N:2 Foglio di collegamento Parrocchia S. Nicola Fede Dicembre2014 Vita Colere et augere www.sanicoladabarimentana.it [email protected] [email protected] Il presepe più bello, lo possiamo fare tutti … Greppia, mangiatoia, presepe… non ci si può girare intorno: questo significa! Indica miseria: chi, per quanto povero, non ha un giaciglio migliore per un figlio che nasce? Mentre Erode se la fa con i Romani per mantenere il suo potere e corrompe tutti con le sue ingenti ricchezze; mentre il potere romano vuole adorazione per l’Augusto imperatore ed impone pesi insopportabili sulla gente che deve pagare, per essere vessato e sottomesso; mentre i sacerdoti del Tempio brigano con i Romani e imboniscono il popolo per mantenere i privilegi di casta, un Dio solidale con gli ultimi tra gli uomini nasce da miserabile. Tutta la dignità e l’amore di due genitori timorati di Dio è l’unico necessario che non si è fatto mancare. Non si lascia mancare l’amore! Non è un Dio esigente, non si impone, si propone. Solo chi sa dargli amore può avvicinarsi alla sua presenza riconosciuta ed amata. Vuole esserci in tutte le situazioni e per tutti, ma solo quelli che sentono di aver bisogno del suo aiuto possono incontrarlo e riconoscerlo. Maria, Giuseppe, i pastori sono i primi in quella notte. Celebriamo con stupore questo Natale come se fosse il primo, celebriamolo con trepidazione come se fosse l’ultimo, con intensità come se fosse l’unico. Cresca in noi la condivisione, la solidarietà, la tenerezza e la compassione di questo Dio. Auguri ! Don Natale sì, ma come!? Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini … "Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà per tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore". Sono le parole che l'angelo rivolge ai pastori e con le quali annuncia la nascita di Gesù. Parole di speranza e di gioia: Dio si è fatto uomo, è venuto tra noi e rimane per sempre in mezzo a noi, per salvarci. L’evento che ha diviso la storia tra “prima” e “dopo”, il momento tanto atteso fin dai secoli antichi dal popolo ebraico, il tempo della fioritura della nuova era cristiana, come ogni anno, si ripresenta a noi in tutta la sua suggestiva atmosfera di luci, colori e musiche. Peccato che spesso il contorno prenda il sopravvento sull’essenziale e mentre tutti mangiano panettone, caviale, zampone e cotechino, lenticchie e frutta secca, tra un numero e l'altro della tombola e una partita a carte, tra muschio e alberelli, tra stelline e vestitini rossi, il bambino Gesù continua a nascere nel silenzio di una misera grotta. Sembra una cosa scontata ma, purtroppo, è la realtà. E noi? Come accogliamo il Signore che vuole nascere in "casa nostra"? Qualcuno ritiene che si può vivere intensamente il Natale se si partecipa alla novena per tutti i nove giorni senza interruzione; qualche altro pensa che sia necessario preparare un bel presepe e, se artisticamente apprezzabile, ancora meglio; altri, infine, ritengono che sia sufficiente andare a trovare amici, parenti e conoscenti per far loro i cosiddetti auguri. L’elenco potrebbe ancora continuare. Ma ci chiediamo: è solo questo il Natale? Anzi, per meglio dire, è questo il Natale? Forse la risposta la conosciamo, forse ci sembra un po’ scomoda, forse sarebbe meglio non pensarci… ma non possiamo non interrogarci, non riflettere, non rispondere. E allora? Proviamo a trovare una soluzione, un modo nuovo di pensare e di agire. Anche quest’anno ci è dato di riflettere sull’incarnazione del Figlio di Dio, Gesù Cristo, nato in una grotta perché "per loro non c’era posto nell’albergo". In queste giornate di festa un pensiero, e non solo, vada alla situazione critica del nostro paese, sia sul piano politico che su quello economico, in particolar modo vada ai nostri connazionali che versano in una condizione d’indigenza e non arrivano a fine mese; senza dimenticare poi i giovani, alle prese con l'alto tasso di disoccupazione, e tutti i profughi che in qualche modo ospitiamo. Lucio Valentini Dio è incommensurabile: solo il cuore di un uomo può contenerlo (Castiglioni) Domenico… Diacono A Domenico infaticabile animatore del nostro Oratorio abbiamo chiesto di dirci qualcosa alla vigilia della sua consacrazione diaconale abbiamo chiesto qualcosa sulla sua famiglia e soprattutto su lui. Sono nato il 5 febbraio del 1974, ho una sorella che mi ha dato la gioia di tre nipotine. Sono entrato nel mondo degli scout all’età di 10 anni e posso dire che non ne sono mai uscito, se non quando sono entrato in seminario ed ho dovuto interrompere il servizio attivo. A 17 anni circa sono entrato in un altro gruppo parrocchiale, chiamato da noi “Avanzi”, che seguiva lo stile della Gioc. Dal punto di vista lavorativo, dopo il servizio militare di leva nel 1999, sono stato assunto in una società di poste e recapiti, dove sono rimasto fino all’agosto del 2005, anno in cui sono entrato in seminario.Da li nasce la mia seconda vita che mi ha condotto a Mentana cittadina che mi ha accolto negli ultimi anni di esperienza pastorale e vocazionale, in attesa del sacerdozio. Domenico ORDINAZIONE DIACONALE Domenica 4 gennaio alle ore 16,00, nella Cattedrale di Poggio Mirteto, sarà ordinato diacono Domenico Antonio Giordano, il seminarista che presta servizio in questa nostra parrocchia già da qualche anno. L'evento che si compie in lui è segno di un Dio che non ci lascia soli, che non ci abbandona ma, ancora una volta ci mostra il suo amore e la sua vicinanza. Col suo "sì" alla chiamata del Signore, Domenico entra nel suo disegno di salvezza ed è quindi un segno di speranza per il futuro della Chiesa, un esempio di coraggio evangelico per tutti. I ministri del Signore sono chiamati a contrastare lo spirito del mondo e la gerarchia di valori che appartengono al paganesimo del nostro tempo. Costituito educatore nella Chiesa, Domenico dovrà saper guidare, saper aiutare a scegliere, per formare uomini e donne liberi, significativi e forti. La nostra Comunità Parrocchiale tutta prega affinché, fondato e radicato nella fede sia sempre irreprensibile e senza macchia davanti a Dio e agli uomini, come devono essere i dispensatori dei sacri misteri, per tutti i giorni della sua vita fino a quando il Signore, sollevandolo dalla fatica e dalla tribolazione nel tempo, anche a lui dirà: “Vieni servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del tuo Signore”. Dio che ha iniziato in Domenico la sua opera, la porti a compimento per l'intercessione dei Santi Protettori della nostra Chiesa locale e la preghiera dei poveri di Jahweh, che lo hanno accompagnato fino a questa soglia che è l’inizio della storia bellissima di ogni apostolo. Lucio L’Unita d’Italia ed i cattolici in Sabina Celebrazione particolare fu quella de 3 Novembre 1889 in cui si inaugurava il nuovo stemma del Comune di Mentana, approvato con decreto 5 maggio 1888 in cui era riprodotto il monumento ai caduti garibaldini. Il sindaco di Mentana, Giuseppe Lodi, per l’occasione tenne un discorso in cui tra le altre cose affermò: “ Questo nuovo emblema comunale riassume la pagina più gloriosa della storia moderna di questo paese e cancella del tutto e per sempre quella pagina ignominiosa dell’Ottocento – quando qui pure un altro Cesare di Francia e un altro Papa di Roma si strinsero la mano – per fondare quel potere impossibile, fra la spada e la croce, che doveva poscia crollare a Sédan e a Porta Pia” In questa nostra terra in effetti, dove ogni pietra, ogni bosco, ogni rudere porta iscritti evidenti segni di storie lontane, anche il Risorgimento Italiano ha lasciato come tracce importanti: -La lotta contro il potere temporale del papa -La fine della funzione autonoma del volontariato nella storia dell’unità d’Italia. Lucio Cantagalli Comincia con questo breve una serie di articoli sul tema dell’unità d’Italia e le vicende tra la città di Mentana ed il Papato nei secoli che precedono l’unificazione di Roma. Sant’Antonio, bell’impresa! Come ogni anno l’Associazione (prossimamente Confraternita) di Sant’Antonio, regala alla parrocchia e alla cittadinanza tutta, la contemplazione di un presepe sempre più artistico sul sagrato della nostra Chiesa. A nome della Comunità ringrazio questi talentuosi artigiani che costruiscono per noi una trasognata visione dell’evento più poetico e grande della nostra salvezza: il Natale. Il genio di San Francesco ci ha regalato questo linguaggio iconografico, per raccontare la Notizia nel modo più popolare, coinvolgente, semplice e contemplativo della rappresentazione scenica per farci entrare nel Mistero dell’incarnazione. Il presepe è anche il modo più immediato di riespimere e interiorizzare i sentimenti che l’Incarnazione di un Dio appassionato e discreto suscita in chi crede e vede. Anche una foto non proprio perfetta può rivelare un significato troppo vero per non essere notato: il nostro presepio, per l’immagine di fondo riflessa sul vetro, è immerso nell’architettura di Mentana! Ogni presepe è poetico, nel senso più etimologico del termine (poièsis significa creazione e la poesia crea il senso al di là delle cose, sarebbe meglio dire lo “trova”, ma esprimendolo lo ricrea in chi lo vede e sente). Il presepio è poetico, perché è una creazione che richiede inventiva, progettualità e buona manualità. A ben vedere è questo lo scopo di ogni presepio: reinterpretare la nascita di Dio tra noi perché la sua contemplazione crei in chi contempla atteggiamenti ed imitazione conforme al Mistero. Buon Natale da SPES MENTANA Dalle prime competizioni della storia allo sport moderno, gli atleti si sono rivolti a Dio affinché li assistesse nel confronto. Gli eventi sportivi, pieni di ritualità ed esibizioni, erano vissuti come un modo per approfondire la propria relazione con Dio. Semplicemente partecipare nello sport non è sufficiente a realizzare a pieno il potere formativo di questa esperienza; affinché si possa incentivare lo sviluppo di fede, carisma, tempra e spiritualità, è necessario fornire agli atleti un approccio programmatico, spregiudicato e missionario. Di conseguenza nel mondo, molte università, College Cattolici, Associazioni Culturali Sportive e affiliate, abbracciano gli sport come mezzi per facilitare l’interconnessione con Dio. Anche nel gruppo A.S.D. Spes Mentana, che è formato da calcio pallavolo e basket, tutti gli Istruttori e Allenatori sono protesi nell’educare i bambini e i ragazzi ancor prima nei comportamenti e nel rispetto di compagni e avversari. Una realtà che aggrega e serve quasi 500 bambini e ragazzi/e, dove i genitori sanno che i propri figli oltre all’apprendimento della disciplina sportiva, avranno una guida di Fede nella stessa metodologia ed atteggiamenti che ha evidenziato Papa Francesco in occasione dei recenti Mondiali di calcio in Brasile: “Lo sport non è solo una forma d’intrattenimento, ma anche - e direi soprattutto - uno strumento per comunicare valori che promuovono il bene della persona umana e contribuiscono alla costruzione di una società più pacifica e fraterna. Pensiamo alla lealtà, alla perseveranza, all'amicizia, alla condivisione, alla solidarietà. Di fatto, sono molti i valori e gli atteggiamenti promossi dal calcio, pallavolo e basket, che si rivelano importanti non solo in campo, ma in tutti gli ambiti dell'esistenza, e in concreto nella costruzione della pace. Lo sport è scuola di pace, c'insegna a costruire la pace” L’ A.S.D. Spes Mentana augura a tutti i Mentanesi di trascorrere felici e serene Feste Natalizie. Spes Dall’AGESCI GRUPPO “MENTANA 1” Buon Natale! Quest'anno la tradizionale Veglia di Natale della zona Sabina Valle dell'Aniene si è tenuta nella nostra parrocchia mercoledì' 17 dicembre. Alla Veglia, itinerante presso il centro storico e conclusasi nella chiesa di San Nicola in Castello, hanno partecipato il nostro Vescovo Ernesto, il nostro Assistente Ecclesiastico di Zona Padre Nino, Don Benedetto, i responsabili di zona e i diversi gruppi che ne fanno parte. Il cammino di preghiera e riflessine si è svolto all’interno della cornice meravigliosa del Borgo antico. Il nostro gruppo di Mentana, cui era stato affidato il compito di animare il momento di preghiera, ha scelto come tema "L'Accoglienza" prendendo spunto dalla nascita di Gesù con il vangelo di Luca e attualizzandolo con i fatti e fenomeni sociali e spirituali a noi più vicini: immigrazione, disoccupazione, volontariato laico ... La Veglia s’è conclusa con una riflessione del Vescovo e con un saluto da parte dei nostri responsabili. Dal 7dicembre il nostro gruppo ha realizzato nella chiesa di San Nicola in Castello un presepe attinente al tema affrontato intitolandolo "Apriamo le porte al Mondo". Un augurio di Buon Natale a tutti dal nostro gruppo. Domenico Le opere e i giorni La preghiera comune Dicembre 16 Penitenziale comunitaria ore 21,00 17 Veglia di Natale animata al Borgo dagli Scouts con il Vescovo ore 21,00 20-21 Ritiro dei giovani per Natale 24 Messa Vespertina ore 17,30 e Messa della Veglia ore 23,30 25 Solennità del Santo Natale SS. Messe come orario festivo: 8,30 in Castello; 10,00; 11,30; 17,30 28 SS. Messe 8,30 in Castello, 10,00 e 11,30 con i nostri malati; 17,30 31 S. Messa Ringraziamento Solenne canto del Te Deum ore 17,30 Gennaio 01 Solennità SS. Madre di Dio SS. Messe festive 8,30; 10,00; 11,30; 17,30 02 Veglia di preparazione al Diaconato di Domenico ore 21 a Torlupara Gesù Maestro. 04 Ordinazione Diaconale di Domenico ore 16 in Cattedrale a Poggio Mirteto 06 SS Messa 17,30 San Nicola in Castello Benedizione del Presepio Vivente nel Centro storico con la presenza di S.Em. il Cardinal Re Incontri Dicembre 20 Concerto di Natale con il Coro “La locomotiva dei ricordi” 27 Concerto di Natale del coro Sabina Singer 28 Natale insieme con i nostri malati e anziani alla sala Mach ore 12,30 alle 16,00 Gennaio 05 Concerto Natalizio della Banda “Città di Mentana” in Chiesa alle ore 18,15 e a seguire Concerto dei “Zuffiatelli” La nostra redazione vi augura un Santo Natale e fervidi auguri di Buone Feste.