Vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio: evoluzione dei dispositivi di protezione, azioni preventive e casi-studio Ing. Maurizio Muratore INAIL Friuli V. Giulia - CONTARP (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione) INTRODUZIONE • Impianti, possono all’uomo macchinari trasmettere e utensili vibrazioni • Le vibrazioni trasmesse comprendono componenti di frequenza diversa VIBRAZIONI A BASSA FREQUENZA In relazione alla frequenza delle vibrazioni la risposta del nostro organismo è diversa. Sollecitato da vibrazioni a bassa frequenza, il corpo umano risponde in maniera uniforme, cioè come una massa unica e omogenea, grazie alla capacità della muscolatura di irrigidirsi e contrastare le sollecitazioni. VIBRAZIONI AD ALTA FREQUENZA Per frequenze più elevate, il corpo umano reagisce con un comportamento disuniforme delle sue componenti : la muscolatura volontaria non è in grado di contrastare pienamente i movimenti oscillatori delle sue parti • il moto vibratorio si smorza all’interno del corpo ed interessa solo un’area relativamente limitata intorno al punto d’applicazione • VIBRAZIONI AD ALTA FREQUENZA Alle alte frequenze (circa maggiori di 80 Hz) in adiacenza del punto di contatto con il corpo vibrante ogni suo componente reagisce alla sollecitazione in modo diverso a seconda delle caratteristiche di massa, inerzia, caratteristiche di risonanza, ecc. FREQUENZA DI RISONANZA Se l’azione esterna forzante ha una frequenza coincidente con la frequenza naturale [fn] del sistema sollecitato, si ha la condizione di risonanza, cui può corrispondere un’esaltazione dell’ampiezza del moto vibratorio (esempio: l’altalena) RUOLO DELLA CONTARP La CONTARP Friuli Venezia Giulia ha valutato oltre 200 casi di Malattie aventi per origine Professionali l’esposizione a vibrazioni. Tra questi casi di Malattie Professionali, il complesso di quelle derivanti da vibrazioni al sistema mano-braccio costituisce il 40%. STRUMENTI VIBRANTI ADEGUATAMENTE STIMATI Gli strumenti vibranti che notoriamente trasmettono vibrazioni al sistema mano-braccio in modo rilevante presi di solito adeguatamente in considerazione sono: • • • • martelli pneumatici demolitori motoseghe levigatrici roto-orbitali STRUMENTI VIBRANTI NON ADEGUATAMENTE STIMATI Gli strumenti vibranti che trasmettono vibrazioni al sistema mano-braccio in modo rilevante ma che sovente non vengono adeguatamente stimati sono: • Avvitatori • Decespugliatori In particolare vengono riportati tempi molto ridotti e poco verosimili di utilizzo CONDUZIONE MACCHINE E VEICOLI Vibrazioni al sistema mano-braccio possono derivare da attività poco note, nelle quali le vibrazioni sono trasmesse attraverso le stegole, il volante o il manubrio, come nel caso di: • motocoltivatori • motociclette , ciclomotori • autobus , camion • pale meccaniche, escavatori, trattrici agricole STIMA DEL RISCHIO Vibrazioni mano-braccio: il livello di esposizione si valuta mediante il calcolo del valore dell’esposizione giornaliera normalizzato alle 8 ore A (8) ( D. lgs. 81/2008 ) Livello d'azione giornaliero di esposizione A(8) = 2,5 m / s2 Valore limite giornaliero di esposizione A(8) = 5 m / s2 STIMA DEL RISCHIO Vibrazioni mano-braccio: calcolo della dose personale Per riferire l’esposizione alle 8 ore lavorative si adotta il “Principio dell’Uguale Energia” (a 1) 2·T 1= (a 2) 2 ·T2 Secondo la norma ISO 5349:2004 e ISO 8041:2005 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE La norma di riferimento per i Dispositivi di Protezione Individuale in ambito vibrazioni al sistema mano-braccio è la UNI EN ISO 10819 (1998) dal titolo: Vibrazioni e urti meccanici - Vibrazioni al sistema mano-braccio - Metodo per la misurazione e la valutazione della trasmissibilità delle vibrazioni dai guanti al palmo della mano. GUANTI ANTIVIBRAZIONI La certificazione di un guanto come DPI antivibrazionale secondo la Norma UNI EN ISO 10819 (1998) non prevede che vengano fornite le curve di attenuazione delle vibrazioni nell’intervallo di interesse igienistico (6,3 – 1250 Hz) Può quindi accadere che un guanto in grado di fornire sufficiente attenuazione per un dato utensile vibrante non superi il test e, viceversa, che un guanto non idoneo a quell’utensile sia certificato come antivibrante SPETTRI E TRASMISSIBILITA’ La norma sui dispositivi di protezione dalle vibrazioni distingue due spettri di frequenze di vibrazione: spettro M (medie frequenze, fra i 16 e 400 Hz) spettro H (alte frequenze, tra i 100 e 1600 Hz) Per entrambi gli spettri, M e H, viene calcolata la trasmissibilità o fattore di trasmissione del guanto DISPOSITIVI DI PROTEZIONE Un guanto può essere considerato “antivibrazione” quando: • TRM < 1.0 e TRH < 0.6 • tutte le dita del guanto hanno le stesse proprietà (materiali e spessore) della parte del guanto che ricopre il palmo della mano. TRM = trasm. media corretta per le medie freq. (spettro M) TRH = trasm. media corretta per le alte freq. (spettro H) GRAFICO TRASMISSIBILITA’ - FREQUENZA Tutti i materiali indicati nel grafico iniziano ad attenuare a frequenze maggiori di circa 32 Hz. IMPEDENZA DELLE STRUTTURE ANATOMICHE L’ampiezza predominante della trasmissibilità si rileva in 11-16 Hz, 25 -27,3 Hz e tra 29,7 - 57, 8 Hz Analisi suggeriscono che i minimi valori dell’impedenza possono derivare dalle frequenze naturali delle ossa / struttura del sistema manobraccio, prossime a 4 Hz e poi situate tra 89,4 Hz e 103 Hz. I picchi dell’impedenza corrispondono invece alle frequenze naturali dei muscoli del sistema manobraccio, che appaiono situati tra 30,5 Hz e 58 Hz. EFFICACIA DEI GUANTI I D.P.I. iniziano Tipologia di utensile ad attenuare a Utensili di tipo percussorio freq. maggiori di Scalpellatori- scrostatori – Martelli rivettatori circa 32 Hz TAB.1 Livelli di protezione minimi ottenibili dai guanti antivibrazione stimati, in accordo con la norma EN ISO 10819 (1998) FONTE: I. Pinto (dal sito ISPESL) Attenuaz.(%) < 10% < 10% Martelli Perforatori < 10% Martelli Demolitori e Picconatori < 10% Trapani a percussione < 10% Avvitatori ad impulso < 10% Martelli Sabbiatori < 10% Cesoie e Roditrici per metalli < 10% Martelli piccoli scrostatori < 10% Utensili di tipo rotativo Levigatrici orbitali e roto-orbitali 40% - 60% Seghe circolari e seghetti alternativi 10% - 20% Smerigliatrici angolari e assiali 40% - 60% Motoseghe 10% - 20% Decespugliatori 10% - 20% PREVENZIONE DEL RISCHIO Poiché i DPI anti-vibrazione non sono completamente efficienti ed in grado di proteggere adeguatamente i lavoratori, per riportare i livelli di esposizione al di sotto dei valori limite fissati dalla Legge e dalle Direttive CE, in molti casi la riduzione del rischio alla fonte è l’unica misura da adottare. OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO Il datore di lavoro deve elaborare ed applicare un piano di lavoro volto a ridurre al minimo l’esposizione, considerando in particolare: a) altri metodi di lavoro che richiedano una minore esposizione a vibrazioni b) scelta di attrezzature adeguate concepite nel rispetto dei principi ergonomici che producano il minor livello possibile di vibrazioni OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO c) fornitura di attrezzature accessorie per ridurre i rischi di lesioni quali ad esempio i guanti anti-vibrazione d) adeguati programmi di manutenzione delle attrezzature di lavoro e del luogo di lavoro e) progettazione e assetto dei luoghi e dei posti di lavoro OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO f) Adeguato addestramento specifico dei lavoratori per l’utilizzo corretto e sicuro delle attrezzature di lavoro, e in particolare: corrette modalità di prensione e di impugnatura degli utensili adozione di procedure di lavoro idonee al riscaldamento delle mani prima e durante il turno di lavoro esercizi e massaggi alle mani da effettuare durante le pause di lavoro limitazione della durata e intensità dell’esposizione orari di lavoro adeguati con appropriati periodi di riposo fornitura di indumenti di protezione dal freddo e dall’umidità. VALUTAZIONE DEL RISCHIO Per ridurre al minimo l’esposizione a vibrazioni, come richiesto anche dal D.lgs. 81/08 titolo VIII, occorre prendere in considerazione: • l’assenza di condizioni di vibrazioni intermittenti o di urti ripetuti • la valutazione dell’eventuale presenza di lavoratori particolarmente sensibili al rischio (MC) • le eventuali interazioni tra vibrazioni meccaniche e ambiente di lavoro ovvero altre attrezzature VALUTAZIONE DEL RISCHIO • le informazioni fornite dell’attrezzatura di lavoro dal costruttore • l’esistenza di attrezzature alternative progettate per ridurre i livelli di esposizione alle vibrazioni meccaniche • eventuali necessità di prolungamento del periodo di esposizione al di là delle ore stabilite dalla valutazione individuale del rischio (rischi connessi alla “commessa”, etc.) VALUTAZIONE DEL RISCHIO • condizioni di lavoro particolari • (basse / alte temperature ambientali, etc.) i rischi incrociati (presenza di altri fattori di rischio, es: MR) Allo studio -> uso di Dosimetri Personali AVVITATORI PNEUMATICI Le vibrazioni generate da un avvitatore pneumatico dipendono dalla potenza del motore interno e dalla tecnologia costruttiva della frizione che interviene al raggiungimento della coppia di serraggio AVVITATORI PNEUMATICI Caratteristiche tipiche dell’attrezzo sono: • LA CONFORMAZIONE: diritta, diritta con testa angolata o a pistola; • IL NUMERO DI GIRI: che determinano l’inerzia in gioco; LA POTENZA DEL MOTORE: e le conseguenti dimensioni dell’avvitatore; • LA METODOLOGIA DI AVVIAMENTO: a leva, a grilletto, a spinta dell’utensile; • LA FRIZIONE DI ARRESTO: al raggiungimento della coppia reimpostata • AVVITATORI PNEUMATICI • Avvitatori a frizione a stacco d’aria Gli avvitatori più avanzati sono dotati di una frizione che arresta automaticamente e istantaneamente l’aria di alimentazione al raggiungimento della coppia preimpostata. • Avvitatori a frizione meccanica a saltarelli Gli avvitatori di tipo tradizionale impiegano invece una frizione meccanica a saltarelli, in cui due elementi dentati in acciaio contrapposti fra loro slittano l’uno sull’altro, provocando l’insorgere di elevati livelli di vibrazione RIDUZIONE DELLE VIBRAZIONI a) avvitatore a saltarelli Grafici di fonte: Industrie Zanussi b) a stacco d’aria. 1° CAS0 : LEVIGATRICI ORBITALI E SATINATRICI ROTO-ORBITALI Da misure svolte gli strumenti adoperati sono risultati avere valori di A(8) compresi tra : 3,8 – 5,5 m / s2 Per superare la soglia di rischio inferiore (2,5 m/s2) sono sufficienti : 3,5 ore / giorno di espos. al valore a,eq medio = 3,8 m/ s2 1,7 ore / giorno al valore a,eq max = 5,5 m/ s2 L’uso di guanti antivibrazioni associato alla riduzione dei tempi di esposizione hanno permesso un abbattimento dell’insorgenza delle MP 2°° CASO : DISCHI ABRASIVI Un esempio di adeguato programma di manutenzione delle attrezzature di lavoro: la valutazione della presenza di dischi abrasivi sbilanciati nelle smerigliatrici angolari (Norma ISO 6103:2005) Da studi risulta un picco di vibrazioni nella banda di frequenza di 100 Hz, correlabile allo sbilanciamento, che, una volta eliminato, ha consentito una diminuzione di aw,z da 9,9 m / s2 a 3,3 m / s2 3°° CASO : CONDUCENTI DI VEICOLI Vibrazioni al sistema mano-braccio Con il valore 3,4 m/s2 per avere A(8) > 2,5 m/s2 risultano sufficienti circa 5 ore di guida (in via continuata) MARCA / MODELLO TIPO UTENZA Aw m/s2 Ciclomotore Porta - lettere, (Piaggio 125 Liberty) Moto (BMW R850) Furgone Fattorini 3,4 Forze di Polizia Urbana 2,4 Commerciale 1,8 GRAZIE PER L’ASCOLTO