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CHIAIA
Anno II - N.11 novembre 2007
S A P E R V I V E R E L A C I T TÀ
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il mensile di Chiaia-San Ferdinando-Posillipo
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finalmente!
la vigilante
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POLIZIOTTI DI QUARTIERE
De Amicis, la palestra fantasma
LA PAROLA AI LETTORI. Progetti già esistenti, ma la struttura
è inagibile da anni. Al via la campagna per risolvere il problema
ECCO LA MAIL PER IL SOSTEGNO:
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Anno II n. 11 - novembre 2007
Direttore Editoriale
Nino De Nicola
Direttore Responsabile
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Art Director
Massimiliano De Francesco
Responsabile Saper Vivere
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Redazione
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Quelli di Chiaia Magazine
Antonio Biancospino, Aurora Cacopardo,
Antonella Carlo, Paolo D’Angelo, Rossella Galletti,
Rita Giuseppone, Massimo Lo Iacono, Giancarlo Maresca,
Renato Rocco, Francesco Ruggieri, Nicola Sellitti,
Luca Spoldi, Salvatore Tartaglione, Fabio Tempesta,
Massimiliano Tomasetta, Tommy Totaro.
Stampa
Arti grafiche Litho 2
Via Principe di Piemonte, 118 Casoria
Reg. Tribunale di Napoli n. 93 del 27 dicembre 2005
Gentile redazione,
ormai da anni la palestra della scuola materna ed elementare De Amicis è inagibile. Le varie amministrazioni si sono rimpallate il problema senza pervenire ad alcuna soluzione.
Addirittura qualche politico, considerando la
De Amicis una scuola della cosiddetta «Napoli Bene», e in quanto tale privilegiata, ha sghignazzato classificando il problema come non
importante! Sono arrivata alla conclusione che
non intendo trascorrere i prossimi 5 anni ad
aspettare che qualcuno si decida a muoversi al
mio posto per cui invito tutti i genitori che
condividono il mio desiderio di fare approvare in tempi brevi il finanziamento dei progetti (già esistenti!) per la riapertura della palestra della De Amicis a inviare una email di sostegno all’indirizzo di posta elettronica [email protected]. Queste email saranno
consegnate al presidente della Prima Municipalità per inoltrarle agli assessori all’Educazione e al Bilancio del Comune.
METTIAMO FINE AI BLACKOUT
IN VIA CAVALLERIZZA
Caro direttore,
sono un commerciante di via Cavallerizza a
Chiaia e sono indignata, come la gran parte dei
miei colleghi, per le ripetute interruzioni di energia elettrica che si sono verificate nei mesi scorsi. Ancora una volta siamo noi, commercianti e
residenti della zona, a pagare per le disattenzioni
dell’Enel su un problema che si trascina ormai
da tre lunghi anni. Sappiamo che la cabina che
«copre» parte di questa strada non è più in grado di soddisfare le nostre esigenze. È necessario
che si intervenga al più presto perché ogni volta
che il blackout s’impossessa della zona sembra di
tornare al Medioevo e i disagi per chi vive e lavora nel territorio sono innumerevoli (ascensori
che si fermano, negozi di alimentari in tilt, sistemi di sicurezza bloccati etc.) Ci auguriamo vivamente che nel corso di quest’inverno il problema venga finalmente risolto, altrimenti con il ritorno del caldo e l’utilizzo dei condizionatori ci
troveremo nuovamente, come la scorsa estate,
ad affrontare giornate disastrose.
Azzurra Avallone
Antonella Pane
la egnalazione
EMERGENZA PARCHEGGI
Cercasi strisce bianche
di MASSIMO GALLOTTA
Nodo parcheggi a Chiaia: di strisce
bianche non se ne trovano praticamente più. Eppure dovrebbe essere
obbligatoria una zona
gratuita in prossimità
di quelle soggette a
pagamento. Le auto
dove le mettiamo? La
Cassazione ha stabilito che nei centri
urbani - ad esclusione
delle zone a traffico
limitato - gli amministratori comunali hanno l’obbligo di
realizzare, sempre, aree di sosta libera
accanto ai posti auto a pagamento a
PERCHÉ IL COMUNE
NON PROTEGGE LA MOVIDA?
Gentile redazione,
che Napoli sia il paese dei paradossi lo sapevamo già. Basta vedere come viene trattata la
questione movida. L’economia dell’intrattenimento nelle città di tutto il mondo viene sostenuta fortissimamente dalle amministrazioni. Questo non succede in questa città amministrata da assessori che, forse, non viaggiano e se viaggiano non recepiscono il senso
della movida. Prendi Chiaia: negli ultimi anni c’è stato un incremento dei bar, dei locali
notturni e dei ristoranti. Quindi, il Comune
ha rilasciato più licenze. Invece di incentivare queste attività, però, l’amministrazione le
calpesta non prevedendo le strutture adatte
per sostenerle (parcheggi) e soprattutto non
disponendo un adeguato controllo delle forze
dell’ordine. Ovviamente i locali devono rispettare le leggi, ma devono essere innanzitutto messi nelle condizioni di lavorare. La movida è fondamentale per la vita di un quartiere ed è per questo motivo che va protetta.
Fabio Esposito
S
GUARDIA DI FINANZA 117
[email protected]
Non finiamo mai di ringraziare i nostri sempre più affezionati e numerosi lettori per le tante
segnalazioni che ci inviano e che noi cerchiamo di trattare nel miglior modo possibile su Chiaia
Magazine. La signora Raffaela Mustilli ha scritto: «Vorrei segnalarvi lo stato vergognoso in cui si
trovano le rampe Lamount-Young. Ora la nuova segnaletica al Chiatamore indica il percorso pedonale! A prescindere dai faraonici e fantasiosi progetti che riguardano la riqualificazione generale
della zona in questione, è possibile ottenere una ordinaria pulizia per permettere ai coraggiosi
pedoni di districarsi tra spazzatura, carcasse di auto abbandonate, stenditoi e svariati recinti
abusivi tipo balconcini?». Gireremo la domanda al Presidente e ai consiglieri della Prima Municipalità. Su via Chiatamone ha scritto anche Ciro Saggiomo, il quale denuncia: «L’altro giorno sono
caduto dal motorino, e fortunatamente andavo piano, a causa di una buca killer che si trova a
metà di via Chiatamone. Non riesco a capire perché ci si dimentica della normale manutenzione
delle strade e dei marciapiedi che è, soprattutto oggi, tra le priorità più sentite dai cittadini».
Tel. 335.5292755 (Pattuglia Chiaia)
Tel. 349.2142396 (Pattuglia S. Ferdinando)
Tel. 347.0752926 (Pattuglia Santa Lucia)
VIGILI DEL FUOCO 115
2
fascia oraria. Come mai a Napoli le
strisce bianche sono impossibili da
trovare? Il Comune dovrebbe realizzare «adeguate aree
destinate al libero
parcheggio», come
previsto dal comma 8
dell’art. 7 del codice
della strada». Nell’attesa dei benedetti
parcheggi interrati,
chi vuole parcheggiare a Chiaia è costretto o a pagare i garage privati o a girare, per ore e ore, nella speranza di
trovare un posto nelle strisce blu.
AI NOSTRI LETTORI
«Sos Chiaia» è un contenitore
di denunce e proteste contro
disservizi, inciviltà ed emergenze urbane e non.
La nostra intenzione è quella
di affondare il bisturi nel
degrado ambientale, segnalando tutto nero su bianco e
richiamando chi di competenza alle proprie responsabilità.
Invitiamo i nostri lettori a
indicarci cosa non va nel quartiere e a proporci soluzioni per
rendere più vivibile la città.
Contiamo su di voi.
Le lettere, firmate con nome
e cognome, vanno inviate
a Chiaia Magazine
Via dei Mille, 59 - 80121 Napoli
oppure alla e-mail
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PRIMO PIANO
CHIAIA MAGAZINE
3
Manifesto selvaggio, stop al flagello
LA DENUNCIA. La gente: repressione per chi deturpa i muri di palazzi, chiese
e monumenti. La legge c’è, ma è ignorata. Comune in ritardo: «Faremo di più»
Alvaro Mirabelli
ella città più inguaiata
della penisola, quello
di manifesto selvaggio
sembra l'ultimo dei problemi.
E invece è un reato e fa guasti
gravi: dalla lesione d'immagine della metropoli al danno
economico per privati e Comune. Il flagello, per la verità, è nazionale, ma a Napoli i
vandali sono sfrenati. E le ragioni sono evidenti: impunità consolidata, repressione
scarsa, rimozione inefficiente, senso civico sotto lo zero.
Ed ecco servita la «monnezza
a parete», arazzi chilometrici
di carta straccia su ogni tipo
di muro. Pubblicità fuorilegge alla faccia di chi si indigna, pubblicità-regresso dalla doppia paternità: quella
del committente, che viola le
regole per risparmiare, e quella dell'attacchino pirata. Un
mattatoio degli scrupoli in
cui si è infilato persino il legislatore. Fino al dicembre
2006, infatti, committente ed
esecutore hanno imbrattato
alla grande, anche grazie ad
una norma da burla: la sanzione insomma scattava solo
per l'attacchino beccato in
flagrante. Una vergogna, però, cancellata dalla Finanziaria 2007 che ha introdotto la
tolleranza zero in materia.
Un passato da dimenticare.
La nuova legge, intanto, mette a nudo i limiti di quella vecchia che, fino al dicembre
2006, ha reso di fatto invulnerabili tutti i colpevoli. Una
norma indulgente, confezionata per salvare soprattutto
alcuni furbastri: cioè quei politici abituati, sotto elezioni, a
praticare senza rimorsi l'attacchinaggio brutale. L'«affissione canaglia», però, è stata
ed è gettonatissima da chiunque voglia pubblicità a basso
costo: partiti, circoli, organizzatori di eventi e quant'altro.
Tutti con licenza di imbrattare, complice anche l'inerzia
dell'Autorità comunale.
N
Via Nicotera Muro sfigurato dai manifesti fuorilegge
La svolta. Dallo scorso gennaio, però, c'è una legge che
parla chiaro: la n. 296 (vedi
Finanziaria 2007: commi 157,
176, 177, 178) che finalmente
castiga duramente l'affissione illegale. In sintesi, la flagranza di reato non serve più
e le sanzioni pecuniarie (pesanti!) colpiscono anche i
committenti, in passato intoccabili, mentre le spese di
rimozione e pulizia degli spazi, sostenute dal Comune,
vanno a carico di mandante e
attacchino (ndr. A Napoli, però, le spese di rimozione sono
già incluse nelle sanzioni pecuniarie previste). La nuova
legge, dunque, assomiglia a
un miracolo. Che fa giustizia
2 volte: la prima nel nome
della città perché vengono
puniti nel portafoglio gli strafottenti che lordano i muri di
palazzi, chiese e monumenti, violando il codice penale
(art. 663) ed evadendo la tassa di affissione, la seconda a
tutela di chi, pagando, affigge secondo la legge. Un solo
dubbio, ma grosso: il Comune, che ora non è più disarmato di fronte ai trasgressori,
avrà la capacità di premere il
grilletto della legalità? Già,
perché lo scacco matto è in 4
semplici mosse: vigilare, multare, pulire e incassare pure
un mare di soldi. Come succede a Roma dove 38 squadre
comunali girano dalle 7 alle
20, per ripulire e monitorare
senza pietà gli abusi. Risultato: da gennaio a luglio 45mila multe e un introito di 31
milioni di euro.
Chiaia in prima linea. Un
esempio, quello romano, che
piace a Fabio Chiosi, presidente della Municipalità 1,
quartiere martire degli scempi di carta e di colla: «Controllo e denuncia senza guardare in faccia a nessuno. Nell'immediato allerteremo i vigili urbani della 6° Unità Operativa, poi creeremo una task
force su Chiaia». L'ultima parola, però, spetta a Elisabetta
Gambardella, assessore comunale al Decoro e Arredo
Urbano, ma competente anche per Pubblicità ed Affissioni: è lei infatti ad esercitare funzioni di controllo e di
indirizzo nei confronti dei vigili urbani, preposti al monitoraggio dei manifesti illegali e alle relative sanzioni, e
nei confronti della Elpis (la
società attraverso la quale il
Comune gestisce il servizio di
pubblica affissione) cui spet-
ta la rimozione dei manifesti
illeciti e la pulitura delle superfici vandalizzate. Chiamato in causa, l'assessorato al
Decoro e alla Pubblica Affissione replica: «Innanzitutto
una precisazione: la vecchia
legge salvafurbi non è mai
stata accolta nei nostri regolamenti attuativi. In ogni caso: ben vengano le nuove norme repressive. Per sconfiggere il fenomeno, però, - spiegano i tecnici - puntiamo innanzitutto a prevenire. Il piano è in 4 punti: abbassare i
prezzi di affissione per cinema e teatri e riservare ad essi
spazi esclusivi, sfruttare per
l'affissione anche le recinzioni dei cantieri, negare contributi e patrocinio agli organizzatori di eventi responsabili di attacchinaggio proibito, aumentare gli spazi di
affissione medio-piccoli e diminuire i maxiformati».
Critiche e repliche. Una strategia che a Chiosi non basta:
«Il servizio di pubblica affissione, gestito dalla Elpis, - dice il presidente - resta carente: i risultati dell'opera di rimozione dei manifesti illegittimi, ad esempio, sono sotto gli occhi di tutti: vi sembra
una città pulita? Insomma:
prevenire va bene, ma occorre anche sanzionare chi sgarra e poi ripulire gli spazi».
Che alla prevenzione occorra
affiancare la repressione, però, lo pensa anche Elisabetta
Gambardella: «E' una battaglia di civiltà. Su manifesto
selvaggio occorre inasprire il
contrasto. Anche verso chi invoca rigore e poi è il primo a
sbagliare. E dunque: sul fronte del controllo e delle sanzioni, occorre più vigilanza
della Polizia Municipale che
mi impegno a coinvolgere. In
secondo luogo, va anche attivato un più efficace intervento di pulizia: pertanto
chiederò alla Elpis di fare
sempre più e meglio il lavoro
che gli compete». Già, ma che
i tempi siano veloci.
IL CORSIVO
di MASSIMILIANO DE FRANCESCO
LA «MATTA» DI CHIAIA
L’unico modo per spiazzare - molto più
rudemente «incatastare» - i governanti di
«Napolirotta» era coglierli di sorpresa con la
piazza. Non c’era altra via per stanarli,
avvertirli, spaventarli. Era la piazza l’ultima
carta che la società civile, accusata di pensare
come un bradipo e agire come uno struzzo,
doveva giocarsi. Così è stato. Quasi nessuno,
però, credeva che la carta sbattuta da Chiaia
in faccia al Comune fosse una formidabile
«matta». Carta che, nel sette e mezzo, detta
legge perché immarcabile, quindi vincente.
Dieci novembre, dieci di denari. Quel giorno,
il banco della sindaca e degli assessori è
saltato. Un sabato da matta.
A scrivere la poesia dell’imprevedibilità sono
stati in tremila, ma soprattutto a pensarla e
volerla sono stati in pochissimi. Un pugno di
matti, per fortuna. E con un’idea chiarissima:
nessun cappello politico sulla manifestazione.
Prima di arrivare al ruggito di piazza dei
Martiri, quel pugno di matti ha dovuto,
giorno e notte, smantellare lo scetticismo,
convincere attici e bassi della libertà del
corteo da ogni spettro di partito e, soprattutto, ha dovuto tapparsi le orecchie per non
sentire le imbattibili voci del pessimismo, del
«non serve a niente», dei sottili distinguo, voci
spesso di chi, in questa città, è abituato a fare
le barricate con i mobili degli altri. Voci come
quella del politologo Paolo Macry che intervistato dal Mattino prima della manifestazione, ha minimizzato il corteo non capendone
forza e intenti e rifugiandosi, infine, nel solito
refrain di Chiaia «isoletta» felice, con l’amministrazione che «tutto sommato ha protetto se
non favorito questo pezzo di città». Ma dove
vive Macry? Alla Riviera di Chiaia. Come ha
vissuto Macry il fermento di Chiaia prima del
ruggito? Non l’ha vissuto perché, leggiamo,
stava da settimane a Pavia per lavoro.
Politologi in trasferta a parte, il colpo inaspettato del dieci novembre, la «matta» di Chiaia
non solo ha tramortito sindaca e assessori,
ma ha confuso, e non sappiamo se risvegliato,
un centrodestra mai fino in fondo opposizione. Nel suo «Dizionario del diavolo», lo scrittore americano Ambrose Bierce scrive: «Tagliandogli le gambe, l’opposizione impedisce al
governo di correre verso la rovina». Crediamo
che una parte cospicua dell’opposizione in
questi anni sia stata bravissima a regalare al
governo resistenti scarpe da corsa.
LA COPERTINA
CHIAIA MAGAZINE
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CHIAIA IN PIAZZA E NAPOLI RISPONDE
DIECI NOVEMBRE. Politici spiazzati: la società civile si riprende la città. In tremila
per reclamare il diritto alla buona amministrazione. Delegazioni da tutti i quartieri
Oscar Medina
hiaia in piazza, in tremila per la legalità e la vivibilità: prove tecniche di
una rivolta il cui senso è sfuggito a Rosa Russo Iervolino. «Incomprensibile», ha dichiarato
laconica. Poi, a ruota, altri scampoli di disappunto: quelli degli
assessori. Un mix di panico, dispetto e veleni. Gennaro Mola,
assessore al Traffico, incredulo:
«Perché andare in piazza? Non
se ne poteva parlare?». Giulio
Riccio, titolare alle Politiche Sociali, inviperito: «Lo striscione
su Fabiola Di Capua, la ragazza
uccisa un anno fa dal lampione,
è un’indegna speculazione». E
poi si è scoperto che lo striscione lo ha voluto la famiglia Di Capua. Giorgio Nugnes, assessore alla Manutenzione, smarrito: «Uno prudente come il cardinale Crescenzio Sepe che
aderisce alla protesta della città opulenta…!?». Un festival della bile che la dice lunga sullo
scollamento tra il Palazzo della
politica e la città reale. Ma quel
10 novembre è ormai un punto
e a capo: Comune infilato in
contropiede dai cittadini del salotto «incazzato» di Napoli, la
cosa è finita su giornali e televisioni di tutta Italia.
L’autogol. Più di tutti, spiazzata la sindaca quando, incalzata
dalle richieste dei 3mila di
Chiaia (parcheggi, sicurezza,
etc), si è fatta autogol, dichiarando: «I fondi sono pochi». Già,
perché se i conti non tornano,
la colpa è pure dell’imbarazzante sprecopoli di casa nostra.
Gli spunti non mancano. Al Palazzo delle Arti di Napoli (il Pan
di via dei Mille) la spesa è stata
di 7 milioni di euro da marzo
2005 a ottobre 2006; e, dal dicembre 2006 ad agosto 2007,
quattro eventi sono costati
865mila euro. La contropartita? Visitatori col contagocce, turisti zero. Ma Palazzo San Gia-
C
como scivola anche sulla questione dei viaggi degli assessori:
il campione delle missioni all’estero è l’assessore alla cultura Nicola Oddati. In primavera,
con tanto di staff, è andato in
Cina per l’«Expo China»; a giugno è volato, lui e relativi accompagnatori, a Monterrey
(Messico) per il «Forum delle
culture 2007»; poco dopo è sbarcato a Barcellona per candidare Napoli al «Forum delle culture 2013»; infine a novembre
è ripiombato a Monterrey, e
non da solo, per l’ormai famigerato «Forum delle culture
2007». Gran cosa la cultura: ma
quanto ci costa l’assessore con
la valigia? E a proposito di assessori: la Procura della Repubblica sta indagando sulle auto
blu del Comune, destinate agli
assessori: 16 Alfa Romeo, con
autista, che costano 800mila
euro all’anno solo per manutenzione e assicurazione. Il sospetto è che qualcuno, con l’auto blu, ci sia andato in vacanza,
che qualcun altro ci mandasse
l’autista a fare la spesa, che alcuni, con l’Alfa Romeo pagata
dai contribuenti, ci andassero a
cena nei ristoranti del centro.
Infine i consiglieri comunali:
nel preventivo 2007 la cifra ad
essi destinata è triplicata rispetto al 2006.
Pazienza esaurita. E così, su un
piatto della bilancia la gente di
Chiaia ci ha messo i pessimi
esempi di alcuni amministratori e lo scarso rendimento di altri: poi, sull’altro piatto, ha depositato il proprio avvilimento
no limits. Quindi ha infilato in
un unico conto monnezza, rapine, buche, bullismo, coltellate, vandalismi, commercio allo
sfascio, traffico e questione morale. Infine ha scelto di alzare la
voce, marciando per strada. Scavalcando coi risultati anche l’ironia di chi ha parlato di protesta griffata: sarcasmi a perdere, smentiti dalle diverse anime
IL TRIUMVIRATO DELLA RISCOSSA
Paolo Santanelli (Consulta Chiaia per Napoli):
«La gente di Chiaia, gente che lavora e desidera il rilancio dell’intera città, ha aderito compatta alla manifestazione. La battaglia per il
quartiere inizia ora. I nostri nemici sono i problemi di Napoli. Saremo noi, da ora in poi, a dettare i tempi all’amministrazione. Siamo stanchi di essere malgovernati».
Giuseppe Marasco (Consulta Chiaia per Napoli): «Chiaia finalmente si ribella all’illegalità.
L’amministrazione deve porre fine al politichese che non porta a nulla di costruttivo. Vogliamo i fatti e non intediamo più che le soluzioni vengano rimandate. Un ringraziamento
particolare va al Cardinale Crescenzio Sepe che
ha appoggiato con entusiasmo il corteo».
Nino De Nicola (presidente Nuove Botteghe dei
Mille): «Da Chiaia a Chiaiano: tutta la città si è
ritrovata nel nostro quartiere per dire basta all’incapacità dei governanti e per sconfessare
chi ancora s’inventa le battaglie tra quartieri
ricchi e poveri. La società civile acquista un
nuovo potere contrattuale, libero dal gioco dei
partiti. Questa è la vera sfida contro il Palazzo».
La vignetta di Malatesta
Dopo la
marcia del
10 novembre,
immediatamente, la
sera, sono
scattati i blitz
nei locali
dell’intrattenimento. Ad
alcuni è
sembrata una
reazione alla
protesta di
Chiaia.
Malatesta,
corsivista e
vignettista del
«Roma»,inizia
con questo
tema la sua
collaborazione con Chiaia
Magazine.
di un corteo in cui i «borghesi»
di via dei Mille si sono ritrovati
a braccetto con i «compaesani»
del Vasto e della Torretta, con i
commercianti di mezza città,
con le associazioni civiche di Secondigliano, di Bagnoli, dei Decumani, di Casoria, con le
mamme coraggio di Chiaiano.
«Tutti arcistufi e convinti che
Napoli o si salva tutta o affonda
per intero», hanno precisato
Paolo Santanelli e Giuseppe
Marasco, i due leader della
«Consulta Chiaia per Napoli»
che raggruppa più di 20 associazioni civiche, e Nino De Nicola, presidente delle «Nuove
Botteghe dei Mille». Scesi in
campo come organizzatori della manifestazione, ora i tre incassano un consenso strepitoso
e imprevisto, e ribadiscono:
«Nessuna rabbia di campanile
in difesa degli interessi di quartiere, ma un fronte civile, spontaneo e autofinanziato che, partendo da Chiaia, inneschi una
reazione a catena in tutta la città: durevole e senza sponsor partitici. I politici intervenuti lo
hanno fatto a titolo personale».
Passione. Il 10 novembre, intanto, il movimento ha anche
imparato l’ABC della protesta
di strada: la volontà e la passione. Come nel caso di Giuseppe Giuseppone, chiaiese
doc, che ha allestito i cartelli
del corteo, o di don Enzo, parroco dell’Ascensione, che oltre
alla voce in prima fila, ci ha
messo anche il megafono. Un
entusiasmo che ha coinvolto
anche gli istituti di vigilanza
«La Leonessa», «La Vigilante» e
«La Vittoria», che hanno fornito una scorta motorizzata ai
manifestanti. Chiaia, intanto,
dopo aver «sfiduciato» il governo della città, ora gli impone
scadenze per le risposte. E nel
frattempo si gode l’effetto domino: il Vomero ha già annunciato che scenderà in piazza a
dicembre.
chiaia magazine
10 novembre 2007
QUARTIERISSIME
CHIAIA MAGAZINE
6
San Ferdinando, il riscatto nello sport
INIZIATIVE. Da piazzetta Mondragone a largo Baracche pochi gli spazi per i ragazzi
difficili. La scommessa di don Mario: «Il campetto di calcio c’è, ma servono fondi»
Nicola Sellitti
ispetto delle regole. Essere parte
di un gruppo e quindi sviluppare
una coscienza civile. Lo sport propone valori che formano l'essere umano prima che un futuro campione. Ma,
quante sono le aree destinate ad attività ludico-sportive a Napoli?
Montecalvario, San Ferdinando: quartieri e disagi confinanti. Qui, obiettivamente, strutture non ce ne sono. Lungo
salita Cariati, due passi dalla funicolare di corso Vittorio Emanuele, per esempio, c'è un ex associazione culturale, divenuta poi palestra per volere di Massimiliano Vitiello, il titolare, che spiega:
«Nei ragazzi del quartiere è sempre viva la rabbia per una realtà difficile che,
qui, è incanalata nel duro allenamento
fisico. Inoltre da noi vige un ferreo codice etico: ad esempio, negli spogliatoi
non usiamo cassette di sicurezza, ma
nessuno tocca la roba altrui». A pochi
metri di distanza, presso il parco giochi
di piazza Baracche, c'è solo un bambino
che si arrampica sullo scivolo, tra l’altro
rotto, tra giostre impolverate ed i panni dei “bassi”, messi lì ad asciugare, così, alla rinfusa. Insomma, scorci di desolazione in un esterno.
Angolo vicolo Lungo di Mola: i ragazzini si divertono a dribblare, palla al piede, le auto in divieto di sosta su di un'area abbandonata, segmenti di ferro a
braccetto con schegge di vetro, dominati da un'immensa effigie di Maradona, sui muri di un palazzo.
«Ma cosa costa sistemare qui una rete di
pallavolo oppure un tavolo da pingpong in pietra? I bambini devono fare
sport, orgogliosi di vittorie e sconfitte,
altro che la vita di strada»: Beppe Ai-
R
roldi, psicologo e presidente dell’associazione Ciao Africa, vive cronaca nera ed
aneddoti di questi posti da più di trent'anni. La sua proposta è semplice: trasformare le (poche) zone disponibili del
quartiere in campetti gratuiti di basket,
pallavolo, ping pong. Le federazioni
sportive, specie quelle minori, potrebbero fornire istruttori e materiale tecnico, in cambio di visibilità, assicurata
dai media locali, oltre ad un nuovo, potenziale, serbatoio di talenti.
“Iniziative Centro Storico” è la prima associazione laica del quartiere a garantire il proprio appoggio, mentre l'oratorio di piazza Concordia (nella foto a destra l’ingresso della chiesa), si propone per
la gestione ordinaria d'attività sportive
e per la manutenzione delle strutture.
Il parroco, Mario Ziello, confida come
«non sia semplice mettere in pratica il
progetto. Difficoltà logistiche ed economiche ostacoleranno il nostro cammino, ma abbiamo l'obbligo morale di
provarci».
Già. Il prelato parla a ragion veduta. Il
suo oratorio ha ottenuto, in comodato
d'uso per 12 anni, un segmento di terra adiacente al Complesso Monumentale in piazzetta Mondragone, confine
tra San Ferdinando e Montecalvario.
Un fazzoletto di terra immobilizzato
da annose polemiche fino alla svolta
provvidenziale impressa da don Mario:
cinquecento metri quadrati da destinare ad un campetto di calcio per i
bambini della zona. «Non abbiamo avuto vita facile, ho registrato un forte disinteresse da parte di associazioni e parrocchia del posto», ammonisce padre
Mario, impegnato in prima persona
nella ricerca dei fondi, erogati in parte
dall'Ippodromo di Agnano e in parte
da una generosa elargizione dal Cardinale di Napoli, monsignor Crescenzio
Sepe. Ma non basta. Purtroppo, l'ammasso d'erba (nella foto a sinistra) - due
metri e mezzo in altezza - proliferato
sull'area ed i conseguenti, elevatissimi
costi per disboscamento e trasporto,
hanno, di fatto, bloccato l'inizio dei lavori, previsti a fine ottobre. «Il Comune
di Napoli sostiene che la gestione ordinaria spetta alla mia parrocchia, ma, in
realtà è necessario un intervento straordinario», ribatte il parroco, sostenuto
dall'assessore comunale allo Sport Alfredo Ponticelli e da Fabio Chiosi, presidente della Municipalità di Chiaia-Posillipo-San Ferdinando.
QUARTIERISSIME
CHIAIA MAGAZINE
San Pasquale, la voragine da guinness
LA DENUNCIA. Di fronte al Teatro Sancarluccio in tre metri di marciapiede sono
riuniti tutti i mali della manutenzione urbana. Storia di una buca-killer da colmare
Massimiliano De Francesco
n prossimità delle scale di San
Pasquale, precisamente di
fronte al Teatro Sancarluccio,
in tre metri di marciapiede sono
racchiusi tutti i mali della manuntenzione urbana. Nel gennaio 2007, infatti, scovammo
proprio lì quella che definimmo
«la buca delle buche». Un cratere
appartenente alla categoria delle voragini «ribelli»: seppur colmato da poco, si era riaperto, acquistandone in larghezza. Colmatura fatta male e, quindi, ripetuta il mese dopo. Risultato:
marciapiede rattoppato, esteticamente inguardabile, ma almeno sicuro. Sempre in quei tre metri di marciapiede, a ottobre, a
un piede dalla «buca delle buche», si è aperta una supervoragine che non azzanna le caviglie,
ma che castiga mezza gamba.
Questo incredibile spettacolo di
degrado di notte diventa un trappolone per la poca illuminazione
della zona. Fortuna che da una
quindicina di giorni quei tre metri sotto il cielo sono stati transennati (vedi foto). Non capiamo come mai, però, non siano ancora
stati colmati. Nell’attesa, Alberto Boccalatte, assessore alla Manutenzione Urbana della Municipalità 1, ha annunciato che a
novembre verranno colmate le
buche dei marciapiedi di via Filangieri (ridotta male) e di via dei
Mille (ridotta malissimo). «Sarà
un intervento - dichiara Boccalatte - di semplice eliminazione
del pericolo perché i fondi a no-
VIAGGIO NEGLI ISTITUTI DI VIGILANZA
I
La Leonessa: 270 agenti
e tanta tecnologia
stra disposizione non ci permettono altro. E comunque - aggiunge l’assessore - con la fine
dei lavori di via Carducci (marzo
2008, ndr) le vie in questione saranno oggetto di una totale riqualificazione nell’ambito dello
stesso progetto». La storia è sempre la stessa: i fondi per strade e
marciapiedi non ci sono mai.
Francesco de Giovanni, presidente della commissione Manu-
tenzione Urbana della Municipalità 1, da anni instancabile
cacciatore di buche, a gennaio
2007 dichiarò: «Per la manutenzione ordinaria dei 430mila euro previsti dal giugno 2006 al giugno 2008, la metà è già stata spesa. Di questo passo per l’estate
2007 non ci saranno più soldi».
Oggi, De Giovanni rilancia: «L’emergenza strade a Chiaia è grave. Se fosse la Municipalità a gestire direttamente la cassa avremmo la possibilità di risolvere meglio i problemi della manuntezione del quartiere. Purtroppo,
però, e non mi stancherò mai di
dirlo, noi siamo dei “segnalatori”: rileviamo problemi e li comunichiamo al Servizio Manutenzione Urbana (ex STM), filiale
dei Servizi tecnici comunali. E’
sempre il governo centrale della
città che comanda e dispone gli
interventi sul territorio». Appunto, così non va.
FONDI PIT: ESCLUSE
LE AZIENDE DI CHIAIA
15 i milioni di euro previsti dal
«PIT (Progetto Integrato Territoriale) Napoli» per finanziare la
riqualificazione (o la nascita) di
piccole aziende commerciali o
artigiane partenopee. Molti i
microimprenditori che hanno
partecipato al bando che, oltre al
requisito della riqualificazione
imprenditoriale, richiedeva
anche quello del recupero
urbano. La graduatoria degli
ammessi al beneficio dei fondi
(presi dal POR Campania) è stata
pubblicata a fine ottobre. A
godere delle agevolazioni saranno 226 piccole aziende. Il Comune ha privilegiato il tessuto
imprenditoriale delle Municipalità 2, 3 e 4; ha ammesso in parte
la Municipalità1 (fondi assegnati
solo al quartiere S. Ferdinando);
ed ha escluso le Municipalità 5,
6, 7, 8, 9 e 10.
Giro di vite sulla sicurezza: se il fronte anticrimine
punta su provvedimenti più restrittivi, il Sud degli
onesti fa il tifo per la sterzata legalitaria. Ma, intanto,
resta in trincea e si guarda le spalle. E' il caso di
Napoli, metropoli sotto assedio, ring abituale dello
scontro tra malavita e forze dell'ordine: poliziotti e
carabinieri, però, non sono gli unici uomini in divisa
a giocarsi ogni giorno per strada la rischiosa partita
con la città illegale. La sicurezza è anche business di
alto profilo per specialisti nella tutela del cittadino,
gestita con efficienza aziendale. Lo sanno bene i
responsabili de «La Leonessa», azienda (con sede in
traversa Nuova Marina) che dal 1952 garantisce protezione ai beni, mobili e immobili, della clientela. Una
credibilità, quella dell'istituto di vigilanza gestito dal
gruppo Cicala, edificata intorno ad autentici «professionisti della sicurezza»: «E' il nostro slogan - ribadi-
scono i responsabili - e riassume una missione che
coniuga dedizione e tecnologia nell'approccio ad un
mestiere difficile in una metropoli ad alta criticità».
Non stupisce allora che, a suo tempo, persino un ex
ministro degli Interni come Beppe Pisanu, e non solo
lui, abbia ventilato l'ipotesi di un apporto degli agenti giurati all'opera delle forze dell'ordine: «Il rapporto
coi corpi di polizia? Per noi è collaborativo da sempre
- precisano alla «Leonessa» - e rientra del resto nelle
competenze della licenza. E quindi: sì ad un eventuale salto di qualità giuridico del nostro ruolo, ma
sempre nei limiti della vigilanza e della segnalazione». Futuro a parte, il presente dell'Istituto è tutto in
un dato: oltre 3mila clienti a Napoli e provincia.
Ronda, piantonamento e videocontrollo riguardano
negozi, cantieri, abitazioni, banche, edifici pubblici,
«e anche - puntualizzano i responsabili - realtà come
l'Interporto, il Cis di Nola, il Consorzio Agroalimentare di Napoli, la Stazione Zoologica Dohrn o il primo
Policlinico». E su questi scenari si vigila con 270
guardie giurate, 36 radiomobili, 30 motociclette, 3
unità cinofile motorizzate, 3 furgoni blindati per il
trasporto valori. Poi una tecnologia di prim'ordine:
ben 850 i i collegamenti in radioallarme con cui i
clienti segnalano situazioni sospette alla centrale
operativa che, in tempo reale, smista le segnalazioni
alle ronde. «Il ricorso al radiocomando - spiegano i
tecnici - è gettonatissimo, ad esempio, dalle grandi
griffe della zona di Chiaia dove il taccheggio è un
flagello: l’intervento della ronda scoraggia il malintenzionato». Capitolo videosorveglianza: circa 50 gli
esercizi protetti da occhi elettronici che, in caso di
allarme, rimandano alla sala operativa le immagini
degli interni osservati durante gli orari di chiusura.
Ma soprattutto il fattore umano: «L'addestramento
del personale- dettagliano gli operatori - riguarda il
rischio incendio, l'uso delle armi, il pronto soccorso
(con defibrillatore in dotazione), la guida veloce e il
know-how tecnologico». Tutte credenziali che alla
«Leonessa» hanno fruttato la certificazione di qualità
ISO 9002.
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QUARTIERISSIME
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Sant’Anna di Palazzo, mercato-discarica
L’INCHIESTA. La struttura è un crocevia di sbagli e disagi: concepita male, gestita
peggio. Ora è covo per tossici e immondezzaio. Al palo le proposte di recupero
Rita Giuseppone
li abitanti del quartiere
di San Ferdinando a
Chiaia, ormai, non ci
fanno più caso. Sono abituati a
vederlo lì tutti i giorni davanti
ai propri occhi, il miracolo architettonico progettato negli
anni '80 dagli architetti Salvatore Bisogni e Anna Buonaiuto, che all'epoca, per il suo stile innovativo, si guadagnò la
copertina della rivista di settore «Casabella», trasformato in
un mostro di cemento dal degrado e dal disuso. Il mercato
di Sant'Anna di Palazzo, per il
quale durante i lunghissimi anni della sua realizzazione (fu
inaugurato nel 2001) si dice siano stati spesi circa cinque miliardi delle vecchie lire, non ha
mai svolto in questi sei anni
l'attività alla quale era stato destinato e cioè il commercio. Facendo un giro al suo interno,
non è difficile immaginare il
perché. La struttura è comunque aperta al pubblico e al momento ospita solo un rivenditore di articoli igienici e casalinghi. Le scale, per niente funzionali, se si pensa che le clienti abituali dei mercati sono di
solito donne non più giovanissime, conducono ad un corridoio a ferro di cavallo lungo il
quale sono stati costruiti dei
box (26, disposti su due livelli):
i commercianti ambulanti della zona li avrebbero dovuto acquistare per esercitare la propria attività. Ogni box è pro-
G
Istantanee dal degrado: il mercatino abbandonato di Sant’Anna di Palazzo
fondo poco più di 50 centimetri ed è impensabile per qualsiasi tipo di commerciante riporvi alcun tipo di merce. Nel
corso degli anni la struttura,
lasciata in uno stato di abbandono, è stata vittima di atti van-
dalici e del degrado dilagante
nella zona: al piano inferiore
del mercato si accumulano rifiuti di varia natura, soprattutto siringhe e boccette di plastica usate dai tossicodipendenti che, sempre più nume-
rosi, utilizzano Sant'Anna di
Palazzo come una «stanza del
buco». Questa emergenza è
molto sentita da abitanti e
commercianti del quartiere.
Uno di loro, Domenico Pazzi,
immagina già un futuro di recupero per questi giovani proprio a Sant'Anna di Palazzo:
«Faccio parte di un'associazione onlus per il recupero dei tossicodipendenti e visto che questa struttura è effettivamente
inutilizzabile per il commercio, sarebbe bello poterla riabilitare allo scopo di utilizzarla come comunità e come
centro di accoglienza per i ragazzi della zona».
Pazzi non è l'unico a desiderare un futuro diverso per questa
struttura: molte donne, mamme, del quartiere hanno presentato diverse petizioni affinché questo mercato abbandonato potesse diventare un
punto di ritrovo, un'oasi di svago per i ragazzi dopo la scuola,
per sottrarli ai pericoli della vita in strada. «Chiacchiere ce ne
sono state tante - spiega Umberto De Pasquale, responsabile dell’associazione «Punto
Azzurro Chiaia» per l'area dei
Quartieri - ma dei fatti e delle
Istituzioni non si vede neanche l'ombra. Abbiamo tentato
di far rimuovere le carcasse di
alcune auto abbandonate davanti al mercato ma i vigili arrivano, stendono il verbale e ci
dicono che, siccome sono auto
sequestrate, non possono fare
nulla».
LA SCUOLA
DEL GUSTO
Tra le tante idee volte al recupero del mercato, mai utilizzato, di Sant'Anna di Palazzo,
una in particolare brilla per
originalità ed è stata già ampiamente trattata sul numero
di Chiaia Magazine di settembre 2007. L’idea è di Giuseppe
Airoldi, psicologo e fondatore
dell'associazione «Ciao Africa»,
il cui progetto prevede di
riqualificare e rilanciare la
struttura in modo fattibile e
senza ulteriori sprechi di
denaro. “Pane, burro e zucchero” - questo il titolo del progetto - potrebbe essere una scuola
del gusto, un mercatino per la
vendita di prodotti tipici
locali, magari anche etnici,
vista la sempre maggiore
influenza della cultura degli
immigrati nel nostro paese,
una vetrina permanente per
commercianti e produttori
campani, al fine di ritornare
ad una cultura genuina del
gusto e dei sapori della tradizione partenopea. Una volta
realizzato, «Pane, burro e
zucchero», se opportunamente
promosso, potrebbe diventare
anche un punto di riferimento
per i tanti turisti che intendono avvicinarsi alla tradizione
culinaria campana, completando così anche la missione di
riqualificazione della storica
zona di Sant'Anna di Palazzo.
QUARTIERISSIME
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Carabinieri, operazione movida sicura
IL PROVVEDIMENTO. Sulle notti dei weekend la vigilanza dell’Arma. Più controlli
nelle zone «calde» dalle 20 alle 6 del mattino. Pattuglie in borghese e in divisa
Pino Fermento
allarme sicurezza in zona
Chiaia, negli ultimi tempi, lo ha rilanciato la sinfonia di coltellate e atti vandalici consumatasi in piazza San Pasquale: sono solo, però, gli ultimi, clamorosi acuti, in ordine di
tempo, con cui Malanapoli si è
esibita sulla ribalta della Napoli
bene. In realtà la contabilità criminale nel territorio della prima Municipalità offre da tempo
dati allarmanti: le cifre, infatti,
fotografano un'escalation malavitosa impegnata da qualche anno in una penetrazione lenta,
ma inesorabile.
Le statistiche più recenti, ad
esempio, restituiscono l'immagine di un quartiere ad alta incidenza di rapine (il 33% dei reati consumati), di scippi (il 25%) e
di furti (il 20%). Uno scenario che
conferma, in zona, la prevalenza
dei crimini contro l'incolumità
e i beni delle persone. E tra gli
spaccati più a rischio di Chiaia
c'è quello della movida giovani-
L’
Già da qualche settimana è tornata la stazione mobile a piazza dei Martiri
le che, durante le notti dei week
end, frequenta l'area ad alta vocazione di intrattenimento, circoscritta tra piazza dei Martiri,
via Filangieri, via dei Mille, piazza Amedeo, via Martucci e Riviera di Chiaia. Il mix è altamente esplosivo: dai raid predatorii al bullismo, dal vandalismo
al consumo di alcol e droghe.
Inevitabile che, nell'imminenza
delle festività, la richiesta di tutela dei residenti si sia fatta decisamente pressante. E sullo
sfondo c'è anche l'appello di Nino De Nicola, presidente delle
«Nuove Botteghe dei Mille», ad
una mobilitazione più incisiva
delle forze dell'ordine sul territorio. L'emergenza, però, era già
nel mirino degli uomini della
legge. Tra i più solleciti sul pia-
no strategico i carabinieri, che
hanno già organizzato la loro
controffensiva nelle «aree calde»:
replicare all'illegalità, nel cuore
di Chiaia, tocca, ad esempio, alla Stazione Carabinieri «Napoli
Chiaia» (Comandante: il maresciallo Antonio Covuccia), coordinata dalla Compagnia Carabinieri «Napoli Centro» (Comandante: il capitano Emanuele Gal-
SPORTELLO ANTIUSURA
ALLA CHIESA DI S.CATERINA
PREFERENZIALI: PUGNO
DI FERRO CON I FURBI
La Municipalità 1 istituisce un punto di
ascolto per le vittime dello strozzinaggio. Lo sportello antiusura è operativo
presso la chiesa di Santa Caterina a
Chiaia (nella foto), grazie alla disponibilità di padre Calogero Favata. L’assistenza è fornita, un giorno alla settimana,
da volontari delle associazioni antiracket attive in città. I consulenti incontrano i soggetti che chiedono aiuto. Disponibile anche un numero telefonico.
L’assessore comunale alla Mobilità,
Gennaro Mola, accoglie le richieste
dell’Ascom per un maggiore controllo
sulle corsie preferenziali. Per quanto
riguarda Chiaia, fino al 7 gennaio gli
ausiliari della Anm presidieranno le
preferenziali di via Arcoleo (nella foto), via
G. Bruno e piazza Sannazzaro. Le Nuove
Botteghe dei Mille, inoltre, hanno
raggiunto un accordo con le compagnie
dei taxi per facilitare l’accesso a Chiaia.
IL MORSO DELLA TARANTA
di PAOLO D’ANGELO
UNA SOCIETÀ IN FRANTUMI
Le due mani unite ed un
colpo che parte in una giornata come tante, il dramma,
la tragedia dietro l’angolo.
Una famiglia distrutta, un
ragazzo che non c’è più, un
poliziotto che non sa più
dove si trova se da qui o da lì
della barricata, giovani di
sport che lottano contro chi è
lì per difenderci, è diventato
veramente difficile capirci
qualcosa. Di sicuro siamo al
capolinea, tutta questa nostra
società italiana è al capolinea
e le colpe sono tutte di chi ha
perso il controllo della cultura politica del nostro paese.
La colpa è di chi ha perso il
controllo senza mostrare
alcun interesse per un reale
cambiamento politico al
passo con i tempi. Politici di
destra e sinistra tutti responsabili, perché da anni arroccati con arroganza nel proprio piccolo regno ed interesse privato, bruciando tutto e
tutti e spesso anche la legalità. Appunto «legalità» parola
ai fatti di oggi senza senso.
Negli ultimi anni dopo il
miraggio di tangentopoli solo
leggi e leggine di Tizio e Caio
ma senza nessun reale cambiamento radicale dal dopoguerra ad oggi, solo leggi
salvaPreviti, indulti etc. etc. e
qualche aumento di stipendio o altro da campagna
elettorale, che manco nessuno se ne accorto. Mi ricordo
che quando avevo vent’anni
lottavo per la fame nel mondo, per l’aborto, per il divorzio e quelle scene di Roma di
guerriglia urbana avvenivano
tra giovani di destra e giovani
di sinistra intendiamoci
sempre violenza da condannare era, ma almeno non per
una partita di calcio da giocare. O no? Un ragazzo con un
minimo di intelligenza può
mai pensare che la polizia è lì
allo stadio per fare violenza
su chi vuole tifare per la
propria squadra? Non credo
e, quindi, la spiegazione è
un’altra e cioè, quella della
mancanza totale di valori per
cui lottare. Questi valori solo
una società di valore li può
dare. Scusate il giro di parole
ma a buon intenditore appunto poche parole.
tieri. Vicecomndante: il capitano
Antonio De Bari). Il primo segnale è stato il ripristino della
stazione mobile in piazza dei
Martiri dalle 10 alle 23. Un ritorno gradito.
Solo l'antipasto, però, perché,
proprio in questi giorni, è decollato il servizio di controllo
(dalle ore 20 fino alle 6 del mattino, nei giorni del weekend) che
l'Arma ha destinato al perimetro piazza dei Martiri, piazza
Amedeo, piazza S. Pasquale: in
azione pattuglie automontate e
pattuglie motomontate in borghese (sia in postazioni fisse che
itineranti), ed inoltre ronde appiedate in divisa. Il piano è in vigore a tempo indeterminato.
Ma non basta. Perché, all'inizio
di dicembre, si aggiungerà in zona anche l'impegno (tutti i giorni dalle 9 alle 20, fino a metà
gennaio) di altre pattuglie (in auto, moto o a piedi): mobilitazione questa che però rientra nel
più generale Piano di Prevenzione, allestito dall'Arma nei
percorsi turistici della città.
NUOVE BOTTEGHE
DEI MILLE news
• DOMENICHE
DELLO SHOPPING
Si comunica che i negozi
saranno aperti tutte le
domeniche dal 25 novembre al 23 dicembre.
• ZTL: DAL 24
TUTTI I WEEKEND
Per tutti i weekend, da
sabato 24 novembre 2007
fino al 7 gennaio 2008,
ritorna la Zona a Traffico
Limitato. Il provvedimento
interessa via Domenico
Morelli, via Filangieri e via
dei Mille. L’orario: dalle 10
alle 24.
• UN GRAZIE
«SPECIALE»
Dalle «Nuove Botteghe dei
Mille» un ringraziamento a
tutti i commercianti che,
in occasione del corteo di
protesta del 10 novembre,
hanno abbassato le serrande dei propri esercizi in
segno di adesione alla
manifestazione.
QUARTIERISSIME
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Napoli potenziale: enigma da sciogliere
IL CONVEGNO. Intellettuali e artisti si interrogano sulle possibilità RIFLESSIONI
di riscatto della città. Fra tracce storiche, fotografiche e letterarie CUSTODI
E NON
PADRONI
Adriano Padula
er alcuni napoletani è un soP
lido convincimento: la gestione del bello, della dignità, della fiducia perseverante è l'anticorpo
contro il degrado urbano, morale e amministrativo, contro la
parabola decadente di una società cialtrona, contro la barbarie
benestante e accessoriata. Una
premessa che «Caprienigma», associazione presieduta da Raffaele Aragona, ha trasformato in un
patto di cultura e di azione per la
capitale del Sud.
Il convegno. Non calligrafia intellettuale, quindi, ma mobilitazione su parole d'ordine incisive,
come, ad esempio, quella del convegno «Napolipotenziale»: 3 giorni di incontri, edificati sulla certezza che Napoli, malgrado secoli di devastazioni e dominazioni,
presenti una costante vitalità,
alimentata dalle sue potenzialità, spesso inespresse o oscurate. E
allora, la domanda è: esistono ancora le condizioni perché queste
risorse, ancorate al limbo del possibile, possano manifestarsi in città? Se lo chiedono, appunto, quanti rispondono all'appello di «Caprienigma» per ritrovarsi il 22 e il
23 novembre all'Istituto Grenoble,
e il 24 novembre al cinema Filangieri. Incontri multipli e molteplici assi prospettici, da cui far
emergere, attraverso riferimenti
al passato e al presente, fra tracce
storiche/fotografiche/letterarie,
un utile dialogo sul futuro della
città. Caprienigma, infatti, da
sempre attenta a particolari forme letterarie/artistiche e già «al-
Napoli. Foto di Luciano Ferrara
lenata» ad investigare il «potenziale» sul versante della scrittura,
stavolta mira a individuare e «leggere» i « potenziali» della città come strumenti di una rimonta fattibile. Singolare il manifesto del
convegno: strofe evocative nella
trama del calembour, autentici
messaggi-apripista al dibattito: come, ad esempio, «Napoli, città di
mare, di luce e di fuoco; città di
mori, svevi, spagnoli e francesi;
città d'umori viscerali; città d'emiri fasulli; città d'amari ricordi
e forti radici; città d'amaro sapore di rabbia; città di more, di bionde, di femmine belle».
L'agenda dei lavori. Il 22 al Grenoble: i saluti del console francese Cousin; «La città disturbata»,
mostra di Luciano Ferrara; Lamberto Lambertini e Sergio Sca-
pagnini su «Napoli, città di Murat, le roi de Naples»; proiezione
di «Fuoco su di me» di L. Lambertini. Il 23 al Grenoble: Cesare De
Seta su «La Napoli dei Borbone»;
Piero Craveri su «Napoli nel '900»;
Ruggiero Guarini su «Napoli '44»;
Paolo Macry su «Napoli oggi»;
inoltre Marcel Bénabou, Hervé
Le Tellier, Paolo Albani e Domenico D'Oria su «La letteratura potenziale». Il 24 al cinema Filangieri: «La città disturbata», mostra
di Luciano Ferrara; Raffaele Aragona su «Il disarredo urbano»;
Rossana Buono su «La città sobria»; Ugo Carughi su «La storia
molesta»; Gerardo Mazziotti su
«Stravaganze napoletane»; infine
Aldo Masullo su «Napoli futura».
Scenario composito di contributi
in cui non mancano incursioni
nell'estetica, palpitante e sfregiata, della città reale: è il caso della
composta, ma accorata crociata
di Raffaele Aragona contro i discutibili arredi urbani (vedi i tabelloni pubblicitari, sormontati
dagli orologi disegnati da Mendini), trapiantati dal Comune su
un «territorio che non merita intrusioni siffatte». L'evento comprende poi seminari di letteratura potenziale (la letteratura dell'Oulipo e dell'Oplepo) con letture/interventi di Paolo Albani, Raffaele Aragona, Marcel Bénabou,
Domenico D'Oria, Brunella Eruli ed Hervé Le Tellier. 2 le date: il
22 (ore 10, all'Università Suor Orsola Benincasa) e il 23 (ore 9.30,
presso l'Università L'Orientale in
via Chiatamone; ore 15, presso il
Grenoble).
Raffaele Aragona, presidente di
Caprienigma e organizzatore del
convegno «Napolipotenziale»,
interviene sulla “mala estetica”
napoletana: «Ogni volta che si
interviene nell’arredo della città,
càpita che il risultato sia criticabile
e di fatto criticato. Allora, perchè
non evitare completamente tale
rischio? Cerchiamo di non aggiungere più nulla, di eliminare il superfluo, specialmente nei luoghi
caratteristici della città. Altrimenti,
tra panchine, fioriere, totem e
lampioni, finiremo per non capire
più in quale città siamo capitati.
Napoli ne è già stracolma. Tempo
addietro, mi capitò di manifestare
la speranza che coloro i quali
avrebbero dovuto decidere nel
séguito, il sindaco, gli assessori,
ascoltassero per tempo le tante voci
dissenzienti, evitando ulteriori
affronti al nostro modo d’essere e al
senso di dignità di molti di noi. I
nostri amministratori, ahimè,
dovrebbero sempre ricordare di
essere dei semplici custodi di una
realtà urbana, evitando di agire
come se ne fossero “padroni”.
Continuavo a sperare che, quanto
accaduto nel passato potesse
indurre, nel futuro, a scelte più
rispettose di quanti Napoli la vivono
e la amano. Chissà perchè, invece,
Napoli deve continuare a subire
interventi che ne danneggiano il
carattere originario e l’eleganza che
nel passato ne hanno fatto una
grande capitale».
CIAO AFRICA
di BEPPE AIROLDI
C’ERAVAMO TANTO ARMATI
PARCO GRIFEO ISOLATO
DA UNA DELIBERA
Via del Parco Grifeo: dal 2001
una delibera comunale la esclude dall’elenco ufficiale delle
strade comunali. Risultato:
residenti senza i servizi primari
previsti per le vie incluse nello
stradario ufficiale. Mancano,
infatti, la pubblica illuminazione
e la manutenzione stradale e dei
sottoservizi (fogne e rete idrica).
Così il disagio degli abitanti è
stato sposato dalla Municipalità
1 che il 9 ottobre ha votato un
ordine del giorno che chiede
l'abolizione della delibera punitiva e il reinserimento del Parco
nell'elenco delle strade comunali. Il promotore, Francesco de
Giovanni, presidente della
Commissione Manutenzione del
governo di Chiaia, incalza: «La
vecchia delibera è anche illegittima perché mai ratificata da un
deliberato regionale».
«L'uomo Del Monte ha detto
si». Il meccanismo è di una
semplicità disarmante: noi
(nord del mondo) forniamo
alle pseudorepubbliche
africane (sono in effetti delle
dittature militari) le armi
leggere con le quali mantengono il proprio potere. In
cambio importiamo le materie prime prodotte nei loro
territori al prezzo fissato
dalle nostre multinazionali
(esempio la Del Monte). Per
cui ci guadagnamo due volte:
con la vendita delle armi (vi
ricordate i 5 milioni di mine
antiuomo prodotti dalla
nostra Valsella?) e dall’acquisto sottocosto. Risultato: noi e
l’esigua élite africana facciamo un sacco di soldi e gli
africani crepano di fame o di
piombo. Non prendo il porto
d’armi perché ho paura di
cedere alla tentazione (Oscar
Wilde) di fare una strage
quando uno dei centomila
motorini, da cui sono circondato, mi fa girare del tutto i
lanzichenecchi. In compenso
un amico ben informato mi
assicura che 6 ragazzi su 10
dei Quartieri Spagnoli sono
armati. Mi sembra troppo.
Senonché una sera un ragazzino perbene, mio vicino di
casa, mi dà un passaggio in
motorino (il C16 non passa
mai). Gli chiedo conferma
dell’affermazione di cui
sopra e lui, mostrandomi il
coltello, mi assicura che 10
ragazzi su 10 sono armati; 6
di pistola e quattro di coltello. «E le ragazze?» «Pure».
«E pensare che eri piccola,
piccola, piccola così!».
DIARIO
DELLA
MUNICIPALITÀ 1
CHIAIA MAGAZINE
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Santa Lucia, via le transenne-scandalo
BUONE NOTIZIE. Recintato il Monte Echia: il marciapiede, che si era trasformato
in una minidiscarica, ritorna ai pedoni. Costo dell’operazione: settemila euro
re anni di sofferenze: poi
la svolta. Scompaiono finalmente le transenne
della vergogna sul vasto tratto
di marciapiede che da Santa
Lucia porta a via Chiatamone.
Transenne lì collocate per il pericolo di caduta di pietre dal
soprastante Monte Echia (nella
foto): strutture che, pur salvaguardando i pedoni dall'essere
investiti da eventuali frane, li
obbligavano però a camminare sulla carreggiata, esponendoli al rischio di essere investiti dalle auto (e 2 incidenti,
infatti, si sono verificati). La
misura era provvisoria, poi è
diventata definitiva: e sul marciapiede è sbocciata anche una
minidiscarica. Ora lo scempio
va finalmente in archivio: da
T
qualche settimana, per scongiurare il pericolo di frane, è
stata installata una recinzione
di pannelli del tipo «Orsogrill»
sul muro di cinta che è alla base del monte. Non si tratta ovviamente del definitivo e mi-
lionario progetto di messa in
sicurezza del versante tufaceo
con eliminazione dell'attuale
barbacane (un vecchio progetto, persino finanziato, ma fermo sulla carta), ma solo di un
utile e doveroso interventotampone che restituisce il marciapiede ai pedoni. Il lavoro,
sollecitato dal governo di
Chiaia, è stato eseguito dal Servizio Manutenzione Urbana di
Chiaia-S.Ferdinando-Posillipo.
Un intervento condotto in economia, circa 7mila euro di spesa, che testimonia un impiego
virtuoso dei soldi pubblici.
«L’attesa è stata lunga, - commenta Fabio Chiosi, presidente del parlamentino di Chiaia
-, ma finalmente l'obiettivo è
stato raggiunto».
MANUTENZIONE URBANA: DA VIA DEI MILLE A COROGLIO
Gli interventi programmati per dicembre
Da Alberto Boccalatte, assessore mun. alla Manutenzione, il punto sulle opere programmate
per Chiaia-S.Ferdinando-Posillipo. Gli interventi
sono eseguiti dallo SMU di Chiaia (Servizio Manutenzione Urbana, ex STM). Interventi effettuati: sostituzione di alcune balaustre fatiscenti sul lungomare Caracciolo, consolidamento di
alcuni muri pericolanti nelle Discese Gaiola e Coroglio. A novembre: colmatura con asfalto (di
colore uniforme alla pavimentazione) delle buche lungo l'asse via Filangieri-via dei Mille (nella
foto), per prevenire incidenti. A dicembre: messa
in sicurezza del muro di via Petrarca, sostituzione di un lungo tratto di ringhiera in via Orazio (dall'incrocio con via Catullo e via Nevio) ed
BREVI
SCUOLE E FOTOVOLTAICO, IL FUTURO PULITO
Energia pulita nelle scuole di Chiaia. Le commissioni Ambiente e Scuola della Mun. 1 hanno indicato al Comune un
elenco di scuole comunali, idonee all'installazione di pannelli fotovoltaici. «L'iniziativa nasce - precisa il consigliereFlavio Lojodice della commissione Ambiente della Mun. 1
- dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale (n. 126
dell'1.06.07) del Bando “Sole a scuola” che, nell'ambito del
“Programma nazionale per l'energia solare”, prevede finanziamenti per la realizzazione di impianti fotovoltaici
negli edifici scolastici municipali». Le 2 commissioni di
Chiaia hanno ritenuto ammissibili al finanziamento gli istituti Cimarosa, Vittorio Emanuele, Della Valle e Tito Livio.
RIFIUTI, LE PROPOSTE DI TESORONE
Maurizio Tesorone, vicepresidente della Mun.1, ha chiesto all'ASIA di estendere anche in via Crispi e via Schipa
il sistema di prelievo-rifiuti, già in vigore sull'asse da via
Morelli a piazza Amedeo dove, da un anno, sono stati eliminati i cassonetti e i sacchetti vengono depositati a fianco del portone (o negozio) per essere prelevati alle 21. E
sempre in via Crispi e via Schipa si chiede di munire i ristoranti di contenitori per l'«umido». Infine: sempre in zona si chiede di sostituire le ingombranti campane della
«differenziata» con raccoglitori eleganti e più piccoli, più
idonei al decoro delle 2 vie.
AGENDA DELLE COMMISSIONI (MUN. 1)
eliminazione dei ceppi presenti sul tratto in questione (intervento quest'ultimo sollecitato dal
consigliere municipale Francesca De Sanctis).
Il 6: Comm. Mobilità su petizione presentata da via Sergente Maggiore. Il 7: Comm. Manutenzione su avvallamenti in via S. Pasquale. Il 9: Comm. Manutenzione su ripristino paletti a via Bausan. Il 13: Comm. Urbanistica su
lavori a Rampe Brancaccio. Il 15: Comm. Urbanistica su
abusi edilizi. Il 16: Comm. Scuola su problemi piscina della scuola Poerio. Il 19: Comm. Ambiente presenta il progetto «Semplicità del riciclaggio a Napoli». Il 21: Comm.
Ambiente su problematica alberi di piazza Amedeo,
Comm. Manutenzione verifica sui lavori di arredo urbano, Comm. Mobilità sul servizio ganasce nel periodo natalizio.
c h i a i a m a ga z i n e
SAPERVIVERE
SOCIETÀ • COSTUME • RELAX • MOVIDA • EVENTI • CURIOSITÀ
Chiaia, inaugurazioni ed eventi griffati
LE NOVITÀ. Da Vigneri Luxuries a LDV Uomo, da Pietrasalata a Zeta Studio: ecco
la mappa dei debutti. E intanto Hermès festeggia i settant’anni del celebre carrè
Laura Cocozza
COLLEGIO UNIVERSITARIO VILLALTA
uove aperture, anniversari griffati e stilisti esordienti: grande fermento a
novembre nel salotto di Chiaia.
Sabato 24, per iniziare, in via Carlo Poerio, apre il nuovo showroom Vigneri Luxuries. Gli invitati, ai quali verrà offerto un
prezioso cadeau, brinderanno all'apertura del negozio dedicato
alla classe e alla qualità: dall'alta
orologeria alla gioielleria più prestigiosa, dalla pelletteria all'oggettistica di lusso. Il filo conduttore che ha ispirato il design del
negozio è l'eleganza. Una caratteristica che, assieme alla qualità,
contraddistingue il marchio, coadiuvato da un qualificato laboratorio svizzero di alta orologeria. Due vetrine introducono ad
un salotto accogliente dove, accolti con cortesia e competenza,
poter scegliere tra le tante proposte Vigneri Luxuries. Un ambiente in cui la qualità e il gusto
si elevano a raffinatezza.
Sempre in tema di lusso, mercoledì 28, occasione da non perdere per “messieurs et mesdames”:
la boutique Hermès di via Filangieri invita la clientela ad una sera di festa per celebrare un compleanno molto particolare: i 70
anni dall'invenzione del carrè. La
data di nascita ufficiale del leggendario “quadrato” di seta risale, infatti, al 1937. Per l'anniversario del suo voluttuoso best seller, la maison francese ha creato
quest'anno un modello che misura 70 cm per lato (diversamente dal classico 90x90), trattato in
modo tale da apparire vintage e i
cui disegni riflettono tutta l'ereditarietà della casa. Da non perdere un classico ricolorato «Jeu
des omnibus et dames blanches»,
variazione del primo modello
prodotto nel 1937.
Dalla seta al cashmere, il passo è
breve. Sempre in via Filangieri, in-
Corso di cultura giornalistica
N
“Jeu des omnibus et dames blanches”- Hermès - cm 70x70
fatti, Renato Gagliardi ha appena
aperto LDV Uomo, un flagship
store di Brunello Cucinelli (l'imprenditore che ha restaurato un
villaggio medievale, installando
la sua impresa all'interno del castello, dove produce uno tra i più
bei cashmere al mondo). Un negozio in cui le accurate scelte di
design applicate all'ambiente,
rendono facile e piacevole la selezione dei capi. Cashmere, dunque, ma non solo: per completare l'offerta, la boutique propone
anche pantaloni Zanella, camicie
Inghirami, trench-coat Allegri e
sportswear Armata di mare.
Intanto, al primo piano del civico
184 di via Chiaia, ha da poco trasferito il suo laboratorio, un tempo al centro storico, Valerio Pirolo, creatore di esclusivi gioielli in
argento con il marchio Pietrasalata. Le sue produzioni artigianali, dalle forme e dai volumi inconsueti, con chiaroscuri e contrasti mai uguali da gioiello a
gioiello, sono già note alle signore di Chiaia grazie al fatidico «passaparola»: ora per tutte sarà più
semplice ammirarle.
Il nuovo indirizzo per gli appassionati di interior ed exterior design è, invece, al numero 59 di via
Bisignano. Per l'inaugurazione Zeta studio propone una mostra
particolare e insolita, giocata tutta su un unico formato, il 20 x 20:
una “mattonella” d'arte che mette a confronto maestri già affermati e giovani artisti con opere
specificamente prodotte per questa occasione. Per finire, da segnalare l'esordio di una stilista
napoletana, Simona Fornabaio,
che ha presentato in modo originale la prima collezione del marchio Kukuvaja al Momah di via
Vetriera. Non la solita sfilata, ma
dei veri “tableaux vivants” animati da sei splendide modelle che
indossavano 24 coordinati di questa linea, già in vendita nelle migliori boutique campane.
«Scrivere, informare, comunicare il linguaggio del mass
media» è il titolo del 9° corso
di cultura giornalistica Luciano Grasso, in programma (da
novembre a gennaio 2008) al
Collegio Universitario Villalta
in via Martucci 35 (nella foto). Il
seminario, organizzato dall'Istituto per Ricerche ed Attività Educative in collaborazione
con «Global Vision», «Iuppiter
Group», «L'Isola dei Ragazzi» e
«Kuhne & Kuhne», condurrà i
partecipanti nel mondo dei
mezzi di comunicazione e di
informazione. L'obiettivo:
studio, approfondimento e
acquisizione degli strumenti
necessari a svolgere il mestiere di giornalista. Giornalisti
ed esperti mediatici in cattedra per illustrare i vari ambiti
professionali: dalla redazione
di un quotidiano al giornalismo radio/Tv, dalla realizzazione di un reportage o di un
documentario al web journalism. Poi le nuove tecniche di
scrittura creativa e le professionalità emergenti nella
comunicazione. Le tracce del
corso: 1- Elementi e metodi
della comunicazione (Forma
scritta e parlata. Il linguaggio
dei gesti e delle immagini), 2 Capacità di ascolto. Tecniche
di lettura e scrittura (Dalla
lettura veloce a quella efficace. Stimolare la capacità di
ascolto. Guida alla comunicazione scritta), 3 - I mass media: carta stampata e giornalismo radio/Tv (Etica del giornalismo. La redazione di un
quotidiano. Il giornalismo
radio/Tv. L'inviato. Il corrispondente. L'intervista. Uffici
stampa. Agenzie di stampa.
Free press), 4- Dal giornalismo
alla scrittura creativa (La
paura del foglio bianco. Il
punto di vista. Il personaggio.
La storia. L'ambientazione. La
trama. Elementi di editing. L'
editoria), 5 - Testi, immagini,
fotografia: la realizzazione di
documentari e reportage (Il
film-documentario e il reportage: caratteristiche e differenze. Storia del documentario.
Le fasi per scrivere un reportage o un film-documentario:
ricerca, sviluppo e scrittura.
Le fasi per produrre un reportage o un film-documentario.
Come iniziare), 6 - Informazione e nuove tecnologie: il
giornalismo on line (I new
media. La Tv satellitare. La
cultura delle immagini. Dalla
stampa al digitale. Nuove
tendenze dell'informazione
internet). I corsi sono tenuti
da Tiziana Alterio, Angela
Ambrogetti, Ermanno Corsi,
Massimiliano De Francesco,
Aldo Fontanarosa, Diana
Kuhne, Ottavio Lucarelli,
Carla Mannelli e Maria Laura
Mincione.
Infotel 081.2486133
SOCIETÀ&COSTUME
CHIAIA IN PIAZZA: ECCO I NUMERI. Si stravince alla
Tabaccheria Postiglione di Largo Ferrantina a Chiaia soprattutto dopo la grande manifestazione del 10 novembre che
ha visto tutto il popolo del quartiere (e non solo) scendere
in piazza contro il degrado e per la legalità. Bene, Alberto
Postiglione, con Smorfia alla mano, ha sentenziato: «I
numeri del corteo di Chiaia sono 3 (la protesta) - 90 (il
&
terni favole
CHIAIA MAGAZINE
popolo): ambo da giocare a Napoli e su tutte. Chi vuole
puntare su un terno può giocarsi, invece, i numeri del
degrado: 46 (delinquenza) - 54 (parcheggi) - 70 (l’immondizia). Da giocare sempre su Napoli, su Roma e su tutte le
ruote». Ma non finisce qui. Il motto del mese che Postiglione ci consegna è il seguente: «A chi ha fortuna il bue gli fa
un vitello: i numeri su cui scommettere sono il 90, il 22 e
l’11. Terno da giocare almeno per 9 estrazioni su Bari, Milano e Napoli». Nell’attesa dei numeri delle feste di Natale,
dalla Tabaccheria Postiglione ci donano un altro ambo: 22 e
81. «Ambo per tutte le ruote e da giocare per 6 estrazioni».
Buona fortuna e arrivederci al prossimo corteo.
14
Il piccione
innamorato
fa il palombaro.
Il cavallo
innamorato
vive di scalpitazioni.
Renato Rocco
OCCHIO AL TURISMO
SFIZI&NOTE
di MASSIMO LO IACONO
VEDIAMOCI AL PENGUIN CAFÈ
Occasione quanto mai intonata, musicalmente ed oltre, per i
nostri «Sfizi ( da intendersi cioè acchiappanze per i più fortunati ed insisti, chiacchiere di gusto e mondanità intelligente,
vini, tartine) &Note» sono le iniziative musicali del «Penguin
Cafè» a via Santa Lucia, per ora il locale più trendy-culturale
della città, che alterna incontri musicali jazz ed altro (giovedì
sera) con gustose conferenze il mercoledì nel tardo pomeriggio (ore 19,30) con il titolo sfizioso di «Conversazioni private»,
in cui gli spunti musicali finora hanno dominato. Dallo
scorso inverno, vi sono stati ospiti il violoncellista Alain
Meunier ed il pianista Christian Ivaldi, protagonisti della
«Settimana di Musica d'insieme» del 2007, e di tante altre a
partire dalla fondazione della manifestazione nel 1971.
Hanno conversato in maniera piacevole ed attraente Stefano
Valanzuolo, arguto commentatore di film in musica e di
vicende del mondo musicale cittadino ed oltre, Pappi Corsicato della sua molteplice e discussa esperienza di regista di
film e d'opera, Renato Musto del suo libro sul «Flauto magico» di Mozart, già edito decenni fa da Feltrinelli ed ora ripubblicato, per i 250 anni dalla nascita del musicista. In questi
incontri, in cui c'è sempre la riflessione cinematografica, tra
gli spunti fondanti del locale, oltre il vino, abbiamo ascoltato
anche sociologi (Caramiello), psicologi (Piro), che hanno
trovato sempre un uditorio attento, divertito talvolta pure
occasione di confronti generazionali avvincenti. Per la fervida
fantasia di Diego Nuzzo, anima dell'iniziativa «Penguin»,
tutto ciò è poco, pure considerando l'assidua organizzazione
di mostre di foto e disegni che attirano a Santa Lucia ancora
altro pubblico. Perciò, con Stefano Valanzuolo si progettano
proiezioni cicliche di film musicali di vario tipo, incontri
sugli epistolari dei compositori, e magari si potrebbero fare
cicli di incontri sulle arti visive etc.. sempre all'insegna del
piacere soffice degli incontri un po' sorprendenti in prima
serata. Il «poi» fa parte di altre storie.
Hotel Alabardieri, ed è subito paradiso
Nel cuore di Napoli, l’Hotel Palazzo Alabardieri ha conquistato, in breve tempo, il gradimento di napoletani e turisti.
Nato dopo una ristrutturazione
di un edificio storico del 1870,
costruito nell'antico chiostro
del convento di Santa Caterina
a Chiaia, ha uno stile classico,
con una hall (vedi foto) impreziosita da stucchi, marmi e da
arredi pregevoli. Il paradiso dell’hotel è composto da 29 camere e 4 suite deliziose, finemente arredate e dotate di tutti i confort. Dalla hall si accede al centro congressi, progettato per
soddisfare ogni tipo di esigenza
del turismo congressuale: dal
piccolo meeting al congresso
importante. Dotato di 3 sale modulari e polifunzionali e di una
sala riunione, tutte attrezzate
con innovative tecnologie, il
centro congressi di Palazzo Alabardieri è un apprezzabile punto di riferimento per organizzare eventi di grande prestigio
quali mostre, sfilate di moda ed
è diventato per Chiaia uno dei
ritrovi preferiti per presentazioni di libri e dibattiti politici.
L’ eleganza dell'antico refettorio
del convento è un'ideale cornice per banchetti e ricevimenti.
Il culto della privacy, il calore e
la cordialità del personale si fon-
dono col rigore di un servizio
impeccabile, garantendo all'ospite un soggiorno da ricordare.
Chi è in cerca di un luogo dove
rendere indimenticabile un
evento, può a Palazzo Alabardieri, grazie alla sua polifunzionalità, trovare la sede giusta.
Diverse, ad esempio, le sale in
grado di ospitare fino a 180 persone. In particolare il «Salone
degli Alabardieri», la parte più
suggestiva dell'Hotel, ubicato in
quello che un tempo era l'antico chiostro del Convento di Santa Caterina a Chiaia, elegantemente arredato con mobili e oggetti originali, è stato concepito
per donare agli ospiti l'impres-
LIBRIDINE
Giambattista Vico, il rivoluzionario della fantasia
Aurora Cacopardo
Il saggio di Francesco Bruno «Giambattista
Vico e le favole poetiche» (Guida, 2007), a
cura e con postfazione di Francesco D’Episcopo, ci fa riflettere sui modi e sulle forme
di pensare la «Scienza nuova» e comprendere
fino in fondo l’avventura della filosofia nel
nostro tempo. Un’avventura ricca di suggestioni e di domande che non temono di
affrontare il reale nella durezza delle sue
lotte e dei suoi pericoli, nei dolori delle sue
cadute e nella asprezza delle sue vittorie mai
facili. Convinto che la formazione intellettuale di Vico avesse tratto linfa dal soggiorno
cilentano, Francesco Bruno sosteneva che il
filosofo napoletano assimilò l’intima sostanza degli avvenimenti etici che, poi, sistemò
in un organismo complesso di idee e concetti, proprio dalla natura osservata e scrutata
lungo le contrade cilentane a ridosso del
mare. Il filosofo, con la prima e seconda
Scienza nuova, teorizzò uno storicismo «capace di ridare senso esatto al pensiero ed
impulso creativo alla fantasia». Egli afferma
che nella storia umana si dispiega un disegno provvidenzialistico, spesso difficilmente
interpretabile nelle sue cause profonde. Su
di esso si innesta il senso della storia che è
l’espressione dell’esigenza di collegare la
spiegazione di ogni fatto particolare ad una
spiegazione di ordine più generale. Secondo
sione di trovarsi «nel salone di
una magnifica dimora». La cucina rappresenta senza ombra
di dubbio il miglior biglietto da
visita dell’hotel.
La ristorazione è di stampo tradizionale seppure rivisitata in
chiave moderna e sempre di alto livello qualitativo. E' possibile scegliere tra un' ampia gamma di menu, di altissima qualità curati sapientemente dallo
chef. Le pietanze si abbinano alla proposta della preziosa cantina che offre un'opportunità di
scelta di una grande varietà di
vini, tutti con etichette di prestigio e provenienti da tutte le
regioni.
Vico l’uomo prima di pensare, sente ed
immagina, prima di riflettere da filosofo,
fantastica da poeta. La poesia per Vico,
quindi, è un prodotto spontaneo e necessario della fantasia che coglie gli aspetti particolari delle cose, tutto l’opposto della filosofia che ne contempla quelli universali.
D’Episcopo nella sua attenta postfazione
non manca di sottolineare che la scoperta
«della fantasia si staglia come solida conquista di un nuovo linguaggio prefilosofale
destinato ad imporre tutta la forza rivoluzionaria della sua creatività e storicità». Ricorda
inoltre che il pensiero di Vico è un attacco al
concettualismo e sensismo seicentesco in
nome di una identità di verum et factum e si
gioca tutto nell’equilibrio tra fantasia come
facoltà creatrice e realtà storica resistente
alla ri-creazione di una mens poetica fra
trascendenza ed immanenza.
SOCIETÀ&COSTUME
CHIAIA MAGAZINE
15
Cipriani: Canto l’invicibile forza di Napoli
L’INTERVISTA. L’artista partenopea parla della sua carriera teatrale e della battaglia
culturale del Sancarluccio. E denuncia: «Senza fondi non possiamo spiccare il volo»
Antonella Carlo
A colloquio con la cultura.
Dopo Silvio Perrella, Mimmo Jodice, Sergio Piro,
Roberta Carlotto, Riccardo
Dalisi e Maurizio Fiume,
tocca a Pina Cipriani.
antare è essere, scriveva
il poeta Rainer Maria Rilke. Lo sa bene Pina Cipriani, una delle più intense
ed essenziali voci partenopee:
sin da piccola, infatti, quando
si esibiva nelle stradine del suo
paese d’origine, San Cipriano
d’Aversa, l’artista ha riversato,
nel tessuto di interpretazioni
ricercate e struggenti, i segreti di una sensibilità profondissima. Una sensibilità che si è
formata attraverso una dura
palestra di vita: dall’adolescenza in convento alla decisione coraggiosa di tornare all’esistenza vera, inseguendo
l'unico grande sogno del canto. Da allora, tanti incontri e
momenti importanti hanno
scandito un viaggio appassionato nella musica e nel teatro:
la formazione di una coppia,
professionale ed affettiva, con
Franco Nico, la nascita del
Sancarluccio, «bunker» sperimentale nel cuore di Chiaia,
hanno segnato stagioni ricchissime di lotte, ricerca, impegno. Impossibile sintetizza-
C
IL PREMIO
Pina Cipriani è stata di recente protagonista del bel lavoro
teatrale «EduardoTotò» al teatro Delle Palme.
re decenni di battaglie culturali, avvenute «tra palco e realtà»: «Non potrò mai dimenticare i primi passi della mia carriera; nel 1967, a Sorrento, durante il concerto “Bentornato
mandolino”, Giorgio De Chirico, che era nel pubblico, si
complimentò con me: mi ringraziò, perché avevo avuto la
forza di scommettere sulla
grande tradizione partenopea,
difficile e contraddittoria, ma
che meritava di essere difesa.
Oggi, dopo trent’anni, continuo ad indagare questo filone:
tra poesia e musica, c’è ancora
tanto da riscoprire, conoscere,
amare», racconta la cantante.
In questa prospettiva, il 12 novembre al Delle Palme, Pina Cipriani ha proposto il recital
«EduardoTotò», frutto di un
lungo lavoro intrapreso sin dal
1981, con il convegno «Quale
Totò per gli anni Ottanta?».
Nel terzo millennio, la Cipriani ha una risposta sempre valida: «Con Franco Nico, che ha
messo in musica i versi di De
Filippo e de Curtis, abbiamo
deciso di trovare una profonda
continuità tra due geni diversi: nella razionalità e nella passionalità delle parole e delle
voci si ritrova la delicatezza inquieta del napoletano vero
che, ieri come oggi, lotta con
dignità e grinta per riappropriarsi della vita vissuta in una
città caotica e complessa».
Non è sempre facile, però, riuscire in questo intento, sembra dire la Cipriani con uno
sguardo che, all’improvviso, si
vela di malinconia: le recenti
difficoltà incontrate dal Sancarluccio nel portare avanti la
programmazione stagionale,
dimostrano che Napoli «non è
il paradiso». Organizzando le
mattinate con le scuole, puntando sull’educazione teatrale dei giovani, la sala storica di
via San Pasquale ha superato
gli ostacoli più significativi: rimane pesante, comunque, l'assenza di un pubblico serale
che possa garantire una differente ed ampia fruizione degli
spettacoli.
Al proposito, Pina Cipriani ha
davvero le idee chiare: «A Napoli la gente considera il teatro
come rito ed esteriorità: frequenta soltanto circoli ufficiali, affidandosi ai grandi nomi che fanno incassare i botteghini. Al di là di questo problema di mero approccio culturale, abbiamo verificato alcuni errori nella politica istituzionale: se Comune e Provincia ci hanno sostenuto per
“EduardoTotò”, la Regione ha
tagliato, all'improvviso, l’80
per cento dei contributi per lo
spettacolo. È stato un colpo micidiale, inferto senza preavviso: le nostre energie restano
immutate, ma una maggiore
visibilità ci permetterebbe di
spiccare il volo, come crediamo di meritare».
NAPOLI E «LA STORIA SIAMO NOI»
Minoli, lezioni di televisione al Suor Orsola
IL DOLCE PENSIERO
DI GAY ODIN
Rossella Galletti
Ad un anno della scomparsa
dell'avvocato Giuseppe Maglietta, timoniere dell’azienda
Gay Odin per oltre 20 anni, la
moglie, professoressa Marisa
del Vecchio con i figli Davide,
Sveva e Dimitri, continuatori
nella conduzione della storica
azienda, hanno bandito, mesi
fa, il concorso «Un dolce
pensiero» in memoria dell’avvocato Maglietta sul tema
«cioccolato».
Il concorso è stato vinto dalla
poesia «L'assaggio», da una
prosa intitolata «Non tutti i
gusti sono gusti» e da una tesi
di laurea sperimentale dal
titolo «Attività antiossidante
dei semi di cacao, formazione
di MRPs durante la tostatura
dei semi di cacao». La premiazione dei vincitori è avvenuta
giovedì 15 novembre in una
gremita sede dell'Unione
Industriali di Napoli a piazza
dei Martiri. Tra gli altri sono
intervenuti: il presidente della
Camera di Commercio Gaetano Cola, il presidente dell'Unione Industriali Giovanni
Lettieri e l'editore Diego
Guida. Le opere premiate sono
state lette dall'attrice Annamaria Ackermann e dal professore Elio Palombi.
Correva l'anno 1973: un'antica
paura aveva colpito di nuovo il
popolo napoletano. Il vibrione
del colera era resuscitato nei
corpi di nuove vittime. La vicenda viene ricostruita nel documentario di Sergio Lambiase e Aldo Zappalà «Napoli al
tempo del colera», presentato
in anteprima nazionale nell'aula magna dell'università
Suor Orsola Benincasa, dopo la
lectio magistralis «Il futuro della televisione-Tecnologie e contenuti» del direttore di Rai Educational Giovanni Minoli. Le
immagini dell'epidemia scorrono sapientemente, sciogliendo i misteri e le leggende provocate all'epoca dal clamore
della notizia.
Carnefici da subito furono le
cozze nostrane, ma da dove provenisse il virus non si seppe mai
con precisione: le acque del mare erano così inquinate che i
400.000 colibatteri per grammo riscontrati nei mitili, contro i 4 di norma accettati, non
permettevano al vibrione imputato di sopravvivere. Solo tre
mesi di emergenza bastarono
per consolidare l'immagine negativa di Napoli. Un'immagine
già compromessa da antichi
pregiudizi. La stampa naziona-
le e internazionale assaltò la città alla ricerca del veleno che
serpeggiava nelle strade, nei
quartieri degradati e tra il malumore della gente inasprita
dalla povertà.
Il documentario è stato lo spunto non solo per ricordare una
pagina della storia passata di
Napoli, ma anche per aprire
una discussione sulla nuova televisione che deve riacquistare
la sua funzione di responsabilizzazione nei confronti dei cittadini, proponendo nuovi contenuti che si stacchino dalla logica della tv fai da te.
«Basta con i collage parasurreali
come Youtube, Endemol e Mediaset - ha detto Minoli nel corso dell'incontro - macchine produttrici di profitto che saltano
la mediazione dei contenuti».
La televisione generalista deve
necessariamente recuperare la
sua funzione di guida della società.
Questo il diktat di Minoli. Tutti concordi, poi, nel dire basta
ai pregiudizi che pesano su Napoli. Come quelli che nell'estate del '73 diedero un duro colpo al capoluogo partenopeo.
«La storia siamo noi», il programma condotto da Minoli su
Raitre, dopo la puntata sul giornalista Siani, ucciso dalla camorra nel 1985, e quella sul colera, proporrà nei prossimi mesi un altro documentario di
Lambiase e Zappalà sull'Italsider, intitolato «Il cuore e l'acciaio». Nuovi contenuti per una
nuova immagine della città.
VITE «PREZIOSE»
CATERINA
GAMBARDELLA
«Godi il gioiello!», è il motto di Caterina Gambardella. Una particolare filosofia di vita e di lavoro è alla base dell'attività di questa artista
del gusto e della bellezza: venezuelana d'origine e napoletana d'adozione, Caterina Gambardella da
sempre studia le forme, i colori, la
luminosità di monili del tutto atipici rispetto ai canoni commerciali
e tradizionali. Se, da bambina, seguiva il padre, che gestiva la distribuzione dei Rolex in Venezuela,
Caterina, da adolescente, ha iniziato un viaggio al confine tra arte e moda: orecchini, bracciali, collane, corni e pendenti seguono ardite geometrie, che riescono ad
esprimere la dimensione complessa della femminilità. «Nel mio
lavoro - racconta la Gambardella ho seguito differenti filoni di indagine: dalla progettazione di
gioielli che riproponevano le figure di animali, alla più recente sperimentazione sui materiali e sulle
forme, grandi, a volte irregolari ed
asimmetriche. Il risultato è una
collezione dinamica, che non soltanto cerca di trasmettere bellezza,
ma soprattutto aspira a donare unicità irripetibile all'indossatrice». Visitando il sito www.caterinagambardella.com, si rivela uno stile
straordinario, cifra di un'analisi
profonda delle tendenze del gusto
e delle correnti artistiche contemporanee: «Dalì fornisce costantemente spunti di ispirazione alla
mia fantasia», confessa Gambardella. È la curiosità strenua e bizzarra ad aver premiato il percorso
professionale di Caterina: i suoi lavori, in Campania, sono venduti
da «Monetti» (nelle sedi di via dei
Mille e di via Santa Brigida), da
«Gentile Più» al Vomero e da Rosanna Cattolico a San Giuseppe Vesuviano. Al di là dei confini regionali, la Gambardella ha rapporti
professionali con Turchia, Inghilterra e Francia. Alcuni suoi gioielli sono esposti nelle gallerie d'arte
parigine: «In Francia la moda ha il
coraggio di osare molto più che in
Italia - dice la Gambardella - forse
solo sganciandoci dal trust delle
firme e dei marchi potremo veramente investire su un nuovo canone del gusto».
Antonella Carlo
SOCIETÀ&COSTUME
CHIAIA MAGAZINE
16
Sailitalia: doppiata la boa dei vent’anni
PROCIDA. Mimmo e Michele Longobardo hanno ospitato per lo storico anniversario
della società amici e clienti. Una «tre giorni» nel segno della gastronomia e del mare
n occasione dei venti anni di attività, Sailitalia, la prima società italiana di charter velico e
partner privilegiato Moorings e Beneteau, ha invitato partner, agenti e i migliori clienti ad un weekend a Procida. Un luogo scelto
non a caso, perché è da qui che è
partita l'avventura iniziata dal timoniere della società, il capitano
I
di lungo corso Mimmo Longobardo. Ad ottobre, nell'atmosfera di
calda ospitalità e informalità che
contraddistingue la compagnia, i
due fratelli Mimmo e Michele
Longobardo, insieme a tutto lo
staff di Sailitalia, hanno accolto
sull’isola più di cento invitati, provenienti da tutte le parti del mondo. Una tre giorni di conviviale allegria iniziata con una serata di
benvenuto a base di pizza e karaoke, seguita l’indomani mattina da
una mini regata amatoriale con
sbarco nella suggestiva baia di Sant'Angelo ad Ischia e ritorno (bagnato) a Procida. Infine, ad attendere velisti e non, la sera, una
straordinaria cena in cui lo chef
del ristorante «La Conchiglia» ha
esibito tutto il suo miglior reper-
torio culinario: dalle entrée a base
di ostriche, frutti di mare e tartine
farcite con prodotti tipici locali alla pasta e patate con le cozze accompagnata dal riso al ragù di frutti di mare, per finire alla frittura di
paranza e ai calamari grigliati. Dopo la torta blu mare e il brindisi
propiziatorio, tutti in pista al ritmo
della Vintage music di Piero Natale e Mariano Rano. Tra i presenti,
un ospite di eccezione, il presidente della Moorings USA Lex
Raas, venuto espressamente dalla
Florida assieme alla moglie Carol.
Conquistato dalla bellezza e dall'ospitalità dei luoghi, Raas ha già
annunciato un suo ritorno a breve,
per esplorare l'arcipelago campano e quello ponzese.
Oltre ai componenti dello staff, Annamaria Coppola, Irene Scotto di
Gregorio, Kate Careri, Prue Pyror,
Marianna Ambrosino, Domenico
Ambrosino, Raffaele Laurici e Davide Forte, tanti gli stranieri. Per citarne alcuni: Andrea Bertrand direttore vendite Moorings Germania, Peter Fritz yacht sales Moorings Germania, Tolun Aykanat e
Kim Schwarzer responsabili vendite Moorings Germania, Verena
Hoffman coordinatrice marketing
Moorings Germania,Vera Braun assistente clienti Moorings Germania, Anne-marie Regnault direttore vendite Moorings Francia. E
ancora Helene & Daniel Rocca dell’agenzia francese Midi Nautisme,
Nadia Hendrickx dell'agenzia belga Dynamer, Joanna Rafalska e
Krystyna Bogdan della Otago
Yacht Agency in Polonia. Ciascun
invitato ha ricevuto un cadeau in
ricordo dell’evento.
Nelle tre foto in alto: momenti della
regata e della festa. Foto in basso: da sin.
Michele Longobardo, Lex Raas e Mimmo
Longobardo.
RIFLETTORI
NINO DE NICOLA CONQUISTA IL VOMERO
Nino De Nicola raddoppia. Lo storico marchio di abbigliamento maschile napoletano, da sempre punto di ritrovo a
Chiaia per gli amanti del ben vestire, da sabato 27 ottobre,
è anche al Vomero, in via Scarlatti 180. Per il debutto in
zona collinare non poteva mancare un cocktail di inaugurazione. E così, dalle 18,00 alle 20,00 clienti e curiosi
hanno potuto visitare il nuovo punto vendita, tra una
flûte di spumante ed un pasticcino. Nello store dal design
raffinato ed innovativo, di circa 200 metri quadri, trovano
spazio innanzitutto i cavalli di battaglia del marchio De
Nicola e quindi le giacche, i vestiti, le cravatte, le camicie
dal taglio sartoriale e la maglieria classica, ma anche le
nuove proposte sportswear, come i piumini di Aspesi, i
pantaloni di 9.2, le camicie di Barba e le famose «botton
down» di Brooks Brothers, le fantasie in cachemire di
Michi e le scarpe americane di Florsheim. L'inaugurazione
è stata anche l'occasione per anticipare alla clientela più
affezionata il lancio della «privilege card». (Nella foto, De
Nicola circondato dallo staff del nuovo store).
PIANEGONDA INCONTRA BANG&OLUFSEN
Martedì 20 novembre «open day» presso la boutique
Pianegonda di via Dei Mille, 27/29 per un doppio appuntamento: fin dalla mattina, presentazione in anteprima
dell'esclusiva collezione «Life» in perle ed argento e poi,
dalle 18.00 alle 21.00 cocktail e musica per festeggiare il
gemellaggio tra il monomarca di Chiaia diretto da Marcello Iorio e il negozio Bang&Olufsen di piazza Vanvitelli.
Madrina dell'evento, la bella attrice Yuliya Mayarchuk.
(Nella foto, anelli e bracciale della linea uomo Character).
RELAX&MOVIDA
CHIAIA MAGAZINE
17
Villa Rocca Matilde, galà tra gioiellie mimi
L’EVENTO. Presentata la nuova collezione «Musubi» di Roberto Giannotti con una
cena spettacolo animata da geishe, illusionisti e dal brio musicale dei «Luna Rossa»
BREVI
A VILLA CARACCIOLO IL NUOVO CD DI LIBRA
Peppino Di Capri, voce storica della canzone partenopea, afferma: «Nel mondo dell'arte bisognerebbe avere sempre il coraggio
di aprire le porte a talenti nuovi. Io non so dire di no ai giovani,
perché il loro entusiasmo è contagioso». Dalle parole ai fatti: Di
Capri partecipa, direttamente, al cd “Amare di meno” l'ultimo
lavoro discografico di Luigi Libra, presentato a Villa Caracciolo
in via Posillipo. Napoletano, classe 1975, Libra con questo singolo
rivisita un grande successo degli anni Settanta di Di Capri. “Amare di meno” è una canzone che, grazie all'efficace testo di Paolo
Limiti, riuscì a “nazionalizzare” sempre più la figura artistica del
musicista napoletano; oggi Libra concilia i dettami della tradizione con i moti creativi dell'innovazione. Il cd, prodotto da
Splash e distribuito da Luky Planet, comprende anche altri due
brani, ancora una volta incentrati su temi intimistici e sentimentali: “Se non è amore” e l'inedito “Solo una storia”.
Alice Gatto
cenario idilliaco per il
debutto della nuova
collezione di gioielli
«Musubi» by Roberto Giannotti: la storica villa Lauro che da
Posillipo si affaccia sul Golfo,
oggi ribattezzata Villa Rocca
Matilde. I gioielli, dal design
ricercato e raffinato, sono stati
presentati con uno spettacolodefilè di dodici modelle trasformate per l’occasione dallo
stylist Massimiliano Costabile
in splendide geishe giapponesi. Ispirata all’eleganza e al
minimalismo del Giappone, la
nuova collezione si distingue
per il disegno lineare e innovativo, basato sul connubio tra
tessuti ricercati e materiali
preziosi. Non a caso, il termine musubi in giapponese è
utilizzato per esprimere il
legame indissolubile tra tutte
le cose, la forza armonica
universale che porta fortuna e
S
TRAMONTANOARTE E GLI SCATTI D’AUTORE
felicità. Per la gioia degli occhi
di tutte le donne presenti, la
sfilata si è conclusa con l’arrivo di un «angelo» biondo, il
giovane modello svedese
Lukasz Sawicki (nella foto
grande). Una performance che
ha ricordato la storica collezione «Angeli» di Roberto
Giannotti. L’evento è proseguito con una deliziosa cena di
gala animata da originali
esibizioni artistiche. Durante
il night party, cui hanno
partecipato oltre 200 invitati e
clienti provenienti da tutta
Italia, infatti, si sono alternati:
i sorprendenti Mimi dell’ ‘800
francese, la Posteggia Napoletana, i Pulcinella e le tarantelle, lo spettacolo di corpo e
sfere di Faqri Fakhri, le allegre
magie di Mr. Geviè e per finire, direttamente dal Billionaire di Flavio Briatore, la musica dei «Luna Rossa», che hanno fatto scatenare tutti in
pista fino a notte inoltrata.
La Fondazione “TramontanoArte”, nata nel 2001 per iniziativa
di Davide De Blasio, presidente dell’omonima azienda di pelletteria, ha promosso di recente, in collaborazione con il museo
romano “Carlo Bilotti”, la prima mostra italiana di fotografia dedicata interamente al cinema: “Movie stars”, in programma a Roma sino al 13 gennaio, è il percorso fantasioso del fotografo Timothy Greenfield-Sanders tra i volti più noti del grande schermo. Nicole Kidman, Bill Murray, Vanessa Redgrave, Glenn Close, Jodie Foster, Hugh Jackmann e Woody Allen posano in ritratti
atipici ed inediti, rivelando un volto nuovo al grande pubblico.
«Cerchiamo di difendere l'arte, promuovendo un marchio che sappia riconoscere le correnti più interessanti e valide della nostra
cultura contemporanea», dice, con entusiasmo, De Blasio.
LINEA MANCÒ, IL MIRACOLO DELLA BELLEZZA
Quando il gioiello diventa arte, esplode il miracolo della bellezza. Vedi, ad esempio, la linea di preziosi «Mancò», che sorprende per la briosità e per il design sperimentale. A crearla
sono state Consuelo De Pascale ed Emanuela Coppa, artiste
che, nel loro laboratorio di via Bausan 11, puntano sulla fantasia per «esaltare» gioielli in argento e pietre dure.
EVENTI&CURIOSITÀ
IL CAVALLETTO
Tadema, trionfa lo stile neopompeiano
Alma Tadema, gigante della pittura neopompeiana, al Museo Archeologico: 14 i
quadri proposti nella mostra «Nostalgia
dell'antico». Pochini per rappresentare
l'ottocentesco Maestro anglo-olandese,
ma sufficienti per cogliere la chiave este-
tizzante con cui Tadema interpreta l'universo romano, assecondando la fame d'antico dei suoi tempi. Nel percorso anche le
61 opere di artisti italiani e stranieri, cultori del gusto neopompeiano. Fino al 31
marzo. Infotel 081.440166.
ISTITUTI DI CULTURA
MOSTRE
CERVANTES (via N. Sauro, 23)
Infotel 081.19563311
GALLERIA ARTIACO (piazza dei Martiri 58)
Infotel 081.4976072
28 novembre
fino al 7 dicembre
Presentazione della rivista «Rovinante» in collaborazione con l'Università Federico II.
24 novembre
Dall'anima alla natura: è il corto circuito creativo del 36enne Darren Almond che nelle sue opere sviluppa i concetti di tempo e di viaggio, esplora la memoria personale e
storica, poi traduce in video, foto, sculture e istallazioni. A
Napoli Almond propone innanzitutto «15 Minute Moons»,
ovvero versioni trasognate di luna piena, fotografate durante i suoi viaggi in Oriente e Occidente. Seguono i 5 pannelli di «Falls Sleep»: ovvero una cascata giapponese che si
trasforma (gelata di notte, fluida di giorno).
Presentazione del libro «La spassosa di Miguel de Cervantes». Il libro è dedicato ad un Cervantes poco noto,
quello del teatro e delle commedie.
GALLERIA DINA CAROLA (via Orazio 29)
Infotel 081.669715
dal 4 dicembre al 13 dicembre
Cinema. Ciclo di proiezioni. Il 4: «Obaba» di Gerardo
Herrero. Il 12: «El embrujo de Shangai» di Fernando Trueba. Il 13: «El porqué de las cosas» di Ventura Pons.
GOETHE (Riviera di Chiaia, 202)
Infotel 081.411923
22 novembre
«Fine di partita»: questo il titolo dell'ultimo appuntamento
dedicato alla «Letteratura tedesca - Novità dalla Germania».
La tavola rotonda ospita due giovani scrittrici tedesche: Sibille Lewitscharoff e Antje Ràvic Strubel. Ore 18.30.
27 novembre
L'audiolibro, diffuso nei paesi anglosassoni e in Germania, sta approdando anche in Italia: la Emons Audiolibri, azienda leader nel settore, propone per la prima volta versioni audio di narrativa italiana, lette dagli stessi autori. L'iniziativa editoriale viene presentata da Viktoria von Schirach della Emons e Raimondo
Di Maio della Dante & Descartes edizioni.
fino al 24 novembre
Sbarca a Napoli, per la prima volta con una sua «personale», Grazia Varisco. Di lei l'open space di via Orazio propone una selezione che ne ripercorre «storicamente» la
produzione. Ecco, dunque, accanto a «Silenzi», il suo più
recente lavoro, anche opere e installazioni di precedenti periodi: comun denominatore l'ambiguo rapporto tra
spazio e tempo.
GALLERIA SCOGNAMIGLIO (via M. D'Ayala 6)
Infotel 081.400871
fino al 24 novembre
Il corpo come protagonista, come icona di riferimento,
come autorappresentazione, come simulacro universale: è la poetica nitida di Giovanni Manfredini. Una fisicità che lui ama sospendere in bilico tra esistenzialismo
e suggestioni dell'arte sacra. Come nel caso di «Napoli in
croce»: la «personale» partenopea dell'artista padano ne
conferma infatti le abituali predilezioni in 3 diversi
gruppi di opere. Dal trittico con corpi a figura intera ai
disegni a soggetto devozionale disposti a croce, fino alla rilettura delle 7 caravaggesche opere di misericordia.
LIBRERIA FELTRINELLI
SEDE DI PIAZZA DEI MARTIRI
Infotel 081.402395
carnet di novembre
21. I Negramaro promuovono, a colpi di autografi, «L'immenso»: loro ultimo singolo a tutto rock. Ore 17.30
22. Nel libro «I padroni delle città» il giornalista Curzio
Maltese individua, con reportages e testimonianze prese
dal vivo, despoti e servi delle realtà urbane. Incontro con
l'autore. Ore 18.
23. Mauro Giancaspro dirige da 12 anni la Biblioteca Nazionale. Come scrittore, intanto, presenta «L'odore dei libri», esercizio di fantasia in 18 tra fiabe e racconti. Ore 18
27. «La voce come strumento»: a lezione di canto con Brunella Selo e Francesca Zurzolo. Ore 15.
28. Jazz, pop e folk nell'album d'esordio da single: il musicista-cantautore John De Leo presenta dal vivo «Vago
svanendo». Opera prima sperimentale: ardita, elegante.
Ore 18.
30. Il vino è costume, piacere, business, moda: ne conversano col pubblico Marino Niola e Livia Iaccarino. Segue
degustazione del Falerno del Massico Rosso 2004 di Villa
Matilde. Ore 18.
Fino al 30 novembre. In mostra l'arte di Altan con le 24
tavole che illustrano «Il pesce spada e la serratura», fiabesco
apologo firmato da Guia Risari.
EVENTI&CURIOSITÀ
CHIAIA MAGAZINE
OCCHIO DI RIGUARDO
Eggleston «ferma» il vintage americano
Nostalgia d'America anni '70 nei clic
d'autore di William Eggleston (nella foto), pioniere della fotografia a colori, da
lui sdoganata dal limbo del sottogenere ed elevata a forma d'arte. In «Portraits
1974» (Studio Trisorio, Riviera di Chiaia
215) spaccati quotidiani della Memphis
targata 70thies. Istantanee on the road
di volti e paesaggi. Icone vintage da una
città che più American Life non si può.
Eggleston fotografa da 50 anni.
Fino al 7 dicembre. Infotel 081.414306
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