VANGELO DI LUCA
Luca, scriba mansuetudinis Christi, scrittore della tenerezza di Cristo, lo definisce
Dante. I racconti che fanno la poesia del natale sono suoi. Suo è il ricordo più ampio
e affettuoso di Maria di Nazaret e di tante donne che servono Gesù. Presenti solo in
Luca sono la parabola del Padre misericordioso e del Buon samaritano, l’attenzione
ai poveri, la vicenda del buon ladrone ed Emmaus. Per il suo vangelo dell’infanzia,
per le sue scene di perdono, per il clima di serenità e di gioia è l’evangelista che ha
più profondamente inspirato l’arte religiosa di tutti i tempi.
Il vangelo di Luca è la prima parte di un’opera che include in un secondo tempo gli
Atti degli Apostoli. L’autore del terzo vangelo lo si identifica generalmente con il
medico Luca, convertito dal paganesimo, buon amico di Paolo e suo compagno nei
viaggi e nel suo soggiorno a Roma. Luca scrive più o meno intorno all’anno 80 per
comunità della Grecia. Dedica il suo scritto a Teofilo, un personaggio sconosciuto.
In lui dobbiamo vedere quei cristiani che provenivano dal paganesimo e dalla cultura
ellenistica. A Luca interessano di più quei pagani e meno gli ebrei e i loro problemi
specifici. Non sono questi che preoccupano l’autore, ma l’umanità in generale. Il
vangelo di Luca comprende 24 capitoli.
Anche il vangelo di Luca si ispira a quello di Marco, sia nella strutturazione da cui
dipende per la cronologia e la geografia, come pure nel contenuto narrativo. Ciò
che Luca riceve da altre fonti, lo colloca, come Matteo, dentro questa cornice. Altra
fonte di Luca sono i loghia, discorsi o detti di Gesù e probabilmente la stessa Vergine
Maria; e proprio suo è il vangelo dell’infanzia. Colloca la sua narrazione nella
cornice della storia universale, facendo opportuni riferimenti alla storia di Roma; e
scrive in buono stile. Tuttavia il suo racconto non è profano, ma storia sacra, una
storia integrale, con Dio e gli uomini come protagonisti. Luca la divide in due tempi:
il tempo di Gesù (nel vangelo) e il tempo dei testimoni (negli Atti). Il suo interesse,
più che documentale, è kerigmatico: proclama un messaggio, insegnando quando
Gesù ha fatto per gli uomini. Luca è il teologo della storia della salvezza.
Per Luca Gesù è il salvatore del mondo, colui che libera tutti gli uomini da ogni sorta
di male. In Gesù, Dio visita il suo popolo e gli manifesta il suo amore. Tuttavia
popolo di Dio non è solo il popolo ebreo, ma tutti i popoli. Luca non perde
occasione per professare l’universalismo della salvezza, offerta specialmente a
coloro che più ne hanno bisogno. Di qui la sua speciale attenzione per la causa della
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donna e l’insistenza sulla predilezione di Gesù per i piccoli e i poveri. Dio rivela in
ciò, per mezzo di Gesù, la sua infinita misericordia, un affetto divino per i poveri in
spirito.
Nel vangelo di Luca, attira l’attenzione il fatto del costante riferimento allo Spirito,
forza divina che opera in Gesù, nei suoi discepoli, nel mondo. Attraverso l’opera
degli Apostoli questa forza porta il messaggio di Gesù fino ai confini della terra.
Esplose un giorno in Gerusalemme, centro degli avvenimenti della salvezza; ma di lì
si propagò per il mondo intero. Il Gesù di Luca, come quello di tutti gli evangelisti, è
contemplato nella prospettiva della pasqua di risurrezione. Quell’avvenimento è il
centro dal quale si può capire l’intera storia della salvezza, nel suo passato, presente
e futuro.
Luca testimonia soprattutto, con delicata finezza, la misericordia di Dio che si fa
uomo per comunicare agli uomini la sua grazia, a comunicare dal perdono (Lc 15).
Peculiare è la sua sottolineatura della destinazione universale della salvezza in
Cristo. In questa direzione vanno le parole di Simeone (Cf. Lc 2, 22), la genealogia di
Gesù fatta risalire fino ad Adamo (Lc 3,38), l’interesse di Gesù per i non ebrei, come
il “samaritano” assunto a simbolo dell’amore cristiano (Lc 10,37), l’annunzio che “il
perdono dei peccati e la conversione saranno predicati a tutte le genti (Lc 24,47).
CARATTERISTICHE LETTERARIE
Poiché ha raccontato non solo la vita di Gesù, come gli altri evangelisti, ma anche la
storia della Chiesa nascente, Luca può essere definito giustamente il primo storico
del cristianesimo. Il suo metodo di lavoro è quello di uno storico scrupoloso che fa
ricerche complete e serie.
Scrittore di talento, Luca dimostra la sua padronanza del greco, giocando su vari
registri di quella lingua nel suo racconto.
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Lc 1, 26-38: Il racconto dell’annunciazione
Lc 4, 15-44: La predicazione di Gesù a Nazaret.
Lc 6, 17-49: L’insegnamento di Gesù: il discorso della pianura
Lc 7, 2-10: La guarigione del servo del centurione.
Lc 7, 36-50: il banchetto in casa di Simone e la peccatrice
6. Lc 9, 22-23: 9, 44-45; 12,50; 13,32-33; 17,20-25; 18,31-34: Gli annunci della passione
7. Lc 9, 26-38: Il racconto della trasfigurazione
8. Lc 14, 1-24: Banchetto in casa di un capo dei farisei.
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9. Lc 15, 1-32: Le parabole della misericordia
10.Lc 19, 1-10: Gesù va da Zaccheo
11.Lc 19, 28-40: L’ingresso di Gesù a Gerusalemme
12.Lc 20, 9-19: La parabola dei vignaioli omicidi
13.Lc 22, 14-23,56: Il racconto della passione
22, 14-38. Sotto il segno dell’annuncio: la celebrazione della Pasqua
22, 14-20: Istituzione dell’eucaristia
22, 21-23: Annuncio del tradimento
22, 24-30: Insegnamento sul servizio e annuncio del posto riservato ai discepoli nel regno
22, 31-34: Annuncio del rinnegamento di Pietro
22, 35-38: Annuncio dell’imminenza della prova
22, 39-46: La preghiera di Gesù al monto degli Ulivi
22, 47-71: Gli annunci si realizzano
22, 47-53: Arresto di Gesù, tradito da Giuda
22, 54-65: Rinnegamento di Pietro
22, 66-71: Comparsa davanti al sinedrio
23, 01-25: Il processo
23, 01-07: Davanti a pilato
23, 08-12: Davanti a erode
23, 13-25: Davanti a Pilato e condanna
23, 26-32: Sulla vi del calvario, predizione su Gerusalemme
23, 33-56: Morte e sepolture di Gesù
23, 33-43: Crocifissione
23, 44-49: Morte
23, 50-56: Sepoltura
14.Lc 24, 13-35: Sulla strada di Emmaus
Il card. Carlo Maria Martini propone questa struttura, evidenziando la centralità di
Gerusalemme:
1. Il Vangelo, lieto annuncio della salvezza, è rivelato prima in Gerusalemme: cc.
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2. Poi in Galilea: 3, 1-9,50
3. Gesù ritorna a Gerusalemme per compiere la salvezza: 9,51-19,27(il grande
viaggio).
4. La salvezza si compie a Gerusalemme: 19,28-24,53(passione, morte,
risurrezione).
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I PRINCIPALI TESTI PROPRI DEL SOLO LUCA
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Prologo: 1, 1-4;
Vangelo dell’infanzia cc. 1-2(linea mariana rispetto a Mt 1-2);
Manifesto di Nazaret: 4,16-30;
Discorso della pianura (= Mt: montagna) 6, 20-49;
Nain: 7, 11-17;
Il perdono della peccatrice sconosciuta: 7, 36-50,
Le donne attorno a Gesù: 8, 1-3;
La missione dei 72 discepoli: 10, 1-2;
La parabola del buon samaritano: 10, 36-42;
La parabola della misericordia: c.15; del ricco epulone: 7, 11-19; del fariseo e
pubblicano: 18, 9-14;
Zaccheo: 19, 1-10;
Il sudore di sangue: 22, 43-44;
Il buon ladrone. 23, 39-43;
Emmaus: 24, 13-35 e l’Ascensione: 24, 50-53.
La tradizione patristica ha unanimemente riconosciuto in Luca l’autore del terzo
vangelo e degli atti degli apostoli. La testimonianza più antica è quella di Ireneo:
“Luca, compagno di Paolo, consegno in un libro il vangelo che quest’ultimo
predicava”. Anche Clemente di Alessandria, Origene e Tertuliano attestano lo stesso.
In oltre Paolo per ben tre volte, indica Luca come uno dei suoi compagni.
Gesù è certamente al centro della costruzione di Luca, ma una città vi occupa un
posto determinante: Gerusalemme. È verso di essa che è orientato il vangelo ed è a
partire da essa che si svolgeranno di Atti degli Apostoli. Infatti, a Gerusalemme
termina il vangelo, con la passione, le apparizioni del Risorto e l’ascensione, e a
Gerusalemme cominciano gli Atti degli Apostoli con un nuovo racconto
dell’ascensione e l’evento della pentecoste.
ALCUNI TEMI.
Compreso nel quadro dell’impero romano, il racconto di Luca è attraversato dalla
questione della relazione fra giudaismo e cristianesimo, anzi, più in particolare, dalla
questione dell’accoglienza riservata alla salvezza di Dio offerta in Gesù Cristo. Fin
dall’inizio del vangelo, le parole profetiche di Simeone (2, 34-35) annunciano che
colui che è venuto a proclamare la parola di Dio e la sua offerta di salvezza a tutti gli
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uomini non sarà ben accolto dal suo popolo. Poi, in occasione della predicazione di
Gesù a Nazaret – una scena che Luca pone all’inizio del suo ministero pubblico (Lc
4,16-30) , i compaesani di Gesù si dimostrano ostili nei suoi riguardi, quando egli,
ricordano i profeti Elia ed Eliseo, annuncia loro che deve portare la buona novella
anche ai pagani.
GESÙ
In quanto salvatore, Gesù è per Luca soprattutto il messaggero della misericordia di
Dio. Non sorprende quindi che il suo vangelo, più degli altri, manifesti la tenerezza e
la bontà di Dio: La parabola del figliol prodigo (15,11-32); l’incontro fra Gesù e
Zaccheo (19,1-10); la preghiera di Gesù al Padre per i suoi carnefici (23,34); la
promessa del paradiso al buon ladrone (23,43). Interamente abbandonato nella
mani del Padre (2,49); con il quale è continuamente in preghiera (3,21; 5,16; 6,12;
9,18); Gesù rivela il mistero dell’amore di Dio per i peccatori e la sua gioia piena per
un solo peccatore che si converte. Vangelo della tenerezza di Dio, il Vangelo di Luca
è anche il vangelo della gioia messianica e della lode a Dio. Mentre Matteo è grave,
Marco menziona la gioia una sola volta (Mc 4,16), Luca pone l’accento sulla gioia
messianica che irrompe nei racconti dell’infanzia e traspare in molte pagine del suo
racconto.
Infine, Luca elimina volutamente tutto ciò che, in un modo o in un altro, gli sembra
contrario alla dignità di Gesù.
Anche il racconto della passione risulta
profondamente trasformato: invece di cadere a terra, Gesù, più nobilmente, si
inginocchia (22,41) e la sua agonia, sostenuta dalla preghiera, diventa il modello
della lotta cristiana. Luca no menziona gli sputi su Gesù e non ricorda neppure la
flagellazione e l’incoronazione di spine. Mitiga gli insulti ai piedi della croce e al
grido del sal 22 preferisce la preghiera di abbandono nelle mani del Padre (23,46).
In precedenza, sempre preoccupato di togliere tutto ciò che poteva offendere il
buon nome di Gesù, aveva omesso la scena nella quale i suoi famigliari affermavano
che era impazzito (cf. Mc 3,21) e le parole di Gesù riguardo all’ignoranza della
parusia da parte del Figlio dell’uomo (Lc 21, 33).
I DISCEPOLI
Luca dimostra la stessa preoccupazione nei riguardi dei discepoli, che tratta sempre
con molto riguardo e rispetto. Tralascia tutto ciò che gli sembra poco conforme
all’immagine che vuole trasmettere: l’appellativo satana data da Gesù a Pietro (Mc
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8,33); la predizione dell’abbandono da parte di tutti i discepoli (Mc 14,27);
l’assopimento di Pietro, Giacomo e Giovanni per la terza volta di Getsemani (Mc
14,40). Ma, lungi dal curarsi della sensibilità di chi vuole seguire Gesù, Luca
accentua la necessità della spoliazione liberatrice: i primi discepoli hanno lasciato
tutto quando Gesù li ha chiamati (5,11; 14,33); bisogna prendere la propria croce
ogni giorno (9,23) e rinunciare a tutti i propri beni (14,33). Nel vangelo di Luca c’è
anche la lista più completa dei parenti da odiare e da non preferire all’amore del
Signore (14,26; 18,29). Infine, più degli altri evangelisti, Luca denuncia il pericolo
delle ricchezze e sottolinea la necessità della rinuncia (6,24-25; 12,13-21; 21,1-4). Il
tutto viene compendiato in un avverbio: oggi (2,11; 3,22; 5,26; 13,32; 19,5; 23,43).
Infatti, per Luca la buona notizia di Gesù, salvatore, deve essere ascoltata e accolta
oggi.
LO SPIRITO SANTO
In questa rapida presentazione manca un attore essenziale, perché, senza di lui, non
vi sarebbe stata né la chiesa né l’annuncio del vangelo: lo Spirito Santo. Già
presente nel vangelo (1,15.35.67; 2,25-27; 3,22; 4,1.14; 10,21; 11,13), viene
ricordato non meno di 70 volte negli Atti degli Apostoli. Anima della vita
comunitaria e del movimento missionario, non si dà pace finché la salvezza di Dio
non sia annunciata a tutti. Ogni comunità cristiana deve quindi affidarsi alla libertà
dello spirito, dello spirito che soffia dove vuole e non si lascia imprigionare in
nessuna pratica e in nessun insegnamento.
UN CONFRONTO CON MARCO E MATTEO
 Luca aggiunge il vangelo dell’infanzia
 Luca non richiama i diversi viaggi di Gesù per la Galilea e nella Decapoli,
perché per lui esiste praticamente un unico viaggio, dalla Galilea a
Gerusalemme, lungo 10cc: è detto il grande viaggio lucano, in cui egli raduna
tanta parte del suo materiale evangelico.
 Luca pare ignorare altri luoghi che non siano Gerusalemme, sicché il suo
vangelo parte dalla città santa e ivi termina (Luca non riferisce apparizioni del
Risorto in Galilea);
 Matteo ha cinque grandi discorsi. Luca ha solo quello della montagna e con
notevoli differenze (Cf. Lc 6, 20-49 con Mt 5-7).
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Una cosa è certa: il terzo vangelo va letto unito agli Atti. Dall’insieme si ottiene una
interessante visione: il progetto lucano. Un avvenimento occupa ormai il piano di
Dio: la pasqua di Gesù a Gerusalemme. La città santa è il sacramento per eccellenza
della salvezza di Dio nella Bibbia. Dalla Pasqua parte la Chiesa (At 2, 42).
Gesù morto e risorto è dunque al centro non solo del Vangelo, ma anche degli Atti.
Il suo viaggiare così tipico del Vangelo si prolunga nei grandi viaggi missionari degli
apostoli. La sua “via” di vita si fa la via dei discepoli.
Perché Kyrios, Gesù rappresenta l’oggi, l’attualità della salvezza di Dio (tema caro
all’evangelista Luca). La potenza di Dio, lo Spirito Santo, assiste e guida la Chiesa
(Pentecoste).
Luca sa che la causa di Gesù continua nella missione della Chiesa. Riconosce che la
storia di Gesù e della comunità cristiana è preceduta da quella di Israele. Il tempo
della chiesa e il prolungamento sacramentale di Israele tramite Gesù. È la sua
missione palestinese che continua nella missione della Chiesa fino ai confini del
mondo.
Luca insiste sulla conversione come atto che inaugura la vita del discepolo: 5, 32; 7,
36-50; 13, 1-5; 16, 27-31… Sottolinea una pratica austera di vita: accento sulla
povertà (6, 20-24), sull’elemosina (11, 11; 12, 33; 19, 6), sul distacco totale (9, 23;
12, 15s), sulla pazienza nelle prove (8, 13; 21, 19.34). Eppure tutto ciò è proposto in
un clima paradossale di gioia (1, 14-28; 2, 10; 6, 23; 8, 13; 24, 52) e affidandosi come
Gesù alla preghiera: in Lc si dice 15 volte che Gesù prega e fa pregare (11, 1-13; 18,
1-8; 21, 36; 22, 40-46; 24, 53). In primo piano, come modello di discepolo adulto, c’è
Maria, così intensamente presente alla nascita di Gesù (Lc cc. 1-2) e della Chiesa (At
1, 14).
IN SINTESI
Forse nessun evangelista ha messo così ben in risalto le esigenze dell’appello di
Gesù. Queste vengono sottolineate con molto realismo nei racconti di vocazione e
di conversione. Fra gli insegnamenti di Gesù, Luca ha ritenuto le frasi più incisive.
Mette anche in rilievo l’essenziale della vita dell’autentico discepolo. Pensa al
credente impegnato nella vita quotidiana con i suoi compiti e i suoi obblighi.
Tuttavia egli presenta la vita cristiana con tono di cordialità.
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Il Vangelo secondo Luca