Happy sport blue 75 Una schiacciata di Simona Gioli con la maglia della nazionale Simona Gioli, wearing the Italian National Team outfit, smashes the ball Year Abbonati ai tuoi amici e ai tuoi clienti Inviare il coupon in busta chiusa a: Sagep Editori - via Corsica 21/5 - 16128 Genova ☐ Desidero sottoscrivere un abbonamento a COGNOME ..................................................................................................................................................................................................................... NOME............................................................................................................................................................................................................................... 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TITOLARE ........................................................N° CARTA...........................SCADENZA .............................DATA............................FIRMA ................................................................... www.blue.sagep.it Due liguri mondiali Two World-class Ligurians Matteo Macor Valentina Arrighetti, genovese, gioca nella Foppapedretti Bergamo, squadra campione europea 2009 dopo la vittoria sulla Dinamo Mosca, dove gioca Simona Gioli, rapallina emigrata nel campionato russo. In comune il ruolo in squadra e la maglia della nazionale campione mondiale in carica Valentina Arrighetti, from Genoa, plays for Foppapedretti Bergamo, 2009 European Champions who defeated Dynamo Moscow, whose lead player is Simona Gioli, from Rapallo (on the Genovese Riviera). The two, both on the Italian national team, share the same position on their respective teams photo Roberto Perin Regala un anno di sport blue blue sport il pomeriggio del 29 marzo 2009, siamo al Palaevangelisti di Perugia, le dodici ragazze in campo stanno giocando il tie-break decisivo della finale di Coppa Campioni di volley. Dopo cinque set e quasi due ore di muri, palleggi e schiacciate, finisce a terra la palla del 15-10: sotto gli sguardi delusi delle pallavoliste in tenuta blu, quelle vestite di rosso possono finalmente festeggiare da campionesse d’Europa. Le “Rosse” sono le ragazze della Foppapedretti Bergamo, e tra loro svettano i 190 centimetri e la coda bionda di Valentina, 25 anni, la schiacciatrice della squadra. Con il body numero 12 della Dinamo Mosca, dall’altra parte della rete, c’è invece la sua pari ruolo, che nonostante il cirillico delle scritte sulla maglia si chiama Simona, è italianissima e a 32 anni è tra le stelle della nostra pallavolo. Valentina e Simona di cognome fanno rispettivamente Arrighetti e Gioli, e se per una sera sono la campionessa e la sconfitta, divise dalla rete e dal gradino del podio, nella vita di tutti i giorni hanno invece molto da spartire. La maglia della nazionale, È con cui hanno vinto insieme il mondiale dello scorso settembre. Giocano nello stesso ruolo, il centrale, quello di chi schiaccia, mura, fa i punti, entusiasma il pubblico. La stessa grinta, quella che sotto rete fa la differenza e trascina le compagne. Sono bionde, alte e belle, tutte e due. E infine, le origini, liguri per entrambe: genovese la numero 13 del Volley Bergamo, di Rapallo “l’emigrante” nel campionato russo. Suona strano: due delle migliori pallavoliste della nazionale provengono da una delle regioni da sempre più povere di talenti, società, sponsor e strutture. Eppure è così, anche se la Gioli è più polesana che rapallina, perché da Rovigo è iniziata la carriera che l’ha portata a vincere tutto tra Reggio Calabria, Perugia e Italia, e la Arrighetti, dopo i primi palleggi alla Libertas Genova di Albaro, per spiccare il volo verso nazionali giovanili e grandi squadre del nord est si è trasferita giovanissima al Club Italia, “una sorta di ritiro permanente delle giovanili della nazionale”, a Ravenna. “Genova per me significa casa, punto di arrivo e di partenza, mio padre che mi porta in gradinata nord a vedere giocare il Genoa, i primi passi della mia vita sportiva, il mare di Boccadasse e De Andrè. Però in effetti quando torno nelle palestre in cui giocavo da piccola, così piccole e malridotte, mi sembra incredibile – ammette Valentina – mi ricordo ancora gli allena- I photo Daniele Mora Le due pallavoliste liguri sono state le protagoniste degli ultimi anni di successi della nazionale femminile di volley: In maglia azzurra, nello stesso ruolo, Simona Gioli e Valentina Arrighetti hanno vinto gli europei del 2007 e del 2009 e i mondiali del 2007 The two Ligurian volleyball players have been protagonists of the last Italian female volleyball team successes: in the light-blue t-shirt, in the same role, Simona Gioli and Valentina Arrighetti have won the Europeans in 2007 and in 2009 as well as the World Cup in 2007 photo Hernest Luchino The two Ligurian atletes, one against the other. Simona (number 12) smashes and Valentina (number 13, seen from the back) blocks. This is the Volleyball Champions League finals t’s afternoon here in Perugia, Italy, on March 29, 2009, and we are at the Palaevangelisti, with twelve girls on the court attempting a tie-breaker at the Volleyball Championship Cup finals. After five sets and almost two hours of intensive playing, the ball hits the ground, 15-10. The players in blue look on in disappointment; those in red are ready to start the celebrations. They are the champions of Europe. The Reds are the girls of Foppapedretti Bergamo. Some of them top 190 centimeters (6’3”) and the pony-tailed blond is 25 year old Valentina, the ace of the team. Facing her on the net is number 12, of Dynamo Moscow, who holds the same position, and in spite of the Russian written on her shirt, is called Simona. She is as Italian as she can be, 32, and one of women’s volleyball’s greatest stars. Valentina Arrighetti and Simona Gioli are divided by a net—one the champion, the other the runner-up—but they share many common features in their daily lives. There is the Italian National Team uniform, which photo Hernest Luchino Le due atlete liguri una contro l'altra, Simona (numero 12) schiaccia e Valentina (numero 13, di spalle) mura: è la finale della scorsa edizione della Champions League di volley photo Volleyrosa.it 76 they both wore when they won the world championships last September. They both play the same position, center: that’s the player who smashes, blocks, gets the points, and enthuses the public. They both don’t let go: the player on the net makes the difference, leading the team. They are tall, blond and beautiful, both of them. And last of all, their origins: they are both from Liguria. The Genovese girl, number 13, plays for Bergamo, near Milan, and the “Russian emigrant”, hails from Rapallo on the Genovese Riviera. This is definitely a bit odd. Two of the best women volleyball players in the world come from one of Italy’s least sports-oriented regions—no money, no sponsors, no structure, and normally no talent. And yet, here they are. Gioli has ties to the region around Venice. That is where she started her career, going on to victory in everything from Reggio Calabria, Perugia, to the Italian Nationals. While Arrighetti, after her talent was spotted in the Libertas Genova di Albaro, was off to the National Junior Championships and the important teams of the North-East of Italy, by way of her training at a very young age in the Club Italia, which prepares athletes for the Italian National Team, in Ravenna. “Genoa for me is home. It’s a point of arrival and departure. My father taking me to the stadium to watch La grinta di Simona Gioli da capitano di Perugia. Con la Despar ha vinto tre scudetti, una Champions League, due coppe CEV, 3 coppe Italia e una supercoppa Italiana Simona Gioli as Capitan of the Perugia Despar team, with which she won three championship trophies, one Champions League, two Coppe CEV, three Italian Cups and one Italian super-cup 77 blue sport sport blue 79 Accanto, il sorriso amaro di Simona Gioli mentre viene premiata come migliore giocatrice della finale di Coppa Campioni persa contro la Foppapedretti, l’anno scorso. Tra i successi della centrale nata a Rapallo, anche il titolo di miglior schiacciatrice degli ultimi europei menti di via Cavallotti: è lì che ho scelto il volley decidendo di andar via di casa”. Ed è lì che si è guadagnata il suo soprannome, piske, “diminutivo di pischella, ragazzina: me l’hanno dato quando a 14 anni ero la più piccola della squadra”. L’anno è il 1998, lo stesso dell’esordio in nazionale di Simona Gioli, la sconfitta del Palaevangelisti, maggiore di otto anni. “Simona è sempre stata la mia giocatrice preferita, forse mi ha ispirato per arrivare fin qui e diventare centrale della nazionale racconta la Piske – E’ tutta talento, istinto e forza fisica, e poi ha la grinta e quella cattiveria sportiva che hanno solo le grandi giocatrici, quelle che vincono tutto”. Ora le due ragazze liguri del volley condividono i ritiri con l’Italia e insieme fanno parte del gruppo della nazionale più vincente dello sport italiano. “La maglia azzurra è l‘apice per un atleta, la massima soddisfazione”, dice “senza retorica” Simona Gioli. “Per me è stato difficile rinunciarvi anche quando sono rimasta incinta di Gabriele, guadagnandomi il soprannome di Mamma Fast ( il nome del suo schema di schiacciata più efficace, n.d.r.) ma perdendomi la Coppa del mondo”. Il breve stop per maternità, nel 2006, non ha intaccato il suo ricco palmares our local football team, Genoa; the sea at Boccadasse; the famous Genovese singersongwriter, Fabrizio De Andrè; and the first steps of my sports career. But when I go back to the gym that started it all, where I first played volleyball, so small and run-down, it all seems incredible to me.” admits Valentina. “I remember training in Via Cavallotti. That is where I made my decision in favor of volleyball, deciding to leave home.” They called her, “piske”, the little girl, when at 14 she was the youngest on the team. The year is 1998. The year of Simona Gioli’s entrance on the National Team. Simona, eight years older than Valentina, “has always been my favorite player. She is all talent, instinct, and physical force. And then, she never gives up. She has that focus that only the great players have, those who win everything they touch.” Today the two girls from Liguria share their retreat with the Italian team, and are a part of the elite who bring in the medals for Italy. “The blue shirt (the Italian teams in all sports always wear an azure-blue) is what an athlete dreams of: top satisfaction.” explains Simona Gioli without preamble. “It was hard for me to give it up even when I was pregnant with Gabriele, which got me the (quattro scudetti, cinque Coppa Italia, una Supercoppa, una Champions, tre Coppe Cev, due europei, un mondiale, medaglie di ogni colore) e anzi l’ha spinta a cercare nuove avventure. “Dopo sei anni di Perugia non avevo più stimoli e nel 2008 ho accettato l’offerta della Dinamo Mosca, la squadra più famosa della Russia. Per soldi, ma non solo. Mi sono ritrovata in un mondo non troppo differente dal nostro: anche in Russia le società sono ben organizzate e fanno professionismo. Gli unici ostacoli sono la mancanza della famiglia e la lingua. Dopo un periodo di ambientamento, ora va meglio, in campo ci si fa capire e a Mosca, una città bella e molto avanti, si sta molto bene”. Tanto bene che al primo anno Simona ha vinto lo scudetto, da leader della squadra, e peccato che la Coppa dei Campioni sia sfumata solo al tie break, sul 15-10, contro la Foppa di Valentina, una pischella che è cresciuta imitando le sue schiacciate. Da allora si aspetta la rivincita: poteva essere la sera del 4 aprile, sul campo della finale di Champions League di volley femminile, ma alla Final Four di Cannes si sono qualificate solo le ragazze di Bergamo. Chissà che la volta buona sia la finale dell’anno prossimo, e a ritrovarsi in campo, di nuovo contro, si ritrovino le rosse e le blu. b nickname ‘Mamma Fast’, but lost me the World Cup.” That brief maternity break, in 2006, did not affect her list of honors (4 international championship trophies, 5 Italian Cups, 1 Super-cup, 1 Champions, 3 Coppe Cev, 2 European, 1 World, gold, silver, and bronze medals) instead it pushed her to new horizons. “After six years in Perugia, I wanted new stimuli. And so, in 2008 I accepted Dynamo Moscow’s offer. They were the most famous team in Russia, they paid well, but that was not all. I found myself in another world. In Russia things are wellorganized and professional. My problems were lack of family and the language. I had to get used to a new environment, but now I’m happy. I can communicate on the court, and Moscow is a beautiful city and quite modern, I’m fine there.” So fine that Simona won the cup the very first year she was in Russia, as leader of the team. It was too bad, this time in Italy. The Champions Cup went to a tie-breaker. 15-10, against the Foppa team with Valentina, that little girl who grew up imitating Simona’s smashes. Now Simona wants revenge. Maybe we will see it on April 4, at the Champions League for Women’s Volleyball in Cannes. Maybe once again there will be red pitted against the blue. b Valentina Arrighetti con il numero 13 della nazionale e (sotto) con la maglia della Foppa Bergamo. La giovane pallavolista genovese, da tre anni nel gruppo della nazionale, ha già vinto un Europeo e una Coppa Campioni Valentina Arrighetti wearing the colors of Italia and (below) Foppapedretti Bergamo. The young volleyball player, three years on the Italian national team, has won one European and one Champions Cup photo Cev.com photo Cev.com photo Hernest Luchino The bitter smile of Simona Giola while she is awarded as best player in the World Cup finale lost against Foppapedretti, last year. Among the Rapallo born center successes, there is also the one won as best smasher at the last Europeans photo Rosario di Fiore 78