UNIVERSITA’ CATTOLICA DEL SACRO CUORE – ROMA FACOLTA’ DI MEDICINA E CHIRURGIA - POLICLINICO “A. GEMELLI” CORSO DI LAUREA IN INFERMIERISTICA A cura di DAI Sr. Lina Poddighe, Dott. Salvatore Bifano, Dott.sa Elena Cristofori, Dott.sa Anna Rubini, Corso di Laurea in Infermieristica UCSC Roma CARATTERISTICHE DELLE UNITA’ OPERATIVE O SERVIZI CHE FAVORISCONO L’APPRENDIMENTO DELLO STUDENTE Premessa Tirocinio professionale e principi fondanti Il tirocinio è una modalità privilegiata ed insostituibile per apprendere il ruolo professionale attraverso la sperimentazione pratica, l’integrazione dei saperi teorico-disciplinari con la prassi operativa professionale ed organizzativa. E’ occasione per fare pensando, in un contesto lavorativo reale, la cui complessità permette di sperimentarsi e di assumersi responsabilità mediante la riflessione durante e sull’azione, con la supervisione di professionisti esperti. Permette allo studente di raggiungere, mantenere e sviluppare in modo creativo una pratica di alta qualità attraverso un sostegno mirato. Finalità …Permettere l’acquisizione di capacità professionali rivolte alla individuazione, pianificazione, erogazione e valutazione dell’assistenza infermieristica globale richiesta dagli obiettivi formativi, sulla base del “core competenze” (cf DM n°739 del 1994) Sviluppare l’identità professionale Permettere allo studente di raggiungere, mantenere e sviluppare in modo creativo una pratica di alta qualità attraverso un sostegno mirato Approfondire competenze professionali Socializzazione anticipatoria al lavoro CARATTERISTICHE GENERALI NECESSARIE ALLE UU.OO. SEDI DI TIROCINIO • Atteggiamento di disponibilità all’insegnamento dell’équipe infermieristica e medica, clima di fiducia e collaborazione sia all’interno dell’équipe, sia verso gli studenti per creare condizioni ottimali all’apprendimento, dove lo studente è libero di esprimersi, di confrontarsi e di imparare; • Organizzazione dell’esperienza di tirocinio in affiancamento all’infermiere per l’acquisizione delle competenze richieste, del ruolo e dell’identità professionale; • Presenza degli Assistenti di Tirocinio in ogni U.O., per progettare esperienze di tirocinio formalizzate, flessibili, basate su principi di continuità e sequenzialità e per permettere l’esposizione guidata dello studente a situazioni con livelli crescenti di complessità; • Presenza di personale infermieristico preparato, aggiornato e con competenze educative; • Scelta di set formativi in grado di offrire opportunità di apprendimento diverse (tipologia del malato, assistenziali, diagnostiche, terapeutiche, varietà e complessità delle patologie,…); • Organizzazione del lavoro per équipe, al fine di consentire allo studente di assistere in modo globale un numero contenuto di malati, affiancato ad un’unica figura infermieristica di riferimento; • Presenza di un numero adeguato di infermieri in rapporto al numero di studenti presenti nell’U.O., per garantire l’attività di insegnamento e per non richiedere allo studente “compensazione lavorativa”; 2 • Presenza di spazi riservati all’elaborazione, per ricercare conferme, confrontarsi, esplicitare dubbi, ansie, timori, elaborare l’esperienza vissuta, riflettere, astrarre, concettualizzare,… Organizzazione del tirocinio • • • • • • • • • rispetto e personalizzazione del piano di tirocinio in relazione a quanto stabilito dal Contratto Formativo (1°, 2°, 3° anno di corso) presenza di figure di riferimento: Coordinatore infermieristico, assistenti di tirocinio affiancamento dell’infermiere, spazi riservati all’elaborazione, alla discussione di casi, alla consultazione di testi o materiale scientifico opportunità di apprendimento coerente agli obiettivi previsti, supervisione nelle attività possibilità di esercitarsi e misurarsi nelle attività assistenza globale ad un numero contenuto di malati opportunità formative rilevanti garanzia delle condizioni di sicurezza presenza di strumenti di revisione di alcune pratiche operative, tecnologiche,… secondo evidenza scientifica e appropriatezza Caratteristiche dell’équipe infermieristica • • • • • • motivazione dello staff verso la supervisione e verifica delle performance conoscenza del proprio ruolo professionale: preparazione professionale, aggiornamento disponibilità all’insegnamento e alla relazione educativa rispetto del ruolo e degli spazi per lo studente tutela e sicurezza dello studente nell’espletamento delle attività discrezionalità e riservatezza sulle informazioni riguardanti lo studente Organizzazione del lavoro nell’U.O. • • • organizzazione del lavoro in équipe carichi di lavoro adeguati presenza di modelli professionali e organizzativi innovativi: chiara organizzazione delle attività PECULIARITA’ DEL SETTING TUTORIALE NELLA FORMAZIONE DELL’INFERMIERE Scopi • guidare e supportare lo studente durante il processo educativo/formativo favorendo l’acquisizione graduale dell’autonomia e responsabilità operativa secondo il Contratto Formativo (1°, 2°, 3° corso) • sviluppare apprendimenti e competenze professionali, nonché capacità di autoapprendimento, autovalutazione e “apprendere ad apprendere” attraverso l’uso di strumenti didattici Tempo • deve essere accuratamente progettato, ma al contempo flessibile Frequenza • la relazione tutoriale, per poter raggiungere gli scopi di cui sopra, deve essere periodica, continuativa, sistematica 3 Luogo • deve configurarsi come ambito dove lo studente vive l’apprendimento (contesto cognitivo, esperienziale, comportamentale) • è uno “spazio non solo fisico ma anche mentale” della relazione tutoriale Ruoli • identificazione precisa del ruolo e delle funzioni didattiche dell’assistente di tirocinio e degli studenti • definizione del ruolo dell’assistente di tirocinio nella valutazione • chiarificazione dello sfondo istituzionale (non solo universitario, ma anche di tipo assistenziale) entro il quale si colloca l’assistente di tirocinio Posizione di prossimità/distanza tra assistente di tirocinio e studente • la distanza deve essere funzionale all’apprendimento e alla centralità dello studente • la distanza deve permettere la bidirezionalità • rispetto alla relazione con il docente, l’asimmetria è ridotta • la distanza diminuisce con il procedere della relazione tutoriale (in funzione al raggiungimento degli obiettivi) Regole • chiara formalizzazione di “inizio” e “fine” della relazione • devono essere formalizzate da un contratto formativo assieme a quali obiettivi raggiungere, in quanto tempo • le regole devono essere condivise FUNZIONE DELL’ASSISTENTE DI TIROCINIO L’assistente di tirocinio, è tra le diverse figure della tutorship che intervengono in ambito clinico; è quella con una maggior operatività formativa sul campo, allestisce situazioni di apprendimento in concomitanza con l’assistenza e ha al contempo un rapporto diretto con lo studente. Per questi motivi l’assistente di tirocinio è una figura cruciale per la trasmissione di un “modello” professionale. Le principali azioni educative dell’assistente di tirocinio sono mirate a: - creare un ambiente formativo, favorire l’accoglimento e l’inserimento dello studente; - informare e coinvolgere tutti gli operatori del servizio, in collaborazione con il Coordinatore Infermieristico, nel progetto di tirocinio dello studente; - selezionare le attività da far sperimentare allo studente in coerenza con gli obiettivi educativi del corso come definiti nel Contratto Formativo; - partecipare con i tutor clinici della sede formativa alla progettazione dei tirocini; - offrire allo studente occasioni per sperimentare una progressiva ma graduale responsabilizzazione; 4 - stimolare lo studente ad esplicitare le conoscenze scientifiche e tecniche nel momento della loro applicazione secondo protocolli, valutate attraverso le Check List; - motivare ed esplicitare i processi decisionali che sottendono l’azione di un infermiere esperto durante gli interventi assistenziali; - attivare la riflessione durante l’azione attraverso la decodificazione dell’esperienza e la comprensione della situazione; - garantire allo studente l’opportunità di esercitarsi su tecniche specifiche; - far riflettere sull’errore, offrire allo studente la possibilità di un confronto; - stimolare lo studente all’autoapprendimento, all’autovalutazione e fornire costantemente un feedback; - contribuire con il Coordinatore Infermieristico e con il Tutor clinico della sede formativa alla valutazione formativa; fare uso della griglia di valutazione specifica per anno di corso; - svolgere attività specifiche di orientamento professionale. Rapporti interpersonali tutor/assistenti di tirocinio/studenti o o o o o o clima di fiducia e collaborazione confronto professionale relazione di aiuto, stile supportivo positivo diritto di privacy dello studente: riservatezza sulle informazioni delle performance utilizzate solo a scopo formativo garantire esperienze di apprendimento basate sulla personalizzazione e flessibilità di percorso informazione sugli standard di performance Caratteristiche dell’èquipe medica o o o rapporto collaborativo rispetto dei ruoli disponibilità all’insegnamento Caratteristiche dell’U.O. o offerta formativa per tipologia assistenziale Rapporti interpersonali nell’èquipe o clima di fiducia e collaborazione CONCLUSIONI Analizzando in modo incrociato le attività tutoriali che è chiamato a svolgere l’assistente di tirocinio e quelle proprie del Tutor clinico, si possono evidenziare diverse aree di sovrapposizione. Tuttavia sembra permanere l’opportunità di mantenere distinte queste due figure. Agli Assistenti di tirocinio, che operano più direttamente nelle unità operative, si possono demandare una parte dei processi di rielaborazione dell’esperienza, soprattutto quelli relativi alla specifica situazione che essi si trovano a vivere direttamente con lo studente. Il Tutor clinico della sede formativa si occupa invece dei processi rielaborativi che aiutano lo studente a integrare esperienze e conoscenze nel suo percorso formativo complessivo. Quest’ultimo interviene inoltre in quelle situazioni dove lo studente manifesta il bisogno di un supporto personalizzato per superare particolari difficoltà di apprendimento. 5 CARATTERISTICHE DELLE UNITA’ OPERATIVE O SERVIZI CHE OSTACOLANO L’APPRENDIMENTO DELLO STUDENTE Organizzazione del tirocinio • mancanze di figure di riferimento • eccessivo coinvolgimento nelle attività dell’U.O. • assegnazione di attività improprie • scarsità-assenza di spazi per l’elaborazione • non osservanza degli obiettivi stabiliti per ciascun corso Caratteristiche dell’équipe infermieristica • mancanza di disponibilità all’insegnamento • considerazione degli studenti come “forza lavoro” • scarsa conoscenza degli obiettivi formativi • poca chiarezza del proprio ruolo • preparazione professionale non adeguata alle finalità da perseguire Organizzazione del lavoro nell’U.O. • scarsa organizzazione delle attività • eccessivi carichi di lavoro • organizzazione del lavoro per compiti Rapporti interpersonali tutor/assistenti di tirocinio/studenti • clima di scarsa collaborazione e sfiducia • mancanza di confronto professionale • carenza/assenza di una relazione d’aiuto e di stima • stile direttivo Caratteristiche dell’équipe medica • mancanza di disponibilità all’insegnamento • rapporto poco collaborativo • scarso rispetto dei ruoli Caratteristiche dell’U.O. • elevato turn over dei pazienti Rapporti interpersonali nell’équipe • clima di scarsa fiducia e collaborazione 6 BIBLIOGRAFIA • Binetti P., De Marinis M.G., Matarrese M., Tartaglini D., Il tirocinio nella formazione universitaria. Rivista di Medicina Sociale, n° 3, 1997 • Binetti P., Pontati I., Santini I., Il tutorato: modelli ed esperienze nella didattica universitaria. Società Editrice Universo, 1999 • Brugnoli A., Processi e strategie di apprendimento dall’esperienza attivati dai tutor in tirocinio. Rivista L’Infermiere, 1998, 17, 3 • Capizzo c., Il tutor clinico e la sessione di laboratorio. VI Corso di perfezionamento in tutorato clinico, 2001/02 • Cerqua L., Processo di affiancamento dello studente infermiere. Workshop, C.F.P., U.C.S.C., 1997 • Cerqua L., La costruzione del rapporto di fiducia all’interno della relazione docente- studente nell’affiancamento degli studenti infermieri nel Corso di Laurea in Infermieristica. Corso di formazione professionale, C.F.P., U.C.S.C., Roma, 2000 • Cerqua L., L’apprendimento per problemi. Atelier pedagogico per docenti e tutors del Corso di Laurea in infermieristica. C.F.P., U.C.S.C., Roma, 2001 • Delai M., Saiani L., Zampieron A., I fattori che influenzano i processi di apprendimento in tirocinio; indagine sulle percezioni degli studenti infermieri nella scuola di Trento. Rivista L’Infermiere, 1998, 17, 3. • Marrow C.E., Tatum S., Student supervision: mith or reality?. J. Adv Nurs, 1994 • Nucchi M., Pacciani A., Il Tutorato nel diploma universitario in discipline infermieristiche. Rivista Anima e Corpi, 1997 • Perelli P., L’attività di tutorato: evoluzione della figura del tutor attraverso le illustrazioni e la normativa. VI Corso di perfezionamento in tutorato clinico, 2001/02 • Poddighe P., Rubini A., Sinapi N., Processo di tutorato. Relazione Workshop C.F.P., U.C.S.C., Roma, 1999/00 • Saiani L., L’insegnamento di abilità pratiche in ambito di tirocinio. Opera Armida Barelli. Editore Stella; 1999 • Rubini A., Sinapi N., Il tirocinio clinico- pedagogico. Relazione Convegno Bologna, 1993 • Saiani L. Tutorato, tirocinio e rapporto teoria- pratica. Rivista L’Infermiere, 1998, 17, 3 • Tannini L., Saiani L., Renga G., Figure e metodi della tutorship nel diploma universitario per l’infermiere. Consensus Conference di S. Miniato (Novembre 1997). Rivista L’Infermiere, 1998, 17, 3 • Tavani D., L’apprendimento per problemi. Atelier pedagogico per docenti e tutors del Corso di Diploma Universitario per Infermiere. C.F.P., U.C.S.C., Roma, 2000 • Tonelli S., La didattica tutoriali nella teoria e nella pratica. Corso aggiornamento Ferrara, 1998 RIFERIMENTI NORMATIVI • • • • L. 341/90, Riforma degli ordinamenti didattici universitari D.M. 739/94, Profilo Professionale dell’Infermiere L. 42/1999, disposizioni in materia di professioni sanitarie Codice Deontologico dell’Infermiere, Gennaio 2009 7