Casa Editrice Publicomm S.r.l. - Savona - ISSN 1826-0985 - Anno VIII - Numero 41 - 2012 - In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Savona CPO, per la restituzione al mittente che si impegnerà a pagare la relativa tassa - Contiene IP # 41 in questo numero in this issue valore all’eccellenza value to excellence per sognare un domani sostenibile to dream a sustainable tomorrow ONE WORKS avanguardia nella continuità vanguard in continuity Costruire il carattere ceramica d’autore ceramic art build the character | Periodico di contract e design d’interni per spazi ad uso pubblico | Review of contract and interior design for spaces for public use | LED Innovation per un futuro sostenibile Mai prima d’ora, in 118 anni di storia, il maestoso simbolo della città di Londra si è mostrato tanto bello come oggi, grazie a più di 2.5 km di moduli luminosi LED di GE Lighting. gelighting.com/eu La grande editoriale Simona Finessi fuga! S i sta verificando in Italia un fenomeno molto preoccupante; più preoccupante di molti altri disagi e difficoltà che gli italiani stanno subendo ultimamente. Dopo la cosiddetta “fuga dei cervelli” - fenomeno peraltro esistente già da alcuni anni - ovvero l’attitudine da parte delle teste pensanti di nuova generazione, a fuggire all’estero per trovare un lavoro dignitoso e commisurato al proprio livello (parlo di ricercatori, scienziati e così via), nell’ultimo anno siamo assistendo ad una preoccupante fuga all’estero da parte dell’imprenditoria italiana. E non sto parlando di offshore, ovvero delle imprese fittizie create nei paradisi fiscali. La fuga a cui mi riferisco è molto più grave e profonda e soprattutto non è mossa da ragioni speculative, ma essenzialmente di sopravvivenza. L’esodo di cui voglio parlare presenta, in realtà, due aspetti differenti, anche se strettamente legati fra loro. Il primo riguarda le aziende che, per questioni legate a pressione fiscale, a contrattualistica e costi del lavoro, preferiscono abbandonare l’Italia spostando fisicamente l’azienda in altri luoghi in Europa. Pensiamo all’Ungheria, ad esempio, che negli ultimi anni ha creato una vera e propria politica d’incentivazione all’insediamento di aziende di produzione provenienti dall’estero; o alla Svizzera che offre agevolazioni importanti per imprenditori e professionisti che vogliano aprire ex novo o spostare le proprie attività là. Questo tipo di esodo ha evidenti ripercussioni in termini di posti di lavoro. Esiste però un’altra tipologia di fuga all’estero, sviluppatasi soprattutto nell’ultimo anno, e riguarda aziende che continuano ad operare con la propria sede in Italia, ma che escludono da un punto di vista commerciale il mercato interno, destinando invece tutte le proprie risorse d’investimento verso i mercati esteri. Apparentemente si potrebbe pensare che questo aspetto squisitamente commerciale possa danneggiare marginalmente il mondo del lavoro in Italia. E invece è proprio questa nuova, e sempre più marcata, attitudine dell’impresa e dell’industria italiana, a creare serie ripercussioni sul mondo del lavoro in Italia in quanto riduce drasticamente, se non esclude totalmente, una serie di iniziative e di investimenti sul mercato interno facendo così morire il terziario che proprio in questo settore opera. Basti pensare agli investimenti pubblicitari, alle iniziative di marketing e di comunicazione, alle agenzie di rappresentanza, ai professionisti e ai consulenti che operano su questo settore. Non è poca cosa, specie in un paese come l’Italia la cui economia è basata su un tessuto imprenditoriale fatto di piccole e medie imprese operanti in buona parte nel settore dei servizi. Ma la vera tragedia sta nel fatto che questi volani, una volta avviati, è poi molto difficile fermarli e tornare ad una situazione di equilibrio risulta impresa assai difficile. Quindi elmetto in testa! | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 1 Guardare fuori dalla scatola Oversea building, Chioggia (Ve), 2010-2012 - Ph. Juergen Eheim Simone Micheli 2 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Ph. Maurizio Marcato È necessario guardare le cose sotto una diversa prospettiva, con la coscienza dello stato di salute del nostro deflagrato mondo e di dove si sta dirigendo il suo percorso involutivo. Il rimando genealogico al già detto, a livello progettuale non è più richiesto, lo sguardo deve aprirsi comprendendo e scegliendo, dagli attori con cui si collabora fino alla realizzazione del prodotto, per arrivare alla forma, all’impatto ambientale e urbanistico, con un occhio rivolto alla possibile scomparsa dell’opera stessa. Non fraintendetemi, tutto rimane citazione iconica, frastagliato caleidoscopio di rimandi tipici dell’essere uomo, ma il legarci a stili, criteri aprioristici è un inutile limite auto imposto, i limiti sono ovunque, andarseli a cercare in questo senso è superfluo. Il senso del limite è il bisogno manifestato a tutti i livelli dal mondo che lo chiede a gran voce, un bisogno a impatto zero. Il tessuto dell’oggi è un tessuto diverso fatto di tecnologia, conoscenza, crisi e bisogni sostenibili. È necessario alterare i modi di approccio allo sviluppo e alla crescita, con l’obiettivo di ridurre il malevolo impatto che le economiche attività di trasformazione della materia in cose tangibili e non, provocano sull’ambiente, indolentemente antropizzato. È indispensabile superare gli stereotipati modelli di crescita che iterano e impongono un processo che, allo sguardo contemporaneo, risulta essere palesemente cancerogeno, per favorire, invece, la nascita di altri modelli profondamente legati a concetti come istruzione, etica, valori, cultura. Definire pensieri ed azioni unicamente connessi a modelli consumistici e filo materialistici, come possiamo notare ogni giorno, non rappresenta certamente una risposta possibile. Pochi immaginano altri tipi di approccio alla vita sul pianeta, in netta contrapposizione con un mercato che impone di percorrere binari oramai inaccettabili e autodistruttivi. I risultati dei cosiddetti paesi evoluti, proprio in relazione a modelli di crescita non sostenibili, sono: accumulazione del debito pubblico, sempre crescente, rilevanti impegni di spesa diversi dal debito, erosione delle naturali risorse, anomala ed impropria trasformazione della materia, indebolimento della vita e della sua qualità. Solo attraverso un duro e tenace lavoro intorno alla dimensione dell’educazione, una pedagogia del gesto che porti alla normalità del concetto, dalla pratica alla teoria, dall’oggetto al concetto, sarà possibile, partendo dalle radici, far sorgere una collettiva coscienza appartenente al mondo della sostenibilità reale anche e soprattutto in campo architettonico. Resta che l’abusata parola “sostenibilità” – con la quale ci si riempie la bocca dimenticandosi totalmente del suo senso reale – dovrebbe essere considerata come un assioma indispensabile, come un normale stato di grazia che rappresenta l’unica nodalità significante attraverso la quale raggiungere obiettivi di progresso a medio e lungo termine. Dovremo, per questo, smettere di pontificare e lasciare campo globale alle azioni, ai gesti concreti, augurandoci che diventino virali e contaminino di verità ogni angolo della nostra terra per aiutarla a vivere ancora. Auguro a noi e soprattutto ai nostri figli, un futuro dove la parola sostenibilità non esista, perché assimilata ad uno stato di cose che la perpetui come normalità, senza bisogno di citarla, senza bisogno di pensarci, perché essa venga come gesto naturale. Bere l’acqua da una fonte. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 3 CONTENTS # 41 ph. Angelo Dadda THIS COLOR ISSUE 1 2 4 Torri verticali di Ville Editoriale Editorial Vertical Villas Towers Editorial guest Artigianato di lusso in alta quota Editorial guest Luxurious crafts on high altitudes Sommario Spazi liquidi Liquid spaces Contents Current Affairs|Attualità 8 PANTONE 166-U Il tema Focus 78 Anteprime 80 Designer Previews Designer Nuovi sguardi per l'Architettura Sacra Terri Pecora. Poliedrica avanguardia New visuals for Sacred Architecture 16 Scenari Terri Pecora. Versatile Vanguard 84 Materiali Scenarios Materials Per sognare un domani sostenibile Reviews|Rassegna To dream a sustainable tomorrow 20 Tendenze 90 Trends Ceramica d'autore Ceramic Art 26 Masterplanning Futures Value to excellence Arts 94 Trade Trade Intuito vincente Storia di copertina Cover Story ONE WORKS Costruire il carattere 40 42 Profiles Valore all'eccellenza Arte 798 Beijing Art District 32 Profili Build the Character Winning intuition 96 In breve 100 Focus 102 Ambienti 104 Real Estate 108 Agenda 110 Libri 111 Pop art 112 Indirizzi In brief Speciale serramenti e partizioni interne Focus News News Ambience Eventi Events Real Estate Projects|Progetti 48 Il progetto raccontato Description of the Project Inno alla tradizione automobilistica italiana Anthem to the italian cars tradition La nuova Enterprise The new Enterprise 4 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Calendar Books Pop art Addresses SSN 1826-0985 - Anno VIII - Numero 40 - 2012 - In caso di mancato recapito rinviare all’Ufficio Postale di Savona CPO, per la restituzione al mittente che si impegnerà a pagare nte itte lm ea n o zi titu res a rà ne peg i im s che val ore in all’ n qu ecc in thisuimsseersoto un dom val e ue ue lle to e n to d a pe x rea n cel za r len m a i s so ce sus os gn tai te a n r re via rin pito eca r o cat an di m o s ca la per O, CP a n avo di S ale ost P icio Uff all’ n LOOPING-ITALY.COM ADMNETWORK.IT/INDEX.PHP/ABBONAMENTI [email protected] 019.838411 in questo numero in this issue newtopìa riqualificazione strategica strategic requalification str il d uir e a c c ri a Per continuare la casa sull’albero the tree house ® ito errCp ON EW OR KS a ricevere A+D+M speciale lighting ABBONATI SUBITO druido 50% 29,00 € r MA pianeta della approfitta del il GIANNI CAGNAZZO di sconto EN R CINO ZUCCHI speciale milano design week 2012 anziché 58,00 € “design cure” la “cura” del design water and architecture: what future? acqua e architettura: quale futuro? p in this issue in questo numero o cat an di m aso nc p re via rin to api rec le sta Po icio Uff all’ la per O, CP na avo di S nte itte al m ne zio titu res ADMNETWORK.IT/INDEX.PHP/ABBONAMENTI [email protected] 019.838411 6 numeri annuali Lingua: Italiano e Inglese p g Periodicità: A+D+M®. Lo strumento di informazione, approfondimento e ricerca per professionisti, studenti e appassionati di architettura e design. a erà egn mp si i che la are pag at rel www.admnetwork.it Direttore Responsabile / Editor in Chief Simona Finessi - [email protected] Direttore Editoriale / Publishing Director Chiara Dadda - [email protected] Direttore Creativo / Creative Director Angelo Dadda - [email protected] Cover photo by Enrico Basili Progetto Grafico / Graphic Project Angelo Dadda - [email protected] A+D+M architettura design materiali Anno VIII numero 41 - 2012 Registrazione Tribunale di Savona n. 559 dell’8 marzo 2005 ISSN 1826-0985 Editore / Publisher Publicomm S.r.l. Via D. Cimarosa 55r - 17100 Savona - Italy tel. +39.019.83841.1 - fax +39.019.83841.41 www.publicomm.it A+D+M è associato a ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA PERIODICA SPECIALIZZATA Impaginazione / Desktop Publishing Paolo Veirana - [email protected] Redattori / Editors Barbara Arnaboldi, Angelo Dadda, Chiara Dadda, Paola Ferrario, Anna Masello, Anna Nosari, Filippo Pozzoli Collaboratori / Collaborators Simonetta Pegorari Si ringraziano / With thanks to Simone Micheli Pubbliche Relazioni Architetti / Public Relations Architects Anna Masello - [email protected] Traduzioni / Translations Studio Micali Fotografo / Photographer Enrico Basili Stampa / Print INGRAPH Srl Via Bologna 104/106 - 20831 Seregno (MB) Pubblicità / Advertising Domenico Tassone - [email protected] Nota per inviare materiale alla Redazione Per segnalare nuovi progetti, contattare: Anna Masello - [email protected] A+D+M è membro dell'Associazione Italiana per il Design Per segnalare news, eventi e le novità di prodotto dalle aziende contattare: Chiara Dadda - [email protected] Informativa Privacy A+D+M è media partner di 6 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Ai sensi dell’art.13 del D.Lgs 196/2003, la informiamo che l’utilizzo dei Suoi dati, trattati in forma scritta e/o con l’ausilio di strumenti informatici, è esclusivamente finalizzato all’invio della presente rivista e della relativa newsletter. Titolare e responsabile del trattamento dei dati è Publicomm S.r.l. con sede in Savona, Via D. Cimarosa 55r, tel. 019/838411. La informiamo inoltre che Lei può esercitare i diritti di cui all’art. 7 del citato decreto e che quindi in ogni momento potrà avere gratuitamente accesso ai propri dati e potrà richiederne l’aggiornamento, la rettifica, l’integrazione o la cancellazione se non desidera più ricevere la presente rivista e/o la relativa newsletter. milkadv.it LA LUCE IN PUGNO. CENTRO COMMERCIALE LA FORTEZZA - Modica - Ragusa AVENIDA ANTONIO MACHADO - Benalmádena - Málaga Cinque marchi in cinque settori illuminotecnici per offrire esperienza, organizzazione e forza di un grande gruppo internazionale. Le performance tecniche migliorano il rendimento di ogni installazione ed aumentano il valore di ogni progetto: ecco perché scegliere Performance in Lighting significa scegliere la luce in tutte le sue forme, al meglio delle sue prestazioni. www.performanceinlighting.com Performance in Lighting: cinque brand, una mano unica, tutta la luce che puoi immaginare. NEW VISUALS FOR SACRED ARCHITECTURE Now at its fifth edition, the International Prize of Sacred Architecture is an occasion to reflect upon the value of sacred architecture and the prospects for development and change we are going through. IL TEMA Text by Fondazione Frate Sole Images courtesy of Carrilho da Graça arquitectos FG+SG - Fotografia de Arquitectura Undurraga Deves Arquitectos X2 Architettura NUOVI SGUARDI PER L'ARCHITETTURA Giunto alla sua V edizione, il Premio Internazionale di Architettura Sacra è un'occasione per riflettere sul valore dell'architettura sacra e sulle prospettive di sviluppo e modificazione cui sta andando incontro. 8 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 S e il Premio Pritzker, dopo quarant'anni di vita, è considerato il più importante riconoscimento al mondo per l'architettura civile, il premio quadriennale istituito dalla Fondazione Frate Sole, ormai 16 anni fa, lo è per l'arte sacra. Il Premio Internazionale di Architettura Sacra, organizzato dalla Fondazione Frate Sole è stato infatti voluto fortemente dal maestro Costantino Ruggeri, il grande frate francescano, scomparso nel 2007, universalmente riconosciuto come il padre dell'architettura sacra contemporanea, ed è rivolto alle realizzazioni dei nuovi edifici religiosi in tutto il mondo. Quello che ormai tutti chiamano “l'Oscar dell'Architettura Sacra”, in passato è stato vinto da architetti di assoluto valore internazionale, come il giapponese Tadao Ando, che ha ottenuto il primo premio del concorso d'esordio nel 1996. Nel 2000 il premio è toccato invece al portoghese Alvaro Siza e nel 2004 allo statunitense Richard Meier, per il famosissimo progetto della Chiesa di Dio Padre Misericordioso, la chiesa del Giubileo del 2000 fortemente voluta e benedetta dal beato Giovanni Paolo II. Infine, nel 2008 il riconoscimento è stato assegnato al britannico John Pawson per aver progettato e realizzato il monastero di Novy Dvur (Repubblica Ceca), una costruzione di grande rigore, silenziosa ed eloquente profondamente legata alle tradizioni monastiche delle più antiche comunità di preghiera del Vecchio Continente. L'edizione di quest'anno, la cui cerimonia ufficiale di premiazione si è tenuta nell'Aula Magna dell'Università di Pavia lo scorso ottobre, è stata vinta dall'architetto cileno Cristián Undurraga, per la sua “Capilla del Retiro”, adiacente al Santuario di Teresa de los Andes sito in una vallata andina non lontano da Santiago del Cile . La cappella dalla forte valenza spirituale, avamposto costruito di fronte all’ambiente naturale, è stata pensata come un rifugio per favorire il raccoglimento spirituale del pellegrino. La cappella non è frutto di operazioni nostalgiche né mimetiche rispetto alle preesistenze. Questa architettura, di limitate dimensioni, si confronta col vasto ed espressivo contesto naturale con cui instaura un misurato dialogo attraverso una serie di artifici dal carattere quasi primitivo. Uno scavo nel terreno, lasciato aperto a formare un sorta di cavea, accoglie il luogo di preghiera al suo interno; una rigorosa struttura in cemento armato che si radica al suolo oltre le pareti dello scavo ne determina la copertura e delimita lo spazio cultuale. Si tratta di un cubico volume originato dalla struttura stessa al di sotto ↑↓Capilla del Retiro by Cristián Undurraga, Los Andes Valley, Chile, 2008-2009 ← Santo António Church by Carrillho da Graça arquitectos, Portalegre, Brazil, 1993-2008 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 9 ↑↓Capilla del Retiro by Cristián Undurraga, Los Andes Valley, Chile, 2008-2009 del quale il perimetro è interamente vetrato consentendo, dal suo interno, di entrare in rapporto visivo con le ruvide pareti in pietra che proteggono lo scavo e che raccolgono e restituiscono la luce ambientale. L’interno ha una superficie di legno di quercia di recupero, una sorta di ciborio appeso alla struttura primaria e staccato dal pavimento, che limita perciò la vista dell’ambiente circostante. Dissimulando la razionalità dei suoi supporti, l'insieme, sospeso da terra e illuminato dal basso, pare un corpo senza peso che levita sul terreno. Di questa opera colpisce la semplicità quasi disarmante dell’ideazione ed il rigore esemplare nel perseguire l’obiettivo prefissato; uno spazio originato letteralmente tra la terra e il cielo in cui è deliberatamente negata la vista dell’orizzonte per favorire l’introspezione: un gesto umile nella consapevole certezza dell’infinitezza del creato circostante. La premiazione avvenuta a Pavia, dove Padre Costantino ha vissuto e lavorato per moltissimi anni della sua vita e dove ha sede la Fondazione da lui istituita, è stata un'occasione per riflettere sul valore dell'architettura sacra e sulle prospettive di sviluppo e modificazione cui sta andando incontro. Temi cari al fondatore del premio, che fu artista proiettato al futuro e sempre in movimento verso il nuovo. Oltre a Cristián Undurraga, hanno ottenuto riconoscimenti altri due lavori: il secondo premio è andato al portoghese Carrilho da Graça, con la chiesa di Santo Antonio, a Portalegre, 10 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 ↑↓ Santo António Church by Carrillho da Graça arquitectos, Portalegre, Brazil, 1993-2008 sapiente prova di architettura nel gestire spazi, volumi, materia e superfici; mentre lo studio x2 architettura (italiano), è giunto terzo, con la nuova aula liturgica della chiesa di S. Floriano di Reggio Emilia in cui il tema della rivitalizzazione dello spazio cultuale alla luce del rinnovamento liturgico conciliare, viene affrontato in modo inusuale con sapiente efficacia. Non solo “archi-star” quindi, non solo premi a grandi nomi dell'architettura universalmente noti, ma anche un impegno a valorizzare il lavoro di professionisti meno noti ma altrettanto eccellenti nel proprio lavoro. Il Premio Internazionale di Architettura Sacra, infatti, è caratterizzato da una scelta fatta dal suo fondatore: premiare non un architetto, non un progetto sulla carta, bensì un edificio esistente. E nello specifico, un luogo di culto cristiano, di ogni denominazione. Con una giuria di altissimo profilo, di cui fanno parte gli architetti Luigi Leoni (Presidente), Marco Borsotti, Giorgio Della Longa, Esteban Fernández Cobián, Damiano Iacobone, Orazio La Rocca, Luca Micotti, José Oubrerie e Mons. Giuseppe Russo, il premio quadriennale ha guadagnato nel tempo un prestigio elevatissimo, tanto che in questa quinta edizione, sono stati presentati 116 progetti, un numero record, 116 nuovi edifici di culto edificati negli ultimi 10 anni in rappresentanza dei 5 continenti, 21 dei quali sono stati selezionati e valutati per le votazioni finali. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 11 ↑↓ Santo António Church by Carrillho da Graça arquitectos, Portalegre, Brazil, 1993-2008 I f the Pritzker Prize, after forty years, is considered the most important award in the world for civil architecture, the four-year award established by the Frate Sole Foundation 16 years ago is the most important for sacred art. The International Prize for Sacred Architecture, organized by the Frate Sole Foundation, has been strongly desired by the master Costantino Ruggeri, the great Franciscan friar who died in 2007, universally recognized as the father of contemporary sacred architecture, and it is addressed to the construction of new religious buildings all around the world. What everyone now calls "the Oscar of Sacred Architecture", in the past was won by architects of great international value, such as the Japanese Tadao Ando, who won the first prize in the debut competition in 1996. In 2000 the prize was won by the Portuguese Alvaro Siza and in 2004 by the American Richard Meier, for the very famous project of the Church of God the Merciful Father, the church of the 2000 Jubilee strongly supported and consecrated by blessed John Paul II. Finally, in 2008 the award was given to the British John Pawson for having designed and built Novy Dvur monastery (Czech Republic), a building of great austerity, silent and eloquent, deeply rooted in the monastic traditions of the oldest prayer communities of the Old continent. This year edition, whose official award ceremony was held last October in the Great Hall of Pavia University, was won by the Chilean architect Cristián Undurraga, for his "Capilla del Retiro", next to the Sanctuary of Teresa de los Andes, located in an Andean valley not far from Santiago de Chile. The chapel, with a great spiritual value, outpost 12 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 built in front of the natural environment, was designed as a haven to foster the spiritual meditation of the pilgrim. The chapel is not the result of nostalgic nor mimetical operations compared to the existing buildings. This architecture, of limited dimensions, compares with the vast and expressive natural environment with which it establishes a measured dialogue through a series of artifices with an almost primitive character. An excavation in the ground, left open to form a sort of cavea, welcomes the prayer place inside; a rigorous structure made of reinforced concrete, rooted in the ground beyond the walls of the excavation, determines its cover and delimits the worship space. It is a cubic volume originated by the structure below which the perimeter is entirely made of glass, allowing, from its interior, to enter into a visual relationship with the rough stone walls that protect the excavation and collect and return the environment light. The interior space has a surface made of reclaimed oak wood, a kind of ciborium hanging from the primary structure and separated from the floor, which therefore restricts the view of the surrounding environment. Concealing the rationality of its supports, the whole, suspended from the ground and lit from below, looks like a body without weight which rises from the ground. The almost disarming simplicity of the idea and the exemplary rigour in pursuing the objective stand out in this work; a space originated literally between the earth and the heaven in which the view of the horizon is deliberately denied to facilitate the introspection: a humble gesture with the conscious certainty of the infinity of the surrounding universe. The award ceremony, which took place in Pavia, where Father Costantino lived and worked for many years and where he established the Foundation, was an opportunity to reflect upon the value of sacred architecture and the prospects for development and change we are going through. These themes ↑↓ Nuova aula liturgica Chiesa di S. Floriano by x2 architettura, Gavassa, (Re), 2008 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 13 ↑↓ Nuova aula liturgica Chiesa di S. Floriano by x2 architettura, Gavassa, (Re), 2008 are important for the prize founder, who was an artist projected towards the future and always moving towards the new. In addition to Cristián Undurraga, two other works obtained an award: the second prize went to the Portuguese Carrilho da Graça, with the church of Santo Antonio, in Portalegre, wise architecture example in managing spaces, volumes, materials and surfaces; while the x2 Architecture Studio (Italian) came in third, with the new liturgical hall of the church of S. Floriano of Reggio Emilia in which the theme of revitalization of the worship space, in the light of the conciliar liturgical renewal, is dealt with in an unusual way with expert efficiency. Not only "archi-star", then, not only awards to the great names of architecture famous all around the world, but also a commitment to enhance the work of less famous but equally excellent professionals in their own work. The International Prize for Sacred Architecture, in fact, is characterized by a choice made by its founder: rewarding not an architect, not a project on paper, but an existing building. And, specifically, a Christian place of worship, of any type. With a high profile panel, which includes the architects Luigi Leoni (President), Marco Borsotti, Giorgio Della Longa, Esteban Fernández Cobián, Damiano Iacobone, Orazio La Rocca, Luca Micotti, José Oubrerie and Monsignore Giuseppe Russo, the four-year prize earned a high prestige during time, so that 116 projects were submitted for this fifth edition, a record number: 116 new worship buildings were built in the last 10 years representing the five continents, 21 of which were selected and evaluated for the final vote. | www.admnetwork.it | follow us on | 14 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 franchiumbertomarmi foto di Matteo Piazza graphic by aramdesign franchigroup.it via del bravo 14-16 franchiumbertomarmi srl 54033 carrara (ms) t: +39 0585 70057 f: +39 0585 71574 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 p.iva 00554800458 [email protected] 15 TO DREAM A SUSTAINABLE TOMORROW At the California Dream Week, projects are designed in harmony with nature SCENARI Text by Barbara Arnaboldi Images courtesy of California Dream Week PER SOGNARE UN DOMANI Alla California Dream Week si progetta in sintonia con la natura S i è da poco conclusa la seconda edizione di California Dream Week, il concorso no-profit che ha coinvolto giovani delle scuole californiane nello sviluppo di idee innovative ed eco-sostenibili, sotto l’egida di The Worm Farm, uno dei maggiori produttori americani di articoli per il giardinaggio, che produce compost dagli avanzi di cucina con l’obiettivo di minimizzare l’impatto ambientale. Tre le categorie nelle quali gli studenti si sono cimentati: architettura e design, trasporti, complementi di prodotti. I progetti dei vincitori sono stati reinterpretati da professionisti del design e il tutto è stato poi presentato al pubblico durante il festival di Chico, in California. Nella sezione Architettura e design il primo premio è andato a Cristina Calva con “A Clay Getaway”, abitazione su due livelli interamente in argilla, ad esclusione del tetto vetrato, che si ispira alla robustezza dei nidi delle rondini. Interessante la scelta della forma circolare, che rende l’abitazione più efficiente di una casa quadrata, poiché mancano gli angoli che intrappolano il calore e non gli consentono di distribuirsi uniformemente. 16 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Secondo Roberto Paoli, il designer che ha interpretato questo progetto, la chiave di lettura della “Clay Getaway” è il sogno di una giovane che ha voluto creare un rapporto speciale con la natura, enfatizzandolo con l’utilizzo di un tetto completamente trasparente, attraverso il quale aprirsi al mondo. Partendo da qui, ha ideato “Fireplace Coffee table”, un tavolino-caminetto con un piano in vetro e con un foro attraverso il quale esce il fuoco. L’abitazione diventa quindi un nido nel quale riunire la famiglia intorno a un camino che dà vita ad una combustione pulita, senza emissioni e senza fumo. Nella categoria Trasporti la vincitrice è Mika Matsuno con il suo “The autonomous river”: partendo dall’idea che sarebbe più vantaggioso utilizzare l’energia elettrica vicino alla sua fonte, la studentessa ha cercato di sfruttare la potenza dell’acqua che scorre sotto un ponte, ipotizzando una centrale elettrica alla sua base. Il generatore contenuto nella centrale verrebbe collegato ad una turbina che ruota con il flusso dell’acqua, producendo corrente alternata ed elettricità. L’acqua verrebbe poi riversata nuovamente nel fiume e l’energia ↑↗The autonomous river by Mika Matsuno, reinterpreted by Lorenzo Palmeri ↘Retractable Bike Lock by Jake Houtman, reinterpreted by Alan Nguyen ←Pank by Ilaria Marelli, a reinterpretation of “A road to today” (Mountain View H.S. Group) prodotta potrebbe essere utilizzata direttamente dal generatore per alimentare l’illuminazione del ponte o i caselli autostradali. Il designer Lorenzo Palmeri ha notato come questo progetto faccia pace con la natura, lavorando in sintonia con essa senza cercare di sfruttarla fino allo stremo. Il ponte, manufatto dell’uomo, e il fiume, elemento della natura, sono due simboli perfetti per esprimere questa possibilità. Nella terza sezione è il giovane Jake Houtman ad aggiudicarsi la vittoria, con “Retractable Bike Lock”, una sorta di catena con lucchetto a scomparsa per bicicletta, integrato nel telaio e quindi impossibile da dimenticare. Facendo parte della bicicletta stessa, questo sistema di sicurezza non va acquistato a parte e quindi non ha nessun costo. Il designer Alan Nguyen ha reinterpretato quest’idea, posizionando il dispositivo nel manubrio per non rischiare di compromettere la robustezza del telaio: una volta smontato, la funzione del manubrio diventa quella di una catena e, anche se un ladro riuscisse a forzarlo, rompendo la serratura, non potrebbe più rimontarlo e la bici diventerebbe inutilizzabile. Da segnalare infine la menzione d’onore al gruppo di studenti della Mountain View High School di Mountain View con “A road to today”, un museo eco-sostenibile integrato con la natura, ispirato alla forma di un fiore che sboccia, con stanze che si protendono dal corpo centrale circolare. I tetti, grazie alla loro inclinazione, convogliano l'acqua piovana che viene immagazzinata in un serbatoio interrato, mentre pannelli solari installati nelle finestre convertono la luce solare in energia. Da questa idea di museo nasce, grazie a Ilaria Marelli, la panchina per spazi pubblici “Pank”. La designer ha instaurato un dialogo costruttivo con il paesaggio circostante e la panca, che ha una struttura in maglia metallica perforata ed è sagomata in modo da essere utilizzabile da ogni angolazione, diventa metafora del rapporto tra natura e artificio. Cosa si inventeranno ancora le giovani leve del design ecosostenibile? Appuntamento alla California Dream Week 2013! | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 17 T he second edition of the California Dream Week has just finished. This non-profit contest involved young people of Californian schools in the development of innovative and eco-friendly ideas, under the aegis of The Worm Farm, one of the largest U.S. manufacturers of gardening articles, which produces compost from kitchen scraps in order to minimize the environmental impact. There were three categories in which students ventured: architecture and design, transport and product accessories. The winning projects were reinterpreted by design professionals and all was then presented to the public during Chico festival, in California. In the Architecture and design section, the first prize went to Cristina Calva with "A Clay Getaway", a two-level house entirely made of clay, with the exception of the glass roof, inspired by the strength of swallow nests. It's interesting the choice of a circular shape, which makes the house more efficient than a square house, because there aren't corners that trap heat and don't allow it to spread evenly. According to Roberto Paoli, the designer who interpreted this project, the key to understand "Clay Getaway" is the dream of a young woman who wanted to create a special relationship with nature, emphasizing it by using a completely transparent roof, through which it's possible to open to the world. Starting from this, she created "Fireplace Coffee table," a table-fireplace with a glass top and a hole through which the fire comes out. The house becomes a nest to gather the family around a fireplace that gives life to an emission-free and smoke-free clean burning. Mika Matsuno was the winner of the Transport category with her "The autonomous river". Starting from the idea that it would be more advantageous to use electricity near its source, the student tried to harness the power of water flowing under a bridge, assuming a power station at its base. The generator contained in the power station would be connected to a turbine which rotates with the water flow, producing alternating current ↓→ A Clay Getaway 18 by Cristina Calva, reinterpreted by Roberto Paoli (Fireplace Coffee Table) A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 and electricity. Then, the water would be poured back into the river and the energy produced could be used directly by the generator to power the lighting of the bridge or toll booths. The designer Lorenzo Palmieri noted that this project makes peace with nature, working in harmony with it without trying to exploit it and wearing it out. The bridge, a man's artefact, and the river, an element of nature, are two perfect symbols that express this possibility. The young Houtman Jake was the winner of the third section with "Retractable Bike Lock", a sort of chain with retractable lock for bicycles, integrated into the frame and then impossible to forget. As part of the bicycle itself, this safety system doesn't have to be purchased separately and therefore it has no costs. The designer Alan Nguyen has reinterpreted this idea by placing the device in the handlebar so as not to risk compromising the robustness of the frame: once disassembled, the function of the handlebar becomes that of a chain and, even if a thief could force it and break the lock, he could no longer reassemble it and the bike couldn't be used. Lastly, the honourable mention went to a group of students from the Mountain View High School in Mountain View with "A road to today", an eco-sustainable museum integrated with nature, inspired by the shape of a blooming flower, with rooms stretching out from the central circular core. The roofs, thanks to their inclination, convey the rain water that is stored in an underground tank, while solar panels installed on the windows convert sunlight into energy. The "Pank" bench for public spaces arises from this idea of a museum thanks to Ilaria Marelli. The designer established a constructive dialogue with the surrounding landscape, and the bench - which has a perforated wire mesh structure and is shaped so as to be usable from any angle - becomes a metaphor of the relationship between nature and artifice. What will the new generation of eco-friendly design invent? Appointment for the 2013 California Dream Week! La città secondo Jacuzzi ® Jacuzzi® presenta City™ Spa la progettazione dell’ambiente domestico dedicato alla cura di sé. Lo spazio bagno si trasforma in un centro benessere, due sedute lounge in soli 2,4 mq, ideale sia indoor che outdoor, su piccoli terrazzi e mini giardini. jacuzzi.eu design health performance pleasure A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 19 TENDENZE GRANDI NOMI DEL DESIGN, DELL'ARTE E DELL'ARCHITETTURA SCRIVONO LA LORO PERSONALE STORIA D'AMORE CON UN MATERIALE ESSENZIALE E PREZIOSO. THE BIG NAMES OF DESIGN, ART AND ARCHITECTURE WRITE THEIR PERSONAL LOVE STORY WITH AN ESSENTIAL AND VALUABLE MATERIAL. Text by Anna Nosari Photos by courtesy of 5+1AA ADI Sicilia Bitossi Ceramiche Ceramica Sant'Agostino Mutina Richard Ginori CERAMIC ART CERAMICA D'AUTORE L a costante ricerca di prodotti innovativi, ad alto contenuto di design, qualità estetica e prestazioni tecniche, è il filo conduttore del rappor to tra ceramica, architettura e design. Una ricerca che ha radici lontane ma guarda al futuro, puntando anche sulla formazione delle giovani leve. Tradizione e tecnologia, locale e globale. Parte da qui la sfida lanciata da ADI Sicilia, che scommette sulle nuove generazioni con un obiettivo ben preciso: esplorare e valorizzare la consolidata esperienza isolana nell'artigianato ceramico aprendola al 20 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 mondo. Nasce così la collaborazione con alcune realtà come Alessi, Richard Ginori e Bitossi. E proprio quest'ultima, forte dell'incessante ricerca formale e della collaborazione con grandi maestri come Ettore Sottsass e Piero Fornasetti, apre i giochi, diventando partner di un workshop condotto da Vanni Pasca, storico e critico del design, e Luisa Bocchietto, architetto, designer e presidente ADI nazionale, insieme ai docenti del liceo artistico per il design di Caltagirone. Mentre i giovani siciliani lavorano per ampliare esperienza e visione, grandi nomi del design e dell'architettura si cimentano, in qualche caso per la prima volta, con la ceramica. Tra questi, Philippe Starck, che descrive come “una profonda storia d'amore tra il fango, il terreno, la terra e l'intuizione dell'universo” il processo creativo legato a questo materiale semplice e prezioso. Una visione poetica che ben si esprime nella collezione “Flexible Architecture” per Ceramica Sant'Agostino, un progetto completo e articolato, presentato a Cersaie 2012. Se Starck punta sulla esasperazione e sulla valorizzazione delle fughe, introducendo un innovativo argomento architettonico, la collezione di →Azulej by Patricia Urquiola, Mutina ↑Paulistana by Paolo Mendes da Rocha, 1957 ↘Epigramma by Andrea Branzi - ph Giacomo Giannini ↖ ↑ Folded by Raw Edges, Mutina →Flexible Architecture by Philippe Starck, Ceramica Sant'Agostino A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 21 ↑Vaso by Ettore Sottsass, Bitossi Ceramiche ↑Set da fumo by Gio Ponti, Richard Ginori-Doccia ↓Zouhria by Doriana e Massimiliano Fuksas, Officina Alessi Patricia Urquiola per Mutina rivisita le formelle cementizie decorate, antiche maioliche artigianali a base di cemento idraulico. In “Azulej” disegni astratti e colori neutri si fissano al supporto in modo irregolare, caratteristico dell'approccio artigianale. Il dialogo della ceramica con altri mondi e materiali si amplia nei più recenti progetti dello studio Raw Edges, che guarda al fashion design per la collezione “Tex” e alle suggestioni della carta piegata per “Folder”. La matericità in senso più ampio caratterizza il percorso di ricerca dello studio 5+1AA di Alfonso Femia e Gianluca Peluffo, ripercorso in “5earths+1form”, una mostra che esplora il particolare contatto tra architettura, design e artigianato. Alla Triennale di Milano sono esposti tra l'altro i modelli dei progetti per la nuova sede dell'Agenzia Spaziale Italiana e per il Palazzo del Cinema di Venezia, realizzati in ceramica dalla Casa dell'Arte di Danilo Trogu ad Albisola, tradizionale culla della ceramica, perfezionata fino ad una dimensione puramente artistica. La stessa dimensione che si ritrova nell'esposizione, appena conclusa, dedicata dal MIC di Faenza a Mimmo Paladino, o in “The Flying - Le tre finestre”, grandi pannelli ceramici realizzati da Ilya ed Emilia Kabakov per la metropolitana di Napoli, sotto la supervisione di Achille Bonito Oliva. Attingono all'arte e si confermano di grande valore simbolico le ceramiche di Andrea Branzi, dalle Nature Morte agli Epigrammi, dai Portali a Roseti. Per Branzi quello che conta è raccontare l'umanità, e la ceramica è uno dei tanti mezzi: “La ceramica, la terracotta, la porcellana, i gres, la terraglia per me non sono parti separate dell’universo umano, che è l’unica cosa che mi interessa”, sottolinea. “Il loro valore narrativo si misura in rapporto a valori più generali”. Gli immaginari di riferimento per i prodotti ceramici appaiono, dunque, eterogenei e in evoluzione, a testimonianza di un fermento nella ricerca e nel confronto con il mondo della progettazione. “È soltanto l'inizio di un infinito potenziale”, conferma Starck, “di una nuova creatività per servire l'architettura e gli architetti”. | www.admnetwork.it 22 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 | follow us on | ↑SoLo by Luisa Bocchietto, Bitossi Ceramiche he constant search for innovative, highdesign products with an aesthetic quality and technical performance, is the common thread of the relationship among ceramics, architecture and design. This research has deep roots but looks at the future, focusing on the formation of young talents. Tradition and technology, local and global. The challenge of ADI Sicilia starts right from here, betting on the future generations with a specific purpose: exploring and enhancing the island's long-standing experience in ceramic craftsmanship, opening it to the world. This has given rise to the collaboration with some companies such as Alessi, Richard Ginori and Bitossi. And the latter, thanks to the on-going formal research and the collaboration with great masters such as Ettore Sottsass and Piero Fornasetti, opens the games, becoming the partner of a workshop conducted by Vanni Pasca, historian and critic of design, and Luisa Bocchietto, architect, designer and president T A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 23 ORRSLQJLWDO\FRP QRLW L W V R J D W DQ V D F L P D U ZZZFH 24 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 of national ADI, together with the teachers of the school of art for design of Caltagirone. While the young Sicilians work to broaden their experience and vision, the great names in design and architecture test themselves, in some cases for the first time, with ceramics. Among these, Philippe Starck describes the creative process associated with this simple and valuable material as "a deep love story between mud, land, earth and intuition of the universe". This poetic vision is well expressed in the "Flexible Architecture" collection for Ceramica Sant'Agostino, a complete and articulated project presented at Cersaie 2012. While Starck focuses on the exasperation and the enhancement of escape, introducing an innovative architectural topic, the collection by Patricia Urquiola for Mutina revisits the decorated tiles made of concrete, handcrafted ancient majolica based on hydraulic cement. In "Azulej", abstract drawings and neutral colours are irregularly fixed to the substrate, and this is typical of the traditional approach. The dialogue of ceramics with other worlds and materials expands in the most recent projects by Raw Edges studio, which looks at fashion design for the "Tex" collection and at the suggestions of the folded paper for "Folder". The materiality in its broadest sense characterizes the search path of 5+1AA studio by Alfonso Femia and Gianluca Peluffo, traced in "5earths +1form", an exhibition that explores the particular contact among architecture, design and craftsmanship. The Milan Triennale shows, among other things, the models for the project of the new headquarters for the Italian Space Agency and the Cinema Palace in Venice, made of ceramics from the Casa dell'Arte by Danilo Trogu at Albisola, the traditional birthplace of ceramics, completed up to a purely artistic dimension. The same dimension can be found in the just ended exhibition devoted by the MIC of Faenza to Mimmo Paladino, or in "The Flying - The three windows", large ceramic panels made by Ilya and Emilia Kabakov for Naples underground, under Achille Bonito Oliva's supervision. The ceramics by Andrea Branzi, from Nature Morte to Epigrammi, from Portali to Roseti, make reference to the art and confirm their great symbolic value. Branzi believes that what counts is to tell the humanity, and the ceramics is one of several means to do that: "Ceramics, terracotta, porcelain, stoneware and earthenware for me are not separate parts of the human universe, which is the only thing that interests to me", he says. "Their narrative value is measured in relation to more general values." The imagery of reference for ceramic products appear heterogeneous and evolving, reflecting an enthusiasm in research and in the comparison with the world of design. "It's only the beginning of an infinite potential," Starck says, "a new creativity to serve architecture and architects." ↑Metroquadro by Paola Navone, Richard Ginori 1735 ↓↘ Modelli in ceramica per 5+1AA by Danilo Trogu - ph Ernesta Caviola A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 25 Text by Anna Masello Photos by courtesy of Angelo Dadda Gianluca Besostri BEIJING ART DISTRICT THE IDEAS FACTORY 1 ARTE 26 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 2 3 1 2 4 Ph. Angelo Dadda 3 Ph. Gianluca Besostri M aestose cattedrali industriali in stile Bauhaus vengono vivificate da un flusso creativo che unisce il passato al presente. Il risultato è un prodotto culturale assolutamente inedito e in continuo divenire: un laboratorio di ricerca artistica, un luogo di scambio, di relazioni, di contaminazioni. Accade a Pechino, precisamente nella zona di Dashanzi, nel distretto Chaoyang a nord-est della città. Vale la pena fare un passo indietro nel passato per scoprire che il complesso industriale in questione, oggi culla del fermento artistico cinese, fu costruito negli anni '50 allo scopo di ospitare attività produttive legate all'industria bellica. L'iniziativa, risultato della collaborazione politica e militare tra DDR e Repubblica popolare Cinese, diede vita ad un quartiere industriale dall'architettura razionalista, esteso per un chilometro quadrato circa, ritmato dal susseguirsi di grandi edifici produttivi e spazi aperti.Dopo un trentennio di occupazione, il quartiere venne quasi totalmente abbandonato a causa della cessazione delle attività di produzione. Il momento cruciale che determinò l'inizio della nuova vita del distretto fu l’occupazione, nel 1995, di una delle fabbriche da parte dell’Accademia d’Arte di Pechino. Gli artisti dell'Accademia, a caccia di spazi economici dove trasferire temporaneamente la propria attività, trovarono negli spazi del 798 un valido rifugio, riscoprendone in seguito l'enorme potenziale e scatenando un interesse a catena che in pochi anni trasformò radicalmente le sorti del quartiere. Il fascino grezzo e neutrale dell'architettura industriale, l'ampiezza degli spazi, la cura nella progettazione, il beneficio della luce naturale che inonda i capannoni, grazie alle finestre rigorosamente rivolte a nord. Sono queste le caratteristiche che hanno fatto improvvisamente del 798 un paradiso ambìto da artisti e galleristi, un terreno fertile dove mettere radici. 4 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 27 1 2 1 4 5 Ph. Angelo Dadda 2 3 Ph. Gianluca Besostri 3 4 5 Oggi il quartiere è senza dubbio il luogo più dinamico per lo sviluppo dell'arte contemporanea cinese, che mescola la tradizione artistica autoctona con gli influssi della business-art occidentale. Questa contaminazione si concretizza nelle opere e nelle installazioni che si incontrano passeggiando per le strade alberate del quartiere: elementi iconografici tipici della cultura comunista alterati, trasformati, ironizzati o fusi tra di loro in chiave neo-pop, provocanti rivisitazioni dell'esercito cinese in versione LEGO, gigantografie iper-colorate di Mao. Infatti, proprio in concomitanza con il nuovo millennio e quindi con lo sviluppo del 798 quale centro culturale ed artistico, la Cina si apre all'utilizzo dei nuovi media come strumenti artistici. Fotografia, video, performance, installazioni, digital art, videoarte, che fino ad allora non erano mai stati concepiti come possibili medium artistici, diventano protagonisti della sperimentazione tecnica, fondendosi con i tratti forti e la simbologia identitaria della tradizione cinese. Accanto alle sculture di Liu Bolin e allo studio del celeberrimo curatore e critico d'arte contemporanea Zhu Qi, al 798 troviamo gallerie d'arte di ogni genere: dalle più famose, come Spazio 798, Art Scene Beijing o Red Gate Gallery, alle più piccole e di nicchia, per un totale di 70 spazi espositivi. Inoltre, negozi, ristoranti di tutti i tipi, studi di architettura, atelier di stilisti. Durante i periodi in cui si svolgono le manifestazioni temporanee più importanti, come ad esempio la Beijing Design Week, gli spazi delle ex-fabbriche vengono affittati a grandi case di moda e di design che fanno a gara per accaparrarsi lo spazio migliore e scaturire il cool effect nei visitatori anno dopo anno. Possiamo parlare quindi di una piazza internazionale ma legata fortemente alla cultura del proprio Paese. Un patrimonio prezioso da salvaguardare, soprattutto dalle logiche travolgenti della commercializzazione e della speculazione immobiliare, che ne causerebbero inevitabilmente la perdita d'identità. |www.admnetwork.it 28 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 |follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 29 30 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 M ajestic industrial cathedrals in Bauhaus style are given life by a creative flood that unites present with past. The result is a cultural product totally new and continuously becoming: an artistic research laboratory, a place of exchange, relationships, and contaminations. It happens in Beijing (Peking), precisely in the Dashanzi area, in the Chaoyang district in the town north east. It is worth to take a step back into the past to discover that the industrial complex we are talking about, today cradle of the Chinese artistic turmoil was built in the ’50 to host the war industry production activities. The initiative, result of the political and military cooperation between DDR and People’s Republic of China, gave life to an industrial neighbourhood with a rationalist architecture, extended for about one square kilometer, measured by the sequence of big productive buildings and open spaces. After a thirty years occupation, the neighbourhood was almost abandoned because of the production activities end. The crucial moment that determined the start of the district’s new life was the occupation, in 1995, of one of the factories by the Beijing (Peking) Art Academy. The Academy artists, looking for economic spaces where to move temporarily their activity, found in 798 spaces a good shelter, discovering only after its enormous potential and rousing, originating in this way, a chain interest that in a few years radically transformed the neighbourhood’s destiny. The raw and neutral charm of industrial architecture, the spaces width, the project care, the benefit of natural light that flood the sheds, thanks to the windows severely turned to north. 1 2 1 3 Ph. Gianluca Besostri 2 4 Ph. Angelo Dadda These are the characteristics that suddenly made of 798 a paradise longed-for by artists and art galleries owners, a rich soil where to put down their roots. Today the neighbourhood is, with no doubt, the most dynamic place for Chinese contemporary art development mixing the autochthonous artistic tradition with the influence of occidental business-art. This contamination comes true in the works and installations that you meet walking down the tree-lined roads in the neighbourhood: typical iconographic elements of the communist culture altered, transformed, knocked or melted among themselves in a new-pop key, provocative revisiting of the Chinese army in LEGO version, Mao’s hyper-coloured giant posters. In fact, exactly in concomitance with the new millennium and then with the 798 development as a cultural and artistic centre, China opens to the use of new media as artistic instruments. Photography, video, performance, installations, digital art, video art, that until then had never been conceived as possible artistic mediums, become protagonists of the technical experimentation, melting with the strong outlines and the identity symbology of Chinese tradition. Next to Liu Bolin’s sculptures and to the study of the famous curator and contemporary art critic Zhu Qi, in 798 we can find art galleries of every kind: from the most famous ones, like Space 798, Art Scene Beijing or Red Rate Gallery, to the smallest and niche ones, for a total of 70 expository spaces. Furthermore, shops, all kind restaurants, architecture studios, stylists’ ateliers. During the times where the most important temporary events take place, such as the Beijing Design week the ex-factories spaces are rented to important fashion and design houses that compete to win the best space and gush the cool effect in visitors year after year. We can talk then of an international place but strongly linked to its own country culture. A precious patrimony to protect, above all, from the overwhelming logics of marketing and estate speculation that would inevitably cause an identity loss. |www.admnetwork.it |follow us on | 3 4 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 31 | COPERTINA ONE WORKS We love loving things 322 A+D+M A A+D +D+M M | MAG MAGAZINE GAZI AZINE AZ NE | 201 2012 2 012 | # 41 41 | | Text edited by Angelo Dadda Photos by Enrico Basili and courtesy ONE WORKS | build the character Costruire il carattere P er ONE WORKS ogni progetto parte sempre da ciò che c’è e solo da ciò che il contesto si aspetta. Questo è parte della grammatica dell’omonimo studio fondato dagli architetti Leonardo Cavalli e Giulio De Carli. Compagni di studi al Politecnico di Milano, studenti del Professor Pierluigi Nicolin, da entrambi riconosciuto come loro vero maestro, subito dopo la laurea sulla Fiera di Milano, si separano per alcuni anni iniziando la professione a Londra il primo e a Berlino il secondo. Dopo significative esperienze e collaborazioni tra cui Cino Zucchi Architects, Giorgio Lombardi e Systematica SpA, creano nel 2007 ONE WORKS. Società in cui opera in sinergia un team composto da circa 50 professionisti, tra architetti urbanisti e ingegneri, articolati in 3 sedi italiane, Milano, Venezia e Roma e una estera, a Dubai, aperta recentemente. Cosa significa ONE WORKS? Singolare e plurale assieme. Com’è nato? Leonardo Cavalli Non lo sappiamo davvero. Nel 2006 quando abbiamo pensato al soggetto, ci siamo rivolti a un nostro amico grafico olandese, Paul Ouwerkerk, che ci ha aiutato a mettere a fuoco l’identità visiva dello studio, il nome, il logo, i font, tutto. Dopo tre anni abbiamo chiesto a Luca Molinari e allo studio FM di rivedere la comunicazione dello studio ma il nome è rimasto e ci piace molto. La stessa domanda ci è stata posta da Vittorio Gregotti in commissione di concorso per l’ospedale Besta di Milano. Evidentemente il nome incuriosisce. Esiste una cifra stilistica OW? Giulio De Carli Per noi non è molto interessante averla. Gestendo spesso progetti molto grandi, come aeroporti o centri commerciali, ci serve riuscire a condurre con qualità il lavoro, in senso più allargato. Non cerchiamo la soluzione perfetta, perché il nostro lavoro viene spesso “deformato” dal contesto e dagli attori che partecipano al processo di sviluppo del progetto. Puntiamo piuttosto a condividere un metodo comune che ci permetta di sviluppare i progetti in forma condivisa con i colleghi di studio. LC Per noi conta il carattere dei luoghi e degli spazi più che la riconoscibilità della firma. Ci interessa il loro aspetto concavo, la capacità di includere. Diciamo che per noi l’architettura ha una dimensione femminile. Non siamo molto interessati al carattere iconico degli edifici ma piuttosto alle opportunità spaziali che i progetti offrono e alla materia che costruisce la città. Siamo un po’ refrattari al design insomma, o forse semplicemente non lo sappiamo fare. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 33 ↑ Passerella pedonale Borgata Paradiso, Grugliasco, Torino, 2008, realizzata ↓ Masterplan per una nuova città alle Mauritius, con Surbana, 2011 Avete un sogno professionale da realizzare? GDC Da sempre vorremmo costruire un grande studio internazionale. Di quelli dove ci lavorano centinaia di persone. Significa poter creare uno studio anche indipendente da noi due. Costruire una “macchina progettuale” autonoma dove architetti e ingegneri lavorino allo stesso tavolo. Di fatto il lavoro nei paesi mediorientali e asiatici ci sta facendo riscoprire l’integrazione verticale del lavoro. LC Ci piacerebbe riuscire a essere dei bravi architetti che sappiano cogliere le opportunità insite in un processo che abbia anche uno scopo economico. Emerge dalle vostre opere un utilizzo razionale degli elementi formali, una gradevole essenzialità estetica. LC Solo 15 anni fa, occuparsi di aeroporti o centri commerciali non era considerato fare architettura. Noi da sempre lavoriamo sulla domanda che ci arriva dal cliente. C’è una frase di Denis Scott Brown “We love loving things” che a nostro parere esprime bene il nostro desiderio di cogliere il lato positivo di ciò che ci circonda e delle opportunità che ci vengono offerte. GDC I nostri progetti esistono solo a valle della domanda dei nostri committenti. Sono, in un certo senso, figli di una necessità. Siamo come dei direttori d’orchestra che ricercano una sintesi, anche formale, di tutte le istanze poste dai diversi soggetti che interferiscono con il progetto. Istanze alcune volte conflittuali. Con la speranza che il risultato acquisisca un valore più grande e indipendente della semplice risposta a tutti i problemi posti. 34 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 ↓ Estensione del terminal passeggeri dell'aeroporto di Cristoforo Colombo, Genova, 2011 ↑ Estensione del terminal passeggeri dell'aeroporto Caravaggio, Bergamo, 2009 ↑ Progetto del terminal passeggeri della Medina, Arabia Saudita, con Edge, 2010 ↑ Interno del nuovo terminal dell'aeroporto Caravaggio, Bergamo, 2009 ↓ Masterplan per il nuovo aeroporto e la city airport della Medina, Arabia Saudita, con Edge, 2010 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 35 ↑ Nuovi impianti sportivi, Istituto Gonzaga, Milano 2008, in cantiere Green come lusso del committente o regola etica del progettista? LC Tema complicato. A nostro avviso nessuno può essere più verde delle proprie tasche. La capacità economica di un contesto è direttamente proporzionata al coefficiente di sostenibilità. Ho l’impressione che si stiano mettendo a fuoco alcuni parametri e tecniche parziali che consentono di affrontare temi specifici ma non si sia ancora in grado di dare risposte sintetiche alla tema sostenibilità. GDC Non siamo uno studio green, se parliamo dal punto di vista del marketing, ma ci impegniamo a fondo, fin dalla scala urbanistica, affinché la sostenibilità, intesa nella sua forma più allargata, sia uno degli strumenti guida della costruzione del progetto. Per noi il dimensionamento e l’ottimizzazione di un piazzale di aeromobili o la sostenibilità sociale di un nuovo quartiere hanno la stessa importanza degli aspetti tecnologici degli edifici che progettiamo. Ecologia, Tecnologia, Energia. In che rapporti vivono per OW? LC Coesistono nel modo di lavorare e ci interessano per la qualità che sanno portare al progetto, inteso nel suo senso spaziale e generale. Vorremmo saper evitare la grammatica tecnologica come surrogato linguistico e concentrarci invece sul benessere e sulle qualità percepibili da chi attraversa o abita i nostri progetti. Nel progetto “Carosello”, ad esempio, lavoro realizzato in 36 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 ↑ Ristrutturazione del centro commerciale Atlantes, Saint Pierre des Corps, Francia, 2010, in cantiere collaborazione con lo studio inglese DunnettCraven abbiamo progettato i 71 coni che permettono di illuminare naturalmente la galleria, qualità evidente per i visitatori, riuscendo allo stesso tempo a contenere l’impiego di energia elettrica per illuminare e di conseguenza ridurre l’energia utile al raffrescamento che nei centri commerciali è utilizzato anche in inverno a causa del riscaldamento prodotto dall’illuminazione artificiale. GDC La stessa attenzione la poniamo quando lavoriamo ai masterplan. La collaborazione con paesaggisti come Gustafson Porter, che ha portato a vincere il concorso per il Parco di CityLife a Milano, ci ha insegnato che il paesaggio è uno strumento essenziale per affrontare fin da subito temi di natura ecologica ed energetica mantenendo però sempre chiaro l’obiettivo che un progetto non può perdere di vista, la sua capacità di sintesi. Materia, Luce, Colore. Che cosa rappresentano per voi? GDC Molti dei collaboratori lavorano da noi da più di 15 anni, c’è una certa comunione di visione nel modo di progettare e di usare tali elementi. Si tratta di contenuti che ci guidano sempre nell’organizzazione dello spazio e nella qualità della progettazione. Luce quale configuratore dello spazio come, ad esempio, nel progetto di Orio al Serio, dove abbiamo alzato lo spazio per portare la luce dentro il teminal. Materia per noi è ciò che contribuisce in modo prepotente a “Costruire il Carattere” di un luogo, di un edificio. ↑ Ampliamento del centro commerciale Carosello, copertura, Carugate, Milano, con DunnettCraven, 2008 ↓ Ampliamento del centro commerciale Carosello, interno, Carugate, Milano, con DunnettCraven, 2008 ↑ Stadio Filadelfia, Torino, concorso e tesi con Massimo Prato e Davide Moretto, 2012 - render vista prospetto museo Grande Torino e tribuna storica A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 37 ↑ Sede ECU, Eni Corporate University, San Donato Milanese, Milano, 2008 Collaborazioni, aggregazioni in Italia e all’Estero? LC Siamo troppi per l’Italia e troppo pochi per il Mondo. Non abbastanza attrezzati per il mercato internazionale e troppo per quello nazionale. Per questo da sempre privilegiamo collaborazioni, contaminazioni, interferenze anche estere per far meglio i nostri progetti, imparare dagli altri e cercare un risultato che ci soddisfi e soddisfi i nostri committenti e le altre parti interessate al progetto. Quest’attenzione ci ha portato a stabili legami duraturi con molti dei nostri clienti. GDC Siamo abituati a collaborare con altri studi. In questo momento stiamo facendo un progetto di un terminal aeroportuale per il sud dell’Arabia Saudita in collaborazione con gli studi Edge di Jeddah e Raphael Viñoly di New York. Con Cino Zucchi Architects ci ↓ Masterplan e progetto di trasformazione dell'area Ex Ceramica Lago, Laveno, Varese, 2007, in cantiere 38 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 capita circa una volta all’anno di fare progetti all’estero, in particolare grandi masterplan. Quest’anno, ad esempio, abbiamo partecipato a un grande concorso a inviti per la città di Tirana, in Albania. OW. C'è una bella frase di Peter Smithson, "the feeling that you are someone living somewhere". Una frase che esprime la necessità, labile come si conviene a una società aperta, di poter riconoscere il carattere degli spazi costruiti senza cadere nell'equivoco identitario. Il nostro lavoro cerca di realizzare luoghi, dalla scala urbana a quella specifica di edifici come aeroporti e centri commerciali, che abbiano quelle caratteristiche. |www.admnetwork.it |follow us on ↓ Residenze a San Siro, Milano, 2009 | homonymous studio founded by Leonardo Cavalli and Giulio De Carli. Fellow students at the Milan Polytechnic, Professor Pierluigi Nicolin’s students, they both recognized him as a real maestro, right after their graduation about Milan Exhibition, they separated for a few years starting the profession the former in London and the latter in Berlin. After significant experiences and collaborations among which Cino Zucchi Architects, Giorgio Lombardi and Systematica, they created in 2007 ONE WORKS. A company where a team of freelances composed of about 50 architects and engineers work in synergy, articulated in 3 Italian seats Milan, Venice and Rome and one abroad, in Dubai, recently opened. What does ONE WORKS mean? Singular and plural together. How was it born? Leonardo Cavalli We really don’t know. In 2006 when we thought of the subject, we addressed to our Dutch friend Paul Ouwerkerk, a graphic designer, who helped us to focus on the company visual identity, name, logo, fonts, everything. Three years later we asked Luca Molinari and FM Studio to revise the studio communication but the name lasted and we like it a lot. Vittorio Gregotti asked us people work in. It means being able to create also a studio that does not depend from us. To build an independent “design machine” where architects and engineers work at the same table. Actually our work in Middle East and Asian countries is letting us rediscover the vertical work integration. LC We would like to succeed in being good architects able to take the opportunities implied in a process having an economic goal too. It emerges from your works a rational use of the formal elements, a pleasant aesthetic essentiality. LC Only 15 years ago, taking care of airports or malls (shopping centres) was not considered making architecture. We have always been working on requests we receive from our customers. There is a Denis Scott Brown’s sentence “We love loving things” that, in our opinion, very well expresses our desire to catch the positive side of what surrounds us and the opportunities we are given. GDC Our projects exist only because of our customer’s request. They are, from a certain point of view, sons of a need. We are like orchestra directors who look for a synthesis, meaningful as well as formal, of all requests put by the different subjects interfering with the design process. Conflictual requests, sometimes. Hoping that the result can acquire a bigger and independent value than the simple answer to all the submitted problems. At “Carosello”, for example, design carried out with the English practice DunnettCraven, we designed the 71 cones that allow to light naturally the mall, an clear quality for visitors, succeeding at the same time to control energy consumption to light and, consequently, reduce the for cooling needs, generally applied in the cold season as well to counterbalance the heat produced by the artificial lighting. GDC We pay the same attention when we work at the master plan level. The collaboration with landscape architects like Gustafson Porter, that led to win the competition for the City Life Park in Milan, taught us that landscape is an essential tool to deal with ecologic and energetic themes but always keeping clear the goal that a project can’t leave sight of its synthesis capacity. Material, Light, Colour. What do they represent for you? GDC Many of our colleagues have been working with us for over 15 years, there is a certain vision sharing in the way we design and use those elements. We are talking about contents that always guide us in the space organization and in the design quality. Light as a space configurator like, for example, in the Orio al Serio project, where we raised the ceiling to take the light into the terminal. Material for us is what contributes in a pressing way to “Build the Character” of a space, of a building. the same question during a board of examiners in a contest for the Besta hospital in Milan. Evidently this name intrigues. Does an OW stylistic code exist? Giulio De Carli It is not very interesting to have it to us. Often managing big projects, such as airports or malls (shopping centres), we need to lead the work with quality, in a wider sense. We are not after for the perfect solution, since our work is often “deformed” by the context and by the actors who take part to the project’s development process. We aim, on the contrary, to share a common method that allows us developing projects in a shared form with the office. LC To us it is very important the character of places and spaces more than the signature’s recognisability. We are interested in their concave aspect, and their capacity of including. Let’s say that architecture for us has a feminine dimension. We are not very interested in the iconic character of the buildings but rather in the space opportunities the projects offer and into the material that builds the town. We are quite refractory to design then, or maybe simply we can’t do it. Have you got a professional dream to realize? GDC We have always longed to build a big International studio. A practice where hundreds of Green like the customer’s luxury or like a designer’s ethic rule? LC Complicated subject. In our opinion nobody can be greener than his own pockets. The economic capacity of a context is directly proportional to the sustainability coefficient. I have the impression that we are bringing into focus some parameters and partial techniques that allow dealing with specific themes but we are not yet able to give synthetic answers to the sustainability theme. GDC We are not a green studio, if we talk from the marketing point of view, but we commit ourselves deeply, already from the city planning range, in order that sustainability, conceived in its larger form, is one of the leading instruments in the design process. For us the size and the optimization of an aircrafts large square an airport apron or the social sustainability of a new neighbourhood, have the same importance as the technological aspects of the buildings we design. Ecology, Technology, Energy. In what relationships do they live for OW? LC They coexist in our working method and we are interested in them for the quality they can bring to the space and character of our projects. We would like to be able to avoid the technological grammar as a language surrogate and concentrate ourselves, on the contrary, on the wellness and the perceptible qualities for those who cross or live our projects. Collaborations, aggregation in Italy and abroad? LC We are too many for Italy and too few for the World. Not enough equipped for the international market but too much for the national one. This is why we have always privileged collaborations, contaminations, interferences, also from abroad, to make better projects, learn from others and search for a result that satisfies us and satisfies our customers and the other parties involved. This led us to solid and durable relationships with many of our customers. GDC We are used to collaborate with other studios. In this moment we are developing a project for an airport terminal for South Saudi Arabia in collaboration with Edge studios in Jeddah and Raphael Viñoly from New York. Together with Cino Zucchi Architects we happen roundabout once a year, to have develop a project, in particular big master plans oversea. This year, for example, we took part to a big competition by invitation for Tirana city in Albania. OW. There is a great sentence from Peter Smithson "the feeling that you are someone living somewhere". A sentence, this one, expressing the feeble need, as it is convenient to an open community, to be able to recognize the characters of the built environment without falling into the identity misunderstanding. Our work tries to conceive places, from the urban scale to the specific one for buildings such as airports and malls (shopping centres) having those characteristics. or ONE WORKS each project always starts F from what exists and only from what the contest expects. This is part of the grammar of the A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 39 news L'ITALIA DI LE CORBUSIER AL MAXXI DI ROMA Architetto, scultore, pittore, geniale pensatore del suo tempo, padre della moderna urbanistica e maestro del Movimento Moderno con Mies van der Rohe, Gropius, Lloyd Wright e Aalto: è Le Corbusier. A lui il MAXXI Architettura, diretto da Margherita Guccione, dedica la mostra “L’Italia di Le Corbusier” a cura di Marida www.fondazionemaxxi.it ← Studio della facciata e dei dettagli architettonici del Battistero di San Giovanni a Siena, Le Corbusier, 1907 - Courtesy Fondation Le Corbusier, Parigi ↗ Progetto per il Centro Calcolo elettronico Olivetti a Rho. Schema esplicativo, Le Corbusier, 1962 Courtesy Fondation Le Corbusier, Parigi Talamona (18 ottobre 2012 - 17 febbraio 2013). 320 documenti originali e 300 fotografie per una esposizione che, seguendo un filo cronologico e tematico, documenta le molteplici influenze che l’Italia ha avuto sulla formazione e sul lavoro del maestro: dai primi viaggi agli inizi del Novecento ai progetti, mai realizzati, per il Centro Calcolo Olivetti di Rho e per l’Ospedale di Venezia degli anni Sessanta. Il percorso di mostra si snoda tra documenti diversi, testimonianze di viaggi, studi, scambi culturali e aspirazioni personali, dagli schizzi dei monumenti italiani sui carnets de voyage alla riproduzione settecentesca della pianta di Roma Antica di Pirro Ligorio, dalla corrispondenza ON SPACE TIME FOAM: TOMÁS SARACENO ALL'HANGAR BICOCCA DI MILANO con Pier Luigi Nervi ai sei grandi fogli con disegni schizzati durante la conferenza di Milano nel giugno 1934. La mostra svela un Le Corbusier meno noto, nel dialogo che instaura con gli artisti e gli architetti suoi contemporanei, restituendo la completezza della sua statura intellettuale e l’eccezionalità del suo pensiero. www.hangarbicocca.org Ph. Alessandro Coco Courtesy Fondazione HangarBicocca, Milano Tomás Saraceno, artista visionario conosciuto per le sue sorprendenti strutture che coinvolgono il pubblico in esperienze spaziali ed emozionali straordinarie, sospende la propria arte in una bolla all'HangarBicocca. 40 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Architetto e cittadino del mondo che da sempre studia universi alternativi, Saraceno porta a Milano, sino al 3 febbraio 2013, un’installazione site-specific inedita, capace di coniugare scienza e arte. L’intervento monumentale è costituito da una membrana trasparente sospesa a 24 m di altezza, incastonata sulle pareti del 'Cubo' di HangarBicocca, dell’ampiezza di 400 mq su tre strati. Un lavoro di creatività e ricerca scientifica reso possibile, con il sostegno di Pirelli, dall’interazione di competenze e esperienze nei campi più diversi del sapere. L’ampia pellicola morbida e fluttuante accoglie i visitatori che si trovano a muoversi a mezz’aria, librandosi tra il pavimento e il soffitto, tra la terra e il cielo: portando chi la fruisce alla perdita delle coordinate spaziali. L’artista si misura con il concetto di limite sfidandolo e arrivando a concepire un dispositivo mai realizzato prima, che viene attivato dalla partecipazione del pubblico. 'On Space Time Foam' trasforma l’architettura in un organismo vivente, che respira grazie ai movimenti di chi la attraversa, rendendo visibili le infinite relazioni che ci legano allo spazio. news A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 41 Photos by Enrico Basili EVENTI Alle radici del NETWORK! Ogni anno l'appuntamento che anticipa l'A+D+M Invitation stupisce ed emoziona gli ospiti invitati dalla redazione per scoprire assieme quale sarà la meta prescelta. A partire dalla location, unica ed esclusiva. Pistoia, 1 dicembre 2012 - Dopo la galleria di una cava di marmo a Carrara e la Commenda di San Giovanni di Prè a Genova, come culla magica questa volta si è scelta una serra. Ad ospitare l'attesissimo evento è stata, infatti, la florida terra pistoiese dove, a Quarrata, ha sede la Vannucci Piante, leader a livello europeo nel florivivaismo. Una storica azienda che ha fatto dell'amore per le piante la propria ragione di vita e che ha sposato con entusiasmo l'A+D+M Network. In un luogo speciale dove crescono e germogliano i semi che generano le magnifiche piante ornamentali da esterno, materia prima vivente per il progetto, sono stati accolti gli architetti protagonisti delle copertine di A+D+M dal primo numero del 2005 ad oggi, da Simona Finessi, Direttore Responsabile della testata, Angelo Dadda, Direttore Creativo, la redazione e le aziende partner. Per andare assieme alle radici del Network. Un terreno fertile dove le idee germogliano, dove crescono nuovi modi di sviluppare la filosofia del progettare e si generano nuove sinergie. Uno spazio raccolto, allestito dalla narrative designer Valentina Frosini con la complicità delle suggestive installazioni fotografiche di Maria Cristina Spinato, ha 42 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 immerso gli ospiti in un bosco incantato dove, tra colori, profumi e suoni, è stata presentata la realtà della Vannucci Piante, a partire dalle persone che ne fanno parte, come Vannino Vannucci jr e il cugino Antonio Ceccarelli, oggi alla guida dell’azienda di cui rappresentano la terza generazione, e il Direttore Marketing Andrea Massaini. Ad affiancare la Vannucci, la realtà di Gruppo Giardini, rappresentata dal titolare Alessandro De Francesco, loro speciale partner nella progettazione e realizzazione di meravigliosi giardini. In questo contesto da favola, agli ospiti è stata svelata per immagini, sempre più inequivocabili, la prossima meta del 2013…Malta! Momento clou della serata: la cena, nella natura di una splendida e suggestiva serra di 3000 mq, con esemplari di oltre 1600 specie, magicamente illuminata in modo da rappresentare il respiro delle piante. “Save the date”: dal 10 al 13 maggio 2013. Un intenso weekend, ricco di momenti culturali, di svago e di relax ma soprattutto di incontro e confronto. Un’occasione in più per rincontrarsi e mantenere vive le relazioni instaurate nei precedenti A+D+M Invitation. · Marilena Perini e Stefano Anfossi · Simone Micheli e Roberta Colla · Gianni Cagnazzo e Roberta Durando · Giulia Floriani e Mario Cucinella · Simona Finessi e Angelo Dadda · Alberto Apostoli, Giampiero Peia e Ilaria Marelli · Pietro Barteselli (Foscarini) e Giorgio Zaetta · Giampiero Peia e Marta Nasazzi · Sarah Gabaglio, Simona Finessi e Marco Piva · Anna Mantero e Massimo Roj · Simonetta Cenci, Alfonso Femia e S. Finessi PREVIEW A+D+M INVITATION 2013 · Chiara Dadda e Domenico Tassone · Simonetta Simonetto e Andrea Pasquini · Vannino Vannucci e Alessandro De Francesco · Michele Bonan e Debora Bernasconi (Margraf) · Massimo Armellino e Fabio Poggio · Cinzia Anguissola d’Altoè e Luca Scacchetti · Antonio Gioli e Federica De Leva con S. Finessi e A. Masello · Chiara Caberlon e Ilaria Marelli A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 43 EVENTI E VENTI Photos by courtesy of Green Home Design 2012 - Luca Casonato EVENTI GREEN HOME DESIGN Allo scorso MADE expo la mostra espositiva “Green home design, abitare il presente” ha posto l'accento sulle tematiche del costruire e del vivere contemporaneo all’insegna della salvaguardia ambientale. 44 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 L'architettura e l’edilizia sostenibile rappresentano, oggi, un segmento di mercato considerevole, frutto di una sempre più diffusa e maturata coscienza ambientale e dalla necessità di risparmiare sui costi energetici. Le nuove ristrutturazioni e gli edifici di nuova costruzione sono tutti progettati per abbattere i costi di gestione e di realizzazione senza compromettere il risultato estetico e funzionale. Nel contesto della scorsa edizione di MADE expo, punto di riferimento internazionale per il settore edilizio, si è svolta “Green home design, abitare il presente”, la mostra espositiva sull’architettura, sull’edilizia sostenibile e sull’efficienza energetica organizzata da My Exhibition in collaborazione con MADE expo e patrocinata da Green Building Council. Dopo il successo della scorsa edizione con Social Home Design, quest’anno è stato affrontato il tema della sostenibilità ambientale con una particolare chiave di lettura ispirata al 25 design: dalla bioedilizia all’efficienza energetica, ecco la nuova vera sfida progettuale per architetti e progettisti che vogliono costruire e ristrutturare in maniera ecologica senza sacrificare il concetto di design. L’obiettivo è stato quello di offrire, a un pubblico trasversale, spunti di dibattito su tematiche che guardano alle modalità del costruire e del vivere contemporaneo, alla salvaguardia dell’ambiente e alla sostenibilità. Green home design ha ospitato, su una superficie di 1600 mq, tre case, un asilo, una sala convegni e una zona lounge con Bio bar, vere e proprie strutture prefabbricate costruite in scala 1:1. Artefici della progettazione, Aldo Cibic, Marco Piva e Massimiliano Mandarini che hanno dato la loro interpretazione all’architettura del presente attraverso progetti che coniugano ricerca estetica, funzionalità e soluzioni energeticamente efficienti. In quest'ambito A+D+M Network ha organizzato una serie di conferenze seguite da una tavola rotonda, vertenti sulle tematiche del risparmio energetico e sulle nuove tecnologie e strumenti da adottare per un progetto architettonico sostenibile, che hanno visto la partecipazione di alcuni tra i maggiori attori del settore oltre ad istituzioni e studi professionali di grande rilievo. Nella conferenza “Risparmio energetico e tecnologia per un progetto sostenibile” hanno partecipato quali relatori il Prof. Gianni Forcolini (Architetto e designer, docente in Lighting Design, Facoltà del Design - Politecnico di Milano), che ha presentato l'uso razionale della risorsa luce - naturale e artificiale - per il progetto architettonico eco-sostenibile, e David K. Lind (Amm. Del. di Smart Future) che ha illustrato ai presenti le potenzialità dei sistemi di gestione Smart degli ambienti per il conseguimento di obiettivi di risparmio energetico e di comfort ambientale. A seguire, l’Arch. Gianni Cagnazzo (Presidente IEM - Indoor Environment Monitoring & Management Organization, Presidente ANAB - Associazione Nazionale Architettura Bioecologica) ha introdotto i partecipanti verso una nuova cultura architettonica che abbia presente gli obiettivi di sostenibilità ambientale e di innovazione tecnologica a livello globale tenendo la conferenza “L’importanza di essere green: una scelta consapevole per il futuro del pianeta”. La tavola rotonda, moderata da Simona Finessi (Direttore Responsabile di A+D+M), ha visto la partecipazione dell’Arch. Gianni Cagnazzo, dell’Arch. Tommaso Corà e dell'Arch. Aldo Cibic (Cibicworkshop), del Prof. Gianni Forcolini, di David K. Lind, dell’Arch. Massimiliano Mandarini (Marchingenio) e dell’Arch. Marco Piva (Studio Marco Piva), oltre che dell’Arch. Andrea Moro (Presidente iiSBE Italia) e dell’Arch. Paola Pasquali (Progetto CMR). Un momento di confronto vivace e stimolante, che ha offerto spunti di dibattito sulle tematiche del costruire e del vivere contemporaneo all’insegna della salvaguardia ambientale. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 45 EVENTI EVENTI COLTIVARE UNA CASA. Architetture di materiali ecosostenibili La riflessione sui sistemi di costruzione con materiali a bassa impronta ecologica è stato l'elemento guida della ricerca sperimentale sulle tecniche costruttive condotta da Cibicworkshop in questi anni. Per Green Home Design Cibicworkshop ha progettato un'installazione in scala reale composta da due case realizzate con due diverse soluzioni innovative: la tecnologia della canapa e un sistema a secco con telaio metallico. La casa in canapa rappresenta un modo di costruire contemporaneo con materiali naturali. Nonostante oggi sia quasi scomparsa in Italia, la canapa è stata un elemento fondamentale della storia produttiva agricola italiana. Costruire oggi con questo materiale significa intrecciare nuove economie del territorio con le aggiornate richieste di performance energetiche e ambientali. La casa realizzata con il sistema a secco con telaio metallico, invece, rappresenta un'innovativa soluzione tecnica che coniuga altissime performance costruttive ed energetiche con una riduzione radicale dei tempi di costruzione. Questo sistema costruttivo permette di utilizzare in modo nuovo i materiali tradizionali ottenendo un edificio completamente riciclabile, antisismico e solido con tempi di costruzione estremamente contenuti e controllabili. CIBICWORKSHOP - Aldo Cibic e Tommaso Corà www.cibicworkshop.com GKH: GREEN KINDER HOUSE Green Kinder House vuole essere un micro ambiente modulare off-grid e a impatto zero inteso come prodotto di architettura green building secondo l'approccio LEED. Il progetto, realizzato a misura delle utenze deboli e quindi dei bambini, affronta un tema di grande attualità, la progettazione antisismica. Vi sono sperimentate tecnologie green e materiali innovativi orientati all'impatto zero come tecnologie costruttive modulari, materiali e prodotti per l'efficienza energetica e idrica, design for all a misura di bambino, illuminazione sostenibile e building automation. La realizzazione si declina in due prototipi “design for nature” inseriti in un progetto di landscape design che prevede, al piano terra, uno spazio pubblico a misura di bambino (eco-nido) e, al piano primo, una green house, con accesso design for all e rampa panoramica. L’installazione si sviluppa su un’area di circa 300 mq e si configura come un nuovo modello per ripensare, riqualificare e rinnovare le città attraverso l’approccio smart city e green building. MARCHINGENIO - Massimiliano Mandarini www.marchingenio.eu SPACE FOR LIFE Riferendosi alle condizioni ambientali e climatiche in rapido mutamento, e anche ai possibili catastrofici effetti degli eventi naturali sull'ambiente costruito, il progetto affronta le tematiche delle residenze di piccola scala, delle loro possibili aggregazioni in strutture più articolate e complesse per rispondere alle esigenze di abitabilità di altissimo livello con un’altrettanta elevata qualità dei materiali, delle tecnologie costruttive, di resistenza ad eventi disastrosi e di capacità di contenimento dei consumi e di annullamento delle emissioni nocive. La tecnologia costruttiva di riferimento è quella del legno, materiale naturale rinnovabile. Obiettivo del progetto, costituito da elementi modulari componibili e aggregabili, è valutare, per opere di piccola e media scala realizzate per risolvere problemi di abitabilità temporanea, il passaggio da un concetto di configurazione architettonica stabile e permanente a quello di una configurazione più dinamica, trasformabile, ampliabile. Ogni singolo modulo abitativo è inoltre progettato con prestazioni energetiche di “Classe A”, utilizzando energie rinnovabili e con una struttura altamente antisismica e resistente al fuoco.. STUDIO MARCO PIVA - Marco Piva www.studiomarcopiva.com 46 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 LA LAMPADA SPORE DI MURANO DUE VINCE L'IAI AWARDS 2011 Spore, progettata dall’architetto Massimo Iosa Ghini per Murano Due, ottiene il premio IAI Awards 2011 (Best Design for Original Product Award) uno dei maggiori riconoscimenti nell’ambito del green design promosso da Asia Pacific Federation of designers, che ha lo scopo di promuovere lo scambio e la collaborazione tra gli architetti ed i designer dell’area del Pacifico con il resto del mondo. Spore è, infatti, una sofisticata lampada a sospensione dal design ricercato, capace di conferire originalità all’ambiente circostante. La sua figura amorfa ed irregolare è delineata da un velo di vetro soffiato e lavorato a mano che racchiude e protegge la luce all’interno. Le piastrine satinate o trasparenti sono state progettate per diffondere uniformemente il fascio intenso e puntuale dei LED. IAI Awards 2011 è un riconoscimento importante che premia l’attenzione riservata da FDV Group al design, alla tecnologia e alla sostenibilità nello sviluppo dei suoi prodotti, oltre che per la pregevole collaborazione con progettisti, architetti e designers di rilievo internazionale. ww.fdvgroup.com www.iai-ap.org I vincitori della 15esima edizione di “Copper in Architecture” - il concorso che celebra il meglio dell'architettura europea contemporanea, riconoscendo la crescente influenza del rame nel design moderno - sono stati proclamati a Bruxelles lo scorso settembre. Tra 66 progetti in lizza, il vincitore incontrastato è stato la Cappella di San Lorenzo, a Vantaa (Finlandia), progettata da Avanto Architects. Questa cappella collegata al cimitero mira a riconciliare le emozioni del lutto con le esigenze pratiche del funerale. L’edificio usa materiali simili a quelli delle vecchie strutture in zona e il tetto è in rame pre-inverdito, come quello della chiesa preesistente. Molti dei soffitti sono finiti in placche rimovibili di rame perforato. Le pareti vetrate verso il cimitero sono protette da una rete in rame patinato, che funge da schermo tra gli spazi della cappella e il suo esterno. Nella Cappella di San Lorenzo la giuria ha trovato un’atmosfera e uno studio altamente convincente nel maneggiare lo spazio, la luce e i materiali. In particolare, il rame è usato per evocare un tranquillo senso del divino, creando un luogo opportunamente solenne. www.pslab.net www.chi-athenaeum.org/gdesign ph. Jani Laukkanen Per la sesta volta consecutiva .PSLAB si aggiudica il GOOD DESIGN AWARD. Questa volta, ad essere premiato con il prestigioso riconoscimento, è un particolare progetto di lighting design che .PSLAB ha realizzato per la reception principale di una residenza privata a Beirut (Libano). Il sistema di corpi illuminanti posti a soffitto è stato studiato con l'obiettivo di unificare lo spazio, fornendo un modello visivo, attraverso la ripetizione di un modulo. Il modulo - una spaccatura lungo un cilindro in due corpi e mezzo, in finitura bianca - è stato capovolto variando in densità. I coperchi alla sommità dei cilindri sono piegati in un angolo in modo da nascondere alla vista la luce diretta e creando, in tal modo, una pelle sulla superficie degli apparecchi con uno scenografico effetto a scaglie di pesce. Il GOOD DESIGN AWARD, giunto alla 61esima edizione, è stato istituito nel 1950 dal Chicago Athenaeum Museum of Architecture and Design con il compito di selezionare e premiare i prodotti di design e le architetture più innovativi ed originali a livello internazionale. COPPER IN ARCHITECTURE AWARD 2011 AD AVANTO ARCHITECTS ph. kuvio.com .PSLAB VINCE IL GOOD DESIGN AWARD 2011 www.avanto.to www.copperconcept.org INTERIOR INNOVATION AWARD 2012 AL SISTEMA LETTO OPEN SPACE DI CLEI Lanciato al Salone del Mobile di Milano 2011, il sistema letto richiudibile Open Space di CLEI ha vinto l'"Interior Innovation Award Winner 2012" ed è stato esposto all'interno della mostra speciale allestita durante la fiera IMM di Colonia che si è tenuta dal 16 al 22 gennaio scorsi. Le sue caratteristiche innovative, unite ad una linea pulita e di design lo hanno messo in luce presso il German Design Council, ideatore nel 2002 di uno dei premi più prestigiosi del settore arredamento in tutto il mondo. Disegnato da Pierluigi Colombo e da Oscar Grimoldi, Open Space è disponibile sia nella versione letto singolo sia nella versione letto matrimoniale. È un sistema attrezzato con comodini laterali, richiudibile all’occorrenza, ad elevati contenuti estetici e tecnologici, dove anche la rete del letto, realizzata con estrusi in alluminio collegati tra loro, è brevettata. Open Space è completamente autoportante. Oltre a non avere alcuna struttura in legno che sostiene la rete, risulta bilanciato perché collegato direttamente al muretto posteriore di testiera che funge da zavorra. La struttura inferiore in lamiera funziona sia come contenimento per le molle che come collegamento al muretto posteriore. www.clei.it www.german-design-council.de/en A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 47 Innoalla tradizione automobilistica italiana ANTHEM TO THE ITALIAN CARS TRADITION 48 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 IL PROGETTO RACCONTATO Museo Casa Enzo Ferrari, Modena, 2012 - project by Future Systems & Shiro Studio, photos courtesy of Andrea Morgante, David Pasek e Studio Cento Historical and contemporary souls combine together in architectural shapes evoking racing cars Anima storica e anima contemporanea si fondono in forme architettoniche che evocano vetture da competizione N el 2004 Future Systems è nominato vincitore del concorso internazionale indetto per la progettazione di un nuovo museo a Modena. Dedicato alla figura leggendaria di Enzo Ferrari, il museo si compone di due spazi museali distinti, utilizzando la Casa Natale, l’edificio di inizio Ottocento dove Ferrari nacque nel 1898, ed un nuovo edifico adiacente al manufatto storico. A seguito della scomparsa di Jan Kaplický nel 2009, lo studio Future Systems viene dissolto. Andrea Morgante, che fu Direttore Associato dello studio, ed ora fondatore di Shiro Studio, viene incaricato della Direzione Artistica dei lavori A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 49 in cantiere. La nuova Galleria è stata costruita secondo i disegni di Kaplický, è sensibile al contesto storico, coniuga le più recenti tecnologie di risparmio energetico e inneggia a livello visivo il linguaggio estetico proprio delle vetture da competizione. Il restauro e la conversione a Museo della Casa Natale, allestimento progettato dall’architetto Andrea Morgante, estende l’offerta culturale della Galleria adiacente. Kaplický ha voluto instaurare un dialogo sensibile fra i due edifici che potesse riflettere il rispetto per la presenza della Casa Natale di Ferrari e nel contempo riuscisse ad unire in modo organico un complesso composto da diversi elementi. L’altezza del nuovo edificio di 12 metri è quasi identica a quella della Casa Natale, ed il suo volume si espande per la metà sotto la quota di terreno. La facciata vetrata è doppiamente curva in pianta ed è inclinata con un angolo di 12.5 gradi rispetto al terreno. Ogni lastra di vetro-camera è sorretta da cavi pre-tensionati in acciaio capaci ognuno di sopportare 40 tonnellate di tensione. La tecnologia del sistema portante di facciata è finalizzata alla massima trasparenza visiva e funzionalità. Metà del volume interno della galleria è posto sotto la 50 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 quota di terreno e l’utilizzo di geotermia garantisce notevoli risparmi energetici per il raffrescamento e riscaldamento interno. Questo è il primo museo pubblico in Italia ad utilizzare la geotermia su vasta scala. L’edificio inoltre utilizza energia fotovoltaica e riciclo delle acque. La vista per i visitatori che entrano nella Galleria si presenta interrotta e panoramica su tutta l’esposizione; un ampio, continuo spazio bianco, dove i muri perimetrali ed il pavimento si uniscono in modo organico per restituire un’unica superficie omogenea. Una membrana bianca translucida posta in sommità diffonde la luce proveniente dai lucernari in modo uniforme e diffuso, mentre i giunti intervallati fra i vari teli, in cui l’aria è libera di circolare, restituiscono ulteriormente il linguaggio estetico all’interno delle vetture storiche da competizione. Il pavimento è composto da una serie di rampe inclinate che accompagnano il visitatore dal piano terra al piano interrato; lungo le rampe sono esposte le vetture, sollevate da terra di circa 40 cm, grazie a delle piattaforme speciali disegnate da Morgante, che non solo elevano simbolicamente le auto a veri pezzi d’arte ma permettono la vista delle vetture da diverse angolazioni. La Galleria può esporre contemporaneamente un massimo di 21 vetture. La Casa natale, disposta su due piani, ed il volume annesso dell’officina, furono costruiti da Alfredo Ferrari, padre di Enzo, a partire dal 1830. Lo spazio espositivo principale è ospitato nel doppio volume dell’officina; qui Morgante ha progettato e realizzato un innovativo sistema espositivo in grado di incorporare illuminazione, proiezioni digitali e teche espositive contenenti oggetti appartenuti a Enzo Ferrari. L’intero sistema è stato concepito come un libro a grande scala. L’allestimento è un muro sinuoso suddiviso da pagine verticali; questo permette al visitatore di scoprire in modo graduale ogni pagina e capitolo della mostra. Questo paesaggio tridimensionale, illuminato in modo tenue, occupa l’intera lunghezza dell’officina (40 metri), rendendo lo spazio interno intimo, nonostante l’imponente dimensione del manufatto. All’estremità del percorso si trova il nucleo in origine abitativo, dove al piano terra l’allestimento prosegue in due stanze più piccole, mentre il resto dei locali al piano primo è utilizzato dagli uffici della Fondazione Casa Natale Enzo Ferrari. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 51 YEAR OF FOUNDATION 2009 CONTACT 72 Kensington Church Street, London, UK NO. OF COLLABORATORS 3 [email protected] www.shiro-studio.com Shiro Studio Andrea Morgante (Founding Director) CORE BUSINESS Shiro Studio è un atelier di progettazione multidisciplinare fondato nel 2009 a Londra da Andrea Morgante, che si dedica all’architettura e al design. Lo studio crede nell'integrità dei materiali, nella purezza della percezione e nella coerenza. Architettura e design sono discipline che Shiro Studio interpreta in modo tattile, evocativo ed inaspettato. Shiro in giapponese significa bianco. Ma richiede una traduzione filosofica, dove Shiro è la sublimazione della creatività nello stato di purezza. Shiro è lo stato di serenità della carta prima di ricevere la grafite della matita. Shiro è la frazione temporale infinitesimale prima che un concetto si riveli graficamente sulla carta bianca. In questa tensione creativa, esistente fra il momento di concezione e l’inizio del processo di progettazione, la purezza e l’integrità del progetto trovano il motivo d’essere. CORE BUSINESS Shiro Studio is a London based design practice established by Andrea Morgante in 2009, committed to the creation of unique architecture and objects. We believe in integrity of materials, purity of perception, coherence. We believe objects and architecture should be tactile, evocative and unexpected. Nature's efficiency, digital fabrication and art are recurrent trajectories of investigation that permeate our visual language and design process. Shiro means ‘white’ in Japanese, but here it implies a philosophical translation where white is perceived as the purest creative approach. Shiro is the infinitesimal fraction of time before an idea is represented on a blank piece of white paper. It is here, in this tension between inception and the beginning of the design process, that the purity and integrity of creativity is found. MAIN PROJECTS Casa privata, Tokyo "Museo Enzo Ferrari", Modena Casa privata, Roma Sklenar Gallery, Praga "Megaptera" centrotavola in acciaio, Alessi "Grow" orologio da polso, Alessi + Seiko Japan "Nivis" lavandino in Cristalplant, Agape "Radiolaria pavillion", D-Shape "Intake" collezione maniglie, DND MAIN PROJECTS Private residence, Tokyo "Enzo Ferrari Museum", Modena Private residence, Rome Sklenar Gallery, Prague "Megaptera" steel tray, Alessi "Grow" wrist watch, Alessi + Seiko Japan "Nivis" wash basin, Agape "Radiolaria pavillion", D-Shape "Intake" door handle, DND AZIENDE / COMPANIES pavimentazione interna/flooring maniglie/door handles Mapei DND Martinelli partizioni interne a secco/dry wall partitions sanitari/sanitary ware Knauf Agape vetrata strutturale/glazing sedute/seating Coopsette, Teleya Poltrona Frau copertura alluminio/aluminium roofing controsoffitto termoteso/ceiling membrane Pinical, Teleya Barrisol isolante rigido/rigid insulation foam sedute esterne in marmo /external marble seating Foamglass 52 tamponamento in acciaio facciata/facade steel cladding Marsotto Inxo Design Maletti, Stefra A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 arredo su progetto/custom built furniture I n 2004 Future Systems won an international competition to design a new museum in Modena, Italy. Dedicated to motor racing legend and entrepreneur Enzo Ferrari (1898 – 1988), the museum comprises exhibition spaces within the early nineteenth century house where the motor racing giant was born and raised, and its adjoining workshop, as well as a separate, newly constructed exhibition building. Following the death of Jan Kaplicky in 2009, the office of Future Systems was dissolved. Andrea Morgante, formerly of Future Systems and now director of Shiro Studio, was appointed to oversee the museum's completion. The new building has been constructed to Kaplický's original design, it is sensitive to the existing historical context, combines the latest in construction and energy saving technology, and resonates in spirit, language and materials with the cars it is intended to showcase. The fully restored house and workshop provide additional exhibition space designed by Morgante. Kaplický wanted to create a sensitive dialogue between the two exhibition buildings that showed consideration for Ferrari’s early home and underscored the importance of the museum as a unified complex made up of several elements. The height of the new exhibition building reaches a maximum of 12 metres – the same height as the house – with its volume expanding below ground level. The glass façade is curved in plan and tilts at an angle of 12.5 degrees. Each pane is supported by pre-tensioned steel cables and is able to withstand 40 tonnes of pressure. The technical specification of these panes and cables means that greater transparency in the façade is achieved with maximum functionality. In the summer months a thermo-sensor activates the windows in the façade and roof allowing cool air to circulate. With 50% of the internal volume of the main exhibition building set below ground level, geothermal energy is used to heat and cool the building. It is the first museum building in Italy to use geothermal energy. The building also employs photovoltaic technology and water recycling systems. Visitors entering the new building have uninterrupted views into the entire exhibition space: a large, open, white room, where the walls and floor transition lightly into one another and are perceived as a single surface. A stretched semi-transparent membrane spreads light evenly across the roof, and in combination with the slits running from side to side which allow air to escape and give a ribbed effect, recalls the language of a car interior. A gently sloping ramp gradually leads the visitor around the building from the ground floor to the basement level, with display stands designed by Morgante punctuating the circulation path. These stands lift the cars 45 centimetres so that they can be viewed from different angles and appreciated as works of art rather than objects simply placed in a room. Up to twenty-one cars can be displayed in this open space at any one time. Supplementary exhibition material is displayed in leather cases located along the perimeter wall. At the bottom of the ramp and directly below the entrance, an audiovisual room forms a permanent part of the exhibition. A flexible teaching space and a conference room with a carved out opening allowing views up into the entrance area are located next to it. The two-storey house and workshop built by Ferrari’s father in the 1830s has been completely refurbished. The main gallery space is located within what was the double height workshop. Here Morgante has designed a contemporary exhibition display system, which incorporates digital projections, objects owned by Ferrari, information panels and other material. The display system was conceived as a largescale vertical book that allows the visitor to read the different chapters of Ferrari’s life through various media; a three-dimensional immersive biography. The system takes the form of a sinuous wall separated into pages. This organic landscape stretches through the entire length of the 40 metre long space and soft, low-level backlighting gently illuminates both it and the room, making the space intimate in spite of its size. At the northern end of the main gallery, in the original house, two smaller exhibition spaces are located next to one another. Administrative spaces are situated directly adjacent to them and on the first floor. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 53 THE NEW ENTERPRISE Lanuova Enterprise 5454 A+D+M A+D+M||MAGAZINE MAGAZINE||2012 2012||##41 41 IL PROGETTO RACCONTATO Nuova Sede de La Stampa, Torino, 2012 - project by Progetto CMR, photos by Maurice Carucci, Adriano Bacchella A delicate balancing act between ethics and aesthetics Un delicato esercizio di equilibrio tra etica ed estetica a nuova sede de La Stampa è collocata all’interno di un palazzo di proprietà Beni Stabili, sito in via Lugaro a Torino, edificio riqualificato sia internamente che esternamente da Progetto CMR che ha impiegato tre differenti team nel progetto, effettuando interventi sia a livello architettonico che impiantistico. L’intervento conserva la memoria storica della casa editrice e guarda al futuro grazie alla predisposizione di sistemi interattivi adeguati alle urgenze del giornalismo digitale, rivoluzione oggi più che mai attuale. Il piano terra ospita due grandi spazi all’insegna dell’assoluta trasparenza: la redazione nord (1.000 mq) e la redazione sud (1.300 mq), entrambe progettate con una struttura circolare, nota come Enterprise per l’analogia con le forme e L A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 55 l’ipertecnologia della famosa astronave di Star Trek. Grazie alla predisposizione di un gran numero di schermi, video interattivi e pannelli, collegati con tutti i canali informativi, è infatti possibile la condivisione delle notizie a tutta la redazione, in tempo reale: «Tutti devono vedere tutto» è stata la missione che il Direttore Calabresi ha affidato all’arch. Roj e che il team di Progetto CMR ha trasformato in realtà. Le linee avvolgenti di queste redazioni concentriche permettono trasparenza nelle forme e favoriscono la comunicazione: il risultato è che tutte le postazioni di lavoro, web compreso, sono concentrate in un raggio di pochi metri agevolando così il flusso di informazioni. Questa struttura concentrica, integrata a livello di illuminazione e di cablaggio, è stata disegnata e prodotta ad hoc per la redazione de La Stampa con un importante studio ergonomico e permette inoltre al Direttore di avere una postazione di lavoro centrale da cui dirigere in tempo reale la realizzazione del giornale. Pensata a livello sensoriale per fornire condizioni ottimali di illuminazione e acustica, la nuova redazione è progettata per essere “silenziosa” utilizzando materiali morbidi e fonoassorbenti a pavimento, tende tecniche che riducono la diffusione del suono, e controsoffittature con altezze differenti, in grado di ottimizzare la diffusione del suono. Ai lati dei due nuclei centrali, inoltre, sono stati posizionati quattro “phone boots”: piccoli spazi insonorizzati, riconoscibili dal colore giallo, in cui è possibile telefonare o realizzare piccole riunioni private, senza disturbare i colleghi e che nella forma ricordano gli “smaterializzatori” della Enterprise. 56 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Per ciò che riguarda l’illuminazione, la luce naturale irrompe da ogni lato, soffitto compreso: la redazione sud è illuminata sfruttando la luce naturale del grande lucernaio, mentre la luce nella redazione nord filtra attraverso skylight realizzati nelle nervature di cemento armato della copertura; l’utilizzo di vetri extra-chiari di ultimissima generazione contribuisce inoltre a dare calore a tutto l’ambiente rendendo lo spazio del giornale accogliente e ben vivibile. A livello cromatico le scelte che riguardano gli arredi di design (realizzati su disegno) e gli allestimenti interni di pareti, pannelli, controsoffittature e pavimenti vertono sui toni di bianco, grigio e nero, rimandando in questo modo alle sfumature della pagina del quotidiano per lasciare poi spazio ai “colori della cronaca” che quotidianamente alimenta il giornale. I corridoi e le zone operative sono allestiti con pannelli a tutta altezza che ripropongono le prime pagine a colori delle notizie più famose, inoltre una grande libreria che custodisce tutto l’archivio del quotidiano separa l’area tv e radio dal resto dell’open space. All’interno della nuova redazione trovano spazio anche bar, ristorante aziendale e lo Spazio Museo La Stampa, un piccolo museo aperto al pubblico che celebra i 145 anni di storia del quotidiano raccogliendo documenti autografi e macchinari originali d’epoca. Il risultato di tutto il progetto è un luogo di lavoro sostenibile anche a livello umano: realizzato pensando alle esigenze di chi occuperà lo spazio, in termini di flessibilità, qualità e salute, senza dimenticare il lato formale."| www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 57 YEAR OF FOUNDATION 1994 ASSOCIATES Arch. Marco Ferrario Arch. Antonella Mantica NO. OF COLLABORATORS 150 CONTACT Corso Italia, 68 20122 Milano [email protected] www.progettocmr.com www.spaceplanning.it Progetto CMR Arch. Massimo Roj CORE BUSINESS Società specializzata nella progettazione integrata, nata nel 1994 con l'obiettivo di realizzare un'architettura flessibile, efficiente ed ecosostenibile. Con sede centrale a Milano, ha uffici in diverse città nel mondo: Roma, Atene, Praga, Istanbul, Pechino, Tianjin, Shanghai, Dubai, Chennai, Città del Messico e Singapore ed è partner di EAN - European Architect Network. La società è strutturata in sei dipartimenti: architettura, ingegneria, tecnico normativa, industrial design, process management, ricerca e sviluppo che operano in modo integrato. Dal 2010 Progetto CMR è tra i primi 100 studi di architettura al mondo segnalati da BD World Architecture Top 100 e “Less ego more eco”, meno interessi personali e più obiettivi collettivi, è la filosofia progettuale della società che dà anche il titolo all’ultima pubblicazione dedicata alla sostenibilità, firmata dall’arch. Roj (Editrice Compositori, 2012). MAIN PROJECTS Complesso Via Lugaro, Torino (2012) Complesso Garibaldi, Milano (2008-2012) The Glass Building, Milano (2011) Cisco System, Vimercate, (2010) Maccaferri, Zola Predosa (2010) ABI, Milano (2011) Corti Nuove, Como (2010) AZIENDE / COMPANIES pareti mobili in vetro/movable walls windows Universal Selecta corpi illuminanti/lighting Philips arredi su misura/made to measure furniture Sacea climatizzazione/conditioning system Clivet 58 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 CORE BUSINESS Progetto CMR is a company specialized in integrated design, founded in 1994 with the objective of creating a flexible, efficient and sustainable architecture. With the headquarter in Milan, Progetto CMR has branch offices around the world: Rome, Athens, Prague, Istanbul, Beijing, Tianjin, Shanghai, Dubai, Chennai, Mexico City, Singapore and it is partner of EAN European Architect Network. Progetto CMR is composed of six interacting Departments: Architecture, Engineering, Technical Regulations, Industrial Design, Process Management, Research & Development. As reported by BD World Architecture Top 100, since 2010 Progetto CMR is among the top 100 architectural firms in the world. In addition “Less ego more eco”, is the design philosophy of the company which is also the title of the last publication concerning sustainability. (Editrice Compositori, 2012). T he new headquarter of “la Stampa” is located inside the building owned by Beni Stabili in Turin, via Lugaro. The building has been fully refurbished inside and out by Progetto CMR involving three different teams who worked both at architectural and engineering level. The project preserves the historical memory of the publishing house and looks to the future through the provision of interactive systems adequate to the needs of digital journalism, revolution more than ever before. The ground floor has two large transparent spaces: the North Editing Office (1,000 sqm) and the South Editing Office (1,300 sqm), which are both designed with a circular structure. Thanks to the analogy with the forms and the technology of the Star Trek’s famous spaceship it is known as the Enterprise. Through to the provision of a large number of screens, video and interactive panels, connected with all the news channels, it is possible to share the news with the entire editorial staff, in real time: "Everyone must see everything" was the mission that the Director Calabresi entrusted to Arch. Roj which has been turned into reality by the team of Progetto CMR. The enveloping lines of these embracing redactions allow transparency in the forms and help communication: all workstations, including web, are concentrated within a few meters radius, thus facilitating the flow of information. This concentric structure, was specifically designed for La Stampa’s offices through an ergonomic design and an integrated level of lighting and wiring. Such structure allows the Director to have a central workstation in order to supervise in real-time newspaper realization. Designed on a sensory level to provide optimal lighting and acoustics, the new version is designed to be "silent" especially though: soft and sound absorbing material flooring, special curtains able to reduce the spread of the sound and ceiling heights to optimize the diffusion of the sound. "Phone boots" have been placed on the sides of the two central cores: small soundproof spaces, recognizable through the color yellow, where you can call or make small private meetings. As for lighting, natural daylight breaks on all sides, ceiling included: southern editing office is illuminated thanks to the natural light coming from the large skylight. The light of the northern editing office filters trough “skylight”: the use of extra-clear latest generation glass provides warmth to the environment making the space of the newspaper welcoming and livable. Color of design furniture (made ad hoc), and arrangment of the interior of walls, panels, ceilings and floors are made in shades of white, gray and black. Such colors remind of the nuances of the page of the newspaper to leave space to the "colors of the news" that every day feeds newspaper. Even the corridors are equipped with full-height panels that reproduce news stories. In addition a large library containing the entire archive of the daily television and radio separates the area from the rest of the open space. Inside the new version, there is also space bar, canteen and the Space Museum La Stampa, a small museum open to the public to celebrate the 145-year history of the newspaper collecting autographs and original equipment of the time. The result of the project is a sustainable workplace at human level too: made with the needs of those who will occupy the space, in terms of flexibility, quality and health, not to mention the formal side.”| www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 59 Torri VERTICAL VILLAS TOWERS verticali di Ville 60 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 IL PROGETTO RACCONTATO Torri Residenziali Royal Garden, Shangai, 2012 - project by Peia Associati, photos by Giampiero Peia From architecture to final furniture details: the Italian Made to Measure design arrives in Shangai Dall'architettura al dettaglio d'arredo, a Shangai arriva il Made to Measure italiano L 'area in cui sta sorgendo il grande piano, diviso in tre fasi, di cui 2 realizzate, si trova a est dell'epicentro di Shanghai, a 7 kilometri dal Bund, non lontano dallo skidome e da altri centri sportivi con strutture coperte e palazzetti dello sport. Un parco e un parco acquatico della stessa Royal Garden, fanno del luogo una destinazione frequentata soprattutto nei mesi estivi. La vicinanza di una nuova stazione metro faciliterà l'accesso di una fascia di acquirenti più giovani con minore possibilità di investimento soprattutto nella fase 3. Le torri hanno una struttura in cemento armato che si percepisce solo dai marcapiani sporgenti che generano una sequenza orizzontale di linee sporgenti da un involucro unicamente in vetro. Anche le strutture verticali sono rivestite dallo stesso involucro di vetro di colore verde scandito dai moduli di serramenti di varie misure, apparentemente casuali e sempre diverse per ogni piano contiguo e con alternanza di scatole in vetro a specchio. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 61 Il programma prevedeva la realizzazione di due torri residenziali di 20 piani con un piano tipo di 6 appartamenti per 3 diversi tagli per un totale di 120 appartamenti per torre. Le piante delle torri seguono variazioni dello schema a Y con vani scala e ascensori nell'incrocio dei tre rami che ospitano 2 appartamenti simmetrici l'uno. Lo schema a Y deriva da un diagramma di ottimizzazione e massima esposizione possibile al sole sia in estate che in inverno per tutte le camere da letto. Il Feng Shui, che è un requisito e una specifica procedura che condiziona l'approvazione del progetto, e la direzione del vento prevalente e la resistenza strutturale ai tifoni estivi (prevalentemente da Nord) hanno determinato l'orientamento delle Y. Le torri sono liberamente distribuite all'interno di un parco con grandi alberi, superfici d'acqua e moderni giardini orientali. Le autorimesse al disotto dei giardini consentono di nascondere la circolazione viaria e i parcheggi delle autovetture. Le 10 torri di Royal Garden 2 usufruiscono delle infrastrutture e dei servizi realizzati con la fase 1. Insieme alle residenze in linea e le town houses, la fase 2 ha realizzato una scuola, un centro sportivo con palestre, piscine e SPA, una stecca commerciale. Lo studio Peia Associati sta elaborando il master 62 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 plan della fase 3 che consiste in altre 10 torri residenziali da 20-25 piani, un hotel - service apartments, un grande centro commerciale con cinema e bookshop attorno a una piazzacorte aperta sull'arteria principale. Il Design minimalista segue un corretto approccio nel fornire il massimo comfort e praticità senza un eccessivo e disordinato disegno. Al Royal Garden gli spazi, gli oggetti, gli elementi di design minimalista sono stati attentamente considerati per la loro forma e funzione. Ogni elemento esiste individualmente, ma fa ancora parte di un più ampio ambiente integrato. Il fascino delle alte pagode cinesi, caratterizzate dalla sequenza verticale di linee orizzontali, ha guidato la forma e il disegno della facciata. Le lastre marcate esterne contengono la posizione casuale di scatole di vetro. Il risultato offre un design unico, distinto dai blocchi tipici della Shanghai residenziale. L'obiettivo è stato quello di permettere l'individualità di ogni singolo appartamento. Come da tradizione italiana moderna ci piace chiamare questo edificio "torre verticale di Ville". Tutti gli interni delle tre tipologie di appartamenti (sei per piano) che formano la torre sono stati progettati nel dettaglio.|www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 63 YEAR OF FOUNDATION 2006 ASSOCIATES Arch. Marta Nasazzi CONTACT Via Giovanni Cadolini, 30 20137 Milano NO. OF COLLABORATORS 15 [email protected] www.peiaassociati.it T Peia Associati srl Arch. Giampiero Peia CORE BUSINESS Lo studio ha esperienza nella progettazione di un ampio spettro di aree tematiche, che vanno dalle residenze, alle ville private, spazi aperti, edifici pubblici, impianti sportivi, edifici commerciali, fabbriche, torri, hotel e resort, showrooms e stand per fiere. Lo scopo del lavoro varia dal livello urbano all'interior design e alla scala della progettazione del prodotto. Attraverso numerosi progetti e realizzazioni ha anche sviluppato una grande esperienza sul tema della crescita e ristrutturazione del restauro di edifici storici e il rapporto difficile, ma esaltante tra antico e contemporaneo. MAIN PROJECTS Le ultime realizzazioni: L'Hotel Kempinski a Doha, il Padiglione Oyster su un isola artificiale The Pearl in Qatar, il piano terra della Torre Alfardan con spazi commerciali, tra cui lo showroom BMW, con spa e piscina ai piani 39 e 40. Sede di aziende come Filmmaster, Inferenzia, Cisal, Getrag, Cuneo e Associati, il centro sportivo di Salsomaggiore, la mediateca di Fidenza, Ville in Francia e in Italia, torri residenziali a Shanghai , un complesso di 70 ville residenziali in Cotonou, Benin, residenze a Milano e Gallarate, un edificio commerciale ad Accra, in Ghana, il concept store TAD a Roma e Milano. Nuovo Centro Culturale a Corsico, Milano, con un conference centre per 1000 persone. Due complessi turistico-residenziali sul Lago Maggiore. In India, 150 camere del Radisson Hotel di Dehradoon e un Eco Resort con 130 camere in Andaman Island. CORE BUSINESS The studio has design expertise about a wide spectrum of subject areas, ranging from Residences, Private villas, Open spaces, Public Buildings, Sports Facilities, Commercial Buildings, Factories, Towers, Hotels and Resorts, Retail Showrooms and Stands for exhibitions. The scope of work varies from urban level to interior design and product design scale. Through numerous projects and achievements he has also developed a great experience on the issue of growth and restructuring of the restoration of historic buildings and the difficult, but exciting relationship between ancient and contemporary. MAIN PROJECTS Latest achievements/works: The Kempinski Hotel in Doha, the Oyster Dome in the artificial island The Pearl in Qatar, The Alfardan Tower’s podium with commercial spaces including the home of BMW in Qatar, with spa and swimming pool on the 39th and 40th floors. Headquarters of companies like Filmmaster, Inferenzia, Cisal, Getrag, Cuneo and Associates, the Sports Center in Salsomaggiore with multisports Arena and home of Salso Maggiore Football Club, the Public Library of Fidenza, Villas in France and Italy, residential towers in Shanghai, a complex of 70 residential villas in Cotonou, Benin, residential Condominiun buildings in Milan and Gallarate, a commercial building in Accra, Ghana, the TAD concept store in Rome and Milan. New Cultural Centre in Corsico, Milano, with a conference centre for 1000 people. Two tourist and residential complex on Lake Maggiore. In India, 150 rooms Radisson Hotel in Dehradoon and an Eco Resort with 130 rooms is being implemented in Andaman Island. AZIENDE / COMPANIES 64 arredi/interior loose furniture tende/curtains B&B Knoll Living Divani Marconi arredamenti Moroso Poliform Kvadrat A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 rubinetteria/taps Cisal illuminazione/lighting Artemide Flos Foscarini he area in which, the master plan is developing, is divided into three phases, of which 2 have been realized, and is located east of the epicenter of Shanghai, 7 kilometers from Bund, not far from the Ski dome (indoor skiing slope) and other sports center with indoor facilities and sports arenas. A park and a water park of the same Royal Garden make the place a popular destination during the summer months. The proximity of a new metro station will facilitate access to a range of young buyers with less variation in investment capacities, especially in stage 3. While Phase 1 has ridden the wave of real estate boom in the year 2005, which had to meet the needs of a new urban bourgeoisie, phase 2 saw the crisis of 2008 but survived, thanks to its success with the creation of the mock-up of the three types of apartments inside one of the towers, which is not yet finished. The towers have a concrete structure (Shanghai strict earthquake standards require specific software simulations and scale models prior to the approval of an Institute). The concrete structure is perceived only by projecting string courses which generate a horizontal sequence of lines projecting from an envelope exclusively made in glass. Even the vertical structures are covered by the envelope of green colored glass punctuated by the forms of windows of various sizes, seemingly random and always different for each floor and adjacent to alternating boxes of mirror glass. The program included the construction of two residential towers of 20 floors with a floor plan of 6 apartments for 3 different types, for a total of 120 apartments per tower. The floor plans of the towers follow variations of the diagram Y with stairways and lifts in the intersection of the three branches hosting two symmetrical apartments each. The scheme Y is derived from a plot of optimization and maximum exposure to the sun in summer and in winter for all bedrooms. Feng Shui, which is a requirement and a specific procedure that affects the approval of the project, and the prevailing wind direction and the structural strength to typhoons in summer (mainly from the North) have determined the orientation of Y. The towers are distributed freely in a park with large trees, water surfaces and modern oriental gardens. The garages below the gardens allow you to hide the circulation roads and parking of cars. The 10 towers of Royal Garden phase 2, benefit from the facilities and services made with phase 1. Along with the residences and townhouses line, phase 2 has created a school, a sports center with gym, swimming pool and spa, a commercial strip. The studio Peia Associates is currently developing the phase 3 of the masterplan which consists of a further 10 residential towers of 20 to 25 floors, a hotel containing service apartments, a large shopping center with cinemas and bookshops around a square courtyard opening on the principal arterial road. Minimalist design follows an underestimated approach in providing maximum comfort and convenience without excessive design and clutter. At Royal Garden spaces, objects, things, the elements of minimalist design have all been carefully considered for their form and function. Each element exist individually, yet forms part of a larger, integrated environment. The fascination of the high Chinese pagodas, characterised by vertical sequence of horizontal lines, drove the shape of the façade. The marked external slabs contain the haphazard position of glass boxes. The result provides a unique design distinguished from the typical shanghai residential blocks. The target was to afford the individuality of each single apartment. As per modern Italian tradition we like to call this building “Vertical Villas Tower”. All the interiors of the three typologies of apartments (six per floor) that form the tower are designed in extreme details. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 65 LUXURIOUS CRAFTS ON HIGH ALTITUDES Artigianatodilusso in altaquota 66 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 IL PROGETTO RACCONTATO Hotel Valentinerhof, Castelrotto (Bz), 2012 - project by noa*, photos courtesy of Herbert Rier, Jakob Maurer, Michael Trocker When nature transforms into architecture Quando la natura si trasforma in architettura L ’albergo è situato nel comune di Castelrotto, vicino alla nota Alpe di Siusi, ad un’altitudine di ca. 1.200 m. A conduzione familiare, l'hotel è stato protagonista di un'importante estensione: una nuova area wellness, una lobby, un bar e un ristorante, e infine 14 spaziose suite per un ampliamento totale di 1.100 metri quadri. Lo scopo del progetto architettonico era quello di sottolineare e rafforzare l'imponente scenario alpino che lo circonda inserendo accuratamente volumi concepiti e costruiti nel paesaggio naturale. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 67 Per questo motivo l'intermediazione con la tradizione locale e l'accordo con la natura onnipresente sono stati fondamentali nell'approccio concettuale. Il nuovo hotel è diviso in due volumi relativamente piccoli che formano un’arena orientata a Sud verso valle, e che si apre a Nord in direzione del vicino massiccio del Monte Sciliar. Il contrasto tra l'ampiezza della conca di Bolzano e l'imponente presenza del Monte Sciliar è riportato in entrambi i frammenti della costruzione, al fine di creare un dialogo formale e funzionale con il paesaggio. Allo stesso tempo, la vista, il panorama e la silhouette della montagna guidano le linee architettoniche degli edifici. La nuova identità dell'Hotel è definita dall'introduzione dell'area Wellness: qui l'elemento acqua diventa parte integrante del concetto di architettura. Il rivestimento in pietra naturale e le cornici in legno vengono riflessi all'interno degli elementi di vetro a piena altezza, riflettendo piscina e lago. La piscina è incorniciata dal legno della facciata e si estende su tutta l'ala ovest dell'edificio. L'acqua si riversa su quindici metri lungo il bordo a sfioro, sfociando verso il basso sul generoso prendisole. Sauna finlandese, sauna alle erbe, bagno di vapore e varie sale relax completano la parte nuova dell'edificio. La sauna finlandese è dotata di una grande finestra a 270 gradi panoramici. Le suite sono caratterizzate da una planimetria quasi quadrata, le vetrate alte permettono il massimo sfruttamento della luce naturale, illuminando tutti gli spazi delle camere e dei bagni. Vista la particolare posizione dei letti, al confine tra interno ed esterno, gli ospiti hanno la sensazione di dormire all'aperto, circondati dalle montagne. Mobili, illuminazione, interior design, architettura e landscape - ogni elemento è stato concepito e progettato da noa* secondo una filosofia di progettazione olistica, derivata da passione, cura per il dettaglio, rispetto per la tradizione e l’artigianato locale. L'oggetto più interessante è stato sviluppato in collaborazione con un mastro vetraio romano e un designer tedesco: perle in vetro soffiato a bocca, riempite d' acqua, ciondolano dal soffitto dell’atrio. Le diverse forme degli elementi in vetro provengono da pietre naturali trovate nelle aree circostanti e utilizzate come forme negative. La leggerezza dell'edificio contrasta con le roccie imponenti del paesaggio circostante, bilanciando i volumi e rispondendo all'esigenza di creare un'atmosfera quieta e in armonia con la calma del panorama alpino. 68 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 69 YEAR OF FOUNDATION 2010 CONTACT Via Sernesi, 34 39100 Bolzano NO. OF COLLABORATORS 3 [email protected] www.n-o-a.it noa* network of architects Arch. Stefan Rier - Arch. Lukas Rungger CORE BUSINESS noa* è l’espressione essenziale di un’etica di lavoro: un giovane team di architetti e designer, diretti dai due fondatori Lukas Rungger e Stefan Rier con sede a Bolzano, esamina ed esplora metodi di design interdisciplinari, che si sviluppano e si modificano in continuazione a seconda delle pretese progettuali. noa* viene visto come piattaforma per architetti, interior designer, grafici, stilisti ma anche musicisti e storici al fine di usufruire in maniera dinamica di risorse specializzate e competenti nei diversi campi. La classica professione dell’architetto viene, di conseguenza, rivisitata e rimpiazzata da un gruppo di creativi che opera a livello internazionale in cui l’architetto emerge come regista. Punto di partenza d'ogni tipologia di progetto diventa l’analisi del “genius loci” e il confronto con esso diventa principio della filosofia progettuale. Il progetto è visto come percorso di conoscenza, di analisi delle forme, dei dettagli, dei metodi costruttivi storici e contemporanei. Il percorso è percepito come essenza della qualità del progetto nel quale, attraverso l’analisi della storia della cultura architettonica, si arriva al confronto tra tradizione e innovazione. CORE BUSINESS noa* is essentially the expression of a collaborative work-ethos in architecture and beyond. Teams are mixed temporarily to address imminent challenges and find innovative solutions. noa* serves as a stage for architects, designers of interiors, graphics or fashion... with the collective aim to use the ressources of field specialists at its best. The classic profession of the architect as a consequence gets replaced by an internationally operative group of creatives on collaborative grounds: the architect becomes the main conductor. Exploring the „genius loci“, analysing the soul of a place, space or environment, is the recurrent theme that completes the holistic design philosophy and methodology. Each project is seen as a learning process, where a thorough analysis of the „lost and found“ becomes essential for the design quality, paired with the attempt of simultaneously looking back at traditional culture, while looking forward at contemporary ways of enhancing modern life. MAIN PROJECTS Hotel Valentinerhof, Castelrotto(Bz) Hotel Panorama, Caldaro (Bz) Hotel Pinei, Ortisei (Bz) Hotel Trotzstube, Siusi (Bz) Villa Messner, Siusi (Bz) Villa Steinbruch, Renon (Bz) AZIENDE / COMPANIES impresa costruttrice/contractor paesaggio/landscape Ramoserbau L.Platter falegnameria/carpenter superfici e rivestimenti/surfaces and flooring Rier Baucenter Ohg wellness serramenti/windows and doors Onda Plus Gmbh Tip-Top impianto ventilazione/ventilation Hofer Group 70 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 T he hotel is located in the italian village of Kastelruth/Castelrotto next to the well-known Seiser Alm at approx. 1200 meters above sealevel. The family establishment was enhanced and enlarged with a new wellness area and a new lobby with attached bar and restaurant. 14 spacious suites were added to make the new hotel increased by 1100 square meters. The aim of the architectural concept was to underline and reinforce the impressive surrounding alpine scenery by inserting thoroughly conceived built volumes into the natural landscape. In doing so the intermediation with the local tradition and the accordance with the omnipresent nature was always crucial to the conceptual approach. The new hotel extension is divided into two smaller volumes that form an arena oriented to the Southern Valley and opens up to the close rock massif of the nearby Schlern Mountain. The contrast between the wideness of Bolzano’s basin and the imposing presence of the Schlern Mountain is brought back into both fragments of the building in order to create a formal and functional dialogue. At the same time the view, the panorama and the mountain silhouette remain the main focal point. The hotel achieves a significant attribute to its new identity through the establishment of the new wellness area; the element of water becomes integrative part of the concept of architecture. The natural stone cladding and wooden frames get reflected inside the full height glass elements and sink into pool, lake and seascape. The pool is framed by the façade’s wooden work and spans over the entire western wing of the building. The water sloshes over a fifteen-meter long infinity edge, plashing down onto the generous sundeck. A Finnish sauna, a Herbal sauna, a Steam Bath and various relaxation and sleeping rooms complete the eastern part of the building. The Finnish sauna comes with a great 270 degree panorama window. The suites are characterized by almost square floor plans; the room-high window panels allow a maximum of natural daylight illuminating all backsides of the rooms and the bathrooms. The bed faces towards the valley and every guest can enjoy the great views right in the morning while waking up. The guest is supposed to feel like sleeping outdoors because of the bed’s position right at the border of exterior and interior space. Furniture, Lighting, Interior design, Architecture and landscaping - each element was conceived and designed by noa* with the idea of a holistic design philosophy, produced with a maximum of passion, attention to detail, tradition and local craftsmanship. The most challenging internal feature was the production of “the soul”, a lighting object that reflects the human soul. It was developed in collaboration with a Roman glassblower and a German designer. Single mouth blown glass beads were filled with water and dangle down from the ceiling of the staircase, which is the connection between the new and the old building - the rooms and the wellness area. The different forms of the glass elements come from natural stones that were found in the surrounding areas and were used as negative forms. The lightness of the building contrasts the enormous cliffs of the given landscape and balances the claim for pleasure and inner calmness. The architecture aims to highlight the silhouette of the mountainous landscape and is softly integrated into the fascinating alpine scenery. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 71 LIQUID SPACES Spaziliquidi 72 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 IL PROGETTO RACCONTATO Nuova sede MIDJ, Cordovado (Pn), 2012 - project by Oxsimoro Architetti & Bradaschia Srl, photos courtesy of MIDJ Trasparency and dynamism for a forge where ideas become from Trasparenza e dinamicità per una fucina dove le idee prendono forma n'ampia sede tutta nuova, situata nel cuore pulsante del distretto del mobile pordenonese, fiore all'occhiello della famiglia Vernier. MIDJ, 20.000 mq di superficie, stabilimento produttivo compreso, di cui 3.200 mq racchiusi in un parallelepipedo di design suddiviso in due piani, realizzato con il minimo impatto ambientale e sistemi finalizzati al risparmio energetico. U A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 73 L’ingombro, la sagoma dell’edificio era data: un parallelepipedo con altezze interne predefinite. Così la disposizione: magazzino al piano terra, uffici e showroom al livello superiore. Dato anche il sistema costruttivo: prefabbricazione industriale. L’idea è stata quella di evidenziare la produzione da chi percorreva in automobile la viabilità antistante l’azienda attraverso la realizzazione di ampie vetrate che consentissero l’esposizione dei prodotti durante l’intero arco della giornata, illuminandoli la sera. Un segno verticale, l’elemento contenente il vano ascensore e le scale, è stato adottato come insegna MIDJ. L’edificio granitico, solido di colore grigio scuro, è caratterizzato da una texture dinamica su cui sono disposte delle luci secondo una geometria random, ad enfatizzarne la dinamicità e segnalare la presenza dell’azienda con il buio. C'era inoltre l'esigenza di dare un’identità ed un’immagine forte agli uffici ed allo showroom della nuova sede di MIDJ. L’idea era di creare uno spazio liquido, dove per liquido s’intende un ambiente trasparente, privo di ostacoli, all’interno del quale la “fluidità” ne è l’essenza stessa: libertà 74 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 di movimento, percezione a 360 gradi dello spazio da ogni punto, morbidezza e continuità dei percorsi immersi in un’atmosfera rarefatta. L’impluvium è il cardine che snoda la zona ‘chiara’ da quella ‘scura’: l’ingresso, gli uffici, la cucina, appartenenti alla prima, e la sala mostre al negativo. Questo spazio ‘a cielo aperto’ garantisce un flusso di luce naturale nel centro del volume ed accoglie con il suo gioco di sedute immerse nel verde. È una sorta di giardino sospeso, luogo di riflessione, di piacere e occasione di pausa dalle normali attività lavorative. Gli uffici, completamente bianchi, sono pensati al contrario: le grandi aree di lavoro collettive sono in open-air e occupano le intercapedini di risulta dalle ‘stanze’ di vetro che proteggono e conservano l’intimità della conversazione. Queste scatole ‘morbide’ di vetro sembrano mantenersi in superficie e gli arredi un’estrusione del pavimento. La luce artificiale è studiata in modo da sembrare naturale ed è diffusa ovunque a compensare la luce perimetrale possibile. Nella zona espositiva l’illuminazione è enfatizzata, volutamente teatrale, tale da permettere l’identificazione immediata delle aree di prodotto. Lo showroom color antracite è un unico spazio dove il sistema espositivo deve cambiare e modificarsi. I grandi cilindri nomadi consentono di giocare di continuo con le collezioni esposte. Una parete morbida, rossa e trasparente, distingue e separa le sedie storiche dell’azienda. I punti d’incontro e di sosta si susseguono lungo il percorso: la reception di accoglienza, la ‘piazza rossa’, area d’attesa degli uffici, la cucina, con tavolone in teak e fuochi a vista e la stanza degli oblò per i bimbi. Gli oblò ritornano anche nel ponte rosso sospeso che immette al piano, inquadrando dall’alto viste obbligate degli esterni. La ricerca della nuova immagine MIDJ si conclude con l’intervento sull’accesso a terra dell’edificio. La torre rossa delle scale, che galleggia in una grande vasca anch’essa rossa, nasconde il portone d’ingresso, sempre in teak come la doppia passerella a pelo d’acqua che la circonda. Un pioppo bianco, per contrapporsi al volume nero dell’edificio, emerge dalla vasca e come nume tutelare lo protegge. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 75 YEAR OF FOUNDATION 1987 Studio Bradaschia 1996 Studio Bradaschia Srl YEAR OF FOUNDATION 1996 ASSOCIATES Enrico Sello NO. OF COLLABORATORS 6 NO. OF COLLABORATORS 4 CONTACT Via Ponchielli, 3 34122 Trieste [email protected] www.studiobradaschia.it CONTACT Via Mercato Vecchio 4 - 33100 Udine [email protected] www.oxsimoro.it Oxsimoro Architetti Studio Bradaschia Srl Arch. Nicola Nanut Arch. Silvia Pedron Arch. Maurizio Bradaschia CORE BUSINESS La ricerca dello Studio segue la direzione di una progettazione dello spazio dove tutte le opposizioni siano cancellate, dove il volume, sia esso piegato, scavato, flesso, torto, acquisti nuovi significati ed inneschi nuove percezioni. La comprensione dello spazio non può transigere dal contatto con i luoghi di appartenenza, con la materia di cui sono fatti, con la luce che li contraddistingue, creando atmosfere, passioni, memoria, stimolando vista e tatto, ricordando sempre che non vi è valore nell'architettura che prescinda dall'esperienza sensoriale. The research of the studio follows the direction of planning spaces where all opposition is cancelled, where volume, whether it is bent, dug, stretched or wrong, acquires new meaning and triggers new perceptions. Comprehension of space may not be separated from contact with the areas of belonging, from the material of which they are made, with the light that distinguishes them, thus creating atmosphere, passion, memory, stimulating sight and touch, always remembering that there is no value in architecture that has no sensorial experience. MAIN PROJECTS Hotel “Alla Spiaggia”, Grado, 2000 Cantina Livio Felluga, Brazzano di Cormons, 2001-2002 Cantina e ristorante “Al Parco”, Buttrio, 2002 Villa Schneider, Cassacco, 2004-2008 Negozio “Stilmoda”, Lignano, 2008-2009 Ristorante 372°, Grado, 2008 Uffici e showroom “Midj”, Cordovado, 2011 Uffici e showroom “Fiorirà un giardino”, Buttrio, 2011 Lounge Bar “Zinku”, Tirana, 2012 CORE BUSINESS Maurizio Bradaschia (Trieste, 1962) si laurea in Architettura presso l'IUAV nel 1987. Consegue il Dottorato di Ricerca presso l'Univ. "La Sapienza" di Roma, è prof. ass. di Design e Prog. Tecnol. dell’Archit. a Trieste, dove insegna presso le Fac. di Archit. e di Ingegn. È fondatore e Dir. della rivista internaz. di Architettura, Arte, Comunicazione e Design "Il Progetto". È autore di oltre 340 pubbl. scientifiche. Ha partecipato alle Biennali di Archit. di Venezia del 2000, del 2004 e del 2010 e alla Mostra "Dal futurismo al futuro possibile nell'architettura italiana" in occasione delle manifestazioni per Italia in Giappone 2001. È advisor per la Medaglia d’Oro all’architettura italiana presso la Triennale di Milano. È stato assessore alla pianificaz. territ. del Comune di Trieste. Maurizio Bradaschia (Trieste, 1962) earned his degree in Architecture at the IUAV in 1987. He received a Doctoral degree at the Sapienza Univ. of Rome and is Ass. Prof. of Design and Techn. Plann. of Archit. in Trieste, where he teaches at the Faculty of Archit. and Engin. He is the founder and dir. of the int. magazine Architecture, Art, Communication and Design, “Il Progetto”. He is the author of over 340 scientific public. He has participated in the Venice Archit. Biennale in 2000, 2004 and 2010, as well as in the exhibition “From Futurism to the Possible Future in Italian Architecture” on the occasion of fairs on Italy in Japan 2001. He is also advisor for the Gold Medal (Medaglia d’Oro) of Italian architecture at the Milan Triennale. He has been Territ. Plann. Commissioner for the City of Trieste. MAIN PROJECTS Master Plan di Trieste Expo, 2008 Progetto Tergeste, Urban PIC Italia Municipio di Sgonico (Ts) Centro Audi Porsche VW a Trieste Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Trieste AZIENDE / COMPANIES 76 sistemi prefabbricati/prefabricated buildings decorazioni pareti/wall decoration Zanette Arreghini sistemi di riscaldamento/heating systems ascensori/lifts Termoidraulica Nosella Kone impianti elettrici/electrical systems soluzioni software/software solutions BZB Nova rivestimenti/wallboard sistemi d'illuminazione/illumination systems GS Viabizzuno verde/nurseries serramenti/doors and windows Vivai Barbazza PBL A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 A n ample, all-new chair situated in the pulsing heart of the Chair District of Pordenone, the crowning jewel of the Vernier family. MIDJ, 20,000 square metres of surface area, including the production area, of which 3,200 of enclosed in a specially-designed parallelepiped divided into two floors, produced with minimal environmental impact and systems aimed at energy savings. The shape of the building has been mentioned: a parallelepiped with pre-defined interior heights. The arrangement is laid out thusly: warehouse at the ground floor and offices and showroom at the upper floor. The construction system is also given here: industrial pre-fabrication. The idea was to exploit the ample shop windows of irregular height on the street front to create a sort of showroom of products that, when illuminated, might be visible to people passing by also in the evening. As a vertical sign, the element containing the lift cabin and the stairs has been adopted as the MIDJ sign. Coloured red, it was destined to hold, in a most visible fashion, the name of the company in white-coloured capital letters. The granite edifice, solid, with its dark grey colour, is characterised by a dynamic texture on which lights have been arranged in a random pattern, to emphasise the dynamism and reduce the geometric effect. In the open spaces and showrooms there was a need to construct a strong identity and image. It was therefore chosen to create a liquid space, without obstacles, to reflect that “fluidness” and “transparency” expressly requested by the client: liberty of movement, the 360-degree perception of space from all points, softness and continuity of the pathways immersed in a rarefied atmosphere. The impluvium is the key that winds along and separates the “light” zone from the “dark” zone: entrance, offices and kitchen belonging to the former, and showrooms in the negative. This “open-air” space guarantees a flow of natural light into the centre of the volume and welcomes with its play of chairs immersed in green. It is a sort of suspended garden, a place for reflection, pleasure and an occasion to rest from normal work activities. The offices, completely white, are conceived of in a contrary fashion: the large areas for collective work are open-air and occupy the cavities that result from the glass ‘rooms’ that protect and preserve the privacy of conversation. These “soft” glass boxes seem to maintain in their surface area and furnishings an extrusion of the flooring. The artificial light has been carefully studied to seem natural and is positioned everywhere to compensate the possible perimeter light. In the exhibition area the illumination is emphasised, intentionally theatrical, so as to permit immediate identification of the product areas. The showroom with its anthracite colour is a single space where the exhibition system requires change and modification. The large nomadic cylinders permit a continuous play with the collections on exhibit. A soft wall, red and transparent, distinguishes and separates the historic chairs of the company. The meeting and rest areas alternate along the pathway: the welcome reception area, ‘red square’, a waiting area for the offices, the kitchen, with a large table in teak and open flames and the porthole room for children. The portholes theme returns also in the red suspended bridge that leads up to the floor, offering obligatory outdoor panoramas from upon high. The search for a new MIDJ image concludes with the ground access area of the edifice. The red tower of the stairs that floats in a large tank that is also red hides the entrance door, also in teak wood, just like the double walkway on the water that surrounds it. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 77 Project Sunny Valley Location Miass, Russia anteprime Designed by Metrogramma In Russia il primo villaggio “smart e sostenibile” In Russia the first “smart and sustainable” village Collocato nella regione degli Urali del sud, The Sunny Valley Ski Resort è uno dei complessi sportivi in più rapida crescita di tutta la Russia. Located in the southern Urals, The Sunny Ski Valley Resort is one of the fastest growing sports complex of whole Russia. Il progetto collocato nella regione degli Urali del sud, The Sunny Valley Ski Resort è uno dei complessi sportivi in più rapida crescita di tutta la Russia. Coniuga obiettivi di sviluppo degli investitori locali con valori di salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio circostante. L’intero complesso è stato progettato sin dalle fase iniziali utilizzando parametri e criteri di sostenibilità urbanistica. Sunny Valley è una nuova stazione turistica invernale ed estetica nel centro della Russia, immaginata per diventare il primo villaggio “smart e sostenibile” di questa area geografica. Nessuna macchina e mobilità dolce per muoversi prevalentemente a piedi, in bici o con un mezzo pubblico che collega tutti i luoghi principali della stazione. Lo schema generale del Masterplan commissionato allo studio Metrogramma di Milano prevede: - implementazione del polo sciistico esistente con la costruzione di 6 nuovi impianti di risalita e la realizzazione di nuove strutture ricettive e di ‘entertainment’ connesse; - un “Villaggio dello sport” con uno stadio di hockey da 2000/3000 posti, uno stadio di calcio da 500 posti, campi da tennis e skate park; - la pianificazione di 6 nuovi nuclei residenziali (cottage mono e bi-famigliari, residence e condomini) per un totale di 150.000 mq di SLP; - la progettazione architettonica definitiva del nuovo centro urbano, il “Sunny Valley Village Center”, che diventerà punto di riferimento funzionale per l’intera area e sarà dotato di: uno ski center, 2 hotel, servizi dedicati all’intero comparto abitato, un primo nucleo residenziale, strutture ludiche e commerciali per un totale di 37.700 mq di SLP. | www.admnetwork.it 78 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 The project combines development objectives of local investors with values of safeguard of environment and landscape. The entire complex was designed right from the initial phases by using parameters and criteria of urban sustainability. Sunny Valley is a new tourist winter and summer resort in the center of Russia, envisioned to become the first "smart and sustainable" village in this geographical area. No cars and soft mobility characterize the area where you will be able to move around on foot, by bicycle or using public means of transport which connect all major places. The general scheme of the master-plan commissioned to Metrogramma Milan provides: - the implementation of the existing ski system with the construction of 6 new chair-lifts and of new hotels and related entertainment structures; - a sports village with a 2,000/3,000seat hockey stadium, a 500-seat football stadium, tennis courts and a skate park; - the planning of 6 new residential units (single and two-family cottages, apartments and condominiums) for a total of 150,000 square meters of GFA; - the final architectural project, comprising the urban development of a new center, the "Sunny Valley Village Center" as a functional reference point for the entire area, provided with a ski center, 2 hotels, new services intended for the new residential centre, a first residential nucleus and commercial and entertainment structures for a total of 37,700 square meters of GFA. | follow us on | Project Stazione elettrica Terna Location Capri (Na) Naturali geometrie Natural geometries Un’architettura che interpreta l’ambiente e dona dignità estetica al complesso tecnologico. An architecture that interprets the environmet and gives aesthetic dignity to the technological complex. La stazione ha uno sviluppo a spirale determinato da un percorso pubblico a rampa con viste a 360° sulla valle. La passeggiata educativa/esplicativa termina con una balconata panoramica dove si possono riconoscere il Rocciamelone e la Sacra di San Michele, simbolo della regione Piemonte. La stazione si caratterizza per non avere una facciata principale. La copertura riprende il motivo dei tetti in pietra della Valle di Susa, reinterpretandolo in chiave contemporanea attraverso una “pelle” tecnologica in metallo che richiama la trama del tetto tradizionale a lose. Essa gioca un ruolo di grande captatore solare che trasforma o devia l’energia captata. La facciata Sud-Est e gli skylights di copertura permettono la creazione di un’illuminazione naturale durante tutta la giornata. Sono state inserite tecnologie all’avanguardia per ottenere risparmio energetico e produzione di energie pulite. Un grande spazio coperto collega a quello coperto la stazione della linea storica e quella della Nuova Linea Torino-Lione. Il tema dell’intescambio tra mezzi di trasporto viene trattato con estrema attenzione, soprattutto per agevolare il confort dei passeggeri per i quali vengono ideati percorsi al coperto. La principale zona taxi, fermata autobus e fermata veloce per auto è situata al di sotto della grande copertura, tra le due stazioni. I viaggiatori che dovranno passare da una linea all’altra attraverseranno il portico con vista sul nuovo parco che accoglie le attrezzature sportive. In 2011, TERNA, the Italian national electricity grid operator, announced an invited competition for the architectural design of a new substation to be built on the island of Capri. The substation will enable the island to have a direct connection to the national grid through a submarine cable. The project poses an exceptional challenge both for its technical requirements and for its impact on the landscape and environment. FDG won the competition with a project that interprets the environment by having the facility relate with its surroundings through its architectural personality and quality. It gives a contemporary feel to the extraordinary features of the site and instils a counterpoint relationship with the landscape. Limestone Steps and Mediterranean Vegetation: The project takes its inspiration from the natural features of the area. The layout of the substation follows the design of the topography of the land, the limestone steps that rise from Marina Grande become retaining walls or a part of buildings, while the vegetation sprouts out of empty spaces thereby reducing visual impact. The shapes and colours are taken from the area and are reinterpreted in the materials and details so as to keep the same richness and vibration of light. The choice to use the colours of the site makes the visual impact of the facility “sweeter” and more integrated. The goal of the architecture proposed for the substation is to change the image of the facility’s systems and technology and give it a different aesthetic dignity. A new “heart” that is sensitive to the landscape while providing power to the entire island of Capri. | www.admnetwork.it | follow us on anteprime Designed by Frigerio Design Group | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 79 Text edited by Paola Ferrario Terri Pecora Poliedrica avanguardia Quando il design ricerca l'essenzialità. ← Dondolo, Plinio il Giovane, 1997 Terri Pecora Versatile Vanguard When design searches for essentiality. 80 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 DESIGNER “Sono minimalista, e amo il "nuovo". I progetti 'rivisitati' non mi piacciono.” Terri Pecora Influenzata dalla grandiosità del movimento di Memphis e dal "savoir faire" delle realtà produttive italiane, la californiana Terri Pecora si trasferisce nel nostro Paese alla fine degli anni Ottanta. Il suo approccio al mondo del design avviene alla Domus Academy dove frequenta il Master in Product Design. Dal suo studio milanese, fondato nel 1991, firma progetti innovativi e mai ripetitivi in cui il minimalismo detta legge. Da Los Angeles sei approdata a Milano. Come mai hai deciso di trasferirti in Italia? Ho cominciato a disegnare mobili a Los Angeles: era la mia grande passione e l'Italia rappresentava il posto ideale dove coltivarla. Ho avuto la fortuna che un mio specchio sia stato notato da un importatore di mobili nella galleria d'arte per cui l'avevo disegnato. È rimasto colpito e mi ha suggerito di mandare alcuni bozzetti alla Bieffe Plast. Da lì è partito tutto... Durante il tuo percorso formativo hai avuto l'opportunità di conoscere Ettore Sottsass. Cosa ti ha trasmesso questo grande maestro? Sì, ho avuto la fortuna di incontrarlo e il suo lavoro è stato determinante per il mio trasferimento in Italia. Ammiravo il movimento Memphis e ho cominciato a progettare mobili spinta da quell'incredibile progetto. Qual è l'approccio creativo che caratterizza i tuoi progetti? Mi piace iniziare ogni progetto con un "brief", cercando di creare prodotti che nascano da un "bisogno" o da "qualcosa che non c'è". Fondamentale è anche la ricerca in altri settori, come per esempio la moda e l'arte. Sono minimalista, e amo il "nuovo". I progetti “rivisitati” non mi piacciono. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 81 ↑ Dall'alto: Silhouette, 1994; L.A. Eyeworks, 1986; Esprit, 1988 ↑ Dall'alto: Persol, 1992; Silhouette, 1994; Silhouette, 1994 Ti sei occupata del design di diversi prodotti: il tuo processo creativo muta in base al settore in cui lavori? Il processo è sempre sempre lo stesso: analisi del problema, ricerca, idee e sviluppo tecnico. Hai disegnato occhiali per alcuni marchi famosi...Come è stata la tua esperienza nel mondo delle montature? Molto bella! Disegnare occhiali è un perfetto mix fra product design e moda. Ho disegnato il mio primo paio per L.A. Eyeworks, un marchio di nicchia. Ero talmente affascinata dell'oggetto-occhiale che ho chiesto alle titolari se avessi potuto provare a disegnarlo. Mi hanno illustrato un paio di regole tecniche, e ho iniziato! Da lì, e tramite Sottsass (che era art director di Esprit), ho disegnato occhiali per Esprit, poi per Persol, Silhouette, Adidas e altri. Sei direttore artistico di Simas, una delle aziende italiane leader nel settore della ceramica sanitaria. Un sodalizio che ti ha permesso di esplorare la materia ceramica e di sperimentarla. Ci racconteresti questo tuo percorso? Collaboro con Simas dal 1995. È un lavoro di squadra che coinvolge il mio studio e molte persone dell'Azienda. Abbiamo iniziato con la linea 'Luna' e, poco a poco, sono stata coinvolta nella cura dell'immagine aziendale a 360°. Lavoro a stretto contatto con la direzione commerciale, rispondendo il più possibile alle loro esigenze di mercato, sempre però tenendo presente ↓ Sleeping bag, Plumcake Kids, 1997 82 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 ↑ New Geometry, M&Z Rubinetterie, 2010 l'imprescindibile elemento della creatività. Poi, ovviamente, insieme all'ufficio tecnico cerchiamo di realizzare prodotti che rispondano ai requisiti necessari per essere conformi alla certificazione. Dopo questo step subentrano la progettazione del prodotto e la comunicazione attraverso immagini. Un grafismo lineare caratterizza alcuni tuoi progetti: da dove nasce questa scelta? Nel 2005 con Simas abbiamo creato 'Impronte', una collezione di pellicole “da cuocere” sui sanitari. L'idea ha preso spunto da un'esigenza di alcuni produttori di piatti che ci avevano chiesto qualcosa di innovativo per stimolare le vendite… Nel 2011 hai partecipato alla mostra Ceramics of Italy ‘Metamorfosi’ con il progetto Indian Mood per Simas... Il tema era stato imposto dai curatori della mostra e oltre alla 'metamorfosi', ci hanno chiesto di scegliere un paese di riferimento. Ho optato per l'India sviluppando il progetto con l'artista Nuala Goodman. Abbiamo “vestito” la collezione E-Line e l'ispirazione è nata guardando i pezzi impilati in fabbrica che creavano quasi delle sculture. Abbiamo poi decorato i pezzi con le stesse decalcomanie utilizzate per 'Impronte' e con 'Flock', un materiale che usa spesso Nuala. Il risultato? Pezzi coloratissimi, gioiosi ed inediti. Quale direzione prenderà la tua progettualità nel prossimo futuro? È un segreto! | www.admnetwork.it | follow us on | ↓ Impronte Special Edition, Simas, 2009 ↓ Portaciuccio, Viceversa, 2003 DESIGNER “I am minimalist, and I love “new”. I don’t like “revised” projects”. Terri Pecora Influenced by the magnificence of the Memphis movement and by the Italian productive realities savoir faire, Californian Terri Pecora moves to our country at the end of the Eighties. Her approach to the design world happens at the Domus Academy where she goes around with the Master in Product Design. From her Studio in Milan, founded in 1991, she signs innovative and never repetitive projects where minimalism lays down the law. From Los Angeles you arrived in Milan. Why did you decide to move to Italy? I started drawing furniture in Los Angeles: it was my great passion and Italy represented the ideal place where to cultivate it. I had the luck that a mirror of mine had been noticed by a furniture importer in the art gallery I had drawn it for. He was impressed by it and he suggested me to send some sketches to Bieffe Plast. That’s where it all got started... During your formative journey you had the chance to meet Ettore Sottsass. What did this great master passed to you? Yes, I had the luck to meet him and his work has been determinant for my moving to Italy. I admired the Memphis movement and I started designing furniture pushed by that incredible project. What is the creative approach that characterizes your projects? I like starting every project with a “brief”, trying to create products that come from a “need” or “something that does not exist”. Fundamental is also the research in other fields such as for example fashion and art. I am minimalist, and I love “new”. I don’t like “revised” projects. You dealt with the design of different products: does your creative process change according to the field you are working on? The process is always the same: problem analysis, research, ideas and technical development. You designed glasses for some famous brands…How was your experience in the frames world? Very nice! Designing glasses is a perfect mix between product and fashion. I designed my first pair for L.A. Eyeworks, a niche brand. I was totally fascinated by the glass-object that I asked the owners if I could try to design it. They explained me a few technical rules and then I started! From there, and thanks to Sottsass (who was Esprit’s art director), I designed glasses for Esprit, Persol, Silhouette, Adidas and others. You are Simas art director, one of the Italian leading companies in sanitary ceramic. An association that allowed you to explore the ceramic material and experiment it. Would you please tell us about this journey of yours? I have been working with Simas since 1995. It’s a team work that involves my studio and many people from the company. We started with the “Luna” (“Moon”) line and, step by step, I was involved in the company image management at 360°. I work very closely with the commercial management, answering their exigencies as much as possible but always keeping in mind the indispensable element of creativity. Then, obviously, together with the technical department we try to realize products that can be in accordance with the certification. After this step it is up to the product design and the communication through images. A linear graphism characterizes some of your projects: where does this choice come from? In 2005 with Simas we created “Traces” (”Impronte”), a collection of tapes “to cook” on fixtures. The idea came from an exigency of some plates' producers that had asked us for something innovative to stimulate sales… In 2011 you took part to the exhibition Ceramics of Italy “Metamorphose” with the project Indian Mood for Simas... The theme was imposed by the exhibitions curators and apart from “metamorphose”, they asked us to choose a reference “country”. I decided for India developing the project with the artist Nuala Goodman. We “dressed” the E-line collection and the inspiration arrived watching the pieces doubled into the factory that seemed to create a sculpture. We have then decorated the pieces with the same decalcomanias used for “Traces” and “Flock”, a material that Nuala often uses. The result? Very coloured, joyful and fresh pieces. Which direction will your design take in the near future? It’s a secret! ↑ Degradè, Simas, 2012 ↓ Nashville, Cinova, 2011 ↓ Indian Mood, Simas, 2011 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 83 MATERIALI Avanguardia nella continuità Vanguard in continuity Text by Simonetta Pegorari Photos by courtesy of Benthem Crouwel Architects Mr. Jannes Linders, Rotterdam Teijin Aramid I compositi vincono la sfida progettuale per il nuovo Museo di Arte Moderna Stedelijk Composite materials win the project challenge for the New Stedelijk Museum of Modern Art 84 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Il Museo di Arte Moderna Stedelijk è stato costruito nel 1895 su progetto dell’Architetto A.W. Weismann. Nel 2004, la Municipalità di Amsterdam ha deciso che era tempo di restaurarlo e di aggiungere una nuova ala di due piani fuori terra, dedicata alle esposizioni temporanee, con biblioteca e uffici da affiancare alla vecchia costruzione. È stato scelto il progetto dello Studio di architettura Benthem Crouwel di Amsterdam. La sfida era notevole: come affiancare una nuova costruzione a un edificio storico costruito nell’elaborato stile neo-rinascimentale di moda all'epoca? Lo studio Benthem Crouwel ha pensato che la soluzione migliore per rispettare l’antico museo fosse realizzare un edificio dotato di una sua unicità che non cercasse di conformarsi o fondersi con la costruzione esistente ma che fosse in totale contrapposizione con essa, pur essendone perfettamente integrato. Il nuovo museo è stato inaugurato nel settembre scorso ed è stato subito soprannominato “la vasca da bagno” a causa del suo aspetto liscio, bianco, dalle linee arrotondate. L’edificio appare come un grande oggetto oblungo, bianchissimo e liscio, con una estremità rialzata supportata da colonne pure bianche. Per i progettisti era essenziale che la facciata apparisse come una superficie bianca, lucida e continua, ma con i normali pannelli utilizzati in edilizia non è possibile ottenere il risultato desiderato quando si parla di una lunghezza di 100 metri per 25 di larghezza. La soluzione si poteva trovare in un materiale non tradizionale. Lo Studio Benthem Crouwel si è rivolto a Solico, una società di ingegneria che, grazie alla grande esperienza nel settore dei materiali leggeri, ha consigliato il composito come unico materiale capace di resistere alle sollecitazioni termiche e all’azione deformante del vento. Si dovevano costruire 271 pannelli (il più grande di 15x3.50 m) da montare in facciata. I pannelli sono costituiti da laminati compositi, rinforzati con fibra Twaron prodotta da Teijin. La fibra pesa solo 27 kg/mq, meno della metà di una normale facciata, è cinque volte più forte dell’acciaio, resiste al fuoco e non si deforma perché, mentre la resina si espande all'aumentare della temperatura, entrambe le fibre di aramide e di carbonio Tenax si contraggono effettivamente a causa del loro coefficiente di espansione termica longitudinale negativo. La costruzione dei pannelli è stata affidata a Holland Composites, una azienda olandese che ha iniziato costruendo yacht di grandi dimensioni e quindi ben conosce le problematiche poste dalla richiesta di grandi superfici ← ↑ Stedelijk Museum of Modern Art, Amsterdam → Schema grafico strutturale del materiale composito utilizzato per realizzare i pannelli Graphical representation of the composite sandwich construction, used to produce the panels ↓ Montaggio dei pannelli Mounting the panels A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 85 ↓ → Stedelijk Museum of Modern Art, Amsterdam Viste degli interni / Internal views perfettamente lisce e lucide. I pannelli sono stati costruiti con una tecnica detta “per stampaggio con iniezione a vuoto”, utilizzando i tessuti unidirezionali para-aramide Twaron, a base di fibre rinforzate Tenax, la schiuma PIR e resina poliestere. L’uso di queste fibre per lo Stedelijk Museum apre nuovi orizzonti per la loro applicazione in architettura. Da molti anni la fibra Twaron è utilizzata per le auto, le barche e gli aerei ma questa è la prima volta che è stata utilizzata in architettura insieme a Tenax. Una volta che la resina si è indurita, le fibre impregnate e la schiuma si sono trasformate in una struttura rigida e durevole nel tempo dotata di una superficie perfettamente piana. A questo punto i pannelli sono stati pronti per il montaggio allo scheletro d’acciaio della facciata con l’aiuto di 1.100 supporti in acciaio. Se soltanto un pannello fosse stato posto anche a un solo millimetro dalla posizione assegnata, la facciata sarebbe risultata tutta deformata. Dopo il montaggio si è intonacata e sabbiata tutta la superficie per prepararla alla verniciatura finale. Si dovevano evitare segni di interruzione, quindi tutto il processo di verniciatura di 100 metri doveva avvenire in una volta 86 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 sola! Qui è venuta in aiuto l’esperienza dei verniciatori di Holland Composites con gli yacht di grandi dimensioni. Sono stati installati dei dispositivi di spruzzatura su tre livelli (uno sopra l’altro) su piattaforme aeree mobili che, muovendosi in perfetta sincronia le une con le altre, hanno completato la verniciatura senza soluzione di continuità. L’edificio completato è ovviamente totalmente diverso dalla struttura originale ma mantiene le stesse dimensioni dell’antico museo e ne è direttamente collegato a tutti i piani. I due edifici sono completamente integrati senza che l’estetica di nessuno dei due ne sia compromessa. Dice l’architetto Mels Crouwel: “Il nostro punto di partenza è stato il Museo Stedelijk di Willem Sandberg, il direttore del museo che lo ha fatto diventare di fama internazionale. Egli aveva eliminato tutte le decorazioni interne e lo aveva dipinto di bianco creando così uno sfondo neutro per le opere d’arte. Il nostro progetto per l’esterno è basato sulla conservazione dell’architettura del 19° secolo aggiungendo la tecnologia del 21° e dipingendo tutto con il bianco di Sandberg”. | www.admnetwork.it | follow us on | SEATEC E’ MEMBRO DI/ IS A MEMBER OF: QUALITEC DESIGN AWARD www.thetis.tv components production & furniture QUALITEC TECHNOLOGY AWARD 11 seatec COMPOTEC 5 0 6 / 0 8 F E B . 2 0 1 3 C A R R A R A _ I T A LY seatec 11 compotec RASSEGNA INTERNAZIONALE TECNOLOGIE, SUBFORNITURA E DESIGN PER IMBARCAZIONI, YACHT E NAVI RASSEGNA INTERNAZIONALE COMPOSITI E TECNOLOGIE CORRELATE INTERNATIONAL EXHIBITION COMPOSITES AND RELATED TECHNOLOGIES INTERNATIONAL EXHIBITION TECHNOLOGIES, SUBCONTRACTING AND DESIGN FOR BOATS, MEGAYACHTS AND SHIPS www.sea-tec.it CON IL PATROCINIO DI/ SUPPORTED BY: REGIONE www.compotec.it SPONSOR UNICO BANCARIO/ SOLE SPONSORING BANK: ORGANIZZATORE/ ORGANIZER: GRUPPO BANCA CARIGE Cassa di Risparmio di Carrara S.p.A. TOSCANA 5 PR O M OZ I ON E Business on the Move A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 CarraraFiere, Viale Galileo Galilei, 133 - 54033 Marina di Carrara (MS) - Italy - Tel. +39 0585 787963 Fax +39 0585 787602 - e-mail: [email protected] 87 ↑ Stedelijk Museum of Modern Art, Amsterdam Viste degli esterni / External views 88 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Stedelijk Museum of Modern Art was built in 1895 on a project by Architect A.W. Weismann. In 2004, Amsterdam Municipality decided that it was time to restore it and add two new floors over the ground wing, dedicated to temporary exhibitions, with a library and offices to be put beside the old building. It was chosen the project by the Benthem Crouwel Architecture Studio in Amsterdam. The challenge was remarkable: how to place side by side a new building to a historical building built in the elaborated neorenaissance style, in fashion at that time? Benthem Crouwel studio thought that the best solution to respect the old museum was to realize a building equipped with an own uniqueness that did not try to conform or melt with the existing building but that was in total contrast with it, although being perfectly integrated with it. The new museum was inaugurated last September and it was immediately nicknamed “the bath tub” because of its smooth, white and with rounded lines aspect. The building looks like a big oblong object, sparkling white and smooth, with a raised end supported by pure white columns. To the designers it was essential that the façade would appear like a shiny, white and continuous surface, unfortunately, with the normal panels used in building industry it is not possible to obtain the desired result when you talk about a 100 metres length and 25 metres width! The solution could be found in a non-traditional material. Benthem Crouwel Studio addressed to Solico, an engineering society that, thanks to its great experience in light materials field, has suggested the composite as the only material able to resist to thermal solicitations and to wind deforming action. There were 271 panels to be built (the biggest one was 15 x 3.50 metres) and to be mounted on the façade. The panels are composed by composite rolled sections, strengthened with Twaron fibre produced by Teijin. The fibre weights only 27 kg/square metre, less than the half of a normal façade, and it is five times stronger than steel, it resists to fire and it does not deform since, while resin expands with temperature increasing, both aramid and Tenax carbon fibres contract actually because of their negative coefficient of longitudinal thermal expansion. The panel building has been commissioned to Holland Composites, a Dutch company that, having begun building big dimensions yachts was perfectly aware of the problems to face with the request for big smooth and shiny surfaces. The panels have been built with a technique called “vacuum injection molding”, using the unidirectional para-aramid fabrics by Twaron, based on reinforced Tenax fibres, PIR foam and polyester fibre. The use of these fibres for the Stedelijk Museum opens new horizons for their application in architecture. Twaron fibre has been used for many years for cars, boats and airplanes but this is the first time it has been used in architecture together with Tenax. Once that the resin has hardened, the soaked fibres and the foam have transformed into a rigid and time durable structure having a perfectly smooth surface. At this point the panels have become ready to be put on the façade steel skeleton thanks to the help of 1.100 steel supports. If only a panel had been placed only one millimeter far from the assigned position, the façade would have looked completely deformed. After the assembling the whole surface has been plastered and sandblasted in order to get it ready for the final painting. Any sign of interruption needed to be avoided; this meant that the painting process of 100 metres had to be done all at once! In order to do this the experience of Holland Composites painting staff helped a lot, since they are used to deal with big dimensions yachts. There have been installed some spraying devices on three levels (one above the other) on some air mobile platforms that, moving in perfect synchronicity one with the others, have completed the painting smoothly without breaks. The completed building is obviously totally different from the original structure but it keeps the same dimensions as the ancient museum and it is directly connected with it on each floor. The two buildings are totally integrated without compromising their aesthetic aspect. Architect Mels Crouwel says: “Our starting point was the Stedelijk Museum by Willem Sandberg, the Museum director who made it known all over the world. He had eliminated all the interior decorations and had it painted totally white creating in this way a neutral background for artworks. Our external project is based on the preservation of the 19th century architecture adding the 21st century technology and painting everything with Sandberg white”. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 89 © David Vintiner PROFILI Text edited by Anna Masello Photos by courtesy of David Vintiner Metrogramma OMA West 8 Masterplanning Futures “MASTERPLANNING IS DEAD. LONG LIVE THE MASTERPLAN, SO LONG AS YOU REINVENT IT AS ADAPTIVE PLANNING.” 90 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Lucy Bullivant Hon FRIBA , è autore, critico di architettura e curatore. Scrive libri sull' architettura e sul design urbano ed è corrispondente per alcune riviste di settore da più di vent’anni; ha inoltre curato numerose mostre di successo presso istituzioni come la Triennale di Milano, il Vitra Design Museum e il British Council. L’abbiamo incontrata a Londra in occasione del lancio del suo ultimo libro, “Masterplanning futures”. Di cosa si parla in “Masterplanning futures”? Il libro è una raccolta di storie che analizzano una selezione di masterplans contemporanei internazionali, concepiti attraverso una pianificazione aperta e flessibile. Sono strutture di design in grado di rispondere sensibilmente a realtà complesse. In passato, i piani urbanistici erano imposti e realizzati attraverso rigidi processi top down, neganti strutture sociali e culturali. La rivoluzione digitale ha favorito la collaborazione e la ricerca di migliori prestazioni in ambito urbano, nel pubblico e nel privato: i masterplans danno ora alle città nuovi strumenti per far fronte a necessità presenti e future, per rispondere ai doveri nei confronti dell'ecologia, all’integrazione sociale e alla crescita urbana. Nonostante la crisi economica questo modo di pensare continua ad essere predominante. Perchè investigare questo specifico argomento? C’era una lacuna da colmare. Molti architetti hanno scritto su progetti urbani individuali. Mi viene in mente il volume riguardante il progetto Manzanares River a Madrid (pubblicato dai membri del team Burgos + Garrido) che è il soggetto di uno dei capitoli del mio libro. Abbiamo molti libri inerenti il design urbano, ma quando si arriva al masterplanning, non esistono volumi che trattino l'argomento in modo trasversale. Il masterplanning non è una disciplina, è una pratica multi-disciplinare, e le città hanno sempre più bisogno della sinergia flessibile richiesta dal loro evolversi. Quanto tempo ha richiesto questa ricerca e che significato ha il risultato raggiunto? Mi ci sono voluti 3 anni e 5 mesi per scrivere questo libro. La mia ricerca è stata supportata dalla Commissione per l’Architettura e la Costruzione dell’Ambiente (CABE), lo Sfa (il fondo Olandese per l’architettura), l'Ambasciata Danese e la società Alfred Herrhausen. La mia analisi copre oltre 24 progetti correnti in 22 città, in 17 paesi e 6 continenti. Il mio obbiettivo è stato rivelare i principi che danno alle città maggiore elasticità, maggiore capacità di dialogare con la gente e con il tempo. Per quanto riguarda il contesto italiano, ha scelto come Masterplan esemplare il PGT di Milano dello Studio Metrogramma. Ci può spiegare perchè? Il Piano di Sviluppo dimostra la capacità di pensare strategicamente e in modo integrato il contesto urbano e regionale contemporaneo. Il PGT di Metrogramma realizza una nuova percezione della Milano contemporanea, dell’identità urbana industriale, e mostra che un masterplan può essere una struttura intelligentemente flessibile, multi modale di cui possono beneficiare tutti i cittadini. Attraverso gli strumenti digitali, progetti come questo, tra i migliori nel settore, hanno la capacità di modellare e analizzare nuove potenziali soluzioni e riformulare equilibri differenti, consoni al modo in cui cambia la società. Nove sono le zone amministrative in cui nei secoli è stata suddivisa la città di Milano. Metrogamma ha analizzato la situazione attuale prendendo in esame tutta la zona urbana, creando invece una mappa di 88 nuovi quartieri rilevanti, veri e propri nuclei di identità locali. Ora sta lavorando ad una nuova ricerca. Ci può dire qualcosa in merito? Sto scrivendo Recode, un nuovo libro sul placemaking partecipativo, con Tommaso Ugo Ermacora, l’urbanista italiano-danese fondatore del Clear Village, l’istituzione benefica con sede a Londra che promuove la sostenibilità urbana. Ha una nuova galleria e uno spazio dibattimentale, Recode, a Bethnal Green a est di Londra. Lucy Bullivant Hon FRIBA is an architecture curator, author and critic. She has been writing books about architecture and urban design and an international correspondent to specialised magazines, for over twenty years, and curated several successful exhibitions at institutions such as Triennale di Milano, Vitra Design Museum and British Council. We met her in London at the launch of her new book, Masterplanning Futures. What is Masterplanning Futures about? The book is a collection of stories analysing a selection of international contemporary masterplans achieved by adaptive planning. These are design frameworks able to really respond sensitively to deeper realities. In the past, urban plans were imposed and realized through rigid top down processes, neglecting social and cultural structures. Since the digital revolution, collaboration and research of better urban performance by private and public bodies is easier. Masterplans now give cities new tools to face future demands, respond to ecological imperatives, social integration and urban growth. In spite of the economic crisis, this way of thinking continues to emerge. What led you to investigate this specific topic? There is a gap in the field. We have many great books written by architects on individual urban projects, for example, the volume about the Manzanares River project in Madrid (published by team members Burgos + Garrido), which is the subject of one of the chapters of my book. We have a lot of books on urban design, but when it comes to masterplanning, there is very little to guide people in a practical way about a wide range of global conditions. Masterplanning is not a discipline, it's a multidisciplinary practice, and cities increasingly need the flexible synergy of their life patterns it is able to perform. How long did your research take and what does the result mean for you? It took three years and five months to write this book. My research was supported by the Commission for Architecture and the Build Environment (CABE), the SfA (the Netherlands Architecture Fund), the Danish Embassy and the Alfred Herrhausen Society. My analysis covers 24 current plans in 22 cities in 17, countries and 6 continents. I want to disclose the principles that give cities a greater resilience, a greater capability to dialogue with people and time. In the Italian context, you chose Metrogramma's Milan Urban Development Plan. Could you explain why? The UDP demonstrates the capacity to think strategically and in an integrated way about the contemporary urban context and region. A single framework like the UDP embodies a new perception of Milan’s contemporary, post-industrial urban identity, and shows that a masterplan can be an intelligently flexible multi-modal framework to benefit all citizens. With digital tools, today’s masterplanners like Metrogramma, one of the strongest practices in this field, have the ability to model and analyse potential desired dynamics and a different equilibrium appropriate to the way society has changed. Nine administrative zones were built up over centuries. Metrogramma’s researched Milan’s situation today across the whole urban zone, creating instead a map of 88 new, relevant Local Identity Nuclei neighbourhoods. You are now working on a new research. Could you tell us something? I am writing Recode, a new book on participatory placemaking, with Thomas Ugo Ermacora, the Dano-Italian urbanist and founder of Clear Village, the London-based charity promoting sustainable urban development. He has a new gallery and debate space, Recode, in Bethnal Green in east London. | www.admnetwork.it | follow us on | © Metrogramma © OMA © West 8 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 91 Value to excellence PROFILI Valore all'eccellenza Text edited by Filippo Pozzoli Photos by courtesy of MADE Eventi SCENARI E STRATEGIE PER UN MADE CHE CAMBIA STRATEGIES AND SCENARIOS FOR A CHANGING MADE MADE Eventi Foro Buonaparte 65 20121 Milano Tel. +39 02 806041 www.madeexpo.it 92 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Mentre a Venezia tocca all’architettura riempire Giardini e Arsenale, a Milano , (ri)nasce con veste biennale MADE expo, evento faro per i progettisti e le imprese attenti alla crescita del settore. Giovanni De Ponti, amministratore delegato di MADE expo, racconta come cambierà l’appuntamento milanese sotto la sua nuova guida. Quali strategie incarna la completa acquisizione di MADE Eventi Srl da parte di Federlegno Arredo? Quale significato ha per il mercato e la produzione edilizia italiane? L’acquisizione di MADE ci consente maggiore facilità operativa nella presa di decisioni sensibili, con importanti conseguenze programmatiche e strategiche: propendiamo difatti allo sviluppo di un modello fieristico che favorisca nuove logiche industriali, comprendendo nuove politiche di prezzo e di produzione. I principi che muovono le decisioni operative di un soggetto associativo no-profit, più di quanto accada per una gestione privata, sono difatti volti più alla crescita del settore che agli immediati ritorni commerciali, con vantaggi per il panorama industriale italiano che dal legno si estendono a tutto il settore edilizio. Questo significa che assisteremo nelle prossime edizioni di MADE expo a una riconfigurazione dell’assetto espositivo, con un sostanziale potenziamento degli spazi destinati alle vostre imprese associate? Assolutamente. All’industria del legno sarà destinato uno spazio rappresentativo della sua reale porzione di mercato, peraltro in crescita negli ultimi anni. Vi saranno tre cambiamenti sostanziali: per primo la cadenza dell’evento, che dal 2013 interesserà solo gli anni dispari in armonia coi reali tempi d’innovazione del settore delle costruzioni. In secondo luogo, MADE expo si caratterizzerà per una spiccata verticalità settoriale, ricercata attraverso azioni mirate sui sei comparti industriali con logiche, target e linguaggi differenti. La terza novità vuole la valorizzazione dell’internazionalità, che perseguiremo aumentando il numero di espositori stranieri e ricercando operatori economici esteri che sappiano adeguatamente cogliere e valorizzare l’eccellenza e la qualità italiane. Eccellenza e qualità: come possono essere giustamente riconosciute e retribuite in un mercato che, in piena recessione economica, tende a premiare più il ribasso che il valore aggiunto? Siamo convinti che il mercato sappia far emergere quell’eccellenza che è nostra intenzione valorizzare anche in sede espositiva, con particolare attenzione al rispetto delle norme etiche e della proprietà intellettuale. Vogliamo puntare sui leaders di settore che esprimano le proprie qualità e sappiano valorizzare il proprio brand, evitando invece di inquinare la manifestazione con quei followers che non rispettino le regole di base del mercato. In quest’ottica è lecito aspettarsi un potenziamento delle attenzioni dedicate all’università e alla ricerca? In questa sede non mi è concesso anticipare nulla, se non che lei ha certamente intuito un punto cardine delle nostre intenzioni per il futuro. While in Venice architecture fills Giardini and Arsenale, in Milan a new biennial MADE expo rises, meaning to keep its flagship position among the appointments for designers and entrepreneurs keen on industrial growth. Giovanni De Ponti, CEO of MADE expo, explains how it will change the under his new leadership. What strategies embodies the complete acquisition of M MADE gives us greater operational ease in decision-making, with important political and strategic consequences: we aim to develop a new model exhibition that promotes industrial logic, including new policies for pricing and production. The principles that move operative decisions of a non-profit association, more than they could be for a private firm, are in fact aimed to the global growth of the sector more than to fast economical returns, with benefits spreading from wood throughout the whole construction industry. This means that we will not see a reconfiguration of the exhibition in the next edition of MADE expo, with a substantial strengthening of the space available for your associates? Absolutely. The timber industry will be given a space representative of its actual portion of the market, which is moreover getting higher last years. There will be three main changes: first, the timing of the event, which from 2013 will affect only odd-numbered years in harmony with the real time of innovation in the construction sector. Second, MADE expo will feature a strong vertical network, sought through targeted actions on the six industries with logic, targets and different languages. The third innovation wants to empower the international side of MADE, which will be pursued increasing the number of foreign exhibitors and seeking foreign traders who know how to properly grasp Italian excellence and quality. Excellence and quality: how can rightly be recognized and remunerated in a market that, in the middle of an economic recession, tends to reward more a discounting behavior than the real value? We believe that market knows how to bring out the excellence that we mean to show for first in the exhibition, with particular attention to compliance with ethical standards and intellectual property. We want to focus on industry leaders who can express their qualities and know how to promote their brand, avoiding to pollute the event with those followers who do not respect the basic rules of the market. Accordingly, it is reasonable to expect a strengthening of the attention devoted to university and research? Here I am not allowed to anticipate anything, except that you might have guessed a milestone of our intentions for the future. | www.admnetwork.it | follow us on | · Giovanni De Ponti, amm. delegato MADE expo A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 93 Winning intuition Intuito vincente TRADE Text by Paola Ferrario UNA REALTÀ CHE HA SAPUTO INTERPRETARE L'EVOLUZIONE E I CAMBIAMENTI DEI SETTORI DELL'ARREDOBAGNO E TERMO-IDRAULICO. A REALITY THAT HAS BEEN ABLE TO INTERPRET THE EVOLUTION AND CHANGES OF BATHROOM FIXTURES AND FURNISHINGS AND PLUMBING AND HEATING SYSTEMS SECTORS. TEOREMA TRE Via Appia Nuova, 572 00179 Roma Tel. 06 78347333 www.teorematre.com 94 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Il detto 'à la page' calza perfettamente con la Teorema Tre, società commerciale romana che dal 1993 rappresenta un punto di riferimento per architetti e progettisti. In questi anni si è infatti posta come interprete d'eccezione dell'evoluzione del mercato e ha saputo cogliere cambiamenti e richieste grazie anche al rapporto particolare che ha instaurato con gli architetti, come ci ha raccontato in questa intervista il titolare, Maurizio Teodori. Quando nasce la sua società? Forti di un'esperienza ventennale nel settore dell'arredamento, nel 1993, insieme ai miei fratelli, abbiamo creato la Teorema Tre. Inizialmente volevamo realizzare una struttura unica, che offrisse sia prodotti per le abitazioni sia materiali per le costruzioni fino all'arredamento. Eravamo gli unici a Roma. A quei tempi non si parlava di 'arredare il bagno' e non si progettava. La nostra mission fu trasportare la nostra mentalità di arredatori nel bagno stesso. In più iniziammo ad incrociare i due settori inserendo nella stanza da bagno anche elementi di arredamento. Quali sono gli elementi che vi hanno portato al successo? Sicuramente la predisposizione a rivolgerci sia all'architetto che al privato e a trasformare la nostra showroom (sviluppata su 1500 mq con accanto la showroom di 2000 mq dedicata all'arredamento) in un vero un punto d'appoggio per l'architetto. Il tutto abbinato al continuo aggiornamento dei nostri collaboratori. Un altro elemento importante è il sistema espositivo in cui ogni spazio si sviluppa intorno ad un concept dove ospitiamo unicamente un'azienda di prodotti ceramici, una di mobili, una del settore termo- idraulico. Accanto si trova il materiale sfuso. Quanti sono i vostri collaboratori? Abbiamo 15 addetti. Come è mutato il settore dell'arredobagno negli ultimi anni? Negli ultimi due anni, il cliente di livello mediobasso ha subìto un rallentamento negli acquisti. La mia struttura si rivolge invece ad un pubblico seguito da un architetto. Quale tipo di rapporto instaurate con gli architetti? Per noi è importante creare una rete di contatti con gli architetti e li raggiungiamo in diversi modi. Prima di tutto facciamo riunioni informative presso la nostra struttura; sono incontri tecnici ma molto sintetici, in grado di fornire tutte le informazioni necessarie. Li abbiniamo a piacevoli rinfreschi e credo che il rapporto umano che instauriamo attraverso questi incontri faccia la differenza. Inoltre li accompagniamo presso le nostre aziende fornitrici per far conoscere loro sia la qualità dei prodotti che vendiamo sia la produzione stessa. A settembre avete ospitato il Roadshow organizzato da A+D+M Network con Ceramica Sant'Agostino “L'importanza di essere green”. Quanto secondo lei questo tema è sentito dagli architetti e progettisti? Ci sono due tipi di architetti: coloro che hanno un background forte e sentono molto il problema e i neofiti che stanno cercando di dare una direzione professionale alla loro attività e in questo caso è nostro compito venir loro incontro. Thesaying“àlapage”suitsperfectly TeoremaTre, the Roman commercial society that since 1993 has been representing a reference point for designers and architects. Throughout these years it has been placing itself as an exceptional interpreter of the market evolution and it was able to catch changes and requests thanks to the particular relationship established with architects, as the owner Mr. Maurizio Teodori explains us in this interview. Would you please tell us about your company history? On the strength of our twenty-year experience in the furnishing field, in 1993, together with my brothers, we created Teorema Tre. Initially we wanted to realize a unique structure that could offer both products for houses and building materials up to furnishing. We were the only one in Rome. At that time you didn’t use “to furnish the bathroom” and either design. Our mission was to take our interior decorators mentality into the bathroom itself. Furthermore we started to cross the two fields inserting into the bathing room some furnishing elements, too. Which are the elements that led you to success? Surely our predisposition to address both to the architect and the private and to transform our showroom (developed on 1500 square metres with nearby another 2000 square metres showroom dedicated to furnishing) in a real support for the architect. All of this coupled to the continuous update of our staff members. Another important element is the exposing system where every space develops around a concept where we house only a ceramic products company, a furnishing one, a plumbing and heating systems one. Nearby you can find the loose material. How many staff members do you have? We have 15 workers. How has the bathroom fixtures and furnishings field changed during the last years? During the last two years, the low-medium customer has slowed his purchases. My structure addresses, on the contrary, to a public followed by an architect. What kind of relationship do you establish with architects? To us it is very important to create a network of contacts with architects and we reach them in different ways. First of all we have informative meetings in our building; they are technical but very concise meetings, able to give all the necessary information. We couple them to lovely parties and I think that the relationship we establish thanks to these meetings makes the difference. Furthermore we take them to our supplying companies to make them aware both of the quality and production of everything we sell. In September you housed the Roadshow organized by A+D+M Network with Ceramica Sant’Agostino “The importance of being green”. How do you think designer and architects feel about this? There are two kinds of architects: those who have a strong background and feel the problem very much and the beginners who are trying to give a professional direction to their activity and in this case our goal is to meet their needs. sustainability.| www.admnetwork.it | follow us on | · Maurizio Teodori, titolare Teorema Tre A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 95 IN BREVE SPECIALE serramenti e partizioni interne Edited by Chiara Dadda KLIMAINFISSO 2013 www.klimainfisso.it Apre le porte della sostenibilità Sotto il segno della cultura dell'efficienza energetica e della sostenibilità si terrà a Bolzano, dal 7 al 9 marzo 2013, Klimainfisso, la prima fiera interamente dedicata alla filiera produttiva del serramento. L'obiettivo è di offrire agli operatori del settore infisso, in primo luogo a serramentisti, falegnami e costruttori metallici, ma anche ai distributori, imprese artigiane e edili, ingegneri e architetti, un punto d'incontro ad hoc per scoprire le innovazioni ma anche per aggiornarsi e allargare la propria cultura specifica. “L'80% della produzione nazionale di serramenti - spiega Reinhold Marsoner, direttore generale di Fiera Bolzano - si trova in un raggio di 3 ore da Bolzano. La nostra regione sta sviluppando un know-how molto interessante nell'area del solare e nel settore delle nuove tecnologie dell'efficienza energetica. Il prodotto serramento deve identificarsi necessariamente nel filone dell'effficienza energetica per garantire comfort d'inverno e d'estate, al su come al nord, risparmio energetico e finanziario”. L'efficienza energetica sarà centrale anche nei workshop, nei convegni e nelle conferenze che completano la funzione di vetrina dell'innovazione di Klimainfisso. In quest'ambito ift Rosenheim, l'autorevole Istituto tedesco di ricerca e di certificazione nel settore finestre, facciate, vetro, porte, portoni ed accessori terrà l'8 marzo 2013 un workshop incentrato sulla protezione solare, ma anche sui sistemi di regolazione di luce e apporto solare, sull'etichetta energetica dei serramenti e sulle complesse relazioni tra vetrazioni, facciate e ombreggiamento. 96 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 CASTELLI Esedra3, l’innovativo sistema di pareti mobili che garantisce flessibilità, performance e libertà. Dall’esperienza Castelli nasce una nuova gamma di pareti mobili per interni in grado di supportare ogni tipo di applicazione. Grazie ai profili ad una e tre vie che la contraddistinguono la parete Esedra3 è estremamente flessibile e facile da riconfigurare. Garantisce ai progettisti un design leggero ed elegante, un’estrema flessibilità di configurazione, e rende possibile adattare nel tempo gli spazi semplicemente modificando, senza sprechi e grandi interventi, la disposizione degli elementi utilizzati. Ad integrazione, la parete Esedra3 è stata arricchita di una nuova gamma di soluzioni che sfruttano il profilo singolo ad una via di larghezza 26 mm, un terzo dell’attuale, che conserva tutte le peculiarità tecniche e lasciando inalterate le elevate caratteristiche prestazionali di Esedra3. Alle caratteristiche di sostenibilità (realizzata con materiali riciclati e riciclabili) Esedra3 associa elevati standard qualitativi rappresentati da alte prestazioni in termini di isolamento acustico (con la possibilità di avere livelli di isolamento differenziati a seconda delle specifiche del progetto), solidità strutturale oltre che una vastissima gamma di finiture, vetri trasparenti, extrachiari, acidati, stampati, serigrafati; pannelli ciechi in nobilitato melaminico, in essenze di legno, laccati, e anche finiture innovative come i rivestimenti ceramici Laminam. www.haworth.it ERCO dell’imbotte, realizzato in monoestruso di alluminio. Dall’interno è rigore estetico. La ferramenta è a totale scomparsa e il telaio completamente personalizzabile, dal corian al vetro laccato, alle diverse essenze di legno, al cuoio. Tutti i componenti utilizzati da ERCO sono riciclabili al 100% e rispondono alle più rigide normative europee. Design: Giuseppe Bavuso. www.ercofinestre.it SHADE Erco produce finestre dal 1958. Un’azienda italiana con più di cinquant’anni di storia, che si è conquistata un ruolo importante nel mondo dei serramenti grazie al know how tecnologico sviluppato in questi anni. Una produzione totalmente made in Italy che ha fatto di qualità, ricerca e soluzioni innovative i capisaldi della sua storia. L’azienda continua il suo percorso di evoluzione nel mercato con importanti investimenti in innovazione e ricerca che oggi si traducono nel progetto SHADE realizzato in collaborazione con l’Architetto Giuseppe Bavuso, che coniuga il tema della finestra al mondo del design: linee minimali, capaci di integrarsi perfettamente nello spazio architettonico a cui è destinato. Sul lato esterno si presenta come una lastra continua di vetro in cui domina l’uniformità visiva, ulteriormente caratterizzabile mediante il rivestimento perimetrale A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 97 TONDIN PORTE FINSTRAL IN BREVE PORTA DI LUCE - Un prototipo di porta interna che rappresenta un primo esempio concreto di come la tecnologia sostenibile possa incontrare l’arte grazie alla maestria artigianale nella lavorazione del legno. Si tratta per ora di un pezzo unico dotato di tecnologia DSC o DSSC (dye-sensitized solar cells), celle solari in grado di emulare il processo della fotosintesi clorofilliana per generare energia elettrica senza l’esposizione diretta al sole. Al posto dei normali vetri sono stati inseriti 12 moduli di vetri fotovoltaici trasparenti e colorati che mediante batterie alimentano delle strisce di Led luminosi per creare un effetto di luce soffusa attorno al perimetro della porta e tra le due ante centrali. Dotata anche di una serie di sensori per controllare elettronicamente l’accensione o lo spegnimento delle parti luminose in base allo stato di apertura delle ante. FIN-Project - Il nuovo sistema di finestre e porte dal design pulito e linee leggere che coniuga l’esperienza produttiva dell’azienda altoatesina con i vantaggi dei due materiali che lo caratterizzano: l’alluminio, utilizzato per rivestire il lato interno ed esterno degli infissi ed il PVC, che con i suoi profili pluricamera, ne costituisce il corpo centrale. Gli innovativi dettagli progettuali assicurano ottimi valori prestazionali in termini di isolamento termico (i profili in PVC pluricamera dotati di guarnizione mediana, i distanziali vetro ad elevato isolamento termico ed i tripli vetri consentono di raggiungere valori di trasmittanza termica testati di Uw 0,83 W/m²K), isolamento acustico, tenuta ermetica, facilità di apertura e sicurezza. Nell'immagine: l’anta accoppiata Twin-line, dotata di veneziana integrata fra i vetri. www.tondin.it www.finstral.com METRA Lo spessore delle ante (da 45 mm) consente l’impiego di vetri fino a 30-32 mm con diverse caratteristiche: stratificati di sicurezza per porte finestre; anti-effrazione; con elevate prestazioni termo-acustiche. La serie NC–S 120 STH offre sei varianti di ante rinforzate, con le quali si possono realizzare dimensioni di anta similari a quelle della serie NC-S 150 STH Rodos. NC 120-S STH, sistema scorrevole in alluminio NC 120-S STH è il nuovo sistema scorrevole proposto nelle versioni Montreal, Europa, Slim che, come tutte le serie di scorrevoli METRA, offrono l’interscambiabilità tra profilati di telaio ed anta. Fra le caratteristiche principali: l’essenzialità 98 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 estetica del telaio in fase di chiusura, soprattutto quando le scanalature di alloggio delle ante non sono utilizzate per lo scorrimento; utilizzo della scanalatura per alloggiare un vetro, integrando una specchiatura fissa direttamente sul telaio, soluzione efficace per il risparmio energetico e per il miglioramento delle prestazioni di isolamento termico ed acustico. Materiali: alluminio, vetro Dimensioni: 100-120 mm (dimensione base) e peso max anta 400 Kg Permeabilità all'aria: 600 Pa Resistenza al vento: 1200 Pa Tenuta all'acqua: 450 Pa Trasmittanza termica: Uf = 3.3 W/m2K; Uw Montreal: 1,4 W/m2K; Trasmittanza termica con vetro: Uw Europa: 1,5 W/m2K; Uw Slim: 1,6 W/m2K U Isolamento acustico con vetro: Rw = fino a 42 dB www.metra.it HÄFELE i color RAL oltre che in finitura anodizzato alluminio, nero e color acciaio inox. Medesima flessibilità è offerta dai pannelli di riempimento che possono essere forniti in legno in diversi colori o essenze, in vetro, o in materiale acrilico con inserti naturali. La funzionalità e la flessibilità del sistema Silent Aluflex permettono agli spazi in cui viviamo di adattarsi alle nuove e mutevoli esigenze dettate dalla società moderna con un design in grado di soddisfare i gusti di ognuno. www.hafele.com Silent Aluflex Nel corso della vita, col passare del tempo, le esigenze ed i bisogni di ciascuno variano in base alle necessità contingenti e all’evolversi dei gusti e delle tendenze del momento. Allo stesso modo vorremmo che gli spazi in cui viviamo e lavoriamo seguissero e assecondassero questi mutamenti offrendo una flessibilità spesso non prevista a livello progettuale. Ecco quindi l’importanza di sistemi di partizione degli interni in grado di soddisfare le specifiche esigenze adattandosi agli ambienti nei quali vengono inseriti. Il sistema Silent Aluflex di Häfele offre la possibilità di ripartire gli ambienti con altezza fino a 3 metri tramite pareti scorrevoli, di sfruttare spazi altrimenti scarsamente utilizzabili, quali vani sottoscala e sottotetto, e perfino di realizzare interi ambienti separati grazie alle soluzioni angolari. Il telaio in alluminio delle pareti Silent Aluflex, così come i binari di scorrimento, sono fornibili su misura in tutti www.iuav.it www.seccosistemi.it Università IUAV e Secco Sistemi. Una collaborazione intensa Il numero uno nella produzione di sistemi per serramenti e facciate in acciaio e in ottone ha condiviso know-how ed esperienze con gli studenti del Master Processi Costruttivi Sostenibili, organizzato dalla Facoltà di Architettura dell'Università IUAV di Venezia e Confindustria Belluno Dolomiti. Da anni l’azienda veneta intrattiene con questo Ateneo un’intensa relazione fatta di collaborazioni con i professori, di lezioni d’aula da parte dei tecnici aziendali, di sostegno didattico a tesi di laurea, di partnership a Master e di visite in azienda da parte di studenti e docenti. La partecipazione, assieme ad altre aziende, al Master PCS-Processi Costruttivi Sostenibili ne è l’esempio più recente. Il Corso ha offerto strumenti avanzati per promuovere il risparmio energetico, la cantierizzazione del progetto architettonico e il rating ambientale secondo le procedure di certificazione energetica e ambientale LEED. All’interno di questo quadro si sono tenute le lezioni di Secco Sistemi a cura dell’architectural advisor Alessandro Pandolfo che ha illustrato tecnologie, materiali, soluzioni architettoniche adatte alle nuove costruzioni come pure al recupero e al restauro, anche di edifici prestigiosi. E ha sottolineato le caratteristiche ambientali dei prodotti Secco: basso impatto e riciclabilità al 100%. “Il Master PCS è stato un confronto ricco e stimolante – osserva Pandolfo – che ha messo a contatto gli studenti del Corso con l’esperienza di Secco Sistemi in materia di serramenti per l’architettura di pregio. A sua volta l’azienda ha ricevuto preziosi stimoli da parte di studenti e docenti”. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 99 FOCUS Photos courtesy of Tranquillo Cortiana I MARMI MARGRAF VESTONO IL LUSSUOSO UPTOWN PALACE L'AZIENDA DI CHIAMPO FIRMA UN PROGETTO IN CUI L'ATTENZIONE AI PARTICOLARI DIVENTA UN SEGNO DISTINTIVO. MARGRAF Via Marmi, 3 36072 – Chiampo (VI) tel. 0444 475900 www.margraf.it 100 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Nel cuore di Milano, a pochi passi da Piazza Missori, sorge una meta principesca nella quale ogni desiderio si può trasformare in realtà: l'Uptown Palace. Questo moderno hotel di design a 4 stelle, che fa parte della collezione MGallery - il brand di fascia alta del gruppo alberghiero francese Accor - è uno spazio esclusivo in cui eleganza, calore e modernità convivono armoniosamente offrendo comfort unici. A partire dai materiali utilizzati che accompagnano il cliente in un viaggio multisensoriale. Non a caso l’Uptown Palace, per raggiungere un effetto estetico ricercato, ha scelto l'esclusività dei marmi Margraf, simbolo dell'eccellenza nel settore a livello internazionale. Il cliente viene accolto immediatamente dall’eleganza dei marmi che rivestono i 200 mq del pavimento della Hall. La bellezza del Playa Stone - una pietra arenaria di colore beige con venature grigio-marroni ideale per gli interni - viene esaltata dagli effetti ottenuti attraverso gli inserti in Ebano - un limestone marrone, color tabacco, dalla colorazione uniforme - che creano un risultato senza paragoni. L'azienda ha scelto la finitura lucida per creare una continuità visiva e stilistica che viene utilizzata anche per i 150 mq del pavimento dell'Up Cafè, l'esclusivo bar interno dell'Uptown Palace. Il calore del Playa Stone, il cui colore ricorda quello delle spiagge, è il protagonista anche delle scale di servizio, caratterizzate dalla finitura lucida e dall’applicazione di una fascetta antiscivolo. L'alleanza con la bellezza dei marmi Margraf prosegue anche per i dodici portali degli ascensori e per il pavimento interno degli stessi che vengono esaltati dalla preziosità dell’Emperador Dark. Questo marmo spagnolo, molto pregiato, è caratterizzato da varie tonalità di marrone e da venature bianche. La finitura lucida ne esalta le peculiarità creando giochi di luce particolarmente ricchi e accattivanti. In linea con il concept design “All-Day”, che mira a fare rivivere all'interno degli spazi dell'hotel ogni momento della giornata a misura delle proprie aspettative, e che vede l'attenzione maniacale ai dettagli, anche i venti portali per gli sbarchi delle camere hanno come protagonista l'eccellenza dei prodotti Margraf. L'azienda ha infatti fornito 100 mq di Botticino Classico, un marmo italiano di colore beige, estratto da una cava di proprietà della Margraf. A differenza delle altre tipologie di Botticino, il Classico è caratterizzato da una venatura giallo-dorata e ha un aspetto molto compatto, che ben si adatta all’utilizzo sia per interni, come in questo caso, sia per esterni. Con questo progetto Margraf conferma, ancora una volta, la sua eccellenza fra le aziende leader nel reperimento e nella lavorazione di marmi e pietre provenienti da tutto il mondo. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 101 STAHLBAU PICHLER PARTNER DEL PROGETTO DI RENZO PIANO PER IL MUSE AMBIENTI Edited by Chiara Dadda A Trento il progetto di riconversione dell’ex area industriale, adiacente al fiume Adige, che ha portato alla completa metamorfosi dell’area che fu della fabbrica Michelin, porta la firma di Renzo Piano. A Stahlbau Pichler è stata affidata le realizzazione del MUSE (MUseo delle ScienzE), il cuore dell’intero intervento, del quale l’azienda altoatesina - che da decenni progetta, produce e monta strutture in acciaio e facciate continue - ha curato tutta la parte strutturale e di involucro. Le facciate e le coperture sono state realizzate da Stahlbau Pichler con profili in alluminio customizzati per il progetto e prodotti da Metra. L'edificio quasi completamente in vetro (oltre 21.000 mq), che sarà inaugurato nell’estate 2013, è costituito da una successione di spazi e di volumi, di pieni e di vuoti. Questo intervento ha rappresentato per Stahlbau Pichler una ambiziosa sfida tecnologica e costruttiva. Il progetto è infatti caratterizzato da una notevole complessità geometrica dovuta ai 4 principali volumi (Blocco Uffici, Lobby, Area Museale e Serra), alle loro intersezioni e ai mutui intrecci. Un’unica falda inclinata di 20° rispetto al piano orizzontale crea la copertura-facciata dell’ingresso al museo ed è stata interamente progettata e realizzata da Stahlbau Pichler, così come la “rain forest”, una grande serra tropicale che in particolari periodi dell'anno potrà relazionarsi con specifici allestimenti espositivi, anche all'esterno. www.stahlbaupichler.com CAPPELLINI ARREDA LO SPLENDIDO “OHLA HOTEL” DI BARCELLONA Ohla Hotel è un nuovo hotel cinque stelle, recentemente aperto a Barcellona, la cui ristrutturazione dell’edificio è stata curata dallo studio “Alonso, Balaguer y Arquitectos Asociados” con la collaborazione dell’artista e scultore Frederic Amat. L’edificio che ospita l’hotel risale al 1920 e ha uno stile neo-classico tipico dell’architettura dei primi anni venti. È particolarmente rinomato a Barcellona in quanto un tempo è stato sede del primo e più famoso department store “Casa Vilardell”. Il progetto architettonico ha cercato di preservare la facciata storica del palazzo realizzando un contrasto stimolante con l’interior design d’avanguardia che combina materiali naturali e caldi come il legno di quercia con materiali tecnici e forme innovative. Il progetto include alcuni dei più famosi prodotti icona della collezione Cappellini, come gli sgabelli Tate di Jasper Morrison nell'Ohla Gastrobar o le meravigliose poltrone Wander’s Tulip di Marcel Wanders nell’Ohla Boutique Bar. Oppure la poltrona Igloo di Ola Rune e il tavolino Gong di Giulio Cappellini nelle camere e il tavolo Gamma di Jasper Morrison e le poltroncine Crossoft di Piero Lissoni nella sala da pranzo delle grandi suite. Sino alle celebri Thinking Man’s chairs di Jasper Morrison per godere di una spettacolare vista dal roof-top Ohla Terassa Chill-out. Giulio Cappellini afferma: “L’Hotel Ohla è uno dei migliori progetti Cappellini e che meglio esprime lo spirito del brand”. www.cappellini.it 102 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 103 Gruppo leader nel settore immobiliare, Parsitalia affonda le proprie radici in Italia, precisamente a Roma, dove tutt'oggi opera promuovendo progetti architettonici di grande importanza per la città. Il prestigio dell'azienda va ricercato nei tre valori che contraddistinguono il suo approccio al progetto: innovazione, ecosostenibilità e qualità del costruito. Ne abbiamo discusso con Mario Miano, Direttore Generale del Gruppo. REAL ESTATE Text edited by Anna Masello, photos courtesy of Parsitalia Costruire per migliorare Da oltre quarant'anni Parsitalia è sinonimo di garanzia e qualità. Qual'è il percorso che vi ha portato ad essere oggi uno dei principali player nel settore dell'edilizia italiana? Parsitalia è rimasta fedele alla missione che ne ha da sempre contraddistinto le attività, risultato della grande tradizione urbana del Gruppo e della costante ricerca delle soluzioni innovative più adatte a rispondere ai cambiamenti architettonici e ambientali. Non mi riferisco solamente alle tecnologie o alla scelta dei materiali, ma all’utilizzo di nuove soluzioni ecologiche nella progettazione, rispetto attivo ed evolutivo dell’ambiente ed inserimento degli spazi abitativi, sociali e commerciali nella vita culturale del territorio. Quando si costruiscono nuovi edifici bisogna tener presente che le realizzazioni vengono consegnate alla città e bisogna aver rispetto per l’ambiente. Ci parli della responsabilità sociale di chi svolge una missione importante come la vostra. Chi “produce paesaggio” è consapevole di essere investito da una forte responsabilità sociale, di conseguenza il nostro impegno è teso a differenziare i prodotti che stiamo realizzando in questo momento da quelli del passato. Gli esempi pratici della nostra filosofia aziendale si possono riscontrare in Eurosky Tower, che ha tra gli obiettivi quello di promuovere nel panorama urbano della città di Roma l’importanza della questione ambientale, fornendo una risposta attendibile sul piano tecnico e su quello architettonico. L’edificio si propone come un consumatore virtuoso che comunica tale attitudine attraverso una immagine architettonica semplice e incisiva. I pannelli solari disposti sulla grande struttura orizzontale che dall’estremità della copertura si proietta nel vuoto diviene, assieme alla lastra inclinata che accoglie i pannelli fotovoltaici, una sorta di scultura urbana. Una nuova porta d’ingresso alla “Città Eterna”. 104 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 L'innovazione tecnologica è per voi una conditio sine qua non nell'approccio al progetto: Eurosky Tower ne è l'esempio concreto. Questa caratteristica riesce a venire incontro ai criteri di sostenibilità economica, oggi sempre più essenziali? Eurosky Tower è l’esempio che meglio rappresenta l’idea di innovazione tecnologica che introduciamo nelle nostre iniziative. Abbiamo scelto soluzioni ecocompatibili che hanno il vantaggio di ridurre i consumi. I pannelli fotovoltaici capaci di produrre 185 Kwp di energia ad uso degli spazi comuni del grattacielo, che riducono notevolmente le spese di gestione; la raccolta differenziata pneumatica dei rifiuti ai piani; l’evoluto impianto di domotica in ogni appartamento, che consente un agevole controllo dei consumi e delle statistiche di utilizzo dei dispositivi di ogni stanza, sono tutti esempi di innovazione a vantaggio della sostenibilità economica. Queste innovazioni hanno un costo per il costruttore, che forse oggi il cliente ancora non è in grado di apprezzare e di riconoscere nel prezzo di acquisto delle abitazioni, sebbene producano un grosso risparmio ed un valore aggiunto per l’investimento. Tuttavia il buon andamento delle vendite di Eurosky e, in generale, i positivi dati di vendita del nuovo rispetto all’usato ci fanno pensare che la direzione sia comunque quella giusta. Quanto è importante per voi collaborare con Studi di progettazione esterni? Quali sono state fino ad oggi le esperienze più significative in tal senso? Per la realizzazione dei nostri progetti ci avvaliamo della collaborazione dei migliori studi di architettura che l’intero panorama nazionale possa offrire. Il progetto dell’Eurosky Tower è stato realizzato dal Prof. Arch. Franco Purini dello studio Purini-Thermes, che si è ispirato alle torri medioevali del centro storico di Roma, come la Torre delle Milizie, realizzando un dialogo architettonico tra il nuovo grattacielo della Capitale e tutte le cupole della città. Per l’iniziativa The company’s glamour is to be searched in three values that mark its approach to the project: innovation, eco-sustainability and quality in built. We have talked about this with Mario Miano, the Group’s General Manager. delle Residenze Città del Sole, invece, ci siamo avvalsi della collaborazione dei giovani architetti dello studio Labics, che hanno portato un’energica ventata di innovazione, in linea con la filosofia di Parsitalia. Investire con grandi nomi dell'architettura italiana, ma anche con giovani promesse dagli ottimi presupposti, come nel caso di “Città del Sole”. Ci racconta di questo progetto? Le Residenze Città del Sole dello studio Labics, di cui parlavo precedentemente, sono state premiate come “Migliore Opera di Riqualificazione in Italia” nel 2010 e rappresentano l’impegno del Gruppo sul territorio romano e nel centro della Capitale, con la dimostrazione che quest’ultimo può continuare ad essere un cuore vitale della città. Ne è un'ulteriore prova la realizzazione a soli cinquecento metri dalla Città del Sole dalla nuova stazione Tiburtina, principale hub per l’alta velocità sulla direttrice nord-sud. Innovazione non vuol dire stravolgere completamente il tessuto urbano preesistente, soprattutto quando si lavora in un'area delicata come quella del centro di Roma. Infatti, una parte importante di questa opera sarà la biblioteca pubblica, che manterrà le strutture portanti dell’ex autorimessa Atac per conservare un frammento di storia del quartiere. Quali sono le vostre ambizioni per il futuro? Più si andrà avanti e più il nuovo sopravanzerà l’usato. Portare un vecchio edificio alla classe A, categoria a cui appartengono tutte le nostre nuove iniziative, è un’impresa molto difficile e questo fa la differenza. Le nuove progettazioni offrono tecnologia applicata al risparmio e al comfort. Quindi non c’è partita. In futuro si arriverà a vendere case già tutte arredate e Parsitalia lo sta già facendo a Città del Sole e ad Eurosky Tower. Comunque, la regola principale per un imprenditore edile resta la stessa: prima di costruire bisogna pensare e realizzare le opere di urbanizzazione e viarie. | www.admnetwork.it | follow us on | BUILDING TO IMPROVE For over 40 years Parsitalia has been synonymous of guarantee and quality. Which is the trip that led you to become one of the first players in the Italian building industry? Parsitalia has remained faithful to the mission that has always marked its activities, result of the Group’s great urban tradition and of the constant research for the most suitable innovative solutions to respond to the environmental and architectonical changes. I am not only referring to the technologies or materials choice, but to the use of new ecological solutions in project, active and evolving respect for environment and insertion of living spaces in the territory cultural life as well as social and commercial spaces. When you build new building you need to take into consideration that the realizations are given to the city and you need to respect the environment. Talk to us about the social responsibility of who carries out an important mission like yours. Who “produces landscape” is aware of being invested of a strong social responsibility; consequently our engagement is aimed to differentiate the products we are realizing now from the past ones. The practical examples of our company philosophy can be found in the Eurosky Tower, which has among its goals to promote in the urban Rome panorama the importance of the environmental matter, giving a reliable answer both on the technical and architectonical point of view. The building proposes as a virtuous consumer that communicates this attitude with a simple and incisive architectonical image. The solar panels disposed on the big horizontal structure that from the coverage edge falls on the vacuum becomes, together with the inclined slab that lodges the photovoltaic panels, a sort of urban sculpture. A new entrance door to the “Eternal City”. Technological innovation is to you a conditio sine qua non in the project approach: Eurosky Tower is a concrete example. Does this characteristic succeed in meeting the economic sustainability criteria, nowadays more and more essential? Eurosky Tower is the example that best represents the idea of the technological innovation we bring into our initiatives. We have chosen eco-friendly solutions that have the advantage to reduce consumptions. The photovoltaic panels able to produce 185 Kwp of energy to be used for the skyscraper’s common spaces that reduce remarkably the administrative costs; the pneumatic diversified wastes collection on floors; the evolved domotics installation in every apartment that allows an easy control of consumptions and use statistics of the devices in every room, these are all examples of innovation as an advantage for the economic ecosustainability. These innovations have a cost for the builder that maybe today the customer is not yet able to appreciate and recognize in the houses buying price even though they produce a great saving and an added value to the investment. Furthermore the good sells on Eurosky and, in general, the positive selling data of the new compared to the used make us think the direction is anyway the right one. How important is for you to cooperate with external design studios? Which have been up to today the most significant experiences in this sense? For the realization of our projects we take advantage of the cooperation with the best architecture studios that the National panorama offers. The Eurosky Tower project was realized by Prof. Arch. Franco Purini from Studio Purini-Thermes, who got inspired by the middle age towers in Rome’s historical centre, such as the Military Tower (Torre delle Milizie), realizing an architectonical dialogue between the Capitol’s new skyscraper and all the town’s cupolas. For the Sun City Residences, on the contrary, we have asked for the cooperation of some young architects from studio Labics who took an energetic wave of innovation, in line with Parsifalia philosophy. To invest in some big names of the Italian architecture but also in young promises with very good assumptions like in the “Sun City” case. Will you please tell us about this project? The Sun City Residences by studio Labics, I was talking about before, have been awarded as “the best requalification opera in Italy” in 2010 and represent the Group’s engagement on the roman territory and in the Capital centre, with the demonstration that the latter can continue to be the town’s beating heart. A further proof is the realization only 500 meters away from the Sun City of the new Tiburtina station, main hub for high speed on the north-south line. Innovation does not mean to twist completely the pre-existing urban tissue, especially when you work in a delicate area like the Roman one, in fact a very important part of this work will be the public library, that will keep the bearing structures of the ex Atac garage to preserve a segment of the neighbourhood history. What are your ambitions for the future? More and more new will overcome used in time. To take an old building to class A, the category all our new initiatives belong to, is a very difficult task and this makes the difference. New projects offer technology applied to saving and comfort. Then there is no competition. In the future we will arrive to sell completely furnished houses and Parsitalia is already doing this in Sun City and Eurosky Tower. Anyway the main rule for a building entrepreneur remains the same: before building you have to think and realize urbanization and street works. REAL ESTATE Leading Group in the Real Estate field, Parsitalia finds its roots in Italy, precisely in Rome, where it is still working, promoting very important projects fot the city. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 105 Project Eurosky Tower Location Roma REAL ESTATE Designed by Franco Purini La Torre Residenziale più alta di Roma vince il Real Estate Award - Smart Building Tecnologie all'avanguardia a tutela dell'ambiente Eurosky Tower è una torre residenziale disegnata dall’architetto Franco Purini, che si è ispirato alle torri medioevali del centro storico di Roma, come la Torre delle Milizie. Il grattacielo con i suoi 120 metri d’altezza è l’edificio residenziale più alto di Roma e ha ricevuto il riconoscimento Real Estate Award - Smart Green Building come miglior edificio tecnologico e ecosostenibile. Nei suoi 28 piani, di cui i primi 3 destinati ad uffici e i rimanenti 25 ad uso residenziale, Eurosky Tower offre complessivamente oltre 3.000 mq di spazi condominiali (chiusi e aperti) progettati ad uso dei residenti. Servizi esclusivi come l’area fitness e la spa posizionate al 22esimo e 23esimo piano ad oltre 80 metri di altezza, una struttura unica nel suo genere, sicuramente la più alta d’Italia; una sala proiezioni attrezzata con megaschermo e poltrone reclinabili ed annessa area lounge al 24esimo piano; una lavanderia; una grande sala comune per feste private e riunioni; un parco in quota attrezzato con giardini pensili e rampicanti a 100 metri d’altezza; un servizio di portineria e guardiania h24 e servizio di concierge. L’intero grattacielo è ecosostenibile ed ha superato ampiamente parametri necessari per ottenere il riconoscimento della classe A. Tra le novità in materia di risparmio energetico e salvaguardia ambientale proposte all’interno di Eurosky Tower, che rappresentano una novità assoluta per i normali standard costruttivi italiani, troviamo: i pannelli fotovoltaici posti sulla copertura del tetto, capaci di produrre 185 Kwpicco di energia ad uso degli spazi comuni del grattacielo, che consentono una notevole riduzione delle spese di gestione; un sistema di trigenerazione per la produzione di caldo, freddo ed energia elettrica con utilizzo di olio combustibile biologico (fonte rinnovabile); un impianto di recupero delle acque meteoriche, le quali opportunamente trattate e depurate saranno riutilizzate per alimentare la rete degli scarichi dei servizi igienici nonché dell’impianto di irrigazione delle aree a verde; un evoluto sistema di mass damper che lo rende tra gli edifici più sicuri in ambito antisismico. Per ogni appartamento è previsto anche uno schermo touch da cui comandare la gestione della propria casa grazie all'impianto di domotica integrato, anche tramite tv, pc e smartphone. I futuri residenti dell'Eurosky Tower saranno anche i primi in tutta Italia, nell’ambito residenziale, ad usufruire del sistema di raccolta differenziata pneumatica dei rifiuti ai piani. I rifiuti saranno smaltiti tramite appositi sportelli automatici installati ad ogni piano e collegati attraverso una rete di tubazioni ad un’area interrata dell’edificio, dove si trova un apposito macchinario per la raccolta e lo stoccaggio. Sono oltre 20 le tipologie abitative disponibili, che variano dai moduli di circa 52 mq fino ai moduli del plurilocale di circa 300 mq complessivi, caratterizzate da un ampio spazio serra, un vero e proprio polmone aggiuntivo per la vivibilità degli ambienti interni, delimitato da infissi a tutta altezza che garantiscono luminosità e completa flessibilità nell’uso delle abitazioni. Per un totale di circa 280 appartamenti. Il Gruppo Parsitalia cura per conto del Fondo Upside di BNP Paribas tutte le fasi realizzative e di commercializzazione dell’iniziativa Eurosky Tower. | www.admnetwork.it 106 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 | follow us on | Vanguard technologies in defense of environment REAL ESTATE The highest Residential Tower in Rome wins the Real Estate Award - Smart Building Eurosky Tower is a residential tower designed by Architect Franco Purini, who got inspired by the middle-age towers in Rome’s historical centre, such as the Military Tower (Torre delle Milizie). The skyscraper with its 120 meters high is Rome’s highest residential building and it has gained the Real Estate Award - Smart Green Building as the best technological and eco-friendly building. In its 28 floors, the first 3 are dedicated to offices and the remaining 25 to residential use, Eurosky Tower offers in total over 3000 square meters of residents’ spaces (open and close) designed for the residents’ use. Exclusive services such as the fitness area and the spa located on the 22nd and 23rd floor at over 80 meters high, a unique structure, surely the highest one in Italy; a showing room equipped with a mega screen and reclining chairs and a lounge nearby at the 24th floor; a laundry; a big common room for private parties and meetings; an altitude park equipped with roof gardens and creepers at 100 meters high; a porter’s lodge and keeper 24hours and concierge, too. The whole skyscraper is eco-friendly and it has widely gone over the necessary parameters to obtain the class A acknowledgement. Among the novelties for what concerns energy saving and environment preservation proposed inside the Eurosky Tower, that represent an absolute novelty for Italian’s normal building criteria, we find: the photovoltaic panels fixed on the roof coverage, able to produce 185 kw peak of energy to be used for the skyscraper’s common spaces, that allow a considerable reduction of the maintenance costs; a tri-generation system for heat production, cold and electric energy using combustible biologic oil (renewable sources); an installation for recycling rainwater, that once recycled and purified will be re-used to feed the sinks net as well as the irrigation system for the green areas; an evolved mass damper system that makes the building one of the safest for what concerns quake proof. For each apartment it is planned a screen touch too, from where to control and manage the whole house thanks to the domotics integrated system, also with TV, pc and Smartphone. The future residents at Eurosky Tower will also be the first in Italy, in the residential sphere, to take advantage of the pneumatic system for separate waste collection at floors. Wastes will be disposed thanks to proper automatic doors set up on every floor and connected through a pipe net to an area filled in the building, where there is a proper equipment for collection and storage. There are more than 20 housing solutions available that go from the modules of about 52 square meters up to the modules of the multi-local of about 300 square meters, characterized by a huge conservatory space, a real additional lung for the internal spaces livability, delimited by full height frames that guarantee brightness and total flexibility in the houses use. For a total of about 280 apartments. Parsitalia group takes care on behalf of the Upside Fund by BNP Paribas of all the realization and marketing phases concerning the Eurosky Tower initiative. | www.admnetwork.it | follow us on | A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 107 Batilux Expo Riva Hotel 24-25 gennaio 2013 | Monaco 27-30 gennaio 2013 | Riva del Garda (Tn Più che una mostra professionale, BATILUX, la fiera esclusiva dell'edilizia e dell'architettura che ogni anno si tiene a Monaco, si è imposta come un punto d’incontro originale tra architetti ed industria rispondendo chiaramente ad una necessità del settore. La prossima edizione di Batilux sarà quella della concretizzazione delle ambizioni della manifestazione, sempre mantenendo ciò che costituisce il suo successo e la sua originalità. Batilux è anche un incontro al vertice tra architetti di fama internazionale ed industriali, un’opportunità unica di networking. Le riflessioni tra architetti e industriali saranno rafforzate pur rispettando i tempi affinché i progetti in corso siano discussi e sviluppati. Nata nel 1979, Expo Riva Hotel si è imposta negli anni come uno dei principali momenti di incontro per le aziende operanti nell’ambito dell’hotellerie e della ristorazione, fino a diventare una delle tre fiere di settore più importanti del nostro Paese, patrocinata da Federalberghi e Federturismo Confindustria. Appuntamento storico e irrinunciabile per il settore, conferma la divisione in 4 grandi aree tematiche: Riva Contract & Design, Riva Benessere Hotel, Riva Eco Hotel e Riva Food & Beverage, con la 4^ edizione dell’immancabile rassegna SOLOLIO mostra dell’eccellenza olearia italiana. Ricco il calendario di eventi collaterali: convegni e seminari dedicati ad operatori ed imprenditori su temi quali il benessere psico-fisico dell’ospite ed il risparmio energetico in hotel. www.batilux.com www.exporivahotel.it Seatec - Compotec Happy Business to You RHEX 6-8 febbraio 2013 | Marina di Carrara 13-16 febbraio 2013 | Pordenone 23-26 febbraio 2013 | Rimini Compotec, unico evento internazionale in Italia interamente dedicato all’impiego dei materiali compositi, si propone quale manifestazione di riferimento per tutti i professionisti che si occupano di compositi, materiali sempre più diffusi e utilizzati in molti ambiti produttivi. La manifestazione si colloca ormai al vertice del suo settore, trovando nell'approfondimento delle problematiche tecniche, nel fitto calendario di convegni e nei prestigiosi premi istituiti per valorizzare il ruolo di progettisti e designer i suoi punti di forza: MYDA, alla 10ª edizione nel 2013, presenta nuova progetti di designer sia professionisti che esordienti, i 2 premi riservati ai nostri Espositori, Qualitec Technology 10ª edizione e Qualitec Design 5ª edizione. Attesissima la seconda edizione della prima fiera in Italia dedicata interamente al contract Made in Italy, un importante appuntamento, focalizzato su arredamento e forniture per grandi progetti (dagli alberghi ai complessi residenziali, dalle navi ai centri congressi, fino alle comunità), nel distretto del mobile più grande d'Europa. Molto più di una semplice fiera, grazie alla selezione rigorosa dei migliori marchi italiani del settore e dei buyer internazionali, Happy Business To You agevola l'incontro tra domanda e offerta di forniture contract. Anche quest'anno, come per la prima edizione, la main arena Convegni di Happy Business to You ospiterá importanti nomi del design e dell'architettura. Uno degli ospiti piú attesi sará Ross Lovegrove, vera e propria icona del design, che sará a Pordenone venerdì 15 febbraio 2013. Dall'esperienza di SIA Guest e Sapore nasce RHEX Rimini Horeca Expo, la nuova manifestazione espositiva ideata in risposta all'evoluzione internazionale dei mercati di riferimento e che raccoglie in un format unico innovazioni, soluzioni e tendenze per tutto il mondo della ristorazione e dell'ospitalità. Articolato su innovativi ´contenitori´, il progetto fieristico offrirà non solo una formidabile vetrina per gli espositori dell'industria alberghiera, dell'ospitalità, della ristorazione e dell'intrattenimento, ma anche strumenti immediati che consentiranno ai visitatori di cogliere gli indirizzi del mercato. E 'a bordo' del RHEX sia per le aziende, sia per il pubblico specializzato, tangibili opportunità di business e di sviluppo delle prospettive internazionali. www.sea-tec.it www.happybusinesstoyou.it www.rhex.it AGENDA 108 A+D+M A+D+M| MAGAZINE MAGAZINE| 2012 2012| # #41 41 ADM A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 109 BOOKS Vando Pagliardini I Protagonisti del Design MARCO PIVA Hachette, Milano, 2012 Pag. 48 La collana “I Protagonisti del Design”, dedicata ai grandi maestri del design internazionale, svela Marisa Galbiati, Francesca Piredda VISIONI URBANE Narrazioni per il design della città sostenibile FrancoAngeli, Milano, 2012 Pag. 240 Il volume, che fa parte della collana Design della comunicazione, affronta il tema della comunicazione della 110 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 gli autori, i segreti, le curiosità, le aziende produttrici degli oggetti che ci circondano e che sono entrati a far parte dell'immaginario collettivo. Il volume numero 30 della collana, è dedicato a Marco Piva e ne racconta il suo migliore design, dall’inizio della carriera ad oggi. Architetto, urbanista, interior e product designer: Marco Piva corrisponde a ciascuna di queste definizioni. Le sue realizzazioni spaziano infatti dall'oggetto architettonico al master plan, da allestimenti di showroom ed exhibit performance a oggetti e complementi di arredo. Marco Piva definisce il suo linguaggio emozionante, fluido e funzionale, firmando le proprie realizzazioni legate all’architettura, al product e all’interior design. Lo sforzo nella ricerca materica e tecnologica, il valore della differenziazione, l’innovazione progettuale sfociano nella fondazione dello Studiodada Associati, la cui produzione diventa una delle più rappresentative del periodo del Radical Design. Negli anni ’80 apre lo Studio Marco Piva, la cui attività spazia dai grandi progetti architettonici alla progettazione d’interni, fino al disegno industriale. Viaggiatore prima ancora che progettista, studia e crea soluzioni progettuali intrise di libertà stilistica nelle quali gli oggetti si caricano di emozionalità e nuova simbologia. sostenibilità e del dialogo fra gli attori del territorio; sistematizza i primi risultati di un progetto di ricerca che sperimenta linguaggi audiovisivi e la produzione di visioni condivise; presenta casi e dispositivi interattivi per nuovi modi di fruizione e per una nuova socialità nello spazio urbano. I sistemi urbani manifestano oggi una difficoltà di comunicazione tra gli attori coinvolti nei processi di gestione e di costruzione della città. In questa prospettiva, il saggio offre una riflessione sugli strumenti più efficaci per comunicare la città che vive e le sue trasformazioni, focalizzando l'attenzione sui linguaggi audiovisivi e dell'interazione in quanto dispositivi fortemente coinvolgenti, mettendo a sistema le esperienze condotte finora da un gruppo di ricercatori della Scuola del Design del Politecnico di Milano. Il volume si articola in tre parti: la prima dedicata alla comunicazione della sostenibilità e al dialogo fra gli attori del territorio; la seconda presenta i primi risultati di un processo di ricerca già avviato, che sperimenta linguaggi, strumenti e processi per la trasformazione della città; la terza illustra casi e dispositivi interattivi per nuovi modi di fruizione e una nuova socialità nello spazio urbano. Infine questo libro parla di Milano, del suo tempo presente e del suo futuro desiderato. Dedicato a tutti coloro che hanno a cuore il futuro della propria città per renderla migliore. andy fluon "MAX" acrilicofluo su tela cm. 60 x 60 2010 Alberto Apostoli xxxxxxx DELLE SPA Editrice Il Campo, Bologna, 2012 Pag. 160 Un terzo di creatività e cultura del benessere, un terzo di tecnica e capacità progettuale, un terzo di conoscenza degli aspetti manageriali e gestionali connessi con il benessere. Un progetto di Francesca Appiani, Museo Alessi xxx xxxx TEA & xxxx TOWERS vol. 1 e vol. 2 Corraini Edizioni, Mantova, 2011 Libro + DVD Ecco gli ingredienti di questo testo che non intende esaurire la materia (estremamente complessa e in divenire) né diventare o essere un “manuale” di progettazione tecnica quanto essere testo fondante per chi desidera un approccio maturo e multidisciplinare alla tematica del benessere. Negli ultimi anni, il numero di imprese legate al mondo del benessere ha conosciuto una notevole crescita percentuale. Non tutte le strutture, però, sono riuscite a ottenere risultati economici soddisfacenti e in grado di ripagare i notevoli investimenti sostenuti. La causa di molti fallimenti va ricercata nella visione parziale e limitata dell’imprenditore. Scritto da un architetto con grande esperienza nella progettazione di centri benessere e spa in tutto il mondo, e di conseguenza, da un particolare punto di vista, il volume si propone di illustrare nella sua complessità la progettazione di un centro benessere, a partire dagli ambiti creativi, passando da quelli legati alle tecnologie e agli impianti, fino ad esaminare alcuni concetti di marketing e di comunicazione; il tutto alla luce di considerazioni gestionali, economiche e finanziarie. Si evidenziano, inoltre, come sottofondo all’iter progettuale, alcune considerazioni etiche e filosofiche, legate ad un mondo che si incarica di incidere sull’equilibrio psicofisico ed emotivo delle persone e della collettività. Due volumi dedicati al progetto di ricerca “Tea & Coffee Towers” lanciato da Alberto Alessi nel 2000 che aprono un nuovo filone all'interno della collana delle Design Interviews, nata dal desiderio di conoscere da vicino i progettisti attraverso il racconto in prima persona della loro esperienza e del loro metodo. I volumi raccolgono le interviste ad una serie di architetti internazionali (William Alsop, Wiel Arets, MVRDV, Gary Chang, UN STUDIO, Greg Lynn Form, Thom Mayne Morphosis, Tom Kovac, Deszö Ekler, Toyo Ito, Doriana e Massimiliano Fuksas, Dominique Perrault, Future Systems, Juan Navarro Baldeweg, Kazuyo Sejima e Ryue Nishizawa, David Chipperfield, Alessandro Mendini) chiamati a progettare un servizio da tè e caffè per Alessi come se fosse una micro-architettura. È stato chiesto loro - alcuni hanno reagito in modo più spontaneo, per altri è stato un po' più difficoltoso - di spiegare le motivazioni e la storia del loro progetto, che cosa c'era dietro e come l'avevano vissuto. Ad ogni libro è associato un dvd: una video intervista realizzata in esclusiva dal Museo Alessi ( regista e autrice Anna Pitscheider) che costituisce una testimonianza unica di riflessioni, esperienze e considerazioni sul “fare design”. La trascrizione del filmato, curata in modo da conservare la spontaneità e l'immediatezza della conversazione, è presentata all'interno del libro insieme alle istantanee più significative del video stesso, a fotografie, a schizzi e a studi preparatori dei progetto più vari. A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 111 Mamoli Robinetteria Piazza Spartaco Mamoli 1 20084 Lacchiarella (Mi) tel. 02 36645299 www.mamoli.it INDIRIZZI Margraf Via Marmi 3 36072 Chiampo (Vi) tel. 0444 475900 www.margraf.it Mitsubishi Electric Europe Centro Direzionale Colleoni Viale Colleoni 7 20864 Agrate Brianza (Mb) tel. 039 60531 www.mitsubishielectric.it Oikos CarraraFiere Viale Galileo Galilei 133 54033 Marina di Carrara (Ms) tel. 0585 787963 www.carrarafiere.com Ceramica Sant'Agostino Via Statale 247 44047 S. Agostino (Fe) tel. 0532 84411 www.ceramicasantagostino.it Ceramiche Refin Via I Maggio 22 Salvaterra 42010 Casalgrande (Re) tel. 0522 990499 www.refin.it Franchi Umberto Marmi Via del Bravo 14-16 54033 Carrara (Ms) tel. 0585 776270 www.franchigroup.it GE Lighting Italia Centro Direzionale Colleoni Via Paracelso 16 20864 Agrate Brianza (MB) tel. 02 3702 7700 www.gelighting.com Icas S.S. 415 km. 28,650 26010 Vaiano Cremasco (Cr) tel. 0373 278045 www.icas.it Jacuzzi Europe S.S. Pontebbana Km 97.200 33098 Valvasone (Pn) tel. 0434 859111 www.jacuzzi.eu MADE Eventi Foro Buonaparte 65 20121 Milano tel. 02 806041 www.madeexpo.it Via Cherubini 2 47043 Gatteo a Mare (FC) tel. 0547 681412 www.oikos-paint.com Parsitalia Real Estate Via Tevere, 48 00198 Roma tel. 06 857921 www.parsitalia.it Performance in Lighting Viale del Lavoro, 9/11 37030 Colognola ai Colli (Vr) tel. 045 6159211 www.performanceinlighting.com Popai Italia P.tta U. Giordano 4 20122 Milano tel. 02 76016405 www.popai.it Pordenone Fiere Viale Treviso 1 33170 Pordenone tel. 0434 232111 www.fierapordenone.it Rimini Fiera Via Emilia 155 47921 Rimini tel. 0541 744111 www.riminifiera.it Riva del Garda Fierecongressi Parco Lido 38066 Riva del Garda (Tn) tel. 0464 570133 www.rivadelgardafierecongressi.it Teorema Tre Via Appia Nuova 572 00179 Roma tel. 06 78347333 www.teorematre.com Vannucci Piante Via della Dogaia 51039 Quarrata (Loc. Piuvica) Pistoia tel. 0573 79701 Vimar Viale Vicenza 14 36063 Marostica (Vi) tel. 0424 488600 www.vimar.eu 112 A+D+M | MAGAZINE | 2012 | # 41 Si ringraziano: ONE WORKS Via Statuto 11 20121 Milano tel. 02 6559131 www.one-works.com Frigerio Design Group Via Goito 6/6 16122 Genova tel. 010 873923 www.frigeriodesign.it Metrogramma Andrea Boschetti & Alberto Francini Via G. Cadolini 30 20127 Milano tel. 02 27209346 www.metrogramma.com noa* network of architects Via Sernesi 34 39100 Bolzano tel. 0471 1880941 www.n-o-a.it Oxsimoro Architetti Via Mercato Vecchio 4 33100 Udine tel. 0432 26272 www.oxsimoro.it Peia Associati Via Giovanni Cadolini 30 20137 Milano tel. 02 6598647 www.peiaassociati.it Progetto CMR Corso Italia 68 20122 Milano tel. 02 584909 1 www.progettocmr.com Shiro Studio 72 Kensington Church Street London UK tel. +44 (0)207 243 6550 www.shiro-studio.com Simone Micheli Architectural Hero Via Aretina 197r 199r 201r 50136 Firenze tel. 055 691216 www.simonemicheli.com Studio Bradaschia Via Ponchielli 3 34122 Trieste tel. 040 364510 www.studiobradaschia.it Studio Terri Pecora Viale Papiniano 22 20123 Milano tel. 02 48199510 www.terripecora.net AXON C p er il n egozio del fu t u ro 100 % flessibil it à Ma ssima compo nibil it à Sistema autopor t ant e Aggancio pannello Mensola Anubi Mensola Aggancio schienale vetro Piano inclinato Corrente Gancio per parete Montante Cassonetto luminoso Pannello per Blister Base AXON C è un prodotto, dalle elevate caratteristiche tecnologiche, che risponde a tutte le nuove esigenze del negozio moderno: funzionalità, adattabilità, flessibilità espositiva. 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