Gruppo di Coordinamento del Polo Sud
Italiano
 a.s. 2008-2009 : progettazione e sperimentazione del
curricolo verticale
 a.s.2009-2010 : analisi prove INVALSI e in base alle
difficoltà riscontrate dai discenti, proposta di lavoro
comune
sui due nodi disciplinari individuati:
Processi di comprensione globale e locale del testo
per inferenza esterna e interna e competenza
lessicale
 a.s.2010-2011: quindi I processi inferenziali
nell’ambito della comprensione del testo sono
stati i soggetti della ricerca per la costruzione di
percorsi didattici sulla base di un validato modello
(prove INVALSI), per generare conoscenze
Lavorare sulle prove
un contributo per un procedimento forte
 Al lavoro di rilevazione degli apprendimenti e di
altre variabili va affiancato un lavoro di riflessione e
di ricerca atto ad affinarne e perferzionarne gli
strumenti.
 Lavorare sulle prove e non in funzione della
soluzione delle prove può produrre alcuni interessanti
risultati
 E non potrebbero proprio essere gli stimoli forniti da
prove nazionali a favorire una maggiore
convergenza evitando una totale autoreferenzialità
che finirebbe per penalizzare le realtà dei più deboli?
Il gruppo di docenti di diversi ordini di scuola ha
condiviso la precedente analisi e i seguenti criteri:
• utilizzare una metodologia analoga a quella adottata
dal gruppo di matematica dello scorso anno.
• favorire contatti e confronto fra ordini di scuola diversi
attraverso la creazione di percorsi di relazioni logiche
del testo, con quesiti, sullo stile delle prove INVALSI.
•somministrazione dei percorsi agli studenti a
Settembre, feed back, valutazione e confronto sui
risultati
Operare…come?
Offrire contributi per una più adeguata pratica
pedagogica:
Partendo dai “nodi disciplinari”curricolari (Italiano)
delle componenti strutturali effettive dell’area
di apprendimento
 far emergere le funzioni cognitive più richieste
dalle prove
 incrementare e sviluppare le capacità
inferenziali(oltre l’informazione data) per
individuare i rapporti logico semantici al di là del
confine della frase in contesti di esperienza
 Impostare la didattica dalla scuola d’ Infanzia alla
Scuola Secondaria di I grado in modo che gli studenti
possano farne esperienza frequente
 Analizzare e manipolare i testi (riscritture)
Nodi disciplinari
 Comprensione globale e locale del testo per
inferenza esterna e interna, organizzazione logica
entro e oltre la frase
 Competenza lessicale in contesti congruenti
con la propria esperienza
Che cosa è il linguaggio
inferenziale
 Le inferenze riguardano la generazione di
informazioni semantiche nuove, non contenute
esplicitamente nel testo ma ricavabili.
 La capacità inferenziale costituisce un’elaborazione
attiva e si basa su meccanismi capaci di generare
conoscenze.
 Comprendere e generare inferenze sono due aspetti
interconnessi di un medesimo processo.
Tra gli eventi (relazione
di tempo di collocazione
testuale)
Relazioni logiche del testo
(collocazione testuale i
connettivi)
Di organizzazione testuale(contenuto del testo in relazione ad un
altro contenuto, di causa, opposizione, consecuzione, esemplificazione)
Sul rapporto di queste relazioni
il ragazzo
compie operazioni logiche
per
Comprendere i significati impliciti del testo, le informazioni
Ciò che una parola dice, non è
uguale a ciò che una parola significa
Smascherare il cattivo lettore
formare il lettore competente
nella comprensione dei linguaggi nella lettura
Le capacità inferenziali a
scuola
Nell’ambito scolastico generalmente le
prove di comprensione riguardano in
ordine gerarchico:
Parafrastico, logico, critico-valutativo,
estetico-poetico e
solo in ultimo inferenziale
le ricerche sui processi cognitivi
stanno dimostrando da tempo, come
diverse attività mentali, caratteristiche
delle forme superiori di pensiero
(inferenze, connettivi logici, metafore),
quando si tenga conto opportunamente dei
contenuti,
 intervengono anche negli
apprendimenti scolastici più
elementari.

Due modelli di riferimento nella
ricerca
1. Il modello di Jhonson- Dale e altri, che
individuano 10 tipi di inferenze basilari
2. Il modello di E.V.Clark che recupera dalla
linguistica il concetto di informazione
nuova contrapposta a informazione data,
differenzia inferenze autorizzate dal testo e
Inferenze non autorizzate dal testo, le
informazioni plausibili, che il testo
suggerisce.
I percorsi verso il progetto di
ricerca
Abbiamo creato quattro percorsi:
due per l’ultimo anno della scuola d’Infanzia e della
classe Prima Elementare e due per la classe Quinta e
prima Media. Percorsi verticali fruibili dagli Istituti
Comprensivi
Caratteristiche comuni: percorsi motivanti, fruibili,
piacevoli, che usano più linguaggi, per acquisire le
competenze che permettano di migliorare l’approccio
anche, e non solo, a prove come quelle INVALSI
IL MITO DI PROSERPINA
A cura di Renza Marilena Casamenti, Iolanda Menniti, Barbara Lo Giudice.
Ai bambini di 5 anni
questo percorso ha
permesso:
•di giocare con la lingua,
di scoprire la relazione tra
forme e significati,
•di attivare processi
mentali utili alla scoperta
di inferenze, connettivi,
metafore.
La storia di re Artù e la spada nella roccia
a cura di M. Monnecchi e L. Socci
I.C. Don Milani, Scuola Città Pestalozzi,
Ultimo anno della Scuola d’Infanzia e primo anno della Scuola Primaria
Percorso di comprensione di
linguaggi diversi attraverso
l’uso del
gioco
e
della fiaba.
Pinocchio…c’era una volta un pezzo di
legno..e poi?
A cura di A.Luigi Spanu I.C D. Compagni
 Attraverso il percorso stimolare
e motivare la lettura espressiva
di un testo per poter generare
inferenze utili alla sua
ricostruzione integrando più
informazioni.
 Struttura sintattica: diventare
consapevoli del significato della
punteggiatura
 Cogliere le relazioni di
coerenza/incoerenza testuale
I cavalieri della tavola rotonda
per la classe Quinta della scuola Primaria e classe Prima della
Scuola Secondaria di Primo grado
a cura di M.Monnecchi, R.Ristori
Scuola Città Pestalozzi
 Percorso di comprensione di
linguaggi diversi attraverso
l’uso del gioco di ruolo.
 Dal gioco di ruolo alla
creazione di prove
strutturate (su modello
Invalsi)
Metodologia e valutazione
 Clima motivante, rapporto impostato sulla fiducia
 Scelta dell’argomento che può piacere, che li coinvolge
maggiormente, quindi la scelta del gioco, la scelta di una
fiaba, di un mito
 Metodo laboratoriale : lavoro a coppie e piccoli gruppi,
ascolto attivo, si parte dall’errore per la riflessione e la
autovalutazione
 Didattica e valutazione ad alto contenuto decisionale
 Si può parlare correttamente di valutazione se teniamo
insieme le funzioni, di supervisione professionale e di
stimolo al miglioramento.
VERSO UN POSSIBILE INCONTRO
PARADIGMA
QUANTITATIVO
PARADIGMA QUALITATIVO
Cresce l’esigenza di capire
i livelli di acquisizione dei soggetti al
termine di un determinato
periodo temporale
Si avverte l’esigenza di una decisa
responsabilità del soggetto rispetto al
personale
percorso di crescita.
Che cosa ha acquisito un alunno al
termine di …..?
Quale ruolo gioca l’alunno nell’evento
valutativo?
Cosa fare per una scuola di qualità
 a)




” curare” gli apprendimenti non compresi nelle
rilevazioni strutturate (limitate a italiano e matematica)
b) facilitare il clima etico-sociale e i valori promossi a
scuola
c) preoccuparsi degli effetti a lunga scadenza , nelle
scuole successive, nel lavoro, nella vita;
d) operare per il gradimento degli utenti, della comunità
e) dare molta importanza ai fattori organizzativi interni,
in primis la qualità degli apporti professionali delle diverse
componenti, in particolare di docenti e dirigenti.(da
G.Cerini)
Bibliografia
Sui modelli per l’esplicitazione delle strategie di comprensione del testo
 Teorie proposizionali ( Kintsch e Van Dijk, 1978; Castelfranchi e Parisi,1980)
Modelli mentali ( Johnson-Laird,1983; e nella nozione di “schema”(Rumelhart
e Ortony,1977).
 “Come pensiamo”di J.Dewey, La nuova italia, 1961
 “La lettura critica” di G. Pinto, Armando, Roma
 “Racconti, storie, narrazioni” di M.C. Levorato, il Mulino, Bologna
 “Psicologia dell’apprendimento scolastico”di P. Boscolo, UTET, Torino
 “Le parole e la mente” di F. Boshi, l. Aprile, I. Scibetta, Giunti 1992
 “Stili individuali nelle competenze di definizione lessicale” di F. Boschi, l.
Aprile, L. Grassini, Bolettino di Psicologia applicata,200, 11-21.
 “Modelli di sviluppo della competenza lessicale del fanciullo” di f. Boschi, L.
Aprile, I. Scibetta, Età evolutiva, 37, 5-18
 “Logica” di M.L. Dalla Chiara Scabia, ISEDI, Milano
I processi inferenziali nell’ambito della
comprensione del testo
costruzione di percorsi didattici a.s.2010-2011
 Scuole e referenti: coordinamento
I.C.Scuola Città
Pestalozzi Italiano : R. Ristori.
 S.M.S Giotto doc.C.Saletti, B. da Verrazzano doc. D.
Chianese, I.C. Galluzzo doc. M. Casamenti e A. Totaro,
S.M. Coverciano doc. M.L. Bellatreccia, I.C. Don Milani
doc.L.Socci, D.Cmpagni doc. A.L. Spanu, Puccini Sec.I
Grado doc. M.G. Marcucci, G.La Pira doc. S.Rossi e G. Tosi,
I.C Puccini doc. D.Cellerini, I.C Scuola Città Pestalozzi doc.
M. Monnecchi e R.Ristori
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Presentazione Convegno giugno2011di Microsoft Office PowerPoint