Recensioni > Radio TV - Internet > Cultura - Giovedì 20 Settembre 2012, 19:46 www.lindro.it Falling Skies: Famiglia postapocalittica Falling Skies narra le avventure postapocalittiche di Tom Mason e famiglia, un insegnante di storia che si ritrova a combattere per i propri affetti e la propria specie" Giovanni Bonaiti Pedroni Si è da poco conclusa la seconda stagione, eppure già è in produzione per il 2013 la terza serie di Falling Skies, serie americana prodotta dalla Dreamworks di Stevan Spielberg e distribuita negli USA sulla rete via cavo TNT, divenuta nel giro di breve tempo un prodotto televisivo alquanto discusso (nel bene e nel male) nell’annata 2011-12. Con una media spettatori USA di 5,9 milioni di media, Falling Skies nasce con la pretesa di presentarsi come un prodotto sci-fi altamente innovativo, mischiando il tema tanto caro a Spielberg degli alieni con un vero e proprio family drama caratterizzato da elementi d’innovazione. L’esperimento, si vedrà, ha successo solamente in parte, pur divenendo uno show comunque sia di successo e che vanta un buon seguito di telespettatori. La storia è ambientata in un ipotetico presente post-apocalittico: la Terra è stata invasa da pochi mesi da una misteriosa razza aliena, denominata Skitter, che ha distrutto le principali città, ucciso milioni di persone e, soprattutto, ridotto in schiavitù gran parte dei giovani terrestri attraverso un “impianto”, un essere vivente che si fonde con la colonna vertebrale degli esseri umani, che ha il potere di rendere le persone completamente soggetti agli Skitter. Le orribili creature a sei zampe sono scortate dai Mech, dei robot giganti di star warsiana memoria, delle vere e proprie armi di distruzione di massa al servizio degli Skitter. Il protagonista delle vicende di Falling Skies è Tom Mason, un professore universitario di storia che diventa, grazie al proprio amore per la libertà e all’istinto di sopravvivenza, uno dei principali combattenti della Seconda Massachussetts, uno dei pochi gruppi di umani sopravvissuti, una vera e propria resistenza. Attorno a Tom trovano poi spazio Hal, Mat e Ben, i tre figli, che divengono insieme a lui la spina dorsale dell’intera struttura narrativa. È la famiglia di Tom la vera protagonista dell’intera serie, andando ad identificare spesso e volentieri le proprie azioni con quelle dell’intera squadra di sopravvissuti. Ogni puntata si snoda attraverso lotte per la sopravvivenza e speranze, in una serie interminabile di eventi più o meno dolorosi. In particolare, la figura di Ben è quella più tormentata, in quanto ragazzo sottoposto al 1/3 Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale reperibile al link http://www.lindro.it/cultura/2012-09-20/10708-falling-skies-famiglia-postapocalittica L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l. Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati Recensioni > Radio TV - Internet > Cultura - Giovedì 20 Settembre 2012, 19:46 www.lindro.it trattamento dell’impianto, che, nonostante sia stato liberato dalla creatura aliena ospite grazie all’intervento del padre, ne viene contagiato, acquisendo particolari poteri che lo rendono di fatto umano solo per metà. Come si accennava in precedenza, Falling Skies cerca di battere un tema da sempre molto caro a Spielberg: la presenza sulla Terra degli alieni, che in questo caso va a coniugarsi con un’altra tematica fortemente sentita dal regista americano: la centralità degli affetti familiari. Un recente tentativo è stato il poco fortunato Terra Nova (non a caso, sempre della stessa produzione), prodotto azzardato, in quanto vera e propria serie kolossal dal punto di vista economico, ma che ben poco aveva da offrire a livello di plot. Il punto di partenza di Falling Skies sembra essere a prima vista lo stesso: alla famiglia di profughi di Terra Nova si sostituisce la famiglia di “nuovi nativi” - come essi stessi amano definirsi -. La prima impressione potrebbe far venire in mente un vero e proprio family dramma, semplicemente corredato di elementi alieni e la presenza di un universo più grosso di quel che potremmo immaginarci. In realtà, però, questa è solo la prima impressione. Tom Mason (interpretato dal mitico Noah Wyle, il dott. Carter di ER) gioca però qualche carta in più, cercando di fidelizzare lo spettatore attraverso l’introduzione di due elementi nuovi, completamente esterni al genere fantascientifico, che ne fanno la differenza: l’idea di cultura e di integrazione umana. Anzitutto il concetto di cultura: il protagonista è un professore di storia e questo non è un caso. È incredibile osservare Tom che durante la preparazione agli attacchi alieni arringa i compagni impartendo loro lezioni sulla Guerra d’Indipendenza americana, non a caso citata molte volte per l’evidentissimo parallelo. La lotta contro gli alieni viene a prendere le sembianze di una storia americana che torna a ripetersi. A volte il professore viene bonariamente desiro persino dai propri figli, che conoscono ormai le sue “lezioni” a memoria, ma che non per questo rinnegano l’importanza della storia e cultura da cui scaturiscono. Il vivere dei sopravvissuti diviene così un continuo ribilanciarsi tra passato e futuro, tra valori ideali a cui rifarsi (il mito delle origini!) e speranza di un avvenire migliore. Vi è poi un secondo fondamentale concetto, quello dell’integrazione umana: spesso e volentieri ci si sofferma molto sulla vita dei sopravvissuti, lasciando sullo sfondo gli attacchi e le fughe, che divengono un semplice espediente narrativo per il proseguo della storia. Se con il concetto di cultura prevalgono passato e futuro, qui emerge in tutta la sua forza il concetto di presente: il rapporto tra le persone, il loro senso di fratellanza e di sacrificio sono messi al centro. Non viene quasi mai posta al centro l’azione violenta contro gli alieni, ma un ricco mosaico della nuova società, che, nella difficoltà, sa ritrovare un senso forte di integrazione, muovendosi come un gregge unitario e lasciando perdere le proprie differenze a favore delle somiglianze. In tutto questo la famiglia di Tom diviene il vessillo, il simbolo di questo senso nuovo di intendere l’umanità, che diviene una grande famiglia. Il vero nodo centrale di discussione di questo telefilm, punto di forza e debolezza allo stesso punto. Come si diceva però all’inizio, infatti, Falling Skies riesce nella propria mission solamente in parte, andando ad impantanarsi proprio all’interno del proprio punto di forza: la famiglia. Se infatti Tom e i figli rappresentano il fulcro dell’intera narrazione, in quanto portatori di cultura ed umanità, dall’altra risulta piuttosto improponibile che il centro di tutta la Seconda Massachussets sia la loro famiglia, a discapito del resto dei sopravvissuti. È palese - almeno all’inizio - l’assenza di un cast di spessore oltre i Mason, come se il resto fosse semplicemente 2/3 Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale reperibile al link http://www.lindro.it/cultura/2012-09-20/10708-falling-skies-famiglia-postapocalittica L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l. Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati Recensioni > Radio TV - Internet > Cultura - Giovedì 20 Settembre 2012, 19:46 www.lindro.it un’estensione del clan. Le persone vanno e vengono. Muoiono, sopravvivono, lottano. Ma è difficile sentirsi empatici con dei personaggi che risultano troppo spesso piatti e poco presenti sul lungo andare della narrazione. È come se, in maniera molto innaturale, tutta l’umanità, con la sua voglia vitale, si trovasse impastata in alcuni ruoli che, paradossalmente, rendono questi combattenti per la libertà degli schiavi della storia. La famiglia cambia il suo volto per sempre e diviene la famiglia post-apocalittica. Un’entità che condensa in sé passato, presente e futuro. Un ritorno all’idea originaria di clan, di popolo omogeneo, che però rischia, per il futuro, di divenire nuova dittatura, narrativa e metanarrativa. Un rischio che però è accettabile, davanti all’insieme di elementi sottolineati che fanno senz’altro di questa serie un prodotto di ottima realizzazione, sebbene – lo si conceda – con qualche pecca all’interno del proprio plot. Ma forse è proprio questo che piace al pubblico: il ritorno dell’eroe indomito - un mito per certi versi senza fine -. Un modello universale a cui ispirarsi e che permetta di avere, per una volta tanto, una certezza nella vita. Figura allo stesso tempo di forza e debolezza per l’essere umano. 3/3 Estratto ad uso rassegna stampa dalla pubblicazione online integrale e ufficiale reperibile al link http://www.lindro.it/cultura/2012-09-20/10708-falling-skies-famiglia-postapocalittica L'Indro è un quotidiano registrato al Tribunale di Torino, n° 11 del 02.03.2012, edito da L'Indro S.r.l. Copyright L'Indro S.r.l. Tutti i diritti riservati Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)