• Usa preferibilmente i sentieri battuti. Testi: E. Cetto, C. Frapporti, G. Groff, S. Manchi Foto e disegni: Archivio Servizio Faunistico • Porta il massimo rispetto per i boschi e le aree necessarie alla sopravvivenza dell’orso. • Non abbandonare rifiuti. • Denuncia ogni attività di bracconaggio della quale vieni a conoscenza. I bracconieri gettano discredito sulla categoria dei cacciatori onesti, provocano danni al patrimonio faunistico e ne diminuiscono la disponibilità. • Denuncia chiunque collochi lacci o bocconi avvelenati: sono mezzi vietati pericolosi anche per l’uomo e possono determinare la morte dell’orso e di altri animali selvatici o domestici. TRENTO • Via G. B. Trener, 3 tel. 0461 495992 - fax 0461 494972 Numero Verde A DISTANZA: non tentare di avvicinarlo, approfitta del privilegio di poterlo osservare, aspettando che si allontani. DA VICINO: se lo vedi prima che abbia individuato la tua presenza fatti notare, per esempio parlando a voce alta, ed allontanati lentamente. Non preoccuparti se si alza ritto sulle zampe posteriori: è un atteggiamento di curiosità per cercare di identificarti. Non correre, cerca sempre di lasciargli una via di fuga. L’ORSO È UN ANIMALE SCHIVO ED ELUSIVO E NON HA UN CARATTERE AGGRESSIVO 800 25 57 30 (Gratuito per chi chiama anche da cellulare) www.provincia.tn.it/faunistico Le segnalazioni possono essere rivolte anche a: • Stazioni forestali del Servizio Foreste della Provincia Autonoma di Trento • Associazione cacciatori della Provincia di Trento TRENTO - Via Guardini, 41 tel. 0461 825834 - fax 0461 825558 www.acp-tn.it (anche attraverso i presidenti di sezione o i guardacaccia) L a presenza dell’orso non comporta alcuna ulteriore limitazione al normale esercizio venatorio. L a popolazione di orsi oggi (2003) presente in Trentino è costituita per la maggior parte dagli individui introdotti dalla Slovenia nell’ambito del progetto Life Ursus tra il 1999 ed il 2002 (7 femmine e 3 maschi) e da alcuni nuovi nati (almeno 3). La presenza di individui autoctoni (vale a dire appartenenti alla popolazione originaria) e di individui immigrati spontaneamente dall’arco alpino orientale è invece minima. Si stima che complessivamente possano essere presenti tra i 12 ed i 14 individui. Il cacciatore è stato protagonista della storia dell’orso in Trentino. Ora è chiamato ad esserlo nella sua tutela e gestione anche attraverso un importante ruolo per monitorarne la presenza. In caso di avvistamento dell’orso o di indici della sua presenza, comunica i dati tempestivamente al Servizio Faunistico della Provincia Autonoma di Trento (n° verde 800 25 57 30, gratuito per chi chiama anche da cellulare) anche mediante l’Associazione cacciatori della Provincia di Trento. Questi dati sono di grande aiuto per la protezione dell’orso bruno. LE NORME A PROTEZIONE DELL’ORSO L’obiettivo è quello di consentire, nell’arco di qualche decennio, la costituzione di una popolazione di circa 40-60 animali adulti che occuperà un territorio di circa 200.000 ettari; l’areale di frequentazione sarà ben più vasto di quello attuale, interessando anche le province limitrofe a quella di Trento e consentendo forse la ricongiunzione con la popolazione dell’arco alpino orientale. La densità raggiungibile da questa specie in ambiente alpino è infatti stimata tra i 2 ed i 3 esemplari ogni 10.000 ettari. L’orso è specie particolarmente protetta ai sensi dell’art. 2 della Legge n. 157/92 (nazionale) ripreso dall’art. 2 della L.P. n. 24/91 (provincia di Trento). Anche l’Unione Europea ha inserito questa specie tra quelle di interesse comunitario che richiedono una protezione rigorosa. Per chi abbatte o cattura un orso è previsto l’arresto fino a 6 mesi e l’ammenda da 1.032 a 6.197 euro (art. 30.1 lett. c della Legge n. 157/92). I danni eventualmente arrecati dall’orso alle colture agricole, al patrimonio zootecnico ed apiario sono interamente risarcibili dalla Provincia Autonoma di Trento (art. 33 della L.P. n. 24/91). È altresì possibile realizzare opere per prevenire i danni (es. recinti elettrificati) utilizzando contributi che possono coprire il 90% dei costi o utilizzando il materiale distribuito dal Servizio Faunistico con la forma del comodato gratuito. Nell’esercizio della caccia rispetta le zone di svernamento e di riproduzione (novembre-marzo), se segnalate preventivamente dal personale di sorveglianza in accordo con l’Associazione cacciatori della provincia di Trento.