GENOCIDI DEL ‘900 di Daniele Cracco GENOCIDIO ARMENO 1915-1916 Fu il secondo massacro che le autorità turche perpetrarono ai danni degli armeni (il primo fu quello del 1894). Il pretesto ufficiale di tale crimine era che gli armeni, essendo cristiani, e quindi in contrapposizione con la religione si stato, facessero le spie per inglesi e francesi, durante la Grande Guerra. Armeni impiccati ad Aleppo nel 1915 Il numero di vittime si aggira attorno alle 3.000.000 di persone, in massima parte morte per la fatica delle logoranti marce nel deserto affrontate, ma anche per le violenze subite dalle autorità dalle milizie curde. TUTT’ORA IL GOVERNO TURCO FATICA A RICONOSCERE LE SUE COLPE PASSATE BIBLIOGRAFIA ANTONIA ARSLAN: LA MASSERIA DELLE ALLODOLE Romanzo che tratta della deportazione subita dalla popolazione armena in Asia minore, La Masseria delle Allodole offre un’interessante visione dello stile di vita armeno filo-occidentale prima del massacro. Il genocidio viene descritto nei minimi particolari; i protagonisti principali sono i parenti della scrittrice, quelli rimasti in patria afflitti dalle crudeltà subite, mentre quelli emigrati, torturati dall’ansia per non ricevere più notizie. I temi principali sono la disperazione e la morte, l’unico tema positivo è la speranza, rappresentata dal cercare di salvare almeno i bambinio dalla strage Recentemente è stato tratto un film omonimo, diretto dai fratelli Taviani. L’OLOCAUSTO EBRAICO Lager di Auschwitz, Polonia Dall’ascesa di Hitler in Germania nel 1933, gli ebrei videro progressivamente diminuire la propria libertà individuale. Inizialmente i nazisti volevano spingere gli ebrei ad abbandonare il paese, ma dopo gli accordi di Wansee nel 1941 lo scopo principale divenne la completa eliminazione del popolo ebraico. Bambini liberati dall’Armata Rossa L’eliminazione nei campi di concentramento era preceduta dalla completa schiavitù del prigioniero, costretto a lavorare a ritmi massacranti fino allo sfinimento. Il numero di morti fu molto maggiore rispetto alla tragedia del genocidio armeno. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale si contarono circa 6.000.000 di ebrei. Inoltre nei campi di sterminio vennero eliminati migliaia di individui considerati ostili dal regime nazista, come prigionieri di guerra, prigionieri politici, testimoni di geova, handicappati mentali e fisici e zingari. BIBLIOGRAFIA PRIMO LEVI: SE QUESTO E’ UN UOMO “Se Questo è un Uomo” racconta delle vicissitudini subite da Levi durante la Seconda Guerra Mondiale. Egli, infatti, fu catturato dalla milizia della Repubblica Sociale nel 1943 e deportato dai nazisti nel campo di concentramento di Auschwiz, in quanto ebreo. Nel romanzo sono descritte le condizioni di vita dei prigionieri di Auschwiz, i maltrattamenti subiti e il lavoro svolto nel campo, ma esso non ha scopo di denuncia nei confronti dei suoi aguzzini. L’intento è mostrare al lettore di quanto è capace un essere umano nei confronti di un suo simile. Levi scrisse questo romanzo subito dopo essere rientrato in Italia, con la paura di non essere creduto; ma non ottenne subito fortuna. Bisognerà aspettare il 1956, quando l’Editore Einaudi decise di pubblicarlo. PRIMO LEVI BIOGRAFIA Primo Levi nasce a Torino nel 1919 in una famiglia ebraica medio-borghese. Nel 1934 si iscrive al liceo classico Massimo d’Azeglio di Torino. Nel 1937 si diploma e si iscrive ad un corso di laurea in chimica presso l’Università di Torino. Nel 1938 escono le leggi razziali; Levi, avendo scoperto di essere interessato più alla fisica alla chimica, non può cambiare facoltà, le leggi gli concedono solamente di finire il corso già iniziato. Le leggi razziali italiane lo costringono a lavori saltuari. La sua breve esperienza partigiana finisce nel ’43 a Brusson, dove viene catturato dalla milizia fascista. Dopo il transito dal campo di raccolta di Fossoli, nel ’44 i nazisti lo deportano ad Auschwiz. Dopo un primo periodo di lavori forzati generici, lavora come chimico nei laboratori edlla Buna, una fabbrica di gomma sintetica. Ammalatosi di scarlattina scampa alla marcia di evacuazione e il campo viene liberato dai russi nel gennaio ’45. Una volta rientrato a Torino trova lavoro in una fabbrica di vernici, di cui poi assumerà la direzione, dedicando sempre più tempo alla scrittura. Levi morì nel 1987, forse suicida, cadendo dalla tromba delle scale. I romanzi più noti furono: • “Se questo è un uomo”, che lo consacrò ufficialmente come scrittore; • “La tregua”, un’interessante viaggio nell’europa post-bellica durante il rientro in patria, che gli valse la vittoria nella prima edizione del Premio Campiello; • “La chiave a stella”, scritto nel 1979 con cui vinse il Premio Strega; • “Se non ora quando?”, scritto nel 1982 con cui vinse il Premio Viareggio; GENOCIDIO RUANDESE - 6 aprile ’94: viene abbattuto l’aereo su cui viaggiava il presidente Hutu Juvenàl Habyarimana. - 7 aprile ’94: inizio uccisioni di tutsi e hutu moderati da parte di forze paramilitari del partito Hutu: iniziano 100 giorni di massacri. Atteggiamento ambiguo dell’Onu. Paesi come Francia e Belgio si preoccuparono solamente di mettere in salvo i connazionali. Le truppe francesi, addirittura, aiutarono i carnefici a fuggire dal paese. Le stragi finirono quando l’FPR (truppe di tutsi) cacciarono l’esercito nemico oltre i confini; l’Onu rimase con le sue truppe fino al ’96, ma dopo le accuse mossegli contro per il non tempestivo intervento decise di ritirarsi definitivamente. THE QUESTION OF DARFUR From the 2003 the ancient war between muslims and black people in this region has grown in intensity and savagery. It seems that the muslim minority is hold up by the government. The international appeals have been useless. In Italy tv networks, in 2005, only one hour was dedicated to Darfur problems So however in Europe were born many movements that try to draw attention to the problem, like Sauver le Darfur , that writes especially on internet. DIRITTO Simbolo della corte Per i crimini di guerra e i crimini contro l’umanità è stata istituita dall’Onu, nel secondo dopoguerra, la Corte Penale Internazionale, con lo scopo di giudicare e condannare i principali carnefici del regime nazista. La corte ha attualmente sede all’Aja, in Olanda, e si compone dei seguenti organi: UFFICIO DEL PROCURATORE Il procuratore viene eletto dagli stati membri dell’Onu e ha il compito di indagare sui casi sottopostigli, oppure anche su sua personale iniziativa. In quest’ultimo caso deve chiedere il permesso alla camera. CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA Propone indagini al procuratore e interviene in caso di disaccordo tra le nazioni CANCELLERIA Il cancelliere è il responsabile amministrativo; della cancelleria fanno parte specifiche unità per la protezione di vittime e testimoni. CORTE La corte è composta da 18 giudici eletti dagli stati membri dell’ONU e rimangono in carica per 9 anni. La corte è composta per divisioni: DIVISIONE PER LE INDAGINI PRELIMINARI DIVISIONE GIUDICANTE È composta da 6 giudici divisi in camere. Composta da 6 giudici divisi in 2 camere (ciascuna composta da 3 giudici), presso cui si svolge il processo di primo grado. DIVISIONE D’APPELLO È composta dal presidente e da 4 giudici, decide sui ricorsi di secondo grado ed emette sentenze definitive.