Riproduzione asessuata: La clonazione umana Dr. I. Cerino •Laboratotio Analisi P.O. Umberto I •Centro di Cultura Bioetica Nocera Inf. – Pagani (Sa) Cos'é la clonazione ? La parola "clone" deriva dal greco , che significa germoglio o ramoscello In biologia indica la possibilità di duplicare il patrimonio biologico (genetico) di qualsiasi essere vitale con produzione di individui biologicamente uguali si tratta di una forma di riproduzione a-sessuata e a-gamica Le tappe della clonazione 1951: prima clonazione di animali (rane) ottenuta con successo 1972: clonazione di un frammento di DNA (molto importante per il proseguimento della ricerca) 1979: clonazione di mammiferi: si è trattato della formazione multipla di embrioni da uno solo (separazione dei blastomeri di un embrione). 1993: duplicazione di embrioni umani. Il 13 ottobre 1993, Jerry Hall e Robert Stillman, due ricercatori del dipartimento di ostetricia e ginecologia della George Washington University (Washington C, USA), annunciano di aver clonato 17 embrioni umani, ottenuti con la fecondazione in vitro, producendo 48 embrioni geneticamente identici. 1997: prima clonazione di mammifero. Nasce la pecora Dolly dopo 297 tentativi falliti (ad opera di Wilmut e Campbell, Glasgow – Scozia, Nature 27/2/1997). Dolly morirà nel 2003. 2000: Corea: viene interrotto lo sviluppo di cloni umani ai primi stadi di crescita 2003: Corea: viene iniziato lo sviluppo di cloni a fini terapeutici Le tappe della clonazione (2) 21/01/2004: La Società Europea di Riproduzione Umana ed Embriologica (ESHRE) condanna con forza l’esperimento di clonazione umana annunciato il 17/01/04 dall’andrologo Zavos dell’Università del Kentucky. Il presidente Arne Sunde ha dichiarato: E’ completamente irresponsabile e non etico ogni tentativo di clonazione umana riproduttiva…ci sono anche seri problemi di carattere pratico, non ultimo l’alto rischio delle nascita di bambini con anomalie anche non apparenti” 12/02/2004: Scienziati americani e sud-coreani hanno annunciato negli Usa di aver clonato per la prima volta un embrione umano ed essere riusciti a selezionare le cosiddette cellule staminali embrionali per una clonazione terapeutica Le tecniche utilizzate Due sono le tecniche utilizzate per la clonazione: embryo-splitting (scissione gemellare) 2. nuclear transfer (trasferimento di 1. nucleo) ‘Embryo - splitting’ E’ il tipico processo di formazione dei gemelli monozigoti ! ‘Nuclear transfer’ E’ la tecnica utilizzata per Dolly ! Procedura tecnica della clonazione Questioni aperte Di ordine tecnico: La bassa efficienza (vedi Dolly: 1 nascita su 29 embrioni trasferiti in utero su 277 fusioni) Il ruolo del DNA mitocondriale La possibile presenza di cellule staminali (cioè dal genoma non totalmente differenziato) nel “pool” di cellule donatrici Di ordine etico: in riferimento all’uomo e ad altre specie viventi Finalità della clonazione Terapeutica: volta a duplicare un organismo dal quale ricavare cellule, tessuti ed organi per scopi clinici Riproduttiva: cioè volta a duplicare su richiesta o necessità un individuo La clonazione umana potrebbe servire a: 1. Replicare individui geniali o di gran bellezza 2. Produzione solo di individui sani 3. Determinazione del sesso e di altri caratteri desiderati 4. Figlio per coppia sterile, vedovanza, ecc 5. Avere soggetti geneticamente identici a fine di studio comparativo 6. Riserve per trapianti (H. Jonas, Tecnica, medicina ed etica, 1971) Problemi etici della clonazione (1): offesa della dignità della persona clonata La programmazione dell’identità biologica può avallare l’idea di un dominio sull’uomo e il convincimento che il valore dell’essere umano risieda nelle sue qualità biologiche (selezionabili) La persona clonata è generata per essere ‘copia’ o fonte di organi per un “terzo”: è voluta non per sé stessa, ma come mezzo per il raggiungimento di un altro fine L’identità psichica rischia di essere compromessa dalla presenza reale o anche solo virtuale del suo « altro » (unicità – aspettative – ansie) Dalla replicazione della struttura corporea non ne deriverebbe necessariamente una perfetta identità della persona, intesa nella sua realtà sia ontologica che psicologica Problemi etici della clonazione (2): perversione della sfera sessuale e relazionale Tende a rendere la bisessualità un puro residuo con disumanizzazione estrema della procreazione umana. L’ utero artificiale potrebbe essere l’ultimo passo per la costruzione « in laboratorio » dell'essere umano Avviene una strumentalizzazione radicale della donna (prestatrice di ovuli e di utero) Perversione delle relazioni fondamentali della persona umana (filiazione, consanguineità, parentela, genitorialità) Problemi etici della clonazione (3): logica della “produzione” ed eugenetica Mentalità selettiva e discriminatoria: inevitabile arbitrarietà dei criteri di selezione Causa un’arbitraria fissazione dell’ereditarietà in contrasto con la strategia dominante nella natura Possibile aumento di malformazioni. Possibili errori da laboratorio con danni irreversibili alla natura umana La clonazione limitata all'embrione-feto, implicherebbe la sperimentazione su embrioni e feti, ridotti a “cose” (logica della produzione) ed esigerebbe la loro soppressione prima della nascita La clonazione apre la strada alla selezione eugenetica e razzista, con grave violazione dei diritti umani Pronunciamenti del Magistero CDF 1987 - Donum Vitae n. 6 “anche i tentativi o le ipotesi volte ad ottenere un essere umano senza alcuna connessione con la sessualità mediante “fissione gemellare”, clonazione, partenogenesi, sono da considerarsi contrarie alla morale…” Discorso al Congresso Internazionale sui trapianti (2000): “Occorrerà comunque evitare sempre quei sentieri che non rispettano la dignità ed il valore della persona; penso in particolare ad eventuali progetti o tentativi di clonazione umana, allo scopo di ottenere organi da trapiantare: tali procedure, in quanto implicano la manipolazione e la distruzione di embrioni umani, non sono moralmente accettabili, neanche se finalizzate ad uno scopo in sé buono” Altri Organismi Parlamento europeo: Risoluzione del 12/3/1997 Risoluzione del 7/9/2000 violazione dei principi di parità e di non discriminazione no alla “clonazione terapeutica” no ad ogni forma di clonazione umana impulso alla ricerca sulle cell. staminali adulte no alla produzione di embrioni sovrannumerari nella FIVET Legge 40 del 19/02/2004: Sono vietati interventi di clonazione mediante trasferimento di nucleo o di scissione precoce dell'embrione o di ectogenesi sia a fini procreativi sia di ricerca Quindi, sotto il profilo etico… La clonazione riproduttiva è considerata generalmente inaccettabile La cl. terapeutica: dibattito fra chi dissente e chi la considera accettabile sub condicione Finalità della clonazione Riproduttiva: cioè volta a duplicare su richiesta o necessità un individuo Terapeutica: volta a duplicare un organismo dal quale ricavare cellule, tessuti ed organi per scopi clinici Cellula staminale: definizione Cellula staminale: Cellula non specializzata capace di dividersi indefinitamente; a ogni suddivisione produce due cellule figlie, delle quali una è staminale e l'altra è capostipite di una popolazione di cellule che, a loro volta, danno luogo a cellule mature e differenziate, ovvero a tessuti distinti Le cellule staminali assicurano la formazione e il rinnovamento dei tessuti, ovvero la sostituzione delle cellule che hanno terminato il proprio ciclo vitale e di quelle lesionate. Si definiscono totipotenti le cellule staminali che possono dar luogo a tutti i tessuti, multi (o pluri) potenti quelle che possono dar luogo ad alcuni tipi cellulari o tessuti ed unipotenti, quelle che possono dar luogo soltanto ad un tipo cellulare. Tipi di cellule staminali Embrionali eterologhe Fetali Da cordone ombelicale Adulte Embrionali autologhe Dalla blastocisti (Massa Cell. Interna) Dai tessuti fetali (vari stadi di sviluppo) Dal cordone ombelicale Dal soggetto adulto (diversi distretti tissutali) • midollo osseo, tessuti epiteliali, cervello (SNC), fegato, pancreas. Cellule staminali embrionali autologhe Mediante la tecnica di Trasferimento Nucleare (TNSA) le cellule ES sono isolate da cellule dell’embrioblasto derivato dal trasferimento del nucleo di una cellula somatica adulta del paziente in una cellula uovo enucleata Questo procedimento, denominato clonazione terapeutica, avrebbe l’enorme vantaggio di stabilire cellule ES immunologicamente compatibili per autotrapianto Nel caso di malattie genetiche, queste cellule potrebbero essere geneticamente ‘curate’ in vitro prima del trapianto. Clonazione terapeutica “Clonazione terapeutica” secondo il Rapporto Donaldson 1 2 zigote umano fecondato 3 1 rimozione del nucleo 4 isolamento del nucleo da cellule somatiche del paziente (epidermiche) 5 trasferimento nucleare derivazione di cellule embrionali staminali umane Prevede la formazione dell’embrione umano che viene poi sacrificato 2 rimozione del nucleo aploide oocita umano NON fecondato o altre forme di citoplasto artificiale 3 6 blastocisti umana “Trasferimento nucleare” secondo il Rapporto Dulbecco isolamento del nucleo diploide da cellule somatiche del paziente 5 sviluppo in vitro 4 trasferimento nucleare 6 derivazione di cellule embrionali staminali umane Non richiede la formazione dell’embrione umano, ma prevede il passaggio diretto di cellule staminali o tessuto specifiche Clonazione terapeutica: opinioni divergenti Un oocita ricostituito con il nucleo di una cellula somatica adulta non è uno zigote, in quanto non deriva dall’unione di due gameti Non dà spontaneamente luogo allo sviluppo embrionale, poiché ciò può avvenire solo grazie a stimolazioni artificiali che lo forzano a svilupparsi in blastocisti Solo poche tra queste blastocisti hanno l’effettiva capacità di formare un embrione L’oocita ricostituito può, invece, essere indotto a proliferare ed incanalarsi verso la formazione delle sfere embrioidi la cui differenziazione può essere indirizzata verso specifici stipiti cellulari. Il processo è simile alla proliferazione “in vitro” di cellule quiescenti stimolate con ‘fattori di crescita’. (es. produzione di ‘cute artificiale’, tecnica preziosa nella terapia dei grandi ustionati) E’ perciò prevedibile ed auspicabile l’impiego di estratti citoplasmatici di altre specie animali, o citoplasti prodotti artificialmente, Il DNA delle cellule somatiche contiene già il patrimonio genetico di 2 progenitori Senza stimolo elettrico non c’è integrazione del nucleo somatico con l’oocita L’inclusione di un nucleo cellulare comporta comunque la formazione di un embrione a tutti gli effetti Non è un problema di quante blastocisti si formino, ma di principio E’ negata la differenza tra sfere embrioidi ed embrione Risoluzione maggioritaria della Commissione Dulbecco Diciotto membri della Commissione hanno fissato l’attenzione sul fatto che anche in Italia esiste un elevato numero di embrioni soprannumerari La scelta di destinare una parte di questi embrioni a ricerche dalle quali possono derivare notevoli benefici per l'umanità non comporta una concezione strumentale dell’embrione, né costituisce un atto di mancanza di rispetto nei confronti della vita umana A fronte dell'inevitabile destino riservato a una parte degli embrioni crioconservati e non più impiantabili, la Commissione ritiene che la bilancia penda a favore della destinazione di tali embrioni agli scopi di una ricerca suscettibile di salvare la vita di milioni di esseri umani Sul piano dei principi, tale soluzione trova sostegno nel principio di beneficialità. In forza di ciò, tale soluzione dà corpo alla nostra responsabilità verso le prossime generazioni, alle quali indubbiamente ridonderanno i benefici degli sforzi che oggi facciamo nella lotta contro le malattie e la sofferenza. Risoluzione minoritaria della Commissione (Card. Ersilio Tonini, Adriano Bompiani, Bruno Dallapiccola, Domenico Di Virgilio, Enrico Garaci, Luigi Lorenzetti, Girolamo Sirchia) L'embrione è un essere umano con potenzialità di sviluppo (e non un essere umano potenziale) l'embrione, come ogni essere umano, ha diritto alla vita L'embrione va rispettato come persona Le argomentazioni che proibiscono moralmente di creare embrioni per la sperimentazione, valgono anche per la proibizione dell'utilizzo di quelli già esistenti. Nell'un caso come nell'altro, infatti, compare il mancato riconoscimento dell'embrione come soggetto umano e, quindi, la sua possibile strumentalizzazione, almeno nella prima fase della sua esistenza. Terapia attuale con cellule staminali Trapianto autologo di cellule staminali ematopoietiche dopo chemioterapia e radioterapia (neoplasie ematologiche, tumori solidi, malattie autoimmuni severe) Trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche dopo chemioterapia e radioterapia Sangue da cordone ombelicale prelevato alla nascita utilizzato quale sorgente allogenica di cellule staminali ematopoietiche Trapianto di cellule staminali cutanee (trapianto di epidermide) Prospettive future: terapia cellulare Ricostruzione del midollo spinale danneggiato da traumi fisici Malattie degenerative del sistema nervoso (Alzheimer, morbo di Parkinson, malattia di Huntington, sclerosi laterale amiotrofica, malattie ecotossicologiche, post-traumatiche, da abuso farmacologico, da danno ischemico, ecc.) Malattie muscolo-scheletriche (displasia ossea, malattie progressive delle giunzioni ossee, osteogenesis imperfecta, miopatie primitive) Malattie infiammatorie di natura sistemica (sindrome di Sjögren), attraverso la sostituzione delle cellule delle ghiandole salivari atrofiche dei malati; Malattie degenerative della retina, della cornea e dell’apparato uditivo, i cui tessuti sono stati danneggiati per cause genetiche o traumatiche Ricostituzione del tessuto cardiaco dopo un infarto acuto del miocardio e riparazione dei vasi sanguigni da processi patologici progressivi come l’arteriosclerosi e l’ipertensione Malattie metaboliche tipo lisosomiali, causate dal blocco di specifici sistemi catabolici e dal conseguente accumulo nei lisosomi delle sostanze non degradate. Prospettive future: terapia genica Le cellule staminali sono in grado di accettare e tollerare, molto meglio di cellule mature, geni introdotti dall’esterno con tecniche d'ingegneria genetica, mirate a correggere l’effetto patologico di geni difettosi o mutati Un singolo trasferimento di gene in una cellula staminale renderebbe infatti disponibili cellule del sangue, della pelle, del fegato, e perfino del cervello “corrette” E la clonazione animale e vegetale? La ricerca, anche in tema di clonazione, trova uno spazio accessibile nel regno vegetale ed animale laddove rappresentasse una necessità o seria utilità per l'uomo o per gli altri esseri viventi, fatto salvo l'obbligo di rispettare la biodiversità specifica. Criteri di eticità della clonazione animale Finalizzazione al benessere dell’uomo e dell’ambiente No a sofferenze ingiustificate e non proporzionate al bene da realizzare Valutazione delle procedure da parte di Comitati di etica ad hoc Evitare squilibri nell’ecosistema