DALLE LINEE GUIDA
ALLA PRATICA CLINICA
Lavoro sulla appropriatezza
clinica nelle CURE PRIMARIE
APPROPRIATEZZA CLINICA:
USO DELLA EBM NELLE CURE PRIMARIE
• Anche qui si parte da un problema clinico e/o
organizzativo:
– eccessiva lunghezza delle liste di attesa negli esami
di endoscopia digestiva
– indicazioni non corrette alla gastroscopia e
colonscopia su un campione di richieste
• occorre cercare le evidenze:
– indicazioni alle indagini di endoscopia digestiva
• ma occorre anche condividerle:
– gruppo di lavoro multidisciplinare (chi fa le richieste,
chi fa gli esami, chi fa i controlli)
CLINICI E METODOLOGI:
INTEGRAZIONE PER OTTENERE QUALITA’
•
•
•
•
La funzione insostituibile dei clinici è:
nel formulare i quesiti,
nel valutare le evidenze,
ma soprattutto nel condividere le evidenze e nel
costruire percorsi con indicatori misurabili che
possano essere utili per valutare il miglioramento
della qualità,
e nel costruire messaggi informativi per i
cittadini, chiari, corretti e univoci.
TAVOLO DI LAVORO INTERAZIENDALE PER L’APPROPRIATEZZA CLINICA
DIAGNOSTICA ENDOSCOPICA DEL TRATTO DIGESTIVO
Gruppo di lavoro
Bedogni Giuliano - Endoscopista - Direttore Endoscopia Digestiva - Direttore 1° Dip.
Chirurgico ASMN
Bianconi Lina -Medico di Medicina Generale - Resp. Formazione e CEU MMG
Carletti Corrado - Endoscopista – Villa Verde
Conigliaro Rita - Endoscopista - Endoscopia Digestiva ASMN
D’Andrea Maria Stella - Responsabile Servizio di Medicina di Base e Special. – Distretto di
Guasatalla
Fabbian Fabio- Endoscopista – Chirurgia Generale e Endoscopia Digestiva – Ospedale di
Scandiano
Fornaciari Giovanni- Gastroenterologo – Direttore 3^ Medicina Interna ASMN
Gigliobianco Andrea - Direzione Sanitaria _ Ospedale di Guastalla
Grilli Andrea - Endooscopista – Salus Hospital
Leoni Giancarlo - Chirurgo Endoscopista – Chirurgia Videolaparosc. ASMN – Endosc.Dig. Osp.
C.Monti
Marchesi Cristina - Direttore S. di Medicina di Base e Spec. – Direttore Dip. C. Primarie Distr.
Reggio E.
Mariani Lorenzo - Endoscopista – Chirurgia Generale e Endoscopia Digestiva – Ospedale di
Guastalla
Mazzocchi Angela - Gastroenterologo – Medicina Interna – Ospedale di Guastalla
Montanari Paolo - Gastroenterologo – Medicina Interna – Ospedale di Montecchio
Nicolini Fausto - Direttore del Presidio Ospedaliero – Az. USL di Reggio Emilia
Pinotti Mirco - Dipartimento Cure Primarie - Az. USL di Reggio Emilia
Rizzo Luigi - Direzione Sanitaria – Az. Osp. ASMN
Sassatelli Romano - Endoscopista - Endoscopia Dig. ASMN – Resp. Progr. Screening cancro
colon-retto
Signori Gian Carlo - Medico di Medicina Generale – Vice-Direttore Dip. Cure Primarie Distr.
Reggio E.
Obiettivi
Richiedere gli esami più appropriati nelle
situazioni cliniche di più frequente riscontro
Stabilire una corretta priorità al fine di erogare
l’esame più appropriato al paziente giusto nei tempi
adeguati
Ridurre le richieste di esami improprie per
indicazione e per timing
Mirco Pinotti, 14 ottobre 2006
Obiettivi
Concordare un corretto follow up delle lesioni
che richiedono una sorveglianza endoscopica
migliorando l’ integrazione tra medicina generale e
secondo livello specialistico
focalizzare l’attenzione sulle situazioni cliniche di
più frequente riscontro nella pratica clinica e che
hanno un forte impatto sul volume delle indagini
endoscopiche Mirco Pinotti, 14 ottobre 2006
METODOLOGO:
RICERCA E VALUTAZIONE DELLE EVIDENZE
Metodologia
• Raccolta delle evidenze dalla letteratura
• Discussione nel gruppo di lavoro
• Adattamento alle realtà locale
• Condivisione e confronto negli incontri di
formazione
• Raccolta delle osservazioni
Mirco Pinotti, 14 ottobre 2006
Metodologia
• Applicazione nella pratica clinica: medicina
generale e ospedale
• Applicazione nel contesto organizzativo
(agende di prenotazione CUP)
• Verifica della corretta applicazione tramite
misurazione di indicatori definiti dal gruppo di
lavoro
Mirco Pinotti, 14 ottobre 2006
QUELLO CHE LE LINEE GUIDA NON
POSSONO DIRE
• Il livello di priorità dell’esame
• come gestire le situazioni cliniche che sono più
controverse e in cui si rischia di richiedere esami
inappropriati per la difficoltà di trovare una
strategia terapeutica,
• questi problemi possono essere risolti solo
discutendo e arrivando a una condivisione
DISPEPSIA:
QUANDO UNA GASTROSCOPIA E’ UTILE ?
• Può essere utile
cercare ulteriori
evidenze,
• ma soprattutto
condividerle,
• per avere una
base comune di
comportamento,
• e un aiuto nella
comunicazione
con il paziente
DISPEPSIA:
QUANDO UNA GASTROSCOPIA E’ UTILE ?
DARE AI CITTADINI LA GIUSTA
INFORMAZIONE, TUTTI ...
COSA FAVORISCE IL REFLUSSO GASTRO-ESOFAGEO ?
I pasti abbondanti,
i cibi ricchi di
specie se cotti,
fritti o soffritti,
l’obesità e il
grassi
sovrappeso,
il caffè, il the, la menta, e il cioccolato.
L’alcool
Il fumo
DIAMO UNA MANO AL NOSTRO STOMACO
(i nostri nonni dicevano che non
bisognava sedersi a tavolo senza fame e bisognava alzarsi da tavola
con ancora un po’ di fame)
1. Evitiamo pasti troppo abbondanti
2. Evitiamo di eccedere con cibi grassi, alcool e
caffè (la frutta e le verdure sono un buon alleato)
3. Evitiamo di coricarci subito dopo aver
mangiato (una passeggiata è una buona abitudine)
DISSEMINAZIONE
• Dopo questo grosso lavoro occorre arrivare
a tutti gli operatori sanitari interessati.
• Qual è il metodo migliore?
– Invio del documento cartaceo o informatico
– Predisposizione di allert sui programmi di
gestionali
– Presentazione del documento in un congresso
– Condivisione all’interno di incontri di formazione
DISSEMINAZIONE
• È stato scelto la modalità degli incontri di
formazione con dimensione distrettuale
(dalla fine del 2006 alla fine del 2007)
• Punti di forza:
–
–
Condivisione ampia
Possibilità di discussione e di raccolta di nuovi
spunti
– Nessuno si sente costretto per via gerarchica
• Criticità:
– MMG e Specialisti non sono stati coinvolti negli
eventi formativi insieme
COME MISURIAMO L’EFFICACIA
DEL LAVORO?
•
•
•
•
•
INDICATORI
Scelti dal gruppo di lavoro
Misurabili
Adatti a misurare il raggiungimento degli
obiettivi concordati
Inseriti in accordi aziendali
Resi pubblici (anche ai pazienti)
INDICATORI
• RICHIESTE CON PRIORITA’ B
– Perché sono quelle che se inappropriate creano
più problemi, rischiando che le richieste
appropriate che hanno bisogno di tempi brevi
slittino con tempi non adeguati
– Aderenza delle richieste alle situazioni che sono
state concordate condivise come adeguata a quel
criterio di priorità
• Obiettivo inserito nell’accordo aziendale per
il 2008 e 2009 è raggiungimento del 90% sul
totale delle richieste con priorità B
MISURABILI
• Manuale: andare a vedere le richieste
evase dalle varie endoscopie
• Su flusso informativo
CONDIVISIONE DEI RISULTATI
• Riduzione della inappropriatezza delle
richieste in priorità B
• Riduzione delle liste di attesa
• Miglioramento della qualità percepita
dai cittadini
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