CILE Indice: •Geografia •Storia •Popolazione e religione •Economia e politica •Cultura e società GEOGRAFIA Il Cile è un paese situato nell'estremità sud-occidentale dell'America Meridionale, confina ad est con l'Argentina, al nord-est con Bolivia, al nord con il Perù, ed all'ovest con l'Oceano Pacifico. Il suo nome ufficiale è República de Chile (Repubblica del Cile) e la sua capitale è la città Santiago del Cile. Il Cile comprende una lunga striscia di terra (conosciuta come Cile continentale), tra l'oceano pacifico e la cordigliera delle Ande che si estende tra i 17º3'S ed i 56º30'S di latitudine. Inoltre, possiede territori insulari nell'oceano pacifico, come l'Isola di Pasqua e l'Arcipelago di Juan Fernández, e richiede una zona dell'Antartide. •Geografia fisica •Idrografia •Clima Geografia fisica La geografia cilena dipende interamente dalle Ande. La catena domina l'intero territorio con il suo versante occidentale, formato dal fianco di una possente anticlinale sormontata da vulcani e da edifici di rocce granitiche, intrusive. Questo piegamento si distende in un'altra e più blanda anticlinale che dà luogo ad un basso allineamento montuoso in prossimità della costa (Cordigliera della Costa). Tra le due pieghe si apre una lunga depressione sinclinale che diventa ampia e ben marcata nella parte centrale (Valle Central o Valle del Cile). Lo stesso motivo tettonico continua nella parte meridionale del Cile, in cui le ingressioni marine hanno dato origine ad una frammentazione insulare. Le Ande si presentano con aspetti diversi. A settentrione rappresentano la continuazione delle alteterre peruviane, costituite da un'antica zolla peneplanata, coperta da formazioni mesozoiche e cenozoiche; morfologicamente si presentano come una successione di bacini endoreici dominati dai grandi coni vulcanici del Lascar (5.641 m), del Socompa (6.031 m), del Llullaillaco (6.723 m). Queste alteterre digradano verso l'orlatura montuosa costiera con versanti non molto aspri, in un ambiente però aridissimo, corrispondente al deserto di Atacama cui segue, a nord del fiume Loa, la desertica Pampa del Tamarugal. Verso sud la catena andina tende a restringersi, sollevandosi ed arrivando a 6.000 m (Ojos del Salado 6.880 m, Aconcagua 6.959 m, Cerro Tupungato 6.550 m). A sud di questi massicci, la cordigliera progressivamente si abbassa; alle strutture sedimentarie e scistose si sostituiscono formazioni effusive (vulcani Villarrica, Osorno, Puyehue) e intrusive. Nella sezione meridionale i massicci si elevano spesso al di sopra di profonde penetrazioni marine, di veri e propri fiordi formatisi in seguito a un generale moto eustatico che interesso tutta la parte meridionale del continente. Il massiccio più grande è il Fitz Royt (3.375 m). La parte australe del territorio si estende sulla Terra del Fuoco, che appartiene al Cile nella sua parte occidentale, dominata dalla Cordigliera di Darwin (2.467 m) e nelle isole che continuano la frammentazione dorsale montuosa. Il profilo costiero cileno e assai vario, frastagliatissimo nel tratto meridionale, continuo e poco accidentato in quello settentrionale, con strette pianure alluvionali costiere in corrispondenza degli sbocchi dei fiumi. Idrografia La configurazione del paese impedisce uno sviluppo idrografico. Tutti i fiumi hanno un corso breve e a nord a volte non riescono nemmeno a giungere al mare, perdendosi nel salares. Nella parte centrale, vi è un maggior sviluppo di bacini idrografici, per le più copiose precipitazioni; qui troviamo il Bío Bío e il Maule. A partire dal 40° parallelo, si trovano numerosi laghi di origine glaciale: Llanquihue, General Carrera e O'Higgins (gli ultimi due condivisi con l'Argentina. Clima A causa dello sviluppo latitudinale e delle differenze altimetriche, il clima è soggetto a fortissime variazioni. Il Cile presenta un'anomalia nell'andamento delle isoterme e delle isoiete, che in certa misura attenua le differenze tra nord e sud. La corrente di Humboldt tende a livellare le temperatura, specie durante l'estate australe, ed è anche responsabile dell'azione condensatrice dell'umidità portata dai venti marini e della grande aridità che investe il Cile settentrionale. La piovosità aumenta progressivamente verso sud, nella sezione centrale raggiunge i 500-1.000 mm annui e si manifestano principalmente durante l'inverno australe. Nella parte centrale si ha un clima di tipo mediterraneo: mite, poco piovoso e adatto all'insediamento. Il clima del Cile meridionale è invece temperato-freddo oceanico, le temperature non arrivano però ai rigori dei climi continentali. Da nord a sud il limite delle nevi perenni varia in fortissima misura, da 5.000m a meno di 1.000 m. Nella Terra del Fuoco il clima è subantartico e i ghiacciai scendono direttamente al mare. Solo la parte centro-settentrionale del Cile è valida la distinzione caratteristica dei territori andini in tierras calientes, tierras templadas e tierras frías. STORIA STORIA E POLITICA Il primo europeo a visitare il Cile fu Ferdinando Magellano che nel corso di una dei suoi viaggi sbarcò ‘presso l’isola di Chiloe (1520) attraversando lo stretto di Magellano che ora porta il suo nome. In quel periodo l’area centrale del paese era controllata dagli Auracan, una popolazione nota per le sue qualità guerriere, che nel 15 secolo era riuscita a frenare l’espansione dell’impero incas del Perù cedendo solo parte del suo territorio. Nel 1535 ebbe inizio la conquista del Cile opera degli spagnoli Francisco Pizzarro e Diego De Almadro. Nel 1553 gli araucani durante una rivolta, uccisero Valdivia e devastarono diverse città. La sommossa rappresentò il primo episodio significativo di una guerriglia che si protrasse per quasi due secoli. L’INDIPENDENZA DALLA SPAGNA Il clima di isolamento favorì nel paese un forte sentimento indipendentista e dopo numerose tensioni, sfociò il 18 settembre del 1810 nella deposizione del governatore coloniale per opera del consiglio cittadino di Santiago. L’esercito lealista venne duramente sconfitto a Chacabuco, nel 1817, ponendo così definitivamente termine al controllo spagnolo il Cile del nord. L’anno seguente Bernardo O’higgins, uno dei leader ribelli, proclamò l’indipendenza del paese. Ciò nonostante le forze lealiste mantennero il controllo di gran parte del Cile meridionale sino al 1818 e furono espulse definitivamente dal paese solo nel 1826. POPOLAZIONE A paragone di altri stati sudamericani la popolazione del Cile, che in base alla stima del 1995 è di 14.237.000 abitanti, con una densità di 19 unità per kmq, presenta caratteristiche di discreta omogeneità. E’ infatti costituita per il 91,6 % dai meticci, discendenti dei Conquistadores spagnoli e degli Indios araquani, mentre gli amerindi che abitano in prevalenza in regioni meridionali, costituiscono una esigua minoranza (6,8%). La popolazione vive soprattutto nei centri urbani che sorgono nella regione centrale compresa tra Concepciòn, centro agricolo industriale; Val Paradiso centro marittimo Viña del mar, nota località balneare. La lingua ufficiale è lo spagnolo. La religione più diffusa è quella cattolica, a cui si affianca una consistente minoranza di protestanti, mentre gli Indios, in piccole parti, praticano riti animisti. FLORA E FAUNA La vegetazione del Cile varia in base alle diverse fasce climatiche. Nelle regioni settentrionali, domina l’ambiente della steppa, mentre nella Valle Central si incontra una vegetazione di tipo arbustivo. A sud crescono fitte foreste di conifere mentre l’estrema zona meridionale è contraddistinta da formazioni vegetali tipiche della tundra. A causa della presenza delle Ande, che hanno sempre svolto la funzione di barriera naturale, la fauna del Cile appare molto diversificata rispetto ad altre aree del sud America. I principali mammiferi sono il lama, l’alpaca, la vigogna, il guanaco, il puma, il cincillà, l’huemal e il pudu, questi ultimi appartenenti a differenti famiglie di cervi. Ricche di pesci sono invece le acque del mare dove la grande quantità di plancton costituisce nutrimento di molte specie. ECONOMIA Prodotto Nazionale Lordo: 4.820$ pro capite (43° posto della classifica mondiale). Disoccupazione: 8,5% Punti di forza: è il maggior produttore mondiale di rame. Buone le esportazioni di frutta fresca. La qualità del credito è giudicata buona. Sviluppo di industrie non tradizionali. Punti di debolezza: dipendenza economica dagli USA. Vulnerabilità dei ricavi dal rame a causa dei bassi prezzi del mercato mondiale. Disoccupazione in crescita. Il Cile si regge economicamente sull'industria estrattiva, specificatamente sul rame.Nonostante le ricchezze minerarie e la disponibilità energetica, rimane un paese povero.Manca una solida industria nazionale; l'agricoltura, stretta tra un latifondo poco sfruttato e un microfondo estremamente suddiviso e quindi poco produttivo, non riesce a soddisfare le necessità alimentare nazionale. Allevamento: Pecore 3,8 milioni, capre 0,74 milioni, bovini 3,8 milioni, suini 1,8 milioni, salmonidi. Minerali: Rame, nitrato di sodio, ferro, zinco, oro, argento, manganese, zolfo, molibdeno, borace, iodio, cobalto, carbone, petrolio, uranio. Agricoltura: Vite, tabacco, canapa, patate, ortaggi. Industria: Lavorazione di rame e altri metalli, acciaierie, tessili, alimentari, chimiche, cartarie, metalmeccaniche, cantieristica navale.