Diocesi di San Severo
Comunicato Stampa
Gli auguri di S.E. Mons. Lucio Angelo Renna, alla comunità
diocesana: “Fare Pasqua”, tutti insieme.
<< Fare Pasqua non è comporre poesie ipocrite e strappalacrime, né raccontare
una fiaba di tanti secoli fa, né commuoversi al ricordo di eventi passati che non
riescono comprensibili, anche se il nostro momento storico ne è colmo
all’inverosimile.
Fare Pasqua non è accostarsi per una benedizione al confessore e, quindi, al
celebrante per ricevere la particola consacrata.
Fare Pasqua non è il mettere la mano in tasca per trarne qualche spicciolo da
donare con sussiego al primo straccione che incontriamo.
Fare Pasqua non consiste nello scambiarsi gli auguri, banchettare insieme a
parenti e amici e, il giorno dopo, fare una scampagnata.
Fare Pasqua è molto di più; è un evento esistenzialmente sconvolgente; è un
passaggio (il termini pasca significa passaggio) o molti passaggi da compiere, nella
luce sfolgorante della Risurrezione di Cristo, vero Dio e vero uomo, preceduta
dall’oscurità di un venerdì che l’umanità dimenticherebbe volentieri ma non può,
anche perché di venerdì un po’ come quello ne stiamo vivendo, in un crescendo
esponenziale, anche oggi. Venerdì di buio, di terrore, di tradimento, di morte descritto
nelle pagine tetre del diario dell’umanità. Ma nonostante tutto, arde nel cuore del
credente una certezza: Cristo è con noi e per noi l’Uomo-Dio che continua a donarsi
perché possiamo avere la vita in abbondanza, la vita nuova.
Fare Pasqua è accogliere il giorno creato dal Signore; il primo mattino del
mondo; il giorno nuovo che inaugura un mondo nuovo.
Pasqua è infatti il primo giorno della creazione nuova; il giorno del passaggio.
Istigati dal divisore, avevamo inventato le tenebre. Cristo ci offre il passaggio alla
luce. Avevamo ideato meschinità, peccati, immondizia. Cristo ci dona l’acqua della
purificazione. Cercavamo, forse senza rendercene conto, la morte. Cristo ci fa dono
della vita vera. Avevamo riempito il nostro cuore di odio. Cristo ci concede il
perdono. Noi lo avevamo catturato, processato, condannato, crocifisso e mandato a
morte.
Fare Pasqua, significa passare dalla terra della schiavitù alla terra promessa;
dalle angustie dell’egoismo, al regno della solidarietà e della gratuità. Cristo ci
incarica a portare a tutti, parenti, conoscenti, amici, l’incredibile e lieto annuncio
della risurrezione, di un sepolcro vuoto, di una pietra rotolata, unitamente al
messaggio che la sua resurrezione è questione di vita o di morte, alla quale possiamo
partecipare anche noi; anche noi abbiamo la stupenda possibilità di essere vivi grazie
al Vivente. Papa Francesco ha più volte ricordato che il cristiano non deve e non può
conserva un volto da quaresima o da venerdì di morte; ma un volto pasquale. L’unica
strada verso la Pasqua è quella scomoda della croce, del Venerdì santo.
Augurare Buona Pasqua significa quindi augurare un autentico cammino di
passaggio. Maria, madre dei risorti, accendi anche nei nostri cuori stanchi l’ansia e la
gioia di questo strepitoso evento, che faccia rotolare le pietre dalle tombe delle nostre
paure, egoismi, conflitti; e ci aiuti a cantare, con voce e cuore nuovi, la gioia di
ricominciare >>.
San Severo lì, 2 aprile 2015
Giovedì Santo
Direttore Ufficio Comunicazioni Sociali/Addetto Stampa della Diocesi
dott. Beniamino PASCALE
Relazioni esterne e comunicazione: dott. Beniamino Pascale
mobile: 3472318523 - [email protected]
Curia Vescovile-Uffici diocesani, via Soccorso nr. 38
71016 - SAN SEVERO (FG)
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