“L'ALLENAMENTO DELLA FASE OFFENSIVA NEL SETTORE GIOVANILE” Tema: “La Fase Offensiva: Dribbling” Intervento di S. Bonaccorso (Tecnico B.C. Atalanta) 12/01/09 ARTICOLO DRIBBLING A CURA DI BONACCORSO STEFANO PER F.I.G.C./ S.G.S. Il dribbling, cioè “l’arte di saltare l’avversario”, è da considerare l’essenza del gioco del calcio che suscita l’entusiasmo del pubblico, conferisce spettacolarità al gioco e coinvolge emotivamente ciascun giocatore per il gusto della sfida e del duello con il proprio avversario. Generalmente è associato a una finta (movimento d’inganno) che ha lo scopo di nascondere le proprie intenzioni sbilanciando il difensore, costringendolo a muoversi in una certa direzione, per poi batterlo andando nell’altra (movimento intenzionale). Per superare “l’ostacolo” rappresentato dall’avversario, i giovani giocatori vanno esercitati in allenamento per migliorare il dribbling, inteso come la capacità di superare/ saltare” il difensore, palla al piede, mantenendone il perfetto controllo. La scelta di utilizzare questa condotta motoria specifica dipende dal possesso, da parte del giocatore, dei seguenti prerequisiti: TECNICO COORDINATIVI: sapere dominare la palla; sapere scegliere il tempo; possedere equilibrio; sapere correre cambiando direzione con e senza palla CONDIZIONALI: sapere cambiare velocità; sapere accelerare/ decelerare rapidamente TATTICI: o Sapere leggere e capire l’atteggiamento posturale del proprio avversario o Sapere leggere la posizione, il numero dei difensori e dei compagni e il loro schieramento nello spazio (per esempio: assenza di compagni in appoggio smarcati; scarsa copertura difensiva oppure spazi ampi alle loro spalle) o Sapere scegliere rapidamente i gesti più efficaci da eseguire PSICOLOGICI: o Avere fiducia nei propri mezzi o Possedere determinazione e coraggio nel voler affrontare direttamente l’avversario o Sapere prendere iniziativa Insieme alle conoscenze necessarie per realizzare il dribbling (Tab. 1) il giocatore deve sapere quali sono i criteri e gli obiettivi che regolamentano 1>1 nelle diverse zone del campo in cui si trova ad agire (fig.1). In zona D (difensiva) il criterio è la prudenza, la percentuale di riusicita e del 90% e l’obiettivo consiste nel liberarsi dalla pressione di un attaccante. In zona C (centrocampo) il criterio è il rischio controllato, la percentuale di riuscita e del 75% e l’obiettivo consiste nel guadagnare spazio favorevole per realizzare passaggi di qualità. In zona A (attacco) il criterio è il rischio, la percentuale di riuscita è del 50% e l’obiettivo è quello di finalizzare l’azione con l’assist o il tiro in porta. Queste percentuali sono del tutto indicative e possono essere modificate a secondo delle fasce d’età, dell’importanza che si assegna al dribbling per la formazione del calciatore o dell’importanza che si dà al risultato della partita. Nella Tab.2 è sintetizzato un possibile percorso formativo per fasce d’età finalizzato all’insegnamento del dribbling. FINTA E DRIBBLING CHI Giocatore • Difensori • Centro campisti • Attaccanti DOVE Spazio • In ogni zona del campo, considerando criteri, finalità e % di riuscita (spesso in zona D) • In ogni zona del campo, considerando criteri, finalità e % di riuscita (spesso in zona C) • In ogni zona del campo, considerando criteri, finalità e % di riuscita (spesso in zona A) COME Modalità QUANDO Tempo PERCHE’ Finalità Di forza con cambio • Sull’errore tattico del • Per superare di velocità e direzione. difensore ( che entra l’avversario in contrasto quando il • Per creare Di abilità, con finta. p.p. ha la palla superiorità Il movimento di attaccata al piede) numerica inganno può • Al timing, ovvero alla • Per conquistare consistere nella: distanza giusta spazio e tempo per affinché il difensore la giocata - finta di calcio - non abbia il tempo per successiva: - finta di spostamento recuperare il passaggio (assist – (del corpo, della palla momentaneo cross – lancio), o di entrambi) sbilanciamento che la tiro in porta finta gli ha provocato - finta di passaggio (distanza eccessiva) orientando il corpo in una direzione e - non possa intercettare successivo cambio di la palla (distanza fronte esigua) • Non ci sono soluzioni - finta orientando lo di gioco migliori sguardo. • C’è spazio alle spalle Rispetto al difensore del difensore frontale – dorsale – laterale. Rispetto alla porta Fronte – spalle fianco Tab. 1 : Le conoscenze tecnico-tattiche necessarie al giocatore per realizzare una finta e dribbling Cosa può fare l’allenatore per incentivare nei propri giocatori l’uso del dribbling? • Programmare delle unità di lavoro specifiche che abbiano per obiettivo l’apprendimento del dribbling • Dedicare quindici minuti di ogni allenamento per l’1>1 e tiro in porta • Abbinare ad ogni gesto un nome di fantasia, che evochi il modo di eseguire il dribbling (la forbice, la locomotiva, il flipper) o il nome di un campione (dribbling di Del Piero, ecc.) • Ogni giocatore potrebbe redigere un diario personale dove annotare i dribbling imparati in allenamento e riusciti in partita • Monitorare in partita , attraverso l’osservazione (e la registrazione), i dribbling riusciti e non riusciti dei propri giocatori • Incentivare ad usare il dribbling durante la partita, esortandoli con frasi tipo: dribbla, provaci, ecc. • Incoraggiare anche nel caso in cui il dribbling non sia andato a buon fine • Istituire un premio per i migliori “dribblatori” • Incentivarlo in allenamento in situazioni in cui si gioca a numero ridotto e in spazi ridotti • Sollecitare anche i difensori ad usare il dribbling quando serve • Utilizzare metodi induttivi, attraverso i quali i giocatori possono sperimentare liberamente i dribbling e possono osare giocate rischiose, senza paura del giudizio dell’allenatore Utilizzare metodi di insegnamento che lascino alla libera iniziativa del giocatore la decisione di utilizzare il dribbling, al fine di rendere autonomi e responsabili i giocatori CATEGORIA CONTENUTI FONDAMENTALI PRIMI CALCI 1>1 con o senza palla PULCINI 1>1 con la palla ESORDIENTI 1>1 Aspecifici GIOVANISSIMI 1>1 Specifici Gioco delle code, la bandierina, il gatto e il topo, tiro alla fune, lotta dei galli. Duello calcio, rugby, basket, pallamano e hockey. 1>1 Duello in quadrato (gioco di territorio) 1>1 Dell’attaccante 1>1 Del centrocampista 1>1 Del difensore ALLIEVI 1>1 Con reparti o squadre schierate (es. 4-4-2) 1>1 Della punta (nel 4-4-2) 1>1 Dell’esterno (nel 4-4-2) 1>1 Duello in meta (gioco di linea) 1>1 Del centrocampista (nel 4-4-2) 1>1 Duello per il tiro (gioco di porta) 1>1 Del terzino (nel 4-4-2) FINALITÀ Sperimentare i giochi – duello per migliorare la motricità di base Sperimentare i giochi – duello praticando la polisportività Sperimentare il duello calcistico nelle diverse forme Tab. 2: Percorso formativo per l’insegnamento del dribbling. Legenda della fig. 1 2 dribbling frontale del terzino fronte alla porta 4 dribbling frontale del centrocampista fronte alla porta 7 dribbling laterale dell’esterno fronte alla porta 9 dribbling dorsale della punta spalle alla porta 10 dribbling laterale del rifinitore fianco alla porta 11 dribbling frontale dell’esterno fianco alla porta Sperimentare il duello calcistico nel contesto della tattica individuale Sperimentare il duello calcistico nel contesto della tattica di squadra