n. 10 Foglio di collegamento Parrocchia S. Nicola n. 6 Foglio di collegamento Parrocchia S. Nicola Fede 2015 Vita Maggio 2015 Marzo 2015 Colere, colligere et augere Perche San Nicola a maggio? EXPO: non solo affare! Non riesco a capire tutti i motivi veri o pretestuosi delle contestazioni che si muovono contro l’Expo di Milano. Da parte mia vorrei esprimere più che una perplessità, un auspicio: che questo tempo prolungato di esposizione delle risorse e delle eccellenze alimentari di ogni Paese rappresentato sia effettivamente un tempo di riflessione, discernimento e presa di decisioni importanti e condivise. Il futuro dei Paesi e Continenti più colpiti dalla piaga della fame e della malnutrizione coincide con il futuro del Pianeta. A fronte dell’immane spreco di risorse che le criminose abitudini dei Paesi più ricchi, volenti o no continuano a produrre, , c’è un oceano vasto di miseria, sfruttamento a danno del Sud del mondo. Cattive abitudini sono un danno certo per la salute dei Paesi più ricchi, sono la fame per i più poveri della Terra e una catastrofe inarrestabile per la salute del Pianeta stesso. Occorre una maggiore consapevolezza che trova nelle giornate dell’Expo la sua meravigliosa opportunità. Potrebbe risolversi ancora solo in un allargamento ed espansione dei mercati mondiali delle sole grandi catene alimentari, ancora una globalizzazione del mercato e basta! Nel suo messaggio il Papa ammonisce a "Smettere di pensare che le nostre azioni quotidiane non abbiano un impatto su chi soffre la fame”. E’ l’invito di Papa Francesco che chiede “un cambiamento di mentalità” sulle questioni alimentari, per "nutrire ogni uomo e donna del pianeta nel rispetto dell'ambiente". Francesco dice ‘no’ a spreco e scarto, e chiede di tenere ben presenti i volti di uomini, donne e bambini malnutriti. “Così – dice – l'Expo può essere “occasione propizia, per globalizzare la solidarietà ”. Un credente il primo dovere che ha è vigilare sui personali comportamenti e pregare perché queste occasioni siano valorizzate. Don In questo 928° anniversario della Traslazione, con animo devoto e orante, celebriamo il Vescovo San Nicola, scelto come patrono di Mentana, un grande Santo vissuto in tempi difficilissimi di persecuzione e di odio. L’eco lontana delle gesta di questo santo vescovo dalla Turchia, e precisamente di Myra (oggi Demre), è giunto chissà per quali vie provvidenziali fino al nostro paese. Magari ne parleremo un’altra volta. Penso, però, che un santo non è mai scelto per caso e, oltre ad invocarlo come nostro patrono e confessore della fede, imprime il suo carattere e dona parte del suo spirito perché possiamo assomigliargli almeno un po’ nella sequela di Gesù. Ecco, noi onoriamo san Nicola perché è stato amico intimo di Gesù; è proprio per questo motivo che noi gli rivolgiamo le nostre suppliche e preghiere, perché anche noi possiamo essere amici di Gesù. In primo luogo vivendone con intensità di fede le memorie liturgiche in cui sia articola la festa patronale del 6 dicembre e del 9 maggio. Dire tradizione significa evocare qualcosa di importante. Una popolazione è tale anche per la fedeltà alle proprie tradizioni; quando se ne distacca diventa un insieme di persone slegate. Il sentimento comune verso le proprie radici, verso la propria storia spirituale fa di una comunità umana un soggetto preciso, con una sua fisionomia, che vive ed interpreta gli eventi in modo originale. Le tradizioni religiose sono molto importanti e vanno capite sempre di nuovo nella loro natura profonda. A tale proposito, il modo più autentico per onorare il santo Patrono della nostra comunità è quello di considerarlo un amico che vive nella luce e nella gioia del Regno di Dio, uno che là dove vive beato s'interessa di noi, delle nostre speranze, dei nostri problemi, e intercede a nostro favore presso quel Dio da cui "viene ogni buon regalo e ogni dono perfetto" (cfr Gc 1,17). Roberto Tomassini Nella nostra Chiesa Nicola è ritratto come il santo dei poveri Visita www.sannicoladabarimentana.it Le mie prime benedizioni Come ogni anno anche quest’anno siamo riusciti a portare a termine il giro delle Benedizioni delle Famiglie, forse mancheranno all’appello un paio di vie che cercheremo di terminare prima possibile. Che cos’è una benedizione? Se prendiamo la Bibbia la benedizione in senso stretto si divide in due temi fondamentali, il primo e quando Dio benedice l'uomo donandogli forza, benessere, vita, salvezza la seconda l’uomo benedice Dio, lodandolo per la grandezza della sua azione nel mondo e nella storia. Parlando della benedizione, nella Prima Alleanza, possiamo dire che gli oggetti della benedizione divina sono i beni che arricchiscono l’esistenza umana: la fertilità del campo, la fecondità del bestiame e degli uomini, la prosperità del popolo, ma anche la salvezza; in una parola tutto ciò che Dio può donare. Chi pronunciava anticamente la formula della benedizione era di regola il padre di famiglia, come Isacco, il capo carismatico come Giosuè, il veggente di Balaam, il re come Melchisedek o Salomone, il sacerdote come Eli. Ma nei testi teologici più densi si parla di Dio che direttamente benedice. La benedizione la troviamo varie volte all’interno della Scrittura sia che proviene dall’alto che dal basso, principalmente la formula di benedizione la troviamo nelle preghiere dei salmi dove nei vari punti troviamo la parola come segno di misericordia come richiesta di vigore, e in tutte le formule di ringraziamento che il popolo ebraico ringraziava o chiedeva aiuto. La preghiera più sublime di Benedizione la troviamo nel cantico di Zaccaria nel Nuovo Testamento. Il canto di benedizione costituisce la risposta degli uomini riconoscenti per i doni di benedizione di Dio o, ancor meglio, per la sua azione benedicente e salvifica. Tornando alla benedizione delle famiglie, sono stato particolarmente contento di aver benedetto tante famiglie, e di aver conosciute le realtà alle volte più nascoste del nostro comune vedendo e ascoltando le diverse esigenze delle famiglie che chiedevano una benedizione, ma il più delle volte era attesa di questo la benedizione annuale delle case, certo dovremmo fare dei passi avanti nel far capire che la benedizione che facciamo è delle persone e non delle cose , perché è la famiglia che riempie la casa e tramite la benedizione su di esse che lo Spirito di Dio entra nelle case, e lì soggiorna per rendere sereni, con la sua forza tutta la famiglia; Diversamente diventa solo un rito propiziatorio e scaramantico che non avrebbe niente a che fare con la benedizione della famiglia. Sicuramente alcuni di voi non hanno ricevuto la benedizione per vari motivi, se volete ricevere la visita dei sacerdoti o dei Diaconi potete chiamare in parrocchia per poterci mettere d’accordo. Domenico diacono Paolina una donna grande ed umile Cesarina Poggi, successivamente chiamata Paolina nasce a Bologna il 19 agosto del 1898 da una famiglia benestante. Il padre, medico primario nell’ospedale di Bologna, e la madre sono atei e Paolina cresce in un ambiente laico; non sappiamo come e quando in Paolina maturarono la fede e il desiderio di vivere nella chiesa cattolica. Certamente, dopo aver conseguito la laurea in ingegneria civile, percorso universitario insolito al tempo per una donna, a 25 anni decide di intraprendere la vita religiosa all’interno di un istituto contro la volontà dei genitori. Nel 1933 con un gruppo di consorelle si dedicherà alla vita contemplativa dedite all’adorazione perpetua del Santissimo Sacramento. Dopo più di vent’anni di clausura, nel 1957, con un piccolo gruppo di sorelle inizia l’apostolato parrocchiale e l’accoglienza di minori e l’anno successivo, in provincia di Trento, avvia un percorso all’interno della scuola materna. Su richiesta del cardinale Mimmì, nel 1959, viene aperta una casa religiosa, a Toffia, località dell’alta Sabina in provincia di Rieti e il 16 ottobre 1960 si stabilisce definitivamente a Mentana. Qui si dedica completamente all’istruzione dei piccoli, continuando il suo impegno nell’apostolato parrocchiale e consolidando la passione e vocazione per i problemi della gioventù, specie per l’educazione e la formazione dei bambini. Tra il ‘60 e ’61, grazie al suo contributo economico acquista un ampio terreno e nel gennaio del 1964 iniziano i lavori per la realizzazione di un collegio. Paolina avverte come preminente l’esigenza di costruire una scuola materna, desiderio che condivide con le sue consorelle che l’hanno seguita in questa nuova avventura. Fa realizzare il disegno di due edifici scolastici e approva quello che noi e i nostri figli oggi abbiamo sotto i nostri occhi. sotto i nostri occhi. Nel febbraio 1974 costituisce l’Associazione Fraternitas con lo scopo di educare e assistere, tanto direttamente che indirettamente l’infanzia e i ragazzi che per motivi economici, ambientali o familiari potessero avere giovamento di tale attività dall’associazione (art. 3). Per varie vicissitudini non vide neanche l’inizio dei lavori, ma, alla sua morte avvenuta in seguito ad un investimento stradale il 5 maggio 1979 le consorelle continuarono a sostenere il progetto per la realizzazione del suo sogno e il 7 settembre 1986 la scuola materna “Paolina Poggi” apre le sue porte ai primi bambini del territorio. Di personalità forte e tenace, Paolina viene ricordata come una donna schiva e silenziosa, riservata e così umile da decidere di lasciare pochissime testimonianze di sé. Dietro quello sguardo sempre basso, intenta nei suoi pensieri e meditazioni, si celava una donna incredibilmente colta e completamente rivolta al “suo” Creatore. La sua opera di accoglienza ed educazione verso i piccoli è continuata grazie all’impegno delle consorelle, le quali hanno raccolto la testimonianza della vita semplice e straordinaria di Paolina Poggi. Carla È iniziato il mese mariano per eccellenza e in Chiesa tutte le sere fino alla fine del mese reciteremo insieme con solennità il Rosario alle ore 17,30. DA GIOVANE A GIOVANE: “FAI LA SCELTA GIUSTA: DIVENTA ANIMATORE!” Arriva l’estate e con essa anche l’oratorio parrocchiale e noi giovani ci stiamo preparando per affrontare questo percorso che vedrà bambini e ragazzi al centro del nostro sguardo: saranno loro i protagonisti di questa avventura! Siamo un gruppo di giovani dai 14 anni in su, che lavora insieme da circa due anni e che nel tempo ha sempre aperto le proprie porte a chi voleva farne parte, in modo tale da divenire numerosi, ma soprattutto uniti. Le forze però non sono mai abbastanza e abbiamo bisogno di giovani che abbiano la voglia di “mettersi in gioco” con bambini e ragazzi e di prestare il proprio servizio alla parrocchia: che vogliano diventare ANIMATORI! Al proposito spieghiamo la figura dell’animatore, mettendo in luce su alcuni punti: - in primo luogo l’animatore fa una SCELTA, non solo come partecipazione, ma soprattutto come modo di essere, sceglie di essere Animatore sia all’interno sia all’esterno della parrocchia. - l’animatore VUOLE BENE a bambini e ragazzi: l’animatore è un fratello maggiore per loro. - l’animatore COLLABORA con gli altri: lavora in una squadra e si relaziona con gli altri animatori e responsabili, rappresentando l’intera struttura in cui è inserito. - l’animatore cerca di MIGLIORARSI partecipando a incontri di formazione parrocchiali e diocesani. - l’animatore è mosso dalla PUREZZA DELLE INTENZIONI: è sincero e non ha secondi fini. Essere animatore è tenacia, costanza, fermezza, coerenza…è un ATTO DI AMORE di Dio e verso Dio! Chi anima, educa! Valeria Questa Redazione ringrazia quanti generosamente si adoperano alla distribuzione di questo Foglio. SONO INIZIATE LE ISCRIZIONI PER IL CAMPO ESTIVO DI GIUGNO SAN NICOLA VESCOVO DELLA PROVVIDENZA San Nicola è il Santo del riscatto, della Provvidenza, del dono, il santo del pane, il santo della “manna”. Vogliamo iniziare con quest’anno una riflessione sul momento sociale economico contemporaneo, duro che tante nostre famiglie stanno attraversando. Come comunità cristiana che venera i santi come San Nicola Vescovo e Sant’Antonio Abate, abbiamo il dovere di interrogarci e di interpellare la comunità civile su come continuare l’impegno per gli uomini e le donne del nostro tempo, debellando la piaga della disoccupazione o attenuando i disagi di chi, senza reddito, deve portare avanti una famiglia. Lo faremo nel corso della festa di quest’anno 2015 affrontando il tema dell’ Occupazione e Nuova Economia Nuove opportunità, prospettive e progetti Icona di San Nicola opera di Luigi Benassi Esprimiamo la convinzione che la Festa del Patrono debba diventare sempre più una festa di tutto il popolo che, in maniera varia, voglia esprimere l’appartenenza e l’accoglienza in questa città. Intanto si ringraziano le Associazioni che hanno risposto all’invito a collaborare, per la riuscita di questa festa del Santo Patrono del 2015. Il Comitato Le opere e i giorni MESE DI MAGGIO Domenica 03 alle ore 11.30: Incontro dei Genitori del I^ anno Domenica 10 alle ore 11.30: Incontro dei Genitori del II^ anno Domenica 17 alle ore 11.30: Incontro dei Genitori del III^ anno Lunedì 18 alle ore 18.30: Incontro di formazione per i Catechisti Venerdì 22 dalle ore 9.00 alle ore 19.00: Ritiro per le 1^ Comunioni (Turni del 23 e del 24 Maggio) PROGRAMMA FESTEGGIAMENTI SAN NICOLA venerdì 8 maggio: ore 18 Animazione in Piazza ore 21,00 Musica per tutti con Fisarmonica e Ballo in piazza. Sono allestiti stand gastronomici. Sabato 9 maggio: ore 16,30 “Giochi in piazza” animati dall’Oratorio ore 18 Santa Messa Solenne e Processione su via III Novembre, con rientro della statua piccola dalla Festarola di turno in via Aleardi, 1. ore 20,00 “Lauda di San Nicola” della Clarice Orsini spettacolo teatrale ore 21,00 spettacolo musicale di band Giovani. Sono allestiti stand gastronomici. Domenica 10 maggio ore 11,30 Santa Messa per 25° e 50° di Matrimonio di quest’anno. Ore 18,00 Santa Messa, Processione con statua del Santo fino in piazza Ore 19,00 Consegna del Santo alla nuova Festarola e accompagnamento di banda fino a casa. RADUNO BANDISTICO