Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB Milano Trimestrale Pavoniano N° 4/2013 ANNO LXVIII OTTOBRE - DICEMBRE Padre Pavoni 3 L’ABC della crescita 6 Giopav 20 Pavonia news 2 Editoriale 4 Fatti e persone 17 Ex Allievi 22 Un italiano su cinque si «arrangia» come può, risparmiando sul cibo, sul riscaldamento, sulle cure mediche, o è costretto a ricorrere alle strutture assistenziali per avere un pasto caldo, un pacco alimentare o un tetto sotto cui passare la notte. È il dato sconcertante che rivelano i freddi numeri delle statistiche. Questo libro dà voce a milioni di persone e di famiglie che si sentono dimenticate, ma anche a migliaia di volontari che camminano al loro fianco. (Andrea Riccardi) Pagine: 160 Prezzo: € 15,00 Storie di equilibristi sul filo della vita incontrati nei luoghi che offrono cibo, compagnia, conforto. (Marco Tarquinio) Papa Francesco cita autori come Tolkien, Omero, Virgilio, Bloy, Chesterton, Dostoevskij, Hölderlin e soprattutto il compatriota Borges, e consiglia libri e letture. La letteratura racconta di personaggi che si mettono in gioco per trovare la vera vita, altrimenti si è condannati a marcire nella prigione del proprio io. Così, nel leggere le pagine di questo libro, vedrete papa Francesco incontrare fisicamente o nel cuore gli autori che lo hanno formato, appassionato, interessato. Lo spunto per ogni autore è tratto da citazioni del papa, commentate e contestualizzate. Il libro fornisce anche un metodo di lettura di grandi autori attraverso il carisma della semplicità e dell’immediatezza. Pagine: 112 Prezzo: € 13,50 Sommario Riconoscenza 2 3 4 6 7 8 11 15 16 13 Sacerdote a immagine di Gesù Bogotà - Colombia. Scorcio di Piazza Simón Bolivar con la Cattedrale (Catedral Primada) EDITORE srl - MILANO Comitato di redazione Alberto Comuzzi (direttore responsabile), p. Gildo Bandolini (coordinatore), Lucia Comuzzi, Franca Galimberti, p. Giuseppe Munaro, p. Raffaele Peroni Redazione e Pubblicità Editrice Via G.B. Niccolini, 8 - 20154 Milano Tel. 02.345608.1 - E-mail: [email protected] Internet Site: www.ancoralibri.it Progetto grafico e Stampa Arti Grafiche Via B. Crespi, 30 - 20159 Milano Tel. 02.608522.1 E-mail: [email protected] Ufficio Abbonamenti Editrice Via G.B. Niccolini, 8 - 20154 Milano Tel. 02.345608.1 Telefax 02.345608.66 C.C.P. n. 38955209 intestato a: s.r.l. Quote per l’anno 2013 (Italia) ORDINARIO e 8,00 SOSTENITORE e 13,00 UNA COPIA e 1,50 CENTRI DI DIFFUSIONE BRESCIA - Libreria Via Tosio, 1 - 25151 Brescia Tel. 030.40.433 E-mail: [email protected] MILANO - Libreria Via Larga, 7 - 20122 Milano Tel. 02.58.30.70.06 / 02.58.43.44.85 E-mail: [email protected] MONZA - Libreria Via L. Pavoni, 5 (ang. piazza Diaz) 20900 Monza (Monza Brianza) Tel. 039.32.47.45 E-mail: [email protected] ROMA - Libreria Via della Conciliazione, 63 - 00193 Roma Tel. 06.68.77.201 - 68.68.820 E-mail: [email protected] TRENTO - Libreria Via S. Croce, 35 - 38100 Trento Tel. 0461.27.44.44 E-mail: [email protected] Copyright © srl Pubblicazione trimestrale - Autorizz. Tribunale di Milano - n. 1845 dell’1-2-1950 Poste Italiane Spa - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46), art. 1, comma 1, DCB Milano IVA assolta dall’Editore ai sensi dell’art. 74, 1° comma, lettera C, del D.P.R. 633/72 e D.M. 29-12-1989. Editoriale La nuova evangelizzazione riguarda anche chi frequenta la parrocchia di Alberto Comuzzi L’ABC della crescita È l’Anno della Fede Fatti e persone Lasciarci trasformare per rinnovare la nostra mente La Chiesa nel mondo Bogotà, nuovo slancio pavoniano in america latina Una scommessa e una sfida Governare la ricchezza per eliminare la povertà L’intervista a… In compito difficile: Un amministrare Giopav Un luogo molto speciale 17 20 22 Si riparte per un nuovo anno In Dove vai? A prendere un aperitivo… spirituale! Guardiamo il futuro Ex allievi Federazione, Monza e Trento Pavonianews Asmara, Brescia, Genova, Lonigo, Montagnana, Monza, Milano, Roma, Tradate, Trento, Vita 4/2013 1 Messico, Filippine, Burkina Faso, Spagna, Colombia, Brasile Riconoscenza Sacerdote a immagine di Gesù Il racconto dei Brevi Cenni di p. Mauri, mentre passa in rassegna le tante attività che impegnano le energie di padre Pavoni (e dopo l’accoglienza dei sordi cita anche l’acquisto del terreno di Saiano per “la pratica e dell’arte dell’agricoltura”) non dimentica di sottolineare l’esercizio quotidiano del ministero sacerdotale. La disponibilità per l’ascolto delle confessioni e per l’accompagnamento spirituale hanno fatto di Lodovico Pavoni una guida illuminata e sicura. A lui ricorrevano anche tanti sacerdoti, che avviava con sapienza alla scuola del “divin Maestro Gesù” mostrando loro, innanzitutto con l’esempio, come fare della propria vita un dono instancabile e generoso. Alla fine p. Mauri fa riferimento alle esortazioni del “regnante Pontefice”. Allora era papa Leone XIII che nel 1899, anno di pubblicazione dei Brevi Cenni, aveva indetto il Giubileo del nuovo secolo, ma anche con le parole di papa Francesco la sintonia è profonda… La fama della sua virtù traeva ogni giorno, e specialmente i Sabbati, le Domeniche e le altre Feste, ai suoi piedi moltissime persone di ogni età e condizione. Ricorrevano a Lui per essere sollevate dal peso delle loro colpe, illuminate nei loro angosciosi dubbii, confortate nelle loro penose sofferenze: a tutti estendeva egli la sua dolce carità. Anche gran numero di sacerdoti sia della città che della diocesi si rivolgevano a Lui, convinti che egli li avrebbe veramente plasmati, per dir così, a forma sacerdotale sul modello supremo, sul grande Sacerdote Gesù Cristo, cui egli rispecchiava si vivamente in sè stesso. A corona ed insieme a splendida conferma di quanto si è narrato intorno alla sua operosità, basti ricordare una massima che egli avea famigliare e che inculcava spesso a quanti sacerdoti gli si avvicinavano: massima veramente d’oro, la quale mostra l’acutezza dei Santi, i quali illuminati da luce soprannaturale precorrono con maravigliosa sicurezza gli stessi avvenimenti. Egli soleva dire colla sua dolce semplicità: Al sacerdote spettano gli uffici più provvidi e le cure più benefiche della vita: non è opera buona, non fatica, non sacrificio che debba increscere a chi dispensa i misteri di Dio e la sapienza evangelica. Non è dessa il compendio di tutte le esortazioni che il regnante Pontefice rivolge del continuo al clero nelle terribili condizioni della moderna società? Oh! se tutti le comprendessero e le ponessero in attività, quali frutti abbondanti di salute e quanto bene agli individui ed alle nazioni! 2 Vita 4/2013 Invitiamo a segnalare al Superiore della Comunità pavoniana più vicina, o al Superiore generale, eventuali “grazie” ottenute per intercessione del beato Lodovico Pavoni Editoriale La nuova evangelizzazione riguarda anche chi frequenta la parrocchia N ella riflessione sulla nuova evangelizzazione, che abbiamo iniziato con il primo editoriale di quest’anno e che chiudiamo con il presente, non possiamo trascurare il ruolo che spetta ai cosiddetti laici impegnati. C’è poco da disquisire su ciò che papa Francesco invita a fare, o meglio, a testimoniare, quando dice: «C’è da chiedersi tutti se chi ci incontra percepisce nella nostra vita il calore della fede, vede nel nostro volto la gioia di avere incontrato Cristo!». Un’umanità variegata ruota attorno alle parrocchie; le statistiche dicono che solo il 3 per cento di coloro che frequentano la Messa domenicale coadiuva, a vario titolo, i presbiteri. Si tratta di persone, senza dubbio generose, ma che sovente trovano nel volontariato in parrocchia una ragione d’esistenza per combattere la solitudine cui sarebbero condannate perché vedovi, anziani o comunque privi di affetti famigliari. Ci sono poi giovani mamme alle quali viene sovente delegato il compito di catechizzare i bambini della Prima Comunione, adolescenti e ragazzi di diversa età attivi in corali, filodrammatiche, squadre sportive, o nei vari gruppi di associazioni e movimenti come Caritas, Azione Cattolica, Comunione e Liberazione, etc. Questo laicato così contiguo al clero è dunque stimato in non meno di 270.000 persone, sì, duecentosettantamila, un esercito. Si chiede e chiede proprio a questi credenti il Papa: «Chi ci incontra percepisce nella nostra vita il calore della fede, vede nel nostro volto la gioia di avere incontrato Cristo?». Bella e tremenda domanda. Guardiamoci allo specchio e sinceramente chiediamoci se quanti si professano credenti e cattolici hanno un comportamento tale da indurre chi li frequenta a riconoscere in loro dei veri seguaci di Gesù. Si possono scrivere trattati sulla Nuova evangelizzazione, fare su di essa convegni ad altissimo livello con teologi e studiosi di elevato profilo culturale, ma se i cristiani pubblicamente riconosciuti come tali (perché tra i più impegnati nelle comunità parrocchiali) non sono in grado, con l’esempio, di testimoniare i valori evangelici, la fede in Cristo rimarrà solo un bel tema su cui disquisire. «Il Figlio di Dio è uscito dalla sua condizione divina ed è venuto incontro a noi», ricorda ancora il Papa, che aggiunge: «La Chiesa è all’interno di questo movimento, ogni cristiano è chiamato ad andare incontro agli altri, a dialogare con quelli che non la pensano come noi, con quelli che hanno un’altra fede, o che non hanno fede». Sarà paradossale, ma il comportamento non sempre coerente con il messaggio evangelico proprio di tante persone “vicine” ai parroci, impegnate in parrocchia, ha spinto e spinge non pochi a tenersi lontani dalle chiese. Non si può e non si deve confondere Dio con coloro che si dicono credenti in Lui, ma il cattivo esempio di tanti sedicenti cristiani, purtroppo, ha come effetto quello di tenere molte persone distanti dalla Chiesa. Allora è bene che chi più frequenta le parrocchie non dimentichi la responsabilità che ha nei confronti dei tanti cosiddetti “lontani”. Resta per tutti – praticanti adulti e non – il saggio richiamo di papa Francesco quando dice: «Ho ricordato più volte un fatto che mi ha impressionato nel mio ministero: incontrare bambini che non sapevano neppure farsi il Segno della Croce. È un servizio prezioso per la nuova evangelizzazione quello che svolgono i catechisti, ed è importante che i genitori siano i primi catechisti, i primi educatori alla fede nella propria famiglia con la testimonianza e con la parola». A buon intenditor poche parole. Alberto Comuzzi Vita 4/2013 3 L’ABC della crescita È l’Anno della Fede Continuiamo a proporre le interviste di Michele Brambilla a personaggi famosi, con domande personali sulla questione della fede. ERNESTO OLIVERO «Entrate senza bussare», è scritto sulla porta. E di gente ne entra davvero tanta, in questo piccolo ufficio all’Arsenale della pace di Torino, dove sta Ernesto Olivero, il fondatore del Sermig, Servizio missionario giovani. Gente strana, quella che si presenta a questa porta. «Qui davanti a me, ogni giorno, si siedono persone con problemi che lei non immaginerebbe neanche. Mi basterebbe registrare i colloqui di una sola giornata per riempire un libro. Quanti drammi, quante sofferenze… Alla sera ripenso a cosa ho sentito durante la giornata e capisco che tutto quello che faccio è sempre meno di quello che c’è da fare». Ernesto Olivero, da qualche anno, è un uomo famoso. Nato a Salerno nel 1941 da babbo piemontese e mamma avellinese, sposato, padre di tre figli, Olivero è un ex impiegato di banca che ha deciso di dedicare tutta la vita agli ultimi: i carcerati, i tossicodipendenti, gli extracomunitari, i “barboni” e anche i giovani in cerca di un ideale di vita. Ha messo in piedi un’organizzazione che funziona con l’efficienza di una multinazionale: solo che ciò che si insegue non è il profitto, ma la carità. Gianni Agnelli, Norberto Bobbio, gli arcivescovi di Milano Carlo Maria Martini e di Torino Giovanni Saldarini, Madre Teresa di Calcutta e altre personalità illustri proposero Olivero per il premio Nobel per la pace. Ho incontrato Olivero nel 1995, pochi giorni dopo che Pietro Cavallero, il famoso “bandito Cavallero”, aveva annunciato a tutti la sua conversione, registrando su una video- 4 Vita 4/2013 cassetta il percorso sofferto dall’inferno alla speranza di redenzione. Era stato un fatto clamoroso. Cavallero aveva un curriculum di 18 rapine, 5 morti e 27 feriti. Aveva cominciato l’8 aprile del 1963, con una banda di amici che aveva conosciuto nel vecchio quartiere torinese di Borgo Dora, alle spalle di Porta Palazzo, a pochi passi – i casi del destino – proprio dall’Arsenale della pace, dove ha sede il Sermig di Olivero. abbandonato nei pressi di Valenza Po. A quel giorno tragico il regista Carlo Lizzani dedicò un film famoso, Banditi a Milano, con Gianmaria Volonté nel ruolo del capobanda. Condannato all’ergastolo, Pietro Cavallero accolse la lettura della sentenza con il pugno chiuso e cantando l’Internazionale. Fu definito, con qualche esagerazione, un “prototerrorista”. Ma, ribelle nella vita, Cavallero fu poi un detenuto modello. Nel 1992 riottenne la libertà, e fu accolto da Olivero al Sermig, al quale si dedicò anima e corpo. Nel ’95, come detto, annunciò la sua conversione. Poi scrisse un libro su Olivero, devolvendo tutti i diritti d’autore al Sermig: «Sono contento che dopo tanti anni di carcere la mia vita travagliata abbia trovato l’Arsenale della pace, dove ho capito, senza bisogno di tante parole, i miei sbagli», scrisse. Il 28 gennaio 1997 Pietro Cavallero morì, per un cancro, all’ospedale di Venaria, nella cintura torinese. Ha lasciato scritto al cardinal Martini: «Chiedo perdono a Milano». *** Il 25 settembre del 1967 la banda Cavallero assaltò il Banco di Napoli in largo Zandonai a Milano. Un cassiere azionò l’allarme, la polizia intervenne in pochi minuti. Pietro Cavallero e i suoi complici tentarono subito la fuga in auto, e per aprirsi un varco tra la folla spararono all’impazzata uccidendo quattro passanti e ferendone altri diciannove. Pochi giorni dopo, la polizia riuscì ad arrestare tutti i componenti della banda: Cavallero fu l’ultimo ad essere preso, a un casello ferroviario «Cavallero», racconta Ernesto Olivero, «è uno dei pochi che si è pentito veramente. Che si è pentito dentro. Non ha mai cercato attenuanti per i suoi errori. Credo che il passaggio definitivo dal rimorso alla fede l’abbia fatto quando si è accorto che qui dentro quello che sembrava era vero: quando ha visto che qui viviamo veramente di Provvidenza, e non di contributi pubblici; e quando ha constatato che qui i potenti della Terra sono trattati come gli ultimi, e viceversa. Cavallero ha visto capi di Stato dormire nella stessa stanza in cui la notte prima aveva dormito, che so, una ragazza madre. E ha capito che la fede non è un pensiero o un sentimento, ma un fatto, un avvenimento». E non è solo Cavallero ad avere trovato – o ritrovato? – la fede, qui L’ABC della crescita dentro. Fra le gioie più profonde di Ernesto Olivero c’è il “cammino” di Doretta Graneris, la ragazza di Vercelli che il 13 novembre del 1975, con il fidanzato Guido Baldini, sterminò – per l’eredità? per follia? non s’è mai capito fino in fondo – tutta la sua famiglia: papà, mamma, nonni, fratellino. E tanti altri Innominati di criminalità, mafia, terrorismo… «Se di Cavallero e di Doretta si è saputo», dice Olivero, «non è stato certamente per mia iniziativa. La nostra regola è il silenzio, la riservatezza. Molti personaggi noti sono passati di qui o sono tuttora qui: ma lo sappiamo solo noi». Possibile che un cattivo diventi buono? Sembra il contrario della logica. Ma qui all’Arsenale della pace tutto è un “contrario”. A cominciare da quel cartello, «Entrate senza bussare», affisso sulla porta dell’ufficio di una persona importante: perché Olivero è una persona importante. Dà del tu a capi di Stato, e incontrava Giovanni Paolo II quando voleva. Fa girare somme enormi di denaro per finanziare opere di carità in tutto il mondo. Eppure, «entrate senza bussare». Qui sembra tutto davvero un “contrario”. Il posto, ad esempio. Questo edificio ottocentesco sulla Dora era l’«Arsenale per la costruzione di artiglieria» del Regno sabaudo, come si legge ancora sulla bellissima torre in mattoni rossi. Qui sono stati fusi i cannoni per la prima e la seconda guerra mondiale. Adesso, nei trentamila metri quadrati splendidamente ristrutturati di questa ex fabbrica di armi si cerca di ridare la vita alla “spazzatura” dell’umanità. Duecento posti per gente che si impegna a stare tre anni per cercare di “venirne fuori” («E può riuscirci», dice Olivero, «se accetta un metodo severo, serio, pieno d’amore e senza clamore»); e un dormitorio per “saltuari” da cinquantamila presenze l’anno. E ancora, scuole per i giovani («Abbiamo un’accademia musicale e stiamo organizzando corsi per artigiani restauratori; insegnando un lavoro ai ragazzi si fa della prevenzione»), un ambulatorio con diecimila pazienti all’anno, e 150 medici che lavorano gratis… E partono, da qui, da questa ex fabbrica di cannoni, aiuti per ogni angolo del mondo dilaniato da una guerra. Tutto questo lo ha messo in piedi, come dicevamo prima, un ex impiegato di banca. La gioventù di Ernesto Olivero è stata uguale a quella di tanti altri ragazzi impegnati nel volontariato cattolico; poi, nel ’64, la decisione di fondare il Sermig. «Ci eravamo appena sposati e mia moglie Maria mi disse: “Non puoi avere impegni in tutte quelle associazioni, devi scegliere”. E io, invece di sceglierne una, ne fondai una». La prima idea: combattere la fame nel mondo. La prima sede: una stanzetta angusta in Curia, «da dove, però, ci cacciarono presto». Olivero, impiegato al San Paolo di Torino, dimostra di saperci fare, come manager: convince i più grandi cantanti – da Celentano ad Al Bano e Romina, dai Nomadi a Lucio Dalla – a esibirsi gratis nei concerti per la raccolta di fondi. «Poi cambiai tutto. Dissi: basta raccogliere soldi, i soldi dobbiamo darli noi. E mi vennero dietro, cominciò l’afflusso di offerte dalla gente comune». Il 2 agosto 1983 l’ingresso all’ex Arsenale, e le prime invidie. Le voci sugli appoggi dei potenti. «Pensi», mi racconta, «che il cardinal Saldarini, una delle prime volte che ci incontrammo, mi disse: “Olivero, adesso come farà che non c’è più Andreotti?”. Risposi: “Eminenza, sono stufo di queste calunnie, offendono i milioni di persone che ci aiutano. Se io dovessi denunciare i soldi che in questi trent’anni mi hanno dato Agnelli, Andreotti, Bobbio, Occhetto, Natta, Berlinguer, Zaccagnini, re Hussein, Scalfaro, Pertini e Cossiga, tanto per citare qualcuno dei Grandi che sono più volte venuti qui, non arriverei a 300 milioni di lire. I soldi arrivano da operai, contadini…”. Il cardinale capì, e fece una dichiarazione pubblica: “Ci troviamo di fronte al mistero dei piccoli che fanno grandi cose”». «Guardi», continua Olivero, «qui da noi vengono capi di Stato e grandi industriali, sono venuti Berlusconi e Prodi, ma non ho mai chiesto una lira a nessuno. Per restare libero». Nel 1989, maturato il minimo per la pensione, Olivero ha lasciato la banca – dove non ha fatto carriera – per dedicarsi totalmente all’Arsenale. Non è nemmeno diplomato («E a scuola mi bocciavano sempre…»), ma gestisce con successo grandi capitali. Non ha letto un solo libro di dottrina o di teologia, ma ha aiutato centinaia di persone a ritrovare la fede. Anche questi sono due fatti “illogici” per il mondo, “contrari” al senso comune. Com’è possibile tutto questo? Solo nel 1994, l’anno precedente al nostro incontro, il Sermig di Olivero aveva ricevuto 69 miliardi e 381 milioni di lire. Nel bilancio, queste entrate erano inscritte con la seguente divisione: 0,5 per cento contributi di istituti di credito ed enti pubblici e privati; 2,9 per cento trasporti; 0,1 per cento convenzione con il Comune di Torino; 96,5 per cento Provvidenza. Vita 4/2013 5 Fatti e persone La parola del Superiore generale Lasciarci trasformare per rinnovare la nostra mente La Congregazione pavoniana verso il 39° Capitolo generale: si apre un anno di speciale amore alla Congregazione e alla vocazione Carissimi lettori di VITA, con il mese di settembre in tutta le Province (all’inizio di ottobre in quella italiana) abbiamo dato l’avvio ufficiale alla preparazione del prossimo Capitolo generale, in programma per il mese di luglio del 2014. Verso questa scadenza invito anche voi a far convergere l’attenzione, l’interesse e la preghiera. Che cos’è il Capitolo generale? La definizione più interessante che troviamo nella nostra Regola di Vita mi sembra quella in cui si afferma che il Capitolo generale rappresenta la manifestazione della sollecitudine di tutti verso il bene comune. Dentro i “tutti” ci sono indubbiamente i Religiosi, ma anche ciascuno dei Laici della Famiglia pavoniana, dei collaboratori, degli ex allievi, degli amici, a cui deve stare a cuore la Congregazione, la sua missione nella Chiesa, la sua vitalità e il suo futuro. Inoltre il Capitolo è anche un evento ecclesiale, perché noi siamo Chiesa, siamo parte viva della Chiesa. Se, come affermava Paolo VI, ogni carisma è un dono dello Spirito alla Chiesa, anche il carisma dato a padre Pavoni e, in lui, alla Congregazione, è stato e continua ad essere un dono alla Chiesa. In questa prospettiva è stato predisposto un testo, dal titolo Lasciarci trasformare per rinnovare la nostra mente - Percorsi di riflessione, per accompagnare ogni Provincia 6 Vita 4/2013 nel cammino verso il Capitolo. Alla luce di un passo della lettera di san Paolo ai Romani (12, 1-2), il testo si propone di aiutare a fare un’opportuna analisi della situazione, perché possiamo convertirci alle vie del Signore e configurarci più profondamente al Cristo risorto, e di invitare a interrogarsi sulla fedeltà all’ideale evangelico di vita consacrata e apostolica voluto dal nostro Fondatore. 2013-2014: anno di speciale amore alla Congregazione e alla nostra vocazione Con che spirito affrontare l’anno che ci sta davanti? Propongo che tutti lo viviamo come un anno di speciale amore alla Congregazione e alla nostra vocazione. Questo può essere il tema che accompagna e che dà anima all’impegno di preparazione al Capitolo, per non rischiare di perdere di vista l’obiettivo principale verso cui tendiamo. Il tempo in cui viviamo, con le sue difficoltà, con le sue sfide e con le sue opportunità, è tempo di grazia. Proprio per questo, è necessario che ci domandiamo: noi, ora, in questo tempo, lì dove ci troviamo, che cosa possiamo fare? che cosa dobbiamo fare? chi vogliamo essere? Quello che il Signore ci chiede, ci aiuta a realizzarlo. È la speranza cristiana! Sia dunque, quest’anno, un anno di amore speciale alla Congregazione, un anno di amore alla nostra vocazione, un anno di rinnovate iniziative vocazionali. In questo senso esprimo un auspicio. Ai Religiosi ho chiesto di fare in modo che i ragazzi e i giovani dei nostri centri educativi, come pure tutti i laici collaboratori, sentano il calore della comunità religiosa, sentano il calore umano e spirituale di una comunità pavoniana, lo spessore della sua fede. A tutti chiedo di accompagnarci con la preghiera, la simpatia, il consiglio: anche chi ci accosta - e possono bastare le pagine di un periodico come VITA - può aiutarci a rispondere sempre meglio a ciò che il Signore oggi ci chiede, a tenere ben accesa quella fiamma di carità che padre Pavoni ci ha trasmesso. Ci sostiene e ci incoraggia la parola di Dio: “Nella conversione e nella calma sta la vostra salvezza, nell’abbandono confidente sta la vostra forza ... Il Signore aspetta con fiducia per farvi grazia … beati coloro che sperano in lui” (Isaia 30, 15.18). A tutti giungano i miei saluti e il mio augurio di ogni bene. p. Lorenzo Agosti Fatti e persone La Chiesa nel mondo La costituzione pastorale Gaudium et spes, presentata dal card. W. Kasper, Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani T ra i documenti del Concilio Vaticano II la Gaudium et spes (GS), la costituzione pastorale sulla Chiesa nel mondo contemporaneo, spicca come un “unicum”. Non solo perché ha avuto una storia molto complicata, che ha reso necessarie otto stesure prima di arrivare al testo definitivo, ma soprattutto perché rappresenta un’assoluta novità nel corso dei duemila anni di storia dei Concili. Già la dicitura “costituzione pastorale” è nuova. Così nuova, che il Concilio ha dovuto introdurre prima del testo una lunga nota, in cui si spiega cos’è una costituzione pastorale e quale può essere il suo carattere vincolante. La novità del titolo annuncia la novità del contenuto. La GS, infatti, non espone soltanto principi generali di fede, ma si esprime anche in merito a questioni concrete del mondo contemporaneo, esamina i “segni dei tempi”, parla della scienza e della cultura, del matrimonio e della famiglia, dell’ordine sociale, del lavoro, dell’economia, della pace e della guerra, evocando persino quella nucleare. Con questo documento il Concilio non si rivolge soltanto ai propri fedeli, ma a tutta la famiglia umana. Non si occupa soltanto di problemi interni di fede e di disciplina, ma tratta anche delle questioni del mondo, delle questioni degli uomini d’oggi. La Chiesa non si pone davanti al mondo, ma comprende se stessa come una realtà facente parte del mondo, solidale con il mondo. Per illustrare questa nuova concezione, basti citare la nota frase con cui inizia il documento: “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo” (n. 1). Ciò significa che non solo il titolo e non solo molti dei temi trattati da questa costituzione sono nuovi, ma è nuovo anche il modo in cui il documento li affronta: un atteggiamento dialogante. Essa getta uno sguardo molto realistico sugli aspetti critici del mondo moderno, ma non afferma più con toni apocalittici che tutto nel mondo è male, quasi opera del maligno; piuttosto, sa riconoscere anche ciò che esiste di positivo. Essa non vede la colpa soltanto negli altri, ma riconosce la corresponsabilità dei cristiani, per esempio nel fenomeno dell’ateismo moderno (cf. n. 19). Così il Concilio ha anticipato coraggiosamente i “mea culpa” di Papa Giovanni Paolo II. Con la GS il Concilio si oppone a tutti i tentativi laicistici di limitare il campo d’azione e d’interesse della Chiesa a faccende meramente interne, relegandola per così dire alla “sacrestia”. La Chiesa, infatti, non si lascia ghettizzare e ridurre ad una dimensione puramente intima e personale; essa rivendica una voce pubblica. E la rivendica non nel proprio interesse, ma nell’interesse degli uomini. Dice infatti: “È l’uomo dunque, l’uomo considerato nella sua unità e nella sua totalità, corpo e anima, l’uomo cuore e coscienza, pensiero e volontà, che sarà il cardine di tutta la nostra esposizione” (n. 3). Il Concilio si interroga sulle questioni fondamentali dell’esistenza – “Cos’è l’uomo? Qual è il significato del dolore, del male, della morte, che continuano a sussistere malgrado ogni progresso? Cosa valgono quelle conquiste pagate a così caro prezzo? Che apporta l’uomo alla società, e cosa può attendersi da essa? Cosa ci sarà dopo questa vita?” (n. 10) – e le affronta mettendo al centro il centro della fede, il messaggio di Gesù Cristo: “la Chiesa crede che Cristo, per tutti morto e risorto, dà sempre all’uomo, mediante il suo Spirito, luce e forza per rispondere alla sua altissima vocazione… Essa crede anche di trovare nel suo Signore e Maestro la chiave, il centro e il fine di tutta la storia umana… Così nella luce di Cristo… il Concilio intende rivolgersi a tutti per illustrare il mistero dell’uomo e per cooperare nella ricerca di una soluzione ai principali problemi del nostro tempo” (n. 10). Così, con un atteggiamento dialogante con il mondo e con un discorso di tipo profetico, la Gaudium et spes ha preparato per il vangelo la via verso il XXI secolo, ricordando e attualizzando la frase di uno dei primi padri della Chiesa, Ireneo di Lione: “La gloria di Dio è l’uomo vivente”. Card. Walter Kasper Vita 4/2013 7 Fatti e persone Bogotà nuovo slancio pavoniano in america latina Un po’ di storia Il 25 Gennaio 1995 partono i primi Fratelli pavoniani per la Colombia. La Provincia spagnola vuole portare la missione fuori dai suoi confini e, dopo un’accurata analisi, la scelta cade su questa nazione latino-americana. P. Gregorio e P. Francisco Javier sono i primi a partire per impiantare in Colombia il carisma del Pavoni. Aiutati dai Religiosi somaschi, cercano di capire la situazione così da scegliere in modo adeguato il terreno più confacente ai loro desideri apostolici. 8 Vita 4/2013 La situazione ambientale non è delle migliori ed è necessario andare con i piedi di piombo, seppure con decisione. La scelta cade su una cappella, la cappella del Santo Cristo, che i Fratelli fanno diventare parrocchia. Pur tra le difficoltà che incontrano, l’aiuto viene specialmente da alcune persone del posto, impegnate in campo religioso e formativo. La prima casa della Comunità: una torre campanaria! La zona è sotto l’influenza della guerriglia colombiana, è povera e con una notevole presenza di bambini. Dopo alcune iniziali vicende, viene fondata la parrocchia “Cristo de la Paz”. Così i Pavoniani spagnoli possono iniziare il loro lavoro apostolico. Dalla Spagna verranno in seguito altri Fratelli. Ma ormai il seme è stato gettato. Fatti e persone IL COMPITO PREFISSO In un ambiente non certo facile per i notevoli problemi sociali, i Fratelli pavoniani si sono proposti alcune mete semplici ed essenziali. La tradizione latino-americana è tuttora una guida per orientare il lavoro apostolico e la sensibilità locale, legata alla realtà sociale, è una base sicura per guidare le scelte. Perciò le mete possono così essere espresse: – edificare la Comunità cristiana con l’annuncio del Vangelo e la Promozione umana; – aprire la porta alla solidarietà come via privilegiata per avere una pace effettiva e duratura. LE ATTIVITÀ IN CORSO Come ogni parrocchia che si rispetti, anche questa di Bogotà ha formato i suoi gruppi così da rispondere il più possibile alle necessità di una Comunità cristiana Sono nate varie iniziative, che si possono essenzialmente così nominare: *Un gruppo, che potremmo chiamare ‘Caritas’ per comprenderci. È diretto e formato prevalentemente da madri di famiglia. L’aiuto materiale viene soprattutto dal ‘Banco Arquidiocesano de Alimentos’. Propone incontri di formazione e momenti di distribuzione alimentare. È rivolto in modo particolare alle persone più bisognose della parrocchia. Accanto e sulla stessa lunghezza d’onda, pur se in campi differenti, è sorta la pastorale familiare e sanitaria, come pure vi è un gruppo che si propone di aiutare le famiglie dei carcerati, altro problema scottante della zona. * In un campo più strettamente pastorale, sono sorte attività per i ragazzi, i giovani e gli anziani. Comprendono momenti di catechesi, di preghiera e di attività ludiche. Una particolare attenzione è rivolta al campo giovanile, anche perché la Comunità vuole essere ‘pavoniana’ e preparare il terreno per eventuali vocazioni. La parrocchia è viva, attenta alle necessità spirituali e materiali della sua gente, con gli occhi ed il cuore aperti verso chi è povero di mezzi materiali e chi è debole nello spirito. Vita 4/2013 9 Fatti e persone PARROCCHIA DI PERSONE Attualmente la parrocchia ‘Cristo de la Paz’ comprende 12 barrios con 4 Centri di culto, numerosi gruppi di catechesi per ragazzi, giovani ed adulti. Una crescita che è andata via via aumentando con il tempo. Ai nostri giorni la popolazione ammonta grosso modo a 20.000 abitanti. Gli obiettivi cui si mira sono essenzialmente due: – fare della parrocchia una “Comunità di Comunità”, proponendo cammini di solidarietà e convivenza fraterna; – promuovere i valori trascendenti ed umani per rendere la vita migliore. A questo riguardo i Fratelli pavoniani ed i loro collaboratori hanno una attenzione particolare nel formare gli animatori, i leaders, così da poter facilitare i processi di integrazione e promozione umana e spirituale. CON I LACI Non si possono affrontare da soli i mille problemi che una città come Bogotà presenta. È necessario un cammino di ‘famiglia’, che la Congregazione del Pavoni da tempo sollecita e che la parrocchia ‘Cristo de la Paz’ ha accolto e cerca di sviluppare sempre più. La collaborazione e la corresponsabilità tra i sacerdoti ed i laici ha raggiunto un buon livello, anche se certamente potrà crescere ancora perché “il vero bene è contagioso” e gli esempi attraggono più di mille belle parole. 10 Vita 4/2013 SPERANZE ED ATTESE Nei prossimi tre anni i Fratelli pavoniani sperano di poter dare vita a 25 piccole Comunità. È il desiderio di essere così più vicini alla gente e camminare con loro. Inoltre hanno in progetto di costruire almeno 6 locali per dare spazio adeguato ai gruppi di ragazzi, giovani ed adulti per un più adatto cammino di formazione umana e cristiana. E sperano che fioriscano ancora vocazioni locali, giovani che sentano l’ansia dell’apostolato giovanile verso i ragazzi più svantaggiati, come fece p. Lodovico Pavoni. RELIGIOSOS PAVONIANOS Calle 75 bis Sur, n. 1C – 28, Bogotà – COLOMBIA Tel. e Fax: 17.64.40.59 - Cell. : 310.311.76.81 E-Mail: [email protected] Parroquia “CRISTO DE LA PAZ” Carrera 1B, n. 76B – 15 Sur - Bogotà – COLOMBIA Tel. : 17.67.44.40 Fatti e persone Una scommessa e una sfida In un tempo in cui i negozi in genere sono in crisi, Àncora ha aperto due nuovi punti vendita particolari: una libreria con caffetteria a Milano, e una libreria universitaria all’Urbaniana di Roma. Milano. Inaugurazione di Àncora Store R.E.D. è un acronimo che sta per Read, Eat, Dream (leggi, mangia, sogna). È la filosofia del nuovo negozio Àncora Store, dove lo spirito, il corpo e il sogno si possono coniugare insieme. La libreria, infatti, è anche caffè, spazio di incontro, spazio per i più piccoli, proposta culturale, proposta gastronomica (in gergo si parla di: gastrolibrerie/mangialibri/ bibliodiversità): una formula che oggi si sta diffondendo, soprattutto negli Usa e nel nord Europa, e che comincia ad affacciarsi anche nelle grandi città italiane. Mercoledì 25 settembre, dopo un anno circa di ‘rodaggio’, la nuo- va realtà di Àncora ha vissuto la sua inaugurazione ufficiale. Il concerto “Musicando poesia” del Duo Maclé e di Silvia Poletti ha preceduto gli interventi di p. Zini (Presidente, che, oltre a sottolineare il “coraggio” dell’iniziativa, ne ha tratteggiato l’originalità, notando pure come “Caffè e Letteratura sono una accoppiata che viene da lontano”), di p. Agosti (Superiore generale, che ha illustrato la mostra su p. Lodovico Pavoni, allestita nel locale) e del Vescovo ausiliare, mons. Erminio De Scalzi, che al termine ha benedetto la nuova struttura. Molti i presenti, tra i quali le maestranze e i collaboratori dell’opera. La nuova sfida di Àncora sia benedetta dal Cielo. Un grazie a fr. Delio Remondini (direttore), alla sig.ra Franca Galimberti (coordinatrice) e alla squadra dei baristi per la loro infaticabile attività: una preziosa offerta culturale per il quartiere e per la Città. P. Pavoni ne sarebbe orgoglioso. Vita 4/2013 11 Superiore generale e Consiglieri, a Roma per una riunione, hanno fatto visita alla nuova struttura e al suo responsabile, Cesare (secondo da destra) accolti con calore dal Rettore Magnifico, p. Alberto Trevisiol. Roma. Àncora all’interno della Pontificia Università Urbaniana Chi non conosce la Libreria Àncora di Roma, in fondo a via della Conciliazione, sulla soglia di piazza san Pietro? Punto di incontro affollato e accogliente, dove puoi trovare vescovi e pellegrini di tutte le parti del mondo. Dalla scorsa estate Àncora ha una nuova presenza in città, più discreta perché all’interno di una struttura accademica, ma ugualmente aperta al mondo. Ha rilevato, infatti, la gestione delle Libreria interna della Pontificia Università Urbaniana al Gianicolo, per offrire ai giovani studenti la sua riconosciuta competenza e attenzione. Si rinnova così l’impegno della Con- gregazione a favore della diffusione della cultura e la particolare attenzione al mondo giovanile tipica del carisma pavoniano, che in questa nuova presenza in ambito universitario trova una connotazione di tutto rispetto. LA PONTIFICIA UNIVERSITÀ URBANIANA È un’istituzione accademica le cui origini risalgono al 1627 quando il Papa Urbano VIII diede origine al Collegio Urbano, primo nucleo del sistema educativo della Congregazione De Propaganda Fide. Il 1° ottobre 1962, pochi giorni prima dell’inizio del Concilio Vaticano II, il Beato Giovanni XXIII elevò l’Urbaniana al rango di Università Pontificia. Per 300 anni il Collegio Urbano ha avuto sede nello storico palazzo di Piazza di Spagna, dove attualmente si trova la Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, ma nel 1926 fu trasferito al Gianicolo, prima in un modesto edificio, poi nell’attuale sede, più ampia e funzionale, che domina piazza san Pietro. Compito principale dell’Urbaniana, è sempre stato la formazione di sacerdoti, religiosi e laici operanti in terre di missione. All’interno delle altre Università Pontificie Romane si caratterizza per il suo carattere di universalità, espresso non solo dal gran numero di Paesi da cui provengono i suoi studenti e docenti e dai numerosi Istituti Aggregati e Affiliati, ma soprattutto per l’attenzione allo studio delle culture e delle grandi religioni mondiali con le quali la Chiesa Cattolica entra in rapporto nel suo impegno missionario ad gentes. 12 Vita 4/2013 L’intervista a p. Piergiusto Cornella Un compito difficile: amministrare P. Piergiusto Cornella, amministratore della Provincia italiana, si è prestato a rispondere ad alcune nostre domande sul suo attuale compito, sulla sua esperienza di vita e sulla sua visione circa il ‘pericoloso’ rapporto con i beni materiali. Ti vuoi presentare? Sono nato in Trentino – s. Lorenzo in Banale – nel 1948 ed ho frequentato i seminari di Susà, Brescia e Tradate. La prima professione religiosa l’ho emessa nel 1968. L’anno seguente sono stato trasferito in Spagna e qui ho frequentato i corsi teologici. Nel 1974 ho ricevuto l’ordinazione sacerdotale al mio paese nativo. Ho continuato il mio impegno apostolico in Spagna fino al 1990. Perché pavoniano? Sicuramente l’esempio e l’entusiasmo di diversi Religiosi pavoniani, conosciuti durante la mia formazione, mi hanno spinto su questa strada. Poco a poco, il Signore mi ha fatto comprendere che chiamava anche me a seguire l’esempio di p. Pavoni impegnando la mia vita nel campo della gioventù. In Spagna, soprattutto, ho potuto vivere questo carisma. Quali gli incarichi ricoperti in cogregazione? Ho iniziato con la formazione dei giovani religiosi spagnoli. Nel 1983, assieme ad altri Religiosi della Spagna, ho dato inizio al Centro di Recupero per Tossicodipendenti a Madrid. Questi i punti più significativi in terra iberica. Rientrato in Italia nel 1990, sono stato destinato a Lonigo come Superiore della Comunità locale. Nel 1994 mi è stato dato l’incarico di seguire l’Amministrazione di Àncora e della Provincia italiana. Dal 1999 al 2008 ho ricoperto la carica di Superiore provinciale. Quale di questi impegni ritieni il più significativo? Il servizio di Provinciale è stata un’esperienza interessante. Mi ha allontanato per 9 anni dal diretto lavoro nelle diverse attività delle Comunità. Però mi ha permesso di conoscere meglio i Religiosi, i collaboratori laici, gli Ex-alunni e tutte le attività della Provincia. L’inizio dell’attività nell’Albergue (orfanotrofio) di Lagos de Moreno in Messico è stata l’espe- rienza, senza ombra di dubbio, più toccante della mia vita. Ho vissuto con intensa partecipazione questo momento. Attualmente, quale compito ti è stato affidato? Sono superiore della Comunità di Monza, che assomma in sé un triplice apostolato: Caritativo-assistenziale, con due Comunità alloggio, un C.A.G. e altri interventi simili; Liturgico-spirituale, con il servizio pastorale nella chiesa della ss. Trinità; Culturale con la libreria Àncora. Inoltre, come già detto, sono Amministratore provinciale. Sei amministratore della provincia italiana. Cosa vuol dire in concreto? Cerco di individuare le risorse necessarie per far fronte ad una missione sempre più vasta ed internazionale. Mio compito è anche quello di far crescere fra Religiosi e Laici la mentalità che solo la solidarietà tra le Comunità ci permetterà di continuare ad esercitare la prevenzione ed il recupero educativo. Qualche ridimensionamento si imporrà nel tempo a venire, in nome della sostenibilità dell’insieme. Perchè hai accettato questo incarico? Per obbedienza e per una certa ‘congenialità’. Dicono che i Trentini sono un “mix” di Scozzesi e Genovesi… e così la borsa resiste nella tempesta! Naturalmente mi sono contornato di tecnici e consulenti per la gestione etica, trasparente ed efficiente dei beni. Cosa pensi dei soldi e dei beni all’interno della chiesa? Le risorse economiche non sono ‘negatività’ sia nell’area so- Vita 4/2013 13 UN’ATTENZIONE CAPACE DI RINNOVARSI L’intervista a p. Piergiusto Cornella Quarant’anni rappresentano oggi un tempo “lungo” per una istituzione; dicono fedeltà, ma non immobilismo. Molte sono state le trasformazioni a cui il CEAL/ LP è andato incontro, tutte mirate a continuare l’attenzione e l’amore di Padre cio-assistenziale, sia Così, nell’evangevedo come non possano essere Pavoni per i sordi. infatti, si esprimeva un testimone al Processo Informativo: lizzazione, sia nel valorizzare il significative. Il Pavoni stesso era “Se tutti gli allievi vedevano in lui la carità del padre, i sordo-muti specialmente patrimonio artistico-culturale deluno che ha investito i suo beni trovavano in lui la tenerezza di una madre” (G. Mazza). la Chiesa. Tuttavia i beni non rienell’Istituto. Il “lavoro” è la nostra C’è stata una trasformazione “interna”. La nostra comunità religiosa si è ridotta di scono, da soli, a sorreggere le sfivera testimonianza. I poveri, infatnumero mentre la presenza dei laici andata via Un dato di fatto, de della Chiesa. Ci vuole sempre ti,è vivono del via lorocrescendo. lavoro. Quando ma pure il risultato di una mentalità ecclesiale più matura adulta, che l’uomo. Ci vuole una ‘mistica’ del vedi un Pavoniano chee si sporca le ha aperto ai laici spazi fino a poco prima totalmente denaro. mani…,chiusi. ecco, costui è più grande Sono poi cambiati gli obiettivi del CEAL/LP. Quelle dei suoi averi! che all’inizio erano le priorità del lavoro con i sordi – diagnosi e riabilitazione precoce, integrazione nella famiQuali opere provincia stasocietà aiu- – oggi si sono trasformate in politiche pubbliche glia, nellalascuola e nella tando economicamente? personale in nazionali. Ma i cambiamenti sociali di“Una questi poverta’ ultimi anni hanno provocato una Alcune Scuole in Italia e le misuna ricchezza di gruppo”. È vero? trasformazione radicale della struttura e dell’azione del CEAL/LP. Non è più una “scuola speciale per sordi”, sionima all’estero: gli Orfanatrofi del Per non cadere in questo maun “centro di diagnosi, impianto di protesi, riabilitazione e appoggio pedagogico all’inserimento dei Messico, le Case di formazione in linteso, dovremmo pensare ad una sordi nella scuola e nella società, attraverso la professionalizzazione e l’accompagnamento al lavoro”. Ciò Eritrea, il Centro Effatà per sordomissione apostolica “nelle” strutspecializzazione crescente, che ne ha potenziato la struttura riabilitativa con un numeroso mutiha inrichiesto Burkina una Faso. ture e non più “con” le strutture, corpo di logopediste, e la scelta di una riabilitativo, l’impianto cocleare. Il lavocioètecnologia impararediapunta fare ai livello Pavoniani ro svolto ha dato buoni risultati, promuovendo nei sordi e nelle loro famiglie una consapevolezza sempre come ‘professionisti impegnati’ maggiore dei propri diritti e doveri, per diventare veri cittadini attivi e capaci di partecipazione. Come vedi il rapporto dei religiosi nelle realtà pubbliche e statali. Per dei Sordi” è andata perfezionando. Dopo aver organizzato per anni con iAnche soldi?a livello ecclesiale la “Pastorale questo i murisisono strumenti, non Le Comunità tendono un po’ a dei fini. Ma ci vorrà tanta preparavari incontri di educazione religiosa nella scuola, è passata a un impegno specifico per l’evangelizzazione, de-responsabilizzare i singoli Rezione studiopuntando e cultura! la catechesi, la maturazione e crescita nellae fede, sulla presenza dei sordi nella comunità cristiana Via per G.B.i Niccolini, 8 - sordi). 20154 Milano ligiosi sul valore dei soldi. Mage valorizzandoli come suoi membri attivi (vari hanno il ministero della catechesi loro fratelli Tel. 02.345608.1 - Fax 02.345608.66 gior Quanto sobrietàalla e vicinanza alla gente Congregazione… dopo l’apertura di Patos de Minas, dopo che moltiE-mail: nostri [email protected] studenti di teologia sarebbe una bella testimonianza Cosa ti aspetti in futuro circa quehanno vissuto significative esperienze nella catechesi e nella pastorale dei sordi, dopo la Provincia Internet Site:che www.ancoralibri.it evangelica. sto tuo campo specifico? Cosa voritaliana ha aperto la nuova attività in Burkina Faso… bisogna proprio dire che l’attenzione ai sordi non è resti per i pavoniani? venuta meno! E resiste il sogno di un lavoro non solo di promozione Non certo la povertà medieva-umana e di educazione alla fede di questi “piccoli” (qui tra noi, non nel le, Regno Cieli!), mal’attaccamento di attenzione ogni giorno È possibile testimoniare la povertà madei nemmeno Ma più daiprofonda, Pavonianiper miamarli aspetterei la pupilla delproprietà? nostro proprio esasperato occhio” e prenderci cura diUn loro possibilmente “con la carità del padre se si“come posseggono tante alle strutture. sano soprattutto una nuova creatività la tenerezza madre”! realismo evangelico e qualche fruSee con le proprietà sonodiinuna funziodella carità, per correre insieme – ne della carità, dell’educazione e stata dalla storia economica ci aiupubblico ep.privato cattolico Giuseppe Rinaldi– nel della formazione dei giovani, non terà ad essere più ‘leggeri’. dare futuro al nostro Paese. anche per il 2014 a ONLUS apas ASSOCIAZIONE PAVONIANA DI SOLIDARIETÀ INTERNAZIONALE Via B. Crespi, 30 - 20159 Milano Per informazioni: Tel. 0269006173 e-mail: [email protected] 14 Vita 3/2013 www.pavoniani.it 14 Vita 4/2013 Aiutaci ad aiutare... Chi volesse destinare degli aiuti alle attività pavoniane del Brasile, dell’Eritrea, del Messico, del Burkina Faso e delle Filippine lo può fare attraverso l’A.PA.S. (Associazione Pavoniana di Solidarietà) Onlus. Possiamo assicurarti che il tuo contributo arriverà integro al destinatario, senza spese di gestione. Ti verrà inviata la ricevuta dell’avvenuto versamento. Puoi destinare il 5 PER MILLE delle tue imposte riportando sul CUD il C.F. dell’A.PA.S. 97252070152 DATI BANCARI E POSTALI: Conto Corrente Postale 13858469 B.P.M. (Banca Popolare di Milano) IBAN IT63F0558401631000000015244 Governare la ricchezza per eliminare la povertà Questo il tema del 35esimo meeting delle famiglie di GMA. Il tradizionale evento si è svolto a Montagnana, domenica 8 settembre. È il primo meeting dopo il quarantesimo compleanno dell’associazione di solidarietà impegnata nel corno d’Africa, una festa che ha visto protagonisti in primo luogo i giovani, nuove speranze per il futuro. La tradizionale festa di GMA ha confermato la passione di sempre, ma aggiungendo nuove attività organizzate dai giovani sabato sera 7 settembre in Arena Martinelli Pertile. Il meeting di GMA è uscito, infatti, dalla sede storica dell’associazione e, in collaborazione con Corri le Mura e il Vespaclub di Montagnana, ha proposto un momento di sensibilizzazione attraverso lo sport e la musica, gli ambiti più amati e frequentati dai giovani. Sono nati così la corsa/camminata per le vie di Montagnana, un aperitivo, e il concerto dei FlashPoint, con un tributo ai Rolling Stones. La solidarietà passa attraverso diversi canali, quindi, durante la giornata di domenica, si è dato spazio all’approfondimento con il convegno, interamente dedicato alla campagna: “Dichiariamo ille- gale la povertà”: sempre più spesso si parla di povertà, troppo spesso se ne vedono gli effetti, ma non si analizzano le cause. GMA, da 41 anni impegnato a lottare contro la povertà, ha scelto un taglio culturale per questa edizione del meeting, cercando di capire i motivi che conducono alla povertà attraverso la voce dei relatori: Luis Badilla Morales, Nicoletta Teodosi, Eugenio Melandri, p. Vitale Vitali e due giovani volontari di GMA, Mario Pieropan e Lidia Pisotti. L’impegno quotidiano di GMA non può non andare a cercare le cause di questa crisi che attanaglia tutti, le popolazioni del Corno d’Africa, con le quali ha una lunga storia di cooperazione, come le povertà che emergono sul nostro territorio, unite da un unico filo conduttore. Oggi, più che mai, i confini tra nord e sud si dissolvono ed è impossibile dividere le cause della povertà in Africa dai meccani- Vita 4/2013 15 Fatti e persone smi economici, sociali e politici che conducono alla povertà in Europa. Così p. Vitale Vitali, presidente storico e fondatore di GMA, spiega le motivazioni che hanno portato a far incontrare il tradizionale meeting delle famiglie di GMA con questa campagna: “GMA, con il suo appuntamento annuale che vede l’incontro dei suoi sostenitori e soci da tutta italia, ha deciso di dare voce alla campagna BANNING POVERTY… Dichiariamo illegale la povertà, perché è la povertà illegale, e non i poveri e noi vogliamo ripartire dai diritti e dalla dignità delle persone per ricostru- ire economia, politica e società.” La giornata di domenica è stata organizzata per rispondere alle esigenze di adulti e bambini, con un programma ricco di contenuti e di proposte che hanno affiancato il convegno: animazione per bambini, stand del mondo equo e solidale, librerie tematiche, laboratori e mostre tematiche per tutti…cerimonia del caffè e atélier carta gioia. La passione di volontari, organizzatori e partecipanti sono stati il principale ingrediente del week end: è l’ingrediente che dà vita a GMA da 41 anni… e sul quale si punta per il futuro! 16 Vita 4/2013 Giopav Un luogo molto speciale Inaugurato ufficialmente a Lonigo l’Eremo Pavoniano “La Cappuccina”. Il 30 agosto il Superiore generale ha benedetto la chiesa, dedicandola al beato Lodovico Pavoni Nel corso del 1600, sul poggio panoramico con cui i Berici degradano sulla piana di Lonigo, si insediò una comunità di Frati Cappuccini, che costruì il convento e dedicò la chiesa a S. Bonaventura e a S. Antonio di Padova. La chiesa – come si legge nella lapide posta sopra la porta d’ingresso – fu consacrata dal Vescovo di Vicenza, Giovanni Battista Brescia, il 27 agosto del 1658, (proprio 355 anni fa), vent’anni dopo l’insediamento dei Cappuccini. Non si sa con esattezza quando i Cappuccini dovettero abbandonare il convento: se nel 1769, quando la Repubblica di Venezia soppresse tutti i conventi che non raggiungevano un certo numero di religiosi; oppure nel 1797, con l’applicazione del trattato di Campoformio, che consentì a Napoleone la soppressione dei conventi del Veneto. In seguito a ciò, il luogo fu abitato per molti anni da alcune famiglie e poi, nella seconda metà dell’Ottocento, fu acquistato dal principe Giovanelli, che lo inglobò nella sua proprietà, utilizzandolo come magazzino e come laboratorio per gli usi profani più vari. Cosa che continuarono a fare i Gesuiti, quando nel 1932 acquistarono dai Giovanelli l’intera proprietà, e come hanno fatto anche i Pavoniani, quando nel 1968 sono subentrati ai Gesuiti. Fin da allora, però, emersero diverse idee per una più consona utilizzazione di questa struttura; e nello scorso decennio si arrivò alla proposta di trasformarla in un centro di animazione vocazionale per la Provincia italiana. Il progetto, trasmesso dalla Direzione provinciale, fu dibattuto ed accolto dalla Direzione generale, anche in relazione ad un’esigenza che stava maturando e andava attuandosi in diversi Istituti religiosi di vita apostolica, quella cioè di disporre di un luogo favorevole e idoneo a periodi di raccoglimento e di preghiera per religiosi e laici che ne sentissero la necessità. Ora questa proposta è diventata realtà. È sorto l’Eremo Pavoniano “La Cappuccina”. L’auspicio è che questo luogo pos- sa veramente raggiungere la finalità per cui è stato voluto: ossia quella di essere un ambiente di raccoglimento e di preghiera, punto di riferimento e motore propulsivo per la pastorale vocazionale di tutte le comunità della Provincia italiana. Un compito prioritario e urgente per il futuro della Congregazione che il Superiore generale, inaugurando il complesso rimesso a nuovo, ha voluto porre in modo particolare sotto lo sguardo e la protezione del beato Lodovico Pavoni, a cui ha dedicato la chiesa nella quale è stata celebrata l’Eucaristia. Testimoni compiaciuti dell’atto sono stati i Fratelli presenti a Lonigo per gli Esercizi spirituali. La targa affissa all’ingresso segna il percorso della Vita 4/2013 17 Giopav memoria e della riconoscenza a cui già il Superiore aveva dato voce nella sua omelia, ricordando p. Giuseppe Regazzoni, Amministratore generale, i fratelli della comunità di S. Fermo e della Cappuccina, l’architetto Massimo Bigi e l’impresa Checcozzo con tutte le altre maestranze che hanno eseguito i lavori, la sovrintendenza alle belle arti del Veneto, il pittore Alberto Bogani, autore della pala dell’abside e dei quadri dell’annunciazione e fr. Marino Vicenzi, scultore del gruppo ligneo del Padre Fondatore. UN NUOVO SANTUARIO PAVONIANO Così si è espresso il Superiore generale nel corso della celebrazione dell’Eucaristia nella chiesa della Cappuccina: “Desideriamo che questa chiesa sia considerata dai Pavoniani un santuario del beato Padre Fondatore. Non sta a noi riconoscerlo come tale; ma tra noi e per noi e per i laici della Famiglia pavoniana possiamo considerarlo così. Possiamo favorire dei pellegrinaggi a questo santuario, insieme ad occasioni di ritiro spirituale nell’eremo adiacente. Accanto alla “stanza della luce” di Saiano, dove padre Pavoni è morto, che costituisce il cuore della devozione al Padre Fondatore nella nostra Congregazione; insieme con il santuario dell’Immacolata in Brescia, si colloca adesso anche questo santuario di Lonigo. Sia, questo luogo, un centro di irradiazione del carisma pavoniano, un centro di irradiazione della spiritualità del Padre Fondatore, un centro di irradiazione di vita cristiana e di scoperta da parte di ogni battezzato della vocazione a cui il Signore lo chiama. … S. Bonaventura e s. Antonio di Padova non ne avranno a male se, dopo oltre due secoli che qui non vengono più venerati, dedichiamo questa chiesa al beato Lodovico Pavoni. Egli, d’altronde, in modo rinnovato ha ricalcato le orme della loro santità e della loro carità. E ricordiamo inoltre una sua singolare affermazione: che cioè non avrebbe mai negato un favore ad un figlio di san Francesco. I santi si intendono e fanno volentieri cordata in favore dell’umanità.” Si riparte per un nuovo anno Anche se non al completo, il 28 settembre si è riunita alla Cappuccina la Commissione vocazionale. Una giornata di incontro, riflessione e conferma delle iniziative ipotizzate nella riunione del 13 luglio. Il prossimo appuntamento è per il 3 gennaio 2014, alla Cappuccina, per una giornata specifica di formazione. Intanto qualche idea comincia a concretizzarsi e… Giopav è su facebook! Non è finita! Il 29 settembre una piccola rappresentanza di giovani adulti ha simbolicamente dato il via all’anno di attività con l’undicesima edizione del pellegrinaggio a piedi a Monteberico, al fine di porre sotto la protezione di Maria il cammino dei ragazzi, dei giovani e degli adulti che nel corso dell’anno parteciperanno alle diverse attività proposte dalla comunità della Cappuccina. A dire il vero il cammino è stato fatto all’inverso: da Monteberico, con la preghiera di affidamento a Maria, a Lonigo dove, raggiunti da altri amici, abbiamo celebrato l’Eucaristia e gustato la cena preparata per tutti dal nostro fr. Bruno. Giopav Dove vai? A prendere un aperitivo…spirituale! a giovani e adulti. Li abbiamo pensati come incontri di preparazione alla Messa della domenica, attraverso la riflessione sulla pagina del Vangelo del giorno, una cosa agile, 45 minuti, pro- prio un’anteprima, un aperitivo appunto! E dopo la parte spirituale, spazio e tempo all’aperitivo vero e proprio, chiacchierando allegramente in amicizia. Proprio così! abbiamo chiamato “Aperitivi spirituali” gli incontri dei quattro sabati di ottobre, quando, dalle 18.30 in avanti, abbiamo aperto la Cappuccina Guardiamo il futuro Nei giorni 26-27 ottobre di è tenuto il primo di tre incontri di riflessione, preghiera e discernimento a partire dalla Parola di Dio, per giovani che vogliono “guardare il futuro”. Un inizio che porta tante speranze… Guardiamo il futuro incontro di ricerca e riflessione 26-27 ottobre a Lonigo VI eremo pavoniano “la cappuccina” Il mattone Il muratore posava il mattone sul letto del cemento, con gesto preciso della sua cazzuola vi gettava una copertura, e senza chiedergli il parere posava su un nuovo mattone. A vista d’occhio le fondamenta salivano, la casa poteva elevarsi alta e solida per ospitare uomini. Ho pensato, Signore, a quel povero mattone interrato nella notte alla base del grande edificio. Nessuno lo vede ma lui fa il suo lavoro e gli altri hanno bisogno di lui. Signore, non conta che io sia in cima alla casa o nelle fondamenta, purché io sia fedele, al mio posto, nella Tua Costruzione. Michel Quoist, Preghiere Pastorale giovanile vocazionale Pavoniana Lonigo – Eremo pavoniano La Cappuccina Per metterti in contatto, chiama: p. Giorgio Grigioni [email protected] - cell. 3392237860 Ex allievi Federazione FESTE SOCIALI DELLA FEDERAZIONE CONSIGLIO DI AUTUNNO Si è concluso in ottobre il secondo anno di presidenza dell’associazione di Trento e la riunione di Federazione, tenutasi a Monza sabato 19 ottobre, ha fatto registrare ancora molto entusiasmo. Quest’anno si sono festeggiati ben due anniversari “di peso” per la storia degli Ex allievi: i 90 anni di Anno 2014 Genova e i 90 di Pavia. Le altre “consorelle” hanno caratterizzato le feste sociali con belle mostre fotografiche, ricordando gli anni passati, realizzando collegamenti via skype con i missionari pavoniani nel mondo, fino ad allestire un piccolo ma completo museo delle arti apprese in Istitu- Trento 16 marzo Genova 11 maggio Brescia 1 giugno Pavia 8 giugno Milano 5 ottobre Monza 19 ottobre TURNO DELLE PRESENZE A SAIANO PER L’ANNO 2014 13 aprile 4 maggio 1 giugno 6 luglio 3 agosto 7 settembre 5 ottobre ASSOCIAZIONE DI BRESCIA ASSOCIAZIONE DI MILANO ASSOCIAZIONE DI MONZA ASSOCIAZIONE DI GENOVA ASSOCIAZIONE DI TRENTO ASSOCIAZIONE DI PAVIA ASSOCIAZIONE DI BRESCIA s. Messa ore 10.00 s. Messa ore 11.00 s. Messa ore 11.00 s. Messa ore 11.00 s. Messa ore 11.00 s. Messa ore 11.00 s. Messa ore 10.00 to. Hanno, inoltre, partecipato con i propri rappresentanti ai raduni annuali delle altre associazioni, condividendo questi importanti momenti, nonostante la consapevolezza, sempre più acuta, che le nostre forze sono limitate. Perciò è uscita la necessità per qualche associazione di ridefinire gli incarichi e di portare l’esperienza e l’entusiasmo di tanti anni in uno spazio più ampio, quello cioè della “Famiglia pavoniana”. La prima associazione a trasferire queste esperienze è Brescia, che manterrà comunque l’appuntamento annuale con i suoi associati, il 1° giugno 2014. Auguri e buon cammino a tutti Paolo Pisoni Prenota una visita dal sito! È sempre possibile prenotare una visita al Museo semplicemente compilando il modulo presente su w w w. m u s e o t i p o g ra f i c o . i t Il Museo della stampa “Lodovico Pavoni” si trova ad Artogne (BS) in Via Concordia 2 - Cap 25040 - Tel 349 4396589 Monza INCONTRO ANNUALE La vita è un susseguirsi di giorni, mesi, anni, ma per noi che ci siamo reincontrati alla nostra festa annuale, è come se il tempo “non fosse” passato. Il “non fosse” è chiaramente una bugia: basta guardarsi allo specchio e confrontarsi con le foto di allora… quando fr. Pero o fr. Giovannino della vigna ci raccontavano storie inventate, lì sul posto. Erano storielle che avevano sempre una morale; c’era un Dio buono, una madre premurosa e finivano sempre bene. Belle queste storie! E così importanti che quando ci siamo reincontrati, domenica 20 ottobre, è stato un susseguirsi di “ti ricordi” ed anche “ti vedo bene”. Non vedo più la tua chioma nera, in compenso vedo che fai fatica a nasconderti dietro il palo di una linea elettrica… e qui una bella e sana risata. È così che ci siamo rivisti per la nostra fe- Trento sta annuale, con gli arrivi alla spicciolata, ma con il sorriso all’unisono per la foto ricordo. La S. Messa, concelebrata da p. Lorenzo, p. Walter, p. Piergiusto, p. Luciano e p. Luigi, ci ha ricordato la radice pavoniana di noi tutti, invitandoci a seguire le orme di Padre Pavoni e a confidare nell’aiuto di Maria. Poi il pranzo, come sempre ricercato, abbondante e buono. La non galattica, ma molto terrestre lotteria ha concluso la nostra festa. Con piacere si sono visti volti che da tempo non si vedevano (uno da 50 anni), segno che si legge il nostro giornalino e si riesce a coin- UN FUTURO PER I BAMBINI POVERI DELLE FILIPPINE volgere amici e parenti allargando così il nostro cerchio, come si vuole, verso la Famiglia pavoniana. Ragazzi, ricordiamoci che siamo sempre “Artigianelli” e di conseguenza, per adozione, anche un po’ pavoniani. A proposito del Pavoni, forse non tutti sanno che per la causa di santificazione, qualche cosa si sta muovendo: attendiamo fiduciosi nella preghiera e… “se sono rose fioriranno”. Noi siamo come le sentinelle che attendono con trepidazione l’aurora; e quando il sole sorgerà, grande festa in cielo ed in terra sarà. F.R. trentina e il resto con fatica ma da noi ex allievi di Trento, riuscendo a “chiudere” la parte economica. Che il Signore benedica queste nuove speranze! L’anno 2012 la nostra associazione lo ha dedicato alle Filippine. Dopo alcuni anni di presenza, di studio e di analisi della realtà locale, i Pavoniani che sono arrivati in questa parte del mondo hanno deciso di concretizzare la loro presenza cominciando a coinvolgere la popolazione e i tantissimi bambini in attività tipiche del grande personaggio “Lodovico Pavoni” E la nostra associazione si è subito attivata per sostenere i missionari in questa avventura con un progetto finanziato in parte dalla Solidarietà Internazionale Vita 4/2013 21 Pavonianews Asmara COMUNITÀ DI FORMAZIONE stre Comunità che hanno accolto come un dono prezioso di Dio il novello sacerdote. P. Andom sarà ora impegnato nella Casa di formazione di Asmara come direttore degli aspiranti più giovani che risiedono a Villa Reviglio. A settembre il Superiore gene- rale ha potuto far visita alle Comunità dell’Eritrea e accogliere l’impegno di sei giovani che sono stati ammessi al noviziato. Con p. Kidane i novizi costituiranno la nuova comunità insediata a Tseazegà, villaggio nei pressi di Asmara. Sabato 3 agosto 2013 a Keren, città a nord di Asmara, è stato ordinato sacerdote il diacono Andom Abrehe Sium. Nelle immagini alcuni momenti della solenne celebrazione presieduta dall’Eparca (vescovo) della città, Kidane Yebio. Grande la gioia delle no- Brescia PARROCCHIA IMMACOLATA Domenica 13 ottobre la Festa del nostro Oratorio Pavoni è stata anche l’occasione per celebrare il mandato ai catechisti, agli educatori e agli animatori davanti al parroco e alla comunità cristiana. Numerose iniziative, e presenze soprattutto, hanno reso la giornata vivace e colorata come i palloncini lanciati verso il cielo nel cortile dell’oratorio. Pavonianews Genova CFP FASSICOMO Gli ex dello scorso anno si sono ritrovati per una pizza “autoprodotta”: anche se non sempre l’aspetto era apprezzabile la bontà indubitabile. Nell’occasione abbiamo salutato anche il nostro Deivy Jara che torna in Ecuador dopo l’esperienza italiana. Gli allievi di prima accompagnati da tutor e insegnanti hanno iniziato l’attività formativa visitando le incisioni rupestri della Valcamonica e il museo della stampa dedicato a p. Lodovico Pavoni. Lonigo Montagnana LICEO PAVONI ISTITUTO SACCHIERI Il giorno 25 settembre le comunità di Lonigo e il personale (docente e non docente), che in modi diversi collabora all’interno della scuola, si sono dati appuntamento per ricevere il mandato educativo. Dopo la condivisione del pranzo si è passati a condividere la preghiera e l’impegno nel segno della “cura”. A ciascuno, a rappresentare i ragazzi, è stato affidato un vaso di ciclamini, da innaffiare e far crescere con attenzione ed amore. Circa 300 i ragazzi presenti alla Messa di inizio anno, celebrata nel duomo di Montagnana dal nostro Superiore, p. Franco, che ha invitato tutti al buon uso dei propri talenti e capacità. A ogni formatore ed educatore è stato consegnato il PEA (Progetto Educativo di Attività) con l’impegno di viverlo nel rapporto quotidiano con i ragazzi, mentre ad ogni alunno è stata affidata una chiave per aprire agli altri il proprio essere e non chiudere in un cassetto tutte le buone cose che abbiamo e che possiamo condividere. Vita 4/2013 23 Pavonianews Monza ISTITUTO ARTIGIANELLI Dopo l’estate sono ripartite le attività del Cag e del Puzzle: compiti, laboratori, giochi e tante partite all’aperto. I nuovi spazi ci permettono tanto movimento e un sacco di sfide e saranno teatro di prossimi tornei con altri CAG di Monza. A conclusione del laboratorio di Calcio Balilla, all’interno del progetto “Prendi il tempo” promosso dall’A.Pa.V., i 4 ragazzi più talentuosi e meritevoli hanno partecipato alle fasi finali del torneo “Coppa dei Campioni” svoltosi ad Abano Terme, all’interno della “notte rosa” del 6 - 7 e 8 settembre. Un bellissimo weekend di divertimento e amicizia. Grazie ad Andrea, Maurizio, Laura e Giuseppe per aver accompagnato i ragazzi in questa avventura. Sabato 19 ottobre, nel nuovo salone dell’Istituto, si è svolto il ritiro della Famiglia Pavoniana di Monza e Milano. P. Lorenzo ha offerto stimoli per la riflessione individuale e di comunità che accompagneranno l’anno preparatorio al Capitolo Generale del prossimo luglio. Milano PARROCCHIA S. GIOVANNI EVANGELISTA Domenica 3 novembre abbiamo passato una piacevole giornata alla Pavoniana di Brescia, ospiti di Pa- 24 Vita 4/2013 dre Walter e di Padre Antonio che ricordiamo con grande affetto per aver trascorso diversi anni a Milano come assistenti dell’Oratorio. Dopo la Messa celebrata insieme alle 10 in Parrocchia, abbiamo avuto occasione di fare un salto in centro (a piedi dista circa 15 minuti). Quindi siamo stati ospiti dell’Oratorio. Un bell’oratorio, non c’è che dire. I campi da calcio sono sintetici, gli spazi non mancano. Dobbiamo ringraziare per l’ottimo pranzo e per l’ospitalità. C’è stato anche il tempo per una sfida a Pallavolo, dove le ragazze e alcuni “fuoriclasse” hanno sonoramente sconfitto i genitori. Grazie ancora ai Bresciani per la bella giornata. Pavonianews Roma PARROCCHIA SAN BARNABA Campo scuola unitario, per adulti, giovani e giovanissimi dell’Azione Cattolica a Canneto (FR) a fine agosto Alcune immagini delle attività che hanno caratterizzato la scorsa estate: Campo scuola ministranti a Campo Felice (AQ) in settembre Lupetti alle vacanze di branco a Canneto (FR) nel mese di luglio Roma CASA FAMIGLIA L. PAVONI Lo scorso 10 settembre, papa Francesco ha visitato il Centro Astalli, struttura per l’accoglienza e il servizio ai richiedenti asilo e rifugiati che opera nel centro di Roma, presso la Chiesa del Gesù. Qui ha salutato anche una madre con il figlio Adamo che fanno parte della nostra Casa Famiglia! Un incontro emozionante, che ha veramente riempito tutti di speranza. Con il generoso contributo della Provincia di Roma abbiamo realizzato il nuovo manto erboso del campo da calcio, destinato ai ragazzi più poveri del territorio. Inaugurandolo, non abbiamo fatto mancare il grazie anche per i sussidi assegnati dalla stessa Amministrazione provinciale alle nostre famiglie più a disagio, che non riescono neppure ad arrivare a fine mese. Vita 4/2013 25 Pavonianews Tradate SCUOLA MEDIA PAOLO VI Domenica 20 Ottobre si è svolto presso il nostro Istituto l’ormai tradizionale Open Day. Insegnanti ed educatori, con l’aiuto di alcuni alunni, hanno accompagnato ragazzi ed adulti nei diversi ambienti, senza dimenticare i laboratori di arte e di informatica-lingue. I nostri ospiti sono rimasti particolarmente colpiti dall’attività che i ragazzi compiono in serra, sotto la guida dell’insegnante di tecnologia. Quest’attività, inserita nelle ore didattiche, è finalizzata ad aiutare i ragazzi a capire quanto è importante avere pazienza (dal seme al frutto ce ne vuole di tempo!), soprattutto in una società in cui si vuole avere tutto e subito. Illustrando le varie attività che i Pavoniani svolgono nel mondo, ai visitatori è stata offerta anche la possibilità di accedere a un “pozzo di San Patrizio” per la raccolta di fondi da destinare alla costruzione di una scuola materna ad Asmara, in Eritrea. Molti gli ospiti rimasti entusiasti delle nostre proposte e notevole l’impegno bravi profuso dai ragazzi coinvolti. Nella foto, alcuni dei ragazzi impegnati nelle attività di ‘serra’. Trento SCUOLA GRAFICA ARTIGIANELLI Un gruppo della 3A, alla scoperta delle “radici cristiane” locali, ha ripercorso un tratto del sentiero che probabilmente s.Vigilio ha fatto per andare ad evangelizzare la gente “trentina” di allora. Qui siamo alla “cappella di s.Vili”. Il 4 settembre 29 insegnanti della nostra scuola hanno “conquistato” il Corno del Renon, 2270 metri, in una giornata limpida e indimenticabile. Il tutto per riscoprire insieme l’invito di papa Francesco ad offrire coraggio e speranza cristiana, uscendo da noi stessi. Anche un’ovovia ci può lanciare a vivere così! La classe 1A invece è salita al Passo Cimirlo, riscoprendo per strada alcuni segni cristiani: un capitello e una piccola chiesetta. Messico ATOTONILCO Nella giornata missionaria abbiamo ricordato i missionari con la recita del Rosario Il 12 di settembre tutti in festa per il dono della prima comunione a Cesar e Carlos. Messico LAGOS DE MORENO Siamo in festa per il compleanno di Fr. Gerardo L’incontro mensile dei genitori ha avuto come tema l’iniziazione al mondo del computer. Per molti era la prima volta e si sono anche divertiti a farsi aiutare dai propri figli. Oltre allo studio e al gioco, la nostra vita comprende anche momenti di lavoro: qui siamo occupati nella pulizia e riverniciatura dei banchi della cappella. P. Gino con il nuovo gruppo di seminaristi: buon cammino! Pavonianews Filippine ANTIPOLO Tra i workshop avviati presso il Pavonian Center di Antipolo (Filippine), senza dubbio, quello più dolce e più interessante è quello di pasticceria-panetteria. Ecco la spaziosa cucina con l’attrezzatura adatta e… gli apprendisti pasticceri. Burkina Faso CENTRE EFFATA L. PAVONI P. Flavio, fr. Fiorenzo e mama Paola hanno accompagnato Brice, aspirante pavoniano, vicino a Koupela, dove frequenterà quest’anno la scuola di Propedeutica. Dal Messico al Burkina… fr. Fiorenzo è arrivato tra noi: il lavoro non gli mancherà! Foto di gruppo dopo la celebrazione del “Mandato educativo” a tutti gli operatori del Centro. Ora siamo davvero pronti ad iniziare un nuovo anno. Pavonianews Spagna ALBACETE Il lavoro negli Hogares (Case Famiglia) richiede l’impegno di un gruppo di persone ben preparate e motivate. Ecco alcuni dei nostri educatori: con i minori loro affidati cercano di vivere il tipico spirito di famiglia pavoniano. Con i corsi di catechismo, abbiamo dato il via a diverse attività, rivolte specialmente ai ragazzi e ai giovani. Spagna MADRID Particolarmente ricco l’impegno dei giovani del “Gruppo Saiano” che offrono ai più piccoli: appoggio scolastico, laboratori di chitarra e di manualità (li abbiamo chiamati “San Barnaba”), e i “Sabati con Pavoni”, occasione di incontro, amicizia, festa, crescita nella fede… Quest’ultima iniziativa, di cui Veronica è la grande animatrice, è partita con più di 60 bambini, 25 giovani, i catechisti e la Comunità pavoniana al completo: un buon inizio! Spagna CÁCERES La gioia ed il sorriso dei bambini del gruppo Alborada animano di bellezza l’Eucaristia. Spagna SAN SEBASTIÁN Le gite dei fine settimana segnano il ritmo del nostro gruppo di villa Uri-gain. Il fascino dei paesaggi naturali e dell’arte religiosa e civile delle province vicine ci attrae. Anche così impariamo a camminare più sicuri nella vita e a sentirci più famiglia. Qui siamo in Navarra a Javier, paese di nascita di s. Francesco Saverio. Piccoli e grandi sulle tracce di padre Pavoni pronti a dare una mano a chi è in necessità Pavonianews Colombia BOGOTÀ L’ottobre missionario ci ha portato anche la chiusura della visita pastorale che abbiamo celebrato con le altre 6 parrocchie del nostro vicariato. Con un buon numero di fedeli ab- biamo raggiunto la vicina chiesa di S. Tommaso d’Aquino per un grande momento di condivisione della fede presieduto dal nostro cardinale arcivescovo di Bogotà, mons. Rubén Salazar Gómez. Colombia VILLAVICENCIO Tutta la Colombia sta pregando per vedere finalmente realizzato il sogno della pace dopo 50 anni di scontri tra la guerriglia ed il governo. Ma ci sono altri conflitti: i paramilitari, le bande criminali, il narcotraffico, i sicari, la violenza di strada, la violenza nelle famiglie… Per questo, anche se eravamo in pochi, abbiamo voluto partecipare alla marcia per la pace: è importante che quanti amano e credono nella pace continuino a lavorare per essa senza stancarsi. Dio che può tutto farà il resto perché in Colombia ci sia pace, riconciliazione, giustizia e verità. 30 Vita 4/2013 Brasile BRASLIA CEAL Jéssica e Kevelen molto impegnate nel gioco che le aiuta a sviluppare la coordinazione visivo-motoria e a espandere la fantasia, creando forme sempre nuove e diverse. Un gruppo di volontari del “Banco do Brasil” hanno scelto, come gesto di solidarietà sociale, di pagare le pile necessarie al funzionamento delle protesi auditive dei nostri alunni. Da ricordare che devono essere sostituite tutte le settimane (ossia ce ne vogliono otto al mese!). In occasione della “Giornata del Sordo”, un gruppo dei nostri alunni delle medie sono stati invitati a visitare la mostra “Mani che parlano” allestita nel Senato Federale. Brasile GAMA È il 5 ottobre e stiamo celebrando tutti insieme il “Giorno dei ragazzi”. Passeggio alla Fazenda Crispim: occasione da non perdere per conoscere le bellezze della natura e divertirsi con l’acqua della piscina Incontro con le famiglie: riflettiamo sulla violenza domestica contro i bambini Pavonianews Brasile Il 26 settembre, il CAIS-LP (Centro di Appoggio e Integrazione dei Sordi – Lodovico Pavoni) era in prima fila a celebrare, nel nome del Beato Lodovico Pavoni, la “Giornata nazionale dei Sordi”. Usando il linguaggio del corpo che fonde gestualità ed arte, i ragazzi hanno fatto musica, teatro, danza, strappando sonore risate da un pubblico estasiato e piacevolmente meravigliato. Il CAIS-LP, grazie al lavoro di tanti operatori riconoscibili dalla maglietta verde, lancia solo un seme: la disponibilità e POUSO ALEGRE Brasile PATOS DE MINAS Durante l`anno scolastico 2013 gli allievi del Colégio São José hanno portato avanti il progetto formativo “Gioventù e valori”. Il protagonismo dei giovani è diventato così il tema di fondo della “Mostra Culturale” che, attraverso rappresentazioni artistiche di vario genere, ha richiamato quattro grandi momenti della nostra storia recente: le manifestazioni giovanili contro la dittatura del 1968; il movimento per le elezioni dirette del 1984; i “cara-pintada” (faccia-dipinta) e “fuori il presidente Collor” del 1992; le proteste del 2013 per il miglioramento dei servizi pubblici e per combattere la corruzione. la tenacia dei sordi e delle loro famiglie lo porta a maturazione per una piena cittadinanza nella società e nella Chiesa. Brasile SÃO LEOPOLDO Il Centro educativo di Campina, uno dei sobborghi di São Leopoldo è ormai pronto per essere inaugurato. Il progetto, ideato e avviato da p. Graziano Stablum, aveva ottenuto un finanziamento dalla Provincia autonoma di Trento e da altre associazioni e amici trentini. Alla sua morte, avvenuta tre anni fa, è stato portato avanti e completato da p. Florio. Nel frattempo i costi erano lievitati ma la Provvidenza non ha fatto mancare il suo aiuto attraverso la generosità di tanta gente, in primo luogo degli amici di Cles (Trento), paese natale di p. Graziano. Oggi il Centro funziona già a pieno ritmo, dando assistenza a circa 200 ragazzi, tutti appartenenti a famiglie povere e disagiate. Oltre alle attività generiche per bambini e bambine dai 7 ai 12 anni, vi sono quattro aule perfettamente allestite per l’insegnamento pratico pre-professionale agli adolescenti dai 12 ai 17 anni: taglio-cucito, computer, falegnameria ed estetica (taglio capelli, manicure e simili). L’inaugurazione ufficiale del Centro, che porterà il nome di p. Graziano Stablum, è prevista per il giorno 9 novembre, presenti il vescovo e diverse autorità locali, i nostri superiori, generale e provinciale, e alcuni rappresentanti dei collaboratori d’Italia. ART - Daniela Haggiag.com Scegli il profilo che più ti somiglia è la nuova linea di conto corrente esclusiva, semplice e trasparente, riservata alla clientela privata. Scegli tra le 5 differenti versioni quella che più risponde alle tue necessità. MESSAGGIO PUBBLICITARIO CON FINALITÀ PROMOZIONALE. PER TUTTE LE CONDIZIONI RELATIVE AI SERVIZI E PRODOTTI PUBBLICIZZATI E PER QUANTO NON ESPRESSAMENTE INDICATO OCCORRE FAR RIFERIMENTO AI FOGLI INFORMATIVI, AGLI ANNUNCI PUBBLICITARI E ALLA DOCUMENTAZIONE INFORMATIVA PRESCRITTA DALLA NORMATIVA VIGENTE, DISPONIBILI PRESSO TUTTE LE DIPENDENZE E SUL SITO INTERNET WWW.CREVAL.IT NELLA SEZIONE “TRASPARENZA”. LA CONCESSIONE DELLE CARTE DI CREDITO E DEI FINANZIAMENTI È SUBORDINATA ALLA SUSSISTENZA DEI NECESSARI REQUISITI IN CAPO AL RICHIEDENTE NONCHÉ ALL’APPROVAZIONE DELLA BANCA. Creval CrevalApp www.creval.it • Prefazione di JuLIáN CARRóN • Introduzione di PINo SCACCIA • Postfazione di ANdReA BoCeLLI Inserto a colori con fotografie inedite Il CD Parole e musica per ricordare senza retorica l’attentato del 12 novembre 2003. Raoul Bova interpreta un testo di Margherita Coletta • Rocco Merlino • Gino Serretta • I Nomadi • I Pentagrami • Peppino di Capri • Rosa Sciarra • I Matia Bazar • Antonella Ruggiero e Arkè String Quartet • Paolo Vallesi • Alessandro Scotto di Luzio • Luca Barbarossa Nasiriyah fonte di vita A dieci anni dalla strage di Nasiriyah, in cui morirono diciannove italiani tra militari e civili, un libro che racconta come da quella tragedia siano nati frutti concreti di speranza e di vita. Lucia BeLLaspiga con Margherita coletta Il libro Lucia BeLLaspiga con Margherita co Nasiriyah Non c’è luogo – neanche una base militare in zona di guerra – dove non sia possibile vivere la positività verso tutto e verso tutti che nasce dalla fede. Julián Carrón fonte di vit Il brigadiere Giuseppe Coletta amava la pace più di tanti che la urlano per strada o la usano come slogan. Pino Scaccia Q 16,00 Libro e CD non vendibili separatamente La forza delle idee di Giuseppe Coletta è viva tutt’oggi, e non solo nel ricordo affettuoso dei suoi cari. Il suo slancio non è stato fermato, quella tragica mattina, a Nasiriyah: permane, solare. Andrea Bocelli Cofanetto con libro + CD audio + contenuti extra Pagine: 128 Prezzo: € 16,00