IL CAFFÈ 4 maggio 2014 ROSA & CACTUS OFFERTI DA attualità Piazza Muraccio, Locarno Tel. 091 751 72 31 Fax 091 751 15 73 una rosa a... un cactus a... In un momento politico in cui i cambiamenti d’opinione e di idee vanno parecchio di moda, la coerenza con cui il deputato luganese ha confermato le proprie dimissioni da capogruppo leghista va almeno sottolineata Nessuno discute le eccelse competenze tecniche del nuovo presidente dell’Azienda elettrica ticinese. Ma i conflitti d’interesse, più che “gestiti”, andrebbero piuttosto prevenuti quando si occupano poltrone di questo tipo! Michele Foletti 7 Giovanni Leonardi Il business asilanti nelle conversazioni di Bignasca e Girardi I PROTAGONISTI Luigi Girardi; a sinistra, il coordinatore della Lega Attilio Bignasca Ecco le registrazioni sul Lumino’s I fatti LIBERO D’AGOSTINO 1 GLI INCONTRI AL BAR 2 NELL’UFFICIO 3 L’INCHIESTA entiquattro maggio, 2013. Luigi Girardi, direttore del Lumino’s, parla con Attilio Bignsca, deputato e coordinatore della Lega, nel suo ufficio in via Monte Boglia, a Lugano. Girardi: “Per me gli asilanti al Lumino’s vanno bene”. Bignasca: “Mi pare che diano 60 franchi al giorno a mezza pensione o qualcosa del genere”. Girardi: “Facciamo, facciamo, decidiamo quanto e io una parte la dò al giornale, al Mattino”. Bignasca: “No...” Girardi: “Come no, perchè no?”. Bignasca: “ Sì, sì, ok”. Sono alcuni stralci della registrazione della conversazione tra Attilio Bignasca e il direttore del postribolo di Lumino, in carcere accusato, tra gli altri reati, anche di tentata coazione ai danni dell’ex ministro del Territorio Michele Barra, scomparso nell’ottobre scorso. I due parlano della possibilità di riconvertire il locale a luci rosse per ospitare i richiedenti d’asilo. Bignasca nel corso della conversazione assicura Girardi che avrebbe parlato di questa possibilità con Gobbi, il ministro delle Istituzioni. Per il Lumino’s quelli sono mesi roventi. Nel gennaio 2013 il governo aveva stabilito che il postribolo non era in regola con le norme edilizie; a febbraio il procuratore generale John Noseda scrive al municipio di Lumino per sollecitare il rispetto delle norme; a inizio marzo il municipio intima al Lumino’s di sospendere l’attività a luci rosse; pochi giorni dopo Girardi denuncia il procuratore Noseda, ritenendo che ha fatto pressioni sul municipio per far chiudere il Lumino’s; il 22 aprile vengono opposti i sigilli della polizia negli spazi riservati al sex club del locale. Il Nel luglio del 2013 il ministro Michele Barra incontra in un bar di Bellinzona il direttore del Lumino’s. Protestava per la chiusura del suo locale. Due conversazioni che Luigi Girardi registra col telefonino Il 5 agosto 2013, Luigi Girardi è nell’ufficio del ministro Barra a Bellinzona. Gli fa vedere un video in cui un alto funzionario del Territorio è nel locale a luci rosse in compagnia di una prostituta Il 18 settembre, il consigliere di Stato Michele Barra viene convocato in Procura sulla base delle registrazioni fatte illegalmente da Girardi, nel corso degli incontri che c’erano stati 4 L’ARRESTO 5 LA RICHIESTA L’8 ottobre Luigi Girardi viene arrestato. Tra le accuse anche quella di aver tentato di ricattare il ministro del Territorio facendogli vedere il video col funzionario presente al Lumino’s Girardi ha chiesto un’inchiesta parlamentare sulla sua vicenda giudiziaria per fare luce su alcuni fatti e sul ruolo avuto da personaggi istituzionali nello scandalo del Lumino’s Precisazione Il costo delle “vacanze” Una preparazione Pre Master all’estero, il corso più caro di Education First di Lugano è di 20mila franchi e non 27mila, come pubblicato dal Caffè. Lo precisa Ef. Anche se, aggiunge, i costi possono salire “con alloggi e opzioni”. V contenzioso tra il direttore del postribolo e le autorità, cantone, municipio e Ministero pubblico, si inasprisce. Girardi, in seguito, denuncerà anche la polizia e ricuserà Gobbi. Nel frattempo il 25 aprile alcune prostitute del Lumino’s, assieme al direttore, manifestano in piazza del Governo a Bellinzona contro la chiusura del postribolo. È questo il clima nelle settimane in cui Girardi incontra Attilio Bignasca per parlare del Lumino’s. La conversazione tra i due prosegue, ecco altri stralci: Girardi: “Io voglio fare le cose nella legalità. È possible che si faccia una donazione al partito? Al giornale?”. Bignasca: “Sì”. Girardi: “Bisogna stare nella legalità. Se io voglio donare 20 franchi al giornale che mi sta a cuore posso farlo o no?”. Bignasca: “Sì, eh...”. Girardi: “Scusa, in realtà è nella legalità?, lo so io che poi trovano un cavillo per farti un procedimento penale”. La discussione continua sugli asilanti, su quando inoltrare la domanda di costruzione per la riconversione del locale per poter ospitare i rifugiati. Bignasca rassicura Girardi: “Se il Norman (Gobbi, ndr,) mi dice di andare avanti ti chiamo subito”. Girardi chiede di essere appoggiato politicamente. Bignasca: “Settanta asilanti sono la metà dei problemi del cantone”. Girardi: “Io però voglio l’appoggio politico, l’appoggio vostro... e ci mettiamo d’accordo come”. Bignasca: “Ma sì.... Ma non La richiesta Il direttore del locale a luci rosse vuole incontrare il console italiano I l prossimo 8 maggio Luigi Girardi incontrerà in carcere un funzionario del Consolato italiano a cui vuole spiegare il suo caso e la vicenda giudiziaria che lo vede imputato di gravi accuse per le quali sarà processato il 27 e 28 maggio. Tra reati principali e collaterali, nell’ordine: tentata coazione, sfruttamento di atti sessuali, promovimento della prostituzione, ripetuta violazione della sfera segreta o privata mediante apparecchi di presa d’immagine, ripetuta registrazione clandestina di conversazioni, tentata truffa, falsità in documenti, correità in frode fiscale, impedimento di atti dell’autorità. “Ho chiesto d’incontrare il console perché io sono un cittadino italiano e mi ritengo vittima di una grave ingiustizia. Mi sento come quegli eretici che venivano mandati ingiustamente al rogo. Eretico perchè io ho dato fastidio a molti”, afferma dal carcere il direttore del Lumino’s. Girardi ribadisce che non vuole essere il capro espiatorio di questa storia. “Hanno messo da parte il funzionario cantonale (il dirigente del Territorio ripreso nel video a luci rosse, ndr) e io sono in carcere, così pensano di chiudere tutto. Ma non ci sto. Tanti fatti e il ruolo di alcuni personaggi politici e istituzionali sono rimasti in ombra. Ho chiesto un’inchiesta parlamentare perchè ci sono molte cose su cui far luce”. Zone d’ombra di cui oggi è convinto anche il Plrt che sul suo settimanale Opinione liberale ha titolato: “C’è del marcio alle Orsoline”. E il Plrt, dopo le rivelazioni del Caffè, pare deciso ad intervenire in parlamento. Il direttore del Lumino’s rilancia gli interrogativi su cui si aspetta una risposta: “Perché il ministro Barra mi ha denunciato per coazione solo 45 giorni dopo che gli ho fatto vedere il video col funzionario al Lumino’s? Perché con me non è stato incriminato anche Silvano Bergonzoli che mi ha affiancato in questa storia e con cui ho fatto vedere a Barra quel video, che poi il ministro stesso mi chiese di distruggere? Perché mi è stato negato il confronto con Bergonzoli e Cleto Ferrari, il collaboratore personale di Barra?”. ! Fotogramma da un servizio della Rsi Lo scandalo hanno alternative...”. Il progetto per ospitare i richiedenti d’asilo al Lumino’s non va, però, in porto. Qualche giorno prima, il 22 maggio, Girardi aveva pure incontrato Bignasca nel suo ufficio, tema della discussione sempre i guai del Lumino’s. Nella conversazione, registrata da Girardi, si parla del “fuori zona”, ossia delle norme pianificatorie che avevano creato i problemi del locale a luci rosse. Bignasca chiede a Girardi di “leggere le carte”, il direttore del Lumino’s si fa mandare al fax dell’ufficio di via Monte Boglia un documento, è l’opposizione alle richieste del postribolo firmata dell’Ufficio domande costruzioni del Cantone. Bignasca gli domanda di chi è la decisione del ricorso e Girardi gli fa i nomi di due funzionari del Territorio, uno dei quali verrà in seguito “dismesso” dal suo incarico, dopo che era stato ripreso con una telecamera all’interno del Lumino’s in compagnia di una prostituta. Si parla dei due funzionari, si discute di quanto siano “affidabili”. Il deputato promette che avrebbe parlato con un funzionario del servizio ricorsi del governo. Bignasca aggiunge: “Domani sera (23 maggio, ndr) vedo Barra e dopo vediamo...”. Ma dopo, appena due mesi dopo la storia prenderà tutt’altra piega. Grazie alla mediazione del deputato leghista Silvano Bergonzoli, tra giugno e luglio Girardi incontra un paio di volte Barra in un bar di Bellinzona, per parlare del Lumino’s. Due conversazioni sono registrate col telefonino dal direttore del Lumino’s. Ma il 25 luglio il locale viene chiuso dalla polzia. Il 5 agosto Girardi, accompagnato da Bergonzoli va a palazzo del governo, nell’ufficio di Barra mostra al ministro e al suo collaboratore Cleto Ferrari, il video col funzionario del Territorio con una prostituta. [email protected] Q@LiberoDagostino