SmartPage SIE-46SIE1.qxd 22 dicembre 2013 S. NATALE 2013 le Messe in Duomo Piazza Duomo 5 53100 Siena tel. 0577/42020 fax 0577/281840 S. Natale 2013: le celebrazioni in Cattedrale e Liturgie del Tempo di Natale saranno presiedute in Cattedrale Lcalendario: da Mons. Arcivescovo secondo il seguente Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Martedì 24 dicembre, ore 24.00: S. Messa nella Notte di Natale. Mercoledì 25 dicembre, ore 11.00: S. Messa del Giorno di Natale. Martedì 31 dicembre, ore 18.00: S. Messa di ringraziamento col canto del Te Deum. Mercoledì 1 gennaio, solennità della SS. Madre di Dio, ore 18.00: S. Messa per la pace. Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 PRIMO PIANO I principali articoli di questo numero il SAGRATO Oltre la ragione e il sentimento DI «Le risposte ai problemi arrivano dal Vangelo» L’acqua viva disseta l’uomo di ogni tempo Natale solidale: a Colle il pranzo della carità di MARCO PIERACCIOLI di GABRIELE ROMALDO di LODOVICO ANDREUCCI a pagina II a pagina III a pagina V S. Natale 2013 Il messaggio di Natale dell’Arcivescovo «Dio è con noi» DI MONS.ANTONIO BUONCRISTIANI iamo di nuovo al Natale che, portando con sé le origini della nostra storia personale e comunitaria, nel cuore dell’inverno, riscalda gli affetti del nostro cuore presentandosi come festa della vita e dell’amore e quindi anzitutto della famiglia e dei bambini. Il Natale anche per i non credenti è un avvenimento epocale che ha segnato indelebilmente la storia umana. Quello che per i cristiani è il mistero più grande della loro fede (Dio che «si è fatto carne»), per tutti gli uomini è l’inizio di un concetto diverso di divinità, e per questo mi piace ricordare un’affermazione del Mahatma (grande anima) Gandhi: «Senza dubbio il Cristo storico è vero. Non si può negare l’autenticità delle testimonianza dei suoi apostoli che ne hanno riferito le parole e le azioni. Ma la storia del Cristo è più vera della verità storica: essa incarna la legge eterna dell’amore. […] Cristo è la più grande sorgente di forza spirituale che l’uomo abbia mai conosciuto. Egli è l’esempio più nobile di uno che desidera dare tutto senza chiedere nulla». S Dal credere nella paternità universale di Dio è scaturita l’evidenza dell’uguaglianza di tutti gli uomini senza distinzione di sesso, di razza, di religione o condizione sociale. Superando evidentemente le contraddizioni culturali storiche, questo principio conduce - su ogni fronte possibile - alla ricerca continua della solidarietà, della giustizia e della pace. Anche chi non ha la fede non può fare a meno di dover ammettere che proprio questo messaggio cristiano ha segnato una decisiva svolta nella storia umana che con la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, pur con tante concrete lacune, è oramai diventato un patrimonio di valori per l’intera umanità. Nella povertà e nel silenzio di Betlemme «Dio si nasconde. Non ci abbaglia con lo splendore della sua grandezza. Non ci costringe con la sua potenza ad inginocchiarsi davanti a lui. Vuole che tra noi e lui ci sia il mistero dell’amore, che presuppone la libertà. Vuole che ci sia l’attendersi, il cercare, l’andare e il trovare dai quali sorge di nuovo da ogni creatura quel "sì" all’amore che in essa rappresenta il mistero peculiare ed eterno» (Benedetto XVI). Come ha scritto recentemente Papa Francesco nell’esortazione Evangelii gaudium: «La gioia del Vangelo riempie il cuore e la vita intera di coloro che si incontrano con Gesù. Coloro che si lasciano salvare da lui sono liberati dal peccato, dalla tristezza, dal vuoto interiore, dall’isolamento. Con Gesù Cristo sempre nasce e rinasce la gioia. (…) Gesù Cristo ti ama, ha dato la sua vita per salvarti, e adesso è vivo al tuo fianco ogni giorno, per illuminarti, per rafforzarti, per liberarti». Questo è l’annuncio sostanziale che la Chiesa deve proclamare e testimoniare. Il Papa sottolinea con insistenza come ogni essere umano è «creato per la gioia, ed è alla ricerca della gioia, della vera gioia» che deve concretizzarsi nell’incontro, nella condivisione nel dialogo e nella riconciliazione. «Noi sappiamo quanto le donne e gli uomini del nostro tempo abbiano bisogno di trovare sulla propria strada persone davvero fraterne che possono donare loro una speranza per l’avvenire». Ed è compito di noi cristiani comunicare, testimoniare e portare la gioia. Continua a pagina II CARLO VALERIO BELLIENI IL REALISMO a parola famiglia viene da famulus, cioè coloro che collaborano all’andamento della casa. La parola matrimonio, invece, deriva dal latino matrimonium, ossia dall’unione di due parole latine: mater, madre, genitrice e munus, compito, dovere; il matrimonium era nel diritto romano un "compito della madre", intendendosi il matrimonio come un legame che rendeva legittimi i figli nati dall’unione. Analogamente la parola patrimonium indicava il "compito del padre" di provvedere al sostentamento della famiglia. La famiglia ha dunque la sua radice storica in una separazione complementare dei compiti tra uomo e donna, e nella protezione del debole che, un tempo, era per definizione la donna e il figlio. La società è cambiata e mentre la donna si è ben emancipata socialmente, il figlio è restato il soggetto fisiologicamente debole, e per questo è il fulcro della ragione d’essere della famiglia, ne costituisce la definizione. Altre forme di convivenza, che non prevedono almeno come possibilità il concepimento di figli e che non sono contrattualmente fondate in maniera da non essere scioglibili con un semplice saluto non hanno questa caratteristica " figliocentrica" e dunque sono rispettabili ma non sono una famiglia in senso stretto. L LA RAGIONE Cosa ci importa realmente della famiglia? È un legame naturale indissolubile quello che lega i genitori ai figli, anche nelle famiglie più burrascose e disorganizzate ed è un legame che crea benessere; per questo la società ha interesse di tutelarlo e di agevolarlo. Il legame tra uomo e donna nel matrimonio, pur non essendo genetico, non ha solo una funzione di contratto, ma di parabiosi, cioè di somministrazione reciproca di vita. In altre parole, chi si sposa acquista una natura diversa, perché allarga il suo essere al coniuge. Tutelare la famiglia rispetto ad altre forme di vita in comune? Certo il matrimonio può diventare una caricatura e spesso lo è diventato, quando le due dimensioni ( classicamente definite eros e agape) "si distaccano completamente l’una dall’altra", cosa che avviene quando la dimensione di contratto prevale. Questo si è sempre verificato, con matrimoni combinati, di convenienza, imposti; ma ora sembra essere la norma. Allora altre forme di presenza sociale - persone che scelgono di vivere da sole o coppie che non accettano un legame stabile - trovano spazio nella società, ma non sono una famiglia, proprio per l’assenza del concetto di base: accettare un legame "parabiotico" nell’interesse del più debole, capace di concepire una vita nuova. La famiglia è base di consistenza della società, sia per un fatto etico sia per un fatto economico; per questo sostenere le famiglie e favorirne la costituzione è un atto che la società fa nel suo stesso interesse. Una società moderna che non favorisce le famiglie nella misura della loro numerosità e bisogni è una società morente, dato che le famiglie ne garantiscono la forza morale e ne esercitano l’azione di ammortizzatore economico in momenti di crisi. Segue a pagina II il POST - IT GLI APPUNTAMENTI IN AGENDA 25 DICEMBRE S. Natale 1 GENNAIO 47esima Giornata della pace 6 GENNAIO Epifania del Signore TOSCANA OGGI II SIENA COLLE VAL D’ ELSA MONTALCINO 22 dicembre 2013 Arcidiocesi NEWS Chiusura Uffici di Curia di Siena - Colle di Val Llettori ’d’Arcidiocesi Elsa - Montalcino informa i di Toscana Oggi che gli uffici di curia rimarranno chiusi per le festività natalizie dal 23 al 31 dicembre compresi. Gli uffici riapriranno secondo il consueto orario a partire da giovedì 2 gennaio. Chiusura Archivio diocesano diocesano, nell’augurare Linforma ’aiArchivio lettori un felice e sereno Natale, che in occasione delle prossime festività natalizie rimarrà chiuso dal 23 al 30 dicembre. A partire dal 31 dicembre dunque, l’Archivio tornerà alla sua regolare apertura al pubblico (martedì e venerdì dalle 9.00 alle 12.00). Esercizi spirituali del Clero Lecceto di Malmantile Dal 20 al 24 gennaio 2014 li annuali esercizi spirituali per il G Clero dell’Arcidiocesi si terranno da lunedì 20 a venerdì 24 gennaio 2014 presso l’Eremo di Lecceto di Malmantile (FI). Gli esercizi saranno predicati quest’anno dal Rev. Mons. Marco Frisina, biblista e musicista della Diocesi di Roma. Per informazioni e iscrizioni Sig.ra Maria Marini (Curia Metropolitana 0577.42020). ■ L’APPROFONDIMENTO Mons. Soldani ci racconta il Sinodo parrocchiale di S. Bartolomeo «Le risposte ai problemi arrivano dal Vangelo» DI MARCO PIERACCIOLI ono trascorsi più di trenta giorni dalla sua chiusura, eppure il Sinodo parrocchiale di San Bartolomeo a Pilli fa ancora parlare di sé. Merito di quell’entusiasmo e di quella nuova energia che ormai da più di un mese si respirano tra i fedeli. «Il Sinodo ha rigenerato la nostra comunità» ci racconta il parroco, mons. Giovanni Soldani, che poi aggiunge: «durante questo cammino di conversione pastorale, la parrocchia ha rinsaldato il suo rapporto col territorio. Un territorio che oggi è attraversato da alcuni, gravi, problemi, come dimostra ad esempio il preoccupante avanzamento delle nuove povertà; ma che ha al proprio interno anche le giuste risorse per rialzarsi e risollevarsi». Riferimento, questo, alla presenza di quel «laicato attivo» che, complice il Sinodo appunto, sembra aver ritrovato l’entusiasmo e la voglia di fare dei tempi migliori. «In parrocchia ho sempre potuto contare su un alto numero di collaboratori; ma durante questo anno e mezzo di cammino, ho visto in molti fedeli, anche tra quelli un tempo distanti, un nuovo spirito, una nuova voglia, un nuovo desiderio: quello di mettersi a disposizione della parrocchia in prima persona. Così come tante sono state quelle persone, un tempo impegnate nelle S «Teen Star», educazione all’affettività. Il corso per diventare tutor Iscrizioni aperte dal 2 dicembre al 3 al 6 aprile, D presso la «Casa San Francesco» a Colle Val d’Elsa, si terrà il corso per tutor del programma «Teen Star», il progetto sull’educazione all’affettività dedicato ai giovani. L’iniziativa nasce dall’intesa degli uffici diocesani di pastorale familiare, giovanile, catechetica e si avvale dell’esperienza dei professionisti del Consultorio La Famiglia. Per maggiori informazioni si consiglia di consultare il sito www.teenstar.it GUIDO PRATESI cco un breve rendiconto della giornata del 30 novembre E scorso destinata dalla Conferenza Episcopale Toscana alla consegna «Ad gentes» degli atti della prima Settimana Sociale dei Cattolici Toscani. A dire il vero, data la bruma ed il freddo, la giornata non sembrava promettere troppo bene ma imperterriti" siamo arrivati a Pistoia in tempo per partecipare all’inizio dei lavori. Dico siamo perché erano rappresentate varie Foranie ( Siena, Val di Merse, Val d’Elsa ,Val d’Arbia e Montalcino) e quindi ci sentivamo sufficientemente di rappresentare l’Arcidiocesi. Nel teatro non c’erano i numeri del Maggio scorso ma il clima era perfettamente identico. Si percepiva chiaramente che eravamo all’inizio della seconda fase del percorso. Finito il discernimento si tratta ora di tornare alle Assemblee locali (da dove avevamo attinto idee e speranze, nel corso del 2012) per portare il "senso" della riflessione fatta in comune ed elaborata e trascritta negli atti, a favore di tutti. Dal 2012 ad oggi, la crisi si è diffusa e ormai non c’è più categoria fuori perimetro: dirigenti ,impiegati, operai e salariati, operatori del settore pubblico o privato, pensionati o giovani. Tutti accumunati dalla stessa difficile realtà. Si tratta, quindi, ora di tornare con il nostro "libretto di idee" a portare speranza e solidarietà ripartendo dal sociale (proprio della missione della dottrina sociale della chiesa) e puntando al bene comune, super partes, per una società civile Segue dalla prima Segue dal Sagrato omenica scorsa ci ha precisato come D «quella del Vangelo non è una gioia qualsiasi. Trova la sua ragione nel sapersi N Carlo Valerio Bellieni caratterizzata da "giustizia e pace". Concetti recentemente riportati alla ribalta dagli interventi di Papa Francesco Il Cardinal Betori, nel breve intervento, ha sottolineato la dignità del lavoro che non può a lungo essere negato, pena la stabilità sociale. E ci ha ricordato che la Chiesa, portatrice di un progetto «compiuto e aggregante», non può che riproporlo superando il messaggio riduttivo e divisivo della Tecnica che opera solo per obiettivi specifici, dove la persona umana è un mero elemento della formula. Come ufficio abbiamo programmato il ripetersi degli incontri nelle varie Foranie (come da progetto del 2012) e , grazie agli Amici di Colle Val d’Elsa, che si sono prestati a fare da batti pista abbiamo già programmato per il 18 gennaio un pomeriggio di riflessione sugli Atti. Caratteristica degli incontri sarà l’individuare un progetto concreto e fattibile, per ogni Zona, in modo di non far passare alcun lasso di tempo fra la "meditazione" e il tempo della"azione". Per il mese di febbraio infine è già in preparazione un analogo incontro a S. Gimignano. ■ SEGUE DALLA PRIMA PAGINA Il messaggio di Natale dell’arcivescovo Antonio dal SAGRATO IL SENTIMENTO on si può pensare alla famiglia solo come ad un contratto; quando se ne parla in questi termini fosse anche per sostenerne l’utilità - si distrugge l’idea stessa di famiglia. E paradossalmente non se ne può parlare solo in termini di "amore" o "innamoramento", perché ci sono periodi duri in cui nella famiglia scoppiano conflitti, pur restando una famiglia. Si parli allora di famiglia pensando ad un luogo di accoglienza, condivisione, costruzione e creazione, in cui tutti i giorni si cerca di guardare con uno sguardo positivo al destino degli altri. discernimento personale e comunitario; ed ecco perché la preghiera ha accompagnato ed accompagna la nostra missione ed il nostro servizio». Un servizio verso la collettività che già oggi può contare su un nutrito gruppo di volontari e proposte concrete. C’è la «Banca del tempo», tramite cui ciascun parrocchiano decide di mettere a servizio degli altri un po’ del suo tempo e delle sue capacità; c’è il «Fondo di solidarietà» pensato in funzione delle famiglie in difficoltà; e - altro punto non da poco c’è la volontà di ricreare attorno all’oratorio un luogo sano e propositivo per i tanti giovani della zona. Osservazione, riflessione, ma anche preghiera e condivisione: questo è stato il Sinodo parrocchiale di San Bartolomeo a Pilli. Un percorso iniziato quasi un anno e mezzo fa, preceduto da un lavoro di indagine e riflessione che ha messo in evidenza quattro grandi aree sulle quali intervenire: la famiglia; le nuove povertà; i giovani e la catechesi degli adulti. Quattro settori differenti, per un’unica idea di pastorale: fondata sui rapporti umani, legata al territorio, animata dai laici e sostenuta dalla preghiera. Questa è la nuova strada che passa da San Rocco a Pilli, un pezzo di mondo a due passi da Siena che nonostante tutto, cerca di rialzarsi. ■ SOCIALE Consegnati a Pistoia gli Atti della prima Settimana dei Cattolici dellaToscana DI Pastorale GIOVANILE Associazioni o nei Movimenti, che dopo molti anni sono tornate a mettersi in gioco per il bene della comunità». E per il bene, aggiungiamo noi, anche di un territorio che, in questi ultimi anni, si è trasformato velocemente. E non sempre senza conseguenze. Disoccupazione tanta; spazi per i giovani pochi; incertezze sul futuro fin troppe. "Sai che novità" direte voi. Obiezione accolta. Ma con riserva. A rendere originale e sorprendente la storia di questa piccola porzione di mondo a due passi da Siena c’è un elemento infatti che non può essere dimenticato: il legame tra la parrocchia, il territorio e la sua gente. «Spesso davanti ai problemi tendiamo a invocare l’aiuto di qualcuno che sta più in alto: lo Stato, il Governo e così via. E pretendiamo che questo qualcuno venga da noi con la soluzione. Attraverso il Sinodo invece abbiamo voluto lanciare un messaggio chiaro a tutti: la parrocchia, che è e che rimane un punto di riferimento profondo per l’intera società, vive grazie all’impegno di tutti. E vive soprattutto in un tempo attuale, interrogandosi cioè sui problemi concreti di ogni giorno, osservandoli e interpretandoli alla luce della sua fede in Cristo. Ecco perché uno tra i momenti più importanti del Sinodo, così come avviene per la Chiesa a livello universale, è rappresentato dal accolti e amati da Dio. (…) La sua venuta in mezzo a noi irrobustisce, rende saldi, dona coraggio, fa esultare e fiorire il deserto e la steppa, cioè la nostra vita quando diventa arida. E quando diventa arida la nostra vita? Quando è senza l’acqua della Parola di Dio e del suo Spirito d’amore. Per quanto siano grandi i nostri limiti e i nostri smarrimenti, non ci è consentito essere fiacchi e vacillanti di fronte alle difficoltà e alle nostre stesse debolezze. Al contrario, siamo invitati ad irrobustire le mani, a rendere salde le ginocchia, ad avere coraggio e non temere, perché il nostro Dio ci mostra sempre la grandezza della sua misericordia. Lui ci dà la forza per andare avanti. Lui è sempre con noi per aiutarci ad andare avanti. (…) La gioia cristiana, come la speranza, ha il suo fondamento nella fedeltà di Dio, nella certezza che Lui mantiene sempre le sue promesse. (…) Quanti hanno incontrato Gesù lungo il cammino, sperimentano nel cuore una serenità e una gioia di cui niente e nessuno potrà privarli. (…) quando un cristiano diventa triste, vuol dire che si è allontanato da Gesù. Ma allora non bisogna lasciarlo solo! Dobbiamo pregare per lui, e fargli sentire il calore della Comunità». In questo tempo nel quale la crisi economica e sociale si sta facendo sempre più dura, è proprio questo il proposito che la nostra Comunità Cristiana deve far proprio, riscoprendo i valori più profondi della propria fede, impegnandosi ad ogni livello possibile, comunitario e sociale: una Chiesa con «le porte aperte, simbolo di luce, di amicizia, di gioia, di libertà e fiducia (…) che crea l’incontro e comunica la gioia del Vangelo». A nome della Chiesa auguro a tutti di concepire le propria vita come un dono da trasmettere agli altri per la costruzione di un mondo migliore. Buon Natale e che il nuovo Anno sia ricco di bene, ma soprattutto di serenità e di pace. Che il Signore ci benedica e ci protegga. Mons. Antonio Buoncristiani † Arcivescovo di Siena - Colle di Val d’Elsa Montalcino SIENA COLLE VAL D’ ELSA MONTALCINO ■ SPIRITUALITÀ Il secondo incontro della Cappella Universitaria sul Vangelo di Giovanni L’acqua viva disseta l’uomo di ogni tempo DI GABRIELE ROMALDO ercoledì 11 dicembre si è tenuto, presso i locali della Cappella Universitaria, il secondo incontro di Lectio Divina diocesana, illustrato da don Vittorio Giglio. Il tema della serata, «Se tu conoscessi il dono di Dio», trae spunto dal celebre dialogo fra Gesù e la samaritana, riportato nel quarto capitolo del Vangelo di Giovanni. Come fa notare don Vittorio, i primi sei versetti evidenziano l’aspetto missionario del racconto: Gesù che è seguito da numerosi discepoli, guardato con sospetto e con invidia dai farisei, deicide di lasciare la Giudea per fare ritorno in Galilea. «Ma si complica la vita scegliendo di prendere la strada più lunga. Infatti, anziché risalire la valle del Giordano, decide di passare dalla Samaria. Da qui si capisce il progetto di Dio che mette in relazione il passaggio in questa regione del suo Figlio, con la diffusione della Sua Parola. Un evangelizzazione che però parte da molto lontano» spiega don Vittorio. Lontano, non nel senso fisico, ma perché fra i giudei e i samaritani non correva di certo buon sangue. Il fatto che Giovanni ci riporti l’ora esatta del momento in cui Gesù giunse nella Samaria e recandosi presso il pozzo della città di Sicar, non è dovuto ad una meticolosa precisione dell’evangelista. «Era circa mezzogiorno» sta a significare che la scena si svolge nel momento più caldo della giornata, in cui nessuna donna si recherebbe mai ad attingere al pozzo, cosa che invece era usuale fare al calar del sole, anche semplicemente per scambiare quattro chiacchiere con le altre domestiche. «Forse essa voleva intenzionalmente rimanere da sola illustra don Vittorio -. Il paese è piccolo, la gente mormora di lei, della sua situazione che poco più avanti Gesù smaschererà. Eppure ella incontra questo straniero. Ed inizia uno fra i dialoghi più belli del Vangelo di Giovanni. Egli però non si rivolge alla donna giudicandola con un atteggiamento di condanna o di M 22 dicembre 2013 III dalle CONFRATERNITE DI ROBERTO CAPPELLI auro Guerrini, ex sindaco di Montalcino, è M il nuovo Priore della Deputazione della Madonna del Soccorso. critica, ma con amore e accoglienza». Lei rimane meravigliata dal fatto che un giudeo chieda da bere ad una donna, per di più samaritana. Ma Gesù non entra nella polemica politico-religiosa e inizia a rispondere ad essa in modo enigmatico, suscitando la sua curiosità. La dicotomia con cui la samaritana si riferisce a Gesù, chiamandolo prima giudeo, poi Signore e infine Profeta, fa capire quanto il dialogo fra i due la colpisca in profondità, aprendosi sempre di più al confronto con lui. «Gesù esprime una richiesta decisiva alla donna: la invita a chiamare suo marito. Ed è qui che essa si sente profondamente conosciuta da lui. E per la prima volta nel Vangelo, Gesù si rivela come Messia, manifesta la sua identità». La samaritana lasciò l’anfora e, incurante degli sguardi indiscreti dei suoi concittadini, andò ad annunciare ciò che era accaduto in questo incredibile incontro. D’ora in avanti i samaritani riconosceranno Cristo come il salvatore del mondo. «Gesù viene quindi identificato da coloro che i giudei consideravano esclusi E proprio questo riconoscimento ha origine nel dialogo tra lui e la donna. Lo stesso Papa Francesco, in linea con questo messaggio, ha invitato a far pervenire questo aspetto missionario della Chiesa alle periferie esistenziali. Gesù, mentre dialoga con la samaritana, parla dell’Acqua Viva, quella che dà la vita, che fa vivere, che noi possiamo ricondurre alla figura dello Spirito Santo, dono Dio. Chi accoglie il Cristo che si manifesta, riuscirà veramente a saziare la sua sete; l’Acqua Viva aiuta a tenere in piedi quel dinamismo cristiano che ci permette di accedere al vero volto di Dio». Terminato il dialogo con la samaritana, Gesù ne inizia uno nuovo con i suoi discepoli, che, avendolo lasciato al pozzo per andare a cercare da mangiare, tornano da lui. «Con la donna il Messia ha parlato dell’Acqua Viva, ora invece ai suoi seguaci parla del Cibo. Nella sua missione, Gesù trae il proprio nutrimento dal rapporto diretto che instaura con il Padre; per proseguire l’opera di annunciazione è necessario nutrirsi della Sua presenza. Se non ci saziamo di Dio, non possiamo andare da nessuna parte poiché la nostra testimonianza deve essere necessariamente inserita nel Suo progetto». Don Vittorio fa notare che solitamente nella Bibbia, gli episodi che si svolgono intorno al pozzo, si concludono con un evento nuziale. Non è il caso di questo brano, eppure nel suo significato simbolico «la samaritana passa al suo vero matrimonio, celebra le sue vere nozze perché si ricongiunge a Dio - conclude don Vittorio -. La situazione che finora l’ha riguardata è paragonabile ai momenti di noi tutti quando ci allontaniamo dal Signore, quando divorziamo da Lui. Eppure egli non giudica, non condanna, ma offre Acqua Viva alle persone distanti, come in questo caso la donna e il popolo samaritano; e proprio da loro comincerà l’opera di evangelizzazione». E così anche l’incontro di questa Lectio Divina ci invita a coltivare le relazioni con gli altri senza pregiudizio, ma sempre aprendosi all’ascolto, superando la presunzione di possedere noi stessi quell’Acqua Viva che invece ritroviamo nelle persone che abbiamo intorno, sempre nutrendosi di quel vero Cibo di salvezza. ■ NATALE IN PREGHIERA A Lecceto ari amici, in prossimità delle feste natalizie vi C comunichiamo i nostri orari e alcune date importanti. Il 22 dicembre l’associazione culturale «Idillio Dell’Era», dopo la S. Messa delle 17.00 presenterà ufficialmente il libro fresco di stampa: «Polifonia Sacra». Il 24 dicembre la S. Messa della Notte di Natale alle ore 23.00, preceduta dall’ufficio delle Letture alle ore 22.30. Il 25 dicembre la S. Messa di Natale alle ore 17.00. Il 29 dicembre la S. Messa sarà anticipata alle 16.30 in occasione del 40° della nostra presenza all’Eremo. Presiederà la celebrazione eucaristica il Cardinal Prosper Grek o.s.a; di seguito una meditazione cantata del Cantico dei Cantici. Vi aspettiamo con gioia e gratitudine. Le vostre sorelle le monache di Lecceto-Siena «Quando i bambini insegnano a noi adulti» DI TAMARA TOSCANA OGGI ANTICHI unedì 3 dicembre noi catechiste, Lnuovo Elisabetta, Palma e Tamara abbiamo di organizzato, in collaborazione con le istituzioni scolastiche e con il Comune di Montalcino, che ringraziamo, l’incontro tra i bambini della Prima Comunione e i ragazzi del Poderuccio. È stata un’esperienza bella e positiva per tutti noi, adulti e bambini; trattandosi della seconda visita eravamo tutti più disinvolti e distesi nell’approccio. I ragazzi ci hanno accolto con gran calore, felici di vivere una giornata diversa in compagnia di tanti nuovi amici. C’è stato lo scambio dei saluti, degli auguri e dei doni reciproci, abbiamo realizzato insieme dei lavori di bricolage che bambini e ragazzi sono abituati a fare nelle consuete attività, ma aldilà di questo fatto concreto, la cosa bella è stato vivere le emozioni e le sensazioni che tutto questo ha suscitato in ognuno di noi, soprattutto naturalmente bambini e ragazzi. È inutile sottolineare quanto tutto questo sia essenziale in un percorso formativo. Bambini in un’età così tenera sono senza preconcetti, per cui l’approccio individuale è spontaneo e immediato molto più che nell’adulto. Vedere la gioia, i sorrisi nelle facce di tutti, sentire le educatrici valutare in maniera estremamente positiva il valore di questo incontro, ci conforta della bontà del nostro progetto che ci proponiamo di continuare e approfondire, in maniera che questa collaborazione abbia degli ulteriori sviluppi. Appunto questo: la gioia sui volti, i sorrisi delle foto a testimonianza del bel momento vissuto tutti insieme è per tutti crediamo il più bel regalo che ci siamo fatti e che abbiamo portato a casa. Con decreto del 2 ottobre 2013 S.E.Monsignor Buoncristiani ha eretto ad experimentum per il triennio 2014-16 la Confraternita della Madonna del Soccorso con sede in Montalcino in Via Roma. La Confraternita del Santuario, che si inserisce all’interno della comunità parrocchiale di Sant’Egidio in Montalcino, è costituita da un gruppo di fedeli che promuove particolare onore alla devozione dell’Immagine della Beata Vergine Maria, venerata sotto il titolo di Madonna del Soccorso e custodita nel Santuario cittadino che da essa prende il nome. Essi si propongono di tutelare e promuovere la devozione alla Madonna del Soccorso e di collaborare con il Rettore del Santuario nei vari compiti riguardanti il mantenimento e il decoro del Santuario stesso. A livello diocesano la Confraternita avrà cura di mantenere buoni rapporti con le altre Confraternite e con gli organi diocesani preposti. La Confraternita ha come luogo per i propri raduni i locali del Santuario della Madonna del Soccorso. Qualche giorno fa, previamente convocata, si è tenuta presso il Santuario l’Assemblea dei confratelli per l’elezione della Deputazione. Questo il risultato dell’elezione: Padre Pierino Rettore quale Parroco pro tempore, Mauro Guerrini Priore, Claudio Cesarini Vicario, Maria Cristina Pccagnini Cancelliere, Paola Strade Tesoriere. Secondo lo Statuto, possono entrare a far parte della Confraternita tutte le persone di buona volontà che ne condividono gli scopi. dal TERRITORIO DI MIETTA BRUGNOLI Buonconvento, un Natale tra cori, A concerti, teatro e tanta solidarietà in una sequenza di appuntamenti che coinvolgono grandi e piccini Tutti hanno unito le loro forze per offrire ai cittadini non soltanto qualche ora di svago, ma anche l’occasione per vivere e far vivere in maniera creativa e diversa tutto il periodo natalizio: in particolare a quanti, molti, in un modo o nell’altro stanno ancora facendo i conti con i danni subiti durante l’alluvione dello scorso mese di novembre. Il sette dicembre, al Teatro dei Risorti, hanno aperto il programma la Compagnia Pernientestabile con "La piccola città" e la Caritas parrocchiale, presente anche nel giorno dell’Immacolata con il suo stand per la vendita di piccoli ma preziosi lavori artigianali, e dolci casalinghi offerti dalle donne del paese, e alla quale si è unita anche la Caritas parrocchiale di Torrenieri. Il Natale è ormai alle porte e, quest’ anno più che mai, si respira il senso pieno della festività quale momento di incontro, gioia e riflessione per l’intera comunità, con il coinvolgimento delle scuole, delle associazioni, degli artigiani e commercianti, al fine di porre l’attenzione sui valori essenziali, se non fondamentali, della nostra esistenza quali la solidarietà umana, la pace nel mondo e l’amore fraterno. Tutti insieme per cercare di annullare egoismi, sopraffazioni, indifferenza e addirittura un senso di fastidio per i più deboli. Ha chiuso il programma del quattordici , nella Sala Polivalente della fattoria Pieve a Salti, una cena di gala con asta di beneficenza e intrattenimento musicale. L’antivigilia, all’ Oratorio della Misericordia, il coro Via Artis di Buonconvento in Concerto di Natale e il 24, dopo la Veglia nella Chiesa parrocchiale dei SS. Pietro e Paolo, sarà acceso il falò davanti alla suggestiva cinta muraria medievale, perchè la Luce torni ad illuminare i momenti bui che tante famiglie stanno affrontando. Perché sia un Natale di fratellanza e pace, e per invitare ciascuno di noi a raggiungere l’altro e farsi vicino così come ha fatto Lui, senza un secondo fine, ma solo per Amore. In una vicinanza capace di andare oltre i limiti delle proprie case, delle proprie città, delle nazioni; per sentirsi gli uni accanto agli altri, figli di uno stesso Padre, nati sotto lo stesso cielo, e per sentire strette nelle proprie mani quelle di mille, centomila fratelli nel mondo, con il cuore pronto a ricevere la Buona Novella come dono per l’intera umanità. Perché la nascita di Gesù è abbraccio tra giustizia e verità, è incontro fecondo tra cielo e terra, è speranza e promessa di pace e di vita piena. SmartPage SIE-46SIE5.qxd SIENA COLLE VAL D’ ELSA MONTALCINO ■ Un pranzo per i più bisognosi.La parrocchia di S.Caterina e le Caritas colligiane unite nel segno della carità TOSCANA OGGI 22 dicembre 2013 V dalle PARROCCHIE Il Natale solidale DI FRANCA PICCINI a Comunità dei Padri Domenicani Lall’arte di Siena, sempre attenta e sensibile e all’arte come divulgazione DI LODOVICO ANDREUCCI giovani della parrocchia di Santa Caterina, a Colle di Val d’Elsa, stanno affrontando uno dei mesi più impegnativi dell’anno pastorale: dicembre, il mese dell’Avvento che culmina con il Natale. Tanti gli impegni che in questo periodo vedono coinvolti i giovani della parrocchia di Santa Caterina, come il tradizionale recital natalizio, che quest’anno sarà “Forza venite gente”, ma non mancherà anche un impegno per gli ultimi, per coloro che soffrono. Sono tantissimi, infatti, i giovani e meno giovani volontari che si stanno impegnando anche con la Caritas per un evento che identifica il senso profondo dell’Avvento, offrire il pranzo di Natale alle persone più bisognose della città. Uno dei ragazzi afferma: «Non vogliamo essere un’associazione che organizza eventi, ma è la fede che ci spinge a spendere il nostro tempo in questi progetti, come il musical e il pranzo di Natale». Probabilmente il motore, la voglia e l’idea è stata data dal Santo Padre Francesco, che ogni giorno richiama a uno dei veri valori della vita, quello del rispetto dell’altro e l’attenzione ai poveri. Monsignor Giuseppe Acampa, parroco di Santa Caterina, rilancia con forza l’appello del Papa, e invita tutti a metterlo in pratica: «Il grido dei poveri non ci lasci indifferenti! Risuonano ancora nelle nostre orecchie le parole di Papa Francesco, in preghiera davanti alla Vergine Immacolata in Piazza di Spagna. E nella nostra parrocchia questo appello non è stato lasciato cadere. Già da alcuni giorni, stimolati dal desiderio di alcuni giovani di vivere un Natale di servizio piuttosto che coccolati dal calore familiare e dalle tradizionali leccornie eravamo a lavoro con i parrocchiani impegnati nella Caritas di Santa Caterina, per organizzare un pranzo di I Centocinquanta e... sentirsi in famiglia Natale per i più poveri, i più soli, per quanti non si potranno permettere il lusso di una festa seppur nelle mura domestiche. Si è fatta subito rete, coinvolgendo tutte le Caritas parrocchiali di Colle, associazioni, negozianti e la stessa amministrazione comunale. Il giorno 25 dicembre saremo tutti a lavoro, in cucina o a servire a tavola, per donare un momento di gioia, di amicizia e serenità a quanti ne hanno più bisogno. È così che cerchiamo di far nascere il Signore nelle nostre strade e nei nostri giorni, per contribuire alla crescita del Regno di Dio». La giornata del 25 dicembre, è una giornata organizzata grazie al sostegno dalle Caritas di Colle di Val d’Elsa, Lisetta Sprugnoli Fanciullini, coordinatrice per questa giornata che vede rriunite tutte le Caritas di Colle, si aspetta una grande festa: «Accoglieremo oltre 150 persone ed è possibile partecipare prenotandosi entro il 19 dicembre. Sono sicura che faremo il pieno, aspettiamo molte persone e le accoglieremo a braccia aperte. Il progetto è stato pensato in grande, su iniziativa dei giovani, noi come Caritas della parrocchia di Santa Caterina, abbiamo condiviso l’idea con tutte le altre Caritas che hanno aderito con entusiasmo. Ogni volontario ha il suo compito e tutti si mobilitano per dare il loro contributo. Il sindaco Paolo Brogioni ha parlato di «iniziativa lodevole», è piaciuta anche al comune, infatti, l’azienda multiservizi offrirà due pasti per ogni ospite. Il sostegno arriva anche da molti commercianti e privati, verrà regalata alla fine del pranzo una bottiglia d’olio ad ogni ospite, donata da un nostro parrocchiano». Sono le “donne di Castello” che si preoccuperanno di cucinare e accogliere insieme ai giovani e i volontari delle Caritas di Colle, gli ospiti al pranzo natalizio. Anna Borghi, una delle organizzatrici del pranzo, ha ringraziato i ragazzi della parrocchia, sempre attenti a questi bisogni e pronti a dare il loro contributo: «Tutto è partito dall’idea dei giovani. Noi, come Caritas e “donne di Castello” sentivamo da tanto l’esigenza di far passare a tutti un buon Natale, ma non riuscivamo a trovare il modo. Adesso con la spinta dei giovani è stato possibile. Il nostro è un invito rivolto alle famiglie disagiate con bambini e a tutte le persone sole, che non sanno come passare un Natale in compagnia. Spero che tutto vada per il meglio. La speranza è quella di far diventare questo pranzo un appuntamento fisso, che entri a far parte della tradizione natalizia colligiana». della fede, ha dato l’assenso ad un progetto dal titolo: «…et in terra pax. Il Presepe nella tradizione e nell’interpretazione degli artisti». Il progetto è a cura del maestro Carlo Pizzichini, autore delle due vetrate artistiche, poste ai lati della grande vetrata del Cassinari, retrostante l’altar maggiore della basilica superiore di San Domenico. Il progetto «…et in terra pax», è una rassegna di trentuno presepi artistici, realizzati da altrettanti artisti che con la loro arte hanno voluto rendere omaggio al Bambino Gesù che si appresta a venire tra noi. Ciascun artista ha plasmato le statuine con la terra, secondo il proprio stile e la propria ispirazione, alcune sono colorate altre in terracotta grezza. Gli autori dei presepi sono: Angelo Baghino, Marcantonio Bibbiani, Nicola Boccini, Angelo Bolla, Sara Catenelli, Pippo Ciarlo, Gabry Cominale, Maria Galfrè, Dino Gambetta, Guido Garbarino, Stefano e Sandra Giusti, Rosanna La Spesa, Sandro Lorenzini, Emanuele Luzzati Marcello Mannuzza, Manuz, Leony Mordeglia, Silvestro Pampolini, Maria e Renato Piccone, Umberto Piombino, Meri Piombo, Carlo Pizzichini, Vincenzo Randazzo, Caterina Ricci, Piero Sbarluzzi, Giovanni Servettaz, Carlo Sipsz, Luciana Staderini, Rino Valido, Giulia Venturino. I presepi sono visibili nella cripta di San Domenico dal 15 dicembre 2013 all’8 gennaio 2014 tutti i giorni dalle 16 alle 19. dalle PARROCCHIE ■ L’ EVENTO «Viae» ripercorre le testimonianze storiche della fede cristiana in terra di Siena Sulle Viae della Fede Giovedì 26 dicembre e sabato 4 gennaio ue visite guidate per riscoprire Siena e D le sue radici cristiane. È questo il programma che Viae Siena propone durante il periodo natalizio. Due, come detto, gli appuntamenti in agenda: si parte dalla Via Mariana, del 26 dicembre, che dalle 15.00 in poi condurrà i visitatori alla scoperta della Cattedrale di Santa Maria Assunta, della Basilica di Santa Maria dei Servi e della Collegiata di Santa Maria in Provenzano; e si arriva alla Via Cateriniana del 4 gennaio (con visita guidata prevista sempre per le 15.00) e che toccherà, nell’ordine, il Battistero, la Salita del Costone, Fontebranda, la Casa Santuario di Santa Caterina e infine la Basilica di San Domenico. Per maggiori informazioni, è possibile consultare il sito ufficiale www.viaesiena.it Parola e musica sacra: è il «Canto di Natale» DI DANIELE PALMIERI l coro interparrocchiale della Forania Montalcino- Amiata, che ha mosso i Ilaprimi passi durante l’anno, in collaborazione con l’Ufficio Diocesano per Musica Sacra e le parrocchie ospitanti, propone tre appuntamenti: «Il canto del Natale», meditazioni e canti sul Mistero dell’Incarnazione. Venerdi 20 Dicembre alle 21 nella Chiesa dei Santi Leonardo, Niccolò e Lucia con meditazioni curate da don Roberto Bianchini; sabato 21 alle 17:45 nella Chiesa di Sant’Egidio Abate in Montalcino, con le meditazioni del parroco don Pierino Bregoli, infine domenica 5 Gennaio 2014 alle 21 nella Chiesa dei Santi Quirico e Giulitta in San Quirico d’Orcia, con le meditazioni affidate al parroco don Gianni Lanini. Il coro, aperto a tutte le persone amanti della musica e del canto sacro, è diretto dalla volitiva maestra Alessandra Micheloni: lei stessa ed i coristi che hanno intrapreso questo cammino si augurano di veder crescere il numero dei partecipanti nel corso del nuovo anno, per almeno tre ragioni: ampliare l’organico ed il repertorio eseguito, rendersi con più facilità disponibile a presenziare in occasioni nelle quali ne fosse richiesto e, sopratutto, essere segno visibile di unità e di intenti condivisi nell’ambito foraniale. o scorso 7 dicembre a Castellina LGiovanile Scalo, i ragazzi della del Centro "Don Luigi Profeti" hanno debuttato in uno spettacolo teatrale dal titolo: «Ricorda che Gesù ti ama» a cura del giovane attore Angelo Sferrazza. L’attore Sferrazza, invitato a Castellina Scalo a presentare un suo riuscito cortometraggio a sfondo biografico - «Il viaggio della vita» ha subito affascinato gli adolescenti che frequentano il Centro Giovanile. Il saper giocare bene a calcio e il fascino del giovane che si vuol far vedere e farsi protagonista, questa volta in positivo, ha galvanizzato i giovani che, da passivi e refrattari, si son lasciati entusiasmare dall’arte di far teatro e cinema. Un primo risultato di questo training teatrale è stato lo spettacolo di cui sopra, che addirittura i ragazzi di Castellina Scalo vorrebbero gratuitamente esportare dove ne fosse fatta richiesta. Questa è la trama dello spettacolo: una ragazza depressa viene accolta nella grazia di Dio Padre, e inizia a vedere le meraviglie del mondo. Ad un certo punto però si fa distrarre dalle cose del mondo e si allontana fino ad arrivare quasi al suicidio. Ma quando tutte le speranza sembrano svanire, ecco che la ragazza viene tratta in salvo. Nei prossimi mesi, Sferrazza lavorerà ad un nuovo cortometraggio, incentrato stavolta sulla sicurezza stradale.