qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE 19812013 uiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasd fghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzx cvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxc vbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxc vbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmq wertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyui opasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfg hjklzxcvbnmrtyuiopasdfghjklzxcvbn mqwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwert yuiopasdfghjklzxcvbnmqwertyuiopas dfghjklzxcvbnmqwertyuiopasdfghjklz 1 xcvbnmqwertyuiopasdfghjklzxcvbnm qwertyuiopasdfghjklzxcvbnmqwerty IL GRUPPO ABELE ATTRAVERSO IL NOTIZIARIO DELL’ANSA 1993 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE STUPEFACENTI: DEPENALIZZATO CONSUMO; COMMENTI (ANSA) - ROMA, 12 GEN - Sulla decisione del consiglio dei ministri di modificare la ''Jervolino-Vassalli'', depenalizzando il consumo di droga, si registrano numerosi interventi. ''Interrogativi e preoccupazione'' sono espressi dal responsabile del Gruppo Abele, Luigi Ciotti. ''La 'dose media giornaliera' oltre la quale scatta il reato di spaccio - nota Ciotti - viene triplicata, ma mantenuta come criterio e questo lascia irrisolto il problema della necessita' di valutazione, caso per caso e nello specifico, se la tedenzione sia effettivamente a scopo di consumo dispaccio''. ''Per gli attuali 17.000 tossicodipendenti detenuti in virtu' della 162 - si chiede ancora Ciotti - e' prevista la scarcerazione automatica o no? E che trattamento verra' riservato alle droghe leggere?''. Il Gruppo Abele esprime anche dubbi ''sull' applicabilita' e sul senso stesso delle sanzioni amministrative'', in quanto le modifiche ''fanno trasparire un' ambiguita' di fondo del governo ed una non conoscenza della realta' giovanile, dei problemi e dei connotati reai del mondo del disagio''. Per Ciotti infine queste modifiche sembrano piu' che altro tese a ''rafforzare l' operativita' e la compattezza del governo''. (SEGUE). (ANSA) - ROMA, 12 GEN - ''Viva soddisfazione'' per la modifica della legge Jervolino- Vassalli e' stata espressa dalla sociologa Mariella Orsi membro della commissione di esperti del comitato nazionale antidroga del ministero degli Affari sociali. Secondo Mariella Orsi ''va apprezzato il cambiamento di atteggiamento in linea con quanto proposto da vasta parte degli operatori dei servizi pubblici per le tossicodipendenze, che anche sulla base delle valutazioni fatte dai nuclei operativi delle prefetture, da sempre hanno denunciano il rischio di carcerazioni pericolose e inutili nei soggetti non assuefatti all'uso di droga ''. '' La legge cosi' modificata- prosegue Mariella Orsi- potra' funzionare meglio per quello che riguarda la prevenzione e la disincentivazione''. Di ''riduzione del dann degli effetti della legge sulla droga'' parla il coordinamento radicale antiproibizionista (cora) in merito alle decisione prese oggi dal Consiglio dei ministri.'' Tuttavia-afferma in una nota, il segretario del Cora, Maurizio Turco- le misure varate non intaccano le ragioni del referendum. Il meccanismo della dose media giornaliera deve essere abolito, non solo modificato. Inoltre il referendum chiede l'abrogazione delle norme che non consentono ai medici di operare secondo scienza e coscienza''. ''Come antiproibizionisti ribadiamo, ancora una volta che il nostro obiettivo e' la legalizzazione''. (SEGUE). 2 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE (ANSA) - ROMA, 12 gen - ''Un peggioramento della legge Jervolino Vassalli ,sotto il profilo morale e dal punto di vista della responsabilita' dello Stato'' , cosi' e' considerato da Vincenzo Muccioli il provvedimento di modifica della 162 approvato dal Consiglio dei Ministri. Secondo il responsabile della Comunita' di San Patrignano la possibilita' di aumentare la detenzione della dose media giornaliera fino a tre volte il quantitativo previsto dalle tabelle del ministero della sanita' ''non fa altro che incrementare il piccolo spaccio''.''Non viviamo quindi in uno Stato che offre un servizio e sensibilizza il tossicodipendente ad usarlo ma,- conclude Muccioli- in uno Stato che consente al tossicodipendente di sfaldare la propria vita e sviluppare impunemente pericoli per se' e per gli altri''. (ANSA) . AU 12-GEN-93 20:45 3 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE STUPEFACENTI: DON CIOTTI SI DIMETTE DA COMITATO PER LA DROGA (ANSA) - TORINO, 13 GEN - Don Luigi Ciotti, fondatore ed animatore del Gruppo Abele di Torino, ha deciso di dimettersi dal Comitato nazionale per la droga istituito presso la Presidenza del consiglio dei ministri. ''Non e' una questione personale - dice il sacerdote - e' un problema politico: le scelte non vengono mai compiute sulla base di un confronto serio tra gli operatori e gli amministratori del pubblico e privato, ma sempre e soltanto in base ad opportunita' politiche. Per quel che mi riguarda siamo stanchi di essere presi in giro''. Don Ciotti ricorda che il Gruppo Abele e' stato tra i primi a ritenere ''ingiusta e controproducente la sanzione penale per i tossicodipendenti'' e a battersi per il referendum abrogativo. ''Pertanto la sua abolizione - prosegue - non puo' che trovarci d' accordo. Abbiamo tuttavia piu' d' un dubbio sull' applicabilita' e sul senso stesso delle sanzioni amministrative. Le modifiche fanno trasparire un' ambiguita' di fondo del Governo, sulla droga come sull' Aids, e una non conoscenza della realta' giovanile, dei problemi e dei connotati reali del mondo del disagio''. ''Non bisogna illudersi - ammonisce don Ciotti i servizi pubblici e privati sono insufficienti per far fronte al problema. Con questa legge uscira' soltanto un migliaio di persone dalle carceri - conclude - e per gli altri piccoli reati connessi all' uso di stupefacenti? Occorre trovare proposte alternative alla carcerazione''. (ANSA). XAT 13-GEN-93 16:34 4 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE TOSSICODIPENDENZA: MINISTERO AFFARI SOCIALI SU DIMISSIONI CIOTTI (ANSA) - ROMA, 14 GEN - Con le sue dimissioni Don Ciotti ''sembra aver, finalmente, ricordato di essere membro del comitato nazionale per la lotta alla droga, alle riunioni del quale , in due anni, non ha mai partecipato''. Cosi' il capo dipartimento del ministero per gli Affari sociali, Guido Bertolaso, commenta la notizia ''appresa dalla stampa'' delle dimissioni di don Luigi Ciotti. ''Fin dalla costituzione nel giugno del '90 del Comitato nazionale per la lotta alla drogaricorda Bertolaso- don Ciotti fu chiamato a farne parte in virtu' della sua indiscussa competenza sull'argomento''.'' Da allora- prosegue- il comitato si e' periodicamente riunito per esaminare tutte le questioni relative ai problemi connessi con l' attuazione della legge della prevenzione e del recupero dalla tossicodipendenza. Sebbene sempre regolarmente convocato Don Ciotti non ha partecipato alle riunioni e neanche al lavoro dei tre gruppi istituiti per approfondire gli aspetti relativi alla prevenzione e al recupero, dalla cui attivita' sono scaturiti alcuni articoli del decreto di modifica della legge''. Bertolaso inoltre sottolinea come il decreto preveda ,tra l'altro ,la creazione dei centri di prima accoglienza e delle ''unita' di strada'' finalizzate alla riduzione del rischio ''di cui Don Ciotti e' fautore''. Proprio per dare avvio concreto alle modifiche apportate alla legge il ministro Bompiani ha convocato il comitato nazionale per il 21 gennaio. (ANSA) . AU 14-GEN-93 15:42 5 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: CONFERENZE A CORLEONE (ANSA) - PALERMO, 6 FEB - Un ciclo di cinque conferenze sul tema della mafia si terra' a Corleone, il paese del quale e' originario Toto' Riina. Le conferenze, organizzate dall' Istituto di ricerca e sviluppo dell' area del corleonese (IRSAC) cominceranno il 21 febbraio prossimo e si concluderanno il 15 maggio, festa della Regione. L' on. Leoluca Orlando, leader della Rete, ha sottolineato come a Corleone, dopo l' arresto di Riina, ''si avverta la voglia di una cultura di legalita'. La faccia onesta di questo paese - ha aggiunto - e' stata coperta per anni da quella di Riina, ma il mondo deve accorgersi che i corleonesi sono le prime vittime della mafia e non soltanto la denominazione della piu' potente 'famiglia' di Cosa Nostra''. Nel ciclo delle conferenze, che hanno come tema ''Da Portella della Ginestra a via D' Amelio'', ''Politica e Informazione'', ''Mafia e Stato'', ''Volontariato'' e ''Etica e Politica'', interverranno parlamentari, operatori sociali, sacerdoti e giornalisti. Fra i relatori e' prevista la presenza dell' on. Luciano Violante, di don Luigi Ciotti e dello stesso Orlando, il quale ha ricordato gli antichi rapporti che ''hanno legato il governatore militare della Sicilia Charles Poletti, subito dopo lo sbarco degli alleati, con elementi mafiosi di Corleone. Ma in questo stesso paese - ha concluso - sono nati sindacalisti come Bernardino Verro e Placido Rizzotto, che hanno combattuto la mafia fino a restarne vittime''. (ANSA). MP/TL 6-FEB-93 13:00 6 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE VATICANO: CARD. DDI SU ABITO TALARE (ANSA) - ROMA, 20 FEB - ''L' abito non fa il monaco'', ma ''portare l' abito aiuta anche ad avere una vita virtuosa''. Lo ha affermato il card. Silvio Oddi, in una replica a don Luigi Ciotti, il quale aveva affermato che per i preti cio' che conta non e' l' abito talare ma la condotta di vita. ''Se lui mi dicesse - ha detto il porporato al Gr2 - che chi porta l' abito ha una vita scandalosa, subito direi che e' meglio l' abito che la vita scandalosa; ma io sono convinto che portare l' abito aiuta anche ad avere una vita virtuosa''. ''L' abito non fa il monaco - ha proseguito il card. Oddi - ma l' abito distingue il monaco, fa vedere che e' un monaco, dal quale tu ti devi aspettare anche e specialmente una condotta esemplare''. ''Qualche giorno fa - ha poi raccontato Oddi - scendendo qui da casa mia, andavo verso la Congregazione, in distanza ho visto tre sacerdoti vestiti in una forma splendida, veramente, con cappello antico, con la cintura, con la veste fino ai piedi; ho detto: 'mio Dio che spettacolo, devo felicitarmi con loro'; mi presento - ha proseguito il cardinale nel racconto - e mi dicono: 'reverendo, ma noi siamo tre attori cinematografici, stiamo aspettando qui che venga il direttore perche' dobbiamo fare una scena''. (ANSA) IA 20-FEB-93 17:38 7 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE TANGENTI: PROVVEDIMENTI GOVERNO; GRUPPO ABELE (ANSA) - TORINO, 7 MAR - ''Il pacchetto di decreti e disegni legge su 'Tangentopoli' rappresenta oggettivamente l' autoassoluzione del potere politico ed e' l' ulteriore dimostrazione di quanto le opinioni e le domande della gente vengano tenute in nessun conto''. Lo sostiene, in una nota diffusa oggi, Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, l' associazione torinese che si batte contro l' emarginazione. ''Evidentemente - aggiunge Ciotti - le proteste di magistrati, parti politiche e sociali e l' indignazione dei comuni cittadini non bastano a un Governo che, oltre ad autoassolversi, si autolegittima. Di questi provvedimenti colpisce l' elemento di provocazione nei confronti dei cittadini, specie di quelli che sono da sempre chiamati ed obbligati a sacrifici in nome del 'bene comune'''. ''Quando in gioco c'e' il destino di qualche potente o la conservazione di privilegi di 'casta' - conclude il fondatore del Gruppo Abele - vengono approntate leggi un batter d' occhio. Ci piacerebbe che questa rapida efficienza venisse trovata quando in questione ci sono i bisogni drammatici dei piu' deboli, dei poveri, di chi non ha potere''. (ANSA). BOT 7-MAR-93 16:33 8 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE REFERENDUM: DROGA; COMITATO PER IL SI' (ANSA) - ROMA, 26 MAR - Abolizione delle sanzioni penali e del concetto di''dose media giornaliera'' e restituzione ai medici dell'autonomia terapeutica. Per questo si batte il comitato per il si' al referendum sulla legge Jervolino Vassalli e non per la legalizzazione della droga. Per chiarire le possibili confusioni che, secondo il comitato di cui fanno parte rappresentanti di tutti i partiti politici meno il Msi, potrebbero ''far fallire l'unico referendum 'sociale' su un diritto dei cittadini'' oggi a Roma si e' tenuta una conferenza stampa alla quale ha preso parte anche Don Luigi Ciotti fondatore del Gruppo Abele. ''Il circuito carcerario- ha affermato Don Ciotti- non ha mai dato una mano a nessuno a rialzare la testa, per questo e' giusto e urgente togliere i tossicodipendenti dagli istituti di pena. Sono per il si' al referendum perche' ho sempre considerato controproducente e sbagliato l'apparato punitivo della legge''. Marco Taradash, deputato antiproibizionista al Parlamento europeo, ha spiegato il'' dopo si' al referendum''. Senza la dose media giornaliera il consumatore sara' punito per l'illiceita' della droga solo con sanzioni amministrative mentre al giudice sara' restituito il dovere di punire lo spaccio sulla base dei fatti. Il tossicodipendente potra' essere curato dal proprio medico di fiducia che scegliera' la terapia migliore''senza le restrizioni ministeriali sui farmaci sostitutivi alla droga''. (SEGUE). (ANSA) - ROMA, 26 MAR - Secondo Taradash tra gli effetti positivi della vittoria del si' ci sara' anche quello di ''liberare l'amministrazione della giustizia dal peso e dal costo di decine di migliaia di processi. Oggi il possesso di 15 mila lire di hashish o di 150 mila lire di eroina fanno scattare le sanzioni penali e quindi un processo, un processo d'appello e un eventuale ricorso in Cassazione. Un reato da pochi soldi si traduce in un costo di decine di milioni per la societa' ''. Per Danilo Poggiolini( Pri), presidente della federazione nazionale dell'ordine dei Medici ''la Jervolino - Vassalli e' servita ad allontanare i tossicodipendenti da chi puo' aiutarli impedendo un rapporto corretto tra medico e malato, per riaprire un discorso terapeutico valido e'importante dire si' al referendum ''. Stefano Rodota'(Pds) ha messo in luce il pericolo che ''il referendum sulla droga rimanga schiacciato dalla macchina politica tutta proiettata sulla riforma elettorale'' mentre Mauro Paissan (Verdi) si e' polemicamente domandato ''dove sia finita quell'ampia maggioranza che ha approvato la legge''. Infine Tiziana Maiolo(Rifond. comunista) ha illustrato gli slogan della campagna pubblicitaria che il suo partito ha promosso per il refedendum. Tra i piu' significativi :'' Jervolino- Vassalli, una legge che ha dato a tanti giovani una casa, la galera'' e '' Jervolino Vassalli, una legge che ha aumentato il fatturato di un'azienda italiana,la mafia''.(ANSA). AU 26-MAR-93 14:57 9 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE TOSSICODIPENDENZA:DON CIOTTI;'UN'ALTERNATIVA ALLE COMUNITA' ' (ANSA) - ROMA, 26 MAR - Convinto fino in fondo della necessita' di modificare la legge sulla droga ''che si preoccupa di una tossicodipendenza gia' vecchia e superata'', Don Luigi Ciotti, prima, durante e dopo la conferenza stampa del comitato per il si'al referendum (vedi Ansa 244/0A)ha parlato di comunita' terapeutiche, metodi alternativi, Muccioli e San Patrignano. Ciotti che dal '70 ha cominciato il lavoro di accoglienza dei tossicodipendenti si e' detto convinto della'' necessita' di non enfatizzare il ruolo della comunita' '' . ''Il percorso terapeutico in comunita'- ha detto don Ciotti- puo' andar bene per un 20 % di tossicodipendenti ma bisogna pensare all'altro 80 % che naviga nelle citta' con intorno solo terra bruciata, inoltre molti di loro non hanno nessuna intenzione di smettere di drogarsi. Per questi servono interventi alternativi che mirano alla riduzione del danno e prevedono sperimentazioni mirate''. ''A Torino- ha raccontato Luigi Ciotti- abbiamo creato una piccola comunita' per chi non vuole smettere ed e' stata l'occasione di agganciare i tossici di strada''. Don Ciotti ha anche sottolineato il rischio che ''parlando troppo di droga si perdano di vista gli altri e altrettanto gravi segnali del disagio giovanile: l'alcolismo, l'aumento dei suicidi e della delinquenza minorile e le migliaia di giovani che si rivolgono ai servizi psichiatrici''. Su Muccioli, Don Ciotti ha detto''non sono le maniere forti ad aiutare le persone deboli''(SEGUE). (ANSA) - ROMA, 26 MAR - ''Non ho mai condiviso le grandi strutture di recupero - ha affermato Luigi Ciotti riferendosi a San Patrignano- totalitarie e costrittive, dove il percorso terapeutico si sviluppa per lunghi anni''. Secondo Ciotti la storia di San Patrignano ''ha creato inquietudine nella gente meentre non si deve generalizzare e tantomeno aprire una caccia alle streghe. Quello che e' successo deve, invece, diventare l'occasione per una seria riflessione sulle modalita' di recupero: molti dicono che la repressione aiuta, io dico di no''. (ANSA). AU 26-MAR-93 15:29 10 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE TOSSICODIPENDENZA: DON CIOTTI PRESENTA''NARCOMAFIE'' (ANSA) - ROMA, 30 MAR - Per non aiutare solo i tossicodipendenti ad uscire dalla droga ma anche gli altri a ''capire'', il gruppo Abele ha scelto l'informazione. Il suo mensile ''Narcomafie'' , strumento di '' denuncia, riflessione, conoscenza , approfondimento e documentazione'' come l'ha definito nel corso della presentazione oggi a Roma, Don Luigi Ciotti, e' al secondo numero.''Lavorare contro la droga non e' solo fare accoglienza- ha affermato Don Ciotti- ma anche permettere a tutti di capire il fenomeno e le sue coperture economiche''. Questo quanto si propone ''Narcomafie'',circa 50 pagine, 2.500 lire, 20 mila copie vendute del primo numero, che si avvale della collaborazione di oltre 400 associazioni tra cui l''Osservatorio sulla camorra''di Napoli, il centro di documentazione ''Giuseppe Impastato'' di Palermo e l'osservatorio geopolitico delle droghe di Parigi. ''Non a casoha sottolineato Don Ciotti- il giornale e' nato a ridosso dell'intensificarsi della violenza della grande criminalita' e nel momento in cui la magistratura italiana lavora ad inchieste che fanno trasparire un sistema di illegalita' diffusa nella gestione della cosa pubblica, una ramificazione criminale insediata in nodi vitali dell'attivita' economica e politica del paese''. Secondo Don Ciotti, infine,''il dovere di ognuno e' quello di scavare in profondita' per scoprire quali poteri economici favoriscono l'offerta di droga''. (ANSA). AU 30-MAR-93 14:21 11 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE REFERENDUM: STUPEFACENTI; DON CIOTTI (ANSA) - BARI, 2 APR - Il ''si''' al referendum per l' abrogazione della legge Jervolino Vassalli ''e' il seguito coerente della opposizione ad una legge ingiusta e diseducativa, il cui fallimento e' oggi sotto gli occhi di tutti, e, insieme, il punto di partenza per nuove aggregazioni intorno a un progetto rinnovatore''. Lo ha affermato il presidente del ''Gruppo Abele'', don Luigi Ciotti, intervenuto stamani a Bari alla manifestazione di chiusura della ''Settimana nazionale del volontariato'' svoltasi nell' ambito di Expolevante. ''Da anni impegnati nel mondo del disagio e della tossicodipendenza - ha spiegato Ciotti - riteniamo indispensabile e urgente una radicale modifica nella legislazione e nelle politiche sociali, sanitarie, giudiziarie e penitenziarie connesse con la droga''. Ciotti ha aggiunto che il ''si''' al referendum risulta fondamentale per praticare una nuova politica di interventi fondata sulla ''depenalizzazione dell' uso personale di stupefacenti; sul potenziamento, qualitativo e quantitativo, dei servizi pubblici e privati operanti nel settore; sulla predispozione da parte dei servizi territoriali, anche in via sperimentale, di interventi organici finalizzati alla riduzione delle morti per overdose e alla tutela contro il contagio da Aids; sul rilancio delle politiche sociali e giovanili, sola effettiva prevenzione del disagio e della tossicodipendenza''. (ANSA). DES 2-APR-93 13:31 12 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE REFERENDUM: STUPEFACENTI;IL 'SI' DI COMUNITA', LILA E MD (ANSA) - MILANO, 5 APR - Un scelta per il ''si'' al referendum per l'abrogazione di alcune parti dell' attuale legislazione sugli stupefacenti e' stata annunciata oggi a Milano dal Coordinamento nazionale delle comunita' di accoglienza, dalla Lega italiana per la lotta contro l' Aids (Lila) e da Magistratura democratica. Le comunita' di accoglienza che aderiscono al ''Coordinamento nazionale'' (75 gruppi per le tossicodipendenze e 19 per l' aiuto a malati di Aids) chiedono un ''si'' al referendum per sostenere una proposta di legge in fase di preparazione, che si incentra sulla depenalizzazione del consumo di sostanze stupefacenti, sulla distinzione tra tossicodipendente e spacciatore e sulla centralita' del servizio di accoglienza pubblico. Secondo Don Luigi Ciotti (Gruppo Abele), la legge attuale non avrebbe aumentato il numero di ''contatti tra utenza e comunita''' e i due terzi di questi sarebbero riconducibili a consumatori di droghe leggere segnalati dalle prefetture. Il presidente della Lila, Vittorio Agnoletto, ha definito il carcere ''strumento di diffusione del virus Hiv'' e ha affermato che i detenuti sieropositivi sono almeno 7.000. Il giudice Franco Maisto, di Magistratura democratica, ha negato che il ''si'' al referendum sia ''un salto nel vuoto'' e ha affermato che oggi si assiste a un ''ingolfamento'' di processi per minimi superamenti della dose media giornaliera. (ANSA). (ANSA) - TORINO, 5 APR - Don Ciotti ha in seguito precisato che ''l' incremento del rapporto fra utenza e strutture pubbliche e' pari a quello registrato negli anni precedenti alla nuova legge''. ''Un dato percio' negativo - ha aggiunto - anche perche' si tratta soprattutto di giovani inviati ai servizi pubblici attraverso le prefetture e i due terzi di queste segnalazioni riguardano consumatori di droghe leggere. Questo dimostra - ha concluso don Ciotti - che la legge 162 non e' riuscita ad agganciare gran parte delle persone che hanno il problema-droga''. (ANSA). GAN 5-APR-93 18:38 13 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE RELIGIONE: LA GARDINI E DI LIEGRO AL MEETING GIOVANILE DI POMPEI (ANSA) - ROMA, 16 APR - Elisabetta Gardini, mons. Luigi Di Liegro e don Luigi Ciotti trascorreranno il primo maggio a Pompei, per raccogliere aiuti per una scuola albanese. La Gardini, mons. Di Liegro e don Ciotti prenderanno infatti parte al meeting di giovani che e' stato organizzato dal Santuario di Pompei per il 1 maggio. Tema dell' incontro la solidarieta' verso i minori emarginati, sia italiani che stranieri. Nella prima parte della giornata i temi dell' incontro saranno sviluppati da don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele di Torino, e da mons. Luigi Di Liegro, direttore della Caritas diocesana di Roma. Nella pomeriggio don Giosy Cento terra' un concerto mentre la coordinatrice dell' incontro sara' Elisabetta Gardini. Sono oggi cinquecento gli ospiti degli istituti collegati con il Santuario fondato dal beato Bartolo Longo, sostenuti dalle offerte che arrivano da tutto il mondo. Quest'anno le offerte raccolte tra i partecipanti al meeting saranno devolute a una scuola media superiore di Tirana, in Albania. (ANSA). BER 16-APR-93 18:00 14 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE REFERENDUM: STUPEFACENTI; PROCURATORE CASELLI (ANSA) - ROMA, 19 APR - In una intervista rilasciata a Radio Radicale e della quale l' emittente ha diffuso il testo, il procuratore Capo di Palermo, Giancarlo Caselli - firmatario insiema ad altri magistrati di un appello per il ''si''' al quesito sulla droga - ha dichiarato: ''Mi occupo di questi problemi non come magistrato, ma anche come collaboratore del Gruppo 'Abele', non posso che condividere la posizione di Don Luigi Ciotti. E' questo esito del referendum, un risultato, una vittoria del buon senso'' . ''La legge Iervolino-Vassalli - ha aggiunto - dovrebbe essere vista in tutte le sue componenti, non solo in questo segmento oggetto del referendum. Quanto a questo segmento, la mia posizione si spiega con il fatto che venivano inflitte sofferenze a soggetti particolarmente deboli, nel senso che queste sofferenze, avessero come contrappeso, una qualche utilita' 'effettiva', nella lotta alla droga. Adesso ci si puo' concentrare di piu', sforzi, uomini, risorse sulla lotta a quei livelli che maggiormente iteressano per contenere e reprimere il mercato''. Alla domanda sulla DC che, pur raccogliendo gran parte del mondo cattolico vicino alle esperienze del volontariato, si e' pronunciata per 'no', Caselli ha risposto: ''Direi che lo sviluppo di premesse che si erano poste da tempo... il cartello 'Educare non punire', aveva componenti cattoliche di primissimo piano: dalle ACLI, all' AGESCI e via di seguito''. (ANSA) COM-RED 19-APR-93 21:40 15 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE REFERENDUM: STUPEFACENTI; REAZIONI ALLA VITTORIA DEL SI' (ANSA) - ROMA, 19 APR - '' Il suicidio dei giovani e' stato legalizzato. La polizia ringrazia per la collaborazione''. Questo l'amaro commento del sindacato autonomo di polizia(Sap) alla vittoria del si' al referendum sulla droga. ''La maggioranz degli italiani- afferma il Sap- ha voluto togliere la sanzione penale per il possesso di droga, dunque da domani tutta la folta schiera di tossicodipendenti e spacciatori che affollano le strade e i parchi frequentati anche dai nostri figli non sara' piu' un affare di polizia''. Preoccupazione per il dopo si' e' venuta anche dal segretario generale del sindacato dei medici di famiglia(Fimmg) Mario Boni. L'abrogazione dell'obbligo di segnalare ai servizi pubblici il paziente consumatore riportera' il tossicodipendente a rivolgersi al medico di famiglia. '' I circa 58 mila medici di medicina generale- ha affermato Boninecessiteranno di un supporto adeguato per la cura dei tossicodipendenti. Il rapporto tra medico di famiglia e servizio pubblico dovra' essere piu' stretto e il medico' dovra' poter usufruire di consulenze specialistiche per poter operare''. Secondo Boni ''questo e' solo l'inizio di un percorso ancora da definire, in ogni caso non si puo' pensare di risolvere il problema droga delegandolo ai medici di famiglia''. Positivo, invece, il commento della Lagambiente che giudica la depenalizzazione'' una conquista elementare di civilta', il primo passo contro i mercanti di droga''. (SEGUE). (ANSA)- ROMA, 19 APR - Caduta la punibilita' il tossicodipendente diventa un semplice malato e per questo, secondo il responsabile del osservatorio epidemiologico sulla droga della regione Lazio, Carlo Perucci :'' La palla passa ora al Parlamento che dovra' riformulare la legge JervolinoVassalli prevedendo strategie di riduzione del danno e sistemi di valutazione per gli interventi terapeutici''. Favorevoli, anche se per motivazioni diverse, i commenti alla vittoria del si' espressi di due dei capi storici delle comunita' terapeutiche. '' E' un risultato importante- ha affermato don Luigi Ciotti- e' il segno che la gente chiede che la questione droga venga affrontata molto piu' sul piano educativo e preventivo che non su quello giudiziario e penitenziario. Il referendum non puo' comunque essere la bacchetta magica che risolve il problema, e' necessario aggredire il disagio giovanile con politiche occupazionali e di giustizia sociale. Bisogna dunque andare oltre''. Per don Pierino Gelmini, fondatore dell'Incontro la vittoria del si' e' importante perche' ha abrogato ''l'illogico concetto della dose media giornaliera stabilita per legge. Deve essere il medico a decidere e adeguare la cura alla persona''. Secondo Gelmini '' La responsabilita' del dopo si' passa al Parlamento che dovra' 16 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE provvedere con una legge ordinaria. Dunque niente piu' decreti tampone che lasciano spazio a compromessi politici''.(SEGUE). (ANSA) - ROMA, 19 APR - A San Patrignano ha vinto il no. I risultati dei voti nel seggio installato all'interno della comunita', resi noti da Vincenzo Muccioli, sono 1090 no e 333 si'. Per Muccioli comunque ''il basso divario a livello nazionale fra il si' e il no dimostra che buona parte degli italiani ha affrontato responsabilmente il problema delle todssicodipendenze''. Dopo aver elencato i risultati positivi dovuti alla legge 162 (diminuzione dei morti e del piccolo spaccio ed innalzamento dell'eta' media di iniziazione) Muccioli afferma che''se le cose dovessero peggiorare, come noi temiamo, sapremo individuare i responsabili di questa devastazione morale''. Secondo don Vinicio Albanesi, presidente del coordinamento nazionale comunita' di accoglienza( Cnca) ''cio' che conta e' l'aver stabilito che il carcere non e' la risposta da dare al tossicodipendente il quale deve essere invece accolto, aiutato a comprendere le cause del suo disagio ed a rimuoverle''. C'e' comunque da ricordare, come ha ribadito piu' volte il direttore degli istituti di pena Nicolo' Amato, che i tossicodipendenti senza altri reati reclusi in carcere sono pochissimi. Secondo il responsabile per le tossicodipendenze del Pds e deputato della commissione affari sociali, Rocco Caccavari. ''la vittoria di stretta misura del si' dimostra che dopo 15 anni di dibattito per il circa 45 % della popolazione italiana la droga e' ancora qualcosa di orrifico''. (ANSA). (ANSA) - ROMA, 19 APR - Per la Lega italiana per la lotta contro l'Aids( Lila) la vittoria del si' al referendum sulla droga'' segna l'inizio di un percorso che deve modificare complessivamente la politica sugli stupefacenti in italia''. Per il presidente della Lila, Vittorio Agnoletto da oggi quattro sono gli obiettivi immediati da raggiungere,'' primo ottenere subito l'uscita dal carcere dei detenuti tossicodipendenti rinchiusi per uso personale di sostanze stupefacenti''. Attivare i programmi di riduzione del rischio per limitare la diffusione dell'infezione da hiv , prevedere programmi anche di contenimento attraverso l'utilizzo di farmaci sostitutivi quali il metadone ed infine ''giungere alla conferenza nazionale sulla droga prevista per il 24 giugno a Palermo con una proposta di legge sulla definitiva separazione tra droghe leggere e droghe pesanti , prevedendo per le sostanze leggere la legalizzazione''. ''Una vittoria limpida quella del si' ''secondo l'onorevole Tiziana Maiolo(Riforndazione comunista) che sostiene come ''nessun consumatore dovra' piu' essere mandato in galera''. ''Occorre incalzare la magistratura perche' esamini al piu' presto la posizione di coloro i quali sono stati incarcerati e condannati perche' possano tornare in liberta' e possano avere la possibilita' di curarsi''. (ANSA). AU 19-APR-93 20:27 17 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE GIORNALISTI: PROPOSTI 'STATI GENERALI' CON VOLONTARIATO (ANSA) - TORINO, 24 APR - ''Stati generali'', almeno una volta all' anno, tra giornalisti e mondo del volontariato, per conoscersi e studiare insieme problemi, diritti e doveri dell' informazione. E' la proposta lanciata oggi al seminario ''Cronaca grigia'' che si sta svolgendo presso l' Unione industriale di Torino per iniziativa dell' Aspe, l' agenzia di stampa del Gruppo Abele, e del ''Gruppo di Fiesole''. ''I giornalisti debbono al piu' presto approvare la ''carta dei doveri'' - hanno detto Giuseppe Giulietti e Santo Della Volpe del ''Gruppo di Fiesole'' - per evitare che i buoni propositi verso i ''soggetti deboli'' rimangano confinati alla sola sensibilita' personale e culturale e dei singoli''. ''La Rai, che e' servizio pubblico, non deve sottrarsi a questo impegno - ha aggiunto Giulietti - per questo occorre un protocollo aggiuntivo che contempli l' applicazione alla rettifica''. L' incontro torinese, cui partecipano circa 150 rappresentanti delle associazioni e dei movimenti di volontariato, e' patrocinato dall' Ordine dei giornalisti e dall' Associazione stampa subalpina. ''Il disagio sociale non deve subire la curiosita' morbosa dei media solo quando esplode un caso particolare - ha osservarto Mirta Da Pra, direttrice di ''Aspe'' - serve un reale accesso all' informazione, perche' le notizie siano complete e non episodiche''. (SEGUE). (ANSA) - TORINO, 24 APR - Tuttavia, com' e' emerso da una recente analisi del Gruppo Abele, il cosiddetto ''associazionismo di base'' non e' abituato a 'comunicare'', a rapportarsi con i ''media''. ''E' il motivo per cui e' importante avere momenti formativi insieme ai giornalisti'', ha ancora aggiunto Mirta Da Pra. Su questi temi ''Aspe'', per festeggiare i dieci anni di vita, ha organizzato ieri sera un dibattito sulla ''cronaca grigia'' a cui hanno partecipato don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, Ezio Mauro, direttore de ''La Stampa'', Gianni Faustini, presidente dell' Ordine dei Giornalisti, e Beppe Lumia, presidente del Movimento volontariato italiano. Questa sera, al termine dell' incontro, giornalisti e rappresentanti delle associazioni voteranno un documento conclusivo in cui sara' annunciata la prima convocazione degli ''stati generali''. (ANSA). XAT 24-APR-93 16:04 18 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE TOSSICODIPENDENZA: CORSI FORMAZIONE PER FORZE POLIZIA (ANSA) - ROMA, 29 APR - Anche le forze di polizia possono diventare ''operatori di strada'' ed aiutare il tossicodipendente a ''uscire dalla droga''. Da settembre corsi di formazione professionale prepareranno carabinieri, polizia e guardia di finanza all'impatto con i tossicodipendenti di strada con il duplice scopo di conoscere come e dove indirizzarli per un aiuto specialistico e poter divenire un punto di riferimento e informazione sul problema droga per la gente comune. E' quanto e' stato annunciato nel corso del convegno su'' Il futuro delle comunita' terapeutiche'' organizzato dalla comunita' Villa Maraini nella sede della Croce Rossa Italiana. I corsi di formazione organizzati in collaborazione con la scuola di Polizia e la consulenza dello psichiatra Luigi Cancrini, esperto nel settore della tossicodipendenza, ''sono un primo passo- ha affermato Piero Innocenti, della direzione centrale antidroga del ministero dell'interno- verso una maggiore integrazione tra forze dell'ordine, servizi pubblici e comunita' terapeutiche nella lotta alla droga''. Il problema tossicodipendenza, infatti, e' stato sottolineato nel convegno e' vasto e riguarda la strada, il luogo dove la maggior parte dei tossicodipendenti vive.'' Per questo il nostro punto di riferimento e di lavoroha affermato don Luigi Ciotti- deve rimanere la strada e lo scopo deve essere riuscire ad avvicinare tutti quelli che non si rivolgeranno mai ai servizi pubblici o alle comunita' '.(SEGUE). (ANSA) - ROMA, 29 APR - Per Don Ciotti '' e' arrivato il momento di andare oltre la comunita' terapeutica che ha rappresentato la risposta ad un'emergenza . Il lavoro da fare contro la droga oggi e' creare servizi pubblici flessibili e che vadano verso il tossicodipendente e non rimangano immobili ad aspettarlo. Serve inoltre una politica progettuale a favore dei giovani che non devono piu' essere considerati solo un problema ma una grande risorsa del paese''. Per Ciotti inoltre ''se si vuole uscire dall'emergenza droga si deve agire in favore dell'occupazione, solo cosi' si tengono i giovani lontani dall'emarginazione. L'enorme aumento dei tentativi di suicidio tra i giovani e la criminalita' minorile sono segnali forti ,a volte oscurati dalla troppa importanza che viene data alla droga''. Secondo Luigi Ciotti la ''passivita' , il perbenismo e la chiusura in se stesse di tante famiglie italiane rischiano di diventare un'emergenza piu' grave''. Massimo Barra, responsabile della comunita' Villa Maraini ha evidenziato i pericoli che il caso San patrignano scateni la demonizzazione delle comunita' e il dopo referendum permetta ai medici la prescrizione ad esempio di morfina senza controlli. Per Barra'' e' venuto il tempo che lo Stato conosca veramente il tossicodipendente e non deleghi piu' alle comunita' il come risolvere questo grave problema''. (ANSA). AU 29-APR-93 14:50 19 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PREMI: ''IL GRAAL'' (ANSA) - BERGAMO, 24 MAG - Sono stati assegnati a Lovere (Bergamo) i premi della dodicesima edizione del concorso letterario ''Il Graal''. La giuria era presieduta dal sen. Mino Martinazzoli, segretario della Dc. Il primo premio della sezione ''Dal carcere: stati d'animo'' e' andato ad Alberto De Barbieri, detenuto nel carcere di Massa: ha vinto con una lirica intititolata ''Galera''. Il premio e' stato ritirato dalla moglie. Al secondo posto Aldo Masini, detenuto a Montelupo Fiorentino, e al terzo posto Giovanni Farina, recluso a Porto Azzurro. Un riconoscimento speciale della giuria e' stato assegnato a Vincenzo Andraous, per il suo impegno nel ''Collettivo verde'' del carcere di Voghera e per la sua attivita' letteraria. Nella sezione narrativa il primo premio e' andato al bergamasco Enrico Brambilla, per il racconto ''Villa Ompi-Il noce'', seguito da Stefania Vigarini di Bologna, e da Ennio Amadio di Roma. Nella sezione Poesia ha vinto il primo premio Gabriella Sabatini, di Ancona, con ''Voce di un diverso''. Il secondo posto e' andato a Renato Terpolilli di Vasto, e il terzo a Vittorio Cesana di Como. Alla manifestazione e' intervenuto Don Luigi Ciotti, impegnato da 27 anni con il Gruppo Abele di Torino, al quale l'organizzazione del premio ha consegnato una medaglia del Presidente della Repubblica. (ANSA). COR-PU/TP 24-MAG-93 11:43 20 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE BOMBA FIRENZE: PER CASSON ''NON E' SOLO MAFIA'' (ANSA) - VENEZIA, 1 GIU - ''Non credo che si tratti di sola mafia''. E' questo il parere sulla strage di Firenze del sostituto procuratore veneziano Felice Casson, intervenuto ad un dibattito a Marghera (Venezia), insieme al deputato verde Gianfranco Bettin e a don Luigi Ciotti del gruppo ''Abele'', sul tema ''Mercati di morte: droga, mafia, armi''. ''E' una strategia eversiva che si ripete ormai da tanto tempo nel nostro paese - ha proseguito Casson - soprattutto nei momenti di tensione sociale e di cambiamento, ma non potremo voltare pagina finche' non avremo scoperto i responsabili delle stragi''. Per il magistrato, le indagini vanno indirizzate ''all'interno delle istituzioni e degli apparati dello Stato, in particolare nei servizi segreti''. A questo proposito, Casson ha detto che il monito di Andreotti ''non e' una boutade''.''Quando Andreotti dice certe cose - ha aggiunto - bisogna dargli retta''. Per Casson, ''i servizi non sono deviati, ma fanno il loro dovere, ossia eseguono ordini in quanto sono organi esecutivi''. Casson ha criticato poi l'ex Presidente del Consiglio Amato, ''che si e' tenuto come consigliere per la sicurezza l' ammiraglio Martini, imputato di gravi reati, e il cui Governo ha nominato come responsabile dei rapporti tra Sisde e Dia un iscritto alla P2''. ''Mi preoccupa anche l'ex ministro Martelli - ha aggiunto- che parla di pulizia quando e' tra i maggiori responsabili della decapitazione del pool antimafia di Palermo''. (SEGUE). (ANSA) - VENEZIA, 1 GIU - Casson ha, inoltre, sostenuto che ''hanno fatto di tutto, anche Martelli e Cossiga, per evitare che una persona seria e integra come il procuratore della repubblica di Palmi, Agostino Cordova, diventasse Procuratore nazionale antimafia; evidentemente Cordova, che aveva perquisito sedi Dc, arrestato socialisti e indagato sui rapporti tra n'drangheta e P2, non dava garanzie di affidabilita' a quella classe politica''. Risponendo ad alcune domande sulla strage di Firenze, il sostituto procuratore veneziano ha osservato che ''non sono eversivi solo i fatti di strage e di mafia; anche certa classe politica e' eversiva, come quando centinaia di parlamentari negano l'autorizzazione a procedere nei confronti di Craxi''. Casson ha, infine, parlato del ruolo della magistratura, che - ha detto - ''ha cominciato a fare paura alla classe politica solo quando e' uscita dai santuari dei palazzi di giustizia e ha messo il naso su fatti gravi, come le stragi, la droga e la corruzione. Ma, avendo essa per sua natura una funzione repressiva, mi fa paura chi vede nei giudici la soluzione di ogni problema''. Per Casson, infine, ''il magistrato non deve fare politica in senso partitico, ma puo' farla nel senso di stare vicino ai problemi della gente: e' al di fuori della storia, oggi, che un magistrato non faccia politica in quest' ultima direzione''. (ANSA). SAV 1-GIU-93 12:35 21 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE TOSSICODIPENDENZA: CONFERENZA NAZIONALE DOMANI A PALERMO (ANSA) - ROMA, 23 GIU - Medici, sociologi, magistrati, psicologi, operatori pubblici e privati insieme a ministri e parlamentari per tre giorni, da domani a Palermo, affronteranno i temi legati alla tossicodipendenza. A tre anni dalla nuova legge e a due mesi dal referendum sulla droga, che ha abolito le sanzioni penali per il solo consumo, i problemi aperti sono ancora molti. Tra gli altri, l' attivazione dei servizi pubblici per le tossicodipendenze previsti dalla legge, la realizzazione di un codice deontologico per gli operatori, un' adeguata politica di riduzione del danno. Lo scopo della conferenza come ha affemato piu' volte il ministro per gli Affari sociali, Fernanda Contri e' anche quello di individuare eventuali correzioni alla legislazione antidroga dettate dall'esperienza applicativa. La conferenza di Palermo, sede scelta in ricordo dei giudici Falcone e Borsellino e degli uomini delle loro scorte, sara' aperta domani dal presidente della Repubblica, Scalfaro. Nel corso della prima giornata Giuliano Amato affrontera' i costi sociali della droga mentre Pino Arlacchi i legami con la criminalita'. Il presidente della commissione sanita' del senato, Elena Marinucci coordinera' gli interventi sul volontariato mentre il vicepresidente della commissione per l'aids, Elio Guzzanti quelli sull'epidemiologia delle tossicodipendenze.(SEGUE). (ANSA) - ROMA, 23 GIU - Sara' il ministro della sanita', Garavaglia, ad aprire i lavori della seconda giornata dedicata all'analisi dei servizi pubblici e privati. Presenti al dibattito, tra gli altri, Vincenzo Muccioli e don Luigi Ciotti. Le possibili strategie di prevenzione, cura e contrasto della tossicodipendenza saranno analizzate nella giornata di sabato, aperta dagli interventi dei ministri dell'interno Mancino e di Grazia e Giustizia, Conso. Presenti tra gli altri anche il presidente della commissione antimafia, Violante e il direttore dei servizi centrali antidroga, prefetto Soggiu. (ANSA). AU 23-GIU-93 13:01 22 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE ACLI: PROCURATORE CASELLI A CONFERENZA ASSISI (ANSA) - ASSISI (PERUGIA), 27 giu - ''Dopo anni nei quali il controllo di legalita' nel nostro Paese e' stato continuamente mortificato e durante i quali un sistema politico si e' continuamente autoassolto, alimentando confusione tra responsabilita' politica e responsabilita' penale, finalmente viviamo ora una stagione di grande sintonia tra la gente e la magistratura''. Lo ha detto il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Palermo, Giancarlo Caselli, intervenendo oggi ad Assisi al dibattito con cui si e' conclusa la prima assemblea nazionale degli addetti sociali del patronato Acli, alla quale hanno partecipato oltre mille volontari. Secondo Caselli - riferisce un comunicato delle Acli ''questo recupero di credibilita' dello Stato, attraverso una ritrovata efficienza della magistratura, apre una nuova stagione nella quale la ricerca delle responsabilita' deve combinarsi anche con la tutela dei diritti dei cittadini''. ''Affinche' la gente non attenui il suo impegno a sostegno dell' azione della magistratura - ha proseguito il procuratore del tribunale di Palermo - vanno affrontati e risolti anche i problemi della giustizia quotidiana, civile e penale, quelli che maggiormente incidono sui diritti fondamentali della gente''. Alla tavola rotonda e' intervenuto anche Giovanni Bianchi, presidente nazionale delle Acli, secondo il quale ''un vecchio ordine crolla e ne avanza uno nuovo''. (ANSA). (ANSA) - ASSISI (PERUGIA), 27 giu - ''Siamo testimoni - ha detto Bianchi - di un passaggio d' epoca; il patto sociale che aveva fin qui garantito la convivenza delle classi e delle generazioni va esaurendosi, provocando crepe vistose nel tessuto civile, economico e culturale del Paese. Previdenza, assistenza, sanita' e istruzione - ha proseguito il presidente delle Acli non reggono piu' l' urto di movimenti nuovi e di bisogni diversi. Occorre dunque riscrivere le regole di una nuova cittadinanza - ha concluso Bianchi - tenendo conto che lo Stato sociale si sta sfaldando come il vecchio sistema dei partiti''. ''La domanda di tutela dei diritti sociali - ha aggiunto monsignor Giovanni Nervo, della Fondazione ''Zancan'' - si allarga sempre piu'; non basta, infatti, che il parlamento approvi nuove leggi sugli immigrati, le autonomie locali, il volontariato, gli handicappati o la tossocodipendenza. Per una adeguata tutela dei diritti sociali, infatti, occorre la riorganizzazione dei servizi sociali e la formazione del personale''. Don Luigi Ciotti, del ''Gruppo Abele'', ha invece parlato dei ''diritti di solidarieta', che oggi si devono affermare accanto a quelli civili e sociali''. Secondo don Ciotti ''la scelta della solidarieta' e' particolarmente impegnativa: essa, infatti, non e' separabile dalla giustizia, altrimenti diventa beneficienza o assistenza''. (ANSA). COM-SV 27-GIU-93 19:08 23 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE CARCERI: TRIBUNALE SORVEGLIANZA TORINO SU LEGGE MALATI AIDS (ANSA) - TORINO, 25 AGO - Il tribunale di sorveglianza di Torino ha sollevato una nuova eccezione di incostituzionalita' contro la legge che prevede la sospensione della pena per i detenuti malati di Aids conclamato. Lo ha reso noto oggi il presidente, Pietro Fornace. ''La normativa - ha detto Fornace non rispetta il principio dell' obbligatorieta' della sanzione penale e crea diseguaglianza tra i detenuti, poiche' gli stessi benefici non sono estesi ai malati affetti da patologie altrettanto gravi''. Secondo i dati forniti da Fornace, i detenuti con condanna definitiva rimessi in liberta' perche' malati di Aids conclamato sono 39 in Piemonte. Degli ultimi undici liberati, nove hanno commesso almeno un nuovo reato. ''Prima dell' entrata in vigore della legge e dell' emanazione del precedente decreto legge - ha ricordato Fornace - c' erano norme che prevedevano la sospensione della pena per i malati gravi, ma spettava al tribunale di sorveglianza valutare caso per caso, sottoponendo cosi' tutti i detenuti ammalati alla stessa disposizione giuridica, senza discriminazioni''. Il tribunale di sorveglianza di Torino aveva gia' sollevato eccezione di illegittimita' costituzionale quando le nuove disposizioni erano sotto forma di decreto legge, ma la Corte costituzionale si era pronunciata dichiarando ''innamissibile'' la questione posta ''poiche' riguardava un decreto legge''. (ANSA). (ANSA) - TORINO, 25 AGO - Il Gruppo Abele di Torino, che si era battuto per l' approvazione della legge 222 del 14 luglio 1993, commenta in una nota la decisione del giudice Fornace. ''Prima della nuova normativa - dicono i volontari coordinati da don Luigi Ciotti - i detenuti malati di Aids, in molte zone del Paese, morivano dietro le sbarre o 'liberi' da pochi giorni e inchiodati a un letto di ospedale. Cio' avveniva perche' non era facile, per la magistratura, orientarsi nella valutazione degli stadi di una malattia cosi' atipica e ancora poco conosciuta. La proposta di una legge specifica - prosegue la nota - e' nata anche a causa di una giurisprudenza inadempiente e contraddittoria e per noi non accettabile''. I detenuti malati gravi come quelli affetti da Aids hanno il diritto, sostengono al Gruppo Abele, ''di non morire in cella''. I detenuti affetti dal virus hiv, continua la nota, ''non sono sottratti alla legge, ma vengono giudicati e condannati: semplicemente le modalita' della custodia cautelare e della esecuzione della pena non prevedono il carcere, ma forme diverse di controllo''. Certo, ammettono al Gruppo Abele, ''la recidiva e' un rischio''. Ma non e' un caso - concludono - che questa riguardi quasi sempre tossicodipendenti: sono persone che hanno piu' bisogno di sostegno che di carcere. E questo e' anche piu' vero per chi e' malato terminale''. (ANSA). XAT 25-AGO-93 18:34 24 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE TOSSICODIPENDENZA: DON BENZI; GLI OPERATORI (ANSA) - ROMA, 13 SET - ''Khomeinista'', '' forcaiolo'', ''guru intollerante'': questi alcuni degli epiteti con cui gli operatori del settore delle tossicodipendenze hanno ribattezzato don Benzi dopo la sua proposta di ''licenziare i drogati'' per fare intorno a loro ''terra bruciata'' e accelerarne il recupero. '' Mi sembra la proposta di un integralista islamicoha detto Massimo Barra, responsabile della comunita' Villa Maraini- tutta la storia della terapia della tossicodipendenza ha altalenato tra liberta' e coercizione. I sostenitori della teoria che solo quando gli aspetti negativi della droga superano quelli positivi inizia il recupero sono favorevoli alle terapie afflittive. Il giovane deve essere allontanato da casa, gli si deve negare il lavoro, ecc.''. Questi tesi, secondo Barra, che giudica'' strategicamente sbagliata la linea dura'' non tengono conto del fatto che ''in soggetti depressi, quali sono i drogati, a tirare troppo l'elastico si rischia di romperlo''. Don Rigoldi, della comunita' Nuova di Milano, in un'intervista a Radio radicale ha avanzato una controproposta: ''una clinica psichiatrica dove mettere tutti quelli che vogliono i licenziamenti e la galera per i tossicodipendenti. A chi avanza simili proposte bisogna dargli il Valium per sedarsi e togliersi la fissa di sentirsi la mano sinistra di Dio. Il padre eterno non costringe gli uomini neanche alla salvezza eterna che vale piu' della salute''.(SEGUE). (ANSA) - ROMA, 13 SET - Don Vinicio Albanesi, presidente del Coordinamento nazionale delle comunita' di accoglienza, da cui al convegno nazionale sulla tossicodipendenza di Palermo e' venuta la proposta di indirizzare la lotta alla droga verso la ''riduzione del danno'', definisce ''uno scampolo di fine estate'' la presa di posizione di don Benzi. ''Ancora una volta - afferma - il dibattito sulla droga si riaccende solo grazie ad una dichiarazione clamorosa che vede come protagonista uno dei numerosi guru di comunita' del nostro paese''. ''Affrontare cosi' il problema - secondo Vinicio Albanesi - non serve ne' ai tossicodipendenti ne' alle comunita'''. ''Purtroppo don Benziprosegue Albanesi- va ad ingrossare il gruppo di chi predica la repressione contro un disagio che nasce nella persona, a partire dall'ambiente in cui vive''. Per don Albanesi ''la voglia di ghettizzare, di trovare la soluzione globale, di rinchiudere, di salvare ad ogni costo sta coagulando una fascia sempre piu' ampia dell'opinione pubblica sia laica che cattolica'', mentre ''il lavoro e' una delle componenti essenziali della normalita' per il ragazzo drogato come per quello sano''. Don Andrea Gallo della comunita' San Benedetto al porto di Genova a radio Radicale ha detto:''Se uno si spaventa al solo parlare di riduzione del danno , come fa don Benzi, vuol dire che e' lontano dalla realta' oggettiva del fenomeno droga in Italia''. 25 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE (ANSA) - ROMA, 13 SET - Anche il Ceis, la comunita' di don Picchi ha commentato le affermazioni di don Benzi. ''La sfida al reiserimeto del drogato nella societa' - affermano al Ceis - si gioca sulla sensibilita', sull'accoglieza, sull'attenzione di tutti per superare paure, diffidenze, intolleranze''. ''Reinserirsi vuol dire riallacciare reti relazionali di affetti, amicizie, scambi professionali''. ''Il posto di lavoro - dicono al Ceis - rappresenta un'esigenza primaria, purche' non lo si confonda con la panacea: non soltanto un'occupazione non vuol dire, di per se' prevenire o reinserire, al contrario spesso il lavoro e' una delle concause di disagio che possono condurre alla droga''. Sull'invito di don Benzi a licenziare i drogati e' infine intervenuto il sindacato. ''La scelta chiara operata ormai da un decennio - afferma il segretario confederale della Cisl, Pagani- riguarda la garanzia del mantenimento del rapporto di lavoro attraverso diverse misure per favorire l'inserimento nei diversi percorsi terapeutici''. ''In qualunque caso il modello fin qui seguito che cerca di creare le condizioni positive per far emergere il problema e spingere alla terapia - prosegue Pagani - ci sembra non solo piu' umano, ma anche piu' efficace rispetto ad altre scelte che incoraggiando il licendiamento oggettivamente non fanno altro che accrescere la devianza oltre che la marginalita' sociale''. (ANSA). (ANSA) - ROMA, 13 SET - Il gruppo Abele di Don Luigi Ciotti intervenendo in merito alle affermazioni di don Benzi sostiene che '' il reale problema e' la disapplicazione della legge 162''. La legge sulla droga , come ricorda il gruppo Abele '' prevede infatti l'istituto dell'aspettativa non retribuita fino a tre anni al fine della riabilitazione, ma la cultura dell'i ndifferenza e della tutela degli interessi forti spesso inducono datore di lavoro e maestranze all'autolicenziamento della persona tossicodpiendente. In cambio di un po' di milioni che finiranno in poco tempo in mano agli spacciatori viene contrattato l'abbandono volontario del posto di lavoro con l'unico risultato di aggravare la dipendenza stessa, aumentare l'emarginazione e l'isolamento sociale, diminuire le occasioni di aiuto''. Per il gruppo Abele invece ''l'occasione lavorativa non e' solo importante prima, perche' contrasta e rallenta la strutturazione della condizione di tossicodipendenza; non e' solo importante dopo poiche' rappresenta una base, economica e relazionale per il consolidamento di una identita' responsabile e socialmente integrata; e' anche importante durante, perche' mantiene in vita quel fondamentale 'ponte' con la realta' e diventa occasione stessa di recupero, perche' consente una diversa stima di se', e mantiene lontano dalla criminalita' e consentendo di non farsi inghiottire del tutto dall'eroina''. (ANSA). AU 13-SET-93 17:16 26 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE PR: NUOVE ADESIONI A CAMPAGNA PER TRIBUNALE EX JUGOSLAVIA (ANSA) - ROMA, 15 SET - Oltre cento parlamentari italiani appartenenti a vari schieramenti politici hanno aderito all' appello internazionale del Partito radicale sull' istituzione di un tribunale di guerra per i crimini commessi nella ex Jugoslavia. In un comunicato del Partito radicale si afferma che i parlamentari appartengono a Pds, Psi, Dc, Pri, Pli, Verdi, Psdi, Rete e Lista Pannella. ''Nonostante le notizie a corrente alternata sulla tragedia della ex Jugoslavia - prosegue il comunicato - e malgrado l' assenza di conoscenza da parte della pubblica opinione della possibilita' che gli efferati crimini commessi nei Balcani non restino impuniti, il mondo del giornalismo italiano sta aderendo all' appello promosso dal Partito radicale. Fra le adesioni il comunicato indica anche Indro Montanelli, Giorgio Bocca e Maurizio Costanzo. Inoltre oggi si sono aggiunte alla lista delle adesioni, fra gli altri, anche don Luigi Ciotti, Sergio Pininfarina e Nicola Pietrangeli. (ANSA). clg/dm 15-SET-93 15:14 27 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE DORETTA GRANERIS DA OGGI SEMILIBERA VUOLE ESSERE DIMENTICATA (ANSA) - TORINO, 16 NOV - ''Questa semiliberta' e' per me un passo avanti in un lungo percorso di reinserimento''. Lo afferma Doretta Graneris in una dichiarazione rilasciata appena appresa la notizia dell' accoglimento della sua richiesta da parte del Tribunale di sorveglianza di Torino (vedi Ansa n. 499/0B). ''Senza l' opportunita' delle misure alternative al carcere prosegue la Graneris - non sarebbe possibile dimostrare il proprio cambiamento, la propria sofferta maturazione. L' occasione che ho avuto all' interno del Gruppo Abele e' stata importante per ricapirmi, per ritrovare la serenita', per uscire dalla sofferenza''. Doretta Graneris afferma che il passato resta sempre presente nella sua memoria: ''La mia tragedia, le mie responsabilita' sono vivi nella mia coscienza e parlare di un percorso verso una nuova vita non ha mai voluto dire rimuovere il passato, ma io oggi sono un' altra persona. ''Voglio solo essere dimenticata'' ha concluso Doretta Graneris: ''Chiedo il silenzio attorno alla mia persona, un silenzio che sia sinonimo di rispetto non solo per me, ma per gli altri''. Il presidente del tribunale di sorveglianza di Torino, Pietro Fornace, ha commentato cosi' la sentenza: ''Questa nostra decisione si basa sul fatto che, nella richiesta della Graneris, non c'e' nulla da eccepire sul piano individuale perche' sono pochissime le persone che hanno compiuto un cosi' serio percorso di pena''. (SEGUE). (ANSA) - TORINO, 16 NOV - Graneris ''si e' impegnata in diversi servizi all' interno del carcere - ha aggiunto Fornace quindi cio' che pesa sulla coscienza nel concedere la semiliberta' e' l' efferatezza del delitto. Mi chiedo che pene applicare se per omicidi come questo non c' e' l' ergastolo e nemmeno la pena a 20 anni, in quanto nel computo della semiliberta' entrano anche quelli scontati per buona condotta''. Sul piano pratico non cambiera' molto la vita di Doretta Graneris, in quanto non ci sono molte differenze fra l' art. 21 sul lavoro esterno, dei cui benefici gia' godeva e il regime di semiliberta'. Durante il giorno potra' lavorare fuori, ma ogni sera dovra' far ritorno in carcere: a differenza di prima, pero', non sara' obbligata a fare sempre lo stesso percorso, ma - se lo vorra' - potra' fermarsi in un bar o a comprare un libro. Fra tre anni e mezzo, pero', potra' chiedere la liberta' condizionale. ''Da quasi quattro anni Doretta lavora con noi ha commentato in serata don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele - abbiamo conosciuto la sua fatica quotidiana nel ricostruirsi una vita e una possibilita' di futuro. Il potere discrezionale della magistratura di sorveglianza questa volta e' andato, diversamente da altre occasioni, nella direzione del recupero e del reinserimento sociale''. ''Questa vicenda, mi auguro, - ha concluso don Ciotti - possa servire ad una riflessione maggiore sui problemi del carcere''. (ANSA). GAN 16-NOV-93 19:18 28 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA:TORINO,FILM E INCONTRI CON STUDENTI SICILIA E PIEMONTE (ANSA) - TORINO, 23 NOV - Sono gia' state raccolte oltre tremila adesioni nelle scuole superiori piemontesi per partecipare ai due giorni di dibattiti, incontri e proiezioni cinematografiche, intitolati ''La mafia e' cosa nostra'', in programma a Torino il 25 e il 26 novembre prossimi. L' iniziativa e' promossa dal Consiglio regionale del Piemonte, dall' Aiace e dal Gruppo Abele, con l' adesione dell' Assemblea regionale siciliana. Sara' il rapporto tra film e criminalita' organizzata il filo conduttore della manifestazione: il 25 novembre, a Palazzo Lascaris, il vice-direttore della ''Stampa'' Gad Lerner condurra' una tavola rotonda su ''L' immagine della mafia tra realta' e finzione'' a cui parteciperanno, tra gli altri, il regista Franco Rosi, lo storico Nicola Tranfaglia, il direttore de ''I siciliani'' Claudio Fava e il fondatore del Gruppo Abele don Luigi Ciotti. Contemporanemante, al cinema Centrale, iniziera' la proiezione di otto film sulla mafia. Il 26 novembre, al mattino, al cinema Ideal di Torino circa 900 studenti delle scuole piemontesi e 45 coetanei siciliani, accompagnati da cinque insegnanti e dal vice-presidente dell'assemblea regionale siciliana Angelo Capodicasa, ascolteranno il procuratore di Palermo Giancarlo Caselli a confronto con Rosi e don Ciotti. In serata, dopo altre proiezioni, e' previsto un intervento di Luciano Violante, presidente della Commissione parlamentare antimafia. (ANSA). XAT 23-NOV-93 18:54 29 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: ''LA MAFIA E' COSA NOSTRA'', CONVEGNO A TORINO (ANSA) - TORINO, 25 NOV - ''Sono convinto che se le forze dell' ordine e la magistratura, che gia' stanno lavorando bene, avranno maggiori mezzi di indagine e attorno a loro crescera' la collaborazione della societa' civile, potranno scoprire molte connessioni fra mafia e politica non solo al Sud, ma anche al Nord ed anche qui, in Piemonte''. La denuncia e' stata fatta, a Torino, da don Luigi Ciotti, fondatore del Gruppo Abele, nel corso del convegno ''La mafia e' cosa nostra'' organizzato dal Consiglio regionale piemontese, dall' Aiace e dal Gruppo Abele. Oggi e domani sono previsti incontri, dibattiti e proiezioni dedicati in particolare agli studenti piemontesi e siciliani, con la presenza di una delegazione di giovani palermitani. Una denuncia, quella di don Ciotti, che ha scosso il dibattito odierno incentrato sul rapporto cinema e mafia con la partecipazione del regista Francesco Rosi, del giornalista Claudio Fava e dello storico Nicola Tranfaglia. Rosi ha risposto alle numerose domande del pubblico sul rischio di ''mitizzare'' gli uomini della mafia nelle produzioni cinematografiche: ''Il mio sforzo e' sempre stato quello di non far diventare eroi i mafiosi e voglio ricordare che, ad esempio, ho usato per alcune scene del mio film 'Salvatore Giuliano' delle comparse che avevano vissuto in prima persona la strage di Portella delle Ginestra: una provocazione per dare emozioni storiche autentiche e per indurre alla riflessione''. (SEGUE). (ANSA) - TORINO, 25 NOV - ''Noi non guardiamo piu' i film che parlano di mafia, perche' quelle scene sono per noi immagini quotidiane''. Lo ha detto uno studente di Corleone e il direttore del mensile ''I siciliani'', Claudio Fava, ha replicato sostenendo che certi film sulla mafia hanno il dovere di raccontare il dubbio che regna nelle citta' della Sicilia: ''Il pericolo e' la schematizzazione fra bene e male che si fa a proposito della mafia. Non e' cosi', in Sicilia c' e' una grande zona di penombra che ha consentito, fra l' altro, l' uccisione, negli ultimi anni, di sette giornalisti, un record per un paese non in guerra, eguagliato solo dalla Colombia''. Don Ciotti ha ricordato, inoltre, come segnale allarmante, il fatto che il film ''Il camorrista'' di Giuseppe Tornatore e' praticamento sparito dalla circolazione nonostante siano stai acquistati sia i diritti televisivi (dalla Fininvest) sia quelli della distribuzione nel circuito cinematografico. ''Dal Sud arrivano importanti segnali di cambiamento con il rinnovato impegno, quotidiano di tanti gruppi di volontari e di giovani ha precisato il sacerdote - ma intanto ci sono anche segnali preoccupanti come la scomparsa di questo film''. Tranfaglia, infine, ha ricordato che la lotta alla mafia non ha ancora raggiunto il massimo impegno: ''Lo testimonia - ha detto - il permanere di una legge sulla droga che non colpisce il grande traffico e le ombre che regnano sui servizi segreti''. (ANSA). GAN 25-NOV-93 20:39 30 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE MAFIA: CONVEGNO A TORINO CON PROCURATORE CASELLI (ANSA) - TORINO, 26 NOV - ''Giudici, poliziotti e carabinieri non bastano a sconfiggere il fenomeno mafioso se accanto a loro non c' e' la societa' civile. Occorre il tassello importante dell'impegno quotidiano: non parliamo di crisi se poi ci chiudiamo nel privato perche' questo aiuta la mafia''. E' questo l' appello che il procuratore capo della Repubblica di Palermo, Giancarlo Caselli, ha rivolto oggi ad oltre 1500 studenti di tutta Italia (45 provenienti da Palermo e Corleone) giunti a Torino per il convegno ''La mafia e' cosa nostra'', organizzato dal Consiglio regionale piemontese, dall' Aiace e dal Gruppo Abele. Erano presenti, tra gli altri, Carla Spagnuolo, presidente del Consiglio regionale, Don Luigi Ciotti, fondatore del gruppo Abele, il regista Franco Rosi e Angelo Capodicasa, vice presidente dell' Assemblea regionale siciliana. ''Per compiere un ulteriore passo avanti nella lotta contro la criminalita' organizzata siciliana e' indispensabile riscoprire i valori di unita' e solidarieta' nazionale'' ha detto Capodicasa che ha sottolineato come ''l'entita' del fenomeno mafioso comporta un impegno straordinario della societa' civile''. Caselli ha detto che nella lotta alla mafia bisogna muoversi su tre versanti: ''Servono - ha precisato - piu' uomini e mezzi; occorre rendere la gente consapevole del fenomo mafioso; e' necessario non limitarsi ad aggredire la mafia ma anche le sue cause e le sue radici''. (SEGUE). (ANSA) - TORINO, 26 NOV - Parlando dell' intreccio tra mafia e politica, Caselli ha sottolineato che si tratta di un fenomeno ''molto pericoloso, soprattutto in sede locale''. Il procuratore capo di Palermo ha aggiunto che ''non bisogna generalizzare. Si tratta - ha detto - di alcuni settori, di pezzi di mondo politico che con la mafia hanno istaurato patti di non belligeranza, di convivenza o addirittura di collusione. Oggi -ha concluso - c' e' un vero e proprio fenomeno di metastasi che e' riuscito a contagiare vari pezzi della societa' civile''. Don Luigi Ciotti e' intervenuto anche sul rapporto tra droga e mafia, sottolineando il pericolo ''che la mafia diventi il killer'' dei problemi giovanile come e' stato per la droga quando ''negli anni scorsi - ha detto - radio, giornali, televisione vi hanno centralizzato la loro attenzione facendo dimenticare una serie di altri problemi''. Senza per questo togliere importanza al problema mafioso, secondo don Ciotti ''c'e' il rischio che parlarne in un certo modo porti, come e' accaduto per la droga, ad appiattire il discorso e serva solo a scaricare la tensione''. Alla fine dell' incontro, durante il quale e' stato trasmesso anche un cortometraggio ispirato a un libro di Leonardo Sciascia, si e' svolto un animato dibattito e i giovani hanno dimostrato notevole interesse per i modi e i sistemi della lotta alla mafia. (ANSA). DAM 26-NOV-93 16:47 31 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE RASSEGNA STAMPA: ATTUALITA' (ANSA) - ROMA, 2 DIC - ''Guerra all'Aids, Benetton scandalizza Parigi'' titola il Corriere in un riquadro con foto riportando la notizia che un maxi-preservativo di 22 metri, con un diametro di 3 metri e mezzo e pesante 35 chili, e' stato inserito sull'obelisco egizio di place de la Concorde, a Parigi. Una nuova provocazione firmata dal gruppo Benetton nell'ambito della VI giornata mondiale contro l'Aids. Polemicamente la Stampa titola che ''Non basta il preservativo in piazza''. Don Luigi Ciotti, che firma l'articolo, si chiede cosa direbbe Natascia, una ragazza di vent'anni morta di Aids, della provocazione di Benetton? La Repubblica e il Giornale riportano in prima pagina la notizia che il Papa e' stato contagiato da una trasfusione. A fare la rivelazione, scrive Repubblica, e' stato il giornalista Mino Damato, durante la registrazione del Maurizio Costanzo Show, la cui trasmissione e' stata rimandata a questa sera. Damato ha detto che il Papa avrebbe una infezione da citomegalovirus, un virus spesso associato a chi ha contratto il virus Hiv e ai malati di Aids. Ma il professore Corrado Manni, che ha curato il papa, tranquillizza: ''Si' il pontefice ha avuto il virus, che e' stato identificato nell'81. ma e' stato curato; adesso sta bene''. LAV 2-DIC-93 07:24 32 MEZZO SECOLO DI GRUPPO ABELE