La perdita di quote di mercato dell’Italia
una quantificazione
Pia Saraceno
Roma, 26 Giugno 2003
I termini del dibattito
 La perdita di quote di mercato dell’Italia nell’ultimo triennio è un
indicatore significativo del nostro declino
 Specializzazione nei settori tradizionale e prevalenza piccola impresa
rendono più difficile mantenere le posizioni in mercati dove si affacciano
nuovi competitors
 L’adesione all’Euro ci priva di uno strumento che ha svolto un ruolo
importante nel guidare la nostra posizione sui mercati internazionali
Roma, 26 Giugno 2003
Le questioni che affrontiamo
 Una premessa metodologica: i fattori che pesano sull’evoluzione delle
quote
 La posizione relativa dell’Italia sui mercati Ue ed extraUe: due storie
diverse
 La specializzazione produttiva e crescita dei mercati: siamo forti nei
settori a bassa crescita e dove gli altri paesi europei sono già usciti
 Quali eredità dalla politica del cambio debole
Roma, 26 Giugno 2003
Una premessa: i fattori che influenzano
le tendenze
 Le quote di mercato riflettono l’andamento di tutte le economie (i paesi
emergenti si appropriano di parti di mercato ma contribuiscono alla
creazione di nuovi spazi)
 Le nuove aree si caratterizzano per uno sviluppo dell’interscambio
intra-area che pesa sull’evoluzione aggregata delle quote dei paesi
 Le quote calcolate a prezzi correnti tendono a ridimensionare la
dinamica delle aree a cambio debole.
Dall’insieme di questi fattori deriva una riduzione
nella seconda metà delle quote di mercato dei paesi europei e dell’Italia
non necessariamente legato alla perdita di competitività
Valutiamo l’Italia nel confronto con Ue
Roma, 26 Giugno 2003
Andamento delle quote di mercato
sul totale delle esportazioni Ue
Andamento delle quote di mercato
sul totale delle esportazioni Ue
Ita
Ger
Fra
Spa
Uk
Irl
Au
Pt
2,5
3,0
2,0
2,0
1,5
1,0
1,0
0,5
0,0
0,0
-0,5
-1,0
-1,0
-2,0
-1,5
-2,0
-3,0
71
76
81
86
91
96
scarti dalla media 1970-2002 per ciascun paese
Roma, 26 Giugno 2003
01
71
76
81
86
91
96
scarti dalla media 1970-2002 per ciascun paese
01
La performance complessiva
 Il crollo delle quote italiane è marcato e concentrato nel triennio 1996/99
 Si sono poi stabilizzate attorno al 10.5%:un valore più alto di quello
degli anni settanta, ma più basso del valore medio degli anni 80
 Nell’arco degli ultimi 20 anni l’Italia ha perso meno della Germania
della Francia e del Regno Unito
 Hanno guadagnato quote di export europeo i paesi piccoli ed i nuovi
entrati nell’Unione
E’ stata l’evoluzione del cambio della lira che ci ha protetto
in una prima fase da una evoluzione di naturale guadagno di peso
delle nuove economie europee?
Roma, 26 Giugno 2003
La perdita di quote è più europea
 la parabola della quota italiana sull’export europeo: in due anni persi tutti i
guadagni da cambio debole degli anni ottanta e primi anni novanta
 Ma l’Italia è come la Germania: perde nell’ultimo periodo di più a beneficio dei
piccoli
 Rallenta però anche la penetrazione sui mercati europei di alcuni paesi più giovani
(Portogallo e Spagna e Grecia)che con la moneta unica hanno rinunciato alle politiche
del cambio debole
Le quote Italiane stanno registrando l’effetto cumulato:
ristrutturazione e delocalizzazione di fasi produttive verso nuove aree
(opportunità dell’Est Europa- come la Germania)
e perdita di competitività da cambio fisso (come Spagna, Portogallo, Grecia)
aggravata dal nostro modello di specializzazione ?
Roma, 26 Giugno 2003
Andamento delle quote di mercato intraUe sul totale delle esportazioni Ue
Ita
Ger
Fra
Andamento delle quote di mercato intraUe sul totale delle esportazioni Ue
Spa
Uk
Irl
Au
Pt
3,0
3,0
2,0
2,0
1,0
1,0
0,0
0,0
-1,0
-2,0
-1,0
-3,0
-2,0
-4,0
71
76
81
86
91
96
scarti dalla media 1970-2002 per ciascun paese
Roma, 26 Giugno 2003
01
71
76
81
86
91
96
scarti dalla media 1970-2002 per ciascun paese
01
Meglio sui mercato extra Ue
 L’Italia con la Germania tra le maggiori economie è l’unico paese a non avere
perso posizioni in media negli anni novanta, a favore delle economie più piccole.
 Ha migliorato la propria posizione relativa rispetto agli altri paesi europei negli Usa
ed Est Europa
 Ha mostrato maggiore sensibilità ciclica alle difficoltà dell’area asiatica prima e
dell’America Latina più di recente
Sul mercato extraeuropeo abbiamo potuto fare meglio
perchè i nostri prodotti sono più sensibili alla competitività di prezzo?
quanto rispetto ad altri abbiamo saputo spostarci
su mercati più dinamici?
Roma, 26 Giugno 2003
Andamento delle quote di mercato
extra-Ue sul totale delle esportazioni
Ue
Andamento delle quote di mercato
extra-Ue sul totale delle esportazioni
Ue
Ita
Ger
Fra
Spa
Uk
Irl
Au
Pt
3,0
8,0
6,0
2,0
4,0
1,0
2,0
0,0
0,0
-2,0
-1,0
-4,0
-2,0
-6,0
71
76
81
86
91
96
scarti dalla media 1970-2002 per ciascun paese
Roma, 26 Giugno 2003
01 71
76
81
86
91
96
01
scarti dalla media 1970-2002 per ciascun paese
Italia più presente in settori a domanda
debole e concorrenza più forte
 L’export
italiano pesa più del doppio nei settori a più bassa
crescita dove cresce poco meno della media
 Cresce poco di più nei settori a specializzazione intermedia e
con crescita ancora inferiore alla media
 Cresce meno e pesa meno nei settori ad alta crescita
L’effetto settoriale è un mix di maggiore presenza
in paesi a crescita bassa (Europa)e in settori a crescita bassa (tradizionali)
Dove maggiore è la competizione. La perdita di posizioni in Europa
di quasi un punto al netto dell’effetto settori
si ridimensiona a 0.15 decimi
Roma, 26 Giugno 2003
Mondo
Europa
Italia
Settori di specializzazione
(Macchine e apparecchi
meccanici,tessili,cuoio,abbigliamento, minim non
metall, gomma e plastica mobili)
Export var% 1997/2001
30,1
21,7
20,7
Quote sul commercio dell'area nel 2001
20,8
22,1
46,6
Settori specializzazione vicina alla media
(prodotti in metallo, alimentari, carta, altri)
Export var% 1997/2001
23,63
20,06
24,00
Quote sul commercio dell'area nel 2001
17,2
19,5
18,5
Settori bassa specializzazione
('Macchine elettriche e di precisione, Chimica,
Autoveicoli, altri mezzi trasporto)
Export var% 1997/2001
49,0
48,3
39,1
47,99
50,28
30,78
Quote sul commercio dell'area nel 2001
Roma, 26 Giugno 2003
Conclusioni
 Solo in apparenza minore pessimismo rispetto al consenso sulle cause
 I rinvii dell’aggiustamento strutturale via cambio hanno mantenuto
l’Italia in un modello di specializzazione vulnerabile
 Le politiche macroeconomiche sono del tutto inefficaci a modificare le
tendenze a breve
 Formazione capitale umano e ricerca restano le politiche necessarie per
contrastare il declino
Roma, 26 Giugno 2003
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