio Lojodice della commissione Ambiente della Mun. 1 - dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (n. 126 dell'1.06.07) del Bando “Sole a scuola” che, nell'ambito del “Programma nazionale per l'energia solare”, prevede finanziamenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici negli edifici scolastici municipali». Le 2 commissioni di Chiaia hanno ritenuto ammissibili al finanziamento gli istituti Cimarosa, Vittorio Emanuele, Della Valle e Tito Livio. RIFIUTI, LE PROPOSTE DI TESORONE Maurizio Tesorone, vicepresidente della Mun.1, ha chiesto all'ASIA di estendere anche in via Crispi e via Schipa il sistema di prelievo-rifiuti, già in vigore sull'asse da via Morelli a piazza Amedeo dove, da un anno, sono stati eliminati i cassonetti e i sacchetti vengono depositati a fianco del portone (o negozio) per essere prelevati alle 21. E sempre in via Crispi e via Schipa si chiede di munire i ristoranti di contenitori per l'«umido». Infine: sempre in zona si chiede di sostituire le ingombranti campane della «differenziata» con raccoglitori eleganti e più piccoli, più idonei al decoro delle 2 vie. AGENDA DELLE COMMISSIONI (MUN. 1) eliminazione dei ceppi presenti sul tratto in questione (intervento quest'ultimo sollecitato dal consigliere municipale Francesca De Sanctis). Il 6: Comm. Mobilità su petizione presentata da via Sergente Maggiore. Il 7: Comm. Manutenzione su avvallamenti in via S. Pasquale. Il 9: Comm. Manutenzione su ripristino paletti a via Bausan. Il 13: Comm. Urbanistica su lavori a Rampe Brancaccio. Il 15: Comm. Urbanistica su abusi edilizi. Il 16: Comm. Scuola su problemi piscina della scuola Poerio. Il 19: Comm. Ambiente presenta il progetto «Semplicità del riciclaggio a Napoli». Il 21: Comm. Ambiente su problematica alberi di piazza Amedeo, Comm. Manutenzione verifica sui lavori di arredo urbano, Comm. Mobilità sul servizio ganasce nel periodo natalizio. c h i a i a m a ga z i n e SAPERVIVERE SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ Chiaia, inaugurazioni ed eventi griffati LE NOVITÀ. Da Vigneri Luxuries a LDV Uomo, da Pietrasalata a Zeta Studio: ecco la mappa dei debutti. E intanto Hermès festeggia i settant’anni del celebre carrè Laura Cocozza COLLEGIO UNIVERSITARIO VILLALTA uove aperture, anniversari griffati e stilisti esordienti: grande fermento a novembre nel salotto di Chiaia. Sabato 24, per iniziare, in via Carlo Poerio, apre il nuovo showroom Vigneri Luxuries. Gli invitati, ai quali verrà offerto un prezioso cadeau, brinderanno all'apertura del negozio dedicato alla classe e alla qualità: dall'alta orologeria alla gioielleria più prestigiosa, dalla pelletteria all'oggettistica di lusso. Il filo conduttore che ha ispirato il design del negozio è l'eleganza. Una caratteristica che, assieme alla qualità, contraddistingue il marchio, coadiuvato da un qualificato laboratorio svizzero di alta orologeria. Due vetrine introducono ad un salotto accogliente dove, accolti con cortesia e competenza, poter scegliere tra le tante proposte Vigneri Luxuries. Un ambiente in cui la qualità e il gusto si elevano a raffinatezza. Sempre in tema di lusso, mercoledì 28, occasione da non perdere per “messieurs et mesdames”: la boutique Hermès di via Filangieri invita la clientela ad una sera di festa per celebrare un compleanno molto particolare: i 70 anni dall'invenzione del carrè. La data di nascita ufficiale del leggendario “quadrato” di seta risale, infatti, al 1937. Per l'anniversario del suo voluttuoso best seller, la maison francese ha creato quest'anno un modello che misura 70 cm per lato (diversamente dal classico 90x90), trattato in modo tale da apparire vintage e i cui disegni riflettono tutta l'ereditarietà della casa. Da non perdere un classico ricolorato «Jeu des omnibus et dames blanches», variazione del primo modello prodotto nel 1937. Dalla seta al cashmere, il passo è breve. Sempre in via Filangieri, in- Corso di cultura giornalistica N “Jeu des omnibus et dames blanches”- Hermès - cm 70x70 fatti, Renato Gagliardi ha appena aperto LDV Uomo, un flagship store di Brunello Cucinelli (l'imprenditore che ha restaurato un villaggio medievale, installando la sua impresa all'interno del castello, dove produce uno tra i più bei cashmere al mondo). Un negozio in cui le accurate scelte di design applicate all'ambiente, rendono facile e piacevole la selezione dei capi. Cashmere, dunque, ma non solo: per completare l'offerta, la boutique propone anche pantaloni Zanella, camicie Inghirami, trench-coat Allegri e sportswear Armata di mare. Intanto, al primo piano del civico 184 di via Chiaia, ha da poco trasferito il suo laboratorio, un tempo al centro storico, Valerio Pirolo, creatore di esclusivi gioielli in argento con il marchio Pietrasalata. Le sue produzioni artigianali, dalle forme e dai volumi inconsueti, con chiaroscuri e contrasti mai uguali da gioiello a gioiello, sono già note alle signore di Chiaia grazie al fatidico «passaparola»: ora per tutte sarà più semplice ammirarle. Il nuovo indirizzo per gli appassionati di interior ed exterior design è, invece, al numero 59 di via Bisignano. Per l'inaugurazione Zeta studio propone una mostra particolare e insolita, giocata tutta su un unico formato, il 20 x 20: una “mattonella” d'arte che mette a confronto maestri già affermati e giovani artisti con opere specificamente prodotte per questa occasione. Per finire, da segnalare l'esordio di una stilista napoletana, Simona Fornabaio, che ha presentato in modo originale la prima collezione del marchio Kukuvaja al Momah di via Vetriera. Non la solita sfilata, ma dei veri “tableaux vivants” animati da sei splendide modelle che indossavano 24 coordinati di questa linea, già in vendita nelle migliori boutique campane. «Scrivere, informare, comunicare il linguaggio del mass media» è il titolo del 9° corso di cultura giornalistica Luciano Grasso, in programma (da novembre a gennaio 2008) al Collegio Universitario Villalta in via Martucci 35 (nella foto). Il seminario, organizzato dall'Istituto per Ricerche ed Attività Educative in collaborazione con «Global Vision», «Iuppiter Group», «L'Isola dei Ragazzi» e «Kuhne & Kuhne», condurrà i partecipanti nel mondo dei mezzi di comunicazione e di informazione. L'obiettivo: studio, approfondimento e acquisizione degli strumenti necessari a svolgere il mestiere di giornalista. Giornalisti ed esperti mediatici in cattedra per illustrare i vari ambiti professionali: dalla redazione di un quotidiano al giornalismo radio/Tv, dalla realizzazione di un reportage o di un documentario al web journalism. Poi le nuove tecniche di scrittura creativa e le professionalità emergenti nella comunicazione. Le tracce del corso: 1- Elementi e metodi della comunicazione (Forma scritta e parlata. Il linguaggio dei gesti e delle immagini), 2 Capacità di ascolto. Tecniche di lettura e scrittura (Dalla lettura veloce a quella efficace. Stimolare la capacità di ascolto. Guida alla comunicazione scritta), 3 - I mass media: carta stampata e giornalismo radio/Tv (Etica del giornalismo. La redazione di un quotidiano. Il giornalismo radio/Tv. L'inviato. Il corrispondente. L'intervista. Uffici stampa. Agenzie di stampa. Free press), 4- Dal giornalismo alla scrittura creativa (La paura del foglio bianco. Il punto di vista. Il personaggio. La storia. L'ambientazione. La trama. Elementi di editing. L' editoria), 5 - Testi, immagini, fotografia: la realizzazione di documentari e reportage (Il film-documentario e il reportage: caratteristiche e differenze. Storia del documentario. Le fasi per scrivere un reportage o un film-documentario: ricerca, sviluppo e scrittura. Le fasi per produrre un reportage o un film-documentario. Come iniziare), 6 - Informazione e nuove tecnologie: il giornalismo on line (I new media. La Tv satellitare. La cultura delle immagini. Dalla stampa al digitale. Nuove tendenze dell'informazione internet). I corsi sono tenuti da Tiziana Alterio, Angela Ambrogetti, Ermanno Corsi, Massimiliano De Francesco, Aldo Fontanarosa, Diana Kuhne, Ottavio Lucarelli, Carla Mannelli e Maria Laura Mincione. Infotel 081.2486133 SOCIETÀ&COSTUME CHIAIA IN PIAZZA: ECCO I NUMERI. Si stravince alla Tabaccheria Postiglione di Largo Ferrantina a Chiaia soprattutto dopo la grande manifestazione del 10 novembre che ha visto tutto il popolo del quartiere (e non solo) scendere in piazza contro il degrado e per la legalità. Bene, Alberto Postiglione, con Smorfia alla mano, ha sentenziato: «I numeri del corteo di Chiaia sono 3 (la protesta) - 90 (il & terni favole CHIAIA MAGAZINE popolo): ambo da giocare a Napoli e su tutte. Chi vuole puntare su un terno può giocarsi, invece, i numeri del degrado: 46 (delinquenza) - 54 (parcheggi) - 70 (l’immondizia). Da giocare sempre su Napoli, su Roma e su tutte le ruote». Ma non finisce qui. Il motto del mese che Postiglione ci consegna è il seguente: «A chi ha fortuna il bue gli fa un vitello: i numeri su cui scommettere sono il 90, il 22 e l’11. Terno da giocare almeno per 9 estrazioni su Bari, Milano e Napoli». Nell’attesa dei numeri delle feste di Natale, dalla Tabaccheria Postiglione ci donano un altro ambo: 22 e 81. «Ambo per tutte le ruote e da giocare per 6 estrazioni». Buona fortuna e arrivederci al prossimo corteo. 14 Il piccione innamorato fa il palombaro. Il cavallo innamorato vive di scalpitazioni. Renato Rocco OCCHIO AL TURISMO SFIZI&NOTE di MASSIMO LO IACONO VEDIAMOCI AL PENGUIN CAFÈ Occasione quanto mai intonata, musicalmente ed oltre, per i nostri «Sfizi ( da intendersi cioè acchiappanze per i più fortunati ed insisti, chiacchiere di gusto e mondanità intelligente, vini, tartine) &Note» sono le iniziative musicali del «Penguin Cafè» a via Santa Lucia, per ora il locale più trendy-culturale della città, che alterna incontri musicali jazz ed altro (giovedì sera) con gustose conferenze il mercoledì nel tardo pomeriggio (ore 19,30) con il titolo sfizioso di «Conversazioni private», in cui gli spunti musicali finora hanno dominato. Dallo scorso inverno, vi sono stati ospiti il violoncellista Alain Meunier ed il pianista Christian Ivaldi, protagonisti della «Settimana di Musica d'insieme» del 2007, e di tante altre a partire dalla fondazione della manifestazione nel 1971. Hanno conversato in maniera piacevole ed attraente Stefano Valanzuolo, arguto commentatore di film in musica e di vicende del mondo musicale cittadino ed oltre, Pappi Corsicato della sua molteplice e discussa esperienza di regista di film e d'opera, Renato Musto del suo libro sul «Flauto magico» di Mozart, già edito decenni fa da Feltrinelli ed ora ripubblicato, per i 250 anni dalla nascita del musicista. In questi incontri, in cui c'è sempre la riflessione cinematografica, tra gli spunti fondanti del locale, oltre il vino, abbiamo ascoltato anche sociologi (Caramiello), psicologi (Piro), che hanno trovato sempre un uditorio attento, divertito talvolta pure occasione di confronti generazionali avvincenti. Per la fervida fantasia di Diego Nuzzo, anima dell'iniziativa «Penguin», tutto ciò è poco, pure considerando l'assidua organizzazione di mostre di foto e disegni che attirano a Santa Lucia ancora altro pubblico. Perciò, con Stefano Valanzuolo si progettano proiezioni cicliche di film musicali di vario tipo, incontri sugli epistolari dei compositori, e magari si potrebbero fare cicli di incontri sulle arti visive etc.. sempre all'insegna del piacere soffice degli incontri un po' sorprendenti in prima serata. Il «poi» fa parte di altre storie. Hotel Alabardieri, ed è subito paradiso Nel cuore di Napoli, l’Hotel Palazzo Alabardieri ha conquistato, in breve tempo, il gradimento di napoletani e turisti. Nato dopo una ristrutturazione di un edificio storico del 1870, costruito nell'antico chiostro del convento di Santa Caterina a Chiaia, ha uno stile classico, con una hall (vedi foto) impreziosita da stucchi, marmi e da arredi pregevoli. Il paradiso dell’hotel è composto da 29 camere e 4 suite deliziose, finemente arredate e dotate di tutti i confort. Dalla hall si accede al centro congressi, progettato per soddisfare ogni tipo di esigenza del turismo congressuale: dal piccolo meeting al congresso importante. Dotato di 3 sale modulari e polifunzionali e di una sala riunione, tutte attrezzate con innovative tecnologie, il centro congressi di Palazzo Alabardieri è un apprezzabile punto di riferimento per organizzare eventi di grande prestigio quali mostre, sfilate di moda ed è diventato per Chiaia uno dei ritrovi preferiti per presentazioni di libri e dibattiti politici. L’ eleganza dell'antico refettorio del convento è un'ideale cornice per banchetti e ricevimenti. Il culto della privacy, il calore e la cordialità del personale si fon- dono col rigore di un servizio impeccabile, garantendo all'ospite un soggiorno da ricordare. Chi è in cerca di un luogo dove rendere indimenticabile un evento, può a Palazzo Alabardieri, grazie alla sua polifunzionalità, trovare la sede giusta. Diverse, ad esempio, le sale in grado di ospitare fino a 180 persone. In particolare il «Salone degli Alabardieri», la parte più suggestiva dell'Hotel, ubicato in quello che un tempo era l'antico chiostro del Convento di Santa Caterina a Chiaia, elegantemente arredato con mobili e oggetti originali, è stato concepito per donare agli ospiti l'impres- LIBRIDINE Giambattista Vico, il rivoluzionario della fantasia Aurora Cacopardo Il saggio di Francesco Bruno «Giambattista Vico e le favole poetiche» (Guida, 2007), a cura e con postfazione di Francesco D’Episcopo, ci fa riflettere sui modi e sulle forme di pensare la «Scienza nuova» e comprendere fino in fondo l’avventura della filosofia nel nostro tempo. Un’avventura ricca di suggestioni e di domande che non temono di affrontare il reale nella durezza delle sue lotte e dei suoi pericoli, nei dolori delle sue cadute e nella asprezza delle sue vittorie mai facili. Convinto che la formazione intellettuale di Vico avesse tratto linfa dal soggiorno cilentano, Francesco Bruno sosteneva che il filosofo napoletano assimilò l’intima sostanza degli avvenimenti etici che, poi, sistemò in un organismo complesso di idee e concetti, proprio dalla natura osservata e scrutata lungo le contrade cilentane a ridosso del mare. Il filosofo, con la prima e seconda Scienza nuova, teorizzò uno storicismo «capace di ridare senso esatto al pensiero ed impulso creativo alla fantasia». Egli afferma che nella storia umana si dispiega un disegno provvidenzialistico, spesso difficilmente interpretabile nelle sue cause profonde. Su di esso si innesta il senso della storia che è l’espressione dell’esigenza di collegare la spiegazione di ogni fatto particolare ad una spiegazione di ordine più generale. Secondo sione di trovarsi «nel salone di una magnifica dimora». La cucina rappresenta senza ombra di dubbio il miglior biglietto da visita dell’hotel. La ristorazione è di stampo tradizionale seppure rivisitata in chiave moderna e sempre di alto livello qualitativo. E' possibile scegliere tra un' ampia gamma di menu, di altissima qualità curati sapientemente dallo chef. Le pietanze si abbinano alla proposta della preziosa cantina che offre un'opportunità di scelta di una grande varietà di vini, tutti con etichette di prestigio e provenienti da tutte le regioni. Vico l’uomo prima di pensare, sente ed immagina, prima di riflettere da filosofo, fantastica da poeta. La poesia per Vico, quindi, è un prodotto spontaneo e necessario della fantasia che coglie gli aspetti particolari delle cose, tutto l’opposto della filosofia che ne contempla quelli universali. D’Episcopo nella sua attenta postfazione non manca di sottolineare che la scoperta «della fantasia si staglia come solida conquista di un nuovo linguaggio prefilosofale destinato ad imporre tutta la forza rivoluzionaria della sua creatività e storicità». Ricorda inoltre che il pensiero di Vico è un attacco al concettualismo e sensismo seicentesco in nome di una identità di verum et factum e si gioca tutto nell’equilibrio tra fantasia come facoltà creatrice e realtà storica resistente alla ri-creazione di una mens poetica fra trascendenza ed immanenza. SOCIETÀ&COSTUME CHIAIA MAGAZINE 15 Cipriani: Canto l’invicibile forza di Napoli L’INTERVISTA. L’artista partenopea parla della sua carriera teatrale e della battaglia culturale del Sancarluccio. E denuncia: «Senza fondi non possiamo spiccare il volo» Antonella Carlo A colloquio con la cultura. Dopo Silvio Perrella, Mimmo Jodice, Sergio Piro, Roberta Carlotto, Riccardo Dalisi e Maurizio Fiume, tocca a Pina Cipriani. antare è essere, scriveva il poeta Rainer Maria Rilke. Lo sa bene Pina Cipriani, una delle più intense ed essenziali voci partenopee: sin da piccola, infatti, quando si esibiva nelle stradine del suo paese d’origine, San Cipriano d’Aversa, l’artista ha riversato, nel tessuto di interpretazioni ricercate e struggenti, i segreti di una sensibilità profondissima. Una sensibilità che si è formata attraverso una dura palestra di vita: dall’adolescenza in convento alla decisione coraggiosa di tornare all’esistenza vera, inseguendo l'unico grande sogno del canto. Da allora, tanti incontri e momenti importanti hanno scandito un viaggio appassionato nella musica e nel teatro: la formazione di una coppia, professionale ed affettiva, con Franco Nico, la nascita del Sancarluccio, «bunker» sperimentale nel cuore di Chiaia, hanno segnato stagioni ricchissime di lotte, ricerca, impegno. Impossibile sintetizza- C IL PREMIO Pina Cipriani è stata di recente protagonista del bel lavoro teatrale «EduardoTotò» al teatro Delle Palme. re decenni di battaglie culturali, avvenute «tra palco e realtà»: «Non potrò mai dimenticare i primi passi della mia carriera; nel 1967, a Sorrento, durante il concerto “Bentornato mandolino”, Giorgio De Chirico, che era nel pubblico, si complimentò con me: mi ringraziò, perché avevo avuto la forza di scommettere sulla grande tradizione partenopea, difficile e contraddittoria, ma che meritava di essere difesa. Oggi, dopo trent’anni, continuo ad indagare questo filone: tra poesia e musica, c’è ancora tanto da riscoprire, conoscere, amare», racconta la cantante. In questa prospettiva, il 12 novembre al Delle Palme, Pina Cipriani ha proposto il recital «EduardoTotò», frutto di un lungo lavoro intrapreso sin dal 1981, con il convegno «Quale Totò per gli anni Ottanta?». Nel terzo millennio, la Cipriani ha una risposta sempre valida: «Con Franco Nico, che ha messo in musica i versi di De Filippo e de Curtis, abbiamo deciso di trovare una profonda continuità tra due geni diversi: nella razionalità e nella passionalità delle parole e delle voci si ritrova la delicatezza inquieta del napoletano vero che, ieri come oggi, lotta con dignità e grinta per riappropriarsi della vita vissuta in una città caotica e complessa». Non è sempre facile, però, riuscire in questo intento, sembra dire la Cipriani con uno sguardo che, all’improvviso, si vela di malinconia: le recenti difficoltà incontrate dal Sancarluccio nel portare avanti la programmazione stagionale, dimostrano che Napoli «non è il paradiso». Organizzando le mattinate con le scuole, puntando sull’educazione teatrale dei giovani, la sala storica di via San Pasquale ha superato gli ostacoli più significativi: rimane pesante, comunque, l'assenza di un pubblico serale che possa garantire una differente ed ampia fruizione degli spettacoli. Al proposito, Pina Cipriani ha davvero le idee chiare: «A Napoli la gente considera il teatro come rito ed esteriorità: frequenta soltanto circoli ufficiali, affidandosi ai grandi nomi che fanno incassare i botteghini. Al di là di questo problema di mero approccio culturale, abbiamo verificato alcuni errori nella politica istituzionale: se Comune e Provincia ci hanno sostenuto per “EduardoTotò”, la Regione ha tagliato, all'improvviso, l’80 per cento dei contributi per lo spettacolo. È stato un colpo micidiale, inferto senza preavviso: le nostre energie restano immutate, ma una maggiore visibilità ci permetterebbe di spiccare il volo, come crediamo di meritare». NAPOLI E «LA STORIA SIAMO NOI» Minoli, lezioni di televisione al Suor Orsola IL DOLCE PENSIERO DI GAY ODIN Rossella Galletti Ad un anno della scomparsa dell'avvocato Giuseppe Maglietta, timoniere dell’azienda Gay Odin per oltre 20 anni, la moglie, professoressa Marisa del Vecchio con i figli Davide, Sveva e Dimitri, continuatori nella conduzione della storica azienda, hanno bandito, mesi fa, il concorso «Un dolce pensiero» in memoria dell’avvocato Maglietta sul tema «cioccolato». Il concorso è stato vinto dalla poesia «L'assaggio», da una prosa intitolata «Non tutti i gusti sono gusti» e da una tesi di laurea sperimentale dal titolo «Attività antiossidante dei semi di cacao, formazione di MRPs durante la tostatura dei semi di cacao». La premiazione dei vincitori è avvenuta giovedì 15 novembre in una gremita sede dell'Unione Industriali di Napoli a piazza dei Martiri. Tra gli altri sono intervenuti: il presidente della Camera di Commercio Gaetano Cola, il presidente dell'Unione Industriali Giovanni Lettieri e l'editore Diego Guida. Le opere premiate sono state lette dall'attrice Annamaria Ackermann e dal professore Elio Palombi. Correva l'anno 1973: un'antica paura aveva colpito di nuovo il popolo napoletano. Il vibrione del colera era resuscitato nei corpi di nuove vittime. La vicenda viene ricostruita nel documentario di Sergio Lambiase e Aldo Zappalà «Napoli al tempo del colera», presentato in anteprima nazionale nell'aula magna dell'università Suor Orsola Benincasa, dopo la lectio magistralis «Il futuro della televisione-Tecnologie e contenuti» del direttore di Rai Educational Giovanni Minoli. Le immagini dell'epidemia scorrono sapientemente, sciogliendo i misteri e le leggende provocate all'epoca dal clamore della notizia. Carnefici da subito furono le cozze nostrane, ma da dove provenisse il virus non si seppe mai con precisione: le acque del mare erano così inquinate che i 400.000 colibatteri per grammo riscontrati nei mitili, contro i 4 di norma accettati, non permettevano al vibrione imputato di sopravvivere. Solo tre mesi di emergenza bastarono per consolidare l'immagine negativa di Napoli. Un'immagine già compromessa da antichi pregiudizi. La stampa naziona- le e internazionale assaltò la città alla ricerca del veleno che serpeggiava nelle strade, nei quartieri degradati e tra il malumore della gente inasprita dalla povertà. Il documentario è stato lo spunto non solo per ricordare una pagina della storia passata di Napoli, ma anche per aprire una discussione sulla nuova televisione che deve riacquistare la sua funzione di responsabilizzazione nei confronti dei cittadini, proponendo nuovi contenuti che si stacchino dalla logica della tv fai da te. «Basta con i collage parasurreali come Youtube, Endemol e Mediaset - ha detto Minoli nel corso dell'incontro - macchine produttrici di profitto che saltano la mediazione dei contenuti». La televisione generalista deve necessariamente recuperare la sua funzione di guida della società. Questo il diktat di Minoli. Tutti concordi, poi, nel dire basta ai pregiudizi che pesano su Napoli. Come quelli che nell'estate del '73 diedero un duro colpo al capoluogo partenopeo. «La storia siamo noi», il programma condotto da Minoli su Raitre, dopo la puntata sul giornalista Siani, ucciso dalla camorra nel 1985, e quella sul colera, proporrà nei prossimi mesi un altro documentario di Lambiase e Zappalà sull'Italsider, intitolato «Il cuore e l'acciaio». Nuovi contenuti per una nuova immagine della città. VITE «PREZIOSE» CATERINA GAMBARDELLA «Godi il gioiello!», è il motto di Caterina Gambardella. Una particolare filosofia di vita e di lavoro è alla base dell'attività di questa artista del gusto e della bellezza: venezuelana d'origine e napoletana d'adozione, Caterina Gambardella da sempre studia le forme, i colori, la luminosità di monili del tutto atipici rispetto ai canoni commerciali e tradizionali. Se, da bambina, seguiva il padre, che gestiva la distribuzione dei Rolex in Venezuela, Caterina, da adolescente, ha iniziato un viaggio al confine tra arte e moda: orecchini, bracciali, collane, corni e pendenti seguono ardite geometrie, che riescono ad esprimere la dimensione complessa della femminilità. «Nel mio lavoro - racconta la Gambardella ho seguito differenti filoni di indagine: dalla progettazione di gioielli che riproponevano le figure di animali, alla più recente sperimentazione sui materiali e sulle forme, grandi, a volte irregolari ed asimmetriche. Il risultato è una collezione dinamica, che non soltanto cerca di trasmettere bellezza, ma soprattutto aspira a donare unicità irripetibile all'indossatrice». Visitando il sito www.caterinagambardella.com, si rivela uno stile straordinario, cifra di un'analisi profonda delle tendenze del gusto e delle correnti artistiche contemporanee: «Dalì fornisce costantemente spunti di ispirazione alla mia fantasia», confessa Gambardella. È la curiosità strenua e bizzarra ad aver premiato il percorso professionale di Caterina: i suoi lavori, in Campania, sono venduti da «Monetti» (nelle sedi di via dei Mille e di via Santa Brigida), da «Gentile Più» al Vomero e da Rosanna Cattolico a San Giuseppe Vesuviano. Al di là dei confini regionali, la Gambardella ha rapporti professionali con Turchia, Inghilterra e Francia. Alcuni suoi gioielli sono esposti nelle gallerie d'arte parigine: «In Francia la moda ha il coraggio di osare molto più che in Italia - dice la Gambardella - forse solo sganciandoci dal trust delle firme e dei marchi potremo veramente investire su un nuovo canone del gusto». Antonella Carlo SOCIETÀ&COSTUME CHIAIA MAGAZINE 16 Sailitalia: doppiata la boa dei vent’anni PROCIDA. Mimmo e Michele Longobardo hanno ospitato per lo storico anniversario della società amici e clienti. Una «tre giorni» nel segno della gastronomia e del mare n occasione dei venti anni di attività, Sailitalia, la prima società italiana di charter velico e partner privilegiato Moorings e Beneteau, ha invitato partner, agenti e i migliori clienti ad un weekend a Procida. Un luogo scelto non a caso, perché è da qui che è partita l'avventura iniziata dal timoniere della società, il capitano I di lungo corso Mimmo Longobardo. Ad ottobre, nell'atmosfera di calda ospitalità e informalità che contraddistingue la compagnia, i due fratelli Mimmo e Michele Longobardo, insieme a tutto lo staff di Sailitalia, hanno accolto sull’isola più di cento invitati, provenienti da tutte le parti del mondo. Una tre giorni di conviviale allegria iniziata con una serata di benvenuto a base di pizza e karaoke, seguita l’indomani mattina da una mini regata amatoriale con sbarco nella suggestiva baia di Sant'Angelo ad Ischia e ritorno (bagnato) a Procida. Infine, ad attendere velisti e non, la sera, una straordinaria cena in cui lo chef del ristorante «La Conchiglia» ha esibito tutto il suo miglior reper- torio culinario: dalle entrée a base di ostriche, frutti di mare e tartine farcite con prodotti tipici locali alla pasta e patate con le cozze accompagnata dal riso al ragù di frutti di mare, per finire alla frittura di paranza e ai calamari grigliati. Dopo la torta blu mare e il brindisi propiziatorio, tutti in pista al ritmo della Vintage music di Piero Natale e Mariano Rano. Tra i presenti, un ospite di eccezione, il presidente della Moorings USA Lex Raas, venuto espressamente dalla Florida assieme alla moglie Carol. Conquistato dalla bellezza e dall'ospitalità dei luoghi, Raas ha già annunciato un suo ritorno a breve, per esplorare l'arcipelago campano e quello ponzese. Oltre ai componenti dello staff, Annamaria Coppola, Irene Scotto di Gregorio, Kate Careri, Prue Pyror, Marianna Ambrosino, Domenico Ambrosino, Raffaele Laurici e Davide Forte, tanti gli stranieri. Per citarne alcuni: Andrea Bertrand direttore vendite Moorings Germania, Peter Fritz yacht sales Moorings Germania, Tolun Aykanat e Kim Schwarzer responsabili vendite Moorings Germania, Verena Hoffman coordinatrice marketing Moorings Germania,Vera Braun assistente clienti Moorings Germania, Anne-marie Regnault direttore vendite Moorings Francia. E ancora Helene & Daniel Rocca dell’agenzia francese Midi Nautisme, Nadia Hendrickx dell'agenzia belga Dynamer, Joanna Rafalska e Krystyna Bogdan della Otago Yacht Agency in Polonia. Ciascun invitato ha ricevuto un cadeau in ricordo dell’evento. Nelle tre foto in alto: momenti della regata e della festa. Foto in basso: da sin. Michele Longobardo, Lex Raas e Mimmo Longobardo. RIFLETTORI NINO DE NICOLA CONQUISTA IL VOMERO Nino De Nicola raddoppia. Lo storico marchio di abbigliamento maschile napoletano, da sempre punto di ritrovo a Chiaia per gli amanti del ben vestire, da sabato 27 ottobre, è anche al Vomero, in via Scarlatti 180. Per il debutto in zona collinare non poteva mancare un cocktail di inaugurazione. E così, dalle 18,00 alle 20,00 clienti e curiosi hanno potuto visitare il nuovo punto vendita, tra una flûte di spumante ed un pasticcino. Nello store dal design raffinato ed innovativo, di circa 200 metri quadri, trovano spazio innanzitutto i cavalli di battaglia del marchio De Nicola e quindi le giacche, i vestiti, le cravatte, le camicie dal taglio sartoriale e la maglieria classica, ma anche le nuove proposte sportswear, come i piumini di Aspesi, i pantaloni di 9.2, le camicie di Barba e le famose «botton down» di Brooks Brothers, le fantasie in cachemire di Michi e le scarpe americane di Florsheim. L'inaugurazione è stata anche l'occasione per anticipare alla clientela più affezionata il lancio della «privilege card». (Nella foto, De Nicola circondato dallo staff del nuovo store). PIANEGONDA INCONTRA BANG&OLUFSEN Martedì 20 novembre «open day» presso la boutique Pianegonda di via Dei Mille, 27/29 per un doppio appuntamento: fin dalla mattina, presentazione in anteprima dell'esclusiva collezione «Life» in perle ed argento e poi, dalle 18.00 alle 21.00 cocktail e musica per festeggiare il gemellaggio tra il monomarca di Chiaia diretto da Marcello Iorio e il negozio Bang&Olufsen di piazza Vanvitelli. Madrina dell'evento, la bella attrice Yuliya Mayarchuk. (Nella foto, anelli e bracciale della linea uomo Character). RELAX&MOVIDA CHIAIA MAGAZINE 17 Villa Rocca Matilde, galà tra gioiellie mimi L’EVENTO. Presentata la nuova collezione «Musubi» di Roberto Giannotti con una cena spettacolo animata da geishe, illusionisti e dal brio musicale dei «Luna Rossa» BREVI A VILLA CARACCIOLO IL NUOVO CD DI LIBRA Peppino Di Capri, voce storica della canzone partenopea, afferma: «Nel mondo dell'arte bisognerebbe avere sempre il coraggio di aprire le porte a talenti nuovi. Io non so dire di no ai giovani, perché il loro entusiasmo è contagioso». Dalle parole ai fatti: Di Capri partecipa, direttamente, al cd “Amare di meno” l'ultimo lavoro discografico di Luigi Libra, presentato a Villa Caracciolo in via Posillipo. Napoletano, classe 1975, Libra con questo singolo rivisita un grande successo degli anni Settanta di Di Capri. “Amare di meno” è una canzone che, grazie all'efficace testo di Paolo Limiti, riuscì a “nazionalizzare” sempre più la figura artistica del musicista napoletano; oggi Libra concilia i dettami della tradizione con i moti creativi dell'innovazione. Il cd, prodotto da Splash e distribuito da Luky Planet, comprende anche altri due brani, ancora una volta incentrati su temi intimistici e sentimentali: “Se non è amore” e l'inedito “Solo una storia”. Alice Gatto cenario idilliaco per il debutto della nuova collezione di gioielli «Musubi» by Roberto Giannotti: la storica villa Lauro che da Posillipo si affaccia sul Golfo, oggi ribattezzata Villa Rocca Matilde. I gioielli, dal design ricercato e raffinato, sono stati presentati con uno spettacolodefilè di dodici modelle trasformate per l’occasione dallo stylist Massimiliano Costabile in splendide geishe giapponesi. Ispirata all’eleganza e al minimalismo del Giappone, la nuova collezione si distingue per il disegno lineare e innovativo, basato sul connubio tra tessuti ricercati e materiali preziosi. Non a caso, il termine musubi in giapponese è utilizzato per esprimere il legame indissolubile tra tutte le cose, la forza armonica universale che porta fortuna e S TRAMONTANOARTE E GLI SCATTI D’AUTORE felicità. Per la gioia degli occhi di tutte le donne presenti, la sfilata si è conclusa con l’arrivo di un «angelo» biondo, il giovane modello svedese Lukasz Sawicki (nella foto grande). Una performance che ha ricordato la storica collezione «Angeli» di Roberto Giannotti. L’evento è proseguito con una deliziosa cena di gala animata da originali esibizioni artistiche. Durante il night party, cui hanno partecipato oltre 200 invitati e clienti provenienti da tutta Italia, infatti, si sono alternati: i sorprendenti Mimi dell’ ‘800 francese, la Posteggia Napoletana, i Pulcinella e le tarantelle, lo spettacolo di corpo e sfere di Faqri Fakhri, le allegre magie di Mr. Geviè e per finire, direttamente dal Billionaire di Flavio Briatore, la musica dei «Luna Rossa», che hanno fatto scatenare tutti in pista fino a notte inoltrata. La Fondazione “TramontanoArte”, nata nel 2001 per iniziativa di Davide De Blasio, presidente dell’omonima azienda di pelletteria, ha promosso di recente, in collaborazione con il museo romano “Carlo Bilotti”, la prima mostra italiana di fotografia dedicata interamente al cinema: “Movie stars”, in programma a Roma sino al 13 gennaio, è il percorso fantasioso del fotografo Timothy Greenfield-Sanders tra i volti più noti del grande schermo. Nicole Kidman, Bill Murray, Vanessa Redgrave, Glenn Close, Jodie Foster, Hugh Jackmann e Woody Allen posano in ritratti atipici ed inediti, rivelando un volto nuovo al grande pubblico. «Cerchiamo di difendere l'arte, promuovendo un marchio che sappia riconoscere le correnti più interessanti e valide della nostra cultura contemporanea», dice, con entusiasmo, De Blasio. LINEA MANCÒ, IL MIRACOLO DELLA BELLEZZA Quando il gioiello diventa arte, esplode il miracolo della bellezza. Vedi, ad esempio, la linea di preziosi «Mancò», che sorprende per la briosità e per il design sperimentale. A crearla sono state Consuelo De Pascale ed Emanuela Coppa, artiste che, nel loro laboratorio di via Bausan 11, puntano sulla fantasia per «esaltare» gioielli in argento e pietre dure. EVENTI&CURIOSITÀ IL CAVALLETTO Tadema, trionfa lo stile neopompeiano Alma Tadema, gigante della pittura neopompeiana, al Museo Archeologico: 14 i quadri proposti nella mostra «Nostalgia dell'antico». Pochini per rappresentare l'ottocentesco Maestro anglo-olandese, ma sufficienti per cogliere la chiave este- tizzante con cui Tadema interpreta l'universo romano, assecondando la fame d'antico dei suoi tempi. Nel percorso anche le 61 opere di artisti italiani e stranieri, cultori del gusto neopompeiano. Fino al 31 marzo. Infotel 081.440166. ISTITUTI DI CULTURA MOSTRE CERVANTES (via N. Sauro, 23) Infotel 081.19563311 GALLERIA ARTIACO (piazza dei Martiri 58) Infotel 081.4976072 28 novembre fino al 7 dicembre Presentazione della rivista «Rovinante» in collaborazione con l'Università Federico II. 24 novembre Dall'anima alla natura: è il corto circuito creativo del 36enne Darren Almond che nelle sue opere sviluppa i concetti di tempo e di viaggio, esplora la memoria personale e storica, poi traduce in video, foto, sculture e istallazioni. A Napoli Almond propone innanzitutto «15 Minute Moons», ovvero versioni trasognate di luna piena, fotografate durante i suoi viaggi in Oriente e Occidente. Seguono i 5 pannelli di «Falls Sleep»: ovvero una cascata giapponese che si trasforma (gelata di notte, fluida di giorno). Presentazione del libro «La spassosa di Miguel de Cervantes». Il libro è dedicato ad un Cervantes poco noto, quello del teatro e delle commedie. GALLERIA DINA CAROLA (via Orazio 29) Infotel 081.669715 dal 4 dicembre al 13 dicembre Cinema. Ciclo di proiezioni. Il 4: «Obaba» di Gerardo Herrero. Il 12: «El embrujo de Shangai» di Fernando Trueba. Il 13: «El porqué de las cosas» di Ventura Pons. GOETHE (Riviera di Chiaia, 202) Infotel 081.411923 22 novembre «Fine di partita»: questo il titolo dell'ultimo appuntamento dedicato alla «Letteratura tedesca - Novità dalla Germania». La tavola rotonda ospita due giovani scrittrici tedesche: Sibille Lewitscharoff e Antje Ràvic Strubel. Ore 18.30. 27 novembre L'audiolibro, diffuso nei paesi anglosassoni e in Germania, sta approdando anche in Italia: la Emons Audiolibri, azienda leader nel settore, propone per la prima volta versioni audio di narrativa italiana, lette dagli stessi autori. L'iniziativa editoriale viene presentata da Viktoria von Schirach della Emons e Raimondo Di Maio della Dante & Descartes edizioni. fino al 24 novembre Sbarca a Napoli, per la prima volta con una sua «personale», Grazia Varisco. Di lei l'open space di via Orazio propone una selezione che ne ripercorre «storicamente» la produzione. Ecco, dunque, accanto a «Silenzi», il suo più recente lavoro, anche opere e installazioni di precedenti periodi: comun denominatore l'ambiguo rapporto tra spazio e tempo. GALLERIA SCOGNAMIGLIO (via M. D'Ayala 6) Infotel 081.400871 fino al 24 novembre Il corpo come protagonista, come icona di riferimento, come autorappresentazione, come simulacro universale: è la poetica nitida di Giovanni Manfredini. Una fisicità che lui ama sospendere in bilico tra esistenzialismo e suggestioni dell'arte sacra. Come nel caso di «Napoli in croce»: la «personale» partenopea dell'artista padano ne conferma infatti le abituali predilezioni in 3 diversi gruppi di opere. Dal trittico con corpi a figura intera ai disegni a soggetto devozionale disposti a croce, fino alla rilettura delle 7 caravaggesche opere di misericordia. LIBRERIA FELTRINELLI SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI Infotel 081.402395 carnet di novembre 21. I Negramaro promuovono, a colpi di autografi, «L'immenso»: loro ultimo singolo a tutto rock. Ore 17.30 22. Nel libro «I padroni delle città» il giornalista Curzio Maltese individua, con reportages e testimonianze prese dal vivo, despoti e servi delle realtà urbane. Incontro con l'autore. Ore 18. 23. Mauro Giancaspro dirige da 12 anni la Biblioteca Nazionale. Come scrittore, intanto, presenta «L'odore dei libri», esercizio di fantasia in 18 tra fiabe e racconti. Ore 18 27. «La voce come strumento»: a lezione di canto con Brunella Selo e Francesca Zurzolo. Ore 15. 28. Jazz, pop e folk nell'album d'esordio da single: il musicista-cantautore John De Leo presenta dal vivo «Vago svanendo». Opera prima sperimentale: ardita, elegante. Ore 18. 30. Il vino è costume, piacere, business, moda: ne conversano col pubblico Marino Niola e Livia Iaccarino. Segue degustazione del Falerno del Massico Rosso 2004 di Villa Matilde. Ore 18. Fino al 30 novembre. In mostra l'arte di Altan con le 24 tavole che illustrano «Il pesce spada e la serratura», fiabesco apologo firmato da Guia Risari. EVENTI&CURIOSITÀ CHIAIA MAGAZINE OCCHIO DI RIGUARDO Eggleston «ferma» il vintage americano Nostalgia d'America anni '70 nei clic d'autore di William Eggleston (nella foto), pioniere della fotografia a colori, da lui sdoganata dal limbo del sottogenere ed elevata a forma d'arte. In «Portraits 1974» (Studio Trisorio, Riviera di Chiaia 215) spaccati quotidiani della Memphis targata 70thies. Istantanee on the road di volti e paesaggi. Icone vintage da una città che più American Life non si può. Eggleston fotografa da 50 anni. Fino al 7 dicembre. Infotel 081.414306 FINALMENTE TUA LA EXCLUSIVE CARD ScoprimiPrendimiUsamiScoprimiPrendimiUsamiScoprimiPrendimiUsamiScoprimiPrendimiUsamiScoprimi Per i possessori della Card e occasionissime! sconti • • • • • • • • • • • • E.MARINELLA - cravatte Riviera di Chiaia, 287 NINO DE NICOLA - abbigliamento Via S. Caterina 69 - P.zza dei Martiri LUCIA DE VINCENZO - abbigliamento Via Calabritto 24/25 GLAMOUR - abbigliamento Via Calabritto 20 LOLA - calzature per giovani Via Filangieri 6 MARINO - abbigliamento Via S. 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Lucia 165 - Via Carlo Poerio 41 GALLERIA NAVARRA - tappeti/antiquariato Piazza dei Martiri 23 PACO&CO - parrucchiere Via Alabardieri 20 TABACCHERIA POSTIGLIONE* Largo Ferrantina a Chiaia 9 *(spesa minima 25 euro) TEATRO SANNAZZARO Via Chiaia 157 T’AMI - beauty center Via dei Mille 59 CENTRI DEL SOLE RA - beauty center Via Martucci 32 MCC IMMOBILIARE* - agenzia immobiliare Via Orazio 92 *(0% provvigioni vendite e fitti - valutazioni gratuite) m a ga z i n e CHIAIA • DOVE PUOI TROVARCI In oltre 500 punti selezionati: negozi, teatri, cinema, bar, discoteche, banche, boutique, studi professionali, gallerie d’arte, ristoranti, circoli sportivi e in tutti gli eventi culturali e mondani. Distribuzione capillare palazzo per palazzo; gazebi nei punti strategici della città per la presentazione del numero e delle iniziative del mensile. • CONSULTACI ON LINE Il mensile Chiaia Magazine è interamente e gratuitamente scaricabile in formato pdf su www.chiaiamagazine.it. • VUOI ANCHE TU IL GIORNALE? 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