Qualità del grano duro e concimazione
Gli azotati “non a pronto effetto” garantiscono risultati migliori
di Eustachio Tortorelli, Angelo Petrozza, Giovanni Lacertosa
Estratto da “Terra e Vita” n.2-2006 - edizioni Edagricole
Italia
[ SPECIALE FERTILIZZAZIONE PRIMAVERILE ]
Qualità del grano duro e concimazione
Gli azotati "non a pronto effetto" garantiscono risultati migliori
■ di Eustachio Tortorelli, Angelo Petrozza, Giovanni Lacertosa
a nuova Pac, entrata in vigore il 1 gennaio 2005, conferma il sostegno all’azienda agricola a condizione che
si dimostri attenta alle tematiche ambientali ed all’esigenza di salvaguardare il territorio. Al tempo stesso persegue
anche l’obiettivo di migliorare la qualità dei prodotti agricoli;
per quanto riguarda il frumento, gli agricoltori usufruiscono
di un incentivo supplementare nel caso in cui acquistino sementi certificate.
La problematica dell’ambiente e della salute dell’uomo ha interessato il mondo agricolo già da prima che la Riforma Fischler si occupasse di un tema così delicato, è il caso della problematica dei nitrati e dell’obbligo dell’adozione delle Buone
Pratiche Agricole nelle zone a rischio di inquinamento. In quest’ottica di salvaguardia dell’ambiente, della salute dell’uomo
e di miglioramento delle caratteristiche quali-quantitative dei
prodotti agricoli si inseriscono i fertilizzanti non di pronto effetto come valida soluzione alternativa alla concimazione di
copertura classica, secondo il criterio della buona pratica agricola.
L’assorbimento di azoto diventa molto intenso nelle fasi fenologiche di accestimento e, soprattutto, di levata. Proprio per questa ragione occorre intervenire con la concimazione di copertura nelle fasi indicate, oppure in un’unica soluzione alla fase fenologica di fine accestimento. Tuttavia bisogna considerare che
i concimi classici non hanno un tempo di persistenza tale da garantire la fornitura di azoto per tutto il periodo in cui la pianta
ne ha bisogno. Per ovviare a questo problema sono stati prodotti
L
Metapontum Agrobios - Metaponto (Mt).
Campo sperimentale della Metapontum Agrobios.
74 - TERRA E VITA n. 2/2006
FIG. 1 - Nitrati nello stelo - prova in ambiente collinare.
200
150
100
50
0
Inizio levata
Controllo
Tradizionale
Fine levata
Ricoperto
Ricoperto + Algale
formulati in grado di modulare la disponibilità di azoto nel tempo. Questi concimi, definiti non di pronto effetto vengono classificati in base alla modalità di cessione dell’azoto in: concimi
condensati a bassa solubilità, concimi ricoperti, concimi con inibitori della nitrificazione e dell’attività ureasica. La lenta cessione di questi fertilizzanti svolge un ruolo molto importante
anche in termini di salvaguardia dell’ambiente e di riduzione
del dilavamento dell’azoto per effetto di piogge abbondanti.
Pertanto al fine di testare l’efficacia di questi nuovi fertilizzanti in termini di rese in granella e contenuto proteico, sono
state condotte attività di sperimentazione in due areali della
[ SPECIALE FERTILIZZAZIONE PRIMAVERILE ]
CONCIME RICOPERTO A RILASCIO CONTROLLATO
Il Sulfammo 23P MPPA della Timac è un prodotto le cui particelle sono incapsulate con una doppia membrana con lo scopo di permettere la cessione
degli elementi nutritivi in base alla variazione di permeabilità della copertura.
In seguito alla solubilizzazione della membrana da parte dell’acqua gli elementi
nutritivi presenti nel granulo vengono liberati nella soluzione circolante e possono così diffondersi nella rizosfera.
L’azoto totale è pari al 23%, di cui ammoniacale 10% e ureico 13%.
FIG. 2 - Indice di verde (SPAD) delle foglie - prova in
ambiente collinare.
60
50
40
30
20
10
0
Inizio levata
Controllo
Tradizionale
Fine levata
Ricoperto
Ricoperto + Algale
FIG. 3 - Nitrati nel terreno - prova in ambiente collinare.
50
40
30
20
Determinazione dell’indice di verde fogliare.
Regione Basilicata ponendoli a confronto con la concimazione di copertura tipica della zona.
SPERIMENTAZIONI CON I NUOVI FORMULATI
10
0
Inizio levata
Controllo
Tradizionale
Fine levata
Ricoperto
Ricoperto + Algale
Le prove sperimentali, condotte nel 2004 e nel 2005, sono state effettuate in un areale collinare ed in uno di pianura, utilizzando per entrambi la varietà Simeto. I formulati commerciali impiegati hanno riguardato: un concime ricoperto a rilascio controllato ed un prodotto di origine algale (vedi riquadri: “Concime ricoperto a rilascio controllato” e “Concime di
origine algale”).
effetto con concimi minerali (vedi tab. 1), apportando per ciascuna tesi 80 unità di N.
I valori dell’indice di verde fogliare, quello dei nitrati nello stelo e nel terreno (figure 1, 2 e 3) confermano il differente comportamento della concimazione tradizionale rispetto a quella
non a pronto effetto. Infatti sia nel suolo, sia nello stelo i nitrati sono maggiormente presenti ed assorbiti nella concimaPROVA IN AMBIENTE COLLINARE
zione minerale, ma solamente in coincidenza della loro somministrazione. Diversamente i concimi non a pronto effetto
La sperimentazione, eseguita in agro di Grottole, nel 2003/04,
mantengono nel tempo una maggiore disponibilità di nitrati
su terreno franco sabbioso argilloso ad un’altitudine di circa
nel suolo, i quali vengono assorbiti dalle piante, risultando
250 m slm, ha posto a confronto concimi azotati non a pronto
maggiormente presenti nello stelo.
I valori dell’indice di verde (Spad), una
TAB. 1 - Tesi a confronto nella prova in ambiente collinare
misura dello stato nutrizionale della pianta, risultano maggiori nelle tesi non a
Tesi
Prodotto Utilizzato
N. interventi
Epoca
pronto effetto, rispetto alla tesi tradizioControllo
Nessuno
0
–
nale ed al controllo.
Relativamente al livello produttivo le teTradizionale
Azoto Ammoniacale
1
Inizio levata
si non a pronto effetto hanno determinato una maggiore resa rispetto al controlRicoperto
Sulfammo 23P
1
Inizio levata
lo ed alla tesi minerale (tab. 2). In partiRicoperto + Algale
Sulfammo 23P + N Pro Winner
2
Accestimento e piena levata
colare la tesi ricoperto + algale, distriTERRA E VITA n. 2/2006 - 75
[ SPECIALE FERTILIZZAZIONE PRIMAVERILE ]
buita in due epoche (accestimento e pieTAB. 4 - Parametri produttivi rilevati nella prova in ambiente di pianura
na levata), ha determinato il migliore risultato, indicando che le condizioni pluUn intervento
Due interventi
Dati
Controllo
viometriche possono costituire un fattoTradizionale
Ricoperto
Tradizionale
Ricoperto
re importante nel dilavamento dell’azoProduzione (t/ha)
4,95 b
5,54 ab
7,60 a
5,03 ab
6,74 ab
to. Infatti la notevole piovosità invernale può aver determinato un dilavamento
1000 semi (g)
60,73 ns
57,52 ns
57,33 ns
59,27 ns
61,03 ns
dell’azoto non protetto, con ridotti livelBianconatura (%)
33,73 a
27,45 ab
5,08 b
14,73 ab
5,49 b
li produttivi della tesi minerale simili a
quelli del controllo.
Peso HL (g)
83,64 ns
83,24 ns
83,99 ns
84,75 ns
84,47 ns
Dal punto di vista qualitativo la doppia
Proteine (%)
12,46 b
12,90 a
13,15 a
13,05 a
13,03 a
concimazione, utilizzando prodotti a lento rilascio, ha consentito di ottenere i migliori risultati, infatti il maggiore contenuto proteico è stato
rilevato nella tesi Ricoperto + algale (12,9%), con una percentuale di cariossidi bianconate significativamente più bassa rispetto al controllo non fertilizzato.
PROVA IN AMBIENTE DI PIANURA
La sperimentazione, eseguita nel 2004/05 nella piana Metapontina, su terreno franco limoso argilloso, ha posto a confronto un concime azotato ricoperto con uno tradizionale, distribuiti in uno e due interventi (vedi tab. 3), per ciascuna tesi
CONCIME DI ORIGINE ALGALE
L’N Pro Winner è un composto della TIMAC di derivati indolici di origine algale che agisce a livello della fisiologia della pianta in due momenti: a livello radicale stimolando i meccanismi di assorbimento degli elementi nutritivi; a livello fogliare migliorando la trasformazione dell’azoto assorbito.
L’azoto totale è pari al 25%, di cui ammoniacale 11% e ureico 14%.
TAB. 2 - Parametri produttivi rilevati per la prova
in ambiente collinare
Controllo
Tradiz.
Ricoperto
Ricoperto +
Algale
3,8 b
3,6 b
4,4 ab
5,40 a
1000 semi (g)
45,3 ns
39,7 ns
42,5 ns
38,8 ns
Bianconatura (%)
44,0 a
15,3 b
18,0 b
17,3 b
Peso HL (g)
83,8 ns
82,8 ns
82,8 ns
83,1 ns
Proteine (%)
12,0 b
12,3 ab
11,9 b
12,9 a
Dati
Produzione (t/ha)
TAB. 3 - Tesi a confronto nella prova in ambiente di pianura
Tesi
Prodotto
utilizzato
Interventi
in copertura
Epoca
Controllo
Nessuno
0
-
Tradizionale (1)
Azoto Ammoniacale
1
Inizio levata
Ricoperto (1)
Sulfammo 23P
1
Inizio levata
Tradizionale (2)
Azoto Ammoniacale
2
Accestimento + piena levata
Ricoperto (2)
Sulfammo 23P
2
Accestimento + piena levata
76 - TERRA E VITA n. 2/2006
Indice del contenuto dei nitrati nel suolo.
sono stati somministrati 100 kg/ha.
La tesi non a pronto effetto con un’unica distribuzione ad inizio levata ha determinato una maggiore produzione rispetto al
controllo (tab. 4), con le altre tesi collocate in posizione intermedia, indicando che nelle condizioni di sperimentazione adottate è stato superfluo intervenire con la doppia distribuzione.
Questi risultati sono stati ottenuti anche a seguito delle ridotte precipitazioni verificatesi nel periodo invernale, con conseguente trascurabile dilavamento dei nitrati.
I risultati relativi alle proteine hanno evidenziato differenze
significative fra tutte le tesi concimate rispetto al controllo,
confermando l’utilità della concimazione azotata per l’ottenimento di produzioni di qualità. Le tesi concimate con il fertilizzante “non a pronto effetto” in unica e doppia distribuzione hanno una percentuale di cariossidi bianconate significativamente più bassa rispetto alle tesi tradizionali e al controllo,
ad evidenziare la correlazione inversa al contenuto proteico e
di conseguenza una migliore qualità della granella.
Pertanto l’utilizzo del prodotto ricoperto in un’unica somministrazione nella fase fenologica di inizio levata è quello che
ha fornito risultati produttivi e qualitativi soddisfacenti, riducendo allo stesso tempo i costi di distribuzione.
In conclusione la tecnica agronomica che prevede l’utilizzo di
concimi “non a pronto effetto”, ed in particolare di concimi ricoperti con doppia membrana, quali il Sulfammo 23P, permettono di ottenere migliori risultati rispetto alla concimazione tradizionale, con un minore impatto ambientale dovuto
ad una minore lisciviazione dell’azoto.
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