Il World Wide Web 1 Ipertesti 1. Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Il World Wide Web 1. Gli ipertesti Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Ipertesto Termine e e co coniato a o da Ted ed Nelson nel 1965 y Secondo Nelson, sistema di scrittura reticolare basato sull’uso del computer Testo con collegamenti g y “Unità comunicative” (lessìe) che rimandano ad altre lessìe 3 Struttura reticolare Il WWW è un gigantesco ipertesto Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Non è un concetto del tutto nuovo... Dal punto di vista concettuale, qualsiasi testo che contenga dei rimandi definisce una struttura ipertestuale y Un indice y Un indice analitico y “v. pag 22” y “v. formula (3)” ( ) y Ecc. 4 Parleremo di elementi ipertestuali Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Sulla definizione di ipertesto Secondo alcuni autori (es. P. Ferri): y Testo reticolare che utilizza lo strumento elettronico come supporto y NB: limita l’ipertesto alla sua realizzazione elettronica Definizione alternativa: y Struttura comunicativa di tipo p reticolare y NB: troppo ampia. Qualunque testo con rimandi diventa un ipertesto D fi i i Definizione che h preferisco: f i y Struttura comunicativa esplicitamente e fondamentalmente reticolare y Cioè: la natura reticolare deve essere in qualche modo “strutturale” o “portante” y Trova la sua realizzazione compiuta negli strumenti informatici 5 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Lessìe (1) Termine coniato da Roland Barthes (critico letterario e linguista) negli anni ’60 “unità unità comunicative comunicative” (testo, immagini, suoni…) Le componenti in cui si “spezza” naturalmente il discorso dal p punto di vista della nostra sensibilità di lettori (spettatori…) 6 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Lessìe (2) Secondo Bartés sono il risultato della y "scomposizione (in senso cinematografico) del lavoro di lettura. (...) Questo lavoro di ritaglio, occorre dirlo, sarà quanto possibile arbitrario; non implicherà alcuna responsabilità metodologica (...). La lessia comprenderà ora poche parole, ora qualche frase; sarà questione di comodità: basterà che sia il migliore spazio possibile in cui osservare i sensi; (...) si richiede solo che per ogni lessia non vi siano più di tre o quattro sensi da enumerare“ enumerare NB: Arbitrario, nessuna responsabilità metodologica 7 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Lessìe (3) Qualunque messaggio può essere considerato come una “successione di lessìe” Gli aspetti che ci riguardano sono: y Come si p passa da una lessìa alla successiva? y C’è un “tempo” legato al passaggio? Da questi punti di vista i vari media si distinguono nettamente 8 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Libro Successione delle lessìe Percorso del lettore Tempo della lettura 9 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Giornale Successione delle lessìe Percorso del lettore Tempo della lettura 10 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Film Successione delle lessìe Percorso del lettore Tempo della lettura 11 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Televisione Successione delle lessìe Percorso del lettore (zapping) Tempo della lettura 12 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Ipertesto Percorso del lettore Tempo della lettura 13 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Nota Nel caso di un libro o di un film l’autore ha sempre p modo di controllare il “ritmo” della narrazione y Aggiungendo dettagli, descrizioni... oppure limitandosi all’azione y Utilizzando la tecnica del flash back y Ecc. Il ““ritmo” it ” adottato d tt t è variato i t nell ttempo a seconda d d delle ll mode d culturali, del livello di conoscenza dei (presunti) lettori ecc. y Confrontare lo stile di Victor Hugo con quello di Michael Crichton 14 (Il discorso è molto complesso, ed esula dagli scopi di questo corso)) Nel caso dell’ipertesto? Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 L’ipertesto e il lettore (1) Dal punto di vista mediatico richiede per forza un atteggiamento proattivo y Scelta dei collegamenti g da seguire g Il lettore “costruisce i suoi p percorsi” all’interno del reticolo y Questa è un’operazione creativa: il messaggio non è dato, ma è la l conseguenza delle d ll scelte lt del d l llettore tt y NB: si crea comunque una catena lineare (cammino) 15 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 L’ipertesto e il lettore (2) Il lettore rischia di perdere il “quadro quadro d d’insieme” insieme del mezzo comunicativo y Le scelte sono sempre p “locali” y Anche le strategie di esplorazione sono il più delle volte non sistematiche (decido sulla base dei collegamenti che vedo) y Spesso non sono in grado di stabilire se ho esplorato l’ipertesto per intero (che parte ho esplorato) Strumenti per superare il problema: y Indici y Strutture a menu y In generale: tassonomie 16 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Tassonomie (1) 17 Una tassonomia è uno schema di classificazione di un certo mondo conoscitivo Esempio: la tassonomia di Linneo del mondo animale E’ tipicamente una struttura ad albero Definisce il “modello modello conoscitivo” entro cui ci muoviamo Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Tassonomie (2) Lo schema non è mai univoco Come ogni modello, modello dipende dalle specifiche finalità La tassonomia di Linneo corrisponde all’albero all albero filogenetico delle specie y E E’ una specie di albero genealogico… Potrebbe essere costruita sulla base dei rapporti di predazione, delle aree geografiche, delle dimensioni degli animali, del colore… 18 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 La tassonomia non è mai univoca felini gatto roditori leone lince Animali medi Animali grandi leone 19 topo ghiro ghiro Animali piccoli lince gatto topo Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 La tassonomia è un modello conoscitivo Modello = rappresentazione astratta di (aspetti rilevanti) del mondo Esempio: una mappa stradale y Ha uno scopo p ((es. p permetterci di andare da Poretta a Loiano) y Ha limiti precisi (riporta o non riporta le strade secondarie, i sentieri ecc ecc.)) 20 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Il modello non coincide con la realtà …ciò ciò non è sempre ovvio (René Magritte, “Ceci n’est pas une pipe”) 21 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Tassonomie (3) Esempio: y Faccio il consulente y Ho tre clienti: Rossi, Bianchi e Verdi y Ho H llavorato t per i miei i i clienti li ti d dall 200 all 2009 y Su progetti che riguardavano creazione di siti web, definizione di processi, modifiche ai piani di qualità y Produco molti documenti per ciascun progetto Domanda: D d come organizzo i lle cartelle t ll sull mio i computer? y Anno/Cliente/Progetto? g y Cliente/Anno/Progetto? y …? 22 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Tassonomie e ipertesti Le scelte (collegamenti) disponibili in corrispondenza di ogni lessia vengono percepite come uno schema tassonomico y L’iperteso nel suo complesso ha una struttura reticolare, che può essere complessa, ma… y … al lettore appare comunque come un albero… albero y …che in qualche modo corrisponde a una tassonomia Disorientamento (labirinticità): Non capisco il ramo tassonomico tasso o co in cu cui so sono o finito to y Cioè: lo schema tassonomico non è chiaro dal punto di vista semantico 23 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Oggettivo e soggettivo Struttura oggettiva Struttura St tt percepita it Mammiferi Felini Mammiferi Primati Tigre Primati Tigre Leone Leone Gorilla Macaco Babuino I rosso: criterio In it i semantico ti = predazione d i 24 Felini Macaco Babuino Ri lt t = ????? Risultato Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Alberi e tassonomie La struttura ad albero è in relazione biunivoca con la tassonomia scelta dal web master I collegamenti trasversali “aprono” nuovi orizzonti tassonomici,, spesso p inattesi Sono un po’ po come una mappa che a volte riporta i sentieri, a volte no y O peggio ancora: come una serie di cartelli stradali che a volte riportano la direzione finale, f a volte la città più vicina, a volte dov’è un ristorante… 25 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 L’atteggiamento dell’autore E E’ insensato prevedere tutti i percorsi possibili (se l’ipertesto non è del tutto banale) L’autore deve “mettersi sul piano tassonomico” y In alcuni casi questa operazione è semplice, in altri può essere molto complessa La scelta tassonomica corretta può dipendere anche da “chi è” il lettore, e da quali sono le sue conoscenze pregresse y Un U pipistrello i i t ll ffa parte t d deglili ““animali i li volanti”, l ti” ““camminanti”, i ti” “striscianti” o “nuotanti”? y A che ordine appartiene il pipistrello secondo Linneo? 26 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Il World Wide Web 2. Esempi di ipertesto Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Giochi ipertestuali Sono stati un filone interessante e “pionieristico” pionieristico dell’uso concreto degli ipertesti In senso generale un gioco non serve per trasmettere informazioni Quindi la labirinticità dei percorsi e gli aspetti tassonomici sono in secondo piano (ma solo in parte, come vedremo) 28 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Gli Adventure Game All All’inizio inizio degli anni ‘70 70 si diffuse un gioco su computer che si chiamava Adventure Si poteva giocare solo su grandi computer: lo si trovava negli uffici delle grandi aziende o nelle università Il computer presentava delle situazioni (Es: “Sei Sei su una strada; davanti a te c’è una casa”...) Il giocatore forniva dei comandi testuali (Es: “Vai avanti” oppure “Prendi il coltello”...) 29 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Il meccanismo del gioco Durante il suo “percorso” percorso il giocatore poteva impadronirsi di oggetti, che poteva utilizzare in altre situazioni Nell’originale Adventure, ad esempio, si era costretti a confrontarsi con un enorme serpente Il serpente era letale letale, a meno che il giocatore non avesse deciso di portare con sé un certo uccellino incontrato in precedenza In termini informatici, cambiava lo stato del giocatore 30 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Gli adventure game Il gioco ebbe un successo straordinario Con l’avvento l avvento del PC venne “clonato” clonato , generando una classe di giochi detti adventure game Le ambientazioni erano svariate (giallo, fantasy...) Col miglioramento dell’hardware vennero aggiunti elementi grafici (disegni, immagini...) 31 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Un esempio di adventure game (Witness, anni ‘80) 32 > GUARDA INTORNO Sei nel vialetto d'ingresso che conduce alla proprietà Linder. La zona è nascosta alla vista della strada e dei vicini da una staccionata di legno, tranne che sul lato ad est, che si apre su un folto boschetto di bambù. La casa sembra un incrocio tra un cottage californiano e un'abitazione un abitazione asiatica asiatica. Dal punto in cui sei riesci a vedere il viale viale, che conduce a nord, e la porta d'ingresso della casa. Cosa faccio adesso? > VAI ALL'INGRESSO (Non è necessario usare la parola "ingresso" per risolvere questo caso) Cosa faccio adesso? > VAI (Dove vuoi che vada?) > NORD Ti trovi nel viale. viale Il viale viale, con un selciato fatto di ciottoli ciottoli, dall'ingresso dall ingresso posto all'estremità sud fa una curva che conduce in un garage a due posti sul lato est. A nord c'è il porticato e l'ingresso della casa. Cosa faccio adesso? Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 E’ un gioco ipertestuale Il computer non è in grado (neppure oggi lo sarebbe) di “risolvere” qualsiasi richiesta del giocatore Di fatto ogni situazione presentata corrisponde a un numero finito di azioni possibili p Le situazioni si comportano come lessìe, che rimandano ad altre lessìe attraverso le scelte del giocatore (es: “Vai avanti”) 33 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 La struttura di Witness (parte dell’esempio) 34 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 I libri game Il successo degli adventure game generò un nuovo genere letterario: il libro game Oggi è in disuso, ma per tutti i decenni ‘80 e ‘90 fu un tipo p di libro di g grande successo,, specialmente p presso gli adolescenti La struttura di un libro game è esattamente quella di un adventure game. y La differenza è che il giocatore controlla da solo il proprio stato e il proprio percorso 35 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Un esempio tratto da un libro game 66 y Cerchi di studiare la placca che blocca il meccanismo della serratura. Se riesci a spostarla sarai in grado di aprire la porta. y Se hai una spada vai al 252 y Se non ce l'hai l hai sei costretto a desistere desistere. Solo la statua ti offre un'ultima possibilità. Vai al 168. NB: y Secondo la definizione che abbiamo dato sono “veri” ipertesti y La struttura reticolare è esplicita e portante 36 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Sherlock Holmes - Consulting Detective 37 “I p partecipanti p aq questo g gioco devono confrontarsi col p più grande detective del mondo, vestiti i panni degli "Irregolari di Backer Street", la banda di ragazzi londinesi che assisteva Sherlock Holmes nelle sue inchieste. Dal volumetto "Casi" si apprendono i dati iniziali dei 10 misfatti compiuti la cui soluzione dovrà essere trovata girando per le compiuti, strade della capitale inglese, consultando i numeri dei giornali a disposizione, deducendo dalle dichiarazioni raccolte i collegamenti fra i vari personaggi incontrati. incontrati Vince chi alla fine di un certo numero di mosse sa meglio e più compiutamente i t t rispondere i d alle ll d domande d d dell gran maestro t d dell crimine." Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Giochi ipertestuali e tassonomie (1) L L’aspetto aspetto tassonomico è “sotterraneo” sotterraneo Facendo i conti con un libro g game reale ((“Il castello della morte” )risulta che il giocatore ha circa una probabilità su 3.000 di scegliere il percorso giusto per caso y Vincere è impossibile, e il gioco è molto noioso La “tassonomia” riguarda in questo caso le “indicazioni” che è possibile ricavare dalla semantica d l gioco del i ((quanto t è rischiosa i hi una certa t scelta?) lt ?) y Riduce di fatto le scelte, e rende il gioco interessante 38 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Giochi ipertestuali e tassonomie (2) In “Consulting Consulting detective detective” ll’aspetto aspetto tassonomico non è chiaro Le scelte dei giocatori (su chi interrogare prima e dopo) p ) non vengono g indirizzate y A parte il caso ovvio dei personaggi citati …Sarebbe bello farne una nuova versione 39 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Rogue Nello stesso periodo in cui si diffuse Adventure comparve un altro gioco su computer: Rogue Non era un gioco ipertestuale L’ambientazione era quella di una caverna popolata di mostri Il giocatore doveva muoversi “fisicamente” fisicamente nella caverna, conquistando tesori e sconfiggendo i mostri 40 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Dungeons and Dragons Le idee di Adventure e di Rogue confluirono in un gioco estremamente innovativo: Dungeons and Dragons (anni ‘80) y Si giocava in gruppo y Uno dei giocatori faceva da Master, e conosceva le caratteristiche dei luoghi esplorati dagli altri giocatori (tesori, mostri ) mostri...) y Era quindi in grado di risolvere qualsiasi richiesta venisse fatta dal gruppo E’ stato l’antesignano dei giochi di ruolo Trattandosi di un giochi aperti, non hanno una struttura ipertestuale 41 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Ipertesti con finalità conoscitive Il grande successo dell’ipertesto dell ipertesto è legato al Web y Che possiamo considerare come una sorta di “biblioteca di babele” E’ essenziale la possibilità di reperire in fretta le informazioni che ci servono nel mare infinito di tutte le informazioni disponibili (ne parleremo più avanti) A parte il Web, di cui parleremo a lungo, ci sono alcune l categorie t i di iipertesti t ti con fifinalità lità strettamente t tt t conoscitive di cui vale la pena di parlare 42 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Aiuti in linea Soprattutto nelle fasi pionieristiche dell’informatica di massa era essenziale i l fornire agli utenti una guida all’uso dei g prodotti Lo strumento software permetteva di risolvere il problema attraverso l’uso di ipertesti gestiti dai programmi stessi 43 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 La struttura degli aiuti in linea Nel corso degli anni è diventata standard una struttura che prevede tre diverse modalità di interazione da p parte dell’utente: y Un Sommario y Un Indice y La L ricerca i lib libera 44 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Sommario E E’ un indice dei contenuti (“Table of Contents”)) Gli argomenti g sono raggruppati in una precisa tassonomia La struttura è ad albero 45 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Indice E E’ una raccolta di parole chiave (equivale a un indice analitico)) Ogni g p parola chiave p può poi “esplodersi” in sotto-argomenti 46 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Ricerca libera Permette la ricerca testuale Equivale a un motore di ricerca sul Web E E’ basata sulla tecnologia dell’Information Retrieval 47 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Information retrieval Tecnica utilizzata p per effettuare ricerche su g grandi basi documentali Il programma legge i documenti e crea un indice di parole L’utente digita g una p parola, e vede apparire pp l’elenco dei documenti (o delle pagine) che la contengono Può essere molto sofisticata: y Ricerca di più parole y Uso dei connettivi “AND”, “OR”, “NOT” y Coniugazioni e declinazioni y Sinonimi y ... 48 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Ci possono essere altre funzionalità... 49 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 ...oppure... 50 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Ipertesti didattici Hanno a oa avuto uou una a larga a ga diffusione nel passato recente come enciclopedie p o ipertesti p ipertestuali didattici su CD Sono disponibili sul Web numerosissimi siti didattici E’ considerata utile dal punto di vista didattico anche la costruzione di i t ti d ipertesti da parte t d deii ragazzii y Non necessariamente “realizzati” in qualche forma 51 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Approcci didattici: top-down e bottom-up Approccio top-down: top down: parto da uno schema generale e lo esemplifico y Tipico dell’insegnamento scientifico (es. matematica, bourbakismo ) “bourbakismo”) y E’ esaustivo, enciclopedico, non lascia spazio alla fantasia del discente, non pretende creatività, abitua a logiche d d tti deduttive Approccio bottom-up: parto da casi concreti e ne deduco le regole generali y Più comune nelle materie umanistiche y Non sempre riesce ad essere esaustivo, ma premia la creatività e abitua a creare associazioni 52 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Top-down o bottom-up? Entrambe le logiche hanno vantaggi e svantaggi Entrambe sarebbero implementabili p in forma ipertestuale y Posso percorrere un albero partendo dalla radice, oppure risalirlo dalle foglie y NB: nel secondo caso l’approccio non è necessariamente esaustivo Tuttavia y Mentre l’approccio l approccio top top-down down è stato ampiamente declinato y Quello bottom-up è quasi assente 53 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12 Ipertesto didattico bottom-up Un esempio concreto: y “Il mistero del corvo d’argento” di Jacques Le Goff, notissimo studioso di storia medievale, è un libro gioco didattico ambientato in un villaggio francese (Provins) nel 1252 U Un esempio i possibile ibil y La storia a rovescio: partiamo dai fatti di oggi e ricostruiamone le cause 54 Piero Schiavo Campo – Teoria e Tecniche dei Nuovi Media – Università degli studi di Milano Bicocca - AA 2011/12