Le strutture di ricerca dell’Università degli Studi di Bologna coinvolte nel programma insediativo del Navile sono costituite da 4 Dipartimenti di Chimica che fanno capo alla Facoltà di Scienze ed alla Il profilo urbanistico del nuovo centro Il progetto del nuovo complesso universitario di Chimica e di Astronomia al Navile, mira alla realizzazione di una importante polarità scientifica nell’area del vecchio canale, all’altezza del salto del Pero, dove nasce il Battiferro. L’area interessata all’insediamento é appartenuta, nella sua parte centrale, alla società Galotti che vi aveva realizzato fra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento, due importanti fornaci per la produzione dei laterizi. La prima delle due fornaci in sinistra Navile è divenuta oggi il Museo del Patrimonio Industriale della città di Bologna; la seconda sarà anch’essa restaurata e diverrà il centro studentesco del nuovo polo universitario. Sulla sponda destra del Navile, nell’ansa del raccordo ferroviario, si è insediato negli anni novanta il C.N.R. di Bologna che ha avuto un valore di trascinamento per l’insediamento delle istituzioni universitarie. Una seconda area, a Sud del C.N.R., è stata destinata da tempo all’Osservatorio Astronomico di Bologna. I nuovi insediamenti universitari di Chimica e di Astronomia iniziano a prendere corpo in due protocolli di intesa tra il Comune e l’Università di Bologna, rispettivamente, del 1994 e del 1997. Nel Luglio 2000, in accordo con il Comune di Bologna, viene avviato il Concorso internazionale di progettazione per gli insediamenti universitari di Chimica e di Astronomia e dell’Osservatorio Astronomico in Bologna, via Gobetti, lungo il canale Navile, indetto per conto della Università Introduzione degli Studi di Bologna da Finanziaria Bologna Metropolitana S.p.A ( G.U. della Repubblica Italiana n° 56 del 6/7/2000 ), che si concluderà il 12 Aprile 2001 con l’assegnazione dell’incarico al gruppo vincitore. Nell’Ottobre 2001 viene approvato il Preliminare che riprende e sviluppa la proposta elaborata in sede concorsuale. Il 23/09/2002 viene approvato da parte del Consiglio Comunale di Bologna il Protocollo di intesa con l’Università di Bologna, relativo allo sviluppo dell’Ateneo e ai servizi agli studenti, che definisce in modo definitivo le aree coinvolto nel nuovo polo universitario, cede le aree di proprietà comunale alla Università in diritto di superficie per 99 anni e stabilisce in via definitiva le quantità edficabili. Il 26 Novembre 2002 viene approvato il Progetto Definitivo, frutto anche di una più precisa determinazione delle esigenze delle varie strutture interessate dell’Università ( tra gli altri: l’accorpamento del Dipartimento di Chimica Analitica con quello di Chimica Generale ed Inorganica, l’inserimento del “Gruppo” di Chimica Organica di via S. Donato, un sensibile ampliamento degli spazî e delle attrezzature per gli studenti, con riferimento sia alle sale studio che alla Mensa), oltre che delle risultanze dei contatti con gli enti e le istituzioni preposte: l’ENEL, l’Ufficio Ambiente e quello Urbanistico del Comune di Bologna, la ASL, l’ARPA, la Provincia, l’Autorità di Bacino del Reno, SEABO, e così via ( si veda in allegato Cronologia del Progetto ). Facoltà di Chimica Industriale (Chimica generale e inorganica, Chimica Organica, Chimica fisica, Chimica industriale e il guppo di Chimica Analitica), e dal Dipartimento di Astronomia, che fa capo sempre alla Facoltà di Scienze. Ai Dipartimenti universitari si aggiunge l’importante struttura scientifica dell’Osservatorio Astronomico di Bologna. Il nuovo insediamento comprende due attrezzature didattiche di grande rilievo, i Laboratori didattici di Chimica e di Astronomia dotati di poco meno di 1.000 postazioni di lavoro e un gruppo di 28 Aule comuni, per 1.700 posti, in grado di soddisfare le esigenze didattiche di Chimica e di Astronomia e degli insegnamenti di altri Corsi di Laurea che faranno riferimento alle Chimiche. Il nuovo insediamento del Navile comprende anche il Per quanto attiene alla procedura autorizzativa urbanistica, essa si è precisata tra Maggio e Giugno del 2003 nel senso della “intesa sulla conformità urbanistica” ( DPR 18/04/1994 n 383 ), con il benestare dek Comune di Bologna, dopo aver seguito la strada dell’”Accordo di Programma” contento nell’Accordo di Programma del 2002, e che era apparsa incompatibile con i tempi e con i piani finanziari e didattico-scientifici dell’Università. L’approvazione del Progetto definitivo consente di avviare la fase conclusiva della Progettazione esecutiva, ponendo in essere le procedure per le richieste dei prescritti pareri dei vari Enti competenti, il cui espletamento è apparso molto più lungo e complesso di quanto potesse essere preventivato, per le dimensioni del nuovo insediamento ( poco meno di 40.000 mq di superficie utile da realizzare ) e per la complessità delle questioni poste dal tipo di funzioni ospitate sia relativamente alla salvaguardia dell’ambiente sia relativamente alla sicurezza delle persone. Proprio a questo fine, venne richiesto all’Università di redigere uno Studio di fattibilità ambientaledei nuovi insediamenti universitari lungo il canale Navile, consegnato al Comune di Bologna nel Luglio 2002, con successivi aggiornamenti del Luglio e del Dicembre 2003, al quale si rimanda per tutte le importanti questioni legate all’ambiente. Il programma edilizio L’area complessiva del nuovo insediamento è di 78.071 mq. interamente trasferita in più fasi dal Comune alla Università. La sua insediabilità è di 43.500 mq di Superficie Utile. Di questa Centro C.N.R. per la fisica delle macromolecole, le Presidenze delle Facoltà prima dette e dei Corsi di Laurea, la Biblioteca unificata di Chimica, in grado di ospitare 225 studiosi, e la Biblioteca di Astronomia, che ne ospiterà 100. Lavoreranno nel nuovo polo universitario 276 professori e ricercatori, 133 unità di personale tecnico e amministrativo,159 tra dottorandi, laureandi e visitatori e un numero di studenti di Chimica stimato in 1200 unità, ai quali si aggiungono circa 400 studenti di altri corsi di laurea. Gli studenti potranno godere di 264 posti nelle sale-studio. Il complesso universitario fruirà di una Mensa in grado di sfornare più di 600 pasti in tre turni e di un Bar aperto tutto il giorno. Due Caffetterie più piccole saranno attrezzate negli edifici delle Aule comuni e nell’ambito del complesso edilizio di Astronomia. Complessivamente, le nuove strutture didattiche e di ricerca richiameranno 2.400 persone. Se si considera che il programma dell’Università di Bologna contempera accanto alle Chimiche l’insediamento della Facoltà di Farmacia e del Corso di Laurea in Biotecnologie, che comporta un carico di 1.800 persone; e la presenza nell’area dell’importante insediamento del C.N.R. dotato di sette istituti di ricerca, di una sala convegni e di una grande biblioteca, nel quale operano 1300 persone - per non dire del Museo del Patrimonio Industriale e di altre strutture museali che si insedieranno nei vecchi opifici dismessi - si deve convenire che il Navile si pone come uno dei più importanti poli scientifico tecnonologici di Europa con una presenza di circa 5.500 tra docenti, ricercatori e studenti. delle funzioni avverrà nel Ex Fornace Galotti. Sale studio per gli studenti, Laboratorio linguistico e informatico Osservatorio Astronomico di Bologna, Dipartimento di Astronomia, Laboratori didattici, Biblioteca di Astronomia, Caffetteria Biblioteca unificata di Chimica, Presidenze e strutture amministrative centralizzate, Dipartimenti di Chimica Organica, di Chimica Fisica, di Chimica Industriale Laboratori didattici di Chimica, Sale studio per studenti, Mensa, Bar centrale Dipartimenti di Chimica Generale e Inorganica, di Chimica Analitica, di Unità edilizia N 2 Unità edilizia N 3 Unità edilizia N 4 Unità edilizia N 5 Unità edilizia N 6 Unità edilizia N 1 Aule comuni di Chimica e Astronomia. Caffetteria La distribuzione seguente modo: edificabilità il presente progetto prevede l’utilizzazione di soli 38.478,68 mq, destinando gli spazi residui a future esigenze. L’indice di utilizzazione medio al massimo livello di utilizzo è di 0,55 mq x mq; allo stato delle cose è di poco inferiore a 0,5 mq x mq. Gli spazi utili saranno ricavati in 7 Unità edilizie, di cui l’ultima – destinata a Officine – delegata a altri stralci. Deposito materiali chimici - Info-box durante il Le attrezzature di ristoro: Biblioteca unificata di Chimica Biblioteca di Astronomia Servizi comuni (atri comuni, portinerie, ecc.) Presidenze e amministrazione centralizzata I servizi generali: Dipartimento di chimica generale e inorganica Gruppo di chimica analitica Dipartimento di chimica industriale Dipartimento di chimica fisica Dipartimento di chimica organica Centro C.N.R. Dipartimento di astronomia 470,00 1862,00 856,76 406,65 1164,5 3.282,12 3.526,00 4.745,00 345,00 1.930,71 4436,5 Della Superficie Utlie complessiva di 38.478 mq vengono destinati ai Dipartimenti mq 19.429 pari al 50,5 %di tutti gli spazi; l’Osservatorio Astronomico di Bologna disporrà di 3.264 mq ( 8,48% ); i servizi generali di 4.996 mq, pari al 13% e mq e le strutture didattiche di 19.788 mq, il 28% di tutti gli spazi. In particolare, i Dipartimenti usufruiranno dei seguenti spazi ( SU ): Portineria/Info-box cantiere Centrale Poliservizi Impianti centralizzati per l’intero polo universitario Deposito/Bombolaio e rifiuti Chimica Industriale Metallurgica 103,57 175,43 1028,45 4.840,25 425,47 938,40 4.584,06 L’Architettura del nuovo insediamento La morfologia del nuovo insediamento è frutto della volontà di affermare una rete di correlazioni funzionali e prospettiche fra i nuovi edifici e le strutture ambientali più significative dell’area costituite dal canale Navile, proprio nel punto in cui dal suo alveo nasce il Battiferro, e dal sistema delle due fornaci poste in asse con il vecchio ponte. La volumetria è stata distribuita sul territorio nelle fasce più distanti dal canale in modo da lasciare un ampio corridoio verde in corrispondenza dei due canali e in modo da conservare il rapporto delle due Fornaci con i canali stessi. Alle su dette Superfici Utili fa riscontro una Superficie lorda complessiva di mq 78.232, costituita per il 70% da volumi fuori terra ( mq 54.245 ) e per il 30% da volumi interrati ( mq 23.987 ). Il progetto prevede anche mq 3.766 mq di portici e 5.800 mq destinati ai volumi tecnici, che hanno una grande importanza nel nuovo insediamento. Alla Superficie Utile di 38.478 mq, si aggiungono mq 28.176 di superfici accessorie, di cui poco più di 20.000 relative al piano interrato, per un totale di mq 66.654. Laboratori didattici di Chimica Laboratori didattici di Astronomia Sale studenti Aule didattiche Le strutture didattiche e gli spazi per gli studenti: Mensa – Caffetteria c/o Laboratori Didattici Caffetteria di Astronomia Caffetteria delle Aule comuni Sulla Piazza affacciano, infatti, la Biblioteca centrale di Chimica, le nuove Presidenze, la torre dei Laboratori didattici con la Mensa e il Bar centrale e il complesso edilizio di Astronomia. La parte principale del nuovo insediamento universitario, comprendente tutti i Dipartimenti di Chimica, le Direzioni e le strutture amministrative dei corsi di Laurea e delle Facoltà coinvolte nell’insediamento, i laboratori didattici di Chimica e Astronomia, l’Osservatorio Astronomico di Bologna, nonchè alcuni servizi comuni – biblioteche, mensa e sale studio – è stato localizzato in destra Navile, a valle dell’Area di Ricerca del C.N.R. di Bologna; l’insieme delle aule per la didattica ordinaria è stato invece localizzato in sinistra Navile accanto al Museo del Patrimonio Industriale. Elemento di connessione principale tra le due sponde e i relativi insediamenti è il veccho ponte sul Navile, il quale ha assunto un ruolo di centralità anche nella conformazione del nuovo insediamento. In asse con tale manufatto è sita, infatti, la ex Fornace Galotti, il nuovo centro studentesco, che ha dettato le misure per la nuova Piazza ( che abbiamo provvisoriamente chiamato Piazza dell’Università ) che risulta, a tutti gli effetti, l’elemento ordinatore principale del nuovo insediamento. Questo corridoio è in realtà un segmento del più ampio Parco del Navile che trova nel territorio in esame due punti di riferimento paesaggitico di sicuro interesse; il primo è la collinetta sita tra il Navile e il C.N.R. destinata a divenire – come avremo modo di vedere un Parco a disposizione della città. Il secondo è l’area del così detto Belvedere, sita a valle dell’ex Cartiera Bardi, dal quale è possibile godere la vista dei manufatti che regolano la portata del canale e consentono la formazione del Battiferro. Le esigenze dei laboratori di Chimica hanno nella quasi generalità assunto un valore guida nella La “prospettiva” in realtà divide le strutture universitarie delle Chimiche dal complesso edilizio di Astronomia che è sito verso il canale. Questo complesso, che ospita il Dipartimento ma anche l’Osservatorio Astronomico, ha una certa rilevanza formale, poiché può contare su elementi plastici unici, quali il volume a base ellittica del Dipartimento di Astronomia, la lama dell’Osservatorio, il canon lumière della Biblioteca che emerge dalla piastra di raccordo tra le due istituzioni. La Piazza è dunque lo snodo di una struttura porticata che dal Piazzale del CNR porta alle attrezzature di servizio poste al confine meridionale del lotto. La centralità della Piazza è implementata dalla presenza della torre dei Laboratori didattici, un edificio di otto piani che domina l’intero insediamento e fa da perno compositivo all’insieme. Al di là del Ponte – in sinistra Navile – appare in prima fila il nuovo Museo del Patrimonio Industriale di Bologna, insediato nella più antica Fornace della famiglia Galotti, alle spalle del quale si situa il corpo delle Aule comuni, la cui profondità è data esattamente dallo spessore della Fornace. Si tratta di un edificio con una grande corte coperta a vetri che si affaccia con una loggia sul paesaggio del Navile. Dalla nuova Piazza – procedendo verso Nord - si raggiunge il piazzale del CNR e la via Gobetti, attraverso la così detta “prospettiva”. Procedendo verso Sud, si raggiunge il Bombolaio e ancora la via Gobetti, percorrendo il portico della torre dei Laboratori didattici e dell’edificio dei Dipartimenti di Chimica. La viabilità e i parcheggi L’opportunità di riservare il vecchio Ponte sul Navile solo ai pedoni e alle biciclette, e di evitare ogni tipo di traffico motorizzato sulle sponde del canale, ha imposto un modello di accessibilità veicolare a tenaglia sostenuta dalla via Gobetti e dai suoi due sottopassi della ferrovia, in destra La complessità e la numerosità delle reti al servizio delle unità funzionali ha consigliato la realizzazione di un cunicolo poliservizi, lungo 475 metri, con sezione scatolare di m 3,50, reso accessibile ai piccoli veicoli e direttamente areato dall’esterno. Nel tratto sottostante il Navile, il cunicolo è costituito da un condotto a sezione circolare di m 3 di diametro ispezionabile. Naturalmente, il progetto prevede l’interramento del cavidotto ENEL che oggi attraversa tutta l’area di intervento. Per i Laboratori didattici anche queste misure di carattere tipologico-funzionale sono apparse insufficienti. Si è studiata una tipologia edilizia ad hoc con un intero piano riservato agli impianti e la realizazzione di due buster che salgono fino alla copertura dell’edificio con il fine di fornire altro spazio alle condotte delle cappe, in aggiunta dello spazio dei cavedi. configurazione tipologica dei fabbricati destinati ai Dipartimenti, anche per la presenza di un numero elevatissimo di cappe. Gli edifici sono percorsi da corridoi con pareti pressocchè interamente occupate da cavedi raccordati ai capienti vani dei controsoffitti e dei pavimenti galleggianti. Naturalmente, é stato occupato pressocchè interamente il solaio di copertura degli edifici e parte considerevole del piano interrato, per l’istallazione delle macchine sia per l’areazione degli ambienti che per l’espulsione dell’aria dalle cappe dei laboratori chimici. Navile. E’ stato invece realizzato un modello di accessibilità veicolare tangente – in sinistra Navile – progettando una bretella di raccordo tra via del Pellegrino e via della Beverara. Più linee di trasporto pubblico su gomma serviranno il nuovo polo universitario sia da Est che da Ovest, percorrendo direttamente la bretella tra via della Beverara e via del Pellegrino e penetrando, come avviene già oggi, nel piazzale del C.N.R. La futura rete metropolitana MAB, linea 2, disporrà di una stazione nell’ampio piazzale del Museo del Patrimonio Industriale, in posizione baricentrica rispetto all’intero insediamento. Quanto ai Parcheggi, il progetto destina a tali attrezzature 20.136 mq, ai quali si aggiungonop 1.335 mq di aree di sola sosta a servizio dei mezzi della manutenzione e per le operazioni di carico e scarico, per un totale di 21.471 mq. Con questa dotazione di aree, lo Standard riferito alla SU che si intende realizzare è di mq 55,80 x 100 mq di SU. Dei 21.471 mq in totale 11.355 mq sono previsti in superficie, con 296 posti auto, e altrettanti interrati ( 10.116 mq ), con 274 posti auto. Dei posti auto appena detti, 18 sono riservati ai portatori di Handicap in superficie, 32 negli interrati. I posti moto sono 210 in superficie, 81 nei parcheggi interrati. 534 sono i posti-bicicletta previsti, di cui 48 nel piano interrato delle Aule e 486 distribuiti in varie zone sempre negli immediati intorni delle Aule, in sinistra Navile. Anche in considerazione della agevole reciproca accessibilità tra piani interrati e piani fuori terra, tutti i parcheggi allocati nel primo e unico piano interrato degli edifici ( tutti gli edifici dispongono di un parcheggio tranne la Fornace Galotti ) saranno riservati e dotati di una barra controllata elettronicamente. Il verde Una speciale attenzione è stata posta nella progettazione del verde e delle sistemazioni esterne agli edifici. A questo fine sono state indicate 6 Aree Progetto e 10 Comparti per il verde. La dotazione di spazi destinati a verde è piuttosto ricca, sia in considerazione della singolarità sotto il profilo ambientale e paesaggistico del sito, sia del ruolo che deve giocare nella dotazione e nella organizzazione di spazi verdi una istituzione come l’Università di Bologna. Le aree a verde permeabile sono infatti 33.157 mq con uno Standard di 86,16 mq x 100 mq di SU di gran lunga superiore al consueto Standard di 60 mq x 100 mq. Ciò è stato possibile per la specifica richiesta avanzata dall’Università al Comune, nel corso delle prime fasi della progettazione, mirante ad accorpare al nucleo centrale delle aree già destinate dal Comune tre nuove aree di valore strategico sotto il profilo paesaggistico e comunque tali da garantire al nuovo insediamento un equilibrio adeguato tra volumi edilizi e spazi verdi. In quella occasione furono acquisite, infatti, l’area della così detta collinetta, sita tra il CNR e il corpo idrico del Navile e, sempre in destra Navile, l’area a Sud dell’ex Cartiera Bardi, destinata a divenire un “belvedere” proprio dei manufatti del “salto” da cui ha origine anche il Battiferro. Fu acquisito anche un insieme cospicuo di aree attorno al Solo una parte, invece, dei parcheggi in superficie sarà riservata ( 127 posti auto ). La parte restante, 169 posti auto, è libera. Sono stati previsti parcheggi liberi nell’area al confine con il Piazzale del CNR, dinanzi all’Osservatorio Astronomico e in vicinanza delle Aule. Ovviamente, nulla toglie che l’Università trasformi in parcheggio libero una parte del parcheggio riservato in superficie, ferma restante l’esigenza del controllo soprattutto nelle ore notturne. corpo delle Aule comuni, in sinistra Navile, considerando la forte concentrazione di studenti e la presenza non irrilevante di abitazioni ai bordi. La progettazione del verde, preceduta da uno studio capillare specialistico e da un censimento completo di tutta la vegetazione arborea esistente, ha puntato ad un’opera estesa di forestazione, nella direzione della vegetazione potenziale, che vede il suo culmine nell’impianto di un bosco sulla cima della collinetta. In realtà, oggi, l’area del Navile appare profondamente alterata dall’azione dell’uomo in un contesto caratteristico della campagna bolognese, la cui vegetazione potenziale è un querceto mesofilo ( Querco-Carpinetum ) a farnia con olmi, tigli, aceri, noccioli, carpini bianchi e, nelle situazioni più umide, ontani, pioppi e salici. A questo tipo di vegetazione arborea si aggiunge uno strato arbustivo che ospita numerosi esemplari di prugnolo, biancospino, cornioli, nocciolo e ligustro e, in vicinanza del canale, le cenosi tipiche di acquitrini e di fasce riparie dei corsi d’acqua ove prevalgono salici e pioppi. L’alterazione del paesaggio originario e la compromissione del manto vegetale – come è del tutto evidente - è tanto più forte in vicinanza delle due fornaci di laterizi realizzate dalla società Galotti. Purtuttavia, il censimento ha evidenziato la presenza all’interno dell’area di intervento di 150 alberi con diametro superiore o uguale a 20 cm a 1 metro dal colletto, che sono stati numerati e localizzati sulle planimetrie dell’area, di cui 81 tutelati dalle normative vigenti. Di queste piante, 35 dovranno essere abbattute perché rientrano in siti soggetti a edificazione. A fronte di questo sacrificio saranno messe a dimora poco più di 600 nuovi alberi in terra e 82 in vaso. Il progetto prevede 10 Comparti di intervento e quattro tipologie di sistemazione a verde ( il Bosco, il Bosco-Parco, il Prato e le Sistemazioni di valore architettonico ). Il Bosco comprende “alberi, arbusti ed erbe che nella loro disposizione orizzontale e verticale fanno riferimento alla vegetazione naturale potenziale del comprensorio”. Esso comporta una superficie di impianto pari al 75% della superficie totale e l’insediamento di Querce, Frassini, Carpini e Prunus. Il Bosco-Parco, che ha grado di copertura nettamente inferiore ( 50% ), comprende esemplari isolati e nuclei di alberi coerenti con la vegetazione autoctona nella valenza leggermente più mesofila della precedente tipologia. Le Sistemazioni a verde di valore architettonico sono generalmente aree “ a copertura non permeabile” che per ragioni architettoniche saranno attrezzate con piante in vaso e fasce di vegetazione arbustiva allocata in vasche particolari. Tra tutti i Comparti di verde, il più importante è il Parco Urbano della Collinetta, in destra Navile: La realizzazione del Parco comporterà un lavoro di pulizia del terreno, oggi altamente degradato e in più parti occupato abusivamente, e di preparazione all’insediamento vegetazionale per poco meno 1,5 ettari. Nella parte cacuminale sarà realizzato un Bosco, con l’insediamento di 100 piante tra Frassini, Carpini, Farnie e Ciliegi e poco meno di 800 cespugli. Altre 76 piante, saranno utilizzate, ai piedi del Bosco, per la realizzazione di macchie di Bosco-Parco. La sistemazione complessiva dell’area comporterà anche la messa a dimora di poco meno di 10.000 tappezzanti ( Pericom gialli, Vinca viola, Aster e Cotone ). In sinistra Navile, un ruolo importante sarà svolto dal Comparto N 3, nell’enclaves costituita dalle residenze speciali recentemente costruite sul fianco del Museo del Patrimonio industriale. Qui le 12 piante esistenti e tutelate ai sensi delle norme in vigore, verranno tutte conservate. Tra e interventi di Lo smaltimento delle acque meteoriche avverrà attraverso vasche di laminazione e vasche di raccolta e trattamento delle acque di prima pioggia, in ottentemperanza a quanto disposto dal Servizio Tecnico Bacino del Reno. Le prime hanno lo scopo di laminare l’idrogramma di piena invasando la portata meteorica raccolta dai pluviali e dalle cosiddette “seconde piogge”. Esse sono state dimensionate con una capacità di invaso pari a 500 m3/ha. Le seconde hanno lo scopo di raccogliere le “prime piogge” per una capacità di invaso pari ai primi 5 millimetri piovuti in modo distribuiti sull’area. Le portate di restituzione in “funzionamento ordinario” delle vasche di laminazione è stato valutato, in accordo con l’Ente gestore del ricevente, considerando l’area afferente alle vasche stesse come nella condizione preventiva di terreno agricolo con un coefficiente udometrico pari a 20 l/(s ha). Le vasche di laminazione verranno svuotate tramite sollevamento Smaltimento acque meteoriche appoggio esse figura il pioppo nero più grande di tutta l’area ( diametro del tronco a 1 metro dal colletto pari a 105 cm ). Complessivamente, il comparto sarà dotato di 96 alberi di nuovo impianto, prevalentemente localizzati nella parte centrale dell’area. Le Sistemazioni a verde di valore architettonico riguardano aree marginali sotto il profilo vegetazionale ma che hanno un ruolo importante nella corretta fruizione dei valori architettonici dell’area, come avviene ad esempio per la “prospettiva” o per la corte dei Dipartimenti di Chimica e della nuova Biblioteca. In queste aree prevale nettamente la messa a dimora di piante in vaso e fasce di vegetazione arbustiva di vario tipo. La specie vegetale prescelta è l’agrifoglio. Come si è già anticipato, alla complessità della struttura urbanistica e edilizia del nuovo insediamento si è fatto fronte attraverso una Centrale Poliservizi, delle Sotto centrali tecnologiche e un cunicolo di distribuzione principale. Tutti i fluidi primari saranno prodotti nella centrale poliservizi con impianti centralizzati e smistati ai vari edifici utilizzatori. Alla stessa Gli impianti del nuovo insediamento universitario elettromeccanico. Le vasche sono altresì dotate di uno scarico “di troppo pieno”, afferente alla fognatura comunale. Le vasche di prima pioggia sono corredate invece di un impianto di sollevamento, di un sedimentatore e disoleatore; esse scaricano sia nel collettore fognario comunale sia nella rete interna dei reflui civili nel rispetto delle norme ambientali previste previa la presenza di un pozzetto di campionamento. Il recapito finale avverrà mediante l’allaccio, in modo indipendente, alla fognatura comunale mista esistente della rete per acque nere, della rete per acque industriali e degli scarichi delle vasche di prima pioggia, mentre la rete pluviale e le cosiddette seconde piogge afferiscono alle vasche di laminazione e successivamente, tramite un condotto di scarico, al Canale Battiferro in sinistra idraulica. L’area di intervento è attraversata, inoltre, da due collettori fognari comunali: un collettore misto (ONI 800x1200) ed uno scaricatore (ONI 1200x1800) ed è confinante con il collettore fognario misto comunale ONI 800x1200. Il progetto di sistemazione prevede lo spostamento del collettore fognario misto ed il rifacimento di un tratto del collettore fognario scaricatore della rete comunale con un manufatto gettato in opera, che correrà tra l’edificio dei Laboratori didattici e l’Unità edilizia N 6. La Centrale Poliservizi comprende la Centrale termica, che utilizzerà generatori di acqua calda alimentati a gas metano ( 3 caldaie di potenzialita’ nominale 4700 kW ); la Centrale frigorifera per la refrigerazione estiva con gruppi refrigeratori con elettrocompressori e sistema di raffreddamento ad acqua; la Centrale idrica per la produzione di acqua potabile per uso sanitario, acqua addolcita per alimentare i produttori di acqua calda e taluni fabbisogni industriali, acqua dissalata per uso tecnico prodotta con dissalatore ad osmosi inversa; la Centrale antincendio che alimentera’ gli impianti di spegnimento ad acqua con rete indipendente afferente ad una riserva idrica e sistema di pompaggio dedicati, la Centrale elettrica con sistema di supervisione, nella quale si prevede l’installazione di un gruppo di continuita’ dinamico e di un gruppo elettrogeno. Il primo ha il compito di garantire la presenza di energia elettrica, anche in caso di centrale fara’ riferimento anche il futuro insediamento della facolta’ di Farmacia, limitatamente alla produzione dei fluidi termovettori. A tale scopo saranno predisposti gli spazi per installare le future dotazioni di completamento. Le reti di distribuzione primaria convogliano i fluidi dalla centrale poliservizi, ove risiedono le apparecchiature primarie, alle Sottocentrali di edificio che fungono da utilizzatori secondari. Tutte le condotte saranno posate entro il cunicolo poliservizi dedicato ove saranno perfettamente ispezionabili per l’intero sviluppo. Le Sottocentrali tecnologiche sono preposte alla alimentazione dei diversi edifici e fungono da interfaccia tra sistemi primari ed utilizzatori. Ospiteranno gli scambiatori di calore, i produttori di acqua calda, le elettropompe dei diversi circuiti ed i componenti afferenti. L’ex Fornace Galotti e’ l’unica unità edilizia priva di sottocentrale e sara’ alimentata da quella dei Laboratori didattici. Centrale Poliservizi, Trattamento aria. Prevede l’immissione di aria primaria, per esigenze igieniche, nei locali con presenza di persone; l’immissione di aria di reintegro, per esigenze di processo, per il controllo barico ambiente in presenza di impianti di estrazione; il condizionamento ambiente dei locali con impianto a tutt’aria. Estrattori di aria. Assolvono funzioni di segregazione di aree critiche rispetto agli ambienti confinanti. Oltre che i servizi igienici e i depositi rifiuti, riguardano soprattutto le attrezzature di laboratorio quali cappe, armadi e proboscidi. Per questi saranno installati i soli condotti, indipendenti, a titolo di predisposizione. Gli elettroaspiratori saranno installati contestualmente alle attrezzature pertinenti nei locali tecnici, ove saranno lasciate le necessarie predisposizioni. Climatizzazione. Prevede il riscaldamento a radiatori per i locali non presidiati quali bagni, vani scala interni, depositi (ove previsto per antigelo); il riscaldamento e raffreddamento con ventilconvettori a quattro tubi per tutti i locali presidiati individuali; gli impianti a tutt’aria per destinazioni collettive quali didattica, biblioteche e simili; gli impianti di raffreddamento per locali tecnici elettrici e CED. mancanza dell’energia di rete, senza alcuna interruzione nell’erogazione, consentendo la quasi totale eliminazione dei gruppi UPS. Il secondo ha invece il compito di intervenire solamente in caso di mancanza dell’energia in rete. La complessita’ del sistema impone che il nuovo impianto dell’insediamento universitario disponga di un equivalente sistema di gestione per coordinare le manovre necessarie, soprattutto per il funzionamento del sistema elettrico in caso di emergenza. Gli impianti meccanici principali Centrale di trasformazione MT/BT. Il punto di consegna della rete elettrica a MT sarà situato Gli impianti elettrici Elevatori. tutti gli elevatori saranno fruibili da portatori di handicap, e saranno tutti con motore installato nel vano corsa. Raffreddamento apparecchature. Sono previsti, in tutti gli edifici che ospiteranno Laboratori di Chimica, impianti di raffreddamento in circuiti chiuso con dissipazione del calore mediante gruppi refrigeratori d’acqua per le utenze piu’ significative: Gas puri, tecnici e gas metano. Sara’ previsto l’uso di gas puri, in bombole ( stoccati nell’apposito deposito centralizzato con dotazioni autonome per ogni dipartimento; quelli di uso specialistico saranno collocati in prossimita’ dei locali ); l’uso di azoto gassoso e liquido da serbatoi di stoccaggio. Per i gas saranno predisposte solamente le reti di distribuzione dai depositi fino ai laboratori. Regolazione automatica e supervisione. Tutti gli impianti termomeccanici saranno controllati da un sistema di supervisione a microprocessore installato in un apposito locale nell’edificio n. 4. Antiincendio. Sopno stati preventivati impianti ad acqua, manuali, con idranti dislocati all’interno ed all’esterno degli edifici; ad acqua, automatici, per autorimesse; a gas inerte, a saturazione, per i depositi librari. Scarico e impianti idrico-sanitari. Saranno installate reti differenziate per la raccolta degli scarichi dai servizi igienici, degli scarichi dai laboratori, delle acque piovane. E’ prevista acqua potabile fredda e calda per uso sanitario nei bagni e di processo nei laboratori; ma soprattutto è prevista acqua demineralizzata per i laboratori che ne fanno uso. Distribuzione Forza Motrice. L’intero complesso universitario è servito da una distribuzione principale realizzata per mezzo di blindosbarre posate in apposito cunicolo interrato. La distribuzione in blindo avverrà per tutti i comparti fatta eccezione per le unità edilizie 1 e 2 dove Illuminazione di emergenza/sicurezza. Sarà garantita da plafoniere autoalimentate con dispositivo di supervisione e controllo centralizzato. L’illuminazione sarà presente nei corridoi, indicherà chiaramente le vie di fuga, sarà posta sulle uscite di emergenza al piano e garantirà 5 lux medi lungo le vie di esodo. Impianto di illuminazione ordinaria interna ed esterna. Particolare riguardo sarà destinato ai locali interessati dall’uso di videoterminali o compiti visivi difficoltosi. Le strutture e le vie di transito saranno frequentabili mediante uno specifico impianto di illuminazione anche nelle ore di assenza di luce. L’impianto luce si pone quindi l’obbiettivo di creare e ottenere una luminosità ed effetti luce in modo da risaltare le strutture architettoniche e paesaggistiche del complesso universitario mantenendo sempre una omogeneità di luce fra essi. Quadri elettrici di bassa tensione. Al piano base, nella centrale elettrica b.t. trovano sede i tre quadri generali delle tre sezioni in cui e’ suddivisa la distribuzione dell’energia elettrica (normale, privilegiata e continuita’). Ai piani dell’edificio, nel locale elettrico troveranno sede i quadri di piano che saranno organizzati secondo le tre sezioni prima definite. Ai piani dei locali tecnici, saranno collocati in prossimita’ dei punti utenza, i quadri di zona (contenenti le apparecchiature di gestione delle UTA o delle altre unita’ tecnologiche). presso la cabina di fornitura ENEL presente in prossimità dell’ingresso del nuovo complesso universitario. Rilevazione incendi. In ogni edificio e’ prevista l’installazione di una centrale antincendio, di tipo “Master”. Tutte le centrali saranno interconnesse tra loro e una di esse sarà collegata alla rete LAN, in modo che da qualsiasi postazione operativa (work-station), tramite il software applicativo dedicato, sia possibile monitorare l’intero impianto. Dalla centrale di ogni edificio saranno derivati i loops dei diversi piani ai quali saranno collegati tutti i rivelatori, i pulsanti manuali, i moduli di ingresso, i moduli di comando ed i sistemi di segnalazione di allarme. Il sistema svolgerà le funzioni del controllo e segnalazione e gestione degli allarmi incendi; del controllo dello stato di apertura delle porte di compartimentazione; della gestione degli elettromagneti di trattenuta delle porte di compartimentazione; del controllo delle serrande tagliafuoco, del controllo della tensione dei sistemi di alimentazione ausiliaria. Tutte queste informazioni saranno disponibili su un PC (workstation) installato in locale presidiato in ogni Unità Impianto telefonico e trasporto dati. Rete di cablaggio strutturato che sovrintende i sistemi di piano quali regolazione climatica, supervisione impianti tecnologici ed elettrici, telesorveglianza, controllo degli accessi agli edifici. Predisposizione per la futura cablatura dell’intero corpo di fabbrica, secondo le esigenze della rete intranet che si vorrà sviluppare. Circuito allarme. La chiamata di emergenza, all’interno dei servizi igienici disabili, utilizzerà un pulsante a tirante isolante e sarà segnalata da una lampada rossa e da un ronzatore posti all'esterno del servizio igienico. verrà realizzata in cavi posati in tubazioni interrate. Dai quadri generali di ogni fabbricato partiranno le alimentazioni ai quadri di piano con cavi entro canalizzazioni o passerelle montanti verticalmente nei cavedi predisposti. Diffusione sonora e videoproiezione. Riguarderà le aule ( Unità edilizia N 1 ) a seconda delle caratteristiche strutturali e di esigenze tecniche. Impianto TV. Si compone del sistema di antenne per ricezione UHF – VHF e SAT, dotato di antenne direttive, omnidirezionali e parabolica, installato al piano copertura di ciascun edificio; unita’ edilizia. Centralina di alimentazione completa di alimentatore, in grado di ricevere e distribuire in rete un numero minimo di 12 canali. Dorsali di distribuzione del segnale, costituite da cavi coassiali . Controllo accessi. L’impianto dovrà consentire la gestione degli accessi alle varie aree del personale e delle persone autorizzate. Tutte le porte che costituiscono una barriera verso aree funzionali diverse saranno dotate di elettroserrature, controllate da lettori di badge a prossimita’ (e con tastiera) e quindi il personale abilitato avrà libero accesso. Antiintrusione. Protezione dei diversi edifici dall’ingresso di persone non autorizzate. La rivelazione delle presenze sarà garantita da sensori volumetrici a doppia tecnologia (microonde/infrarossi) in grado di registrare il movimento di un corpo tramite l’effetto doppler (microonde) e la presenza di un’entità che emette calore (infrarossi). In ogni Unità Edilizia i sensori saranno installati in corrispondenza di tutti gli ingressi, nei punti di passaggio (es. corridoi, scale, sbarchi degli ascensori) e in tutti i locali dei piani terra e primo con serramenti esterni. Videosoreveglianza. Istallazione di telecamere lungo il perimetro degli edifici, nelle autorimesse (soprattutto in corrispondenza degli accessi) e in alcune zone considerate delicate dal punto di vista della sicurezza. Edilizia, e collegato alla centrale Master di rivelazione. Il costo del nuovo insediamento La realizzazione dell’intervento comporta un costo di 89,1 milioni di Euro, di cui 70,3 a base di appalto e 18,8 per IVA, spese tecniche e accessorie e spese per gli allacciamenti, tra i quali figura l’importante opera dell’interramento dell’elettrodotto ENEL che oggi attraversa l’area. Sulla somma a base di appalto, gli impianti Rischio di fulminazione. LPS di IV livello di protezione, comprensivo di un captatore a maglia, con lato massimo di 15 mt, non isolato dalla struttura su tutte le unita’ edilizie, e di calate in tondo di acciaio, diam. 8 mm, qualora non fosse possibile sfruttare quelle naturali costituite dall’armatura delle strutture in c.a. delle unita’ edilizie. Il dispersore corrisponde alla rete di terra. Messa a terra. Prevede il sistema di dispersione e il sistema di continuita’ fra le strutture metalliche. Il primo e’ ottenuto dal dispersore naturale costituito dai pali di fondazione e dalla struttura metallica delle opere di fondazione, interconnessi, per ottenere la garanzia della continuita’, con una bandella di acciaio fissata alle varie strutture di fondazione. E’ prevista una tipologia di impianto composta da: 1/ un armadio rack a norme IEC 297-2 con al suo interno le apparecchiature necessarie per l’amplificazione del suono e per la riproduzione di filmati (amplificatore, doppia piastra, videoregistratore, radiomicrofono, prese bipolari, ecc.ecc.); 2/ la base microfonica; microfoni per dibattito con relatore (solo aule 100 posti e 50 posti con gradoni); 3/ colonne sonore composte da altoparlanti per la diffusione sonora, 4/ proiettore video/data per la riproduzione di segnali videocompositi ed RGB analogici da computer; 5/ schermo motorizzato incidono per il 32% ( 22,5 milioni ) considerando il forte impegno tecnologico richiamato dai laboratori di Chimica; anche le strutture hanno un peso rilevante, poco meno del 30% ( 21,8 milioni di Euro ), anche per rapporto ai nuovi Standard richiamati dalle nuove disposizioni in materia antisismica. Poco meno di 35 milioni di Euro costano gli edifici dei Dipartimenti di Chimica e Astronomia; 9,2 i Laboratori didattici, 7,9 le Aule. 1,250 sarà il costo del recupero della ex Fornace Galotti. Poco più di cinque milioni di Euro saranno destinati alle sistemazioni esterne e in primo luogo alle opere idrauliche che prevedono dispositivi particolarmente complessi a garanzia dell’equilibrio idraulico dell’area interessata dal Navile e dal Battiferro, come la realizzazione di vasche di laminazione e di prima pioggia per l’intero insediamento, numerosi impianti di sollevamento e la sostituzione di importanti tratti della fognatura comunale. Il costo medio per mq di superficie lorda virtuale è di € 991 ( la SLV è la somma di tutte le superfici utili lorde + il 50% della superficie di interrati e volumi tecnici, nella fattispecie, mq 70.947 ). A parte la Centrale Poliservizi, che è per sua natura atipica, l’incidenza più alta è data dall’edificio delle aule ( Unità edilizia N 1 ) che presenta strutture più impegnative, mentre l’incidenza si abbassa per gli edifici a più elevata tipizzazione e anche di maggiore consistenza; come avviene per i due edifici che contengono i Dipartimenti di Chimica ( 729 e 898 Euro x mq, per le Unità edilizie N 4 e N 6 ), nei quali avviene anche che il peso degli impianti si rovescia rispetto ai restanti capitoli della costruzione ( 35,1 e 35,6% ) per il grande impegno tecnologicoimpiantistico richiesto dai laboratori di Chimica.