PORSCHE 356 tool kit
guida alle borse attrezzi dal 1950 al 1965
Sommario
Premessa .........................................................................................pag. 2- 3
Panoramica attrezzi di bordo .........................................................pag. 4- 7
Tool kit Porsche 356 primo pre-A (1948-1952 )............................pag. 8- 12
Tool kit Porsche 356 ultimo pre-A (fino al 1955) ........................pag. 13- 17
Tool kit Porsche 356 primo A (primi mesi del 1956 ) ..................pag. 18- 20
Tool kit Porsche 356 A (1957-1959) .............................................pag. 21- 23
Tool kit Porsche 356 T5 B (1960 - 1961)......................................pag. 24- 26
Tool kit Porsche 356 primo T6 B (solo modello 1962) ...............pag. 27- 29
Tool kit Porsche 356 ultimo T6 B (fine 1962/1963) .....................pag. 30- 33
Tool kit Porsche 356 C (1964-65) .................................................pag. 34- 38
Borse attrezzi Porsche 356 Carrera ..............................................pag. 39
Tool kit Porsche 356 A/ 1500 GS Carrera 1955............................pag. 40
Tool kit Porsche 356A Carrera, prodotte primo 1956...................pag. 41- 42
Tool kit Porsche 356 B 1600 GS/GT Carrera 1960 ......................pag. 43- 45
Tool kit Porsche 356 B t6 Carrera 2 del 1963 ...............................pag. 46
Tool kit Porsche 356 C - Carrera 2 del 1964/65 ............................pag. 47 - 50
Come procurarsi gli attrezzi mancanti.............. .......................... pag. 51 - 54
Brevi cenni sui Travel kit per Porsche 356...... .......................... pag. 55 - 61
Porsche 356 tool kit
Ad una prima frettolosa occhiata, in effetti, le borse attrezzi esternamente sembrano tutte
uguali ma, se ci soffermiamo e guardiamo meglio, cominceremo a notare tanti piccoli particolari che le differenziano.
Per prima cosa intanto cambiano i materiali con cui si confezionano le borse e poi i colori
del canvas o del vinile utilizzato. Per esempio il modello di borsa per il preA sino al 1953 è in
canvas rosso e poi marrone. Sempre esternamente, notiamo la prima modifica della cintura
che chiude la borsa porta attrezzi, nel modello preA la fibbia era posta a sinistra poi col modello A è stata spostata a destra e ancora un’altra modifica nell’ultimo modello BT6, dove
al posto del cinturino in cuoio troviamo due lacci di stoffa. Infine, col modello C, la borsa è
molto più curata nei particolari, meno spartana , non un solo pezzo di vinile ma doppio, in
modo che anche all’interno sia ben rifinita, diventa più stretta e più lunga e si chiude con due
linguette a clips.
Se cominciamo a verificarne, non ancora il contenuto ma le dimensioni esterne della borsa
porta attrezzi, vediamo una serie di cambiamenti dal preA al modello A /B e poi con il modello C, la larghezza della borsa cambia con variare del numero delle tasche interne.
Notiamo che i primi modelli sino al 1952 avevano dieci tasche più tre nel lembo superiore,
dal 1953 le tasche diventano otto più tre nel lembo superiore, infine il modello preA dei primi
del 1955 aveva solo otto tasche senza più le tre nel lembo superiore e una striscetta di vinile,
larga circa 3 cm che serviva come porta manometro.
Nel 1956, con i modelli AT1, le borse diventano più strette, perchè perdono una tasca interna,
in quanto scompare il martello e sino al modello BT5 avranno solo sette tasche più la striscetta porta manometro. Nella seconda metà del 1963, con il modello C, la borsa cambia completamente forma, dimensioni e numero delle tasche, la borsa adesso ha in totale dieci tasche,
sette tasche su un lato, con tre tasche più un “risvolto” per chiave bulloni ruote, con bottone a
scatto sul lato opposto e utilizza clips piuttosto che il cinturino per chiudere la borsa.
In poco meno di un ventennio si sono succedute parecchie versioni di Porsche 356 e così pure
di borse attrezzi:
1948-1951: 356 prodotta in 48 esemplari a Gmund
1952: 356 America Roadster, rarissima versione, prodotta in pochi esemplari
1950-1955: 356 Pre-A o T0
1955-1957: 356 A-T1
1957-1959: 356 A-T2
1959-1961: 356 B-T5
1961-1963: 356 B-T6
1963-1966: 356 C ed SC
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Bisogna assolutamente premettere che la Porsche, soprattutto agli inizi, era una ditta molto
artigianale e non aveva un vero e proprio standard per le borse attrezzi ( e non solo), per cui
si trovano (soprattutto sino a modello A) alcune borse confezionate con materiale anche di
colore diverso, ove sono state utilizzate anche due diverse tonalità di vinile, una per il pezzo più
grande esterno e un colore diverso per tutti gli altri utilizzati per le tasche. Io credo che non
buttassero niente, per cui se avanzavano pezzi di tappezzeria in vinile verde usavano il verde
se avanzava grigio ecco le borse grigie. Per i modelli preA , ad esempio, la borsa porta attrezzi
in canvas rossa scuro, con dieci tasche più tre nel lembo superiore, era stata prodotta praticamente solo per il ridottissimo numero di esemplari della 356 roadstar America del 1952, ed
era stata confezionata quindi solo per il mercato americano ( non escludendo che, magari, ne
siano state confezionate di più e sono state utilizzate anche per altri modelli ..).
Fino al 1953 le borse sono sempre state confezionate in canvas, prima di color rosso scuro
e poi color rosso marrone ( otto tasche più tre), fino al 1952 le tasche erano dieci più tre nel
lembo superiore poi dal 1953 le tasche si riducono a otto più tre nel lembo superiore .
Dalla fine del 1953 tutti gli altri successivi tool bag per modelli preA, erano in in vinile grigio
e, qualcuno anche verde, con otto tasche in zona centrale, più tre nel lembo superiore , poi per
l'ultimo 356 pre A, nel 1955, le tre tasche nel lembo superiore scompaiono. Da notare che per
il modello preA la fibbia del cinturino viene fissata con un ribattino dal lato sinistro guardando
la borsa aperta, mentre dal primo 356 A la fibbia del cinturino viene spostata a destra.
Con l'arrivo del modello A T1 nel 1956, le tasche diventano sette, perchè tra gli attrezzi di
bordo scompare il martello (e sinceramente mi sono chiesto tante volte a cosa potesse servire
nella borsa un martello da 300 grammi !) e da quel momento sino al modello BT6 il tipo di
borsa porta attrezzi rimane invariato (varia solo il contenuto) e i colori più usati restano il
verde e il grigio e dal modello BT5 anche il blu carta da zucchero .
Anche se non molti lo sanno, per il modello 356 B, la Porsche ha fornito tre tipi diversi di
borsa attrezzi. Ad esempio c'è differenza di contenuto tra una borsa attrezzi di un 356 BT5 e
quella di un BT6 e tra quella di un primo 356 BT6 e ultimo BT6 e non solo c'è differenza di
contenuto ma anche la borsa è confezionata in modo diverso, come vedremo più avanti.
L’ultimo cambio di modello di borsa porta attrezzi avviene nella seconda metà del 1963, col
modello 356 C, come già detto diventa più curata, sparisce la cinghia con la fibbia e si usano due clips per chiudere la borsa; è variato anche il numero dei vani interni, troviamo sette
tasche in basso, e tre tasche in alto nella parte del lembo superiore, più un risvolto a “sacca “
per la chiave bulloni ruota, questo risvolto si chiude con un pulsante a scatto.
Anche la confezione della borsa è più raffinata, non più solo vinile all'esterno ma anche il
materiale interno è in vinile e il più delle volte uguale a quello esterno .
I colori più usati sono-nero liscio con interno nero oppure in parte grigio chiaro (soprattutto
le ultime C), grigio chiaro quasi bianco , grigio scuro molto simile a quello delle borse per i
modelli A / B e infine il color rosso, in vinile liscio.
Aiutandoci anche con delle immagini, cercheremo di fornire una piccola guida illustrata, specificando modello per modello le varie attrezzature usate, in questo ci saranno di aiuto le molte
foto che abbiamo fatto, sia di borse originali complete ( e non) che di particolari delle stesse.
Le foto aiuteranno molto gli appassionati a verificare se i propri attrezzi sono corretti per il
loro modello oppure no e, soprattutto, se sono originali oppure repliche.
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Prima di trattare le varie specifiche borse attrezzi per i diversi modelli dal preA all’ultima nata la 356
C, ritengo utile fare una panoramica con qualche osservazione su alcuni attrezzi utilizzati nella borsa Porsche al fine , poi, di poter riconoscere gli attrezzi originali da quelli replica o di altri modelli.
Pinza
La maggior parte degli strumenti del tool kit sono marcati e questo rende più facile l'identificazione
e la ricerca dell'originalità. Non è così semplice nel caso delle pinze.
Io credo che la "ditta Porsche" abbia utilizzato un tipo
di pinza già esistente, acquistata da vari produttori e
probabilmente con la stessa specifica DIN. La dimensione
di questa pinza è di circa 160/165 mm e per tutti i modelli
era con i manici dipinti di nero semi lucido, esclusa quella del
modello 356 C che aveva la finitura satinata lucida e, alcune, anche il marchio "KLEIN" timbrato
appena sotto il punto di rotazione (sul lato maniglia). Da quello che ho potuto appurare, nessuna
pinza aveva il logo o nome del fabbricante marcato su di essa( a parte alcune col marchio KLEIN).
Chiave esagonale dado puleggia/dinamo
Non c'è molto da dire su questa chiave, se non che ci sono due varietà principali: uno per modello
PreA-A e B, e uno per C. Essi sono fondamentalmente gli stessi, tranne per la finitura. Si inseriscono
sul dado da 36 millimetri, sulla puleggia della dinamo.
Da quello che ho potuto appurare nessuna chiave
esagonale aveva il logo o nome del fabbricante
marcato su di essa. La chiave ha una verniciataura
nero opaco (solo il modello C è satinato lucido),
dimensioni di circa 4/5 mm di spessore per 250 millimetri di lunghezza.
Martello (solo per modello 356 pre-A)
Solo nella borsa attrezzi del 356 preA si trova un martello
da 300 grammi con il manico in legno .
I martelli provenivano essenzialmente da due diversi fornitori,
uno era Jorg ( che già forniva i cacciavite per quasi tutte le
borse attrezzi Porsche 356) e l’altro Peddinghaus.
Estrattore borchie (solo per ultimo Porsche 356 BT6)
Sembra un piccolo cacciavite (lunghezza totale di circa 140-145 millimetri), con un manico color
biondo legno, e una curva a 90 gradi a circa 2 cm dalla fine e termina con una punta. E’ utilizzato
per rimuovere le borchie attraverso i 2 piccoli fori posti sulla circonferenza della borchia cromata
stessa.
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Chiavi fisse aperte
Sin dalle prime borse attrezzi la Porsche ha utilizzato le quattro chiavi fisse aperte, marca Hazet 450
cromatura opaca e marcate CHROM - VANADIUM , con le misure:
8/9 -10/14 -11/12 -17/19
fino al modello BT5(1961).
Nel 1962 con il primo modello Porsche 356 BT6 nel kit troviamo le quattro chiavi fisse però non
più marca Hazet ma marcate PORSCHE e alcune nella parte opposta CHROM - VANADIUM o
niente, le misure sono sempre le stesse.
Subito dopo, per il tool kit dell’ultimo BT6(1963) c’è ancora un cambiamento, le chiavi
sono marcate con un generico DIN 895 ma senza una marca specifica ( anche se ne ho viste
alcune marcate GEDORE e anche HEYCO ) e da satinate lucide diventano ossidate nere con
misure anch’esse variate: 8/9-10/11-12/14-17/19 mm.
Infine per il modello C le chiavi cambiano ancora e addirittura con due modelli e misure.
DROP FORGED STEEL GERMANY con 4 chiavi misure: 8 x 9 - 10 x 11 - 12 x 14 - 17 x 19 mm,
oppure cinque e tutte marcate “DROP FORGED STEEL GERMANY” ma ne ho viste anche marcate SELECTED SPECIAL STEEL GERMANY , misure: 8 x 9 - 10 x 11 - 12 x 13 - 14 x 15 - 17 x 19 .
Da notare che tutte le chiavi erano commercialmente disponibili, per cui la Porsche le acquistava direttamente dal produttore(come per le pinze) e non le faceva fare per i propri tool kit, fatta eccezione
per la serie di chiavi fatte fare appositamente, perchè marcate PORSCHE.
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Martinetto
Tutte le Porsche 356 avevano un martinetto per il sollevamento della vettura , fino al 1955 era un
cric Bilstein Vigot a colonna, con il piolo a circa 110°, che si innestava nell'apposito supporto.
1950-1955: martinetto a colonna Bilstein Vigot
Questo martinetto a colonna
è stato progettato per essere
utilizzato insieme alla chiave
HAZET 772/2 (chiave compresa nel tool kit).
Ruotando la testa del bullone da 19 millimetri posto
nella parte superiore del
martinetto, si innesta un
pignone e corona, che fa sì
che il piolo possa muoversi
su e giù lungo il corpo del
martinetto.
Nella foto a sinistra si nota
il marchio BILSTEIN VIGOT
e anche marcato :
DRP 520996 UA
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Io ho visto solo due tipi di martinetti a
colonna marcati BILSTEIN VIGOT,
per Porsche 356 modello preA ( vedi foto
a sinistra ).
1955-65: martinetto ad una leva BILSTEIN
Il movimento del gruppo di sollevamento avviene tramite
una leva in dotazione, la quale si inserisce nell'apposito
alloggiamento, mentre la leva stessa, se inserita tra i due
"ganci", facendo leva verso terra, consente al meccanismo di discendere e rilasciare la presa. Questo martinetto aveva un tampone in gomma sulla parte superiore,
utile per prevenire danni alla carrozzeria durante il
sollevamento, ma soprattutto nel rilascio, che avveniva
di colpo, infatti, infilando la leva tra i due “ganci” per il
rilascio, il perno scorreva velocemente lungo il tubo e di
colpo l’auto si abbassava. Da notare che il perno a spina
che va al ricevitore jack dell’auto, è inclinato verso terra,
con un angolo di circa 110 gradi . La base era un piattello marcato Bilstein ( o bilstein vigot solo per i primi
modelli del 356 A) ed era stato dipinto di blu (il codice
colore base cric è: VW Sea Blue code L360), mentre la
parte"perno" era dipinta di nero. Attenzione ai jack VW
che sembrano simili, ma hanno il piolo con un angolo di
90 gradi e circa 10 cm più corti ( vedi foto a destra).
Nella foto a sinistra si nota il piattello base del martinetto
per modello Porsche 356 A 1955 primo 1956 marcato:
Bilstein Vigot DRP 520996 UA.
La lunghezza del tubo per questo modello era di circa 46 cm
mentre per i modelli successivi diventa circa 52 cm .
Si conoscono quattro principali varietà di martinetto ad una sola leva, la differenza, oltre alla
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lunghezza del tubo come già detto, era nelle “cave” che si trovano nel perno.
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