Una mappa del tesoro e il mistero della Sacra Sindone VIMERCATE (tlo) Il mistero della Sacra Sindone intrecciato a quello di un tesoro che potrebbe nascondersi sotto la chiesa di Santo Stefano. Questo il tema del sug- gestivo incontro organizzato per sabato prossimo, 27 giugno, dalle 16, nell’auditorium della biblioteca civica di piazza Unità d’Italia. Un’affascinante ipotesi sto- rica che verrà illustrata da Michelangelus Magnus. Per ulteriori informazioni contattare il 349.0938830, e-mail iltesoropiunascosto.com Vimercate 10 MARTEDÌ 23 GIUGNO 2015 Giornale di Vimercate LA STORIA I due, cugini, nel 1971 furono tra i fondatori della «Gs Velasca», la società che portò lo sport in frazione ALLENATORI Al centro, Dario (a sinistra) e Maurizio Magni. A sinistra e a destra due squadre degli anni Settanta. Nella prima (in piedi a destra) il «mister» Dario, nella seconda (nella stessa posizione) il cugino Maurizio «Mister» della Dipo Velasca per 44 anni, Dario e Maurizio lasciano la panchina VELASCA (ola) Addio alle domeniche in panchina, agli allenamenti sotto la pioggia, alle trasferte e agli schemi prepartita. Dopo 44 anni i cugini Magni, Dario e Maurizio (rispettivamente 61 e 65 anni) hanno deciso di mettersi in pensione e salutare la loro carriera di allenatori. L’hanno fatto all’apice del successo, alla fine del campionato «Csi» che ha visto la vittoria della loro squadra «Under 12». «Non alleneremo più hanno affermato con un po’ di rammarico - ma non lasceremo la “Dipo Velasca” che continueremo a supportare come volontari dirigenti». La storia dei cugini Magni è intrecciata a doppio filo con la storia dello sport a Velasca. Era infatti il 1971 quando, sulla spinta dell’allora parroco don Gesuino Locatelli, fondarono con Giuseppe Colombo, Angelo Corbetta e Piero Casagrande, la «Gs Velasca». Società nata in ambito parrocchiale per avvicinare i bambini e i ragazzi allo sport. «Eravamo Il «Grazie» dei giovani della Dipo Velasca agli storici allenatori Dario e Maurizio Magni poco più che adolescenti ha spiegato Dario - abbiamo lasciato le squadre in cui militavamo da giocatori, rispettivamente la “Ac Arcore” e la “Casati Arcore (ai tempi eravamo rivali sul campo) e abbiamo iniziato insieme ad allenare e a organizzare tornei un po’ artigianali tra gli oratori del territorio». L’ar- rivo del nuovo parroco, don Agostino Gerosa, nel 1976, ha dato slancio alla piccola società. «Con don Agostino, che ha dato anima e corpo per incentivare lo sport nella nostra comunità - hanno aggiunto è iniziata la “stagione d’oro” della società che arrivò a contare cinque squadre di calcio e due di pal- lavolo». Nel 1999, dopo la scomparsa di don Agostino e l’arrivo di don Daniele Caspani, la «Gs» si lega alla «Dipo Vimercate». Nasce così la «Dipo Velasca». «Gli ultimi anni sono stati i più impegnativi ma se vogliamo anche quelli più ricchi di soddisfazioni - hanno raccontato i Magni - Con la scom- parsa delle parrocchie e l’avvento della Comunità pastorale, con la chiusura della scuola elementare, il bacino di ragazzi si è ristretto. Abbiamo fatto fatica a formare le squadre, a mantenere alta l’attenzione attorno alla nostra realtà, ma la forza di volontà l’ha sempre avuta vinta». Un impegno sul campo lungo più di 40 anni è valso loro un grande «grazie» da parte di tutta la Comunità velaschese. «Abbiamo allenato i figli dei bambini che allenavamo all’inizio della nostra carriera, ben due generazioni - hanno concluso - Adesso ci alleniamo a fare i nonni di cinque piccoli nipotini. Tutti maschi, dopo ben cinque figlie femmine. Il destino non ha voluto che “allenassimo” in famiglia. Ringraziamo tutti per l’affetto ricevuto, ma soprattutto le nostre mogli, Valeria e Rosaria, che ci hanno supportato e sopportato durante questa avventura lunga 44 anni». Laura Ottolini UN SALUTO «SPORTIVO» Eccoci qua, ormai al termine di questa avventura, o meglio, di questi 44 intensi anni di allenamenti, partite, festeggiamenti, arrabbiature, sgridate, tifo, delusioni, vittorie, palloni, goal, divise, trasferte, sudori. Siamo stati “mister” durante gli allenamenti, “coach” durante le partite, “amici” durante le feste, “padri” nei momenti di bisogno; abbiamo cresciuto (sportivamente parlando) bambini prendendoli dall’ultimo anno di asilo e lasciandoli in terza media... Come fare a non affezionarsi a tutto questo? Ma come in tutte le cose, ad un certo punto, bisogna mettere il famoso “punto a capo”. Non possiamo negare che tutto questo ci mancherà. Banale da scrivere, ma siamo certi che nei prossimi mesi guardare l’orologio e non dire “vado a fare gli allenamenti” sembrerà strano. I ringraziamenti a questo punto sono d’obbligo. GRAZIE a tutti i ragazzi che ci hanno permesso di essere sempre giovani, che ci hanno fatto ridere ma anche arrabbiare e che con tutto questo ci hanno fatto sentire degli Allenatori con la A maiuscola. GRAZIE ai genitori che hanno messo i loro ragazzi nelle nostre mani, che hanno capito che esserci è importante, che non è il goal che fa un “campione”. GRAZIE a tutti gli aiuto-allenatori che abbiamo avuto in questi anni, citarli tutti sarebbe impossibile. GRAZIE a tutti i ragazzi delle altre squadre con cui abbiamo giocato, senza di voi non avremmo potuto migliorare le tecniche e le mosse “strategiche”. GRAZIE agli allenatori e dirigenti delle altre squadre con cui abbiamo avuto piccoli scontri ma anche amicizie, che abbiamo rincontrato più volte nel corso degli anni e ultimamente ci domandavano ... “ma siete ancora qui!?”,“ma siete ancora voi?”.GRAZIE agli arbitri, sia quelli ufficiali sia quelli del nostro paese, che con la loro serietà e imparzialità ci hanno permesso di mostrare a tutti la nostra capacità di giocare in squadra. GRAZIE a tutti quelli che hanno fatto il tifo per noi nonostante non avessero nessun parente nell’organizzazione. Il vostro entusiasmo è stato prezioso in questi anni. GRAZIE a te che leggi che, anche se non ci conosci direttamente ti informavi sulle nostre sconfitte o vittorie. E infine GRAZIE anche alle persone che ci hanno ostacolato… quella parte nera che insieme a tutto il bianco ci ha permesso di essere qui, orgogliosi, a raccontarvi ciò che in questi anni ha preso forma. Una forma rotonda come un pallone. Dario & Maurizio