Associazione Geologi dell’Emilia
Romagna per la Protezione Civile
•
•
•
•
Costituzione: 3 Luglio 2002
Sede: presso OGER – Via Guerrazzi 6, Bologna
Anno 2009: 70 iscritti
www.geoprociv.it
OBIETTIVI:
1. Offrire nei momenti di emergenza la
propria disponibilità operativa sul
territorio, mettendo a disposizione
delle autorità competenti le proprie
conoscenze tecnico-scientifiche;
Uno dei volontari di GeoProCiv nel corso delle verifiche
tecniche svolte dopo il terremoto di Parma – Reggio Emilia
del 23/12/2008
OBIETTIVI:
2. Fornire in situazioni di ordinaria gestione
le proprie competenze alla Protezione
Civile in merito all’aggiornamento dei
volontari e alla programmazione di
ricerche, di studi e di analisi orientative
per individuare le criticità geologicoambientali in ambito regionale (rischi
sismico, idraulico, idrogeologico ecc.).
OBIETTIVI:
3. Informazione delle comunità scolastiche
regionali, al fine di conseguire una loro
maggiore sensibilizzazione ai problemi
geologico ambientali, fornendo adeguate
conoscenze relative al territorio ed ai rischi
legati sia alla sua naturale evoluzione, sia
alle perturbazioni antropiche dei suoi
equilibri.
Le iniziative di emergenza e culturali della
GEO-PROCIV sono svolte strettamente
nell’ottica
del
volontariato
per
la
Protezione Civile e si svolgono in ambiti
ben definiti senza entrare in conflitto con la
normale attività professionale dei geologi e
in pieno accordo con l’Ordine dei Geologi
Regione Emilia-Romagna.
LEGGE REGIONALE 7 febbraio 2005, n 1 “Norme in materia di protezione civile e
volontariato. Istituzione dell’agenzia regionale di protezione civile”
Art. 6 Funzioni e compiti dei Comuni e delle Comunità Montane (1/2)
1.
I Comuni, nell'ambito del proprio territorio e nel quadro ordinamentale di cui al decreto legislativo n. 267
del 2000, esercitano le funzioni e i compiti amministrativi ad essi attribuiti dalla legge n. 225 del 1992 e
dal decreto legislativo n. 112 del 1998 e provvedono in particolare, privilegiando le forme
associative previste dalle leggi regionali n. 11 del 2001 e n. 6 del 2004:
a)
alla rilevazione, raccolta, elaborazione ed aggiornamento dei dati interessanti la protezione civile,
raccordandosi con le Province e, per i territori montani, con le Comunità montane;
b)
alla predisposizione e all'attuazione, sulla base degli indirizzi regionali, dei piani comunali o
intercomunali di emergenza; i piani devono prevedere, tra l'altro, l'approntamento di aree
attrezzate per fare fronte a situazioni di crisi e di emergenza; per l'elaborazione dei piani i Comuni
possono avvalersi anche del supporto tecnico dell'Agenzia regionale;
c)
alla vigilanza sulla predisposizione, da parte delle strutture locali di protezione civile, dei servizi
urgenti, ivi compresi quelli assicurati dalla Polizia municipale, da attivare in caso di eventi
calamitosi secondo le procedure definite nei piani di emergenza di cui alla lettera b);
d)
alla informazione della popolazione sulle situazioni di pericolo e sui rischi presenti sul proprio
territorio;
e)
all'attivazione degli interventi di prima assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi e
all'approntamento dei mezzi e delle strutture a tal fine necessari;
f)
alla predisposizione di misure atte a favorire la costituzione e lo sviluppo, sul proprio territorio, dei
gruppi comunali e delle associazioni di volontariato di protezione civile.
LEGGE REGIONALE 7 febbraio 2005, n 1 “Norme in materia di protezione civile e
volontariato. Istituzione dell’agenzia regionale di protezione civile”
Art. 6 Funzioni e compiti dei Comuni e delle Comunità Montane (2/2)
2.
Al verificarsi di eventi di cui all'articolo 2, comma 1, lettera a), l'attivazione degli
interventi urgenti per farvi fronte è curata direttamente dal Comune interessato. Il
Sindaco provvede alla direzione e al coordinamento dei servizi di soccorso e di
assistenza alla popolazione colpita, dandone immediata comunicazione al Prefetto, al
Presidente della Provincia e al Presidente della Giunta regionale.
3.
Le Comunità montane assicurano in particolare
4.
a)
la collaborazione delle proprie strutture tecniche ed organizzative all'attuazione degli
interventi previsti nei programmi di previsione e prevenzione e nei piani di emergenza di
competenza dei diversi livelli istituzionali;
b)
la predisposizione e l'attuazione, in raccordo con i Comuni interessati e sulla base degli
indirizzi regionali, dei piani di emergenza relativi all'ambito montano.
Per le finalità di cui al comma 3 le Comunità montane possono dotarsi di una apposita struttura
di protezione civile.
PIANO COMUNALE DI
EMERGENZA
L. 225/92
D.Lgs. 112/98
L.R. 1/2005
STRUTTURA DEL PIANO
 Parte generale / inquadramento
 Centro Operativo Comunale (COC)
 Piano interno per la gestione delle comunicazioni e
delle emergenze
 Criticità e scenari di evento
 Risorse, mezzi, materiali e gestione aree
 Informazione alla popolazione
 Archivio eventi
PIANO DI EMERGENZA
CHI DEVE FARE
COSA DEVE FARE
COME LO DEVE FARE
INDIVIDUAZIONE GEOGRAFICA
TERRITORIO DEL
COMUNE DI
FRASSINORO (MO)
Frassinoro (MO)
•Superficie: 95,93 kmq
Altitudine: 502/1.708 m slm
Abitanti (31/12/2008): 2.060
Zona sismica II
Frassinoro (MO)
Il Sindaco è:
AUTORITÀ COMUNALE DI
PROTEZIONE CIVILE
(legge 225/92)
Il Sindaco è anche
AUTORITÀ SANITARIA LOCALE
AUTORITÀ DI PUBBLICA SICUREZZA
LE FUNZIONI DI SUPPORTO
il Sindaco si avvale del
COC (Centro Operativo
Comunale),
che è articolato in
9 funzioni di supporto
LE FUNZIONI DI SUPPORTO
1. TECNICA E DI PIANIFICAZIONE
TECNICI COMUNALI, PROVINCIALI, REGIONALI - RESPONSABILI DELLE RETI DI
MONITORIAGGIO LOCALI - UNITA' OPERATIVE DEI GRUPPI NAZIONALI - UFFICI PERIFERICI
DEI SERVIZI TECNICI NAZIONALI - TECNICI O PROFESSIONISTI LOCALI
2. SANITA' UMANA E VETERINARIA - ASSISTENZA SOCIALE
REFERENTE C. O. 118 – AUSL – C.R.I. – VOLONTARIATO SOCIO-SANITARIO - ASP
3. VOLONTARIATO
COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI LOCALI E DI AREA VASTA
4. MATERIALI E MEZZI
AZIENDE PUBBLICHE E PRIVATE - VOLONTARIATO - RISORSE DELL'AMMINISTRAZIONE LOCALE
5. SERVIZI ESSENZIALI
BANCHE – POSTE
ENEL - SNAM - HERA - DITTE DI DISTRIBUZIONE CARBURANTE –
LE FUNZIONI DI SUPPORTO
6. CENSIMENTO DANNI
SQUADRE DI RILEVAMENTO (COMUNE, PROVINCIA, REGIONE, VV.F., ………)
7. ORDINE PUBBLICO - VIABILITA'
POLIZIA MUNICIPALE – CARABINIERI – POLIZIA STRADALE - GUARDIA DI
FINANZA - CORPO FORESTALE DELLO STATO - POLIZIA PROVINCIALE
8. COMUNICAZIONI - TELECOMUNICAZIONI
URP - SOCIETA' TELECOMUNICAZIONI - RADIOAMATORI
9. ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE E ATTIVITA' SCOLASTICA
ASSESSORATI COMPETENTI - VOLONTARIATO SOCIO-SANITARIO – DIRIGENTI SCOLASTCI
LE FUNZIONI
DI
SUPPORTO
COMUNALI
ANALISI DELLE RISORSE
MEZZI E MATERIALI
Sono inoltre presenti mezzi e attrezzature delle
associazioni di volontariato (A.N.A.) con cui deve essere
stipulata una convenzione
ANALISI DELLE RISORSE
EDIFICI STRATEGICI
Edifici strategici: sedi delle Strutture di Coordinamento e Pronto Intervento:
FABBRICATO
INDIRIZZO
Comune
Piazza Miani 1
Polizia Municipale
Piazza Miani 1
Stazione Carabinieri
Via Roma 81
Sede VVF
Via Don Gnocchi
AREE DI ATTESA PER LA
POPOLAZIONE
Luoghi non soggetti a rischi ambientali di
prima accoglienza della popolazione per un
tempo di permanenza da poche ore a qualche
giorno.
AREE DI ACCOGLIENZA
E RICOVERO
Luoghi non soggetti a rischi ambientali in cui
saranno installati i primi insediamenti abitativi
di medio-lungo periodo (pochi mesi – alcuni
anni)
AREA DI
AMMASSAMENTO SOCCORSI
Luoghi non soggetti a rischi ambientali in cui
troveranno idonea sistemazione i soccorritori e
le risorse necessarie per gli interventi nelle
zone di emergenza
FORMAZIONE
La formazione del personale impegnato nel SISTEMA
COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE è fondamentale
per migliorarne la capacità operativa e per assicurare
la migliore gestione delle situazioni d’emergenza.
A tale scopo è indispensabile organizzare periodicamente:
• Momenti di formazione;
• Esercitazioni a tavolino per posti comando
• Attività di addestramento sul campo.
INFORMAZIONE
Affinché il Piano sia efficace e per una migliore gestione delle attività di
soccorso è fondamentale che i cittadini conoscano:
 le caratteristiche dei rischi che insistono sul proprio territorio;
 come comportarsi, prima, durante e dopo l’evento;
 in che modo potranno essere diffusi informazioni ed allarmi;
 dove recarsi in caso si verifichino eventi calamitosi.
CRITICITA’ E
SCENARI DI EVENTO
•
•
•
•
•
•
Rischio meteorologico
Rischio idraulico
Rischio idrogeologico
Rischio incendi boschivi
Rischio industriale
Rischio sismico
Le fasi di allertamento
NORMALITÀ
ATTENZIONE
PREALLARME
ALLARME – EMERGENZA
Per ciascuna fase devono essere predisposte specifiche procedure,
che codificano le azioni del Comune, in rapporto con gli altri Organismi
di Protezione Civile coinvolti nella gestione dell’evento calamitoso
Esempio di attivazione
per un
TERREMOTO
EVENTO SENZA
PREANNUNCIO
FASE DI ALLARME
si accerta che l’evento
sismico non ha dato
luogo a danni alle
persone e/o alle cose
ATTENZIONE/NORMALITÀ
pervengono notizie di
danno a persone e/o
cose
FASE DI
EMERGENZA
EVENTI SENZA PREANNUNCIO (SISMICO)
EVENTO
REFERENTE
MODALITA’
Comunicazione
Sindaco /
Uffici
Comunali
Referenti
COC
•Autoattivazione
•Segnalazioni da cittadini
•Segnalazioni da Forze dell’Ordine
•Segnalazioni da Comuni limitrofi
Valutazione diretta e
primi interventi
Sindaco /
Uffici
Comunali
Referenti
COC
•Sopralluogo
•Contatto con VVF
•Contatto con 118
Attivazione delle
funzioni di COC
Sindaco
Ogni funzione inizia ad operare secondo le proprie competenze:
Referente F7
F7 – Strutture operative e viabilità
•Si reca sul posto,
•Prende contatti con le strutture operative che stanno operando
•Ttiene costantemente informato il Sindaco ed il COC
•Attiva il piano dei posti di blocco e la gestione della viabilità
Referente F8
F8 – Comunicazioni
•Verifica dei sistemi di comunicazione
•Attivazione dei presidi radio
Referente F1
F1 – Tecnico scientifica
•Apertura della sede di COC
•Verifica delle attivazioni delle procedure del piano di emergenza
•Contatti con i Comuni limitrofi
FASE DI EMERGENZA
EVENTO
Attivazione del
volontariato
Richiesta di supporto
alle strutture
Provinciali e
Regionali di
Protezione Civile
Assistenza alla
popolazione
Valutazione servizi
essenziali
REFERENTE
MODALITA’
Sindaco
•L’attivazione del volontariato deve essere comunicata a Provincia di
Modena, Consulta Provinciale del Volontariato per la Protezione Civile
di Modena
•L’attivazione è effettuata attraverso il Gruppo Comunale o altre
organizzazioni convenzionate (ANA)
•Il Gruppo Comunale e le altre associazioni convenzionate attivate
rimangono in contatto con il Coordinamento Provinciale
Sindaco
•Contatti con Provincia di Modena
•Contatti con la Consulta Provinciale del Volontariato per la
Protezione Civile
•COR (Centro Operativo Regionale)
Referente F9
F9 – Assistenza alla popolazione
Presidio aree di attesa – punti di prima assistenza
Risorse:
•Personale del Comune
•Associazioni di volontariato
Referente F5
F5 – Servizi essenziali
Verifica della funzionalità o la compromissione dei servizi essenziali:
•Luce
•Acqua
•Gas
•Telefonia fissa e mobile
Risorse:
•Personale comunale
•Ente gestore
FASE DI EMERGENZA
EVENTO
REFERENTE
MODALITA’
Censimento danni
Referente F6
F6 – Censimento danni
Sopralluoghi e verifiche speditive aanche in collaborazione con le forze
dell’ordine circa:
•Viabilità
•Aree urbanizzate e centri storici
•Edifici più vulnerabili (strutturale / destinazione d’uso)
•Scuole
•Ospedali e affini
•Chiese
•Centri commerciali
•Etc.
Supporto al COC da
altri Comuni / Enti
Sindaco
Tecnici e risorse da altri Comuni limitrofi o dai COM si recano presso il
COC del Comune
Referente F9
F9 – Assistenza alla popolazione
Comunicazione dell’evento e delle misure di emergenza adottate e dei
comportamenti da tenere, anche attraverso:
•Attivazione di un numero telefonico per informazioni.
•Attivazione di un punto informazioni sul territorio
Risorse:
•Personale comunale
•Associazioni di volontariato
Referente F1
F1 – Tecnico scientifica
A partire dall’elenco dei danni registrati, in collaborazione con:
•VVF
•Nuclei di Valutazione Regionali
Informazione alla
popolazione
Verifiche su edifici
strategici
FASE DI EMERGENZA
EVENTO
REFERENTE
MODALITA’
Interventi sulla
viabilità
Referente F7
F7 – Strutture operative e viabilità
Attraverso mezzi propri o convenzionati o di mezzi degli organi di
soccorso
Assistenza sanitaria
Referente F2
F2 – Assistenza sanitaria
Anche attraverso personale e mezzi degli organi di soccorso
Sindaco
Referente F9
•Alloggi sostitutivi – Numero di persone: 0 – 10
•Strutture coperte – Numero di persone: 10 - 50
•Area accoglienza coperta – Numero di persone: 50 – 100
•Area accoglienza scoperta – Numero di persone: 100 – 300
Risorse:
•Personale del Comune
•Forze dell’Ordine (Carabinieri)
•A.N.A.
•Altre associazioni di volontariato
Organizzazione
attività
antisciacallaggio
Referente F7
F7 – Strutture operative e viabilità
Risorse:
•Forze dell’Ordine (Carabinieri)
•Personale del Comune
Esecuzione
ordinanze,
provvedimenti
amministrativi,
chiusure
Sindaco
Referente F7
F7 – Strutture operative e viabilità
Gestione
evacuazione /
assistenza alla
popolazione
ATTENZIONE:
il Piano è un punto di
partenza, non di arrivo!
Scarica

dott. Fabio Parmeggiani