la CA M PANA
di SAN LORENZO
Parrocchia di San Lorenzo - Minerbe (Verona) Anno I, Numero 3 – 8 dicembre 2006
Stampato in proprio
LA CONCEZIONE IMMACOLATA
DELLA BEATA MARIA VERGINE
FESTA DELL’ADESIONE
DELL’AZIONE CATTOLICA
Carissimi fratelli,
in occasione dell’otto dicembre, solennità dell’Immacolata
Concezione e festa dell’Adesione dell’Azione Cattolica, vorremmo
rubarvi alcuni minuti per parlarvi dell'adesione: uno degli
appuntamenti fondamentali del nostro cammino annuale in AC.
Anzitutto una domanda: perché per partecipare alle attività
parrocchiali si propone l’iscrizione ad un'associazione?
Innanzitutto scindiamo l'adesione dal finanziamento:
L'adesione personale è l'impegno concreto preso da ogni socio a
partecipare attivamente alla vita dell'associazione ed a
condividerne il progetto.
Infatti, le attività che coinvolgono settimanalmente i
ragazzi sono racchiuse in un progetto nazionale redatto
annualmente da commissioni composte da laici e religiosi che si
impegnano a fornire i percorsi adatti alla formazione Cristiana
degli associati.
Il finanziamento serve a sostenere le tante
iniziative
(feste,
campi,
incontri
di
formazione, ... ) che senza un contributo
economico non potrebbero essere così
entusiasmanti come le vediamo oggi.
Quindi, per l’AC, ogni tessera è
fondamentale!!!!
Perché "materializza" in pochi grammi quanto l'esperienza
associativa porta nel nostro cuore. Perché rappresenta un
impegno con Dio, con la Chiesa, con se stessi, con gli altri.
Perché rappresenta l'unica risorsa di finanziamento economico.
A noi educatori non entra niente in tasca. Il nostro servizio è
totalmente gratuito, così come quello di qualsiasi responsabile di
AC a tutti i livelli. Anche noi infatti ci tesseriamo con
entusiasmo e convinti di appartenere ad una grande, bellissima
famiglia!
Precisiamo comunque che aderire non è un obbligo, ma
una scelta personale, da assumere secondo la propria coscienza;
l'AC, coerentemente con i propri principi ed obiettivi, accoglie
indistintamente tutti coloro desiderano partecipare alle sue
attività.
Gli Educatori AC
Maria nell’Avvento e nel Natale;
un aspetto ecumenico della Liturgia
La solennità odierna si celebra da 14 secoli in
Oriente, e in Occidente dal XV° secolo, ma la sua
devozione è attestata da tempo remoto in tutte le
Chiese della Tradizione, sia in Oriente che in
Occidente; queste Chiese vantano la successione
Apostolica nei Vescovi e quindi il sacramento
dell’ordine nei tre gradi (episcopato, presbiterato,
diaconato) e conservano intatto il complesso dei
misteri o sacramenti di istituzione divina.
Nessuna di esse ha la pretesa di esaurire la
comprensione del mistero divino, ma una Chiesa
accentua un aspetto, una Chiesa ne accentua un
altro. (UR 17)
Così, l’8 dicembre in Occidente e il 9
dicembre in Oriente si ha una peculiare
specificazione del Mistero di Cristo: la memoria
festale di Maria la Semprevergine Madre di Dio nel
divino inalienabile Eterno privilegio della
concezione immacolata del Figlio Monogenito di
Dio, che “dallo Spirito Santo e da Maria Vergine” il
Padre volle che avvenisse nella storia degli uomini.
In Oriente si celebra questa festa il 9 dicembre sotto
il titolo della “Concezione di Sant’Anna, la madre
della Theotókos (Madre di Dio)”, il cui contenuto,
salvo alcune diversità teologiche di poco conto, è
praticamente quello che assumerà dal 1854 il
Dogma sulla Immacolata Concezione la Chiesa
Latina.
I Padri della Chiesa videro nella Concezione
Immacolata di Maria la futura nascita dell’Adamo
nuovo (Gesù), che avrebbe riportato, distruggendo
la filiazione negativa di Adamo ed Eva, riportando
tutti al Padre. Tale evento è perciò considerato uno
segue →
LA COMUNITÀ SALUTA
ELENA PIACENTINI
Che ha abbracciato la vita religiosa, entrando, per un periodo di
prova, nall’ordine delle Suore Orsoline.
SETTIMANA DI VITA COMUNE SULLE TRACCE DELLE PRIME COMUNITÀ CRISTIANE
San Vittore, 12-18 novembre 2006
Un titolo impegnativo per descrivere una particolare sembrava impossibile possibile assecondare tutti, eppure con
un po’ di fantasia siamo sempre riusciti a imbandire pasti vari e
settimana di convivenza tra giovani da paesi diversi.
abbondanti, (il piatto forte erano le bruschette) e poi si sa che
L’idea è nata attorno ad una pizza tra educatori dopo la in compagnia si mangia con più gusto!
verifica del campo-scuola estivo diocesano per 15-16 enni.
Così, semplicemente e provocatoriamente, don Enzo Dopo cena, nonostante la stanchezza, era previsto un incontro
(assistente per i settori giovani e giovanissimi dell’Azione di formazione sul nostro ruolo di animatori degli adolescenti.
Cattolica) ci ha chiesto: dopo aver riconosciuto coi Lunedì p.Simone degli Stimmatini ci ha presentato la figura
ragazzi che il DdG (Discepolo di Gesù) è ognuno di dell’adolescente dal punto di vista dello psicologo, suggerendo
noi, perché non vivere un’esperienza da veri osservazioni preziose su come porsi in relazione con loro.
discepoli?
Martedì ci siamo confrontati liberamente su cosa vuol dire
“essere educatori”, ne è emerso un dibattito appassionato che
La curiosità di sapere a cosa si andava incontro, la voglia di
ha spaziato su altre tematiche che riguardano i giovani e la
stare insieme e di conoscerci meglio, il bisogno di condividere
Chiesa. Mercoledì ci siamo fermati in silenzio davanti al
i momenti di preghiera hanno spinto otto di noi ad accettare
tabernacolo. Giovedì, non senza imprevisti automobilistici,
la proposta. La sera di domenica 12 novembre, abbandonate
abbiamo accolto due ospiti minerbesi, Francesca e Alberto, che
case e parrocchie, ci siamo dati appuntamento con don Enzo
hanno portato la loro esperienza e un significato dell’essere
a S.Vittore (vicino a Colognola ai Colli) per iniziare una
giovani in Azione Cattolica. Venerdì con una lunga chiacchierata
straordinaria settimana: a modello abbiamo preso proprio la
abbiamo cercato di commentare personalmente tutta la
prime comunità cristiane descritte negli Atti degli Apostoli,
settimana. E poi tutte le sere prima di andare a dormire l’ultimo
incentrate sulla vita comunitaria, la comunione dei beni, la
pensiero era rivolto ancora a Dio per affidarGli ogni cosa.
preghiera insieme.
Il bilancio dell’intera esperienza è stato più che positivo; sul
Le giornate erano scandite dal suono delle campane (proprio
piano spirituale abbiamo vissuto intensamente la preghiera e
sopra le nostre teste) ogni mezz’ora. Ma il ritmo della vita
soprattutto possiamo dire di aver fatto esperienza di chiesa; sul
comunitaria era segnato dalla preghiera secondo la liturgia
piano delle relazioni umane abbiamo costruito dei bei rapporti
delle ore. Al mattino la sveglia era fissata alle 6:15, ma valeva
di amicizia grazie anche al continuo confronto dal cosa fare da
la pena fare questo sacrificio per altri e con altri: un po’
mangiare, al come vivere la fede; sul piano dell’organizzazione
assonnati iniziavamo lodando Dio per dare un sapore
poi ci siamo trovati subito d’accordo sulla divisione dei diversi
particolare a tutta la giornata e per lasciarci illuminare dalla
compiti come una vera famiglia.
Parola. Una colazione abbastanza veloce e poi la partenza:
Un grazie speciale va a don Enzo, che ha voluto proporci tutto
chi al lavoro, chi all’università, chi addirittura rimaneva a casa
questo e che con noi l’ha anche vissuto da buon padre
con l’onere di occuparsi di pulizie, spesa e cucina.
spirituale. Un grazie di cuore poi a tutti i nostri cari compagni
A sera di nuovo riuniti attorno a Gesù per i vespri: con la conviventi per la sintonia che si è creata e perché ognuno di
guida del don, siamo quasi riusciti ad abituarci al difficile ma loro è stato essenziale e significativo. Infine un immenso grazie
poetico linguaggio dei salmi, recitati a cori alterni o a Dio.
addirittura cantati. Il momento più familiare e più atteso
(anche perché arrivava ogni sera sempre più tardi) era
Eleonora Rocchi e Francesco Bissoli
indubbiamente la cena; tra preferenze e intolleranze
3 dicembre 2006: Festa del Ciao dell’ A.C.R.
Bello, vero!? Sicuramente, finora lo è stato! In linea con l’iniziativa annuale, anche i ragazzi dell’Azione Cattolica di Minerbe,
con la Festa del Ciao svoltasi domenica 3 dicembre, hanno concluso il primo periodo (dei quattro totali) del loro cammino, chiamato
Mese del Ciao. Arrivati al primo mini-traguardo, vorremmo tirare le somme e offrirvi quello che abbiamo imparato. Il Mese del Ciao,
pur nella sua unitarietà, è stato presentato nelle sue diverse sfumature a seconda dei vari archi d’età.
I 6/8, con l’aiuto dei loro educatori, hanno guardato dentro loro stessi, scoprendo un’incredibile originalità: tutti noi siamo
diversi, perché diversi sono la nostra storia, il carattere, l’aspetto fisico, i pregi ed i difetti, ecc… Perché Dio ci ha creati l’uno diverso
dall’altro? Perché ciascuno è un “pezzo unico”, di immenso valore, impossibile da copiare! E Dio, che ci ama così com’è, ci chiede di
vivere e condividere con gli altri, offrendola, la nostra originalità. Solo unendo tutte le nostre qualità, riusciremo a creare qualcosa di
“Bello”! Dopo essersi guardati a fondo, i bambini hanno diretto il loro sguardo attorno:oltre a noi, anche la realtà che ci circonda è bella!
Ed è bella, perché è un dono di Dio.
Ai ragazzi di 4^ e 5^ elementare (9/11), invece, è stata solleticata la curiosità che li caratterizza: la bellezza può essere trovata
in tutte le cose, non solo quelle che luccicano; anche quelle apparentemente vecchie, nascondono un qualcosa di originale. Le persone
che ci fanno conoscere il Bello nella nostra vita sono molte, e spesso non ce ne accorgiamo! Anche Gesù porta sempre con sé la bellezza:
a volte lo vediamo nei momenti felici, altre volte quando siamo tristi; infatti, è difficile vedere il bello in tutti i suoi gesti, che possono
sembrare nuovi e inaspettati!
Infine, i 12 / 14enni, che stanno vivendo una fase importante di crescita e cambiamento, hanno analizzato l’importanza dei loro
comportamenti: il rapporto con il gruppo di amici, che infonde sicurezza ma che può portare all’omologazione; la ricerca del Bello, che
a volte viene identificato all’apparire, al vestire, al fisico, agli oggetti che si possiedono; l’eccessivo riferimento a punti di riferimento
esterni (pubblicità, moda, televisione, etc…). L’analisi di tali situazioni, ci ha portato a valorizzarci a vicenda per quello che siamo, e
non solo per l’esteriorità.
Durante la Festa del Ciao, dopo aver visitato la biblioteca “Bello, vero!?” ed aver aiutato Ciro e i suoi assistenti, abbiamo ricevuto
chiave e una mappa… A cosa mai serviranno? Il cammino continua!
I GRUPPI SI RACCONTANO …
-
Il Gruppo Campanari -
Siamo un gruppo di giovani di “ieri” e di “oggi” accomunati tutti dalla passione per l’arte campanaria.
Questa la nostra recente e breve storia.
Nella primavera del 2004, un venerdì sera dopo la riunione dell’ACR alcuni di noi lanciarono come per scherzo
una provocazione a Padre Marco: “Sai - gli dicemmo - vorremmo imparare a suonare le campane”. Non so dire se ci
rivolgemmo a lui per chiedere una sorta di permesso o per un bisogno di sentirsi dire: “Perché no? Dai provate!”.
Alla fine la risposta espresse entrambe le cose e noi che da sempre eravamo incuriositi da quest’arte e che da tempo
volevamo capirci qualcosa in più decidemmo che era giunto il momento di provare. Nessuno di noi aveva la benché
minima idea di come si facesse a suonare, ma ne avemmo un assaggio qualche domenica dopo, quando venne il
gruppo dei campanari di Isola Rizza per un paio di concerti. Ascoltammo, li vedemmo suonare ma non ci capimmo
nulla della tecnica di suono. Fu allora che capimmo che formare un gruppo campanari era tutt’altro che immediato.
Ma la voglia e la passione era tanta.
All’inizio abbiamo contattato i membri del gruppo precedente; poi di spontanea volontà se ne aggiunsero di
nuovi mentre altri purtroppo non poterono continuare. Grazie alla squadra di Isola Rizza imparammo la tecnica che è
tutt’altro che immediata e che conto in un prossimo articolo di illustrarvi per quanto possibile.
Cominciammo a muovere i primi passi da soli nel campanile di Miega e solo a partire dal settembre 2005
potemmo iniziare qui a Minerbe. Il motivo di tale ritardo sta nel fatto che i nostri bronzi, maestosi nel suono ma
notevolmente pesanti, richiedono una preparazione tutt’altro che da principianti.
Oggi il nostro gruppo conta 13 componenti: Matteo e Luca Bonfà, Federico Marogna; Paolo Alberti, Piero
Marini-Celadon, Francesco Bissoli, Stefano Menin, Michele Gambin, Lorenzo Giacchetti, Alessandro e Andrea
Fante, Andrea Borin e Sergio Ferrari (gli ultimi tre sono anche i maestri della squadra che si alternano di concerto in
concerto). Il nostro gruppo è iscritto all’Associazione Suonatori di Campane a Sistema Veronese (A.S.C.S.V.) a sua
volta affiliata all’Associazione Musicale Bande Assiemi Complessi (A.M.B.A.C.).
Ci riuniamo ogni mercoledì sera alle 19.45 per una mezz’ora di prove e talvolta suoniamo in altri
campanili.Durante quest’anno ci proponiamo di migliorare la qualità dei nostri concerti, non mancheremo con le
nostre campane nelle festività più importanti e laddove ci verrà richiesto (matrimoni, battesimi e quant’altro; a tale
proposito, preghiamo chiunque fosse interessato all’esecuzione di un segno per tali ricorrnze, di contattarci con largo
anticipo); contiamo inoltre di organizzare nel 2007 una nuova rassegna campanaria (la seconda) da inserire nel
calendario dell’A.S.C.S.V. .
Speriamo vivamente che nuove leve si aggiungano al nostro gruppo e si uniscano a noi “nell’esaltazione
dell’arte campanaria”.
SR. LUCIA CI SCRIVE …
Carissimi Sacerdoti, Gruppo Missionario e amici di
Minerbe,
Eccomi a voi con il mio più bel grazie per l’offerta di
500 euro che mi avete inviato. E’ per noi un grande
regalo che ci servirà per festeggiare il prossimo
Natale con i bambini poveri e ammalati e con le loro
famiglie, che spesso, non trovando lavoro,
sperimentano che la povertà è una dura realtà che
non si occulta tanto facilmente, e grazie alla vostra
generosità possiamo accompagnarli e aiutarli nelle
loro necessità.
Dio vi benedica, e Buon Natale a tutti!
Tanti cari saluti e preghiere.
Sr. Lucia Piacentini e Consorelle
(Medellin - Colombia).
Cerchiamo nuovi collaboratori!
Ti piacerebbe scrivere qualche
articolo per
“la Campana di San Lorenzo”?
Hai informazioni da segnalare
alla Comunità?
Vuoi collaborare all’impaginazione,
alla stampa,
alla piegatura?
Ti aspettiamo! Per informazioni,
contatta i Padri.
dei “primordi della nostra Redenzione”.
Sarebbe stato forse opportuno che nel 1854 la
data della festa, decisa in conseguenza della Dichiarazione
Dogmatica sull’Immacolata Concezione, fosse quella
millenaria del 9 dicembre osservata in Oriente, mostrando
comprensione, carità e paternità ecumenica. Ma forse era
chiedere troppo a quei tempi.
Dicembre è un mese prestigioso per il confluire nella
Liturgia di due splendori inauditi: l’intensa, efficace
presenza dello Spirito Santo, che fa di questo mese con il
tempo pasquale il momento più ricco dell’anno liturgico, e
una vasta e profonda dottrina mariana.
In Oriente i bizantini osservano quattro
Quaresime. La prima di esse, in preparazione al Natale, è
la “Quaresima di San Filippo” Apostolo, commemorato
l’11 novembre, che termina il 24 dicembre. La liturgia
bizantina allora segue a passo a passo l’evento che scorre
dai Santi Padri dell’Antico Testamento nelle loro
genealogie, e porta alla nascita della Semprevergine
Maria, del “Fanciullo Nuovo, il Verbo di Dio preeterno”.
Questo senso celebrtativo prosegue fino alla seconda
domenica dopo Natale.
La ricca tradizione delle chiese sire: partendo dai
nestoriani e le loro comunità, i siri monofisiti e le loro
comunità fino ai moroniti, da tempo immemorabile,
almeno fino al V° secolo, celebrano le 4 (o 6) domeniche
del
Subbarâ,
“l’Annunciazione”,
propriamente
l’Evangelizzazione, destinata a sfociare nel Natale.
I copti dedicano a Maria l’intero mese di Kiahq, che
corrisponde a dicembre e anche esso prepara il Natale con
una trabordante liturgia mariana.
La liturgia romana oggi è densa, ricca di contenuti,
sia nel Lezionario, sia nel Messale, sia nelle Ore Sante.
L’Evangelo del giorno (Lc 1, 26-38), è quello del 25 marzo,
per l’Annunciazione e altre feste mariane, ma in ciascuna
festa con letture e preghiere diverse. Così intorno alla madre
di Dio si può anche osservare l’“infinita virtualità” della
Parola Evangelica, e in modo singolare, della Parola
dell’Annunciazione. In realtà sul contenuto della solennità
odierna, le Chiese, i Sinodi, i Padri, i teologi, i grandi Santi
spirituali hanno approfondito con riflessioni sempre più
ricche. L’assunto delle Chiese della Tradizione divina
apostolica oggi e sempre è il disegno divino sapienziale
preeterno, che in modo mirabile in vista del Figlio Dio e
Uomo esentò e preservò la Madre di Dio da qualunque forma
di “macchia originale” fin dal primo istante della sua
concezione.
Questo le Chiese celebrano in Cristo Signore risorto
e nello Spirito Santo, con gioia esultante, nella liturgia,
secondo la “Lex Orandi” (ciò che si prega) sovrana, e quindi
questo anche credono nella fede, e con sovrana certezza,
senza esitare, lo trovano e lo fondano nella Tradizione Divina
Apostolica, che è portata dalla Sacra Scrittura, dalla Chiesa
dei Padri e dei secoli. Poi, se credono che sia importante per
la fede, lo possono anche formulare in un dogma come ha
deciso la nostra Chiesa Santa Cattolica Apostolica Romana.
p. Marco MdM
ANAGRAFE PARROCCHIALE
- NOVEMBRE Si ricorda che… “La nascita di una persona e soprattutto la sua rinascita con
il S. Battesimo, sono sempre eventi che arricchiscono e allietano la comunità.
Volendo dare il dovuto risalto al dono della vita umana e cristiana e desiderando partecipare tutti alla
gioia dei familiari, in occasione della nascita di un bambino di questa Parrocchia e dopo il suo Battesimo
verranno suonate a festa le campane” .
Raccomandiamo, pertanto, di segnalare tempestivamente le nascite in canonica.
Sono stati battezzati:
Bonifacio Rosalina
Ambroso Giulia
Mazzucco Luca
Andriolo Alessio
Sono ritornati alla Casa del Padre:
Verdolin Teresa
Abbonante Jolanda
Di Nizio Maddalena
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