CENTRO DIURNO “L’Arca” l’ha affrontata. • Relazioni con i compagni: vengono raccolte le modalità con cui si relaziona con i compagni accolti presso il Centro. Sono trascritti sia i rapporti di amicizia che quelli difficoltosi, tutti gli atteggiamenti, positivi e negativi, di simpatia e complicità, di astio e diffidenza. • Relazioni con gli adulti: si raccolgono le informazioni relative i rapporti con le figure adulte, in particolare con gli educatori e con i volontari. I rapporti che gli utenti instaurano con gli adulti presenti al centro possono essere sia di fiducia e quindi confidenziali e spontanei che di diffidenza e chiusura. In certe occasioni vengono indicati anche gli argomenti che vengono trattati nelle conversazioni. • Regole: qui sono indicati il rispetto o meno delle norme imposte dal Servizio ed eventuali castighi assegnati. Mentre nelle schede si specificano sia le regole non rispettate che le punizioni assegnate, nella relazione di aggiornamento si riporta il livello generale di rispetto delle norme indicando quelle che tendenzialmente vengono infrante. • Osservazioni: questa è la parte più ampia della scheda e la meno vincolante. Vi sono riportati tutti i fatti accaduti nel corso della giornata e che si ritiene opportuno annotare. In questo spazio possono essere appuntate le comunicazioni avvenute con la famiglia o con un altro servizio. Nella relazione di aggiornamento questo spazio viene spesso utilizzata per riportare i rapporti avuti con la famiglia e comunicare gli ultimi accordi presi e i contatti con la scuola. Vengono indicati eventuali problemi emersi, i miglioramenti ottenuti o nuove difficoltà incontrate e se si sono svolte le udienze si comunicano i contenuti trattati. Nel diario giornaliero vengono indicati anche i giorni di assenza con le relative motivazioni. Questo permette un calcolo preciso dei giorni di frequenza al Centro rispetto a quelli previsti che devono essere comunicati all’assistente sociale. Nella relazione viene indicato se le assenze erano o meno giustificate e se la famiglia aveva comunicato tempestivamente l’assenza del figlio. Tutto ciò serve a tenere controllata sia la frequenza che il ruolo dei genitori nella decisione di non recarsi al Servizio. 2 27 sari all’attuazione degli obiettivi designati. Schede di osservazione La compilazione del diario giornaliero viene fatta al termine di ogni giornata dall’edu- INDICE catore che ha seguito maggiormente il ragazzo. Per ogni utente viene utilizzato un modulo prestampato che va compilato in ogni sua singola voce. Queste schede sono raccolte in una teca, divise per utente e ordinate cronologicamente. indica lo stato d’animo dell’utente durante la giornata e il comporta- mento avuto. • Le finalità del servizio Il progetto del Centro I soggetti dell’intervento educativo Merenda: vengono segnati gli atteggiamenti nei confronti della merenda. Indicano sia se un utente si rifiuta di mangiare ma anche le volte in cui ten- Il ruolo della famiglia derebbe a mangiare troppo soprattutto nei casi in cui sia sovrappeso o segua Collaborazione con la scuola particolari diete. Vengono riportare anche le modalità con cui fa merenda, Il territorio ogni utente è tenuto a parteciparvi mangiando ciò che è stato preparato o un po’ di pane. • Chi è la Comunità Murialdo Identikit Le voci cui gli educatori devono osservare sono le seguenti: Umore: La storia Compiti: in questo spazio viene indicato l’adulto che ha aiutato il ragazzo a Com’è strutturato il Centro Diurno. Com’è strutturato L'Accompagnamento Educativo Individualizzato (A.E.I.). svolgere i compiti. Si riporta il livello di impegno dimostrato; le modalità con cui li ha affrontati ed eventuali difficoltà rilevate durante lo svolgimento. Com’è strutturato il centro diurno/ aperto. L’operatore è tenuto a segnare anche le volte in cui è necessario telefonare ai compagni per chiedere i compiti e qualora l’utente non li avesse trascritti sul diario. In questo modo si tiene controllata la capacità dell’utente di utilizzare il diario scolastico, questo spesso è uno dei principali obiettivi riportati nei progetti educativi. • Materiale cartaceo Il Progetto Educativo (P.E.) Schede di osservazion Attività: indica le attività svolte durante il pomeriggio e il livello di partecipazione. Nella relazione questa voce sarà suddivisa in due parti, la prima rileverà la disponibilità dell’utente a lasciarsi coinvolgere nelle attività proposte, in particolare in quelle nuove in cui prima non si era mai sperimentato e quelle tenute da persone estranee al Centro. La parte successiva indicherà ogni singola attività programmata e svolta dall’utente e le modalità con cui 26 3 La storia • contratto con il minore; • incontro con la scuola, l’assistente sociale e gli educatori all’ inizio dell’anno o dell’inserimento, a metà e a termine anno scolastico; Chi è la Comunità Murialdo “L’Arca” è un Centro diurno presente sul territorio di Storo e Pieve di Bono. Questo Centro è un Servizio offerto dalla Comunità Murialdo di Trento. La Comunità Murialdo è di ispirazione Cristiana ed offre servizi rivolti a bambini e giovani in difficoltà; è presente a Trento dal dicembre del 1979 e successivamente • incontri con la famiglia e gli educatori a scuola durante l’anno scolastico; • momenti di verifica generale dell’equipe educativa per discutere sulle situazioni degli utenti; • narsi reciprocamente sulla situazione. si è diffusa in tutto il Trentino Alto Adige. Offre una molteplicità di Servizi: casafamiglia, gruppo famiglia, centro di agroterapia, centro diurno, centro aperto, cen- incontri fra tutti gli operatori coinvolti nel progetto per confrontarsi e aggior- Materiale cartaceo tro di aggregazione, progetto di integrazione culturale, educativa territoriale, accompagnamento educativo individualizzato e spazio famiglia. Il Progetto Educativo (P.E.) La Comunità opera in stretta collaborazione con i Servizi Sociali Territoriali, ricercando forme sempre nuove di intervento per rispondere a bisogni che sono in continua evoluzione e trasformazione. Per ogni utente inserito presso il Centro Diurno “L'Arca”, viene sviluppato un piano educativo personalizzato. Questo metodo di lavoro permette di focalizzarsi meglio su ogni singolo caso trattato cogliendo sia i nodi problematici che i punti di forza su cui fare leva per raggiungere gli obiettivi individuati per quell’utente. Quando è nato il centro diurno/aperto “L’Arca” di Storo? All’interno del Progetto educativo sono riportate le seguenti voci: • i dati personali dell’utente; la L.P. 12 luglio 1991 n° 14, la quale “detta norme per l’ordinamento dei servizi • definizione del problema individuato; socio-assistenziali per la loro programmazione e la loro organizzazione territoriale”. • fattori osservabili: riguardano tutte le osservazioni che sono state raccolte an- Il Centro Diurno/Aperto di Storo è convenzionato con il Comprensorio C8 attraverso (art. 1) tecedentemente alla formulazione del progetto educativo; L’intento della legge è quello di favorire il processo di deistituzionalizzazione promuovendo e sostenendo il mantenimento o il reinserimento delle persone in stato di bisogno nel proprio nucleo famigliare o il loro inserimento in nuclei di tipo famigliare o in ambienti comunitari idonei. • progetto di lavoro: questa sezione è la più ampia, raccoglie numerose sottovoci che ci aiuteranno a definire in modo specifico le modalità di lavoro che si vogliono seguire. In questa parte del progetto vengono sviluppati gli obiettivi che ci si prospetta di raggiungere e sono riportati alcuni indicatori che in un secondo mo- Il Centro Diurno è nato nel settembre del 1992 come un tentativo di risposta a for- mento permetteranno di verificare se e in quale misura sono stati raggiunti gli me di disagio minorile del nostro territorio. obiettivi. Inoltre sono elencate le risorse che si intendono utilizzare per la sua I soggetti fondatori sono stati: un gruppo di volontari della parrocchia di Storo, l’assistente sociale di zona e la Comunità Murialdo di Trento. attuazione e le strategie da impiegare, vengono quindi individuate le persone che saranno coinvolte in tale progetto. Un’altra voce che viene riportata in questa parte di progetto riguarda i tempi neces- 4 25 Tale Progetto si sviluppa su due attività complementari: L’inserimento - centro diurno Le fasi dell’inserimento Il Progetto sviluppato per definire il Progetto Educativo Individualizzato, delinea le modalità di accesso al Servizio . - centro diurno/aperto L’obiettivo principale del Centro è la prevenzione e la cura di forme di disagio e di L’inserimento al Progetto (A.E.I.) avviene solitamente disadattamento. Il Centro Diurno dà una risposta a singoli minori provenienti da si- -attraverso la conoscenza ed eventuale segnalazione del Servizio Sociale di zona. tuazioni familiari molto carenti, soprattutto dal punto di vista socio-educativo, segnalati dal Servizio Sociale al quale è in carico il nucleo familiare. L’équipe educativa valuta l’opportunità di inserire il minore segnalato analizzando la sua situazione, i bisogni rilevati e le risposte che il Progetto può offrire in quel pre- Il Centro Diurno dunque è riconosciuto come uno “strumento” per evitare l’ulteriore ciso contesto. aggravarsi delle situazioni già problematiche da cui potrebbe derivare un intervento maggiore e più drastico, quale l’allontanamento del minore dalla famiglia ed il conse- Una volta deciso di accogliere il minore, il Servizio Sociale invia una relazione scritta e l’equipe educativa è tenuta a disporre guente sradicamento dal suo ambiente di vita. l’inserimento. Questo dovrà tenere conto della valutazione e degli obiettivi individuati dal Servizio Sociale oltre che gli ele- Il Centro Diurno ha una dimensione di semi-residenzialità, infatti il ragazzo è pre- menti di propria osservazione ottenuti tramite le schede di osservazione giornaliere. sente dal primo pomeriggio sino alle 18.30. Al momento dell’inserimento il Servizio Sociale e gli educatori condividono con la famiglia del minore un contratto di collaborazione che stabilisce i reciproci impegni. “L’Arca” è strutturato per accogliere una decina di ragazzi che vengono segnalati dal Servizio Sociale e collabora con lo stesso nella stesura ed attivazione di un Progetto Educativo allo scopo di un recupero scolastico, educativo e formativo dell’indi- Sono previsti alcuni incontri di verifica in itinere tra il Servizio Sociale, gli educatori viduo. del Centro e la famiglia. Altri incontri potranno essere fissati qualora si ritengano I minori che vengono inseriti nel Centro Diurno sono tenuti ad una frequenza conti- opportuni. nuativa e vincolante. A seconda della tipologia del caso presentato, il progetto educativo del minore potrà prevedere il coinvolgimento di altri Servizi quali la scuola, il Servizio di neuropsichia- Il Centro collabora costantemente con le famiglie degli utenti, offrendo alle stesse tria, di psicologia, di logopedia, ecc. un sostegno nel seguire il figlio nei compiti di crescita, nello sviluppo personale e nell’inserimento sociale. Il tutto sostenuto da un lavoro di rete che comprende tutte le realtà in cui il ragazzo è inserito. Iter di inserimento del ragazzo Le attività che vengono proposte e attivate si adattano alle caratteristiche degli Le modalità con cui avviene l’inserimento al Progetto di (A.E.I.) di un minore e gli utenti, ai loro bisogni personali, alla loro persona, ma anche ai loro impegni scolasti- incontri previsti possono essere così riassunti: ci. Il Centro costituisce per ogni ragazzo che vi fa parte un luogo di riferimento nel • quale trovare delle figure adulte per lui significative. incontro iniziale di conoscenza tra il Centro e la famiglia con la presenza dell’assistente sociale e successiva stesura del contratto di collaborazione tra le parti; • inserimento al Centro dell’utente; 24 5 Organizzazione Identikit All’ interno del progetto di Centro diurno è stato inserito in accordo con il Servizio Sociale il progetto di Accompagnamento Educativo Individualizzato, aperto pressoché tutto l’anno,. Tale progetto apre nuovi orizzonti, permette di proporre alle famiglie ed ai minori un aiuto sempre più specifico e personalizzato nel rispetto dell’intervento educativo e informativo. Inoltre, grazie alla sensibilità di alcuni docenti, grazie al Il centro diurno è rivolto ad un’utenza di età compresa fra i sei e i sedici anni, notevole lavoro svolto da parte di alcuni operatori della Comunità Murialdo Il proget- copre pertanto il periodo della scuola dell’obbligo. to di Accompagnamento Educativo Individualizzato, proprio per le sue caratteristiche Le caratteristiche principali di tale Servizio sono: la dimensione di semi-residenzialità: questa tipologia di servizio mira ad integra- specifiche, prosegue anche dopo il termine della scuola, infatti anche nel periodo estivo gli operatori incontrano i ragazzi proponendo incontri settimanali o week-end in montagna insieme. re il più possibile il soggetto nel territorio, cercando di valorizzarne al massimo le risorse naturali e proponendosi di offrire ogni opportunità per permettere la crescita e la valorizzazione del singolo; la familiarità dell’ambiente, sia per quanto riguarda i rapporti fra operatori e utenti, sia per le attività quotidiane programmate, quali mangiare, fare i L’orario di apertura varia a seconda del progetto. Si accolgono i ragazzi per una parte di pomeriggio, anche grazie al servizio trasporto messo a disposizione dalla Provincia e la durata dell’intervento non supera le due ore. compiti, confrontarsi con adulti, coetanei, ecc; la flessibilità nell’organizzazione delle attività, che devono adattarsi alle caratteristiche dell’utenza, rispondere ai loro bisogni, adeguandosi agli impegni scolastici del gruppo e del singolo; La quotidianità La giornata durante l'Accompagnamento Educativo Individualizzato è suddivisa in momenti significativi: un luogo di riferimento per giovani problematici che vengono aiutati ad affrontare le necessità e i bisogni che si presentano sul loro percorso di crescita. • accoglienza del ragazzo/a, con lui si imposta la giornata e si cerca di suddivi- dere al meglio il tempo dedicato alle attività pratiche, allo studio, al gioco. Le attività sono varie e possono svolgersi all’interno dei locali del del Progetto Giovani 6 23 Centro diurno o Le difficoltà dei ragazzi inseriti al Centro riguardano principalmente l’incapacità a Com’è strutturato l’ Inserimento Educativo Individualizzato relazionarsi sia con i coetanei che con gli adulti. Questi ragazzi, inoltre, presentano problemi di socializzazione, mostrano difficoltà a relazionarsi con “l’altro”, sia che questi sia un coetaneo, un ragazzo od un adulto. (A.E.I.) Anche all’interno del proprio abituale ambiente di vita dimostrano capacità molto ridotte nel seguire le regole di convivenza cui devono sottostare, si dimostrano ina- Orari: deguati alla vita sociale. Da questi problemi relazionali emerge in modo evidente l’e- Per tale progetto sono previsti orari flessibili e condivisi all’interno del Progetto Educativo Individualizzato sigenza di avere una figura adulta di riferimento, qualcuno per loro “significativo” cui rivolgersi in ogni situazione di bisogno, cui porre eventuali dubbi, o con cui parlare semplicemente dei propri problemi. Gli utenti inseriti nei Centri dal Servizio Sociale dimostrano, con incidenza maggiore rispetto agli altri, la necessità e la ricerca di un rapporto individualizzato con l'educatore. Anche per questo il Centro diurno “l'Arca” Recapito telefonico: ha introdotto il Accompagnamento Educativo Invidualizzato (A.E.I.) 0465 296868 Anche a livello personale questi minori dimostrano problemi significativi, soprattutto per quanto riguarda l’autostima e la capacità di autonomia. L’autostima di questi ragazzi risulta infatti essere molto ridotta: la convinzione di essere inferiori agli altri, di ritenersi inadeguati e inadatti in ogni situazione, la convinzione di non fare mai abbastanza, l’incapacità di riconoscere la positività nelle loro azioni è più che evidente. Emerge il bisogno di essere continuamente seguiti da un adulto, una persona che gli indichi cosa fare, come fare, cosa non fare. Le finalità del servizio Le finalità che sono state individuate nella progettazione di questo Centro sono molteplici, in particolare: • quella di mantenere il minore inserito nel proprio ambiente di vita e nella propria famiglia, riducendo il più possibile i rischi sociali a cui è esposto attraverso l’ingresso in una struttura semi-residenziale. La struttura deve essere idonea ad offrire un ambiente favorevole ad uno sviluppo psicosociale positivo per il minore; • favorire l’accesso da parte dei minori e agevolare la loro integrazione nel territorio di appartenenza, lo stesso in cui risiedono e frequentano la scuola. Per favorire questo aspetto il Centro cerca di coinvolgere il territorio proponendo anche attività di volontariato; • agevolare lo sviluppo nell’utente di autostima e di autonomia; il minore deve sviluppare la capacità di trovare gli strumenti necessari per rispondere in modo 22 7 adeguato alle situazioni che la vita gli propone; • stimolare il territorio e farsi carico dei problemi e dei bisogni portati dai minori e dalle loro famiglie. Al momento dell’inserimento gli educatori del Centro Diurno/Aperto condividono con la famiglia del minore per stabilire i reciproci impegni. Sono previsti alcuni incontri di verifica in itinere, gli educatori del Centro e la famiglia. Il progetto del Centro Il progetto del Centro prevede alcune aree di intervento con l’individuazione di possibili attività da svolgere per favorire lo sviluppo dei minori: • l’area educativa: attività atte all’acquisizione di responsabilità, di autonomia personale e di regole di vita cui ogni persona deve adattarsi; • l’area affettiva: mira a consolidare il rapporto fra il minore e la propria famiglia di origine, oltre che a sviluppare il senso di appartenenza alla comunità; • Le modalità con cui avviene l’inserimento al Centro di un minore e gli incontri previsti possono essere così riassunti: • incontro iniziale di conoscenza tra il Centro e la famiglia ; • inserimento al Centro diurno /aperto dell’utente; si svolta. Devono quindi essere progettate attività volte a sviluppare la comuni- • incontri con la scuola, l’assistente sociale e gli educatori cazione e favorire l’integrazione e il rapporto con il proprio contesto di vita; • incontri con la famiglia e gli educatori l’area dell’apprendimento: deve essere sviluppata attraverso attività di orienta- • incontro fra gli educatori e • momenti di verifica generale dell’equipe educativa per discutere sulle situazioni l’area riguardante la socializzazione: favorire l’instaurarsi di relazioni personali affinché si migliori il basso livello di socialità rilevato nei ragazzi durante l’anali- • Iter di inserimento del ragazzo mento • sostegno scolastico. degli utenti; • Questo Servizio offre interventi di cura e contemporaneamente di prevenzione al incontri fra tutti gli operatori coinvolti nel progetto per confrontarsi e aggiornarsi reciprocamente sulla situazione. disagio con finalità educative e terapeutiche su segnalazione e progetto dei Servizi Sociali. Questi ultimi sono tenuti a svolgere una continua verifica per tenere costantemente monitorata la situazione del minore. Il Centro diurno diventa quindi uno strumento con cui garantire stabilità all’intervento progettato dal Servizio Sociale e offrire un valido e costante supporto educativo. Focalizzando l’attenzione sul minore l’obiettivo principale è quello di favorire la crescita globale della persona, aiutare il ragazzo a raggiungere un’adeguata maturazione, facendo particolare attenzione alla sfera relazionale, dell’apprendimento e dell’affettività. Il gruppo acquista particolare significato per ogni soggetto che vi fa parte, diventa strumento di conoscenza, di confronto in cui verificare le proprie capacità e i propri limiti; questo è facilitato sia dal numero limitato dei minori che possono accedervi, 8 21 La quotidianità che dalla cura e attenzione utilizzata nella stesura del progetto personalizzato. Nella vita quotidiana del centro diurno/aperto gli educatori propongono ai ragazzi sia L’individualità del progetto permette di creare una maggior comunicazione e familia- attività ludiche, manuali ricreative, che proposte di incontro e confronto fra pari e rità con gli operatori e di definire nel miglior modo le caratteristiche e le risorse di dedicano una parte del pomeriggio allo svolgimento dei compiti assegnati. ciascun soggetto direttamente coinvolto. Per questo Centro si è ritenuto importante avvalersi della pedagogia denominata Le attività vengono decise dagli educatori assieme ai ragazzi, offrendo loro uno spazio apposito per decidere confrontandosi assieme. “pedagogia del quotidiano”, secondo la quale è importante sperimentarsi nella normalità. Sono infatti le piccole cose della vita ordinaria che ci aiutano a crescere e a svilupparci. Il progetto considera la famiglia d’origine del minore come un’importante risorsa da valorizzare e con cui è indispensabile instaurare rapporti significativi. L’inserimento Le fasi dell’inserimento Il Progetto sviluppato per definire il Centro Diurno/Aperto, delinea le modalità di accesso non solo attraverso il Servizio Sociale, ma anche attraverso Istituzione scolastica, o altri enti/associazioni presenti nel territorio. Questa nuova modalità di inserimento potrebbe aprire nuove possibilità ed essere definita più agile. Sarà quindi compito della struttura (ente) valutare un eventuale invio della famiglia al Servizio Sociale di riferimento sul terriorio. L’inserimento al Centro diurno/aperto avviene : -attraverso richiesta della singola famiglia, o del singolo minore -attraverso richiesta della scuola -attraverso richiesta di altri enti e /o associazioni L’équipe educativa valuta l’opportunità di inserire il minore analizzando la sua situazione, i bisogni rilevati e le risposte che il Centro può offrire in quel preciso contesto, la compatibilità o meno con i progetti attualmente in atto. Una volta deciso di accogliere il minore, il Servizio Sociale sarà informato e tenuto al corrente rispetto agli inseriementi. 20 9 I soggetti dell’intervento educativo Organizzazione L' attività sperimentale per l'anno 2010-2011 è definita in Centro diurno/aperto, infatti nelle giornate di mercoledì (medie) e venerdì (elementari) il Centro si trasforma in “centro aperto” inteso come luogo di incontro, confronto per ragazzi e bambini Il ruolo della famiglia che necessitano di confrontarsi in un gruppo più allargato ma che non hanno partico- Il Centro si pone come punto di riferimento per la famiglia: rappresenta un appoggio lari o marcate difficoltà. Essendo sperimentale nel superamento delle difficoltà educative insieme agli altri Servizi coinvolti. La fa- cambiamenti al progetto stesso, che per sua natura non vuole proporsi come progetto miglia non deve mai essere esclusa nei progetti educativi che vengono sviluppati, in poco flessibile. quanto è considerata il principale ambito di sviluppo, di soddisfazione affettiva e di relazione personale. Questo nuovo progetto sperimentale permetterà si potranno apportare verifiche e all' equipè educativa del centro diurno/aperto di : I genitori vengono coinvolti nel progetto individuato per il figlio, stimolandoli nell’assunzione di responsabilità e del loro ruolo educativo fondamentale, permettendo l’accrescimento delle relative competenze e, favorendo una miglior comunicazione all’in- definire al meglio il bisogno del singolo, per poterlo indirizzare ad un progetto più idoneo terno della famiglia intera. accogliere e sostenere ragazzi anche per brevi periodi Per quanto riguarda la metodologia operativa sono mantenuti stretti contatti con la evitare momentaneamente il passaggio, per la documentazione necessaria al Servizio famiglia: è previsto un suo coinvolgimento nelle periodiche verifiche sull’andamento del progetto e viene costantemente seguita dal Servizio Sociale, il quale offre un sostegno globale relativamente alle problematiche in essa presenti. Sociale .................... Il centro diurno/aperto è aperto a calendario scolastico, ma nulla vieta, se necessario, la prosecuzione anche durante il periodo estivo. L’orario di apertura e la sede varia a seconda del minore accolto se adolescente o Collaborazione con la scuola bambino, anche per accogliere il minore in uno spazio più adeguato rispetto alle sue All’inizio dell’inserimento, viene contattata la scuola e viene condiviso un percorso di collaborazione tra scuola e centro in cui vengono condivisi gli obiettivi scolastici che il ragazzo dovrà affrontare. richieste fisiche. Per quanto riguarda il centro diurno/aperto non è previsto il servizio trasporto messo a disposizione della P.A.T., se non per alcuni casi specifici. Per raggiungere dei buoni risultati è necessaria la collaborazione con gli insegnanti dei ragazzi che frequentano il centro diurno, quindi si ritiene molto importante cercare di consolidare e mantenere una costante relazione fra l'istituzione scolastica e il centro diurno. Per farsi che questo possa accadere le operatrici, previo accordo con al famiglia del minore, incontrano periodicamente gli insegnanti . 10 19 Il territorio Com’è strutturato il centro diurno/ aperto. All’interno del progetto è stato dato ampio spazio anche all’elemento territorio, per il quale si è ritenuta fondamentale l’integrazione con la struttura, per evitare situazioni di emarginazione. Il progetto prevede una fase di sensibilizzazione attraverso la quale si vuol favorire la presa in carico delle problematiche riguardanti il disagio giovanile da parte di tutta la comunità. Per rendere possibile un valido coinvolgimento della comunità locale verso le problematiche giovanili sono previsti contatti il più possibile stabili e costruttivi con asso- Orari: ciazioni, gruppi, scuole, parrocchie ed altre realtà significative, che offrono una MERCOLEDì 14.30 – 18-30 STORO PROGETTO GIOVANI VENERDì STORO CENTRO DIURNO 16.00 - 18.30 collaborazione positiva, dando ad ogni minore la possibilità di integrarsi nel proprio ambiente di vita. Recapito telefonico: 0465 296868 18 11 Com’è strutturato il centro diurno Orari: LUNEDì 14.30 – 18-30 STORO MARTEDì 16.00 - 18.30 STORO GIOVEDì 14.30 – 18.30 STORO MARTEDì 16.00 – 18.30 PIEVE DI BONO VENERDì 16.00 – 18.30 PIEVE DI BONO Recapito telefonico: 0465 296868 12 17 E’ possibile modificare il progetto per renderlo maggiormente idoneo alle esigenze rilevate, previo accordo con il Servizio Sociale; anche le dimissioni dal Centro dovranno essere discusse con il Servizio il quale potrà renderle operative attraverso un provvedimento idoneo a tal fine. Organizzazione Il Centro diurno è aperto pressoché tutto l’anno, la chiusura è prevista alcuni giorni in agosto e alcune giornate in prossimità delle festività natalizie e pasquali. L’orario di apertura varia a seconda della stagione: durante l’anno scolastico si accolgono i ragazzi per il primo pomeriggio, grazie al servizio trasporto messo a dispo- Iter di inserimento del ragazzo sizione dalla Provincia e li ospita fino alle 18.30 nelle giornate di lunedì martedì gio- Le modalità con cui avviene l’inserimento al Centro di un minore e gli incontri previsti possono essere così riassunti: • incontro iniziale di conoscenza tra il Centro e la famiglia con la presenza dell’assistente sociale e successiva stesura del contratto di collaborazione tra le parti; vedì, mentre nel periodo estivo è aperto al mattino, con orario variabile a seconda delle esigenze degli stessi e delle attività che vengono intraprese. Gli operatori che vi lavorano sono quattro, tra i quali c’è la coordinatrice che partecipa in modo particolare alla riunione di equipe, alla definizione dei progetti educativi e delle attività da svolgere. • inserimento al Centro dell’utente; • contratto con il minore; offrono parte del loro tempo: alcuni aiutano i ragazzi nello svolgimento dei compiti • incontro con la scuola, l’assistente sociale e gli educatori all’ inizio dell’anno o scolastici, altri si rendono disponibili per partecipare ad alcune attività, ognuno in dell’inserimento, a metà e a termine anno scolastico; base alle propria disponibilità. • incontri con la famiglia e gli educatori a scuola durante l’anno scolastico; I compiti degli operatori consistono nella preparazione e nella definizione dei Progetti • incontro fra gli educatori e l’assistente sociale a un mese dall’inserimento per Oltre agli operatori e ai ragazzi, il Centro è frequentato anche dai valutare l’opportunità del progetto, in seguito si svolgerà ogni tre mesi per tenere aggiornata l’assistente sociale sulla situazione; • momenti di verifica generale dell’equipe educativa per discutere sulle situazioni degli utenti; • volontari che Educativi Individualizzati, in collaborazione con gli altri Servizi coinvolti, nella supervisione sui casi inseriti; nella partecipazione ai momenti di verifica programmati e se necessario, anche quotidiana, con il minore interessato. Gli educatori, inoltre, sono tenuti a curare i rapporti con le famiglie degli utenti, con la scuola da loro frequentata, con il Servizio Sociale ed altri eventuali Servizi coinvolti nel progetto. Nella vita quotidiana del Centro gli educatori partecipano con i ragazzi , alle attività incontri fra tutti gli operatori coinvolti nel progetto per confrontarsi e aggior- ludiche, manuali, ricreative sia a quelle più impegnative e di studio nel pomeriggio narsi reciprocamente sulla situazione. seguono i ragazzi nello svolgimento dei compiti. Gli educatori si occupano anche della Gli incontri sopraelencati sono quelli previsti e riportati nel progetto esteso per il preparazione della merenda. Centro Diurno, ma in caso di bisogno e di necessità si possono prevedere ulteriori Le attività principali di questo Centro Diurno sono rappresentate dal sostegno scola- incontri da programmare insieme. stico, la socializzazione, la sfera ludico-ricreativa, artistico-espressiva e manuale. 16 13 zio apposito per decidere confrontandosi assieme. La quotidianità La giornata al Centro può essere suddivisa in tre momenti significativi: • verso le 14.30, vengono accolti i ragazzi, con loro si imposta la giornata e si L’inserimento cerca di suddividere al meglio il tempo dedicato alle attività pratiche, allo studio, al gioco Le fasi dell’inserimento • verso le 15.00 vengono svolti i compiti; ogni ragazzo svolge i compiti affiancato da un educatore o da un volontario. Questa modalità di lavoro permette di organizzare e raccogliere tutti gli strumenti necessari per lo svolgimento dei compiti. Il Progetto sviluppato per definire il Centro Diurno, delinea le modalità di accesso al Servizio. Il materiale scolastico non rimane al Centro. Per quanto riguarda lo svolgimento L’inserimento al Centro diurno avviene solitamente dei compiti, gli educatori così come i volontari, assistono a rotazione, in tal mo- -attraverso la conoscenza ed eventuale segnalazione del Servizio Sociale di zona. do viene data loro la possibilità di sperimentarsi con più figure adulte; • • L’équipe educativa valuta l’opportunità di inserire il minore segnalato analizzando la Verso le 16.30 è prevista la merenda. Questo è un momento di ritrovo e unione sua situazione, i bisogni rilevati e le risposte che il Centro può offrire in quel preciso fra i ragazzi, gli educatori e, quando sono presenti, i volontari; contesto, la compatibilità o meno col gruppo di utenti già presenti, gli aspetti orga- dopo la merenda si svolgono attività, cui partecipano tutti i ragazzi fatta ecce- nizzativi e gestionali, quali trasporto, orari, ecc. zione per quelli che non hanno ultimato i compiti o abbiano in programma qualche Una volta deciso di accogliere il minore, il Servizio Sociale invia una relazione scritta attività esterna al Centro, come ad esempio quelle sportive. Le attività si pro- e l’equipe educativa del Centro è tenuta a disporre l’inserimento Questo dovrà tene- traggono fino alle 18.30, orario in cui tutti i ragazzi fanno ritorno a casa. re conto della valutazione e degli obiettivi individuati dal Servizio Sociale oltre che Le attività sono varie e possono svolgersi all’interno del Centro come ad esempio un gli elementi di propria osservazione ottenuti tramite le schede di osservazione gior- gioco da tavolo, può venire organizzato un torneo di calcio, la scultura del legno... Si naliere. organizzano attività di cucina nelle quali i ragazzi si sperimentano preparando un dol- Al momento dell’inserimento il Servizio Sociale e gli educatori del Centro condividono ce per la merenda del giorno seguente, oppure vengono svolte attività in campo arti- con la famiglia del minore un contratto di collaborazione che stabilisce i reciproci stico per sviluppare l’espressività e le capacità manuali di ognuno. impegni. Sono previsti alcuni incontri di verifica in itinere tra il Servizio Sociale, gli educatori Nel periodo estivo, oltre ai momenti di incontro per poter svolgere i compiti asse- del Centro e la famiglia: il primo avviene dopo un mese dall’inserimento al fine di gnati, si è previsto un soggiorno estivo al mare, come momento strutturato ma valutare la positività o meno dell’intervento attivato, mentre gli altri due momenti allo stesso tempo, libero da orari e vincoli dati dalla struttura. previsti sono ad inizio e a termine dell’anno scolastico. Altri incontri potranno essere fissati qualora si ritengano opportuni. A seconda della tipologia del caso presentato, il progetto educativo del minore potrà prevedere il coinvolgimento di altri Servizi quali la scuola, il Servizio di neuropsichia- Le attività vengono decise dagli educatori assieme ai ragazzi, offrendo loro uno spa14 tria, di psicologia, di logopedia, ecc. 15