Il ruolo dell’equilibrio e della deformazione Obiettivo del Corso è quello di fornire un approccio metodologico per la trattazione analitica dei modelli meccanici della parte resistente della Costruzione. La trattazione è fondata su un linguaggio geometrico-fisico-matematico universale. Il primo passo consiste nell’individuare nella Costruzione una parte cui è demandato di resistere alle sollecitazioni dovute ai carichi; questa parte modellata in modo opportuno, viene chiamata struttura. Per alcune costruzioni è immediato individuare la struttura ed il suo funzionamento. Ad esempio, osservando un viadotto o un ponte è immediato riconoscere: - i carichi che deve sostenere; - la struttura, che si compone di impalcati e pile; - il suo funzionamento statico (ossia il percorso dei carichi fino in fondazione). Schema di scarico di un viadotto con travate semplicemente appoggiate Schema di scarico di un ponte strallato 1 Il ruolo dell’equilibrio e della deformazione Una struttura, per sua natura, cerca di far fronte alle azioni applicate nel modo più semplice. Vale, quindi, il principio del percorso più breve, secondo cui i carichi vengono trasmessi al suolo seguendo la via più breve. Ad esempio, i carichi gravitazionali nel telaio in figura arrivano in fondazione secondo la via più diretta. Nella travatura reticolare in figura sono coinvolte le sole aste AC e CB. 2 Il ruolo dell’equilibrio e della deformazione Una struttura costituita da elementi di diversa deformabilità, ma predisposti in modo tale da fornire percorsi ugualmente semplici, si affida agli elementi più rigidi. Vale, quindi, il principio del percorso di maggiore rigidezza. In figura due elementi, uno molto rigido ed uno molto deformabile, sono collegati in parallelo. Di conseguenza, sotto l’azione di un certo carico, essi subiscono la stessa deformazione: a parità di deformazione l’elemento rigido manifesta una forza di reazione maggiore dell’elemento deformabile. Più in generale, la funzione strutturale è sempre legata alla deformazione. Ad esempio, in figura si può notare come la presenza di un muro divisorio posizionato al di sotto di una trave in legno, impedendone la deformazione per flessione, diventa esso stesso portante, contribuendo a sostenere i carichi agenti sulla trave. 3 Il ruolo dell’equilibrio e della deformazione Esempio. Si consideri un pilastro di altezza h=15 m, composta da un nucleo interno in conglomerato ed un rivestimento in marmo. Il problema, pur in forma drasticamente semplificata, è rappresentativo di quello dei piloni del Duomo di Milano, restaurati negli anni ’80. 4 Il ruolo dell’equilibrio e della deformazione Stessa considerazione per azioni orizzontali:Una struttura costituita da elementi di diversa deformabilità, ma predisposti in modo tale da fornire percorsi ugualmente semplici, si affida agli elementi più rigidi. Vale, quindi, il principio del percorso di maggiore rigidezza. Il ruolo dell’equilibrio e della deformazione Il ruolo dell’equilibrio e della deformazione Un esempio significativo è quello dell’arco. Un arco monolitico, perfettamente rigido, che non si deforma sotto l’azione dei carichi verticali applicati, non è spingente: le reazioni vincolari, cioè, sono verticali. Nella realtà, tuttavia, gli archi si deformano, e quindi spingono: le reazioni vincolari, cioè, presentano una componente orizzontale non nulla. Nel passare dallo schema trilitico allo schema arcuato, dunque, occorre eliminare la spinta, ad esempio mediante una catena metallica o ampliando il piedritto. 7 Il Principio di Azione e Reazione – Il principio di azione e reazione, formulato da Newton come III principio della Dinamica, afferma che ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria. – Si può pensare come un’estensione del principio di forza contro forza, che stava alla base delle prime forme strutturali. – Governa l’equilibrio tra forze agenti sulla stessa retta d’azione: l’immobilità del sistema è garantita dal mutuo bilancio tra azione e reazione. Il Principio di Azione e Reazione Principio di forza contro forza: Due forze aventi la stessa retta d’azione sono in equilibrio se e solo se hanno modulo uguale Il Postulato delle Reazioni Vincolari Un corpo si dice vincolato quando alcuni possibili movimenti sono preclusi. -In virtù del principio di azione e reazione, le forze esterne agenti su un solido vincolato provocano delle reazioni dei vincoli, che dipendono dai movimenti che i vincoli stessi impediscono al corpo. Infatti un vincolo può generare una reazione solo nella direzione del movimento che impedisce. -Nello studio dell’equilibrio dei corpi vincolati si può immaginare di togliere i vincoli e sostituirli con le reazioni che essi esplicano (postulato delle reazioni vincolari). Il Postulato delle Reazioni Vincolari Un corpo si dice vincolato quando alcuni possibili movimenti sono preclusi. Nello studio dell’equilibrio dei corpi vincolati si può immaginare di togliere i vincoli e sostituirli con le reazioni che essi esplicano (postulato delle reazioni vincolari). Incastro • Carrello Cerniera Il Problema della Leva Con il solo principio di azione e reazione non è possibile, in generale, valutare le reazioni vincolari con rette d’azione diverse da quelle delle forze attive. ? ? In alcuni semplici casi il problema può essere ricondotto ad un problema della leva. Il Problema della Leva Un contributo fondamentale fu dato da Archimede di Siracusa (287-212 a.C.) con i suoi postulati sulla leva: • Sono in equilibrio pesi uguali applicati a distanze uguali dal fulcro; 150 cm 150 cm 50 kg 50 kg 100 kg • Non sono in equilibrio pesi uguali applicati a distanze diseguali dal fulcro. 120 cm 180 cm 50 kg 50 kg Il Principio di Equilibrio dei Momenti • Da esperienze condotte su leve di vario genere, Archimede dedusse la seguente legge semi-empirica: Due pesi si fanno equilibrio quando le loro grandezze sono inversamente proporzionali alla lunghezza dei bracci ai quali essi sono applicati. b = 180 cm a = 120 cm PB = 50 kg PA = 75 kg R = 125 kg Definizione di momento e prodotto vettoriale Il vettore forza ed il vettore momento sono quantità non riconducibili l’una all’altra PA × a = PB × b r Il momento di una forza F rispetto ad un punto C , è un vettore di modulo r F × d , essendo d la distanza della forza F dal punto C , valutata ortogonalmente alla retta di azione della forza. Definizione di momento e prodotto vettoriale Il Principio di Equilibrio dei Momenti •Da cui segue la legge dell’equilibrio rotazionale: PA × a = PB × b r In modo alternativo si può affermare che il modulo del momento della forza peso PA rispetto al fulcro,rdeve essere uguale al modulo del momento rispetto allo stesso punto della forza peso PB (principio di equilibrio dei momenti) r Il momento di una forza F rispetto ad un punto C , infatti, è un vettore di modulo F × d r essendo d la distanza della forza F dal punto C valutata ortogonalmente alla retta di azione della forza. Il Problema dell’Architrave • Utilizzando il principio di azione e di reazione ed il principio di equilibrio dei momenti, è possibile valutare le reazioni vincolari di un architrave semplicemente appoggiato su due colonne, su cui grava un peso P ì R + RB = P ï ï A í ï R × a = RB × b ï î A Da cui: RA = P× b (a + b) ; RB = P× a (a + b) Modelli meccanici per le costruzioni Per le costruzioni di civile abitazione, il progetto architettonico fornisce tutti gli elementi per costruire il modello strutturale. Ad esempio, il timpano comporta un carico triangolare sulla trave su cui poggia. 19 Modelli meccanici per le costruzioni Appoggi ed incastri simulano differenti condizioni di vincolo. 20 Modelli meccanici per le costruzioni Vediamo più in dettaglio il caso delle capriate lignee, la tipologia di copertura di gran lunga più utilizzata per gli edifici in muratura. 21 Modelli meccanici per le costruzioni Occorre modellare correttamente i vincoli per il collegamento tra puntoni e travicelli. 22 Modelli meccanici per le costruzioni In taluni casi si utilizzano coperture lignee inclinate. 23 Le Condizioni per l’Equilibrio • Le strutture, soggette a carichi statici, devono rimanere immobili. • Le condizioni di equilibrio devono riguardare la struttura sia nella sua globalità, equilibrio esterno, sia nelle singole parti, equilibrio interno. • La ’’Statica’’ studia le condizioni di equilibrio dei corpi ovvero le leggi cui azioni e reazioni devono soddisfare affinché alla struttura sia garantita l’inamovibilità . • Una struttura è composta da materiale deformabile per cui il suo equilibrio è accompagnato da deformazioni strettamente connesse alle forze interne o sforzi che si generano in essa affinché la struttura sia in equilibrio. L’entità delle deformazioni dipende dal materiale che compone la struttura Le Condizioni per l’Equilibrio u= F k F Legno k1 u1 F Calcestruzzo Armato u2 k 2 > k1 F u3 Acciaio k 3 > k2 Le Condizioni per l’Equilibrio • Sebbene la funzionalità della struttura dipende dall’entità delle deformazioni, il primo obiettivo di un progettista è determinare le condizioni di equilibrio senza il quale la struttura non può chiamarsi tale. • Alcuni tra i problemi fondamentali nell’analisi delle strutture possono essere risolti senza dovere considerare la deformazione e le proprietà di deformabilità dei materiali, ma esaminando esclusivamente le condizioni di equilibrio. • Ciò può farsi se la disposizione e la molteplicità totale dei vincoli è strettamente necessaria per il calcolo delle reazioni vincolari e se gli spostamenti e le deformazioni della struttura siano piccolissimi rispetto alle sue dimensioni, cioè nel caso di spostamenti infinitesimi. • Se tali condizioni sono verificate la struttura può essere assimilata ad un corpo rigido o ad un insieme di corpi rigidi. Si possono quindi applicare le leggi della Statica e Cinematica dei corpi rigidi. Prerequisiti minimi per seguire il corso di Scienza delle Costruzioni • Meccanica delle Strutture – geometria analitica – teoria dei vettori liberi ed applicati – equazioni differenziali ordinari del 2° ordine – algebra delle matrici – teoria matriciale dei vettori – statica e cinematica del corpo rigido • Meccanica dei Solidi & Resistenza dei Materiali – integrali semplici e multipli – geometria delle masse – equazioni differenziali alle derivate parziali – problema agli autovalori Testi Consigliati • 1° parte del corso. – G. Muscolino & G. Falsone, “Introduzione alla Scienza delle Costruzioni - Statica e Cinematica delle Travi”, Pitagora (Bologna). – E. Viola, “Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni – Vol. 1°”, Pitagora. • 2° parte del corso. – G. Muscolino, “Lezioni di Scienza delle Costruzioni”, Bonanzinga (Messina). – L. Gambarotta, L. Nunziante & A. Tralli, “Scienza delle Costruzioni”, McGraw-Hill (Milano). – C. Comi & L. Corradi Dell’Acqua, “Introduzione alla Meccanica Strutturale”, McGraw-Hill (Milano). – E. Viola, “Esercitazioni di Scienza delle Costruzioni – Vol. 2°”, Pitagora (Bologna).