Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione PROGETTO ESECUTIVO Elaborato n.1 RELAZIONE GENERALE - CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI PROGETTISTA RESPONSABILE Dott. For. Claudia Pontenani Codice Emesso 2999b Bracciotti-Pontenani Rev. Controllato 00 Bracciotti Data ago 2013 Approvato Dir. Tec Miozzo GRUPPO di LAVORO Dott. For. Stefano Bracciotti D.R.E.AM. Italia Soc. Coop. Agr. For. Via Garibaldi, 3 Pratovecchio (AR) Tel. 0575/529514 Fax 0575/529565 Via Enrico Bindi n.14, Pistoia – Tel 0573/365967 Fax 0573/34714 http://www.dream-italia.it Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione SOMMARIO 1. PREMESSA ....................................... ................................................... ................................................... .. 2 2. LOCALIZZAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI..................................................... ........................ 3 2.1 Situazione attuale ............................ ................................................... ............................................ 3 2.1.1 Area n.1 - Recupero di lecceta presso Punta Secca .............................................. ...................... 3 2.1.2 Area n.2 - Recupero e salvaguardia ginepreti costieri presso Punta Brigantina ........................ 6 2.1.3 Area n.3 - Recupero e salvaguardia ginepreti costieri tra Torretta S. Marco e Punta Libeccio . 7 2.2 Interventi previsti ........................... ................................................... ........................................... 10 2.2.1 Area n.1 - Recupero di lecceta presso Punta Secca .............................................. .................... 10 2.2.2 Recupero e salvaguardia ginepreti costieri presso Punta Brigantina ............................. .......... 11 2.2.3 Area n.3 - Recupero e salvaguardia ginepreti costieri tra Torretta S. Marco e Punta Libeccio 11 2.3 Stima della biomassa asportata ................................................................... ................................ 12 2.4 Tempi di esecuzione ........................... ................................................... ....................................... 15 2.5 Trattamento del legname derivante dalle utilizzazioni - Deposito ................................. ............. 15 2.6 Analisi dei prezzi ............................ ................................................... ............................................ 15 2.7 Cronoprogramma dei lavori ........................................................................ ................................. 16 3. SPECIFICHE PER LA REDAZIONE DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA ECOLOGICA ................................. .... 18 4. AUTORIZZAZIONI ................................. ................................................... ............................................... 19 4.1 Area di intervento n.1 - Recupero di lecceta presso Punta Secca .................................. ............. 19 4.2 Aree di intervento n. 2 e n.3 - Recupero e salvaguardia ginepreti costieri di Punta Brigantina e Torretta S. Marco-Punta Libeccio..................................................................... ............................ 20 4.3 Vincolo idrogeologico ......................... ................................................... ....................................... 20 D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 1/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione 1. PREMESSA L’obiettivo del progetto LIFE+ Montecristo 2010 è l’eliminazione di alcune specie alloctone di fauna e di flora dall’isola di Montecristo e dall’isola di Pianosa, interventi finanziati dalla Comunità Europea con il cofinanziamento della Regione Toscana e della provincia di Livorno. Fra le azioni previste nel Life Natura, finalizzate al recupero/tutela dell'habitat di interesse comunitario 5210 "Formazione di ginepri" nell'isola di Pianosa, tra il 2011 ed il 2013 sono stati realizzati interventi tesi a ridurre la competizione del pino d'Aleppo (Pinus halepensis) con il ginepro fenicio (Juniperus phoenicea) nel tratto costiero compreso fra Punta Secca e Cala del Bruciato, consistenti nell'eliminazione delle piante di pino e nel controllo della rinnovazione post intervento. Nel presente progetto, si intende proseguire il controllo del pino d'Aleppo nei tratti costieri per favorire le specie autoctone (ginepro fenicio, leccio, gariga). L'obiettivo principale degli interventi è il mantenimento della biodiversità sull'isola. L’improvviso abbandono della gestione dei terreni e conseguentemente della vegetazione ha portato all'innesco di una serie di dinamiche vegetazionali che possono comportare la degradazione di alcune emergenze naturalistiche. Sull'isola sono presenti alcuni importanti habitat a dominanza di specie alto-arbustive (ginepreti costieri, leccete) che attualmente sono minacciati dall'ingresso spontaneo del pino. Il pino d'Aleppo occupa una superficie piuttosto ampia sull'isola di Pianosa: circa 100 ettari di popolamenti arborei praticamente puri (pari al 10% dell'intera superficie dell'isola), oltre a ulteriori 110120 ettari di superfici, soprattutto di arbusteti, in cui il pino è presente con copertura variabile. I popolamenti arborei puri sono in massima parte di origine artificiale, derivanti da rimboschimenti eseguiti molti decenni fa, e mostrano scarsi e localizzati segni di evoluzione verso stadi vegetazionali diversi. Le dense pinete da impianto non consentono infatti, almeno per il momento, l'ingresso di nuove specie. Soltanto in alcune aree di modeste dimensioni si sono create situazioni favorevoli per l'ingresso di specie sciafile come il leccio che si stanno lentamente insediando. Nel caso dell’area posta fra Punta Secca e Cala del Bruciato, si osserva un nucleo di diffusione del leccio, che a partire da un lembo residuale di ceduo degradato sta lentamente invadendo la pineta circostante. Il pino d'Aleppo appare sull'isola in una fase di forte espansione, dovuta soprattutto all’abbandono di tutte le pratiche agricole svolte sull'isola, a partire dal 1998. Ciò ha consentito agli esemplari posti ai margini delle pinete confinanti con i campi non più lavorati di espandersi grazie all'abbondante produzione di seme e alla sua alta germinabilità. Limitare la forte espansione del pino appare dunque un sistema per ritardare questa dinamica vegetazionale, se si vuole mantenere la biodiversità lungo le fasce costiere. D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 2/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione 2. LOCALIZZAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI INTERVENTI 2.1 Situazione attuale Sulla base degli interventi già realizzati con finanziamenti precedenti in varie localizzazioni dell’isola e per proseguire il recupero dei ginepreti, su indicazione dell’Ente Parco si interverrà nella porzione di costa presso Punta Brigantina (aree in rosso nella cartografia seguente) e tra la Torretta S. Marco e Punta Libeccio (punti rossi e verdi). Per quanto riguarda la lecceta di cui si vuol favorire a ripresa, questa è localizzata nella fascia litoranea fra Punta Secca e Cala del Bruciato (area in verde). 2.1.1 Area n.1 - Recupero di lecceta presso Punta Secca Si tratta della porzione di pineta posta più ad est, fra Punta Secca e Cala del Bruciato: l'area di intervento ha una superficie di circa 9.500 mq ed è caratterizzata dalla presenza di piante di pino d’Aleppo (Pinus halepensis) che, procedendo verso ovest, si presentano localmente in mescolanza con individui codominanti di leccio (Quercus ilex), in nuclei con rinnovazione affermata di leccio o sottoforma di pineta pressoché pura con scarsa rinnovazione affermata. D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 3/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione Localizzazione, su infrarosso, della superficie di intervento Al fine di quantificare l’entità dell’intervento a carico del pino d’Aleppo si è realizzata un'Area di Saggio di 50x15 m (750 mq), lungo la viabilità di accesso alla zona ed all'interno dell'area individuata. AdS n°1 Diam. cm n° piante 4 1 5 3 6 7 7 3 8 3 9 4 10 1 11 1 12 2 13 4 15 2 16 2 17 1 19 5 21 1 22 1 23 1 24 1 26 3 28 1 30 1 32 1 34 1 35 1 37 1 40 2 Totali/Area 54 Totali/ha 720 L’area di saggio è stata eseguita nella pineta a maggior mescolanza con il leccio ed ha interessato solo le piante da abbattere al fine di “liberare” gli individui di leccio e favorirne lo sviluppo: in tale zona l’intervento simulato assume la connotazione di un vero e proprio deconiferamento. Localizzazione dell'AdS Le piante presentano dimensioni piuttosto variabili, dalla rinnovazione fino a 40 cm di diametro basimetrico, ma la maggior parte degli individui è concentrata nelle dimensioni comprese fra i 4 ed i 19 cm, presentando una distribuzione dei diametri propria di un bosco disetaneiforme e quindi di invasione naturale, come riassunto nella tabella a fianco. D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 4/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione Nelle altre quattro sub-aree individuate, caratterizzate da una decrescente presenza del leccio, sono state effettuate aree di saggio speditive che hanno permesso di determinare un coefficiente di riduzione dell’intervento in funzione di quanto definito nella prima area e riportato nella seguente tabella: sub-area 1 sub-area 2 sub-area 3 sub-area 4 sub-area 5 2.840 mq 1.550 mq 1.800 mq 1.250 mq 2.050 mq 100% 70% 60% 50% 20% La localizzazione delle superfici di intervento è riportata nella tavola cartografica allegata. D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 5/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione 2.1.2 Area n.2 - Recupero e salvaguardia ginepreti costieri presso Punta Brigantina Si tratta della porzione centrale della zona di intervento, in prossimità di Punta Brigantina, suddivisa in 5 sub-aree, veri e propri avamposti di una potenziale reinvasione del ginepreto da parte del pino d’Aleppo: sono caratterizzate da residue piante sparse singole, a piccoli nuclei o quale fascia di contatto con la formazione a ginepro, e localizzate a nord della strada costiera come propaggini della pineta. Hanno un’estensione complessiva di circa 3.650 mq e la loro localizzazione è riportata sia nell'ortofoto IR sottostante sia nella cartografia allegata. Queste piante isolate od in piccoli gruppi devono essere eliminate sia perché in competizione con specie di interesse ma soprattutto in quanto elementi di avanzamento della pineta che, attraverso i semi prodotti da questi individui, possono ricolonizzare aree a ginepreto già liberate in interventi precedenti dal pino d’Aleppo. E’ importantissimo quindi procedere al taglio di questi soggetti portaseme e”ricacciare indietro” dalla costa la pineta e la sua scarsa diversificazione ecologica. Localizzazione delle sub-aree di intervento D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 6/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione 2.1.3 Area n.3 - Recupero e salvaguardia ginepreti costieri tra Torretta S. Marco e Punta Libeccio L’area n.3 è localizzata nella fascia costiera compresa fra Torretta San Marco e Punta Libeccio e risulta adiacente alle porzioni di costa in cui è stato già realizzato un intervento di recupero del ginepreto. Non si considera un’areale di intervento in quanto si sono individuate solamente singole piante poste nella gariga che rappresentano avamposti per la ricolonizzazione del pino nell’area già oggetto di interventi. Le piante sono, anche in questo caso, localizzate prevalentemente a nord, nord-est ed est della viabilità litoranea nel tratto fino quasi a Punta Libeccio. Le piante si presentano per la maggior parte con dimensioni di diametro fra i 15 ed i 30 cm anche se nella zona non sono infrequenti individui con diametri superiori ai 40 cm. D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 7/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione Molti individui sono localizzati lungo la viabilità , e quindi non comportano particolari difficoltà per la lavorazione prevista, mentre altri sono costituiti da piante isolate, posti in mezzo alla gariga, difficilmente raggiungibili e con particolari oneri ed implicazioni per l’allontanamento del legname e della fascina. D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 8/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione Le piante sono state approssimativamente localizzate con l’ausilio delle foto aeree all'infrarosso AGEA della Regione Toscana del 2010. Localizzazione degli individui oggetto di taglio o cercinatura Nella cartografia allegata, viene individuata la posizione delle piante soggette a taglio ed a cercinatura. D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 9/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione 2.2 Interventi previsti 2.2.1 Area n.1 - Recupero di lecceta presso Punta Secca Il soprassuolo boschivo posto a sud-ovest di Punta Secca in direzione di Cala del Bruciato, costituito da un bosco misto di conifere e latifoglie, se pur dominato dal pino d’Aleppo, come molte porzioni limitrofe di vera e propria pineta, è caratterizzato dalla presenza relativamente importante di individui di leccio i quali costituiscono a tratti un vero e proprio strato dominato e codominante del soprassuolo. Altrove la presenza del leccio si fa più sporadica ma comunque meritevole di attenzione. La presenza di alcune vecchie ceppaie induce infatti a formulare l’ipotesi che l’attuale formazione abbia origine da un ceduo di leccio degradato e rado, rinfoltito artificialmente o più probabilmente, data la distribuzione dei diametri, invaso per via naturale dal pino d’Aleppo, con successivo insediamento di rinnovazione di leccio da seme, attualmente ben affermata, in quanto si è avvalsa della protezione del pino. Tale ipotesi escluderebbe la probabilità di una origine da impianti di più o meno recente esecuzione, come presenti in altre parti dell’isola, e potrebbe indurre ad una più accurata valutazione della presenza di uno o più nuclei indigeni di leccio, la cui presenza è peraltro citata in “Topografia fisico storica dell’isola di Pianosa nel mar Toscano” di Attilio Zuccagni Orlandini del 1836. Scopo dell’intervento previsto sarà quindi quello di favorire gli individui di leccio, liberandone la chioma dalla concorrenza del pino, in modo tale da indurre sia l’accrescimento che lo sviluppo di una chioma ben conformata, premessa di una successiva copiosa produzione di ghianda. Nella porzione più orientale dell’area (sub-area 1), caratterizzata da uno strato pressoché continuo di lecci, sia di origine agamica che da seme, a grado diverso di sviluppo, con individui codominanti ed altri ancora sottomessi, l’intervento assumerà quindi l’aspetto di un vero e proprio deconiferamento, con l’esclusione di una fascia prospiciente al mare, nella quale il pino ed i ginepri residui svolgano una funzione di protezione dei retrostanti lecci dai venti marini. La copertura del suolo è infatti attualmente ben superiore al 100% per la struttura tendenzialmente biplana del soprassuolo e dopo l’intervento rimarrà comunque almeno del 90% assicurata dal leccio e dai ginepri ancora presenti. Procedendo verso Cala del Bruciato, la componente di leccio si fa sempre più rada e non assicura una buona copertura del terreno. La necessità di evitare la formazione di chiarìe in cui rinnoverebbe sicuramente il pino comporta l’esecuzione di un intervento di diradamento a carico del pino molto più leggero. Si interverrà per pedali sulle singole piante di leccio, liberandole dai pini la cui chioma eserciti forte concorrenza, avendo cura di non scoprire in alcun modo il suolo. Tutto il legname, ad eccezione della ramaglia con diametro inferiore a 8 cm e del materiale di risulta (compresa la rinnovazione di pino sotto i 5 cm di diametro), dovrà essere trasportato nell'imposto/deposito localizzato nei pressi del paese e messo a disposizione del personale presente sull’isola quale legna da ardere; la ramaglia ed il materiale di risulta dovranno invece essere triturati sul posto ed il cippato dovrà essere oggetto di spandimento in strati sottili su idonee aree individuate dalla D.LL. (ved. cartografia allegata). Particolare attenzione dovrà essere posta dagli operatori nella fase di esbosco della ramaglia al fine di ridurre al minimo la dispersione di pigne e semi all’interno della formazione boschiva, in quanto potrebbero germinare successivamente e vanificare, almeno in parte, l’efficacia dell’intervento. Il tragitto tra le aree di utilizzazione e l'imposto è variabile e risulta compreso tra i 2,2 e gli 1,8 km circa di strada pianeggiante e comodamente trattorabile. D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 10/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione 2.2.2 Recupero e salvaguardia ginepreti costieri presso Punta Brigantina La tipologia di intervento è unica e consiste nel taglio ed asportazione completa dei pini isolati o a nuclei nella gariga adiacente la formazione a ginepro fenicio (Juniperus phoenicea) e della prima linea di avanzamento della pineta pura limitrofa, in modo da creare una discontinuità tra le formazioni e rallentare l’ingresso del pino. L'intervento prevede l’abbattimento e l’allestimento (sramatura, depezzamento sul letto di caduta, esbosco ed accatastamento provvisorio del materiale legnoso, comprensivo della ramaglia) ai margini della viabilità litoranea di tutte le piante di pino nelle aree di intervento individuate. In sede di D.LL. verranno individuate le piante che, in caso di esbosco con probabile forte danneggiamento delle formazioni a ginepro, dovranno essere o tagliate e lasciate sul posto o sottoposte a cercinatura. Tutto il legname, ad eccezione della ramaglia con diametro inferiore a 8 cm e del materiale di risulta (compresa la rinnovazione sotto i 5 cm di diametro), dovrà essere trasportato in un imposto/deposito localizzato nei pressi del paese a disposizione del personale presente sull’isola quale legna da ardere; la ramaglia ed il materiale di risulta dovranno invece essere triturati sul posto ed il cippato dovrà essere oggetto di spandimento in strati sottili su idonee aree individuate dalla D.LL. (ved. cartografia allegata). Particolare attenzione dovrà essere posta dagli operatori nella fase di esbosco della ramaglia al fine di ridurre al minimo la dispersione di pigne e semi all’interno del ginepreto, in quanto potrebbero germinare successivamente e vanificare, almeno in parte, l’efficacia dell’intervento. Il tragitto tra le aree di utilizzazione e l'imposto/deposito è variabile e risulta compreso tra i 2,3 e 2,7 km circa di strada pianeggiante e comodamente trattorabile. Sarà comunque necessario procedere ad un attento sopralluogo delle aree oggetto di intervento, degli imposti provvisori di stoccaggio della ramaglia e del materiale di risulta nonché delle aree oggetto degli spandimenti del cippato, al fine di eliminare la rinnovazione e contenere ulteriormente l’ingresso del pino nei ginepreti: si dovrà, quindi, procedere ad una operazione di rimozione manuale dei semenzali di pino eventualmente ricresciuti. È prevedibile che dopo l'intervento di taglio raso delle pinete vi sia stata una certa quantità di semi che ha germinato e diviene quindi indispensabile effettuare un semplice passaggio sulle aree oggetto di intervento precedente per togliere a mano gli eventuali semenzali (giovani piantine). 2.2.3 Area n.3 - Recupero e salvaguardia ginepreti costieri tra Torretta S. Marco e Punta Libeccio Anche in questo caso la tipologia di intervento è piuttosto semplice e consiste nel taglio ed asportazione completa dei pini isolati o a nuclei nella gariga adiacente la viabilità e la formazione a ginepro fenicio, in modo da allargare la discontinuità tra le formazioni a ginepro e rallentare l’ingresso del pino. L'intervento prevede l’abbattimento e l’allestimento (sramatura, depezzamento sul letto di caduta, esbosco ed accatastamento provvisorio del materiale legnoso, comprensivo della ramaglia) ai margini della viabilità litoranea di tutte le piante di pino indicate. Gli individui che si trovano nella gariga ad una distanza tale dalla viabilità da non consentire un facile avvicinamento e tali da causare, in caso di esbosco, un sicuro forte danneggiamento delle formazioni presenti, dovranno essere sottoposte a cercinatura e lasciate sul posto. La presenza di tali piante morte in piedi, non generalizzabile per i rischi di incendio conseguenti, non dovrebbe comunque determinare un rilevante aumento del carico d’incendio per il loro numero assai ridotto. Tutto il legname derivante dagli abbattimenti, ad eccezione della ramaglia con diametro inferiore a 8 cm e del materiale di risulta (compresa la rinnovazione sotto i 5 cm di diametro), dovrà essere trasportato in un imposto/deposito localizzato nei pressi del paese a disposizione del personale presente sull’isola quale D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 11/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione legna da ardere; la ramaglia ed il materiale di risulta dovranno invece essere triturati sul posto ed il cippato dovrà essere oggetto di spandimento in strati sottili su idonee aree individuate dalla D.LL. (ved. cartografia allegata). Particolare attenzione dovrà essere posta dagli operatori nella fase di esbosco della ramaglia al fine di ridurre al minimo la dispersione di pigne e semi all’interno del ginepreto, in quanto potrebbero germinare successivamente e vanificare, almeno in parte, l’efficacia dell’intervento. Il tragitto tra le aree di utilizzazione e l'imposto/deposito è variabile e risulta compreso tra i 4,5 e 5,5 km circa di strada pianeggiante e comodamente trattorabile. 2.3 Stima della biomassa asportata Aree n.2 (Punta Brigantina) e n.3 (Torretta S. Marco - Punta Libeccio) Gli interventi interesseranno complessivamente circa n.63 piante di pino da abbattere, quindi ad esclusione di quelle da sottoporre a cercinatura per le quali non è prevista asportazione di legname. Ad eccezione delle piante contigue alla pineta pura, o che di fatto ne costituiscono i soggetti di margine e che presentano una conformazione morfologica abbastanza regolare raggiungendo mediamente i 7-7,5 m di altezza, si tratta generalmente di individui isolati, eccessivamente ramosi, con palchi vitali fin da terra, a volte prostrati per l’effetto del vento marino e policormici. Tali caratteristiche determinano una forte concorrenza laterale e superiore con gli individui di ginepro, che se aduggiati deperiscono e vengono lentamente sostituiti dall’ingresso progressivo del pino. Si rende quindi necessaria la completa asportazione delle conifere per contrastare tale dinamica evolutiva che tende a ridurre l’estensione della formazione costiera a Juniperus phoenicea. Per quanto riguarda la stima della biomassa, si fa riferimento al precedente progetto ed ai rilievi per esso realizzati, non variando in sostanza né la tipologia né il portamento delle piante soggette ad interventi. La conformazione irregolare dei soggetti di pino ha spinto a determinare la massa di prelievo con un metodo di stima diretta, non utilizzando tavole alsometriche o stereometriche forse più adatte ad una formazione di pineta pura con individui di forma regolare. Si è quindi fatto riferimento al cavallettamento totale realizzato nel precedente progetto, con misura di tutti i diametri nelle aree di intervento (anche in caso di piante policormiche), misurando nel contempo un certo numero di altezze, per le quali si è poi proceduto alla costruzione di una curva ipsometrica che permettesse di correlare diametro e altezza delle piante. Curva ipsometrica popolamento di pino d'Aleppo 8,0 y = 1,7517x0,3571 R2 = 0,5578 7,0 altezza 6,0 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 0,0 0 5 10 15 20 25 30 Diametri D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 12/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione Con tali dati, applicando al volume cilindrometrico così determinato un adeguato e cautelativo coefficiente di riduzione ordinario (f = 0,6) si è calcolato il volume cormometrico relativamente al numero di piante rilevate nel presente progetto, distinte per classi diametriche. Sulla base di dati bibliografici e delle precedenti esperienze dirette e in considerazione della particolare conformazione delle piante, si è considerato il rapporto fra volume cormometrico ed il volume della ramaglia pari a 1:2,8. Complessivamente si asporteranno circa 206 q.li (peso fresco) di legname che verrà depositato nella zona del deposito individuato e circa 576 q.li di ramaglia e rinnovazione che verranno cippati e distribuiti in strato sottile (≅ 10 cm) in due appezzamenti ad ex seminativo o pascolo in prossimità delle aree di intervento (Cala del Bruciato e Cala della Ruta – ved. cartografia allegata). Area n.1 Si è proceduto alla realizzazione di un'area di saggio (750 mq) nella quale è stato eseguito il cavallettamento con misurazione dei diametri delle sole piante di pino da abbattere ed il rilievo di un certo numero di altezze. Si è poi proceduto alla costruzione di una curva ipsometrica che permettesse di correlare diametro e altezza delle piante. Curva ipsometrica popolamento pino d'Aleppo su ceduo di leccio 14,0 12,0 y = 2,8545x0,3763 R² = 0,9023 altezza 10,0 8,0 6,0 4,0 2,0 0,0 0 10 20 Diametri 30 40 L'intervento, nell'area di saggio, interesserà circa 54 piante di pino che corrispondono a 720pp/ha. I dati dell'area di saggio sono utilizzabili in toto per la sub-area 1 di superficie pari a circa 2.840 mq e nella quale verrà asportato il 100% degli individui codominanti; nelle altre sub-aree sono state realizzate aree di saggio speditive per determinare un coefficiente di riduzione dell'intervento in funzione del numero decrescente di piante di pino presenti in concorrenza con il leccio, secondo la seguente tabella: D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 13/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione intensità dell'intervento d nr. pp 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 15 16 17 19 21 22 23 24 26 28 30 32 34 35 37 40 totali 1 3 7 3 3 4 1 1 2 4 2 2 1 5 1 1 1 1 3 1 1 1 1 1 1 2 54 sub-area 1 100% sup. mq sub-area 2 70% sup. mq sub-area 3 60% sup. mq sub-area 4 50% sup. mq sub-area 5 20% sup. mq tot AdS tot/ha 2840 1550 1800 1250 2050 tot pp da asportare 31 413 117 45 45 26 17 250 17 227 64 25 24 14 9 137 6 80 23 9 9 5 3 48 204 78 78 45 30 435 L’intervento interesserà complessivamente circa n.435 piante di pino. La conformazione morfologica non è regolare con piante malformate ed eccessivamente ramose, raggiungendo al massimo i 12 m di altezza. La conformazione irregolare dei soggetti di pino ha spinto a determinare, come nel caso precedente, la massa di prelievo con un metodo di stima diretta, non utilizzando tavole alsometriche o stereometriche. Come in precedenza, con tali dati, applicando al volume cilindrometrico così determinato un adeguato e cautelativo coefficiente di riduzione ordinario (f = 0,6) si è calcolato il volume cormometrico. Sulla base di dati bibliografici e delle precedenti esperienze dirette e in considerazione della particolare conformazione delle piante, si è considerato il rapporto fra volume cormometrico ed il volume della ramaglia pari a 1:2,8. Complessivamente si asporteranno circa 988 q.li (peso fresco) di legname che verrà sistemato nella zona di deposito individuata e circa 2.765 q.li di ramaglia e rinnovazione che verranno cippati e distribuiti in strato sottile (≅ 10 cm) in un appezzamento ad ex seminativo/pascolo nei pressi delle aree di intervento (Cala del Bruciato – ved. cartografia allegata). D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 14/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione 2.4 Tempi di esecuzione Gli interventi di taglio, le cercinature, gli esboschi, i trasporti e la cippatura delle ramaglie dovranno essere svolti tra ottobre del 2013 e gennaio/febbraio 2014, secondo il cronoprogramma riportato in seguito. 2.5 Trattamento del legname derivante dalle utilizzazioni - Deposito Il legname prelevato dalle aree di intervento, una volta sistemato e razionalmente accatastato nella zona del deposito individuato presso il paese (come da cartografia allegata) dove già sono stati allestiti i tronchi di pino derivanti dal precedente intervento, sempre in accordo con l'Ente Parco e la D.LL, rimarrà a disposizione della polizia penitenziaria o di altro personale presente o della stessa ditta esecutrice che, in accordo con l'Ente appaltante, potrà richiederne il trasporto a proprie spese al di fuori dell'isola. 2.6 Analisi dei prezzi L'analisi dei prezzi ha comportato un esame approfondito dei parametri necessari a quantificare le operazioni accessorie descritte sulla base dei seguenti fattori: 1. localizzazione (ampiezza di ogni area di intervento e distanza dall'imposto-deposito finale); 2. numero di piante (conteggio diretto delle piante da tagliare); 3. quantità di legname da prelevare (stima del volume delle piante mediante cavallettamento, realizzazione di una curva ipsometrica e applicazione di un coefficiente di forma precauzionale; per la stima della quantità di ramaglia da prelevare sono state fatte analisi distinte basate su dati di letteratura e sulle quantità determinate nei precedenti interventi); 4. tempi di esecuzione delle varie attività (stima dei tempi necessari ai trasporti e cippatura secondo quelle che sono le esperienze riportante in bibliografia in contesti paragonabili a quelli in esame); 5. costi delle macchine e della mano d'opera per l'esecuzione delle attività. Le tipologie di intervento descritte non comportano particolari accorgimenti che esulino dalle normali attività degli operai forestali. Una certa attenzione dovrà essere posta nel trasporto della ramaglia per ridurre al minimo il rilascio di pigne al suolo o lo spargimento di queste durante la raccolte nel cassone. Il numero totale delle piante da esboscare per le tre aree di intervento è pari a circa 498. La biomassa da prelevare, stimata con metodo diretto, è pari a circa 504 mc (di cui 371 mc di ramaglia) per un peso fresco stimato in circa 4.535 quintali. Il legname di diametro superiore agli 8 cm, sezionato in toppi di lunghezza non superiori al metro lineare, dovrà essere trasportato fino al deposito individuato, presso il paese, nella stessa area già utilizzata per l'intervento del progetto precedente: il deposito è posto ad una distanza media dalle aree di intervento variabile tra 1,8 (Punta Secca) e 5,5 Km (tra la Torretta S. Marco e Punta Libeccio). I tempi di trasporto sono stati calcolati considerando la distanza media citata, percorsa da un trattore che viaggi ad una velocità media di 20 km/h dotato di cassone da 40 quintali con due operai addetti (autistaoperaio e operaio per l’assistenza al carico ed allo scarico). Il materiale legnoso di diametro inferiore agli 8 cm, la ramaglia ed il materiale di risulta compresa la rinnovazione diam. <5 cm, dovranno invece essere cippati sulla strada litoranea per minimizzare gli spostamenti, via via che il cantiere procede, ed il cippato risultante trasportato su carrello da 40 quintali (due operai addetti) fino alle aree individuate per lo spandimento, lungo la viabilità e marginalmente agli D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 15/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione appezzamenti agricoli presenti in zona Poggio alla Quercia presso cala del Bruciato e dietro Cala della Ruta. Per la cippatura si è considerata una produttività netta di 45 ql/h, in considerazione della necessità di utilizzare sul cantiere una cippatrice di ridotto ingombro e potenza e del fatto che la maggior parte della biomassa da cippare è costituita da ramaglia e piante di piccole dimensioni. Per la stima dei tempi di trasporto, cippatura e spandimento in strati sottili del cippato, si è inoltre tenuto conto dell’incidenza dei trasferimenti, della preparazione e della normale manutenzione delle attrezzature e dei mezzi quali Tempi Morti: nello specifico si è previsto un valore di TM pari al 45% dei TN (tempi netti) per le fasi di trasporto, del 100% per lo spandimento e di circa il 120% per la fase di cippatura. Il costo della manodopera e dei mezzi (come noli a caldo, derivanti dalla somma di un operaio e del mezzo considerato) è stato valutato sulla base di prezzari vigenti (Prezziario per le Opere Forestali della Regione Toscana). Non è stato attribuito alcun valore al legname, in quanto il prodotto ha scarsa richiesta sul mercato ed il costo del trasporto fuori dall’isola eguaglierebbe il controvalore ritraibile, rendendo di fatto antieconomica l’operazione. L’analisi dei prezzi unitari per la realizzazione degli interventi è stata realizzata facendo riferimento alle voci di prezzo del Prezziario per le Opere Forestali della Regione Toscana (macchine, manodopera); ogni voce di costo è comprensiva di spese generali e utile d’impresa. Al totale dei costi è stata, inoltre, effettuata una maggiorazione del 18% per le necessarie spese di trasferta del personale della ditta esecutrice. 2.7 Cronoprogramma dei lavori Si riporta il cronoprogramma dei lavori, che al momento è prevedibile richiedano circa 70 gg naturali e consecutivi. Il cronoprogramma non tiene conto dell'eventuale andamento stagionale sfavorevole: dato il periodo di realizzazione dei lavori (autunno-inverno) che comprende anche diverse pause festive, è previsto che i lavori si protraggano fino al mese di febbraio 2014. D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 16/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione CRONOPROGRAMMA DEI LAVORI D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 17/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione 3. SPECIFICHE PER LA REDAZIONE DI VALUTAZIONE DI INCIDENZA ECOLOGICA Le aree di intervento ricadono nel SIC IT5160013 “Isola di Pianosa” e nella ZPS IT5160016 “Isola di Pianosa – Area terrestre e marina”. Inoltre, in considerazione dell'eccezionale valore floristico, vegetazionale e faunistico dell'area, l'isola di Pianosa è parte integrante del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano. La normativa di riferimento per la redazione di Valutazione di Incidenza Ecologica è rappresentata dall’art.5 del D.P.R 357/1997 e successive modifiche (D.P.R. 120/2003). La normativa regionale, in ottemperanza al sopracitato decreto, è costituita dalla L.R. 56/2000, dalla deliberazione di Consiglio Regionale 6/2004 che istituisce i SIR regionali, dalla deliberazione di Giunta Regionale 644 del 5 luglio 2004 che definisce obiettivi e principali misure di conservazione, dalla L.R. 10/2010 e 11/2010, nonché della deliberazione di Giunta Regionale n. 923/2006 e dal D.M. 17 ottobre 2007 che descrive le misure di conservazione per la tutela delle ZPS. La descrizione dei siti facenti parte della Rete Natura 2000 è disponibile consultando la documentazione ufficiale in possesso della Regione Toscana, del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio (DPN) e recenti lavori e pubblicazioni promosse dal Parco Nazionale, nonché da Progetti LIFE+. Si riportano, per estratto, alcune informazioni sugli habitat e le specie di importanza conservazionistica presenti sull’isola. Pianosa è caratterizzata da una grande diversità di habitat di interesse comunitario/regionale, che si riportano per estratto dal formulario della ZPS IT5160016 (Dir. Habitat 92/43/CEE-all.I): Habitat Praterie di posidonie (Posidonion oceanicae) Scogliere Scogliere con vegetazione delle coste mediterranee con Limonium spp. endemici Praterie e fruticeti alonitrofili (Pegano-Salsoletea) Dune mobili embrionali Dune costiere con Juniperus spp. Matorral arborescenti di Juniperus spp. Formazioni basse di euforbie vicino alle scogliere Percorsi substeppici di graminacee e piante annue dei Thero-Brachypodietea Grotte marine sommerse o semisommerse 25% 1,2% Cod. Nat. 2000 1120 1170 0,4% 1240 0,02% 0,02% 1,3% 0,2% 0,2% 2,2% 0,1% 1430 2110 2250 5210 5320 6220 8330 Copertura Qualità ed importanza Nella parte occidentale dell'isola sopravvivono alcuni tipi di vegetazione (boscaglie di ginepri, macchie e garighe) nelle quali si mantiene la flora insulare più significativa con specie endemiche, rare e di interesse fitogeografico. Di particolare interesse la presenza di specie di flora endemiche dell’Arcipelago (es. Linaria capraria) o endemiche strette dell’isola (Limoniun planasiae). Di notevole importanza, a livello regionale, la presenza di estese formazioni costiere a ginepro fenicio (Juniperus phoenicea = J. turbinata) in buono stato di conservazione ma minacciate dall’avanzamento del Pino d’Aleppo (Pinus halepensis) derivante da passati rimboschimenti. Importante la presenza di rare specie ornitiche nidificanti: l’isolotto la Scola ospita una numerosa colonia (forse la più importante a livello dell’Arcipelago Toscano) di Calonectris diomedea (berta maggiore). Lo D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 18/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione scarsissimo disturbo e la presenza di coltivi e pascoli la rendono di grande interesse per lo svernamento e per la sosta degli uccelli migratori (uccelli marini, delle coste rocciose e steppici) tra cui alcuni rapaci. Presenza, tra i Rettili, del Phyllodactylus europaeus, specie endemica dell'area mediterranea occidentale, appartenente ad un genere per il resto a distribuzione tropicale. Presenza di invertebrati endemici tra cui un insetto (Planasiella aptera) da poco descritto e classificato come appartenente ad un nuovo genere. Vulnerabilità Gli ecosistemi in buona parte sono stati condizionati dalle attività agro-zootecniche praticate in passato dai detenuti dell'Azienda agricola della Colonia Penale, in rapido riassestamento dopo l'abbandono anche se alcune specie invasive, rappresentate principalmente dall’Ailanthus altissima, stanno velocemente colonizzando i ruderi derivanti dalla quasi totale cessazione dell’attività carceraria: l’espansione della specie non sembrerebbe rappresentare un particolare rischio per gli habitat naturali dell’isola finché questi sono stabili, rimanendo per la maggior parte confinata nelle zone limitrofe al paese, anche se i recenti rilievi hanno dimostrato la presenza di nuclei anche in aree aperte (ex coltivi) e zone costiere (Cala San Giovanni, Cala Giovanna) dove ha iniziato ad inserirsi nelle formazioni a ginepro ed a lentisco. La specie è tuttora soggetta ad interventi di eradicazione. Dati gli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie autoctone dell’Isola di Pianosa, scopo degli interventi in oggetto da realizzare attraverso il taglio di specie invasive per il recupero e la salvaguardia dei ginepreti costieri e per il recupero di formazioni a leccio affermate, ai sensi del D.P.R. n.357/1997 non si ritiene necessario sottoporre la proposta di intervento alle procedure di Valutazione di Incidenza Ecologica. 4. AUTORIZZAZIONI 4.1 Area di intervento n.1 - Recupero di lecceta presso Punta Secca Ai sensi dell'art. 26 (Taglio dei boschi cedui coniferati) del Regolamento Forestale della Regione Toscana comma 1. "I boschi cedui coniferati sono soggetti alle stesse norme dei corrispondenti cedui non coniferati, fatte salve le seguenti norme tecniche relative alle piante di conifere: a) le conifere sono escluse dal conteggio delle matricine; b) le piante di conifere isolate devono essere rilasciate, fatti salvi: ... 5: le piante di pino d'Aleppo, marittimo, nero e laricio, cipressi esotici e di chamaecyparis, di diametro superiore a 10 centimetri, delle quali è consentito il taglio delle piante isolate fino ad un massimo di quaranta per ettaro; d) la rinnovazione e le giovani piante di pino d'Aleppo, marittimo, nero e laricio, cipressi esotici e di chamaecyparis, con diametro fino a 10 centimetri, possono essere oggetto di taglio al fine di contenere la diffusione di dette specie; e) in tutti i casi previsti alle lettere b) e d) deve essere curata la sostituzione delle piante di conifere tagliate attraverso il rilascio di idonei polloni o matricine di latifoglie o, in alternativa, attraverso la rinnovazione di conifere, con preferenza per il pino domestico, l'abete bianco, l'abete rosso e il cipresso comune." Il comma 3 prevede che: "Interventi sulle piante di conifere a carattere più intensivo rispetto ai criteri di cui al comma 1 b 5, volti alla sostituzione delle conifere stesse con latifoglie, sono soggetti ad autorizzazione." D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 19/20 Parco Nazionale Arcipelago Toscano Progetto LIFE+ "Montecristo 2010: eradicazione di componenti florofaunistiche aliene invasive e tutela di habitat nell'Arcipelago Toscano RIQUALIFICAZIONE DELLA VEGETAZIONE DELL'ISOLA DI PIANOSA Interventi aggiuntivi per il recupero delle boscaglie di Ginepro fenicio e per favorire la ripresa di un ceduo di Leccio coniferato in presenza di rinnovazione 4.2 Aree di intervento n. 2 e n.3 - Recupero e salvaguardia ginepreti costieri di Punta Brigantina e Torretta S. Marco-Punta Libeccio Gli interventi sono regolati dall'art.52 (Boschi in situazioni speciali) della Legge Forestale della Toscana (LR nr. 39 del 21/03/2000): comma 1: Sono considerati in situazione speciale i boschi di qualunque specie, governo e trattamento e di qualsiasi estensione che assolvono a specifiche funzioni ambientali e paesaggistiche. e dall'art.51 del Regolamento: comma 1: I boschi in situazioni speciali di cui all' articolo 52 della Legge Forestale sono soggetti a particolari norme di tutela, in considerazione delle specifiche funzioni del bosco e delle condizioni fisicoambientali del territorio e del soprassuolo. 4.3 Vincolo idrogeologico Tutti i terreni su cui verranno effettuati gli interventi di taglio sono soggetti a Vincolo idrogeologico e paesaggistico, ai sensi dell'art.37 della Legge Forestale ("Vincoli sui territori coperti da boschi). D.R.E.AM.- Italia Soc. Coop. Agr. For. – 2999c Elab01 20/20