Leguminose/1
Favino da granella: le varietà
e la tecnica colturale
CENTRO RICERCHE PRODUZIONI VEGETALI
LAMBERTO DAL RE,
ANGELO INNOCENTI
Azienda Sperimentale “M. Marani”,
Ravenna
La coltura ha buone
prospettive, soprattutto
in agricoltura biologica,
ma i metodi
di coltivazione
sono ancora in fase
32
di messa a punto.
All’interno del rinnovato interesse
per le leguminose da granella, anche la
coltura del favino sta suscitando notevole interesse. Se paragonassimo fra
loro due leguminose, potremmo indicare il pisello proteico come più facile
da coltivare in agricoltura “tradizionale” e, per contro, il favino come più
adatto alle tecniche di coltivazione richieste dall’agricoltura biologica.
Infatti, sul favino una gestione
meccanica del controllo delle malerbe
è facilitata dalle caratteristiche della
pianta (che è più vigorosa e coprente, di
taglia più alta e quindi più competitiva)
e dalla tecnica colturale, in quanto la
semina può essere effettuata con interfila larga
a 45-50 centimetri.
Nelle prime fasi la coltura è gestibile sia con erpici rompicrosta, che
con erpici strigliatori;
poi con sarchiatrici. L’altezza del primo palco
consente di utilizzare
eventualmente anche
sarchia-rincalzatrici già
presenti nei parchi macchine aziendali. La tecnica colturale è in fase di
messa a punto con riguardo a diversi aspetti:
modalità ed epoca di semina, varietà, tecniche
per la collina.
I risultati
delle prove
Il campo di confronto
varietale di favino, realizzato nell’ambito dei
programmi coordinati
U
na pianta di favino
da granella.
(Foto Arch. Az. Sper. “Marani”)
dal Crpv di Cesena, era situato presso
l’Azienda agraria sperimentale “M.
Marani” di Ravenna ed è stato seminato l’8 novembre 2001, per verificare
l’adattabilità delle varietà a questa
epoca di semina in pianura. Relativamente all’epoca di semina, 6 varietà
presenti in campo sono state segnalate dalle ditte come “autunnovernine”, 3 a duplice attitudine e 4 come “invernali-primaverili”.
L’andamento climatico è risultato
completamente diverso dall’annata
precedente, in cui era stato registrato
un inverno mite. Le temperature invernali, nel periodo 2001-2002, sono risultate decisamente più rigide, con minimi che, nel mese di gennaio, hanno toccato in diverse occasioni i -10 °C. Tale
andamento ha permesso di saggiare la
tolleranza al freddo delle varietà in esame, quanto meno per semine dei primi
di novembre quali quelle del campo in
esame.
In pre-semina sono stati distribuiti
90 chilogrammi/ettaro di fosforo. La semina è stata posizionata fra i 6 e gli 8
centimetri di profondità, per difendere
il seme dal gelo e dagli attacchi dei volatili. L’investimento medio è risultato
pari a 30 semi a metro quadro, con file
a 45 centimetri. È stato effettuato un solo intervento diserbante in pre-emergenza, che ha fornito discreti risultati;
successivamente, per la difesa fitoiatrica, sono stati effettuati due interventi
anticrittogamici e un afidicida. Lo schema sperimentale utilizzato nel campo
varietale è stato a blocchi randomizzati
con 4 repliche e prevedeva 13 varietà a
confronto.
Qualche cifra
sulle rese
Nel grafico 1 sono riportati i dati
produttivi: la resa in granella (espressa
in quintali/ettaro) ed il contenuto proteico (percentuale) sono rappresentate
con istogrammi; mentre il peso di 100
AI
AI
IP
IP
AI
AI
—
—
Danisco-Copse
Copse
Copse
Copse
Agri Obt. APSOV
Agri Obt. APSOV
Serasem
Serasem
Marani
CECOP
Agri Obt. APSOV
SIS
ISEA
—
—
Mars
Torre Lama Chiaro
Torre Lama Scuro
Nero
Divine
Melodie
Maya
Meli
Palombino
Sikania
Irena
Vesuvio
Colleameno
Media
Novembre 2002
AI-IP
AI-IP
AI-IP
IP
IP
0,73
3,76
1,52
26,8
27,1 A
27,5 A
26,2 B
27,8 A
28,3 A
26,8 A
25,2 B
27,0 A
27,2 A
27,4 A
25,4 B
26,2 B
26,0 B
PROTEINE
AI: autunno-vernine
2,51 B
3,61 A
4,25 A
3,99 A
4,24 A
2,95 B
4,21 A
3,89 A
3,61 A
4,09 A
4,08 A
4,47 A
3,04 B
RESA
AL 10%
DI UMIDITÀ
tonn./ha
A colore uguale corrisponde uguale classe di appartenenza
DMS
AI
DITTA
AI
EPOCA
DI
SEMINA
NOME
VARIETÀ
0,30
1,4
1,4
1,5
1,7
1,6
1,3
1,6
1,3
1,2
1,1
1,7
1,4
1,4
1,4
B
A
A
A
B
A
B
B
B
A
B
B
B
CULMI
PER PIANTA
nº
IP: invernali-primaverili
78,7
466
540 A
379 B
529 A
445 B
414 B
530 A
506 A
551 A
460 B
375 B
426 B
444 B
465 B
grammi
PESO
1.000 SEMI
3,28
1,3
1 B
1 B
1 B
0 B
6 A
0 B
0 B
0 B
1 B
0 B
3 B
3 B
0 B
PIANTE
DEIESCENTI
nº
5
5
11
9
13
5
4
1
2
2
1
6
11
1
ALLETTAMENTO
%
108
109
123
120
115
103
126
100
104
103
98
100
nocciola
nero
grigio
nocciola
nocciola
nocciola
nocciola
nero
nero
nocciola
nero
nero
12,4
109
109
nocciola
B
B
B
B
B
A
B
A
A
A
B
B
B
ALTEZZA
centimetri
COLORE
DEL SEME
7,2
8
6
5
5
7
8
10
8
8
10
6
5
9
PORTAMENTO
max=10
0,87
7
5
5
7
6
6
8
9
7
8
8
6
6
9
D
D
C
D
D
B
A
C
B
B
D
D
A
DIAMETRO
MEDIO
millimetri
Tab. 1 - Favino da granella: caratteristiche morfologiche e produttive delle varietà in prova.
33
4,80
19,2
21
15
15
19
20
19
25
23
18
14
18
20
25
A
B
B
B
A
B
A
A
B
B
B
A
A
ALTEZZA
MINIMA
INSERZIONE
BACCELLI
centimetri
0,84
2,0
2,5
2,0
1,5
2,0
2,5
2,3
2,0
1,8
1,8
2,5
2,0
2,0
1,8
TOLLERANZA
ALLA RUGGINE
max=3
1,58
7
7
7
8
8
8
7
5
7
8
10
9
9
5
B
B
A
A
A
A
C
B
A
A
A
A
C
EPOCA
FIORITURA
tardiva=10
Leguminose/1
34
Graf. 1
Favino da granella: comportamento produttivo
delle varietà in prova.
Resa (quintali/ha) al 10% di umidità
Novembre 2002
Peso 100 semi (grammi)
0
metri: ciò è tanto più vero per le semine autunno-vernine.
Sull’epoca di semina, tra gli operatori della filiera, esistono pareri ed
esperienze contrastanti, probabilmente legati alle diverse risposte nei differenti areali di coltivazione, alle diverse
tipologie di pianta (a semina autunnovernina o invernale-primaverile) ed alle nuove varietà, alcune proposte per
semine “primaverili”. Al momento,
sulla base delle esperienze e dei dati
L
e diverse tipologie di granella.
(Foto Arch. Az. Sper. “Marani”)
Colleameno
0
Vesuvio
10
Irena
10
Sikania
20
Palombino
20
Meli
30
Maya
30
Melodie
40
Divine
40
Nero
50
Torre L. scuro
50
Torre L. chiaro
60
Consigli pratici
per la
coltivazione
Sul favino esiste sicuramente il problema di mettere a
punto una tecnica colturale in grado di poter rendere competitiva la
coltura, in quanto le rese medie ottenute in campagna non possono essere considerate sufficienti per promuovere la coltivazione. Un fattore di successo è la profondità di semina, che
non deve scendere mai sotto i 6 centi-
Proteine (%)
60
Mars
Resa in quintali/ettaro
semi (grammi) è rappresentato dalla
spezzata. Il valore della resa media del
campo (3,76 tonnellate/ettaro) è risultato superiore alle produzioni su scala
reale che, in questa zona, hanno fatto
registrare rese variabili oscillanti dalle
2 alle 3 tonnellate/ettaro.
I dati sperimentali sottoposti ad
analisi statistica (varianza e successivamente test Scott-Knott) hanno consentito di effettuare due raggruppamenti in
classi di produttività decrescente: classe A (con produzioni comprese tra 3,61
e 4,47 tonnellate/ettaro) e classe B (con
produzioni comprese tra 2,51 e 3,04
tonnellate/ettaro). Le caratteristiche varietali riscontrate sono riportate in tabella 1 e le lettere, quando presenti (A,
B, C, D) stanno ad indicare il raggruppamento in classi, utilizzando il test già
indicato.
La granella delle 13 varietà è risultata
raggruppabile visivamente in tre tipologie:
* a granella con tegumento nero lucido
(Colleameno, Palombino, Sikania,Torre
Lama Scuro, Vesuvio);
* a granella con tegumento grigio maculato (Nero);
* a granella con tegumento nocciola
(Divine, Irena, Mars, Maya, Meli, Melodie, Torre Lama Chiaro).
Relativamente agli aspetti nutrizionali, la granella deve avere un basso
contenuto in fattori antinutrizionali ed
un elevato contenuto proteico; nell’esperienza in oggetto, sulla base dei dati analitici ricevuti, sono stati registrati
valori oscillanti tra il 25 ed il 28 per
cento inferiori al 2001, anno in cui,
per contro, il contenuto era risultato compreso tra il 28 ed il 32
per cento.
disponibili, ci si sente di consigliare
semine di inizio novembre per le varietà autunno-vernine e semine di inizio febbraio (potendo) per le varietà
“primaverili”.
Infatti la sensibilità al freddo della
pianta di favino sembrerebbe inferiore nei primissimi stadi vegetativi e
pertanto, relativamente ai nostri territori, seminando a novembre le varietà
autunno-vernine la pianta trascorre
l’inverno in uno stadio di semiquiescenza, come seme in via di germinazione, o come plantula in emergenza
in uno stadio che viene individuato
come meno sensibile al freddo.
Per quanto riguarda i sesti di
impianto, la semina a 45-50
centimetri risulta troppo
“vantaggiosa”, specie per
coltivazioni di pianura,
mentre per l’investimento
si stanno compiendo verifiche sperimentali: al
momento la densità media ottimale sembrerebbe
intorno alle 35 piante per
metro quadrato. Relativamente al panorama varietale,
un contributo viene fornito da
questo articolo, che consente un
primo inquadramento delle caratteristiche varietali e l’individuazione di
varietà utilizzabili nelle varie epoche
di semina a seconda delle diverse esi
genze.
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Favino da granella: le varietà e la tecnica colturale