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Mercoledì 29 Ottobre 2014
Voto, italianità ancora una volta decisiva
Tra matricole e veterani, continua ad essere fondamentale la presenza di sindaci e consiglieri di origine italiana
TORONTO - Il fattore italianità è stato ancora una volta decisivo alle urne. La conferma arriva dal numero di sindaci e consiglieri eletti nella GTHA e nel resto dell’Ontario nel voto amministrativo di lunedì.
Allo stesso tempo, gli elettori italocanadesi sono stati decisivi in
moltissimi distretti di Toronto e
dintorni.
Matricole e veterani di origine italiana porteranno ancora una
volta la nostra identità nei consigli comunali e regionali.
 ALLE PAGINE 2-3-4
ONTARIO
L’entusiasmo
di Di Ciano,
Augimeri
e Di Giorgio
TORONTO - Lavorare tutti insieme per mettersi alle spalle gli ultimi anni di divisione e per rilanciare Toronto. È questo il messaggio
lanciato ieri dai candidati italocanadesi che hanno vinto le rispettive corse nel voto comunale. Anche a Vaughan i candidati di origine italiana hanno fatto l’en plein a
City Hall e promettono risultati e
trasparenza.
Canada in lacrime per Cirillo
Commovente cerimonia funebre ad Hamilton in onore del soldato ucciso
 ARTICOLO A PAG. 5
 ALLE PAGINE 2-3
VATICANO
CONTROSPORT
CAMPIONATO
Serie A, oggi
le big in campo
«Nel Vangelo l’amore per i poveri»
L’appello di Papa Francesco durante il suo incontro con i movimenti
CITTÀ DEL VATICANO - L’amore per i poveri è alla base del Vangelo e dunque non è “ideologia”
operare per la difesa degli ultimi
del pianeta. È quanto ha detto ieri
Papa Francesco che ha incontrato
i movimenti popolari, campesinos
e centri sociali, ambulanti e senza-terra, cartoneros e abitanti delle periferie.
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MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
2
CANADA
L’INTERVISTA AL SINDACO DI VAUGHAN
«Sul gasdotto dobbiamo trattare con Transcanada»
Il sindaco Maurizio
Bevilacqua ringrazia
i cittadini di
Vaughan: «Ora ci
attendono sfide
importanti»
Ospedale e il King’s
North Connection
Project le priorità:
«Il primo si farà,
sul secondo si deve
trovare un’intesa»
Mario Cagnetta
espansione demografica: in quattro anni ben 20mila persone in più
hanno scelto di vivere a Vaughan.
A parte ciò stiamo investendo in
Vivanext RapidWays e stiamo investendo nelle infrastrutture cercando di potenziare i mezzi pubblici. È chiaro che non può dare
una risposta in 24 ore. Bisogna
continuare a investire e a spingere
verso un maggiore uso dei mezzi
pubblici. Senza dimenticare l’importanza di alcuni progetti come
l’estensione dell’autostrada 427
fino alla Major Mackenzie».
Dica la verità le è mancato
un avversario come Julian Fantino in campagna elettorale?
«Era una sua decisione candidarsi e poteva farlo. Questo per
me rappresenta il bello della democrazia. Per quanto mi riguarda
non avevo paura perché sapevo
che fronte dei buoni risultati ottenuti sarebbe stato difficile riuscire
a battermi. In questi anni abbiamo
garantito stabilità, una crescita
economica. La gente si ricorda
che cosa è successo a Vaughan e
sarebbe stato incomprensibile per
loro cambiare. È anche per questo
che praticamente è stata riconfermata tutta la squadra che ha governato negli ultimi anni».
VAUGHAN - E ora via a una trattativa con Transcanada per rinegoziare i termini sul tracciato del
gasdotto. E ancora di più, aumentare gli sforzi per consegnare al
più presto l’ospedale agli abitanti
di Vaughan, trovare delle soluzioni per migliorare il traico e migliorare la disponibilità dei mezzi
pubblici.
Il rieletto sindaco di Vaughan
Maurizio Bevilacqua vuole ripagare sin da subito la iducia che gli
elettori gli hanno riconfermato.
«Sono stati quattro anni segnati da grandi risultati - ha detto al
Corriere Canadese - E credo che
la gente abbia deciso di darmi iducia proprio a fronte di quanto
ottenuto in questi mesi».
Sindaco Bevilacqua, si può
dire che è stata una vittoria
senza quasi avere rivali. Ce la
può raccontare?
«Ho lavorato molto in questi
mesi per continuare a fare il sindaco anche durante la campagna
elettorale. Per me si è trattato di
una chiacchierata con i miei cittadini riguardo a quanto abbiamo
fatto in questi quattro anni, ai risultati ottenuti, ai miglioramenti
che sono stati fatti in termini di
governance e tutti i progetti in
Il sindaco di Vaughan Maurizio Bevilacqua
ieri come l’ospedale, la metropolitana, l’estensione della Highway
427 e il Vaughan Metropolitan
Centre. La città sta andando bene,
il tenore di vita è molto alto e sta
andando avanti alla grande visto
che sono stati creati oltre 15mila
posti di lavoro e che abbiamo oltre 20mila abitanti in più che vivono da noi».
E da qui che arriva il 78,41%
dei consensi?
«Credo che questo grande risultato derivi dal fatto che sono
concentrato sui bisogni e sulle
aspirazioni dei miei cittadini che
sono sempre la mia prima fonte di
ispirazione».
Alcuni problemi all’orizzonte sembrano esserci: mi riferisco al King’s North Connection
Project. Come vi muoverete
per cercare di far cambiare
idea a Transcanada sul percorso del gasdotto?
«Credo che la soluzione sia una
maggiore cooperazione tra tutti
gli enti per trovare una soluzione
condivisa e fattibile. Si tratta di un
problema molto importante che
può essere risolto soltanto cercando e promuovendo il dialogo e
la cooperazione. Loro devono capire le nostre esigenze. La comunicazione tra tutti i soggetti deve
continuare per arrivare a una intesa che accontenti tutti. Questo
progetto è solo una delle tante
sfide che ci aspettano nel futuro».
Quali sono le altre?
«Per esempio l’ospedale, la metropolitana e il Vaughan Metropolitan Centre dove ovviamente
sono totalmente coinvolto. Senza
dimenticare che dobbiamo continuare a rendere la nostra città appetibile in termini di opportunità
e di occupazione».
Partiamo allora con l’ospedale: diversi candidati sostenevano che non verrà mai costruito. È vero?
«L’unica cosa che posso dire è a
un meeting ho ringraziato il pre-
mier dell’Ontario Kathleen Wynne per aver approvato l’ospedale
e lei ha accettato i miei ringraziamenti. La stessa cosa è successa
con i ministri o con i vari membri
dei dipartimenti che sono responsabili per la realizzazione dell’ospedale. Loro mi hanno detto che
l’ospedale si farà. Noi abbiamo
contribuito acquistando la terra e
per le azioni locali per un totale di
$250 milioni di dollari. Non presto molta attenzione ai pessimisti:
c’era chi diceva che non si sarebbe
mai fatta la metropolitana e invece si farà. Lo stesso per il Vaughan
Metropolitan Centre e anche questo arriverà. E ora con l’ospedale.
Il problema è che queste persone non vivono di speranze ma di
paure. Io invece voglio guardare
avanti».
Come pensa di migliorare il
traffico, altro problema grave
per Vaughan?
«Il traffico è dovuto anche
al fatto di vivere in una città in
[email protected]
IL CONSIGLIO COMUNALE
Di Biase: «I miei elettori sanno chi sono e per questo mi votano»
Mario Cagnetta
VAUGHAN - Si gode la vittoria
Michael Di Biase. È lui il grande vincitore delle ultime elezioni
a Vaughan con 27.641 voti pari al
20,59 per cento. Non sono bastati
i volantini degli ultimi giorni contro di lui e Gino Rosati e nemmeno l’articolo pubblicato sulla Cbc
su un presunto conflitto di interessi legato all’acquisto di un cottage, a fargli perdere il consenso.
Tra i consiglieri regionali infatti
Di Biase è stato il più votato ed è
grazie a questo risultato che è riuscito a soffiare la poltrona di vicesindaco allo stesso Rosati. «Per
me si tratta di una grande soddisfazione - ha detto l’ex sindaco
della città a nord di Toronto - Ringrazio la comunità perché mi ha
dato tanto e non ha mai fatto mancare il sostegno nemmeno dopo
essere stato attaccato così pesantemente durante la campagna elettorale».
Di Biase non vuole perdere
tempo e preferisce concentrarsi
sulle cose da fare. «L’ospedale è la
priorità, poi ci sono i servizi che
devono essere efficienti e le tasse che non possono essere troppo
alte - ha affermato - Senza dimenticare il traffico e lo sviluppo del
centro città, il cosiddetto Vaughan
Metropolitan Centre». Il nuovo
vicesindaco spegne poi sul nascere le polemiche sulle spese relative a un cottage di sua proprietà
e al legame con la Maystar General Contractors che ha svolto numerosi lavori per la città e ha fatto
causa al comune per via di un progetto piuttosto controverso finito
Gino Rosati
Deb Schulte
Michael Di Biase
Mario Ferri
fuori budget. «In politica si è sempre esposti ad attacchi del genere
e non posso permettermi di querelare tutti - ha detto - Io e la mia
famiglia dopo tanti anni di duro
lavoro abbiamo acquistato questa proprietà, è tutto alla luce del
sole e non esiste nessun conflitto
di interessi tra il sottoscritto e il
costruttore. Preferisco quindi andare avanti forte del sostegno dei
miei cittadini».
Non la pensa così invece Deb
Schulte che ha perso il posto di
consigliere regionale dopo essere stata vittima, a suo dire, di una campagna denigratoria. Secondo quanto da lei denunciato ci sarebbero stati volantini, messaggi
su internet e anche mail per gettare fango sul suo operato.
«È un giorno molto triste per la
democrazia - ha raccontato ieri al
Corriere - Quanto è stato fatto nei
miei confronti è davvero orribile.
E la cosa più brutta è che è stato
fatto da professionisti che poi sono risultati anonimi e quindi sarà
impossibile per me dare la colpa
a qualcuno. Per quanto mi riguarda andrò avanti fiera della mia integrità. I politici stanno al gioco,
mentre io non sono mai stata disponibile e ho sempre fatto quello
che era meglio per i cittadini. Ed è
forse per questo che non sono stata rieletta e che davo così tanto fastidio». Gino Rosati è soddisfatto
della riconferma ottenuta con un
risultato meno positivo rispetto a
quattro anni fa. Per lui 26.278 voti
pari al 19,57%
«La gente ha deciso di darmi fiducia e io li ringrazio malgrado
negli ultimi giorni sia stato vittima di una campagna piuttosto
sporca con dei volantini che non
rappresentavano il vero - ha spiegato - Io mi rimetto sempre al giudizio dei miei elettori che hanno
apprezzato quanto è stato fatto in
questi anni».
Le priorità per Rosati sono esattamente le stesse di Di Biase anche se l’ormai ex vicesindaco aggiunge anche qualcosa sul Casinò
bocciando sul nascere qualsiasi
tentativo di costruirlo a Vaughan.
«La vicenda credo che sia definitivamente chiusa - ha concluso E sicuramente non verrà riproposta. Poi ci sono tutti gli altri temi
tra i quali aggiungerei anche una
maggiore trasparenza con i cittadini che devono essere informati sempre di quello che accade in
Comune».
Deb Schulte, come detto, resta
invece la grande esclusa di queste elezioni dopo che Mario Ferri
è riuscito a rientrare in Comune.
Per il resto nessuna sorpresa, anzi
tutti i consiglieri uscenti sono stati riconfermati malgrado in alcuni Ward si pensava potesse esserci una maggiore contesa visti i nomi dei candidati.
Nel Ward 1 per esempio, Marilyn Iafrate ha avuto la meglio
abbastanza agevolmente su Peter
Meffe. La prima ha infatti ottenuto 5.465 preferenze pari al 42,16%
del totale mentre l'ex presidente della Vaughan Health Campus
of Care nonché ex consigliere comunale ha ricevuto il 28,23% con
3.659 voti. Per Meffe si tratta della
seconda debacle quest’anno dopo
aver subito una pesante sconfitta
alle elezioni provinciali ad opera
del rivale liberale Steven Del Duca, ora ministro ai trasporti Steven
Del Duca. Nel Ward 2 vince facile
anche Tony Carella che prende il
41,43 per cento con 4.963 consensi e chiude con un netto vantaggio
davanti a Nick Pinto fermo a 3.522
voti. Nel Ward 3 il consigliere uscente Rosanna DeFrancesca arriva al 63,3% delle preferenze doppiando il suo rivale Lorenzo Catuzza che non va oltre il 31,10. Dopo la doppia sconfitta alle provinciali, Sandra Yeung Racco ritrova
finalmente la vittoria e si riconferma con 3.162 voti ovvero il 53
per cento del totale. Anche Alan
Shefman riesce ad avere la meglio
con il 52,96% su Josh Martow che
non supera il 47,04%.
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CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014
3
CANADA
ELEZIONI
Di Ciano la novità, conferme per gli altri “italiani”
Il neo eletto
è il primo
italocanadese nel
ward 5. Di Giorgio
rivince nel 12,
conferme per
Augimeri
e Nunziata
Leonardo N. Molinelli
TORONTO - Nove erano e nove sono rimasti. La pattuglia dei
consiglieri italocanadesi a City Hall rimane invariata nei numeri ma non nei componenti. Il
volto nuovo dei nostri consiglieri è Justin Di Ciano, businessman
che ha conquistato il ward 5 di Etobicoke-Lakeshore con oltre il 54
per cento delle preferenze, sbaragliando la concorrenza e risultando il più votato tra i nuovi eletti in
Consiglio.
«È una sensazione bellissima dice Di Ciano al Corriere Canadese - abbiamo lavorato tanto in
questi mesi e fatto tante promesse. Ora dobbiamo lavorare duro
per mantenerle e infatti ho già iniziato a lavorare». Di Ciano, che
già quattro anni fa era andato vicino all’elezione perdendo con l’incumbent Peter Milczyn di appena
109 voti, è il primo italocanadese a
essere eletto nel ward 5.
«Sono felice di poter rappresentare la comunità italiana presente in Queensway da oltre 50
anni - dice - Ci sono tante famiglie italiane qui nel ward 5 e sono felice che mi abbiano sostenuto in queste elezioni». Adesso per
Di Ciano inizia l’avventura in un
Consiglio rimasto identico per la
maggior parte ma con un nuovo
sindaco, John Tory.
«Sono molto felice che Tory abbia vinto, credo sia la persona giusta al momento giusto come sindaco di Toronto e non vedo l’ora
di lavorare con lui» dice Di Ciano, che «a livello locale» promette «la rivitalizzazione di Queensway» ed è forte sostenitore dello Smart Track.
Chi invece contrasta il progetto sui trasporti di Tory è Vince
Crisanti, rieletto consigliere del
ward 1 con oltre 46 per cento dei
voti. «North Etobicoke ha bisogno di metropolitane per raggiungere il centro città - dice il consigliere, da sempre alleato dei Ford
- lo Smart Track invece esclude il
Sopra, Justin Di Ciano con John Tory; a ianco, in senso orario,
Maria Augimeri, Michelle Berardinetti, Vince Crisanti e Frances Nunziata
ward 1».
Per Crisanti la sua rielezione
è merito del fatto che «abbiamo
mantenuto le promesse e tenuto le tasse basse». «Quando lavori bene e con passione tutto funziona» dice Crisanti promettendo
di continuare a «rappresentare la
gente di Etobicoke North».
A fianco del ward 1 c’è invece il feudo di Giorgio Mammoliti. Il controverso consigliere che,
nonostante i sondaggi avversi e
la sospensione di tre mesi, è stato eletto ancora una volta in Consiglio battendo di nuovo Nick Di
Nizio. L’altro ward di York West,
l’8, ha invece confermato per il
terzo mandato Anthony Perruzza che, senza l’eterno sfidante Peter Li Preti, ha preso oltre il 71 per
cento dei voti.
Conferma anche per Maria Augimeri a York Centre. La chair della Ttc ha preso oltre il 42 per cento dei voti e battuto nettamente l’arci rivale Gus Cusimano, che
nel 2010 aveva perso, tra le polemiche e i ricorsi in tribunale, per
89 voti. «La scorsa volta non correvo contro Cusimano ma contro
Rob Ford, stavolta non c’era il fattore Ford» dice Augimeri al Corriere dopo essersi definita «euforica» per la vittoria. La consigliera ringrazia il suo «ufficio sul territorio per il lavoro fatto in questi
anni» e promette che continuerà
a combattere per Downsview Park. «Adesso ho un mandato ancora
più forte per oppormi alla cessione del terreno» dice la consiglie-
ra che sulla questione avrà dalla sua anche il neo sindaco John
Tory. «Mi ha già detto che sarà al
mio fianco in questa battaglia» le
sue parole.
Vittoria molto larga anche per
Frances Nunziata, che si conferma nel ward 11 stabilendo il suo
record personale di voti. «Questo risultato dice che i miei elettori sono molto contenti di come li
rappresento e che ho lavorato bene nel quartiere e non solo a City
Hall» spiega Nunziata, per cui «la
priorità ora sono i trasporti, come
hanno indicato i dibattiti».
Unica nota negativa per lei,
la sconfitta del fratello John nel
ward 12, dove l’incumbent Frank
Di Giorgio ha prevalso per appena 238 voti sull’mp in una corsa a
quattro molto appassionante.
«È bello essere rieletto soprattutto in una corsa così serrata tra
quattro ottimi candidati che hanno cercato di fare ognuno il proprio meglio per la comunità» dice Di Giorgio, giunto al suo quinto
mandato a City Hall e sicuro che
ora «si vedranno i frutti del mio
lavoro di questi anni».
Conferme al secondo mandato anche per Josh Colle e Michelle Berardinetti. Colle ha trionfato
senza rivali a Eglinton-Lawrence,
Berardinetti invece ha tenuto alta la bandiera italiana a Scarborough. «Sono felicissima per l’apprezzamento dimostratomi dai
miei elettori e continuerò a lavorare per loro» le sue parole.
[email protected]
IL SINDACO
Tory vuole Chow e Soknacki nella sua “squadra di governo”
TORONTO - John Tory vuole Olivia Chow e David Sokknacki nella
sua “squadra di governo”. È questa una delle prime mosse a cui il
neo sindaco starebbe pensando in
vista del suo insediamento il prossimo 1 dicembre.
«Ho parlato con Olivia la notte
scorsa per telefono - ha detto Tory
ieri - e le ho ripetuto cose che avevo già detto pubblicamente, ovvero che vorrei trovare un modo
perché lei e Soknacki potessero
far parte (della mia amministrazione, ndr) in qualche modo». Come Chow e altri, tra cui Soknacki,
potrebbero entrare nella squadra
di governo è ancora tutto da decidere.
Tory ha infatti specificato che
non intendo offrire un ruolo a o-
gni candidato, ma che «persone
che hanno abbastanza iniziativa
e passione da candidarsi per un
ruolo pubblico sono persone che
hanno a cuore la città».
«Abbiamo bisogno di dare a
queste persone qualunque chance loro vogliano accettare per fare qualcosa» ha concluso il sindaco in pectore.
Oltre a Chow e Soknacki, che
pur essendo tornato a lavoro dopo il ritiro a inizio settembre si
è sempre tenuto in contatto con
Tory, anche Karen Stintz potrebbe rientrare nel giro di nomine.
Per quanto riguarda invece la
transizione di poteri, sarà l’ex deputy mayor Case Ootes a guidare
il team. Ootes guidò la transizione
anche per Rob Ford nel 2010.
IL FINTO VOTO
Tra gli studenti minorenni vince Doug
TORONTO - Migliaia di studenti hanno eletto Doug Ford sindaco in un finto voto inventato per insegnare loro come funziona
la democrazia.
Oltre 3omila studenti di 254 scuole hanno infatti votato il loro sindaco e i loro consiglieri ideali nel corso di uno “Student Vote program”.
Student Vote è un programma organizzato da CIVIX, un’organizzazione nazionale di carità che punta a diffondere la democrazia cercando di stimolare e favorire la
partecipazione alle elezioni dei più giovani.
Gli studenti che ancora non hanno l’età
per votare alle vere elezioni hanno quindi
preso parte a questo esperimento, studiando i vari candidati e seguendo la copertura mediatica delle elezioni prima di votare.
Un processo che ha visto uscire vincitore Doug Ford, con Olivia Chow al secondo
posto e il vero vincitore delle elezioni, John
Tory, appena terzo.
Ford ha raccolto il 35.9 per cento dei vo-
ti degli studenti. Un piccolo miglioramento rispetto al 33.7 per cento che ha raccolto
durante le vere elezioni di lunedì sera.
Chow invece è giunta seconda con il 27.9
per cento dei voti, un risultato senz’altro
migliore del 23.2 per cento raccolto dall’ex
mp di Trinity-Spadina lunedì sera.
Il nuovo sindaco Tory invece, ha raccolto appena il 26 per cento delle preferenze.
Un abisso in meno rispetto al 40.3 per cento dei voti che l’ha fatto eleggere primo cittadino della città.
Al quarto posto, gli studenti hanno deciso di premiare la candidata Dionne Renee,
che in queste elezioni ha ottenuto 425 voti, mentre in quelle reali si è fermata a quota 323.
Infine il candidato Ari Goldkind, colui che con una campagna intelligente e mirata è riuscito a prendersi il quarto posto nelle elezioni di lunedì col suo 0.4 per cento e
che, tra gli studenti si è piazzato al quinto
posto con lo 0.7 per cento delle preferenze.
L.A. LOMBARDI
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Len Lombardi,
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MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
4
CANADA
IL FONDO
Il peso dell’italianità ha segnato ancora il voto
Francesco Veronesi
TORONTO - Anche in queste elezioni comunali l’italianità ha lasciato il segno. A bocce ferme,
l’analisi del responso delle urne
conferma ancora una volta come
la comunità italocanadese non solo sia stata in grado di conquistare posizioni di rilievo a Toronto,
nella Gtha e nel resto dell’Ontario,
ma anche come in moltissimi casi
il suo sostegno abbia rappresentato l’ago della bilancia, esattamente come era accaduto per il voto
provinciale del 12 giugno scorso.
E questo elemento dovrebbe fare riflettere sul peso - elettorale, politico - che gli italocanadesi continuano a ricoprire nel nostro Paese. A Toronto, a differenza
del 2010, non avevamo alcun candidato sindaco di peso che avesse origini italiane: quattro anni fa
la corsa di Joe Pantalone, Rocco
Rossi, Adam Giambrone e Giorgio Mammoliti era stata arrestata
più dall’ondata della Ford Nation
che da divisioni interne nella comunità.
Ma in queste elezioni abbiamo
visto la riscossa degli italocanadesi, che in moltissimi distretti hanno dettato i tempi della campagna
elettorale, hanno portato sul tavolo della discussione idee, proposte e una visione ben precisa per
il futuro della città.
Ecco allora che alle riconferme
plebiscitarie di alcuni veterani di
City Hall - Maria Augimeri, Frank Di Giorgio, Frances Nunziata e
Giorgio Mammoliti - si sono aggiunte le vittorie schiaccianti di
consiglieri uscenti relativamente nuovi come Josh Colle, Vincent
Crisanti, Anthony Perruzza e Michelle Berardinetti, il tutto con
l’exploit del volto nuovo della politica cittadina, quel Justin Di Ciano che promette di portare una
ventata di freschezza e rinnovamento nei palazzi del potere cittadino.
A Vaughan il “fattore italiano”
ha avuto addirittura un peso maggiore. Oltre alla scontata conferma del sindaco Maurizio Bevilacqua abbiamo assistito all’en plein
Il sindaco di Markham Mark Scarpitti, uno dei tanti italocanadesi vittoriosi nel voto di lunedì
per i tre seggi da consigliere regionale disponibili: Michael Di
Biase - vero vincitore di queste elezioni, che sarà anche vice sindaco - Mario Ferri - che ritorna a Ci-
ty Hall dopo la sconfitta di quattro anni fa - e Gino Rosati, il cui exploit ha determinato l’uscita di
scena dell’unica non italiana, l’ex
consigliera Deb Schulte. Quattro
degli altri cinque consiglieri comunali - Iafrate, Carella, DeFrancesca e Yeung Racco - sono di origine italiana o italocanadesi “acquisiti”, come nel caso della mo-
I NUMERI
Gli incumbent a valanga, Josh Matlow il più votato
Leonardo N. Molinelli
TORONTO - Una vera e propria
valanga di incumbent. Ben 36 su
37 consiglieri in carica sono stati
rieletti e molti di loro hanno travolto i loro avversari dimostrando
una volta di più quanto è difficile
scalzare chi è già a City Hall.
È cambiato tutto rispetto a quattro anni fa, quando il ciclone Ford
sconvolse non solo la corsa a sindaco ma anche quella dei consiglieri. Allora furono ben quattro
gli incumbent sconfitti da rampanti volti nuovi, un record per
la Toronto del dopo amalgamation del 1997. Stavolta invece solo
l’ex deputy speaker John Parker ha
perso il suo seggio, battuto da quel
Jon Burnside che però già quattro
anni fa arrivò vicinissimo a prendere il suo posto.
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glie di Mario Racco. E come non
sottolineare i trionfi del sindaco
Frank Scarpitti a Markham e del
primo cittadino di Niagara Falls Jim Diodati, passando per la
riconferma per acclamazione di
Steve Pellegrini a King e la prima
vittoria di un altro giovane italocanadese, Christian Provenzano
a Sault Ste. Marie. Senza dimenticare le decine e decine di consiglieri comunali e regionali eletti nella York Region, a Hamilton,
a Sudbury e North Bay, Sarnia, nel
Sud dell’Ontario, nella Durham e
nella Peel Region, a Ottawa e così
via.
Per la nostra comunità, queste
elezioni municipali costituiscono
un risultato importante, sul duplice binario della continuità e del
rinnovamento. Per tutti gli eletti
italocanadesi, veterani e matricole, questo voto rappresenta un’occasione da non perdere: quella di
continuare a dare un contributo importante alla nostra crescita e alla nostra identità insieme a
quelle del Canada.
Un altro record, seppur in senso
opposto. Solo nel 2006 infatti furono così pochi gli incumbent battuti. Allora toccò a Peter Li Preti
il ruolo dell’unico sconfitto. Questa elezione ha però avuto un po’
l’effetto della “restaurazione” dopo la rivoluzione “fordiana”. Stavolta chi era in carica ha spesso
massacrato gli avversari raggiungendo risultati bulgari. Basti pensare che su 36 incumbent rieletti
ti rispetto a quattro anni fa.
Il consigliere più votato è stato
Josh Matlow (nella foto) del ward
22 (St. Paul’s) con l’86,2 per cento,
mentre quello meno votato è stata la novella Christin Carmichael Grab, erede di Karen Stintz nel
ward 16, con il 17,4 per cento. Tra
gli incumbent invece il consigliere meno votato è stato quello del
ward 44 (Scarborough East) Ron
Moeser con il 25.7 per cento. Quattro anni era stato Di Giorgio con il
27.1. Moeser è anche il consigliere in carica che ha perso più voti,
visto che in quatto anni ha perso
il 21.8 per cento delle preferenze.
James Pasternak del ward 10 (York Centre) invece è quello che ne
ha guadagnati di più. Il consigliere meno votato del 2010 ha infatti guadagnato il 38.6 per cento dei
voti toccando quota 57.8 per cento.
ben 26 hanno preso oltre il 50 per
cento dei voti. Quattro anni fa erano stati 20 su 30 incumbent.
Il dato che fa però più impressione è quello sul numero di vittorie con percentuali ancora più alte. In queste elezioni sono infatti
10 i consiglieri che hanno superato
il 70 per cento dei consensi, il doppio rispetto al 2010, mentre addirittura in 5 hanno superato l’80 per
cento. Nel 2010 era riuscito solo a
Michael Thompson a Scarborough Centre. L’alta affluenza al voto, con numero di elettori superiore a quattro anni fa in quasi tutti i
ward, ha senz’altro favorito i consiglieri in carica, soprattutto guardando i casi di Frank Di Giorgio
e Giorgio Mammoliti, rieletti con
più voti nonostante i loro avversari storici (Nick Dominelli e Nick
Di Nizio) abbiano aumentato i vo-
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CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014
5
CANADA
HAMILTON - Tanta commozione,
un’ninita tristezza e la sensazione
di aver perso un amico, un familiare, una persona cara.
Migliaia di persone ieri si sono allineate lungo le strade di Hamilton per seguire il corteo funebre che accompagnava il feretro di
Nathan Cirillo, il caporale riservista italoacanadese rimasto ucciso
nell’attacco al Parlamento di Ottawa mercoledì scorso.
Preceduta dal suo reggimento in
divisa e dal suono delle cornamusa, la bara avvolta dalla bandiera
canadese ha percorso la via principale di Hamilton, dove Cirillo è nato, prima di entrare nella Christ’s
Church Cathedral dove i funerali si sono svolti in forma privata.
Molti indossavano la maglia con la
scritta ‘riposa in pace’, altri sventolavano la bandiera con la foglia
d’acero. Tra i presenti anche il iglio di Cirillo, Marcus, di soli 5 anni, con indosso il cappello del padre. Ai funerali hanno partecipato anche il premier Stephen Harper con la moglie Laureen, e l’ambasciatore italiano a Ottawa, Gian
Lorenzo Cornado.
Lungo la strada che portava alla chiesa tanti sventolavano una
bandiera canadese, un gruppo di
ragazze ha intonato anche l’inno
nazionale scatenando gli applausi della folla. Poi, all’arrivo del carro funebre è calato il silenzio mentre si potevano udire chiaramente
i passi sul selciato e il suono delle cornamuse. Centinaia i bouquet
di iori e le ghirlande ammucchiate
sui gradini della cattedrale assieme a biglietti con scritte afettuose. C’è stato anche chi ha lasciato
giocattoli e cibo per i due cani del
caporale riservista, i cani che lui amava tanto.
Nel suo tributo il primo ministro
FUNERALI AD HAMILTON
Tutto il Canada piange
il caporale Nathan Cirillo
Harper ha parlato di “triste ironia”
riferendosi al fatto che il giovane
è stato ucciso mentre era di guardia al monumento al Milite ignoto:
«Sapeva cosa stava proteggendo
e sapeva quello che stava preservando - ha detto Harper - è morto
proprio così, proteggendo e pre-
servando». «Spero che un giorno
Marcus - ha detto il primo ministro Harper con lo sguardo rivolto al bimbo di cinque anni - possa ricevere un po’ di conforto dal
sapere che tutto il Paese ama suo
padre».
Sono state le parole di un cugi-
no di Nathan Cirillo, Jenny Holland, a far nascere qualche sorriso sui volti tirati dei familiari, della mamma Kathy. «Da piccolo era
sempre in movimento, sorridente
e avventuroso - ha detto Holland
- qualità che ha mantenuto anche
da grande. Nathan era all’apparen-
za un uomo forte ma aveva il cuore
di un bambino».
Ieri, il segretario di Stato Usa,
John Kerry in visita in Canada, ha
reso omaggio a Cirillo con una corona al monumento ai caduti, a poche centinaia di metri dal Parlamento dove il riservista è stato ucciso da Michael Zehaf-Bibeau, poi
ferito a morte.
Nell’omelia il Rev. Canon Rob
Fead ha deinito Cirillo ‘iglio del
Canada’ aggiungendo che la tragedia della sua morte ha contribuito
a unire il Paese. «Ci riuniamo oggi
nella fede e nella speranza - ha detto Fead ai presenti - il suo coraggio, il suo sacriicio non è vano».
Il Lt.-Col. Lawrence Hatield, comandante del reggimento Argyll,
ha elogiato Cirillo deinendolo un
“soldato di carattere il cui sorriso
caldo e luminoso infondeva una
grande iducia”.
Non è mancato un messaggio
al reggimento di Cirillo da parte della Regina che ha espresso il
suo dolore per la morte del soldato. “Invio la mia più profonda solidarietà a tutte le persone colpite
da questa tragedia, in particolare ai
membri della famiglia del caporale
Cirillo”, si legge nella nota.
Al funerale di Nathan Cirillo
hanno preso parte solo una piccola parte delle persone che avrebbero voluto partecipare: tanta gente
ha assistito alla cerimonia funebre
tramite schermi sistemati in una arena sportiva. Persone che Cirillo
non lo conoscevano, che non l’avevano mai incontrato, hanno sentito
il dovere di esserci, di far sentire il
proprio calore e il proprio afetto
alla famiglia che ha perso un ragazzo di soli 24 anni dal sorriso aperto, innamorato di suo iglio, del suo
lavoro, della natura, dei suoi cani.
Innamorato della vita.
CRONACA NERA
RAPPORTO UNICEF CANADA
Investe e uccide donna, accuse all’autista
Meno bambini poveri durante la recessione
TORONTO - L’autista di un autobus della
Ttc è stato accusato di guida pericolosa dopo che alla guida del mezzo lo scorso 11 ottobre ha investito, uccidendola, una donna
all'incrocio tra Lawrence Avenue West e Allen Road. L’autobus, appena uscito dalla stazione dei bus, stava girando a sinistra quando ha colpito la donna di 65 anni che stava attraversando la strada. L’autista 34enne
è stato accusato, ai sensi dell’Highway Trafic Act, di non aver ceduto il diritto di precedenza a un pedone a un passaggio pedonale oltre che di guida pericolosa.
¬ La Polizia di Toronto ha arrestato un uomo di 21 anni che al volante della sua auto
è andato a inire contro il muro di un condominio di Scarborough. Il veicolo ha preso fuoco dopo aver colpito l’ediicio che si
trova su Lee Centre Drive nelle vicinanze
dell’autostrada 401 e di McCowan Road: la
polizia sospetta che l’automobilista fosse ubriaco.
TORONTO - Secondo un rapporto Unicef il
tasso di povertà infantile in Canada è diminuito durante la recessione. Secondo l’Unicef,
che ha elogiato il governo canadese e le sue
controparti provinciali, il tasso di povertà infantile complessiva nel Paese è diminuito dal
23 al 21% durante la recessione dal 2008 al
2011: 180mila bambini, si legge nel rapporto,
sono fuori dalla fascia povertà. «Al contrario nello stesso periodo, in altri Paesi ricchi,
la povertà dei bambini è aumentata - ha detto David Morley, presidente e ceo di Unicef
Canada - è davvero straordinario. Il Canada
ha fatto molto meglio della maggior parte degli altri Paesi durante la recessione e questo
dimostra che quando ci concentriamo come
società su questi temi siamo in grado di fare
la differenza nella vita dei bambini».
Secondo il rapporto “Report Card 12: Children of the Recession” la diminuzione del
tasso di povertà tra i bambini è da attribuire alle iniziative dei governi federale e pro-
¬ È di omicidio di secondo grado l’accusa
della quale dovrà rispondere Malcom Copeland, residente di 41 anni di Markham dopo essersi barricato all’interno di un appartamento che si trova al 478 Pearl St. di Burlington con il cadavere di una donna. La
Halton Police è accorsa sul posto dopo aver
ricevuto la segnalazione di una lite nell’ediicio. Dopo aver cercato di negoziare con
l’uomo, che aveva un’arma, gli agenti hanno forzato la porta di ingresso ed arrestato Copeland.
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vinciali come ad esempio il National Child
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bambini.
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più povere che lo spendono per i bambini ha detto Morley - anche l’economia ne guadagna. Investire sui bambini è molto importante. Abbiamo fatto un buon lavoro durante la recessione, ora bisogna andare avanti».
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MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
6
ESTERI
Scuole straniere
nel mirino, ora
scatta l’allerta
Lorenzo Trombetta
BEIRUT - Alla spicciolata e dopo
una lunga attesa sono partiti ieri
dal nord Iraq i primi 150 miliziani
curdo-iracheni attesi a Kobane, la
cittadina curdo-siriana al conine
con la Turchia da oltre un mese
assediata dai jihadisti dello Stato
islamico (Isis).
Nel giorno in cui a Berlino oltre 40 tra Paesi e organizzazioni internazionali si sono riuniti in una conferenza dei donatori
per far fronte alla crisi umanitaria siriana, l’Isis ha invitato i suoi
seguaci fuori dal Califato in Iraq e Siria ad attaccare istituti e insegnanti americani e occidentali
nei Paesi arabi, con l’obiettivo di
“seminare il panico e costringere
i diplomatici stranieri ad andarsene”.
Sul piano della propaganda mediatica, lo Stato islamico ha segnato un altro punto a favore,
mostrando un video “da Ayn al Islam” (così come l’Isis ha ribattezzato Kobane/Ayn Arab), in cui appare il foto-reporter britannico John Cantlie, catturato nel novembre 2012 assieme al collega americano James Foley, decapitato
dagli stessi jihadisti alla ine di agosto scorso. A Cantlie viene fatto dire che l’Isis è penetrato a Kobane, smentendo le informazioni
di una ritirata dello Stato islamico.
Proprio alla volta di Kobane sono partiti ieri da Erbil i primi 150
peshmerga curdo-iracheni. Circa
80 sono in viaggio su camion carichi di pezzi di artiglieria, armi e
munizioni via terra da Dohuk verso la Siria orientale. Altri 70 partiranno domattina e raggiungeranno il conine turco-siriano in aereo. Da lì dovrebbero entrare a
Kobane. Il loro invio ha suscitato
forti polemiche non solo in Tur-
ISIS
I primi 150 pashmerga
sono attesi a Kobane
chia ma anche in Iraq, dove il parlamento federale iracheno si è diviso sull’opportunità di mandare
truppe all’estero.
Attorno a Kobane, secondo fonti militari americane, la Coalizione guidata dagli Usa ha efettuato
nelle ultime 24 ore quattro raid aerei contro postazioni di artiglieria dell’Isis. Ma è diicile misurare l’annunciato avanzamento
delle truppe governative irache-
ne e delle milizie sciite loro alleate nelle aree controllate dall’Isis.
Secondo l’agenzia egiziana Mena,
le forze di Baghdad hanno ucciso
in un raid contro lo Stato islamico Salah Zubaie, descritto come
il numero due dell’organizzazione nella regione occidentale di al
Anbar. Dalla regione di Salaheddin invece, a nord della capitale, sono giunte notizie, ampliicate da rapporti di stampa Usa, del
crescente uso da parte dell’Isis di
missili terra-aria per abbattere elicotteri e velivoli militari a bassa
quota.
Questo mentre in Siria la guerra continua, e non solo tra il variegato fronte dei ribelli e quello
altrettanto composito delle forze
ilo-regime. Ma anche tra qaedisti
della Jabhat an Nusra e fazioni di
insorti. In particolare nella regione nord-occidentale di Idlib.
IL CAIRO - Le scuole occidentali nel mirino dell’Isis. I jihadisti
dello Stato islamico hanno lanciato un appello ai loro seguaci fuori dall’Iraq e dalla Siria, quei “lupi solitari” capaci di agire in altri
Paesi, ad attaccare istituti e insegnanti americani e occidentali nei
Paesi arabi, con l’obiettivo di “seminare il panico e costringere i
diplomatici stranieri ad andarsene”.
A riferire del nuovo messaggio
dei jihadisti è il Site, il sito di monitoraggio dell’estremismo islamico sul web, mentre per i media egiziani la minaccia riguarda
in particolare l’Egitto, che venerdì
scorso ha subito uno dei più gravi
attentati contro le sue forze armate in Sinai.
L’ambasciata americana al Cairo ha immediatamente messo in
guardia i propri connazionali. Secondo il sito della sede diplomatica Usa infatti, le minacce avrebbero espressamente fatto riferimento alle scuole internazionali
di Gedda, in Arabia Saudita, e di
Maadi, un quartiere del Cairo, sede di ambasciate e del Cairo American College, storica istituzione
che oggi conta oltre 800 studenti di diverse nazionalità.“L’ambasciata non è conoscenza di una minaccia speciica contro le scuole americane o i cittadini in Egitto, ma stiamo lavorando con gli istituti legati agli Usa o dove c’è
un’alta concentrazione di studenti americani per raforzare il piano di sicurezza”, si legge sul sito
dell’ambasciata.
EBOLA
«Militari a Vicenza? Ha deciso tutto il Pentagono»
VICENZA - Stanno tutti bene gli
11 militari americani coninati nella base di Vicenza dopo il rientro
dalla Liberia, paese tra i più colpiti da Ebola. Ma si alza la polemica sull’opportunità che la quarantena precauzionale avvenga in Italia anziché negli Usa.
A chi ha sollevato il problema in primis il governatore Luca Zaia, ma anche i deputati del M5S
- ha risposto il gen. Derryl Williams, che ieri in videoconferenza per i cronisti accolti nella base ‘Setaf’ alla caserma Ederle ha
spiegato: «La scelta di farci rientrare a Vicenza è stata dei vertici militari americani, noi abbiamo
obbedito a degli ordini». L’alto uficiale si è limitato a ricordare che
se il contingente militare è partito da Vicenza qui doveva tornare,
dato che questo prevedono le regole militari.
Sul piano sanitario non c’è però
allarme, ha sottolineato il ministro della salute, Beatrice Lorenzin, perché gli 11 americani in isolamento non rappresentano attualmente alcun rischio Ebola.
«La situazione è sotto controllo ha detto - Abbiamo chiesto al Ministro della Difesa degli aggiornamenti, ma non c’è preoccupazione. Il ministero, che se ne sta occupando, ci ha informato e siamo in contatto con le autorità americane. Ovviamente si tratta
dei protocolli che seguono anche
i nostri operatori che tornano dai
Paesi africani».
Nel suo incontro a distanza con
la stampa alla ‘Ederle’, base storica del comando Southern Europe-
an Task Force, Williams ha chiarito le tappe e le modalità del viaggio che ha portato lui e gli altri 10
colleghi - tra cui due donne ed un
diplomatico - in Italia.
Il gruppo di ‘Us Army Africa’,
impegnato in attività logistiche ed
infrastrutturali per la costruzione di cliniche mobili per esami,
è giunto in aereo via Monrovia a
Pratica di Mare, e dopo i controlli
sanitari, ha proseguito con un altro aereo militare ino al ‘Marco
Polo’ di Venezia, per giungere inine alla base con un pullman, guidato da uno degli stessi 11 soldati.
Il generale americano ha smentito
- «una voce totalmente infondata» ha detto - l’ipotesi che uno dei
suoi uomini fosse rimasto ‘bloccato’ per sintomi sospetti durante l’arrivo in Italia.
Il resto del contingente, a gruppi di 30-35 persone, rientrerà a
Vicenza con le stesse modalità,
tra domani e sabato, e sarà sottoposto alla medesima proilassi e allo stesso coninamento in
stanze isolate della caserma ‘Del
Din’.
Sul passaggio dei militari Usa in
territorio italiano ha rassicurato il
sottosegretario alla Difesa Domenico Rossi.
«C’è un protocollo del ministero della Salute - ha spiegato - in
base al quale tutti gli aerei che arrivano dalle zone a rischio atterrano all’aeroporto militare di Pratica di Mare. Lì c’è una struttura
sanitaria dell’Aeronautica militare
che fa un primo controllo e visita
i militari».
«Questa struttura - ha aggiunto
- ha le competenze e gli equipaggiamenti per trattare e trasportare i casi sospetti allo Spallanzani
di Roma con un apposito biocontenimento. Questo non si è veriicato, pertanto i militari da Pratica
di mare sono stati trasportati alla
loro base naturale».
Tutti, autorità italiane e americane, hanno sottolineato il carattere di precauzionalità delle misure adottate.
«I militari e lo staf Usa di Vicenza - ha detto ancora Williams
- non sono mai entrati in contatto
con persone che avessero sintomi dell’ebola. Le precauzioni sono
state prese al nostro rientro per
rassicurare i nostri connazionali,
il personale della base, i vicentini
e l’intera Italia: questo è un controllo supplementare».
DEMOCRAZIA
ONU
Hong Kong, un mese di protesta
«No embargo a Cuba»
PECHINO - È ritornata la protesta nelle piazze di Hong Kong: ieri migliaia di persone hanno partecipato alla manifestazione indetta dai gruppi politici che da
un mese occupano alcune strade
centrali della metropoli reclamando la democrazia. Le proteste sono iniziate esattamente un mese
fa, il 28 settembre quando migliaia di giovani, soprattutto studenti,
inscenarono una manifestazione
per chiedere alla Cina di garantire
nel 2017 le prime elezioni a sufragio universale nella storia di Hong
Kong siano veramente libere.
La polizia fece largo uso di gas
lacrimogeni per disperdere la folla, che nei giorni seguenti crebbe
ino a contare decine di migliaia
di persone, riuscendo a bloccare
per due settimane le aree di Ad-
miralty e Causeway Bay sull’isola di Hong Kong e quella di Mongkok sulla penisola di Kowloon.
Hong Kong, che è stata una colonia britannica ino al 1997, è oggi una Speciale Regione Amministrativa della Cina. Ha una forte
autonomia, garantita dalla “Basic
Law”, una mini-Costituzione che
le garantisce nel prossimo futuro un sistema politico pienamente
democratico. Pechino ha stabilito
che i candidati al posto di “chief
executive”, capo del governo locale, non possano essere più di tre
e che le loro candidature devono
essere approvate da una commissione elettorale nominata dal governo centrale. I giovani chiedono
l’abolizione di queste restrizioni e
la possibilità di candidarsi per tut-
ti i cittadini. Dopo l’attacco della
polizia del 28 settembre, a questa
richiesta si è aggiunta quelle delle
dimissioni dell’attuale “chief executive”, Leung Chun-ying, considerato un “burattino” di Pechino.
Ieri per le strade rimangono
poche migliaia di persone, che
non hanno rinunciato a protestare nonostante gli attacchi di alcuni gruppi pro-Pechino, che sono
accusati di essere almeno in parte membri delle “triadi”, le organizzazioni maiose cinesi, assoldati dai costruttori che dominano l’economia della metropoli e
dai commercianti che si ritengono danneggiati dalle manifestazioni. In queste settimane ci sono
stati momenti di grande tensione
poi rientrati.
NEW YORK - L’Assemblea Generale dell’Onu si è espressa per l’abolizione dell’embargo degli Stati
Uniti contro Cuba. Il voto si tiene
ogni anno, e dei 193 Paesi membri
hanno espresso parere afermativo 188 Stati. Hanno votato contro
la ine dell’embargo solo gli Usa e
Israele, e tre nazioni si sono astenute.
«La politica commerciale degli Stati Uniti nei confronti di Cuba è fondamentalmente una questione bilaterale. Tuttavia, gli effetti della legislazione extraterritoriale e di misure amministrative e giudiziarie unilaterali influenzano anche le decisioni commerciali degli operatori dell’Ue e
hanno efetti negativi sugli interessi dell’Unione», ha commentato l’ambasciatore Inigo Lamber-
tini, vice rappresentante permanente al Palazzo di Vetro, intervenendo a nome dell’Ue, che ha votato compatta a favore della risoluzione. «Non possiamo accettare che misure imposte unilateralmente impediscano le nostre relazioni commerciali con Cuba»,
ha chiosato l’ambasciatore. Lambertini ha poi ribadito a nome
dell’Ue l’appello al governo de l’Avana a garantire ai suoi cittadini i
diritti politici ed economici e le liberta’ riconosciute a livello internazionale.
«Revocare l’embargo degli Usa potrebbe facilitare l’apertura
dell’economia cubana a vantaggio
della popolazione - ha detto Lambertini - Esprimiamo il nostro riiuto verso tutte le misure unilaterali nei confronti di Cuba».
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014
7
ITALIA
STATO-MAFIA
«Napolitano non sapeva di accordi»
Lara Sirignano
ROMA - La parola “trattativa” non
è stata mai pronunciata. Né dai
pm, saliti al Colle per sentire Napolitano, né dai legali. La Procura,
però, c’è girata attorno. Ha tirato
fuori gli “indicibili accordi” citati
nella drammatica lettera con cui
l’ex consigliere giuridico del capo
dello Stato, a giugno del 2012, rassegnò le dimissioni dopo la campagna di stampa seguita alla diffusione delle sue intercettazioni con l’ex ministro Nicola Mancino. «Sa a cosa si riferiva D’Ambrosio, le parlò mai dell’argomento?», gli ha chiesto il procuratore
aggiunto Vittorio Teresi che, nella criptica espressione «indicibili accordi», vede una possibile allusione alla trattativa. Il presidente della Repubblica è stato secco.
«Non me ne parlò. Non discutevamo del passato. Guardavamo al futuro».
Chi ha assistito alla deposizione
del presidente al processo sul patto tra pezzi dello Stato e boss parla di un Napolitano disteso, collaborativo, pronto a rispondere a
tutte le domande senza avvalersi
delle prerogative costituzionali di
cui gode e spesso ricordategli dalla corte. Una disponibilità piena
andata oltre i paletti messi dal collegio: più volte Napolitano ha voluto rispondere nonostante i giudici avessero ritenuto inammissibili i quesiti posti.
Entrato per ultimo nella sala del
Bronzino, è stato accolto dal salu-
Il legale di Totò Riina Luca Cianferoni esce dal Quirinale
to della corte e delle parti che si
sono alzati in piedi al suo ingresso. Poi ha preso posto davanti a
uno scrittoio al lato del collegio.
A prendere la parola per primo
è stato il procuratore di Palermo
Leonardo Agueci. Una presenza
quella del capo dei pm decisa dopo scontri interni violenti: alcuni dei magistrati del pool trattativa hanno fino all’ultimo ripetuto di non volerlo al Colle per non
dare l’impressione di essere commissariati. «Sono qui per rispetto
al presidente, all’atto che sta per
compiere e alla verità che stiamo
cercando», ha detto Agueci che,
al termine dell’udienza, si è detto soddisfatto della collaborazione ricevuta e certo dell’utilità della deposizione.
Le prime domande le ha fatte il
procuratore aggiunto Vittorio Teresi. «Chi era D’Ambrosio, quali erano i vostri rapporti, quali incarichi ricoprì?». Il capo dello Stato ha ricordato l’inizio della conoscenza con l’ex consigliere e l’avvio della collaborazione descrivendolo come un «fedele servitore dello Stato», amareggiato e
scosso dalle polemiche nate dalle notizie sulle sue telefonate con
l’ex ministro Mancino. La voce
non si è mai incrinata. «Ci davamo del lei, il nostro era un rapporto di lavoro», ha detto.
Poi di nuovo la smentita di avere appreso dal consigliere riferimenti ad accordi più o meno oscuri. «Se le sue fossero state più
che ipotesi - avrebbe risposto Napolitano - sarebbe andato a riferirne alla magistratura». Ma i pm sono andati oltre, toccando il 1993,
un anno fondamentale per l’impianto accusatorio. L’anno in cui,
per la procura, le bombe portarono lo Stato alla capitolazione culminata nelle revoche di oltre 300
provvedimenti di 41 bis per i capimafia. Napolitano avrebbe ricostruito tutto il periodo partendo dalle stragi di Capaci e via D’Amelio, ricordando che mai le forze
politiche si divisero sulla esigenza
di dare un segnale al “nemico mafioso” anche attraverso la normativa sul carcere duro che era in via
di conversione.
Dopo i pm è toccato al difensore di parte civile del Comune di
Palermo e ai legali di Nicola Mancino e, in ultimo, del boss Totò Riina, ammesso dai giudici a interrogare il presidente come suo teste. «Ha potuto consultare carte
- ha commentato il penalista - A
un teste qualunque non è consentito».
La lunga deposizione è tutta nel
dvd realizzato dai tecnici del Colle che hanno curato la registrazione. Da oggi verrà trascritta e, nei
prossimi giorni, messa a disposizione di pm e difensori.
BENITO MUSSOLINI
Predappio, l’anniversario continua a dividere
Leonardo Nesti
PREDAPPIO - Ci sono dei luoghi che rimangono prigionieri
della propria storia. Uno di questi è Predappio, sulla prima collina romagnola, dove nel 1883 nacque Benito Mussolini, dove oggi
vi è sepolto e riceve, ogni anno,
gli omaggi di migliaia di nostalgici.
Li riceve soprattutto in alcune
date particolari: nell’anniversario della morte, della nascita e il
28 ottobre, quando chi ancora fa
del fascismo la propria stella polare ricorda la marcia su Roma. A
Predappio le mille complicazioni
della storia ne hanno creata una
in più con una coincidenza: il 28
ottobre, infatti, è anche l’anniversario della liberazione del nazifascismo del paese che quest’anno,
dopo 70 anni, è stato festeggiato
per la prima volta.
Il 70° della liberazione, il 92°
della marcia su Roma, è stato così
un anniversario molto particolare
a Predappio: da una parte Sergio
Giammarchi, 88 anni, partigiano
del battaglione Corbari, ha spiegato ai tredicenni quale peso porti sulle spalle il loro paese. In questa data la resistenza non era mai
stata rievocata. Nel vicino cimitero centinaia di persone sono silate davanti alla tomba di Mussolini
ed hanno partecipato ad una messa di sufragio. Domenica scorsa
c’è stato un grande raduno di Forza Nuova al quale hanno partecipato 2.500 persone.
Il turismo in camicia nera a
Predappio (nel dopoguerra sempre amministrato da giunte di sinistra) è un’anomalia che infastidisce molti abitanti ed un business per i negozi di souvenir ed
i ristoranti della zona. Fino agli
anni ‘70 quasi ogni ine settimana c’era una rissa, oggi è una rievocazione nella quale non si fa
male nessuno: la tomba del duce
è diventato un luogo come un altro davanti al quale farsi dei selie,
con una mano il saluto romano, lo
scatto dallo smartphone con l’altra, i busti di Mussolini e i manganelli giocattolo parte di un microeconomia al quale il web ha ulteriormente aperto i mercati.
«Ma il 28 ottobre è un giorno
nostro - ha detto Sergio Giammarchi agli studenti delle medie
di Predappio - un conto è la carità cristiana verso un morto, ma il
nostro dovere è testimoniare i valori della libertà e dell’antifascismo».
Giorgio Frassineti, sindaco di
Predappio, lavora ogni giorno in
un uicio dove per anni Mussolini ha dormito. A ine ‘800 il palazzo comunale ospitava la scuola elementare e la madre del duce, maestra, aveva diritto all’allog-
gio di servizio.
«Ogni giorno qua siamo io e
Mussolini», scherza. Ma scherza
ino a un certo punto: Predappio
non potrà mai liberarsi di questa
sua ingombrante igura, non fosse altro per l’imponente architettura che la rende uno splendido esempio di città di fondazione. Ma
non vuole nemmeno farlo, perché è sarà sempre la città del duce.
È anche per questo che il sindaco nei mesi scorsi ha lanciato un’idea: trasformare l’ex Casa del fascio (ediicio monumentale inutilizzato) in un museo del fascismo
costruito con criteri storiograici:
senza paraocchi, pregiudizi e nostalgie. «Ma noi siamo un piccolo
Comune - dice - e da soli non possiamo certo farlo. Ho chiesto un
appuntamento per proporre l’idea
al ministro Franceschini, che in
quattro mesi non mi ha neanche
risposto. Per fortuna che siamo
dello stesso partito. Predappio potrebbe aiutare l’Italia a fare i conti con la propria storia». Sempre
che l’Italia abbia voglia di farli.
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Pizzo: denuncia delle vittime, 17 arresti
CATANZARO - Quando gli imprenditori decidono di denunciare le estorsioni le forze dell’ordine riescono più agevolmente ed in
tempi brevi ad assicurare alla giustizia i responsabili. È quanto accaduto in Calabria ed in Basilicata
dove i carabinieri hanno arrestato, in due distinte operazioni, una
ventina di persone legate alle cosche locali della criminalità organizzata. A Lamezia Terme i carabinieri del Comando provinciale e
della Dia di Catanzaro hanno arrestato 17 persone accusate di a-
International
ver compiuto 13 estorsioni ai danni di imprenditori e commercianti. L’indagine, che si è avvalsa della collaborazione di sei imprenditori vittime del racket delle estorsioni, ha portato in carcere esponenti della cosca della ‘ndrangheta dei Cerra-Torcasio-Gualtieri.
Ma c’è stato anche il rovescio
della medaglia con tre imprenditori che si sono riiutati di collaborare e per i quali la Dda di Catanzaro aveva chiesto l’arresto per
favoreggiamento aggravato dalle
modalità maiose. Il giudice per le
indagini preliminari, pur riconoscendo la gravità della situazione,
non ha però ritenuto di dovere emettere nei loro confronti la misura cautelare.
Gli imprenditori presi di mira
dagli uomini del “pizzo” operano
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MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
8
ITALIA
PAPA FRANCESCO
«Io comunista? Nel Vangelo amore per i poveri»
Manuela Tulli
CITTÀ DEL VATICANO - L’amore per i poveri è alla base del Vangelo e dunque non è «ideologia»
operare per la difesa degli ultimi
del pianeta. «Se parlo di terra, casa e lavoro per alcuni il Papa è comunista» e invece «quello per cui voi lottate sono diritti sacri». Papa Francesco ha incontrato ieri i
movimenti popolari, campesinos
e centri sociali, ambulanti e senza-terra, cartoneros e abitanti delle periferie. E li ha incoraggiati ad
andare avanti.
Un lungo discorso nella lingua
del cuore, lo spagnolo, in parte a
braccio, nel quale il Papa non ha
avuto timore di pronunciare più
volte la parola «lotta». «Continuate con la vostra lotta - è anche l’esortazione inale - fate bene a tutti». Ma avverte: il sistema
va cambiato «con coraggio ma anche con intelligenza, con tenacia
ma senza fanatismo, con passione
ma senza violenza».
La platea, circa trecento persone, è di quelle mai viste all’interno
della mura Leonine. Sono venuti
per questa “tre giorni” in Vaticano soprattutto i movimenti popolari dell’America Latina ma ci sono no-global di tutto il mondo.
A rappresentare l’Italia il Centro sociale Leoncavallo, Banca Etica, Genuino Clandestino e la
Fabbrica Recuperata Rimalow.
Ospite d’onore nel dibattito anche il presidente della Bolivia, Evo Morales, a cena con il Papa per
un incontro privato e informale. Ma Morales tra la gente riunita sotto l’egida del Pontiicio Consiglio Giustizia e Pace e dell’Acca-
OMICIDIO-SUICIDIO
Tragedia a Roma,
la madre era
depressa
demia pontiicia delle Scienze sociali, non è un Capo di Stato ma
“el Indio”, il leader del movimento sindacale dei cocalero boliviani
asceso al gradino politico più alto
della nazione.
I poveri infatti «vogliono essere protagonisti» - come ha detto il
Papa - e «non aspettare a braccia
conserte l’aiuto di Ong o piani assistenziali che non arrivano mai»
e se arrivano accade magari in un
modo sbagliato, per «anestetizzare e addomesticare» gli stessi ultimi della terra. E quindi la solidarietà non può essere fatta di «sporadici gesti di generosità» ma deve essere «un modo di fare la storia» di contrastare «l’Impero del
denaro». Quell’impero che lascia
senza lavoro «un’intera generazione di giovani», che permette lo
«scandalo» della fame dove «milioni di persone sofrono e dall’altra parte si scartano tonnellate di
alimenti».
Il Papa parla anche del dramma
dei campesinos costretti a subire
una «dolorosa separazione» dalle loro terre. Afronta il problema
dei senza-casa e stigmatizza «l’eufemismo, l’espressione elegante»
che li deinisce «senza issa dimora». «Potrei sbagliarmi in qualche
caso ma in generale - dice il Papa dietro un eufemismo c’è un delitto». E allora sono «crudeli le immagini degli sgomberi forzati, delle gru che demoliscono le baracche».
Ai movimenti il Papa conferma che sta scrivendo un’Enciclica
sull’ecologia. «Siate certi - li rassicura - che le vostre preoccupazioni saranno presenti in essa».
E inine li incoraggia. «Avete i
piedi nel fango e le mani nella carne, odorate di quartiere, di popolo
di lotta, siete un torrente di energia morale». E allora «il vento di
promessa, che ravviva la speranza
in un mondo migliore, si trasformi
in un uragano. Questo - ha concluso Francesco - è il mio desiderio».
E anche i rosari distribuiti alla ine
dell’incontro erano in tema con la
giornata. Tutti rigorosamente fatti
a mano da artigiani, cartoneros e
lavoratori dell’economia popolare
dell’America Latina.
ROMA - Un’azione preordinata: voleva sterminare l’intera famiglia, a cominciare dal marito, e poi togliersi la vita. Quanto
compiuto da Khadija El Fatkhan,
la 42enne marocchina che ha accoltellato mortalmente due igli, ferito un terzo e il marito,
per poi suicidarsi, rientrerebbe
in un piano di morte in cui tutti
dovevano essere ammazzati.
Ne sono convinti i magistrati
della Procura di Roma che stanno cercando di chiarire quanto
avvenuto all’alba di lunedì in un
appartamento di uno stabile occupato di via Carlo Felice, a due
passi da piazza San Giovanni.
Il movente resta l’unica incognita ma dagli elementi raccolti la pista del raptus improvviso
sta lasciando spazio ad una azione prestabilita e ostinatamente
portata a termine. La donna aveva individuato nel marito, Idris Jeddou, il primo, e forse più
grande, ostacolo da eliminare, e
lo avrebbe colpito mentre dormiva.
Idris, che presenta anche escoriazioni sulle braccia, decide di recarsi all’ospedale non
immaginando cosa la moglie avesse in mente di fare. La donna
ha assalito i tre igli prima di togliersi la vita.
LO STUDIO
Stranieri più felici, ma uno su tre si sente discriminato
Valentina Roncati
ROMA - Gli stranieri sono più felici degli italiani; in particolare
le donne e i giovani sono soddisfatti per il proprio lavoro. In testa tra tutti, per soddisfazione sul
lavoro, ci sono i ilippini e i moldavi, i meno contenti sono invece i cinesi e gli ucraini. Tuttavia il
29,1% degli stranieri dichiara di aver subito discriminazioni in Italia proprio perché di origini straniere o per le proprie caratteristiche.
Il quadro sulla percezione dei
cittadini in termini di soddisfazione, iducia e discriminazione arriva da uno studio messo a punto dall’Istat e dal Dipartimento
per le Pari opportunità della presidenza del Consiglio e relativo agli anni 2011-2012.
STRANIERI SODDISFATTI
DELLA VITA PIÙ DEGLI ITALIANI - La maggioranza dei cittadini stranieri è soddisfatta per
la vita nel suo complesso in misura sensibilmente superiore rispetto agli italiani. Il 60,8% indica
punteggi elevati di soddisfazione
per la vita compresi tra 8 e 10 contro appena il 37,2% degli italiani.
Le donne straniere sono più soddisfatte degli uomini: il 63,4% indica punteggi elevati a fronte del
57,9% degli uomini. Tra gli italiani le diferenze di genere scompaiono e le quote per entrambi i sessi si attestano intorno al 37%. Tra
le nazionalità straniere maggiormente presenti in Italia, i ilippini e i moldavi sono i più soddisfatti, mentre dichiarano punteggi inferiori i cinesi, gli ucraini e i marocchini. Il livello di soddisfazione per la vita tende ad aumentare al crescere del titolo di studio.
PREVALE UN ATTEGGIAMENTO DI CAUTELA VERSO GLI ALTRI - L’Istat rileva la
iducia interpersonale attraverso
quesiti già ampiamente utilizzati
a livello internazionale. Il primo
quesito chiede direttamente se ci
si può idare della maggior parte delle persone oppure se bisogna fare attenzione agli altri. Tanto tra gli stranieri quanto tra gli italiani prevale un clima generale
di siducia, ma tra gli italiani è più
accentuato. Appena il 27,8% degli
stranieri e il 21% degli italiani ritiene che gran parte della gente è
degna di iducia.
RESTITUZIONE PORTAFOGLIO SMARRITO, PIÙ FIDUCIOSI GLI ITALIANI - Il 75,4%
dei cittadini stranieri ritiene molto o abbastanza probabile che il
portafoglio gli venga restituito se
a trovarlo è un appartenente alle
forze dell’ordine, il 57,4% se a trovarlo è un vicino di casa, mentre
solo l’11,5% nel caso sia uno sconosciuto. Gli italiani, a parità di
situazione, ripongono più iducia
degli stranieri nelle forze dell’ordine (80,3%) e nei vicini di casa
(70,7%) mentre nei confronti di
un completo sconosciuto manifestano una iducia analoga a quella
degli stranieri.
SUL LAVORO LE DISCRIMINAZIONI PIÙ FREQUENTI PER GLI STRANIERI - Sono
circa 934 mila, pari al 29,1% della popolazione straniera di 15 anni
e più, i cittadini stranieri residenti
che dichiarano di avere subito una discriminazione in Italia, cioè
che ritengono di essere stati trattati in maniera meno favorevole di
altri per alcune caratteristiche isiche o mentali, per le origini straniere o altre caratteristiche perso-
SANITÀ
Infermieri in sciopero il 3 novembre
ROMA - Lunedì 3 novembre incroceranno le braccia, consapevoli del fatto che la loro protesta porterà disagi ai cittadini ma
convinti che le richieste alla base del loro sciopero meritino una
risposta urgente. Sono gli infermieri pubblici: lunedì prossimo,
dunque, negli ospedali saranno
a rischio le attività ambulatoriali e gli interventi chirurgici programmati, con inevitabili disagi
in corsia per pazienti e ricoverati.
A proclamare lo sciopero - al
quale si aiancherà una manifestazione davanti a Montecitorio
- è il Sindacato delle professioni
infermieristiche Nursind al quale, spiega il segretario nazionale
Andrea Bottega, «aderiscono circa 22mila dei 220mila infermieri italiani». Il 3 novembre, spiega, «si fermeranno dunque le at-
tività ospedaliere degli ambulatori, dalla radiologia agli esami di endoscopia, ed a rischio è
pure l’attività delle sale operatorie per quanto riguarda gli interventi chirurgici già programmati, ma saranno garantiti gli interventi d’urgenza».
Tre, fondamentalmente, le ragioni dello sciopero: «Chiediamo innanzitutto la ine del blocco del turn over. Il ricambio del
personale con la sostituzione di
coloro che vanno in pensione chiarisce Bottega - è bloccato infatti dal 2008, soprattutto nelle
Regioni in piano di rientro. Ciò
vuol dire che gli infermieri sono
sempre di meno, nonostante la
mole di lavoro». T
anto che, sottolinea il segretario Nursind, «secondo gli ultimi dati Ocse, in Italia mancano circa 100mila infermieri ri-
spetto alla media degli altri Paesi
Ue». Altro paradosso è che, se da
un lato gli infermieri dovrebbero essere più numerosi per stare alla pari con la medie europee, dall’altro aumentano invece
i disoccupati: «Oggi sono circa
25mila gli infermieri senza lavoro e agli ormai rarissimi concorsi
pubblici si presentano in migliaia per pochissimi posti».
Altro nodo è quello relativo al
blocco contrattuale: «Il contratto di categoria è scaduto 5 anni fa e da allora non è stato rinnovato. Ciò signiica - denuncia
Bottega - che i nostri stipendi sono fermi al 2009. Con la legge di
stabilità il governo ha chiesto alle Regioni un taglio di risorse agli sprechi che innegabilmente esistono, ma tagliare sugli sprechi
vuol dire riorganizzare il sistema
dei servizi».
nali non rilevanti ai ini dell’attività da svolgere o del contesto in
cui si sono trovati. Gli ambiti presi in considerazione sono la scuola, l’università, il lavoro, la ricerca del lavoro o altri contesti di vita come la ricerca di una casa, la
fruizione delle prestazioni sanitarie, l’accesso al credito, la stipula
di polizze assicurative, la frequentazione di locali, uici o mezzi di
trasporto pubblici, la convivenza con i vicini di casa. Gli uomini
stranieri sembrano subire lo svantaggio più delle donne, così come
gli adulti trai 25 e i 44 anni.
LA
DISCRIMINAZIONE
NEGLI STUDI RIGUARDA
I TEENAGER - Durante il loro percorso di studi in Italia, sono circa 112 mila i cittadini stranieri di 6 anni e più che dichiarano di essere stati coinvolti in episodi di discriminazione, dovuti alle loro origini straniere. Si tratta
del 12,6% degli oltre 891 mila cittadini stranieri che, durante la loro permanenza in Italia, hanno intrapreso un percorso di istruzione nel nostro Paese; nell’80% dei
casi si tratta di ragazzi di età inferiore ai 25 anni. Le donne straniere più degli uomini dichiarano di
essere state esposte a trattamenti
discriminatori nel corso degli studi (14,2% contro 11%).
UNO STRANIERO SU 10 SI
SENTE DISCRIMINATO IN
RICERCA CASA - Il 10,5% degli stranieri ha subito discriminazioni per la ricerca di una casa.
I più esposti sono i marocchini,
meno gli albanesi e i cinesi. Tuttavia è minima la quota di stranieri che avvertono un clima di ostilità tale da doversi trasferire altrove (3,7%).
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014
9
LA RUBRICA
LE MASSIME
Insegnamenti e consigli utili
nelle
“antiche massime Latine”
Salute pubblica e personale
Dal libro del Dott. Renzo Carbone
nire rischi e pericoli. * Causa meno
danni ciò che abbiamo previsto (Catone).
Sfortunatamente, ogni persona
ha o avrà, prima o poi, problemi di
salute, leggeri o gravi. * È impossibile trovare una persona senza malanni (Prisciano).
Renzo Carbone
Insegnamenti e consigli ut
a salute del popolo è la legge
L
suprema! (Salus populi suprema lex est).
Questa frase, citata da Cicerone, faceva parte delle “Leggi delle
XII tavole”. Queste leggi, emanate
circa il 450 a.C. ma poi completamente perdute, riguardavano maggiormente la salute pubblica: pulizia, distribuzione dell’acqua, fognature, disposizione dei riiuti, sepoltura dei morti, ecc.
Come si vede dai ruderi, i romani costruivano acquedotti , non solo a Roma ma dappertutto. A Roma,
case private e caseggiate erano fornite di acqua potabile. Fin dal 500
a.C., esisteva un sistema di fognature che terminavano nella “Cloaca maxima”, di enormi proporzioni (oltre 5 metri di diametro) che
sboccava sul Tevere, dove ancora si vede. I Romani tenevano molto alla pulizia pubblica e personale, mediante estrema pulizia di tutta la città e pulizia e igiene circa se
stessi. Infatti, in tutto l’Impero venivano costruite e mantenute moltissime “Terme”, che avevano bagni
caldi, tiepidi e freddi, dove uomini
e donne andavano, in giorni alternati; palestra per esercizi e massaggi; biblioteca e sale per discussioni (molto famose e immense a Roma le Terme di Caracalla e Diocleziano). Nell’Isola Tiberina esisteva
un tempio dedicato ad Esculapio,
il Dio della Salute e della Medicina, dove esisteva anche un ospizio
per malati e bisognosi, specialmente poveri o schiavi.
Nella foto il ponte Sant’Angelo noto anche come pons Aelius (ponte Elio), pons Hadriani (ponte di Adriano) o ponte di
Castello, è un ponte che collega piazza di Ponte S. Angelo al lungotevere Vaticano, a Roma, nei rioni Ponte e Borgo
pero Romano però questa legge divenne completamente dimenticata
ed i popoli, per circa 15 secoli, non
diedero nessuna importanza alla
salute e all’igiene pubblica e personale e vissero sempre in uno stato
di miseria, sporcizia, epidemie che
causavano tutti i tipi di malattie.
Le due fasi seguenti enfatizzano
la grande importanza della buona
salute. * Niente è meglio di una buona salute (Detto popolare). * Chi
non ha nessun male, ha molti beni
(Cicerone).
* Mente sana in corpo sano.
(Mens sana in corpore sano) (Giovenale). Secondo questa frase molto bella e molto famosa, la buona
salute riguarda sia il corpo e sia la
mente.
La frase “La Salute del popolo è
la legge suprema” perciò non si applica solamente alla salute pubblica ma si applica anche alla salute di
ogni individuo. Bisogna ricordare
che essa non è semplicemente una
frase, ma era una legge, e come tale,
essa obbligava sia il governo e il Senato di Roma e sia i cittadini romani a rispettare e seguire questa legge così importante.
In conclusione, nella Roma antica, per circa 10 secoli, il governo si
impegnava a mantenere in ottime
condizioni la salute pubblica ed i
cittadini facevano di tutto per mantenersi sempre in uno stato di buona salute, come avviene negli ultimi
100 anni nei paesi più progrediti e
civilizzati. Dopo la caduta dell’Im-
Requisito molto importante per
uno stato di buona salute è una nutrizione sana, adeguata e moderata.
* La frugalità è quasi la madre della buona salute (Valerio Massimo).
* Non bisogna mangiare prima che
la fame non lo richieda (Seneca). * È
essenziale mangiare per vivere, non
vivere per mangiare (Proverbio antico e moderno).
Riposo e vacanze migliorano la
salute mentale e isica. * Il riposo
nutre il corpo e anche lo spirito. (Ovidio). * Niente è più utile di sale e
sole (una vacanza al mare!) (Plinio
il Vecchio)
Un requisito essenziale per mantenersi in buona salute è la prevenzione cioè saper prevedere e preve-
INSEGNAMENTI E CONSIGLI
* Lo stato di salute riguarda
governi, pubblico e persone.
* Una buona salute è la ricchezza
più preziosa.
* Buona salute include mente,
corpo e comportamento.
* Una nutrizione equilibrata e
sobria aiuta a star bene.
* Mangia per vivere, non vivere
per mangiare.
* Riposo e vacanze giovano
molto alla mente e al corpo.
* Cerca sempre di evitare tutto
ciò che fa male alla salute.
* La tua salute migliorerà
seguendo i buoni consigli
degli esperti.
IL LIBRO
C
hiunque fosse interessato ad acquistare il libro del dottor Renzo
Carbone “Arte e sapienza nelle massime latine” (in italiano) o “Roman Wisdom for a
better life” (versione inglese)
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La Cucina di
L’autunno è dietro l’angolo ed i club e le associazioni
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quello di divertirsi assieme.
Il Corriere Canadese
sarà felice di pubblicare i vostri eventi: dovete solo mandare
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16
Teresina
Il Piatto di OGGI
Il Corriere Canadese invita le sue afezionate lettrici a inviare le ricette a loro più care, quelle
che fanno leccare i bai a tutta la famiglia, che magari vengono preparate per celebrare una
Il Piatto
di OGGI
occasione speciale oppure
che sono semplici
da eseguire, ideali quando si rientra a casa dal
lavoro. La cucina italiana di oggi nasce dalla tradizione: condividete le vostre ricette con noi:
le pubblicheremo in italiano e in inglese! L’indirizzo è: [email protected]
PRIMO PIATTO
Calorie per porzione: 470
Tempo di preparazione: 30 min.
Economico: si
Vegetariano: si
Ingredienti per 4 persone : 400 gr. di spaghetti - 600 gr. di
pomodori perini maturi - mezzo bicchiere di olio extravergine
d’oliva - 2 spicchi d’aglio - un mazzetto di basilico - un pizzico
di zucchero - sale e pepe.
Preparazione: Tagliare a fettine i pomodori e metterli in un
tegame nel quale sarà stato aggiunto l’olio, l’aglio schiacciato in
precedenza con una forchetta, il basilico tritato ed un pizzico di
zucchero. Lasciar sofriggere delicatamente a fuoco basso. Lessare la
pasta, scolarla al dente, versarla nel sugo e mescolare a iamma alta per
qualche minuto. Servire con una spolverata di pepe.
CONTORNO
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PISELLI ALLA MENTA
Calorie per porzione: 395
Tempo di preparazione: 40 min.
Economico: si
Vegetariano: si
Ingredienti per 4 persone : Un Kg. di piselli freschi
- 3 cucchiai di pinoli - 10 foglie di menta - 2 cucchiaini di zucchero - 60 gr. di burro - sale.
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PASTA AL POMODORO
Teresina
Preparazione: Sgranare i piselli e lessarli in poca acqua salata per una ventina di minuti,
unendo la metà delle foglie di menta. Far scaldare il burro in una casseruola ed unirvi le
rimanenti foglie di menta tritate e lo zucchero; aggiungere i piselli scolati e lasciar insaporire per qualche istante. Unire inine i pinoli lasciati interi, mescolare e cuocere ancora per 5
minuti, a fuoco basso. Trasferire i piselli in un piatto da portata caldo e servire subito.
DOLCE
FRUTTA MISTA AL VINO ROSSO
Calorie per porzione: 215
Tempo di preparazione: 40 min.
Economico: si
Vegetariano: si
Ingredienti per 4 persone : 4 pere - 2 mele - 12 prugne secche - 100 gr. di zucchero
- 3 bicchieri di vino rosso - una stecca di cannella - 2 chiodi di garofano - mezzo limone.
Preparazione: Sbucciare le pere e le mele, privarle del torsolo e tagliarle a fettine non troppo sottili; lavare le prugne secche in acqua tiepida. Mettere tutta la frutta in una casseruola
con lo zucchero, le spezie, il succo e una spirale di scorza del limone, coprire con il vino e
cuocere a fuoco vivo per 10 minuti. Quindi abbassare la iamma e cuocere coperto per altri 20
minuti. Servire la frutta cosparsa dello sciroppo di cottura iltrato.
MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
10
Genoa-Juventus il match clou di oggi
In campo 16 delle venti squadre di A per il turno infrasettimanale. Inter-Samp promette scintille
TORONTO - Sedici delle venti
squadre di Serie A scendono oggi in campo per la nona di campionato. Il turno infrasettimanale è stato preceduto da Sassuolo-Empoli e sarà completato da
Verona-Lazio. Tra le partite di oggi spicca il match Genoa e Juventus, con la capolista impegbnata a
non perdere punti per strada, come ha detto Allegri. La Roma sulla carta ha un impegno più abbordabile dovendo ospitare il Cesena
all’Olimpico.
Ecco la presentazione delle partite di oggi.
Atalanta-Napoli: I Bergamaschi ospitano il Napoli allo Stadio
Atleti Azzurri d’Italia. Per la classiica della squadra di Colantuono
non è cambiato nulla, in quanto
tutte le “inseguitrici” hanno perso; ragion per cui i nerazzurri si
trovano ancora a un punto dalla zona retrocessione. Rendimento Disastroso per l’Atalanta nelle
ultime 5 partita, con 4 sconitte e
una sola vittoria contro il Parma
al 90' e grossi problemi in attacco
(il peggiore della Serie A con soli 3 gol segnati dopo 8 partite).Napoli rinvigorito dal successo netto di domenica contro L’Hellas. La
squadra di Benitez ha ora il secondo miglior attacco, è in fase crescente ed è riuscita a mandare in
gol Hamsik e Higuain (che non aveva ancora segnato), sperando
che si siano sbloccati. Restano i
problemi in difesa.
Fiorentina-Udinese: I Viola
sono reduci da un buon pareggio
a San Siro contro il Milan e da una bella vittoria in Europa League;
la sconitta contro la Lazio sembra
un lontano ricordo. Ospitano la
buona Udinese, convinti di poter
conseguire i 3 punti anche se non
sarà semplice. La squadra di Montella subisce pochi gol, soprattutto in casa, ma segna pochissimo,
Pinilla, qui dopo
il gol al Chievo, e
l'ex Matri sono le
punte di diamante
del Genoa che oggi
ospita la Juventus
complici le grandi assenze in attacco. L’Udinese è terza in classiica e sta continuando la sua grande
stagione. Ieri ha vinto facilmente
contro l’Atalanta, trascinata da Di
Natale, che malgrado qualche calo
isiologico, continua a segnare gol
importanti per la squadra di Stramaccioni.
Genoa-Juventus: Il Genoa ospita la Juventus nel suo stadio
e viene da una vittoria in rimonta contro il Chievo. La squadra
di Gasperini ha una buona difesa
ma segna poco in casa e cercherà
di strappare un punto alla capolista. La Juventus ha vinto contro
il Palermo per 2-0 ma non ha affatto convinto nel gioco, rischiando molto su Dybala e segnando
sbloccando la partita grazie a un
contropiede su errore madornale
del Palermo. Prima dell’ 1-0 la partita era stata molto bloccata.
Si sblocca Llorente segnan-
do un gol ma c’è sempre il ballottaggio con Morata. Buone notizie
dall’infermeria per la capolista,
Bonucci sarà della partita.
Inter-Sampdoria: L’Inter affronta la rivelazione Sampdoria
dopo una vittoria estremamente soferta contro un Cesena in
10 per buona parte della gara. La
squadra di Mazzarri non ha ancora convinto nel gioco e la stabilità difensiva in alcune partite è una chimera.
Palacio pian piano sta ritrovando la condizione ma sotto porta ancora latita. Sarà diicile vincere contro i Blucerchiati dell’ex
Mihajlovic e del vulcanico presidente Ferrero. La Samp è una
squadra molto compatta e diicile da battere, infatti non ha ancora perso in campionato. Ha la seconda miglior difesa della Serie A,
con solo 4 reti al passivo ed è al
momento terza in classiica a pa-
ri punti con l’Udinese. Sicuramente è la rivelazione del campionato.
Palermo-Chievo: Al Renzo
Barbera, il Palermo ospita il Chievo con la consapevolezza di avere
i mezzi tecnici per vincere la gara. Contro la Juve, infatti, i Rosanero sono stati tutt’altro che arrendevoli, rendendosi pericolosi
con Dybala e tenendo in scacco la
capolista, che è riuscita a sbloccare il risultato soltanto grazie a un
errore del Palermo da cui è scaturito il contropiede che ha portato al gol di Vidal. Difesa disastrosa per la squadra di Zamparini. Al
Chievo non è bastato il cambio di
allenatore per dare la scossa. Domenica, infatti, i clivensi sono stati sconitti dal Genoa e si piazzano nella penultima posizione della classiica. Il Chievo viene da 3
sconitte consecutive e non attraversa per nulla un buon momento di forma.
Roma-Cesena: Roma a caccia dei 3 punti per non perdere
la scia della capolista Juventus. I
Giallorossi, reduci da un pareggio sul diicile campo della Sampdoria, si aidano a capitano Totti per dimenticare il Bayern e riprendere il loro cammino tennistico in campionato. Malgrado le
molte assenze importanti, alcune
delle quali si trascinano da un bel
po’ di tempo, la Roma da l’impressione di potercela fare in modo relativamente agevole. Il Cesena subisce molto e segna poco in trasferta quindi non dà l’idea di poter impensierire più di tanto la
compagine di Garcia. Nella scorsa
partita, in casa contro l’Inter, nonostante la sconitta, ha dato dimostrazione di grande carattere,
provando in tutti i modi a ribaltare il risultato anche in 10 uomini.
Torino-Parma: Il Torino vuole una rivincita dopo la sconitta
sul campo della Lazio. A Roma il
Toro aveva agguantato il pareggio
e la Lazio a fatica è riuscita a ottenere la vittoria, non senza rischi.
Appare, però, un po’ troppo spuntato, avendo il secondo peggior attacco della serie A. Si aida a Quagliarella e Farnerud, in gol contro
la Lazio, per sconiggere il Parma.
Parma sempre più ultimo in classiica, che ha buttato alle ortiche
un occasione di risalita contro i
diretti concorrenti del Sassuolo.
Il presidente ha fatto capire che
non ci sarà un’altra opportunità
per Donadoni in caso di sconitta.
Riuscirà il tecnico a salvarsi? Noi,
alla luce delle recenti prestazioni
dei ducali, temiamo di no.
Ieri si è giocata Sassuolo-Lazio,
: CRONACA A PG. 11.
Domani si giocherà Verona-Lazio.
*Raitalia trasmette in diretta
Genoa-Juventus, 3.45 ora di Toronto.
IL PRESIDENTE DELLA SAMP SENZA FRENI
Ferrero attacca Agnelli, esalta Moratti e Sensi
GENOVA - Dall’uscita di poco
gusto su Erick Thohir all’attacco
diretto alla Juventus, il passo è
breve. Il patron della Sampdoria,
Massimo Ferrero, si è sfogato a
ruota libera all’interno della trasmissione radiofonica “Te la do io
Tokyo”, in onda su “Centro Suono
Sport”.
Dopo aver dato del “ilippino”
a Thohir, un attributo ben poco
gentile per il quale la Figc ha aperto un fascicolo e il patron dell’Inter sta pensando alla querela per
razzismo, il numero 1 blucerchiato ha provato a correggere il tiro:
«La gente non ha niente da fare,
se vogliono strumentalizzare una
mia battuta, non so che fare. Tutti
i giornali a riprendere questa mia
battuta su Thohir».
E, a proposito di giornali e
stampa, da qui all’attacco diretto
alla Juventus e alla famiglia Agnelli, il passo è stato breve. «Agnelli ha detto ben di peggio, ma
nessuno gli ha fatto mai nulla, perché ha i giornali. Mi auguro che la
Roma batta la Juventus 4-0, con i
bianconeri alla ine del campionato quarti in classiica. Tra poco
la Juve crollerà e la Roma la supererà. Il mio cuore è romanista,
ma amo pazzamente i colori sampdoriani».
Ferrero è poi ritornato sull’uscita relativa a Thohir, spiegandola
come un gesto di afetto nei confronti di Massimo Moratti, una
igura, a suo avviso, screditata dai
nuovi vertici societari nerazzurri.
«Volevo soltanto difendere Moratti e l'italianità.
Ha vinto tutto ed esportato il
calcio nel mondo, ma ora è un uomo distrutto. Moratti, come Sensi
e Garrone, è stato un presidente
che ha investito tanti soldi. Queste persone devono essere rispettate».
Ferrero sottolinea anche che
«gli stadi danno prima di tutto
lavoro. E bisogna rispettare il lavoro prima di ogni cosa. Anche
quello degli stessi giornalisti che,
appunto, fanno solo il proprio la-
voro. Ora, però, possono buttare
la penna. Se quello che dico è così
facile da fraintendere, vorrà dire
che studierò da Presidente e poi
tornerò a parlare. Per ora, entro in
silenzio stampa».
L’ultima battuta è stata rivolta
alla partita di sabato sera, il suo
“derby in famiglia” tra Sampdoria
e Roma, chiusosi sullo 0-0. «Se
fosse entrato quel tiro di Okaka, vi
sareste svegliati tutti sudati… noi
siamo stati sfortunati in quella occasione, purtroppo Okaka non ha
visto il pallone e non è riuscito a
metterlo dentro. A ine partita era
molto arrabbiato per non aver segnato. Anche noi abbiamo rischiato con Florenzi, ma in quell’occasione è stato bravo Romero».
*Nella foto, Massimo Ferrero
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014
11
SPORT
Il Sassuolo non si ferma più, Empoli ko
Gli emiliani vincono 3-1 in rimonta e ottengono il primo successo casalingo. A segno Berardi, Missiroli e Floccari
SASSUOLO - C’erano due tabù a
confronto nell’anticipo del 9º turno di Serie A. Il Sassuolo non aveva ancora vinto in casa, l’Empoli
era senza successi in trasferta. Alla ine si chiude il digiuno interno
dei neroverdi e Di Francesco trova la prima vittoria al Mapei Stadium, grazie ad un 3-1 in una gara
combattuta tra due squadre che
hanno fatto di tutto per portare a
casa i tre punti.
È stata la sida tra le piccole
provinciali che sono salite alla ribalta del campionato anticipando
le grandi piazze della Serie A. Era
il primo incontro tra le due nel
maggiore campionato italiano, ed
è stato davvero un bel match. È
stata anche la partita degli italiani,
ben 17 in campo in dal primo minuto, col Sassuolo, orfano di Zaza,
costretto a rinunciare in extremis
anche a Vrsaljko. Sarri lascia ancora in panchina Tavano e punta
sul ventenne Zielinski dietro le
punte Maccarone e Pucciarelli.
Due squadre vispe animano un
SASSUOLO-EMPOLI 3-1
Sassuolo (4-3-3): Consigli 6;
Gazzola 6, Terranova 6, Acerbi
6, Peluso 6; Taider 6.5, Magnanelli 6.5, Missiroli 6.5; Berardi 6
(36’ st Biondini sv), Floccari 7
(34’ st Pavoletti sv), Sansone 7.5
(44’ st Brighi sv). All. Di Francesco 7
Empoli (4-3-3): Bassi 6, Hysai
5.5, Tonelli 6, Rugani 6, Mario
Rui 5.5; Vecino 6.5, Valdiiori 6,
Croce 6.5 (34’ st Tavano sv); Zielinski 6.5 (24’ st Signorelli sv),
Pucciarelli 6, Maccarone 5.5 (21’
st Mchedlidze 5.5). All. Sarri 6
Arbitro: Orsato di Schio 6
Reti: Croce (E) al 19’ pt, Missiroli (S) all’11 st, Floccari (S) al 17’
st, Berardi (S) 28’ st.
ma al primo afondo l’Empoli passa in vantaggio con l’inserimento
di Croce, che a 32 anni trova la sua
prima rete in Serie A. Siamo solo al 18’ ma la partita ha già preso
il volo: al 20’ viene giustamente
primo tempo in cui parte meglio
il Sassuolo. Così i neroverdi siorano il vantaggio già al 6’ con una
conclusione di Floccari sporcata
da Tonelli prima di inire sulla traversa. Premono i padroni di casa
annullato per fuorigioco un gol a
Taider.
Nel inale di tempo torna vivo
l’Empoli, prima con un cross di
Vecino non trattenuto da Consigli
su cui si avventa Maccarone, poi
con un bel destro ancora di Vecino, che si stampa sul palo esterno.
Che sarà una ripresa sfortunata
l’Empoli lo capisce dopo 1’, quando il sinistro di Zielinski si stampa sulla traversa. Col tempo esce
il Sassuolo, micidiale a ribaltare
il risultato in appena 5’. Missiroli
segna al volo su cross di Taider
la rete del pareggio. Sansone è
protagonista e quando prende il
tempo al distratto Hysaj, Orsato è
costretto a ischiare un rigore solare. Dal dischetto va Berardi che
sciupa l’occasione mandando il
pallone sulla traversa.
Il Sassuolo non si abbatte e dopo 2’ un tiro dal limite di Floccari
deviato da Tonelli spiazza Bassi e
va in rete. L’Empoli accusa il colpo del 2-1 e i padroni di casa trovano il terzo gol, sempre sull’asse
Sansone-Berardi: crossa il primo e
segna il secondo, libero di colpire
di testa sul secondo palo. È il 3-1
che chiude il match e porta il Sassuolo a quota 10 punti, staccando
l’Empoli, fermo a 7 punti.
SERIE B
Carpi e Bologna in testa, il Frosinone rallenta e il Perugia spreca un rigore
ROMA - Il Carpi vola e raggiunge
il Bologna in vetta alla classiica di
Serie B. Gli emiliani passeggiano
sulla Ternana, che si ritrova in 10
uomini dopo 6 minuti per l’espulsione del portiere, Sala. Il Carpi
ne segna tre nel primo tempo con
il rigore di Bianco e il gol di Concas (35’) e Mbakogu (47’). Per gli
umbri accorcia Ceravolo al 74’.
Passo falso interno, invece, del
Frosinone, che impatta in casa con
il Varese: Curiale porta in vantaggio la squadra di Stellone al 27’,
Lupoli la raggiunge al 60’.
Mastica amaro anche il Livorno, raggiunto all’85’ dal Cittadella
con Rigoni, dopo il vantaggio al
65’ di Ceccherini.
In zona playof spunta di nuovo
il Lanciano, che supera 2-0 la Pro
Vercelli: dopo 2’ c’è già il vantaggio di Vastola, il raddoppio è al
46’ del primo tempo con un colpo
di testa di Gatto su punizione di
Mammarella.
Manita Catania - La cura Sannino sembra raccogliere i primi
frutti a Catania. I rossoazzurri
superano 5-1 la Virtus Entella al
Massimino. Escalante (nella foto) segna l’1-0 al 22’, il raddoppio
è nella ripresa (55’) con Rinaudo
che fa partire un bolide dal limite
dell’area.
Lanini al debutto in Serie B,
accorcia al 76’ per i liguri, ma 4
minuti dopo Sauro chiude i conti con un colpo di testa su azione
d’angolo. Rinaudo irmerebbe la
doppietta all’89’, ma sul suo tiro
c’è la netta deviazione di Martinho, suo compagno di squadra.
Bari col cuore - Al San Nicola è
1-1 tra Bari e Pescara.
Vantaggio degli abruzzesi nel
primo tempo con Memushaj (31’),
(B) al 28’, Scaglia (B) al 45’ p.t. Espulso Ciano al 27’ e Di Cesare (B)
al 40’ s.t.
Carpi-Ternana 3-1 - Vittoria convincente del Carpi che batte 3-1
la Ternana e consolida la propria
posizione in testa alla classiica, a
braccetto con il Bologna.
Marcatori: Bianco (C) su rigore al
9’, Concas (C) al 35’, Mbakogu (C)
al 47’p.t. Espulso Sala (T) al 7’ p.t.;
Ceravolo (T) al 29’ s.t.
Cittadella-Livorno 1-1 - Marcatore: Ceccherini (L) al 22', Coralli
(C) al 41' s.t. Espulso Pellizzer (C)
al 29' s.t.
pareggia De Luca all’88’ con un
colpo di testa.
Taddei che spreco - Il Perugia
pareggia 0-0 in casa con l’Avellino
e non sfrutta una mega-occasione che gli capita all’89’, quando
Filkor stende in area Perea. Espulsione e rigore per gli umbri,
che falliscono l’opportunità con
Rodrigo Taddei. Bravo Gomis ad
opporsi.
Bari-Pescara 1-1: Marcator1: Memushaj (P) su rigore al 31’ p.t.; De
Luca (B) al 43’ s.t.
Brescia-Crotone 2-1 - Marcatori:
Ciano (C) su rigore al 18’, Benali
TRA I TECNICI ANCELOTTI E CONTE
Pallone d’oro senza italiani
ROMA - Lionel Messi contro i “panzer” della Germania. La sfida per la conquista del Pallone d’Oro sarà,
molto probabilmente, una specie di remake della finale dei Mondiali in Brasile dove l’Italia starà praticamente a guardare.
Nella lista dei 23 annunciata ieri dalla Fifa e da France Football non c’è, infatti, alcun calciatore italiano e
un solo rappresentate dell’intera Serie A: il centrocampista francese della Juventus Paul Pogba.
Una lotta tra titani senza azzurri, ma che nella competizione prevista per i tecnici vedrà un bel pezzo
d’Italia con il ct della Nazionale Antonio Conte e il
tecnico del Real Madrid Carlo Ancelotti “fresco” del
trionfo Champions, la “decima” del club merengue.
I candidati al Pallone d’Oro in questo 2014 sono Bale (Galles), Benzema (Francia), Diego Costa (Spagna),
Courtois (Belgio), C. Ronaldo (Portogallo), Di Maria
(Argentina), Goetze (Germania), Hazard (Belgio),
Ibrahimovic (Svezia), Iniesta (Spagna), Kroos (Germania), Lahm (Germania), Mascherano (Argentina),
Messi (Argentina), Mueller (Germania), Neuer (Germania), Neymar (Brasile), Pogba (Francia), Ramos
(Spagna), Robben (Olanda) Rodriguez (Colombia),
Bastian Schweinsteiger (Germania), Yaya Touré (Costa d’Avorio).
Frosinone-Varese 1-1 - Marcatori: Curiale (F) al 27’ p.t.; Lupoli
(V) al 16’ s.t.
Lanciano-Pro Vercelli 2-0 Marcatori: Vastola (L) al 3’, Gatto
(L) al 46’ p.t.
Perugia-Avellino 0-0 - Espulso
Filkor (A) al 44’ s.t. Taddei (P)
sbaglia un rigore al 44’ s.t.
Spezia-Latina 1-1 - Marcatore:
Paolucci (L) al 21’ p.t.; , Ebagua
(S) al 49’ s.t. Espulso Valiani (L)
al 45’ s.t.
Vicenza-Modena 0-2 - Marcatore: Granoche (M) al 36’ p.t.; Granoche (M) al 46’ s.t.
SERIE B - 11ª GIORNATA
SQUADRA
PUNTI G
V
N
P
GF
Carpi
21 11 6 3 2 21
Bologna
21 11 6 3 2 14
Frosinone
19 11 5 4 2 14
Livorno
18 11 5 3 3 17
Virtus Lanciano 18 11 4 6 1 20
Trapani
18 11 5 3 3 17
Spezia
17 11 5 2 4 12
Perugia
17 11 4 5 2
9
Avellino
17 11 4 5 2 12
Bari
16 11 4 4 3 16
Modena
15 11 3 6 2
8
Brescia
14 11 3 5 3
9
Pro Vercelli
14 11 4 2 5 12
Catania
12 11 3 3 5 18
Varese (-1)
12 11 3 4 4 16
Virtus Entella* 11 10 3 2 5
8
Pescara
10 11 2 4 5 17
Cittadella
10 11 2 4 5 16
Ternana*
10 10 2 4 4
9
Vicenza
10 11 2 4 5
7
Latina
9 11 1 6 4
9
Crotone
7 11 1 4 6
9
Ternana e Virtus Entella una partita in meno.
Varese penalizzato di un punto.
GS
12
9
7
8
15
21
9
7
12
13
7
9
11
18
21
16
19
18
14
15
12
17
RISULTATI 11ª GIORNATA
Bologna-Trapani
Bari-Pescara
Brescia-Crotone
Carpi-Ternana
Catania-Virtus Entella
Cittadella-Livorno
Frosinone-Varese
Lanciano-Pro Vercelli
Perugia-Avellino
Spezia-Latina
Vicenza-Modena
2-1
1-1
2-1
3-1
5-1
1-1
1-1
2-0
0-0
1-1
0-2
PROSSIMO TURNO
Sabato 1 novembre
Avellino-Catania
Carpi-Vicenza
Crotone-Perugia
Livorno-Bologna
Pescara-Spezia
Pro Vercelli-Bari
Ternana-Cittadella
Trapani-Brescia
Entella-Lanciano
Latina-Frosinone
Varese-Modena
LE CLASSIFICHE SERIE A e B offerte da:
Ontario Provincial District Council
Head Office 1263 Wilson Avenue Toronto ON M3M 3G3
• Tel: 416.241.1183 • Toll free: 1.877.834.1183 • Website: www.liunalocal183.ca
Website: www.liunalopdc.org
3750 Chesswood Drive, Toronto, ON M3J 2W6
• Tel: 416.638.0506 • Fax: 416.638.1334 • Website: www.local506.ca
MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
12
SPORT
I Lupi di Weston in Italia hanno sorpreso
Le squadre U. 16 e U. 15 del club torontino hanno retto benissimo il confronto con le giovanili del Lazio
Nicola Sparano
TORONTO - «Sono stati grandi
anche in Italia. Hanno fatto onore al calcio canadese in generale
e a quello del Weston Soccer Club
in particolare. Io sapevo che sui
campi della Ciociaria si sarebbero fatti onore. E così è stato, anzi
sono andati oltre le mie aspettative». Adamo Pagliaroli, direttore
sportivo Lupi di Weston ha commentato così la tournée che due
delle sue squadre hanno compiuto nel Lazio, disputando amichevoli a Frosinone, Ceccano, Ceprano, Latina e nei pressi del centro
Formello della Lazio con una delle squadre giovanili del club biancoceleste.
Pagliaroli, dopo aver organizzato la trasferta ha dovuto rinunciarvi per un problema isico («Ora sto benissimo, grazie»), affidando le “sua” squadra, Wolves
Under 16 all’esperto vice Nino
Cioppa, mentre la Under 15, fresca
vincitrice dell’Ontario cup, era affidata a Roberto Santelli.
La Under 16 di Nino Cioppa ha
chiuso imbattuta la tournée laziale, ottenendo quattro vittorie ed
un pareggio.
«Queste partite hanno dimostrato - commenta Cioppa - che a
livello giovanile il calcio canadese se la può giocare anche con le
squadre italiane. Me lo ha confermato anche il tecnico responsabile dell’Under 16 del Frosinone,
Maurilio Trimanno, che noi abbiamo avuto il merito, e la fortuna, di battere per 1-0».
«Tutte e quattro le vittorie sono
state bellissime, ma ricordo con
particolare emozione quella di
Ceprano per un episodio da libro
Cuore. Massimo Buscema, i cui genitori sono originari di Ceprano, negli spogliatoi, attimi prima
delle partita, scopre si aver lasciato la maglia da gioco in albergo. Il
ragazzo è disperato alla prospettiva di non giocare. Allora Daniel
Dos Santos gli offre la sua maglia
ed il suo posto in squadra. Massimo gioca di fronte a molti suoi parenti e segna anche il primo gol
della nostra vittoria per 3-2»
Ottimamente si è comportata anche la squadra campione
dell'Ontario che in Ciociaria ha
vinto due partite, due le ha perse
e pareggiata una.
I Lupi Under 16 del Weston Sc a Ceprano dove si sono imposti per 3-2.
Weston Wolves Under 16, la rosa: Andrew Pasceri, Anthony Rowland, Carsten Clancy, Christian
Cossidente, Daniel Diamountene, Daniel Dos Santos, David Koot, Jason Koot, Jordan Totera,
Kyle Cavaco, Luca Cianni, Massimo Buscema, Nathan Worku, Nicholas Martellazzi, Nicholas
Martino, Tory Dryden, Willon Buckmire. In Italia la squadra era sotto la direzione di Nino Cioppa,
assistente dello staf di Adamo e Robero Pagliaroli.
«In un paio di circostanze sono
stati anche sfortunati, penalizzati da episodi casuali - commenta
Cioppa - ma lasciatemi dire che io
personalmente sono restato meravigliato dal modo con il quale
Roberto Santelli riesce ad utilizzare il modulo 4-4-2, con pressing
alto e tattica del fuorigioco applicata alla perfezione. D’altra parte questa squadra ha appena vinto
l’Ontario Cup».
I ragazzi dei Weston hanno
anche seguito all’Olimpico Roma-Verona, e al Matusa a Frosinone-Avellino. Inoltre hanno assistito anche ad un allenamento del
Frosinone, godendo da tifosi della immersione nel grande calcio.
«È stata una esperienza fantastica sotto tutti i punti di vista.
Ci hanno accolti come colleghi e
trattati come fratelli. Il manager
dell'Hotel Italia di Fiuggi, Antonio Russo, ci ha riservato il trattamento agli ospiti vip, dandoci tutto e di più».
Ecco nel dettaglio risultati e
marcatori delle cinque partite disputate dagli Under 16:
U16 Frosinone-Weston Sc 0-1,
rete di Tory Dryden.
U16 Ss Lazio-Weston Sc 2-2, reti di Christian Cossidenti e Tiron
Dryden.
Ceccano-Weston 0-1, rete di Luca Cianni.
Ceprano-Weston 2-3, reti di
Massimo Buscema, Tory Tryden,
Anthony Rowland.
Latina-Weston 0-1, rete di Massimo Buscema.
Le due squadre di Toronto nella tournée laziale sono state trattate da vip nell'Hotel Italia di Fiuggi
TO ADVERTISE OR SUBSCRIBE CALL 416-782-9222
Nino Cioppa, a destra, e Roberto Santelli, a sinistra, con
l'allenatore delle giovanili del Frosinone, Maurilio Trimani
Weston Wolves Under 15, campioni dell'Ontario: Manveer Gill, Stefan Biasucci,
Lucas Griseta, Stefano Magliocchetti, Raphael Owusum Tomas Castaldo,
Haji Hussein, Francesco Santelli, Dean Myrie, Francesco Mazza,
Mitchell Carlos-Carmeiro, Keyton Grant, Kelvin Amoah, Hassan Yay,
Matthew Rufolo, Chinedu Ikpali. Quesya squadra allenata da Roberto Santelli
e Silvio Rufolo quest’anno ha vinto l'Ontario Cup. Di ianco,
il direttore sportivo del sodalizio di Weston, Adamo Pagliaroli
NHL
WESTERN CONFERENCE
EASTERN CONFERENCE
ATLANTIC DIVISION
GIOCATE PUNTI
CENTRAL DIVISION
GIOCATE PUNTI
Montreal
9
Tampa Bay 9
Detroit
8
Boston
10
Ottawa
7
Florida
7
Toronto
8
Buffalo
9
14
11
10
10
9
7
7
4
Nashville
Chicago
Dallas
Minnesota
St Louis
Colorado
Winnipeg
8
8
8
8
7
9
8
METROPOLITAN DIVISION
GIOCATE PUNTI
PACIFIC DIVISION
GIOCATE
Islanders
New Jersey
Washington
Rangers
Pittsburgh
Columbus
Philadelphia
Carolina
Anaheim
Los Angeles
Edmonton
Calgary
San Jose
Vancouver
Arizona
8
8
9
9
7
8
8
7
12
10
10
10
9
8
8
2
8
7
9
10
9
7
7
12
11
10
8
7
7
6
PUNTI
14
11
9
11
9
8
7
RISULTATI
Martedì - Toronto-Buffalo, Boston-Minnesota,
Philadelphia-Los Angeles, Columbus-Ottawa, Pittsburgh-New Jersey,
Tama Bay-Arizona, Chicago-Anaheim, Dallas-St Louis,
Calgary-Montreal, Colorado-San Jose, Vanouver-Carolina.
Lunedì - Rangers-Minnesota 5-4, Edmonton-Montreal 3-0.
Domenica: Winnipeg-Colorado 2-1 0t, Los Angeles-Columbus 5-2,
Chicago-Ottawa 2-1, Anaheim-San Jose 1-4, Vancouver-Washington
4-2.
Sabato: Toronto-Boston 1-4, San Jose-Buffalo 1-2,
Montreal-Rangers 3-1, Ottawa-New Jersey 2-3 0t,
Islanders-Dallas 7-5, Philadelphia-Detroit 4-2, St. Louis-Chicago 3-2,
Nashville-Pittsburgh 0-3, Minnesota-Tampa Bay 7-2;
Arizona-Florida 2-1 0t, Calgary-Washington 1-3.
PROSSIME PARTITE
Mercoledì - Washington-Detroit, Edmonton-Nashville.
CORRIERE CANADESE • MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014
13
SPORT
Renzi a Nibali: «Successo Tour, orgoglio Italia»
Lo Squalo a Palazzo Chigi. Il premier evoca il Bartali di Paolo Conte: queste foto mandatele ai francesi
ROMA - La maglia gialla a Palazzo
Chigi, e in sottofondo il “Bartali”
di Paolo Conte evocato da Matteo
Renzi per ricordare ai «francesi
che si incazzano» - come diceva
la canzone - lo splendido trionfo
di Vincenzo Nibali alla Grande
Boucle.
È con una battuta che il premier
apre l’incontro col trionfatore
dell’ultimo Tour de France, quello
“Squalo dello Stretto” capace di
«rendere orgogliosa l’Italia con la
vittoria della fatica, del coraggio,
della tenacia».
«Le foto fatele a Vincenzo, che
se le merita, e poi mandatele ai
francesi, c’è una canzone...» le
parole di Renzi, che richiama alla
memoria il brano in cui si canta la
rabbia dei francesi per la vittoria
inale di Bartali nella corsa a tappe
del ‘48.
Il presidente del Consiglio, che
ha seguito da vicino le fatiche di
Nibali al Tour («Durante la corsa
ci siamo sentiti 3-4 volte tramite
messaggi, e aprire il telefono e
trovare un sms del premier non
capita tutti i giorni» confessa il
corridore dell’Astana), ricorda poi
quei giorni come «una esperienza
straordinaria, una cosa impressionante».
«Chi conosce il ciclismo sa che
questo signore ha vinto Giro e
Vuelta prima del Tour, ed è stato
anche un po’ sigato al Mondiale
corso in una importate città» aggiunge in riferimento alla rassegna iridata del 2013 corsa a Firenze in cui il campione azzurro arrivò a siorare il podio nonostante
una caduta.
«Nibali è molto più che un atleta, è un simbolo, la sua è una grande vittoria dell’Italia e anche un
sogno straordinario di un campio-
Vincenzo
Nibali
consegna
la maglia gialla
da vincitore
del Tour
de France
al premier
italiano
Matteo
Renzi
ne che a mio giudizio è un punto
di riferimento per i più giovani conclude Renzi -. Sono sicuro che
tutti gli italiani sono felici per le
emozioni che ci ha regalato».
Emozioni che Nibali spera di
trasmettere ancora nel prossimo
futuro.
«Magari questo appuntamento
si rinnoverà con un altro succes-
CONTRO
SPORT
so importante, speriamo presto»
l’auspicio del corridore, che al
termine dell’incontro racconta di
un Matteo Renzi «che sa molto di
ciclismo. È stata una grande sorpresa trovare un premier così appassionato ed esperto e così alla
mano».
«Se faremo una pedalata insieme? Non lo so, gli impegni sono
tanti per entrambi, però mi ha
parlato delle sue passeggiate in bici, chissà, magari un domani perché no...» sorride Nibali, che in testa ha già il prossimo traguardo da
tagliare: «I Giochi di Rio del 2016
per me saranno sicuramente importanti. L’Olimpiade è un evento
a cui tengo molto e sarà uno dei
miei obiettivi».
Texas, per Vettel
niente qualifiche
ROMA - Sebastian Vettel potrebbe saltare le qualiiche del Gran
Premio degli Stati Uniti a Austin,
sabato prossimo.
Il quattro volte campione del
mondo (che vinse l’edizione 2013
della gara disputata in Texas) sarà
infatti costretto a utilizzare il sesto motore stagionale e, in base
al nuovo complesso regolamento
in vigore per la Formula 1, sarà
costretto a non scendere in pista
per le qualiiche, prendendo probabilmente il via della corsa dalla
corsia dei box.
Una nuova defezione, dopo
quella delle Marussia e delle Caterham, dopo che i rispettivi team
sono stati messi in amministrazione controllata a causa dei loro
guai inanziari.
E così le qualiiche vedranno solo 17 vetture partecipanti,
tanto che potrebbe cambiare la
consueta formula in tre sessioni.
E intanto il pubblico americano,
da decenni scettico nei confronti
della Formula 1, potrebbe storcere
il naso. Come già avvenne nell’infausto Gran Premio di Indianapolis nel 2005, quando per problemi
con gli pneumatici presero parte
alla corsa solo sei vetture, le gommate Bridgestone (Ferrari, Jordan
e Minardi), con i team forniti dalla
Michelin costretti a tornare ai box
dopo il giro di formazione.
Una iguraccia che indusse gli
Stati Uniti ad abbandonare la Formula 1 dopo il 2007.
Nicola
SPARANO Quello che Domineddio dà, la gola distrugge
B
ischero, icchè ’ttu fai? Cosi
imprecò un iorentino con gli
strangugliones girati all’ometto che stava accovacciato presso
la ruota anteriore destra della sua auto,
targata Firenze, che era posteggiata in
un stradina di Catalgirone. L’equivoco
fu chiarito quando il “bischero” spiegò.
«Anche io sono di Firenze e volevo respirare un po’ d’aria di casa».
L’episodio, raccontato come una freddura, mi è rintronato nella capoccia dopo
una giornata particolare, alla ine della
quale anche io andavo cercando l’equivalente di un’auto targata Italia dalla quale
“respirare” un pezzetto di Made in Italy.
Fin qui ci avete capito poco. Allora vengo e mi spiego, ma attenzione, perché il
racconto è abbastanza tortuoso.
Il giovedì è la mia giornata libera che a
volta capita di dedicare alla manutenzione di quello che Domineddio ha dato e
la gola ha rovinato, il corpo.
La prima visita è dal medico di famiglia, un cinquantino nato nel Sud Africa,
biondino, in forma grazie al golf. Il dottore prima faceva ricorso ad un voluminoso
dossier di scartoie per rinfrescarsi sullo
stato del paziente. Stavolta usa un trespolo, una specie di sgabello con quattro
ruote sul quale c’è un computer. Il computer è movibile perché il dottore passa da
sgabuzzino a sgabuzzino dove i pazienti
aspettano, catena di montaggio dove lui
è l’operaio specializzato e noi i pezzi da
assemblare. Il golista travestito da dottore non perde tempo. Zacchete, basta una
pestatina sulla tastiera del marchingegno
movibile, vita e miracoli appaiono sullo
schermo. Lui legge, diagnostica, prescrive
e Good Bye Charlie, ci vediamo per la
pizzicata anti influenza.
Seconda tappa dall’urologo. Uuuu...
GP STATI UNITI
e che un lupo?, qualcuno si chiederà. Si
tratta dello specialista delle parti basse e
intime. Fargli visita non è mai piacevole
ed è sempre imbarazzante per un accertamento manuale che per pudore non speciichiamo.
Il dottore dal quale non vorrei mai andare, è un trentacinquino, anno più anno
meno, nato in Canada da genitori dello
Sri Lanka. Ha modi afabili, sorride e ti
spiega per ilo e per segno perché il rubinetto delle sostanze tossiche funziona
poco e quel poco anche male.
Dal dottore specializzato in ululati di
lupi, passo al isioterapista perché come
faccio un movimento storto, i muscoli della schiena accendono nel cervello
l'interruttore del dolore e sono cavoli amarissimi. Il isioterapista è pure lui nato
accà, ma il padre e la madre sono cinesi di
Hong Kong. A questo punto voi direte,
ma questo cristiano, che sarei io, perché
insiste nel dire che un dottore viene dal
Corno d’Africa, l’altro da dove Salgari
ambientò la serie di libri di avventure sui
Pirati della Malesia dei quali Sandokan
era più ilibustiere? Continuate a leggere
e lo scoprirete.
Dunque, anche il isioterapista ha sgabuzzini che sembrano bugigattoli, anche
lui non riceve un povero cristo alla volta,
ma due, tre, anche cinque, insomma siamo di nuovo alla di catena di montaggio.
A me ordina, pancia in giù. Io lo
guardo storto, lui imita Confucio, cioè
non fa una piega e mi manda una sua assistente con corpo e sex appeal di una
modella anoressica tutta pelle e ossa
ma sbrigativa ed eiciente. Mi mette a nudo la schiena lasciando coperta la parte
che poco prima era stata di competenza
dell'urologo. Poi spalma la zona interessata con un qualcosa di gelatinoso, quindi
mette in moto una specie di matita che
passa e ripassa sulla gelatina. Io non sento un tubo, ma lei dice che gli ultrasound
faranno bene ai muscoli. Dopo un cinquina di minuti la tizia pelle ed ossa passa
al secondo trattamento. Stavolta mi dà la
scossa, letteralmente, perché attacca alla
schiena tre o quattro adesivi attraverso i
quali arriva corrente elettrica che non fa
male ma manco è piacevole. Ma si deve
sopportare ed io sopporto.
Quarta ed ultima tappa dalle dottoresse, si fa per dire, dei piedi. Quando sto
bene, tagliare gli artigli è problematico,
igurarsi quando piegarsi si paga con le
pene dell'inferno. La pedicurista è vietnamita, non saprei del sud o del nord.
In ogni caso è piccolina di statura e non
spicca una parola d’anglè. Così dopo la
sforbiciata agli artigli e la spellata alle
piante dei piedi, mi mostra una bottiglietta di smalto e, a gesti, mi fa capire se voglio la pitturata sulle unghie. Io quasi
mi spezzo la catena del collo per dire di
no, poi mi alzo, pago e ilo via.
Appena esco mi scappa uno starnuto.
Una signora sulla ottantina che passava
mi dice, in italiano, salute, poi quando
bisso lo starnuto aggiunge crisci santo,
sempre in italiano. Io la guardo, l’abbraccio e dico: voi siete come l’automobile
targata Firenze. Lei sorride e fa segno di
sì. O conosce la freddura, oppure è sorda
come una campana. Ma è italiana. Ed è
quello che conta.
MERCOLEDI 29 OTTOBRE 2014 • CORRIERE CANADESE
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