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22 dicembre 2013
S. NATALE 2013 le Messe in Duomo
Piazza Duomo 5
53100 Siena
tel. 0577/42020
fax 0577/281840
S. Natale 2013: le celebrazioni in Cattedrale
e Liturgie del Tempo di Natale saranno presiedute in Cattedrale
Lcalendario:
da Mons. Arcivescovo secondo il seguente
Notiziario locale
Direttore responsabile
Andrea Fagioli
Martedì 24 dicembre, ore 24.00: S. Messa nella Notte di Natale.
Mercoledì 25 dicembre, ore 11.00: S. Messa del Giorno di Natale.
Martedì 31 dicembre, ore 18.00: S. Messa di ringraziamento col
canto del Te Deum.
Mercoledì 1 gennaio, solennità della SS. Madre di Dio, ore 18.00:
S. Messa per la pace.
Reg. Tribunale Firenze n. 3184
del 21/12/1983
PRIMO PIANO I principali articoli di questo numero
il SAGRATO
Oltre la ragione e il sentimento
DI
«Le risposte ai problemi
arrivano dal Vangelo»
L’acqua viva disseta
l’uomo di ogni tempo
Natale solidale: a Colle
il pranzo della carità
di MARCO PIERACCIOLI
di GABRIELE ROMALDO
di LODOVICO ANDREUCCI
a pagina II
a pagina III
a pagina V
S. Natale 2013
Il messaggio
di Natale
dell’Arcivescovo
«Dio è con noi»
DI
MONS.ANTONIO BUONCRISTIANI
iamo di nuovo al Natale che, portando
con sé le origini della nostra storia
personale e comunitaria, nel cuore
dell’inverno, riscalda gli affetti del
nostro cuore presentandosi come festa della
vita e dell’amore e quindi anzitutto della
famiglia e dei bambini.
Il Natale anche per i non credenti è un
avvenimento epocale che ha segnato
indelebilmente la storia umana. Quello che
per i cristiani è il mistero più grande della
loro fede (Dio che «si è fatto carne»), per
tutti gli uomini è l’inizio di un concetto
diverso di divinità, e per questo mi piace
ricordare un’affermazione del Mahatma
(grande anima) Gandhi: «Senza dubbio il
Cristo storico è vero. Non si può negare
l’autenticità delle testimonianza dei suoi
apostoli che ne hanno riferito le parole e le
azioni. Ma la storia del Cristo è più vera
della verità storica: essa incarna la legge
eterna dell’amore. […] Cristo è la più grande
sorgente di forza spirituale che l’uomo abbia
mai conosciuto. Egli è l’esempio più nobile
di uno che desidera dare tutto senza
chiedere nulla».
S
Dal credere nella paternità universale di Dio
è scaturita l’evidenza dell’uguaglianza di
tutti gli uomini senza distinzione di sesso,
di razza, di religione o condizione sociale.
Superando evidentemente le contraddizioni
culturali storiche, questo principio conduce
- su ogni fronte possibile - alla ricerca
continua della solidarietà, della giustizia e
della pace. Anche chi non ha la fede non
può fare a meno di dover ammettere che
proprio questo messaggio cristiano ha
segnato una decisiva svolta nella storia
umana che con la Dichiarazione universale
dei diritti dell’uomo, pur con tante concrete
lacune, è oramai diventato un patrimonio di
valori per l’intera umanità.
Nella povertà e nel silenzio di Betlemme
«Dio si nasconde. Non ci abbaglia con lo
splendore della sua grandezza. Non ci
costringe con la sua potenza ad
inginocchiarsi davanti a lui. Vuole che tra
noi e lui ci sia il mistero dell’amore, che
presuppone la libertà. Vuole che ci sia
l’attendersi, il cercare, l’andare e il trovare
dai quali sorge di nuovo da ogni creatura
quel "sì" all’amore che in essa rappresenta il
mistero peculiare ed eterno» (Benedetto
XVI).
Come ha scritto recentemente Papa
Francesco nell’esortazione Evangelii
gaudium: «La gioia del Vangelo riempie il
cuore e la vita intera di coloro che si
incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano
salvare da lui sono liberati dal peccato, dalla
tristezza, dal vuoto interiore,
dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre
nasce e rinasce la gioia. (…) Gesù Cristo ti
ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso
è vivo al tuo fianco ogni giorno, per
illuminarti, per rafforzarti, per liberarti».
Questo è l’annuncio sostanziale che la
Chiesa deve proclamare e testimoniare.
Il Papa sottolinea con insistenza come ogni
essere umano è «creato per la gioia, ed è alla
ricerca della gioia, della vera gioia» che deve
concretizzarsi nell’incontro, nella
condivisione nel dialogo e nella
riconciliazione. «Noi sappiamo quanto le
donne e gli uomini del nostro tempo
abbiano bisogno di trovare sulla propria
strada persone davvero fraterne che possono
donare loro una speranza per l’avvenire». Ed
è compito di noi cristiani comunicare,
testimoniare e portare la gioia.
Continua a pagina II
CARLO VALERIO BELLIENI
IL REALISMO
a parola famiglia viene da famulus, cioè coloro che
collaborano all’andamento della casa. La parola
matrimonio, invece, deriva dal latino matrimonium, ossia
dall’unione di due parole latine: mater, madre, genitrice e
munus, compito, dovere; il matrimonium era nel diritto
romano un "compito della madre", intendendosi il
matrimonio come un legame che rendeva legittimi i figli
nati dall’unione. Analogamente la parola patrimonium
indicava il "compito del padre" di provvedere al
sostentamento della famiglia. La famiglia ha dunque la
sua radice storica in una separazione complementare dei
compiti tra uomo e donna, e nella protezione del debole
che, un tempo, era per definizione la donna e il figlio. La
società è cambiata e mentre la donna si è ben emancipata
socialmente, il figlio è restato il soggetto fisiologicamente
debole, e per questo è il fulcro della ragione d’essere della
famiglia, ne costituisce la definizione. Altre forme di
convivenza, che non prevedono almeno come possibilità
il concepimento di figli e che non sono contrattualmente
fondate in maniera da non essere scioglibili con un
semplice saluto non hanno questa caratteristica "
figliocentrica" e dunque sono rispettabili ma non sono
una famiglia in senso stretto.
L
LA RAGIONE
Cosa ci importa realmente della famiglia? È un legame
naturale indissolubile quello che lega i genitori ai figli,
anche nelle famiglie più burrascose e disorganizzate ed è
un legame che crea benessere; per questo la società ha
interesse di tutelarlo e di agevolarlo. Il legame tra uomo e
donna nel matrimonio, pur non essendo genetico, non ha
solo una funzione di contratto, ma di parabiosi, cioè di
somministrazione reciproca di vita. In altre parole, chi si
sposa acquista una natura diversa, perché allarga il suo
essere al coniuge.
Tutelare la famiglia rispetto ad altre forme di vita in
comune? Certo il matrimonio può diventare una
caricatura e spesso lo è diventato, quando le due
dimensioni ( classicamente definite eros e agape) "si
distaccano completamente l’una dall’altra", cosa che
avviene quando la dimensione di contratto prevale.
Questo si è sempre verificato, con matrimoni combinati,
di convenienza, imposti; ma ora sembra essere la norma.
Allora altre forme di presenza sociale - persone che
scelgono di vivere da sole o coppie che non accettano un
legame stabile - trovano spazio nella società, ma non sono
una famiglia, proprio per l’assenza del concetto di base:
accettare un legame "parabiotico" nell’interesse del più
debole, capace di concepire una vita nuova. La famiglia è
base di consistenza della società, sia per un fatto etico sia
per un fatto economico; per questo sostenere le famiglie e
favorirne la costituzione è un atto che la società fa nel suo
stesso interesse. Una società moderna che non favorisce le
famiglie nella misura della loro numerosità e bisogni è
una società morente, dato che le famiglie ne garantiscono
la forza morale e ne esercitano l’azione di ammortizzatore
economico in momenti di crisi.
Segue a pagina II
il POST - IT
GLI APPUNTAMENTI IN AGENDA
25 DICEMBRE
S. Natale
1 GENNAIO
47esima Giornata della pace
6 GENNAIO
Epifania del Signore
TOSCANA OGGI
II
SIENA COLLE VAL D’ ELSA MONTALCINO
22 dicembre 2013
Arcidiocesi NEWS
Chiusura Uffici di Curia
di Siena - Colle di Val
Llettori
’d’Arcidiocesi
Elsa - Montalcino informa i
di Toscana Oggi che gli uffici
di curia rimarranno chiusi per le
festività natalizie dal 23 al 31
dicembre compresi. Gli uffici
riapriranno secondo il consueto
orario a partire da giovedì 2 gennaio.
Chiusura Archivio
diocesano
diocesano, nell’augurare
Linforma
’aiArchivio
lettori un felice e sereno Natale,
che in occasione delle
prossime festività natalizie rimarrà
chiuso dal 23 al 30 dicembre. A
partire dal 31 dicembre dunque,
l’Archivio tornerà alla sua regolare
apertura al pubblico (martedì e
venerdì dalle 9.00 alle 12.00).
Esercizi spirituali del
Clero
Lecceto di Malmantile
Dal 20 al 24 gennaio 2014
li annuali esercizi spirituali per il
G
Clero dell’Arcidiocesi si terranno
da lunedì 20 a venerdì 24 gennaio
2014 presso l’Eremo di Lecceto di
Malmantile (FI).
Gli esercizi saranno predicati
quest’anno dal Rev. Mons. Marco
Frisina, biblista e musicista della
Diocesi di Roma.
Per informazioni e iscrizioni Sig.ra
Maria Marini (Curia Metropolitana
0577.42020).
■ L’APPROFONDIMENTO Mons. Soldani ci racconta il Sinodo parrocchiale di S. Bartolomeo
«Le risposte
ai problemi
arrivano
dal Vangelo»
DI
MARCO PIERACCIOLI
ono trascorsi più di trenta giorni
dalla sua chiusura, eppure il Sinodo
parrocchiale di San Bartolomeo a
Pilli fa ancora parlare di sé. Merito di
quell’entusiasmo e di quella nuova
energia che ormai da più di un mese si
respirano tra i fedeli. «Il Sinodo ha
rigenerato la nostra comunità» ci racconta
il parroco, mons. Giovanni Soldani, che
poi aggiunge: «durante questo cammino
di conversione pastorale, la parrocchia ha
rinsaldato il suo rapporto col territorio.
Un territorio che oggi è attraversato da
alcuni, gravi, problemi, come dimostra ad
esempio il preoccupante avanzamento
delle nuove povertà; ma che ha al proprio
interno anche le giuste risorse per rialzarsi
e risollevarsi». Riferimento, questo, alla
presenza di quel «laicato attivo» che,
complice il Sinodo appunto, sembra aver
ritrovato l’entusiasmo e la voglia di fare
dei tempi migliori. «In parrocchia ho
sempre potuto contare su un alto numero
di collaboratori; ma durante questo anno
e mezzo di cammino, ho visto in molti
fedeli, anche tra quelli un tempo distanti,
un nuovo spirito, una nuova voglia, un
nuovo desiderio: quello di mettersi a
disposizione della parrocchia in prima
persona. Così come tante sono state
quelle persone, un tempo impegnate nelle
S
«Teen Star»,
educazione
all’affettività.
Il corso per
diventare
tutor
Iscrizioni aperte dal
2 dicembre
al 3 al 6 aprile,
D
presso la «Casa San Francesco» a Colle Val
d’Elsa, si terrà il corso per tutor del programma
«Teen Star», il progetto sull’educazione
all’affettività dedicato ai giovani.
L’iniziativa nasce dall’intesa degli uffici
diocesani di pastorale familiare, giovanile,
catechetica e si avvale dell’esperienza dei
professionisti del Consultorio La Famiglia. Per
maggiori informazioni si consiglia di
consultare il sito www.teenstar.it
GUIDO PRATESI
cco un breve rendiconto della giornata del 30 novembre
E
scorso destinata dalla Conferenza Episcopale Toscana alla
consegna «Ad gentes» degli atti della prima Settimana Sociale
dei Cattolici Toscani.
A dire il vero, data la bruma ed il freddo, la giornata non
sembrava promettere troppo bene ma imperterriti" siamo
arrivati a Pistoia in tempo per partecipare all’inizio dei lavori.
Dico siamo perché erano rappresentate varie Foranie ( Siena,
Val di Merse, Val d’Elsa ,Val d’Arbia e Montalcino) e quindi ci
sentivamo sufficientemente di rappresentare l’Arcidiocesi.
Nel teatro non c’erano i numeri del Maggio scorso ma il
clima era perfettamente identico. Si percepiva chiaramente
che eravamo all’inizio della seconda fase del percorso. Finito
il discernimento si tratta ora di tornare alle Assemblee locali
(da dove avevamo attinto idee e speranze, nel corso del
2012) per portare il "senso" della riflessione fatta in comune
ed elaborata e trascritta negli atti, a favore di tutti.
Dal 2012 ad oggi, la crisi si è diffusa e ormai non c’è più
categoria fuori perimetro: dirigenti ,impiegati, operai e
salariati, operatori del settore pubblico o privato, pensionati
o giovani. Tutti accumunati dalla stessa difficile realtà.
Si tratta, quindi, ora di tornare con il nostro "libretto di idee"
a portare speranza e solidarietà ripartendo dal sociale
(proprio della missione della dottrina sociale della chiesa) e
puntando al bene comune, super partes, per una società civile
Segue dalla prima
Segue dal Sagrato
omenica scorsa ci ha precisato come
D
«quella del Vangelo non è una gioia
qualsiasi. Trova la sua ragione nel sapersi
N
Carlo Valerio Bellieni
caratterizzata da "giustizia
e pace". Concetti
recentemente riportati alla
ribalta dagli interventi di
Papa Francesco
Il Cardinal Betori, nel
breve intervento, ha
sottolineato la dignità del
lavoro che non può a
lungo essere negato, pena
la stabilità sociale. E ci ha
ricordato che la Chiesa,
portatrice di un progetto
«compiuto e aggregante», non può che riproporlo superando
il messaggio riduttivo e divisivo della Tecnica che opera solo
per obiettivi specifici, dove la persona umana è un mero
elemento della formula.
Come ufficio abbiamo programmato il ripetersi degli
incontri nelle varie Foranie (come da progetto del 2012) e ,
grazie agli Amici di Colle Val d’Elsa, che si sono prestati a fare
da batti pista abbiamo già programmato per il 18 gennaio un
pomeriggio di riflessione sugli Atti. Caratteristica degli
incontri sarà l’individuare un progetto concreto e fattibile,
per ogni Zona, in modo di non far passare alcun lasso di
tempo fra la "meditazione" e il tempo della"azione". Per il
mese di febbraio infine è già in preparazione un analogo
incontro a S. Gimignano.
■ SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Il messaggio di Natale dell’arcivescovo Antonio
dal SAGRATO
IL SENTIMENTO
on si può pensare alla famiglia
solo come ad un contratto;
quando se ne parla in questi termini fosse anche per sostenerne l’utilità - si
distrugge l’idea stessa di famiglia. E
paradossalmente non se ne può
parlare solo in termini di "amore" o
"innamoramento", perché ci sono
periodi duri in cui nella famiglia
scoppiano conflitti, pur restando una
famiglia. Si parli allora di famiglia
pensando ad un luogo di accoglienza,
condivisione, costruzione e creazione,
in cui tutti i giorni si cerca di guardare
con uno sguardo positivo al destino
degli altri.
discernimento personale e comunitario;
ed ecco perché la preghiera ha
accompagnato ed accompagna la nostra
missione ed il nostro servizio».
Un servizio verso la collettività che già
oggi può contare su un nutrito gruppo di
volontari e proposte concrete. C’è la
«Banca del tempo», tramite cui ciascun
parrocchiano decide di mettere a servizio
degli altri un po’ del suo tempo e delle
sue capacità; c’è il «Fondo di solidarietà»
pensato in funzione delle famiglie in
difficoltà; e - altro punto non da poco c’è la volontà di ricreare attorno
all’oratorio un luogo sano e propositivo
per i tanti giovani della zona.
Osservazione, riflessione, ma anche
preghiera e condivisione: questo è stato il
Sinodo parrocchiale di San Bartolomeo a
Pilli. Un percorso iniziato quasi un anno
e mezzo fa, preceduto da un lavoro di
indagine e riflessione che ha messo in
evidenza quattro grandi aree sulle quali
intervenire: la famiglia; le nuove povertà; i
giovani e la catechesi degli adulti. Quattro
settori differenti, per un’unica idea di
pastorale: fondata sui rapporti umani,
legata al territorio, animata dai laici e
sostenuta dalla preghiera. Questa è la
nuova strada che passa da San Rocco a
Pilli, un pezzo di mondo a due passi da
Siena che nonostante tutto, cerca di
rialzarsi.
■ SOCIALE Consegnati a Pistoia gli Atti della prima Settimana dei Cattolici dellaToscana
DI
Pastorale GIOVANILE
Associazioni o nei Movimenti, che dopo
molti anni sono tornate a mettersi in
gioco per il bene della comunità».
E per il bene, aggiungiamo noi, anche di
un territorio che, in questi ultimi anni, si
è trasformato velocemente. E non sempre
senza conseguenze. Disoccupazione
tanta; spazi per i giovani pochi; incertezze
sul futuro fin troppe. "Sai che novità"
direte voi. Obiezione accolta. Ma con
riserva. A rendere originale e
sorprendente la storia di questa piccola
porzione di mondo a due passi da Siena
c’è un elemento infatti che non può essere
dimenticato: il legame tra la parrocchia, il
territorio e la sua gente. «Spesso davanti ai
problemi tendiamo a invocare l’aiuto di
qualcuno che sta più in alto: lo Stato, il
Governo e così via. E pretendiamo che
questo qualcuno venga da noi con la
soluzione. Attraverso il Sinodo invece
abbiamo voluto lanciare un messaggio
chiaro a tutti: la parrocchia, che è e che
rimane un punto di riferimento profondo
per l’intera società, vive grazie
all’impegno di tutti. E vive soprattutto in
un tempo attuale, interrogandosi cioè sui
problemi concreti di ogni giorno,
osservandoli e interpretandoli alla luce
della sua fede in Cristo. Ecco perché uno
tra i momenti più importanti del Sinodo,
così come avviene per la Chiesa a livello
universale, è rappresentato dal
accolti e amati da Dio. (…) La sua venuta
in mezzo a noi irrobustisce, rende saldi,
dona coraggio, fa esultare e fiorire il deserto
e la steppa, cioè la nostra vita quando
diventa arida. E quando diventa arida la
nostra vita? Quando è senza l’acqua della
Parola di Dio e del suo Spirito d’amore. Per
quanto siano grandi i nostri limiti e i nostri
smarrimenti, non ci è consentito essere
fiacchi e vacillanti di fronte alle difficoltà e
alle nostre stesse debolezze. Al contrario,
siamo invitati ad irrobustire le mani, a
rendere salde le ginocchia, ad avere
coraggio e non temere, perché il nostro Dio
ci mostra sempre la grandezza della sua
misericordia. Lui ci dà la forza per andare
avanti. Lui è sempre con noi per aiutarci ad
andare avanti. (…) La gioia cristiana, come
la speranza, ha il suo fondamento nella
fedeltà di Dio, nella certezza che Lui
mantiene sempre le sue promesse. (…)
Quanti hanno incontrato Gesù lungo il
cammino, sperimentano nel cuore una
serenità e una gioia di cui niente e nessuno
potrà privarli. (…) quando un cristiano
diventa triste, vuol dire che si è allontanato
da Gesù. Ma allora non bisogna lasciarlo
solo! Dobbiamo pregare per lui, e fargli
sentire il calore della Comunità».
In questo tempo nel quale la crisi
economica e sociale si sta facendo sempre
più dura, è proprio questo il proposito che
la nostra Comunità Cristiana deve far
proprio, riscoprendo i valori più profondi
della propria fede,
impegnandosi ad ogni livello possibile,
comunitario e sociale: una Chiesa con «le
porte aperte, simbolo di luce, di amicizia,
di gioia, di libertà e fiducia (…) che crea
l’incontro e comunica la gioia del Vangelo».
A nome della Chiesa auguro a tutti di
concepire le propria vita come un dono da
trasmettere agli altri per la costruzione di
un mondo migliore. Buon Natale e che il
nuovo Anno sia ricco di bene, ma
soprattutto di serenità e di pace. Che il
Signore ci benedica e ci protegga.
Mons. Antonio Buoncristiani
† Arcivescovo di Siena - Colle di Val d’Elsa Montalcino
SIENA COLLE VAL D’ ELSA MONTALCINO
■ SPIRITUALITÀ Il secondo incontro della Cappella Universitaria sul Vangelo di Giovanni
L’acqua viva
disseta l’uomo
di ogni tempo
DI
GABRIELE ROMALDO
ercoledì 11 dicembre si è
tenuto, presso i locali della
Cappella Universitaria, il
secondo incontro di Lectio
Divina diocesana, illustrato da don
Vittorio Giglio. Il tema della serata, «Se tu
conoscessi il dono di Dio», trae spunto
dal celebre dialogo fra Gesù e la
samaritana, riportato nel quarto capitolo
del Vangelo di Giovanni.
Come fa notare don Vittorio, i primi sei
versetti evidenziano l’aspetto missionario
del racconto: Gesù che è seguito da
numerosi discepoli, guardato con
sospetto e con invidia dai farisei, deicide
di lasciare la Giudea per fare ritorno in
Galilea. «Ma si complica la vita scegliendo
di prendere la strada più lunga. Infatti,
anziché risalire la valle del Giordano,
decide di passare dalla Samaria. Da qui si
capisce il progetto di Dio che mette in
relazione il passaggio in questa regione
del suo Figlio, con la diffusione della Sua
Parola. Un evangelizzazione che però
parte da molto lontano» spiega don
Vittorio. Lontano, non nel senso fisico,
ma perché fra i giudei e i samaritani non
correva di certo buon sangue.
Il fatto che Giovanni ci riporti l’ora esatta
del momento in cui Gesù giunse nella
Samaria e recandosi presso il pozzo della
città di Sicar, non è dovuto ad una
meticolosa precisione dell’evangelista.
«Era circa mezzogiorno» sta a significare
che la scena si svolge nel momento più
caldo della giornata, in cui nessuna
donna si recherebbe mai ad attingere al
pozzo, cosa che invece era usuale fare al
calar del sole, anche semplicemente per
scambiare quattro chiacchiere con le altre
domestiche. «Forse essa voleva
intenzionalmente rimanere da sola illustra don Vittorio -. Il paese è piccolo,
la gente mormora di lei, della sua
situazione che poco più avanti Gesù
smaschererà. Eppure ella incontra questo
straniero. Ed inizia uno fra i dialoghi più
belli del Vangelo di Giovanni. Egli però
non si rivolge alla donna giudicandola
con un atteggiamento di condanna o di
M
22 dicembre 2013
III
dalle CONFRATERNITE
DI
ROBERTO CAPPELLI
auro Guerrini, ex sindaco di Montalcino, è
M
il nuovo Priore della Deputazione della
Madonna del Soccorso.
critica, ma con
amore e
accoglienza».
Lei rimane
meravigliata
dal fatto che un
giudeo chieda
da bere ad una
donna, per di
più samaritana.
Ma Gesù non
entra nella
polemica politico-religiosa e inizia a
rispondere ad essa in modo enigmatico,
suscitando la sua curiosità. La dicotomia
con cui la samaritana si riferisce a Gesù,
chiamandolo prima giudeo, poi Signore e
infine Profeta, fa capire quanto il dialogo
fra i due la colpisca in profondità,
aprendosi sempre di più al confronto con
lui. «Gesù esprime una richiesta decisiva
alla donna: la invita a chiamare suo
marito. Ed è qui che essa si sente
profondamente conosciuta da lui. E per la
prima volta nel Vangelo, Gesù si rivela
come Messia, manifesta la sua identità».
La samaritana lasciò l’anfora e, incurante
degli sguardi indiscreti dei suoi
concittadini, andò ad annunciare ciò che
era accaduto in questo incredibile
incontro. D’ora in avanti i samaritani
riconosceranno Cristo come il salvatore
del mondo.
«Gesù viene quindi identificato da coloro
che i giudei consideravano esclusi E
proprio questo riconoscimento ha origine
nel dialogo tra lui e la donna. Lo stesso
Papa Francesco, in linea con questo
messaggio, ha invitato a far pervenire
questo aspetto missionario della Chiesa
alle periferie esistenziali. Gesù, mentre
dialoga con la samaritana, parla
dell’Acqua Viva, quella che dà la vita, che
fa vivere, che noi possiamo ricondurre
alla figura dello Spirito Santo, dono Dio.
Chi accoglie il Cristo che si manifesta,
riuscirà veramente a saziare la sua sete;
l’Acqua Viva aiuta a tenere in piedi quel
dinamismo cristiano che ci permette di
accedere al vero volto di Dio».
Terminato il dialogo con la samaritana,
Gesù ne inizia uno nuovo con i suoi
discepoli, che, avendolo lasciato al pozzo
per andare a cercare da mangiare, tornano
da lui. «Con la donna il Messia ha parlato
dell’Acqua Viva, ora invece ai suoi seguaci
parla del Cibo. Nella sua missione, Gesù
trae il proprio nutrimento dal rapporto
diretto che instaura con il Padre; per
proseguire l’opera di annunciazione è
necessario nutrirsi della Sua presenza. Se
non ci saziamo di Dio, non possiamo
andare da nessuna parte poiché la nostra
testimonianza deve essere
necessariamente inserita nel Suo
progetto».
Don Vittorio fa notare che solitamente
nella Bibbia, gli episodi che si svolgono
intorno al pozzo, si concludono con un
evento nuziale. Non è il caso di questo
brano, eppure nel suo significato
simbolico «la samaritana passa al suo vero
matrimonio, celebra le sue vere nozze
perché si ricongiunge a Dio - conclude
don Vittorio -. La situazione che finora
l’ha riguardata è paragonabile ai momenti
di noi tutti quando ci allontaniamo dal
Signore, quando divorziamo da Lui.
Eppure egli non giudica, non condanna,
ma offre Acqua Viva alle persone distanti,
come in questo caso la donna e il popolo
samaritano; e proprio da loro comincerà
l’opera di evangelizzazione».
E così anche l’incontro di questa Lectio
Divina ci invita a coltivare le relazioni con
gli altri senza pregiudizio, ma sempre
aprendosi all’ascolto, superando la
presunzione di possedere noi stessi
quell’Acqua Viva che invece ritroviamo
nelle persone che abbiamo intorno,
sempre nutrendosi di quel vero Cibo di
salvezza.
■ NATALE IN PREGHIERA A Lecceto
ari amici, in prossimità delle feste natalizie vi
C
comunichiamo i nostri orari e alcune date importanti.
Il 22 dicembre l’associazione culturale «Idillio Dell’Era», dopo
la S. Messa delle 17.00 presenterà ufficialmente il libro fresco
di stampa: «Polifonia Sacra».
Il 24 dicembre la S. Messa della Notte di Natale alle ore 23.00,
preceduta dall’ufficio delle Letture alle ore 22.30.
Il 25 dicembre la S. Messa di Natale alle ore 17.00.
Il 29 dicembre la S. Messa sarà anticipata alle 16.30 in
occasione del 40° della nostra presenza all’Eremo. Presiederà
la celebrazione eucaristica il Cardinal Prosper Grek o.s.a; di
seguito una meditazione cantata del Cantico dei Cantici.
Vi aspettiamo con gioia e gratitudine.
Le vostre sorelle le monache di Lecceto-Siena
«Quando i bambini insegnano a noi adulti»
DI TAMARA
TOSCANA OGGI
ANTICHI
unedì 3 dicembre noi catechiste,
Lnuovo
Elisabetta, Palma e Tamara abbiamo di
organizzato, in collaborazione con le
istituzioni scolastiche e con il Comune di
Montalcino, che ringraziamo, l’incontro tra
i bambini della Prima Comunione e i
ragazzi del Poderuccio.
È stata un’esperienza bella e positiva per
tutti noi, adulti e bambini; trattandosi della
seconda visita eravamo tutti più disinvolti e
distesi nell’approccio. I ragazzi ci hanno
accolto con gran calore, felici di vivere una
giornata diversa in compagnia di tanti nuovi
amici. C’è stato lo scambio dei saluti, degli
auguri e dei doni reciproci, abbiamo
realizzato insieme dei lavori di bricolage che
bambini e ragazzi sono abituati a fare nelle
consuete attività, ma aldilà di questo fatto
concreto, la cosa bella è stato vivere le
emozioni e le sensazioni che tutto questo ha
suscitato in ognuno di noi, soprattutto
naturalmente bambini e ragazzi. È inutile
sottolineare quanto tutto questo sia
essenziale in un percorso formativo.
Bambini in un’età così tenera sono senza
preconcetti, per cui l’approccio individuale
è spontaneo e immediato molto più che
nell’adulto. Vedere la gioia, i sorrisi nelle
facce di tutti, sentire le educatrici valutare in
maniera estremamente positiva il valore di
questo incontro, ci conforta della bontà del
nostro progetto che ci proponiamo di
continuare e approfondire, in maniera che
questa collaborazione abbia degli ulteriori
sviluppi. Appunto questo: la gioia sui volti, i
sorrisi delle foto a testimonianza del bel
momento vissuto tutti insieme è per tutti
crediamo il più bel regalo che ci siamo fatti
e che abbiamo portato a casa.
Con decreto del 2
ottobre 2013
S.E.Monsignor
Buoncristiani ha eretto
ad experimentum per il
triennio 2014-16 la
Confraternita della
Madonna del Soccorso
con sede in Montalcino
in Via Roma. La
Confraternita del
Santuario, che si
inserisce all’interno della comunità
parrocchiale di Sant’Egidio in Montalcino, è
costituita da un gruppo di fedeli che promuove
particolare onore alla devozione dell’Immagine
della Beata Vergine Maria, venerata sotto il
titolo di Madonna del Soccorso e custodita nel
Santuario cittadino che da essa prende il nome.
Essi si propongono di tutelare e promuovere la
devozione alla Madonna del Soccorso e di
collaborare con il Rettore del Santuario nei vari
compiti riguardanti il mantenimento e il
decoro del Santuario stesso. A livello diocesano
la Confraternita avrà cura di mantenere buoni
rapporti con le altre Confraternite e con gli
organi diocesani preposti. La Confraternita ha
come luogo per i propri raduni i locali del
Santuario della Madonna del Soccorso.
Qualche giorno fa, previamente convocata, si è
tenuta presso il Santuario l’Assemblea dei
confratelli per l’elezione della Deputazione.
Questo il risultato dell’elezione: Padre Pierino
Rettore quale Parroco pro tempore, Mauro
Guerrini Priore, Claudio Cesarini Vicario, Maria
Cristina Pccagnini Cancelliere, Paola Strade
Tesoriere. Secondo lo Statuto, possono entrare a
far parte della Confraternita tutte le persone di
buona volontà che ne condividono gli scopi.
dal TERRITORIO
DI
MIETTA BRUGNOLI
Buonconvento, un Natale tra cori,
A
concerti, teatro e tanta solidarietà in una
sequenza di appuntamenti che coinvolgono
grandi e piccini Tutti hanno unito le loro
forze per offrire ai
cittadini non
soltanto qualche ora
di svago, ma anche
l’occasione per vivere
e far vivere in
maniera creativa e
diversa tutto il
periodo natalizio: in
particolare a quanti,
molti, in un modo o
nell’altro stanno
ancora facendo i
conti con i danni subiti durante l’alluvione
dello scorso mese di novembre. Il sette
dicembre, al Teatro dei Risorti, hanno aperto
il programma la Compagnia Pernientestabile
con "La piccola città" e la Caritas parrocchiale,
presente anche nel giorno dell’Immacolata
con il suo stand per la vendita di piccoli ma
preziosi lavori artigianali, e dolci casalinghi
offerti dalle donne del paese, e alla quale si è
unita anche la Caritas parrocchiale di
Torrenieri. Il Natale è ormai alle porte e,
quest’ anno più che mai, si respira il senso
pieno della festività quale momento di
incontro, gioia e riflessione per l’intera
comunità, con il coinvolgimento delle scuole,
delle associazioni, degli artigiani e
commercianti, al fine di porre l’attenzione sui
valori essenziali, se non fondamentali, della
nostra esistenza quali la solidarietà umana, la
pace nel mondo e l’amore fraterno. Tutti
insieme per cercare di annullare egoismi,
sopraffazioni, indifferenza e addirittura un
senso di fastidio per i più deboli.
Ha chiuso il programma del quattordici ,
nella Sala Polivalente della fattoria Pieve a
Salti, una cena di gala con asta di beneficenza
e intrattenimento musicale.
L’antivigilia, all’ Oratorio della Misericordia,
il coro Via Artis di Buonconvento in
Concerto di Natale e il 24, dopo la Veglia
nella Chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e
Paolo, sarà acceso il falò davanti alla
suggestiva cinta muraria medievale, perchè la
Luce torni ad illuminare i momenti bui che
tante famiglie stanno affrontando. Perché sia
un Natale di fratellanza e pace, e per invitare
ciascuno di noi a raggiungere l’altro e farsi
vicino così come ha fatto Lui, senza un
secondo fine, ma solo per Amore. In una
vicinanza capace di andare oltre i limiti delle
proprie case, delle proprie città, delle nazioni;
per sentirsi gli uni accanto agli altri, figli di
uno stesso Padre, nati sotto lo stesso cielo, e
per sentire strette nelle proprie mani quelle di
mille, centomila fratelli nel mondo, con il
cuore pronto a ricevere la Buona Novella
come dono per l’intera umanità. Perché la
nascita di Gesù è abbraccio tra giustizia e
verità, è incontro fecondo tra cielo e terra, è
speranza e promessa di pace e di vita piena.
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SIENA COLLE VAL D’ ELSA MONTALCINO
■ Un pranzo per i più bisognosi.La parrocchia di S.Caterina e le Caritas colligiane unite nel segno della carità
TOSCANA OGGI
22 dicembre 2013
V
dalle PARROCCHIE
Il Natale solidale
DI FRANCA PICCINI
a Comunità dei Padri Domenicani
Lall’arte
di Siena, sempre attenta e sensibile
e all’arte come divulgazione
DI LODOVICO ANDREUCCI
giovani della parrocchia di Santa
Caterina, a Colle di Val d’Elsa, stanno
affrontando uno dei mesi più
impegnativi dell’anno pastorale:
dicembre, il mese dell’Avvento che culmina
con il Natale. Tanti gli impegni che in questo
periodo vedono coinvolti i giovani della
parrocchia di Santa Caterina, come il
tradizionale recital natalizio, che quest’anno
sarà “Forza venite gente”, ma non mancherà
anche un impegno per gli ultimi, per coloro
che soffrono. Sono tantissimi, infatti, i
giovani e meno giovani volontari che si
stanno impegnando anche con la Caritas per
un evento che identifica il senso profondo
dell’Avvento, offrire il pranzo di Natale alle
persone più bisognose della città. Uno dei
ragazzi afferma: «Non vogliamo essere
un’associazione che organizza eventi, ma è
la fede che ci spinge a spendere il nostro
tempo in questi progetti, come il musical e il
pranzo di Natale». Probabilmente il motore,
la voglia e l’idea è stata data dal Santo Padre
Francesco, che ogni giorno richiama a uno
dei veri valori della vita, quello del rispetto
dell’altro e l’attenzione ai poveri.
Monsignor Giuseppe Acampa, parroco di
Santa Caterina, rilancia con forza l’appello
del Papa, e invita tutti a metterlo in pratica:
«Il grido dei poveri non ci lasci indifferenti!
Risuonano ancora nelle nostre orecchie le
parole di Papa Francesco, in preghiera
davanti alla Vergine Immacolata in Piazza di
Spagna. E nella nostra parrocchia questo
appello non è stato lasciato cadere. Già da
alcuni giorni, stimolati dal desiderio di
alcuni giovani di vivere un Natale di servizio
piuttosto che coccolati dal calore familiare e
dalle tradizionali leccornie eravamo a lavoro
con i parrocchiani impegnati nella Caritas di
Santa Caterina, per organizzare un pranzo di
I
Centocinquanta e...
sentirsi in famiglia
Natale per i più poveri, i più soli, per quanti
non si potranno permettere il lusso di una
festa seppur nelle mura domestiche. Si è fatta
subito rete, coinvolgendo tutte le Caritas
parrocchiali di Colle, associazioni,
negozianti e la stessa amministrazione
comunale. Il giorno 25 dicembre saremo
tutti a lavoro, in cucina o a servire a tavola,
per donare un momento di gioia, di
amicizia e serenità a quanti ne hanno più
bisogno. È così che cerchiamo di far nascere
il Signore nelle nostre strade e nei nostri
giorni, per contribuire alla crescita del Regno
di Dio».
La giornata del 25 dicembre, è una giornata
organizzata grazie al sostegno dalle Caritas
di Colle di Val d’Elsa, Lisetta Sprugnoli
Fanciullini, coordinatrice per questa
giornata che vede rriunite tutte le Caritas di
Colle, si aspetta una grande festa:
«Accoglieremo oltre 150 persone ed è
possibile partecipare prenotandosi entro il
19 dicembre. Sono sicura che faremo il
pieno, aspettiamo molte persone e le
accoglieremo a braccia aperte. Il progetto è
stato pensato in grande, su iniziativa dei
giovani, noi come Caritas della parrocchia di
Santa Caterina, abbiamo condiviso l’idea
con tutte le altre Caritas che hanno aderito
con entusiasmo. Ogni volontario ha il suo
compito e tutti si mobilitano per dare il loro
contributo. Il sindaco Paolo Brogioni ha
parlato di «iniziativa lodevole», è piaciuta
anche al comune, infatti, l’azienda
multiservizi offrirà due pasti per ogni ospite.
Il sostegno arriva anche da molti
commercianti e privati, verrà regalata alla
fine del pranzo una bottiglia d’olio ad ogni
ospite, donata da un nostro parrocchiano».
Sono le “donne di Castello” che si
preoccuperanno di cucinare e accogliere
insieme ai giovani e i volontari delle Caritas
di Colle, gli ospiti al pranzo natalizio. Anna
Borghi, una delle organizzatrici del pranzo,
ha ringraziato i ragazzi della parrocchia,
sempre attenti a questi bisogni e pronti a
dare il loro contributo: «Tutto è partito
dall’idea dei giovani. Noi, come Caritas e
“donne di Castello” sentivamo da tanto
l’esigenza di far passare a tutti un buon
Natale, ma non riuscivamo a trovare il
modo. Adesso con la spinta dei giovani è
stato possibile. Il nostro è un invito rivolto
alle famiglie disagiate con bambini e a tutte
le persone sole, che non sanno come passare
un Natale in compagnia. Spero che tutto
vada per il meglio. La speranza è quella di far
diventare questo pranzo un appuntamento
fisso, che entri a far parte della tradizione
natalizia colligiana».
della fede, ha dato l’assenso ad un
progetto dal titolo: «…et in terra pax.
Il Presepe nella tradizione e
nell’interpretazione degli artisti». Il
progetto è a cura del maestro Carlo
Pizzichini, autore delle due vetrate
artistiche, poste ai lati della grande
vetrata del Cassinari, retrostante l’altar
maggiore della basilica superiore di
San Domenico.
Il progetto «…et in terra pax», è una
rassegna di trentuno presepi artistici,
realizzati da altrettanti artisti che con
la loro arte hanno voluto rendere
omaggio al Bambino Gesù che si
appresta a venire tra noi. Ciascun
artista ha plasmato le statuine con la
terra, secondo il proprio stile e la
propria ispirazione, alcune sono
colorate altre in terracotta grezza. Gli
autori dei presepi sono: Angelo
Baghino, Marcantonio Bibbiani,
Nicola Boccini, Angelo Bolla, Sara
Catenelli, Pippo Ciarlo, Gabry
Cominale, Maria Galfrè, Dino
Gambetta, Guido Garbarino, Stefano
e Sandra Giusti, Rosanna La Spesa,
Sandro Lorenzini, Emanuele Luzzati
Marcello Mannuzza, Manuz, Leony
Mordeglia, Silvestro Pampolini, Maria
e Renato Piccone, Umberto
Piombino, Meri Piombo, Carlo
Pizzichini, Vincenzo Randazzo,
Caterina Ricci, Piero Sbarluzzi,
Giovanni Servettaz, Carlo Sipsz,
Luciana Staderini, Rino Valido, Giulia
Venturino. I presepi sono visibili nella
cripta di San Domenico dal 15
dicembre 2013 all’8 gennaio 2014
tutti i giorni dalle 16 alle 19.
dalle PARROCCHIE
■ L’ EVENTO «Viae» ripercorre le testimonianze storiche della fede cristiana in terra di Siena
Sulle Viae della Fede
Giovedì 26 dicembre e sabato 4 gennaio
ue visite guidate per riscoprire Siena e
D
le sue radici cristiane. È questo il
programma che Viae Siena propone
durante il periodo natalizio. Due, come
detto, gli appuntamenti in agenda:
si parte dalla Via Mariana, del 26
dicembre, che dalle 15.00 in poi
condurrà i visitatori alla scoperta della
Cattedrale di Santa Maria Assunta, della
Basilica di Santa Maria dei Servi e della
Collegiata di Santa Maria in Provenzano;
e si arriva alla Via Cateriniana del 4
gennaio (con visita guidata prevista
sempre per le 15.00) e che toccherà,
nell’ordine, il Battistero, la Salita del
Costone, Fontebranda, la Casa Santuario
di Santa Caterina e infine la Basilica di
San Domenico. Per maggiori
informazioni, è possibile consultare il
sito ufficiale www.viaesiena.it
Parola e musica sacra: è il «Canto di Natale»
DI
DANIELE PALMIERI
l coro interparrocchiale della Forania Montalcino- Amiata, che ha mosso i
Ilaprimi
passi durante l’anno, in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per
Musica Sacra e le parrocchie ospitanti, propone tre appuntamenti: «Il
canto del Natale», meditazioni e canti sul Mistero dell’Incarnazione. Venerdi
20 Dicembre alle 21 nella Chiesa dei Santi Leonardo, Niccolò e Lucia con
meditazioni curate da don Roberto Bianchini; sabato 21 alle 17:45 nella
Chiesa di Sant’Egidio Abate in Montalcino, con le meditazioni del parroco
don Pierino Bregoli, infine domenica 5 Gennaio 2014 alle 21 nella Chiesa
dei Santi Quirico e Giulitta in San Quirico d’Orcia, con le meditazioni
affidate al parroco don Gianni Lanini. Il coro, aperto a tutte le persone
amanti della musica e del canto sacro, è diretto dalla volitiva maestra
Alessandra Micheloni: lei stessa ed i coristi che hanno intrapreso questo
cammino si augurano di veder crescere il numero dei partecipanti nel corso
del nuovo anno, per almeno tre ragioni: ampliare l’organico ed il repertorio
eseguito, rendersi con più facilità disponibile a presenziare in occasioni
nelle quali ne fosse richiesto e, sopratutto, essere segno visibile di unità e di
intenti condivisi nell’ambito foraniale.
o scorso 7 dicembre a Castellina
LGiovanile
Scalo, i ragazzi della del Centro
"Don Luigi Profeti" hanno
debuttato in uno spettacolo teatrale
dal titolo: «Ricorda che Gesù ti ama» a
cura del giovane attore Angelo
Sferrazza. L’attore Sferrazza, invitato a
Castellina Scalo a presentare un suo
riuscito cortometraggio a sfondo
biografico - «Il viaggio della vita» ha subito affascinato gli adolescenti
che frequentano il Centro Giovanile.
Il saper giocare bene a calcio e il
fascino del giovane che si vuol far
vedere e farsi protagonista, questa
volta in positivo, ha galvanizzato i
giovani che, da passivi e refrattari, si
son lasciati entusiasmare dall’arte di
far teatro e cinema. Un primo
risultato di questo training teatrale è
stato lo spettacolo di cui sopra, che
addirittura i ragazzi di Castellina
Scalo vorrebbero gratuitamente
esportare dove ne fosse fatta richiesta.
Questa è la trama dello spettacolo:
una ragazza depressa viene accolta
nella grazia di Dio Padre, e inizia a
vedere le meraviglie del mondo. Ad
un certo punto però si fa distrarre
dalle cose del mondo e si allontana
fino ad arrivare quasi al suicidio. Ma
quando tutte le speranza sembrano
svanire, ecco che la ragazza viene
tratta in salvo. Nei prossimi mesi,
Sferrazza lavorerà ad un nuovo
cortometraggio, incentrato stavolta
sulla sicurezza stradale.
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Dicembre 22/12/13 - Arcidiocesi di Siena