Riscaldamento Oggi esistono molti modi per riscaldare la casa. Caldaie a gas a condensazione fanno risparmiare il 20% perché bruciano meglio. Sistemi integrati di pannelli solari termici (che scaldano l’acqua) e caldaie inserite in grandi boiler pieni d’acqua, in modo di sfruttare al meglio il calore della fiamma. Esistono caldaie a cippato di legno o pellet che riducono i costi dell’80% rispetto al gas ma richiedono spazio. (vedi anche GEOTERMIA). E se volete avere un sistema che produca anche freddo d’estate potete scegliere cladaie a gas o a cippato (queste solo di grandi dimensioni) che producono elettricità, calore e freddo. Per risparmiare è poi buona cosa impiegare impianti di grandi dimensioni. Le caldaie individuali sono enormemente dispendiose e inefficienti. Oggi si possono utilizzare grandi caldaie che portano il caldo in una o più case e dotare ogni famiglia di un contatore del calore prelevato dalla rete , in questo modo ognuno paga solo il calore che consuma. Isolamento Se la tua casa è un colabrodo termico isolarla È la cosa migliore che puoi fare. Se guardi la fotografia a raggi infrarossi di un palazzo, vedrai una colonna rossa alzarsi dal tetto e sbuffi cremisi uscire dalle finestre. Isolare con 16 centimetri di materiale che ferma la dispersione del calore è veramente conveniente. E esistono materiali derivati dalle ricerche spaziali che comprimono in un centimetro la capacità di isolamento di 16 centimetri di sughero. Anche isolare i vetri è essenziale, montando doppi vetri imbottiti con un gas. Si possono isolare anche le pareti, in particolare dietro i caloriferi a parete in modo che non disperdano calore nei muri. Elettricità Puoi ridurre fino all’80% il tuo consumo elettrico montando lampadine ad alta efficienza. Con la stessa quantità di elettricità producono 5 volte più luce e di una qualità migliore per gli occhi. Inoltre esistono modelli che durano fino a 15 mila ore. In alcuni casi si possono montare lampadine a led che durano fino a 80 mila ore (vengono usate nell’illuminazione di giardini e per i semafori). Ovviamente la durata è un essenziale meccanismo di risparmio. Sostituire una lampadina a incandescenza con una che duri 15 mila ore e consumi l’80% in meno vuol dire risparmiare 150 euro. Acquistare solo elettrodomestici classificati in classe A e doppia A permette un ulteriore risparmio. Così pure scegliere lavabiancheria e lavapiatti che possano rifornirsi di acqua calda dall’impianto centrale della casa senza doverla scaldare in un boiler elettrico interno. Pannelli fotovoltaici Chi ha un tetto rivolto verso sud e ben esposto al sole per tutta la giornata, senza piante o altro che faccia ombra, può installare pannelli solari che producono energia elettrica. Per ottenere un kilowat sono necessari dai 5 agli 8 metri quadrati di pannelli. Per coprire il fabbisogno di una famiglia media servono circa 3 kw. Esistono poi guaine impermeabilizzanti e isolanti che producono energia elettrica (20 mq per un kw). Entro pochi anni saranno disponibili a prezzi competitivi, anche sistemi di produzione fotovoltaica estremamente innovativi. Esistono doppi vetri, tegole, persiane e perfino vernici che producono energia elettrica. Acqua calda Pannelli solari termici Sono veramente molto convenienti, si ammortizzano in pochi anni e offrono l possibilità di tagliare enormemente il costo dell’acqua calda fornendola gratis per buona parte dell’anno. Sono collegati a un boiler isolato termicamente dove si accumula l’acqua calda di modo di averla a disposizione anche di notte e nelle giornate di brutto tempo. Per una famiglia media di 4 persone servono circa 4 metri quadrati di pannelli. Esistono sostanzialmente 2 tipi diversi di pannelli solari termici, quelli normali e quelli collocati all’interno di tubi di trasparenti sotto vuoto. La libera Università di Alcatraz sta organizzando un gruppo di acquisto di pannelli termici sul modello di quello fotovoltaico. Se ti interessa vai su www.jacopofo.com, nella colonnina a sinistra, in alto, trovi il link. Automatismi I termostati sono deliziosi strumenti che misurano la temperatura della casa e spengono il riscaldamento quando è sufficientemente caldo. Inoltre permettono di programmare in quali ore la caldaia deve funzionare e a che temperatura. Esistono rivelatori del movimento che accendono le luci quando arriva qualcuno evitando di lasciare accesa l’illuminazione per tutta la notte e fornendo anche un intelligente controllo del territorio. Ed è possibile montare regolatori dell’intensità della luce delle lampadine che permettono di avere esattamente la quantità di illuminazione che si desidera. A volte una luce troppo forte è sgradevole oltre a essere uno spreco. Filtri per l’acqua del rubinetto L’acqua potabile è mediamente migliore e più controllata dell’acqua minerale venduta in bottiglie. Si tratta di una situazione kafkiana: in alcuni casi l’acqua minerale in commercio, se fosse immessa nell’acquedotto di un comune farebbe scattare una denuncia da parte della Asl. Esistono filtri che costano poco più di 300 euro che permettono di togliere le tracce di cloro presente nell’acqua e eventuali impurità ottenendo un acqua dal sapore perfetto. Non sono da confondere con i filtri a osmosi inversa, carissimi, che tolgono all’acqua tutto, compresi i preziosi sali che essa contiene. Questi filtri hanno senso solo dove non è disponibile acqua potabile. I filtri per l’acqua potabile sono disponibili su www.commercioetico.it. Risparmiare l’acqua dello scarico. Nella maggioranza delle famiglie italiane rappresenta quasi il 50% del consumo di acqua. A ogni scarico se ne vanno fino a 10 litri. Un bel costo solo per buttare via un po’ di scarti esistenziali. Oggi esistono Sciacquoni dotati di due pulsanti che permettono di usare poca acqua in caso di eiezioni liquide o di piccola cubatura. Esistono anche scarichi che si bloccano appena si smette di premere sul pulsante. Per chi non volesse cambiare cassetta dello sciacquone esiste un contrappeso di acciaio che si può agganciare al meccanismo di scarico in modo che si blocchi appena si smette di premere il pulsante invece di svuotare automaticamente tutta la cassetta. Un metodo brutale ma efficace è anche quello di inserire un paio di bottiglie piene d’acqua o di mattoni nella cassetta della sciacquone così da ridurre comunque la portata dello scarico. Sistema duale per l’acqua degli scarichi. Non ha molto senso usare acqua potabile analizzata, depurata e clorata con tanta fatica per azionare gli sciacquoni. Ugualmente è assurdo innaffiare con acqua che costa bei soldini per ogni metro cubo. Più sensato è costruire una cisterna che racolga l’acqua piovana proveniente dal tetto e usare questa per glii scarichi domestici e l’irrigazione. Per tenerla pulita si possono buttare dentro delle belle anguille che saranno deliziose da mangiare a capodanno. Ridurre del 50% i consumi di acqua di docce e rubinetti. Il consumo di acqua dei rubinetti e delle docce è quasi la metà del consumo complessivo di una famiglia. Chiunque, in pochi minuti, è in grado di avvitare ai rubinetti di casa un riduttore dotato di una valvola di riduzione e di una particolare retina spaccagetto, che permettono di miscelare aria e acqua sfruttando un principio fisico elementare che rende “vorticoso” il flusso dell’acqua. Si ottiene in tal modo un getto altrettanto efficace e ricco con la metà dell'acqua comunemente utilizzata. Anche per ridurre del 50% il consumo delle docce basta semplicemente avvitare un apposito riduttore al tubo flessibile. Un intervento analogo con un riduttore da doccia si può realizzare su lavandini e bidè che siano sprovvisti di rubinetto con bocchetta filettata. Si tratta di svitare il flessibile dei sanitari per avvitare un tubo filettato di pochi centimetri contenente una valvola particolare. Si tratta di una tecnologia molto più vantaggiosa di quelle diffuse finora e che oltretutto è in grado di ottimizzare l'efficienza degli impianti nei quali l'acqua della doccia diventa improvvisamente fredda se viene aperto un altro rubinetto. Si ottiene così un triplice risultato: diminuire il consumo di acqua, e di acqua calda in particolare, del 50% con una parallela diminuzione del consumo di combustibile per scaldare l'acqua e, al contempo, si ottiene maggiore confort. Il dispositivo oggi più efficiente in commercio è costruito in resina apossidica polarizzata che non viene intaccata dal calcare. Questi dispositivi sono reperibili presso www.commercioetico.it. Geotermia Esistono pompe di calore che succhiano il calore dall’aria e sfruttano la temperatura che a quindici metri di profondità, sotto terra, è sempre stabile intorno ai 15 gradi. Se si usano sistemi geotermici, pompe di calore e pannelli solari termici per scaldare la casa bisogna realizzare poi impianti in grado di migliorare l’irradiazione del calore. Infatti questi sistemi danno il massimo a temperature più basse dei delle caldaie a combustione. In case nuove si possono quindi installare caloriferi sotto il pavimento che lavorano a 40 gradi di temperatura (molto meglio dei 70 gradi dei radiatori tradizionali). Infine si possono adottare anche sistemi che diffondono aria calda. Sistemi passivi Gli antichi sapevano che è meglio orientare le case e la pendenza dei tetti sull’asse nord sud. In questo modo il tetto e la parete verso sud, meglio esposti al sole, si scaldano di più perché prendono i raggi in modo più diretto nel momento di massimo calore. Una casa disposta in questo modo sarà meno costosa da riscaldare. Posso aumentare questa efficienza passiva costruendo una serra a vetri addossata alla parete sud della casa. In inverno diventerà una specie di grande pannello solare che concentrerà il calore del sole, basterà aprire le porte tra la casa e la serra per diffondere il tepore in casa. Piantando rampicanti a rapida crescita posso ottenere poi che in estate la serra venga coperta dal fogliame e la serra, con le finestre aperte diventerà una zona ombreggiata che produce frescura. 2 Pagine successive Circolazione dell’aria, ricambio dell’aria Esistono interi palazzi costruiti tenendo conto della naturale circolazione dell’aria. In queste costruzioni il calore raccolto da vetrate e serre raggiunge naturalmente tutte le zone senza bisogno di usare ventilatori o pompe e integrando così altre forme di riscaldamento. In alcune costruzioni l’aria viene pompata per farla circolare all’interno delle fondamenta dove sono ammassate quantità di pietrame o in pozzi profondi dove sono installati scambiatori di temperatura simili ai radiatori delle auto. Le pietre fanno da volano termico, tolgono calore in estate e ne rilasciano in inverno. Gli scambiatori di calore in profondità usano invece il terreno come volano termico: come abbiamo detto sottoterra, oltre una certa profondità, la temperatura è sempre stabile. In questo modo l’aria viene scaldata d’inverno e raffreddata d’estate. Un altro punto debole delle case tradizionali è che ogni tanto bisogna aprire la finestra per far circolare l’aria e così milioni di metri cubi di aria calda se ne vanno. Esistono semplicissime scatole di metallo coibentato che si murano sotto la finestra e ne diventano la soglia. Queste scatole contengono una specie di radiatore dove passa l’aria in uscita che scambia il calore con l’aria in entrata. In questo modo non bisogna scaldare aria che in inverno entra a 10 gradi sotto zero. Con l’aria che esce a 20 gradi possiamo portare l’aria che entra a 5 gradi. Detersivi • Riduci drasticamente l'uso di detersivi per pavimenti, superfici di legno e piastrelle utilizzando panni in microfibra. Migliaia di piccole “unghiette” raschiano e raccolgono lo sporco, riducendo drasticamente il bisogno di detersivi. Il panno torna pulito semplicemente sciacquandolo sotto acqua tiepida. Il costo è di pochi euro in qualunque supermercato. Ce ne sono ormai di molti tipi in commercio. Evitate invece i panni elettrostatici usa e getta che sono uno spreco. I detersivi industriali possono essere facilmente sostituiti con prodotti fatti in casa a bassissimo prezzo che danno risultati assolutamente ottimi. Vedi INDIRIZZO SITO DETERSIVI Lavare i panni C’è poi da notare che la maggioranza delle persone è convinta che aggiungendo più detersivo i vestiti vengano più puliti. Questo induce molti a versare nella lavatrice il doppio della quantità di detersivo consigliata. Si tratta di un grave errore perché se si aggiunge troppo detersivo i vestiti NON si puliscono bene. Va poi considerato che con un’acqua poco calcarea o laddove sia stato montato un addolcitore chimico o un magnete, la quantità di detersivo necessaria per un lavaggio perfetto è inferiore. Va infine detto che esistono in commercio detersivi e detergenti ecologici e biodegradabili. Costano un po’ più dei normali detersivi ma sono superconcentrati e quindi, a parità di pulito, ne serve una quantità minore. Dotarsi di servizi collettivi di lavanderia. Nei paesi scandinavi tutti i palazzi hanno una lavanderia collettiva. Si risparmia perché invece di comperare 50 lavatrici piccole se ne comprano 5 grandi che sono più efficienti e hanno costi di gestione più bassi. Si ottimizzano gli spazi e ci si può dotare di macchine asciugatrici e per stirare molto efficienti. Inoltre si crea un centro di socializzazione. Oggi è anche possibile acquistare macchine pagando solo il consumo e lasciando alle aziende tutto l'onere della manutenzione e della sostituzione delle macchine. Utilizzare la pentola a pressione per tutti i cibi che richiedono più di 15 minuti di cottura. Una volta fatta l’abitudine queste pentole sono veramente facili da usare. Accorciano di molto i tempi di cottura, quindi fanno risparmiare lavoro, i cibi sono più saporiti (l’aroma si concentra) serve meno gas per meno tempo (con un risparmio di più della metà del gas). Il buon senso fa risparmiare oltre il 20% dei tuoi costi energetici! Molti esperimenti hanno dimostrato che la semplice attenzione e la coscienza degli sprechi possono provocare risparmi enormi. Ci sono aziende che invogliando i dipendenti a spegnere le luci, non sprecare carta per fotocopie inutili e altre semplici attenzioni sono riuscite a produrre un taglio del 20% dei costi energetici e di materiali. Abbiamo già ricordato che non tenere accesi in stand bay gli elettrodomestici permette di risparmiare decine di euro su ogni bolletta. Semplicemente utilizzando lavatrice e lavastoviglie in ore nelle quali la corrente elettrica costa meno (ad esempio la sera dopo le 19:00) si risparmia denaro e si riduce il bisogno globale di elettricità nei momenti di picco della richiesta. Questo risparmio è notevole non solo per il privato, ma anche per strutture come gli ospedali, che possono riorganizzare gli orari di alcune attività diminuendo così i costi e il sovraccarico del sistema. Purificazione dell’aria: usiamo le piante. La Nasa ha condotto una ricerca durata anni per misurare la capacità delle piante di assorbire gli inquinanti più diffusi nelle case e più dannosi. Il Tricloroetilene (Tce), usato negli inchiostri delle fotocopiatrici, nelle lacche, le vernici, gli adesivanti. La Formaldeide presente negli isolanti, nei compensati, nelle carte igieniche e in molte resine, il fumo delle sigarette, i combustibili come il gas naturale e il kerosene. Il benzene, emesso dagli automezzi e quindi presente nell’aria delle città. Le piante migliori per assorbire il Tce, sono la Gerbera jamesonii, allevata in vaso, seguita dalla Spathiphyllum e dalla Dracaena marginata. La formaldeide viene assorbita bene della chamadorea e in misura minore dalla Dracaena deremensis. Il benzene invece è fronteggiato meglio dall'edera, dalla gerbera e dalla sanseveria. La filtrazione avviene attraverso le foglie e le radici di piante per lo più di origine tropicale, in grado di trasformare gli inquinanti studiati in sostanze nutritizie per la pianta. (Fonte: Elena Accati Università di Torino http://www.comieco.org/consumatori_associazioni/ufficio%20ecologico/ 11_piante.html) Ma le piante sarebbero utili anche per combattere le allergie da polline. Tra tutte, l’areca palmata (Chrysalidocarpus lutescens, famiglia Palmae), una palma originaria delle zone tropicali. Ma anche filodendri, ficus, felci, dracena, edera, pothos sanseveria, dieffenbachia, tutte in grado di assorbire dall’atmosfera rilevanti quantità di molecole volatili. Un altro albero che svolge una funzione purificante è il ginkgo biloba. Per questo in molte città come Tokio, New York, Milano, è stato scelto per il verde urbano. Come rendere più efficace l’attività filtrante delle piante. In internet è possibile trovare dei vasi speciali che permettono di aumentare notevolmente il potere filtrante delle piante attraverso un sistema ingegnoso. La capacità delle piante di depurare l’aria dipende dall’assorbimento di foglie e radici ed è sulla capacità delle radici innanzi tutto che punta questo sistema, che è possibile costruirsi anche in casa con poca spesa. Servono due vasi abbastanza grandi di plastica che devono entrare uno dentro l’altro lasciando un intercapedine di un paio di centimetri (il vaso più grande può essere anche di coccio e quindi visivamente più gradevole). Per ottenere l’intercapedine bisogna praticare nel vaso più piccolo molti buchi di un centimetro di diametro circa. Poi bisogna mettere nel vaso grande degli spessori in modo che il vaso piccolo sia “sospeso” all’interno di quello grande. A questo punto si pone la pianta nel vaso piccolo e lo si riempie di granuli di argilla espansa. Quindi si aggiunge acqua sul fondo del vaso in modo che lambisca gli strati più bassi di argilla espansa. Otteniamo così una coltivazione idroponica (l’acqua andrà arricchita periodicamente con concimi naturali adatti). La costruzione del bio filtro verrà conclusa sistemando al di sopra del vaso un piccolo ventilatore (con pale del diametro di pochi centimetri) che sarà indirizzato in modo da soffiare l’aria all’interno del vaso più piccolo. Passando attraverso l’argilla espansa inumidita dall’acqua e attraversata dalle radici della pianta, si otterrà di filtrare l’aria in modo particolarmente efficiente. ((figura 1)) A questo punto ti forniamo l’elenco completo delle 51 PIANTE ANTINQUINAMENTO selezionate dalla Nasa. Di seguito alcuni dati sulle capacità di assorbimento di alcune delle più efficaci nella depurazione dell’aria. Aechmea fasciata Aglaonema crispum 'Silver Queen' Aloe barbadensis Anthurium andraeanum Araucaria heterophylla Begonia semperflorens Brassaia actinophylla Calathea makoyana Chamaedorea elegans Chamaedorea seifritzii Chlorophytum comosum 'Vittatum' Chrysalidocarpus lutescens Chrysanthemum morifolium Cissus rhombifolia 'Ellen Danika' Codiaeum variegatum pictum Cyclamen persicum Dendrobium Dieffenbachia camilla Dieffenbachia 'Exotica Compacta' Dracaena deremensis 'Janet Craig' Dracaena deremensis 'Warneckei' Dracaena fragrans 'Massangeana' Dracaena marginata Epipremnum aureum Euphorbia pulcherrima Ficus benjamina Ficus macleilandii 'Alii' Ficus robusta Gerbera jamesonii Hedera helix Homalomena wallisii Kalanchoe blossfeldiana Liriope spicata Maranta leuconeura 'Kerchoveana' Musa cavendishii Nephrolepis exaltata 'Bostoniensis' Nephrolepis obliterata Phalenopsis Philodendron domesticum (sin. P. tuxla) Philodendron erubescens Philodendron oxycardium (sin. P. scandens) Philodendron selloum Phoenix roebelenii Rhapis excelsa Rhododendron simsii 'Compacta' Sansevieria trifasciata Schlumbergera bridgesii Schlumbergera rhipsalidopsis Spathiphyllum Syngonium podophyllum Tulipa gesneriana Lista di specie vegetali selezionata e analizzata dai ricercatori del Plants for Clean Air Council e dal Wolverton Environmental Services Inc. Ed ecco i dati sulla capacità di assorbimento dei maggiori inquinanti di alcune piante tra le più efficaci. Aloe vera 90% Formaldeide Chlorophytum elatum o comosum 86% Formaldeide, 96% Monossido carbonio Dracena compacta 30% Benzene, 47,4% Formaldeide, 10,5% Tricloroetilene Dracena marginata 79% Benzene, 13% Tricloroetilene Dracaena massangeanna 70% Formaldeide, 21,4% Benzene, 12,5 Tricloroetilene Ficus benjamina 47,4% Formaldeide, 30% Benzene Hedera heli 89,8% Benzene, 10,9% Tricloroetilene Philodendron 86% di Formaldeide Photos aureus 73,2% Benzene, 75% Monossido carbonio, 9,2% Tricloroetilene Sanseveria trifasciata 53% Benzene, 13,4% Tricloroetilene Spathiphyllum 50% Formaldeide, 79,5% Benzene, 32% Tricloroetilene Spatifillum (Spatiphillum wallisii) 80% Benzene, 20% Tricloroetilene