I processi di acquisto di beni e servizi
nelle aziende sanitarie:
elementi di innovazione e modelli di
accentramento
Fabio Amatucci
1
Agenda
Tendenze in atto nei processi di acquisto
Procedure tradizionali ed innovative di approvvigionamento di beni e servizi in
sanità
Approfondimento sul ruolo di Consip s.p.a. e del Mercato Elettronico
Centralizzazione degli acquisti
La costruzione di un modello. Elementi rilevanti
2
Tendenze in atto nel SSN
L’ evoluzione dei processi di acquisto
3

Centralizzazione degli acquisti con differenti soluzioni organizzative e
gestionali

Processi di acquisto elettronici

Forme di accordo e collaborazione (accordo quadro, dialogo competitivo)

Crescenti processi di esternalizzazione (global service, project finance)

Ricerca di soluzioni in grado di razionalizzare e contenere la dinamica
crescente della spesa (Spesa per beni e servizi sanitari e non sanitari = 30,4%
della spesa sanitaria totale, per circa 32 miliardi di euro nel 2008) (OASI 2010)

Acquisti funzione “pilota”
Procedure tradizionali e innovative di
approvvigionamento di beni e servizi in sanità
Il quadro normativo nazionale ha subìto rilevanti modifiche a seguito
dell’approvazione della direttiva 2004/18/Ce
Tale direttiva:
•
rappresenta un testo unico comunitario per gli appalti di forniture, servizi e
lavori
•
presenta un elevato grado di innovazione
•
è orientata a due tendenze: apertura alla collaborazione e irrigidimento di forme
di controllo
La direttiva è stata recepita in Italia attraverso il decreto legislativo 12 aprile 2006, n.
163 (Codice dei contratti pubblici di lavori, servizi e forniture), che introduce
una disciplina unificata sugli appalti pubblici di lavori , forniture e servizi sopra e
sotto la soglia comunitaria. Ora, nuovo Regolamento di attuazione.
4
Procedure tradizionali e innovative di
approvvigionamento di beni e servizi in sanità
Il processo decisionale relativo alle procedure di gara deve affrontare tre differenti
scelte:
 scelta della procedura di gara. L’amministrazione appaltante deve stabilire, in
base alle caratteristiche del bene o servizio da acquistare, se utilizzare una
procedura che assicuri la partecipazione di un ampio numero di concorrenti
(procedura aperta), oppure se restringere la gara ad un numero ristretto di
candidati preselezionati (procedura ristretta). Solo eccezionalmente la procedura
negoziata. Applicazione spesso impropria.
 definizione dei criteri di aggiudicazione. L’amministrazione appaltante deve
indicare quali sono i criteri in base ai quali effettuare la scelta di affidamento:
unicamente il prezzo più basso oppure l’offerta più conveniente rispetto ad una
serie di parametri predefiniti (dettaglio preciso già nel bando di gara).
Confusione tra criteri di selezione e variabili di valutazione.
 indicazione delle formule matematiche adottate per assegnare i punteggi alle
offerte, tra quelle indicate dalla normativa e quelle presenti in letteratura
(predeterminati nel bando).
5
Procedure tradizionali e innovative di
approvvigionamento di beni e servizi in sanità
Opzioni strategiche di acquisto sulla base delle diverse tipologie di beni/servizi
acquistati:
importanza
del
bene/servizio
acquistato, in termini di valore aggiunto
per linea di prodotto, di costo rispetto al
costo di produzione totale, di impatto sulla
qualità dei servizi, di importanza strategica
dell’acquisto per l’azienda sanitaria
complessità del mercato della fornitura,
in termini di numero dei fornitori,
caratteristiche dell’offerta, ritmo dello
sviluppo tecnologico, barriere all’entrata,
costo e complessità della logistica,
comportamento
(concorrenziale
o
collusivo) dei concorrenti
6
Alta
Gestione
dei materiali
Importanza
economica
Gestione strategica
degli
approvvigionamenti
e/o
strategica
del bene
Gestione degli
acquisti
acquistato
Gestione delle fonti
di approvvigionamento
Bassa
Bassa
Alta
Complessità del mercato della fornitura
Procedure tradizionali e innovative di
approvvigionamento di beni e servizi in sanità
L’accordo quadro
 La disciplina è contenuta nell’articolo n. 32 della direttiva e nell’articolo n. 59
del Codice
 Prevede che i soggetti con cui viene stipulato l’accordo siano scelti attraverso le
procedure di gara tradizionali, applicando i criteri di aggiudicazione previsti in
tali procedure (prezzo più basso o offerta economicamente più vantaggiosa)
 Per l’aggiudicazione degli appalti basati su un accordo quadro, l’amministrazione
ha due alternative:
8
•
quando l’accordo è concluso con un solo operatore economico, gli appalti sono
aggiudicati entro i limiti delle condizioni fissate nell’accordo; eventualmente, le
amministrazioni possono consultare per iscritto l’operatore controparte, chiedendo di
completare, se necessario, la sua offerta
•
quando l’accordo quadro è concluso con più operatori, il numero di questi deve essere
almeno pari a tre; tali appalti possono a loro volta essere aggiudicati mediante
l’applicazione delle condizioni stabilite nell’accordo quadro, senza nuovo confronto
competitivo, oppure, qualora l’accordo quadro non fissi tutte le condizioni, attraverso
il rilancio del confronto competitivo fra le parti. Naturalmente, le parti sono solo
quelle inizialmente presenti nell’accordo quadro
Procedure tradizionali e innovative di
approvvigionamento di beni e servizi in sanità
Il dialogo competitivo
 Introdotto dall’articolo n. 29 della Direttiva 18/2004/CEE e recepito attraverso
l’articolo n. 58 del Codice dei contratti
 Prevede uno scambio di informazioni tra l’amministrazione aggiudicatrice e i
candidati ammessi alla procedura d’appalto, allo scopo di delineare una o più
soluzioni ottimali: in base a tali soluzioni i candidati presenteranno le offerte solo
in una fase successiva
 L’importanza del dialogo competitivo sta soprattutto nel cambiamento di cultura
che viene richiesto agli operatori, con evidenti ricadute per le amministrazioni
stesse e per i fornitori. Il rapporto di collaborazione con i candidati permette alle
amministrazioni di cogliere meglio le proprie esigenze e le modalità più originali
ed innovative per soddisfarle. Inoltre, il coinvolgimento degli operatori
economici nella ricerca delle soluzioni migliori stimola un’attività di ricerca
tecnologica, di progettualità innovativa, di originalità che non sempre si
riscontrano nelle procedure tradizionali
9
I diversi modelli di “e-procurement”
10

Negozi e cataloghi elettronici. Il negozio elettronico è una vetrina virtuale in
cui i fornitori mostrano i propri prodotti o servizi

Gara telematica o asta elettronica. L’asta elettronica è un luogo virtuale in
cui fornitori e acquirenti qualificati si incontrano per contrattare la compravendita di un bene/servizio ben definito, in termini di caratteristiche e
quantità

Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione. Lo svolgimento delle
“gare telematiche” non è l’unica opzione di e-procurement contemplata dalla
normativa, in quanto le pubbliche amministrazioni, per gli acquisti inferiori
alla soglia di rilievo comunitario, possono avvalersi del “mercato elettronico
della pubblica amministrazione”

Sistema dinamico di acquisizione. Il sistema dinamico di acquisizione è un
processo di acquisizione interamente elettronico, limitato nel tempo e aperto
a qualunque operatore economico che soddisfi i criteri di selezione e che
abbia presentato un’offerta indicativa conforme al capitolato d’oneri (articolo
33, direttiva 2004/18/Ce, articolo 60 Codice dei contratti)
Il Mercato Elettronico della Pubblica
Amministrazione
L’introduzione del Mercato Elettronico, accanto alle altre forme di procedure
telematiche, ha permesso alle amministrazioni pubbliche di ottenere
numerosi benefici
11

riduzione degli oneri di gestione delle gare

riduzione dei tempi di contrattazione

accessibilità a una base potenzialmente maggiore di fornitori abilitati

risparmi di prezzo

facilità di confronto dei prodotti e trasparenza informativa

monitoraggio diretto e costante della spesa pubblica

opportunità di acquisti personalizzabili

riduzione dei costi di transazione

crescita professionale del personale
Le convenzioni-quadro, ex art. 26 della legge n.
488/99, stipulate da Consip s.p.a.
Il modello di funzionamento del sistema delle convenzioni prevede la stipula di
contratti quadro – a seguito di una gara di appalto – sulla base dei quali le
imprese fornitrici aggiudicatarie si impegnano ad accettare, alle condizioni e
ai prezzi stabiliti, gli ordinativi delle amministrazioni pubbliche, fino a concorrenza di un importo/quantitativo predeterminato o, comunque, fino alla
scadenza della convenzione
Le amministrazioni emettono gli ordinativi di fornitura (via fax oppure on line)
direttamente nei confronti dei fornitori aggiudicatari.
La legge n. 296/06 prevede tre livelli di adesione alle convenzioni Consip:
12

Adesione obbligatoria (beni individuati per decreto)

Impossibilità di adesione

Adesione facoltativa (parametri prezzo-qualità)
Le convenzioni-quadro, ex art. 26 della legge n.
488/99, stipulate da Consip s.p.a.
I principali vantaggi legati all’utilizzo del sistema di convenzioni Consip
 possibili economie di scala degli acquisti effettuati a livello centrale
 alleggerimento delle attività degli uffici provveditorato ed economato
 risparmi nei costi e nei tempi delle procedure e raggiungimento di un maggiore
livello di efficienza
 definizione di una policy pubblica per gli acquisti, che faciliti l’utilizzo di prodotti
ambientalmente sostenibili, la standardizzazione di beni e servizi acquistati e
l’orientamento a servizi innovativi sul mercato
Criticità e margini di miglioramento dell’attività di Consip
 Qualità dei beni e servizi acquistati
 Restrizione del mercato (p.m.i.)
 Costi indiretti
13
La centralizzazione degli acquisti
Le tendenze attuali nel panorama italiano
 Eterogeneità degli assetti istituzionali e organizzativi adottati (due motivazioni di
fondo per le regioni che lo hanno adottato)
 Costituzione o meno di nuove entità giuridiche
 Livelli di aggregazione per l’approvvigionamento
 Variabilità dell’ambito merceologico a cui sono estese le attività di aggregazione
della domanda
 Esistenza o meno di una parallela centralizzazione di altre attività comuni, tra cui
ad esempio la logistica
14
Il quadro regionale, in base a livello aggregazione;
base territoriale; autonomia aziendale
Livello di aggregazione: UNICO
Base territoriale: REGIONALE/PROVINCIALE
Livello di aggregazione: UNICO
Base territoriale: AZIENDALE
Livello di aggregazione: DIFFERENTI
Base territoriale: TRE LIVELLI  REGIONALE,
SOVRA-PROVINCIALE, AZIENDALE
Livello di aggregazione: DIFFERENTI
Base territoriale: DUE LIVELLI  REGIONALE,
AZIENDALE
Livello di autonomia aziendale:
BASSO
ALTO
15
Esempio di tre livelli: Il modello EMILIA-ROMAGNA
Caso AVEN - Peso dei differenti livelli (acquisto di beni sanitari e non
sanitari)
2007
250.000
INIZIATIVA
AZIENDALE;
206.912
2008
AREA VASTA;
261.843
300.000
AREA VASTA;
206.235
250.000
200.000
200.000
INIZIATIVA
AZIENDALE;
177.862
150.000
150.000
100.000
100.000
50.000
INTERCENTER;
11.701
0
0
1
16
INTERCENTER;
20.468
50.000
1
La centralizzazione degli acquisti
I vantaggi dei purchasing consortia
 riduzione dei costi aziendali:
•
riduzione dei prezzi di acquisto di beni e servizi
•
riduzione dei costi di transazione
 riduzione e specializzazione del personale dedicato alla funzione acquisti
 standardizzazione dei beni e servizi
Le possibili aree di criticità dei purchasing consortia
 costi di coordinamento
 possibile perdita di controllo sui propri processi da parte dei membri
dell’organizzazione
 nel medio-lungo periodo riduzione progressiva dei risparmi derivanti dagli
acquisti consorziati
 mercato dei fornitori
17
Analisi delle principali esperienze in Italia: Il modello EMILIAROMAGNA
Risparmi derivanti dall’introduzione del modello di centralizzazione degli acquisti
Area Vasta Emilia Centro
(AVEC)
2005
2006
2007
2008
N° procedure concluse
(gare-rinnovi)
36
33
43
63
Importo totale di
aggiudicazione (mln di
euro)
35,02
107,28
71,08
60,05
Risparmio totale (mln di
euro)
2,58
10,3
2,61
4,1
Risparmio percentuale
8,91%
11,80%
4,59%
6,86%
0,
0,
0,
0,
0,
0,
9
1
8
7
5
6
4
3
2
1
0
0
9
8
7
6
5
4
3
2
1
9
5
6
7
8
3
4
2
1
9
5
6
7
8
3
4
2
1
9
5
6
7
8
3
4
2
18
1
0
0
1
Analisi delle principali esperienze in Italia: Il modello
TOSCANA
Risparmi derivanti dall’introduzione del modello di centralizzazione degli acquisti
ESTAV centro
2003
2005 2004 Costituzione
ESTAV
2006
2007
0,
0,
0,
0,
0,
0,
9
1 1
8
7
6
5
4
3
2
1
0
0 0
9
8
7
6
5
4
3
2
9
5
6
7
8
1
2
3
4
9
5
6
7
8
1
2
3
4
9
5
6
1
2
7
8
3 01
4
19
2008
2009 al Totale
30/6 complessivo
293 (gare
indette
171 (gare
116)
indette 57)
N° procedure
concluse
150
445
677
386
201
Importo totale di
aggiudicazione
(mln di euro)
166
553
187
492
913
519
245
3.075
Risparmio da
pubblicazioni (in
mln di euro)
0,29
0,29
0,81
2,25
0,75
0,42
0,10
5,00
Risparmio da
gara (in mln di
euro)
7,00
41,00
4,50
39,00
34,00
30,00
17,00
173,00
Risparmio totale
(mln di euro)
7,29
41,29
5,31
41,25
34,75
30,42
17,10
178,00
Risparmio
percentuale
4,4%
7,5%
2,8%
8,4%
3,8%
5,9%
7,0%
5,8%
2.323
La centralizzazione degli acquisti
Variabili strategiche
20
1.
Tipologia di modello
2.
Assetto di governance
3.
Funzionamento del modello
4.
Scelta di centralizzazione/autonomia dei beni e servizi
5.
Sistema di valutazione ed incentivazione
6.
Gestione della logistica
7.
Criticità: uniformazione delle anagrafiche
8.
Impatto sul mercato dei fornitori locali
La centralizzazione degli acquisti
Fattori strategici di successo
Gradualità nell’implementazione del modello (a regime in 3/5 anni)
Processo condiviso con i professionisti all’interno delle Aziende
Specializzazione nell’attribuzione delle funzioni alle Aziende sanitarie
Presenza e funzionamento dell’Osservatorio Prezzi
Forte “Commitment” da parte della Regione
Principali criticità
Significativo impatto sul mercato dei fornitori locali
Processo di rilevante impatto “culturale”
21
Il mercato dei fornitori - Numero di Distributori
per DM suddivisi per regione
Dispositivi impiantabili attivi
Veneto
1
5
3
4
3
1
3
3
1
Valle D'Aosta
5
6
4
1 1
1
2
4
Dispositivi per anestesia e respirazione
1
Dispositivi dentali
1
Umbria
Trentino-Alto
Adige
1
4
1
2
3 2
12
Sicilia
4 3
9
Sardegna
2
Toscana
2
1
2
1
20
1
2
2
2
12
17
1
8
8
3
5
8
19
1
5
7
8
1
16
17
10
2
14
12
17
1
1
14
5
17
6
1
4
4
Dispositivi meccanici eletromedicali
1
4
4
11
Attrezzature ospedaliere
5
Dispositivi per diagnosi in vitro
Puglia
2
2
5
2
Piemonte
3
7
1
1
10
2
5
1
10
3
4
2
2
3
1
10
3
6
11
5
5
1
2
12
13
7
5
1
4 1
4
1
7
4
6
Dispositivi impiantabili non attivi
1 1 1 1
Dispositivi oftalmici
1
Molise
Marche
Lombardia
Liguria
Lazio
2
5
14 19
2
2
8
Friuli-Venezia
Giulia
Emilia -Romagna
2
1
14
9
44
2
4
50
1
16
1
3
33
30
3
19
24
1
4
10
7
17
38
39
35
1
10
6
4
25
2
1
30
1
1
17 17 6
2
5
34
4
9
12
4
1
24
Dispositivi monouso
2
3
21
Dispositivi riutilizzabili
3
22
2
19
7
47
31
1
2
61
7
10
1
13
6
4
19
2
25
10
24
14
4
5 4
9
42
8
1
7
Ausili per disabili
Attrezzature diagnostiche e terapeutiche tramite
radiazioni
7
5 4
7
4
Dispositivi per terapie complementari
8
Campania
Calabria
1
7
1
1
Basilicata
Abruzzo
6
1
11
10
7
1
3
4
9
9
2
2
5
2
3
1
8
12
2
1
1
3
14
2
9
5
2
2
3
2
2
4
4
1
3
2
1
1
Prodotti biotecnologici
3
1
1
Attrezzatura sanitaria
1
Forniture per laboratori
22
Il mercato dei fornitori - Indice di concentrazione
nazionale per DM (2008)
media
3245,23
Dispositivi oftalmici
1743,76
Dispositvi impiantabili attivi
1498,00
Prodotti biotecnologici
1387,43
Categoria di DM
Attrezzature ospedaliere
1329,88
Forniture per laboratori
1117,34
Ausili per disabili
1000,44
Dispositivi impiantabili non attivi
782,20
Dispositivi riutilizzabili
766,02
Dispositivi per diagnosi in vitro
726,04
Dispositivi per terapie complementari
Attrezzature diagnostiche e terapeutiche tramite radiazioni
Dispositivi monouso
463,83
Dispositivi meccanici elettromedicali
454,42
Dispositivi dentali
454,42
Attrezzatura sanitaria
447,91
Dispositivi per anestesia e respirazione
407,15
0
23
480,74
1.000
2.000
3.000
4.000
Il mercato dei fornitori
Il mercato italiano dei dispositivi medici è composto prevalentemente da piccole e
medie imprese, soprattutto distributori
I processi di centralizzazione in atto possono influenzare negativamente tale
mercato:
 contrazione delle potenzialità della domanda, in termini di numerosità di gare
espletate
 aumento dei volumi delle gare, maggiori requisiti richiesti ai fornitori per la
partecipazione alle gare
“Codice Europeo di buone pratiche per facilitare l’accesso delle PMI agli appalti
pubblici” (Commissione Europea):
 Suddividere i contratti in lotti
 Sfruttare la possibilità offerta agli operatori economici di raggrupparsi
 Sfruttare la possibilità di concludere accordi quadro con diversi operatori
24
 Pubblicizzare meglio le opportunità di subappalto e garantire pari condizioni ai
subappaltatori
Il progetto “Regione Sicilia”
Nel 2009 avvio di un progetto in collaborazione fra CERGAS - Age.Na.S. – Regione
Sicilia – FARE
Piano di rientro dal disavanzo della spesa sanitaria della regione Sicilia, siglato il 31
luglio 2007 per il triennio 2007-2009
Legge Regionale di riordino del Servizio Sanitario Regionale (L.R. n. 5 del 14 Aprile
2009)
• accorpamento delle aziende sanitarie locali, le aziende ospedaliere e le
aziende ospedaliero-universitarie (art. 8), con conseguente riduzione da 29
a 17
• costituzione di due bacini regionali per l’attuazione della programmazione
interaziendale (art. 5 comma 8 e seguenti)
25
Il progetto “Regione Sicilia”
Area acquisti - Le linee di azione
Accompagnamento alle aziende nella fase di transizione
 Monitoraggio sul rispetto dei provvedimenti PdR e DA 705/09 (es.
Divieto di stipula o rinnovo di contratti di acquisto di beni)
Redazione del Regolamento per gli acquisti in economia unico a
livello regionale
Identificazione del modello regionale di centralizzazione degli acquisti
26
Il progetto “Regione Sicilia”
Processo partecipato e condiviso CERGAS – FARE – aziende sanitarie regionali
Nomina, da parte dell’Assessorato Regionale alla sanità, di due gruppi di lavoro per il
supporto al CERGAS:
 “Gruppo ristretto” per la fase di monitoraggio
 “Gruppo tecnico” per l’individuazione del Modello Regionale di centralizzazione
degli acquisti
Strumenti per il coinvolgimento
 Cicli di incontri (tutte le aziende/gruppo ristretto/gruppo tecnico)
 Compilazione schede di rilevazione e questionario (tutte le aziende)
Risultati raggiunti :
 Regolamento unico regionale per gli acquisti in economia
 Modello Regionale di Centralizzazione degli acquisti
27
Variabili strategiche
28
1.
Metodologia
2.
Tipologia di modello
3.
Assetto di governance
4.
Funzionamento del processo
5.
Scelta di centralizzazione/autonomia dei beni e servizi
6.
Sistema di valutazione ed incentivazione
7.
Gestione della logistica
8.
Criticità: uniformazione delle anagrafiche
9.
Impatto sul mercato dei fornitori locali
Metodologia utilizzata (1/2)
29
1.
Analisi (attraverso interviste strutturate e documentazione)
delle principali esperienze regionali di accentramento degli
acquisti
2.
Nomina, da parte dell’Assessorato, di un Gruppo Tecnico per il
supporto nella definizione del modello regionale di
centralizzazione degli acquisti
3.
Processo partecipato con tutte le Aziende sanitarie della
Regione Sicilia (provveditori e farmacisti)
Metodologia utilizzata (2/2)
Strumenti di coinvolgimento degli attori locali
1. Cicli di incontri con tutte le Aziende sanitarie
2. Scheda di rilevazione grado di complessità di beni e
servizi
3. Invio di un Questionario a tutte le Aziende
4. Invio di una scheda di rilevazione del mercato dei
fornitori
30
Un modello per la Sicilia - Tipologia di modello
(1/3)
La Regione Sicilia ha una popolazione di circa 5.000.000 di abitanti, e, in seguito
alla riforma introdotta dalla Legge Regionale n. 5 del 14 Aprile 2009, nel
suo territorio sono presenti:
• 9 Aziende sanitarie provinciali (A.S.P.), corrispondenti alle 9 province
della Regione (ASP Agrigento; ASP Caltanissetta; ASP Catania; ASP
Enna; ASP Messina; ASP Palermo; ASP Ragusa; ASP Siracusa; ASP
Trapani)
• 3 Aziende Ospedaliere (AO Cannizzaro di Catania; AO Ospedali Riuniti
Papardo-Piemonte di Messina; AO Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello
di Palermo)
• 3 Aziende Ospedaliero-Universitarie (AOU P. Giaccone di Palermo;
AOU G. Martino di Messina; AOU Rodolico-Vittorio Emanuele di
Catania)
31
• 2 Aziende Ospedaliere di rilievo nazionale e di alta specializzazione
(Arnas Civico – Di Cristina – Benfratelli di Palermo; Arnas Garibaldi di
Catania)
Un modello per la Sicilia - Tipologia di modello
(2/3)
Tipologia di modello: Costituzione di due bacini con
Azienda sanitaria capofila (ASP/AO/AOU)
Tipologia di modello: VANTAGGI  SPECIALIZZAZIONE DEI
PROVVEDITORATI
32
–
Valorizzazione delle risorse umane esistenti
–
Significativa conoscenza specifica degli aspetti
giuridici (stesura capitolati e bandi)
–
Ampia conoscenza dei mercati e delle relative
strategie  Capacità di effettuare confronti
interregionali su prezzo e altre condizioni dei beni
acquistati
Un modello per la Sicilia - Tipologia di modello
(3/3)
Tipologia di modello: SCELTA AZIENDA SANITARIA CAPOFILA  Due
logiche
33
–
Suddivisione equilibrata e proporzionata delle attività e dei
carichi di lavoro
–
Criteri oggettivi legati all’attività svolta:
1.
Dotazione organica dei provveditorati e presenza di sub unità
organizzative dedicate
2.
Numero/importo delle gare effettuate negli ultimi 3 anni
3.
Dati sulle attività delle singole Aziende sanitarie
4.
Esperienza come capofila in gare consorziate
Un modello per la Sicilia – Assetto di governance
(1/2)
2.
Assetto di governance
Tre livelli di aggregazione per l’acquisto di beni e servizi:
Livello regionale  Azienda sanitaria capofila gestisce le procedure
di gara per tutte le aziende sanitarie della Regione
Livello di bacino  Azienda sanitaria capofila gestisce le procedure
di gara per tutte le aziende sanitarie del bacino
Livello aziendale  ogni Azienda sanitaria gestisce le procedure di
gara in autonomia
34
Un modello per la Sicilia – Assetto di governance
(2/2)
LIVELLO REGIONALE: istituzione di una cabina di regia “Acquisizione di
beni e servizi” interna all’Assessorato, con funzioni di
pianificazione, controllo e valutazione  tre alternative:
•
Unità in staff al Direttore Generale del Dipartimento di Pianificazione
strategica
•
Costituzione di un Servizio dedicato
•
Attribuzione della funzione ad un servizio preesistente
LIVELLO DI BACINO: istituzione di un gruppo di coordinamento per
bacino, con funzioni di coordinamento funzionale e di
monitoraggio
35
Un modello per la Sicilia – Funzionamento del
processo (1/2)
-
Rilevazione del fabbisogno da parte delle singole Aziende
sanitarie
-
Aggregazione dei fabbisogni da parte dell’Azienda sanitaria
capofila, attraverso figure professionali specializzate
-
Ampia partecipazione delle Aziende sanitarie  indicazione
di figure professionali differenti per:
-
36
-
Predisposizione capitolato di gara
-
Partecipazione Commissione di gara
Stipula del contratto e pagamento fatture direttamente
attribuibile alle singole Aziende sanitarie
Un modello per la Sicilia – Funzionamento del
processo (2/2)
Per alcune tipologie di prodotti (dispositivi medici – quali protesi,
suture e altri materiali altamente specialistici – e farmaci),
al fine di ridurre l’eterogeneità e omogeneizzare i beni
messi in gara, si ritiene strategico un forte coinvolgimento
a monte degli utilizzatori finali
Costituzione di commissioni, per la stesura dei capitolati,
composte da figure specialistiche in rappresentanza di
tutte le Aziende sanitarie coinvolte nel processo di acquisto
37
Un modello per la Sicilia – Scelta di
centralizzazione/autonomia dei beni e servizi (1/5)
CRITERI PER LA SCELTA:
38
–
Grado di standardizzabilità del prodotto
–
Ruolo del personale sanitario nella scelta del prodotto
–
Grado di programmabilità del fabbisogno
–
Presenza di criticità nella struttura dell'offerta (nessuna,
alcune, molte)  due aspetti, tra loro correlati, relativi
alle caratteristiche del mercato di riferimento:
1)
Grado di concentrazione del mercato
2)
Presenza di mercato prevalentemente locale
Un modello per la Sicilia – Scelta di
centralizzazione/autonomia dei beni e servizi (2/5)
Beni da acquistare a livello regionale:
39
–
Farmaci
–
Materiali per profilassi (vaccini)
–
Servizi: Utenze (Telefonia ed elettricità) attraverso
l’individuazione di un gestore unico regionale
–
Servizi Assicurativi
Un modello per la Sicilia – Scelta di centralizzazione/autonomia
dei beni e servizi (3/5)
Beni da acquistare a livello di bacino
 Obbligatorietà adesione
 Beni fungibili, standardizzabili e il cui fabbisogno sia
programmabile (Maggior parte di beni e servizi sanitari e non
sanitari)
 Preventiva verifica della disponibilità di CONSIP S.P.A.
 In una prima fase, possibilità di ricorso a gare con più lotti
territoriali
PRECONDIZIONE: al fine di uniformare i prezzi e le altre condizioni
fra i bacini, è necessario il ruolo dell’Osservatorio prezzi
40
Un modello per la Sicilia – Scelta di centralizzazione/autonomia
dei beni e servizi (4/5)
Beni da acquistare a livello di bacino
Lotto unico:
Emoderivati; Prodotti dietetici; Prodotti chimici; Materiali diagnostici per
radiologia, lastre RX, ecc…. (ad eccezione dei mezzi di contrasto); Materiali
per emodialisi; Materiali e Prodotti per uso veterinario; Combustibili,
carburanti e lubrificanti
Più lotti territoriali (in una prima fase):
Ossigeno; Materiali diagnostici per laboratorio; Mezzi di contrasto; Presidi
chirurgici e materiali sanitari; Materiali protesici; Prodotti alimentari;
Materiali di guardaroba, di pulizia e di convivenza in genere; Supporti
informatici e cancelleria; Materiali per la manutenzione; servizi: Lavanderia,
Pulizia, Mensa, Riscaldamento, Rifiuti, Altre utenze (acqua), Manutenzione,
Elaborazione dati; Servizi territoriali
41
Un modello per la Sicilia – Scelta di
centralizzazione/autonomia dei beni e servizi (5/5)
Beni da lasciare in autonomia alle Aziende sanitarie

autorizzazione SOLO IN CASI ECCEZIONALI per:
-
condizioni di mercato
-
ragioni produttive (es. manutenzioni automezzi)
-
ragioni di convenienza economica
-
fattori strategici – dimensione delle imprese fornitrici (es.
cooperative sociali, per servizi assistenziali ed educativi)
-
acquisti che risultano dalle specificità aziendali (attività
effettuate solo da alcune Aziende ospedaliere)
 Minute spese (sotto 20.000 euro)
42
Un modello per la Sicilia – Sistema di valutazione
ed incentivazione
Definizione di obiettivi per:
-
Direttori Generali  Soglia minima di acquisti centralizzati (es. primo
anno: 40% beni e servizi acquistati; aumento minimo del 10%
annuo); percentuale di consumo dei beni acquistati (almeno 90% del
fabbisogno individuato)
-
Provveditori  individuazione di obiettivi quantitativi in termini di:
riduzione eterogeneità dei prodotti; riduzione giacenze di
magazzino; riduzione termini di svolgimento del processo; riduzione
variabilità nei prezzi di acquisto; riduzione acquisti in economia
Collegamento degli obiettivi con il sistema di valutazione delle
performance ed incentivazione (premi di risultato)
Monitoraggio e controllo regionale
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Un modello per la Sicilia – Regolamento unico
regionale per gli acquisti in economia
Predisposizione di un Regolamento degli acquisti in economia unico
per tutte le aziende sanitarie della Regione
Alcune linee guida contenute nel Regolamento:
44
-
Semplificazione (18 articoli)
-
Ricorso in via residuale, con motivazione da parte del
Responsabile del Procedimento
-
Massima trasparenza (sito web azienda e Regione)
-
Autonomia al di sotto dei 20.000 euro
-
Ampio ricorso a Consip S.p.A. e mercato elettronico
Un modello per la Sicilia – Impatto sul mercato dei
fornitori locali
Aggregazione della domanda  inevitabile impatto sul mercato dei fornitori
Da un lato… i volumi di acquisto consentono di attrarre un maggior numero di imprese
Dall’altro… stipula di contratti con fornitori dotati di sufficiente capacità produttiva e tecnico
organizzativa – indubbi svantaggi per le piccole e medie imprese
Realtà Siciliana
Pluralità di fornitori locali con un’offerta in linea con le singole necessità aziendali (Ossigeno; Materiali
diagnostici prodotti chimici; Presidi chirurgici e materiali sanitari; Materiali protesici; Materiali per la
manutenzione; Lavanderia; Pulizia; Mensa; Servizio elaborazione dati; Trasporti non sanitari; Servizio
smaltimento rifiuti)
Alcune categorie di prodotti, data le loro caratteristiche specifiche, non risentono dell’introduzione del
modello di centralizzazione, in quanto la partecipazione dei soli fornitori locali sembra quasi
fisiologica (si pensi ad esempio ai generi alimentari freschi)
Per le altre categorie di beni e servizi:
45
•
piena autonomia aziendale di affidamento diretto ai fornitori per acquisti inferiori a 20.000
euro
•
per gare con importi superiori: procedure di acquisto con più lotti territoriali, per permettere
alle piccole e medie imprese di rispondere solo ad una parte della domanda complessiva;
possibilità, da parte delle aziende fornitrici, di costituire forme aggregate (associazione
temporanea di impresa, consorzi, ecc.)
Fabio Amatucci
Professore associato Economia Aziendale, Università del Sannio
Ricercatore CERGAS Università Bocconi
Via Roentgen, 1 - 20136 Milano ____ Cell. 338 1544759
[email protected]
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