FI MEDICA/268 27-05-2008 9:22 Pagina 1 N° 4 - MAGGIO 2008 - Anno XLVII di fondatore Giovanni Turziani Direzione e Amministrazione: V.le Milton, 3 - Tel. 055.48.63.91- 055.49.63.07 E-mail: [email protected] - Pagina web: www.fimmgfirenze.org Direttore responsabile: MAURO UCCI Com. red.: V. Boscherini, L. Fanciullacci, E. Messina, F. Muscas, A. Nastruzzi, E. Pattarino, P. Piccini, S. Testi, Direttore Editoriale: Luciano Baldacci Autorizzazione Trib. di Firenze con Decr. n. 1447 del 19.12.61 Sped. Abb. Postale 70% Filiale di Firenze 268 Stampato da: STAMPA BALDESI - FIRENZE Associato all’Unione Stampa Periodica Italiana GOVERNO NUOVO, PROBLEMI VECCHI, PROSPETTIVE INCERTE ? Abbiamo un nuovo governo, le urne hanno cambiato in maniera sostanziale il quadro politico nazionale indicando un nuovo esecutivo a cui va il nostro augurio di buon lavoro. Personalmente abbiamo avuto modo di conoscere la Dott.ssa Francesca Martini, assessore del Veneto e neo sottosegretario al dicastero unificato del Ministro Sacconi. Ne abbiamo apprezzato l’impostazione favorevole ad una integrazione della medicina generale nel SSN, e i suoi atti da assessore lo hanno ampiamente dimostrato attraverso gli accordi sottoscritti nella sua regione. Buon lavoro quindi, sperando che la fine della legislatura non interrompa quel disegno di ammodernamento del SSN già condiviso anche dalle ex opposizione. Ci auguriamo anche che le Regioni mantengano quello che avevano sottoscritto e che si possa finalmente imboccare la strada della ri-fondazione della medicina generale. Nel nostro campo l’intersindacale è veramente degna di tale nome: tutte le sigle aderenti, pur con le dovute premesse e qualche posizione differenziata, sono compatte nel sostenere la necessità del cambiamento normativo e retributivo. Sì perché questa volta il cambiamento normativo sarà sostanziale per la modifica della nostra retribuzione. Non più un appalto a basso prezzo dell’assistenza, ma un’analisi precisa di retribuzioni e costi con due pesi e due diverse velocità. I tempi sono maturi anche perché in campo normativo si possano omogeneizzare le nostre regole con la dipendenza, facendo cessare questa guerriglia assurda fra le due categorie che si esplicita con transumanze di pazienti, in luridi fogliettini, in arrabbiature, mortificazioni e perdita di tempo da parte di tutti. Prospettive incerte? Forse no, noi abbiamo un progetto, e se davvero vi è la volontà di appoggiarlo sia da parte del Governo che delle Regioni, vi sono buone speranze che si possa dare il via al secondo pilastro dell’assistenza che è la Medicina del territorio (anche perché la scelta è obbligata). Mauro Ucci – Vice Segretario Nazionale FIMMG IMPORTANTE VITTORIA DEL SINDACATO Medici di famiglia assolti per le bombole di ossigeno - (Dal giornale “La Nazione”) “Nessuna inappropriatezza prescrittiva, nessuno spreco di denaro pubblico”. Esultano gli undici medici di famiglia su cui la Corte dei Conti aveva disposto indagini per presunte prescrizioni indebite d'ossigeno. Al termine di quasi tre anni di verifiche, la magistratura contabile ha archiviato il caso dei dottori accusati di danno erariale per aver ordinato, fra il 2002 e il 2005, decine di bombole di ossigeno in forma gassosa anziché in quella - più economica - liquida, ed aver quindi fatto lievitare le spese del sistema sanitario pubblico. In fase di pre-contenzioso, la Corte dei conti non ha l'obbligo di motivare le decisioni, e le ragioni esatte dell'archiviazione non sono state rese note. Secondo il legale dei medici, l'avvocato Alberto Niccolai, è evidente comunque che i giudici “hanno ravvisato l'appropriatezza delle prescrizioni”. “In pratica - spiega in conferenza stampa il presidente dell'Ordine provinciale dei medici, Egisto Bagnoni - la Corte ha riconosciuto che l'ossigeno liquido è prescrivibile, come noi abbiamo sempre sostenuto, soltanto da un pneumologo dell'Asl, e unicamente in caso di accertata cronicità di insufficienza respiratoria. I pazienti dei dottori sotto indagine avevano disturbi di tutt'altro tipo che non consentivano decisioni diverse da quelle prese”. Alla notizia dell'archiviazione, il segretario provinciale della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale (FIMMG), Beppino Montalti, reagisce tornando a polemizzare con l'Azienda sanitaria locale che a suo tempo aveva chiesto ai medici coinvolti nell'inchiesta, risarcimenti da 300 a 4 mila euro per la differenza (intorno al 35%) fra bombole d'ossigeno gassoso e liquido. “L'idea di metterci sotto pressione sostiene Montalti - è arrivata direttamente da qualcuno della vecchia direzione, quella di Vairo Contini. Da qualcuno evidentemente convinto di poter in questo modo dimostrare alla Regione le proprie 'capacità di risparmio'.” FI MEDICA/268 27-05-2008 9:22 Pagina 2 LA FIMMG INTERROMPE L’ACCORDO CON L’INAIL In data 6/09/2007 la FIMMG ha siglato con l’INAIL un Accordo per disciplinare i rapporti organizzativi ed economici inerenti la compilazione dei certificati medici degli assicurati Inail. La Federazione pur evidenziando, prima della stipula, alcune criticità in merito al testo dell’accordo, lo aveva sottoscritto interpretandolo prevalentemente come un atto di solidarietà civile nei confronti dei lavoratori infortunati. In questi otto mesi numerose sono state le verifiche per i gravi ritardi, inadempienze e difficoltà nell’applicazione dell’Accordo da parte delle sedi dell’INAIL ed in particolare sono state segnalate le seguenti criticità: - eccessiva laboriosità della trasmissione on-line delle certificazioni; - difficoltà nell’approvvigionamento dei moduli cartacei; - assenza o ritardato pagamento dei certificati redatti; - informazioni non corrette degli impiegati dell’Inail agli infortunati. Nonostante le numerose sollecitazioni della Fimmg e le dichiarazioni dei Dirigenti dell’Inail a dare immediata soluzione ai problemi sopra evidenziati, ad oggi la situazione risulta difforme rispetto agli impegni assunti dall’ente. Firenze lì, 13 maggio 2008 All’Assessore Regionale al Diritto alla Salute della Regione Toscana Dr. Enrico Rossi Oggetto: richiesta di sospensione dei provvedimenti aziendali di espulsione dall’attività primaria dei MMG che non hanno raggiunto il numero minimo di scelte e di inserimento all’ordine del giorno del prossimo comitato regionale dell’interpretazione corretta “ delle situazioni di carattere oggettivo” del comma 3 dell’art. 19 del nostro ACN. Una norma del nostro ACN, art. 19 comma 3, di cui condividiamo le finalità, prevede l’espulsione dall’attività primaria per quei medici che dopo tre anni non hanno raggiunto il numero minimo di 300 scelte, purché ciò non sia dipendente da cause oggettive. Si assiste ad una diversa interpretazione di tale norma da parte delle aziende sanitarie. Noi siamo perfettamente d’accordo di far decadere dal rapporto convenzionale quei medici che non esercitano realmente l’attività primaria e magari utilizzavano il ricettario per altri scopi o non effettuano l’ambulatorio secondo le norme previste dall’ACN. Non siamo d’accordo però sull’espulsione di medici che non l’hanno raggiunto perché in quell’ambito territoriale non ci sono scelte libere, o per quei medici che già hanno un convenzionamento nella medicina dei servizi e nella continuità assistenziale e per il motivo precedente non hanno superato il numero di scelte previsto. La Fimmg è pertanto costretta a prendere atto dell’impossibilità di proseguire nel percorso normativo sancito dall’Accordo che si ritiene di conseguenza interrotto con decorrenza immediata e fino a quando non verranno rimossi i gravi ostacoli che ad oggi hanno impedito il corretto, tempestivo e puntuale adempimento da parte dell’Inail degli impegni assunti. Ti chiedo pertanto di sospendere immediatamente i provvedimenti aziendali e di mettere all’ordine del giorno del prossimo comitato regionale l’interpretazione corretta “delle situazioni di carattere oggettivo” del comma 3 dell’art. 19 del nostro ACN. Cordiali saluti. Farmaci equivalenti, generici e griffati alcun controllo, verifica o indagine se non quella del maggior sconto. Il segretario Generale Nazionale Fimmg, Dott. Milillo, aveva già lanciato l’allarme nel gennaio 2008 sul problema; colleghi illustri come Giustini Saffi, Luca Puccetti ed altri avevano sottolineato una serie di pericoli che la delibera sovracitata avrebbe dovuto scongiurare. Quindi riaffermiamo con forza il nostro diritto alla scelta del farmaco ed al diritto del paziente di avere il farmaco prescritto, ed anche ad una corretta remunerazione del farmacista. Vigileremo affinchè si faccia rispettare quanto contenuto nella delibera e si impedisca il cambio della prescrizione da parte di professionisti in conflitto di interesse (fra professione e guadagno). (ovvero il lupo perde il pelo, ma non .......) Da sempre ci siamo battuti sulla non sostituibilità del farmaco prescritto, ne fa fede la delibera della Regione Toscana, totalmente disattesa dai signori farmacisti (e non applicata dagli organi tutori) nella quale si riaffermava questo diritto. Diritto ad avere il farmaco che il medico ha prescritto con il nome e la ditta certa, non importa se generico, equivalente o altro, ma certezza nella prescrizione, continuità nell’erogazione dello stesso farmaco, fiducia nella correttezza del produttore. L’assessore Rossi ha messo in campo quello che tutti sapevano, e cioè della corsa al ribasso ed alla funzione prettamente commerciale di alcune ditte senza Vittorio Boscherini Segretario Regionale FIMMG Toscana Dr.Mauro Ucci - Vice Segretario Nazionale FIMMG FI MEDICA/268 27-05-2008 9:22 Pagina 3 AGGIORNAMENTO SCIENTIFICO 1. Cos'è l'HPV? L'HPV è un virus molto comune di cui oltre 30 tipi infettano l'area genitale. Di essi circa 15 sono definiti ad alto rischio oncogeno, associati al 99,7% dei casi di Carcinoma del collo dell'utero nel mondo. 2. L'infezione genitale da HPV è la più comune delle infezioni a trasmissione sessuale? Il rapporto sessuale non è necessario al fine del contagio, la trasmissione può avvenire anche tramite semplice contatto cutaneo nell'area genitale. 3. Cos'è il cancro della cervice uterina? Il cancro della cervice si sviluppa sulla cervice uterina, la parte dell’utero che sporge in vagina. Ciò accade quando le cellule della cervice sono infettate dai tipi oncogeni dell’HPV (16, 18, 31, 45...), diventano anormali e si sviluppano in modo incontrollato. Tutte le donne sono a rischio di contrarre un'infezione da HPV oncogeno: circa l'80% della popolazione femminile si infetta con questo virus nel corso della propria vita. Chi ha avuto precedenti infezioni da HPV non è immune da successive infezioni. Nella maggior parte dei casi l'infezione viene eliminata (6-12 mesi) ma, in caso di persistenza può degenerare in lesione tumorale. Il cancro della cervice uterina è il 2° tumore più diffuso al mondo tra le donne al di sotto dei 45 anni. 4. Come si previene il cancro del collo dell'utero? L'infezione da HPV non si può curare. Quella sostenuta dai ceppi di HPV oncogeno 16 e 18 può però essere prevenuta efficacemente attraverso la vaccinazione. Pertanto la vaccinazione previene l'infezione e quindi lo sviluppo di cellule cervicali anormali causate da questi tipi di virus; inoltre previene efficacemente gli adenocarcinomi difficilmente prevenibili con altri metodi. Il Ministero della Salute ha individuato come priorità di vaccinazione la coorte delle 12 enni per cui la vaccinazione è gratuita. L'efficacia della vaccinazione è dimostrata anche per fascie di età superiore, ma si configura come una protezione individuale e non come strategia di sanità pubblica. Esiste un'altro strumento importante di prevenzione (si tratta questa volta di prevenzione secondaria) che è l'esecuzione regolare del pap-test che è il metodo più efficace per rilevare le anomalie del collo dell'utero che possono costituire i segni precoci di un cancro del collo dell'utero. Il pap-test non previene l'infezione da HPV, ma aiuta ad individuare i primissimi segni della malattia. Attualmente è raccomandato il ricorso al pap test ogni tre anni nelle donne di età compresa dai 25 ai 64 anni. E' importante che il pap test continui ad essere effettuato anche nella popolazione vaccinata visto che la vaccinazione non copre tutti ceppi oncogeni di HPV, ma solo i più frequenti (responsabile del 70-80% dei casi di cervicocarcinoma 5. Quanto dura la protezione del vaccino? Gli attuali vaccini vengono somministrati in tre dosi intramuscolo in un periodo di 6 mesi. Allo stato attuale, sappiamo che la vaccinazione offre una buona protezione contro i tipi di HPV presenti nel vaccino e contro le malattie da questi causate per almeno 5-6 anni, che corrisponde alla lunghezza del periodo in cui le donne finora sono state seguite negli studi cli- nici. Studi sono in corso per stabilire la durata della protezione per tempi più lunghi. Con uno dei vaccini in commercio (Cervarix®) la durata della protezione è stata dimostrata ad oggi fino a 6,4 anni. Inoltre a tale distanza dalla vaccinazione i titoli anticorpali sviluppati dai soggetti vaccinati si sono mantenuti elevati e sostenuti nel tempo (> di 11 volte più elevati rispetto a quelli sviluppati dall'infezione naturale). La concentrazione anticorpale costituisce un fattore critico per l'efficacia di un vaccino visto che tali anticorpi sierici per esercitare la loro azione protettiva nei confronti del virus devo trasudare dal sangue al sito d'infezione ossia nell'epitelio della cervice uterina. Maggiore è la concentrazione nel sangue e maggiore è la concentrazione è sito d'infezione. 6. La vaccinazione è sicura? Fino ad oggi la vaccinazione si è mostrata sicura. Gli studi clinici mostrano solo reazioni minori tipiche di ogni vaccinazione (gonfiore,bruciore, arrossamento su sito di iniezione e meno frequentemente febbre, nausea e vertigini). COSTITUITO IL COMPARTO FIMMG FORMAZIONE Il 23 maggio 2008 si è svolta presso la sede nazionale la costituente del nuovo comparto della FIMMG che di occuperà delle politiche e delle problematiche della formazione specifica della medicina generale. Alla riunione hanno partecipato più di 90 delegati da tutti i poli formativi d'Italia che, presenti Il segretario nazionale generale Giacomo Milillo e tutto l’esecutivo nazionale del settore FIMMG C.A., attraverso un vivace dibattito hanno evidenziato lo stato di sofferenza delle scuole di formazione specifica. L’argomento principale è stato il diverso trattamento economico tra i medici che seguono i corsi di specializzazione universitaria e quello dei medici che effettuano la formazione per la medicina generale. È anche chiaramente emerso che l’organizzazione, dalla didattica alla logistica, nelle varie regioni è assolutamente non coordinata e senza un minimo di omogeneità. L’impegno preso dalla FIMMG, attraverso il segretario generale Milillo, è stato quello di rinvigorire nelle sedi politiche competenti, Ministero e Regioni, la consapevolezza della necessità di dare dignità e attenzione al percorso formativo di quello che a giudizio unanime dovrebbe essere il professionista di riferimento del SSN. Sono stati nominati, al fine della costituzione definitiva del comparto FIMMG Formazione, un coordinatore nazionale e quattro coordinatori di area: Coordinatore Nazionale: Celeste Russo Cordinatori: Francesco Dabbene (nord) Francesca Gentile (centro) Michele Ferrara (sud) Domenico Merendino (isole) FI MEDICA/268 27-05-2008 9:22 Pagina 4 E ORA PARTIAMO! Le urne hanno dato il loro responso. Il nuovo Governo si è definitivamente insediato, il desiderio bipartisan che gli elettori affidassero un mandato di governabilità al Paese si è realizzato e tutto ciò è valido anche per il tormentato mondo della Sanità. Fimmg si è immediatamente confrontata con i due nuovi Sottosegretari alla Sanità Francesca Martini e Ferruccio Fazio. Abbiamo ribadita, fra l’altro, la prorità, condivisa dagli interlocutori, di dare concreto avvio alle trattative per il rinnovo dell’ACN. Nessuno ha più ragioni per ritardare l’apertura del tavolo di contrattazione presso la Sisac. La Categoria senza pregiudizio, ma con chiarezza ed onestà concettuale, reclama che la disponibilità finanziaria di cui all’atto d’indirizzo rappresenti un arretrato dovuto sul biennio 2006-2007 e che quindi sia immediatamente fruibile per le destinazioni che verranno indicate dalle OO.SS., che il biennio 20082009 sia un momento fondante per la riorganizzazione della Medicina Generale in Italia e conseguentemente venga supportato da una coerente destinazione di risorse nella prossima legge finanziaria. Capisaldi di questo processo dovranno essere il riconoscimento della diversa peculiarità dei finanziamenti contrattuali, che nella dipendenza rappresentano un giusto aumento del compenso professionale e nel convenzionamento sono un mix di compenso professionale e di ristoro, solo parziale, delle spese di produzione del reddito, che progressivamente hanno eroso irrimediabilmente la prima voce. È ineludibile cambiare la struttura del compenso, uscire dalla realtà, a noi estranea, del Comparto del Pubblico Impiego, accedere anche ai fondi previsti per i finanziamenti strutturali, organizzativi e per la formazione. Altrettanto indispensabile è la presa d’atto nelle politiche fiscali del ruolo sociale della Medicina Generale, così come suggerito dalle recenti iniziative della Fimmg. Un sano realismo, inoltre, chiede che in un contesto chiaro e riorganizzato a livello nazionale, cogente da un punto di vista applicativo, sia previsto un percorso di negoziazione regionale che intercetti i bisogni e le risorse localmente presenti. Tale da non potere essere considerato una integrazione di carenze consapevolmente lasciate dall’accordo nazionale, ma che rappresenti uno spazio di contiguità con le realtà locali e di aspirazione all’eccellenza. A fronte di tutto questo nessuno si può nascondere le difficoltà, ma se la condivisione della necessità di rifondare la Medicina Generale non è formale i momenti di mediazione e di graduazione degli atti e dei processi vedranno, come sempre, la Fimmg impegnata con coerenza e concretezza a trovare soluzioni praticabili. Non sarebbe realistico, però, presupporre che in questo processo non si manifestino situazioni di contrapposizione dura e frontale, la Categoria darà testimonianza di quanto è disponibile ad investire sul proprio futuro attraverso la condivisione dei sacrifici che la lotta sindacale comporta e la parte politica regionale (i rinnovi elettorali a questo livello non sono così lontani) e nazionale sarà bene che tenga nel dovuto conto l’importanza che i cittadini danno al tema salute. Lo testimonia un sondaggio commissionato in Aprile da Fimmg ad SWG su un campione rappresentativo dell’elettorato nazionale. Alla domanda: “Nel momento di fare la Sua scelta elettorale, per Lei quanto pesano i temi legati alla sanità?” l’88,1% degli intervistati ha risposto: molto ed abbastanza!!!! Roma, 24-05-08 Giacomo Milillo Segretario Generale Nazionale